La via del ninja

#1 Personal Quest+Sblocco elemento

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    Non avevo chiuso occhio quella notte, mi sembrava di aver passato della ore a fissare il soffitto sperando che il sonno prendesse il sopravvento da un momento all'altro. Solitamente non ero un tipo ansioso, e probabilmente l'ansia non c'entrava nulla in quel caso, ma qualcosa aveva disturbato il mio riposo notturno per me sacrosanto, e non capire cosa fosse mi disturbava ancora di più.
    Guardando fuori dalla finestra potevo iniziare a scorgere le prime luci del mattino, cosa che un po' mi rallegrò perché significava che mi sarei potuto alzare dal letto senza dare l'impressione a me stesso che fosse troppo presto per farlo. In casa non si era ancora svegliato nessuno a giudicare dal silenzio tombale che regnava sovrano, quindi cercai di fare piano nei limiti del possibile.


    Sì nemmeno io ho chiuso occhio, vado a preparare la colazione

    Disse mia sorella passandomi accanto come se niente fosse, uscendo da camera sua e non curandosi di fare piano per non svegliare i nostri genitori. E solo in quel momento mi ricordai che non erano in casa perché in missione fuori dal villaggio.
    Che dire di mia sorella Ren? era una ragazza molto in gamba e determinata, talentuosa e spesso cinica per quanto riguardava gli aspetti relazionali, anche se sapevo benissimo che quel suo atteggiamento era per lo più una maschera che tentava di nascondere una sensibilità unica. Io le volevo molto bene, era praticamente l'unico membro della mia famiglia biologica alla quale non avrei rinunciato per nessun motivo al mondo. Non che odiassi i miei genitori, ma la loro scarsa presenza nella mia vita mi aveva allontanato emotivamente da loro, un po' meno da mia madre, che quando era presente almeno si comportava come un genitore. Mio padre d'altro canto anche quando era a casa era come se non ci fosse, le uniche conversazioni che avevo con lui riguardavano i miei progressi come shinobi, mi dispensava qualche consiglio su come allenarmi e migliorare le tecniche e poi spariva di nuovo. Per me era come un fantasma, e non capivo che cosa ci fosse di sbagliato in lui.


    Guarda che abbiamo l'esame finale oggi, vedi di svegliarti

    Mi resi conto che ero rimasto cinque minuti a fissare il muro davanti a me, non toccando minimamente la colazione. Presi le prime due cose da mangiare che trovai, le infilai in bocca e corsi in camera mia a finire di prepararmi. Mia sorella aveva ragione, dovevo restare concentrato per quel giorno speciale, non volevo assolutamente deludere le aspettative.
    Uscì di casa poco dopo accompagnato da Ren, nessuno dei due aveva particolarmente voglia di parlare e stare in silenzio andava bene ad entrambi. La strada da casa fino all'accademia non era molto lunga ma mi diede il tempo per rimuginare su quello che sarebbe potuto essere l'esame. Non ero particolarmente preoccupato in proposito, sapevo di essere preparato per l'occasione anche se l'inaspettato, quella piccola percentuale che mi precludeva il controllo assoluto sulla situazione, mi turbava.
    L'ingresso dell'accademia era ghermito di studenti in fibrillazione circondati dai propri familiari, erano pochi gli studenti non accompagnati oltre a me e mia sorella. Alcuni erano rimasti orfani e altri come noi, avevano i genitori fuori in missione. In mezzo alla folla notai Yumi seduta su un muretto poco distante dal portone principale, da sola.


    Yumi! dove sono i tuoi?

    Lei si voltò sorridendo

    Gli ho chiesto di aspettarmi a casa, sono agitata e preferisco non averli intorno nonostante le loro buone intenzioni

    I genitori di Yumi erano due persone splendide, la maggior parte della volte dolci e apprensivi, comprensivi quasi in maniera esagerata. Per me erano la mia famiglia a tutti gli effetti, avevo trascorso più tempo con loro che con i miei genitori. Anche loro shinobi, avevano deciso di abbandonare carriere in decollo per restare fissi al villaggio e prendersi cura della figlia. Entrambi medici e colleghi di mia madre, da quando avevo memoria c'erano sempre stati.

