[B] SAR - Search and Rescue

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    III



    L’alba che sorse tra i monti di Kumo portò luce e calore sulla pelle malconcia di Jiren, ma la speranza rimase comunque una dea velata nascosta nei sogni del ragazzo. Infatti, le prime luci del giorni furono accompagnate dai banditi ora carcerieri e aguzzini del ninja prigioniero e di tutti gli altri. Con urla e schiocchi di frusta li condussero fuori dal recinto dov’erano stipati come cavalli da macello e li scortarono fuori dal villaggio. Salirono su un ostico sentiero dove non passavano più di due individui affiancati. Per ogni cinque prigionieri, c’era un bandito armato di frusta e di spada lunga: in totale in circa centoventi stavano salendo lungo il dorso della montagna brulla e massiccia. Il viaggio era breve per distanza, ma il lento procedere della fila umana fece perdere più tempo del dovuto, suscitando urla di rabbia e sonoro frustate tra i carcerieri. Infine, dopo non poche cadute, giunsero all’imbocco di una caverna. L’ingresso era sorretto da pali di legno infilati nel terreno accidentato. Appena varcata la soglia, sulla destra, c’era un piccolo magazzino all’interno del quale i prigionieri poterono trovare piccone e lanterne. A Jiren fu dato un piccone e seguì i suoi compagni d’avventura in uno stretto cunicolo illuminato da torce poste sui pali che lo sorreggevano. Ben presto, il ninja avrebbe capito che la galleria era molto ramificata e si ritrovò solo con altri sette compagni di prigionia e un bandito alle loro spalle. Meccanicamente, i prigionieri appesero le loro torce a chiodi infilati nelle pareti e cominciarono a picconare la dura roccia senza mai fermarsi, ognuno con il proprio ritmo lento e ripetitivo, creando una cacofonia di rumori che faceva vibrare le tonnellate di terra e roccia sul capo del ninja. E così quegli uomini di diverso rango e mestiere, prima divenuti prigionieri, ora diventavano operosi minatori.



    < Scava piccolo ninja bastardo. > Lo riprese il carceriere . < Oppure oggi non mangerai. Quanto pensi di poter resistere a stomaco vuoto? >



    Il bandito avrebbe vigilato disattentamente sui minatori, sicuro del fatto che nessuno avrebbe osato fermarsi più del tempo necessario ad asciugare la fronte madida di sudore. Lì sotto non circolava aria fresca e in pochissimo tempo respirare tra la polvere sarebbe stato molto impegnativo. Dopo alcune ore, arrivò un altro bandito, distribuendo pane raffermo, formaggio duro e acqua sporca ai prigionieri. Al suo collega riservò invece carne secca, pane nero con ancora il profumo di cenere calda sulla crosta e un piccole otre di vino scuro. La giornata lavorativa si sarebbe protratta fino ai primi rossori del crepuscolo, quando finalmente i minatori sarebbero stati ricondotti sotto un cielo colorato con pastelli scuri. Ad attenderli nel villaggio c’era il recinto e lo scomodo giaciglio sul quale riposare; una zuppa poco ricca di contenuti e, finalmente, acqua pulita da bere. Il giorno dopo sarebbe stato uguale al precedente e quello dopo ancora non sarebbe stato diverso se non per una sottile pioggia che accompagnò i prigionieri lungo il percorso. Quanto poteva resistere così un uomo? E un ninja? E un ragazzino?



    *



    Ren Natsume poteva essere anche un grande fabbro, ma quel giorno volle sfidare la sorte con un’idea fuori dagli schema. Il ninja di Kiri si strinse nelle spalle osservando la scena e decise che, da allora, avrebbe lasciato tutto in mano al team appena formato. Credeva in loro. Doveva crederci. Erano gli unici in grado di riparare a quell’errore di calcolo che aveva portato alla cattura della carovana e dei ninja di scorta.



    Il samurai si lanciò in un’impresa titanica, che avrebbe fiaccato il suo spirito e il suo corpo, ma la fortuna gli sorrise perché si imbatté in un’ampia insenatura sabbiosa. Ciò che avrebbe colpito la sua attenzione era il relitto di una grossa imbarcazione, dal ventre largo e profondo. Le condizioni dello scafo lasciavano poco spazio alla fantasia: buchi da colpi di cannone e lo squarcio prodotto da un qualche scoglio nascosto sotto il pelo dell’acqua. Con quel ritrovamento, sarebbe potuto tornare a Kiri ed avere un punto di partenza. Non poteva essere certo che fosse la nave di Mioshi, ma almeno avrebbero avuto un punto di partenza. Forse in qualche cabina c’erano ancora scritture o altri indizi, magari il diario di bordo o una qualche bolla di accompagnamento. Ai pirati le scartoffie non interessavano, giusto?



    *



    Nel frattempo Yuugi era finito nel posto peggiore di Kiri. L’oste gli indicò un uomo seduto ad un tavolo. Stava bevendo birra di un boccale in legno. Aveva una barba nera e ispida, unta di grasso. I capelli tagliati male non vedevano acqua e sapone da almeno un mese e al psoto dell’occhio destro aveva un cratere nero abbastanza grande da contenere una noce.



    < Ho perso la mia benda. > Avrebbe detto al ninja per giustificarsi. < Ma io so cosa stai cercando. > Gli mostrò dei dadi abbandonati in un angolo del tavolo. < Gioca con me e ti dirò dov’è che Mioshi e tutti i contrabbandieri degni di questo nome attraccano nel Paese del Fulmine senza essere disturbati da voi maledetti ninja >



    Gli mostrò una schiera di denti gialli e neri, in quello che doveva essere un sorriso. < Ovviamente non possiamo giocare senza soldi, altrimenti che divertimento c’è? > Rise come un cane con un osso in gola e gli porse un bicchiere con sei dadi al suo interno. < Sai giocare? Lanciamo insieme i dadi, ma non dobbiamo mostrarli, non subito. Chi ha il numero più alto vince. >

    Fecero girare i dadi nel bicchiere e l’orbo battè con violenza il bicchiere sul tavolino. Ne sollevò un lato con studiata calma, sbirciando all'interno con il suo unico occhio. < Cento Ryo che non mi batti! > Esordì fiero.

    ok, scusate il ritardo. Fox salta un turno.
    Per roy ho lanciato un D6 ed è uscito 6. Avevo deciso che più alto sarebbe stato il numero e più utili sarebbero state le sue scoperte, pertanto ha trovato io relitto della nave di mioschi. Ahimè, tristemente affondata da ignoti.
    Zyl, i tuoi dadi sono un 6, un 5, un 3, due 2 e un 1. Gestiscila come vuoi tenendo conto che le informazioni in suo possesso potrebbero confermare la correttezza della spiaggia individuata da Roy come punto di partenza per le ricerche. Ti lascio libertà per finire la partita, ma tanto il tizio ha i dadi truccati e farà sempre 54 su 60. La gente della locanda lo sa e per questo non giocano con lui. 100 Ryo li perdi se accetterai di giocare, ma tanto poi ti darà comunque l'informazione che cerchi.
    Concludete il post decidendo come raggiungere la spiaggia. Il tempo stringe.
    Jiren è ora diventato un minatore. Hai "libertà" assoluta per gestire il tutto, potendo ruolare diversi giorni di prigionia. Divertiti. La cosa peculiare è che scavate, ma non trovate mai alcun minerale prezioso. Tra i prigionieri nessuno sa cosa state cercando e da qualche bandito potresti sentire qualche lamentale circa l'assurdità dell'operato di juulen. Alcuni preferirebbero vendere i prigionieri subito e ricavarci un po'di soldi per le loro famiglie, ma juulen è determinato a trovare qualcosa sepolto nella montagna.
     
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    Alle prime luci dell'alba, Jiren viene svegliato dal tepore dei raggi del sole sulla sua pelle sporca e malconcia. Questa piacevole sensazione gli ricorda che è vivo, che il mondo è un posto bellissimo e pieno di meraviglie incalcolabili, dal più piccolo fiore azzurro, alle immense e maestose vette candide innevate dei monti più alti.
    Si sveglia intorpidito e con lo stomaco dolorante, attanagliato dai crampi per la fame. I primi raggi del sole, che mantengono vivo Jiren sia nel corpo sia nella mente, sono accompagnati dalla sgradevole vista dei carcerieri, che irrompono in gran numero nel recinto dove tengono confinati i prigionieri. Sbraitano e urlano ordini, prendendo a calci chi gli capita a tiro, senza distinguere donne, bambini o vecchi.
    Jiren si alza vedendoli, solo per non dar loro l'occasione di picchiare, più di quel che già fanno, gli altri prigionieri. Fa molta fatica a reggersi in piedi e la testa gli gira come una trottola.

    FORZA BASTARDI INUTILI VERMI, IN PIEDI, OGGI SI VA A SCAVARE HYAHYAHYA

    Urla ai prigionieri uno dei banditi più grossi, che porta a tracolla in schiena un grosso spadone a due mani.
    Molti dei prigionieri, evidentemente già abituati a tale lavoro, si mettono in fila a coppie per venire condotti fuori dal recinto. Jiren ed i nuovi arrivati fanno come loro. Il ragazzo si mette vicino ad un anziano signore, uno dei prigionieri già presenti al suo arrivo e si incamminano silenziosamente. Dietro di loro un'altra coppia di prigionieri, e dietro ancora un altro bandito.
    La carovana umana si muove lentamente, a causa delle precarie e cagionevoli condizione della maggior parte dei prigionieri, ed i carcerieri provano un piacere perverso nel dimenare le loro fruste e malmenare i più vecchi ed i più deboli. O per lo meno la maggior parte di loro.
    Jiren sembra assente, sconfitto e privato di ogni emozione, ma il suo cuore batte ancora forte e risoluto. La sua mente, invece, è a caccia di ogni dettaglio che ritiene utile, dalla conformazione del campo all'area circostante, dai rapporti fra i vari carcerieri, ad i rapporti di ognuno di loro, con i prigionieri, e con lui. Tiene bene a mente chi è più spietato e chi si limita ad eseguire degli ordini. Chi è sadico e violento di natura e chi invece è intimorito dal suo capo e dai suoi "compagni", come l'orbo, che ha risparmiato nella feroce battaglia di qualche giorno prima. Cerca di capire i rapporti di potere ed i "gradi" dei vari soldati, ma anche di conoscere ed ascoltare gli altri prigionieri. Ora sono tutti schiavi, ma prima alcuni erano ricchi mercanti, altri contadini, alcune nobildonne ed altre prostitute. Qualcuno è un mercenario o qualche guerriero solitario sconfitto in battaglia dal numero dei nemici, come accaduto a Jiren stesso, ma a differenza sua, che da l'impressione di essere morto dentro, hanno uno sguardo feroce, famelico ed assetato, uno di loro lo guarda con disprezzo, credendo che si sia già arreso al suo fato.
    Tutti questi dettagli e queste informazioni, sono di per se inutili, ma messe assieme ed usate nel modo giusto e con i tempi giusti, possono portare a qualcosa, e Jiren non aspetta altro che un'occasione, per scatenare tutta la sua furia.

    Sei tu il demone bianco, sei solo un ragazzo.

    Gli sussurra il suo compagno di camminata. Con un filo di voce roca appena udibile, ma dai cui toni riesce chiaramente a distinguere una nota di delusione.
    Intanto vengono portati per uno stretto sentiero che si inerpica su per la montagna.

    D-di che parli?

    Ho sentito loro parlare di un nuovo prigioniero, un ninja che i è battuto con una furia ed una ferocia tali, che i sopravvissuti lo chiamano Demone Bianco, per il colore dei capelli e delle vesti.
    Ma sei solo un ragazzo.


    Hai r-ragione, s-sono solo uno stupido ragazzino . . . Un Genin alla sua prima missione, fallita miseramente.

    Una cosa però è certa, c'è molto sangue sui tuoi vestiti, ma non vedo ferite in grado di spiegarlo, se non chè non è tuo quel sangue hehehe

    Il tono del vecchietto è improvvisamente cambiato, ed incomincia a camminare con gli occhi socchiusi, ed un accenno di sorriso

    Ora sei il Demone Rosso AHIA

    Un fortissimo schiocco interrompe la conversazione, la frusta del bandito poco dietro di loro ha colpito il vecchio poco sotto alla nuca.
    Jiren si gira di scatto con sguardo inferocito, ma non dice nulla e si limita ad aiutare l'anziano ad alzarsi.

    Silenzio voi due . . . Beh, che mi guardi così? Vuoi fare la fine di 'sto vecchio di merda?

    Jiren ha subito riconosciuto il bandito, identificandolo come quello che si diverte a pisciare nell'acqua destinata a lui. Qualsiasi cosa accada, si è ripromesso che quell'individuo morirà, a qualsiasi costo.
    Continua la marcia senza sosta lungo la salita scoscesa ed insidiosa finchè, dopo una lunga e faticosa camminata, arrivano all'imbocco di una sorta di grotta o caverna, scavata da mano umana.

