Uno scontro incandescente tra le nevi dei Samurai

▪ Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

I miei allenamenti duri ed incessanti nei giorni scorsi avevano convinto alcuni dei miei superiori Jonin - quasi a sorpresa - a concedermi qualche giorno di relax, per ricaricare le batterie in vista di eventuali missioni difficili: colsi il momento per programmare una 'gita fuori porta' in modo da cambiare atmosfera e anche per visitare nuovi luoghi. Ma non avevo idea di dove dirigermi: l'unica cosa di cui ero certo era che non doveva essere eccessivamente lontano. Osservando la mappa del continente, la mia scelta cadde in maniera singolare su Tetsu, la nevosa e fredda terra dei Samurai che di vociferavano essere ottimi combattenti. Poteva essere un'ottima possibilità per mettermi alla prova con uno di loro.

Il giorno seguente, dopo una colazione frugale ed una bella doccia, vestito di tutto punto, all'albeggiare, preparai uno zaino contenente l'occorrente per 5-6 giorni di viaggio tra viveri e vestiti tra cui una cappa di lana pesante, dato che le temperature laggiù erano piuttosto rigide. Una volta ricontrollato tutto per filo e per segno, me lo caricai in spalla: legai il borsello alla coscia sinistra ed il taschino al fianco destro - come sempre - e mi incamminai verso le porte del villaggio, assicurandomi di chiudere bene a chiave la porta, infilando le stesse chiavi dentro uno dei taschini del mio giubbotto.

Ovviamente, non passavo di certo inosservato: i ninja di guardia mi squadrarono da cima a fondo, come se fossi un forestiero. Una delle guardie, ovviamente, mi fermò e mi riconobbe.

Yuugi? Dove stai andando, con tutta quella roba? Presumo in qualche posto freddo e sperduto...

Visto che ho qualche giorno di pausa, ho ben pensato di spenderli via dal villaggio. Ma se vuoi saperlo, sono diretto a Tetsu, che forse è la meta più indicata in questo periodo. Per cui, si, sul posto freddo hai azzeccato - meno sullo sperduto.

Tetsu, eh? Buona scelta, per uno che vi è già stato. Vai pure, e buon viaggio! Una raccomandazione: occhio ai banditi...ma credo che non ti serva più di tanto, heh.

Salutate le guardie, cominciai il viaggio in direzione nord-ovest: il mio programma prevedeva che in almeno tre giorni sarei riuscito ad arrivare al confine col Paese del Ferro, e in altri due sarei dovuto arrivare alla capitale. Nel primo giorno di viaggio, attraverso le montagne, non vi furono eventi particolari se non la vista di montagne e colli tutto intorno a me come effettivamente è il Paese della Terra stesso. A metà del secondo giorno, fato volle che un gruppetto di banditi - che non mi riconobbe subito come ninja - provò a fermarmi pensando che fossi un inerme viaggiatore...inutile dire che alle mie prime sventagliate di palle di lava sono fuggiti a gambe levate con una velocità impressionante, neanche che fossero inseguiti da un branco di lupi. Sul calare del terzo giorno, quasi puntuale come un orologio, passai il confine e mi accampai appena dopo, nel primo scorcio di foresta che trovai. La mattina seguente, la neve tanto decantata nei racconti di chi va e viene da questa terra non tardò a farsi vedere, con le temperature che cominciarono a scendere, tanto che dovetti indossare la mia cappa per proteggermi dal freddo intenso.

Finalmente, sul mezzodì dell'ultimo giorno di viaggio, arrivai alle porte della maestosa Tetsu. Inutile dire che lo stile architettonico su cui sono costruite palazzi e residenze lì mi affascina, ma ero abbastanza stanco dal viaggio per mettermi ad osservare e visitare la capitale, per cui decisi di recarmi in un albergo sul limite della periferia dove presi una stanza in modo da depositare le mie cose, quindi scesi nuovamente in strada per un pranzo veloce.

Nonostante la stanchezza, però, non potevo lasciare indietro una delle mia abitudini: gli allenamenti. In un clima freddo, avrei potuto rinforzarmi più di quanto non avessi fatto a casa, per cui mi misi a cercare un campo d'allenamento nella zona. Purtroppo per me, non essendo pratico del posto, finii per trovarmi in centro, completamente spaesato. Mentre il mio sguardo cercava dei punti di riferimento che mi facessero capire dove andare, vidi un giovane dai capelli inusualmente verdi con degli occhi inusualmente scuri, che portava al fianco ben tre spade: sapevo che i samurai della zona ne portavano due, ma non tre. Comunque, presi l'attimo per avvicinarmi a lui per chiedere l'infromazione che tanto cercavo.

