L'antidoto per la noia

Seto Akame vs Haruki Sato

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    L'antidoto per la noia

    Seto Akame




    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Passeggiavo ad un ritmo sostenuto, con le mani infilate nelle tasche anteriori dei pantaloni e lo sguardo rivolto verso il cielo.

    Era una giornata particolarmente uggiosa, umida e cupa; un classico per l’autunno dalle mie parti.

    Le strade di Kiri erano pressoché deserte e solo le fioche luci delle illuminazioni interne dei bazaar ed i vapori dagli aromi intensi dei piccoli ristoranti davano un segnale di vitalità del villaggio.

    Arrivai davanti alle grandi porte del villaggio, assorto nei miei soliti pensieri.


    È tutto troppo tranquillo..i miei compagni sono così spensierati che quasi mi innervosisce non esserlo come loro.
    Sono ancora inutile per questo villaggio..
    Forse devo studiare di più..
    O forse dovrei semplicemente pensar di meno..



    Ehi! Seto!!


    Scossi la testa, come destandomi dal mio immaginario e mi voltai nella direzione di quella voce.
    Proveniva dal gabbiotto posto ai piedi di una delle due porte di Kiri.
    Aguzzai gli occhi e con stupore notai un mio vecchio compagno di accademia.


    Izo! Cosa ci fai qui?!


    Izo Ogawa era uno di quei ragazzini impacciati e goffi che non perdeva occasione per scherzare e fare delle battute di spirito; proprio per questo era sempre un piacere incontrarlo.
    Certo non mi sembrava lo shinobi più adatto per sorvegliare l’ingresso del paese.
    Fortunatamente era accompagnato dalla solita sentinella, decisamente più esperto ed attento di lui.


    In realtà è una punizione del Kage per una sciocchezza delle ultime settimane..Non ne faccio mai una giusta..un po’ come in accademia! Ahah


    Mi rispose visibilmente imbarazzato.
    Sorrisi al pensiero che alcune cose non cambiano mai.


    Tu piuttosto, dove stai andando?


    In realtà stavo giusto passeggiando..mi prendo una pausa dallo studio.


    Mi grattai la testa e sorrisi nuovamente.
    Anch’io in fondo non ero cambiato per niente.

    D’un tratto poi fummo interrotti dal susseguirsi di alcuni passi.

    Qualcuno si stava avvicinando al villaggio e scrutammo tutti attentamente quella figura che si faceva via via più nitida.

    Una sensazione di stupore mi pervase quando fui in grado di distinguere con certezza il simbolo che quel ragazzo portava sul suo coprifronte.


    Uno shinobi della Sabbia?! Cosa ci fa qui?!?!


    Izo interruppe bruscamente il silenzio non appena lo straniero si fermò a pochi passi da noi.


    Forestiero! Identificati e non fare il furbo!


    La sentinella affianco a lui caricò uno scappellotto colpendolo sulla nuca energicamente.


    Maledetto Ogawa! Che modi sono?!?!


    Arrossii dalla vergogna, imbarazzato dal siparietto ridicolo che il nostro ospite era stato costretto a vedere e sospirai.


    Bell’accoglienza Kiri..


     
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    Lo scontro con Kyoshi era stato difatti il primo allenamento a cui partecipassi. Questo mi vide uscire vincitore, sul più esperto e preparato Genin, nonché mio amico e compagno nella stessa squadra. Lo scontro si concluse con due spiccati sorrisi e dei pugni battuti l'uno contro l'altro, segno di un ulteriore rafforzamento d'amicizia. Non sapevo ancora come comportarmi con il mondo esterno dato che ero da sempre una persona chiusa in me stessa, allevato in questo mondo crudele secondo le leggi della sopravvivenza. Il mio passato e ciò che sono ora, mi hanno portato a questo. Ricordo ancora perfettamente le parole del Jonin assegnato alla nostra squadra, Renji Yomo. Un uomo poco più grande dei trent'anni e con una grande esperienza posta sulle sue spalle. I duri insegnamenti ricevuti, gli utili consigli acquisiti e messi poi in pratica, insomma dovevo anche qualcosa a lui. Il duo che formava il futuro della Sabbia, sembrava brillare sotto una luce diversa, ampiamente più splendente di quello che era stata finora. Durante la notte ebbi il tempo di pensare a quello scontro. Il continuo scorrere dell'adrenalina è un qualcosa che difficilmente si possa dimenticare, così come il fluire di quell'energia ovvero il Chakra stesso. Quell'energia poteva donare grandi capacità nei singoli individui, capaci anche di far crollare il mondo ai loro piedi. Passai la notte in compagna dell'angelo della famiglia, la solita Shizuka che con la sua bellezza riusciva ad ipnotizzarmi.

    Haru ciao. Dove sei stato?

    Sono stato impegnato in un allenamento

    Allenamento? E con chi?

    E' stata una cosa organizzata da Ranji. Proprio contro Kyoshi

    Continuammo a parlare del più e del meno, mentre i nostri corpi si affacciavano a quella Luna splendente alta nel cielo. La bellezza della ragazza s'intensificava sempre più. Ero ben conscio che il nostro rapporto stava procedendo verso un nuovo cammino, verso qualcosa che ci legasse maggiormente e che ti tenesse ben ancorati fra noi. I suoi occhi. Difficile descriverli. Potevo perdermi nelle sue iridi. Potevo entrare nel suo spirito e osservarne le dolci movenze e i divini lineamenti. Ormai ne ero certo, ero follemente innamorato della ragazza.

    [...]



    La notte passò tranquilla, ciò nonostante il mio istinto animalesco voleva a tutti i costi evadere dalla carcassa in cui era situato. Giunse infine l'alba e le temperature iniziavano lentamente ad aumentare. Il caldo era una prerogativa del Deserto che quasi pareva essere una continua fornace. Avevo un appuntamento fissato con il Caposquadra, lo stesso che aveva organizzato l'allenamento contro Kyoshi. Renji Yomo, lo stesso che ora aveva qualcosa da mostrarmi. Mancava ancora tempo all'ora X, ma non ero solito arrivare in ritardo, ragion per cui indossai il mio solito vestiario e in spalla, vi era una delle armi principali dei Genin della Sabbia, ovvero la Giara di Sabbia.

    Renji-san

    Arrivai al luogo dell'appuntamento, portando un piccolo inchino verso il Caposquadra che sembrava immerso nei suoi pensieri. Il luogo d'incontro scelto era proprio nei pressi della porta di Suna. Con lo sguardo cercavo di scrutare l'ambiente, per catturare qualche dettaglio che mi permetteva di capire qual era lo scopo dell'incontro. Bastarono pochi attimi e il Jonin, ritornò al mondo reale aizzando lo sguardo verso di me e mostrando sempre e comunque un viso assai serio e poco capace di mostrare emozione alcuna.

    Bene Haruki. Sarò breve perché ci aspetta un lungo viaggio. E' stato organizzato un allenamento fra due Genin di due grandi paesi. Suna e Kiri. Tu rappresenterai Suna. Mentre il tuo avversario sarà Seto Akame. Il tuo allenamento con Kyoshi è stato organizzato per vedere chi andrà a combattere in questo nuovo scontro. Ti guiderò verso il luogo di destinazione e vedi di non deludermi

    Non la deluderò

    [...]



    Il viaggio fu' decisamente lungo e faticoso. Durante tutto il tempo libero potevo pensare a delle valide strategie da mettere in atto in questo nuovo scontro. La mia arma sarebbe stata la Sabbia e la mente sarebbe stata il condottiero di tali manovre. Arrivai dunque a Kiri, seguito dal solito Caposquadra. Catturavo con gli occhi ogni singolo particolare presente in questo nuovo paese. Conoscenza che avrei sicuramente potuto raccontare a Kyoshi, così come a Shizuka. I passi, dettati dalla fatica, risultavano pesanti e poco controllati, potendo quindi essere uditi da lì a poco.

    Calma. Sono qui per affrontare Seto Akame, Genin di Kiri. I due villaggi, rispettivamente Suna e Kiri hanno organizzato un allenamento congiunto.

    Aspettai dunque le parole degli individui posti d'innanzi a me, mentre diedi una rapida occhiata al caposquadra che in quell'occasione era rimasto completamente in silenzio. Ancora una volta non vi era una sola emozione disegnata sul suo volto. Quasi incuteva terrore.