    PRISONER



    Un carretto di legno sta li abbandonato fuori dall'ingresso, con dentro solo qualche pietra.
    Uno dei banditi in prima fila accende una torcia, e si addentra per primo, probabilmente ad accenderne altre o dei bracieri, per illuminare la buia grotta. Dopo qualche minuto cominciano ad entrare in gruppi da cinque, accompagnati tutti da un bandito armato di spada e frusta.
    Tocca al gruppetto di Jiren composto da lui, il vecchietto, una donna minuta dalla carnagione pallida, un uomo alto e robusto, anche se provato dalla prigionia, ed un altro ragazzino che avrà si e no due anni meno di Jiren, accompagnati dal pisciatore seriale.
    Appena entrati nella grotta vengono condotti in una sorta di magazzino improvvisato, dove viene affidato un piccone vecchio e logoro ad ognuno di loro, l'istinto di Jiren, davvero molto forte, è quello di girarsi e piantarlo nella tempia del carceriere, ma si trattiene con molta fatica, sa che non è questo il momento. Gli altri prigionieri sono stanchi, deboli, alcuni malati e assoggettati con la paura ai loro aguzzini, che massacrerebbero tutti in poco tempo.
    Inoltre i gruppi sono divisi secondo una logica, in modo che non ci sia un solo gruppo di lavoro composto da più di un uomo robusto e ben piazzato o in salute.

    Scava piccolo ninja bastardo! Oppure oggi non mangerai. Quanto pensi di poter resistere a stomaco vuoto?

    Senza dire una parola o degnarlo di uno sguardo, Jiren si avvicina alla parete rocciosa ed inizia a picconare con le poche forze che ha. Si è messo vicino al ragazzino, che sembra sul punto di piangere ogni volta che lo guarda.
    Le braccia gli bruciano ogni volta che solleva il piccone fin sopra la testa, ed un dolore lancinante gli percorre tutte le ossa ed i denti ad ogni colpo che batte sulla nuda roccia.
    La donna del gruppo si occupa di raccogliere le pietre che staccano e di portarle in un cumulo.
    Il vecchio inizia presto a tossire a causa della polvere e dei detriti che impregnano l'aria dopo mezzo minuto che lavorano. E più andranno avanti peggio sarà l'aria.

    Io mi chiamo Jiren, e tu?

    Sussurra il ninja all'altro ragazzino, ma pare troppo intimorito per rispondergli.

    Non temere, con questo forte rumore dubito riesca a sentirci, poi è troppo impegnato a mangiare con gli occhi quella donna per badare a noi

    Q-quella è m-mia madre . . . Mi chiamo So-sota

    E tua madre?

    Tamako . . . Poi quello è Daisuke, mentre l'anziano si chiama Kentaro

    Non temere Sota, sono sicuro che presto saremo di nuovo liberi. Sai, io sono un Ninja della Foglia. Dimmi, percaso sai dove hanno portato le armi che avevo al mio arrivo? Ed il mio coprifronte? Quello è molto importante per me

    Non saprei . . . forse sono sui carri con cui siete arrivati, ho visto che buttavano su molta roba, ma non ne sono certo mi dispiace.

    Non dispiacerti, sei molto coraggioso Sota e mi sai stato di grandissimo aiuto

    La giornata prosegue senza ulteriori grandi novità. I prigionieri scavano nella nuda roccia, ma senza mai trovare nulla degno di tutto quel lavoro. Niente oro, niente pietre preziose, nemmeno una vena di ferro, solamente roccia.
    Dopo un pasto che non mangerebbero nemmeno dei maiali, riprendono tutti a lavorare. Jiren ha divorato tutto ignorando completamente il saporaccio, e sentendo subito una carica di energie che non ricordava più di avere.
    Dopo poche ore un prigioniero di un altro gruppo di lavoro si sente molto male, urla, si getta a terra e vomita qualcosa di disgustoso.
    Un'altro prigioniero di quel gruppo, un vecchietto, si lamenta che è colpa dell'acqua putrida e del cibo ammuffito che gli danno, Il loro carceriere da una frustata all'uomo dolorante, e due al vecchio per punirlo dell'insolenza, prima di avviarsi rabbioso verso il carceriere del gruppo di Jiren.

    Ma perchè cazzo non li abbiamo ancora venduti a quelli la? Li teniamo a scavare in queste grotte schifose abbandonate da decenni.
    E perchè quel merdoso ninja è ancora vivo?


    Taci stolto! Se Kazarum ti sente ti mette con loro a scavare

    Pfu, quel buffone sa solo leccare merda dal culo di Juulen

    Hahaha, però quando c'è anche tu fai il suo cagnolino, come tutti del resto. Il capo è il vero demone, non quel merdoso poppante. E comunque dobbiamo tenerlo in vita, quando avremo finito qua, vendere lui ci frutterà più che tutti gli altri assieme. Se poi finisce in quel posto ci sarà da divertirsi!

    . . .

    Durante il viaggio di ritorno Jiren aiuta il vecchio Kentaro a scendere, poichè lo vede decisamente troppo provato da quei lavori forzati.
    La discesa è più breve della salita, ma non per questo meno faticosa. Al loro ritorno al campo i prigionieri vengono chiusi nuovamente nel recinto, ma c'è una piacevole novità, almeno per Jiren. Una cena un po' misera, ma finalmente acqua pulita e fresca, che contribuisce a ridare al ragazzo parte del vigore perduto in questi giorni, e a lavar via l'arsura dalla gola, provocata dagli scavi.
    Il giorno seguente procede pressochè uguale, ma Jiren stavolta si mette vicino a Kentaro a scavare, per riuscire a scambiare due chiacchiere con lui.

    Dimmi una cosa vecchio, Secondo te chi di loro possiede ciò che mi serve per riavere accesso al mio Chakra?

    Mmmm, se non è il loro capo, forse uno dei più grossi, l'avrai sicuramente già inquadrato, è quello che ci sveglia alla mattina con la sua voce soave. Mi pare si chiami Kazarum, ed è lui che comanda quando non c'è il loro boss.
    Ma potrebbe non essere in grado di darti ciò che vuoi, potrebbe essere Juulen stesso l'unico in grado di sbloccare il tuo potere.


    Capisco. . . come immaginavo. E dimmi, tu sai dove hanno messo le mie armi?

    Il demone Bianco si sta forse svegliando dal sonno di questi giorni? Hehehe. Immagino con tutte le altre armi, ben lontane dalla nostra portata, ma potrei informarmi in un modo o nell'altro. Sai, le donne e le ragazze, perfino le più piccole, vengono abusate da questi ignobili esseri . . . disgustoso . . . ma la cosa interessante è che le portano fuori dal nostro recinto giovane Ninja, e le conducono nei luoghi più disparati, le poche capanne del villagio, ed i carri rubati nelle loro razzie, nei boschi, insomma . . . un po' ovunque. Posso informarmi per te, e cercare di scoprire dove sono le tue armi, queste donne non vedono l'ora di vederle piantate nelle budella di quegli animali. Anzi, tutti noi. Ma cosa può fare un branco di vecchi, di donne e bambini, denutriti, deboli e malati contro questi mostri?

    Un lupo ferito e con le spalle al muro è più pericoloso di un forte leone. . .
    Comunque, la mia katana è semplice d'aspetto, con fodero ed impugnatura in legno, con incisa una scritta, lago Toya. Avevo anche una specie di polsiera, che nasconde una lama celata . . . ed il mio coprifronte di Konoha, queste sono le cose importanti, quelle che devo assolutamente trovare!


    Mmmm se il fato ci assiste, entro pochi giorni dovrei avere l'informazione che chiedi. Ma che hai in mente?

    Non lo so . . . so che se almeno avessi il potere dei miei occhi, queste caverne sarebbero perfette

    Cercherò di scoprire quanto più possibile giovane Ninja, io credo in te!

    *Amici miei, Sensei, nonno . . . aspettatemi, tornerò da voi al più presto!*
     
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    Viva La Raza!

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    Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

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    La mia ricerca in quella bettola del porto procedeva: l'oste mi indicò un'uomo seduto ad un tavolo lì vicino. Posai lo sguardo su di lui: lo posso definire senza dubbio una latrina vivente, e sarebbe un complimento...trasudava unto, sporco e schifo di dubbia provenienza da ogni minimo centimetro del suo essere...e stentavo a trattenermi dall'esplodere in un conato di vomito esplosivo...
    La cosa meno schifosa - ma più inquietante - era il fatto che era orbo, nel senso che gli mancava un occhio e la cavità craniale dove questo stava prima era in bella vista.

    Cercò di giustificarsi - non che servisse, s'intende - dicendo di aver perso la benda, ma poco m'importava: mi disse che aveva quello che stavo cercando.
    CITAZIONE
    < Gioca con me e ti dirò dov’è che Mioshi e tutti i contrabbandieri degni di questo nome attraccano nel Paese del Fulmine senza essere disturbati da voi maledetti ninja >

    Con un cenno della testa, accettai la proposta del vecchio orbo: mi sedetti al suo tavolo, davanti a lui. Mi allungò una tazza con alcuni dadi all'interno e mi spiegò che chi avrebbe fatto il punteggio più alto avrebbe vinto. Presi il bicchiere coi dadi e, quasi all'unisono, cominciammo ad agitarli: l'orbo sbattè con violenza il proprio bicchiere sul tavolo, seguito dal sottoscritto, quindi osservai i punteggi dei miei dadi sotto il bicchiere.

    6, 5, 3, 2, 1...quindi 17... - pensai, mentre osservando il vecchio notai la sua reazione apparentemente calma, la quale si trasformò in uno sfrontato sorrisetto.
    CITAZIONE
    < Cento Ryo che non mi batti! >

    ...Alza il bicchiere. - gli risposi, glacialmente.

    Il mio punteggio fu 17: quando il vecchio alzò il suo bicchiere, vidi i suoi dadi che sommati davano 56...avevo perso a quel giochino, ma decisi - nonostante tutto - di mostrare un minimo di sportività.

    Mmh...anche se mi scoccia, ammetto la mia sconfitta. - gli dissi. Però, osservando il vecchio orbo, gongolante, decisi di sfruttare l'occasione per voltarla tutto sommato a mio esclusivo vantaggio.

    Ho un'idea: io ti dò i 100 Ryo che hai...vinto, e tu mi dici tutto quello che sai sia su Mioshi che sulla spiaggia... - dissi, prendendo un sacchettino in cui vi erano esattamente i 100 Ryo e facendolo dondolare davanti al suo occhio - ...così tu ti prendi i soldi, io le informazioni e siamo entrambi soddisfatti: che ne dici?

    Stamina: 400/400
    Resistenza: 500/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai)

    Azioni:
    ///

    Malus:
    ///

    Note:
    -100 Ryo dopo il giochino col vecchio orbo.

    Alla fine ho deciso di giocare - perdendo...vabbè, 100 Ryo non mi fanno poraccio. :rosa:

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Definirlo un azzardo era dire poco, pazzia sarebbe certamente stato più adatto. Ma il destino volle premiare quel mio colpo di testa e darmi un punto di partenza per le ricerche del giovane scomparso. Durante la mia folle corsa sulla costa, mi imbattei in un relitto arenato e privo di segni di vita, non potevo esserne certo ma le probabilità che fosse la nave della missione erano concrete.

    Possibile?!

    Disattivando la mia accellerazione, mi avvicinai con cautela e diedi una rapida occhiata. Senza ulteriori indugi mi apprestai quindi ad estrarre il mio wakizashi ed incidere un taglio superficiale sul palmo della mano, concentrando quindi il mio chakra mi sarei apprestato a tentare di richiamare davanti a me un fidato esponente della famiglia dei rospi, ormai miei cari amici.

    Ciao Kosuke... Ho bisogno di te, siamo sulle tracce di un ninja disperso e questa probabilmente è la nave su cui viaggiava...

    Il piccolo anfibio mi salutò con un cenno della zampa e si mise poi ad osservare il relitto per qualche istante, poi parlò con la sua solita lingua tagliente.

    E non pensi che possa essere finito infondo al mare?

    Certo era plausibile viste le condizioni della nave ma non era certo e salvo prove contrarie dovevamo credere che quel ragazzo fosse vivo e che il suo continuare ad esserlo dipendesse dalla nostra rapidità nel trovarlo.

    Ma potrebbe anche essersi salvato, quindi dobbiamo cercarlo... Io vado ad avvisare gli altri a Kiri e torno qui, inizia a dare un'occhiata in giro... Cerca eventuali indizi ed occhi aperti, non sappiamo chi può esserci nei dintorni...

