[Nanakusa] Spade contro Insetti

Per Zyliath e The Dragon

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    Lìf • Piratessa Mukenin • Aburame

    Erano passati circa quattro giorni dalle cure di Ozen e con un’esplorazione approfondita e attenta trovai un angolo di mondo particolare, fatto di brutti ceffi e vecchie baracche internate nel suolo. Una sorta di villaggio antico era divenuto il tempio per la vendita illegale di oggetti rubati e proprio all’interno di quella zona trovai oggetti particolari e un particolarissimo strumento meccanico che il venditore dichiarò chiamarsi “Mosquito”. Suonava ironico ma le forme aerodinamiche di quel catorcio, la presenza di alcune ali e di un meccanismo di propulsori al posto del pungiglione lasciavano veramente poche cose al caso. Oltre al mezzo di traporto e a delle vesti nuove e abbastanza comode seppur un po’ più pesanti di quelle a cui ero abituata riuscii ad aggiudicarmi un monocolo fotografico. Era un’oggetto di supporto di incredibile comodità e non una scelta dettata esclusivamente dal denaro in abbondanza, in quanto con la perdita di un occhio avrei fatto meglio a non sforzare l’unico ancora intaccato e per questo mi parve un’ottima soluzione a cui abituarmi. Salutai quel bambino tanto caro e la dottoressa all’alba del quinto giorno, mentre avevo già congedato Xury perché mi sembrava davvero molto stupido continuare a viaggiare al suo fianco e metterlo in pericolo ad ogni sbarco ed imbarco. Quindi con una lunga mantella in lino color porpora e bordeaux, inserti d’ocra e una sorta di struttura corazzata a coprire le spalle, mi allenai a capire il funzionamento del mosquito nelle vicinanze della costa e una volta trovata una discreta padronanza mi allontanai definitivamente col forte rumore di insetto prodotto dal motore nel “ventre” dello strumento. Non ero interessata a tornare nel paese del Vortice ma decisi di rimanere in “zona” per studiare meglio quell’arcipelago di isole iniziando da una delle più famose, ovvero Nanakusa. Nanakusa veniva descritta come un’isola colma di particolari piante officinali, pulsante di un’aura naturale e probabilmente molto inospitale. Era proprio per la sua possibile inospitalità che scelsi di dirigermi lì stringendo il manubrio del veicolo e tirando dritto per godermi il primo vero viaggio in mare da sol, col cielo pregno di fitte nubi e un clima strano. Quanti anni erano passati dal primo vero faccia a faccia con le creature del mare, dal confronto con le grandi e piccole onde e dal prepotente odore di salsedine in faccia? E quanto tempo era trascorso dall’ultima volta in cui il silenzio dell’oceano faceva la voce grossa come un re nobile in un banchetto di guerrieri? Fu con la fuga da Ame che riuscii a recuperare una parte di quella libertà che m’era stata sottratta dalle imprevedibili azioni del mondo, eppure perché al tempo stesso covavo un angosciante tormento nel petto? Semplice: avevo trovato la libertà togliendo al mare il suo ruolo di giudice e boia, uccidendo qualcuno per proteggere qualcun altro quando io stessa non avrei voluto ergermi a giudice e boia ma soltanto ad avvocato. Con le conoscenze navali a mio favore, una distinta bravura nell’orientamento e un più largo spettro visivo favorito dal monocolo fotografico mi diressi verso l’isola impiegandoci circa un giorno intero e senza il favore del tramonto al mio arrivo, ma con un tempaccio ad accogliermi e poche luci visibili sulla zona costiera. Poco male per me che avevo trascorso una vita intera a lottare contro burrasche, zone di vortici spacca-navi, tempeste di folgori e creature così giganti da proiettare la loro ombra su quella del sole stesso e renderlo piccino piccino. E Ame? Quanta gavetta nel villaggio bagnato spesso e volentieri -più spesso che volentieri – dagli scleri del clima. Da un’analisi attenta tramite il monocolo mi parve di scrutare una serie di fitte insenature nella parte rocciosa sulla parte est di quell’appezzamento di terra galleggiante. Tali feritoie erano utilizzabili in vari modi, magari per permettere ai visitatori e agli abusivi di parcheggiare i loro relitti con più prudenza o per dare alle piante un suolo diverso per poter crescere. Per scelta e obbligo cercai di manovrare la strumentazione del Mosquito in modo da virare in quella direzione, ma tale operazione si sarebbe rivelata un po’ più impegnativa del normale visto i muscoli ancora indolenziti e delle fitte alternate tra gambe e ventre.

    Non adesso.

    Mugugnai a voce soffocata, stretta tra i denti nascosti dietro la maschera respiratoria ottenuta dall’Osu. Con quell’apparecchio in faccia non c’era praticamente alcuna porzione del mio viso che potesse risultare riconoscibile e gli abiti del tutto nuovi -a parte i Grinder e i calzoni rossi in lino – mi avrebbero aiutata nell’impresa di sembrare una perfetta estranea. Scesi con facilità al raggiungimento del capolinea e già lì ebbi modo di confermare le informazioni sull’isola ottenute nel periodo di convalescenza. Sarei riuscita a trovare un posto per riposare e a far scorta di piante?

    Resisetnza: 750
    Stamina: 1000
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    "un malus di 10 perché Lìf è giustamente indolenzita e diciamo che per la questione dell'occhio per tre eventi il master tira un dado per un'azione randomica a turno che potrebbe fallirti (diciamo che se esce 9/10 su un D10 ti fallisce l'azione)" Cit. Roxas
    Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    M.{Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
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    [Nanakusa] Spade contro Insetti




    Narrato - - Parlato - "Pensato"