    Scheda

    Stamina: 100
    Resistenza: 100
    Equip: Giara di Sabbia (5/5)

    Azioni:
     
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    Mi presento: sono l'arbitro. Mettetevi d'accordo tra di voi per chi vuole iniziare
     
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    L'antidoto per la noia

    Seto Akame





    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Lo straniero si fermò a qualche passo da noi.
    Era accompagnato da un altro shinobi, un uomo serio e misterioso, che aveva tutta l’aria di essere un suo superiore.


    Calma. Sono qui per affrontare Seto Akame, Genin di Kiri. I due villaggi, rispettivamente Suna e Kiri hanno organizzato un allenamento congiunto.


    Nell’udire quelle parole le due sentinelle si voltarono verso di me, osservandomi con sguardo interrogatorio.

    Ero stato informato, alcune settimane prima, di alcuni accordi diplomatici tra i vertici del nostro villaggio con quelli della Sabbia; tra i vari progetti in programma vi erano appunto alcuni allenamenti tra shinobi di pari grado che a loro dire sarebbero serviti a solidificare i rapporti tra le due amministrazioni.
    Inoltre, proprio in quei giorni, ricevetti una lettera che mi metteva al corrente della mia selezione, in quanto Genin di Kiri.

    Deciso a rimediare alla sortita poco professionale dei miei concittadini, mi presentai ai nostri ospiti.


    Benvenuti a Kiri.
    Sono certo che avrete affrontato un lungo e stancante viaggio..
    Io sono Seto Akame, la sorte ci ha fatto incontrare proprio alle porte del villaggio.
    Tu devi essere Haruki Sato.



    Sorrisi nel tentativo di sembrare quanto più accogliente possibile, anche se le interazioni sociali non erano il mio forte.

    Nella missiva che avevo ricevuto, la quale conteneva oltre alle modalità dell’allenamento anche le generalità del mio avversario, vi era l’indicazione del luogo in cui il tutto si sarebbe svolto.

    Avevo sentito diversi racconti sulle attitudini degli shinobi della Sabbia e la maggior parte di questi li descriveva come soggetti tanto enigmatici quanto ligi al dovere.
    Decisi dunque di non perdere ulteriore tempo e di precederli verso il sito che sarebbe stato teatro del nostro scontro organizzato.


    Signori, vi prego di seguirmi.



    […]



    Dopo una breve camminata nella quale cercai di scrutare con la coda dell’occhio i due forestieri, arrivammo a destinazione.

    Conoscevo molto bene quell’angolo del villaggio immerso nella natura.
    Ci trovavamo infatti presso le rive del lago Ibuse, dove un tetro e spento bosco circondava un lembo di terriccio discretamente ampio che si tuffava nelle acque gelide del famoso lago.

    Mi voltai verso i due shinobi e con un discutibile sorriso stampato sul viso li invitai ad accomodarsi.


    Vi prego di poggiarvi dove più ritenete opportuno.
    Ritengo corretto che vi riposiate dal cammino che vi è toccato affrontare e vi ringrazio a nome del villaggio per la collaborazione.
    Imposterò un timer al mio orologio che scadrà tra un’ora esatta; a quel punto daremo inizio all’allenamento.



    Così mi allontanai di qualche metro per sedermi ai piedi di un vecchio albero, estrassi dal mio zaino una delle mie solite letture ed iniziai a consultarla dal punto in cui l’avevo interrotta.
    Nel frattempo continuai a tener d’occhio i due stranieri.


    Si preannuncia una giornata interessante..
    Le autorità del villaggio devono conoscermi piuttosto bene per avermi concesso questo regalo. La noia mi uccide.




    […]



    Alzai lo sguardo dalle pagine giallastre del mio vecchio libro e portai il mio braccio in avanti per poter consultare il quadrante del mio orologio.
    Mancava qualche minuto all’orario che avevamo prestabilito e le lancette continuavano a scorrere ticchettando, erodendo quell’attesa che stava giungendo al termine.

    Mi alzai con un colpo di reni e percuotendomi i vestiti mi liberai dal terriccio che li aveva intaccati.
    Iniziai alcuni esercizi di stretching per attivare il mio tono muscolare e per sollecitare le articolazioni in vista dello sforzo che gli avrei richiesto di lì a poco.


    Signori è arrivato il momento di dare inizio a questo allenamento congiunto.


    Invitai Haruki a prendere posto al centro di quello spiazzo terroso e a posizionarsi di fronte a me, distanziandosi di qualche metro.
    Analizzai rapidamente quello che ci circondava: la fitta schiera di alberi che ci circondava si interrompeva solamente per dar spazio alle acque del lago, che si estendeva ampio alla mia destra.

    Ero piuttosto determinato e particolarmente elettrizzato dalla svolta che aveva preso quella giornata.
    Mi sentivo reattivo e sicuro delle mie abilità e non desideravo altro che onorare la scelta dei miei superiori nell’avermi selezionato per rappresentare il villaggio.


    Portiamo subito in alto il livello di questo combattimento.
    Vincerà chi se lo sarà meritato veramente.



    Così mi sarei concentrato nel sollecitare il mio sistema circolatorio del chakra, tenendo gli occhi fissi sul mio avversario e cercando di elaborare l’offensiva più brutale che potessi mettere in campo.

    La mia attitudine analitica ed i miei costanti e meticolosi studi mi permisero di delineare piuttosto celermente un piano chiaro nella mia mente.

    Avrei eseguito in sequenza i sigilli del Cane e della Tigre, rilasciando una discreta quantità di energia, in modo da attivare il Ninjutsu di supporto che da tempo ormai costituiva una delle mie più efficienti carte da giocare: la tecnica della Moltiplicazione Oboro.
    Una dozzina di miei cloni, intangibili nella sostanza ma completamente speculari nella forma, si sarebbero materializzati dinanzi a me, celando la mia vera identità nel gruppo.

    Così, coadiuvato dall’azione combinata dei miei cloni, sarei partito con l’offensiva vera e propria.

    Avrei iniziato dunque a correre verso lo straniero, seguito dalle mie copie in formazione a testuggine romana, schierandomi nel mezzo e mi sarei fatto emulare nell’esecuzione del sigillo della Tigre; attivando nuovamente il mio chakra, l’avrei dunque canalizzato a dovere per poi infonderlo al mio corpo in modo da attivare la mia ennesima tecnica, quella del Corpo Sfarfallante, la quale mi avrebbe consentito non solo di azzerare le distanze con il mio rivale ma altresì di sfruttare quel movimento repentino ed esplosivo, che avrebbe rilasciato una nuvoletta di fumo, per offrire un coefficiente di imprevedibilità in più al mio attacco.
    Infatti una volta a ridosso di quel ragazzo, mi sarei gettato, insieme ai miei cloni, verso di lui allungando il mio braccio destro e attivando il congegno posto sul mio polso il quale avrebbe fatto scattare la mia lama retrattile, indirizzandogliela verso il centro del busto per poi roteare il mio stesso braccio in modo da aprirgli una ferita da taglio verticale con un movimento netto e preciso.

    Se nel mio incipit avevo deciso di utilizzare una strategia basata sull’imprevedibilità e sulla rapidità di esecuzione, nel mio piano di attacco sarebbe arrivato il momento di utilizzare la potenza.

    Non intendevo dare a quel ragazzo il tempo di ragionare sulle mie azioni, così non indugiai neanche un secondo e continuai, con sete di vittoria.

    Questa volta ordinai a tre delle mie copie, attraverso il collegamento di chakra che ci legava, di simulare un attacco fisico al mio avversario.

    Avrei fatto nuovamente richiesta alla mia riserva di energia, questa volta richiedendone una maggior quantità e mi sarei concentrato profondamente nel materializzare una delle mie tecniche offensive più importanti.
    Con l’entrata in scena di una serie di sfere di energia luminescenti, avrei analizzato accuratamente il posizionamento del Genin di Suna e le avrei scagliate al suo indirizzo con veemenza, in modo da fargli assaporare sulla propria pelle la vera natura di quelle piccole stronzette.
    Queste avrebbero travolto anche le mie copie intente a simulare l’attacco, puntando direttamente Haruki.

    Ma per concludere avrei avuto bisogno di un ultimo sforzo di concentrazione per poter rieseguire quella tecnica che, con l’aiuto della prima, avrebbe potuto garantirsi una riuscita ancor più pericolosa.
    Quindi, attorniato dai miei cloni, avrei nuovamente materializzato quelle sfere e le avrei nuovamente indirizzate accuratamente verso il bersaglio.