    A quel punto sia io che Kosuke ci saremmo messi all'opera, lui avrebbe iniziato a saltellare nei pressi della nave cercando attentamente eventuali tracce mentre io avrei fatto una rapida mente locale per identificare con la massima precisione possibile il punto in cui mi trovavo e, segnandolo sulla mappa, mi sarei apprestato a richiamare nuovamente il rospo che mi avrebbe riportato al punto di partenza così come ero arrivato. In un baleno fui alle porte di Kiri e, rapidamente, mi sarei diretto a quella che potevo definire base operativa. Lì trovai lo shinobi che ci aveva ragguagliato sulla vicenda e, prima ancora che potesse aprir bocca misi la mappa sul tavolo mostrando il punto di costa segnato da una X.

    Ho fatto una rapida perlustrazione sul campo ed ho trovato un relitto abbattuto probabilmente da palle di cannone. Non sono certo che si tratti di quello ma è la nostra pista migliore... Non c'è tempo da perdere quindi io andrò avanti ed inizierò indagini più approfondite, lei avvisi gli altri e dica loro di raggiungermi nel modo più veloce possibile... Io purtroppo non ho modo di portarli con me alla mia stessa velocità...

    Mi voltai quindi verso la porta e, prendendo un foglio bianco ed una penna dal tavolo, raggiunsi la soglia e ripresi.

    Nel frattempo vedrò di scoprire il più possibile e avere qualcosa di concreto per il loro arrivo!

    Tornai quindi all'esterno delle porte del villaggio e, richiamai nuovamente il medesimo rospo di poco prima.

    Su amico, un ultimo sforzo... Ne va della vita di un giovane ragazzo!

    Se tutto fosse andato bene, mi sarei ritrovato nuovamente nei pressi del relitto, pronto ad aiutare Kosuke nelle indagini, addentrandomi quindi nella nave in cerca di qualsiasi cosa possa essere stata utile a capire cosa fosse accaduto.

    Ei Kosuke ci sei? Trovato nulla?



    Azioni:
    Tecnica del richiamo - 20
    Nascondiglio del rospo - 18
    Indagini

    Stamina 304 - 20 - 18 = 266
    Resistenza 350

    Note: Il nascondiglio di ritorno a Kiri lo avevo scalato nel turno precedente quindi qui ho solo conteggiato l'ultimo.
     
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    IV


    Yuugi


    Il vecchio lupo di mare proruppe in una rauca risata, dando bella mostra dei denti marci nascosti dietro le labbra screpolate.
    < Molto bene, ragazzino! Oggi berrò alla tua salute e a quella del tuo glorioso villaggio di ninja per bene. Da dov'è che vieni? > C'era una nota di scherno nel suo tono. Fece un cenno all'oste e, attirata la sua attenzione, sventolò in aria il boccale di birra ormai vuoto. < Iwa, eh? > Riprese dopo essersi di nuovo concentrato su Yuugi. < Come fate a vivere tra la secca roccia, così distanti dal mare? >


    Prese il sacchetto con i ryo e lo tastò con le dita, sorridendo nuovamente al contatto con quella grana meschinamente guadagnata. < Comunque credo che tu ora voglia sentirti dire dov'è che Mioshi attracca per gironzolare con quelle sue bella carovane cariche di merci? >

    Arrivò l'oste con il boccale di birra e lo lasciò sul tavolo, portando via quello vuoto. L'uomo fece una profonda sorsata e, pulitosi la barba dalla schiuma con il braccio, iniziò a spiegare al giovane ninja:
    < Non ho una mappa per indicarti il luogo preciso, ma cerca di aprire bene le orecchie. Partendo dal porto del Paese del Fulmine, si deve proseguire lungo la costa in direzione nord est fino al Promontorio dello Zingaro. Tutte le mappe lo riportano con questo nome. Continuando a spostarsi lungo la costa, ci sarà un'insenatura senza appellativo e poi la Baia dei Granchi. Quell'insenatura senza nome tra il Promontorio dello Zingaro e la Baia dei Granchi è il luogo in cui Mioshi e tutti i contrabbandieri fanno rotta per approdare senza essere visti. >

    Ren


    Ren, coadiuvato dal rospo, sarebbe riuscito ad individuare una pista che si spingeva verso l'entro terra del Paese del Fulmine, ma non aveva ancora cercato alcuna prova sull'origine della nave o su chi ne fosse il capitano. Inoltre, aveva lasciato indietro, distante giorni di navigazione in mare, il suo compagno. Si sarebbe spinto da solo sulla tracce di una pista che poteva anche essere quella sbagliata o avrebbe atteso l'arrivo del suo compagno? Inoltre, se avesse tentato di utilizzare la propria innata, avrebbe scoperto di non riuscire più a padroneggiare la propria velocità a causa dell'abuso fatto in precedenza.

    Jiren


    <kazarum> La voce fredda e atona del padrone fece drizzare la schiena del mastodontico bandito.

    < Comandi, Juulen-sama! > Davanti al suo capo, diventava come un bambino al primo giorno di scuola: spaesato e timoroso.

    < Questa mattina servirai da bare acqua pulita a tutti. Poi raduna tutti al centro del villaggio.>

    Gli occhi di Kazarum si spalancarono. < Ma così poi potranno... il demonio bianco potrà... >

    Il viso di Juulen si irrigidì di colpo e schiaffeggiò l'aria con un gesto di stizza. < Ho già detto che non voglio più sentire questo stupido appellativo in bocca a nessuno. Oggi vedremo quanto vale. Hai qualcosa da riferire?>

    Il grosso bandito sbiancò di colpo, diventando più pallido di un fantasma. < Beh... in realtà... ci sarebbe... >

    Juulen lo guardò in silenzio, gli occhi rossi due fiamme che parevano incendiare l'aria.

    < Inizia... > Cercò di scuotersi e, a fatica, iniziò a parlare. < Inizia ad esserci malcontento tra gli uomini. Dicono che è da mesi che sprechiamo buoni schiavi per picconare nuda roccia senza cavarne nulla di buono. Loro vorrebbero vendere tutti i prigionieri ai mercanti di vite umane che si affacciano sulle nostre coste e spartirsi il bottino >

    Juulen rimase impassibile. < Qui comando io. Se qualcuno ha da contestare qualcosa che me lo venga a dire di persona. > Fece per andarsene. Il tutto si era svolto davanti l'edificio più grande del piccolo complesso che fungeva da base per quei banditi. Prima di rientrare, il freddo capo di quella scalmanata banda, si voltò ed aggiunse. < Tra quattro ore a partire da adesso, quando il sole avrà quasi raggiunto l'apice, raduna tutti qui davanti. >

    Qualche ora dopo, tutti i prigionieri, dopo aver fatto colazione con pane duro, salsicce scure e vecchie, cipolle e acqua di sorgente, furono ammassati al centro del minuscolo villaggio. Kazarum li spinse fino a creare un grande cerchio. Lungo il perimetro esterno erano radunati tutti i banditi, fruste e armi alla mano. Juulen uscì dopo parecchio tempo, in evidente ritardo, dall'edificio dov'era rientrato poco prima. Dall'interno, arrivava alle orecchie dei presenti il pianto sommesso di alcune donne. Fu creato un varco nel cerchio di uomini per permettere a Juulen di raggiungerne il centro. Fece un cenno a Kazarum ed egli ordinò a quattor banditi di rovesciare il contenuto di due scatole di legnoa una decina di metri dal loro capo. Un rumore metallico sovrastò ogni altro rumore: armi. Quelle scatole contenevano armi, ivi compresa la katana di Jiren.

    < Molto bene. Oggi nessuno di voi maneggerà il piccone. Sapete che giorno è? Oggi è il giorno in cui le foglie delle piante diventano gialle e marroni, crespe e fragili. Domani il vento soffierà e le strapperà dai rami. Proprio come io ho strappato la vostra fragile libertà dai vostri rachitici corpi. Ma io sono misericordioso. > Si avvicinò alla catasta di armi e ne scelse una a casa. Una con un bel fodero con un'incisione sopra. Una katana di ottima qualità. "Davvero un'arma di ottima fattura." Avrebbe pensato soppesandola. Ma lui aveva già un grosso bastone pieno di spuntoni di chiodi al fianco, quindi rigettò l'arma a terra, tra la polvere.

    < Siccome la mia magnanimità non ha limiti, proprio come non ha limiti il potere di Jashin-sama, oggi avrete la possibilità di riottenere la vostra libertà perduta. Non dovrete fare altro che imbracciare un'arma e piantarmela nel petto. Nessun inganno, nessuna ripercussione. Fatelo e sarete liberi di andare dove volete. >

    Dopo alcuni istanti di incertezza, alcuni uomini, iniziarono ad avvicinarsi alle armi. Come si sarebbe comportato Jiren?


    Allora:
    Yuugi ha libertà totale su come raggiungere il luogo nel minor tempo possibile
    Ren sta andando un po' troppo di "corsa" secondo me. Anche lui è libero di fare come crede e, in linea di massima, puo' arrivare in questo post fino al villaggio, ma ciò vorrebbe dire tagliare del tutto fuori Yuugi dalla missione, il quale ha evidenti problemi a raggiungere la baia in tempo zero come ha fatto REn. Fermo restando che Ren ha soltanto trovato uno scafo mercantile arenato, non ha raccolto prove circa la provenienza o la proprietà dell'imbarcazione. Senza il riscontro con le informazioni di Yuugi o senza provare a dare un'occhiata ai documenti di bordo (ciò farebbe perdere tempo a Ren, che non riuscirebbe più a raggiungere il villaggio in questo turno, ma soltanto ad arrivare al luogo in cui c'è stata l'imboscata nell'altra missione) non puo' avere la certezza di aver trovato la nave di Mioshi sulla quale era imbarcato Jiren.
    Jiren tu stai andando molto bene, sono contento di averti dato molta libertà di movimento. Volevi le armi e ora le hai avute. Volevi qualche informazioni su cosa ti bloccava il chakra e l'hai avuta. Inoltre, durante questo post, potresti scoprire di essere in grado di utilizzare il chakra. Stupiscimi.
    Sto cercando di lasciarvi molta libertà per poter scatenare la fantasia in questa missione. Per qualsiasi dubbio o per proposte indecenti, mi trovate disponibile in mp


    JPO e FOFCATCHER esclusi dalla missione per la prolungata assenza.
     
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    La nottata di Jiren non è stata il massimo, il freddo ha molto disturbato il suo sonno ed i suoi pensieri hanno corso liberi e raminghi senza dargli tregua. Ha visto i volti dei suoi amici, che non vede da molti giorni, il sorriso incrollabile del suo sensei, impegnato in qualche incarico segreto nei pressi di Kiri, o almeno così gli ha detto . . . e suo nonno. Il suo amato nonno Baki, con il suo carattere impetuoso ma amorevole. Cosa avrebbe fatto suo nonno in una tale situazione? Come sarebbe riuscito a cavarsela in una situazione così spinosa? Ma soprattutto, ci sarebbe mai finito in condizioni simili? Prigioniero di una masnada di banditi senza più nulla?
    No, non è vero, Jiren è ancora vivo. Respira, si muove, vede ed ascolta. Il suo cuore batte ancora ed è carico di emozioni e sensazioni: tutto la rabbia e la voglia di liberarsi represse in quei giorni sono li a maturare e crescere sempre più, per dargli forza e coraggio, necessari per andare avanti.
    Ma il suo pensiero va anche a tutti gli altri prigionieri . . . molti sono deboli, anziani, provati dalla detenzione e da quegli inutili lavori forzati a cui vengono sottoposti ogni giorno.
    Vorrebbe poter far qualcosa per aiutarli, ma nelle condizioni attuali è utile quanto una candela senza fiamma.
    Arriva l'alba e con essa arriva l'energumeno, Kazarum: il secondo in comando, a quanto ha capito Jiren nei giorni passati al campo. Di solito li sveglia con urla ed appellativi coloriti, ma non oggi. Arriva senza dire una parola accompagnato da alcuni sgherri, tutti con il colto deluso e furente, si apprestano a dar la colazione in silenzio.
    Gli altri prigionieri sembrano stupiti tanto quanto Jiren, ma nessuno osa replicare o fare domande, soprattutto vedendo che la colazione è molto differente dalla solita sbobba accompagnata da acqua maleodorante.
    C'è del pane, vecchio e duro, delle salsicce sbruciacchiate e grosse cipolle. La vera novità è l'acqua, limpida e cristallina, fresca come appena presa dalla fonte. Non appena finisce di consumare la colazione, Jiren si sente rinvigorito e pieno di energie.

    Ma cosa . . . . questa sensazione . . . può essere che?!?

    Pensa osservandosi le mani, che stringe a pugno con determinazione.
    I banditi se ne vanno senza dire una parola, gettando occhiate fugaci e sospette al giovane ninja, che non capisce cosa stia succedendo.
    Quel giorno, comunque, niente lavori forzati, niente insulti e niente frustate o percosse per nessuno. La mattinata prosegue tranquilla e Jiren, con la pancia piena e ravvivato dall'acqua fresca, riesce finalmente a riposare come si deve, disteso per terra ad osservare il cielo coperto da qualche nuvola.
    Ma la pace non dura più che qualche ora, forse tre o quattro. Kazarum e tutti gli altri banditi si palesano con facce cupe e rabbiose davanti ai prigionieri.

