Centro di gravità permanente.

Per Roy

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    Sorrow

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    …Yawn! Finalmente un po’ di sole!

    Sono queste le parole che uso per salutare una nuova alba sul dilaniato villaggio del ferro, fin troppo scosso dalle lotte interne per accorgersi della mia assenza. Un lungo periodo di congedo per assistere il mio malconcio mentore Jin, veterano dell’esercito samurai, mi ha strappato ai doveri del soldato. Non so esattamente dire quanto mi dispiaccia, a dire il vero.
    Continuo a sbadigliare mentre la mano destra viaggia spedita verso il rispettivo gluteo pronta a massaggiarlo. È un rito mattutino comune, su, non vi scandalizzate.
    Tengo gli occhi ancora socchiusi mentre fisso le nuvole trafitte da diversi raggi di sole che concedono un’aria quasi paradisiaca al solito grigio di cui I cieli di Tetsu si tingono durante tutto l’inverno. La neve, però, cade immancabile. Mi stacco dalla finestra e ritorno a muovermi in casa stiracchiandomi alla bell’e meglio, sotto lo sguardo vigile del genitore putativo il cui volto è immancabilmente adornato dalla solita espressione corrucciata che usa per trasmettere qualsiasi emozione. Continua ad osservare la mia andatura borbottando fra sé e sé qualche lamentela malcelata.
    Indossati I primi indumenti trovati frugando nel caos che potrebbe generarsi solo in una casa gestita da me, sono già pronto ad uscire per svolgere le prime mansioni affidatemi da Jin: la mungitura. Quelle stanche ossa da vecchio samurai tracannano calcio dal latte quasi quanto lo scheletro in formazione di un infante! Indice e medio della mano sinistra partono dalla mia fronte e viaggiano verso l’uomo in un cenno d’intesa, che ottiene in risposta un semplice cenno d’approvazione con il capo. Esco.
    La fredda e tagliente aria del paese del ferro si fa strada nelle mie narici come un guerriero con la lama sguainata tra un esercito di nemici, risvegliandomi dal torpore mattutino.
    Ottenuto il prodotto desiderato dall’unica vacca, rientro in casa, accolto dal calore del camino acceso. Il suo crepitare è l’unica compagnia nel silenzio della montagna, coadiuvato dalla meditazione dell’anziano. Preparata la colazione, la servo ricevendo in risposta un nuovo cenno d’assenso con il capo, seppur più sciolto, come a voler mostrare una parvenza di gratitudine. So che mi ritiene un rammollito e probabilmente si sente la causa di questa mia perdita di motivazione, ma non posso mentirgli asserendo il contrario. Quasi come sentisse I miei pensieri, il samurai solleva lo sguardo dalla ciotola dalla quale fino a poc’anzi sorseggiava avidamente il latte caldo, iniziando a scrutarmi curiosamente.

    Non porti la tua Wakizashi con te, ormai? Sei arrivato a questo livello di menefreghismo?

    La voce sembra lasciar trasparire qualche emozione, adesso. Che sia il disprezzo è un dettaglio.
    Lo stupore si dipinge sul mio volto ambrato, che ora punta proprio verso lo sguardo giudice della mediocrità che rappresento. Il contatto oculare, per quanto difficile, riesco a mantenerlo abbastanza a lungo da costringerlo ad incalzare.

    Un vero samurai dovrebbe sempre portare la propria arma con sé, come fosse un’estensione del proprio corpo…

    Levo gli occhi al cielo… beh, al soffitto, generando ulteriore rabbia nel tono di voce crescente del mio interlocutore. D’altronde, avrò sentito quegli insegnamenti all’incirca una centocinquantina di volte. Potrei ripeterglieli a memoria. Il fatto che non li stia rispettando non vuol dire che non li ricordi.

    …Preferirebbe uscire morto piuttosto che privo della propria spada. Cosa ti ho insegnato?

    Riabbasso lo sguardo e lo fisso intensamente negli occhi. Ho davvero difficoltà a tenere a freno la lingua, sobillato involontariamente dalle sue affermazioni. Stringo I pugni ed I denti, ma credo sia troppo tardi. Mi limito ad asserire, a denti stretti:

    Nessuna delle cose che mi hai insegnato prevedeva lo stare rinchiusi in casa in silenzio con un vecchio scorbutico.

    Inutile che vi spieghi il pentimento scaturito immediatamente dopo quelle parole al vetriolo uscite autonomamente dalle mie labbra. La sua espressione muta per una frazione di secondo in quella di qualcuno che ha appena subito un colpo mortale alle spalle. Vorrei chiedergli scusa, ma questa volta non riesco a parlare autonomamente. Rimango in silenzio ad osservarlo. La mia espressione corrucciata non muta, quasi come non riuscissi a controllarla. Dentro di me ha luogo uno scisma analogo a quello che sta dividendo il paese attualmente.
    L’espressione di Jin muta ulteriormente. È tra il deluso e il ferito. Riesce solo a pronunciare, con il tono di voce più cupo che possiate immaginare, delle parole che precipitano come mattoni sul mio stomaco.