    Vediamo di che pasta sei fatto.


    Scusate per il post lungo, ma c'è una parte di narrazione che ritenevo fondamentale.
    Inoltre ho "mosso" Haruki con il permesso di Jet.



    Azioni:

    1. Tecnica della Moltiplicazione Oboro

    2. Tecnica del Corpo Sfarfallante + Attacco con lama retrattile

    3. Tecnica delle Sfere Lucenti (con sforzo 10 Stamina)

    4. Tecnica delle Sfere Lucenti



    Parametri:

    Resistenza = 150 - 1 = 149
    Stamina = 200 - 5 - 5 - 20 - 10 = 160

    Scheda Seto Akame

     
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    Benvenuti a Kiri.
    Sono certo che avrete affrontato un lungo e stancante viaggio..
    Io sono Seto Akame, la sorte ci ha fatto incontrare proprio alle porte del villaggio.
    Tu devi essere Haruki Sato.


    Kiri. Un Villaggio completamente avvolto dalla nebbia e dal clima prevalentemente freddo. I consigli di Renji quindi si erano rilevati estremamente adatti, ragion per cui indossavo una lunga giacca che copriva il busto, quasi a ripararla dal freddo. Dalle altre informazioni ricevute durante il viaggio potei scoprire che questo era il paese più piccolo tra i grandi cinque stati. Completamente avvolto dal mare che pareva quasi proteggerlo e da quella nebbia, che sembrava nasconderlo perfettamente. D'innanzi a me, si presentò quindi il mio diretto avversario. Questi era un ragazzo poco più basso della mia altezza, il suo copri fronte mostrava chiaro quel simbolo, appartenente proprio agli Shinobi di quel piccolo Villaggio. Soffermai il mio sguardo sulla di lui figura, senza mostrare emozione alcuna ma solamente un rispettoso sguardo. Nessun muscolo del corpo prese l'iniziativa, restando quindi fermi sul posto aspettando un comando dal cervello. La sua curiosa capigliatura era ciò che più m'incuriosiva, come se sembrasse poco attento all'aspetto e questo non poteva essere un elemento trascurabile, d'altronde la presentazione è tutto. Presi un piccolo respiro, espirando fuori tutta quell'aria appena richiamata nei polmoni. Questa, non appena uscì dalla bocca, sembrò decisamente raffreddarsi proprio a causa delle temperature.

    In persona

    L'accoglienza di Kiri lasciava molto a desiderare, anche se era la cosa più giusta da fare in questi tempi oscuri. Votata decisamente alla sicurezza del paese, ponendo alcuni Shinobi a porsi alle porte del Villaggio stesso. Diedi una rapida occhiata alle figure che stanziavano alle spalle del mio presunto avversario: uno decisamente appariva più esperto, mentre l'altro.. beh, si commentava da solo. Era davvero in lui che quel villaggio riponeva la sicurezza? Continuavo a pormi tale domanda nella mente, cercando le più disperate risposte ma nulla, tentativi che continuavano a fallire, uno dopo l'altro. Rivolsi nuovamente lo sguardo verso colui che sosteneva di essere Seto, ammiccando una rapida occhiata al Jonin che mi dava il suo fianco destro.

    Signori, vi prego di seguirmi.

    Fai strada

    Il viaggio non fu' lungo, anzi durò relativamente poco ma ciò mi permise di catturare nuovi dettagli, gli stessi che erano nascosti dalle alta mura. Lì tutti sembravano pronti a resistere a quelle temperature, armati di fitti giubbotti e caldi guanti. Il loro vestiario inoltre, non era decisamente paragonabile a quello degli abitanti di Suna e ciò mi meravigliava tremendamente. Una così decisa differenza era davvero difficile da concepire; il mondo mi donava sempre più emozioni. Giungemmo ad un ampio spiazzale che dava su un immenso lago. Tutt'intorno eravamo circondati da una fitta vegetazione, non viva come immaginavo anzi tutt'altro. Diedi un rapido sguardo a ciò che mi circondava, catturando alcuni dettagli interessanti come la presenza di piccoli tronchi d'albero presenti nei pressi di quella vegetazione, oppure il terreno assai duro sotto ai miei piedi.

    Vi prego di poggiarvi dove più ritenete opportuno.
    Ritengo corretto che vi riposiate dal cammino che vi è toccato affrontare e vi ringrazio a nome del villaggio per la collaborazione.
    Imposterò un timer al mio orologio che scadrà tra un’ora esatta; a quel punto daremo inizio all’allenamento.


    Ti ringrazio, sei decisamente diverso dall'altro ragazzo

    Un degno avversario forse? Non sapevo ancora di cosa fosse capace ma accettai di buon gusto l'offerta dato che la Giara di Sabbia iniziava a pesare e non poco. Gli voltai le spalle, andando a conquistare diversi metri e avvicinandomi proprio a quella vegetazione morta, poggiando quindi la mia arma principale al suolo. Finalmente Renji iniziò a parlare, intenzionato a consigliarmi ancora una volta prima di quello scontro. Le sue parole risuonavano nei miei pensieri mentre silente ero immobile, completamente concentrato a richiamare le forze necessarie. Lo scontro contro Kyoshi mi aveva donato una piccola parte di esperienza necessaria per la mia crescita ed ero tremendamente sicuro delle mie attuali capacità, conscio del mio potenziale. L'ora dunque passò e iniziai a indossare nuovamente la Giarda di Sabbia e a portarmi esattamente a circa dieci metri dal mio avversario.

    Signori è arrivato il momento di dare inizio a questo allenamento congiunto


    Quando vuoi. Lascio che sia tu ad attaccare

    Renji quindi faceva da arbitro imparziale - seppur era il mio caposquadra - accompagnato da un Jonin del villaggio di Kiri. Con un rapido cenno della mano, diedero quindi inizio al duello e i giochi sarebbero iniziati da lì a poco. Il primo a muoversi fu proprio Seto, che accettò volentieri la mia richiesta e iniziò a compiere qualche sigillo, a me assai conosciuto. Quei sigilli gli permettevano di usare una tecnica che io conoscevo, quindi fu' assai facile per me capire a cosa andavo contro. Sorrisi, mostrando in volto la prima emozione della giornata, per poi riportarmi nuovamente nel vivo del duello, provando - pochi attimi dopo la prima tecnica di Seto - a richiamare quell'energia naturale che è presente in tutti noi. Facevo fluire perfettamente il Chakra in tutto il mio corpo, andando a compiere gli stessi sigilli compiuti dal ragazzo di Kiri. Nella mia mente era perfettamente replicata la mia figura, stessi indumenti, stessi particolari e addirittura la stessa Giara di Sabbia.

    Oboro Bunshin no Jutsu

    Provai a far apparire ben venti copie, un numero assai superiore a quelli dell'altro ragazzo. Forse le mie abilità erano superiori ma non mi soffermai molto su quel particolare, infondo non potevo distrarmi ma restare lucido. Era dunque un Genin che preferiva usare i Ninjutsu. La sua offensiva non terminò, anzi, sfruttando quelle copie iniziò a correre verso di me, mentre dal canto mio mi ero mescolato fra loro. Volevo osservare le sue abilità, capire fin dove potesse arrivare. Restai difatti fermo, aspettando che giungesse verso di me oppure verso una delle copie. Se il suo attacco avesse fallito e quindi avrei difatti evitato quell'attacco, ora potevo osservare il proseguire dell'azione e scorgere il mio avversario nel bel mezzo delle numerose copie. Difatti sapevo che la Moltiplicazione Oboro non permetteva alle copie di utilizzare Ninjutsu, trovando quindi la posizione del nemico che andò a creare delle piccole sfere di luce.

    Sabaku Kyū

    Decisamente non volevo perdere tempo, difatti collegai il mio Chakra alla sabbia contenente nella grande Giara, muovendola dunque verso l'unico Seto che aveva creato quelle sfere di luce, provando quindi ad inglobarlo e impedirgli qualsiasi attacco. La sabbia si muoveva veloce, rapida come un felino nel bel mezzo del Deserto. La velocità era tutto e speravo che l'allenamento con Kyoshi avesse in qualche modo aiutato la mia persona, coltivando quelle abilità che mi permettevano di essere ciò che ero. La mano era tesa verso la figura del giovane Kiriano, come a voler far capire l'obiettivo al Jutsu e non appena sarebbe arrivata alla di lui figura, lo avrebbe dovuto chiuderlo interamente in una fitta gabbia.

