[b] Cerca e distruggi

x 4 Ninja (Minimo rango Genin; Massimo 1 Chunin)

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    Colui che è e si spera sarà

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    Se chi deve postare non lo fa entro un giorno da ora (domani alle 16) salta il turno.
     
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    [B] Cerca e distruggi




    Narrato - - Parlato - "Pensato"
    Parlato altri



    Il gruppo si rimise in marcia, l’obbiettivo era penetrare nel villaggio senza fare tropo nell’occhio e da lì recuperare qualche informazione sulla base segreta e sul famoso virus.
    La strada che li separava dal villaggio era relativamente breve, infatti il gruppo vi giunse rapidamente, ma l’introduzione che avevano pianificato si rivelò più semplice del previsto, infatti all’interno di esso non vi era anima viva, o almeno così credevano.
    Un flebile suono giunse alle orecchie del giovane, rumore di passi in avvicinamento.
    Subito lo sguardo di Shura si mosse verso il suo compagno Juza, sapeva che lui aveva dei sensi più sviluppati dei suoi, lo sguardo del suo amico fu eloquente, aveva capito anche lui che stavano per cadere in una trappola. Infatti un gruppo di donne e uomini orribilmente sfigurati apparvero dalla case e li circondarono velocemente, al collo portavano uno strano collare con un luce rossa e la cosa non sfuggì al giovane.


    ”Queste sono cavie da laboratorio? Sono vittime di quei bastardi? Dobbiamo stare attenti che quelle non siano bombe...”

    Il gruppo partì all’attacco, Juza fu il primo seguito a ruota dagli altri due, ognuno diede sfoggio delle sue abilità, Juza diede sfoggio della sua bravura nel Taijutsu, mentre Suzaku della sua abilità ossea, quello che invece colpì il giovane fu il “potere” dell’ultimo, avevano un marionettista nel gruppo.
    Purtroppo non c’era molto tempo per ammirare i propri compagni all’opera, infatti quei poveracci di cavie gli erano oramai addosso e Shura non dovette far altro che alzare entrambe le mani in direzione dei due gruppetti rimasti e scagliare contro di loro due potenti folate d’aria dai suoi due fori posti sui suoi palmi, questi due potenti attacchi se fossero andati assegno avrebbero scagliato quei poveracci lontano da loro e visto il loro stato fisico era molto probabile che gli avrebbe causato più danni di quanto avrebbero fatto, ma questo poco importava ora come ora.




    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 200-5-5=190

    Tecniche usate:

    - Onda Tagliente (Zankuha)(-5)
    - Onda Tagliente (Zankuha)(-5)










    Scusatemi tutti quanti per il mostruoso ritardo nel postare, ho avuto tanti troppi problemi in real e non ho avuto il tempo di postare, ora però è tutto risolto e quindi sarò operativo al 2000%
     
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    Makoto sospirò spingendosi via con i piedi, scivolando sulla sua fantastica sedie a cinque ruote, volteggiando con lo schienale.

    Carne da macello. Quegli esperimenti mal riusciti, dall'opprimente fetore di decomposizione, non erano altro che una misera difesa idonea più a generare terrore che ad essere una realistica difesa per il laboratorio. Quanti avventori curiosi o ninja inesperti avrebbe preferito la fuga di fronte a un'orda di morto in decomposizione bramosi soltanto di affondare in tenere membra le loro nere unghie?

    Sfortunatamente per Makoto, non quei quattro. Tramutarono i decadenti abitanti del villaggio in una fetida poltiglia vaporosa sparsa al suolo come pozzanghere dopo un acquazzone.

    Makoto avrebbe preferito non accettare quell'incarico, ma aveva un disperato bisogno di denaro contante. Spinto da tale esigenza, aveva offerto i propri servizi ai jashinisti, pur sapendo quanto rinomata fosse la loro fama di pessimi pagatori. Infatti, si diceva che i jashinisti pagassero i loro debiti offrendo il sangue dei loro creditori al loro folle dio masochista.

    I quattro ninja avrebbero trovato la via fino al laboratorio sgombra, le porte dell'edificio sbarrate. La struttura era un semplice capannone rettangolare alto almeno sette metri, privo di finestre e costruito frettolosamente, come evidenziato dai materiali scadenti e dalle varie imprecisioni.

    Viaggiando, sulla sua cinque ruote, Mokuto aveva cambiato postazione. Altri monitor, altri pulsanti, altre luci fisse o intermittenti. Premette un bottone rosso e osservò da un monitor la porta del laboratorio schiudersi lentamente.

    ricominciamo questa missione durata già fin troppo con un post apparentemente semplice. Decidete come proseguire
     
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    Il nostro assalto combinato si rivelò efficace e definitivo verso quel primo avamposto nemico incappato sul nostro cammino. Non fu difficile in effetti ma non per questo avremmo potuto dimenticare facilmente quell'esperienza, d'altronde non capita tutti i giorni di incappare in un'orda di creature immonde come quelle. Il loro ricordo con tutta probabilità si sarebbe rivelato una persecuzione non per poco tempo, non era però decisamente il momento di preoccuparsene. Se eravamo stati attaccati poteva significare solo che eravamo stati individuati e la missione da lì in poi sarebbe stata un inferno viste le premesse.