    Be direi di entrare allora, togliamoci il pensiero

    Dissi cercando di sfoderare lo sguardo più rassicurante che conoscevo, e tutti e tre insieme entrammo nell'accademia in cerca dell'aula dove si sarebbe svolto l'esame.

    accademia



    Attesi fuori dall'accademia l'arrivo di Ren insieme a Yumi, soddisfatto del risultato ottenuto poca prima. Nonostante avessi quasi considerato una formalità la promozione da studente a genin alla fine si era confermata essere una prova degna di quel nome. Per superare il test avevamo dovuto impegnarci per sorprendere il sensei, adottando strategia di squadra complesse, cosa che non avrei potuto fare assolutamente se fossi stato accoppiato ad un qualsiasi altro studente diverso da Yumi, con la quale mi allenavo quotidianamente. Mia sorella dal canto suo era una solitaria, molto più abile nel corpo a corpo che nelle arti magiche. Allenarsi con lei era dura vista l'intensità che ci metteva ogni volta, ma era sempre molto stimolante.
    La pioggia incessante non sembrava voler smettere, tanto che ci misi un po' a riconoscere mia sorella correrci in contro con in mano ben stretto il coprifronte del villaggio.


    E' fatta!

    Non vedevo l'ora di tornare a casa di Yumi e di dirlo ai suoi genitori, perché sì, contava che lo sapessero loro piuttosto che i miei genitori che per me non c'erano mai stati. Volevo vedere il loro sguardo felice e fiero, passare una bella giornata tutti insieme e tornare ad allenarmi immediatamente per migliorare e diventare più forte.

    Ci saranno 6 post in quanto includerò anche lo sblocco dell'elemento nella story line. Perdonate la PQ noiosa, o perlomeno questa prima parte un po' così. Ma ho trovato doveroso buttare dei paletti per iniziare a costituire con più chiarezza la personalità del mio pg e dei personaggi che vi girano attorno. La seconda parte lo sarà di meno :sisi:
     
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    Camminare per le strade di Kiri con il coprifronte scintillante, sotto la pioggia scrosciante aveva tutto un altro sapore. Ero lo stesso ragazzo che era uscito di casa qualche ora prima, eppure mi sentivo così diverso, più appagato e sicuro di me.
    Entrammo in casa completamente bagnati e con il sorriso stampato sulla faccia, ad accoglierci trovammo i genitori di Yumi che ci corsero incontro per abbracciarci tutti quanti.


    Non avevamo dubbi che ce l'avreste fatta, siamo fieri di voi

    Quella parole che scaldano il cuore di ogni ragazzo se dette dal proprio genitore, e loro per me lo erano avendomi cresciuto come se fossi stato loro figlio.
    La madre di Yumi aveva già preparato qualcosa da mangiare per pranzo, quindi ci accomodammo a tavola. Fu allora che iniziarono i primi discorsi sul futuro di ognuno di noi. Conoscevo molto bene il retaggio della famiglia di Yumi, erano tutti ninja medici per lo più, e anche molto abili. Yumi era intenzionata a percorrere quella strada non per inerzia, ma perché aveva acquisito quella necessità di aiutare il prossimo dai suoi genitori. Sapevo che avrebbe voluto iniziare il praticantato una volta diventata chunin, e aveva le idee molto chiare in proposito. Io dal canto mio avevo in mente un percorso diverso, qualcosa di altrettanto interessante ma della quale sapevo poco.


    A me sarebbe piaciuto avere qualche informazione in più riguardante i ninja sensoriali. So che mio padre lo è anche se non so bene che ruolo svolge nel villaggio.