    IN PIEDI CANI, TUTTI AL CENTRO DELLA PIAZZA, IL PRIMO CHE FIATA ASSAGGERA' LA MIA SPADA!

    Jiren segue gli altri in silenzio. Vengono tutti radunati nel piazzale in mezzo alle abitazioni fatiscenti, circondati dai banditi armati. Delle casse sono posizionate non lontano da loro, in direzione dell'alloggio più grande.
    Jiren si mette vicino al vecchietto conosciuto nei giorni precedenti: Kentaro. L'anziano ha un'espressione tesa e preoccupata in volto, ma non è il solo. Sia prigionieri che carcerieri sono li in attesa, tutti con facce dubbiose, rabbiose, tese o deluse. La baldanza e la sfrontatezza dei giorni precedenti sono sparite dal volto dei banditi, Jiren non fatica a trovare quello che si è ripromesso di uccidere a qualsiasi costo, ma si limita a dargli un'occhiata fugace, li nella parte alla sua destra, oltre la massa di prigionieri. Si guarda i piedi con espressione quasi impaurita.
    Poco distante da lui c'è anche Gowen, il bandito con la faccia sfigurata da una brutta cicatrice e con un occhio solo, a cui Jiren ha risparmiato la vita nella battaglia sostenuta giorni prima. Avrà fatto bene?
    La porta dell'edificio si apre e ne esce un uomo avvolto da un'alone di mistero. I banditi rabbrividiscono, i prigionieri abbassano lo sguardo. Jiren no, lui lo guarda in volto, sentendo il fuoco accendersi dentro di lui. Ma lo tiene ancora sopito, pronto ad esplodere in qualsiasi momento, basta solo una buona occasione.
    L'uomo si ferma appena entrato nel circolo di banditi, dinnanzi ai prigionieri, prima di parlare con solennità.

    Molto bene. Oggi nessuno di voi maneggerà il piccone. Sapete che giorno è? Oggi è il giorno in cui le foglie delle piante diventano gialle e marroni, crespe e fragili. Domani il vento soffierà e le strapperà dai rami. Proprio come io ho strappato la vostra fragile libertà dai vostri rachitici corpi. Ma io sono misericordioso.

    Si avvicina lentamente ad una delle casse e ne prende un'arma, Jiren sente il cuore sobbalzare . . . quella che il capo dei banditi ha preso è la katana appartenuta a suo padre. Stringe forte i pugni e si sente infiammare come non mai. Quando Juulen la rigetta a terra, abbassa lo sguardo contenendo a stento la sua rabbia.

    Siccome la mia magnanimità non ha limiti, proprio come non ha limiti il potere di Jashin-sama, oggi avrete la possibilità di riottenere la vostra libertà perduta. Non dovrete fare altro che imbracciare un'arma e piantarmela nel petto. Nessun inganno, nessuna ripercussione. Fatelo e sarete liberi di andare dove volete.

    Questo è troppo, Jiren non riesce a sopportare oltre quell'uomo, probabilmente avrebbe dovuto aspettare un'occasione migliore, ma non riesce più a contenere l'enorme ira soppressa nei giorni scorsi.
    Alcuni prigionieri, quelli che in passato dovevano essere dei guerrieri, avanzano impauriti verso le ceste delle armi.

    FERMI!

    RISING RAGE

    Urla il ragazzo facendosi strada a grandi passi fra la folla ancora incerta e titubante. Tutti si voltano a guardarlo, sia prigionieri sia banditi.
    Le persone si spostano facendogli spazio per passare ed ora tutta l'attenzione è focalizzata su di lui.
    Le parole di Juulen lo hanno scosso e spinto a reagire, ed a quanto pare non è l'unico scosso e sbalordito da quanto richiesto da quel pazzo.

    Ci avete trattato come bestie e anche peggio per tutti questi giorni, ci avete schernito, ci avete disumanizzati, ci avete ridotti a meri strumenti. . . Ci avete fatto scavare in quelle gallerie vuote, abbandonate da chissà quanto perchè non c'è niente li dentro. Ci avete privato della libertà e della dignità, ci avete rubato sogni e speranze e li avete calpestati senza ritegno . . . e ora . . . Cos'è questa messa in scena??
    E voi. . .


    Smette di fissare colmo d'odio Juulen e sposta il suo sguardo sugli altri banditi, guardandoli uno ad uno. Sente gli occhi di tutti puntati su di lui, sente le vene pulsare, ma cosa più importante, sente il suo chakra fluire e riaffiorare, desideroso di esplodere.

    Voi che avete perso la vostra umanità per raggiungere i vostri scopi, siete disposti ad accettare questa decisione di un singolo uomo? Siete disposti a lasciarci andare, se impaliamo il vostro capo? Siete disposti a rischiare la nostra vendetta, una volta che saremo liberi? Siete disposti ad ammettere che tutto ciò che avete fatto fino ad ora, è stato solo un'inutile sacrificio, per soddisfare i deliri di questo pazzo?
    Non so chi sia Jasmin e non mi importa, ma io non sono disposto ad accettare tutto questo!


    Afferra la sua spada e torna a fissare Juulen, con sguardo furente, puntando l'arma verso di lui, prima di proseguire con il suo infiammato discorso a tutti.

    Quando mi avete catturato alcuni di voi hanno visto ciò di cui sono capace, avete iniziato a chiamarmi demone bianco, eppure uno di voi l'ho risparmiato, non è forse vero?
    Ma sono stato sopraffatto, poichè solo contro moltissimi di voi!
    Uniamoci tutti ed uccidiamo questo stronzo! Voi potrete tenervi il bottino ed andare per la vostra strada, noi torneremo ad essere liberi! RIBELLATEVI TUTTI QUANTI A QUESTO GIOCO PERVERSO!


    Ma prima . . .

    SHIROYASHA

    SCEGLIETE, DEMONE BIANCO O QUESTO FOLLE!!



    Jiren si scaglia, non del tutto in forze, contro un nemico. Si fa largo tra la folla di prigionieri e corre con la spada sguainata verso il bandito più odiato da lui, quello che si divertiva nei giorni precedenti a frustare il vecchietto ed a pisciare nella sua acqua. Sente ancora la spossatezza dovuta alla prigionia, ma la rabbia è esplosa tutta assieme, e non vede nient'altro se non quel volto viscido, e quello di Juulen. Attraversata la marasma di prigionieri, si scaglia contro quel bandito, tentando di assestargli quattro colpi di katana: il primo al braccio reggente la frusta, gli altri due alle gambe e l'ultimo al collo, provando a staccargli di netto la testa

    SCEGLIETE SE PROVARE A VIVERE CON ME; O MORIRE SEGUENDO GLI ORDINI DI UN FOLLE; CHE PRESTO O TARDI VI TRADIRA'

    Jiren Sakata
    Energia: 150-1-1-1-1=146
    Stamina: 100
    Azioni: 4 fendenti di katana al bandito "pisciatore" (come da post, uno al braccio armato di frusta, due alle gambe ed uno al collo nel tentativo di staccargli la testa)
     
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    Perlomeno, il vecchio orbo sembrava essere di parola, o almeno così speravo. Dopo una roca risata - con tanto di mostra della sua marcia dentatura che mi fece quasi venire il voltastomaco - ed un breve scambio di chiacchere, si decise a tirare fuori le informazioni che cercavo.
    CITAZIONE
    < Comunque credo che tu ora voglia sentirti dire dov'è che Mioshi attracca per gironzolare con quelle sue bella carovane cariche di merci? >

    Perspicace. Dimmi tutto quello che sai. - gli dissi, mentre tiravo fuori un taccuino con una matita da uno dei taschini del giubbotto in modo da segnarmi tutto quello che diceva.
    CITAZIONE
    < Non ho una mappa per indicarti il luogo preciso, ma cerca di aprire bene le orecchie. Partendo dal porto del Paese del Fulmine, si deve proseguire lungo la costa in direzione nord est fino al Promontorio dello Zingaro. Tutte le mappe lo riportano con questo nome. Continuando a spostarsi lungo la costa, ci sarà un'insenatura senza appellativo e poi la Baia dei Granchi. Quell'insenatura senza nome tra il Promontorio dello Zingaro e la Baia dei Granchi è il luogo in cui Mioshi e tutti i contrabbandieri fanno rotta per approdare senza essere visti. >

    Mentre parlava, io scrivevo per filo e per segno tutto quello che diceva, inclusi i nomi delle località. Una volta che ebbe finito di parlare, mi alzai dal tavolo, osservando il vecchio.
    Sarò onesto: non avrei pensato che me le avresti date. Invece...sei stato di parola. Per quanto riguarda la mappa...so dove potermela procurare. - dissi, mentre mi dirigevo verso l'uscita di quella bettola.

    Una volta all'aria aperta e con le informazioni in tasca, decisi di dirigermi immediatamente al luogo indicatomi, a nord-est rispetto a Kiri, senza indugiare oltre - prima lasciare il villaggio, però, mi sarei ovviamente premunito di una mappa acquistata in città così da poterne individuare con esattezza i riferimenti.

    Ritornai al porto armato di mappa, quindi cominciai a cercare in giro qualcuno che potesse portarmi in zona: fortunatamente, riuscii a parlare con un marinaio di una nave in partenza proprio per quelle terre, e chiesi se potessi salire a bordo in modo da raggiungerle. Questo marinaio mi portò dal capitano, una persona molto gentile - casi rari nell'ambiente - che mi fece salire senza problemi. Ci vollero all'incirca 5 giorni di viaggio in mare per arrivare ad un piccolo porticciolo sulle coste del Paese del Fulmine: prima di scendere, ringraziai il capitano della nave, quindi risalii la costa fino a raggiungere l'insenatura.

    Una volta arrivato - con la speranza, forse vana, di riunirmi con Ren - provai a cercare tracce o qualcosa di simile: l'unica - e molto importante - cosa che trovai fu il relitto affondato di una nave, con quasi certezza che fosse la nave di Mioshi assaltata dai banditi.

    ...Se questa è la sua nave...hmm...non serve fare congetture, ora: proverò ad aspettare Ren qui, me se non arrivasse...continuerò senza di lui. - pensai, mentre mi sedevo su una roccia piatta lì vicino.

    Per come si stava mettendo la situazione, io e il mio compagno dovevamo riunirci e fare squadra se volevamo riuscire nella missione...
    Stamina: 400/400
    Resistenza: 500/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai)

    Azioni:
    ///

    Malus:
    ///

    Note:
    - Persi 100 Ryo dopo il giochino col vecchio orbo.

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Fretta, frenesia, agitazione, quelle ore stavano trascorrendo rapide come non mai tra spostamenti, ricerche e analisi varie. Non solo il mio fisico stava accellerando ma anche la mia mente e ciò era davvero stancante. Al mio ennesimo ritorno al relitto trovai Kosuke intento a girovagare qualche decina di metri verso l'entroterra.

    Oi Ren... Da dove vuoi che cominci?

    Esordì con sguardo teso saltellando verso di me

    La nave è peggio di un cimitero, ci saranno almeno una decina di morti sparsi nel relitto e la spiaggia è piena di segni di battaglia... Ho individuato delle tracce che vanno verso l'entroterra... Se quello che stai cercando era su questa nave... Non vorrei essere nei suoi panni...

    La situazione era decisamente grave, in qualche modo dovevo essere certo che quella fosse la nave giusta e non mi restava indagare più affondo, dopotutto avevo recuperato buona parte del tempo sulla tabella di marcia grazie ad i miei amici rospi e dovevo far fruttare al meglio il tempo a disposizione nell'attesa dei rinforzi.

    Beh, direi che prima di tutto dobbiamo accertarci che questa sia la nave giusta... Tu tieni d'occhio la zona... Io esploro la nave...

    Un rapido cenno del capo e Kosuke riprese a saltellare intorno al relitto, analizzando meglio le tracce che aveva individuato, io intanto mi avvicinai ad un grande buco nello scafo e da lì mi addentrai nel relitto. Come aveva detto Kosuke i danni erano ingenti e sembrava essere stato tutto razziato; apparte qualche cadavere lasciato lì a marcire, era tutto sparito, carico in primis. Il primo locale che visionai era la stiva, da li sarei quindi salito sul ponte guidato dal tanfo di morte proveniente dai corpi sparsi in giro. Il legno macchiato da chiazze di sangue cigolava al mio passaggio e salire le scale non era facilissimo data la posizione irregolare della nave ma, a passo incerto, riuscii a raggiungere il ponte e quindi quella che doveva essere la cabina del capitano. La porta era sfondata ed i segni di battaglia continuavano apparentemente ovunque. Mi addentrai nella cabina e notai che era leggermente in condizioni migliori, vi erano solo segni di colluttazione ma non era stata perquisita a fondo come era evidentemente accaduto alla stiva. Svariati libri e carte nautiche erano sul pavimento ma certamente a causa della posizione irregolare della nave, cassetti e mobili erano tutti ancora sigillati e ben ancorati alle pareti. Anche la scrivania al centro della stanza sembrava immacolata se non per il disordine scaturito su di essa. Istintivamente andai a controllare i cassetti ed aprendo il primo notai subito un diario dalla copertina nera con su una penna da cui si era generata una chiazza d'inchiostro ancor più scuro. Doveva essere stata deposta in tutta fretta insieme al diario mentre si stava ancora scrivendo, a riprova di ciò notai subito, aprendolo e raggiungendo l'ultima pagina, che la frase finale era stata interrotta a metà senza completarla.