    Ragazzi... Non impressioniamoci e teniamo duro... A quanto pare sanno che siamo qui, perciò allerta al massimo!

    Volsi lo sguardo verso ognuno dei miei compagni per cercare di capire il loro stato d'animo ed infine cercai di scrutare attraverso le strutture diroccate fino alla zona centrale che era il nostro bersaglio.

    A questo punto andiamo avanti sena preoccuparci di nasconderci ma facciamo attenzione alle imboscate!

    Io, seguito da Lars a terra, iniziai quindi l'avanzata scalando delle macerie, di salto in salto, fino a continuare il tragitto di ramo in ramo attraverso gli alberi. Non ci impiegammo molto a raggiungere il famigerato laboratorio senza troppi intoppi e, rimanendo appollaiato in alto, con il mio fidato amico a quattro zampe nascosto dietro il tronco dell'albero, feci cenno ai miei compagni di fermare l'avanzata. La zona era troppo tranquilla, il silenzio regnava quasi misticamente, poi un lento cigolio ruppe l'incanto. La grande porta di quella struttura mastodontica stava iniziando ad aprirsi.

    Ragazzi state pronti... Arriva il secondo comitato di benvenuto...

    Affinai quindi i sensi cercando di captare il minimo segnale di pericolo o comunque di individuare chi o cosa stesse per uscire da quella soglia a circa trenta metri da noi.

    Resistenza 179
    Stamina 140
     
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    Vidi quei mostri, quegli esseri dalle fattezze ripugnanti, cadere e maciullarsi sotto i colpi e le tecniche che gli avevamo lanciato. Non erano stati una minaccia e anzi erano stati sconfitti molto facilmente. Avevo provato un brivido di paura quando li avevo visti ed ora mi dava il voltastomaco osservare i resti sparpagliati. Era carne vecchia e marcia eppure, fino a qualche momento prima, viva, esattamente come noi. Cosa stava accadendo qui?

    -Cautela ragazzi, come dice Juza, oramai dobbiamo dare per scontato che sappiano di noi.

    Ne ero sicuro e anche gli altri lo parevano. Quegli esseri erano vivi, ma non lo erano nel senso reale del termine. Sembravano essere stati inviati da noi, per noi. Non parevano in grado di pensare in modo complesso, altrimenti ci avrebbero teso una trappola più efficace, perciò, in mia opinione, assomigliavano a delle macchine, si muovevano in funzione di un obbiettivo ma senza ragionare, come se il loro cervello forse fosse morto o parzialmente non funzionante.
    Comunque questi esseri non erano morti anche se i loro corpi erano putrefatti...ma non erano neanche pienamente vivi, l’odore che trasudava dalle loro carni ce lo ricordava bene...forse il termine migliore per definirli, per spiegare a qualcuno che non li avesse mai visti, era non-morti, una progenie di creature che non sarebbe dovuta esistere. Mi avvicinai per analizzarli meglio, non raccolsi informazioni particolarmente utili però mi sarebbe servito per tentare di recuperare il collare tecnologico che forse sarebbe potuto essere utile alla squadra di scienziati di Kumo.

    -Raggiungiamo rapidamente il laboratorio che era segnato sulla mappa! Più tempo aspettiamo e più tempo concediamo al nemico per organizzarsi contro di noi.

    Ogni secondo che scorreva aumentava la difficoltà di quella missione, ogni attimo perso in più poteva significare la nostra morte e diventare preda di quei mostri non mi allettava affatto.

    Avremmo corso verso il laboratorio il più rapidamente possibile. Una volta raggiunto ne rimasi sorpreso. Avevo visto nel nord di Kumo dei laboratori, seppur distrutti, di avanzatissimo livello scientifico, con decine di luci e aggeggi che neanche comprendevo cosa fossero o a cosa servissero, ma questo laboratorio pareva quasi amatoriale. Forse assomigliava ad una versione evoluta e più civilizzata di ciò che faceva Buza al confine tra Suna e Ame. Mentre osservavo la struttura si aprì la porta con uno scatto metallico. Che diavolo?! Ci aprono? Sono così dannatamente cortesi da aprirci la porta? Magari ci offrono purè un sakè! Nervosamente guardai i lati della struttura e dietro di noi. Di improvviso un pensiero scattò attraverso la mia mente folgorandomi. Le parole di Juza mi confermarono lo stesso sospetto. Se quella porta non fosse stata aperta per farci entrare ma per far uscire qualcuno o qualcosa? Che cosa ci saremmo dovuti aspettare in un luogo in cui ridefinivano il limite tra vita e morte?

    -Concentratevi! State vicino uno con l’altro.

