Esita mio vento, poi soffia e attendi.

Yuna ~ Azibo

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    Parlato Yuna



    Ed arrivò quel giorno in cui le radici smisero di soffrire in terra stantia, il giorno della ribellione, del dovere e dei passi lignei che andavano rigorosamente posti verso l'esterno, al di là delle mura, della foresta. Lontano da casa, lontano dal cuore. Si diceva così? Forse no, forse si. Ma questo non interessava a Yuna, il suo cuore lo teneva stretto dentro di sé in mille spire d'abbracci e sospiri, di camminate frettolose e a triplo - anzi quadruplo! - giro di chiave. Un lucchetto dopo l'altro, una sicurezza ed un luce, una speranza e il freddo della malinconia. Oh rieccola lì, vagheggiava insieme alla donna - alla Kunoichi per l'esattezza - con il coprifronte issato sulla sua testolina e un po' nascosto da quelle ciocche di neve che borbottavano sole ed inascoltate.

    ♪ Oh viandante, di che ragione sei fatto. ♪

    Canticchiava al suono distorto della sua voce, stonata come il ronzio di mille gabbie di ferro, inospitali quelle note perfino per i più intrepidi ascoltatori. Ma esattamente chi erano? Furono rappresentati da alberi, conigli impauriti ed una grande distesa, una vallata di prato che si slegava nei dintorni come una gigantesca radura - un luogo, un simbolo, un momento per far riposare il corpo dopo qualche ora di viaggio.

    ♪ Oh viandante, parlami di te, non farti dimenticare. ♪

    Risuonò ancora come un tamburo stanco e decisamente rotto, inadatto come una luce in fondo ad un pozzo di sole. Eppure ogni tanto qualcosa la azzeccava, riusciva a destreggiare la voce solo per uno sfuggevole istante nel posto e nel luogo giusto, come una scommessa andata a buon fine per il rotto della cuffia. Riappariva dunque una lucciola in fondo al pozzo di sole; negli abissi più profondi fatti di splendore qualcosa si faceva notare come un punto più interessante. Di luce, di coraggio e di orgoglio. Risplendeva, richiedeva il suo posto e finalmente per un piccolo tratto la sua voce risuonava chiara e pulita, in ordine come mille panni stesi. Una metafora umida in assenza di vento.

    Sto migliorando ~

    Fierissima della sua bugia andò a posare l'attenzione lì dove era arrivata con tutto il suo armamentario - era tornata una vera e propria Kunoichi - e forse sperò che nessuno avesse ascoltato la sua litania, in realtà neanche controllò cosa ci fosse nei paraggi. Lasciò che i suoi sospiri spensierati spazzassero l'intera piana, nel senso più letterale possibile. Bastò un fischio leggero, un richiamo dal profondo si concretizzò come un consiglio per le correnti che presto fuggirono dai loro meandri per raggiungere la donna. La abbracciarono come amiche distanti e ritrovate, danzarono un po' con lei facendole sfuggire qualche ciocca di capelli di qua e di là, poi riposarono ed infine ricominciarono a spostarsi ad agitare i ciuffi d'erba. Lei - Yuna - era semplicemente immobile al centro di questo spettacolo lasciando che per lei la Vita danzasse sotto il suo fischio; non la ammaestrò, non la dominò, la accompagnò semplicemente mano nella mano lungo un cammino dove lei non si sarebbe mai mossa.

    ♪ Oh viandante, ti ho scovato, riporta in me il tuo amor. ♪

    Chiuse la canzone e stiracchiò le labbra. In attesa.
    Di chi? Del suo viandante.







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    Una volta dimesso dalla clinica, decisi di fermarmi a Konoha giusto il tempo di riprendere a pieno le forze, il dottore aveva detto che ci sarebbero voluti alcuni giorni ed era un rischio mettersi in viaggio prematuramente. Con tutto quello che era successo non valeva la pena prendersi un rischio del genere. Inoltre Konoha mi piaceva, mi piaceva un sacco. Iniziava la primavera e il bosco era pieno di colori, alcuni dei quali nemmeno avevo mai visto. La mia vita era sempre stata nei dintorni di Ishivar, ero abituato alla terra arida e bruciata dal sole e dalla siccità, una tinta costante di marrone che avvolgeva ogni cosa. Ugualmente le zone limitrofe nelle quali operavo, Suna era un deserto senza confini, mentre Tetsu, sebbene le sue montagne nascondessero rocce minerali d'ogni tipo, era sempre coperta d'un tepore grigiastro, e dava l'idea d'un posto solitario e silenzioso. Ma Konoha no, era un paradiso per lo sguardo, i fiori e le piante erano tinti di tutti i colori dell'arcobaleno, potevi sentire la vita scorrere attorno a te mentre camminavi nel bosco. Gli uccellini cantavano, una lepre ti attraversava la strada, due farfalle si inseguivano in aria danzando nel vento. Tutto in quel posto metteva allegria.

    Ahhh, che bello!

    In quei giorni me la prendevo molto con comodo, la mattina mi allenavo nei campi messi a disposizione dal villaggio, mentre dopo pranzo ero solito passeggiare nella foresta, per poi vivere il villaggio nelle ore della sera. Era un pomeriggio quel giorno, e camminando nella foresta giunsi a una grossa radura fra gli alberi, uno spazio circolare quasi completamente spoglio da alberi e vegetazione, che offriva comunque numerosi elementi come grosse rocce, sassi, arbusti e qualche folto alberello.

    ffforest



    Sembrava il luogo ideale per un pic nic, o per una pausa nel mio caso. Decisi di fermarmi, il sole mi batteva sulla faccia e mi riscaldava piacevolmente ora che non vi erano gli alberi a farmi da riparo. Decisi di passare il tempo allenandomi col tirador, posizionai qualche ceppo su un'immensa radice che fuoriusciva da una mastodontica quercia posta quasi al centro dello spiazzo, uno dei pochi alberi nei paraggi. Poi mi allontanai una ventina di metri e raccolsi qualche bel sassolino rotondo e aerodinamico. Quindi iniziai a sparare.

    Centro! … Centro! … Centro!

    Il luogo dello scontro sarebbe la parte illuminata che praticamente si intravede solo, aggiungi pure ogni dettaglio che vuoi mr. Kuma :D
     
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    Che fosse lui o quell'altro, il suo viandante, a chi importa davvero? Yuna era fin troppo presa dal rinnovo del suo potere, dalla sua energia che emanava in emozioni e chakra; chi altro poteva contare su un miscuglio così eccentrico? Lei. Se ne rendeva perfettamente conto a causa di come ogni pigro sorriso generasse un nuovo raggio di sole e che questi - a sua volta - si rivoltava nella sua espressione a rinvigorire il buon umore. Cosa fare quando due cose dipendevano una dall'altra e si influenzavano a vicenda? Lei sapeva la risposta. Lascia che sia. Vibrava nella sua anima come un comando dannatamente determinato, una luce nel buio, nella tempesta, nella neve e in chissà che altro. In lei dominavano fin troppe cose e Yuna altrettanto spesso cercava di domarle - non dominarle - sperando che la sua essenza vibrasse allo stesso modo delle sue emozioni e delle sue capacità. Un discorso difficile e contorto, come un animo umano che si gettava pacatamente alla naturale amplificazione delle sue sensazioni. Una marea in continuo scorrimento che...

