Fuoco tra la Pioggia

[Sblocco elementale per Eanor Atreides]

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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    Capitolo 1 - La Città Infame

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    Amegakure - Mattina - Casa di Eanor

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    Gli ultimi giorni erano stati davvero duri, ero tornato da poco dalla missione esplorativa a Konoha, nella quale non solo avevo dovuto affrontare qualcosa che non mi aspettavo minimamente potesse neppure esistere, ma avevo riportato anche delle ferite neppure troppo leggere.
    Mi trovavo nel mio letto quella mattina, erano le 9 circa, ma non avevo alcuna intenzione di alzarmi di li, le braccia mi facevano ancora piuttosto male, le ossa, dure fortunatamente, non si erano spezzate o contuse nel combattimento di quel giorno, quindi la prognosi che mi avevano dato all'ospedale era di giusto un paio di giorni di riposo a casa, mi avevano anche offerto di rimanere in camera li, ma mi ero rifiutato, a casa si sta meglio, e poi non avrei voluto rubare il letto a qualcuno che lo necessitava più di me.
    Mi feci forza e scesi dal letto, indossai i miei soliti indumenti da casa e scesi al piano inferiore, dove mi aspettavano 3 giorni di pulizie, tanto ero stato assente per la missione in terra straniera.
    Mi appoggiai alla finestra, mentre sorseggiavo il mio solito energy drink, bevanda frizzante con la quale faccio solitamente colazione, essendo un detrattore del caffè e del tè, in qualsivoglia loro forma o temperatura.
    La pioggia cadeva battente sui tetti spioventi della città, adoravo la pioggia, mi instillava dentro un gran senso di tranquillità, di rilassatezza, come se essa fosse in grado di lavare via tutto il marciume di questa "città infame", come io amavo chiamarla ogni tanto.
    Il mio rapporto con la città non era interamente conflittuale, ritenevo Ame si un luogo poco adatto ai deboli di cuore e a chi non fosse in grado di badare a se stesso, ma Ame era anche la città perfetta per coloro che desiderassero rimanere nell'ombra, condurre una vita semplice e fuori dal bagliore assordante delle grandi Suna, Konoha o Kumo, un luogo dove il piccolo non viene messo in ombra dal grande, un luogo dove chiunque può reinventare se stesso, qualora abbia abbastanza forza e coraggio di farlo.
    ...Toc Toc Toc...
    D'un tratto, la mia attenzione venne catturata dal triplice suono proveniente dalla porta di casa, mi mossi rapido per vedere chi fosse, incuriosito dal fatto che un orfano senza molti amici non riceve visite di frequente.
    Aprii la porta senza neppure vedere chi fosse attraverso lo spioncino, forse impaziente che qualcuno mi portasse qualche notizia, buona o cattiva che fosse, la monotonia ad Ame ti uccide se non sai come sopportarla.
    Aprendo la porta, un ninja in veste ufficiale, che riconobbi subito essere un chunin, stava in piedi a un metro da me, e non appena aprii la porta, si sincerò subito sulla mia identità.

    Eanor...mhmm...
    Solo Eanor, in orfanotrofio non ci danno cognomi.
    Il chunin rimase un po interdetto, non seppe come rispondere alla "Battuta" sull'orfanotrofio, dunque passò oltre, tirando fuori una lettera dal giubbotto grigio scuro che indossava, porgendomela di gran fretta.

    Ecco a te, arrivederci.
    In un attimo, quello che realizzai essere un clone, scomparì in una nuvola di fumo biancastro, che venne immediatamente dissolta dalla pioggia battente, la quale, piovendo a vento, arrivava anche sotto al mio portico, debitamente protetto per evenienze come queste.
    Rimasi li, in piedi, con una lettera in mano a fissare il punto vuoto dove pochi secondi prima c'era una "persona", gli antidolorifici mi rallentavano tutti i processi fisici e mentali, quindi ci misi qualche secondo a rendermi conto che ormai potevo rientrare in casa, e che stare li fuori non era più di nessuna utilità.
    Sbattei la porta dietro di me, ed analizzando la lettera mi resi conto che era una missiva ufficiale della Segreteria della Pioggia, dunque affari ufficiali.
    Non persi tempo e aprii la busta contenente la lettera con un tagliacarte che avevo nel piccolo ufficio che mi ero ritagliato in salotto, ed il contenuto dell'ultima recitava pressappoco così:


    CITAZIONE
    All'attenzione di Eanor [cognome sconosciuto]

    Lei è stato scelto, assieme e a molti altri genin della sua stessa generazione, per sostenere un test speciale, informazioni ulteriori le verranno fornite dal chunin/jonin incaricato del suddetto test, è inoltre pregato di recarsi presso il secondo piano dell'accademia ninja del villaggio questo stesso pomeriggio per sostenere il test precedentemente nominato, non saranno tollerate assenza ingiustificate.

    Cordiali saluti.
    Segreteria del Amekage.

    Rimasi sinceramente sorpreso del contenuto della lettera, il periodo dell'accademia ormai si era concluso, mi ero laureato con il massimo dei voti, perchè sostenere un ulteriore test? Forse volevano testare i nuovi genin per qualche motivo collegato all'attuale situazione politica e militare?
    Non mi posi troppe domande comunque, gli ordini erano ordini, ed i miei erano chiari, raggiungere l'accademia quello stesso pomeriggio e sostenere il test, e da ninja quale ero, non mi sarei di certo rifiutato o tirato indietro.
     
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    Capitolo 2 - Una Fiamma tra la Pioggia

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    Amegakure - Pomeriggio - "Accademia della Pioggia per le Arti Ninja"

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    Quello stesso pomeriggio, come da istruzioni, mi sarei dovuto presentare al secondo piano dell'accademia del villaggio, per sostenere un test "speciale"; erano ordini diretti della Segreteria della Pioggia, quindi insindacabili, ma si erano ben astenuti dallo specificare sia su cosa vertesse il test, sia su quale aula fosse quella adibita allo svolgimento del suddetto, quindi sarei andato un po a tentoni, le aule del secondo piano, a memoria, erano una ventina, quindi mi sarebbe bastato controllarle una per una.
    Mi misi in viaggio verso le 14, la destinazione distava solamente 15 minuti a piedi, dunque piuttosto vicina.
    La pioggia fortunatamente aveva smesso di cadere insistentemente come la mattina, dunque non mi sarebbe servito prendere un mezzo di trasposto pubblico, l'avrei fatta a piedi.
    Camminando lungo il tragitto, non potevo che osservare la gente comune che vive la sua vita quotidiana, passando dal distretto commerciale, gli artigiani portano ancora le loro creazioni al mercato stradale, cioè quello che costeggia la via principale di Ame, per vendere i loro beni e cercare di racimolare qualcosa.
    Ame era anche questo, un covo di povertà e miseria, ed io ci sguazzavo dentro...eravamo ben lontani dai fasti degli altri villaggi, qualcuno vissuto in un quartiere ricco di Kumo, ad esempio, non avrebbe mai potuto comprendere la situazione tragica della periferia di un villaggio come Ame, figuriamoci viverci.
    Qui eravamo lasciati a noi stessi, e nella povertà e nella diffioltà, il crimine serpeggia indisturbato; la criminalità di Ame è di tipo organizzato, e molto probabilmente anche colluso con il governo della Pioggia, ma questa non era una novità o una sorpresa, bensì una realtà conosciuta da tutti, e alla quale nessuna faceva ormai troppo caso, poichè ognuno di noi abitanti era intento a vivere la propria vita, cercando di stare lontano da alcune realtà assai vicine a noi, come il traffico di organi, la criminalità organizzata, o peggio.
    Quasi non mi resi conto di essere arrivato all'accademia, i miei pensieri mi avevano tenuto occupato per tutto il tragitto...quindi rimasi stupito quando mi ritrovai davanti al cancello principale, un enorme palazzo di cemento senza nessuna decorazione o fronzolo visibile, solo quattro enormi mura e un portone di metallo, scuro, tutti in perfetto stile Amegakure, essenziale e funzionale, niente spazio alle decorazioni sfarzose o inutili.
    Varcai la soglia principale, in reception non c'era nessuno, l'anno scolastico non era ancora iniziato e quello era un venerdì qualunque, dunque l'accademia era tecnicamente chiusa, se non fosse per il secondo piano, che invece pareva essere ben popolato a giudicare dalle voci che riuscivo a sentire anche dal piano terra.
    Salii la rampa di scale rapidamente, ero in perfetto orario ma non volevo far attendere l'esaminatore, una volta raggiunto il secondo piano però, mi accorsi che le voci che avevo sentito, le quali mi erano parse appartenete a parecchi individui, in realtà appartenevano a si e no 10 ragazzi, i quali stavano entrando ed uscendo da diverse aule del piano. Mi accostai ad una di esse, la prima che trovai vuota, e bussai tre volte sulla porta lignea, attirando l'attenzione del chunin di turno, intento a sistemare delle scartoffie.