    I genitori di Yumi si scambiarono una rapidissima occhiata, poi suo padre posò le bacchette e cercò di intavolare un discorso al riguardo.

    Be su ciò che fa tuo padre non posso dirti nulla purtroppo, però sui ninja sensoriali ne so qualcosa e posso dirti che tuo padre è uno dei più abili qui al villaggio. Sono un elitè di shinobi che hanno come scopo quello di scovare e identificare nemici. Come i ninja medici non sono combattenti in prima linea, anche se nessuno gli vieta di farlo ovviamente. Generalmente sono protetti quasi come i ninja medici proprio per la loro utilità, in battaglia fanno la differenza come puoi ben immaginare. Conoscere l'ubicazione e la forza di un nemico prima che lui si accorga della tua presenza ti fornisce un enorme vantaggio...

    Fece una breve pausa durante la quale ne approfittò per bere un bicchiere di acqua.

    Capirai inoltre che entrarci non è facile, ma se è quello che vuoi fare noi ne saremmo entusiasti, e faremo di tutto per aiutarti a realizzare questo tuo desiderio. Viste le capacità di tuo padre sono sicuro che anche tu sia portato per questa via

    Conoscevo così poco di mio padre, e quel poco che sapevo di lui mi veniva raccontato dai genitori di Yumi. Quando era a casa mi chiedeva come procedevano gli allenamenti e parlavamo per lo più di me, poi spariva nuovamente e non lo vedevo per giorni. Mia madre invece era un po' più presente, ma anche lei faceva fatica a starci dietro. A volte mi chiedevo se ci evitassero volutamente o se fossero veramente così impegnati con il lavoro che facevano, ma in qualsiasi caso ero fermamente convinto che fossero dei pessimi genitori, e la loro abilità come ninja non giustificava assolutamente il quasi abbandono di due figli, perché di quello si trattava.

    E tu Ren?

    Mia sorella era una ragazza ambiziosa, e mi aveva già parlato del suo desiderio di entrare in qualche reparto speciale non specificando mai quale fino a quel momento, tanto che quando lo fece mi lasciò quasi a bocca aperta.

    Vorrei entrare a far parte degli spadaccini della nebbia un giorno, e ho già deciso che impronterò tutto il mio addestramento da oggi in poi per poter raggiungere quell'obbiettivo

    Ci furono attimi di silenzio, a quanto pare non ero l'unico ad essere rimasto stupefatto da quella dichiarazione. Non c'era nulla di male ad ambire ad una posizione così prestigiosa ovviamente, ma se si pensava ad un gruppo di elitè a Kiri la prima cosa che balenava alla mente erano per l'appunto gli spadaccini della nebbia, conosciuti ovunque e sotto il diretto comando del Mizukage.

    Non ho dubbi sul fatto che ce la farai

    Intervenni io prima che lo facesse il padre di Yumi, era importante che mi sorella sapesse che aveva tutto il mio appoggio in ogni sua decisione per quanto assurda e utopistica essa poteva sembrare.
    La nostra chiacchierata venne interrotta un rumore ritmico all'ingresso, qualcuno stava bussando. Yumi si alzò ed andò ad aprire trovandosi davanti mia madre, da sola.


    Ciao zia!

    Ovviamente io e Yumi non eravamo imparentati, ma avendo avuto le nostre due famiglie una lunghissima amicizia che era nata ancora prima della nostra nascita, era ovvio che così come io consideravo come miei genitori il padre e la madre di Yumi, così anche lei considerava membri della sua famiglia i miei.

    Devo parlarvi urgentemente

    Disse riferendosi ai genitori di Yumi, che si alzarono e insieme a mia madre si spostarono in un'altra stanza.
    Non un saluto o un cenno al fatto che avessimo passato gli esami, solo un sorriso all'incrociarsi dei nostri sguardi. Strinsi i pugni con vigore cercando di trattenere la rabbia che sentivo montare in me. Non riuscì nell'intento, e convinto che sarei andato da lei ad urlarle contro mi avvicinai alla stanza in cui stavano parlando iniziando a sentire qualcosa man mano che la distanza si riduceva.