    E quello che caspita è?!

    Ogni incanto ricorse alla sua fine, i ghirigori di vento attorno a lei smisero di danzare e si appiattirono come pantere a nascondersi tra i ciuffi d'erba sotto di lei. Sconvolta e un po' scioccata incenerì ogni fischio che aveva tra le labbra così che la sua attenzione andò a confluire rapidamente su un "uomo" irriconoscibile. Vestiti, drappi, perfino il metodo d'allenamento. Sconosciuto è uguale a pericolo o forse ancora peggio. Spero non mi abbia sentito cantare. Il più imbarazzante degli scenari prese vita insieme alla preoccupazione che le tastò il petto e come un cucciolo d'animale si arrovellò al petto distendendo i suoi piccoli arti a stringere il cuore. Nemico, amico. Non le importava banalmente nulla del suo ruolo militare tanto che quasi se ne dimenticò, il peso del coprifronte sulla fronte sembrò piuttosto un ostacolo tra lei e la figura sconosciuta. Avvicinarsi fu così semplice, le bastò avanzare tra sassi, qualche tronco d'albero e dettagli di scenario che senso non hanno: era una piccola pozza d'acqua quella lì vicino? Domanda non necessarie che la distrassero così tanto da non accorgersi di essere arrivata lì a destinazione a bordo di un raggio di sole. Curiosa, silenziosa a dir poco. Tutt'altro che quatta quatta si lasciò sfuggire un sussulto Gasp! quando il Tirador di Azibo cominciò a schioccare, lui - quello strano arnese mai visto - insieme alla voce di chi eccelleva in capacità che le gran sbadata non sarebbe riuscita mai a sfiorare; un po' come la fantomatica fine dell'arcobaleno. Forse sarebbe stato meglio scappare? Attaccare? Chiamare i rinforzi? Forse le uniche entità disturbate da quella figura in allenamento potevano essere quei poveri tronchi tartassati dai ciottoli e.. si, anche i poveri ciottoli.

    Salve...straniero!

    Imperversò come un disturbo ossessivo, una freccia che spedì rapida alle orecchie di Azibo e che probabilmente non ci avrebbe messo tanto tempo ad adocchiare quella figura in avvicinamento. Una Kunoichi della Foglia, innegabile nonostante qualche rotolino di grasso nei punti sbagliati. I passi furono non troppo svelti né troppo lenti, animati il giusto. Si smossero insieme ai venti che lentamente andarono a fischiare insieme a lei e si concentrarono a muovere le loro zampette e ad agitare l'erba. Le correnti non dormivano mai. Eppure amavano il letargo. Ciò che esprimeva Yuna era un interminabile sorriso dai tratti allegri, la stessa che da lì a poco avrebbe provato lo stesso nativo di Ishivar. L'empatia del cielo si riflesse su di lei e viceversa, come detto erano legati da un legame irreversibile ed uno dipendente dall'altro. Fu come se un grumo le si staccasse dal cuore fino a che non si colorò di bianco, di un purificante bianco. Lo stesso delle neve, dei fiocchi che lentamente cominciarono a scendere dal cielo come una polverino allegra e spensierata. Lei non ci fece nemmeno caso alla temperatura che si abbassò brutalmente mentre dalle poche nubi continuava a scorrere acqua cristallizzata in emozione. La stessa che - posandosi su Azibo - si introdusse nelle sue carni, fino alla mente, trasmettendo allegria al nativo a sua volta.

    Sono Yuna Hittori, Chunin del Paese del Fuoco. Sono curiosa della sua capacità, come funziona? Vuole provare su di me? Credo di essere più lenta di quei tronchi.

    Lei di certo non era in grado di compiere tali miracoli fisici per cui si adagiò in qualche parola leggera senza continuare ad accorgersi di come la neve si fosse già mischiata alla sua capigliatura scompigliata e terribilmente simile allo stesso colore dell'allegria. E si, non si accorse nemmeno di quella domanda ben poco elegante, al limite dell'immorale.





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    ...parlami di te, non farti dimenticare. ♪

    L'elastico era teso e il colpo pronto a partire quando una voce in lontananza giunse alle mie orecchie. Qualcuno stava canticchiando mentre si avvicinava, una melodia stonata ma piacevole, pacifica. Non mi preoccupai, poteva essere qualcuno che faceva una passeggiata. Sentii un fruscio quando passò affianco a un arbusto, entrando nella radura.

    ...riporta in me il tuo amor. ♪

    Avvicinandosi il suono gracchiava leggermente, e quasi mi venne da ridere perchè io non mi sarei mai messo a cantare con quella voce. Sorrisi, poiché quella persona doveva essere davvero allegra ed ero contento per lei. Come si dice, la felicità è contagiosa. Tra un colpo e l'altro voltai gli occhi e la osservai per un momento, dal tono di voce si capiva fosse una ragazza e dal coprifronte che fosse un ninja. Ascoltai i suoi passi avvicinarsi, e quando fu vicina...

    Salve...straniero!

    Ciao!


    Continuai a lanciare sassi, lei se ne stava li immobile, mi guardò per un poco e anch'io mi voltai a osservarla un'altra volta, incuriosito. Era davvero bella, ne fui colpito, e voltandomi ebbi un sussulto. Il sasso, che novantanove volte su cento avrebbe centrato il ceppo di legno facendolo rotolare al suolo, scheggiò solamente il bersaglio, schizzando un paio di volte al terreno per poi sparire nell'erba. A quel punto mi fermai, voltandomi definitivamente a guardarla. C'era qualcosa di più in lei, non era solo attrazione, era come se fossi felice di averla li. Fui avvolto da una piacevole sensazione di freddo, come un abbraccio gelido che mi portò un brivido lungo la schiena, ed ebbi come la sensazione che mi stesse nevicando addosso. Non poteva essere possibile, eppure riuscivo a vedere dei piccoli e candidi fiocchi anche attorno al suo volto. Era qualcosa di magico ed estremamente piacevole. Non riuscii a trattenere uno stupido sorriso, che interruppi con la scusa di presentarmi.

    Piacere, mi chiamo Azibo, vengo da Ishivar...

    Sono Yuna Hittori, Chunin del Paese del Fuoco. Sono curiosa della sua capacità, come funziona? Vuole provare su di me? Credo di essere più lenta di quei tronchi.


    Indicò il mio tirador, e non capivo se facesse sul serio quando mi chiese di mirare su di lei. Ero molto restio a farlo, non è che pensavo a romantiche passeggiate, ma nemmeno di colpirla. Comunque insistette, e alla fine mi convinse a farlo. Sembrava abbastanza sicura di se e comunque sicuramente non l'avrei uccisa, anche colpendola. Era pur sempre un ninja di Konoha.

    Allora vado, eh?

