Vizi di un eremita dal manto bianco

Story mode - Jin Senju

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    [Kirigakure, Inverno 19 D.Z]
    Dei leggeri e quasi invisibili fiocchi di neve si facevano strada tra la nebbia in quel dì d'inverno. Era passato del tempo dall'attentato che, oltre a portare seri danni al villaggio, lo aveva anche privato della sua stessa guida, costringendo i Sette a prendere il comando. Un periodo di tempo che quasi tutti gli abitanti, o per lo meno quelli non impegnati al fronte, trascorsero trascinando a fatica ciò che restava del loro orgoglio, cercando al contempo di far fronte ai danni. Nel pomeriggio, il nevischio lasciò il posto ad una violenta pioggia. Non vi erano fulmini o del vento particolarmente forte, ma la combinazione di umidità data dalla nebbia e dal piovischio stava rendendo quasi fastidioso l'atto del respirare a causa della pesantezza dell'aria, e rischiava di procurare serie preoccupazioni a tutte quelle persone ancora rimaste senza una casa e costrette a trovar riparo alla meno peggio. La malinconia generale, accentuata dal fatto che non si era ancora a conoscenza delle sorti del loro Kage, rendeva difficile per chiunque concentrarsi sul proprio lavoro, in particolare per coloro costretti a scavare tra le macerie e dediti alla ricostruzione. I manovali, tuttavia, poterono contare su un aiuto inaspettato che risparmiò loro molte grane. Alle case in pietra andate distrutte ora erano sostituite delle più modeste costruzioni lignee, che riuscivano ad offrire un rifugio temporaneo a chiunque ne avesse bisogno. Non erano granché come abitazioni, e non avrebbero certo resistito all'umidità della zona, ma si trattava comunque di una valida soluzione per affrontare l'inverno ed il fatto che fossero apparse nel giro di una singola giornata non faceva che renderle ancora più speciali. Il responsabile di tutto era un ragazzo all'apparenza semplice, che nessuno avrebbe sospettato nascondesse un potere leggendario, addirittura non originario di quel luogo. Jin si era distinto nettamente in battaglia, ma ora si stava facendo notare non per le sue capacità militari, quanto per la sua, forse eccessiva, bontà. Gli bastava semplicemente unire le due mani in una sorta di pugno, e dal nulla degli innocui germogli fiorivano e crescevano a dismisura fino a diventare delle possenti radici. Queste andavano in men che non si dica ad unirsi ordinatamente tra loro, fino a formare un'abitazione. Ad osservare interessato quel processo vi era uno strano individuo, incappucciato e avvolto in un mantello verdastro. Non si riusciva ad intravedere in alcun modo il suo volto, tranne per delle lunghe ciocche di pelo bianco che sembravano pendere dal suo volto: non era chiaro se fossero ciuffi di capelli o baffi. Egli si avvicinò al ragazzo, non curandosi minimamente della pioggia. Tra i due non vi era differenza di altezza.

    Sei un talento nato, ragazzo. Quello che fai, l'aiutare queste persone, le azioni e le scelte che hai compiuto o che dovrai compiere, sono tutti eventi con cui prima o poi dovrai fare i conti... ricordatelo sempre. - disse con tono pacato, scandendo lentamente ogni singola parola. Al ragazzo quella voce non risultò essere totalmente estranea: non era sicuro di dove o quando, ma si erano sicuramente già incontrati. Il tale superò il jonin, lasciandogli in mano un piccolo foglietto di carta. Nell'attimo che Jin impiegò per rendersi conto di quest'ultimo dettaglio, la misteriosa figura era già sparita. Sulla carta non vi erano che delle coordinate, il cui tratto dei numeri sembrava suggerire fossero state scritte da una mano tremolante. Il luogo corrispondente era un punto situato nel Paese del Fuoco, molto vicino al confine con i territori dell'Impero. Il dubbio e la curiosità sarebbero bastati a Jin come motivazioni per accettare l'invito di quell'individuo?

    Stompo
    Hai il privilegio di poter scegliere la data dell'evento, come fa più comodo alla tua storia personale. L'unica indicazione è che, ovviamente, deve essere ambientato dopo la missione di Torma e Surgi e dopo gli eventi con Geralt.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Capovillaggio
    Tizio

    Aprii gli occhi. Una goccia, era solo una piccola goccia di pioggia, l'avanguardia che insieme alla sue sorelle aveva superato lo chioma arborea e aveva cominciato a coprire ogni cosa. Avevo perso il conto di che giorno fosse, a stento ricordavo il mese. Era stato il Consiglio a dirmi di prendermi una licenza, a staccare un attimo dal campo di battaglia, dal fronte, dopo il mio rapporto sulla missione e dopo la riconsegna del Mukenin erano stati categorici. All'inizio mi ero opposto, volevo fare, volevo agire, sentivo che se non mi fossi ributtato nella mischia sarebbero morti altri innocenti, come il bambino, sentivo ancora il suo sangue caldo sulle mie mani, come Katari, entrambi venivano più volte ad animare i miei sogni; alla fine però avevo trovato un compromesso con me stesso, un modo per poter aiutare gli altri stando relativamente lontano dalla missioni, dalla guerra. Mi alzai dal letto di fortuna che mi ero costruito sotto gli alberi, all'aperto, mi stiracchiai, mi sgranchii il collo, coprii distrattamente uno sbadiglio con la mano destra, del resto non ero da solo, non volevo essere maleducato. Intorno a me sentivo già i rumori dei manovali, avevano già cominciato a lavorare, il sole era a malapena sorto eppure loro si erano già messi a liberare le macerie, a spostare carriole piene di calcinacci, di legno. Mi sistemai il giubbotto ninja, raddrizzai il coprifronte e mi diressi a passo lento verso di un uomo brizzolato che stava sollevando insieme a due suoi concittadini quello che restava dell'uscio di un'abitazione. La sera prima non mi aveva voluto dire il suo nome, si era presentato solo come il capo di quel piccolo villaggio di confine, o almeno di quello che un tempo veniva definito tale, prima di dirmi che sarei dovuto andare al diavolo; gli altri abitanti mi avevano rivolto sguardi di odio, di disprezzo, malgrado facessero parte del Paese della Nebbia si erano sentiti soli, abbandonati, i pirati gli avevano portato via tutto ed il simbolo sulla mia fronte gli ricordava chi aveva giurato di proteggerli e non aveva fatto nulla. Li capivo e proprio per quello ero arrivato lì dopo giorni di viaggio, a porgere un aiuto non richiesto ma di cui avevano tanto bisogno:

    "Cosa vuoi ancora ragazzo? Ti ho già detto ieri di andartene, la tua presenza non è gradita qui."

    L'uomo non mi guardò neppure pronunciando quelle dure parole, non osavo neppure immaginare cosa dovesse aver passato per reagire in quel modo:

    "Non si preoccupi, non ho intenzione di infastidire nessuno, farò quello per cui sono venuto e mi leverò di torno, glielo prometto."

    La mia risposta non gli piacque, malgrado il mio tono fosse il più conciliante possibile:

    "No...forse non hai capito, voglio che tu te ne va..."

    Non lo stavo già più ascoltando, ad occhi chiusi congiunsi le mani davanti a me, cominciai a rilasciare lentamente il mio chakra nel terreno sottostante accanto alle vicine macerie e prima che l'uomo potesse finire di parlare dal suolo le radici cominciarono a prendere la forma di una casa a due piani interamente fatta in legno. L'uomo rimase a bocca aperta, cercando più volte di trovare qualcosa ma dire ma senza successo. Ad operazione finita riaprii gli occhi e gli rivolsi un caloroso sorriso:

    "Le sarei grato se mi dicesse di quante case avete bisogno, so che non saranno come quelle che avevate prima ma almeno potrete evitare di dormire nelle tende...come dice, il mio nome? Gliel'avevo già detto ieri, mi chiamo Jin."

    Giorno dopo giorno, villaggio dopo villaggio, cercavo di portare un po' di speranza nei cuori di chi da tempo l'aveva perduta, un modo concreto per tendere una mano a chi la guerra l'aveva vissuta nel modo peggiore. Un giorno, uno dei tanti pieni di pioggia e poco dopo aver completato una casa sotto l'ormai consueto sguardo sconcertato dei locali, vidi avvicinarmisi con passo incerto un alto uomo incappucciato sotto una verde mantella, il suo volto era celato ma si intravedevano due ciuffi pelosi, baffi o capelli era decisamente un mistero:

    "Sei un talento nato, ragazzo. Quello che fai, l'aiutare queste persone, le azioni e le scelte che hai compiuto o che dovrai compiere, sono tutti eventi con cui prima o poi dovrai fare i conti... ricordatelo sempre."

    Mi superò senza indugio lasciandomi un biglietto nella mano:

    "Grazie, ma che cos'è?"

    Abbassai lo sguardo verso l'oggetto con l'intento di analizzarlo a dovere, poi però il mio pensiero si bloccò, una lampadina mi si accese nel cervello, quella voce non era di uno sconosciuto, ero certo di averla sentita da qualche parte, solo che non riuscivo a ricordare né il dove né il quando, che fosse...

    "Mi scusi signore, ma non ci siamo già..."