    ...la vedo dura questa volta, è sicuramente una trappola ma dobbiamo tentare...

    Abbassò la voce ancora di più tanto che dovetti avvicinarmi ancora per carpire qualche parola

    ...lo avete fatto per tutti questi anni egregiamente e ve ne siamo grati...non c'è bisogno che sappiano, l'odio li aiuterà a superarla meglio...abbiamo commesso degli sbagli, ma loro due non sono tra questi

    Indietreggiai lentamente e tornai in salotto con Yumi e Ren, fissando il vuoto.
     
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    Stava per succedere qualcosa e a noi non era dato saperlo tanto per cambiare, ma potevo intuire che ciò comportasse un cambiamento nelle nostre vite. Ero chiaramente turbato anche se non sapevo se era il caso di saperlo, avevo colto solo degli stralci di conversazione e in un contesto non molto ben chiaro.

    Cosa hai sentito Shin?

    Ren e Yumi mi stavano fissando con sguardo preoccupato e curioso, non ero solito mentire e non mi piaceva farlo, quindi decisi una verità incompleta con omissione di considerazione personali, per non farle preoccupare, d'altronde io non sapevo realmente cosa stava succedendo.

    Ho sentito qualche parola, ma non potendola collegare ad un contesto sono parole che significano tutto e niente

    A giudicare dalla tua espressione un'idea te la sei fatta

    Una qualche missione pericolosa forse, e poi...

    Feci una pausa, non volevo aggiungere altro ma non facendolo la mia reazione sconvolta non avrebbe avuto senso effettivamente, quindi decisi di dire tutto. Proprio mentre stavo per far riferimento alla frase su di noi mi madre passò per il salotto, ci sorrise e uscì di casa senza voltarsi. Forse era una mia impressione, forse il discorso che le avevo sentito fare poco prima mi aveva confuso, ma ero quasi certo di averle visto gli occhi lucidi.

    Cosa sta succedendo?

    Ero serio, come non lo ero mai stato. I genitori di Yumi cercarono di sminuire la cosa accennando a problemi sul lavoro, ma ormai non attaccava più.

    Vi ho sentiti parlare

    Il gelo. Nessuno disse nulla per quella che mi sembrò un'eternità, fin quando vidi nello sguardo di Aki, il padre di Yumi, una fermezza e serietà che mai mi era parso di riscontrare in lui.

    Ciò che credi di aver sentito non ha importanza, era roba di lavoro e non intendo tornare sull'argomento, mi sono spiegato?!

    Mi scrollai di dosso i brividi che mi erano venuti nel sentirlo rivolgersi in quella maniera a me, un cosa del tutto nuova che non era mai successa in passato. Mi voltai ed uscì dalla porta principale correndo lontano, fin quando la voce di Misaki, la madre di Yumi, che mi chiedeva di tornare indietro, non fu più udibile.
    La mia azione di fuga poteva sembrare quella di un bambino capriccioso che, offeso da un rimprovero, era scappato via. In realtà non era affatto così, non stavo correndo alla cieca ma andavo in una direzione ben precisa. Mi era ormai ben chiaro che mia madre stava per partire nuovamente per una missione e speravo di intercettarla ai cancelli del villaggio per chiederle chiarimenti, ero stufo di essere tenuto all'oscuro di tutto.
    Arrivai chiaramente troppo tardi sul posto, i cancelli si stavano chiudendo alle spalle di tre shinobi mascherati. Riconobbi in uno dei tre i lunghi capelli blu di mia madre appena in tempo, prima che il cancello si chiuse del tutto.


    Hai trovato quello che cercavi?