    Il male, il male assoluto. Un mostro, una città devastata, un gruppo di mukenin e cyborg pronti a ribaltare il mondo, il tutto in nome di un unico dio, se così si poteva definire, di un’unica persona. Fury.
    I pochi giorni passati da quel fatidico giorno avevano lasciato logorato l’animo del giovane Senju.
    Quello che aveva visto, quello che aveva fatto, le scelte che aveva preso e la strada che aveva deciso di percorrere avevano cambiato completamente la sua intera vita, lo avevano portato a riflettere e a mettere in discussione la sua intera vita.
    La domanda che ora affliggeva il suo cuore era una sola “Io chi sono?”
    Finché non avesse trovato una risposta a questa domanda non avrebbe potuto dire di essere veramente un ninja, per questo aveva deciso di partire, per trovare le risposte che cercava.
    Nei giorni che precedettero la sua partenza si era confrontato con il suo compagno di disavventure, Kuro, anche lui finito in quella spirale che aveva risucchiato entrambi nell’oscurità più nera. Inoltre aveva passato molto tempo con la sua famiglia, i rospi, in quei giorni aveva conosciuto nuovi esemplari di quella specie unica nel suo genere, ampliando così il suo bagaglio.
    L’essere entrato in quella organizzazione lo aveva portato a conoscere gente di ogni tipo, questo lo aveva aiutato a crescere, se pur di poco, facendogli acquisire alcune conoscenze interessanti.
    Il giorno in cui partirono fu il giorno migliore fino a quel momento per Ryuga, perché sentiva di lasciarsi alle spalle quell’avventura insensata, sentiva di star a chiudere un capitolo della sua vita, aprendo una porta su di un’altro.
    Fortuna volle che i due riuscirono a farsi aiutare anche per il ritorno a casa, un ninja loro alleato li aveva condotti quasi istantaneamente nei pressi della loro dimora, se non fosse stato per lui chissà quanto tempo ci sarebbe voluto per tornare in dietro.
    Ishivar, ecco dove Fury li aveva portati. Da quel che aveva potuto reperire come informazioni su quel luogo, poteva ben dire che si trovava a settimane di cammino dal paese del fuoco.
    Una volta raggiunti i gemelli è spiegato loro la situazione Ryuga aveva abbandonato provvisoriamente quella dimora decidendo che ci sarebbe tornato solamente una volta scelta la sua via del ninja.
    I gemelli gli avevano consigliato di viaggiare verso est, gli avevano fornito una barca con la quale salpare da quel paese e dirigersi verso le isole al di là del mare. Nanakusa, isola del paese del fuoco, ecco la sua nuova meta, isola misteriosa e mai visitata dal giovane mukenin, ma a quanto detto dai gemelli assai interessante.
    Kuro era venuto con lui, ormai i due erano diventati l’uno l’ombra dell’altro.
    Giunto finalmente a destinazione poté ammirare l’isola in tutto il suo splendore, se così si poteva dire.


    - Bene Kuro troviamo un luogo dove riposare... questo viaggio è stato stancante...



    Ryuga Senju

    Resistenza: 750
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    Il destino, beffardo, ci aveva fregato in pieno.
    Risucchiati in una spirale di oscurità e distruzione: Una città cancellata dalla faccia della terra, un mostro e un esercito di mukenin e cyborg...tutto ciò in nome di un'unico dio - così si poteva definire - ovvero Fury.

    Era passato poco tempo da quel fatidico incontro, che mi aveva lasciato con un mucchio di domande a cui non sapevo rispondere, ma anche con un'unica, grande riflessione chi mi portò a rivalutare le scelte che avevo compiuto finora. A questo, alcuni giorni prima della nostra partenza - la quale fu una decisione abbastanza improvvisa da parte del mio compagno Senju, si aggiunse il confronto che ebbi con Ryuga, nella mia stessa situazione. Decisi di chiudere definitivamente con il mio 'io' da ragazzino imberbe e ignaro della cruda realtà, e di aprire un nuovo capitolo della mia vita: la vita non di un mukenin qualunque, ma di un membro del Suo esercito, con un obiettivo ben preciso: diventare il Suo Messaggero, l'angelo dalle cristalline ali cremisi. Per divenirlo, però, avevo bisogno di lasciare, seppur temporaneamente, il Palazzo di quella terra che - scoprii in quei giorni - era Ishivar, ed era abbastanza lontana dalla Terra del Fuoco. E, neanche a chiederlo, la partenza di Ryuga cadeva a fagiolo.

    Il giorno della partenza, in maniera innaturale, sentii una sorta di dispiacere - se si può definire così. Da quello che potevo intuire, il nostro primo obiettivo era proprio la Terra del Fuoco - più precisamente, la nostra dimora precedente. Madama Fortuna ci arrise: infatti, un ninja nostro alleato ci portò quasi istantaneamente alla nostra destinazione. Mentre Ryuga spiegava ai gemelli cos'era accaduto, io rimasi in disparte, in silenzio. Una volta lasciata la vecchia dimora, ci dirigemmo verso est.

    Più precisamente, vero un'isola chiamata Nanakusa, al largo del Paese del Fuoco: l'avremmo raggiunta grazie ad una barca forniteci dai gemelli. Non ci ero mai stato, e non l'avevo mai sentita nominare prima d'oggi, ma quando arrivammo a destinazione, sembrava un piccolo paradiso terrestre in mezzo a guerre ed omicidi.

    Bene Kuro troviamo un luogo dove riposare... questo viaggio è stato stancante... - mi disse Ryuga rivolgendosi a me. Aveva ragione, in fondo: era stato un viaggio abbastanza stancante. Essendo approdati in un'insenatura nascosta, notai una piccola rientranza, simile ad una grotta.

    Laggiù - quella grotta dovrebbe fare al caso nostro, Ryuga. - replicai, semplicemente, con un'innaturale freddezza.

    Eppure, avevo il presentimento che - nonostante la zona del nostro approdo fosse apparentemente deserta di persone - qualcuno fosse nei paraggi...
    Solo il tempo avrebbe convermato o smentito la mia sensazione...
    Stamina: 500/500
    Resistenza: 500/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Oto [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubba Rifinita [+125 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Filo d'Acciaio x20m, Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai, Ricetrasmittente di Fury)

    Azioni:
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    Malus:
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    Note:
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    I suoni della mia operazione a riva si propagarono di qualche metro, ma a meno di un udito fortissimo di qualcuno nei paraggi non sarei stata captata da alcuna anima viva. Ovviamente non avevo considerato né ritenuto opportuno scomodare la poca gente -sempre se esistente – in quel posto, in quanto le mie uniche intenzioni erano quelle di riposare, fare scorta di piante e pianificare la possibile mossa successiva per poter poi riprendere il mare. Tornare ad Ame? Un po’ scomodo e pericoloso, dovevo provare ad evitarla fino al giorno giusto in cui sarei potuta tornare lì per scontare ciò che avevo io stessa fatto. Sentivo la pelle del viso tirare un po’ e non avevo la benché minima idea di quando non avrei sentito più alcun fastidio. La traccia di ustione certe volte era insopportabile e le recenti cure non avevano reso invisibile lo sfregio, sia a livello estetico che a livello psicologico. Di pirati con le bende ce n’erano bizzeffe, ma era mia premura recuperare almeno la vista perché altrimenti sarei finita in guai ancora più seri di quelli già passati.

    Mh.