    Andato, sparito, dell'uomo non vi era rimasta alcuna traccia. Mi guardai rapidamente intorno ma non lo vidi da nessuna parte, quasi come se non fosse mai esistito, avrei senza dubbio pensato di trovarmi in un sogno se non fosse stato per quel misterioso biglietto. Sempre più incuriosito dall'accaduto me lo avvicinai al volto e lo aprii, rivelando quelle che sembravano delle precise coordinate dalla grafia leggermente imprecisa per un luogo situato nel Paese del Fuoco, non conoscevo direttamente quel posto ma ero certo di poterci arrivare senza alcuna difficoltà. Una serie di domande cominciarono a farsi largo nella mia testa, chi era quel tipo? Che cosa voleva da me? Quali erano le sue capacità? O ancora possibile che mi fossi semplicemente immaginato tutto? Ogni secondo che passava faceva accrescere la mia curiosità, invano cercavo a più riprese di dare un volto ed un nome a quel tono, a quel modo di articolare le frasi, sentivo di avere quell'informazione da qualche parte nel mio cervello ma non riuscivo ad accedervi, cosa che buttava al fuoco altra benzina. Poteva trattarsi di una trappola, magari era un Mukenin che era venuto a conoscenza delle mie capacità e voleva appropiarsene, ma allora perché non mi aveva attacco in quel momento? No forse mi sbagliavo, non avevo percepito ostilità, quell'uomo parlava come se mi conoscesse, ma allora chi cavolo era? L'unico modo per poter forse avere qualche risposta era raggiungere quelle coordinate, cosa che avrebbe richiesto diversi giorni di viaggio e l'interruzione delle mie attività di ricostruzione, ne valeva davvero la pena? Riflettei sul da farsi per tutto il resto della giornata, terminando nel frattempo di completare le case di cui quel piccolo villaggetto aveva bisogno, ma già prima che il sole tramontasse avevo preso una decisione. Avrei quindi messo nel mio zaino dei pasti pronti che gli abitanti mi avrebbero obbligato ad accettare come ringraziamento per il lavoro svolto e mi sarei diretto senza indugio verso quelle coordinate seguendo un mio percorso mentale che mi sarei fatto sfruttando le mie notevoli conoscenze del continente. Il viaggio sarebbe stato lungo, difficile e avrebbe previsto un tedioso spostamento in nave, ma dovevo sapere, dovevo capire, poche erano le persone che avevo conosciuto nella mia vita a tal punto da costruirci un legame o anche solo da ricordarmele fino a quel punto, in un modo o nell'altro chiunque fosse quell'uomo voleva farmi andare in quel luogo e dal canto mio non avrei potuto continuare a fare quello che stavo facendo senza prima soddisfare la curiosità che si era impossessata di me. Sarei senza dubbio tornato a finire quello che avevo iniziato, lo dovevo a tutte quelle povere anime che ancora non avevano un tetto sotto cui poter dormire, prima però dovevo sapere, dovevo capire.



    Edited by Stompo - 8/9/2019, 10:27
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous

    A peaceful place hidden in the leaves

    La curiosità, la voglia d'avventura, o forse un improprio eccesso di sicurezza, portarono Jin alla decisione di seguire le indicazioni di quel misterioso individuo, e ad imbarcarsi per quel lungo viaggio che lo avrebbe portato a chissà quali scoperte. Certo era che quell'incontro, così fortuito, non sembrava per nulla opera del caso.
    Per il Senju non fu un itinerario semplice, anzi ci vollero ben dieci giorni di viaggio, circa tre in più del tempo normalmente richiesto, per raggiungere il luogo designato. A rallentarlo furono tutti i controlli a cui fu sottoposto da parte dei ninja di Konoha e anche della stessa Kiri, e i relativi permessi per poter attraversare i vari confini. Ormai, la diffidenza per gli estranei, e soprattutto per i viaggiatori, sembrava diventata all'ordine del giorno in quell'epoca irta di conflitti.

    Durante il suo percorso, ormai prossimo alla meta, il jonin fu costretto ad un certo punto a deviare dalla strada principale per un piccolo sentiero che venne lui indicato da alcuni abitanti del luogo, il quale si inoltrava in una fitta foresta ai piedi di una montagna. Man mano che si procedeva nel cuore della vegetazione, spoglia a causa della stagione, il terreno si inclinava sempre di più, indice del fatto che si stava iniziando a scalare la montagna. Il sentiero, prima perfettamente delineato nei suoi margini, diventava sempre più approssimativo e mal curato dopo ogni passo. Alla fine, il jonin si sarebbe lasciato alle spalle l'ultimo arbusto per ritrovarsi su un incantevole altopiano, affacciato sulla valle per la quale si estendevano i territori del Suono.
    rsz_a1f4lelrbsl_ss500_
    Il paesaggio incantevole era arricchito da un piccolo insediamento umano, formato da una passerella di legno che dava direttamente sul precipizio, circondata da alcuni arbusti isolati intenti a metter su le prime foglie, e da una sorta di "torre" piuttosto alta. Ad un'occhiata più attenta, quella che appariva come una torre artificiale, si sarebbe rivelata invece una insolita formazione naturale. Delle scale erano state incise nella roccia per far sì si potesse salire fin in cima, mentre una modesta casupola era costruita ai suoi piedi. Sulla cima Jin poteva intravedere una sorta di piccolo mulino, e una piccola passerella simile a quella che si trovava alla base, con il probabile scopo di permettere una visione accurata su tutta la valle. Proprio su di essa, seduto su una sedia dondolante, un uomo, avanti negli anni, si stava gustando la piacevole brezza. Accanto a lui, una tazza di caffè emanante un suadente odore. Nella mano destra invece teneva una pipa, nel cui fornello si stava lentamente consumando una pregiatissima miscela di tabacco. Sembrò non aver avvertito la presenza del giovane, almeno fino a quando egli non si fosse presentato dietro di lui.

    Ti sei perso, ragazzo? - domandò, senza voltarsi nella direzione di Jin, e accingendosi subito dopo a gustare il fumo. La nuvola di fumo che generò espirando fu subito spazzata via dal vento.

    Gradisci una tazza di buon caffè? - domandò poi, interrompendo il ragazzo a metà della sua risposta.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Tizio