    All'ennesima conferma saltai verso la radice su cui erano i ceppi, raccolsi alcuni dei sassolini e ne posizionai uno nel caricatore della fionda. Quindi allungai l'elastico e scoccai, mirando alla spalla sinistra della ragazza.
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    1x Lancia
    1x Tirador
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    1x Amplificatore di Dosu

    Azioni:
    - Colpo con tirador (1 Resistenza)

    Resistenza: 450 - 1 = 449
    Stamina: 250

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 200

    Note: Edit ore 21.12 non avevo messo la parte della neve mannaggia pensavo fosse solo una sensazione, scusate


    Edited by Cagnellone - 14/4/2020, 21:12
     
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    Con quanta curiosità andava osservato un sorriso? Molta, come quella che si arrovellava tra i fiocchi di neve ormai divampati nella zona; lei se ne accorse solo dopo qualche momento e sussultò sul posto - insicura - incrinando l'attenzione su ciò che la circondava, su ciò che aveva creato in un pensiero sfuggitole tra le dita. Era chiaro come persino lei fosse stupita da quella temperatura rasente lo zero, una carezza del gelo che assorbì in totale silenzio, come se meditava, assaporando ogni istante di ciò che ricreava ricordi della sua nascita nel Paese della Neve. Ne saggiava i tocchi invernali con lentezza, soppesò qualche fiocco sulle dita tese a mezz'aria e poi rise, si sciolse, fece evaporare la sua voce verso lo sconosciuto così che anche lui potesse sentire iniettarsi nelle vene - nella mente - una piacevole sensazione.

    Allora vado, eh?
    Un momento, Azibo.

    Rispettosa oltre ogni modo si limitò a mitigare le sue emozioni, le fece arrovellare al cuore - come un fil di lana in raccolta - e le lasciò sopire nell'anima così che la neve smise di importunare tutto. Chiuse la finestra e arretrò di qualche passo lasciando che infine il corpo si mostrasse a diversi metri dal nativo di Ishivar. Gli donò il petto, tese le mani verso il basso - mantenendole lungo i fianchi - e con un momento sospeso nel tempo si preparò ad ispirare lentamente; lasciò che dentro di lei si facesse largo una ventata magica, aria che tentò di corroborarsi di Chakra, di energia, di emozioni. Di certo un tempo era dipendente da quelle, le sentiva ancora pulsare nel canovaccio delle sue capacità ma fortunatamente era diventata abbastanza abile nel saperle controllare. Le afferrava e le giostrava, non le dominava, con tocchi dei polpastrelli andò a segnare la strada per ognuna di queste e così un sibilo - un fischio - assorbì l'atmosfera.

    Scocchi, Azibo.

    Tra un fischio e l'altro la sua voce si fece sicura, carica, mentre gli occhi azzurri del cielo si erano proiettati sull'uomo sopra di lei. Forse anche oltre. Innumerevoli istanti si disegnarono lungo il suo viso appena paffuto e si agitarono tra i capelli in disordine: lentamente l'espressione si cristalizzò in emozione, in sicurezza, in trasbordante determinazione che venne estremizzata dai suoi pugni serrati. Ai suoi continui sussurri canori il vento provò a rispondere. Come detto si era appisolato come mille felini che ora si dovettero destare all'improvviso, provarono a muoversi come catene invisibili ed impalpabili, folate che si ispessirono fino all'inverosimile lasciando che correnti d'aria la circondarono come servi al cospetto della loro regina.

    Mi muovo meno dei tronchi, l'ho detto.

    Spifferò per un ultima volta mentre una folata particolare andò ad inspessirsi attorno a lei, una sventagliata che evocò con tocco di concentrazione incastonato nello sguardo. Le dita si mossero cercando di reclamare il diritto di governare quei flutti, di quelle direzioni che improvvisamente cercarono di deviare verso sinistra la pietra. Dovettero intensificarsi e frapporsi tra loro, un miscuglio di aria e chakra - invisibile ovviamente - che andò a subentrare nell'ordine naturale delle cose, piegandolo. Subito dopo, però, non si fece scappare un sorriso - uno dei tanti - lasciando che il sole si potesse affacciare su di lei.

    Che ne dici di rendere tutto questo più interessante? Per conoscerci, per imparare, per essere.

    Suggerì con calma un invito portato dal vento e dai raggi solari, fotoni che impregnarono la terra sotto di lei come acqua per un suolo brullo. D'improvviso - come in una realtà lontana lontana - dieci fiori si sarebbero snodati tra le piaghe della polvere, avrebbero conquistato il loro diritto di vita e sarebbero nati sotto il volere delle emozioni di Yuna.






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    ~ Vento: deviazione del sassolino
    ~ Luce solare: fioritura istantanea di 10 fiori
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    Responso nr. #1


    Attacco Azibo:
    - Colpo con tirador: 90+90+1 = 181[Fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa Yuna:
    - Tempesta di vento: 100+80+10=190[Riesce per superiorità combattiva]
    - Fioritura [Fallisce per decisione arbitrale]

    Danni:
    Azibo //
    Yuna //


    Narrazione Turno:
    In quel giorno soleggiato e tranquillo, Yuna decide di offrirsi come partner da allenamento per l'appena conosciuto Azibo. Questi non esita ed accetta volentieri scagliando la prima pietra con il suo tirador, qualcosa però gli impedisce di andare a segno. La giovane infatti non ha nemmeno bisogno di spostarsi, la pietra devia senza un apparente motivo passando leggermente a sinistra del bersaglio.


    Situazione Finale:
    Azibo a 10mt da Yuna, attacco nuovamente al fromboliere


    Commenti Arbitro:
    Kuma, due cose:
    1) la folata di vento ha un costo d'attivazione di 15 stamina ed eventuale mantenimento di 10, come descritto nell'abilità di manipolatore del vento.
    2) la fioritura della luce non ha costo e va bene ma l'ho fatta fallire dato che ti trovavi in difesa e seppur di supporto non l'ho reputata adatta al contesto. Puoi utilizzarla tranquillamente ad inizio turno d'attacco.

    Per qualsiasi dubbio o incertezza non esitate a chiedere o richiedere consultazioni :quoto: è il mio primo arbitraggio. :sasa:


    Edited by Roy90 - 17/4/2020, 18:18
     
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    L'elastico schioccò fragorosamente, facendo partire il proiettile che viaggiò in linea retta verso il bersaglio. Era un colpo perfettamente centrato, potevo osservare il suo andamento con la mia super vista mentre si avvicinava inesorabilmente al bersaglio. La ragazza non si spostò, non accennò nemmeno un movimento, l'idea di scansarsi non sembrava nemmeno esserle passata per la testa. Il sasso avrebbe colpito perfettamente il punto mirato, non avevo dubbi, eppure poco prima che potesse giungere a destinazione, magicamente virò a destra, deviando dalla traiettoria originale e mancando il bersaglio per perdersi a lato.

    Com'è possibile?