    Non mi sarei fatto prendere in contropiede. Se qualcuno fosse uscito da quel laboratorio l’avrei trapassato con il filo della mia spada. Per ciò concentrai il chakra nella mia spalla sinistra con l’intenzione di calcificare una massa d’osso che poi avrei estratto con la mano destra. Come già avevo fatto cento e più volte nella mia carriera da ninja avrei saggiato il peso dell’arma e la sua leggerezza. L’avrei afferrata e stretta con decisione e risolutezza. Non potevo permettermi di provare l’ebrezza dell’indecisione, perché ogni momento che estraevo quell’arma dalla mia stessa pelle mi impegnavo a togliere la vita al nemico per salvare il mio paese o la vita di innocenti. Una volta che sarebbe stata completamente estratta l’avrei posizionata davanti a me e mi sarei messo in guardia.

    Scheda

    Resistenza:448
    Stamina:364-15=349

    Azioni:
    Estrazione spada ossea
     
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    parlato Kaito
    pensato Kaito


    Quelle creaure umanoidi, ne morte ne vive, che mai avevo visto prima d'ora e che mai mi sarei sognato di poter vedere, mi avevano messo un'angoscia ed un inquietudine tali da farmi preoccupare; non avevo la minima idea di che cosa fossero capaci. Ok, non sembravano affatto svegli, certo, ma mai fermarsi alle apparenze.
    A quanto pare però le mie preoccupazioni si rivelarono infondate dato che con pochi attacchi riuscimmo a sventare la minaccia sul nascere.

    Per quanto fosse stata poco efficace, comunque, l'imboscata di poco fa non sembrava casuale o improvvisata, del resto quegli zombi non sembravano così intelligenti da poter organizzare un attacco.
    Che ci fosse qualcuno dietro? Che ci stessero osservando?

    Assicuratici che non ci fossero più minacce in giro, riprendemmo il cammino e, come poco prima, quiete e silenzio ovunque, non un anima, non una parvenza di vita; di nuovo tutto deserto.
    Con un'insolita sensazione di turbamento raggiungemmo finalmente il laboratorio.

    Provai a concentrarmi sull'udito per capire se, almeno li dentro, ci potesse essere qualcuno ma niente, silenzio, esattamente come in tutto il resto del villaggio, se così si poteva definire.
    Neanche il tempo di accordarci su come agire, che un rumore risuonò in quella angosciante quiete.
    La porta del laboratorio, che fino ad un secondo prima era sbarrata, si stava aprendo da sola.
    Se tutto ciò che era successo fino a quel momento non ci aveva convinti, questo ci diede la conferma di essere osservati.

    Ora però un dubbio ci assaliva; la porta si era aperta per farci entrare o per fare uscire qualcuno, o peggio, qualcosa?
    Vidi gli altri mettersi in posizione di combattimento ed io non fui da meno, mi preparai all'azione, fissando quella porta nell'attesa di scoprire cosa ne sarebbe uscito, stando però allerta anche sull'ambiente circostante, non sia mai che la porta possa essere una distrazione per un attacco alle spalle.

    Misi una mano nel taschino afferrando il mio fidato filo spinato, l'altra mano invece entrò nel borsello impugnando un kunai e rimasi li, pronto a scattare.

    Scheda Kaito Aikikawa

    Resistenza: 100Stamina: 150
    Azioni: --Effetti: --


     
     
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    Narrato - - Parlato - "Pensato"
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    L’orda di zombie fu sterminata in men che non si dica, il gruppo di ninja si mosse maniera rapida e letale. Carne da macello ecco cosa sembrò l’ammasso di poltiglia che ora stava riverso sul terreno. Shura rimase ad osservare tutta quella desolazione sconcertato, come poteva esserci tanto male nel mondo?

    - Ragazzi... Non impressioniamoci e teniamo duro... A quanto pare sanno che siamo qui, perciò allerta al massimo!

    Quelle parole riportarono Shura alla realtà, effettivamente Juza non aveva tutti i torti, era palese che se avevano predisposto quell’accoglienza li avevano anche scoperti.
    Il gruppo si mosse rapido verso il laboratorio cercando di raggiungerlo il prima possibile, durante tutto il tragitto non trovarono un solo elemento di disturbo, anche se il loro stato d’allerta fu massimo per tutto il tragitto.
    Ben presto il gruppo si ritrovò davanti alle porte di un misero capannone rettangolare, Shura ne rimase quasi deluso, si aspettava di trovare dei laboratori di tutto rispetto e non quella miseria.


    - Ragazzi state pronti... Arriva il secondo comitato di benvenuto...

    - Concentratevi! State vicino uno con l’altro

    All’aprirsi della porta davanti al gruppo di ninja lo stesso pensiero colpì tutti i presenti, ecco l’imboscata! Tutti si misero in guardia quasi all’unisono, mentre Shura, senza farsi vedere da chi probabilmente sarebbe uscito, spiccò un balzo andandosi a posizionare sopra la porta, quasi sul tetto del capannone, facendo aderire il chakra dei suoi piedi alla parete e aspettando la sua preda. In quella posizione poteva controllare tutto, i suoi compagni avrebbero fatto da esca e lui avrebbe potuto eventualmente sorprendere chiunque fosse uscito risolvendo il tutto il più velocemente e silenziosamente possibile.