    Mi misi quindi le gambe in spalle e mi diressi senza indugio al più vicino porto che conoscevo, sicuro che in una settimana di navigazione, marcia e scalata sarei riuscito ad arrivare a destinazione. Mi sbagliavo, nella mia mente il Continente era ancora un modo pieno di pace e gioia, dove tutto funzionava perfettamente e le frontiere erano solo un proforma, a volte sapevo essere davvero un credulone. La prima cosa che saltò evidente fu la cattiva qualità delle strade e dei sentieri, senza più il continuo controllo operato dal villaggio centrale le vie di percorrenza erano state quasi completamente lasciate a loro stesse, soltanto quelle più percorse avevano mantenuto una parvenza di normalità, ma non appena si usciva da esse ci si ritrovava davanti ponti crollati, sentieri divorati dalle radici o bloccati da alberi caduti, carri in pezzi, scatoloni rovesciati, sembrava che con l'assenza del controllo umano la natura stesse cercando di riprendere in mano la situazione. La scena che meglio riassumeva questo mio pensiero avvenne a poche ore dal porto, quando il mio cammino fu interrotto dall'attraversamento di un'allegra famigliola di conigli dal pelo grigio, rimasi sorpreso nel vedere la tranquillità con la quale questi mi passarono davanti, mi squadrano per qualche secondo per poi immergersi con tutta calma nel vicino boschetto sull'altro lato, forse il mondo stava davvero cambiando. Giungendo sulla costa dovetti fare i conti con un'altra conseguenza della guerra, ossia i poveri profughi in fuga: uomini, donne e bambini che, dopo aver preso con sé tutto quello che riuscivano a trasportare o a salvare dalle macerie che un tempo erano casa loro, si incamminavano in massa verso il mare per raggiungere un porto sicuro, anche senza la certezza di trovarne uno, smossi dalla speranza di trovare un posto migliore loro si buttavano in mare pregando che le onde li potessero portare in un luogo migliore. Vidi diverse scene pesanti alla vista, molte su cui non avevo nemmeno la voglia di ragionare, decisi fin da subito di non avvalermi del mio rango e mi misi semplicemente in fila come gli altri, sapevo che se avessi voluto avrei potuto saltare la fila ed imbarcarmi sulla prima nave disponibile, ma ai miei occhi io non avevo niente di più loro, solo molte più responsabilità e colpe. Quando arrivò il mio turno di salire, ore ed ore dopo il mio arrivo, i ninja deputati al controllo ed allo smistamento si stupirono della mia presenza, tenendomi per diverso tempo bloccato in attesa di controlli e conferme da parte del villaggio centrale, la cosa non mi sorprese molto ma fu comunque noioso e tedioso. Passai gran parte del successivo spostamento marittimo a ragionare su come fossero tutti diventati più diffidenti in un momento in cui invece si doveva cercare la massima coesione, a cosa serviva vincere delle battaglie se poi le persone non riuscivano nemmeno più a fidarsi del coprifronte che portavi con te? Di giorno fissavo le onde infrangersi sulla barca, osservavo il volo incessante dei gabbiani, seguivo il giro lento ma inesorabile del sole filo al suo tuffo nell'acqua accolto dal cielo con tinte rosate e violacee, di notte venivo tormentato dai sogni, dagli incubi, rivedevo tutti i miei errori, tutti i miei sbagli, uscivo dalla coperta a fissare la bianca luna chiedendomi quando sarei riuscito a perdonarmi, senza ovviamente trovare alcuna risposta. Tornato a terra e superato un altro tedioso controllo cominciai ad inoltrarmi un paesaggio a me molto più congeniale, un luogo che malgrado non visitavo da anni era quello che mi aveva visto nascere, il Paese del Fuoco. Non saprei spiegare bene cosa fosse, ma in qualche modo sentivo di avere un legame speciale con quei sentieri, quelle valli, quelle lussureggianti foreste, ormai avevo da tempo imparato a chiamare Kiri casa, ma quei luoghi in qualche modo mi appartenevano ad un livello molto più intimo e profondo. Inoltrando però in quel territorio mi resi ben presto conto di come molto fosse cambiato, il clima, gli anni e la guerra ne avevano notevolmente modificato la morfologia rispetto a quello che avevo studiato e memorizzato, rispetto a quello che avevo visto nei miei tanti anni da nomade al fianco dei miei genitori. C'erano anche loro nei miei sogni, ogni tanto mi domandavo dove fossero finiti, se fossero riusciti a sopravvivere, se si fossero interrogati sul mio stato, se li avrei mai più rivisti, se rivedendomi sarebbero stati fieri di me, mi mancavano, molto, anche se non lo davo mai a vedere, anche se non avevo nessuno con cui parlarne, mi mancavano moltissimo e non potevo fare a meno di pensarci, mi buttavo nello studio, nell'allenamento, ma loro stavano sempre lì, nei miei pensieri, nei miei ricordi, mi sforzavo ogni giorno di mettere a fuoco i loro visi per non dimenticarli, anche se diventava ogni giorno più difficile. Più mi inoltravo nel territorio e più il paesaggio intorno a me cambiava, la vegetazione diventava più rada, i sentieri si facevano più impervi ed in pendenza, i cartelli erano sempre più vaghi ed orientarsi diventava più complesso, costringendomi più volte a fermarmi, a volte addirittura a tornare sui miei passi. Quando ritenni di essere a poche decine di chilometri dal mio obiettivo mi imbattei in un piccolo villaggio, non ricordavo ne avessero edificato uno in quella zona ma ne fui molto felice, gli abitanti si rivelarono molto disponibili permettendomi di rifornirmi di acqua, cibo ed indirizzandomi in un brullo sentiero che loro dire portava dovevo io volevo andare, non vollero dirmi cosa si trovasse lì, non seppi dire se per ignoranza o per loro decisione, fatto stata che cominciai a percorrere quell'ultimo tratto del mio viaggio con una crescente curiosità, cosa avrei trovato a quelle coordinate? Dentro di me sperai fortemente di non aver fatto un buco nell'acqua e che davvero avrei trovato qualcosa o qualcuno, in caso contrario sarebbe stato davvero sconfortante. Fortuna o forse Fato vollero che non fosse così. Il sentiero circondato dagli arbusti infatti si aprì su uno stupendo altopiano che dominava dall'alto il vicino Paese del Suono, un piccolo ponte sullo strapiombo dall'aspetto inaspettatamente solido conduceva ad una costruzione quasi totalmente divorata dalle foglie sotto cui era stata costruita una piccola casetta. Mentre mi avvicinavo a quello che sembrava un paesaggio fantastico notai che sulla cima della torre, oltre ad un piccolo mulino a vento le cui pale vibravano smosse da una leggera brezza, vi era un signore anziano seduto su di una sedia in legno dondolante che con una pipa in una mano ed una tazza di caffé davanti a sé si godeva la piacevole vista sottostante. Sulle prime rimasi interdetto, non avevo intenzione di disturbare quello che sembrava essere a tutti gli effetti un uomo intento a riposarsi in tutta tranquillità, ma ero certo di essere arrivato al luogo indicato su quel foglietto e morivo dalla voglia di sapere se quella storia fosse tutta una coincidenza o meno. Tentando di non fare troppo rumore avrei cominciato a salire la torre, aiutandomi eventualmente con il chakra sotto le piante dei piedi in caso avessi trovato dei passaggi troppo impervi per potervi passare senza scalarli. Al mio arrivo mi sarei reso conto dell'assenza di reazione parte del vecchio, quasi come se non si fosse minimamente reso conto della mia presenza:

    "Buongiorno, mi scusi per il disturbo, mi chiamo Jin e..."

    "Ti sei perso, ragazzo?"

    L'uomo mi sorprese rispondendomi senza nemmeno voltarsi nella mia direzione, si concentrò piuttosto nel tirare una lunga boccata della sua pipa con aria rilassata prima di rilasciarne il profumato fumo all'esterno:

    "Non proprio, vede sono arrivato qui perché..."

    "Gradisci una tazza di buon caffè?"

    Venni nuovamente interrotto, questa volta con una richiesta più specifica e cordiale, sebbene il mio interlocutore non si fosse ancora voltato a guardarmi:

    "La ringrazio ma non lo bevo, ho già difficoltà a prendere sonno così..."

    La mia innocente battuta nascondeva in realtà un disagio reale, era un mio tentativo di stemperare un po' la situazione, forse in modo un po' troppo goffo:

    "Come le stavo dicendo sono venuto qui seguendo delle coordinate datemi da un signore incappucciato dal verde mantello poco prima di sparire nel nulla, siccome ero certo di conoscere quell'uomo ma non ad un punto tale da ricordarmi chi fosse, ho deciso di mettermi in viaggio e venire a controllare di persona per fare un po' di chiarezza. So che le sembrerà un discorso folle e privo di senso ma le giuro che è la verità, lei sa per caso a chi mi sto riferendo o sa perché qualcuno avrebbe dovuto darmi le indicazione per venire in questo luogo?"

    Mi resi conto di quanto le mie parole sembrassero frutto della mente malata di un pazzo, ma purtroppo erano la verità, non restava che sperare che quell'uomo mi credesse e soprattutto sapesse qualcosa di tutta quella storia.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando, ragazzo. - sentenziò il vecchio in risposta alle parole del Senju. Il suo volto non mostrava alcun segno che potesse far intendere stesse mentendo, anzi era così preso dall'assaporare il fumo della sua pipa che nemmeno sentì il bisogno di incrociare lo sguardo del ragazzo.

    Quelle coordinate sicuramente non portavano qui. Questa è la mia torre di osservazione, e ci vivo da molti anni in totale solitudine. Nessuno conosce l'esistenza di questo luogo. Però, già che sei qui e non vuoi goderti il panorama o il caffè... perché non mi aiuti? Non credo che riceverò altre visite per un bel po' di tempo...

    Detto ciò, consumato ormai il tabacco della sua pipa, il vecchio si sollevò dalla sedia e, afferrato un bastone appoggiato vicino ai suoi piedi, cominciò a scendere molto lentamente la scalinata fino alla piccola casupola. Invitò Jin a seguirlo, e successivamente ad entrare. Quella modesta "dimora" non era composta che da una singola stanza, adornata alle pareti con delle pipe di vario genere, dei pentolini e un'unica grande mappa della zona. Non vi erano giacigli per poter riposare: tutto lo spazio era occupato da un tavolo con sopra delle scartoffie, delle caffettiere disposte qua e là (alcune delle quali arrugginite o veramente troppo grandi per essere utilizzate), e un "moderno" fornello da cucina a gas. Per la prima volta dunque, dopo aver afferrato e riempito un'altra tazza di caffè, il vecchio portò i suoi occhi su quelli del ragazzo. Le sue pupille erano sottili e immerse in un colore giallastro, molto inusuale. Con il suo sguardo penetrante sembrava quasi scavare nell'animo del ragazzo che non poté fare a meno di sentirsi un poco a disagio.

    Sei uno di quelli dell'Acqua, il tuo coprifronte e la tua carnagione ti tradiscono. Una volta quelli come te sarebbero stati catturati a vista se colti a gironzolare da queste parti. Ah, come sono cambiati i tempi. - disse, concedendosi alla fine una breve pausa per un sorso di caffè.
    Comunque non sembri uno tanto sveglio, ma se sei arrivato fin qui vuol dire che te la cavi bene. Perciò, sarei interessato ad assumerti per un lavoro che ti sarà ben retribuito se accetterai.
    Interruppe il discorso per il tempo che gli fu necessario per avvicinarsi alla mappa e indicare il luogo dove si trovavano. La torre era contrassegnata da un triangolino giallo sulla mappa, ed era costruita a su uno dei fianchi della montagna. Attorno ad essa non vi erano che linee topografiche che simboleggiavano il sollevarsi o l'abbassarsi del terreno, mentre il più vicino insediamento umano sembrava trovarsi molto più lontano della strada che Jin ricordava di aver percorso.

    In una grotta situata alle pendici di questa montagna cresce un particolare tipo di tabacco, dalle foglie di colore blu. E' molto pregiato, e non perdo tempo a dirti che desidererei assaporarlo con tutto me stesso. Io non posso lasciare questo luogo perché... beh, l'età. Tutto quello che devi fare è raccogliere un po' di questo tabacco, senza entrare nella caverna. Dovrebbe trovarsi in questa zona, credo. - disse infine, indicando un punto spoglio della mappa dall'altra parte della montagna rispetto a dove si trovava la torre - Accetteresti di aiutarmi a soddisfare questo mio banale desiderio?

    Attento che siamo in Inverno nell'evento, quindi la natura non è così "lussureggiante". Ci sono molti alberi ancora verdi sì, ma è freddo e altri sono spogli :sisi:
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Vecchio

    L'uomo mi rispose dimostrandosi all'oscuro di tutta quella storia, cosa che mi lasciò interdetto e confuso, che mi fossi davvero immaginato tutto? Eppure quella voce, quel biglietto, erano reali, sentivo ancora il foglio di carta nel taschino del mio giubbotto, perché allora quella persona mi aveva voluto mandare là?

