[B] Per riprendere quel che è nostro!

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    Parlato Shizuka
    Parlato Suzaku



    Iniziai a camminare al fianco di uno dei miei compagni di team, per cercare di recepire quante più informazioni possibili sul campo, visto che il signor Gon, ossia il mandante della nostra missione,non accennava a dircene una. Mi sembrò alquanto strano. In effetti potei affermare che tutta la situazione era strana.

    -Shizuka, che te ne pare del signor Gon? Sembrava parecchio preoccupato...

    In quel momento m'interpellò Suzaku

    -Mh?

    Mi voltai verso di lui. Suzaku mi sembrava proprio un bravo ragazzo. Mi ispirava molta fiducia, e non era per niente invasivo o arrogante.Ho sempre adorato le persone così. Forse il tutto era merito dei suoi occhi blu. Gli mostrai la mia espressione neutrale, e gli risposi:

    -C'è qualcosa che non va in lui...

    Tornai a guardare dritto, aggiungendo:

    -...Inizialmente credevo che fosse solamente una persona anziana, ormai consumata dal tempo e dall'esperienza, ma prima che uscissimo,ho guardato attentamente la sua espressione ,e devo dire che mi ha messo i brividi. Sarò sospettosa, ma stiamo attenti.

    Mano mano che ci avvicinammo ai luoghi d'interesse ,potemmo percepire la miseria che emanava quel villaggio dimenticato dal mondo. Le case si reggevano a stento in piedi, e le persone sembravano delle anime in pena ,che girovagavano per l'intero villaggio. Mi venne la pelle d'oca, poi che pensai che forse anche la mia città natale era ridotta così ormai, ma non era assolutamente quello il tempo di pensare ad Oto. Scossi il capo , mantenendo la concentrazione su ciò che stavamo vedendo. La cosiddetta "sala giochi" la si poteva definire una sorta di topaia con qualche roccia messa lì a caso.


    -La situazione sembra grave. Non ho mai visto un villaggio così ridotto.

    Annuii. Non sapevo che dire. Non avevo mai visto nulla del genere.

    Continuammo a procedere verso il mercato. Una volta arrivati, strabuzzai gli occhi e mi misi una mano davanti alla bocca, cercando di non vomitare a quella visione. Sulle varie bancarelle anche il cibo rispecchiava l'atmosfera pesante del posto. Non c'era nulla di fresco era tutto ammuffito. Nulla sembrava vivo, in quel villaggio , a parte gli insetti che sembravano far festa su quei banchi.

    -Non vedo niente di particolare o utile. Però vorrei poterli aiutare comprando qualcosa, ma non penso gli servano ryo. Dobbiamo farci dire da Gon cosa sta accadendo qui.


    -Ti prego, andiamo via. Dobbiamo ricongiungerci con gli altri. Del signor Gon non mi fido.

    Replicai,distogliendo lo sguardo da quella orribile immagine. E solo allora mi accorsi che notai che ormai il sole era calato, e le tenebre incombevano su quell'inquietante villaggio.

    -Qui sembra che abbiano chiuso tutto, forse è meglio raggiungere la casa di Gon?

    -Sì, ed anche in fretta. Questa storia non mi piace.


    Ci voltammo per tornare indietro sui nostri passi,cercando di tanto in tanto di accelerare il nostro rientro, ma ormai era tutto buio, e nessun "fantasma" c'era sul nostro cammino. Sparirono tutti nelle loro catapecchie.

    -Presto!

    Esortai il ragazzo a tornare,ma fu tutto inutile. Ci eravamo persi. Tutto tacque quando all'improvviso sentimmo delle assordanti urla , provenire da tutte le direzioni. Fu allora che capì che le trame della realtà ,iniziarono a sfaldarsi. Mi voltai impaurita in ogni direzione , cercando di capire chi e cosa stesse emettendo quelle orribili grida.Stavamo certamente assistendo ad un tipo di inferno, ne ero sicura. Richiamai il genin accanto a me:

    -Suzaku,presto!Non perdiamo le staffe dobbiamo assolutamente ricongiungerci agli a-..

    Non finì la frase,poiché improvvisamente avvertì un colpo da dietro la nuca. E non vidi più nulla...Soltanto oscurità.





    Scusate per il post un po' in ritardo e scritto un po' da schifo
     
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    Nota per Zyliath.
    Il tuo post mi è sembrato molto scarno. Avresti potuto:
    - dialogare un po' con Saiko. Fa strano che praticamente non la nomini. Crei una situazione molto assurda da leggere.
    - ragionare sullo strano aspetto di Gon, che ho messo in risalto.
    - descrivere meglio ciò che ti circonda attraverso il tuo PG.
    - descrivere qualche sensazione del tuo personaggio nel sentire le urla.
    - spiegare il ragionamento che lo ha portato a scegliere di uscire dalla finestra (e magari consultarti con Saiko, sembra quasi che a quel punto ti dimentichi della sua esistenza).
    Se tu avessi fatto queste cose, ne sarebbe uscito un post decisamente più articolato. Te lo dico perchè come accennavo prima, non c'è da scherzare con una missione B considerando che non siete fortissimi, quindi bisogna impegnarsi un po' nel ruolare.




    Shizuka

    Quando gli occhi le si riaprono, la prima cosa che percepisce è il dolore alla base del collo dovuto all'abile colpo subito che l'aveva messa KO con precisione micidiale. Ma superato ciò, si rende conto della terribile realtà dei fatti: è in prigione. La sua gabbia è alta poco più di un metro e mezzo e larga due metri, il che la costringe a stare accucciata tutto il tempo. E' fatta di legno, ed anche se le sbarre perfettamente squadrate non sembrano particolarmente robuste, il legno di cui sono costruite è resistentissimo. Non ha chiodi, viti o giunture, sembra sia un unico pezzo di legno dalle forme perfette. Ma cosa ancora peggiore è la sensazione opprimente che pervade tutto il corpo della ragazza, derivante dal fatto che qualcosa lì dentro le impedisce di utilizzare il Chakra.
    Accanto alla sua gabbia ce ne sono molte altre, tutte in fila lungo la parete rocciosa. Infatti si trovano in un ampio salone sotterraneo naturale, alto una ventina di metri e largo circa cinquanta. E' di forma circolare, e dalle stalattiti che ricoprono il soffitto cadono goccioline di acqua gelida. Varie lampadine appese qua e là e collegate da fili elettrici posizionati in modo molto rudimentale illuminano l'ambiente di una debole luce giallastra, rivelando il contenuto della grotta: oltre alle gabbie, sono presenti tavoli ricoperti di vecchia attrezzatura da laboratorio, vari condotti e tubature arrugginite che corrono in ogni direzione, cisterne di vetro trasparente alte due metri in cui galleggiano corpi umani pallidi e deformi, macchinari vibranti e gorgoglianti che emanano vapori ed altri artefatti che rendono quella grotta un luogo terrificante. Ed in mezzo a tutto quell'orrore, c'è lui...

    1JHVhot


    L'individuo si avvicina alla gabbia fermandosi a due metri dalle sbarre e fissa il corpo di Shizuka con volto concentrato, come stesse leggendo le complicate istruzioni di un qualche arnese. Ha un taccuino in mano ed ogni tanto annota qualcosa annuendo tra sé e sé. Poi, senza nemmeno guardarla negli occhi, comincia a parlare con voce spenta e priva di qualsiasi emozione:

    Se percepisci il bisogno di assumere nutrimento solido o liquido devi comunicarlo tramite la voce. Non provocarti ferite e non incrementare il tuo livello di stress. Non attuare nessun tipo di ribellione. Ho molto lavoro da fare e devo concentrarmi, quindi mantieni l'emissione di suoni al minimo. Ho dovuto operare alcuni dei precedenti soggetti per impedirgli di distrarmi, ma non ha senso logico utilizzare il mio tempo in questo modo. Ora torno al...

    Si interrompe improvvisamente ruotando il capo verso una porta d'acciaio arrugginito incastonato nella parete della grotta. La sua espressione priva di emozioni muta in modo incredibile: le labbra si incurvano in un sorrisetto agghiacciante e gli occhi si riducono a due fessurine subdole. Quando parla, della voce piatta di prima non c'è traccia. Ora ghigna con tono acuto e gracchiante:

    Hihihihhihi, è arrivato il tuo amichetto!

    E detto ciò, comincia a camminare verso la porta ignorando completamente la ragazza e la spalanca con uno stridore metallico, addentrandosi in un cunicolo buio e sparendo alla vista di Shizuka, che si ritrova completamente sola.



