[Esame Chuunin] Prima prova - Lato nord

Team 3 vs team 4

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    L'oblio mi avvolse per un tempo indefinito e non ebbi modo di assistere alla conclusione della prova, ma di lì a poco avrei avuto modo di giungerne a conoscenza in dettaglio, come anche di ciò che accadde durante la mia assenza. Lars e Kiba infatti erano presenti e presero attivamente parte agli eventi, ascoltando poi con attenzione ciò che veniva detto. Non furono però loro a mostrarsi per primi al mio risveglio, fu bensì Jiren, il ragazzo che mi aveva sconfitto. Stimoli indefiniti iniziavano a scuotere il mio sistema nervoso ed in tutta risposta i miei occhi iniziarono a dischiudersi alla luce del sole che ancora illuminava quella città in rovina. Le figure che mi contornavano erano il ninja bianco ed i miei due fidati compagni che, mentre mi portavo a fatica in seduta, accorsero a darmi manforte. Fu così che, poggiandomi a loro, notai che il loro pelo era arruffato e bruciato, dovevano aver dato il massimo anche loro nello scontro. Tentai di alzarmi in piedi ma non ci fu verso, caddi nuovamente al suolo con un fischio insopportabile alle orecchie ed una debolezza assurda percepita da ogni singolo muscolo del mio corpo, che fossero ancora gli effetti dell'esplosione e di quegli strani colpi infertimi dal giovane? A proposito di lui, perchè era ancora qui con me? E perchè erano giunti anche i miei lupi? Doveva proprio essere tutto finito quindi, Jiren era euforico e non ci voleva molto a capirlo, ma allora perchè anche in Lars e Kiba vedevo gioia e senso di fierezza rivolto verso di me?

    Cosa è successo? Come è finita la prova?

    Chiesi praticamente a tutti e tre i presenti ma il primo a rispondere con esuberanza fu proprio il mio rivale che, a quanto pare conscio delle mie difficoltà nel sentire, parlò molto lentamente e scandendo bene il labbiale.

    CITAZIONE
    COOMPLIMEENTIII, SEEEI FOORTIIISSIIMOOO, MI PIIACEEREEEBBEE AAFFROONTAARTIII AANCOOOOORAAAAA LUUPOOOOO

    Nel percepire, più che sentire, il senso di quelle parole mi soggiunse un sorriso e, cercando di sostenere la pesantezza del mio corpo, feci nuovamente per rialzarmi approfittando del sostegno di Kiba mentre Lars, davanti a me, continuava a guardarmi fiero.

    Sei stato un degno avversario anche tu... Jiren giusto? Sarà un onore affrontarti ancora, e dovrai dirmi anche cosa mi hai fatto...

    Conclusi sorridendo tendendo la mano verso di lui in segno di amicizia e rispetto, era stato un valido avversario e magari poteva rivelarsi anche un buon amico, non sapevo ancora perchè ma quel giovane mi dava una bella sensazione. Intanto anche l'udito iniziava a ristabilirsi e ne approfittai per rivolgermi a Lars.

    Ma insomma... Si può sapere come è finita la prova?

    Solo allora il lupo si decise a proferire parola, che solo io avrei potuto comprendere al contrario di Jiren che mi avrebbe praticamente visto ascoltare i guaiti di un animale.

    In difesa ce la siamo vista brutta... Ed abbiamo perso la bandiera... Ma tu ed il qui presente Jiren siete stati ritenuti i migliori del torneo e quindi promossi seduta stante a Chunin... Non è richiesta nemmeno la partecipazione alla seconda fase...

    I miei occhi si spalancarono ed un sorriso smagliante mi si stampò in volto. Istintivamente mi gettai sui miei due compagni abbracciandoli e ridendo quasi istericamente.

    Grazie amici... Questo è anche merito vostro!

    Dopo qualche istante mi rialzai nuovamente, sempre a fatica e mi rivolsi nuovamente a Jiren

    Insomma siamo entrambi stati promossi... Sorprendente... Complimenti amico, te lo sei pienamente meritato!

    Solo a quel punto ripensai all'altro mio amico, Shura, ancora svenuto poco distante da me e visto che il momento di tornare a Konoha era quasi giunto, invitai Jiren a darmi una mano a recuperarlo

    Recuperiamo quel folle che pur conoscendomi ha fatto il kamiakaze?

    Lo dissi con tono scherzoso e iniziando a tentare di tirare su il giovanotto attesi aiuto. Quella grande avventura era finita ma nuove ne sarebbero presto iniziate, intanto il grande obbiettivo che mi ero prefissato era stato perseguito ed ora non mi restava che porre la mia attenzione sui successivi. Non ero arrivato, ero semplicemente giunto ad una nuova partenza.
     