    "Quelle coordinate sicuramente non portavano qui. Questa è la mia torre di osservazione, e ci vivo da molti anni in totale solitudine. Nessuno conosce l'esistenza di questo luogo. Però, già che sei qui e non vuoi goderti il panorama o il caffè... perché non mi aiuti? Non credo che riceverò altre visite per un bel po' di tempo..."

    Terminata la frase lo vidi alzarsi dalla sedia, prendere un bastone vicino ai suoi piedi e cominciare ad incamminarsi a passo lento scendendo la scalinata di pietra, facendo molta attenzione a dove metteva i piedi. L'uomo mi fece cenno di seguirlo, decisamente incuriosito sia dalla richiesta in sé per sé, sia perché speranzoso di capirci qualcosa di più di tutta quella storia decisi andargli dietro, da un certo punto di vista mi affascinava la tranquillità e la calma che riusciva ad ostentare, se era vero che aveva passato anni in solitudine come aveva fatto a non impazzire? Anche la persona più solitaria di carattere del mondo aveva ogni tanto bisogno di interfacciarsi con qualcuno, almeno questo era quello che pensavo io, chissà che i trascorsi di quell'uomo non gli avessero insegnato diversamente. Arrivati davanti all'uscio il vecchio lo spalancò invitandomi a proseguire insieme a lui, venni accolto da un odore di fumo di pipa che aleggiava nella stanza, ancora un po' forte per i miei gusti sebbene piano piano avevo già cominciato ad abituarmici; guardandomi intorno notai che il mobilio, se così si volevamo chiamare quei minuscoli supporti per decine di pipe e pentolini quasi tutti arrugginiti, era molto scarno, a prima vista non riuscivo nemmeno ad individuare un letto o una brandina che fosse, l'unico oggetto che si poteva definire tale era un tavolo centrale che occupava quasi tutto lo spazio calpestabile coperto di fogli di vario genere, caffettiere(il secondo suo grande hobby apparentemente) e un fornello utilizzo probabilmente per cucinare il cibo ed altre pietanze. L'uomo si riempì con tranquillità un'altra tazza con quello che dall'odore sembrava caffè, poi per la prima volta da quando mi ero palesato a lui girò la testa verso di me e cominciò a guardarmi negli occhi, uno sguardo penetrante e malgrado non celasse nessun tipo di emozione fu abbastanza intenso da farmi sentire un minimo a disagio:

    "Sei uno di quelli dell'Acqua, il tuo coprifronte e la tua carnagione ti tradiscono. Una volta quelli come te sarebbero stati catturati a vista se colti a gironzolare da queste parti. Ah, come sono cambiati i tempi."

    L'uomo si prese una bella pausa per sorseggiare la sua rinvigorente bevanda, cosa che mi permise di soffermarmi brevemente sulle sue parole, di fatto prima della guerra recente che aveva sconvolto gli equilibri mondiali tra il Paese del Fuoco e quello della Nebbia c'era stata sempre pace, almeno da quello che ricordavo dalla storia che ci avevano insegnato in accademia, quindi a quale periodo si stava riferendo? Ma quindi quanti anni aveva?

    Comunque non sembri uno tanto sveglio, ma se sei arrivato fin qui vuol dire che te la cavi bene. Perciò, sarei interessato ad assumerti per un lavoro che ti sarà ben retribuito se accetterai.

    Non me la presi per il suo commento, era stato fatto senza malizia e non potevo dargli torto, probabilmente anche io se avessi visto un ragazzo entrare a casa mia senza sapere il perché della sua visita l'avrei giudicato negativamente. Terminata la frase in ogni caso il vecchio allungò la mano verso la cartina, indicando il luogo dove attualmente si trovavano segnato con un triangolino giallo, guardandola per la prima volta con vera attenzione mi resi conto di come non presentasse nessuna indicazione topografica, per non parlare del fatto che le proporzioni sembravano diverse da quelle canoniche, visto che il villaggio più vicino segnato, probabilmente quello da cui ero partito io, sembrava molto più lontano rispetto alla strada che avevo percorso, quasi come se la mappa fosse stata disegnata a mano libera:

    "In una grotta situata alle pendici di questa montagna cresce un particolare tipo di tabacco, dalle foglie di colore blu. E' molto pregiato, e non perdo tempo a dirti che desidererei assaporarlo con tutto me stesso. Io non posso lasciare questo luogo perché... beh, l'età. Tutto quello che devi fare è raccogliere un po' di questo tabacco, senza entrare nella caverna. Dovrebbe trovarsi in questa zona, credo."

    L'uomo a quel punto indicò un punto imprecisato situato al lato opposto della montagna rispetto al triangolo giallo da lui precedentemente segnalato:

    "Accetteresti di aiutarmi a soddisfare questo mio banale desiderio?"

    Mi presi qualche secondo per ragionare sulla risposta, le indicazioni del vecchio erano molto vaghe e poco precise, per non parlare del fatto che quella cartina non dava alcun tipo di informazione tangibile, mi sarei unicamente dovuto far guidare dal mio senso dell'orientamento e soprattutto da una notevole fortuna, partendo comunque dal fatto che mi sarei dovuto fidare di un uomo che avevo appena conosciuto ma non mi aveva nemmeno rivelato il suo nome. Malgrado sembrasse un compito arduo non avevo comunque intenzione di rifiutare, in fondo mi era stato chiesto un favore da una persona che non sembrava essere in grado di occuparsene, qualcuno che mi aveva fatto entrare in casa sua offrendomi persino un caffè, ospitale lo era stato sicuramente. Guardai l'uomo negli occhi e sorridendo gli risposi:

    "Certo l'aiuterò volentieri, per me in fondo è una piccola cosa ma per lei che ci tiene vuol dire tanto, quindi metto subito al lavoro!"

    Prima di andare fissai intensamente la cartina che l'uomo mi aveva indicato, cercando di memorizzare per quanto possibile tutti i dettagli, le proporzioni e le distanze che vi erano segnate, sapevo che non era molto su cui basarmi ma purtroppo era tutto quello che avevo a disposizione. Quando mi sarei reso conto di aver assimilato tutte le informazioni utili mi sarei congedato in modo rispettoso dal vecchio ed uscendo dalla sua dimora mi sarei diretto nella direzione che avrei ritenuto più prossima alla mia meta, ragionando nel frattempo sul da farsi:

    "Devo trovare questa caverna, non me ne intendo molto di flora ma essendo foglie blu dovrebbero essere un po' più facili da individuare o almeno lo spero..."

    Molto probabilmente per arrivare al versante interessato mi sarei dovuto cimentare in una scalata su di un pendio privo di sentieri ben messi, perciò ragionando sulla situazione ebbi un'idea che mi avrebbe probabilmente potuto aiutare per velocizzare il mio arrivo ed aiutarmi ad esplorare meglio l'area in cerca della grotta in questione: non appena mi sarei allontanato abbastanza dalla casa dell'anziano signore, in modo da non rischiare di danneggiarla in alcun modo, avrei cercato di concentrare il mio chakra prima nelle braccia, poi avrei tentato di farlo defluire senza la necessità di utilizzare alcun sigillo poggiando la mia mando destra sul tronco di un vicino albero per provare a farvi fuoriuscire un drago di legno, il mio fidato alleato, sul cui dorso sarei salito. La mia idea di per sé era semplice, sfruttando la notevole agilità e velocità del drago avrei cercato di farmi strada passando per l'impervio terreno montuoso nella direzione che avrei ritenuto giusta sulla base del mio senso di orientamento unito alle poche informazioni che la mappa del vecchio mi aveva dato, sperando che l'elevata posizione offertami dal drago mi avrebbe permesso di meglio tener d'occhio i dintorni ed identificare con maggiore facilità la caverna in questione e, se la fortuna mi avesse aiutato, trovare queste famigerate foglie di tabacco blu.