    ”Venite fuori luridi bastardi!”



    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 190

    Tecniche usate:

    - Concentrazione del Chakra







     
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    II



    Il labbro di Makoto si increspò in una smorfia amara. "Questi maledetti ninja..." pensò osservando i quattro ospiti dagli schermi a led del suo ignoto rifugio. Pigiò alcuni bottoni su una tastiera con un certo nervosismo, come se avesse avuto un'immensa voglia di chiudere subito quella fastidiosa faccenda. Non avrebbe mai dovuto accettare quell'incarico. I jashinisti pagavano poco ed erano i folli accoliti di un dio inventato soltanto per giustificare omicidi e barbarie. Inoltre, Makoto era anche un pessimo combattente e mai aveva lordato le sue mani con il sangue di un nemico. Pur essendo noto siffatta caratteristica, il criminale dai purpurei occhi era molto conteso sul mercato nero per via della sua affilata mente e di un'astuzia non comune. E proprio grazie alla sua intelligenza, Makoto aveva capito dal primo momento in cui aveva messo piede in quel laboratorio che da lì non sarebbero usciti altro che esperimenti falliti. L'incursione dei ninja di Kumo era stato solo un catalizzatore di tale manifesta situazione.

    Quando ebbe terminato di martellare ritmicamente la tastiera si slanciò all'indietro, volteggiando sulla sua comoda sedia ruotante. Makoto si era accorto dell'arrivo dei ninja di Kumo e aveva fatto credere loro ciò che egli preferiva. Un virus letale che attacca il sistema nervoso? Nessun Jashinista sarebbe tanto furbo da avere un'idea del genere nè così poco ortodosso da preferire in battaglia un gas nervino alle lame d'acciaio e al sangue. Aveva riferito tutto ai suoi superiori e loro furono entusiasti di ciò.

    < Sicuramente invieranno altri ninja per eliminare ogni ricerca e progresso fatto su questo virus. > Dissero allegri. < Era già nostra intenzione lasciare questo posto, pertanto diventerà l'esca più succulenta per la trappola più letale. >

    Gli promisero un compenso doppio se fosse rimasto da solo lì, a fare strage di obbedienti ninja spediti in missione. Come avrebbe potuto rifiutare di fronte a una promessa di così tanto denaro?

    Passarono lunghi minuti senza che nulla accadesse all'ingresso del laboratorio. Poi, dal portone spalancato spirò un alito di vento, come se si fosse aperta una finestra all'interno dell'edificio e ciò avesse creato una corrente d'aria. L'odore era trasportato dalla fuga d'aria sapeva di muffa e di rancido. A tutti i presenti avrebbe ricordato lo stesso tanfo dei mostri affrontati poco prima, ma con l'aggiunta di un particolare, qualcosa di simile a cibo andato a male.

    Ne seguì un rumore a ritmo irregolare di tonfi sordi, lenti e pesanti passi nell'oscurità impenetrabile del varco aperto sul mondo esterno. Più l'odore si faceva opprimente, più il suono si intensificava, fino a quando non apparvero dall'ombra quattro figure che ricordavano molto a stento gli uomini che erano stati.

    puT6K4c

    Ho poco da aggiungere. Non siete voluti entrare nel bel laboratorio e Makoto vi ha risposto così
     
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    Passarono svariati minuti, la tensione era palpabile nell'aria. C'era qualcosa di strano in tutta quella situazione ma non era possibile definire cosa. Perchè la porta si era aperta? Perchè nessuno ci attaccava se davvero avevano individuato la nostra posizione? Era stato forse un fortuito incontro quello di prima? Potevamo ancora godere dell'effetto sorpresa? O ci stavano aspettando all'interno? Troppo sicuri di se per perdere tempo in controffensive? Ero assorto in questi pensieri quando finalmente qualcosa sembrò muoversi. Una corrente d'aria misteriosa scaturì dal grande portone trasportando un fetore addirittura peggiore di quello annusato poco prima con quei mostri.

    Attenti... Arriva qualcosa...

    Insieme a quel particolare odore, se così si poteva definire, giunsero anche dei suoni ritmici e ben definiti, rumore di passi imponenti, tre o forse quattro individui di grossa stazza, ma l'indecisione non durò molto. Quattro esseri difatti, varcarono la soglia pronti alla battaglia.

    Ragazzi forza... Vado avanti io e li separo... Poi al mio segnale ad ognuno il suo!

    Fui rapido nel parlare, poi senza nemmeno aspettar risposta abbassai lo sguardo verso Lars incrociando il suo sguardo

    A questi ci pensiamo noi... Tu ispeziona l'ingresso del laboratorio... Mi raccomando non correre rischi inutili, controlla e torna qui!