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    [Esame Chuunin] Prima prova - Lato nord




    Narrato - - Parlato - "Pensato"
    Parlato altri



    Il buio più assoluto avvolse le membra del giovane kiriano, non ci fu storia contro Juza, ma questo il giovane l’aveva messo in preventivo e, con il sorriso sul volto, si lasciò andare nell’oscurità di morfeo.

    ”Lascio tutto nelle vostre mani ragazzi”

    Il suo compito era concluso, la sua missione di intercettare e rallentare Juza era stata attuata, solo il tempo avrebbe potuto dire se quel poco fosse bastato per permettere l’attuazione del loro piano.
    Il tempo passò, alla fine gli occhi del giovane si dischiusero e la luce iniziò a fare da padrona, ci volle un po’ perché si riabituassero a vedere, Shura non sapeva dire quanto tempo fosse rimasto svenuto, ma quel posto sicuramente non era la città in rovina dove era svenuto, infatti sembrava una specie di ospedale.
    Shura non poteva sapere che Jiren e Juza lo avevano trasportato assieme all’ospedale dove gli avevano apportato le prime cure e non poteva sapere com’era andata a finire la prova.
    Si alzò a fatica notando che il corpo oltre a lanciargli fitte di dolore sembrava non aver riportato gravi danni, una mano si appoggiò sulla sua spalla e lo fece riabbassare, era stata un’infermiera.


    -Bene ti sei svegliato!

    Da una porta entrò niente meno che il suo sensei, Shura rimase basito, come poteva trovarsi lì quando l’aveva lasciato a Kiri?

    -Maestro cosa ci fa qui?? Cos...

    Il maestro alzò la mano a zittirlo e Shura così fece.

    -Stai calmo e rilassati...

    Aspettò che Shura facesse come aveva detto e poi riprese a parlare.

    -Innanzitutto sappi che la prova è finita e che sei stato fantastico, sono fiero di te! io invece sono venuto ad assistere, mica potevo starmene lì ad aspettare tue notizie! Per quanto riguarda la prova invece, sia il tuo compagno di squadra Jiren che Juza sono stati promossi a chunin, sono stati gli unici, tu e un’altro membro della squadra di Juza siete stati ammessi alla seconda prova, voi solo, gli altri non ce l’hanno fatta...

    Shura era al contempo felice è dispiaciuto, felice di aver superato la sfida, ma dispiaciuto che non fosse andata come avevano pronosticato, gli dispiaceva sopratutto per il suo compagno, avrebbe voluto che tutta la su squadra fosse riuscita a passare, ma al contempo era felice per Jiren e Juza, se lo erano meritati.
    Alla fine lui e il maestro rimasero a chiacchierare per diverse ore, mentre il sole fuori faceva il suo corso e la seconda prova si avvicinava sempre di più.


    ”Chissà cosa mi attende ora”



    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 200

    Tecniche usate:
    -





     
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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    ◊ Capitolo IV - Fallimento

    Scheda - Parlato - Pensato
    Luogo Sconosciuto - 10.30 circa - Terzo piano del palazzo

    Una gigantesca sfera di fuoco rosso scuro fuoriuscì dalla mia sacca polmonare, più grande di quello che avevo previsto onestamente, tanto che, quando la vidi dirigersi a grande velocità verso Shinigo, per un attimo temei per la sua vita; la mia capacità di manipolare il fuoco ad un livello più profondo, quasi molecolare, mi permetteva di tirare fuori il meglio dall'elemento, ma come avrei imparato a mie spese quel giorno, è un arma a doppio taglio, che può rivelarsi più uno svantaggio che un vantaggio in situazioni delicate come questa.
    La sfera colpì tutti e quattro i bersagli che avevo davanti, nonostante solo Shinigo fosse il vero destinatario della stessa; avevo sottovalutato la distruttività della tecnica, che detonò nei pressi della bandiera, colpendo non solo il Team 4, ma danneggiando anche la tela della bandiera stessa, che si incendiò ai suoi bordi.
    Il jutsu successivo poi fu il colpo di grazie che mise fine a quell'infausto duello 4v1, scoperchiando completamente il pavimento del tetto e facendolo collassare su se stesso, non essendo più in grado di sopportare tutto quel peso in assenza di una sezione di non piccola dimensione, sollevata con lo scopo di schiacciare il samurai di Tetsu.
    La bandiera e i cani furono i primi a cadere di sotto, il punto in cui aveva impattato la palla di fuoco aveva indebolito ulteriormente il già fragile tetto, causando proprio li la prima voragine.