    Jin Senju
    Resistenza:1000
    Stamina:1500-65=1435

    Azioni:
    -Arte del Legno: Tecnica del Drago di Legno

    m a e s t r i e:
    Maestro dei Ninjutsu III° Livello: Obelisco del Sole
    Nautilis III° Livello: Accumulo Molecolare d'Acqua
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    c o n o s c e n z e:
    Tecniche e del chakra III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    In ogni caso, non entrare in nessuna grotta - fu quello l'ultimo avvertimento che il vecchio diede al ragazzo, prima che questi lasciasse la sua dimora.
    Il percorso sulla montagna si rivelò alquanto impervio, ed il drago ligneo faticò non poco a farsi strada tra la vegetazione, sul quel terreno perennemente inclinato. Jin fu costretto a girovagare per almeno un'ora, prima di riuscire ad imbattersi per puro caso in delle strane tracce sul terreno, ovvero delle pietre levigate grandi quanto un pugno disposte ordinatamente, alcune delle quali nascoste dalla vegetazione o sepolte nel terreno: i resti di un'antica strada. Per seguirle, però, Jin sarebbe stato costretto ad abbandonare il suo mezzo di trasporto, tanto erano fievoli le tracce e al contempo difficile farsi largo tra gli arbusti. Seguendole, il jonin avrebbe prima percorso un tratto in salita, poi un tratto ancora più lungo in discesa, che lo avrebbe portato fino alla base della montagna. Di colpo la vegetazione si sarebbe diradata, e Jin sarebbe arrivato nei pressi di un corso d'acqua, dall'altra parte del quale si estendeva una parete di roccia completamente coperta di muschio. Ad un'occhiata più attenta sembrava essere piuttosto insolita come "prodotto naturale": nelle poche zone libere dal muschio la pietra era di un colore rossiccio, diverso da quello delle altre presenti in zona, e anche stranamente levigata. Su di essa erano ben visibili ben tre aperture. Una era decisamente grande, mentre l'altra, alla sua destra, era di dimensioni più contenute, simile ad una porta. La terza, ancora più piccola e alla sinistra della prima, era sollevata rispetto al terreno. Non si riusciva ad intravedere che oscurità all'interno di ognuna di esse, sebbene il fine udito del kiriano sarebbe riuscito a captare degli strani e flebili "fruscii" provenire dall'interno di ognuna, molto in lontananza. In tutto questo, però, la fortuna sorrise al giovane. In prossimità delle caverne, infatti, non avrebbe fatto a meno di notare delle piccole piante dalle grandi foglie di colore bluastro. Non essendoci null'altro di simile in zona, era molto probabile fossero il suo obiettivo. Prima che potesse iniziare la sua raccolta, avrebbe avvertito quegli strani fruscii provenire improvvisamente anche dalla zona tutt'intorno a lui. Se avesse rivolto nuovamente lo sguardo verso la foresta da cui era giunto, avrebbe intravisto una figura piuttosto insolita (a tratti inquietante) che lo osservava: una bambina. Dall'aspetto non dimostrava più di dieci anni, e gli occhi a mandorla e la carnagione pallida suggerivano che probabilmente non fosse originaria di quel luogo. Non era vestita che con una tunica bianca e logora, e non portava alcuna calzatura ai piedi. Essa si sarebbe avvicinata con discrezione al jonin attraversando il piccolo corso d'acqua e appoggiandosi subito dopo alla parete di roccia, rimanendo a circa cinque metri dal ninja. Lo avrebbe osservato timidamente ancora per qualche secondo, il tempo che avrebbe avuto Jin per dirle qualsiasi cosa, prima che un fruscio, decisamente più forte, non avrebbe catturato l'attenzione di entrambi. In un attimo la ragazzina, visibilmente spaventata, avrebbe superato di corsa Jin addentrandosi nella caverna più grande e sparendo nell'oscurità. Il rumore dei suoi passi si sarebbe fatto sempre più lontano.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Vecchio

    "In ogni caso, non entrare in nessuna grotta."

    Le ultime parole dette dall'anziano signore risuonarono più volte nella mia mente mentre a fatica mi spostavo sulla groppa del mio drago di legno, aveva già accennato quel concetto durante il suo precedente discorso e si era addirittura premurato di ribadirlo nuovamente prima di lasciarmi andare via, perché era così importante evitare quelle grotte? Che ci fosse qualche pericolo al suo interno? Non sapendo cosa aspettarmi cercai di non deconcentrami canalizzando tutta la mia attenzione sull'impervio paesaggio, malgrado il clima avesse vessato con le sue basse temperature la zona la vegetazione e l'elevata pendenza del passo rendeva notevolmente difficile persino al drago di spostarcisi attraverso, non avrei osato immaginare la fatica e soprattutto il rischio di infortunio in cui avrei dovuto incorrere se me la fossi dovuta fare a piedi. L'iniziale determinazione però cominciò a vacillare via via che i minuti si alternavano gli uni con gli altri, per quanto mi sforzassi non riuscivo a scorgere niente che mi potesse far capire di essere quantomeno vicino alla mia destinazione, più volte mi dovetti fermare ad occhi chiusi per cercare di focalizzare nella mia mente l'immagine che avevo della mappa del vecchio sperando di trovarci qualche dritta, qualche indizio, dopo poco però cominciai ad affidarmi quasi esclusivamente al mio istinto, anche perché più tempo passavo su quel pendio e più il passaggio cominciava a sembrarmi uguale. Dopo un tempo imprecisato, forse un'ora, forse più, la dea bendata decise di venirmi incontro, forse anche lei stanca di vedermi girare quasi senza meta in quel groviglio di piante e rocce, spostando distrattamente lo sguardo verso il terreno infatti notai delle particolari tracce che poco si confacevano al resto dell'ambiente circostante: piccole pietre levigare poste equidistanti che sembravano delineare una specie di percorso, dava comunque l'impressione di essere molto vecchio e da tempo abbandonato perché gran parte delle pietre erano ricoperte dagli arbusti o seminascoste dalla terra, se non ci fossi passato vicino per caso avrei potuto non trovarle mai. Rincuorato di questa scoperta avrei congedato il mio Drago di legno ringraziandolo e facendolo riassorbire ad un vicino albero, per poi proseguire nel fitto verde a piedi; malgrado avrei gradito la sua rassicurante compagnia sapevo che avrebbe faticato ulteriormente cercando di muoversi in quella boscaglia, in ogni caso mi aveva già largamente aiutato ad arrivare fin lì perciò gliene fui comunque molto riconoscente. Speranzoso di questa nuova scoperta, mi incamminai per questo antico sentiero a passo deciso, certo gli alberi mi impedivano di avere una camminata eccessivamente veloce, ma in fin dei conti non mi dispiaceva passeggiare in quell'ambiente, quel luogo trasmetteva calma, tranquillità, raramente riuscivo a sentire rumori diversi dal fruscio delle foglie che veniva smosse dal freddo vento invernale. Lungo la strada mi resi conto di come il percorso variasse di pendenza, prima divenne ripido costringendomi a rallentare non poco il passo, poi raggiunto il suo picco si trasformò in una ben più comoda discesa portandosi via con sé la vegetazione che divenne rada come non l'avevo mai vista in quel luogo, tutto questo per arrivare a quelli che ritenevo essere i piedi della montagna, una visione quanto meno rassicurante. Ad accogliermi ci fu un piccolo ruscello che costeggiava una strana parete coperta di muschio, aveva un aspetto particolare perché nei punti non ricoperti da quelle piccole popolazioni fungine la roccia appariva rossastra ed insolitamente levigata, una conformazione assai poco naturale, soprattutto se confrontata con quella che avevo visto fino a quel momento. Quelli che però attirarono ben presto la mia attenzione furono tre fori di diversi dimensione deturpavano l'apparentemente perfetta parete di roccia, quello centrale era decisamente più grande degli altri e come i suoi fratelli si faceva cassa di risonanza portando al mio fine orecchio degli imprecisati fruscii lontani, da cosa dipendessero non l'avrei saputo dire. Lì per lì rimasi interdetto, non ero certo che quelle aperture fossero la "grotta" a cui il vecchio aveva fatto riferimento, ma ancora una volta mi resi conto di quanto la fortuna in quel giorno sembrasse essere dalla mia parte: intorno ai fori rocciosi infatti intravidi una bizzarra pianta dalle foglie piccole di colore bluastro che sembrava crescere in quantità, decisamente una stupenda visione per gli occhi. Cominciai quindi ad avvicinarmi già pregustando un ben più felice e rapido ritorno, quando avvertii distintamente un notevole fruscio provenire dalla foresta alle mie spalle, mi girai rapidamente per cercare di capire da cosa fossero prodotti e mi ritrovai completamente spiazzato: poco lontano, ad osservarmi in mezzo alle fronde, c'era una bambina dai caratteri insoliti, aveva i piedi scalzi e solo un piccolo vestitino bianco a coprirle il corpo. Che cosa ci faceva una bambina di quell'età in un posto deserto ed isolato come quello? Perso nei miei pensieri vidi la pargola in questione avvicinarsi timidamente a me, arrivando a pochi metri di distanza con aria timida ed impacciata:

    "Ciao piccola, cosa ci fai qui, ti sei persa?"

    Le avrai parlato sorridendole con aria serena, volevo farle capire che non avevo intenzione di farle del male, purtroppo però non riuscii a fare altro, difatti meno di un secondo dopo un fruscio di notevole intensità proveniente dalle spalle della ragazza scosse entrambi, facendo fuggire rapidamente la giovane dentro all'apertura più grande. Per i primi secondi rimasi interdetto, era accaduto tutto talmente tanto velocemente che non ero riuscito a trovare un filo conduttore tra le cose, ma ci misi un attimo a capire cosa sentivo di voler fare: non avrei lasciato per niente al mondo una ragazzina indifesa da sola in quelle grotte, soprattutto se questa era una di quelle dentro cui il vecchio aveva consigliato ad un ninja di non entrare. Deciso sul da farsi avrei quindi cercato di prendere il più rapidamente possibile qualche vicina foglia blu dall'ingresso della caverna, l'avrei messa in un taschino del mio giubbotto e cercando di seguire il rumore dei passi della bambina mi sarei incamminato a passo di corsa verso di lei per raggiungerla.