    Accostai il veivolo su una roccia abbastanza isolata da nasconderlo ed impedirne il furto, muovendone i possibili cavalletti e calando le ali verso il ventre. L’aspetto di quel mezzo divenne ancora più somigliante ad una mosca stanziata su qualche superficie piana, mi spiazzò davvero osservare quel aggeggio a riposo. Presi poi il giusto coraggio e cominciai a percorrere la scogliera a falcate quiete e composte, fino ad arrivare sulla spiaggia e volgere l’iride destra al mare sganciando il monocolo fotografico per guardarne la maestosità, seguire le onde in procinto di raggiungere un pezzo più ampio della riva per l’alta marea e adocchiare il riflesso degli astri sullo specchio cristallino e frastagliato. Era per me un toccasana anche solo poter approcciarmi all’oceano priva di parole, sentirmi piccola in confronto ad esso e rimirare le forme che ogni volta regalava, il suono che nelle orecchie trapelava.

    Sarà meglio vedere cosa c’è in giro.

    Lo dissi apertamente ad esso, il mio confidente incapace di giudicare ma molto bravo nell’ascoltare. Mi sembrava quasi di parlare con qualcuno dotato di vita propria, giacché ad ogni mia cavolata ottenevo una risposta più violenta nelle vesti di onde indomabili e ad ogni buona idea i piedi mi si bagnavano di spuma frizzantina. I minuti trascorsero nel medesimo modo fin quando io stessa non decisi di troncare quel momento idilliaco mettendomi in cammino e rivestendo l’occhio con il monocolo. La tecnologia dell’oggetto permetteva grandi cose e con il supporto di quell’apparecchio intravidi la presenza di due figure vicine all’isola, forse turisti o abitanti del posto, o forse shinobi di ritorno dalla caccia a Qayin. Ero in grado di fare così tante congetture da far rabbrividire il maestro dei complotti, ero una maestra nel rimuginare pazientemente e la paranoia stava diventando uno dei carburanti più raffinati. Vista la mia ignoranza sugli ultimi eventi, la mancata lettura dei giornali e le scarse informazioni al mercato nero delle Onde decisi di sfruttare l’occasione per chiedere ai due sconosciuti qualche notizia sulle condizioni del “vicino” paese del Vortice, ignorando piccolissimi dettagli e la possibile scheggiatura dei loro coprifronti.

    Voi due, Lìf non volere arrecare disturbo. Siete forse superstiti di Pazzo Qayin? Lìf in cerca di informazioni.

    E non di rogne, ma quelle le avrei avute subito dopo visto anche com’ero conciata e l’apparente stato di corpo debole che per colpa di Qayin ero costretta ad ostentare. Il rotolo grande in bella mostra forse avrebbe istigato un po’ di acquolina nella bocca dei due mukenin e il coprifronte sul braccio destro non era il miglior biglietto da visita data l’effige scheggiata.


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    Vi cedo pure l'attacco in attesa di un mod per il masteraggio (e anche perchè, on parlando, la mia pg non attacca senza un giusto motivo uwu)
     
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    Parlato | Pensato | Sussurrato Kurosawa | Ryuga | Lif



    Non ero tranquillo, in quella grotta.

    Qualcosa - o qualcuno - era vicino a noi, ne ero più che sicuro. Mi misi in allerta, sforzando il mio udito più che potevo per cercare di captare qualche fruscio nelle nostre vicinanze.

    Ryuga, non siamo soli, qui intorno...ti consiglio di stare all'erta e di tenerti pronto, all'evenienza.

    Mica mi aspettavo che quel qualcuno da cui mi sentivo osservato comparisse davanti ai nostri occhi, parlando come se fossimo due selvaggi. Non sapevo se ridere oppure no. La persona in questione - per quello che intesi - si chiamava Lif. E avevo sentito solo una persona - un mukenin, peraltro - con quel nome: Lif Arnbjørg. Per quello che sapevo su di lei - ben poco - era una piratessa e membro del rinomato clan Aburame. Insetti...brutte gatte da pelare, per così dire.

    Voi due, Lìf non volere arrecare disturbo. Siete forse superstiti di Pazzo Qayin? Lìf in cerca di informazioni.

    La squadrai da testa a piedi. Avendo il viso completamente coperto, non v'era molto da notare, se non un vistoso monocolo sull'occhio destro, ed indossava una mantella sui colori - credo - del porpora e del bordeaux, con inserti tendenti all'ocra. Aveva l'aria strana, come se non fosse al meglio. Ma una cosa ben visibile era un grosso rotolo che aveva con sè - che anche lei avesse stipulato un patto d'evocazione di qualche tipo?
    Sarebbe stato il colmo se anche lei - come Ryuga, del resto - avesse un contratto coi rospi...ce ne sarebbero state delle belle.

    Potremmo essere superstiti - come hai appena detto - di Qayin...ma se vuoi che ti diciamo di più, dovrai guadagnartele, le informazioni. E prova ad indovinare come fare...

    Per farle ben comprendere cosa intendssi dire, cominciai a richiamare e mescolare il chakra: non avrei cominciato con una delle mie solite tecniche di cristallo - peraltro abbastanza riconoscibili - ma con tutt'altro: avrei invece scelto di utilizzare una tecnica Doton particolare che avevo imparato poco tempo fa: con un paio di sigilli - Cinghiale e Tigre - avrei tentato di liquefare il terreno attorno ai piedi della figura davanti a me, cercando di trasformarlo in una pozzanghera fangosa ed appicicosa, in cui - se tutto fosse andato come pensavo - sarebbe dovuta penetrare fino a metà busto.

    Mancava solo l'intervento di Ryuga, per completare il quadretto.
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    - Doton: Yomi Numa (-35)

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    // Nel frattempo, ho aperto le danze - Dragon, a te la palla :rosa:

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    [Nanakusa] Spade contro Insetti




    Narrato - - Parlato - "Pensato"



    Un’isola, una grotta, due uomini e una donna, un connubio interessante.
    Un rumore aveva attirato l’attenzione di entrambi i mukenin, dei passi.
    Per quanto avesse l’udito fine difficilmente non si sarebbero accorti della donna visto che in quel luogo i passi rimbombavano.
    Ella si presentò a loro facendo capire fin da subito la sua posizione.


    ”Come fa a sapere che eravamo in quel luogo maledetto? Sono sicuro di non averla mai vista fuori dal palazzo, anche se poteva essere lì sotto mentite spoglie...

    Effettivamente anche Ryuga era stato lì con abiti diversi da com’era vestito ora. Che ella fosse una dei sopravvissuti presenti alla morte del bastardo?
    Se era così poco importava, in fin dei conti non sembrava essere una minaccia, per cui Ryuga si sarebbe tranquillizzato e avrebbe iniziato ad osservare i dettagli che il suo bizzarro aspetto lì avrebbe fornito, notò su di lei diversi oggetti interessanti...


    ”Quella è una maschera respiratoria? Interessante... potrei sostituire la mia rotta...