    «Dannazione!»

    Tutto tremò, cercai di aggrapparmi alla ringhiera di metallo che avevo alle spalle, ma quando il costone laterale del tetto venne giù, la ringhiera perse il suo ancoraggio principale, sganciandosi dal cemento del bordo del palazzo e cadendo all'infuori...solo per un colpo di fortuna non andai giù con lei, cadendo invece verso l'interno del tetto.
    La voragine che si creò dopo quel tremendo jutsu di terra andò a distruggere l'ultima parte del tetto che ancora pareva resistere, creando una specie di buco nero che assorbì tutti i presenti, bandiera compresa, facendoci cadere per almeno 5 metri verso il piano inferiore, del tutto simile a tutti gli altri piani del palazzo, solo meno danneggiato dalle intemperie e con meno edera aggrovigliata alle pareti.
    Mentre cadevo, un pezzo di roccia staccatasi dal tetto mi colpì dietro la nuca, all'altezza del cervelletto, facendomi perdere l'equilibrio e indi per cui la concentrazione che stavo cercando di mantenere a tutti i costi per non atterrare bruscamente.
    Caddi di fianco sulla nuda pietra liscia del pavimento del terzo piano, sopra di me vidi nitidamente arrivare schegge di pietra, sassi e tanta tanta polvere, dai quali cercai di difendermi portandomi le mani al viso e rannicchiandomi in posizione fetale, per evitare quanti più detriti possibile.
    Un paio mi colpirono ai reni, esposti sui fianchi verso l'alto, mentre alcuni mi finirono sulla gamba destra e sulla fronte, ancora oggi porto i segni di quel giorno, cicatrici fisiche e psicologiche, le seconde difficilmente cancellabili.
    Mi rialzai dopo forse un minuto, appena mi fui reso conto che non cadevano più detriti dal piano superiore.
    Appena fui in piedi, volsi il mio sguardo a destra e a sinistra, cercando la bandiera e pregando che fosse ancora intatta, avevo ancora una possibilità di vincere, dovevo coglierla.
    Purtroppo però, quando volsi lo sguardo verso il piedistallo della bandiera, l'unica cosa che vidi fu un giovane uomo in tenuta militare, sporco di polvere e visibilmente seccato dalla situazione, che cercava di rimuovere quanta più polvere dalla sua divisa, scrutando con occhio arcigno tutti i presenti.

    «Ma che modi sono?! Questo voi lo chiamate difendere? Se fossi stato il vostro kage mi avreste lasciato morire così?»

    «Ma cosa...?»

    Mi ci volle qualche secondo per rendermene conto, ma poi lo riconobbi...era uno dei due chunin che avevano parlato alla cerimonia di apertura degli esami, quello che aveva introdotto l'Hokage e che il giorno dopo aveva spiegato le regole del torneo per la precisione.

    «Eravate in quattro contro uno e non siete riusciti a far nulla per evitare di arrivare a tanto.»

    Le sue parole, in quel tombale silenzio asettico, rimbombarono come un cannone di contraerea.

    «Avete fallito la prova!»

    Shinigo e Sabito Tora parevano stare bene, il primo forse un pò dolorante, ma stavano bene...la palla di fuoco aveva colpito tutti contemporaneamente, e forse è stato questo che gli ha permesso di non rilasciare la sua massima potenza su un solo bersaglio.
    I cani, con un paio di guaiti doloranti, riemersero dalle macerie, scuotendo il loro manto polveroso per rimuovere quante più schegge e detriti possibili...stavamo tutti bene, chi più chi meno.
    Mi massaggiai il retro del collo, dolorante, e pulii il sangue che mi scendeva dalla fronte, guardando in alto e rendendomi conto che era andata anche troppo bene...se fossi stato colpito da un masso molto più grande, forse adesso non sarei più qui.
    D'un tratto, dietro di me, sentii uno spostamento di vento ed un tonfo sordo a terra, e voltandomi notai che Jiren era adesso comparso dal nulla assieme all'altro chunin dell'inaugurazione, il collega di quello che adesso stava davanti a noi.

    «Jiren...tutto bene? Dov'è Shura»

    Chiesi preoccupato, ma era ancora un po intontito, quindi non mi rispose, e ci pensò il primo chunin a fugare ogni mio dubbio, facendomi sprofondare nella frustrazione più totale.

    «A quanto pare il tuo compagno è un vero amante delle fiamme. Un piromane, oserei dire. Tu e quel Shura vi siete comportati bene, ma il vostro caro compagno ha pensato bene di incenerire ogni speranza di vittoria.»