    Deve essere il diario di bordo... Vediamo un pò...

    I miei occhi scivolarono lentamente a ritroso su quelle righe fino a che non trovai una descrizione del motivo per cui erano salpati con tanto di descrizione dei vari "ospiti" da accompagnare. I particolari nella descrizione nonchè la firma del capitano della nave apposta sul diario mi tolsero ogni dubbio, quella era proprio la nave che cercavamo e le tracce trovare all'esterno mi avrebbero condotto ai superstiti.

    Beh, abbiamo un punto certo di partenza... Ora però devo mettermi all'opera per un altro sporco lavoro...

    Dissi tra me e me mentre mi apprestavo a lasciare la cabina e riprendere l'esplorazione della nave, intento a raccattare tutti i cadaveri presenti ed ammassarli sulla spiaggia, a qualche metro di distanza dalla nave.

    Non posso lasciarvi così...

    Mi ripetei estraendo la mia BusterSword ed iniziando ad usarla a mò di pala per scavare abbastanza fosse per quelle povere anime. Trascorsi in quel modo praticamente tutto il resto della giornata, fermandomi solo per mangiare una delle razioni d'emergenza che portavo sempre con me durante lunghi viaggi. Era ormai tarda notte quando terminai il lavoraccio e mi dedicai ad accendere un fuoco per scaldarmi, fu in quel momento che anche Kosuke tornò a quello che ormai potevo definire campo base.

    Ei Ren, qui intorno è tutto più che tranquillo... Mi sono spinto anche un pò più nell'entroterra per seguire le tracce e conducono a quello che da lontano sembra un minuscolo villaggio. Non ho visto molto visto che c'erano diversi brutti ceffi lungo il perimetro, ho quindi preferito restare a distanza per il momento...

    A quelle parole iniziai subito a fare congetture mentre con la mano invitavo il rospo a raggiungermi vicino al fuoco

    Ottimo lavoro, domani ce ne occuperemo... Ora dobbiamo recuperare le forze... Questa giornata è stata decisamente stancante...

    Dopo aver quindi mangiato una seconda razione d'emergenza, imbastii una piccola brandina improvvisata con delle coperte recuperate dalla stiva.

    Kosuke posso chiederti un ultimo sforzo? Oggi ho dato fondo alle mie energie fisiche e mentali ed ho bisogno di recuperare, potresti continuare a tenere d'occhio i dintorni per qualche ora? Poi ti prometto che avrai il tuo meritato riposo...

    In tutta risposta il rospo si perse in un sorrisetto beffardo per poi rispondermi mentre si voltava

    Certo certo, dormi tranquillo... Ho visto la faticaccia che hai fatto a scavare tutte quelle fosse... Non è una cosa che avrebbero fatto in molti...

    E senza dire altro si allontanò. La notte trascorse tranquilla e priva di pericoli e nonostante fosse abituato a svegliarmi praticamente all'alba tutti i giorni, quel giorno, probabilmente a causa dell'eccessiva stanchezza, mi ritrovai a tardare qualche ora. Erano circa le otto quando mi svegliai e, in tutta fretta mi apprestai a proseguire il viaggio.

    Buon giorno Kosuke... Andato tutto bene?

    Il rospo era poggiato su una delle travi sporgenti della nave in modo da poter tenere d'occhio la zona da quella posizione rialzata e, nel notare il mio risveglio scese lesto.

    Si tutto tranquillo, oserei dire anche noioso... Beh... Ora che si fa?

    Chiese con una apparente impazienza di andare avanti ma era evidente quanto fosse stanco, infondo non aveva chiuso occhio tutta la notte.

    Ora io mi occuperò di localizzare il villaggio di cui mi parlavi e perlustrerò la zona... Tu resterai qui in spiaggia a riposare e recuperare le energie, ne hai bisogno... Purtroppo dovrò chiederti un ulteriore favore... Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare qui una nave con dei rinforzi, dovresti accoglierli e condurli da me. Io nel frattempo cercherò di farmi un'idea della situazione e li controllerò provando ad identificare gli obbiettivi.

    Kosuke al che sembrò tirare un respiro di sollievo e mi sorrise annuendo per poi filare probabilmente a godersi il meritato riposo. Io intanto mi incamminai cautamente lungo il sentiero che mi avrebbe condotto vicino ad una nuova fase di quella difficile missione.

    Nei giorni seguenti Kosuke avrebbe trascorso il tempo a girovagare nei dintorni in attesa dell'arrivo di qualcuno che giungesse in nave in modo da prendere contatti e nel caso condurlo da me.

     
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    Yuugi


    Il ninja di Iwa riuscì ad arrivare nella spiaggia dove era arenato il relitto della nave di Myoshi soltanto dopo cinque giorni di viaggio. Ad attenderlo lì, c'era un ormai annoiato e stanco Kosuke. Sentito l'odore estraneo avvicinarsi, il rospo si era nascosto sfruttando i pezzi del relitto sparsi sulla sabbia. Non appena ebbe riconosciuto il coprifronte di una nazione alleata di Tetsu, saltò fuori avanzando verso il ninja.

    < Ciao! Tu devi far parte dei rinforzi menzionati da Ren. > Disse balzando a pochi metri da Yuugi. Si sporse per guardare oltre il ragazzo e poi lo fissò con quegli occhi liquidi tipici di un rospo. < Ma sei da solo! Dove sono gli altri? >

    Kosuke avrebbe spiegato la situazione al ninja. < Ren si è già accertato che questa sia la nave giusta. Ha trovato un specie di libro... l'ha chiamato diario di bordo. Ora è andato ad ispezionare un villaggio sorvegliato da brutti ceffi. Dovresti raggiungerlo. Se non hai nulla da domandarmi, mi ritirerei. Sono davvero esausto. > Come promesso, il rospo avrebbe atteso domande dal ninja, alle quale avrebbe risposto come meglio avrebbe potuto, poi sarebbe svanito in una nuvola di fumo.

    Ren


    Ren aveva deciso di andare ad ispezionare il piccolo villaggio segnalato da Kosuke. Ci sarebbe arrivato inoltrandosi nell'entroterra del Paese del Fulmine. Avrebbe attraversato un rado bosco di conifere che si estendeva sul dorso di una collina. Il villaggio era un insieme di pochi e modesti edifici malmessi, innestati ai piedi di una montagna. Le vette in prossimità della costa non erano ancora alte e aride come quelle che si innalzavano nel cuore del Paese. Icto oculi, quel villaggio non presentava alcun sospetto. Due uomini si alternavano ogni otto ore nel turno di guardia sull'unica via d'accesso e non avevano di certo un aspetto amichevole. Ren avrebbe potuto osservare per giorni quegli uomini alternarsi nei turni di guardia, mentre alcune donne cercavano di eliminare dalle erbacce i giardini limitrofi alla case adibiti a orti domestici. Il quarto giorno, se Ren fosse stato ancora lì, avrebbe scorto un altro gruppo, due adulti e tre ragazzi ancora senza barba, giungere trionfalmente tra gli applausi dei due uomini di guardia con la carcassa di un grosso cervo.

    Jiren


    Il demone bianco si era risvegliato. Ora tutti gli occhi erano puntati su di lui. Anche chi aveva già iniziato a cercare un'arma si era fermato per non perdersi l'entrata in scena del ninja di Konoha. Jiren era stato un ninja fino a pochi giorni prima, ma poi era stato reso prigioniero da quel branco di banditi. E sempre loro lo avevano trasformato in minatore, ma inconsciamente avevano alimentato anche la legenda del demone bianco. Ed ora assistevano impotenti alla furia devastatrice di quel ragazzo, resa ancora più forte dal quella fantasiosa immagine di un diabolico essere con una tunica ormai grigia e logora che inonda di sangue il campo di battaglia.

    Un solo desiderio muoveva il braccio di Jiren mentre si scagliava contro quel bandito che si divertiva a dissetarlo col piscio: la brama di vendetta! Ferito a un avambraccio, l'uomo mollò la presa sulla frusta, ma prim'ancora che questa toccasse il terreno, egli era già in ginocchio, due squarci rossi sulle gambe. Per un attimo tutti trattennero in fiato. Il mondo intero parve fermarsi. Il bandito in ginocchio, al cospetto del giudice che avrebbe deciso l'esito del suo destino. Un altro fendente di spada e un macabro sorriso di perle rosse si aprì sulla sua gola. Dalla giugulare recisa, Fiotti di sangue esplosero verso l'esterno bagnando e donando colore alle vesti del Demone.

    I banditi strinsero più forte le loro armi, ma sembravano spaventati da Jiren. Ai loro occhi, ormai, non era più un semplice ragazzino. Una sola persona non aveva timore di fronteggiare il demone bianco. Con uno scatto, Juulen fu alle spalle del ragazzo. Gli pose una mano sulla spalle e, quasi con delicatezza, lo invitò a girarsi. Al primo impercettibilecenno della testa di Jiren, Juulen scaricò contro di lui un calcio violentissimo al fianco. Gli prese il braccio non armato, ma il colpo fu talmente violento da ripercuotersi sul busto fino a far ruzzolare nella polvere il genin. Non ebbe nemmeno il tempo di rialzarsi che già Juulen era su di lui, lo prese per i capelli fino a rimetterlo in piedi.

    < Demone bianco... > Gli sferrò due pugni con la mano libera al costato, uno più tremendo dell'altro. < Fammi vedere cosa sei in grado di fare. > Sempre tenendolo per i capelli, lo lanciò al centro dell'area formata dal cerchio umano. < Perchè non fai vedere a tutti di cosa sei capace? >

    Tra gli astanti nessuno si mosse. Le parole e le invocazioni alla ribellione di Jiren sembravano perse nel vuoto. Anche chi tra i prigionieri sembrava deciso a lottare ora sembrava aver perso ogni brandello di coraggio. Gowen guardava con il suo unico quel ragazzo per il quale provava sentimenti contrastanti e stringeva forte i pugni, ma nemmeno lui mosse un singolo muscolo in suo soccorso. Jiren sarebbe stato solo contro Juulen.


    Il luogo di prigionia in cui si trova jiren è distante due giorni dalla spiaggia. Il sentiero montano dove è avvenuta l'imboscata della precedente missione è a un giorno e mezzo.
    Ren recupera la capacità di utilizzare la velocità. Se ho capito bene, Ren passa una notte al relitto e poi si reca nel villaggio vicino la costa. Quindi quando lo raggiunge, Yuugi è ancora a 4 giorni di viaggio dalla spiaggia.
    King, mi stai piacendo molto, però devo fare un appunto. Mi aspetto un profondo cambiamento psicologico dal tuo pg. Già nella prima missione ha tolto la vita, a mio avviso, un po' troppo a cuor leggero. Stavolta è più giustificato spinto dal desiderio di vendetta e ira nei confronti dei suoi spietati carcerieri, ma dopo siffatti eventi, non tornerà più lo stesso ragazzo spensierato di prima. Ti consiglio di approfondire questo aspetto perchè tutte le uccisioni avvenute sinora, mi sono sembrate un po' artificiose e forzate. Non puo' lottare con la freddezza di un anbu. Non dico che sia sbagliato uccidere questi banditi, ma da un genin alle prime armi mi sarei aspettato emozioni più "forti" nel momento in cui si scanna qualcuno come fosse un maiale.
    Per dubbi o chiarimenti, mp.
     