    Forza. Mostrami cosa sei capace di fare


    Scheda

    Stamina: 100-5-10= 75
    Resistenza: 100

    Azioni:
    - Moltiplicazione Oboro in contrasto con la sua Moltiplicazione Oboro
    - Resto mescolato nelle copie aspettando che lui finisca il secondo attacco
    - Gabbia di Sabbia dopo che vedo uno dei Seto creare delle sfere di luce
     
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    Responso nr. 1


    Attacco Seto:
    Tecnica della Moltiplicazione Oboro 70+318=91 [RIESCE] [poichè incontrastato]
    D13
    Tecnica del Corpo Sfarfallante + Attacco con lama retrattile D21=15 [RIESCE] [Colpisce copia #15]
    Tecnica delle Sfere Lucenti (con sforzo 10 Stamina) D20=1 70+6+13+4=97 [RIESCE] [poichè incontrastato]
    Tecnica delle Sfere Lucenti 70+6+13=93 [RIESCE] [poichè incontrastato]


    Difesa Haruki:
    - Moltiplicazione Oboro in contrasto con la sua Moltiplicazione Oboro 120+3+3=126 [RIESCE] [poichè incontrastato]
    D21
    - Gabbia di Sabbia dopo che vedo uno dei Seto creare delle sfere di luce [FALLISCE] [Decisione arbitrale]

    Danni:
    Seto Akame:
    Haruki Sato: 25+25=50 [-10 punti resistenza da bruciature da scalare ad ogni turno]

    Narrazione Turno:
    I due genin decidono di sfruttare la stessa tecnica per occultare la propria posizione reale, però il fato sembra sorridere al ninja della Nebbia, il quale, dopo aver colpito una copia di Haruki, colpisce miracolasamente il verso corpo del Suniano con le sue sfere di luce. Ciò, acceca temporaneamente Haruki, il quale non puo' che subire passivamente la seconda scarica di sfere lucenti.


    Situazione Finale:
    La posizione di Haruki tra le 20 copie è nota. Seto resto occultato tra le sue 12 copie.



    Commenti Arbitro:
    Allora, tralasciando la botta di c*** di Seto, ho da fare un appunto su come avrei gestito la situazione se Seto non avesse beccato il vero Haruki. Dal momento che il pg di Seto è circondato da altre copie (meno quelle che ha mandato ad attaccare), Haruki non puo' sapere chi sia il vero Seto. Vero è che vede delle sfere formarsi in una zona del campo, ma in quell'area ci sono 9 copie (3 stanno simulando un attacco) più il vero corpo del ninja. Inoltre, Haruki non ha le conoscenze necessarie per sapere come funzionano le varie tecniche, tuttavia, poichè utilizza e conosce egli stesso la Oboro avrei ritenuto valido un ragionamento come quello da lui fatto, ma a causa dell'elevato numero di "haruki" in quell'area non avrebbe mai rintracciato l'originale. Le sfere lucenti appaiono, infatti, nelle immediate vicinanze dell'utilizzatore, ma non si generano direttamente dal suo corpo.
    Poichè Haruki non si difende dalle prime sfere lucenti - e queste lo colpiscono per puro caso - l'accecamento provocato gli impedisce di vedere cosa succede dopo e subisce il secondo lancio di sfere senza potersi difendere idoneamente.
    Spero di essere stato chiaro, nel caso mp.
     
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    Il giovane Kiriano aveva iniziato il suo turno d'attacco iniziando prima a creare delle copie di se stesso, per poi scagliarsi contro - in una rapida corsa - di me. Il primo attacco impattò contro una delle copie, ma il secondo riuscì perfettamente nel suo intento - che fortuna sfacciata - colpendomi in pieno e accecandomi parzialmente. Non riuscì a distinguere più perfettamente tutti gli elementi che avevo attorno. Dapprima coperto da quelle fitte copie, ora mi ritrovavo avvolto nell'oscurità, da solo e senza protezione alcuna. Portai ambo le mani verso gli occhi come a volerli pulire da un qualcosa che non li aveva minimamente intaccati direttamente, se non per quell'attacco, quelle sfere lucenti che dritte verso il mio corpo avevano difatti messo fuori gioco uno dei sensi a me disponibili. Bastarono altri pochi attimi al giovane Kiriano di continuare con la sua offensiva e sferrare nuovamente un altro attacco; questo comprendeva quindi nuovamente l'utilizzo di altre sfere lucenti che impattarono anch'esse sulla mia figura.

    Te lo concedo, sei davvero capace

    Lentamente tutto ciò che mi circondava diventava sempre più nitido e la vista iniziava a tornare, superando l'effetto di quelle Sfere Lucenti. Scostai la testa da una parte all'altre sotto l'attento occhio di Renji, che silente se ne stava eretto sulla sua schiena. Il suo volto non mostrava ancora nessun emozione, tipico del suo carattere e della sua indole. Tornai poi a poggiare l'attenzione interamente sul corpo - o meglio sui tanti Seto - del mio avversario. Attorno a me vi erano ancora le mie ben venti copie e proprio da loro iniziò il mio attacco. Tramite i fili di Chakra che univano i nostri corpi, le diedi un rapido comando facendole quindi mescolare con il mio stesso corpo, cercando di celare nuovamente la mia posizione.

    Ora attacco io

    Le copie si avvicinarono sempre più, mentre cercavo di creare un collegamento con la Sabbia contenente nella grande Giara. Volevo attaccare il mio nemico ma non conoscevo bene la sua posizione e per farlo avrei dovuto scagliare il mio unico Jutsu offensivo su ogni copia presente nel campo. L'attacco suddetto consisteva nella creazione di alcuni Shuriken Rotanti proprio a base di Sabbia. Questi, verrebbero lanciati ognuno verso uno dei Seto presenti in campo, cercando quindi di trovare l'originale.

    Suna Shuriken

    Se fossi riuscito a colpire l'originale, avrei continuato l'offensiva creando nuovamente altri Shuriken e lanciandoli poi verso il reale Seto. Quei Shuriken provarono a viaggiare rapidi e molto taglienti, cercando di portare al termina il mio volere stesso. L'offensiva però non ebbe ancora fine, difatti continuai a utilizzare quella strategia e sfruttare nuovamente quel Jutsu tanto insidioso ed efficace. Tuttavia, se non fossi riuscito a colpire l'originale nel primo attacco, avrei direzionato gli shuriken verso altre copie, fin quando non sarei riuscito a trovare il verso Kiriano. Ed infine, sfruttai nuovamente la Sabbia, elemento tanto amato dagli Shinobi di Suna e al quale io ero stato tanto allenato - proprio dal Caposquadra - a manipolarlo.

    Sabaku Kyū

    La Gabbia di Sabbia quindi. Quel Jutsu - se avrei saputo la posizione esatta del vero Seto - sarebbe stato il colpo finale di quella mia offensiva. Il duello era stato portato ad un alto livello dal Kiriano e non potevo essere da meno, ragion per cui attaccai forte il mio nemico, ovviamente senza l'intenzione di ucciderlo o ferirlo gravemente. La Sabbia doveva ora andare a bloccare il braccio destro di Seto, paralizzandolo e impedendogli di compiere qualsiasi voglia movimento. Per concludere, iniziai poi a comprimerla sempre più, provando anche a ferirlo dunque. Come avrebbe risposto il mio avversario?


    Stamina: 75-10-10-10-10= 35
    Resistenza: 50-10=40
    Equip: Giara di Sabbia (5-1-1-1-1=1/5)

    Azioni:
    -Mi mescolo alle copie + Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi (Ne dovrei poter creare 8) ognuno verso uno dei Seto presenti
    -Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi (Come sopra)
    -Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi (Come sopra)
    -Gabbia di sabbia per bloccargli il braccio destro e comprimere poi la sabbia

    Note: allora non so se sono riuscito a descriverlo al meglio ma il mio turno consiste nel creare 8 shuriken di sabbia e lanciarli ognuno su una copia. Credo che sia fattibile dato che nella descrizione della tecnica non dice che non posso farlo. Se negli attacchi riesco a colpire l'originale ovviamente il resto degli attacchi va continuato sull'originale appunto. Altrimenti continuo ad attaccare, ovviamente non attaccando nuovamente gli obiettivi già colpiti. PS: Seto che culo che hai :please:


    Edited by JeTClouD - 22/10/2020, 17:04
     
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    L'antidoto per la noia

    Seto Akame






    narrato - parlato - pensato - parlato altrui





    La mia offensiva aveva sortito l’effetto desiderato.