    «Eanor, hai mai pensato a cosa alludesse una bandiera da difendere o da rubare? Io "ero" quella bandiera, ma sarei benissimo potuto essere un tuo compagno rapito e privo di sensi. Dimmi, ti piace dare fuoco ai tuoi compagni? E se invece fossi stata la bella figlia di un Daimyo? Pensi che a un nobile piaccia affidare una missione di recupero a dei ninja ed essere ripagato con un cadavere abbrustolito? Ma se anche fossi stato un nemico, se fossi stato in possesso dei codici di decriptazione dell'intelligence nemica? Sapresti interrogare un morto?»

    «Io...»

    La vergogna mi attanagliò l'animo, già ferito dalla sconfitta e dalla consapevolezza che era solo colpa mia.
    In quel momento, a quelle parole pronunciate davanti a tutti con tono iracondo e giudicatorio, sentii dentro di me montare una rabbia mai sentita prima...quella rabbia del fallimento che ti consuma da dentro, rabbia per un fallimento che sai essere colpa tua...il mio desiderio di rivalsa e di vittoria mi aveva consumato, e conquistato nel momento in cui Shinigo mi aveva impedito di afferrare la bandiera, scatenando dentro di me l'unica reazione che conoscevo, la violenza.
    Quando cresci in un orfanotrofio, la sopravvivenza non è mai data per scontata...devi imparare a difenderti da solo se non vuoi venire sopraffatto da gli altri, i bulletti più grandi di te non smetteranno mai di rubarti la zuppa del pranzo se non gli pianti una forchetta nella mano dopo la terza o quarta volta che lo fanno...quella bandiera era il mio pranzo all'orfanotrofio...era la gara ad arrivare primo alle docce per prendere la poca acqua calda rimasta nella caldaio dal giorno precedente...era la speranza che prima o poi qualcuno arrivasse con quei 3-4 fogli di carta che dicono "hey, sei stato adottato, vieni con noi"...ma la bandiera era anche il simbolo del mio fallimento come membro di una squadra che contava su di me per vincere, e adesso li avevo condotti solo ad una sconfitta patetica.
    Strinsi il pugno per trattenere le lacrime, le unghie mi si conficcarono nella carne mentre osservavo il terreno con sguardo di chi avrebbe benissimo potuto scoppiare a piangere o uccidere qualcuno, o entrambi.
    Sentii una rabbia ed una frustrazione mai provate prima...forse impossibili da provare per una persona sola, sentii il fuoco ardermi l'anima, e gli occhi bruciare dal dolore, lo stomaco si contrasse tutto assieme, e l'unica cosa che avrei voluto fare era scappare da li e andare a nascondermi.

    «Cosa si fa ora, Han-kun?»

    Chiese il secondo chunin al nostro boia.

    «Per ora torniamo al villaggio, dobbiamo parlarne con i kage...anzi..»

    «Siete fortunati: non resterete sulle spine..Jiren Sakata, i kage si complimentano con te, li hai fatti entusiasmare e hai messo in buona luce la nuova generazione di ninja. Sei assolutamente il miglior genin del torneo. O forse dovrei dire il miglior chuunin, complimenti! Prima di esultare, puoi andare a stringere la mano al tuo avversario e complimentarti con lui. Juza Wolf è stato promosso a chuunin.»

    L'attenzione del chuunin si spostò ora su Shingo.

    «Shingo Watanabe! Tra tutti, sei stato l'unico in grado di evitare la catastrofe, difendendo la bandiera con onore e disciplina. Sei stato ammesso alla seconda prova d'esame. Che qualcuno avvisi Shura Shueisha di riprendersi in fretta. Il suo compito di pedina sacrificabile gli è valso un posto nella seconda prova.»

    «E ora veniamo alle noti dolenti di questa prova. Sabito Tora, non sei stato in grado di difendere la bandiera nè di impedire al tuo avversario di fare ciò che ha fatto. Sei stato disattento e ti sei fatto cogliere di sorpresa. Ragion per cui non sei ammesso alla seconda prova.»

    Fui sinceramente contento per i miei compagni...parte del dolore che provavo dentro di me derivava dall'aver condannato anche loro al fallimento, ma rimasi piacevolmente felice nel constatare che uno di loro aveva dato prova di grande fibra morare e prontezza di riflessi, sconfiggendo il metamorfo e arrivando fin qui sano e salvo.

    «Eanor Atreides, sei stato il peggiore dei sei genin che formano questi due team. Hai peccato di arroganza, sottovalutando i tuoi nemici e ponderando male i tuoi attacchi. Come Sabito Tora, non passerai alla seconda prova.»