    Rimasi esterrefatto. Non c'era la minima possibilità che quel colpo mancasse il bersaglio, la mira era perfetta, doveva esser stata lei a deviare il colpo. Sorrise, consapevole di quel che aveva fatto. Dedussi doveva essere a conoscenza di qualche arte magica, d'altronde non si era mossa praticamente di un millimetro, non fosse per un leggero cenno della mano.

    Mi muovo meno dei tronchi, l'ho detto.

    Era vero, e non era tutto. Magicamente dal terreno intorno ai suoi piedi comparvero dei piccoli germogli, escrescenze vegetali che sbocciarono dal terreno brullo e nel giro di pochi secondi divennero meravigliosi fiori, in un incredibile processo di nascita accelerato. Non sembrò nulla di pericoloso, piuttosto era notevole per la bellezza del gesto, una magia bellissima. Non avevo mai visto nulla di simile e ne rimasti profondamente colpito.

    Che ne dici di rendere tutto questo più interessante? Per conoscerci, per imparare, per essere.

    Ci sto!


    Ne voleva di più, e io ero curioso di scoprire a fondo i suoi poteri. Perciò aumentai il livello, girai i tre sassi che mi erano rimasti in mano, muovendoli nel palmo della mano meno vibile con l'ausilio delle dita. Così facendo sentii quali si adattavano meglio alle mie esigenze. Selezionai il più grande, portandolo tra l'indice e il medio della mano, tenendo gli latri due sempre nello stesso palmo con l'ausilio dell'anulare e del mignolo. Quindi caricai il proiettile sulla banda del tirador, e allungai all'indietro l'elastico, tenendo il colpo tra pollice e indice, come al solito, e mirando con lo sguardo attraverso la forma a “Y” della mia arma. Il bersaglio era perfettamente tra le due punte di legno, ma di colpo abbassai la mira verso il terreno prima di lei, a circa due metri di distanza. Quindi scoccai, caricando il colpo di chakra fuuton e attivando quindi la tecnica dello scoppio ad aria compressa. Il sasso, in cui avevo infuso il mio chakra prima che venisse scagliato, avrebbe dovuto colpire il terreno, esplodendo e sollevando alcuni detriti e un po della polvere depositata sul terreno. Questo sarebbe stato solo un diversivo, poiché mentre il primo proiettile era ancora in volo, abilmente avrei caricato un nuovo sasso sull'elastico, alzando però l'arma e mostrando le mie intenzioni solo quando il primo colpo fosse esploso al suolo. Perciò avrei scoccato di nuovo, mirando perfettamente in fronte alla ragazza, esattamente dove portava il suo coprifronte. Un terzo colpo sarebbe seguito immediatamente dopo. Questa volta non avrei nemmeno abbassato il tirador, con maestria avrei caricato il terzo sasso subito dopo aver scoccato il secondo, caricandolo nuovamente di chakra fuuton come per la tecnica precedente ma aggiustando la mira sulla gamba destra, all'altezza dello stinco.
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    Azioni:
    - Colpo con tirador + Scoppio ad aria compressa (supporto, 1 Resistenza - 10 Stamina)
    - Colpo con tirador (1 Resistenza)
    - Colpo con tirador + Scoppio ad aria compressa (1 Resistenza - 10 Stamina)

    Resistenza: 449 - 3 = 446
    Stamina: 250 - 20 = 230

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 200

    Note: Roy abbiamo deciso con Kuma che attacco di nuovo io, quindi eccomi qua :lol:
     
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    Ci sto!
    Fatti sotto, Azibo ~

    Il sorriso che si pitturò in volto non fu strafottente o superiore; si stiracchiò come un vecchio albero sul filo delle guance, ne arricchì la figura di una determinazione che non tardò a brillare negli occhi fissi sul Guerriero. Ne percepì la volontà di combattere, la sentì penetrarne la pelle e solo in un istante anche lei ne fu investita come una cascata impetuosa; una sensazione che non la destabilizzò, anzi, spinse il busto ad irrigidirsi appena e le dita cominciarono a smuoversi come a pizzicare refoli di vento che ancora passeggiavano attorno alla sua figura. Lei li poteva avvertire, li sentiva scorrere insieme al suo Chakra che gradualmente venne meno; come una sorgente che lentamente perse la sua energia, la scintilla che venne oscurata dal controllo e dal dominio di Yuna. In quelle situazioni riusciva ancora a controllarsi, poteva sentire quel nocciolo di potere nel suo petto e per poco una lacrima riuscì a sfuggire dall'occhio destro: la sentì farsi strada come una freccia gelida sulla guancia e per un istante tentennò, oscillò sul posto districando i venti fino a spegnerli. Venne sopraffatta, sentì qualcosa articolarsi in petto come una bestia nervosa, un dolore che le arpionò il petto e che lentamente sconfinò nella realtà fino a disgregare l'espressione grintosa che sfumò via insieme alle correnti.

    N-no..
    Io ho p-promesso!


    I denti si snudarono e le mani si strinsero in pugni rocciosi. Fratello, posso farcela. Inghiottì il sapore immaturo delle lacrime e con gli occhi arrossati andò a flettere le dita e rilasciò la tensione dei suoi muscoli; il corpo lentamente sembrò adattarsi ad una forzata spensieratezza e così in cielo sembrò proiettarsi una luce solare più marcata, forte, viva. L'essenza stessa della vita si proiettò su di lei, su Azibo e soprattutto sul terreno erboso. Sentì il calore provenire dall'empatia, quella tranquillità macchiata di infinita malinconia, di un sapore dolce amaro che fluì su di lei e dove posava i piedi. Percepì perfino se stessa in quella energia, in un vigore di vita che inspessì la trama della terra e la costrinse a fiorire in un campo erboso e in ben dieci semi che non dovette nemmeno adocchiare.

    Sbocciate per me.

    Esalò infine lasciando che il sole corroborasse i germogli fino a farli esplodere nella loro piccola superficie; steli forti e tenaci si issarono in aria e meravigliosi anemoni bianchi presero il sopravvento nella realtà. Ciò che si poteva definire magia lei la definiva vita, emozione ed anima. Essa stessa. Una sua estroflessione era infatti proiettata in cielo e dal suo lutto fiorì un anemone - come i grandi dogmi insegnano d'altronde: dalla morte nasce la vita in un ciclo infinito. Lei ne faceva parte come indomita rappresentante. Eppure tutto ciò non sembrò essere lì per caso, non soltanto come manifestazione della sua indole ma anche delle sue capacità; una dimostrazione dei suoi interminabili anni da fiorista. Sempre in tempo, cari.un pensiero mosse le dita tra loro, sigilli incomprensibili segnarono i gesti delle sue mani e una quantità ben precisa di Chakra venne impastata grazie a quei gesti misurati e familiari. Da un solo sospiro vennero a stuzzicarsi ben tre fiori che si alzarono a mezz'aria e in un cenno della fiorista si proiettarono verso il primo sassolino cercando di intercettarlo al volo - come un contrattacco, non un anticipo - così da neutralizzarlo. Ancora una volta! stuzzicò nuovamente i palmi ad unirsi e a destreggiarsi in nuovi sigilli, sempre gli stessi, mentre quell'energia magica dovette fluire nuovamente attorno a se cercando di imprimere il suo volere ad altri tre fiori, gli stessi che si sarebbero animati cercando di proiettarsi animosamente verso il secondo sassolino così da intercettarlo nuovamente. Stessa sorte avrebbe visitato le sue braccia per l'ultima volta, per l'ennesima volta i ghirigori delle sue dita designarono altri tre fiori che - a seguito dei sigilli - sembrarono prendere vita e sperarono di innalzarsi come ultima roccaforte verso l'ultimo sassolino. Anche loro avrebbero cercato di imprimersi contro l'aria e la realtà cercando di proiettandosi in avanti speranzosi di intercettare l'ultimo attacco. Eppure solo un anemone era rimasto lì a terra, Yuna si limitò a strapparlo con gentilezza dal manto d'erba e lo rigirò tra le dita con l'affetto di una madre verso i suoi figli.