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    Ormai non c'è più distinzione fra prigionieri e carcerieri, sono tutti spettatori di quello che si preannuncia un cruento scontro. Jiren è stato in grado di azzerare le differenze situazionali fra i presenti ma, se voleva scatenare una rivolta generale, ha ottenuto esattamente l'effetto opposto. Ora sono tutti sbigottiti, quasi spaventati ed atterriti dalla furia e dalla ferocia del ragazzo. Come già detto, ora sia banditi che vittime si ritrovano sullo stesso livello.
    Jiren è accecato dalla rabbia e non riesce a ragionare lucidamente, si avventa sul bandito più odiato, uno che prova gusto nell'infliggere dolore e sofferenza agli altri, soprattutto ai più deboli. Un bandito di cui non conoscerà mai il nome, uno a cui non ha riconosciuto il diritto di essere umano.
    Ma come mai tutto questo accanimento e questa ferocia con i banditi? E' vero che è un ninja, un'arma umana addestrata ad eseguire gli ordini e a portare a termine una missione ad ogni costo, ma è altrettanto vero che Jiren è poco più che un bambino, un ragazzino che deve ancora affacciarsi all'età adulta. Come può mantenere salda la presa sulla sua spada, stroncando così delle vite umane?
    Per capire questo suo modo di fare bisogna fare un passo indietro.
    Il padre di Jiren, Sakata Reishi, è stato trucidato da una banda di malviventi proprio come quella. Le circostanze della sua morte non sono ancora state del tutto chiarite, i responsabili non sono stati nemmeno identificati se non come "banditi". Jiren è venuto a sapere di questo fatto quando era molto piccolo, ma non così tanto da non ricordarsi di suo padre. Un tragico passato il suo, come quello di molti giovani Ninja, un mestiere senza ombra di dubbio pericoloso e con poche prospettive di una vita lunga e prosperosa.
    Reishi era un Jonin del villaggio, non particolarmente dotato, ma nemmeno debole, o non sarebbe mai arrivato a quel grado. In più era un eccellente fabbricante di armi. jiren ha vissuto la sua infanzia solo con la sua figura paterna, in quanto la madre è morta di malattia quando era poco più che un infante, la perdita anche del padre in quel periodo evolutivo particolare lo ha segnato profondamente, generando in lui un odio smisurato per i malviventi ed i banditi, che gli avevano portato via il suo papà.
    Per questo si fionda contro queste canaglie con tanta decisione, come se portasse avanti una sorta di vendetta personale contro chiunque si definisca criminale.
    Durante la sua prima vera battaglia, pochi giorni prima, contro quel gruppo che ora l'ha fatto prigioniero, ha già stroncato delle vite. Il primo che ha eliminato è stato fatto volare giù dalla montagna, nel furore della battaglia non è stato in grado di razionalizzare il peso del suo gesto sulla sua anima ed ha continuato a combattere nell'enfasi del momento. Probabilmente tutt'ora non ha razionalizzato di aver stroncato delle vite, data la situazione particolare in cui si è ritrovato negli ultimi giorni.
    Ed è così che, senza esitare minimamente, spinto solo dall'ira, si scaglia contro quel bandito, uno, due, tre colpi. Ed il gran finale. . . Una fontana di sangue schizza dalla gola recisa di quel bandito, investendo il volto di Jiren.

    Solo in quel momento il ragazzo si rende conto di quanto accaduto negli ultimi giorni, solo in quel momento il ragazzo realizza quanto sia cruenta e insensata una battaglia, solo in quel momento il ragazzo si rende conto di essere solamente tale: un ragazzo.
    La presa non è più salda e sicura sulla sua spada, ma cede e trema. Dai suoi occhi sparisce la furia omicida, ed arriva il panico. Emozioni contrastanti fanno a botte nella sua tasta lasciandolo attonito, a guardare il bandito, di cui non sa nemmeno il nome, afflosciarsi a terra, inerme, spento, morto.
    Quasi non si accorge di Juulen arrivargli alle spalle, ne realizza di essere stato voltato da questo ad osservarlo. Ora è rivolto verso Juulen, ma davanti ai suoi occhi non vede lui, vede il bandito afflosciarsi a terra privo di vita.
    Un violento colpo del nuovo nemico non basta a riportarlo alla realtà. Un calcio ben assestato al braccio sinistro lo sbalza a terra, ma ancora non vede Juulen, bensì la prima vita che ha stroncato. Un membro di quella banda, fatto volare violentemente giù dallamontagna.
    Avverte un forte dolore alla testa appena tocca terra, ma ancora non vede Juulen, due colpi potenti lo raggiungono al costato, ed in essi rivede i fendenti inflitti in maniera simile ad altri banditi.
    Delle lacrime sgorgano dai suoi occhi spenti.

    Demone bianco . . . Fammi vedere cosa sei in grado di fare.

    Viene scaraventato con violenza al centro dello spiazzo, dove prigionieri e carcerieri, ormai privati dei loro ruoli da quella scena, osservano senza fiatare.
    Quelle parole vengono avvertite, ma non percepite. Jiren è ancora in uno stato di shock.

    Perchè non fai vedere a tutti di cosa sei capace?

    Alzati Jiren, noi crediamo in te!

    CITAZIONE
    Sadness and Sorrow

    Jiren ha circa sei anni, sta aspettando il ritorno di suo padre da un viaggio di lavoro, ma quando la porta si apre non è il suo sorriso a salutarlo.
    Nonno Baki, col volto triste e distrutto, entra in casa di Jiren. Lo guarda con uno sguardo colmo di tristezza, con gli occhi arrossati e stanchi di chi ha già pianto molto.
    Si avvicina lentamente al bambino, gli posa delicatamente una mano sul capo, poi, improvvisamente, si inginocchia e lo abbraccia forte, confortandosi con il bambino, che ancora non riesce a capire.

    Che succede nonnino? Come mai sei triste?

    Jiren . . . oh piccolo mio . . . tuo padre, mio figlio . . . dei banditi lo hanno attaccato, non ce l'ha fatta. Adesso è in cielo assieme alla tua bellissima mamma.

    Non riesce a continuare il povero Baki, Jiren si stringe forte a lui, cominciando a piangere ed a urlare no, no, no . . .
    Dopo qualche giorno si tengono i funerali di Reishi, Jiren è ancora in lacrime ma il suo sguardo è pervaso da un sentimento negativo, una rabbia ed una voglia di vendetta.
    Al termine della funzione, vede suo nonno sorridere e non capisce il motivo, così gli domanda.

    Perchè sorridi nonno? non sei arrabbiato? non vuoi vendicare il mio papà?

    Oooh Jiren, la vendetta non è mai una cosa buona. La vendetta distrugge più di quanto non facciano le persone cattive.
    Sai, quando ero giovane ho conosciuto un Ninja di Suna, uno dei più forti e giusti che abbia mai visto in vita mia, ma la vendetta l'ha portato su una strada di autodistruzione da cui è quasi impossibile uscirne. Eppure, lui ci ha provato, e mi disse questa frase, che è stata detta a lui tempo prima da un altro grande ninja, mi ha confessato di essersene ricordato troppo tardi di questa frase.
    Il cielo se ne sta sopra di noi, indifferente ai nostri problemi, qualsiasi cosa accada, il cielo è sempre li. Beh più o meno faceva così.


    Ma Jiren era troppo piccolo per capire il senso di quelle parole. . .

    Jiren si ritrova steso a terra, a guardare il cielo, e gli tornano in mente le parole di suo nonno. E' proprio vero, il cielo se ne sta li a guardare, sopra a tutti indistintamente. Il sole non splende solo per i giusti, la pioggia non cade solo per i malvagi. Forse ora riesce a cogliere il senso di quelle parole.
    A fatica asciuga le lacrime e si rimette in piedi, con un accenno di sorriso sul volto.

    Grazie . . . nonnino!

    STRONGER

    Ratto, Cane, Ratto, Tigre, sono i sigilli che compie con ritrovato vigore ed energia. Il Chakra fluisce nei suoi occhi ed i condotti che lo trasportano si rigonfiano e pulsano. Le iridi diventano bianche e prive di pupille, la vista del Genin diventa qualcosa che va fuori dall'ordinario, permettendogli di vedere ciò che i comuni mortali non vedono. Riesce a vedere a grandi linee il chakra di Juulen, e, finalmente, vede il suo vero nemico.

    BYAKUGAN!

    Cane, Tigre.

    Oboro Bunshin no Jutsu!

    Con quei sigilli, Jiren tenta di richiamare a se il chakra necessario ad eseguire la tecnica della moltiplicazione Oboro.
    Se riesce alla perfezione, dodici copie del Ninja di Konoha dovrebbero apparire nel campo di battaglia e circondare Juulen.
    Copie e originale dovrebbero poi scagliarsi contro di lui simultaneamente da ogni direzione.
    L'originale attacca dal lato destro del capo dei banditi, il suo obiettivo è quello di colpirlo con quattro colpi ben assestati al volto, prima un pugno destro, poi due calci in volo, ed infine una gomitata di sinistro, il tutto in un unico e fluido movimento rotatorio del giovane Genin.
    Ora Jiren non sta più combattendo per vendetta, non sta nemmeno combattendo per salvarsi la vita, no, sta combattendo per dare speranza a tutte quelle persone, speranza di poter continuare a vivere, speranza di poter cambiare.
    Vede Gowen, o come lo chiama lui "malocchio", stringere i pungi ed osservarlo con ammirazione, come se stesse facendo il tifo per lui.
    Vede il piccolo Sota nella stessa identica posa di quel bandito, ma oramai ha già capito, ha capito il suo errore, ha capito che può rimediare, ha capito che il cielo è sempre li, ed è azzurro per tutti!

    Nonno, Padre, Sensei . . . Non vi deluderò più!

    Jiren

    Resistenza: 146-50-4=92
    Chakra: 100-5-5=90

    Azioni:
    -supporto
    Attivazione Byakugan
    Moltiplicazione oboro (12 copie)
    -Attacchi:
    4 colpi consecutivi al volto di Juulen come descritto nel post


    Edited by King Key - 27/10/2020, 20:06
     
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    La notte di riposo mi aveva effettivamente ristorato e nell'iniziare quel mio viaggio d'esplorazione mi sentivo decisamente meno appesantito dalle fatiche disumane chieste al mio fisico il giorno precedente. Passo dopo passo mi trovai ad attraversare un bosco che avrebbe poi lasciato spazio ad una zona pianeggiante, ai piedi di una montagna, su cui si ergeva il villaggio di cui mi aveva parlato Kosuke. Mi bastò meno di mezza giornata per capire che quel posto, nonostante il fare intimorente delle guardie, non avesse nulla a che fare con la nostra missione ma poteva comunque tornare utile, mi decisi quindi, sul calar della sera, a lasciare la posizione di vedetta che aveva mantenuto ed avvicinarmi al villaggio.

    I due uomini posti a guardia del sentiero mi individuarono rapidamente e mentre uno si metteva evidentemente in guardia, l'altro si era spostato rapidamente verso il villaggio, probabilmente per mettere in allerta i presenti.

    Alt! Si identifichi!

    Esordì con tono forte l'uomo che nonostante tutto era evidentemente intimorito con tutta probabilità dall'arsenale che portavo indosso. Al che continuai ad avanzare sollevando leggermente le mani in segno di resa e rispondendo con tono tranquillo ma autoritario.

    Il mio nome è Ren Natsume... Sono un Samurai di Tetsu, qui in missione sotto l'autorità di Kiri!

    A queste mie parole l'uomo sembrò rinascere, il suo volto burbero parve rilassarsi ed accendersi di speranza. Così mentre abbassava la guardia si voltò verso il villaggio alzando il tono di voce in modo che tutti potessero sentirlo.

    TRANQUILLI TUTTO APPOSTO!

    A quel punto si rivolse nuovamente a me invitandomi a seguirlo

    Mi scuso per l'accoglienza rigida... Purtroppo di questi tempi non si è mai troppo sicuri... Qui intorno capita di tutto, ci sono briganti e raziatori ad ogni angolo... Viviamo nel terrore... Immagino sia qui per questo... Ci aiuterà?

    Le speranze degli abitanti che pian piano iniziavano ad affollarsi, probabilmente per capire l'identità dello straniero, sarebbero evidentemente andate a creare una certa aspettativa nei miei confronti e per quanto io stesso, nel sentire la situazione, avrei voluto fare qualcosa, dovevo comunque tener principalmente conto della mia missione attuale.

    La mia missione riguarda in un certo senso anche il vostro problema e di certo il completarla vi porterà dei benefici... Ma ho un obbiettivo specifico da portare a termine, in seguito certamente ci saranno altre spedizioni più mirate a riportare la giusta tranquillità a queste terre...

    Seppur quella risposta non rispecchiasse appieno le aspettative, certamente dava un barlume di speranza sia futura che un pò più immediata. Venni così condotto dal capovillaggio con cui mi intrattenni per spiegare meglio il motivo della mia presenza ed avere eventuali informazioni a riguardo ed effettivamente ottenni buone informazioni da lui. Venni a sapere che alcuni giorni prima, una carovana merci era stata attaccata presso un passo montano non molto distante da lì da un gruppo di banditi ben organizzato, forse il più importante della zona. Molti dei presenti erano stati uccisi ma alcuni vennero invece catturati e portati via, la fonte era un ragazzo che, con il padre, si era spinto in quelle zone per cacciare. Assistendo a parte della scena, si era nascosto dietro alcune rocce a distanza di sicurezza, ma per la paura era rimasto quasi pietrificato. Seppi infine che uno dei presenti, quello che doveva essere un ninja membro della scorta, aveva compiuto delle gesta ammirevoli, a detta del ragazzo, ma nonostante tutto fu sopraffatto dal numero dei nemici e dall'arrivo di un tizio che sembrava essere il capo della banda.

    Vi ringrazio molto per le informazioni che mi avete dato... Spero di poter fornire un assistenza pratica per la vostra situazione di tensione, ma anche se così non dovesse essere provvederò certamente a comunicare a chi di dovere cosa sta succedendo in queste terre e vedrò di farvi ricevere la giusta assistenza...