    A quel punto spiccai un piccolo balzo che mi portò a terra, da lì scattai in corsa verso il gruppo di... mostri... e, seppur con un pò di ribrezzo verso quegli esseri, mi apprestai a ripetere la combo mostrata poco prima, infondo azioni vincente non si cambia. Giunto a circa dieci metri di distanza spiccai un poderoso balzo verso l'alto distendendo la gamba e calandola con forza verso terra, ciò avrebbe dovuto causare una potente onda d'urto e detriti atta a dare un primo assaggio della mia forza al nemico ma non solo. Avrebbe difatti anche dovuto scombussolarli quel tanto che bastava a rendere più sicuro l'attacco successivo, mi esibii infatti in un nuovo balzo, questa volta concentrando il chakra nel pugno destro e scaricandolo in un poderoso impatto al suolo, esattamente al centro della formazione nemica.

    Forza! Finiamoli!

    Avrei quindi puntato l'abominio più distante ed avrei tentato di concludere la sequenza di attacchi con un particolare uno due. Prima di tutto tentai un colpo di palmo ascendente potenziato dal chakra che mi avrebbe permesso di destabilizzare ulteriormente l'essere e sollevarlo da terra quel tanto che basta a consentirmi di tentare la conclusione definitiva con un ultimo pugno devastante, aggravato dalla ricaduta verso terra del malcapitato.

    In tutto ciò Lars, con circospezione, avrebbe aggirato la zona di scontro ed avrebbe cercato di insinuarsi nelle ombre del laboratorio per verificare la situazione.



    Azioni:
    Sacro colpo di tallone -10 (bonus rincorsa)
    Collisione dei fiori di ciliegio (bonus rincorsa) -10 -10
    Impatto ascendente - 10
    Pugno di Arhat - 10

    Resistenza 179 - 40 = 139
    Stamina 140 - 10 = 130

    Azioni Lars:
    Aggira la zona ed entra nel laboratorio

    Maestrie usate:
    Meteora I Cataclisma ( su tutti i taijutsu)
     
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    Aspettammo difronte a quella dannatissima porta per degli interminabili minuti. La tensione palpabile crebbe finché e culminò in nulla di fatto. Nulla accadde e perciò iniziò a calare. Difatti mi sembrava di aver aspettato così tanto tempo che oramai ero convinto che non sarebbe accaduto più niente. Dopotutto se non era già accaduto perché sarebbe dovuto accadere ora? Ovviamente fui smentito dopo qualche momento, ed era inevitabile no? Avevo passato il tempo a convincermi che era il momento di entrare in quel laboratorio ed ora non potevo più farlo. Maledetta esitazione. Quattro esseri uscirono dalla porta meccanica e puntarono nella nostra direzione. Diamine se le creature in cui eravamo precedentemente imbattuti facevano schifo queste erano deplorevolmente ripugnanti e sembravano anche più pericolose. Aveva una testa disumana e sembrava quasi l’incrocio con qualche tipo di pianta. Anche se il colore era rosso come il sangue. Perché il mondo continuava a a mostrami l’anormale? Quasi rimpiangevo i tempi in cui la massima preoccupazione era un capitano pirata a cui piaceva troppo fumare.

    -Come prima ragazzi! Non esitate e attaccate!

    Vidi Juza lanciarsi all’attacco, ma non era questo il mio ordine o almeno non volevo che si lanciasse così solo all’attacco da solo. Sicuramente successivamente gli avrei detto qualcosa, cercando di fargli capire che bisogna cooperare, perché insieme si hanno molte più possibilità si sopravvivenza. Ma non era questo il momento, ora dovevo aiutarlo, lui e il suo cane. Mi concentrai sul mio chakra e cercai di farlo fluire attraverso di me indirizzandolo verso i miei piedi. Ryuu scalpitava al di sotto del mio giubbotto. Lo avevo addestrato per aiutarmi nel combattimento, ma questi mostri non avevano nulla di normale e non mi sembrava il caso di fargli rischiare la vita. Così schioccai la lingua sui denti due volte, per fargli capire di non ingaggiare, esattamente come gli avevo insegnato. Una volta accumulato il chakra per realizzare la tecnica del corpo sfarfallante sarei scattato verso la creatura dalle fattezze mostruose che si trovava più vicino alla mia posizione e che non era già stata puntata dai miei compagni, specialmente da Juza che mi pareva molto presa dal combattimento. Una volta che mi fossi avvicinato abbastanza avrei adoperato una tecnica che oramai sentivo di padroneggiare ampiamente: la danza della camelia. La tecnica consisteva in una rapida sequenze di attacchi con la mia spada ossea rivolti a ben dieci punti differenti sul corpo della vittima. Scelsi di tentare di colpire le gambe, perché così facendo avrei forse potuto immobilizzare il mio nemico. Essi parevano assomigliare alle creature che avevamo incontrato al villaggio abbandonato e per questo potevano essere ugualmente dotate di una basso quoziente intellettivo, perciò ridurne le capacità motorie avrebbe terminato lo scontro rapidamente. Una creatura ottusa, se limitata nei movimenti, diventa indifesa. Conseguentemente avrei tentato un affondo alla testa del mostro per finirlo o quantomeno danneggiarlo seriamente e l’ultimo colpo sarebbe stato un fendente verso il collo, anche se non potevo totalmente chiamarlo così data la conformazione così insolita. Successivamente avrei tentato di sfruttare la tecnica dei proiettili digitali verso i bersagli di Kaito e Shura. Juza pareva molto in gamba per essere un genin e quindi era in mio dovere aiutare i due ninja più deboli della missione, non potevo lasciarli soli difronte ad una minaccia così particolare e dannatamente strana. Essendo dei proiettili potevo direzionarli come se fossero shuriken, puntandoli verso due obbiettivi distinti.