    Avanti, prego si accomodi in prima fila.

    nrqKTf


    Le aule dell'accademia, al contrario di come appariva da fuori il palazzo, ovvero spartano e un pò grottesco, erano invece molto moderne e ben attrezzate, simbolo che Ame non è solo un luogo di decadenza e di abbandono, ma ha diversi lati nascosti, ed uno di questi è "l'Accademia delle Arti Ninja", un vero e proprio pilastro del villaggio da sempre.
    Presi posto in prima fila, come richiesto dal chunin, egli si alzò dalla cattedra sulla quale sedeva e si mise a sedere su di essa, forse stanco di stare seduto su quella sedia, che anche da qui appariva poco comoda.

    Allora, come ho già spiegato a tutti i tuoi compagni, che sono stati seduti a quel banco prima di te oggi, sei qui per sostenere un test speciale, che generalmente si sottopone a gli studenti prima della promozione a chunin, dunque genin esperti.
    Per te potrebbe essere prematuro sostenerlo infatti, ma visti i tempi, il governo ha deciso di accelerare il processo, dunque questo test potrebbe essere un fallimento per te oggi, e sta a me scoprirlo.
    Il test che stai per sostenere riguarda il chakra elementale, suppongo tu sappia cosa sia.


    Lo abbiamo studiato in accademia, si, è il chakra che tutti noi abbiamo dentro, una specie di energia elementale che scaturisce dal chakra concentrato...mhmmm...

    Mhmm, vedo che ci sono delle lacune nella tua preparazione...male...ma non sta a me giudicarti su quello, l'esame lo hai superato, altrimenti non saresti qui...va bene...vediamo di fare un ripasso.

    Feci una sonora figura di merda, le mie conoscenze in materia di chakra erano ancora lacunose, dovevo aver dormito a quella lezione, balbettai due parole in croce ma non seppi dare una risposta precisa. Il chunin si alzò dalla cattedra e raggiunse la lavagna, prese un gesso e cominciò a disegnare dei simboli, coadiuvando il tutto da una spiegazione dettagliata.

    Come sai, esistono diversi elementi in natura, ma i principali, quelli da cui tutti gli altri scaturiscono, sono cinque...il fuoco, il vento, l'acqua, la terra e il fulmine, questi sono i così detti "elementi primari", le mescolanze di alcuni di essi danno vita ad altri elementi, detti "elementi secondari", ma non siamo qui a parlare di questi, manteniamoci per ora sulle basi. Ognuno di noi, alla nascita, eredita dai genitori dei geni, sono proprio quei geni a tramandare l'elemento che poi scaturisce nell'individuo...due genitori con entrambi geni con elemento terra, genereranno un figlio che avrà, al 70%, l'elemento terra.
    Questa percentuale è amplificata anche dalla terra di appartenenza dei genitori, i nati nel Paese della Pioggia ad esempio, saranno propensi ad avere in se l'elemento acqua, piuttosto che il fulmine, dunque non stupirti se il tuo elemento è proprio questo, lo è per molti ninja di Ame.


    La sua spiegazione fu chiara e perfettamente comprensibile, persino ad un pessimo studente come me fu chiaro quello che il chunin cercò di spiegarmi, i geni ereditati dei propri genitori, in combinazione con la regione geografica, stabilivano quale sarebbe stato l'elemento predominante del nascituro, questo scaturì in me un antico magone, che avevo soppresso ormai da parecchi anni...il fatto di non aver mai conosciuto i miei veri genitori, di essere nato e cresciuto in un orfanotrofio...questo test forse avrebbe dato qualche risposta a tutte le domande che mi affliggevano da anni.
    Se il mio elemento fosse stato acqua, significava che i miei genitori erano, probabilmente, proprio di Ame, e che è qui che avrei dovuto indagare, e non altrove, come invece aveva ipotizzato il vecchio Beily, all'orfanotrofio.
     