    Stava per proporre uno scambio, informazioni per quello nella maschera, ma non fece in tempo, infatti il suo compare prese l’iniziativa e spiazzandolo proruppe con parole che lasciavano poco da intendere. Difatti Kuro partì in quarta attaccando la loro nuova conoscente.
    Ryuga non si spiegò il motivo, ma ormai non poteva farci nulla, il danno era fatto.
    Mentre la tecnica di Kuro prendeva forma Ryuga sbuffò leggermente inveendo mentalmente contro quella situazione, cercò di comporre rapidamente quattro semplici sigilli, Tigre, Cavallo, Tigre e per ultimo quello del Serpente, finito il quel avrebbe allungato il braccio destro davanti a se con il palmo rivolto verso la ragazza. Dal braccio sarebbero poi partiti una decina di pali di legno...


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    I pali sarebbero scattati verso la sua nuova avversaria, ma non l’avrebbero trafitta come ci si sarebbe aspetto, avrebbero invece cercato di avvolgerla, come si fa con un salame, provando a catturarla.
    Era un semplice come stratagemma, avrebbero potuto derubarla ed estorcerle diverse informazioni una volta catturata.




    Ryuga Senju

    Resistenza: 750
    Stamina: 1000-35=965

    Tecniche usate:
    - Tecnica della Grande Boscaglia (Daijurin no Jutsu)(-35)







     
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    La distanza tra me e i ragazzi non si assottigliò oltre perché in fondo non era necessario. Attesi una risposta dai due che fosse abbastanza convincente, così sicura di poter ottenere anche solo una mezza parola in tutta tranquillità e poi da lì far le dovute scelte nel cammino verso un luogo diverso, isolato e magari anche comodo. Stetti ad osservarli con curiosità e apatia mentre le dita lacerate percorrevano un breve cammino sui fianchi, scendendo oltre le anche per ciondolare come se non avessero nessun briciolo di forza. Di loro non m’ero fatta alcuna opinione e a differenza delle congetture e delle ansie scatenate da quel banale quesito, rimasi con uno status passivo anche quando la vista potenziata dal monocolo si posò sul coprifronte di entrambi. Il cervello divenne improvvisamente scenario di inquietanti pensieri e un ginepraio di ipotesi alla vista di quel marchio. Non che fossi preoccupata più del dovuto dall’incontro in sé e per sé, era l’approccio altrui e un silenzio inquieto ad attivarsi come formicolio sulla pelle.
    Mi arrestai definitivamente ad una buona distanza dai due e cercai di portare l’indice verso il meccanismo del monocolo perché potessi fotografare alcuni estratti di quella zona e includere i due all’interno delle riprese, questo per pura precauzione e anche perché così avrei potuto confrontare tali estratti con le conoscenze che m’ero fatta tra i vari mercati clandestini delle isole.

    Mh. Lìf crede di avervi già visto da qualche parte, soprattutto tu.

    E una volta scattate le foto il braccio si espose ancora scivolando in basso, ponendosi parallelamente al terreno e in direzione di Ryuga. Li degnai di particolari attenzioni in maniera equa e con un po’ di impegno mi parve familiare anche il volto di Kurosawa e con tali vantaggi avrei potuto farmi due conti sulla situazione. L’impossibilità di leggere nella mente dei ragazzi i loro piani non mi dava gran sicurezza, non potevo sapere quanto i pezzi della mia collezione potessero far loro gola né mi aspettavo una rapida dichiarazione ostile come risposta ad una normalissima domanda.

    Potremmo essere superstiti - come hai appena detto - di Qayin...ma se vuoi che ti diciamo di più, dovrai guadagnartele, le informazioni. E prova ad indovinare come fare...


    Inclinai la testa con aria incerta e spiazzata, ma da lì a poco la smorfia innocente divenne piena di sconforto e rassegnazione. Cavoli, perché doveva finire sempre in quella maniera? E io non l’avevo nemmeno cercata, ero realmente così sfigata? Mi spettava un destino pieno di battaglie non volute con cui riempire il diario per i posteri e le future generazioni di sognatori, con un cammino verso il baule in cui depositarlo ben avvolto dall’ignoto.

    Non era ciò che Lìf voleva, ma sembra che questo sia unico modo per voi di rispondere. Vostre madri non avervi insegnato la bellezza di semplici risposte?

    In quel momento ebbi come la sensazione che al mondo ninja mancasse qualcosa e che ogni singola persona cresciuta in quelle terre fosse maledetta in svariati modi. Mi mancavano tanti dettagli, ma ero convinta e onorata di essere cresciuta tra i pirati con la loro lealtà e forza a dosarsi in maniera equilibrata nella mia educazione. Snudai i denti -cosa che la maschera avrebbe nascosto – nel percepire l’improvviso pericolo in avvicinamento, quella sensazione a cui ero già stata sottoposta tante volte. Gli insetti presero ad oscillare con veemenza sotto la pelle in via di guarigione, gridando qualcosa con i loro ronzii incessanti e cominciando a manifestare la volontà di evadere in massa. Ciò che tuttavia feci fu limitarmi a studiare i due e ad accogliere quel mutamento del terreno con un controllo costante di piedi e gambe e cominciando a richiamare il flusso di energia per domarlo, plasmarlo e espanderlo in una massa corposa dal petto ad ogni apparato racchiuso nei confini del mio essere. I muscoli, le ossa, la pelle e via via tutto di me si sarebbe tramutato -con la ovvia consapevolezza di poter fallire date le mie condizioni ancora precarie – in una materia a portata di mano… o di piedi, sfruttando la medesima attrazione esercitata dal giovane. Tramite una preventiva fusione col terreno avrei provato a discendere nelle profondità del suolo per evadere dalla loro combinazione di attacchi e cercare di spostarmi direttamente alle loro spalle, andando a memoria. Non sarei nemmeno uscita, limitandomi a restare lì senza batter ciglio.

    Resistenza: 750
    Stamina: 1000-25=975
    AeJ: Assimilazione di Tutto il Creato: Tecnica della Prevenzione dell’Attacco (Hiru Banshō: Bōka no Jutsu) per scomparire sotto terra.