    Suzaku

    Le tracce seguite sulla sabbia lo portano ad addentrarsi nel deserto su e giù per le dune. Man mano che si allontana dal villaggio le urla che lo riempiono si fanno sempre più flebili e remote, finché non si trova immerso in un silenzio quasi completo, da solo sotto la luce argentea della luna. Oramai quelle urla terribili non sono altro che un sussurro lontano, ed il villaggio appare solo come una macchia di luce ambrata all'orizzonte. Ma le tracce continuano per qualche chilometro, ed i minuti passano. Sembrano non portare in nessun luogo.
    Ma poi in lontananza compare una roccia che rompe la superficie monotona del deserto, e la pista nella sabbia porta esattamente lì.
    Quando Suzaku arriva alla roccia, un masso di arenaria smussata alto una decina di metri, si accorge che la sua superficie è interrotta da una grossa crepa larga appena un metro, e le tracce sembrano continuare esattamente dentro quella crepa. La luce della luna fa fatica a illuminarne l'interno, ma pare che si sviluppi verso il basso, portando direttamente nel sottosuolo, come fosse la bocca di un gigantesco essere che ti invita a visitare le sue viscere. Ma il ragazzo non fa in tempo nemmeno ad avvicinarsi, che dalla crepa emerge lo stesso individuo con cui poco prima aveva avuto a che fare Shizuka.
    L'uomo ha il viso contratto in un espressione di pura e seria malvagità, ma non agisce in modo ostile. Esce dall'ingresso della grotta lentamente, camminando in modo anormale, come se poggiasse i piedi a terra con delicatezza per non fare rumore. Le sue dita lunghe ed esili afferrano i lati della crepa per un'istante, come se dovesse aiutarsi nello sforzo di fare quell'ultimo passo. Poi l'individuo si ferma, continuando a fissare Suzaku con volto serio, quasi rabbioso. Dopo qualche attimo di silenzio inquietante, la luce della luna rivela il formarsi di un sorrisetto viscido sulle sue labbra, e dice:

    Ciao...

    Solleva la mano sventolandola velocemente, e poi continua con affanno, parlando così velocemente da non lasciare il tempo all'altro di rispondere:

    Come ti chiami io mi chiamo Buza vuoi entrare in casa prego entra come stai forse cerchi le persone scomparse è stato mio papà Gon dai entra qui c'è la tua amica...

    E detto ciò, fa un passo di lato accennando all'ingresso buio nella roccia.


    Sachigo, all'interno della gabbia hai il Chakra completamente bloccato. Sei stata privata di armi ed accessori. La gabbia ha una resistenza di 250 punti.

    Steg, scegli te cosa fare. Se decidi di entrare, il tizio ti segue in silenzio nel cunicolo fino al salone dove c'è Shizuka. Ma non essere autoconclusivo sul liberarla o simili.

    Per gli altri, la seconda parte del mio post arriverà a breve.
     
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    Kurosawa

    La corsa del ragazzo in direzione del mercato è frenetica. E' circondato dalle urla, ma tutto attorno a lui il villaggio è deserto. Kurosawa continua a correre da solo finché non arriva esattamente dove poco prima c'erano i suoi due compagni di missione. Ma di loro non c'è traccia. Il rapimento di Sachigo e l'inseguimento da parte di Suzaku sono avvenuti oramai una ventina di minuti prima del suo arrivo, quindi c'è poco che il ragazzo possa fare. Non ha possibilità di distinguere le impronte dei suoi compagni da tutte le altre impronte degli abitanti che ricoprono la zona del mercato. Si ritrova semplicemente da solo in quel vicolo cieco. Questo è il prezzo da pagare quando un team di Shinobi in missione decide di dividersi agendo ognuno per conto proprio: inseguire ombre in mezzo al niente per poi ritrovarsi da soli e lontani dal proprio obbiettivo.



    Saiko

    Buonasera signor Gon, ci aveva avvisati del fracasso, ma queste non mi sembrano affatto urla di iene, ma umane. Mi vuole dire cosa sta succedendo in questo villaggio?
    Avanti Gon, mi parli di tutto ciò che è accaduto in questo villaggio dall'inizio delle sparizioni.


    Le domande paiono rimbalzare per qualche istante nella stanza, senza raggiungere nessun bersaglio. Il vecchio continua a fissare il vuoto con occhi lucidi, aprendo e chiudendo la mano destra poggiata sul tavolo con fare ossessivo. Poi sembra risvegliarsi improvvisamente dal suo torpore: con espressione sorpresa si gira verso il ragazzo e lo guarda battendo le ciglia.

    Non è colpa mia...

    Mormora quasi con voce quasi piagnucolante. Poi sbuffa, scuote la testa, e sembra riprendersi.

    Vuoi sapere cosa sta succedendo? Sai benissimo cosa sta succedendo. La gente sparisce, sparisce di continuo! Ed io vi ho chiamato per questo: perchè la gente sparisce!

    La risposta pare più lucida e decisa. Nella voce del vecchio c'è una profonda irritazione che culmina quando lui si alza di scatto e si dirige verso il lavello, dando le spalle a Saiko. Nel mentre le urla da fuori continuano in modo martellante, sembrano quasi impregnare le pareti di assi di legno di quella casa.

    Io ho provato a dirglielo: DEVI SMETTERLA! SI ARRABBIERANNO E VERRANNO A CERCARTI! M-Ma lui ne ha bisogno, gli serve per diventare più forte, si. Il mio piccolo... povero piccolo... Quando torni a casa?

    Il delirio di Gon continua proprio sotto gli occhi dello Shinobi.

    Non mi ascolta mai, non mi ha mai ascoltato. Ha preso tanti miei amici, ed ora mi sento solo. Vuoi vedere le foto dei miei amici? Ora nessuno è più mio amico, hanno tutti paura, stanno tutti in casa. E così il mio piccolo continua. Lo odio.

    A quel punto il vecchio si gira verso Saiko. Ha il volto ricoperto di lacrime, e nel pugno stringe un coltello da cucina lucente.

    E tu chi sei?! Hm... Succede tutto quando arrivano i demoni urlanti. Quando senti le urla, qualcuno sta per morire, si. Le urla... le urla significano morte.

    Ringhia a denti stretti. Poi muta totalmente espressione ed improvvisamente si mette a canticchiare:

    Mai uscire di casa quando ci sono i demoni... Serrate porte e finestre... Buza sta arrivando...

    E poi, gridando con occhi assatanati:

    BUZA STA ARRIVANDOOO!

    E si lancia contro Saiko con il coltello sollevato.



    Ryuga

    Salve signore, potrebbe gentilmente indicarmi dove posso trovare il signor Gon?

    L'uomo si ferma difronte a Ryuga osservandolo per qualche istante con tale diffidenza da essere quasi repulsivo. Guarda prima il suo coprifronte, poi esplora il suo volto ed infine indica con un movimento del capo una direzione.

    Abita giù per questa strada. Cammina per circa mezz'ora e la troverai sulla sinistra, è una delle prime all'entrata del villaggio.

    Mi scusi ancora buon uomo, per caso sa qualcosa delle sparizioni che avvengono in questa zona? Sono qui per porvi rimedio, per cui se ha qualsiasi informazione al riguardo mi farebbe solo che comodo, la prego.

    Improvvisamente l'uomo cambia espressione, ora sembra seriamente interessato a rispondere a quelle domande.

    E così finalmente siete venuti a togliere di mezzo quel vecchio pazzo, eh? Non so chi è riuscito a chiamarvi dopo tutti questi tentativi, ma pregherò per lui. Ho sempre sospettato che Gon centrasse qualcosa con tutte queste sparizioni. Nessuno voleva credermi, tutti lo compativano perchè la prima a sparire è stata proprio sua moglie. Tutti dicevano che è stato il dolore per quella perdita a renderlo così... strano. Ma per me c'era qualcos'altro sotto. Non mi sorprende che anche suo figlio l'abbia abbandonato. E poi anche lui era strambo.
    Bhé, ho parlato anche troppo. Sta scendendo il buio e di questi tempi restare fuori è pericoloso. Buona serata!


    Conclude rapidamente prendendo gli spiccioli offertigli da Ryuga ed andandosene a gambe levate prima che il ragazzo potesse fargli altre domande.
    Mezz'ora di cammino più tardi il buio è oramai pesto ed il Senju sperimenta la stessa terribile esperienza vissuta da tutti gli altri componenti di quella missione: un crescendo di urla da ogni direzione la cui origine è inspiegabile. Ciò spinge il Mukenin ad affrettarsi ancora di più e qualche minuto dopo giunge alla casa di Gon. Due cose succedono a quel punto: la prima è che una finestra della casa si spalanca ed un giovane, ovvero Kurosawa, balza fuori e si dirige a gran velocità verso il mercato sparendo nel buio; la seconda è che pochi istanti più tardi dall'interno della casa si sente un urlo a squarciagola recitare "BUZA STA ARRIVANDOOO!"


    Zilyath, come narrato nel post, sei arrivato ad un vicolo cieco. Hai carta bianca, diciamo. Nel senso che credo tu possa solo tornare indietro oppure aspettare lì sperando che succeda qualcosa.

    Omni, il vecchio Gon è molto debole, non sa combattere. Quindi puoi essere autoconclusivo sulla difesa, sei molto più forte di lui. Nel difenderti puoi anche ucciderlo, sarebbe legittima difesa. Poi decidi cosa fare.

    Dragon, hai due alternative:
    - insegui Kurosawa. In questo caso lo raggiungi quando arriva al mercato. Se scegli questa alternativa devi postare dopo Zyliath e ruolare in base a quello che ruola lui.
    - irrompi nella casa di Gon. In questo caso entri dopo che Saiko si è difeso. Se scegli questa alternativa devi postare dopo Omnimon e ruolare in base a quello che ruola lui.
     
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    Man mano che seguivo le tracce mi allontanavo sempre di più dal villaggio. Ad ogni passo il cuore mi batteva forte e non accennava a diminuire il suo ritmo. Intanto le urla erano svanite ed avevano lasciato il posto ad un silenzio tombale. Ma rimanevo teso a controllare qualsiasi movimento. Quella cosa sarebbe potuta tornare all’attacco.