    Allora immagino che la spada che ti avevo affidato non ti serva più. Puoi rendermela.

    La freddezza della voce e dell’espressione del mio mentore coadiuvano l’atmosfera glaciale del luogo, ormai impossibile da tenere a bada pure per il crepitante fiammeggiare del camino.
    Deglutisco a fatica a causa del groppo che mi attanaglia la gola, ma annuisco e, senza proferire parola, mi reco nella mia stanza. La Wakizashi impolverata attende, su un vecchio mobile in legno di ciliegio, di essere sguainata. Da troppo non la impugno. E lo faccio proprio ora per restituirla al legittimo proprietario, colui che me la donò tanto fiero, tempo addietro. Con sguardo mesto, allungo la mano destra sul manico, impugnandolo con forza. Mi incammino verso Jin con la spada in pugno come un condannato a morte percorre il suo ultimo miglio e, giuntogli di fronte, gli allungo l’arma senza guardarlo in volto. Sento la spada respinta verso di me, mi volto di scatto e noto l’espressione di sufficienza del mio mentore, che perdura nella sua tonalità cupa in grado di spegnere qualsiasi volontà ribelle in me.

    Abbi almeno la decenza di ridarmela in uno stato degno. Vai a farla sistemare.

    Accenno assenso con il capo e, senza ricambiare lo sguardo fulminante, mi dirigo verso la porta riponendo la spada nell’apposito cinturino sulla coscia destra. Lasciatomi lo chalet di Jin alle spalle, lo scoppiettare del fuoco nel camino viene pian piano sostituito dallo sprofondare dei miei sandali nel candido manto nevoso di Tetsu. Un suono ritmico che continua a perpetrarsi nel silenzio della valle, man mano che scendo con sicurezza verso la zona neutrale del paese del ferro, unica isola di pace durante lo scisma. Che poi, se fosse per me, la pace regnerebbe sovrana: chi vuole rispettare il Bushido è libero di farlo, così come chi non lo approva è libero di infischiarsene. La politica è sempre stata fin troppo complessa da trattare, soprattutto quando gli ideali fanno da scudo agli interessi.
    Il mio passo è spedito verso un’attività di recente apertura in mano ad un ninja relativamente famoso: un certo Ren Natsume; mercenario dedito alla spada più di tanti altri samurai fedeli al bushido.
    Nonostante la cupezza accumulata nel mio animo sino a poc’anzi, mi godo ogni singolo passo in una terra che da fin troppo non esploro in libertà, vincolato dalla fedeltà all’uomo che più volte ha cercato di spronarmi a lasciarlo da solo.
    Intravedo una struttura in legno immersa nella fitta neve dell’inverno. Non può che essere quella la posizione della bottega che ho sentito nominare varie volte da viandanti incoscienti che osavano mettere piede nel territorio di Jin. Il buon Ren si è fatto un nome aprendo un’attività in un punto che, seppur ameno, è frequentato da avventori di ambedue le fazioni. Poggiando una mano sulla porta, busso e, nella finta attesa di un invito ad entrare, prendo un respiro ed entro di mia iniziativa. Ciò che mi trovo intorno mi lascia stupito quanto un bambino in un negozio di giocattoli. Diverse armi, tra le quali spiccano le katane, distribuite lungo le pareti e gli scaffali, costellano una stanza grande poco più quanto un salone. Seppur tratti attrezzi mortali, sembra pure accogliente. Ancora accompagnato dalla campanellina atta a segnalare l’entrata di nuovi clienti, mi accingo a presentarmi.

    Buongiorno! Mi chiamo Sorrow e sono qui per rimettere a nuovo questa vecchia Wakizashi appartenuta ad un veterano dell’esercito di Tetsu. Complimenti per il negozio! Sapevo foste forniti, ma non immaginavo fino a questo punto!

    Indossato uno dei miei migliori sorrisi, pronto a partire per la probabile contrattazione sul prezzo, mi faccio strada tra I vari attrezzi della morte, con fare curioso. Mi si risolleva quasi il morale.
    Sorrow
    Roy90 Non farmi troppo male :sigh:
     
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    Ed un altro giorno aveva inizio in quel di Tetsu, le giornate trascorrevano quasi monotone da un pò di giorni a quella parte e, nel mio caso forse più che in qualsiasi altro, la noia era fatale. Io che cercavo il più possibile l'attività e la frenesia, stavo attraversando quel periodo "fiacco", sia dal punto di vista degli affari che delle missioni sul lavoro.

    Possibile che in un momento tanto teso, sia a Tetsu che nell'intero continente la situazione è abbastanza delicata eppure c'è questo stallo... Che sia la quiete prima della tempesta?!

    Pensavo tra un sospiro e l'altro mentre dalla mia sala di lavoro mi spostavo all'ingresso del negozio, avevo intenzione di mettere un pò in ordine l'esposizione ma, con mi grande sorpresa, qualcuno giunse alla porta.

