[Isola Misteriosa] - Un'avventura per due

Erano ormai giorni che i miei allenamenti erano giunti in una situazione di stallo, i soliti esercizi e la solita routine quotidiana iniziavano a ledere la mia sanità mentale anche per il fatto che la richiesta di armi e congegni era sempre più asfissiante data la guerra imminente.

Ei Ren... Dovresti prenderti una vacanza... Se continui così ben presto finirai per dare i numeri...

Gama aveva proprio ragione, ogni tanto veniva in bottega a tenermi un pò di compagnia e cercare di non farmi perdere del tutto negli impegni al punto da dimenticare persino i bisogni fondamentali.

Già... Dovrei proprio seguire il tuo consiglio...

Passarono solo un paio di altri giorni, il tempo di concludere con le ultime ordinazioni urgenti che avevo da ultimare, e mi apprestai a comunicare sia al villaggio che all'Osu che mi sarei spostato da Tetsu ma che sarei comunque rimasto a disposizione tramite la Seras. Motivo dello spostamento? Molto semplice, raccolta di materiali necessari per la mia bottega. Fu così che mi ritrovai una volta ancora ad osservare una mappa del mondo ben aperta davanti a me, i miei occhi scorrevano lungo quel grande foglio facendomi rivivere i ricordi più significativi degli svariati posti in cui ero stato. Questa volta però dovevo cercare qualcosa di sconosciuto, immerso nella natura, lontano da tutto e tutti, in cui potessi vivere una sana avventura come facevo con mia madre da piccolo. Mi trovai così a fissare un'isoletta nell'estremo nord del continente, molto vicina al circolo polare artico.

Mmh... Sembra il posto perfetto...

Pensai sorridendo ed accingendomi agli ultimi preparativi, prima di apprestarmi ad uscire dalle porte del villaggio. A quel punto composi gli ormai familiarissimi sigilli e lasciai la mia terra natia per partire all'avventura, all'esplorazione di una nuova terra sconosciuta. L'amico rospo arrivò in un baleno comparendo dal nulla come al solito ed in batter di ciglia svanimmo entrambi. Un istante dopo, eravamo già giunti a destinazione ed una fitta boscaglia si stanziava davanti a me, i miei piedi calpestavano la fredda spiaggia ed alle mie spalle il mare leggermente agitato, si infrangeva sul bagnasciuga. Una cosa che mi lasciò però sorpreso fu lo scoprire, tramite la Seras che quell'isola non fosse disabitata, anzi ve ne fossero parecchie in quello che poteva sembrare una sorta di accampamento, a giudicare da quello che rilevavo. Dalla parte opposta invece individuai altre due fonti di chakra questa volta apparentemente impegnate ad affrontarsi.

Ma che...

Il mio gesto fu istintivo... mi affrettai verso la posizione indicata e, spostando un ultimo cespuglio, mi sarei dovuto trovare davanti i contendenti.

Cessate le ostilità! Cosa succede qui?

Il mio osservare non diede alcun frutto, non sembrava infatti che il ragazzo mi stesse seguendo, ma il Seran non era daccordo. Da quello potei infatti notare ben tre fonti di chakra muoversi proprio dove io non vedevo nulla, che fossero due sue copie e si fossero fusi con la terra? Era una delle tante possibilità ma era inutile stare a pensarci, l'unica cosa certa era che effettivamente avevo dei rinforzi, mi decisi quindi a fare la mia mossa. Osservai attentamente la posizione dei nemici sia con i miei occhi che con la visione satellitare del mio particolare strumento e, notando che ormai quasi tutti i civili erano raggruppati, uscii allo scoperto con decisione per poi destreggiarmi in un rapido balzo spade in pugno.



Ciò che avvenne poi, sarebbe stato tanto rapido quanto doloroso per tutti coloro che avessero subito il colpo, ovvero i pirati presenti nella piazza. Dalla mia posizione leggermente rialzata iniziai a menare fendenti tanto rapidi e precisi da generare delle piccole onde d'urto che si sarebbero schiantate contro gli ignari o comunque sorpresi briganti. Iniziarono a cadere come mosche così come era stato mesi prima contro alcuni loro degni compari, l'unico che ne uscì illeso fu il capitano.

De Ja Veau...

Sussurrai tra me e me ripensando proprio alla fatidica volta passata, difatti anche in quell'occasione il capitano non risentì minimamente del mio colpo.

Salve capitano mio capitano... Pare proprio che questa volta ti sia andata male!

Lo sguardo del mukenin era furente nel vedere i suoi uomini a terra e mi rivolse un'occhiata a dir poco assassina, digrignava i denti ferocemente mentre da sotto di me iniziarono a spuntare delle lance pronte a trafiggermi. Solo grazie alla mia grande rapidità ed alla resistenza della mia armatura riuscii ad uscire illeso dal colpo, ma non era finita. Altro stava per fuoriuscire dalla terra e questa volta era qualcosa di molto peggiore, decine, centinaia, anzi migliaia di esseri fangosi stavano iniziando a sollevarsi dal suolo.

Ma cos...