    Jin Senju
    Resistenza:1000-1=999
    Stamina:1435

    Azioni:
    -Prendo le foglie blu
    -Corro dietro alla bambina

    m a e s t r i e:
    Maestro dei Ninjutsu III° Livello: Obelisco del Sole
    Nautilis III° Livello: Accumulo Molecolare d'Acqua
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    c o n o s c e n z e:
    Tecniche e del chakra III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    La bambina correva velocemente, tanto che lo sguardo di Jin la perdette quasi subito nel buio. Le sue orecchie d'altro canto, abituate ad anni di fitta nebbia, riuscirono comunque a starle dietro per tutto il tempo come dei fidi segugi, guidandolo nell'oscurità sempre più grande man mano che la luce del sole si allontanava. Percorse forse un centinaio o più di metri in quella sorta di cunicolo scavato nella montagna, e dagli sconosciuti rumori che provenivano da ben oltre la posizione della bambina, si intuiva che si era lungi dall'arrivare al capolinea. Dopo qualche secondo, però, lo sguardo di Jin venne nuovamente illuminato da una fonte di luce: una torcia. Era appesa alla parete sinistra del cunicolo, e permise al jonin di rendersi finalmente conto del luogo in cui si trovasse. In effetti, non sembrava trattarsi di un cunicolo artificiale, bensì le irregolarità delle pareti (distanti almeno tre metri l'una dall'altra in quel punto) e del pavimento suggerivano si trattasse di una grotta naturale in qualche modo "abitata", o comunque frequentata dall'uomo. Il cunicolo non continuava dritto, bensì le pareti si allontanavano e avvicinavano in modo irregolare, e curvavano esattamente come è solito accadere in una grotta. Man mano che il jonin proseguiva nel suo inseguimento, le torce luminose si facevano sempre più numerose, ed ora erano presenti due per lato ogni cinque metri circa. Poco dopo, ecco che si sarebbe ritrovato dinanzi la figura della bambina di spalle, intenta a guardare qualcosa ai suoi piedi. Non avrebbe reagito a nessuna parola del kiriano, bensì si sarebbe limitata a rimanere immobile in quella posizione. Solo quando il ragazzo le sarebbe arrivato a tre metri di distanza circa, lei si sarebbe voltata, tenendo sempre la testa bassa. I suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo, e tutto d'un tratto un inquietante sorriso si palesò sul suo volto, mentre le sue pupille si assottigliavano e si coloravano di un acceso giallo. La sua bocca si deformò in un sorriso ancora più accentuato, ed urlando cominciò a correre nella direzione del jonin con le braccia spalancate, come se stesse cercando un abbraccio. Coprì due metri in un attimo, e prima dell'ultimo che li separava avrebbe compiuto un balzo, cercando di impattare il suo volto con quello del ragazzo. Fu allora che una nuvoletta di fumo si palesò dal nulla, segno che una tecnica era stata sciolta. Ciò che Jin si ritrovò dinanzi, e che gli stava arrivando in volto, fu tremendo.

    rsz_b26be4e2d041382864c72d71bb7dc200--snakebite-reptiles-and-amphibians_0




    Post breve, perché la situazione lo richiedeva. Non c'è di che per gli incubi di stanotte :rosa:
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    La giovane era davvero veloce, probabilmente lo spavento le doveva aver messo le ali ai piedi, perché dopo pochi attimi la persi di vista nel buio cunicolo, se le mie orecchie non fossero state così sensibili avrei quasi certamente finito per perderla. Seguendo il suono dei suoi passi come una lucciola correva dietro alla sua luce, senza rendermene conto mi ritrovai a percorrere quasi un centinaio di metri in quel dedalo di roccia, guidato solo dal mio fidato udito, almeno fino ad una scoperta quantomai singolare: in lontananza ed in modo inaspettato vidi una piccola luce che ingrandendosi metro dopo metro si rivelò essere una torcia appesa alla parete, segno di civiltà o quantomeno della presenza di qualche essere umano abbastanza recente. Quella luce nell'oscurità ad ogni modo fu seguita da tante altre sue sorelle che illuminarono senza troppa difficoltà un passaggio che sembrava sì naturale ma comunque vissuto, sembrava quasi che qualcuno si fosse appropriato di quella grotta e l'avesse con il tempo trasformata in casa sua, le domande che sorgevano spontanee erano tante, chi e quanti erano? Perché vivere in una grotta? Ma soprattutto che fine avevano fatto? Chissà forse la bambina viveva lì insieme ai suoi genitori perché non avevano altro posto dove andare, o forse mi stavo solo mandando in confusione da solo, in ogni caso decisi di continuare a mettere un piede dietro l'altro per cercare di raggiungere quanto prima la bambina e magari poter ottenere qualche spiegazione. Fortunatamente il mio desiderio non tardò a realizzarsi, diversi metri e diverse torce dopo infatti vidi la bambina ferma in mezzo al cunicolo con lo sguardo rivolto verso il basso, d'istinto mi sentii sollevato nel vederla illesa:

    "Wow, sei davvero una scheggia, lo sai? Penso che qualunque cosa fosse fuori da questa grotta non potrà certo raggiungerci qui, in caso poi ti proteggo io..."

    Le parlai lentamente, con il volto sorridente e con aria tranquilla, cominciai ad avvicinarmi sperando in una reazione che però tardo ad arrivare:

    "Non ho intenzione di farti male, mi chiamo Jin, tu come ti chiami? Come mai ti aggiri tutta sola da queste parti?"

    La bambina non diede alcun segno di coscienza, sembrava quasi che non mi stesse ascoltando, continuava a guardare verso il basso quasi come se si fosse trasformata in una statua di sale. Mettendo piano piano un passo dopo l'altro arrivai a pochi metri da lei e a quel punto la sua testa scattò verso di me rivolgendo uno sguardo freddo, giallognolo, le sue pupille erano piccole e sottili, la sua pelle leggermente diafana assumeva delle tetre sfumature rifrangendo la luce delle vicine torce. Fu allora che sorrise, la sua bocca si aprì in una sottile linea ad arco delineando un inquietante sorriso che unito al volto fanciullesco che lo portava aumentava in modo esponenziale l'effetto estraniante, sembrava di assistere ad un incubo in carne d'ossa. Povero stolto, ero solamente all'inizio. La "bambina" a quel punto allargò le braccia e urlando in modo straziante scattò a tutta velocità verso di me con intenzioni tutt'altro che pacifiche, poi quando si trovò a pochi passi da me fu avvolta in una nuvola di fumo tipica dello scioglimento di una tecnica e mi ritrovai quello che sembrava una specie di serpente cercare di mordermi o peggio mangiarmi la faccia. Ero stato davvero uno stupido in fondo il vecchio mi aveva avvisato, più volte e in modo abbastanza chiaro, ma onestamente avrei potuto lasciare andare da sola una bambina come quella ignorandola e potermi ancora guardare allo specchio il giorno dopo? No, non avrei mai potuto farlo. Quel breve battibecco mentale durò all'incirca una frazione di secondo, del resto il mio io interiore si divertiva spesso a piangermi addosso o a lamentarsi delle mie scelte sbagliate, peccato che in quel momento non avevo il tempo per stargli appresso, avevo senza dubbio problemi più grossi. Cercando di fare più in fretta possibile avrei tentato di convogliare il chakra che avevo dentro il mio corpo alle sue estremità e quando mi sarei sentito pronto avrei provato a sfruttarlo per creare, senza bisogno di alcun sigillo, una copia esatta di me con la quale mi sarei dovuto sostituire, mentre io avrei puntato a scomparire dalla mia posizione per ricomparire dieci metri alle spalle del suddetto manichino legnoso, in modo da poter evitare l'agguato e mettermi al tempo stesso in un posizione di vantaggio. Se tutto fosse andato secondi i piani e il serpentone si fosse ritrovato a mordere una mia copia arborea anziché il mio bel faccino, avrei cercato di sfruttare nuovamente le mie riserve magiche tentando di indirizzarle verso il clone per provare a trasformarlo e di farlo chiudere su se stesso plasmandosi guidato dal mio chakra per formare idealmente un ceppo di legno stretto abbastanza da poter bloccare completamente i movimenti del rettiloide, sopprimendogli le riserve di energia e mettendomi così in salvo da eventuali intenzioni bellicose. Onestamente volevo capire il perché di tale comportamento, quel fumo del resto sembrava indicare l'uso di chakra, quindi intelletto, perché allora attaccarmi? Che fosse mosso semplicemente dalla sua fame? Purtroppo in quella situazione non potevo escludere nulla:

    "Senti non so chi o cosa tu sia, ma non ho intenzione di farmi mangiare, perciò se vuoi farmi il piacere di spiegarmi in maniera civile il perché delle tue azioni bene, altrimenti sappi che se continuerai a comportarti così dovrò cominciare a difendermi e sinceramente non ho motivi né interesse a farti del male, voglio solo andarmene per la mia strada."

    Mi sarei rivolto a lui con aria calma ma decisa, malgrado dentro di me ci fosse, impossibile negarlo, un briciolo di timore, del resto quella creature era riuscita ad ingannarmi e a portarmi qui fingendosi una bambina smarrita, chissà quali altri assi aveva nella manica. Volevo fargli capire quanto fossi sincero, non volevo ucciderlo né fargli del male, ma non ero un debole e se mi avesse messo alla prova non avrei esitato a dimostrarglielo.