    CITAZIONE
    Buongiorno! Mi chiamo Sorrow e sono qui per rimettere a nuovo questa vecchia Wakizashi appartenuta ad un veterano dell’esercito di Tetsu. Complimenti per il negozio! Sapevo foste forniti, ma non immaginavo fino a questo punto!

    Un ragazzo dall'aspetto leggermente trasandato e magrolino, ma dalla muscolatura abbastanza scolpita, avanzò con disinvoltura verrso di me. Nel frattempo il mio pensiero già viaggiava su come poter sfruttare a pieno quell'occasione di avere un pò di azione.

    Benvenuto Sorrow! Grazie, faccio del mio meglio per soddisfaqre ogni tipo di cliente...

    Esclamai ricambiando il sorriso e porgendo le mani in attesa che mi venisse consegnata l'arma in questione, al che avrei iniziato ad analizzarla con estremo interesse e minuzia. Lentamente la sguainai controllando la lama e disegnando dei fendenti nell'aria con meticolosa precisione e coordinazione.

    Mmh... che arma interessante... Si vede che ha affrontato innumerevoli scontri... Ma... Ultimamente è stata utilizzata molto poco... Un po trascurata oserei dire...

    Con delicatezza la riposi nel fodero e poggiai sul bancone indirizzando nuovamente lo sguardo al cliente, lo osservai per qualche attimo un pò come fatto con la wakizashi. Al che, palesai l'idea che mi frullava in mente.

    Oggi è il tuo giorno fortunato, ti propongo una sfida, se così vogliamo chiamarla... Affrontami in un allenamento con spade di legno... E se riuscirai a colpirmi o almeno a dismostrarmi il tuo valore ed il tuo amore per la via della spada, farò il lavoro a titolo gratuito... Che ne dici?

    Sorridendo attesi quindi una risposta dal giovane, apprestandomi intanto a girare dietro il bancone per riporre al sicuro l'arma interessata.

    Ren Natsume

    Vai tranquillo :uuh:
     
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    Sorrow

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    Un rapido scambio di battute tra me e il commerciante scioglie la tensione accumulata da un risveglio piuttosto intenso. Durante il passaggio dalle mie alle sue mani, è come se la wakizashi di Jin fosse pervasa da una nuova energia. Gli occhi traboccanti di passione per le armi bianche dell’uomo mi scrutano infondendomi un senso di simil-colpevolezza. Ho mai rivolto uno sguardo tanto attento a quella lama? Ne ho mai contemplato il valore storico e l’importanza per il suo precedente padrone? Le parole del mio interlocutore non fanno che confermare ogni mia autoaccusa. La definisce una spada trascurata, mentre fende l’aria con la precisione e la fermezza di chi riuscirebbe a tagliare un capello per lungo. La mano destra viaggia verso il capo ad intrecciarsi con la folta chioma corvina, fino a raggiungere la nuca. In un malcelato imbarazzo, non mi resta che annuire e proferire semplici parole.

    Beh, sì. È di un mio caro amico. Un cimelio che non sapeva nemmeno di possedere in cantina. Mi ha chiesto di farla restaurare e…

    Il braccio sinistro si estende e viaggia formando un semicerchio di fronte a me. Al contempo, la mano si schiude ad indicare tutto l’ambiente circostante. Con un sorriso cordiale, continuo il mio dire.

    …Pur non vedendo molte persone, a causa dell’ubicazione della mia dimora, sono riuscito a sentir nominare questa bottega diverse volte. Ed ora mi spiego il perché.

    Entrambe le mani viaggiano verso I fianchi, ove si posano permettendomi di assumere una postura quasi autoritaria. Lo sguardo, dapprima vago a sondare l’ambiente circostante, si posa ora sul mio interlocutore: un omone pieno di cicatrici dallo sguardo torvo al quale nessuno rivolgerebbe la parola senza la paura di venire decapitato in pochi secondi. Il suo tono di voce e le sue maniere, però si contrappongono a quell’apparenza così rude. L’attenzione si focalizza poi su quei capelli smeraldini così strani per la zona. Seppur io sia l’ultimo a poter parlare di stranezze, dato il colore della mia pelle in una terra di corpi diafani.
    Subito dopo, come a volermi riportare alla realtà, arriva la proposta dell’uomo. La ghiotta opportunità offertami è quella di un trattamento a titolo gratuito a fronte di uno scontro con spade giocattolo, totalmente innocuo. Non ci penso nemmeno due volte ad accettare: male che vada, pagherò. Potrei pure iniziare a mettere una mano sul portafogli, in effetti.

    Beh, signor Natsume, non vedo perché rifiutare. Direi di accomodarci all’esterno, per evitare di rovinare il locale.

    Afferrata una spada giocattolo dall’apposito scaffale, la maneggio con destrezza spostandola dalla mano destra alla sinistra e viceversa. Ripetuta l’azione un paio di volte per valutare il peso dell’arma in mano, rivolgo lo sguardo verso Ren e, con uno sguardo rigonfio di rinnovato ardore, lo invito con un gesto della mano a seguirmi all’esterno. Attesa la risposta, mi reco verso l’uscita con fare sicuro. Una semplice interazione con una persona così ardente è bastata a riaccendere l’entusiasmo che un isolamento troppo lungo è riuscito a spegnere in me?
    Affondo bene I sandali nella neve ad ogni passo, contandoli ad uno ad uno. Le fasi di inspirazione ed espirazione si alternano sempre più dilazionate nel tempo, nel tentativo di rilassare mente e muscoli. La presa della mano destra sull’elsa della katana giocattolo è ben salda. La punta scava un solco sul manto nevoso, trascinata dalla mia andatura.