    Grato di ciò, il capo villaggio insistette nel farmi restare per cena e quindi ripartire l'indomani dopo un buon riposo. Il luogo dell'imboscata era ad un giorno circa di cammino e non aveva senso viaggiare di notte. Non potei che convenire con lui e quindi accettare la gentile ospitalità, passai così un'altra notte di riposo decisamente comodo, in un buon letto. L'indomani mi alzai, come di consueto, alla buon ora e, notando che in quel villaggio un pò tutti facevano lo stesso, approfittai di una rapida colazione per poi mettermi in marcia verso il passo montano indicatomi, non prima di aver però richiesto un ultimo favore. Certamente entro pochi giorni sarebbero arrivati i miei compagni, avvisai quindi il capovillaggio e le guardie di dar loro le stesse informazioni date a me e di indirizzarli al passo montano. Lì avrebbero trovato me o comunque delle tracce ben precise verso il luogo in cui mi fossi spostato. A quel punto potei mettermi in marcia senza troppi problemi e, dopo l'ennesimo giorno di attenta esplorazione, giunsi a quello che doveva essere il luogo indicatomi. Guardandomi intorno era facile notare quanto la zona si prestasse ad un'imboscata e, verso il centro della strada si notavano ancora delle chiazzette di sangue rappreso. Era tardo pomeriggio e passai in quella zona le ultime ore di luce per accertarmi di eventuali tracce che potessero indirizzarmi e le trovai lungo un piccolo sentiero secondario da cui sembravano essere passate diverse persone nei giorni precedenti, portando con se alcuni feriti.

    Mmh... Penso sia la pista giusta...

    Tornai quindi nella zona dell'agguato per poi cercare un punto riparato in cui accamparmi, la notte era alle porte e sarebbe stato impossibile seguire tracce col buio, ormai ero vicino e non aveva senso avere fretta, oltretutto dovevo lasciare ai miei compagni il tempo del viaggio. Il fatto che io fossi già sulla pista giusta avrebbe dato una grande accellerata alle cose al momento del loro arrivo viste le indicazioni che stavo lasciando loro. Mi spostai quindi di qualche centinaio di metri da lì, notando una insenatura nella montagna, ben riparata ed accogliente. Lì, senza indugiare mi apprestai nuovamente ad avvalermi dei miei cari compagni rospi, ma questa volta non di Kosuke che probabilmente era ancora intento ad aspettare i rinforzi in spiaggia, tentai quindi di evocare Gamatatsu.

    Yo Ren, come va?

    Esordì con la sua solita allegria mentre la nuvoletta di fumo di dissipava rivelando la sua "imponente" figura

    Diciamo bene amico... Sono impegnato in una difficile missione ed avrei bisogno della tua assistenza...

    Al che lo aggiornai sulla situazione in cui mi trovavo e gli chiesi prima di tutto di fare da vedetta durante le poche ore di riposo di quella notte. Mangiammo qualcosa facendoci compagnia ed infine mi accucciai in un angolo, tutto filò ancora liscio ed una volta svegliato, alle prime luci dell'alba, mi apprestai a mostrare al mio compagno animale il luogo dell'agguato nonchè il sentiero che avevo individuato.

    Ora dovrei chiederti di restare in zona, in un giorno o due dovrebbero giungere dei rinforzi. Mi servirebbe che lì indirizzassi sul sentiero che ora io intraprenderò e lì aiutassi a seguire le tracce.

    Fortunatamente Gamatatsu, per quanto non fosse molto propenso alle battaglie, non si tirava mai indietro quando si trattava di dare assistenza. Accettò quindi di buon grado lasciando che io continuassi le indagini, sicuro di avere "le spalle coperte". Non mi restava quindi che rimettermi in marcia seguendo il sentiero che, con un altro giorno di ricerche, mi condusse a quello che, seppur ancora da lontano, poteva sembrare proprio il posto che stavo cercando...

    Ed eccoci qui xD
    Per quanto riguarda i consumi... Viste le varie notti di risposo trascorse, anche in un bel letto comodo... Posso maxare stamina e resistenza?
    Per la descrizione del luogo ho evitato anche perchè non so bene in che momento arrivo. Farò tutto in dettaglio al prossimo post in base alle tue indicazioni xD
     
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    VI


    Jiren


    La tensione sprizzava scintille nella fredda aria montana. Il sole aveva ormai raggiunto lo zenit, scaldando con i suoi timidi raggi quella terra arida e impervia. Una brezza fresca si infilò tra due montagne e giunse nella piazza del villaggio spazzandola dalla polvere: pareva anch'essa curiosa di assistere a quello scontro. Juulen osservava Jiren e ne attendeva il contrattacco. Non desiderava altro che testare di persona le capacità di quel ninja tanto temuto e tanto spietato con l'arma in pugno.

    Gli occhi del ragazzo si strinsero fino a sparire. Quando li spalancò di colpo, le iridi erano state inghiottite dal bianco dell'occhio e, tutto intorno alle cavità oculari, vene gonfie di chakra premevano contro la pelle, pronte a scoppiare. "Ma quello è..." Juulen era incredulo, un'espressione da beota sul volto.

    < Byakugan! > mormorò mentre Jiren si scagliava contro di lui. Non provò nemmeno a parare i colpi del ragazzo, sembrava essere andato con la mente altrove e il genin di Konoha si ritrovò a menare un fantoccio privo di vita.

    < Ragazzo... > si decise a parlare Juulen dopo un'interminabile attesa. Sembrava essere tornato in sè. Chissà a cosa aveva pensato. < Ragazzo, tu sei diverso da questa marmaglia. Io e te potremmo fare grandi cose insieme. Dimentica il passato e lascia da parte il rancore che provi nei miei confronti. Da oggi mangerai al mio desco, dormirai sotto il mio tetto e potrai avere le donne che desideri. Non c'è bisogna che ti uccida. Tu sei... speciale. >


    Questo è un breve intermezzo che interessa soltanto King. D'altronde lui ha un giro di post in meno rispetto a voi ed è giusto che si metta in pari. Non voglio aggiungere nulla perchè credo che il post, seppur breve, sia molto chiaro. Hai carta bianca su come reagire e cosa fare. Ovviamente questi avvenimenti sono antecedenti all'arrivo di Ren al villaggio e ciò che vedrà nel prossimo post dipenderà dall'epilogo di questo scontro
     
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    I colpi di Jiren vanno tutti a segno, ma il ragazzo avverte qualcosa di strano. Come se Juulen stesse subendo di proposito i suoi colpi. Sarà per testare le capacità del ragazzo? O forse c'è qualche altro motivo dietro?
    Istintivamente, dopo l'ultimo colpo che gli ha sferrato, Jiren arretra con due salti, guardando il suo nemico con circospezione. Ha la sensazione che quel tipo stia solo giocando con lui, come un gatto con il topo. Non solo, dopo aver attivato il Byakugan, Jiren ha notato come una sorta di felicità in Juulen . . . Possibile?
    Tutti gli spettatori sono ancora immobili ed ammutoliti a guardare i due combattenti, come fossero il pubblico di un'arena di gladiatori.
    Una rapida occhiata attorno a se col Byakugan per analizzare la situazione permette al ragazzo di elaborare una veloce e rischiosa strategia, ma che alternative ha? I presenti non sembrano ancora intenzionati ad intervenire nello scontro, in favore di nessuno dei due. Però ci sono due casse piene zeppe di armi e rifornimenti di ogni tipo rubati al carico del signor Mioshi, Jiren individua subito ciò di cui ha bisogno.

    Ragazzo. . .

    La sinistra voce di Juulen gli suona come un sibilo nelle orecchie, facendolo rabbrividire. Chi è quell'uomo? Perchè sta facendo tutto questo?
    I giorni passati a scavare in quelle caverne hanno convinto Jiren solo di una cosa, non stavano cercando metalli preziosi. Essendo figlio di un armaiolo, da piccolino ha assistito qualche volta al lavoro di suo padre e nella sua officina c'erano svariate qualità differenti di materiali. In quelle grotte, solo nuda roccia.

    Ragazzo, tu sei diverso da questa marmaglia. Io e te potremmo fare grandi cose insieme. Dimentica il passato e lascia da parte il rancore che provi nei miei confronti. Da oggi mangerai al mio desco, dormirai sotto il mio tetto e potrai avere le donne che desideri. Non c'è bisogna che ti uccida. Tu sei... speciale.

    Jiren sorride. Un ghigno sprezzante mentre abbassa leggermente lo sguardo a terra e si sposta lentamente verso la cassa delle armi.
    Scioglie la Moltiplicazione, non più necessaria mentre si avvicina sempre più alla grossa cassa.
    Si ferma per qualche istante, inspira profondamente e rivolge un sereno sguardo al cielo.

    JIREN

    Scusa ma, devo rifiutare . . . Vedi, non sono poi molto diverso da loro, come non lo sei tu. Inoltre ho già mangiato e, modestamente, con le donne vado già forte per conto mio grazie, se andassi in giro con uno come te immagino scapperebbero a prima vista hehehehe.
    Speciale dici . . .


    Il volto di Jiren, prima beffardo e goliardico, diventa ora serio, deciso e dallo sguardo molto chiaro. La sua espressione preannuncia le sue seguenti parole.
    Nel contempo afferra con la mano destra il bordo della cassa delle armi.

    Non c'è niente di speciale in tutto questo, è solamente follia!
    Già, solo un folle potrebbe pensare che io mi unirei ed approverei una simile situazione!
    IO SONO JIREN SAKATA E DIVENTERO' IL NINJA PIU' FORTE AL MONDO


    Con quel grido annunciando la sua identità, afferra e scaglia tutto attorno quante più armi ed oggetti possibili, alcuni anche molto pesanti, che difficilmente allo stato attuale riuscirebbe a maneggiare in battaglia, ma lanciarli qua e la è tutto un altro conto.
    Gli spettatori guardano increduli il ragazzo, ha parlato della follia di Juulen ma, che sia impazzito anche lui?
    Afferra tutta la cassa, ormai semivuota, e la lancia in direzione di Juulen, senza però colpirlo e lasciando il grosso contenitore rotolare poco oltre la posizione del suo nemico.
    In mano ora Jiren ha una wakizashi presa fra le armi, e del filo d'acciaio arrotolato, a occhio e croce saranno circa 50 mt. D'altronde doveva essere un carico destinato a rifornire l'esercito del Raikage.
    Ora ci sono una marea di armi sparpagliate per tutto quello che ormai è un campo di battaglia. Armi di diverse tipologie e dimensioni, protezioni e chi più ne ha più ne metta.

    E voi, ve ne starete ancora per molto a guardare? Starete ancora per molto li immobili ad aspettare che un ragazzino ed un folle decidano cosa ne sarà delle vostre vite? Scappate o combattete, prendete in mano il vostro destino e decidete chi essere!
    Ma tu Justin, tu dovrai spiegare a tutti cosa stai cercando in quelle grotte, sono curioso anche io?


    Se non l'avete ancora notato, Jiren ha qualche problema coi noi nomi, ma chi può dire se sia veramente così o non lo faccia apposta?
    Ad ogni modo, prende la wakizashi e la stringe fra i denti, mentre col Byakugan osserva le reazioni generali della platea al suo discorso.
    Rapidamente fa fluire il chakra nel suo corpo mentre compone i simboli delle mani più rapidamente che può: Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente

    FIGHTING SPIRIT

    Il tentativo di Jiren è quello di utilizzare la banale tecnica della sostituzione in modo da supportare le sue azioni offensive, rendendole imprevedibili. Jiren, grazie al Byakugan, può vedere i fili di chakra attaccarsi agli oggetti con cui intende sostituirsi, ma il suo nemico non può.
    Tenta quindi di sostituirsi ad un grosso spadone lanciato poco prima alla sinistra di Juulen, molto vicino al corpo del suo nemico. Si accovaccia mentre osserva i fili di Chakra attaccarsi all'oggetto.
    Una volta tentato di sostituirsi all'arma, ha intenzione di piantare la wakizashi, carica di Chakra Tagliente, nella mano sinistra di Juulen.
    Senza perdere tempo tenta di effettuare una nuova sostituzione, stavolta con un busto di armatura un paio di metri di fronte al suo nemico. Da questa nuova posizione, Jiren proverebbe ad usare la Stretta d'acciaio per bloccare le gambe del suo rivale con 10mt. del cavo d'acciaio recuperato dalle casse.
    Un'ulteriore sostituzione dovrebbe portarlo alle spalle del suo nemico, scambiandolo di posto con la cassa di armi semi-vuota, a circa tre metri dietro di lui. Da li utilizzerebbe i restanti 40mt. di cavo, per usare nuovamente la Stretta d'acciaio nel tentativo di immobilizzare completamente Juulen. A questa aggionge una copiosa dose di Chakra Tagliente in modo da debilitare ulteriormente l'avversario.
    Con un ultimo spostamento, a destra di Juulen, scambiandosi di posto tramite la sostituzione con una grossa ascia, Jiren si scaglierebbe poi con un calcio, caricato di Chakra Katon, contro il volto del suo nemico.