    Jin Senju
    Resistenza:999
    Stamina:1435-25-9=1401

    Azioni:
    -Sostituzione Avanzata del Legno
    -Tecnica dei Ceppi Crudeli


    m a e s t r i e:
    Maestro dei Ninjutsu III° Livello: Obelisco del Sole
    Nautilis III° Livello: Accumulo Molecolare d'Acqua
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    c o n o s c e n z e:
    Tecniche e del chakra III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    Il serpente attaccò Jin senza un briciolo di esitazione, cercando di puntare diritto al suo volto o al suo collo. Il ragazzo fu molto fortunato in quel frangente, perché incredibilmente riuscì, nonostante la terribile visione, a mantenere la calma e a scamparla per un soffio. Lui non lo sapeva, ma quell'essere possedeva un veleno potentissimo che non gli avrebbe lasciato nessuno scampo se iniettato nel suo sistema sanguigno. La vittima si rivelò essere, invece, il fantoccio di legno, che non fu nemmeno intaccato da quei denti aguzzi. A circa dieci metri di distanza, ora Jin aveva modo di osservare bene quell'animale. Era un serpente davvero inquietante, molto più grande del normale, di un colore giallo-verdastro. Con un sibilo stridente sarebbe subito tornato all'attacco, se non fosse stato per i ceppi di legno creatasi dal fantoccio, che lo imprigionarono repentinamente in una potente morsa. Jin parlò lui, ma l'unico risultato che ebbe con il serpente fu di agitarlo ancora di più: l'animale cominciò a muovere molto rapidamente la coda e a dimenarsi nervosamente. Il Senju aveva intuito correttamente riguardo al fatto si trattasse di un essere senziente, infatti quel rettile non solo aveva utilizzato una tecnica ninja, sebbene basilare, ma l'aveva addirittura saputa sfruttare per attirare in trappola la sua vittima. Oltre a ciò, Jin non ne era a conoscenza, ma l'assalitore faceva parte di una vasta, vastissima famiglia, e non avrebbe tardato a dimostrarlo. I suoi nervosi sibili, infatti, smossero qualcosa in quella caverna, e dalle proprie spalle il jonin cominciò a sentir provenire degli inquietanti fruscii... un grandissimo numero di fruscii. Prima che potesse rendersi totalmente conto della situazione, ecco che un altro serpente più piccolo, di colore rosso, sbucò dalla parete alla sua destra poco dietro di lui, cercando di azzannarlo anch'egli. Seguì un altro, e ancora un altro, sempre di dimensioni e colori diversi e sempre da posizioni diverse. Intanto, i fruscii si facevano sempre più vicini. Ormai la via di fuga verso l'esterno sembrava preclusa, così come la permanenza in quella posizione.
    Altro post breve full of action. Sei ad un punto chiave: a seconda di quello che farai qui i prossimi post saranno calmi o decisamente complicati.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    La mia sostituzione avvenne appena in tempo, vidi chiaramente quel gigantesco serpente giallo verdino azzannare senza troppe scuse il volto del mio manichino di legno, non avrei nemmeno voluto pensare a cosa sarebbe successo se fosse riuscito a prendermi. La cosa di cui mi resi conto però in quello sguardo fu che i denti del rettile non avevano inflitto apparentemente alcun danno al fantoccio, qualcosa che avrei senz'altro dovuto tenere a mente. Mi rivolsi all'aggressore cercando di farlo ragionare, ma l'unica cosa che ottenni con le mie parole fu di farlo sibilare in modo via via sempre più frenetico, cosa che cominciò a generare tremori e versi nelle vicine pareti della grotta, quei rumori inquietanti presero a moltiplicarsi e a farsi sempre più incombenti, decisamente un pessimo segno. Ebbi a malapena il tempo di maledirmi nuovamente per il casino nel quale mi ero cacciato che avrei percepito con il mio fine udito qualcosa scattare verso di me, probabilmente un compagno del serpente di prima, ad ogni modo dato il breve lasso di tempo per cercare di fare di non farmi colpire decisi nuovamente di utilizzare la sostituzione lignea, nello specifico avrei tentato di convogliare con maggior vigore possibile il mio chakra per provare a creare un altro manichino che si sarebbe dovuto sorbire l'agguato di quella bestia, mentre io sarei dovuto apparire altri dieci metri più lontano idealmente superando il serpente intrappolato, poteva sembrare una mossa poco sensata ma era proprio dalle mie spalle che sentivo arrivare il maggior numero di fruscii, andando in quella direzione avrei probabilmente finito per trovarmi circondato da altri di quegli ed era qualcosa che volevo assolutamente evitare, anche a costo di cercare a forza un'altra uscita in quel dedalo di roccia. Se fossi riuscito nella mia impresa avrei a quel punto cercato, per ridurre un minimo lo svantaggio nel quale mi trovavo, di cominciare a rilasciare in modo continuo il mio chakra intorno al corpo cercando di attivare quella che avevo personalmente denominato "Aura di Vita", la mia idea era quella di sfruttare l'odio o comunque le cattive intenzioni che quei dannati sembravano avere nei miei confronti per poter meglio identificare eventuali futuri attaccanti, ma non mi sarei senz'altro fermato lì, facendo tesoro infatti di quello a cui avevo assistito prima avrei cercato di plasmare il mio chakra intorno ad ogni centimetro del mio corpo, formando uno strato spesso di legno che avrebbe dovuto prendere il mio stesso aspetto, in questo modo se non fossi riuscito ad evitare o fermare o anche solo prevedere qualche attacco sarei stato un minimo protetto da eventuali morsi o attacchi di sorta. Dovevo senza dubbio fuggire, dovevo scappare da quel luogo, ma malgrado tutto non sarei riuscito a farlo se non avessi tentato di rallentare eventuali inseguitori, così se fossi stato in grado di fare tutto quello che avevo progettato avrei cercato, tramite la manipolazione del mio chakra e senza l'ausilio di alcun sigillo, di generare o se presenti controllare le eventuali radici che si sarebbero dovute trovare nel terreno sotto i miei piedi, queste infatti sarebbero dovuto andare a bloccare, fermare, ostacolare tutti gli eventuali assalitori che avrei sentito, percepito o visto intorno a me, in modo da potermi forse dare un piccolo vantaggio che avrei sfruttato per correre a tutta velocità, provando ad infondere una notevole quantità di chakra nelle mie gambe per darmi ulteriore spinta, verso l'interno della caverna in cerca di un'altra e possibilmente meno trafficata uscita, con il cuore che martellava in gola e delle goccioline di sudore sulla mia fronte che si sarebbero senz'altro unite alla festa.

    Jin Senju
    Resistenza:999-1=998
    Stamina:1401-9-5-43-10-150=1184

    Azioni:
    -Sostituzione avanzata del Legno
    -Attivazione Aura di vita
    -Trasformazione Lignea
    -Arte del Legno: Radici Sotterranee
    -Corsa con Concentrazione superiore del chakra

    m a e s t r i e:
    Maestro dei Ninjutsu III° Livello: Obelisco del Sole
    Nautilis III° Livello: Accumulo Molecolare d'Acqua
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    c o n o s c e n z e:
    Tecniche e del chakra III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II