    La rabbia dentro di me si trasformò rapidamente da cocente ad ardente, volevo morire in quel momento, non essere li davanti a tutti...io...ero stato il peggiore di tutti.
    Il nervosismo e il sapere di aver fallito mi morsero lo stomaco, facendomi provare un pericoloso mix di rabbia, sconforto e disgusto; la mia arroganza aveva preso il sopravvento, e a poco mi valse sapere che saremmo stati valutati differentemente dai nostri compagni, noi sconfitti, noi perdenti...in quel momento diventare chunin perse d'interesse, l'unica cosa che volevo era tornare indietro per non essere "il peggiore dei sei", per controllare la mia rabbia, la mia arroganza...ma erano pensieri vani...e mentre sentivo i miei occhi bruciare, le parole del chunin mi passarono accanto, senza che io gli dessi poi tanto valore, ero in trans.


    «...tuttavia, verrete rivalutati secondo parametri diversi dai vostri... un torneo di riparazione...assicurerà alcuna ricompensa. Siete in difetto, in forte difetto e dovrete dimostrare ai Kage che valete più di quanto non abbiate dimostrato finora...»

    In un attimo fummo a Konoha...così come eravamo stati trasportati qui, fummo riportati indietro.
    Non appena toccammo il suolo del villaggio, in un secondo mi sarei dileguato nel nulla, senza salutare ne stringere la mano a nessuno.
    Tornato nella mia stanza, appena varcata la soglia e richiusa dietro di me, urlai come non avevo mai fatto in vita mia, un urlo guidato dalla rabbia e dal rimorso di aver fallito e disonorato me stesso e il mio villaggio.
    In un impeto di rabbia, distrussi il comodino e il comò che supportava la televisione, andando poi in bagno a guardarmi allo specchio...e fu proprio in quello specchio che mi fissai per 2 minuti buoni, dritto negli occhi del mio alter-ego, prima di portare un pugno alla parete e sfondare così lo specchio, ferendomi la mano e lasciando in quello specchio una vaga figura, forse di me.

    Mi piacerebbe fosse tenuto conto, in base al mio pg e al suo allineamento comportamentale, lo shock e la rabbia generatasi dalle parole del chunin e dalla situazione, l'annientamento del suo ego, in merito allo sharingan.



    ◊ Resistenza 33
    ◊ Stamina 15
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    - 5x Uchiha Shuriken
    - 20m Filo d'Acciaio
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Oratorie e Popolari [LV.I]
    - Arte Suprema del Fuoco [LV.I]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni





    Edited by Revan - 6/2/2021, 03:45
     
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    narrato
    pensato
    pensato yassahn
    <parlato>

    Non importava quanto poteva essere doloroso, non importava quanto poteva essere pericoloso, il mio corpo si era mosso mettendosi davanti quel piccolo sole scagliato da Eanor

    Farà dannatamente male

    La sensazione della pelle che veniva bruciata era oramai un qualcosa che faceva parte di me, si poteva benissimo dire che il fuoco sta a sabito come il cielo stia sopra la terra.

    <assolutamente...nulla>

    Riuscii a dire solo quello prima di cadere insieme ai miei compagni e al ninja di ame, il crollo non fu devastante è vero, ma abbastanza forte da farci ritrovare al piano di sotto con svariati lividi e graffi.

    <grazie per il crollo, ci mancava solo questo Eanor>

    Non ottenni nessuna risposta e quando mi alzai capii il perché, era comparso un uomo che riconobbi grazie al suo odore e al suo aspetto, era uno dei chunin che ci aveva portato nel luogo dell'esame che iniziò a invenire contro me e Shingo.

    <beh se devo scegliere tra una bandiera e il mio compagno ovviamente cerco di proteggere lui no? Mi dispiace ma un pezzo di stoffa non è al pari di tre vite per me, ma se per voi è così sono felice di non essere uno schifo di chunin come voi ... E poi un obbiettivo fisso da proteggere non permette di fare molte cose, è vero magari potevo essere più attento e agire in modo diverso ma le mie capacità sono queste!

    Non m'importava di aver fallito la missione di proteggere uno stupido pezzo di stoffa o l'esame...ma non potevo e non volevo sentire delle cose del genere visto che avevo dato il massimo ogni volta ma la sfortuna o il fato, chiamiamolo come volete, era stato sempre contro di me.

    <comunque sono felice per voi due ragazzi...questa sera offrirò io il giro al ristorante.