    Lo straniero mi seguì nell’esecuzione del Jutsu di moltiplicazione, schierando al suo fianco ben 20 copie.
    Purtroppo per lui, però, riuscì ad evitare solamente il primo dei miei attacchi.
    Infatti la mia duplice esecuzione delle Sfere Lucenti colpì direttamente il bersaglio desiderato che forse aveva riposto troppa fiducia nella sua strategia di supporto.


    Non sottovalutarmi..


    Così mentre il giovane shinobi di Suna si rimetteva in guardia in seguito agli effetti del colpo subito, mi concentrai in attesa di una risposta da parte sua che immaginavo non sarebbe tardata ad arrivare.

    Potevo ancora contare sui miei cloni incorporei e grazie alla premura nel portare avanti le mie azioni, la mia identità avrebbe dovuto essere ancora un’incognita per Haruki.


    Te lo concedo, sei davvero capace


    Non avrei mai pensato di udire delle parole di stima da parte di un ninja della Sabbia, dopotutto erano conosciuti ai più come soggetti piuttosto schivi.
    L’ennesima riprova che i pregiudizi creano solo divisione tra i popoli.


    Ce la metterò tutta in questo allenamento.


    Se c’era una cosa che avevo ben chiara in mente fu che avrei messo in campo tutte le risorse a mia disposizione per poter uscire vincitore da quella lotta.

    Haruki spezzò gli induci e tornò a muoversi; lo scrutai argutamente mentre si mescolava alle sue copie nel tentativo di far perdere le proprie tracce nel gruppo.
    Cercai di non perderlo di vista e pensai di esserci riuscito.

    Mentre i vari Haruki si facevano sempre più vicini gli uni agli altri vidi della sabbia fluttuare e prendere consistenza in oggetti di piccole dimensioni.


    Eccoci qua..


    Il mio avversario stava per far partire la sua controffensiva.

    Improvvisamente quegli oggetti presero vitalità, dirigendosi a gran velocità verso me e le mie copie; erano distanziati e sembrarono avere bersagli diversi.
    Una mossa decisamente intelligente.
    Non era un vero è proprio attacco, bensì il tentativo di scovare la mia vera identità tra i cloni.
    Quelli che sembravano dei veri e propri shuriken di sabbia stavano volando a mezz’aria verso di noi ed erano in numero sufficiente da farmi pensare che non avrei potuto ignorarli.

    Avrei rinunciato alla mia copertura ma non potevo permettermi di sottovalutare il mio rivale.

    Così con l’aiuto del mio chakra diedi fondo alle mie energie, ormai ben stimolate da quel prestante inizio di combattimento e con l’imposizione del sigillo della Tigre richiesi un’istantanea rivitalizzazione del mio corpo per percorrere un paio di metri alle mie spalle e durante quello slancio energico estrassi dal mio taschino porta-armi un kunai, che avevo tenuto in serbo proprio per quel tipo di occasioni e lo intrisi del mio chakra elementale, irrorandolo quindi di energia acquatica.
    Con una rotazione vigorosa della spalla avrei lanciato la mia arma verso il centro di quel campo di battaglia, rilasciandola dopo averla accompagnata in una traiettoria ellittica, all’altezza dei pettorali, nel tentativo di imprimergli la maggior forza possibile, grazie anche alla fisica di quel movimento che spesso mi ero ritrovato ad allenare.
    Obbiettivo di quel lancio sarebbe stato uno degli shuriken che mi stava minacciando, quello meglio indirizzato verso la mia figura.

    Ma il mio avversario aveva appena iniziato.
    Infatti un’altra moltitudine degli stessi perfidi strumenti si materializzò, puntando nuovamente verso di me.

    Pensando di non potermela cavare con la stessa difesa, avrei deciso di adottare una strategia diversa.


    Suiton!! Violenta Onda Acquatica!


    Com’era curioso il mondo degli shinobi.

    L’essenza delle mie terre, non solo si riproponeva nel mio essere, attraverso i pensieri e gli stati d’animo quindi nella mia mente, ma anche nel mio corpo: quell’energia elementale di cui avevo scoperto l’esistenza non molto tempo prima.
    Un collegamento diretto con le mie radici, il chakra che mi dava l’opportunità di essere quello che ero e di sognare quello che sarei potuto diventare.
    La stessa sostanza dello storico lago Ibuse, vanto naturalistico del mio villaggio nonché teatro di alcuni tra i più lieti momenti della mia infanzia, in compagnia della mia splendida famiglia e di qualche storico amico.

    Tre semplici sigilli: Drago, Tigre e Coniglio; l’unione delle mani.
    Il lasciapassare per un concentrato di Suiton, rilasciato come un getto prorompente con un’ampia copertura, quasi ad avvolgere il mondo davanti a me.
    Quel colpo, in quel momento così importante dello scontro.

    Curioso davvero..

    L’acqua avrebbe dovuto inglobare ed aggredire quei piccoli shuriken di sabbia, vanificando così la loro infida corsa.

    Ma la strategia del mio avversario si ripetè per l’ennesima volta.

    Avrei quindi sollecitato nuovamente il mio chakra per una nuova esecuzione della Tecnica della Violenta Onda Acquatica.
    Quello che era nato come un allenamento tra Genin di due villaggi, si stava trasformando in una battaglia tra elementi.
    Sabbia e Acqua – Suna e Kiri.

    Forse eravamo solo gli ultimi di una lunga serie di contrapposizioni.

    Le vibrazioni di quel momento mi facevano sentire vivo più che mai.
    La noia dell’interminabile mattinata si era trasformata in un incredibile boato di energia.
    I miei superiori mi avevano fatto proprio un bel regalo.

    La positività di quelle sensazioni però non scalfirono in alcun modo la mia concentrazione, anzi la alimentarono come benzina sul fuoco.

    Non persi di vista i movimenti dei vari Haruki e proprio il suo elemento distintivo sembrò tradirlo.
    Mi sarei accorto infatti di una discreta quantità di sabbia che fuoriusciva dall’unica giara di sabbia che ne conteneva per davvero.


    Dev’essere lui il vero Haruki!


    Quel flusso di leggiadra polvere gialla si stava muovendo nella mia direzione.
    Un altro attacco.
    A quanto pare non ero l’unico a voler vincere quello scontro a tutti i costi.

    Non conoscevo quelle tecniche e quella che stavo osservando sembrava ben diversa dalle precedenti.
    Affrontare il pericolo con le certezze che posso trovare solo nei miei mezzi, era così che intendevo portare avanti la mia carriera da shinobi.

    Drago, Tigre, Coniglio.

    Ancora una volta avrei fatto affidamento alla Tecnica della Violenta Onda Acquatica.
    Aggredire la sabbia a viso aperto e dimostrargli il nostro valore..



    Azioni:

    1. Tecnica del Corpo Sfarfallante + Lancio Kunai imbevuto di Suiton

    2. Tecnica della Violenta Onda Acquatica (con Sforzo Extra 15 Stamina)

    3. Tecnica della Violenta Onda Acquatica

    4. Tecnica della Violenta Onda Acquatica



    Parametri:

    Resistenza: 149 - 1 = 148

    Stamina: 160 - 5 - 25 - 10 - 10 = 110


    Note: Ho ruotato lo sforzo extra come l'attaccamento che in quel momento sento verso la tecnica per rendere anche la ruolata più piacevole, spero vada bene.

    PS: tisy16 dovresti poi solo ricordarti di scalare a Jet i 4 pt per i danni da sforzo extra precedenti visto che lui poi giustamente non ne ha tenuto conto nel suo ultimo post.