    Il villaggio era al di là delle dune e il buio non mi aiutava a trovarlo con lo sguardo. Oramai mi ero lasciato alle spalle gli altri miei compagni di missione. Mentre seguivo pedissequamente le tracce riflettei su quelle urla e la cosa che aveva ghermito Shizuka. Da dove potevano provenire quelle grida? Poteva essere un branco di animali feroci? Sembravano umane eppure erano così tante e così terrificanti che non le avrei potute attribuire ad un semplice umano o ad una bestia. E quella cosa? Era rapida, non ero neanche stato in grado di notarla. Ed aveva portato Shizuka attraverso il deserto con una velocità impressionante. Sarei dovuto rimanere in guardia.

    Ad un tratto, in mezzo alle dune, comparve una roccia arenaria che dominava tutto il paesaggio circostante. La direzione delle tracce mi portava lì. I miei battiti aumentarono leggermente, anche il mio corpo mi diceva che ero arrivato nel luogo giusto. Lì doveva trovarsi Shizuka. Cercai un apertura e riuscì a trovare una crepa. Dal buio fitto emerse una figura. Iniziai a controllare il mio respiro, non volevo far rumore, come se smettendo di produrre suoni non potesse più localizzarmi. Però mi vedeva, potevo chiaramente percepirlo. La luce soffusa lo illuminò. I suoi occhi mi fissavano e la sua espressione trasudava violenza. Non mi fidavo, a pelle il mio istinto diceva di non confidare nelle sue parole, anche se non aveva mostrato nessun segno di aggressività nei miei confronti.

    Mi salutò e si presentò, disse anche chiaramente il nome del signor Gon. Ma sopratutto mi disse che lì dentro c’era la mia compagna di missione.
    La situazione diventata sempre più nebulosa, le urla, le sparizioni, questo tizio inquietante, il signor Gon e il rapimento di Shizuka. Diamine, perché non eravamo rimasti a casa di quel signore? Protetti dalle quattro mura ed il gruppo tutto unito pronto a spalleggiarsi...
    Non potevo rimuginare su questo, dovevo rispondere a quel ragazzo.

    Ciao, io sono Suzaku...

    Mi fermai, era stato troppo rapido con le sue domande e comunque non era importante rispondergli quanto decidere se accettare il suo invito. Il ragazzo era invischiato in qualsiasi cosa stesse accadendo lì e mi stava molto probabilmente tendendo una trappola. Però che altro avrei potuto fare? Combatterlo lì? Oppure provare ad assecondarlo e contrattaccare al momento giusto? Nella mia precedente missione a Kumo ero stato intrappoato da un capitano pirata, ed ero riuscito a malapena a cavarmela. Non volevo fare la stessa fine del topo però dovevo trovare la kunoichi di Oto, non potevo abbandonarla al suo fato.

    Con il sudore che mi imperlava la fronte decisi di entrare nelle fauci di quel mostro. Mi aspettavo qualsiasi cosa, eppure la mia fantasia fu sbriciolata dalla realtà dei fatti.

    Antecedentemente a questa missione le immagini della città di Kumo e dell’accampamento ninja nell’isola del golfo degli squali mi avevano radicalmente segnato nel profondo. Condividevano un caos ed una devastazione nate da una rabbia feroce, distruttiva e votata all’annichilamento del nemico. Ma quello che vidi in quella grotta era forse anche peggio. C’era una metodicità ed una logica dietro quelle barbarie che mi inorridiva e mi raggelava le ossa. Buza non era un semplice criminale. Qualcosa di oscuro e terribile si annidava nella sua psiche.

    Vidi Shizuka all’interno di una di quelle piccole gabbia, spogliata del suo equipaggiamento. Era sveglia eppure non si era ancora liberata. Desideravo aiutarla. Però quel tizio mi aveva seguito per tutto il tragitto camminando silenziosamente alle mie spalle. Pensai un momento ad una strategia. Se utilizzassi il velo di nebbia? No, è troppo rischioso, sembra esperto nel mascherare la propria posizione. Già una volta mi aveva sorpreso e l’avevo osservato mentre camminava in uno strano modo che copriva il rumore dei suoi passi. Avrei dovuto affrontarlo viso a viso, anche se avevo provato a non pensare a questa eventualità. Non mi sentivo all’altezza prima e qualche minuto non aveva cambiato la mia opinione. Le poche informazioni che avevo estrapolato di quel tizio mi facevano pensare ad combattente molto forte. Più veloce di me e letale.

    Però mentre entravo in quella sala degli orrori avevo notato che il soffitto era costellato di stalattiti. Erano tutte di dimensioni tali da trapassare un uomo, forse mi avrebbero potuto aiutare.

    Così decisi la mia manovra evasiva. Cercando di cogliere alla sprovvista Buza avrei sparato dalla mia mano 5 falangi verso il soffitto, a metà tra me e il ragazzo. Si chiamava la tecnica dei proiettili digitali ed aveva capacità perforanti. Se avessi avuto una mira abbastanza buona sarei riuscito a colpire le stalattiti, le quali sarebbero iniziate a cadere costringendo Buza ad aspettare. Se fossi stato fortunato si sarebbe lanciato all’attacco ed una di quelle rocce lo avrebbe colpito. Successivamente avrei portato la danza del larice verso la gabbia, con lo scopo di distruggerla e liberare la kunoichi. Era una tecnica che eventualmente mi avrebbe protetto in caso di attacco di Buza, grazie alla rotazione molto veloce.
    Dovevo essere abile, forse troppo abile per le mie capacità. Però dovevo tentare, perché è questa la vita di un ninja.

    Suzaku Kaguya
    Resistenza:450-18-18=414
    Stamina:150-18=132

    Azioni:
    -Proiettili digitali
    -Danza del larice
     
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    Narrato
    Parlato Saiko
    Pensato Saiko


    La situazione stava degenerando all'esterno. Le urla sembravano farsi sempre più forti e io mi iniziavo a irritare, non poco. Sentivo dentro di me una certa irrequietezza e di fronte avevo quell'anziano, un Gon che sembrava forte il fantasma di quello che era un tempo. Faceva dei discorsi strani, voleva fermare qualcuno ma sembrava che non volesse in realtà farlo, aveva anche cominciato ad urlare.

    "Ma cosa gli prende? È frustrato dall'abbandono, dalle sparizioni, dal poco sonno. Questo villaggio mi piace sempre meno. Devo sbrigarmi con questo vecchio."

    Notai che si avvicinò alla cucina mentre continuava a delirare, a urlare dette contro "il suo piccolo", pensai fosse il figlio o forse un allievo, costui aveva bisogno di diventare forte, ma allora perché rapire persone? Nella mia testa passarono tanti scenari strani, ma non avevo proprio idea di cosa potesse fare questo "piccolo" rapendo le persone. Il signor Gon sotto i miei occhi continuava a delirare, da fuori le urla continuavano a farsi più forti, sempre più forti, ogni tanto si sentiva qualcosa sbattere, forse la finestra di qualche casa nei dintorni. Cercai di capire se potesse essere sbattuta qualche finestra nella casa del vecchio, ma speravo non fosse successo. Ero irrequieto e poi quella situazione mi stava stressando. Mi ero già sentito così e quella volta avevo ucciso qualcuno a sangue freddo, un pirata che era legato e bendato e che avevo torturato brevemente per informazioni. Tutto questo mi stava spaventando ma anche eccitando allo stesso tempo.
    Notai con la coda dell'occhio il signor Gon avere qualcosa tra le mani, era un coltello da cucina, lucente, non troppo lungo ma sembrava sufficientemente affilato per tagliare la carne.
    Il vecchio iniziò a cantare una canzoncina

    "Mai uscire di casa quando ci sono i demoni... Serrate porte e finestre... Buza sta arrivando..."

    "Buza? Chi è-"

    Non ebbi il tempo di terminare la domanda che l'anziano mi caricò a denti stretti col suo coltello da cucina. Il passo non era veloce, sembrava appesantito, la presa sul coltello era a due mani, probabilmente Gon sapeva che avrebbe dovuto imprimere più forza per colpirmi decentemente. L'anziano sferrò due fendenti laterali e finii contro il muro. Non avevo più alcuna possibilità di muovermi. Non sapevo cosa fare, ma Gon continuava a urlare quel nome ed era inquietante mentre mi caricava di nuovo. In un attimo presi coscienza del passo cedente del mio assalitore e mentre mi caricava ancora una volta sfoderai il mio kama e in velocità mi abbassai per effettuare un taglio all'addome del padrone di casa. Iniziò a sgorgare sangue sul pavimento mentre vidi l'anziano accasciarsi a terra; in me scattò di nuovo qualcosa e la vista di quel sangue non mi dispiaceva, anzi il contrario. Forse data la situazione iniziai a ridere.

    "Eh che volevi fare brutto vecchio? Cercherò da solo questo Buza e farò di tutto per fargli fare la stessa tua fine. Aspettalo dall'altro lato!"