    SE VOLETE VIVERE; SE VOLETE VINCERE; QUESTO E' IL MOMENTO, UNITEVI A ME E VINCIAMO ASSIEME!!!!

    Resistenza: 92-1-1=90
    Chakra: 90-5-5-5-5-5-15-15-5-5-10=25

    Azioni:
    -supporto
    Sostituzionex4, ognuna in supporto ad ogni azione offensiva
    -Attacchi:
    -Colpo con wakizashi caricata di Harichakra
    -Stretta d'acciaio 10mt sulle gambe
    -stretta d'acciaio completa+ Harichakra
    -calcio al volto infuso di Katon

    Note:
    Ho dato il tutto per tutto, azzardando questa sostituzione usata in maniera offensiva


    Edited by King Key - 29/10/2020, 00:17
     
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    Speravo di unirmi al mio compagno prima di proseguire, ma così non fu: infatti, al suo posto c'era un piccolo rospo rosso, che saltò fuori da una parte di quel che rimaneva della nave affondata. Rimasi guardingo per alcuni secondi, poi mi parlò
    CITAZIONE
    < Ciao! Tu devi far parte dei rinforzi menzionati da Ren. >

    Quando menzionò Ren, mi rilassai, comprendendo che non era un nemico bensì un alleato.
    Si, è così, piccolo amico: faccio parte dei suoi rinforzi. Mi chiamo Yuugi Miyazaki. E tu sei...? - chiesi al piccolo rospo, che si introdusse come Kosuke. Mi chiese come mai ero da solo: risposi al rospetto dicendo che non ho visto altri quando ho lasciato Kiri con l'informazione che ho ottenuto al porto. Dopo un breve scambio di parole, fui informato della situazione.
    CITAZIONE
    < Ren si è già accertato che questa sia la nave giusta. Ha trovato un specie di libro... l'ha chiamato diario di bordo. Ora è andato ad ispezionare un villaggio sorvegliato da brutti ceffi. Dovresti raggiungerlo. Se non hai nulla da domandarmi, mi ritirerei. Sono davvero esausto. >

    Quindi l'informazione del vecchio orbo era decisamente corretta, e questa nave affondata è la prova che Mioshi e i suoi sono attraccati in quel punto. Conoscendo Ren, però, aveva comunque avuto del vantaggio su di me grazie alla sua velocità straordinaria, ma non volevo essere da meno. Ricevute le informazioni da Kosuke, mi rivolsi nuovamente a lui.
    Il villaggio è lontano da qui? E comunque, sì - ho intenzione di riunirmi a lui il prima possibile - so che Ren è un samurai molto forte, però so anche che da soli si rischia tanto. Prima lo trovo, meglio è. - gli dissi, mentre avrei atteso una sua risposta al riguardo, dopo la quale l'avrei visto scomparire in una nuvoletta di fumo.

    Stamina: 400/400
    Resistenza: 500/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai)

    Azioni:
    ///

    Malus:
    ///

    Note:
    - Persi 100 Ryo dopo il giochino col vecchio orbo.

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    VII


    Yuugi


    Quando Yuugi raggiunse la spiaggia con il relitto della nave di Mioshi, Ren era a quasi due giorni distanza di viaggio nell'entroterra del Paese, dove le montagne si facevano più alte e aride e il sole batteva con rinnovato vigore. Kosuke, in buona fede, gli diede indicazioni per raggiungere il vicino villaggio, ma lì il ninja di Iwa avrebbe constatato una situazione identica a quella riscontrata dal suo quasi compagno di missione Ren. Se si fosse deciso a parlare con le guardie del piccolo centro abitato, queste gli avrebbero confermato di aver parlato e ospitato un samurai alcuni giorni prima. Così Yuugi avrebbe potuto semplicemente continuare quella sua marcia che era ormai diventata un duplice inseguimento. Infatti, il chuunin non si doveva limitare a seguire una labile traccia di una carovana depredata, ma, anzitutto, doveva rintracciare il suo compagno di missione.

    Ma a differenza di Ren, Yuugi sapeva essere un oratore migliore. Con lui, le persone del villaggio avrebbero provato quel timore reverenziale scaturito da quella piastra metallica con l'incisione di un simbolo che non avrebbero mai avuto davanti a un samurai di una terra così lontana e sconosciuta. Se avesse avuto modo di conversare con gli abitanti di quel tranquillo villaggio, questi lo avrebbero informato che, ad ogni plenilunio, una banda di banditi trasportava prigionieri verso ovest, verso il Paese delle Calde Acque, dove si diceva ci fosse un grande mercato di schiavisti. E proprio la notte s la luna avrebbe illuminato la fredda terra in tutta la sua pallida rotondità.

    A questo punto, Yuugi sarebbe stato davanti ad un bivio. Proseguire e raggiungere Ren lungo la strada che aveva percorso il samurai oppure cercare di intercettare i banditi mentre andavano a vendere come capi di bestiami i prigionieri. Ren e Yuugi stavano cercando due genin ed era molto probabile che sarebbero stati messi in vendita al più presto sul mercato nero, soprattutto se fossero stati possessori di innate particolari. Ovviamente tentare di salvarli dopo tale transazione umana, in un circuito illegale e tenuto ben celato agli occhi dele autorità, sarebbe stato semplicemente impossibile.

    Jiren


    Gowen osservava Jiren con il suo unico occhio, l'altro mancante opportunamente coperto con una benda sporca. Jiren gli aveva salvato la vita, ma lui gli aveva mentito: non aveva nè figli nè moglie. Molti dei suoi commilitoni erano lì con la propria famiglia e avevano accettato di servire Juulen soltanto per garantire loro un pasto e un tetto. Faceva il bandito soltanto perchè non aveva più voglia di spaccarsi la schiena a dissodare campi sterili. Non era un guerriero, non era un combattente e non era nemmeno valoroso. Ma era anche stanco di fare da carceriere a un gruppo di sventurati e di vigilare su di loro mentre picconavano pietra senza valore. Avrebbe voluto soltanto mettere da parte un piccolo gruzzoletto, comprarsi una sgualdrina che lo chiamasse amore e andare a vivere lontano da tutta quella merda. Ma la vita è ciò che accade mentre si fantastica sul futuro.

    Sguainò la propria arma e si fece largo fino a raggiungere l'area interno di quella improvvisata arena umana.

    < Il ragazzo ha ragione! Siamo tutti stanchi di tirare avanti questa farsa da guitti! > Si rivolgeva più ai suoi commilitoni che ad altri, cercando con l'unico occhio qualche sostenitore. < Da quella miniera non caveremo un buco di un quattrino. Dovremmo... >

    La voce si affievolì fino a scomparire, lasciando incompleta la frase. Il breve momento di coraggio di Gowen, forse l'unico della sua vita era stato spezzato sul nascere. La punta rossa di sangue di una katana gli spuntava dallo stomaco; alle sue spalle, svettava l'imponente figura di Kazarum, il grosso ventre a botte e un'espressione arcigna sul volto. < Tu... stupido figlio di puttana. >

    Ma ormai era già troppo tardi. Tutti coloro che avevano pensato di impugnare un'arma e combattere per la propria libertà iniziarono a raccogliere le armi sparse a terra. L'atto di insubordinazione di Gowen sembrava aver dato loro il coraggio di agire. Armati alla meglio, si scagliarono oltre il perimetro umano, verso quei carcerieri che li vessavano dall'alba al tramonto, con tale furia da far impallidire il più crudele degli dei.

    Nel frattempo, al centro dell'arena Jiren e Juulen si affrontavano aspramente. Il ninja di Konoha ci provò con tutto sè stesso a colpire il suo odioso avversario, ma fu tutto invano. Stavolta, Juulen non si lasciò neppure sfiorare. Ritrasse la mano prima che la wakizashi, lo colpisse. Non perse mai di vista il ninja nonostante le numerose sostituzioni e balzò in aria prima che il cavo gli si attorcigliasse intorno alle gambe. Con un'aggraziata piroetta in volo, evitò anche la seconda stretta d'acciaio di Jiren e atterrò soave sul terreno polveroso.
    "Maledizione!" Digrignò i denti perchè aveva perso di vista il ragazzo per un attimo che era stato fatale. Non era stato mai troppo abile a schivare i colpi e ora non sarebbe mai riuscito a scartare il calcio del ragazzo. Quindi, incurante delle fiamme ardenti, attese a palmo aperto la suola del ninja. Lo afferrò per il piede, ustionandosi la mano e lasciandosi sfuggire una smorfia quasi d'estasi, lo fece volteggiare in aria come fosse stato una penosa bandiera e lo scaraventò ai propri piedi con violenza. Gli pestò un piede alla base della gola e, sprizzando fiamme dai suoi occhi granata, inveì contro di lui.

    < Voi ninja siete tutti uguali. > Gli premette con forza il piede sulla gola, togliendoli il fiato. < Vi preoccupate soltanto dei vostri falsi ideali di giustizia e correttezza. > Gli occhi sembravano due braci ardenti mentre la vista di Jiren si adombrava. < Tu e i tuoi stupidi occhi da figlio di papà mi frutteranno parecchio, più di tutto l'oro nascosto in quella fottuta miniera. >

    Nel frattempo, la battaglia intorno a loro era diventata una carneficina che dissetò l'arido terreno di caldo sangue.

    ***


    Jiren, il corpo livido dei colpi ricevuti, si sarebbe risvegliato dopo alcune ore. Legato con arrugginite catene di ferro fissate ad un muro di nuda pietra. C'era freddo e umidità in quell'angusta cella e le ore erano scandite soltanto dalla luce solare che si infiltrava tra gli spazi vuoti di una piccola grata rettangolare tra soffitto e muro, troppo piccola per permettere il passaggio di una persona. Restò lì per due giorni, mangiando e bevendo anche peggio di quando era un minatore. Il terzo giorno non arrivò la colazione per il ninja, ma dopo alcune ore lo prelevarono dalla cella, lo sbatterono su un carro coperto, mani e piedi legati. Uno dei due cavalli nitrì quando la frusta schioccò poco sopra il suo orecchio. Lentamente, il carro iniziò a muoversi.

    Ren


    Ren sarebbe arrivato al villaggio quando ormai il carro era partito già da molto tempo, forse troppo. Avrebbe avuto un'ampia panoramica delle tre strutture che davano vita al microscopico centro abitato e al recinto dove solitamente erano stipati, come bestiame, i prigionieri. Avrebbe notato anche alcune donne e bambini liberi aggirarsi per il villaggio: le famiglie dei banditi. Essendo arrivato dopo l'alba, non avrebbe subito scorto i prigionieri, ma soltanto donne, bambini liberi e un ridotto numero di uomini armati a guardia del villaggio. Una situazione analoga a quanto già visto in precedenza. Ad attirare la sua attenzione, però, sarebbe stata un grande tumulo di terra fresca appena fuori il villaggio. Ren non poteva saperlo, ma pochi giorni prima del suo arrivo, i prigionieri avevano tentato di ribellarsi ai loro aguzzini, ma la rivolta si era risolta in un bagno di sangue per entrambi gli schieramenti. D'altraparte, Ren non poteva sapere assolutamente nulla di quel villaggio e dei suoi abitanti.

    Verso sera, avrebbe assistito al rientro dei minatori ovvero gli occupanti di quel recinto che sembrava più adatto a del bestiame piuttosto che a delle persone. Contandoli, non sarebbero stati più di settanta. Gli uomini armati sarebbero risultati una quindicina circa in totale, mentre a dare gli ordini era un grosso omaccione con un gonfio ventre a botte protetto da una giubba di cuoio sbiadito. Forse questa volta Ren aveva trovato l'accampamento giusto, ma dove si trovavano i due genin? Avrebbe dovuto interrogare ad uno ad uno ogni prigioniero oppure avrebbe potuto fare alcune domande a quelli che sembravano dei veri e propri banditi.


    Devo ancora rileggere cosa ho scritto. Ho avuto un po' di dubbi su come mandare avanti la missione senza lasciare fuori Zyl. Prendete questa come una bozza che sicuramente subirà qualche modifica (almeno per qualche errore di battitura qua e là). Ora vado a fare il tampone e penso che ci vorrà un po'. Se riscontrate già grosse incongruenze narrative fatemelo sapere per mp, whats o discord. Con la mente sono già all'esito, scusatemi :please:


    EDIT:
    Molto bene, consiglio di rileggere il post perchè ho sistemato alcune parti. Scusate per la fretta di stamane. Da persona negativa quale sono (gioco di parole), vi posso dire che Jiren è davvero a un passo dall'esser venduto come un vitello al mercato nero.
    Good luck!
    Come al solito, mi trovate sui vari canali per le domande.


    Edited by tisy16 - 30/10/2020, 19:42
     
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55 replies since 1/7/2020, 17:06   1393 views
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