     
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    Responso nr. 2


    Attacco Haruki:
    - Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi 120+5+20+8= 153[RIESCE] [Superiorità combattiva]
    D13[13,12,10,3,11]
    - Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi 120+5+20+20=165[RIESCE] [Superiorità combattiva]
    D8[1,2,4,5,7]
    - Lancio Shuriken Rotanti Sabbiosi 120+5+20+3= 148[RIESCE] [Superiorità combattiva]
    (9+3+5+7+10)+10+18=62
    - Gabbia di sabbia 120+6+6=132 [RIESCE] [Scontro tra jutsu]
    10+20+10=40-35%=26

    Difesa Seto:
    Tecnica del Corpo Sfarfallante + Lancio Kunai imbevuto di Suiton 25+7+1+10=43[FALLISCE] [Decisione arbitrale]
    Tecnica della Violenta Onda Acquatica (con Sforzo Extra 15 Stamina) 70+5+6+13+10=104[FALLISCE] [Inferiorità combattiva]
    Tecnica della Violenta Onda Acquatica 70+5+15+10=100 [FALLISCE] [Inferiorità combattiva]
    Tecnica della Violenta Onda Acquatica 70+5+19+10=104[RIESCE] [Scontro tra jutsu]
    10+20+18=48




    Danni:
    Seto Akame: (D10[3]+10+15)+62=90
    Haruki Sato: -4 (dal precedente turno, dimenticanza mia) +22=26 malus di 10 sull'agilità per i prossimi due turni

    Narrazione Turno:
    Haruki vuole rendere il favore a Seto, ma prima dovrà trovare quello vero. Inizia lanciando 5 shuriken, ma finisce col beccare soltanto copie illusorie che non accusano minimamente i colpi.
    Con la seconda scarica, però, è più fortunato e colpisce il vero Seto, ferendolo lievemente. Seto avrebbe anche tentato di difendersi, ma il genin di Suna lo ha surclassato per velocità d'esecuzione, non dandogli il tempo di compiere alcun sigillo.
    Il kiriano non riesce a difendersi nemmeno dalla terza e ultima scarica di shuriken di sabbia.
    Infine, Haruki tenta di catturarlo con la celeberrima tecnica della bara di sabbia, ma ancora una volta Seto decide di contrapporre l'elemento del suo villaggio, riuscendo non solo a vanificare l'offensiva avversaria, ma a colpire Haruki stesso spostandolo di tre metri.


    Situazione Finale:
    Entrambi conoscono l'altrui posizione. Attacco a Seto. Ad Haruki restano 4 slot di sabbia.



    Commenti Arbitro:
    Jet, purtroppo puoi creare massimo 5 shuriken, non di più. Altrimenti sarebbe troppo sgrava come tecnica liv.C
    Seto, non ho capito perchè hai deciso di accorgerti della sabbia soltanto all'ultima tecnica, avresti potuto farlo già da prima, vanificano il bonus di +20 di Jet. Ad ogni modo, ti ho voluto premiare con un +10 sulle tue riuscite per l'impegno profuso nella stesura del post.
    Scherzi a parte, mi state piacendo entrambi in questo scontro. Forse è uno degli scontri più interessati che abbia mai arbitrato. Se non altro, l'esito non era già deciso ancor prima di iniziare. Jet, però per favore, con la frase ipotetica ci va il condizionale: "se avrei saputo la posizione esatta del vero Seto". Sono cose a cui tengo particolarmente, ma credo che sia un semplice svista visto che non ne ho beccati altri nel post.
    Spero di essere stato chiaro, nel caso mp.

    Modificato poichè le copie di Jet sono 20 e non 12. Colpa mia.
    Inoltre la tecnica di Seto è utilizzata in versione non potenziata, quindi non si creano specchi d'acqua e Jet puo' riprendere gli slot sabbia usati per gli shuriken. Chiedo scusa per gli errori


    Edited by tisy16 - 24/10/2020, 13:37
     
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    Ti rispondo ora alla nota così ti levo anche la curiosità.
    Non l'ho identificato subito perché comunque mi era piaciuto il suo attacco ed essendo ancora un combattente inesperto non volevo sopravvalutarmi.
    Diciamo una sorta di coerenza narrativa :rosa: .
    Nonostante la mia fortuna sfacciata, devo dire che anche io mi sto divertendo parecchio.. anche a scrivere!
     
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    Sono state apportate modifiche all'arbitraggio. Prendetene visione
     
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    La banda del ponte

    Seto Akame





    narrato - parlato - pensato - parlato altrui






    Seguì con lo sguardo quei velocissimi proiettili di sabbia che trapassavano le mie copie olografiche e nonostante le mie intenzioni di rispondere a quell’offensiva mi fossero ben chiare, la rapidità d’esecuzione del mio avversario mi colse in controtempo con una seconda scarica di shuriken, questa volta ben indirizzata, seguita con astuzia e maestria da un’altra ancora.

    L’impatto fu il momento più traumatico.
    Infatti, malgrado le dimensioni di quei piccoli infami potevano lasciare immaginare una potenza di fuoco marginale, constatai a mie spese la potenza effettiva di quel Jutsu.
    Li sentii chiaramente sfaldarsi in seguito al contatto, rendendomi nota una seconda caratteristica della famosa sabbia di Suna: la sua ruvidezza.

    Avevo in mente di scoprire quel particolare elemento già da tempo; solo immaginavo di farlo in circostanze diverse e con maniere più gradevoli.
    Ma questo rappresentava uno dei tanti aspetti incredibilmente affascinanti della vita di uno Shinobi.

    L’ennesima conoscenza andava ad arricchire il mio bagaglio culturale a cui tanto tenevo e che in ogni circostanza tentavo di incrementare.
    Certo sapevo ancora poco di quella leggiadra rena giallastra che nella sua forma così particolare nascondeva delle insidie di cui avevo appena avuto un primo assaggio.

    Non ero disposto però a cedere altro terreno al mio rivale.

    La mia decisione di affrontarlo con il mio elemento portò i suoi frutti.
    Il forte e largo getto d’acqua che si materializzò, con l’imposizione dei miei sigilli, in aggressione a quella massa di sabbia che mi bersagliava, ne rese vana l’utilità assorbendola senza pietà e cancellandone l’esistenza, continuando la sua famelica corsa sinusoidale verso Haruki, il quale venne a sua volta travolto da quell’onda di Suiton.

    Quando aprì la lettera che conteneva la mia nomina per quell’allenamento pensai di trovarmi davanti ad un’opportunità di crescita importante, ma non immaginavo fino a quel punto.

    Io ed Haruki stavamo portando avanti le nostre mosse con convinzione e determinazione.
    Ogni singolo movimento e l’intrecciarsi delle nostre strategie contrapposte portavano nuove evoluzioni di quel combattimento, oltre che a nuovi e fondamentali spunti di riflessione.
    Non ci stavamo dando molto tempo per ragionare, forse perché avevamo entrambi capito, sin dall’inizio, il livello dello shinobi che ci trovavamo davanti.
    Eppure stavamo sfruttando l’uno le debolezze scoperte dell’altro.


    Wow! Così è questa la vera forza della sabbia di Suna..


    Dal contrasto tra i nostri due elementi due cose mi furono subito chiare:
    La prima fu che il mio rivale era molto abile nell’utilizzare quei suoi Jutsu, forse più di me.
    La seconda, tanto inaspettata quanto fondamentale, che il mio Suiton godeva di una posizione di forza nei confronti della sabbia.

    Dovevo ragionare bene sulle mosse da compiere; stavamo per entrare nella fase cruciale del combattimento.
    Entrambi eravamo visibilmente piuttosto provati dagli sforzi compiuti fino a quel momento e dai colpi ricevuti.

    Diedi uno sguardo d’insieme all’ambiente che ci circondava.
    Da quel punto di vista avevo sicuramente un vantaggio strategico in quanto conoscevo molto bene quel posto.
    Fu proprio quando mi accorsi della presenza del lago Ibuse che mi si accese una lampadina.


    Vale la pena tentare..


    Le acque del gelido bacino, giacevano calme e scure come al solito a pochi metri da me.
    Con un rapido movimento laterale mi diressi in direzione delle rive irregolari, seguito a ruota dai miei cloni e con un balzo continuai la mia corsa sulla superficie del lago facendolo zampillare ad ogni mio passo.

    Ricordai che avevo visto più volte mio padre, con il quale oltre al sangue condividevo il mio chakra elementale, richiamare le acque di quello specchio d’acqua attraverso la sua abilità nello sfruttare il Suiton.
    Era una possibilità di cui mi parlò quando scoprimmo la mia affinità a quell’elemento.
    Non avevo mai interagito con fonti d’acqua esterne al mio corpo e decisi che in quel momento avrei dovuto spingermi oltre per continuare a mettere in difficoltà lo straniero.

    Così mi concentrai profondamente sulla mia energia interiore e cercai un collegamento con le fredde acque del famosissimo lago del mio villaggio.