    Yuna Hittori

    ◕Resistenza: 350
    ◕Stamina: 600-15-3-3-3= 576

    ◕Azioni:
    ~ Vento: disattivazione
    ~ Luce solare: fioritura istantanea di 10 fiori
    + Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori (3 Fiori) contro il primo sasso
    + Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori (3 Fiori) contro il secondo sasso
    + Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori (3 Fiori) contro il terzo sasso

    ◕Abilità/Maestrie/Capacità Ninja:
    • Giardino di Spine III° Livello

    ◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi
    • Fiori Ninja x1
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno


     
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    Responso nr. #2


    Attacco Azibo:
    - Colpo con tirador + Scoppio ad aria compressa 90 + 90 + 14 + 2 + 10 = 206 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: 0 + 10 + 25 + 14 + 12 = 61
    - Colpo con tirador 90 + 90 + 3 + 10 = 193 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: 0 + 10 + 25 + 1 = 40
    - Colpo con tirador + Scoppio ad aria compressa 90 + 90 + 14 + 2 + 10 = 206 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: 0 + 10 + 25 + 14 + 13 = 62

    Difesa Yuna:
    - Luce solare: fioritura istantanea di 10 [Supporto]
    - Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori 100 + 80 + 5 + 15 + 6 + 27 = 233 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: (5*3) + 27 + 18 + 1 = 61
    - Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori 100 + 80 + 5 + 15 + 8 + 27 = 235 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: (5*3) + 27 + 18 + 11 = 71
    - Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori 100 + 80 + 5 + 15 + 14 + 27 = 241 [riesce > scontro tra jutsu] Danno: (5*3) + 27 + 18 + 15 = 75

    Danni:
    Azibo 31 + 13 = 44
    Yuna 64 (effetto dello scoppio del primo proiettile) + 48 (effetto dello scoppio del terzo proiettile) = 112 [24 giubotto / 88 gambe]


    Narrazione Turno:
    I due giovani sfidanti decisero di aumentare il livello del loro scontro e ciò che ne derivò fu qualcosa di molto singolare. Da un lato, Azibo scagliò in rapida successione tre sassi di cui due nascondevano un infido segreto; dall'altro Yuna mostrò la sua magia floreale per contrapporsi ai suddetti oggetti in rapido avvicinamento. Il risultato fu quantomai surreale. Con la prima offensiva, sasso e fiori si scontrarono perfettamente al centro tra i due contendenti annullandosi, ma inspiegabilmente il frammento di roccia detonò frammentandosi in piccole schegge che investirono le gambe della donzella. Ciò però non le impedì di utilizzare nuovamente i suo fiori, riuscendo questa volta a distruggere il sasso senza ripercussioni, andando addirittura a ferire il suo attaccante con quei petali affilati come rasoi. La stranezza più grande si mostrò nell'ultimo scontro, quei magnifici petali riuscirono nuovamente a distruggere il proiettile e ferire il fromboliere ma causarono nuovamente una detonazione esplosiva che, nuovamente, investì la ragazza tra giubbotto e gambe.


    Situazione Finale:
    Azibo sempre a 10m da Yuna. Attacco alla ragazza


    Commenti Arbitro:
    A questo giro dovrebbe essere tutto chiaro e non dovrei aver +dimenticato nulla. Per dubbi MP.


    Edited by Roy90 - 20/4/2020, 11:48
     
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    Parlato Yuna
    Pensieri Yuna
    Parlato Azibo



    Caspita Azibo, mi hai fatto male!

    La trama intessuta dai detriti l'aveva già investita, la sentì soccombere grazie alla protezione del giubbotto ninja e strinse duramente i denti non appena le gambe venne investite da quella poderosa conseguenza; un orpello della sequela di eventi che probabilmente l'inesperta Yuna non aveva predetto. Così come altro, come tutto. Lei non era una stratega - forse - così che si stupì tantissimo quando la pelle punse e qualche feritina cominciò a sanguinare ciò che lei ostentava a trattenere dentro il proprio corpo. Maleducato Signor Azibo. Mantieni il controllo Yuna. sospirò a gran voce di pensiero mentre parte di sé avrebbe probabilmente scatenato un involontario temporale proprio sul Cacciatore, un'evenienza che non fece realizzare poiché una profonda catena legava i poteri al suo controllo; la sua arte era maledetta ma lei riuscì ad intarsiare il pensiero perfetto per tenersi salda alla lucidità mentale. Sforzò il suo corpo così che non sarebbe ceduta al primo impatto - neanche al secondo! - tentennando la schiena solo per un interminabile istante, come un grande albero che attutisce il colpo ma è pronto a scuotere la forti fronde per vendicarsi. Azibo.. Nuovamente un pensiero si inalbererebbe tra le dita sperando che potesse giungere al cuore e poi proiettarsi al cielo in cerca di vita, di sole e di una risposta che avrebbe canalizzato al suolo come un nuovo raggio di luce. Una proiezione della sua emozione che avrebbe donato vita a dieci nuovi anemoni, bianchi come sempre, sperando che l'essenza da fiorista possa nuovamente inebriarsi di quella sorpresa per lei, per la sua offensiva. Un ultimo gesto consacrò l'anemone sopravvissuto prima - uno solo - ad incastrarsi sopra l'orecchio della donna.

    Non si muova, mi raccomando ~

    Soffiò al vento mentre il suo sguardo si puntò sull'avversario, un singulto di energia si sarebbe espanso dal suo petto e magistralmente lei lo avrebbe impastato in fili di chakra finissimi - invisibili - che immediatamente si arrovellarono a mezz'aria come foglie. Poi i suoi occhi del cielo lo fissarono con più veemenza, l'altro avrebbe avuto la possibilità di avvertire ogni stilla di determinazione iniettarsi in quelle striature azzurre delle iridi; le percepì perfino lei come nastri d'emozioni che si tesero a direzione quei fili di chakra proprio su Azibo. Serpi maledette che imperversarono a mezz'aria e cercarono di immobilizzare il fantomatico fromboliere. Al contempo la donna si premurò di lasciar scorrere i polpastrelli all'interno del borsello e per un attimo sussultò ad avvertire il freddo dell'acciaio contro la sua pelle: non sembrò perfettamente a suo agio quando una spira di filo spinato conquistò l'aria. Un gesto del braccio destro lo isso a mezz'aria mentre le mani si sarebbero poi dirette in una sequenza ben precisa di sigilli: uno dopo l'altro avrebbero animato il chakra all'interno della fanciulla e immediatamente lei avrebbe colto il filo spinato prima che questo fosse caduto. I suoi tocchi sarebbero stati esperti e conoscitori della pericolosità delle spine che tentò di evitare durante l'immissione di energia all'interno dell'oggetto; l'avrebbe animato cercando di spingerlo velocemente verso gli arti inferiori di Azibo sperando che le spire si sarebbero immediatamente strette ai suoi arti inferiori in circoli pungenti e forti - arricchiti del suo chakra.