    Presi la mia katana e dopo aver ricontrollato tutti i miei armamenti mi feci trovare pronto per tornare a konoha così da poter dirigermi in albergo, volevo solo farmi una lunga doccia per raffreddare i bollenti spiriti.
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" >Parlato chunin ->parlato Sabito

    Il globo di fiamme generato dal soffio del ninja appartenente al team 4 iniziò la sua breve rincorsa contro i due genin ed i lupi. La sua massa era proporzionale alla sua velocità, non importava quanta forza avrebbe provato ad immettere il giovane Shingo nelle sue gambe, nessuno sforzo avrebbe potuto permettergli di scampare all’impatto delle fiamme, né tantomeno il gesto disperato del suo compagno di Tetsu l’avrebbe salvato, anzi, in quel modo finirono per essere coinvolti entrambi nell’impeto dell’offensiva avversaria. Una sensazione mai provata si era impadronita del corpo del genin di Kiri, essere travolto dal fuoco non era sicuramente cosa piacevole ma forse il suo, già debilitato, fisico, risentì ancora di più gli effetti del colpo, il dolore lo stava portando quasi a svenire.

    “Ma che succ…”

    L’impatto delle fiamme gli aveva offuscato la vista e non gli permise di vedere gli effetti che il colpo successivo, lanciato da Eanor, aveva avuto sul debilitato tetto e sulla bandierina che dovevano difendere. Un rumore, o meglio una moltitudine di rumori catturarono la sua attenzione. Grosse crepe iniziarono ad apparire copiosamente sul pavimento che li reggeva, non c’era dubbio, stava per crollare tutto. Il suo occhio andò freneticamente alla ricerca della sagoma di Sabito, l’ormai amico che aveva cercato inutilmente di proteggerlo, fortunatamente era ancora tutto intero anche se malconcio, poteva cavarsela da solo…

    Shingo riuscì a tenersi abilmente saldato al grosso lembo di cemento al quale i suoi piedi erano appoggiati, riuscendo inoltre a scampare all’urto con il pavimento del piano sottostante facendo un balzo ed atterrando con una poco elegante ma efficace capriola. Aveva evitato i detriti, era riuscito a convogliare le ultime energie rimaste in quello slancio atletico, ma ora non avrebbe avuto nemmeno la forza per sferrare un pugno, era davvero stremato. Tutto ciò si tradusse con una lentezza nel rimettersi in piedi che gli impedì di capire bene cosa fosse successo.

    >Ragazzi, siete tutti interi?

    Si rivolse ai suoi compagni, compresi i due lupi, senza ancora alzare il capo e massaggiandosi la spalla bruciacchiata dalla tecnica katon precedente. Prima di ricevere risposta, udì lamentarsi una voce che non gli era del tutto nuova. Alzò la testa e vide uno dei chunin di qualche ora prima, quelli che li avevano divisi in team e teletrasportati nel luogo della prova.

    >Questo voi lo chiamate difendere? Se fossi stato il vostro kage mi avreste lasciato morire così? Eravate in quattro contro uno e non siete riusciti a far nulla per evitare di arrivare a tanto. Avete fallito la prova!

    Le parole del chunin colpirono lo spirito di Shingo in maniera addirittura peggiore della palla di fuoco. Lo sguardo del ragazzo andò a cercare quello del suo compagno, trovando la stessa espressione mista di disappunto e delusione. La bocca semispalancata non era totalmente veritiera, in cuor suo Shingo sapeva di aver fallito la missione, non era stato abbastanza bravo e veloce, era riuscito sì ad impedire che il suo avversario toccasse la bandierina inizialmente ma poi… la superiorità del ninja di Ame si era mostrata schiacciante, tutte le sue contromosse erano state inutili e non era riuscito a combinare bene le sue azioni con quelle dei suoi compagni. Sì, il giovane ninja di Kiri credeva a quelle parole, se le aspettava, era convinto anche lui di non essere stato di certo il migliore, ma era come se avesse realizzato davvero la cosa solo una volta udita dalla bocca del chunin di konoha, ora il fallimento era concreto, non gli sarebbe rimasto altro che abbassare lo sguardo, riprendere la sua spada tra le macerie e tornarsene a casa.

    “E la promessa?”