    Credo non sia un problema se mi permetto di aprire le danze, giusto?

    Piegatomi in un leggero inchino verso il mio avversario, parto all’azione spiccando un balzo in avanti che determina il sollevamento di un mucchietto di neve alle mie spalle. Con l’arma posta sempre in posizione di guardia a coprire il tronco e il volto, proseguo con la mia corsa verso l’obbiettivo. Giunto in prossimità di Ren, proverò a lanciarmi in una scivolata verso la gamba destra dell’uomo dai capelli verdi, tentando di rompergli la postura ponendomi in una posizione di vantaggio. A quel punto, proverò a colpirlo con due fendenti da direzioni opposte, per concludere con un affondo al fianco destro. È giusto un test per provare le capacità del mio avversario. Potrei avere ancora qualche asso nella manica. Spero.
    Sorrow
    R: 300-1-1-1-1=296
    S: 50
    AeJ: Scivolata sul piede dx, fendente a sx, fendente a dx e affondo sul fianco dx.
    Mi sono preso la libertà di iniziare con un'offensiva blanda, praticamente più narrativa che altro. Spero non ti dispiaccia :si2:
     
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    La sfida venne accettata di buon grado, fu quasi come se nel ragazzo si fosse risvegliato qualcosa, la scintilla che aveva negli occhi mentre mi invitava ad uscire ed iniziare mi entusiasmò ancora di più.

    Noto con piacere che hai apprezzato l'idea... Molto bene, andiamo!

    Al che lo seguii prendendo tre spade di legno e legandole al fianco attraverso le tre cinture che portavo sempre con me. Giunti all'esterno, facemmo qualche passo sulla neve fino a raggiungere un radura un pò più piallata ed adatta a tenere un migliore appoggio. Lì Sorrow assunse una buona posizione da cui sarebbe bel presto partito all'assalto.

    CITAZIONE
    Credo non sia un problema se mi permetto di aprire le danze, giusto?

    La mia risposta fu un sorriso e l'invito a dare il via alle danze portando le mani ad afferrare saldamente due delle tre spade poste al mio fianco, chissà se quel giovane mi avrebbe entusiasmato al punto da portarmi a sfoderare anche la terza!

    Forza!

    Esclamai proprio mentre la carica aveva inizio, la prima offensiva sembrò più un diversivo o un tentativo di sbilanciarmi, tentai quindi una semplice schivata laterale ruotando sul piede sinistro, senza mai distogliere lo sguardo dalla spada che non tardò a muoversi rapida verso di me. Il braccio opposto alla direzione da cui veniva l'attacco si mosse rapido, quasi in automatico, tentando di interporsi tra me e la lama lignea a me rivolta, lo stesso sarebbe successo anche con il successivo e diametralmente opposto attacco. Venne quindi il turno di un rapido affondo, da cui cercai di fuggire con un repentino balzo all'indietro, puntando ad uscire dal raggio dell'arma. I movimenti del giovane erano rapidi e puliti, evidente segno di un buon allenamento fisico, ma mancava qualcosa, qualcosa che speravo di iniziare a vedere presto.

    Azioni:
    Schivata -1
    Parata x2 -1-1
    Schivata -1

    Resistenza 400 - 4 = 396
    Stamina 350
     
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    Responso nr. #1


    Attacco -:Sorrow
    Scivolata:50+50+16=116 Fallisce per inferiorità combattiva
    Fendente sinistra:50+50+17=117 Fallisce per inferiorità combattiva
    Fendente destra:50+50+3=103 Fallisce per inferiorità combattiva
    Affondo:50+50+3=103 Fallisce per inferiorità combattiva


    Difesa -:Ren Natsume
    Schivata:85+85+13=183 Riesce per superiorità combattiva
    Parata:85+85+13=183 Riesce per superiorità combattiva
    Parata:85+85+11=181 Riesce per superiorità combattiva
    Schivata :85+85+14=184 Riesce per superiorità combattiva

    Danni:
    Sorrow://
    Ren://


    Narrazione Turno:
    I due Samurai, dopo lo scambio di convenevoli, decidono di cimentarsi in un divertente allenamento con spade di legno, un ottimo modo per rimanere in forma. Il primo ad aprire le danze è Sorrow, il più giovane, che con una scivolata tenta di aprirsi in un varco nella difesa del suo avversario per liberare due fendenti ed un affondo, colpendo ogni volta solamente l'aria: Ren infatti, senza troppa difficoltà, para i fendenti con le sue spade ed evita le altre due offensiva del suo compagno di allenamento, dimostrando di essere notevolmente più veloce di lui, quale sarà la sua prossima mossa?