    Sputai a terra, misi a posto il kama nella cintura dopo averlo pulito e mi avvicinai alla porta di ingresso. Dovevo andare a cercare il resto del team, ma non dovevo essere sconsiderato e perciò cercai di capire dapprima quanto fosse affollato l'esterno e soprattutto se avrei avuto la possibilità di uscire di casa senza incocciare in qualche animale o umano pericoloso. Tutto in quella città mi sembrava macabro e ciò che stava accedendo lo era ancora di più. Se Shizuka e gli altri elementi del team erano in pericolo, ora dipendeva tutto da me andare a cercarli.
    Avevo però bisogno di indizi per capire dove andare di preciso a cercare. Gon sapeva sicuramente dove si trovava "il suo piccolo", per cui cominciai a cercare una mappa o una lettera che mi desse qualche indicazione. Dovevo sbrigarmi.

    "Tenete duro, vengo a cercarvi!"


    Resistenza 400
    Stamina 400
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    Testa Resistenza protezione: 30
    Busto Resistenza protezione: 100

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    PER RIPRENDERE QUEL CHE È NOSTRO!




    Narrato - - Parlato - "Pensato"



    L’espressione dell’uomo era molto eloquente, un classico caso di “chi cazzo sei e cosa cazzo vuoi”, repulsione ecco cosa li trasmise, ma Ryuga non ci diede peso, comunque alla fine riluttante il signore riluttante parlò indicandogli approssimativamente la direzione, la distanza e la posizione della casa di Gon.
    L’atteggiamento del signore, però, cambiò completamente alla seconda domanda di Ryuga, la repulsione sparì in un battito di ciglia lasciando spazio ad un misto di altre emozioni poco che non sfuggirono al giovane shinobi, ma quello che lo colpì di più fu la risposta che gli diede.
    Le parole gli uscirono dalla bocca con una velocità pazzesca ed in altrettanta maniera sparirono le monete dalla sua mano e l’uomo dalla sua vista.


    - Interessante... quindi questo Gon sembra non essere il buono della situazione... queste informazioni mi torneranno molto utili.

    Quelle informazioni erano veramente importanti, chi aveva commissionato quella missione era probabilmente lo stesso che rapiva le persone?

    ”Non credo sia lui il colpevole, ma sicuramente c’entra qualcosa con le sparizioni, vediamo di fare quattro chiacchiere con questo Gon...”

    Il tramonto era all’orizzonte, Ryuga doveva muoversi per raggiungere la casa di Gon aveva mezz’ora di strada e a quanto detto dal signore restare fuori di notte era pericoloso. Il tempo gli fece capire il motivo di quelle parole, il buio era calato portandosi con se delle urla agghiaccianti, decisamente umane, da dove venivano non avrebbe potuto dirlo, non avevano una direzione specifica ma sembravano riempire completamente l’area, eppure non vedeva le fonti di tali urla. Illusioni o realtà?

    - Cazzo succede da queste parti??

    Le urla erano veramente agghiaccianti, gli entravano fin sotto la pelle facendogliela accapponare, a passi veloci e decisi Ryuga arrivò alla casa di Gon, o almeno così credeva visto le informazioni ricevute. Improvvisamente una finestra alla base della casa si spalancò e un ragazzo schizzò fuori correndo via per la strada sparendo nella notte. Ryuga riuscì a vederlo bene, da come era vestito poteva intuire che fosse uno shinobi pure lui, in fronte noto un coprifronte, ma non riuscì a capire di quale fosse; altra cosa che notò però fu il fatto che dietro di lui vi era sicuramente un’altra persona che chiuse la finestra. Decisamente strana come scena, ma lo ignorò, sarebbe entrato nella casa ad indagare, tanto se quel ninja aveva causato problemi al mandante della missione lo avrebbe comunque potuto ritrovare facilmente. Se invece era uno dei ninja mandati in missione li, beh, lo avrebbe ritrovato facilmente.
    Si avvicinò alla casa, quando improvvisamente da essa si levò un urlo molto poco rassicurante, chiaro segno che lì stava succedendo qualcosa. “BUZA STA ARRIVANDOOO!"
    Quelle parole non avevano il minimo senso ma il tono con cui erano state pronunciate non preannunciava nulla di buono. Ryuga istintivamente scattò in avanti verso la casa, afferrò la maniglia e vi irruppe, pronto ad intervenire in soccorso di una possibile vittima.
    La scena che gli si parò davanti fu esattamente come te se lo aspettava, un corpo a terra dal quale si stava creando una grossa pozza di sangue, un vecchio, probabilmente il signor Gon mentre, li a fianco, un altro individuo stava rovistando per la casa lasciando il vecchio a morire. Un ninja di Oto a detta del suo coprifronte.


    - Chi sei tu?? Cosa hai fatto a Gon??

    Diede per scontato che fosse lui Gon, ma poco gli importava, si avvicinò al vecchio e buttò un’occhio su di lui per valutarne la situazione, ma era tardi ormai, non avrebbe potuto comunque salvarlo. In ogni caso non sapeva come fare e si maledisse per questo. Finché si trattava di lui poteva guarire le sue ferite con uno schiocco di dita, ma quando si trattava di altre persone non poteva fare nulla. Doveva rimediare a questa sua tremenda mancanza, ma ci avrebbe pensato un’altra volta non ora, per cui si concentrò sull’altro ninja.

    - Dove sono gli altri tuoi compagni? So che sei un ninja mandato a compiere la mia stessa missione, non sei un bandito o un assassino, come si può capire non c’è molto da rubare e uccidere lui non è così importante. Per cui te lo chiedo un’altra volta dove sono i tuoi compagni e cosa diavolo sta succedendo qui?

    Aspettò che il ragazzo li rispondesse informandolo sulla situazione. Non abbassò la guardia però, non era sicuro al cento percento della sua deduzione.



    Ryuga Senju

    Resistenza: 600
    Stamina: 600








    Edited by The_Dragon - 15/9/2019, 18:58
     
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    "Queste urla si fanno sempre più martellanti ed insistenti, ma il villaggio è letteralmente deserto! Ma che cosa sta succedendo, qui?!"

    Questo era quello che stavo pensando mentre correvo ad un ritmo frenetico in direzione del mercato, da dove avevo sentito poc'anzi delle urla chiaramente umane. Arrivai infine al mercato, ma di Suzaku e Shizuka - che vi si erano diretti - non v'era nessuna traccia, e se ce n'erano era impossibile vederle col buio della notte. Era come se fossero...svaniti nel buio.

    Purtroppo, ero arrivato troppo tardi - magari, se fossi arrivato prima, forse non sarebbero spariti, forse avrei potuto aiutarli...inutile tergiversare, però - in quel momento non potevo fare granchè. Col buio non avevo la minima possibilità di mettermi a cercarli, perchè non vedevo assolutamente nulla.

    Nonostante le grida incessanti continuassero senza pausa, mi guardai attorno per capire se c'era comunque qualcuno in giro, ma invano - col buio, era impensabile riuscire a vedere qualcosa o qualcuno senza l'ausilio di una fonte luminosa. Eppure, qualcuno deve emettere queste grida, non possono originarsi dal nulla.

    Nel frattempo, le urla continuavano a riecheggiare tutto intorno a me in maniera decisamente asfissiante: senza indugio, decisi di non rimanere oltre al mercato, dal momento che non vi era nulla che potesse dirmi dove erano i miei due compagni scomparsi, decidendo così di tornare a casa di Gon a mani vuote.

    Mentre tornavo indietro, mi colse la sensazione che qualcosa non tornava, nonostante tutto...
    Accelerai il mio passo, ed in circa mezz'ora - buio permettendo - arrivai alla casa, ma prima di entrare decisi di prendermi qualche minuto per rifiatare.

    Kurosawa Guren
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    Resistenza: 250/250

    Equipaggiamenti:
    Shuriken del Vento Demoniaco sulla schiena tramite Cintura Porta-Armi
    Borsello Porta-oggetti sulla parte sinistra della vita (20m Filo d'Acciaio)
    Borsello Porta-oggetti sulla parte destra della vita (Kunai x5, Tonico Coagulante x3)

    Protezioni:
    Testa - Coprifronte di Oto (+30)

    Azioni:
    //

    Bonus/Malus:
    //

    Note:
    //



     
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    -Parlato Shizuka
    -Parlato Buza



    Secondi?Minuti?Ore?Quanto tempo ho passato a vedere soltanto l'oscurità? Non saprei. Non appena presi conoscenza ,istintivamente mi toccai con la mano destra, il punto in cui ero stata colpita.

    -Ahia

    Molto probabilmente avevo un ematoma sul collo. Non potevo saperlo ,dato che qualcuno o qualcosa, mi aveva preso alla sprovvista.Massaggiai con delicatezza la zona interessata, emettendo ogni tanto qualche gridolino strozzato per il dolore. Fu solo allora che riaprì i miei occhi, e forse era meglio continuare ad averli chiusi: Ero in una prigione. Tipico. Di sicuro non potevo aspettare che la cosa che mi avesse rapito, poteva offrirmi del tè.
    Mi trovavo lì, seduta e appoggiata con la schiena ad una parete di legno.Mi guardai intorno agitatamente, e vidi che l'intera "gabbia" era fatta del medesimo materiale. La vista , in quel momento, mi si annebbiò, e iniziai ad ansimare. Toccai con entrambe le mani sia sotto che sopra , controllando ogni parete che mi circondava,tentando di trovare qualsiasi cosa che mi permettesse di uscire da lì dentro. La struttura era per "ospitare" solamente una persona ,ed il soffitto era molto basso ,circa un metro di altezza, costringendomi così a rimanere solamente seduta o inginocchiata.Il legno era molto duro e forte, difficile da rompere chiaramente, inoltre non vi era traccia né di chiavistelli,né di fessure. Ero del tutto in trappola ,come un topo. La cosa peggiore è che mi sentivo completamente esausta, come se mi avessero risucchiato via tutta la mia energia.Iniziai quindi a sospettare che non potessi usare il chakra, e i miei sospetti furono confermati, quando provai ad attingere alla mia energia interiore, posizionando le mie mani all'altezza del plesso solare , formando il sigillo della capra, ma sentivo che non vi era nemmeno una "goccia" di quest'ultima che scorresse in me. Ero stata privata di tutto.