    Aki era dietro di me, il suo sguardo duro e severo era sparito del tutto, lasciando spazio al solito comprensivo e affabile.

    I miei genitori sono Anbu...Per questo non ci sono mai e non potete mai dirmi nulla su di loro e su quello che vi dite

    Il quadro si stava delineando sempre di più, anche se molte cose non mi erano del tutto chiare. La divisione Anbu era una divisione speciale di alto livello, i membri appartenenti a tale divisione avevano l'obbligo di mantenere la propria identità celata per vari motivi. Alcuni di loro, come nel caso che mi riguardava personalmente, preferivano mantenere la segretezza anche all'interno del nucleo familiare.

    Facciamo un patto, ti farò chiarezza su tutto ciò che vorrai se da domani stesso inizierete tutti e tre ad allenarvi con me e Misaki. Avete dei sogni ambiziosi tutti e tre, per realizzarli dovrete impegnarvi più di tutti i vostri compagni di accademia, ma ciò non basterà. Avrete bisogno del sostegno di qualcuno con più esperienza e capacità di voi, e noi due vorremo essere quelle persone

    Avevo solo da guadagnare da quella proposta, mi sarei allenato con un jonin molto capace del villaggio e avrei avuto anche la possibilità di sapere tutta la verità, mi andava benissimo.

    Va bene, anche se non capisco cosa hai da guadagnarci tu dall'allenarci tutti e tre

    Sorrise ancora di più

    In realtà non ho nulla da nascondere in proposito, vi voglio bene e il mio unico desiderio è che voi possiate realizzare i vostri sogni, per questo voglio aiutarvi con tutti i mezzi che ho a disposizione

    Sentì gli occhi inumidirsi e distolsi subito lo sguardo, annuendo. La sua mano si posò sulla mia spalla.

    Torniamo a casa dai

    Ero confuso per tutto ciò che stava succedendo con i miei genitori biologici, ma ero anche felice per come Aki e Misaki ci dimostravano affetto e per come si erano rivelati sempre di più dei genitori fantastici.
     
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    Sapevo benissimo chi ero e cosa volevo diventare, e ora che lo sapevano anche gli altri avevo una ragione in più per dedicare tutto me stesso a quell’obbiettivo. In fondo i sogni restano quasi una fantasia fin quando non si iniziano ad investire risorse a favore di essi, o molto più semplicemente fin quando restano insiti nella nostra mente. La consapevolezza che un fallimento non ti possa essere rinfacciato o rimproverato da qualcuno è confortante, per questo fa sempre paura svelare i progetti per il futuro ai propri amici e parenti. Dal canto mio non temevo minimamente di fallire, anche se avevo molta strada da fare per giungere fin dove volevo.
    Non sapevo cosa aspettarmi dalle sedute di allenamento con Aki e Misaki, erano praticamente i miei genitori adottivi e i genitori biologici di Yumi, non so quanto sarebbero potuti essere imparziali o severi. Non avevo minimamente idea di quanto quelle preoccupazioni fossero infondate.


    Oggi Shin si allenerà con me, mentre Misaki si occuperà di Ren e Yumi. L’allenamento sarà suddiviso su tutto l’arco della giornata, ci fermeremo solo per mangiare trenta minuti. Iniziamo!

    Aki diede sfoggio di un lato di sé finora a me sconosciuto. Quella mattina mi spremette come un limone con ogni genere di esercizio conosciuto per resistenza, velocità e lancio di kunai. Arrivai all’ora di pranzo sfinito e affamato, il mio tentativo di nasconderlo fallì miseramente.