    Gli occhi iniziarono ad inumidirsi dopo aver pensato quelle parole. Il suo corpo, il suo spirito, in quei giorni erano stati sottoposti ad uno stress incredibile. Tutto il viaggio che lo aveva portato da Kiri a Konoha, in compagnia della sua insegnante, era stato un immenso sforzo. In quei pochi giorni aveva dato il suo meglio giorno e notte, riposando il minimo per non impazzire, studiando le basi di uno stile di lotta totalmente nuovo, erano passate un paio di settimane dalla prima volta che aveva impugnato una spada, lo stesso tempo era intercorso tra la sua promozione e l’esame. La fretta, la foga di raggiungere un risultato pur essendo consapevole di non esserne all’altezza l’avevano portato ad un inevitabile fallimento ed ora, il peso di quelle parole dette alla sua sensei risultava aumentato esponenzialmente, quella spavalderia si sarebbe tradotta in una doppia sconfitta.

    “Tornerò solo dopo essere diventato Chunin”

    Rivedeva quell’immagine nitidamente, un ragazzino che fa una promessa che non può mantenere, cosa avrebbe fatto a quel punto? Dove sarebbe andato? Quale sarebbe stato il suo prossimo passo? Shingo era spaesato, la mente gli si riempì di domande ma la voglia di trovare una risposta non c’era, la delusione della sconfitta regnava sovrana su tutti i pensieri e gli permise solo di abbassarsi a recuperare la sua katana dalle macerie, senza proferire verbo alcuno.

    >Eccomi Han-kun.

    In quel medesimo frangente, una nuova voce aveva fatto la sua comparsa. Era un altro chunin della foglia, questa volta accompagnato da uno dei membri del team 4, che successivamente si rivelò essere Jiren Sakata, lo aveva visto solo un paio di volte, non lo aveva riconosciuto. “Dov’è Juza?” La domanda sorse spontanea ma la prontezza della bocca fu seconda alle parole del chunin che comunicò lo stato privo di coscienza del metamorfo e dell’altro membro del team 4. I dubbi precedenti si rischiararono, sia il gruppetto rimasto sul tetto che il genin più forte avevano fallito il loro compito, un amaro sorriso comparse sul viso del giovane, quasi come se la realizzazione di non essere l’unico responsabile della disfatta lo avesse rincuorato.

    I due chunin iniziarono a parlare tra di loro, poi il bruciacchiato dei due prese a rimproverare il ninja che aveva causato il crollo del tetto. Il suo discorso non faceva una piega, la foga messa nelle sue offensive era stata controproducente, questa volta aveva bruciato una bandiera e causato il crollo di un palazzo malandato, in una vera missione cosa sarebbe successo? Il solo pensiero di quell’eventualità mise i brividi al ninja di Kiri, ma non riusciva a godere nemmeno un minimo della disfatta avversaria. Si rivedeva molto in quella situazione, l’empatia prese il sopravvento, soprattutto dopo aver osservato il volto del suo avversario di poco fa, diventare il dipinto dei suoi pensieri, una maschera di vergogna, delusione e rabbia per la piega che avevano preso gli eventi. Era comunque chiaro, alla fine di quel discorso, che tra i due team non ci fosse stato nessun vincitore.

    Il dialogo tra i due continuò, dissero prima di dover aspettare il responso dal kage, per poi contraddirsi qualche istante dopo, Shingo ne rimase decisamente confuso ma poco importava. Ora c’era il definito responso, l’ufficialità della bocciatura, una piccola parte del ragazzo conservava ancora intatta la fiamma della speranza ma la parte razionale non voleva sentire ragioni, desiderando solo che la cosa fosse più veloce ed indolore possibile per tornare a casa e piangersi addosso.

    Jiren Sakata fu il primo, il verdetto fu non solo positivo ma colmo d’orgoglio per una prestazione eccelsa, doveva essere stato davvero incredibile per mettere fuori combattimento juza, ma questo servì inoltre a capire che l’alzare la bandierina non era affatto una condizione necessaria al raggiungimento della promozione. Stessa sorte ebbe il metamorfo, membro del team 3, anche questa volta, nonostante il fallimento e la sconfitta contro il suo avversario, il genin era riuscito ad ottenere la tanto agognata promozione. “Non riesco nemmeno ad immagine che scontro devono aver fatto quei due per renderli così entusiasti, pagherei per poterlo rivedere”

    >Shingo Watanabe!
    Il cuore sembrò fermarsi qualche istante e risalire fino alla gola, sapeva già cosa gli avrebbero detto, immaginava frasi del tipo “tu e tutti i membri dei team prendenti parte alla battaglia sul tetto siete ovviamente bocciati, siete una delusione per i vostri villaggi eccetera eccetera eccetera”.
    >Tra tutti, sei stato l'unico in grado di evitare la catastrofe, difendendo la bandiera con onore e disciplina. Sei stato ammesso alla seconda prova d'esame. Che qualcuno avvisi Shura Shueisha di riprendersi in fretta. Il suo compito di pedina sacrificabile gli è valso un posto nella seconda prova.