    -Mer...da!...E ora... Che faccio?!

    Dissi respirando velocemente, e sgranando gli occhi.Mi mancava il respiro. Mi girava la testa. Stavo per avere un attacco di panico.Non ho mai sofferto di claustrofobia, ma avrei sfidato a non perdere il controllo in quella situazione. Successivamente mi avvicinai strisciando verso le sbarre di legno, e mi aggrappai con entrambe le mani a quest'ultime. La scena che mi si presentò era direttamente tratta da un film dell'orrore. L'ambiente era poco illuminato,dato che c'erano solamente delle lampadine che emettevano una pallida luce giallastra, appese a malapena a vari cavi elettrici,d'altronde oscillavano lievemente,impedendomi così di avere piena visione del luogo, ma quel poco che vidi mi fece venire i brividi. Vi erano molti attrezzi da laboratorio direttamente usciti dai peggiori incubi di una persona, appoggiati sui vari tavoli del tutto logori posizionati in vari punti di quella cavità sotterranea, ma quello che più mi paralizzò era la presenza di tuboli alti all'incirca due metri, nel quale contenevano corpi di persone mutilati o deformi immersi un liquido dal dubbio colore. Il luogo era di certo la grotta degli orrori con tanto di effetti sonori provenienti dai macchinari, che emettevano gorgogli ad intervalli irregolari e del fumo nero. Ero talmente inorridita dall'ambiente circostante, che non mi accorsi che una figura umanoide si stava avvicinando alla mia prigione. Lasciai entrambe le sbarre,e con le mani mi trascinai all'indietro allontanandomi da quest'ultime. Una volta vicino alla mia gabbia si fermò, e vidi il mio aguzzino.Il suo sguardo era neutro , quasi senz'anima mi fissava e appuntava delle cose su un taccuino, ma la cosa peggiore è che non mi ha mai guardato in faccia. Per lui ero solamente la sua cavia da laboratorio, che chissà a quale esperimento dovevo sottopormi. Poi ad un tratto mi rivolse la parola.

    Se percepisci il bisogno di assumere nutrimento solido o liquido devi comunicarlo tramite la voce. Non provocarti ferite e non incrementare il tuo livello di stress. Non attuare nessun tipo di ribellione. Ho molto lavoro da fare e devo concentrarmi, quindi mantieni l'emissione di suoni al minimo. Ho dovuto operare alcuni dei precedenti soggetti per impedirgli di distrarmi, ma non ha senso logico utilizzare il mio tempo in questo modo. Ora torno al...

    La sua voce risuonava fredda senza alcuna emozione, quasi come se stesse parlando un robot. Quella era la voce di uno psicopatico con chissà quali scopi. Era quello il mio destino? Morire come cavia da laboratorio? Morire così da sola. Senza aver visto almeno per l'ultima vota Saiko o mia madre? Se avessi saputo, non mi sarei di certo arrabbiata con lui, e non mi sarei mai lamentata delle pretese di mia madre. In quel momento pensai a tutti i bei momenti vissuti, e tutte le volte in cui mi sono incavolata per delle sciocchezze, quelli si che erano bei problemi.

    Ascoltai solo una parte del suo discorso, poiché abbassai la testa e mi coprì il viso con le mani. Ero finita. Che senso ha avuto diventare ninja, adesso mi trovavo lì seduta inerme ad aspettare la mia fine. Stavo per crollare ,iniziai a singhiozzare. Quando ad un tratto mi accorsi che il mio aguzzino ,dall'inquietante aspetto, smise di parlare. Alzai la testa e notai che non stava guardando più me, ma era si era girato verso la parete rocciosa, e solo dopo pochi secondi notai che lo psicopatico fissava una porta in acciaio.

    Hihihihhihi, è arrivato il tuo amichetto!

    Disse con un tono raccapricciante, dopo di che si incamminò verso la porta , perdendo fortunatamente ogni interesse nell'analizzarmi. Avrà sentito qualcuno avvicinarsi? Forse le mie speranze non erano perdute. I miei compagni erano arrivati. Forse era Saiko? Per scoprirlo non potevo continuare a piangermi addosso.Una volta che sentì lo stridio metallico della porta che si chiudeva, iniziai a calciare freneticamente le sbarre, con tutta la forza che avevo ancora in corpo. Dovevo lottare per la mia vita, lo dovevo fare per vedere ancora una volta mia madre e Saiko. Le persone più importanti per me.

    Continuai incessantemente e disperatamente quando notai Suzaku entrare dalla stessa porta dove era uscito il mostro, seguito da quest'ultimo. Alla visione di un volto amico , quasi ritornai a respirare, dopo tutta la tensione che aleggiava in quell'aria malsana.Dovevamo uscire da lì,e l'unica cosa che mi venne in mente era quella di distrarre l'aguzzino,magari Suzaku poteva usare il suo chakra, quindi in qualche modo dovevo usare un diversivo.


    -HO FAME!

    Urlai con voce tremante ,battendo i pugni contro le sbarre della struttura che mi teneva prigioniera. Quella era la mia unica carta da giocare.


     
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    Suzaku & Shizuka

    Che tra le pareti della scatola cranica di quel Buza vi sia pura e semplice malignità, Suzaku e Shizuka lo sanno oramai per certo. Ciò però non impedisce al Genin di accogliere l'invito di quel maniaco ed entrare nella sua grotta. Anche se Suzaku non l'ha fatto per prendersi un thé in compagnia, ma piuttosto per avvicinarsi alla sua compagna di missione, entrando lì dentro ha comunque messo se stesso in una situazione ad alto rischio. Sicuramente un atto eroico, ma forse un po' stupido.
    "Stupido" però non è un aggettivo che si può applicare a quel ragazzo, e lo dimostra con il suo forte spirito di osservazione e l'elevata capacità strategica in una situazione che avrebbe gettato nel panico più totale molti altri. Valuta infatti con efficiente freddezza la possibilità di sfruttare le fragili stalattiti che pendono dal soffitto di quella specie di laboratorio nell'istante stesso in cui varca la porta d'acciaio spalancata. Buza è sempre alle sue calcagna quando entrano, con quel suo sorrisetto ripugnante e la testa reclinata in avanti con fare minaccioso. Ed improvvisamente Suzaku passa all'azione: si volta rapidamente puntando le sue dita verso il soffitto e centrando in pieno con i suoi proiettili ossei il punto debole di un grosso blocco di stalattiti, che piomba immediatamente verso il basso. Non tutto va secondo i piani del ragazzo, perchè quell'ammasso di calcare pesante ed appuntito non cade addosso a Buza, il quale aveva arrestato il suo passo immediatamente, e Buza stesso non si lancia all'attacco facendosi investire. L'unica reazione di quel pazzo è una mutazione radicale nella sua espressione facciale, che da ghignante passa a seria e truce. Ma la strategia di Suzaku si rivela comunque efficace perchè le stalattiti, cadendo tra lui e Buza, bloccano quest'ultimo all'imboccatura del salone. Il Genin ne approfitta immediatamente e si lancia contro la gabbia che imprigiona Shizuka. Con la sua rotazione non riesce a sfondare le sbarre di legno, sono troppo resistenti per essere abbattute da un colpo solo. Ma intanto le ha danneggiate, ed è già qualcosa. Quindi la sua strategia, anche se non è servita ad uccidere Buza, gli ha comunque permesso di guadagnare tempo.
    Nonostante il grosso blocco di roccia che si trova difronte, Buza non ha comunque grandi difficoltà a liberarsene. Con sguardo impassibile solleva una mano puntando il palmo aperto difronte a sé, posizionato ad un centimetro dalla roccia. Le vene del braccio si ingrossano improvvisamente, indice che il corpo ha cominciato a pompare enormi quantità di sangue solo in quell'arto. Un'istante dopo, come se dal palmo della sua mano si fosse sprigionata una qualche forza invisibile, il blocco di calcare pare esplodere sbriciolandosi in un'ondata di piccoli frammenti e polvere. Il frastuono è assordante, seguito poi dal suono dei frammenti che si schiantano su lampadine, ampolle di vetro, cisterne e cisterne che prendono a riversare il loro disgustoso contenuto sul terreno. Con quella singola manifestazione di potenza, nel laboratorio si è creato il caos. E quando Buza emerge dalla polvere, non sembra affatto contento.
    jKDB2zC
    Lo sguardo omicida e le labbra serrate che dipingono quel viso malefico avrebbero terrorizzato chiunque. Buza fluttua a qualche palmo da terra ed un globo di materia imprecisata sembra rimanere sospeso sotto il controllo della sua mano sinistra. Intanto la prigioniera grida "HO FAME!" nell'inutile tentativo di distrarlo, ma i suoi occhi restano fissi su Suzaku.