Ciao, scusa se ti disturbo: sono Yuugi, ninja appena giunto da Iwa come potresti aver notato dal coprifronte. Volevo chiederti se sapevi dove posso trovare un campo d'allenamento qui in zona: non essendo pratico della città, nel cercarlo mi sono completamente perso.

Chiesi, aspettando la sua eventuale risposta: dall'aria di burbero che dava, avevo il timore che ignorasse completamente la mia richiesta.

▪ Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

Oh benvenuto a Tetsu Yuugi... Il mio nome è Ren... Un campo d'allenamento eh? Certo c'è n'è uno qui vicino, ma a quest'ora non credo troverai qualcuno lì... se vuoi potrei accompagnarti ed aiutarti nell'allenamento, perchè suppongo sia per quello che lo cerchi... Sarebbe un piacere sfidare uno shinobi di Iwa e vedere come ve la cavate senza spade

Colsi l'occasione al volo: non solo Ren, il ragazzo a cui chiesi informazioni, mi diede l'indicazione che cercavo, ma si era anche offerto di confrontarmi con me. Non potevo di certo sottrarmi alla sua richiesta, sia per una questione di rispetto, sia perchè volevo mettere alla prova le mie capacità con un samurai.

Per me sarebbe un onore confrontarmi con te, Ren: so che i Samurai di Tetsu hanno un'ottima reputazione per le loro capacità combattive e la loro abilità con la spada. Perciò, accetto volentieri il tuo aiuto. Tu fai strada, io ti seguo.

Con un cenno della mano, Ren si mise in marcia, seguito dal sottoscritto a poca distanza. Mentre eravamo in cammino, non potevo non notare le sue tre spade, che anche ad un occhio non esperto sembravano decisamente di ottima fattura, se non addirittura forgiate a mano.

Ren, volevo chiederti una cosa: le tre spade che porti te le sei forgiate da te oppure le hai acquistate in una delle botteghe qui intorno? Potrebbe sembrare una domanda strana, ma anche se non sono un fabbro io stesso, mio padre lo è - e ho imparato almeno a distinguere la qualità di un'arma.

Nel frattempo, eravamo giunti al campo di allenamento: rispetto al mio campo ad Iwa, questo era completamente diverso. Vi erano diversi manichini per l'allenamento con la spada su un lato del campo, e vicino ad essi un cesto con delle spade di legno per gli allenamenti - forse per evitare di consumare il filo della propria lama. Presi posizione alla destra del campo e mi misi in posa da combattimento, cominciando a richiamare il chakra per essere pronto a qualunque evenienza o attacco di lui.

Sappi che non mi tratterrò, Ren, e spero che non ti tratterrai neanche tu. Anche se è solo un'allenamento, voglio combattere con te al massimo! Che vinca il migliore! - dissi, fissando il mio avversario nelle pupille, tenendolo nel mio raggio visivo.

Chissà chi avrebbe vinto questo scontro amichevole: il Samurai della fredda Tetsu, oppure l'incandescente ninja di Iwa?

▪ Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

Allora cominciamo?

Gli attimi passavano quasi inesorabili, il tempo sembrava come se si fosse fermato mentre io e il mio avversario, il fabbro-samurai Ren, ci squadravamo nelle pupille - a occhio e croce, vi erano circa 10 metri di distanza tra noi. Ma poi si aprirono le danze, con il mio avversario che prese l'iniziativa della prima offensiva.

Lo vidi prima utilizzare dei sigilli che io riconobbi quasi subito: infatti, come pensavo, si formarono dalla terra cinque copie distinte di lui mentre l'originale estraeva un'enorme spada, apparentemente a due mani data la grandezza, che si scompose in armi più piccole, che ciascun clone prese, mentre lui stesso impugnò le sue tre katane - ed una, ebbene sì, la teneva TRA I DENTI! - pronto allo scontro. Mai avevo visto prima d'ora un'arma del genere, capace di dividersi in più armi. Rimanendo all'erta, pensai che si sarebbe mosso assieme ai cloni da lui creati.