    Edited by Stompo - 16/9/2019, 14:24
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    Jin riuscì ancora una volta ad eseguire la sostituzione lignea, evitando così il secondo morso che lo stava per raggiungere: poco si poteva far per riuscire a cogliere di sorpresa un ninja dalle abilità così avanzate. Anche il terzo ed il quarto attacco, sempre eseguiti cercando di sfruttare l'effetto sorpresa, non sortirono gli effetti desiderati a causa del legno con cui il giovane aveva ricoperto il suo corpo. Essi riuscirono a provocare dei leggeri danni sulla superficie lignea, ma non si rivelarono dei morsi così potenti da permettere al veleno di giungere a contatto con il bersaglio. In ogni caso la peculiare abilità del Senju, attivata poco dopo, avrebbe vanificato ogni altro tentativo di attacco a sorpresa, manifestandosi dal suo corpo attraverso un'aura fiammeggiante di colore verde. Ora Jin riusciva chiaramente a distinguere le presenze ostili che lo circondavano: decine e decine di fonti di chakra poste in parte vicino a lui (appartenenti ai serpenti che lo avevano attaccato) e in una netta maggioranza in direzione dell'uscita, intente a dirigersi verso la sua direzione. Grazie al suo controllo dell'innata Mokuton, la corsa per la salvezza fu accompagnata dalla creazione di alcune paratie che, accumulandosi man mano, riuscirono ad impedire in toto il cammino dei famelici rettili. Qualche metro ancora, e la situazione sembrò essersi calmata: tutte le presenze ostili erano rimaste bloccate alle spalle di Jin. La sensazione di tranquillità e sollievo, però, non sarebbe durata se non una manciata di secondi. Infatti il ragazzo si trovava ancora in trappola, e il lungo cunicolo non faceva intravedere alcuna via di fuga. In compenso lo fece giungere, dopo qualche interminabile minuto di camminata, in un'ampia sala, nella quale echeggiava un insolito rumore simile ad un rauco respiro. Non vi erano torce in abbondanza come prima, bensì l'unica fioca luce che raggiungeva la sala era prodotta da quelle che Jin si stava lasciando alle spalle. La stanza, quindi, risultava essere molto buia. Ciò che Jin riuscì in qualche modo a distinguere fu una sorta di enorme parete, di colore violaceo e simile alla pelle di un serpente all'apparenza, che sembrava letteralmente muoversi in modo regolare. I movimenti erano perfettamente a tempo con il rumore che continuava imperterrito a risuonare. Degli strani movimenti d'aria sembravano però suggerire, insieme all'udito del kiriano, che dall'altra parte di quella parete ci fosse una sorta di tunnel, molto più grande del cunicolo dal quale era giunto. Cercando di trovare un modo di raggiungere quella possibile via di fuga, Jin avrebbe compreso di lì a poco la situazione, unendo tutti i dettagli di quella stanza in un unico, inquietante risultato che si ritrovò di colpo davanti: il muso di un serpente gigante addormentato, dalla regale pelle violacea. Rispetto agli altri il suo aspetto era imponente, a tratti draconico, e possedeva delle possenti zampe artigliate disseminate lungo il suo enorme corpo. Per raggiungere l'uscita, Jin avrebbe dovuto far fronte a tutto il suo coraggio, cercando di superare, in qualche modo, quella possente creatura.
    Momento stealth, a te. Puoi ampliare come desideri la descrizione di come ti imbatti nel tuo nuovo amico, io le ho lasciate vaghe apposta. Hai fatto bene a chiuderti i serpenti alle spalle: se non lo avessi fatto avrebbero svegliato Manda secondo in automatico e sarebbero stati dolori.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Ancora una volta riuscii a dimostrarmi più veloce del mio assalitore, il nuovo serpente infatti sibilò e andò a piantare i suoi denti sul mio nuovo clone, persino i suoi amici apparsi dal buio più totale trovarono legno per i loro denti, andando mordere senza sortire alcun effetto lo strato esterno che avevo eretto a mia immagine e somiglianza, era proprio vero che alle volte erano le tecniche più semplici a salvarti la vita. La musica in ogni caso cambiò non appena potei ricoprire il mio corpo di smeraldino chakra, i diversi nemici intorno a me infatti divennero visibile quasi come se fosse giorno, riuscivo a percepire nitidamente i loro negativi sentimenti nei miei confronti, ma la cosa che mi sorprese fu rendermi conto di quanti ce ne fossero in direzione dell'uscita, se ci fossi andato avrei rischiato di incontrare non pochi problemi anche con la mia protezione legnosa. Mi sentivo strano, fino all'attivazione dell'Aura di vita avevo percepito in me un costante inquietudine, ansia, certo quelle decine di serpenti non avevano aiutato in tal senso, ma ora che avevo potuto rilasciare il mio potere mi sentivo più tranquillo, sicuro, quasi in controllo della situazione. Con questa rinnovava sicurezza mi diressi a tutta velocità verso l'unica via percorribile, avendo la premura di bloccare tutti serpenti che riuscivo a percepire, un mossa che si rivelò quanto mai azzeccata visto che dopo dei lunghissimi minuti di camminata smisi di percepire presenze o rumori pericolosi, sembrava proprio che fossi riuscito a seminarli, almeno per il momento. Rallentai leggermente il passo per cercare un minimo di orientarmi, ma mi resi conto con leggero disappunto che quel corridoio non sembrava portare da nessuna parte, per qualche motivo sembrava interrompersi a prima vista con una parete posta in mezzo al passaggio, ehm cosa?! Mi avvicinai profondamente confuso ad essa, mettendo con difficoltà a fuoco i suoi dettagli a malapena illuminati dalla poca luce che veniva dalle mie spalle: sia la trama regolare che il colore violaceo erano diversi dalle pareti laterali, per non parlare del fatto che da essa sembrasse provenire un rumore lento e regolare, al ritmo del quale la parete stessa si muoveva avanti ed indietro?! Ma cosa diavolo stava succedendo? Spaesato mi avvicinai ulteriormente per cercare di capirci qualcosa, lentamente cominciai ad avvicinare la mano per prendere contatto con quella particolare superficie ma di scatto mi fermai a poco meno di mezzo metro di distanza da essa: il mio cervello si era nel frattempo messo ad unire i punti, trama regolare, colore inatteso, rumore regolare accompagnato da un suo movimento, quello non era un parete, quello era un essere vivente! Avvertii distintamente una minuscola gocciolina di sudore scendere dalla mia fronte, passarmi lungo tutta la guancia per poi finire assorbita nel colletto del mio giubbotto, per qualche secondo mi sembrò persino di non respirare, tutto il mio corpo sembrò quasi bloccarsi per un istante realizzando lentamente cosa ci poteva essere davanti a me. Un gigantesco animale addormentato. A giudicare dalla stazza avevo trovato dentro la grotta forse il papà o magari il nonno di quei serpenti che avevo incrociato prima. Mi presi qualche altro secondo per insultarmi mentalmente per la mia incauta scelta di essere entrato in quella grotta, sì lo feci più volte scendendo anche molto nei particolari. Quando mi fui un attimo calmato mi misi a ragionare al modo meno mortale per uscire da quella situazione, dal modo il cui il rumore si disperdeva nel passaggio sembrava esserci il continuo del percorso oltre quel coso dormiente, se avessi quindi trovato il modo di superarlo probabilmente avrei potuto rimettermi in cerca dell'uscita, una cosa facile no? Per prima cosa avrei cercato di ispezionare i punti più esterni di quella parete, cercando delle eventuali fessure, anche piccole, o magari dei passaggi tra il corpo di quell'animale e le rocciose pareti laterali; se avessi in qualche modo trovato un pertugio mi sarei messo prima a prendere per bene il tempo che intercorreva tra un respiro e l'altro, dopodiché avrei cercato di muovermi lentamente cercando di fare meno rumore possibile verso di essi poggiando i piedi di volta in volta solo nel momento in qui avveniva la fase più rumorosa di espirazione. Se tutto fosse andato secondo i piani mi sarei dovuto trovare abbastanza vicino ad una fessura, ad un pertugio o passaggio che fosse, quando mi sarei sentito pronto avrei cercato di appiattirmi il più possibile contro la parete rocciosa tentando di modellare il mio corpo con il chakra tentato di allungarlo, plasmarlo ed affusolarlo in legno, la mia idea era cercare di diventare più piccolo e sottile possibile durante il passaggio facendo attenzione a muovermi sempre e solo nelle fasi di espirazione, far passare e poi appoggiare le mani a terra che sarebbero dovute tornare delle dimensioni normali, poi sempre coordinandomi con il rumore avrei fatto la stessa cosa con le gambe, stringendole, affusolandole ed assottigliandole in modo da farle passare a loro volta e farle poggiare e tornare normali solo dopo averle fatte passare. Se tutto questo strampalato piano fosse andato a buon fine e fossi riuscito a non farlo svegliare avrei cercato, sempre nel modo più silenzioso possibile e sempre andando a tempo con le espirazioni, di allontanarmi in cerca dell'uscita. Per tutta la durata di quella delicatissima operazione avrei pregato mentalmente la prima persona di riferimento che mi sarebbe venuta in mente, fosse stata essa viva o morta, non importava, avrei avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile.


    Jin Senju
    Resistenza:998
    Stamina:1184-75-20=1089

    Azioni:
    -Mantenimento Aura di Vita
    -Manipolazione legno corporeo x2


    m a e s t r i e:
    Maestro dei Ninjutsu III° Livello: Obelisco del Sole
    Nautilis III° Livello: Accumulo Molecolare d'Acqua
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    c o n o s c e n z e:
    Tecniche e del chakra III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II


    Edited by Stompo - 17/9/2019, 11:03
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    7,532
    Location
    Wammy's House

    Status
    Anonymous
    Manda Secondo era un vero e proprio mostro. Dall'aspetto ricordava molto più un drago che un serpente, e non era difficile intuire quanto potesse essere pericolosa come creatura. Se si fosse svegliato, non era detto che il Senju sarebbe sopravvissuto ad un suo eventuale attacco, benché meno in quel posto dove solo un serpente poteva muoversi a suo completo agio. Cercando di seguire il ritmo del respiro di Manda, Jin plasmò il suo corpo in legno e lo allungò, assumendo un aspetto talmente ridicolo che avrebbe quasi preferito che il mostro si destasse piuttosto che una ragazza fosse presente in quel momento. La sua strategia si stava rivelando talmente assurda da riuscire, quasi, a funzionare a pieno. Infatti il serpente non fu toccato, e nemmeno scosso da quei rumori. Certo, durante la cauta camminata di Jin il serpente ogni tanto cambiava ritmo di respirazione, facendo letteralmente fermare il cuore del Senju, ma il piano stava funzionando. Arrivò dunque quatto quatto all'ampio tunnel, potendosi così lasciare alle spalle il gigantesco rettile.
    Ciò che lo avrebbe atteso sarebbero stati ancora altri, infiniti minuti di camminata nel buio più totale prima di poter scorgere nuovamente una luce dietro un angolo. Nella sua vena ottimistica, avrebbe sicuramente pensato in un primo momento che si trattasse dell'uscita, eventualità che venne però subito stroncata non appena fu abbastanza vicino da notare gli zampilli luminosi che solo una torcia poteva generare. Girato l'angolo, si sarebbe trovato dinanzi ad un gigantesco portone chiuso, illuminato da due torce poste ai suoi lati. Una sorta di fumo bianco, dall'odore molto forte, proveniva da sotto di esso. Nel caso lo avesse aperto, Jin sarebbe letteralmente stato investito da una vera e propria vampata di quella sostanza aeriforme, e si sarebbe dunque ritrovato in una grandissima sala, finemente adornata alle parete con delle colonne scolpite. Prima che potesse esaminare il resto, una profonda voce si rivolse lui.

    - Non mi ero forse raccomandato di non entrare in nessuna caverna? Avevo ragione a pensare tu non fossi un tipo sveglio. -
    Eremita_Serpebianca_profilo

    In fondo alla stanza, a circa una cinquantina di metri da lui, un enorme serpente dalla pelle bianca e gli occhi gialli era rannicchiato su una sorta di trono, adornato da delle nuvole rosse su uno sfondo blu. Il fumo che invadeva la stanza era generato dall'enorme sigaretta che il serpente era intento a fumare tramite un lungo bocchino. Il dettaglio più incredibile di tutti, però, fu il constatare come il corpo di quel bizzarro serpente fosse esageratemene lungo, tanto che si estendeva per tutta la stanza costeggiando le pareti e addirittura accumulandosi in più strati uno sopra l'altro. Oltre a ciò, il rettile indossava un capello alquanto particolare, portava una sorta di pietra al collo, ed aveva il corpo adornato da alcuni anelli dorati.

    - Cosa spinge voi giovani a non dar mai retta ai consigli di chi ha più esperienza di vita di voi? - domandò infine.
     
    .
21 replies since 6/9/2019, 16:20   478 views
  Share  
.