    Situazione Finale:
    Ren e Sorrow a tre metri di distanza, attacco al primo.




    Commenti Arbitro: Roy ricordati di linkare ad ogni post che fai la scheda, così da facilitare al master dell'evento il lavoro :)
    Ten per stavolta passi, ma cerca in futuro di non fare richieste, soprattutto in tag, anche perché non erano nemmeno passati i tre giorni canonici ;)
     
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    Il primo scambio di colpi fu tranquillo, un blando riscaldamento, ma potei notare subito i buoni movimenti del giovane Sorrow. Anche le sue schematiche d'attacco erano valide, non però sufficienti a raggiungermi, mi destreggiai infatti tra i suoi colpi con semplicità.

    Bei movimenti, ora vediamo come te la cavi in difesa...

    Dissi sorridendo mentre scattavo in avanti sollevando il braccio destro per tentare un fendente discendente diretto alla fronte del samurai. Non avrei però concluso il colpo, difatti anche se non fosse riuscito a difendersi mi sarei fermato a pochi centimetri dal bersaglio. Stessa cosa avrei fatto con i due fendenti orizzontali successivi, feci infatti perno sul piede destro e, ruotando su me stesso avrei tentato il colpo di rovescio col braccio sinistro, seguito dal movimento speculare a ritroso col braccio sinistro. Tornato quindi frontale al ragazzo avrei atteso pochi istanti per prendere la parola.

    Ora attento...

    E senza ulteriori indugi avrei concluso con un ultimo attacco, questa volta portato fino in fondo, incrociando le braccia davanti a me e, con un rapido movimento degli avambracci, tentando di colpire al centro del petto.

    Forza... Mostrami il meglio che sai fare!

    Ren Natsume

    Azioni:
    Fendente -1
    Fendente -1
    Fendente -1
    Fendente -1 ( narrativamente penso possa sembrare un attacco doppio con due spade ma l'ho provato proprio per vedere se fattibile in questo modo come singola offensiva) -1

    Resistenza 396 - 4 = 392
    Stamina 350


    Edited by Roy90 - 9/3/2020, 09:01
     
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    Sorrow

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    Scusami Roy, sono stato veramente molto impegnato.

    La prima offensiva mi lascia con un pugno di mosche in faccia e un'espressione ebete stampata sul volto. Ogni colpo interrompe il proprio corso sull'arma del mio avversario, senza mai andare a segno. In poco tempo mi ricompongo e non mi resta che celare ogni insicurezza dietro un beffardo sorriso che ha l'unico scopo di permettermi di prendere un po' di tempo in attesa della controffensiva. Un bel respiro mi riempie di botto i polmoni e questo permette ad ogni muscolo, fino a poc'anzi contratto per portare a termine l'offensiva, di distendersi.

    Sapevo della tua abilità negli scontri all'arma bianca. E la ruggine che mi porto appresso non aiuta per nulla...

    Il sorriso, ora più candido, va pian piano spegnendosi mentre la mano destra viaggia verso la spalla opposta, afferrandola. Inclino il collo verso sinistra e poi verso destra: scricchiolo come dei vetri rotti pestati da delle scarpe.
    Non posso negare in alcun modo la mia pigrizia, ma posso approfittare di questo incontro per metterla da parte per un po'.
    Non faccio nemmeno in tempo a disarticolarmi per bene, che il mio avversario è già partito come un fulmine nella mia direzione a spada sguainata, pronto a colpirmi in piena fronte. Vedo bene il colpo partire, ma la velocità d'esecuzione è talmente elevata da non permettermi in alcun modo di utilizzare l'arma per evitare il colpo. Non mi resta quindi che provare a schivarlo con un rapido balzo all'indietro, al quale seguono due tentativi di schivata per i due fendenti successivi. Chiudo gli occhi e spero di non avvertire il dolore di una bastonata sulla pelle.
    Gli occhi si sgranano di scatto al richiamo dell'uomo dai capelli smeraldini. Un nuovo attacco? Le spade si incrociano dirette su di me, che di impulso metto mano alla spada di legno, afferrandola e tentando di metterla nell'esatto punto di incontro delle due lame nemiche, cercando di bloccarne il corso. Gli occhi chiusi in un'espressione di dolore che pare preannunciare un destino già scritto. Una goccia di sudore scorre dalla fronte alla guancia destra, pronta ad infrangersi sulla lingua pronta a catturarla.