    Il Paese dell’Acqua, terra natale di Kiri, è famosa nel mondo degli Shinobi per la vasta presenza di umidità ed i climi freddi in quasi tutte le stagioni.
    Ma l’elemento da cui prendeva il nome era sicuramente la caratteristica che più lo differenziava dagli altri paesi.

    Ancora una volta mi ritrovavo a stretto contatto con le mie origini, legato come con un cordone ombelicale alla madre patria, la quale mi forniva nutrimento del suo, nelle più disparate forme.
    Le acque che mi hanno cullato in grembo in veste di liquido amniotico, proteggendomi da ogni sorta di male per poi lasciarmi andare al mondo, convinte che la loro vitale compagnia non mi avrebbe mai abbandonato.

    Adesso che capivo la stretta connessione che in ogni parte del mondo mi avrebbe accompagnato, non mi restava che chiedere la mano di quella dea multiforme che giaceva sotto i miei piedi.


    Dammi la tua forza Kiri..


    Imposi dunque i sigilli necessari e unii le mani vigorosamente.
    Avrei sfruttato una poderosa onda che si sarebbe formata dinanzi a me dalle acque del lago, come mossa da un sisma sotterraneo che in quel momento doveva essere la mia volontà, per scagliare il mio Jutsu verso Haruki che decisi di non perdere di vista per tutto quel tempo.


    Suiton!!!!!! Violenta Onda Acquatica!!!!!!


    Sarei stato disposto a lanciare la mia anima dentro quel Jutsu se solo avessi potuto.
    Il maestro Mizu, il nonno, il Kage, la signora Yamada..
    Dovevo portare a casa quell’allenamento.

    Avrei evitato indugi e mi sarei preparato a dar continuità alla mia offensiva.

    Ancora una volta avrei richiesto la collaborazione di quelle acque.
    Avrei dovuto sfruttare le debolezze della sabbia per mettere in seria difficoltà Haruki.
    Purtroppo non conoscevo molti Jutsu, ma quei pochi che avevo utilizzato erano stati piuttosto utili.

    Quindi mi sarei nuovamente focalizzato nello smuovere quell'energia naturale, combinandola con il mio chakra per scatenarne la potenza e indirizzarla verso quel ragazzo.

    Avrei deciso infine di dar fondo al mio sistema circolatorio e di prepararmi all’esecuzione di un ninjutsu che qualche istante prima aveva arrecato non poche preoccupazioni ad Haruki.

    L’assenza di sigilli per la formazione delle mie sfere lucenti gli conferiva quel briciolo di imprevedibilità che mi serviva.
    Avrei canalizzato dunque l’energia richiesta per la formazione delle varie sfere luminose e le avrei scagliate verso il mio nemico, controllandone la traiettoria in modo da seguire suoi eventuali spostamenti.


    Non mi sfuggirai!


    Non intendevo dare al ninja di Suna nemmeno il tempo per respirare.
    Conoscevo le sue incredibili potenzialità e le rispettavo e proprio per quello non mi sarei risparmiato nell’attaccarlo.

    Approfittando della mia posizione tra le copie, avrei deciso di ricorrere ad una tecnica di supporto.
    Con i sigilli della Pecora, Serpente e Tigre avrei materializzato, da accademico insegnamento, una serie di cloni, questa volta diversi da quelli che già mi circondavano.


    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo.


    Avrei celato la mia posizione non solo tra le mie nuove apparizioni ma anche tra le Oboro, garantendomi un nascondiglio, tra di esse, ancor più occulto.

    Le acque del profondo lago ai miei piedi mi davano più sicurezza, d’altra parte giocare in casa aveva i suoi vantaggi.



    Off: scusate il ritardo :ehm:
    Tra lavoro e dpcm vari è un casino :fifi:


    Azioni:

    1. Tecnica della Violenta Onda Acquatica

    2. Tecnica della Violenta Onda Acquatica

    3. Tecnica delle Sfere Lucenti

    4. Tecnica della Moltiplicazione del Corpo



    Parametri:

    Resistenza = 58
    Stamina = 110 - 10 - 10 - 10 - 5 = 75

     
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    Iniziavo a sentire la stanchezza del duello riversarsi completamente su di me, su quel corpo che lentamente iniziava a sentir perdere le forze mentre una tenue scarica d’adrenalina a stento riusciva a tener rigidi i muscoli del corpo, posti ormai al limite del loro sforzo. Non avevo mai visitato Kiri prima d’ora e in un certo senso ne rimasi entusiasta. Potevo osservare il mio respiro manifestarsi in quella leggera brezza d’umidità. Lento si mostrava al pubblico, quasi a svelare la mia posizione e a salire sempre più verso l’alto sparendo poi alla mia vista e andando a fondersi nell’etere, diventando una parte di esso e caricandosi di quella stessa umidità che ora impregnava il luogo dello scontro. Un ambiente molto particolare, decisamente non molto comune negli altri Villaggi ed io – che ero originario di Suna – quasi non sopportavo tutta quella pressione. Non ero nemmeno predisposto a sostenere l’arido clima del Deserto, che da sempre mi recava qualche problema come se appartenessi ad un mondo completamente diverso. Infondo la mia visione – del mondo – era completamente differente, diversa da quella che conoscevo e priva di qualsiasi forma di violenza. Da questo viaggio verso questo nuovo continente, avevo la possibilità di ampliare le mie conoscenze, aggiungendole a quelle che già possedevo in quel piccolo archivio che avevo nella mente. Pochi dettagli ma pur sempre cruciali per il futuro. Una piccola nota andava ad aggiungersi ai Shinobi di Kiri, specialmente a quel ragazzo che ora lottava contro di me: Seto Akame. Due giovani Genin posti l’uno contro l’altro, uno scontro organizzato proprio dai vertici di entrambi i Villaggi che muovono queste due povere pedine a compiere il loro volere. Ecco cos’eravamo, delle semplici pedine in un gioco decisamente più grande di noi stessi, incapaci di aprire realmente gli occhi a ciò che stava succedendo in quel momento. Non stavamo solamente combattendo contro ma ero troppo ingenuo per accorgermene, una piccola fiammella di speranza in questo mondo decisamente impregnato dalla malvagità.

    Anf.. Anf..

    Il respiro iniziava a tornare tranquillo e a calmare quel mio piccolo cuore che batteva sempre più veloce. Trovavo affascinante le emozioni che una lotta sapeva donarmi. Quella continua scarica d’adrenalina dava un costante impulso al corpo, costringendolo a muoversi nonostante stia per arrivare al limite. Inoltre non permetteva al dolore di mostrarsi al mio cospetto ma semplicemente a farlo divenire un problema di secondo conto. Le mie iridi castane – portate verso il nocciola – erano fisse sul corpo del mio nemico, l’originale per essere precisi. Fermi - completamente bloccati a scrutarci - ad organizzare i prossimi attacchi forse quelli decisivi. Avevo capito che poteva utilizzare Jutsu a base d’acqua, proprio dallo scontro della mia giallastra Sabbia e con quel suo Jutsu decisamente troppo potente per le mie capacità. La Gabbia di Sabbia difatti andò dritta verso la sua morte, cadendo poi al suolo mentre il nemico continuava la sua offensiva, colpendomi in pieno. Il respiro tornò calmo infine, potendo quindi socchiudere nuovamente le labbra e continuare quel moto naturale attraverso le narici. Veloce osservai alla mia sinistra – tutto in regola – e poi verso la mia destra – perfetto – notando che le copie erano ancora lì attorno alla mia figura, donandomi una eccelse difesa che attraverso il mio controllo del Chakra sapevo dimostrare sul campo. Come aveva fatto a localizzarmi in quelle venti copie? Una domanda che ora mi stava assalendo la mente, dovevo trovare una risposta. Quei piccoli secondi mi furono utili per ripensare alle fasi dello scontro, proiettando su un grande schermo nero immaginario le azioni più recenti, proprio quelle dello scontro fra i due Jutsu, che tanto contraddistinguevano i nostri Villaggi.