    Status corrente:
    "un malus di 10 perché Lìf è giustamente indolenzita e diciamo che per la questione dell'occhio per tre eventi il master tira un dado per un'azione randomica a turno che potrebbe fallirti (diciamo che se esce 9/10 su un D10 ti fallisce l'azione)" Cit. Roxas
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    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
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    Responso nr. 1


    Attacco Kurosawa Guren & Ryuga Senju:

    Attacchi Kurosawa

    CITAZIONE

    1. Palude infernale: 100+90+14+(D20)8 = 212 [Fallisce per inferiorità combattiva]


    Attacchi Ryuga:

    CITAZIONE

    1. Tecnica della grande boscaglia: 200+150+14+(D20)2 = 366 [Riesce per superiorità combattiva]


    Difesa Lìf:

    CITAZIONE

    1. Assimilazione di tutto il creato: D10 = 4, 205+145+15+(D20)2-10 =357 [Fallisce per inferiorità combattiva]


    Danni:

    Kurosawa & Ryuga : ///
    Lìf: 60+37+(D20)17=114



    Narrazione Turno:
    Edito dopo con la narrazione completa


    Situazione Finale:
    Ryuga e Kurosawa a 4 metri da Lìf, Lìf è nella presa lignea ( :asd: ) di Ryuga, attacco a Lìf.


    Commenti Arbitro:
    Facendo l'arbitraggio mi sono spaventato da quanto Yama fosse stato fortunato coi dadi, poi mi sono ricordato il malus di -10 che ho dovuto dargli per l'infermeria e niente ti sei beccato 114 danni in faccia. Il prossimo turno puoi liberarti dalla presa (però ti costerà un'azione non di supporto, solo una in quanto hai CC e Nin più alti rispetto a Ryuga) e poi provare a contrattaccare. Niente da dire, lo screen dei dadi ve lo metto sotto spoiler. Ah, giusto, cercate di dirmi le distanze corrette, mi sono basato più o meno su quanto letto e sulla tecnica di Dragon. Per dubbi MP.
     
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    Lìf • Piratessa Mukenin • Aburame

    C’era un divario tra i due giovani difronte, me ne resi conto fin dal principio vedendo la rapidità della presa lignea sopraffare quella della terra, che cominciò a vibrare oltre l’avvolgimento di quelle radici taglienti. Fu un brutto colpo per me sottostare al controllo dell’altro, a quel suo attacco che non solo fu più rapido della mia trasformazione ma incise su alcune ferite riaprendole. Inevitabilmente la cosa mi diede non poco fastidio perché Ozen aveva dedicato parte del suo tempo a curarmi e non era nei miei piani incontrare qualcuno di ostile durante la guarigione, quindi nel momento in cui fui stretta nella morsa ruvida e scura ammisi quello stato d’animo turbato con uno schiocco della lingua sotto il palato.

    Tch.

    Ciò che la mente trovò logica da fare, oltre a sopportare fitte sparse su tutta la pelle e la tensione delle fibre muscolari compattate in pochissimo spazio, fu quella di ordinare al corpo di muoversi. Cercai quindi di dimenarmi nella stretta per puro comportamento difensivo e automatico, riflesso di una preoccupazione che velocemente avrei dovuto sedare manco si trattasse del temuto coronavirus. Le parti che reputai più difficili da gestire erano quelle dalle spalle ai fianchi, perché seppur potessi gestire le singole dita affusolate e raggiungere i calzoni rossastri in superficie e pigiare delicatamente la pelle delle cosce non mi era possibile muoverle oltre, magari unirle per poter comporre dei sigilli.

    Lìf forse sbaglia a giudicare voi in maniera equa. Tu volevi agire prima, ma lui averti preceduto. A logica Lìf dedurre che tu essere più veloce di lui e magari tu più debole di lui.

    Tornai ad inclinare il capo a sinistra per poter scrutare i due ragazzi vicendevolmente, partendo da Ryuga con quei complimenti non ironici e finendo su Kurosawa con un commento al vetriolo. Avevo percepito la terra vibrare in anticipo, ma dato che il legno era spuntato dal braccio e non dal suolo mi venne in mente di elaborare quella valutazione. Intendiamoci, di loro non conoscevo nient’altro che rimasugli di volti visti sui famosi manifesti della criminalità e avrei potuto commettere tranquillamente una valutazione errata, ma la passività non mi si addiceva per niente al contrario del masochismo. Due individui incontrati per caso su un’isola poco abitata mi si stavano rivoltando contro e io, di punto in bianco, li stavo istigando a picchiarmi ancora di più? Un’ottima resa Lìf. Comunque sia era necessario che mi liberassi di quella morsa in maniera tale da prevenirne una nuova, magari da punti difficili da percepire e per di più letale. Non stavo sopravvalutando gli avversari giacché l’unica “gemma” ancora intatta e sigillata tra le palpebre ne inquadrava attentamente i profili già conservati nella memoria del monocolo. Come una camera di infusione il petto cominciò ad impastare il chakra e a trasferirlo il più rapidamente possibile verso l’amplificatore di Dosu, una camera di risonanza costruita dagli artigiani ninja e infilata in pianta stabile al braccio sinistro. Non mi serviva un movimento secco ma anche un minimo contatto con una superficie sarebbe bastato a rilasciare un quantitativo indicibile di onde sonore favorito da una riserva di stamina notevole. Anche solo un colpo, una carezza sul pezzo metallico e quel rimbombo avrebbe raggiunto ben volentieri le orecchie dei ragazzi, talmente incisivo da ledere i timpani. Ma non fu l’unica cosa che avrei fatto, sempre senza scappare. La scarsa presenza di illuminazione e lo stato in cui mi trovavo coinvolta facevano al caso “nostro”, camuffando adeguatamente le volontà degli insetti che in massa cominciarono ad uscire dalle zone più basse del corpo e in un nugolo tetro al pari del buio circostante. Una massa enorme e affamata si sarebbe disposta in un plotone compatto inondando l’area come un’onda travolgente. Un miasma volante e semovente, non venefico ma ghiotto di quella linfa che i due ragazzi sprigionavano o contenevano a seconda del loro stesso volere. Essendo da sola contro due c’era seriamente bisogno che mi impegnassi e che sforzassi il corpo con consapevolezza per nutrire le creature e renderle ancora più attente, veloci, crudeli e quindi diedi loro più vigore impregnandoli copiosamente di energia.

    Ora.

    Dividendosi in maniera equa con un’apertura distaccata e netta sul fondo del suolo avrebbero cercato, risalendo verso il cielo una volta raggiunte le spalle altrui, di fiondarsi in picchiata sui due avvolgendo entrambi da tutti i lati e asserragliandoli per chiudere tutte le uscite. Il loro vibrare continuo avrebbe simulato il suono del vento irruento durante una tempesta, circolando in maniera oraria e a velocità notevole. Essendo neri e non disponendo di un sistema interno di chakra sarebbe stato complicato per gli avversari distinguerli nelle condizioni attuali e l’alto numero di presenze avrebbe generato molta confusione nelle loro orecchie al punto da creare disorientamento. Inoltre col braccio occupato a trattenermi e gli sguardi convogliati sui miei strumenti sarebbe stato tutto -forse- più facile per le creature e tenersi occupato in un modo levava a Ryuga una buona parte delle scelte fattibili e che magari non coinvolgessero anche il suo amico. Durante quel processo messo in atto dagli insetti della distruzione io cercai un altro genere di collaborazione, meno disturbante e endogena ai sensi altrui, capace di apportare sollievo al corpo e alleviare la botta incassata. Era davvero necessario che continuasse a stringermi così, come la bella donzella che in realtà non ero?