    Sorrow
    R:296-1-1-1-1=292
    S:50
    AeJ: 3 Schivate per i primi 3 fendenti, parata con la spada per l'ultimo attacco
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Responso nr. #2


    Attacco -:Ren Natsume
    Fendente:85+85+16=186 Riesce per superiorità combattiva
    Fendente:85+85+13=183 Riesce per superiorità combattiva
    Fendente:85+85+17=187 Riesce per superiorità combattiva
    Fendente:85+85+12=182 Riesce per superiorità combattiva

    Difesa -:Sorrow
    Schivata:50+50+1=101 Fallisce per inferiorità combattiva
    Schivata:50+50+13=113 Fallisce per inferiorità combattiva
    Schivata:50+50+3=103 Fallisce per inferiorità combattiva
    Parata:50+50+6=106 Fallisce per inferiorità combattiva

    Danni:
    Sorrow:(45+20)=65
    Ren://


    Narrazione Turno:
    Il combattimento a fil di spada continua. Dopo essersi difese in modo egregio, Ren passa all'attacco superando con ogni offensiva le difese di Sorrow che non riesce a seguire i fulminei movimenti del suo avversario; per finire il tutto, dopo aver trattenuto il colpo nel primi tre fendenti, il Sergente porta un colpo con entrambe le spade al centro del petto del Soldato facendolo finire ingloriosamente a terra. Come si comporterà adesso il più giovane dei due contendenti?


    Situazione Finale:
    Ren e Sorrow a tre metri di distanza, attacco al secondo che al momento è a terra.




    Commenti Arbitro: //
     
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    Sorrow

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    Ouch!



    No, non fatevi ingannare da questa esclamazione. Nessuna bastonata ha ancora scosso i miei nocicettori. Un semplice riflesso vocale dovuto ad un cervello capace di agire prima di quanto I muscoli siano in grado di fare. Il colpo nemico, infatti, arriva a destinazione. Non faccio nemmeno in tempo ad inviare un segnale ai motoneuroni per tentare di schivare il colpo. Una rapidità d’esecuzione impressionante. E allora, vi chiederete, perché non provo nessun dolore? Beh, semplice, il controllo della lama del mio avversario è tale che gli permette di frenare la corsa della spada a pochi millimetri dalla mia fronte. Gli occhi chiusi in una smorfia di dolore si sgranano pian piano. Le pupille vengono soffocate dalla luce del sole, ormai alto in cielo. La vicinanza della lama al volto mi obbliga ad incrociare gli occhi per osservarla. Una goccia di sudore scende dalla mia fronte, percorrendo tutto il lato destro della faccia, fino a colare giù dal mento per poi infrangersi sul candido manto nevoso.
    Deglutisco a fatica, mentre il mio sguardo incrociato si districa per spostarsi su chi brandisce la spada. Solo ora metabolizzo il fatto che, se quella fosse una spada vera e a brandirla fosse un nemico, dovrebbero raccogliere la metà destra ed unirla alla sinistra, per celebrare un degno funerale. Il momento per crogiolarsi nel panico è già finito. L’offensiva nemica prosegue senza possibilità di ribattere.
    Altri due fendenti tagliano l’aria e, con poca sorpresa, l’effetto è esattamente sovrapponibile a quello sortito dall’attacco precedente. Non riesco nemmeno a schivare le successive due finte spadate.
    Probabilmente in buona fede, il mio avversario non fa altro che aggiungere umilianti sfottò , continuando a fermare la lama a pochi millimetri dalla mia pelle. Scena umiliante, ma quantomeno priva di dolore.
    Il richiamo all’attenzione di Ren mi strappa dai pensieri. È probabilmente deciso a sferrare un vero attacco, adesso.
    Il doppio fendente parte dal mittente e arriva dritto al destinatario. La mia lama si alza solo qualche millisecondo dopo In un disperato tentativo di difesa. Lo sterno subisce due potenti bastonate che, oltre a togliermi il fiato per qualche secondo, mi fanno perdere l’equilibrio. Cado a terra in preda all’affanno.

    *Pant*Oh, proprio una… bella… mossa.

    L’impatto del sedere sulla fredda neve non è proprio il massimo, soprattutto quando l’effetto del freddo ti costringe ad inspirare oltre il limite dei polmoni ed il tuo corpo è impossibilitato a farlo a causa della botta appena presa al petto. La mano destra viaggia verso lo sterno a tentare di estinguere il dolore massaggiando la zona interessata. La sinistra, al contempo, cerca un appoggio sul candido manto nevoso, per permettermi di sollevare la schiena. Ancora in debito d’ossigeno, ora osservo intensamente il mio avversario. Se ci importasse qualcosa degli schieramenti politici, credo proprio che sarei morto già qualche minuto prima.
    La mano destra molla il petto, recandosi nuovamente a brandire la katana. Ho ancora energie a sufficienza per essere malmenato ulteriormente. Non sarebbe così se Ren avesse fatto sul serio sin dall’inizio.
    La spada di legno trafigge la neve con la punta, conficcandosi per circa venti centimetri, permettendomi di utilizzarla come perno per sollevarmi in piedi nuovamente, seppur barcollante.
    Un’espressione ibrida tra un sorriso beffardo e una smorfia di dolore mi si dipinge sul volto, mentre sposto lo sguardo dalla mia lama al mio avversario e viceversa.
    La mia offensiva improvvisata inizia repentina: lancio la spada di legno tra I piedi di Ren con il solo obiettivo di spostare la sua attenzione dalla reale offensiva che avrà luogo immediatamente dopo.