    Azibo..lascia che ti conosca, per favore.

    Sussurrò in un solo spiffero d'aria che rilasciò una sventagliata immensa di energia; un vento che sbalzò via il calore ed improvvisamente un fitto odore di umido avrebbe canalizzato il volere di Yuna verso il cielo. Si, quell'immenso azzurro che lentamente avrebbe visto il suo colore alterato da immensi nuvoloni grigi, gonfi di vento e di pioggia. Bastò invadere quell'atmosfera con brandello della sua anima, della sua malinconia, e - in una vibrazione infantile delle labbra - fece schioccare la scintilla della sua tristezza. Le sembrò di accendere una gelida fiamma, bastò ricordare ciò che aveva perso, la sua parte mancante - una vacanza che l'avrebbe distrutta, che aveva reso il suo corpo colmo di solchi tutt'altro che visibili. Pianse mentre dal cielo si sarebbe scaricato un violento acquazzone su di loro, una pioggia infida che non solo avrebbe corrotto le emozioni di Azibo e che avrebbe affidato - inconsapevolmente - a Yuna ogni dettaglio delle sue capacità. Ne avrebbe letto l'essenza come ombra nella sua mente, sensazioni vaghe ma dannatamente utili per l'incanto che avrebbe di nuovo preso vita tra le sue mani. Attorcigliò il filo al polso - facendo attenzione a non pungersi - e fece levigare il suo chakra dai sigilli che impresse uno ad uno nell'umida area attorno a lei; le dita si mossero frenetiche e ad ogni palpito della sua volontà fiotti di chakra si sarebbero impressi in ben dieci fiori attorno a lei, quelli appena sbocciati. Li smosse con un gesto delle mani, animò il loro spirito combattivo e li fece dirigere proprio contro Azibo così che avrebbero colpito in tre il braccio destro, altri tre quello sinistro e quattro i fianchi del cacciatore - due per lato.

    A te mio vagabondo!!



    Yuna Hittori

    ◕Resistenza: 350-88 = 262
    ◕Stamina: 576-5-5-15-5-6= 540
    ◕Fiori in campo: 1+10-10= 1

    #Importante! Prima ho scalato "-3" per la tecnica con i fiori ma dovevo scalare "-5" Ho aggiunto ora ciò che non avevo tolto in quel "-6"!

    ◕Azioni:
    ~ Luce solare: fioritura istantanea di 10 fiori
    ~ Tecnica della Paralisi
    ~ Tecnica della Stretta d'Acciaio [Solo arti inferiori - 5 metri]
    ~ Manipolatore della Pioggia: Effetto Tigre della Pioggia
    ~ Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori [10 Fiori]


    ◕Abilità/Maestrie/Capacità Ninja:
    • Giardino di Spine III° Livello

    ◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi
    • Fiori Ninja x1
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
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    Il mio colpo potenziato viaggiava nell'aria spinto dalla forza del mio chakra fuuton, confidavo nel fatto che sarebbe stato più difficile deviarne la traiettoria, inoltre il mio avversario non avrebbe sospettato della natura del mio attacco. Il sasso colpì il terreno come previsto, investendo la giovane ninja con i detriti prodotti dall'esplosione, in un nuvolone di polvere e terra. Il secondo colpo viaggiava già a mezz'aria, ma sorprendentemente la Kunoichi optò per una difesa differente ed efficace. Come d'incanto i fiori che aveva evocato in precedenza si staccarono dal terreno, come raccolti da una mano invisibile, i petali si separarono da pistillo, che ricadde a terra inutilizzato. I petali al contrario partirono al momento giusto, viaggiando nell'aria come shuriken ed impattando col mio colpo prima che questo potesse raggiungere l'obbiettivo. La collisione fu violentissima, i detriti schizzarono in ogni direzione e ne fui colpito persino io a diversi metri di distanza. Un pezzo di roccia, o forse uno di quegli affilati petali, mi colpì in faccia, ferendomi sulla guancia. Mi tagliò, ma soffrii più per la violenza del colpo che per il taglio. Sentii l'ematoma crescermi istantaneamente sulla faccia, e il gonfiore probabilmente fu limitato solo dal taglio che permetteva al sangue di uscire, in un rivolo rosso che sentii corrermi fino al mento.

    Arh!

    Il terzo colpo andò a segno invece, di nuovo i suoi fiori riuscirono a intercettare il mio attacco ma erano troppo vicini al bersaglio e la deflagrazione riuscì nel suo intento. Quando la piccola nuvola di polvere si diradò Yuna era ancora in piedi, l'attacco non era devastante, infatti non volevo far del male alla ragazza.

    Caspita Azibo, mi hai fatto male!

    Oh, mi dispiace...


    Ero realmente dispiaciuto, non avrei voluto farle del male, era solo un allenamento amichevole d'altronde. Eppure ero convinto che la ragazza sapesse il fatto suo, e che ora me l'avrebbe fatto vedere. Di nuovo una luce più forte colpì il terreno e da questo fuoriuscirono nuovamente dei fiori, nello stesso curioso processo magico utilizzato in precedenza.

    Non si muova, mi raccomando

    Non capii il senso dell'affermazione finchè sul mio corpo non percepii una strana sensazione, fui pervaso da un brivido, sentii qualcosa di invisibile strisciarmi addosso, serpeggiare sul mio petto e sulle mie gambe, finchè la sensazione non mi avvolse completamente. Tentai di fuggire da quella strana sensazione ma ormai era troppo tardi. Ero completamente paralizzato, non riuscivo a muovere un solo muscolo, come di fronte a un terrore inimmaginabile. Non riuscivo a capire come ciò accadesse, ma doveva essere frutto di quella sensazione provata in precedenza. Era una nuova esperienza per me, non mi ero mai trovato in una situazione simile.

    Ma che diavolo sta succedendo!?