    Sei stato cattivo... ora ti sculaccio...

    Sibila con labbra tremanti. Il globo di densa materia bianca comincia a virare verso il nero e contemporaneamente le luci delle lampadine sembrano indebolirsi, come se quella sfera imprigionasse la luce al suo interno. Quando pochi istanti dopo il globo è si è infine colorato totalmente si nero, le lampadine riprendono vita.

    Adesso muori!


    E detto ciò, la mano di Buza di chiude a pugno ed il Globo scatta direttamente verso di lui ad una velocità esorbitante. Un potere come quello di Buza non è mai stato visto e nessuno può prevedere quali possano essere gli effetti di un simile Jutsu. Anche se il primo istinto di Suzaku potrebbe essere quello di schivare quella sfera di materia sconosciuta, deve considerare che alle sue spalle Shizuka è ancora intrappolata nella gabbia e quella sorta di proiettile finirebbe dritto contro di lei. I due ragazzi se la stanno vedendo davvero brutta.



    Kurosawa, Saiko & Ryuga

    Saiko ammazza il vecchio pazzo. Qualsiasi cosa egli sapesse su ciò che stava accadendo in quel villaggio muore assieme a lui in un lago di sangue che filtra tra le fessure del pavimento di legno. Quella situazione si sarebbe potuta risolvere in molti altri modi, questo è tanto ovvio che sicuramente persino il Chunnin, pur avendo compiuto l'atto, lo sa. Ma ha deciso di ucciderlo senza pietà. Non ha provato a disarmarlo, a bloccarlo, ad interrogarlo sfruttando la propria potenza da Shinobi addestrato ad affrontare situazioni simili. No, ha scelto la via più rapida per togliersi di mezzo il problema, creandone però allo stesso tempo uno ancora più grosso: come scoprire il colpevole delle sparizioni? Ma forse l'ipotesi non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello, perchè la sua reazione all'omicidio appena compiuto fa presupporre che il ragazzo goda enormemente nel causare morte e dolore. Infatti ride ed inveisce contro il cadavere, per poi ignorarlo e cominciare a frugare per la stanza in cerca di informazioni. Fortunatamente per lui, nessuno saprà mai cos'è accaduto in quella casa. Nessuno saprà mai che ha ucciso un vecchio senza essere costretto, e che poi ha riso della sua morte. Solo Saiko stesso è custode di quel segreto, e la decisione se rivelarlo o meno sta a lui. Un quesito che gli viene posto poco dopo, quando un nuovo personaggio fa il suo ingresso nella saga: Ryuga Senju. Il Mukenin che si spaccia per uno Shinobi per motivi che solo lui stesso conosce, fa irruzione nella stanza e tempesta immediatamente il Chunnin di domande.
    Nel mentre Kurosawa, che fin'ora non è riuscito a concludere niente nei suoi tentativi di inseguire i compagni spariti, ritorna finalmente a casa di Gon. Quando arriva sul luogo, è oramai successo tutto da un pezzo: Gon ha aggredito Saiko, Saiko ha ucciso Gon, Ryuga è entrato in casa, i due hanno parlato e deciso sul da farsi e probabilmente si stanno muovendo. E forse sarà proprio Kurosawa a fermarmi, perchè prima che possa agguantare la maniglia dell'ingresso della casa, l'attenzione del ragazzo viene attirata da due avvenimenti. Il primo è che le urla cessano improvvisamente, e ciò accade esattamente nel momento in cui il blocco di roccia cade dal soffitto della caverna e quasi colpisce Buza che, distraendosi, disattiva il Jutsu che causava le urla. Il villaggio intero quindi si immerge in un silenzio tombale. Il secondo avvenimento, forse il più importante, è che un boato abbastanza forte da giungere, seppur debolmente, alle orecchie del Genin, rompe il silenzio. Tale boato corrisponde invece alla potenza di Buza che si scatena contro il blocco di roccia per polverizzarlo. E' come il rumore di un esplosione, chiunque lo riconoscerebbe. Ma l'unico a sentirlo è proprio Kurosawa, perchè nessun altro ha ancora azzardato un passo fuori dalla propria abitazione.


    Steg, i danni che causi alla gabbia sono: 30+30+20+(20+18)*2= 156. Quindi alla gabbia restano 94 punti resistenza. Nel tuo post, oltre a tentare una difesa dall'attacco di Buza, puoi ruolare a tua volta il tuo turno di attacco.

    Sachigo, non ho capito se nel tuo post il "calciare freneticamente le sbarre" si atto a danneggiarle. Però facciamo che è così, te le calcolo come 4 azioni di attacco con un danno totale di 8+11+8+13+8+6+8+14= 76. La resistenza delle sbarre scende a 18 punti :asd: però ti devi sottrarre ben 4 punti resistenza nel prossimo turno. Se puoi preferisci di no, dimmelo :sasa:
    Comunque purtroppo sei ancora intrappolata nella gabbia, stessa situazione di prima. La tua attrezzatura è su un tavolo lì vicino.

    Zyl, Omni, Dragon, voi dovete seguire un ordine di postaggio. Per primo posti te Zyl, così scegli se dirigerti da solo verso la fonte del rumore oppure entrare nella casa a chiamare i tuoi compagni (o altro, hai carta bianca). Poi posti te Omni, così puoi innanzitutto rispondere alle domande di Ryuga e poi reagire all'eventuale arrivo di Kurosawa. Infine posti te Dragon.
    Ovviamente non potete ruolare che arrivate alla caverna di Buza, al massimo potete ruolare che iniziate a dirigervi verso di essa. Ruolerò io nel mio prossimo post il vostro eventuale arrivo.
    Un consiglio: interagite tra di voi!


    Nota per tutti: domani partirò e starò via fino al 24. Prima di quella data non potrò postare e probabilmente non riuscirò a rispondere nemmeno ad eventuali domande, mi spiace. Comunque in generale i tempi di risposta sono sempre di 72 ore dal post precedente, quindi spero di trovare qualche post quando torno :riot:
     
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    Le stalattiti crollarono dal soffitto della caverna, infilzandosi nel terreno tra me e Buza. Il mio attacco colpì la gabbia ma non fu in grado di romperla. Non era stato sufficiente, però la mia strategia aveva parzialmente funzionato. Potevo quindi ritenermi in parte fiero. Ma la situazione era comunque difficile, Shizuka non era ancora libera e Buza non aveva subito ferite.

    Mi girai verso di lui e vidi che aveva uno sguardo assatanato. Il suo braccio iniziò a gonfiarsi e dopo qualche attimo fece esplodere la roccia davanti a se. Alzai il braccio istintivamente per difendermi dalla polvere creatasi. Lo abbassai per vedere dove si trovasse Buza. Il nostro avversario era riemerso dalla polvere e si trovava sospeso nell’aria a qualche palmo dal suolo. Ma che diamine? Questo tizio poteva anche volare? Con chi diavolo ci eravamo andati ad immischiare?
    Se il suo sguardo precedentemente sembrava assatanato ora era semplicemente serio. La stessa serietà che si poteva intravedere dalla sua stanza degli orrori. Due occhi di un essere spietato pronto ad uccidere. Ora stava mostrando il vero se stesso. Prima pensava di aver già vinto, ma, avendolo sorpreso, aveva deciso di distruggermi. Come potevo battere un tizio del genere?

    Sfruttò le sue capacità per realizzare un globo di chakra. Non riuscì a capire che tecnica fosse. Non l’avevo mai vista, né studiata. La luce iniziò ad affievolirsi ed il globo cambiò il suo colore dal bianco al nero. Finalmente, in quell’esatto momento capì la mia gravosa posizione. Mi trovavo esattamente in mezzo alla traiettoria tra Buza e Shizuka. Quindi se Buza mi avesse lanciato quella tecnica, cosa oramai scontata, avrebbe colpito me oppure, se l’avessi schivata, la povera kunoichi. Uno di noi, per forza di cose, sarebbe stato ferito. E la scelta disgraziatamente, o sotto altri punti di vista fortunatamente toccava a me. Chi ero io per dovere prendere una decisione così? Per queste cose non ti addestrano, non ti preparano. Chissà che cosa mi avrebbe consigliato di fare mio padre in questo momento. Lo devo schivare?

    Provai momentaneamente ad arrampicarmi sugli specchi ideando qualche strategia. E se riutilizzassi le stalattiti? Le aveva appena polverizzate con il chakra...E se lo colpissi direttamente? Non sarebbe stato sufficiente, come potevano cinque falangi fermare quell’ammasso di energia? Forse qualche altra danza lo avrebbe fermato....Ma non era vero, sapevo in cuor mio che un globo di chakra come quello sarebbe esploso solamente se avesse colpito una superficie solida. Non ne sarei uscito illeso con una danza, anzi forse avrei esposto le mie parti vitali.
    Diamine, diamine, diamine.
    Mi girai un momento per guardare Shizuka. Era rannicchiata a causa della gabbia, era stata privata del suo equipaggiamento e non poteva sfruttare il suo chakra. Ero venuto fin lì, avevo seguito le tracce ed ero entrato nelle fauci di quel “mostro” per non abbandonarla. Non lo avrei fatto neanche ora. Mi tastai il fianco dove tenevo il tonico, probabilmente mi sarebbe servito da lì a poco. Mi avviluppai attorno al mio mantello placcato, rinforzai la mia difesa posizionando i miei paravambracci davanti a me per schermarmi dal colpo ed infine contrassi i miei muscoli. Ero pronto fisicamente a subire quell’attacco. Quel potentissimo colpo. Però ero realmente deciso ad accogliere tutte le conseguenze? Avevo paura. Una viscerale sensazione che mi spingeva ad evitare quel colpo. Ma non potevo, sennò Shizuka sarebbe molto probabilmente morta. Non l’avrei avuta sulla coscienza. No.
    A denti stretti gridai:

    -Diamine!!!