Interessante...quindi sa usare anche il chakra...ci sarà da divertirsi!

Ma lui non si mosse, i cloni però si: dai movimenti che volevano compiere, intuii che mi volevano accerchiare su tutti i lati - chiudendo ogni possibile via di fuga - in modo da sfilettarmi per benino, ma non sarei certamente stato lì come un baccalà a farmele dare! E tra l'altro, di vie di fuga ne avevo una tra gli assi che ben tenevo celati.

Fammi vedere di cosa sei capace! - fu il grido di incitamento lanciato verso di me, come se volesse spronarmi a difendermi dai cloni.

Non aspettai oltre per ciò: toccando velocemente il terreno, incanalai il mio chakra Doton verso le mani a contatto con lo stesso, con l'obiettivo di fondermici ed evitare l'attacco a tenaglia dei cloni di Ren. E se fosse andato tutto liscio, non solo sarei svanito sottoterra mentre i 4 cloni si sarebbero dovuti colpire tra di loro, svanendo come solitamente fanno se colpiti, ma io sarei ricomparso a circa 10 metri dal mio avversario, pronto per la mia offensiva.

Vedremo se le tue armi forgiate con le tue stesse mani saranno in grado di resistere al mio calore! Stai all'erta, Ren...siamo solo all'inizio!

▪ Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

Non mi aspettavo certo che i cloni fossero così veloci, ma d'altronde mi diede approssimativamente l'idea del livello del mio avversario - decisamente alto, forse anche più alto del sottoscritto. Fortunatamente per me, però, il clone con l'arma più grossa - e che quindi avrebbe dovuto causare più danni - si disgregò sotto il peso della sua stessa arma, mentre gli altri, con armi più leggere (e complice il totale fallimento della mia difesa) riuscirono a raggiungermi e ferirmi, almeno in maniera abbastanza superficiale. E in tutto questo, l'originale era ancora fermo al punto di partenza, mentre i cloni rimasti mi avevano circondato senza alcuna possibile via di fuga...o forse no?

Ok, mi hai preso quasi alla sprovvista...però è ora di riscaldare il nostro allenamento, Ren - che ne dici?

Dopo aver unito i palmi delle mani, cominciai a concentrare e a far fluire ed espandere il chakra Yoton in tutto il mio corpo - e anche all'esterno di esso - con un'obiettivo molto semplice: tentare di rivestirmi interamente di rovente
e potenzialmente letale lava che sarebbe dovuta servire sia come deterrente da eventuali attacchi fisici che come amplificatore delle mie stesse tecniche Yoton.
Ma non mi sarei limitato solo a quello: mantenendo il flusso di Yoton, ne avrei fatto scorrere una parte direttamente sotto di me, con un'altro obiettivo: far eruttare un vero e proprio geyser da cui sarebbe uscita lava tutto intorno che avrebbe dovuto anche togliermi di dosso i cloni di Ren.

Se tutto ciò fosse andato a buon fine, i cloni avrebbero dovuto scomparire e le armi da loro possedute si sarebbero dovute sciogliere a causa della lava - a meno che non fossero particolarmente resistenti al calore. Però io sarei rimasto alla stessa distanza da Ren (circa 10 metri), osservandolo da cima a fondo.

Vediamo se le tue armi, forgiate dal freddo acciaio, resisteranno al mio dirompente calore! - dissi, lanciando il guanto di sfida vero e proprio.

Ma ancora non ero ben conscio delle reali abilità possedute dal samurai: solo combattendo sarebbero venute alla luce...forse.

▪ Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

Un singolo, effimero, battito di ciglia. Tutto fu quasi fulmineo.

Non riuscii a muovere un muscolo e rimasi immobile di fronte a Ren: mi piombò addosso come un fulmine, riempiendomi di profonde ferite da taglio su tutto il corpo. Con una lentezza quasi inumana, nei secondi interminabili che trascorsero, vidi il sangue scorrere, poi caddi in ginocchio prima e subito dopo a terra.

Sentii solo del chakra esterno fluire attraverso le mie ferite, ma i miei sensi si stavano affievolendo velocemente. L'ultima cosa che percepii furono dei passi -di diverse persone- che si avvicinarono a me, ma nulla di più.

Poi svenni sia per le ferite riportate che per il sangue perso, e calò il buio.