    Ora qualcosa serpeggiava nell'erba e nel terriccio, grazie alla mia vista riconobbi un classico filo d'acciaio, che sembrava però differente. Tentai di spostarmi ma non c'era nulla da fare, ero fottuto. Il filo mi avvolse le gambe e lo sentii stringersi violentemente attorno ai miei arti inferiori. Qualcosa penetrò la mia pelle, lacerandomi proprio all'altezza degli stinchi e delle cosce. Provai a strattonarmi per liberarmi e di nuovo sentii le spire penetrare nella carne. Nel frattempo il cielo sopra di me si ingrigì di colpo, un repentino e inaspettato cambio di temperatura e condizione climatica, inspiegabile con la logica e non certo figlio di un avvenimento innaturale. Mentre le prime gocce bagnavano le mie ferite, mischiandosi al sangue, la osservai in lontananza. Prima che l'acquazzone ricoprisse il suo volto mi sembrò di vederla piangere, mi sembrò triste. Ma non seppi dire se era stata solo un impressione. Non riuscivo nemmeno a capire se e come aveva potuto fare tutto ciò, quello che seppi è che mi sentivo inspiegabilmente triste, era come se un'ombra tetra si fosse posata su quella bella giornata, come se quel semplice scontro non fosse più così divertente e stimolante. Di colpo ero a terra, sconfitto nel corpo e nell'animo, quando i fiori evocati in precedenza presero nuovamente vita, librandosi nell'aria per partire alla massima velocità verso di me. Non potevo far nulla, così tentati di proteggermi evocando su di me l'armatura naturale della mia abilità innata, prelevando il chakra necessario dalla protesi, un disperato tentativo di limitare i danni in quello scontro che di colpo aveva preso una piega imprevista.

    CITAZIONE
    Scheda

    Equipaggiamento:
    1x Lancia
    1x Tirador
    2x Tomahawk
    1x Amplificatore di Dosu

    Abilità attive/passive: /

    Azioni:
    - Schivata (1 Resistenza)
    - Strattone al filo (1 Resistenza)
    - Tecnica dell'Armatura Naturale (50 stamina protesi)


    Resistenza: 446 – 44 – 1 – 1 = 400
    Stamina: 230

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 200 – 50 = 150

    Note: Roy ho fatto fallire la schivata perché sono sicuro che in riuscita perdo, inoltre la schivata sarebbe temporalmente dopo aver subito la paralisi, quindi fallisce di conseguenza :) Scusate il ritardo ma negli ultimi giorni sono stato poco a casa ma non succederà più ;)
     
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    Responso nr. #3


    Attacco -Yuna:
    - Luce solare: fioritura istantanea [Riesce come supporto]
    - Tecnica della Paralisi [Riesce perchè non contrastata]
    - Tecnica della Stretta d'Acciaio [Riesce perchè non contrastata]
    - Manipolatore della Pioggia [Riesce perchè non contrastata]
    - Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori 100 + 80 + 5 + 15 + 27 + 11 = 238

    Difesa -:
    - Strattone al filo > 37 (resistenza filo) - 29 (25+4) = 8
    - Armatura Naturale [fallisce per decisione arbitrale]

    Danni:
    Yuna //
    Azibo 88 (strertta d'acciaio) + 112 (shuriken di fiori) = 200


    Narrazione Turno:
    L'offensiva passa alla bella Yuna che, senza tanti scrupoli, sfodera una combinazione semplice ma efficace. Azibo resta inerme di fronte alla sua avversaria subendo in toto quegli attacchi similmente ad un tronco d'albero, riuscendo solo ad incassare. Prima il filo spinato gli dilaniò le gambe costringendolo a cadere all'indietro sedendosi al suolo, poi i letali petali lo raggiunsero al petto aprendo dei profondi tagli in esso


    Situazione Finale:
    Yuna a 10m da Azibo. Attacco a lui.


    Commenti Arbitro:
    Cagne, va bene beccarti paralisi e stretta, ci stava. Ma per usare l'armatura naturale avresti prima dovuto assumere una qualsiasi trasformazione :quoto:
    Kuma, i fiori li ho fatti andare tutti sul petto perchè non sono sicuro possano essere distinti i bersagli in un singolo lancio. In generale a livello narrativo non sarebbe stata una grande differenza, ma in questo caso 3 avrebbero dovuto colpire la protesi distinguendo i danni.
     
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    Accadde tutto troppo in fretta, non riuscii a far niente per evitare che la pioggia di petali si abbattesse sul mio corpo inerme, flagellandomi il petto con tagli e graffi. Sentivo il dolore sulla mia pelle, il sangue sgorgava lento dalle ferite, ma non era niente di grave per fortuna. L' attacco mi aveva colpito in pieno ma non era un'offensiva esagerata, anzi, si addiceva perfettamente al tipo di confronto che stavamo affrontando. Yuna si stava dimostrando una kunoichi onesta e capace, ed ero contento di misurarmi con lei. Toccandomi le ferite constatai che potevo continuare senza problemi.

    Ohi ohi, bel colpo Yuna!!

    Ero ancora bloccato nella morsa, sentivo che il filo si era allentato dopo il primo strattone ma sapevo che dimenandomi avrei peggiorato le ferite sulle gambe. Il filo era spinoso e tagliente, non era comune fil di ferro. Perciò decisi di trasformarmi nella mia forma animale, così facendo le gambe sarebbero diventate delle piccole zampette e sarei potuto sgusciare via senza problemi. Perciò mi concentrai e diedi vita alla trasmutazione. Mentre la mia struttura ossea si modificava, rimpicciolendosi e adattandosi al modello animale, sul mio corpo crescevano una miriade di piume, le quali mascheravano il processo di trasformazione, che altrimenti sarebbe stato brutale da vedere. Il manto mi avvolgeva mentre mi rimpicciolivo a semplice gufo, sulle mie braccia comparivano lunghe piume e gli arti superiori diventavano ali con con cui nascondevo il volto. Le gambe rimpicciolivano a esili zampe con artigli affilati, nel frattempo i miei occhi ingiallivano, l'iride si gonfiava fino a diventare una grossa palla nera ed inquietante, e l'apparato respiratorio veniva sostituito da un prestante becco arcuato. Completato il processo mi sarei librato in volo, innalzandomi da terra con un paio di grossi colpi d'ala, osservando la ragazza dritta negli occhi.

    Uh-UH! Uhrrrr!

    Altri tre colpi e sarei stato in alto, abbastanza per vedere il mio avversario da una posizione privilegiata. Avrei roteato un paio di volte nella pioggia sopra la sua testa, mantenendomi a una distanza di quindici metri circa, attivando nel frattempo la mia armatura naturale, pronto a passare al contrattacco. Quindi mi sarei avvicinato leggermente, e avrei caricato il chakra all'interno delle ali, gonfiandole attorno alla testa per poi liberare l'energia in un unico grande battito d'ali, il quale avrebbe generato una potente folata di vento. L'energia avrebbe assunto la forma di un piccolo tornado e si sarebbe diretta addosso a Yuna, la distanza che ci separava era circa di 5 metri e l'attacco sarebbe giunto con un angolazione di 45°. Se fosse andato a buon segno il tifone avrebbe investito la ragazza, spazzandola via con violenza a qualche metro di distanza. Io sarei rimasto comunque in aria, mantenendo la posizione aerea.
    CITAZIONE
    Scheda

    Equipaggiamento:
    1x Lancia
    1x Tirador
    2x Tomahawk
    1x Amplificatore di Dosu