    Cosa sarebbe accaduto una volta che la sfera fosse esplosa? Ero intimorito dal tipo di dolore che avrei provato. La reazione della mia pelle, dei miei muscoli e delle mie ossa che avrebbero generato. Mi tremavano le mani ma trattenni il fiato in attesa. Sarebbe stato calore? Oppure freddo come il ghiaccio? Oppure le mie protezioni sarebbero state sufficienti a non farmi sentire nulla?

    Se fossi sopravvissuto e se avessi avuto ancora forze per poter combattere Buza, avrei lanciato la mia offensiva. Per prima cosa avrei dato un calcio a quella gabbia, oramai doveva essere sul punto di rompersi e così facendo avrei liberato la kunoichi. Poi mi sarei rivolto al mostro. Avrei estratto dal mio braccio la spada ossea, la mia fedele compagna di battaglia. Con rapidità e decisione lo avrei affrontato sfruttando il mio assalto migliore. Avrei aumentato la mia velocità con la tecnica del corpo sfarfallante. Conseguentemente avrei adoperato la Danza della Luna Crescente per confondere il mio avversario attraverso le copie per poi portare come vera offensiva la Danza della Camelia. E se non fosse morto e se il suo respiro avesse continuato a tempestare l’aria avrei dato un ultimo fendente al suo volto, al fine di togliergli quel ghigno malefico dalla faccia una volta per tutte.

    Era una strategia basata sui miei automatismi. Probabilmente non avrei avuto la testa per congegnare un attacco più complesso ma l’utilizzo della mia spada mi avrebbe fornito un vantaggio. Il suo globo mi avrebbe sicuramente indebolito e come un qualsiasi combattente, che si trova nel momento del bisogno, mi sarei aggrappato alle mie mosse più conosciute. Sperai che anche Shizuka, una volta libera, mi avrebbe aiutato a porre fine alla vita di quel Buza.

    Suzaku Kaguya
    Resistenza:414-1-35-10-1=367
    Stamina:132-15-5-5=107

    Azioni difensive:
    -Parata con l’armatura + muscolare
    Azioni offensive:
    -Calcio
    -Estrazione Spada ossea
    -Corpo sfarllante+Danza della luna crescente+Danza della Camelia
    -Fendente

    Note: Volevo pensare ad una difesa un po’ più elaborata però ho vista la resistenza del pg di Sachigo ed è un po’ bassa quindi ho evitato di farle rischiare il pg, comunque l’armatura dovrebbe proteggere il mio pg (almeno spero :ans:)
    Ps: Ora Zyliath, Omnimon e Dragon sbrigatevi a salvarci :please:


    Edited by Capitan Steg - 22/9/2019, 16:12
     
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    Ci volle un pò per rifiatare dalla corsa assennata che ebbi conluso da poco davanti alla porta della casa di Gon. Intorno a me, senza nessun accenno di pausa, le urla continuavano incessantemente, senza respiro.

    Ma con chi avevamo veramente a che fare? Che invece di un gruppo di semplici rapitori, ci fosse dietro qualche ninja esperto? Non avrei potuto dirlo con certezza, ma una cosa era sicura: la situazione era decisamente più complicata di quanto potevamo pensare. Che avessimo fatto il proverbiale 'passo più lungo della gamba'?

    Solitamente non sono un ninja che mostra esplicitamente paura o timore di fronte alle difficoltà, ma sentivo che noi quattro ci eravamo come infilati in qualcosa di più grosso di noi, ed il solo pensiero di poter fallire mi faceva rabbrividire...ma come ninja, non potevamo fare altro che tentare di concludere la nostra missione nel migliore dei modi, sperando di tornare a casa vivi.

    Cominciai a pensare, per fortuito caso, al futuro: il mio obiettivo era di diventare un rinomato ninja di Oto, ma questo stava cominciando a vacillare...che forse non era abbastanza? Che forse avrei dovuto perseguire un'altra strada? Che forse...avrei dovuto camminare su sentieri poco battuti, nell'ombra? Solo il destino lo può sapere, in fondo, no?

    Ero sul punto di agguantare la maniglia, aprire la porta ed entrare in casa quando, improvvisamente e anche tirando un sospiro di sollievo, le urla cessarono di colpo. Il villaggio ricadde nuovamente in un silenzio di tomba che avrebbe fatto accapponare la pelle anche allo shinobi più coraggioso. Ma non era l'unica cosa che sentii...

    "Era ora che queste urla finissero, le mie orecchie non potevano sopportare oltre. Finalmente un po di silenz-!!!"

    Mentre le mie orecchie - e anche quelle degli altri abitanti, supposi - ringraziavano che le urla fossero svanite, udii un boato, come se qualcosa o qualcuno avesse distrutto qualcosa. Era un boato piuttosto debole, possibilmente proveniente da lontano, ma col silenzio attorno a me il suono sembrava decisamente amplificato - e ricordava come...un'esplosione, pressapoco.

    Ero indeciso se entrare ed avvertire Saiko di quel rumore oppure seguire la direzione da cui proveniva il boato: il mio istinto mi diceva di seguire il rumore, ma il mio buonsenso, invece, mi sconsigliava di farlo, per evitare di fare la stessa fine degli altri due. Decisi così di entrare in casa e dire a Saiko quello che (non) avevo scoperto al mercato.

    Non appena entrato, però, vidi il corpo di Gon a terra, riverso in un lago di sangue, con lo stesso che si infiltrava tra le assi del pavimento sotto di lui, e Saiko che era insieme con una persona misteriosa, magari uno shinobi anch'esso, che io non avevo mai visto prima d'ora.

    "Saiko, tutto bene? Vengo adesso dalla zona del mercato e di Shizuka e Suzaku non vi è nessuna traccia - sembrano si siano come...volatilizzati, e tieni conto anche del buio che impedisce di avere una buona visuale. Inoltre, non solo le urla sono come svanite, ma ho anche sentito un debole boato simile ad un'esplosione. Ma...chi è questa persona insieme a te, e...cos'è successo a Gon?"

    Incrociando le braccia, attesi la risposta di Saiko, ed anche un'eventuale risposta da parte del misterioso shinobi.

    Kurosawa Guren
    Stamina: 250/250
    Resistenza: 250/250

    Equipaggiamenti:
    Shuriken del Vento Demoniaco sulla schiena tramite Cintura Porta-Armi
    Borsello Porta-oggetti sulla parte sinistra della vita (20m Filo d'Acciaio)
    Borsello Porta-oggetti sulla parte destra della vita (Kunai x5, Tonico Coagulante x3)

    Protezioni:
    Testa - Coprifronte di Oto (+30)

    Azioni:
    //

    Bonus/Malus:
    //

    Note:
    //



     
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  12. |Omnimon|
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    Narrato
    Parlato Saiko
    Pensato Saiko
    Parlato Ryuga (The dragon)


    "Chi sei tu?? Cosa hai fatto a Gon??"

    La situazione stava degenerando. Era arrivato un altro tipo, sconosciuto ovviamente, forse era il primo cittadino a parte Gon che vedevamo e questo sembrava per ora essere sano di mente. Mi girai quando chiuse la bocca e gli lanciai un'occhiata. Aveva tutta l'aria di essere un ninja, ma non capivo di dove potesse essere, non avevo voglia di stargli a chiedere le credenziali, fui bombardato di domande.

    " Dove sono gli altri tuoi compagni? So che sei un ninja mandato a compiere la mia stessa missione, non sei un bandito o un assassino, come si può capire non c’è molto da rubare e uccidere lui non è così importante. Per cui te lo chiedo un’altra volta dove sono i tuoi compagni e cosa diavolo sta succedendo qui?"

    "E così saresti un altro ninja mandato in missione? Da quel che sapevo dovevamo essere in quattro, tu saresti il quinto. Beh due mani in più possono servire. I miei compagni, beh un paio sono dispersi, e uno è andato poco fa a cercarli. Se sei qui per dare una mano, comincia a cercare qualcosa per condurci dal cattivo, un tale Buza. Comunque piacere, Saiko."

    Feci appena in tempo a finire la frase che notai che le urla erano ferme, non sentivo più nulla fuori. Cominciarono a salirmi i brividi lungo la schiena, non poteva essere che tutto si fosse fermato, Gon lo aveva descritto come un andare continuo per tutta la notte, e non ci credevo. Stavo per rallegrarmi quando sentii un boato. Mi venne in mente che i miei compagni erano chissà dove in quel casino, dovevo darmi una mossa. Mi avviai verso la porta in fretta per andare a controllare se si vedesse la causa di quel boato in lontananza, ma non feci in tempo. Kurosawa tornò in quel momento dalla porta.