    E’ normale essere stanchi, oggi pomeriggio ci concentreremo di più sulle arti magiche, e nello specifico ho una sorpresa

    Avevo paura a chiedere quale fosse, ma l’idea di esercitarmi nelle nuove tecniche apprese mi allettava, era sicuramente meno faticoso da un punto di vista fisico.
    Mi godetti quei trenta minuti gustandomi un piatto caldo preparato da Misaki, cercando di rifocillarmi quanto più possibile.
    Il pomeriggio ci concentrammo per lo più sulla corretta esecuzione della tecniche, sulla velocità nella composizione dei sigilli, e fare entrambe le cose in situazioni di pressione. Non andò male tutto sommato, ma sentivo che con la pratica potevo migliorare notevolmente. Quando si fecero le quattro circa, Aki mi portò un foglietto e me lo fece tenere in mano.


    Immagino tu sappia cosa sia. Se vuoi iniziare a distinguerti da tutti gli altri tuoi ex compagni di accademia devi essere in grado di padroneggiare un elemento, e più avanti anche più di uno. Facci scorrere il tuo chakra e vediamo che succede, a seconda del risultato vedremo come lavorare nei giorni successivi

    Conoscevo molto bene quel tipo di carta, avevamo studiato in accademia il principio seconda la quale funzionava. Non mi ero mai dimostrato curioso su quale potesse essere il mio elemento, ma ora che mi trovavo lì, con il foglio tra le mie dita, non sapevo cosa volermi aspettare. Vi infusi il mio chakra e in un batter d’occhio il foglio si accartocciò. La risposta era evidente e ne fui entusiasta.

    Il fulmine, molto bene…anche se insolito, qui la gente solitamente sviluppa l’acqua come elemento primario, ma il fulmine è un elemento molto forte con diverse applicazioni in battaglia…

    Venne interrotto bruscamente dall’arrivo di uno shinobi a me sconosciuto ma che Aki sembrò riconoscere immediatamente.

    Dovete venire subito in infermeria, entrambi…c’è un’emergenza

    Disse riferendosi ad Aki e Misaki

    Va bene, noi continuiamo domani ad allenarci, per oggi abbiamo finito

    Aki e Misaki si allontanarono a gran velocità insieme allo sconosciuto lasciando noi tre da soli, stanchi e anche molto soddisfatti.
    Tornare a casa dopo una giornata tanto impegnativa era doveroso, ma avendo io di fatto due case decisi insieme a Ren di andare da Yumi così da poter cenare tutti insieme. Nessuno si aspettava che una volta dentro e sdraiato sul letto per riposarmi sarei crollato come un sasso, cadendo in un sonno profondo.


    [...]



    …sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, ma mi aspettavo che arrivasse il più tardi possibile. Nono sono pronti per questo…

    Ero disorientato nel tempo, non riuscivo a capire che ore fossero. Guardai istintivamente fuori dalla finestra e vidi buio, ma poteva essere benissimo ora di cena. Mi strofinai gli occhi e mi misi seduto sul letto.

    …non intendo mentire sulla loro morte, meritano di sapere la verità dopo tutte le bugie che sono state dette…

    Erano chiaramente le voci di Aki e Misaki, stavano probabilmente parlando del lavoro per la quale si erano dovuti assentare. Entrai in sala e smisero immediatamente di parlare, congelati. Misaki aveva gli occhi rossi, come se avesse appena finito di asciugarsi le lacrime.
     
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    Ebbi immediatamente una brutta sensazione al riguardo, stavo iniziando a tornare lucido e fare chiarezza. Collegai le parole ad un contesto attuale e alla loro reazione rispetto alla mia presenza in quel momento, e ciò che ne conclusi non mi rese particolarmente entusiasta.

    Shin, non esiste un modo e un momento adatto per dirti una cosa del genere…

    Era come se mi avesse già dato la notizia, la stavo già elaborando

    Tua madre è rimasta gravemente ferita, ed è morta qualche ora fa in infermeria

    Non provai tristezza, almeno così non mi sembrò. Il sentimento predominante in quel momento era la rabbia, come se qualcuno mi avesse colpito personalmente, come se la morte di mia madre fosse un affronto personale alla mia persona.