    Resistenza: 750-114+100=736
    Stamina: 975-60-50(rilascio insetti)-80-50=735
    AeJ:
    Attacco Sonoro (Kyomeisen) - 60 punti chakra ---> 70 danni base + Potenza Magica/2 (raggio: 20 metri)
    Rilascio 200 insetti distruttori + Tornado di insetti potenziato con lo Sforzo extra massimo
    Sfruttamento degli insetti della rigenerazione (+100 res)

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    [Nanakusa] Spade contro Insetti




    Narrato - - Parlato - "Pensato"



    Lo sconto era iniziato, Kuro partì all’attacco, ma Ryuga fu più veloce di lui e non solo, infatti fu più veloce persino della ragazza riuscendo a cingerla con i suoi fasci lignei.
    Ora era alla sua mercè, avvolta dal legno e impossibilitata ad alcun movimento fisico, eppure la calma che le si leggeva nel volto era assai strana, come se non le importasse di quella presa.


    ”Che abbia un asso nella manica? Stiamo attenti...”

    Improvvisamente un rumore assordante, per Ryuga, giunse ai suoi orecchi. Era un attacco sonoro generato dalla ragazza, infatti essa aveva sfruttato la copertura data dal legno per attaccare senza essere vista.
    Le orecchie sensibili di Ryuga iniziarono a dolere, non poteva fare altrimenti, doveva ripararsi da quel suono. In fin dei conti non sapeva quanto sarebbe durato, ma sopratutto che danni avrebbe causato alla grotta. Per cui quasi istintivamente decise di provare a fondersi con il terreno tramite la sua tecnica dell’assimilazione. Così facendo avrebbe potuto aspettare la fine della tecnica avversaria e ponderare ad un eventuale contrattacco.
    Il legno si sarebbe staccato dal suo braccio come un cerotto usato, mentre richiamava velocemente il chakra, cercando al contempo di dargli un extra per velocizzare la situazione, prima si infilava nel terreno prima quel dolore alle orecchie sarebbe passato.
    Mentre entrava nel torbido terreno un altro rumore giunse alle sue orecchie, come lo sbatter di una miriade d’ali.




    Ryuga Senju

    Resistenza: 750
    Stamina: 965-35-50=880

    Tecniche usate:
    - Sforzo extra (-50)
    - Assimilazione di Tutto il Creato: Tecnica della Prevenzione dell’Attacco (Hiru Banshō: Bōka no Jutsu)(-35)









    Mi scuso per il post breve ma in questi giorni non ho molto tempo per postare :gne:


    Edited by The_Dragon - 28/2/2020, 10:04
     
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    Troppo lento. Maledizione.

    La tizia era riuscita ad evitare la mia palude, ma non le radici di Ryuga. Sembrava che fosse già finita, con la ragazza che era prigioniera del legno...Praticamente alla nostra mercè. Ma non mi sarei certo aspettato che se ne uscisse così.

    Lìf forse sbaglia a giudicare voi in maniera equa. Tu volevi agire prima, ma lui averti preceduto. A logica Lìf dedurre che tu essere più veloce di lui e magari tu più debole di lui.

    Che rispetto al mio compagno ero meno forte, era vero - in fondo: ma solo perchè ero più lento non significava che ne ero più debole. E, costi quel che costi, gliel'avrei dimostrato, certamente. Ma non aveva idea di cosa fossi realmente capace, in quant avevo tenuto nascosto il mio 'asso nella manica'.
    Improvvisamente, però, avvertii un rumore lancinante che mi fece indietreggiare di qualche metro, cogliendomi totalmente alla sprovvista.

    Maledetta stronza...aspetta che mi riprendo, poi ti faccio diventare una bella statuina da lasciare qui, oh si...hai decisamente beccato il Guren sbagliato da stronzeggiare!

    Speravo che fosse solo quello ma, per grandissima sfiga, non era finita lì: poco dopo, infatti, nonostante il leggero disorientamento postumo dall'onda sonora, sentii il ronzio di migliaia di insetti che, come una nube, ci si stavano fiondando contro. Il mio primo pensiero andò alla grotta, in quanto era decisamente a rischio di crollo. All'esterno, riuscii ad adocchiare una roccia distante circa 7 metri da me, che sarebbe potuta tornarmi utile. Ricorrendo ad una serie di sigilli, cercai di collegare dei fili di chakra alla suddetta roccia, in modo da potermici sostituire per quantomeno evitare il crollo della grotta - e, se fossi stato più fortunato, anche gli insetti.

    Il fatto che costei potesse usare tecniche sonore mi lasciò a riflettere su una strategia alternativa alle ondate di cristalli a cui ero abituato: ero assai conscio che un'onda sonora è capace di disintegrare il cristallo come se nulla fosse...ma non mi sarei dato per vinto - neanche per sogno.
    Stamina: 465-55= 410/500
    Resistenza: 500/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Oto [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubba Rifinita [+125 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Filo d'Acciaio x20m, Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai, Ricetrasmittente di Fury)

    Azioni:
    - Sforzo extra (-50)
    - Kawarimi no Jutsu con una roccia a circa 7 metri da me (-5)

    Malus:
    ///

    Note:
    ///


    // Non è un granchè, ma non ho proprio avuto tempo questi giorni a farlo meglio...cercherò di migliorare in seguito! :rosa:

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    Attacco Lìf:

    Attacchi Lìf

    CITAZIONE

    1. Cura tramite insetti: Riesce automaticamente

    2. Attacco Sonoro (Kyomeisen): D10=8, 205+145+8+(D20)13-10=361 [Riesce - Incontrastata]

    3. Espulsione insetti: Riesce automaticamente

    4. Mushitatsumaki - Tornado di Insetti: D10=8, 205+145+19+(D20)9+20(S.F)-10=388


    Difesa Kurosawa Guren & Ryuga Senju:

    Difesa Ryuga:

    CITAZIONE

    1. Assimilazione di tutto il creato:200+150+15+(D20)4+20(S.F)=389 [Riesce per superiorità combattiva]


    Difesa Kurosawa:

    CITAZIONE

    1. Kawarimi no Jutsu: 100+90+2+20(S.F)+(D20)11=223[Fallisce per inferiorità combattiva]


    Danni:

    Lìf: ///
    Kurosawa: 136+234=370
    -Attacco sonoro:70+55+(D20)11=136
    Tornado di insetti: 150+55+20(S.F)+(D20)9=234
    Ryuga: 136
    -Attacco sonoro:70+55+(D20)11=136



    Narrazione Turno:
    //


    Situazione Finale:



    Commenti Arbitro:

    Dadi dei danni
    Dadi Kurosawa
    Dadi Ryuga
    Dadi Lif
     
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    [Nanakusa] Spade contro Insetti




    Narrato - - Parlato - "Pensato"



    L’assimilazione avvenne con successo, ma il colpo sonoro si fece sentire e non poco. Ryuga, nascosto nella terra, sentiva il suo intero corpo ancora vibrare per il colpo ricevuto, anche se realmente era fermo immobile.