    Abilità attive/passive:
    - Bonus CC/4 in Forza e Agilità per trasformazione in forma animale

    Azioni:
    - Trasformazione in forma animale (30 stamina, supporto)
    - Tecnica dell'armatura naturale (50 stamina, supporto)
    - Tecnica del tornado animale (10 resistenza, 10 stamina)


    Resistenza: 400 - 200 - 10 = 190
    Stamina: 230 - 30 - 10 = 190

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 150

    Note: Ho scalato il costo dell'armatura al post precedente, quando avevo sbagliato ad attivarla perche non ero trasformato, giustamente :)
    Roy come ho fatto notare in domande non c'è il costo della trasformazione animale, io non credo che sia gratis e nel frattempo mi sono sottratto 30 stamina, se per te va bene. Inoltre vedi tu se applicare il bonus +20 alle azioni aeree, nella descrizione dell'innata c'è scritto che si applica alla forma parziale, e anche se non c'è scritto è ovvio che si applichi quantomeno anche alla forma ibrida. Io credo che si applichi in generale alle azioni aeree in qualsiasi trasformazione, ma va bene anche se non lo calcoli a questo turno, vedi tu come ritieni più giusto.
     
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    Parlato Yuna
    Pensieri Yuna
    Parlato Azibo



    Ohi ohi, bel colpo Yuna!!
    Azibo, sta bene?!

    La voce si incrinò prepotente a lasciar scaturire ogni sentimento della Kunoichi; uno sguardo allarmato piombò sul ninja cercando in qualche modo di esteriorizzare un tremore d'anima che parve influenzare - solo per qualche istante - il rombo della pioggia attorno a loro. Sottili lacrime si mescolavano al suo potere liquido, le sentiva fluire come energia e malinconia. Un po' come se all'improvviso la musica del suo cuore si fosse fatta ovattata, chiusa, rapita da una catena che bruciava fredda lungo cicatrici che la fecero sussultare. Le mani si chiusero frettolose e le labbra carnose si tormentarono in un ripiego di voce che tradiva immediatamente un viscerale animo bonario - dedito alla non violenza - che presto esalò in un rivolo di pioggia che s'accese tra le sue mani, vivo. Fu un sospiro di sollievo a rivedere il suo cuore sollevarsi come un vento di bonaccia, la magia che scorreva in Azibo le fece pensare al meglio, rasserenò il cielo della sua essenza mentre attorno a lei avrebbero continuato ad inspessirsi i nuvoloni gonfi di vento e pioggia. Lo vide alzarsi in volo, quieto, ne avvertì la forma cangiare sotto le sue dita d'acqua, sotto quella pioggia che ne avrebbe assaporato il cangiare della sua entità animale. Cosa?! Vibrò un pensiero stupefatto al sol vedere un tumulo di piume fendere l'umidità, una corte in piumaggio che rapidamente si estese verso il cielo in quella strabiliante nuova morfologia.

    Gufo?!

    Ruggì con un pizzico di gioia mentre questi sembrò avvicinarsi a bordo delle sue estroflessioni adatte, ne sentì chiaramente l'agitarsi convinto lungo le sue correnti e di certo non pote affatto prevedere la linearità di quel vento che si sarebbe smosso contro di lei, contro la sua padrona! Un rivolo di determinazione venne incoccato con rapidità, scorse dalla mente come luce fulgida, palpabile, inspessendosi in fili di chakra che invasero le sue mani, si contrassero lungo i palmi che immediatamente la ragazza fece volare verso il cielo. Un'immissione sconsiderata - fuori da ogni controllo - frantumò l'ordine della pioggia che si irretì immediatamente grazie a quel comando infido. Si fece regina e servitrice, aspettò il momento esatto per collegare la sua mente alla stessa acqua che si generava dalla sua profonda ed inconsolabile tristezza: con mani tremanti avrebbe afferrato il nocciolo di quell'emozione e l'avrebbe strappato con forza dal petto per lanciarlo metaforicamente a mezz'aria. Si sarebbe esposta, si, ne avrebbe fatto scaturire una scintilla di volontà che sembrò dirigersi a mezz'aria tra lei ed Azibo. Un cumulo di pioggia si sarebbe gradualmente formato tra lei ed il cielo - sopratutto a separarla dal gufo - sperando che ogni frammento di malinconia si fosse ardentemente compattato come mille bisbigli a formare un canto armonico e perfetto. Un intenso muro d'acqua avrebbe atteso l'arrivo del tifone, qualcosa di abnorme si sarebbe prestato a difesa della Kunoichi che aveva dipanato le braccia al cielo - come disperata - canticchiando tra sé qualcosa.

    Azibo il Gufetto vola controvento...

    Yuna Hittori

    ◕Resistenza: 262
    ◕Stamina: 540-70-8 = 462
    ◕Fiori in campo: 1


    ◕Azioni:
    ~ Manipolatore della Pioggia: Effetto Tigre della Pioggia - Mantenimento
    + Manipolatore della Pioggia: Creazione Blocco difensivo - Abnorme

    ◕Abilità/Maestrie/Capacità Ninja:
    • Giardino di Spine III° Livello

    ◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi
    • Fiori Ninja x1
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno


     
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    Responso nr. #4


    Attacco -Azibo:
    - Trasformazione in forma animale [riesce a prescindere]
    - Tecnica dell'armatura naturale [riesce a prescindere]
    - Tecnica del tornado animale 107 + 90 + 5 + 7 = 209 [riesce ma va in scontro tra jutsu] Danni: 15 + 33 + 14 = 65

    Difesa -Yuna:
    - Manipolatore della Pioggia: Creazione Blocco difensivo - Abnorme 100 + 80 + 7 = 187 [riesce in scontro tra jutsu] Danni: 107 + 11 = 118

    Danni:
    Yuna //
    Azibo //


    Narrazione Turno:
    Dopo aver incassato i colpi dalla bella Yuna, Azibo decide di sfruttare il suo innato potere gufesco per sorprenderla e liberarsi dalla morsa che lo tiene attanagliato al suolo. Giunto quindi nei cieli, nella sua forma più animalesca, si destreggia in un potente battito d'ali che genera un tornado di vento non indifferente. In tutta risposta la ragazza va ad innalzare una parete acquatica che adempie magistralmente al suo dovere annullando l'attacco è disperdendo quel tornado in una flebile brezza bagnata.


    Situazione Finale:
    Yuna a 10m. da Azibo. Attacco nuovamente a lei


    Commenti Arbitro:
    Cagne, ho letto la tua domanda ma stavo lasciando ai master la risposta per quanto riguarda la questione bonus e variazione. Invece per il costo trasformazione riporto quanto scritto nello stadio d'innata:
    CITAZIONE
    A questo stadio l'utilizzatore potrà trasformarsi nella sua Forma Animale, prendendo completamente le sembianze del suo animale totem, senza alcun costo in termini di stamina

    Puoi quindi recuperare quei 30


    Edited by Roy90 - 1/5/2020, 17:05
     
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27 replies since 8/4/2020, 13:22   840 views
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