    Voglio sapere i dettagli, basta segreti, per favore…

    Sapere i dettagli credi che ti allevierà il dolore?

    Io non sto provando dolore in questo momento, ma rabbia. Voglio sapere chi o cosa ha ucciso quella donna…

    Quella donna era tua madre..

    No, tu sei mia madre…lei si è limitata a mettermi al mondo, anche se non ne capisco le motivazioni visto come si è comportata. Ma non è di questo che voglio parlare, spiegatemi tutto.

    Misaki a quelle parole faticò a trattenere una lacrima, che inevitabilmente le segnò il viso fino ad infrangersi sul pavimento. Aki era rimasto in silenzio fino a quel momento, probabilmente era più in lutto lui di me visto che aveva appena perso una cara amica.

    Ciò che sto per dirti è altamente confidenziale, non dovrà mai uscire da questa casa per nessun motivo al mondo, chiaro?

    Annuì, non sarei di certo andato in giro per il villaggio a raccontare la mia storia, facevo fatica a comunicare con i miei ex compagni di accademia, figuriamoci con sconosciuti.

    Tua madre e la sua squadra stavano seguendo delle indagini su tuo padre. E’ stata scelta lei proprio per la vicinanza a lui, sarebbe passata sicuramente più inosservata. C’erano delle indagini in corso su di lui, e delle indiscrezioni secondo le quali tuo padre era un infiltrato al villaggio, appartenente ad un gruppo di Mukenin chiamato Yūgure…è complicato, ma come ben sai tuo padre è originario di Oto. E’ venuto a Kiri durante la guerra come uno dei tanti shinobi che si era distaccato dalle ideologie del villaggio, ma era evidentemente una farsa con il solo scopo di infiltrarsi nel villaggio. Sembra sia stato proprio lui insieme ad alcuni dei suoi compagni ad organizzare l’imboscata alla squadra di tua madre

    Le informazioni da metabolizzare erano tante, sentì il battito accelerare. Ero figlio di uno shinobi traditore e orfano di madre, tutto ciò che credevo di sapere sui miei genitori, quel poco perlomeno, era falso.
    Yūgure, un nome che non avevo mai sentito e della quale non sapevo nulla.


    Tuo padre è un sensoriale come ti ho già spiegato, è stato in grado di percepire le intenzioni di tua madre e di anticipare l’arrivo della sua squad…Ren!

    Mia sorella fece capolino dalla porta della sua stanza, e a giudicare dal suo sguardo sembrava aver sentito ogni singola parola. Sembrava sconvolta per quelle rivelazioni, molto più di quanto lo fossi io. Sapevo che anche lei come me non provava molto affetto nei confronti dei nostri genitori biologici, ma quelle parole erano comunque difficili da mandare giù.

    Non volevo dirvi nulla e vostra madre non voleva farlo per evitare che la cosa potesse influire su di voi negativamente…

    In che modo esattamente? Loro non sono nulla per me, e non sono di certo lo specchio di ciò che diventerò, di questo potete stare tranquilli

    Le mie parole erano sincere ma in quel momento ero sinceramente preoccupato per mia sorella, molto più volubile da un punto di vista emotivo rispetto a me.

    Se non vi dispiace vorrei stare un po’ da solo per riflettere, ci vediamo più tardi

    Nessuno tentò di fermarmi, quindi mi limitai ad uscire e ad andare al solito posto in cui ero solito andare quando volevo starmene in disparte dal resto del mondo.