    >Davvero?

    Il ragazzo di Kiri riuscì a pronunciare solo quelle parole che trasmettevano tutta la sua genuina incredulità. Si aspettava una debacle colossale ed invece era stato ammesso alla seconda prova, un successo insperato. Iniziò a sentirsi più leggero, non dando peso nemmeno alle ferite ricevute. Tutta l’ansia precedente, tutta la delusione, la rabbia, erano sparite, dissolte come neve al sole. Avrebbe voluto urlare, festeggiare, ma un po’ il rispetto per gli altri, un po’ le ferite riportate, gli impedirono di dare il via a quel tipo di festeggiamenti, ed in fondo era meglio così.
    I chunin passarono successivamente al comunicare la sconfitta ad Eanor e Sabito, invitandoli però a partecipare ad un torneo di “riparazione” per dimostrare ai kage il loro effettivo valore e rimediare al brutto esito della prova.

    >beh se devo scegliere tra una bandiera e il mio compagno ovviamente cerco di proteggere lui no? Mi dispiace ma un pezzo di stoffa non è al pari di tre vite per me, ma se per voi è così sono felice di non essere uno schifo di chunin come voi ... E poi un obbiettivo fisso da proteggere non permette di fare molte cose, è vero magari potevo essere più attento e agire in modo diverso ma le mie capacità sono queste!

    Shingo condivideva appieno le parole del compagno. I dubbi sul fatto che anche lui avrebbe fatto lo stesso rimanevano, ma si era comportato nella maniera più altruista possibile, mettendo davanti al successo della “missione” la vita dei propri compagni, era stato ammirevole, evidentemente l’onore dei samurai, di cui tanto aveva sentito parlare, il loro codice comportamentale, era diverso dalle pretese del mondo degli shinobi, molto più materialisti a quanto pare.

    >Dai, non è detta l’ultima parola, magari vincendo il torneo diventi chunin!


    Le parole di Shingo cercavano di confortare l’animo del suo compagno di missione. Da quell’avventura sarebbe potuta nascere una grande amicizia, Shingo se l’augurava, mentre si preparava ad essere riportato agli alloggi insieme agli altri.


    --------
    Shingo Watanabe

    Stamina 50
    Resistenza 5

    Equipaggiamento:
    -Katana

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    Tutti riceverete (exp del vostro grado + missione lv. A) x2. Si terrà conto anche del post dell'inaugurazione.
    King, tu becchi 185. Mi hai un po' deluso, narrativamente parlando, ma poi sei andato in crescendo nel corso della prova tornando a essere il Demone Bianco che ho imparato ad amare. Ci si vede nell'OSU.
    Roy, come al solito hai fatto valere la forza dei tuoi pg. Ora hai due pg nell'OSU, non so neanche se sia possibile una cosa del genere. Sei stato il Dominus del Team 3. 170 per te.
    Ovviamente Roy e King possono correre ad aggiornare la scheda tenendo conto della promozione a chuunin e all'ingresso nell'OSU.
    Dragon, tu hai avuto decisamente poco spazio in questa prima fase. Inoltre, non hai brillato particolarmente nelle fasi introduttive, ma so che hai avuto alcune vicissitudine particolari. Hai recuperato fornendo supporto strategico alla tua squadra e immolandoti, a differenza di molti kamikaze, coscientemente. 120 per te.
    Revan, complimenti! Sei riuscito ad essere il peggiore sul campo, ma il migliore del torneo da un punto di vista squisitamente narrativo. 152 exp per te (come da promessa).
    Lucky, non eri partito male, ma ti sei perso un po' per strada. 135 exp per te.
    Cali, forse eri il più inesperto dei sei. Forse anche senza forse. Nonostante ciò, non solo hai mosso il tuo pg con criterio, rivelandoti l'asso nella manica del team 3 in difesa, ma hai dimostrato con costanza un ottimo andamento nella narrazione generale. Proprio in ragione di ciò, ho scelto di premiarti, nonostante il fallimento, facendoti accedere alla seconda fase. Prendi 160 exp.
    AD MAIORA!
     
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    Revan tra i frammenti dello specchio rotto, dovresti riuscire a scorgere il riflesso di un paio di occhi rossi. Buona fortuna!
     
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    Credo sia scontato chiedere, ma solo 1 o anche 2 e 3 [avendo l'exp necessaria per tutti]


    im a happy boy <3





    EDIT by Fury:

    Ottieni il secondo stadio dello Sharingan!


    Edited by F u r y - 9/2/2021, 13:38
     
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