Mi ci volle un attimo per fare mente locale ma riuscii a capire cosa stesse accadendo, quella era una tecnica proibita del repertorio Doton e non sarebbe stato facile averci a che fare, soprattutto perché metteva in pericolo anche gli abitanti indifesi. Feci per raggiungerli ma mi trovai già circondato da molti esemplari trovandomi costretto ad una prima reazione rapida atta ad eliminare con le spade i più vicini ed in procinto di colpirmi, riuscii poi a guadagnare un minimo di spazio vitale sfruttando nuovamente il taglio dell'onda d'urto.

AMICO! SE CI SEI QUESTO è IL MOMENTO DI AGIRE!

Anche io avevo qualche soluzione utile, ma sarebbe stato rischioso oltre che non completamente risolutivo, se avevo visto giusto riguardo le abilità di quel ragazzo, avrebbe potuto quantomeno aprire uno spiraglio per permettermi di mettere fino al problema alla radice. Continuai così a farmi strada tra quei mostri melmosi fino a spostarmi verso il gruppo di cittadini al limite del caos e panico.

Non preoccupatevi! Ce ne occuperemo noi!

Esclamai a tutti loro, fiducioso che l'intervento fosse imminente e consapevole che, fermando l'esecutore del jutsu, anche quegli esseri si sarebbero sfaldati.

La battaglia imperversava e la situazione si faceva critica, presto sarei stato costretto ad usare il mio asso nella manica nonostante i civili alle mie spalle ma ben prestò giunse l'aiuto in cui speravo e fu quantomai adatto alla situazione. Due serpenti giganti sbucarono dal sottosuolo e, mentre uno tentava di catturare il capitano pirata, seppur con poco successo, l'altro mise al sicuro tutti le persone che difendevo.

Ohh, un evocatore di serpenti... Che bella sorpresa...

Pensai mentre vedevo uno dei due rettili sparire davanti ai miei occhi, trafitto da quella che doveva essere l'arte segreta nemica. Quel mukenin era a conoscenze delle tecniche proprie dei Nara.

Beh ora basta perdere tempo... Queste persone sono al sicuro e posso dare sfogo al mio potere... Preparati capitano, non riuscirai a fermarmi come hai fatto con quel serpente...

A quelle parole l'uomo fece per agire in qualche modo, spinto da sentimenti decisamente poco piacevole, ma non sapremo mai cosa volesse effettivamente fare. Il mio status supersonico si attivò istantaneamente e, prima ancora che il mukenin finisse di pensare a ciò che voleva fare, io ero già su di lui pronto a sferrare il mio attacco. Per tutti i presenti sarei semplicemente svanito da dove mi trovavo, per poi riapparire davanti al nemico, unica traccia del mio spostamento, l'assordante boom sonico e la devastante onda d'urto che colpì la dura pelle del serpente alle mie spalle. Ciò che avvenne dopo fu una fulminea serie di fendenti che andarono ad incidere un otto stilizzato sul petto del pirata, tingendo di rosso il terreno. Lo sbigottimento ed il terrore si impadronirono di lui, l'ira però prevalse ancora nel suo sguardo, non vedevo pentimento nei suoi occhi, né rassegnazione, solo desiderio di morte e brama di potere. Non ebbi quindi remore a concludere definitivamente la partita con un ultimo colpo di spada che squarciò di netto il petto di chi aveva osato iniziare quello scempio.

Sei stato sfortunato a trovare me sulla tua strada!

Esclamai ristabilendo la mia normale velocità e menando dei fendenti a vuoto atti a ripulire le mie lame dal sangue nemico, mentre il corpo squarciato cadeva al suolo.

Qui Ren Natsume... La situazione è stata risolta...

Data infine conferma di cessazione delle ostilità, tirai un respiro di sollievo e mi rivolsi al rettile poco distante da me, lo avrei quindi ringraziato dell'aiuto.

Grazie di averli protetti e scusami per il contraccolpo subito a causa delle mie azioni...

Avrei poi iniziato a guardarmi intorno in cerca di chi doveva averlo evocato. Mi era ormai chiaro che le due presenza aggiunte che il Seras percepiva non erano cloni, ma i due serpenti.

Se hai stretto un patto con i serpenti devi essere proprio forte, io ho avuto modo di stringere amicizia con i rospi invece... Comunque ti ringrazio del tuo aiuto, non potevo dare subito il massimo perchè quando accellero troppo tendo a creare problemi a chi mi circonda...

Mi sembravo quasi stupido a parlare al vuoto, ma ero certo che quel ragazzo potesse sentirmi e che sarebbe uscito allo scoperto ora che tutto era finito. Poco dopo infatti, il rettile sarebbe svanito ed entrambi saremmo stati osannati dagli abitanti come salvatori. Il capovillaggio in particolare insistette perchè entrambi ci fermassimo a cena e ci godessimo un pò del relax che potevano offrire.

Beh, io sono venuto qui proprio per rilassarmi... Tu cosa ne dici?

Aspettai quindi che rispondesse per poi riprendere con un sorriso stampato in volto.

A proposito, devo chiederti scusa, non mi sono ancora presentato, mi chiamo Ren Natsume...