    source



    Una breve corsa ad occhi sgranati, un balzo di circa un metro e mezzo ed il tentativo di apportare un calcio esattamente allo sterno del mio avversario. Nessuna spada, nessun mezzo oltre al mio corpo. Forse disonorevole per un samurai, ma in questo momento mi importa poco. Forse mi sono lasciato un po’ prendere, eh? Successivamente non mi resterebbe che ricompormi e riafferrare la spada dalla neve. A questo punto dell’offensiva, non mi resta che tentare nuove disperate mosse. Un primo fendente parte con l’intenzione di colpire il fianco destro del mio avversario; un secondo, diretto alla caviglia sinistra, sarebbe perfetto per destabilizzarne l’equilibrio qualora andasse a segno. In ultima istanza, data la posizione favorevole, non potrei esimermi dal tentare di colpire Ren con un’ultima gomitata all’addome. Nessun uomo in grado di sorprendere il proprio avversario quanto un uomo disperato.

    Sorrow
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    S:50
    AeJ: Lancio della katana tra I piedi di Ren (Ho sottratto la resistenza, ma l’ho contata come un’azione di supporto, in quanto non eseguita a scopo puramente offensivo, in caso modifico); Entrata dinamica al petto; 2x Fendenti; Gomitata all’addome.
     
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    Il ragazzo non si rivelò minimamente in grado di stare dietro ai miei movimenti ma non per questo si arrese. Anzi riprese lo scontro con nuova foga ed un approccio tutto suo.

    Bravo ragazzo! Forza!

    Arrivò persino a scagliare la sua arma come diversivo, la cosa mi fece storcere un pò il naso sinceramente, un Samurai non dovrebbe separarsi dalla sua arma, ma quello che ne seguì fu molto interessante. Scattò verso di me con un ardente fuoco negli occhi, provando a riversare tutto se stesso in un potente calcio volante, al ché, curioso di vedere come si sarebbe evoluta quell'offensiva, tentai una rapida uscita laterale e lo osservai mentre riprendeva la spada. Nuovi fendenti giunsero, uno al fianco destro, che provai ad evitare frapponendo la mia spada sinistra, ed uno alla caviglia per il quale volli tentare semplicemente di sollevare la gamba d'appoggio facendo fluire la finta lama. Fu quindi la volta di un nuovo attacco, questa volta una gomitata. Come mai questo ragazzo prediligeva tanto gli attacchi senz'arma? Iniziai a cercare di comprenderlo fino a decidere di non schivare quell'ultimo colpo, semplicemente mi apprestai a contrarre con forza all'addome, intenzionato ad incassare. Volevo provare sulla mia pelle la sua determinazione!



    Azioni:
    Schivata -1
    Parata -1
    Schivata -1
    Parata muscolare -1

    Resistenza 392 - 4 = 388
    Stamina 350
     
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    Sorrow

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    Edited by Ten - 11/4/2020, 15:01
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Responso nr. #3


    Attacco -:Sorrow
    Entrata dinamica al petto: 50+50+5+3+7=105 Fallisce per inferiorità combattiva
    Fendente:50+50+9=109 Fallisce per inferiorità combattiva
    Fendente:50+50+11=111 Fallisce per inferiorità combattiva
    Gomitata:50+50+6=106 Riesce perché incontrastata

    Difesa -:Ren Natsume
    Schivata:85+85+12=182 Riesce per superiorità combattiva
    Parata:85+85+1=171 Riesce per superiorità combattiva
    Schivata:85+85+11=181 Riesce per superiorità combattiva
    Parata muscolare: Riesce a prescindere[Assorbe tutto il tutto (15-45=0 danni)]

    Danni:
    Sorrow:
    Ren://


    Narrazione Turno:
    L'allenamento continua con Sorrow che cerca di sorprendere il suo avversario distraendo con il lancio della sua arma prima di lanciarsi con un calcio in pieno petto contro di lui, solo per poi riprendere la sua arma, cercare di assestare una coppia di fendenti ed una gomitata nell'addome, purtroppo per lui però non c'è storia: Ren evita senza alcuna difficoltà i primi tre attacchi e pur non facendo nulla per evitare l'ultimo se non contraendo i muscoli non viene nemmeno scalfito dal gomito del ragazzo che quasi rimbalza via trovando un ostacolo quasi scolpito nel marmo. Riuscirà mai Sorrow a scalfire il suo avversario?


    Situazione Finale:
    Ren e Sorrow a tre metri di distanza, attacco al primo




    Commenti Arbitro: //
     
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    Le mie manovre difensive furono più che efficaci, uno dopo l'altro, gli attacchi del giovane, si sfaldarono come neve al sole.

    Ragazzo, hai molta strada da fare... Ma in te sembra esserci quel che serve per riuscire a brillare... Devi solo trovare il tuo cammino!

    Al che abbandonai la posizione di guardia proponendo le spade e facendogli cenno di seguirmi nuovamente in bottega.

    È evidente che la classica via del Kenjutsu non fa per te, ma il mondo è bello perché vario...

    Sorridendo avrei quindi depositato le spade di legno nell'apposita teca e mi sarei diretto al bancone, recuperando il wakizashi da riparare.

    Ora mi metterò a lavoro, non mi ci vorrà molto... Tu puoi aspettare qui o fuori, fa come vuoi...