    Suzaku Kaguya
    Resistenza:448-20-1-1-1=425
    Stamina:349-5-18=326

    Azioni:
    Tecnica del corpo sfarfallante+danza della camelia
    Affondo
    Fendente
    Tecnica dei proiettili digitali
     
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    Legenda:
    narrato
    parlato Kaito
    pensato Kaito


    Il tempo passò senza che nulla succedesse. Il tempo sembrava passare molto più lentamente in quella situazione di stallo che si era venuta a creare.
    Poi però, finalmente o purtroppo, qualcosa fece capolino dalla porta aperta davanti a noi anticipato da un tanfo che nulla aveva da invidiare a quello degli zombi affrontati poco prima.

    Quattro creature si palesarono davanti a noi. Ben poco di umano era rimasto in quegli abomini che avanzavano inesorabili. Come gli zombi di prima, non sembravano ne veloci, ne particolarmente intelligenti e con l’unica di strategia di avanzare lentamente picchiando tutto ciò che si trovavano davanti; l’unica differenza stava nella stazza, questi erano decisamente più grossi e, presumibilmente, più forti e resistenti.

    Juza partì subito all’attacco seguito a ruota da Suzaku.
    Rimanevano 2 avversari ancora non ingaggiati.
    Feci un salto all’indietro per prendere distanza, durante il quale estrassi il rotolo gigante che tenevo nella cintura trasversale. Appena atterrato lo poggiai a terra, lo aprii poggiandovi sopra la mano destra e, raccogliendo il chakra necessario, richiamai la mia marionetta.

    Avrei voluto aspettare ancora un po’ per questo… Ma non credo di avere troppa scelta…

    Come comparve, vi entrai subito all’interno e mi collegai ad essa con i fili di chakra.
    Non appena fui operativo, selezionai uno dei due avversari ancora liberi, caricai un salto e scattai in avanti facendo una piroetta con l’obiettivo di tirare una sferzata con la coda all’altezza delle ginocchia, cercando di mantenerla poi in quella posizione, dietro le sue gambe.
    Sfruttando ancora lo slancio, approfittai della forza cinetica per tentare di assestare un colpo diretto al collo, a mano aperta, utilizzando il braccio torpedo destro con l’obiettivo di spingere in dietro il mostro e, sfruttando la coda ancora posizionata dietro le sue gambe, magari sarebbe anche caduto rovinosamente a terra.


    Scheda Kaito Aikikawa

    Resistenza: 100Stamina: 150-30 = 120
    Azioni:
    - Tecnica del Richiamo (Stamina -15)
    - Tecnica del Marionettismo (Stamina -5)
    - Attacco di coda alle gambe con chakra del Vento (Stamina -10)
    - Manata al collo con braccio torpedo
    Effetti: --


     


    Forza Fisica Marionetta: 80Resistenza Marionetta: 250


     
     
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    [B] Cerca e distruggi




    Narrato - - Parlato - "Pensato"
    Parlato altri



    Silenzio, un agghiacciante silenzio, ecco cosa permeava l’aria attorno al giovane ninja. Dalla porta non uscì nulla e questo lasciò momentaneamente perplesso il giovane, ma il silenzio durò solamente qualche minuto, infatti un rumore si propagò nell’aria, era simile a una porta che si apriva e dei tonfi sordi che si facevano via via sempre più vicini, ma cosa più allarmante fu l’odore che improvvisamente fuoriuscì dalla porta e investì tutti quanti, subito Shura si ricordò dei cadaveri che li avevano attaccati al villaggio e seppe che di li a poco avrebbero dovuto menare nuovamente le mani.
    Grazie al suo udito finissimo Shura fu in grado di capire esattamente con cosa aveva a che fare, o meglio, con quanti di loro avevano a che fare, infatti da dentro il laboratorio percepì il rumore dei passi di quattro creature, umane o no non sapeva dirlo, ma dopo l’esperienza al villaggio non si sarebbe stupito di trovare altri mostri ad accoglierlo, e così fu. Dalla porta sbucarono quattro mostri dalle fattezze umanoidi, ma che di umano non avevano altro. Per quanto Shura si ritenesse pronto ad veder apparire qualsiasi cosa in realtà non lo era, quei mostri infatti lo lasciarono scioccato.


    ”Chi cazzo è il pazzoide che ha fatto questo scempio?”