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    Capitolo 3 - Burn Baby

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    Amegakure - Pomeriggio - "Accademia della Pioggia per le Arti Ninja"

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    Il giovane chunin aveva nuovamente preso posto alla cattedra, leggermente rialzata dal piano su cui si trovavano gli altri banchi, per permettere all'insegnante di vedere meglio i suoi alunni.
    Sedutosi nuovamente sulla scomoda sedia, la quale, all'incontro col suo peso, aveva prodotto un fastidioso cigolio, mi invitò ad alzarmi e a raggiungerlo alla cattedra, ed io ubbidii seduta stante.
    Vidi che, con la mano destra, cominciò ad ispezionarsi il taschino del giubbotto, la fessura era stretta, quindi utilizzò solo l'indice ed il medio per addentrarcisi dentro, e con non poche difficoltà ne tirò fuori vari foglietti di carte di forma squadrata.

    «Sai cosa sono questi?»

    «Sembrano semplici fogli di carta...»

    «Quasi giusto...nel senso che sono effettivamente dei foglietti di carta, ma tutt'altro che semplici.
    Questi fogli sono stati prodotti dal legno di un albero speciale, il così detto "albero del chakra".
    E' un particolare albero le cui radici non si nutrono solamente di acqua e nutrimenti simili...ma assorbono anche il chakra che viene rilasciato nel terreno, e così la sua corteccia si impregna di esso, e diventa sensibile al chakra esterno.
    Noi usiamo questa sua caratteristica per applicare le nostre affinità elementali alla sua carta, per scoprire cosa si cela nei nostri geni.»


    Poi fece una piccola pausa per appoggiare la maggior parte dei foglietti sul tavolo, tenendosene uno soltanto in mano.

    «Ecco, ora, osserva attentamente.»

    Prese il piccolo foglio grigiastro tra l'indice ed il medio, poi mi invitò ad osservarlo con attenzione, mentre egli faceva fluire il chakra dentro di esso, attraverso le dita.
    «Accumulo il chakra dentro alle mie dita...e poi, con calma, lo rilascio dentro il foglio.»
    E in un attimo, un alone bluastro cosparse il foglio di carta che, reagendo con il chakra dell'esaminatore, si bagnò completamente, diventando molliccio e accasciandosi sulle dita del chunin, avvolgendole, e facendo scorrere delle goccioline d'acqua lungo di esse.

    «Come vedi, il mio elemento primario è l'acqua, poichè sono nato qui, ad Ame, così come i miei genitori, tu sei nato qui giusto?»

    La mia risposta fu affermativa ma traballante, non sapevo un gran che della mia nascita, l'unica testimonianza era quella del vecchio Beily, se lui mi avesse mentito su qualcosa, non avrei avuto modo di smentirlo o controbattere.

    «Bene, adesso tocca a te, prendi un foglietto e mettilo nel palmo della tua mano, canalizzare il chakra in uno spazio cavo come il vuoto che si crea tra due mani unite è più semplice di come ho fatto io.
    Concentra il chakra tra le mani, poi rilascialo e comprimilo nel palmo, dove si trova il foglietto...sentendo il tuo chakra reagirà in modo diverso a seconda dell'affinità che possiedi.»


    Seguii alla lettera le istruzioni dell'esaminatore, presi il foglietto e lo misi tra le mie mani, precisamente sul palmo destro, poi inarcai leggermente la mano, come dovessi bere da una fontanella, e posi sopra l'altra mano, anch'essa nella stessa arcuata posizione.
    Cominciai a far fluire il chakra all'interno del mio corpo...potevo sentirlo attraversarmi le ossa, le gambe, il collo, riuscivo a percepirlo ovunque ormai, era una sensazione grandiosa...di potere.
    Canalizzai tutto il chakra che avevo nelle due mani, esse cominciarono a prudermi, se dovessi dare una descrizione a quella sensazione tattile, è come quando ti alzi di botto dopo essere stato sdraiato per ore, vedi pallini bianchi e neri, senti freddo...quella era la sensazione che provai in quel momento, e poi...compressione!
    Sentii uno strano calore provenire dalla mano, proprio dal palmo della destra, così rimossi subito la sinistra da sopra, curioso di sapere cosa fosse...e con mia enorme sorpresa, il foglietto di carta non si era inzuppato d'acqua come mi sarei aspettato, ma si era totalmente carbonizzato, difatti in mano non mi rimaneva che cenere scura, priva di peso, ma con un odore di fumo che mi piaceva.