    Edited by Xion™ - 18/3/2020, 20:12
     
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    Non vedevo una notte così limpida e priva di nuvole a Kiri da molto tempo, volgendo lo sguardo al cielo era possibile vedere le stelle risplendere nell’oscurità. Una luna calante mi illuminava il volto privo di espressione. Intorno a me solo il silenzio, solo un lieve scrosciare del piccolo torrente che scorreva d’innanzi a me. Una pozzanghera formatasi dalle piogge dei giorni precedenti restituì la mia immagine, e fu lì che la notai, quella somiglianza, il DNA non mentiva. Avevo gli occhi di mia madre anche se il colore dei capelli era quello di mio padre, grigi. Potevo essere così sicuro che oltre a quei tratti somatici non mi avessero trasmesso i loro difetti? la totale incapacità a prendersi cura dei propri figli, il tradimento e l’abbandono. Non credevo di essere come loro, ma se così non fosse stato me ne sarei reso conto?
    Un rumore di ghiaia alle mie spalle annunciò l’arrivo di qualcuno, a passi lenti. Si sedette accanto a me volgendo il suo sguardo nella mia direzione.


    Ho sentito tutto prima, mi dispiace tanto Shin…

    La mano di Yumi prese la mia e il suo tocco fece crollare una barriera dentro di me. Sentì gli occhi inumidirsi e qualche lacrima mi rigò il viso. Cosa mi stava succedendo? Perché ero triste, la mia madre biologica non rappresentava nulla per me, men che meno mio padre.

    Scusa…n…non so cosa mi prende…

    Mi asciugai le lacrime ma quelle continuarono ad uscire

    Shin per quanto loro non contassero nulla per te, erano e restano le due persone che ti hanno messo a questo mondo. Significheranno sempre qualcosa per te che tu lo voglia ammettere o no

    Volsi il mio sguardo verso Yumi faticando a trattenere le lacrime

    Non potevo avere una famiglia normale come tutti? Un padre che mi dicesse quanto era fiero di me, una madre che mi consolava dopo una delusione. Io provo rabbia nei loro confronti per aver sempre prioritizzato il “dovere” rispetto a noi. Non mi mancheranno nessuno dei due, in questo sono stati bravi, non hanno creato legami con me da poter spezzare

    Sentì la mano di Yumi stringersi forte intorno alla mia, la sua vicinanza era confortante e piacevole.

    Cosa intendi fare?

    Assolutamente nulla, continuare a vivere la mia vita. Al ninja traditore ci penserà chi di dovere…vorrei solo chiudere questa faccenda scoprendo tutta la verità, avendo un quadro completo delle cose

    Credi che mio padre ti abbia mentito?

    No, ma che abbia omesso delle verità sì. Se non può dirmele o non vuole farlo poco importa, ci arriverò per conto mio. E sì, senza fare nulla di stupido o avventato

    Yumi iniziò a ridere

    Non ci credo! Per sicurezza ti terrò d’occhio io

    A quel punto fui io a ridere

    Tu? Ma se sei la più impulsiva del gruppo

    Coomeee?!

    Nonostante i fatti e le rivelazioni accaduti, passai un serata in compagni di Yumi stupenda, scoprendo questo magnifico effetto curativo che aveva su di me. Sarei rimasto fino all’alba a ridere e scherzare con lei, e man mano che i minuti passavano, la consapevolezza dei sentimenti che avevo sempre provato nei suoi confronti iniziò a farsi più vivida, lasciando spazio ad un desiderio che fino a quel momento avevo in qualche modo ignorato.

    Sono felice che tu faccia parte della mia vita

    Le parole mi uscirono da sole, e Yumi rimase a guardarmi per attimi che percepì infiniti. Mi persi nel suo sguardo e lei nel mio. Non mi accorsi che i nostri visi si erano avvicinati, tanto da far unire le labbra in un bacio che desideravo da troppo tempo. Fu uno dei momenti più belli della mia vita, avrei solo voluto che non finisse mai. Non sapevo cosa sarebbe accaduto dopo e non volevo pensarci, mi godetti il momento e tutto il resto svanì.

    Fine.
    Piccolo appunto, avrei potuto continuarla ma ho deciso di farlo successivamente in altre due PQ separate che farò(quando mi sentirò particolarmente isipirato) per evitare di lasciare in sospeso delle cose.
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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