    La compassione per quelli uomini che erano stati ridotti così fu spazzata via dalla rabbia che in quel momento lo assalì, era furioso, indignato per quello che quelle persone avevano fatto e giurò a se stesso che l’avrebbe fatta pagare a quei bastardi.
    Improvvisamente la voce di Juza raggiunse le sue orecchie ridestandolo da quello shock iniziale e facendolo tornare cosciente di quello che stava succedendo. Juza era scattato verso le creature pronto a porre fine alle loro sofferenze e Shura non sarebbe stato da meno, infatti portò entrambe le mani davanti a se e calcolando bene il tempo sparò un potente getto d’aria dai fori posti sui suoi palmi puntando diritto in mezzo ai quattro mostri.


    ”Aspettate solo un attimo, presto sarete liberi da tutta questa vostra sofferenza!”
    Shura cercò di sincronizzare il suo attacco con l’onda d’urto creata dal colpo di Juza, voleva colpire tutti e quattro i mostri contemporaneamente e nello stesso momento dell’onda d’urto così da ampliare notevolmente il danno e soprattutto non colpire nessuno dei suoi compagni.
    Successivamente il resto del gruppo si mosse e, partendo all’attacco, ognuno scelse un bersaglio lasciando i restanti agli altri. Shura non fu da meno, aspettò che tutti avessero fatto la loro scelta e, rilasciando il chakra da sotto i suoi piedi, calò in picchiata sul suo bersaglio. I palmi delle mani rivolti verso il basso e appena si trovò ad un metro dalla testa della creatura sparò un’altra bordata dai fori delle sue mani cerando di colpirla in piena testa così che la pressione andasse a danneggiare il collo e provando così a spezzarglielo. Un colpo secco ecco cosa voleva il giovane ninja, in quel modo forse avrebbe fatto soffrire meno quella persona e l’avrebbe liberata da quella sua condizione.


    ”Basta sofferenza!”

    Se non fosse riuscito ad ucciderla con un sol colpo avrebbe tentato una terza bordata in pieno petto della creatura, così da danneggiarla ulteriormente e spingerla lontano dal gruppo.



    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 190-10-10-10= 160

    Tecniche usate:
    - Onda Tagliente (Zankuha) X3 (-30)






     
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    III



    Quattro mostri per quattro ninja e un lupo. L’ago della bilancia sembrava tendere a favore di questi ultimi e apparentemente i fatti confermarono la previsione. I ragazzi si mossero come ninja veterani, senza manifestare alcuna traccia di timore o di esitazione, attaccando come meglio potevano quei quattro esseri deformi. Juza e Shura provarono una combinazione destabilizzante giocando sulla forza delle onde d’urto. Tuttavia, la stazza dei quattro mostri era notevole e le tozze gambe non tradirono la stabilità dei rozzi corpi che reggevano. A discapito di ciò, la prosecuzione dell’offensiva filò liscia senza che ci fossero tentativi di difesa da quelle creature così silenziose e poco reattive. Uno subì passivamente i colpi di taijutsu di Juza Wolf, senza che questo riuscisse a sollevare di un solo centimetro da terra il suo avversario; un altro fu buttato a terra dall’aria compressa sparata da Shura Shueisha a distanza ravvicinata; quello più lontano ebbe le stessa sorta, ingannato dalla lunga coda della marionetta di Kaito Aikikawa; il più sfortunato dei quattro mostri ingaggiò un letale scontro con Sukazu Kaguya, il quale lo crivellò di buchi con la sua spada d’osso finendolo brutalmente con un affondo alla gola.

    Mentre il bestione rovinava a terra, dalle pustole violacee attaccate al suo corpo come funghi al tronco di un albero esalarono vapori verdaceii all’occhio e dall’odore pungente di carne rancida e muffa. Dalle labbra gonfie e rosse della creatura uscì un gutturale rantolo di dolore così profondo e malinconico da richiamare al silenzio l’intera zona. L’unico mostro ancora in piedi rispose a quel lamento con un verso di rabbia e sollevando le braccia al cielo, riempì l’aria dello stesso gas verdognolo e, non appena i mostri atterrati riuscirono a rialzarsi, si unirono a quel grido inquietante aggiungendo le proprie fetide esalazione a quelle due compagni. Per Juza, Shura e Sukazu non ci fu nulla da fare. Inalarono il gas dal naso e questo scivolò maligno lungo la gola fino alla trachea, insinuandosi nei polmoni, infettando gli alveoli e contaminando il sangue che dal cuore raggiunse il cervello contagiandolo con quel virus ignoto. Immediatamente il mondo intorno ai tre ninja cominciò a vorticare paurosamente e attorno a loro i nemici parvero sdoppiarsi e gli amici diventare rivali. Shura avrebbe avrebbe riconosciuto Juza? E Sukazu contro chi avrebbe sparato i proiettili digitali? Vittima delal confusione che lo scombussolava dal centro nevralgico della sua lucidità, sparò a vuoto mancando i mostri, ma evitando fortunatamente anche i suoi compagni. I tre ninja avrebbero visto i mostri moltiplicarsi sul campo di battaglia, il cielo sparire sopra le loro teste e il terreno coprirsi di solchi violacei a forma di spirale che solo a guardarle davano il vomito. Se avessero cercato di guardare i compagni, ne avrebbero visto due o tre immagini identiche che si muovevano all’unisono e che si sovrapponevano fra loro e con quelle dei mostri.