    «Bhe questo è davvero...particolare...pare che il tuo elemento sia il Fuoco, un elemento altamente offensivo, e molto raro da queste parti, i tuoi genitori sono di Ame?»

    «Sono orfano signore, non ho mai conosciuto i miei genitori, sono cresciuto nell'Orfanotrofio Centrale.»

    Esclamai con una punta di rammarico.

    «Capisco...comunque sia il test lo hai superato, e sei riuscito anche a farlo al primo tentativo, è segno che il tuo controllo del chakra è ad un ottimo livello, continua così e diventerain chunin molto presto.
    Adesso voglio che tu vada nella palestra, è stato adibito uno spazio in fondo al campo d'allenamento per testare alcune tecniche legate a gli elementi che avete appena scoperto, voglio che tu vada li e faccia alcune prove, la cosa più semplice è quella di cerca di sputare una piccola palla di fuco, o anche solo una fiammella per iniziare.»


    «Va bene signore, vado subito»

    Esclamai, lasciando l'aula, mentre il chunin scriveva qualcosa sul foglio che aveva sotto mano mentre ero entrato la prima volta.
    Mi diressi subito in palestra, ero veramente euforico per l'elemento che avevo appena scoperto di possedere, non l'acqua come molti altri di qui, ma il fuoco, un elemento regale, elegante, potente.
    La palestra era fortunatamente vuota, probabilmente i ragazzi che avevo visto prima avevano allegramente saltato l'allenamento ed erano tornati a casa..meglio...più spazio per me.
    Mi diressi al muro di cemento più vicino e mi ci posizionai a 4 metri, poi cominciai a riflettere sulle parole che il chunin mi aveva detto pochi minuti prima.

    Una palla di fuoco...come si crea una palla di fuoco? Dalla bocca immagino, ma come si impasta il chakra?

    Feci alcuni tentativi, prima impastai il chakra all'interno della bocca, per poi "sputarlo" fuori, ma tutto ciò che usci dalla mia bocca fu uno strano versaccio ed un po di saliva...dopo vari tentativi capii che non era quello il modo corretto, poichè non provavo nella bocca lo stesso "pizzicore" che avevo sentito nelle mani quando carbonizzai il foglietto.
    Poi, mi venne un idea, se avessi impastato il chakra nei polmoni, anzichè nello stomaco, sarei riuscito ad esalarlo assieme all'aria, così da creare un tutt'uno con essa.
    Impastai nuovamente il chakra, ma questa volta diressi la mia attenzione ai polmoni, concentrando il chakra in entrambi mentre prendevo un grosso respiro, poi rilasciai tutto insieme, soffiando a più non posso e comprimendo il chakra tutto insieme.
    Un calore intenso pervase la mia faringe e la mia gola, fino a fuoriuscire sotto forma di piccola fiammata che, percorsi quei tre metri, si schiantò contro il muro, non provocando alcun danno.
    Se per un ninja di alto livello questo era qualcosa di poco conto, per me fu la più grande scoperta mai fatta in 23 anni di vita, ero al settimo cielo, ero veramente stato io a produrre quella piccola "fiatata" di fuoco.
    Mi incamminai verso casa, stanco per tutto il chakra che avevo utilizzato, in effetti forse troppo per quella piccola dimostrazione, questo era sintomatico del fatto che per utilizzare tecniche elementali fosse necessaria una grande preparazione, preparazione che avrei procacciato in tutti i giorni a seguire, in attesa della prossima missione, nella quale avrei potuto dare sfoggio della mia nuova conoscenza acquisita.
     
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    Max-3 e sblocco approvato :rosa:
     
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