    Ma certo…

    La mia principale arma, fonte di grande offensiva e difensiva al tempo stesso, era diventata una lama a doppio taglio. Fu’ proprio quella leggiadria e giallastra sabbia a mostrare, in maniera evidente, il mio corpo originale donando al mio avversario un grande vantaggio e annullando l’effetto che la Moltiplicazione Oboro sapeva concedermi. Avevo ben chiaro come poter vincere lo scontro, deciso a non voler permettergli di ricorrere nuovamente ai suoi Jutsu. I miei pensieri infine, vennero tutti spazzati via dal suo movimento, decisamente repentino del suo corpo che era intento a portarsi verso l’infinito Lago. Dovevo sfruttare il momento di distrazione e non persi ulteriore tempo, portandomi in pari con il mio avversario. Nella mente focalizzai il solito canale creato tra me e la Sabbia, andando a plasmare un sottile filo di Chakra e condurlo proprio nella Giara e trasportare via quella dorata sostanza, riversandola poi proprio ai miei piedi mentre le mie copie si muovevano andando a mescolare nuovamente la mia figura. Forse avevo trovato una giusta soluzione al problema ma solamente il tempo avrebbe risposto alla mia domanda. Lo sguardo cercò di seguire l’originale Seto, che ormai aveva raggiunto il grande Lago. Ora si trovava a diretto contatto con l’elemento più affine a se stesso e questo poteva darmi grandi grattacapi, inoltre la quantità effimera di Chakra rimanente non poteva donarmi una grande quantità di tecniche a disposizione, dovevo solamente arrangiarmi. Digrignai i denti, avvolto dalle mie venti copie e aspettando il momento decisivo. Uno dei Seto in particolare, in un certo modo perdeva del sangue che a gocce finiva in quel manto bluastro teneramente calmo e pacato. Di certo i miei Shuriken di Sabbia gli avevano inferto dei grandi danni e quella era la conseguenza delle mie azioni. Gli occhi vanno ad assottigliarsi andando a studiare le differenze che vi sono fra tutti i Seto presenti in campo ed una nuova si aggiunse alla mia attenzione. Una bluastra patina di Chakra avvolgeva i piedi del Kiriano, dichiarando difatti l’originalità del suo essere. Ero ben consapevole che le copie non potevano sfruttare la fonte naturale presente in tutti noi, ma forse al ragazzo era sfuggita questa particolarità, dandomi ora un perfetto vantaggio da sfruttare a mio conto.

    Non ti permetterò di ricorrere ai tuoi Jutsu…

    Lo scontro mi aveva insegnato tante cose, tra le quali la spiccata forza dei jutsu avversari: dapprima quelle sue dannate Sfere Lucenti – che mi avevano donato delle bruciature sul corpo – e poi quella sua tecnica a base d’acqua che era riuscita a dissolvere in nulla la mia sabbia. Due ottimi motivi per non permettergli di accedere a quelle sue due tecniche, che potevamo facilmente segnare la mia fine. La sabbia era già ai miei piedi ma ne serviva solamente in poche quantità, ragion per cui cercai di sfruttarla nuovamente. Nella mente fu’ presente per la prima volta Kazuhiko – colui che mi aveva salvato in fasce – a guidarmi con le sue parole, proprio come un perfetto padre, quello che non ho mai avuto. La mia volontà smosse una piccola parte di Sabbia, che lesta si muoveva fra le copie e andando a volare verso il nemico. In lei erano riposte le mie speranze e tutte le mie emozioni che quello scontro sapeva donarmi. L’aria umida non era un problema per ella, che ardente nell’animo si accingeva a raggiungere l’obiettivo, ormai ben chiaro nella mente.

    Sabaku Kyū

    La Gabbia di Sabbia mi tornava nuovamente utile, pronta a compiere il volere del suo padrone e salvarlo da quell’incresciosa situazione. Le fasi finali del duello erano ormai vicine e noi povere pedine, combattevamo al meglio delle nostre possibilità, mossi con la estrema voglia di vincere quel confronto. Nessuno dei due si era trattenuto, mettendo in pieno risalto le nostre capacità. L’avversario aveva mostrato un eccellente utilizzo di quelle Sfere Lucenti, che hanno segnato il mio declino in quello scontro; inoltre quel Jutsu Suiton era un pericolo non indifferente, anche se aveva contribuito ad eliminare le bruciature sul mio corpo. Il mio obiettivo quindi era il suo braccio destro, cercando quindi di paralizzare la sua leva superiore e impedirgli di usare uno di quei due Jutsu sopracitati. Ormai era la fine, potevo fare ancora ben poco e avevo trovato un degno avversario. Dunque, al Fato l’ardua sentenza.


    Stamina: 35-10 = 25
    Resistenza: 14

    Azioni:
    -Conduco la Sabbia a terra mentre le copie si mescolano a me (Durante il suo scatto verso il Lago)
    -Gabbia di Sabbia sul suo braccio destro

    Note:
    Tisy nel post non ho scritto di comprimere la sabbia dopo la gabbia di sabbia giusto perché non so se posso. In caso la risposta sia positiva, la mia intenzione è ovviamente quella di comprimere la sabbia semplicemente non l'ho scritto per non vedere la mia azione fallita. Inoltre dovrei poter individuare Seto grazie alle ferite degli Shuriken e proprio grazie all'abilità Concentrazione del Chakra, dato che per camminare sull'acqua dovrebbe mostrarsi un aura bluastra sui suoi piedi, cosa che le copie non possono fare
     
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    Responso nr. 3


    Attacco Seto:
    Tecnica della Violenta Onda Acquatica 70+5+1=76 [FALLISCE] [Inferiorità combattiva]
    Tecnica della Violenta Onda Acquatica 70+5+19=94 [FALLISCE] [Decisione arbitrale]
    Tecnica delle Sfere Lucenti 70+6+19=95 [RIESCE] [Incontrastato]
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo [RIESCE] [Superiorità combattiva]

    Difesa Haruki:
    -Gabbia di Sabbia sul suo braccio destro 120+6+5=131 [RIESCE] [Superiorità combattiva]




    Danni:
    Seto Akame:
    Haruki Sato: 15+10+11=36 + ustioni --> KO
    Narrazione Turno:
    Seto cerca aiuto negli elementi che contraddistinguono il suo villaggio correndo verso il lago Ibuse. Haruki temo l'offensiva del suo avversario e tenta inutilmente di mescolarsi tra le sue copie. Il camuffamento non va in porto sia perchè Seto è attento e non perde di vista l'originale durante i cambi di posizione sia perchè il verso Haruki ha le vesti zuppe d'acqua che le rende scure e pesanti. Nonostante ciò, il genin di Suna non demorde e riesce a bloccare il braccio destro del kiriano mentre era ancora intento ad impastare il chakra con l'ausilio di alcuni semplici sigilli. Ciò comporta il fallimento delle tecniche suiton di Seto, ma nulla gli impedisce di affidarsi nuovamente alle sfere lucenti, che colpiscono e mettono al tappeto Haruki. La Nebbia batte la Sabbia.


    Situazione Finale:
    Haruki privo di sensi, si sveglierà a breve.



    Commenti Arbitro:
    Il tuo camuffamento, Jet, fallisce per i due motivi sopra enunciati. In particolare, cambiarsi di posizione con le copie non sempre puo' funzionare. La tecnica dice così:
    Se l'avversario riesce a colpire l'originale mentre gli altri cloni sono in campo, saprà chiaramente la posizione di quest'ultimo, in quanto questi verrò fisicamente colpito dall'attacco a differenza delle copie, a meno che, tramite particolari strategie non si riconfonda tra i cloni
    Ora, per particolari strategie si possono intendere tante cose. Prime tra tutte, un bel fumogeno. Possono anche esserci circostante di luogo e di tempo che possono, altresì, rendere efficace uno scambio di posizioni alla luce del sole. Se, per esempio, l'avversario fosse concretamente impossibilitato a tenere d'occhio l'avversario. Mi viene da pensare a un avversario appena colpito da un'alzata della foglia o, perchè no, dalla summenzionata tecnica delle sfere lucenti che causa un temporaneo accecamento.
    In ultimo, il tuo pg si sforza inutilmente di riconoscere l'originale tra i Seto, dal momento che la sua posizione era già manifesta.
    Fatemi i post di chiusura e abbiamo concluso. Faccio i miei complimenti ad entrambi. Nonostante l'abisso di riuscita tra i vostri pg, siete riuscite a fare uno scontro equilibrato e dall'esito incerto fino all'ultimo colpo. L'inesperienza dei vostri pg trapelava ad ogni mossa ed è esattamente cosa ci si aspetta da dei genin appena usciti dall'accademia. Davvero un bell'allenamento, come pochi finora.
    Spero di essere stato chiaro, nel caso mp.
     
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