    Mi sarei quindi diretto verso il retro apprestandomi a riportare al suo antico fasto quell'arma. Non era ridotta poi così male ma era certo che avesse bisogno di una messa appunto. Mi ci volle all'incirca un'oretta per tutto ed al termine del lavoro sarei tornato da Sorrow con quella lama più lucente che mai.

    Ecco a te... Per quanto riguarda il pagamento... Devo dire che non mi hai sorpreso più di tanto... Ma ho visto qualcosa in te... Hai del potenziale e vorrei vedere il tuo stile di combattimento, quando lo avrai trovato... Perciò vai pure... E tornata quando ti sentirai pronto per mostrarmi il vero te... A quel punto deciderò se gastro pagare o no per questo lavoro...

    Non c'era altro, il ragazzo sarebbe stato libero do andare con la sua preziosa lama mentre io, soddisfatto del tempo trascorso, mi sarei rimboccati le maniche per tornare a lavoro.



    E la chiudiamo qui :B): non so se Ten abbia intenzione di fare il post finale o gli vada bene chiudere così...
     
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    Sorrow

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    Sono immobile. Gli occhi sgranati ed il respiro affannoso sono testimoni di un momento estremamente concitato. Gli attacchi sono andati tutti a vuoto e il mio gomito è ancora a contatto con l'addome contratto di Ren, come se fossi adagiato su un mobile di legno. Non sono riuscito a turbarlo nemmeno con gli attacchi fisici da disarmato, completamente inconsueti per un samurai.
    Deglutisco amaramente, mentre alzo lo sguardo in cerca di quello di Ren, che si mostra particolarmente sereno. Beh, lo sarei anch'io in una situazione di supremazia totale. Ritornato alla mia posizione, noto con sorpresa che il samurai dai capelli smeraldini abbandona la posizione di guardia. Io assumo nuovamente la mia, credendo che stia per partire con un nuovo attacco, ma così non è. Ha intenzione di terminare qui l'incontro. Non mi sono mostrato nemmeno all'altezza di una sconfitta onorevole? Credo sia più probabile che non voglia perdere tutta la giornata a combattere annoiandosi, piuttosto.
    Resto sorpreso dal suo dire. Secondo lui non sarei portato per l'arte della spada. Che sia vero? Di certo ha molta più esperienza di me come samurai e sembra un vero luminare per tutto ciò che concerne l'arma bianca. Beh, non è questo il momento di porsi quesiti tanto importanti. Mi limito ad annuire ed accogliere l'invito a rientrare in bottega. Seguo meccanicamente i suoi passi con aria spenta, ma non nascondo che questo scontro ha riacceso in me una fiamma sopita da parecchio tempo.
    Mentre il lavoro di restauro sulla spada inizia, non mi resta che guardarmi intorno per la bottega, in cerca di qualcosa che riesca a cogliere il mio entusiasmo. Un po' tutto, in realtà. Non ci sono solo spade, ma armi di diverso tipo che mi immagino di utilizzare nei modi più disparati. Probabilmente Ren ha ragione: non sono molto portato per la spada, ma potrei dare il meglio di me con altre armi o, perché no, nel corpo a corpo!
    Finito il lavoro, l'arma mi viene restituita in condizioni immacolate, meglio ancora di come mi sia stata consegnata originariamente. Il fabbro, probabilmente in un impeto di gentilezza o nella voglia di tirarmi l'ultima stoccata umiliante, mi offre il lavoro. Sorrido bonariamente, mentre porto il mio sguardo a scontrarsi con quello di Ren. Contemporaneamente la mia mano destra viaggia verso il sacchetto di monete che porto legato alla cinta, sganciandolo e lanciandolo verso Ren. La mia espressione assume ora tinte di sfida, pur non cessando di sorridere.

    Non è nel mio stile contrarre debiti che non saprò quando potrò saldare. Non c'è stato onore nella sconfitta che ho subito; permettimi almeno di non perderlo del tutto...

    Porto la mano destra sull'addome e mi lascio andare ad un leggero inchino, mentre scruto nuovamente il contenuto della bottega, per poi rivolgere un ultimo sguardo al mio interlocutore. Mi avvicino verso l'uscita come un gambero, andando indietro. Devo ancora dire l'ultima battuta:

    E sicuramente il momento di scontrarci nuovamente verrà. E non voglio che la posta in palio sia di "miseri" 150 ryo. La prossima volta metteremo in palio una delle tue armi contro il doppio del suo prezzo. E se gioco pesante, lo faccio perché so di poter vincere! A presto, Ren.

    Varcata la soglia è il momento, finalmente, di voltarsi verso la distesa nevosa del paese del ferro, pronto a recarmi dal mio malaticcio padre putativo con uno spirito rinvigorito. Chi dice che la competizione è la legna che permette al fuoco dell'anima di ardere, ha probabilmente ragione.

    Fine. Ti becchi pure 150 ryo aggratis per l'onore del mio PG :asd:
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    33 exp per Ten e 46 per Roy :hat:
     
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