    ”Wow che batosta!”

    Il ronzio che sentiva nelle orecchie inizialmente lo aveva scambiato come una conseguenza del colpo subito, ma pian piano si rese conto che tale rumore proveniva da sopra la sua testa. Alzò lo sguardo per capire con cosa aveva a che fare, insetti, una miriade di insetti stava invadendo la caverna.

    ”Quindi non mi ero sognato quel rumore... che sia un...”

    Si prese qualche secondo per meditare meglio su tutto quello che stava succedendo lì fuori.
    Che la ragazza fosse un Aburame? Questa era la domanda rimasta sospesa nella mente del giovane Senju che, grazie alle sue conoscenze poté facilmente dedurre un po’ di cose sulla sua avversaria, ma ora doveva trovare una soluzione per salvare Kuro e rendere inoffensivi sia quei maledetti insetti che la loro padrona.


    ”Non ho molta scelta... spero solo che la grotta regga... oh vabbè non è un grosso problema questo...”

    Ryuga si sarebbe mosso velocemente. Per sua fortuna si trovavano abbastanza vicini all’ingresso, per cui per prima cosa decise di provare a spostarsi a una decina di metri da esso, cercando di posizionarsi così alle spalle del suo avversario, probabilmente ad una distanza non superiore ai 70 metri da essa.
    Poco importava la reale distanza tra i due, perché la tecnica, o le tecniche, che avrebbe usato sarebbero bastate per colmarla, in oltre sperava che quella distanza fosse sufficiente per non trovarsi invischiato in quei maledetti insetti e comunque abbastanza vicino per mantenere il contatto visivo con la lady.
    Una volta fuoriuscito dal terreno avrebbe cercato di comporre due semplici ma Lea tali sigilli, la tigre e il serpente, provando così a dar vita ad una delle più monumentali tecniche dell’arte del legno, la crescita rigogliosa, solo che stavolta avrebbe cercato di usare tali alberi non solo per provare a catturare la ragazza, ma avrebbe cercato al contempo di liberare il suo compagno dagli insetti avvolgendolo con i rami per provare ad uccidere gli insetti e liberandolo subito così che potesse essere operativo fonda subito, mentre grazie al gran numero di alberi e rami avrebbe provato ad uccidere quanti più insetti poteva, anche se dubitava di poterli colpire tutti vista la loro minuscola dimensione.
    La combinazione però non era finita lì, infatti se fosse riuscito a catturare la lady, mantenendo l’ultimo sigillo fatto (il serpente), avrebbe tentato di generare tramite il legno che avrebbe circondato la ragazza, un letale ceppo simile ad una gogna medievale che avrebbe le bloccato mani e torso impedendole ulteriormente qualsiasi movimento, ma non solo avrebbe inibito pure il suo chakra rendendola così molto più mansueta.




    Ryuga Senju

    Resistenza: 750
    Stamina: 930-150=780

    Tecniche usate:
    - Crescita Rigogliosa (Jukai Koutan)(-100)
    - Tecnica dei Ceppi Crudeli(-50)







     
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    Troppo lento - di nuovo - e totalmente impotente di fronte a lei.

    L'attacco sonoro mi lasciò completamente spiazzato: il mio cristallo, seppur resistente, non era minimamente in grado di sopportare onde sonore - il mio peggior incubo. E non solo: il ronzio degli insetti da lei generati mi disorientò non poco, lasciandomi quasi incapace di reagire.

    E la frustazione cominciava a ribollire in me. Mi sentivo un peso per Ryuga in primis, che avrebbe dovuto salvarmi la pelle DI NUOVO - ma sopratutto per Fury, perchè non mi sentivo all'altezza di essere definito come una delle sue Spade. Tutto ciò doveva cambiare, e in fretta anche - altrimenti, avessi incontrato avversari più potenti di costei, ci avrei lasciato le penne prima di muovere un dito solo.

    Perche...perchè devo sempre farmi salvare da qualcun'altro?! No...no...BASTA! Ora mi sono stancato di fare il peso morto! Non volevo usarlo, ma mi ci ha costretto..."

    Decisi di passare all'offensiva. Vidi il mio compagno che, ponendosi alle spalle di lei e davanti a me, utilizzò una delle sue tecniche di legno non solo per bloccarla nuovamente, ma anche per coprirmi dagli insetti - ottima ed ingegnosa soluzione, che mi diede non solo la possibilità di sfruttare la situazione a mio vantaggio, ma anche di ottenere una discreta visuale dell'avversaria da dietro i rami

    Sfruttando i sigilli Cinghiale e Pecora, cercai di rilasciare il mio chakra Shoton per creare non uno, ma due enormi draghi di scintillante cristallo rosa ai miei fianchi e, puntando alla mia avversaria, avrei tentato di scagliarne uno verso di lei, mentre l'altro sarebbe andato a colpire il suo avambraccio destro, con la speranza di riuscire a neutralizzare la sua fonte di attacchi sonori.

    Stamina: 410-50-36= 324/500
    Resistenza: 500-370= 230/500

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Oto [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubba Rifinita [+125 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Filo d'Acciaio x20m, Tonico Coagulante x4, Tonico da Guerra x2)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai, Ricetrasmittente di Fury)

    Azioni:
    - Sforzo extra (-50)
    - Hashou Kouryu (Drago Cadente di Cristallo) x2 (-36)

    Malus:
    ///

    Note:
    ///


    // Posto perchè è passato un sacco di tempo, e vista la situazione attuale mi è venuto un pò così... :rosa:

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    Lìf • Piratessa Mukenin • Aburame

    Il suono generato dalla cassa di risonanza esplose in un’onda radiale che, spingendosi nelle profondità di quel buco, giunse a farne gorgogliare l’ombra nascosta e a sconquassare le mura generando un tremore di rimando. L’occhio nascosto dietro il monocolo seguì lo svolgersi degli eventi e i movimenti istintivi degli insetti, ma l’imprevedibilità della vita bussò dietro l’angolo con nuova arroganza quando un gruppo di insetti non andò a segno abbastanza rapidamente da imprigionare Ryuga pur con l’effetto debilitante del frastuono magico scagliato poc’anzi. Tirando col naso con fare vago e naturale cominciai a guardarmi attorno per concentrarmi sulla zona e tentare una ricerca puramente fisica, mentre l’impellente bisogno di mangiare cresceva nella testa degli insetti a digiuno.