    L’unico ad essersi salvato da quel gas fu il marionettista Kaito, ma cosa avrebbe potuto fare per salvare i compagni? Ma forse la domanda che più avrebbe destato preoccupazione nella sua mente era se quel gas fosse stato letale per i suoi compagni. Li avrebbe visti crollare al suolo privi di vita da un momento all’altro? O forse si sarebbero uccisi a vicenda convinti di star colpendo i loro avversari?

    E Lars? Cosa ne era del fedele compagno a quattro zampe di Juza? Non appena ebbe varcato la soglia, del lupo non ci furono più tracce. Per il suo padrone sarebbe stato impossibile contattarlo e il quadrupede non avrebbe fatto ritorno. Dopo aver salvato loro stessi, ora i quattro ninja avrebbero dovuto salvare anche Lars.

    spero sia tutto chiaro. Fate qualcosa per venire a capo di questa brutta situazione. Rimangono tre mostri in vita. Il flusso di gas emesso si interrompe dopo alcuni secondi, ho dimenticato di scriverlo nel post ed essendo all'aria aperta si disperde in un turno, ma gli effetti permangono
     
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    narrato
    parlato Kaito
    pensato Kaito


    Il mio attacco andò a buon fine e mi miei compagni non furono da meno, specialmente Sukazu che riuscì ad eliminare uno di quei bestioni con una sola combinazione di attacchi.

    Le sorti del combattimento sembravano favorirci e questo ci fece abbassare la guardia. Non appena ebbero un attimo di tregua contrattaccarono con una tecnica alquanto bizzarra quanto spaventosa.
    Alzarono le mani al cielo e sprigionarono un gas pestilenziale che impregnò l'aria di tutta la zona in cui ci trovavamo.

    In un primo momento, istintivamente, trattenni il respiro ma, quando mi resi conto che la mia fidata marionetta mi stava isolando, mi concentrai sull'ambiente circostante indagando, come prima cosa, la situazione dei miei compagni. Notai così che erano stati completamente investiti da quel miasma non potendo fare a meno di respirarlo.

    Non avevo idea di quale veleno si trattasse e con me non avevo antidoti.
    I miei compagni sembravano confusi e barcollanti e il senso di impotenza tornò prepotente ad invadere la mia mente. Ero l'unico a poter fare qualcosa ma non potevo aiutarli in nessun modo.

    Se solo avessi portato con me altre cure.... Se solo mi fossi preparato meglio...

    Non era però quello il momento di perdersi nell'autocommiserazione. Il tempo scorreva veloce ed ogni secondo passato in quel gas poteva peggiorare la situazione, inoltre c'erano ancora tre mostri in piedi pronti a darci il colpo di grazia.
    Cercai di ragionare in fretta e trovai un'idea che poteva, almeno temporaneamente, evitare che la situazione dei miei compagni peggiorasse.

    Feci un salto in dietro posizionandomi a circa 5 metri dietro i miei compagni.

    “RAGAZZI ORA CERCO DI TIRARVI FUORI DI LI! NON.. FATE.. RESISTENZA!!”

    Urlai sperando che riuscissero ad udire correttamente il mio avvertimento e che collaborassero.

    Staccai il collegamento con la mia marionetta, rimanendo comunque al suo interno e tentai di usare i fili di chackra per collegarli ai miei compagni, uno alla volta, per spostarli lontano dall'epicentro della nuvola di gas velenosa, a circa 5 metri dietro di me (così da allontanarli di circa 10 metri dal punto in cui si trovavano).

    “SE AVETE DEGLI ANTIDOTI, PRENDETELI IMMEDIATAMENTE!! IO CERCO DI FARE IL POSSIBILE ALMENO PER RALLENTARLI!!”

    Dopodiché ripresi possesso della mia marionetta e mi posizionai tra loro e i bestioni rivolgendo la schiena corazzata verso questi ultimi e girando la testa di 180° così da rivolgere anch'essa verso i tre avversari, preparandomi così ad un eventuale attacco.


    Scheda Kaito Aikikawa

    Resistenza: 100Stamina: 120-5-5-5-5=100
    Azioni:
    - Tecnica del Marionettismo su compagno 1 (Stamina -5)
    - Tecnica del Marionettismo su compagno 2 (Stamina -5)
    - Tecnica del Marionettismo su compagno 3 (Stamina -5)
    - Tecnica del Marionettismo su marionetta (Stamina -5)
    Effetti: --


     


    Forza Fisica Marionetta: 80Resistenza Marionetta: 250


     


    Edited by Black-shadow - 8/10/2020, 16:10
     
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    uh, ho dimenticato di dire che per ogni azioni dei "drogati" sarà lanciato un D6 corrispondente da 1 a 3 ai tre compagni e da 4 a 6 ai nostri. In base al numero che uscirà, l'attacco o l'azione sarà rivolta nei confronti del soggetto identificato dal dado
     
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68 replies since 1/4/2020, 10:19   2236 views
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