    Mh. Essere davvero necessario continuare? Lìf aveva solo chiesto informazioni.

    Parlare in terza persona mi riusciva ancora più facile che identificarmi diversamente e benché ora sapessi meglio giostrarmi anche grazie alla prima manifestazione del Risveglio, la lingua incarnata in me restava la più facile da gestire e quella che ritenevo più bella. Dato che parte degli insetti scagliati in precedenza non avevano una preda ben precisa tra le loro zampette, ciò che comunicavano e che facilmente riuscivo a percepire non aveva nessuna nota positiva. Benché alimentate dal mio chakra e legate al mio corpo da un patto inizialmente non voluto, sapevano ben stupirmi con i loro atteggiamenti nervosi che in qualche modo il Dna del centipede e il sapore del sigillo maledetto avevano intensificato. La lingua sbucò all’esterno con la sagacia di un fiore in primavera, come il primo animale risvegliatosi da un profondo e quieto letargo, andando poi a ruotare dall’angolo in basso a destra con un moto orario, repentino e silenzioso.

    Credo sia meglio guerriero non si agiti tanto in quel tornado.

    Si perché la particolarità del tornado scatenatosi su Kurosawa lo avrebbe scoperto lui stesso, visto che tale morsa non solo rendeva complicatissimi i movimenti ma impediva il corretto scorrere del chakra e quindi la possibilità di impastarlo, riproponendo tutto per una durata imprevedibile per via della fame continua delle bestie nere. Continuai a cercare senza farmi illusioni su un gesto altrui che dimostrasse maturità, attizzata dal ragazzo del Legno per ragioni chiare solo nella mia mente fantasiosa. Rischiarai la voce con un colpo di tosse e provando a velocizzare le cose condussi ai denti il polpastrello destro e da lì per esercitare una pressione minima ma tale da poter percepire la fuoriuscita di un rivolo di sangue utile come pegno per richiamare la figura di Gama.

    .:*Croak* Ho visto che sei un po’ nei casini, chi devo mazzuolare?:.

    L’ironia di quella testa calda avrebbe soltanto potuto rallegrare la situazione, ma in tutti i casi stava anche a lui riuscire a evitare che la situazione finisse in malo modo.

    Gama, riesci a percepirlo in qualche modo? Ho bisogno della tua corazza.

    Il suo fiuto avrebbe potuto giovare in quella situazione e per quanto fosse meno sviluppato di un naso canino, quello di Gama e dei suoi compagni era ugualmente migliore del mio anche grazie alla netta percezione dei ferormoni che -ironia della sorte – per lui non sarebbe stato complicato afferrare considerato che anche Ryuga condivideva il patto con la medesima tipologia di creature. A mia insaputa ovviamente. Biascicai tali parole riproponendo l’accento del sud, mentre la situazione incerta costringeva l’istinto a prevalere e rendeva l’adrenalina più sprezzante. La sola cosa fattibile in una situazione così incerta consisteva in una difesa a multipli strati che provai ad edificare attraverso ogni risorsa in mio possesso. Gli insetti destinati prima a Ryuga vennero in aiuto muovendosi in un fascio singolo e sviluppandosi, con le giuste premesse e la concentrazione massima, in una gabbia rotante protettiva rapidissima e compatta. Quello sarebbe stato il “guscio esterno” dell’egida e potenzialmente il primo destinato a sostenere l’attacco legnoso a cui si sarebbero aggiunti altri fattori: in primis Gama col suo corpo e la sua corazza metallica, evocato praticamente ad 1 metro da me stessa e poi da lì l’ennesima tecnica favorevole in occasioni di sopravvivenza. Provai a concentrare l’energia magica e a visualizzarla nella mente al fine di disperderla sulla pelle in una tela unita e compatta, andando al contempo a posare le dita sull’amplificatore non per generare un’onda sonora ma per replicare la formula del materiale direttamente su me sessa e veder la pelle assumere un colorito metallico. E ancora, dulcis in fundo, provai a resistere e a tendere le fibre muscolari per preservare gli organi interni e salvare l’operato di Ozen a cui continuamente pensavo.

    Resistenza: 736
    Stamina: 735-26-25-25-50(S.E)-20=589
    AeJ:
    -Tecnica del richiamo: Gama
    -Muro di insetti (i 100 destinati al tornato di Ryuga)
    -Assorbimento dell'universo per ottenere le proprietà metalliche dell'amplificatore di Dosu + Sforzo extra
    -Carica di chakra (riduce i danni di PM/2)

    Gama
    -Rintracciamento di Ryuga tramite la sua abilità (bonus Olfatto sopraffine con portata dimezzata + riconoscimento odore Ryuga (essendo anche lui un utilizzatore dei rospi)
    -Scudo difensivo per parare gli effetti del legno

    Insetti Kurosawa:
    Mantenimento tornado

    Status corrente:
    "un malus di 10 perché Lìf è giustamente indolenzita e diciamo che per la questione dell'occhio per tre eventi il master tira un dado per un'azione randomica a turno che potrebbe fallirti (diciamo che se esce 9/10 su un D10 ti fallisce l'azione)" Cit. Roxas
    Capacità varie:
    {Conoscenze Orientative e geografiche Liv. I}
    {Conoscenze Naturalistiche Liv. I}
    {Oratorie e Popolari Liv. II}
    Licenze
    {Farmacista - Conoscenze farmacologiche acquisite}
    {Chiropratico - Conoscenze anatomiche acquisite}
    Maestrie
    {Combattente ad alta Tossicità Liv. I}
    M.{Maestro dei ninjutsu Liv. II}

    Gadget:
    [Monocolo Fotografico - Occhio Dx]
    Maschera subacquea (indossata)
    Filo spinato*30mt
    Uchiha shuriken*5
    Fori d'aria di Zaku [Indossati]*2
    Amplificatore di Dosu [indossato]
    Kobashot (Medio) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Ombrello Ninja da Combattimento:. (Abnorme) - Sigillato nel Rotolo grande
    .:Hydra Bikaku:. (Abnorme) - Sigillata nel Rotolo grande

     
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24 replies since 20/2/2020, 11:11   1205 views
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