    "Oh bene ecco un componente del team."

    "Saiko, tutto bene? Vengo adesso dalla zona del mercato e di Shizuka e Suzaku non vi è nessuna traccia - sembrano si siano come...volatilizzati, e tieni conto anche del buio che impedisce di avere una buona visuale. Inoltre, non solo le urla sono come svanite, ma ho anche sentito un debole boato simile ad un'esplosione. Ma...chi è questa persona insieme a te, e...cos'è successo a Gon?"

    "Oh beh come puoi vedere, Gon è morto. Ha provato ad attaccarmi dopo che sei uscito, era impazzito e sembrava posseduto. Aveva una strana forza e così ho dovuto ucciderlo."

    Mentii sulla forza, ma il resto era vero e con tutto quello che stava succedendo poteva sembrare una menzogna plausibile. Niente di tutto ciò che avevamo intorno era normale.

    "Costui che vedi qui è un altro ninja mandato per la missione... - Mi girai verso il nuovo arrivato - "Scusa mi è sfuggito il tuo nome, come hai detto che ti chiami?"

    In ogni caso stavo pensando ad un piano per trovare delle tracce che ci conducessero al luogo dove si trovasse Buza.

    "Il signor Gon, durante l'attacco di pazzia, ha parlato di un certo Buza, di esperimenti che sta facendo per diventare più forte e che forse è suo figlio. Non sono certo di nulla, ma potrebbe essere già qualcosa. Credo che dovremmo dirigerci nella direzione da cui proveniva il boato. Kurosawa tu eri all'esterno hai potuto meglio capire da che direzione provenisse, quindi direi di andare là."

    Guardai di nuovo il neoarrivato, lo squadrai dalla testa ai piedi, sembrava essere abile come ninja, forse più forte di noi, ma non potevo affermarlo solo dall'aspetto. Decisi quindi di tagliare la testa al toro e chiederlo direttamente.

    "Questi avvenimenti di stasera mi ricordano qualcosa che mi è già successo, quelle urla e il resto. Una volta trovato questo Buza, dovremmo affrontarlo, quasi sicuramente. Ho bisogno di sapere di cosa siete capaci, ovviamente anche io vi dirò le mie abilità; questo è l'unico modo per escogitare un piano."

    Le mie intenzioni erano chiarissime: trovare Buza, affrontarlo, e trovare gli altri due componenti del team. Nulla di più facile, a parole. Ero sicuro che metterlo in atto non sarebbe stato facile, anzi il contrario. Se questo tipo riusciva a tenere a bada tutto questo villaggio doveva essere forte, e per essere ritenuta di livello B questa missione, doveva avere le sue difficoltà.

    Avrei esposto agli altri due elementi presenti in casa le mie abilità per poi cominciare a pensare ad un piano. Avrei aspettato che tutti finissero il loro eventuale racconto per poi assicurarmi di avere tutto l'equipaggiamento a posto.

    "Bene, se siamo pronti, dire di andare a cercare questo Buza! Potremmo escogitare un piano adatto appena saremo sul posto. Ricordate di studiare il terreno di combattimento."

    Avrei quindi invitato il nuovo arrivato e Kurosawa ad andare insieme in cerca di tracce per trovare il nascondiglio di Buza e se lo avessimo trovato avremmo escogitato un piano di attacco.




    Resistenza 400
    Stamina 400
    Protezioni:
    Testa Resistenza protezione: 30
    Busto Resistenza protezione: 100

    Equip:kama, kunai

    Azioni:--
     
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    PER RIPRENDERE QUEL CHE È NOSTRO!




    Narrato - - Parlato - "Pensato" - - Parlato Gama



    L’espressione del ragazzo non parve sorpresa, anzi tutt’altro, cosa che non scappò agli occhi attenti del giovane ninja.
    Il ninja rispose senza batter ciglio alle domande del mukenin, grazie alle quali venne a sapere che erano quattro ninja, due dispersi e il quarto era probabilmente quello che aveva visto uscire di corsa dalla finestra poco prima. Nominò in oltre un certo BUZA che più tardi, dopo l’arrivo di un membro della squadra, etichettò come probabile figlio di Gon.


    [color=red]”Sembra un tipo impassibile, quasi privo di emozioni, ma non è una brutta cosa... Buza... si probabilmente si tratta del figlio che se n’è andato, quel signore lo aveva nominato prima, ma se Gon non è il cattivo della situazione e lo è invece suo figlio tutto torna... il comportamento di Gon e il fatto che nessuno credeva a quel tizio...”


    In quel momento le urla cessarono improvvisamente così com’erano venute.
    Ryuga ne fu contento visto che erano solamente un fastidio e nulla più, ma Saiko sembrava preoccupato, cosa che lasciò di stucco il mukenin. Saiko stava per uscire dalla stanza di corsa quando la maniglia scattò improvvisamente e un’altra persona entrò. Ryuga si mosse leggermente pronto a reagire ad un eventuale situazione di pericolo, ma non fu nulla di pericoloso, anzi il nuovo arrivato era niente meno che lo stesso ragazzo che era scappato fuori dalla finestra al suo arrivo. Saiko lo presento come uno dei membri del loro gruppo, quest’ultimo non si presentò ma, invece, partì in quarta a parlare con il suo compagno esponendogli la situazione.
    Ryuga aspettò che i due finissero di parlare tra loro e, nel frattempo, iniziò a farsi una idea della situazione che, oramai, si stava delineando chiaramente davanti a lui. Solo alla fine decide di prendere la parola e prendere al contempo le redini della situazione.


    - Shizuka e Suzaku sono i vostri due compagni di missione, a quanto pare sono dispersi e probabilmente sono già sulle tracce del vostro obbiettivo, anzi molto probabilmente sono già loro prigionieri, in ogni caso dobbiamo trovarli e riunire il gruppo... a questo ci penso io...

    Ryuga sembrava quasi parlare tra se e se, ma poi rivolse lo sguardo prima a Saiko e poi al nuovo arrivato per poi riprendere a parlare.

    - Giusto prima le presentazioni... mi chiamo Ryuga, sono un jonin di Kiri e mi hanno mandato qui a darvi una mano. La situazione non è affatto delle migliori, non dovevate separarvi così, è stata una pessima scelta vista la difficoltà della missione. Ora però prenderò in mano io la situazione facendo valere il mio grado e...

    Fece una pausa per far assimilare le sue parole ai due, ma non solo infatti alzò la mano destra davanti a loro generando sue piccoli semi sul suo palmo.

    - Prendetene uno a testa e tenetevelo addosso in un posto sicuro, se dovessimo separarci grazie ad esse potrò localizzarvi in ogni momento.

    Consegnò loro i semi.

    - Per quanto riguarda le mie capacità sono un utilizzatore del Mokuton come potete vedere. Ora vediamo di trovare i vostri compagni.

    Portò la mano destra alla bocca e si morse il pollice procurandosi un taglio, successivamente appoggiò la mano sanguinante a terra e richiamando il chakra evocò uno dei suoi migliori amici rospi.

    135-C7261-5-B15-410-D-8361-A9-C8610-FBD14

    Il rospo si guadò attorno osservando i presenti per poi rivolgersi al suo evocatore.

    - Ryuga perché mi hai evocato qui?

    - Ciao anche a te Gama... siamo in missione e dobbiamo risolvere il problema che affligge questo posto. Loro sono i nostri nuovi compagni di avventura. Dobbiamo ritrovare i loro altri due compagni, dovrebbero essere stati qui anche loro di recente, puoi controllare se senti altri odori oltre ai nostri? Devi trovarli.

    Gama sorrise capendo perfettamente la situazione e iniziò a ad annusare l’aria rilevando tutti gli odori presenti nella sua stanza grazie alla sua fantastica dote sensoriale olfattiva. Effettivamente rilevo altre sue scie di odori che uscivano fuori dalla casa e fece un cenno affermativo a Ryuga con la testa.

    - Bene andiamo allora, voi due seguiteci.

    Ryuga uscì dalla casa seguendo il suo compagno rospo che, annusando l’aria, seguiva le traccie dei due shinobi conducendoli verso il famoso mercato. Anche se stavano correndo ci volle parecchio tempo per raggiungere quel posto, il villaggio era deserto, miseria e degrado regnavano imperterriti attorno a loro, Ryuga non riusciva a crederci che nel mondo vi fossero posti come quello.
    Raggiunto il mercato Gama iniziò ad analizzare gli odori che vi erano, ci volle un po’ per rintracciare la scia giusta, ma una volta trovata ripartì in quarta verso il deserto.


    - Ryuga oltre agli odori dei due shinobi ve n’è un’altro che non conosco che viaggia parallelo al loro.

    Ryuga non rispose e continuò a correre, quella informazione sembrava confermare la sua teoria. Dovevano muoversi, si girò verso i suoi nuovi compagni e fece segno loro di muoversi. Il deserto li attendeva.



    Ryuga Senju

    Resistenza: 600
    Stamina: 600-10-10-36=544

    Tecniche usate:
    - Trasmittenti lignee (-10,-10)
    - Tecnica del richiamo (-36)






     
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    -Parlato Shizuka


    Strinsi i denti appena notai che il mio tentativo di distrarre quell'essere , che all'apparenza poteva sembrare umano, fu vano. Era davvero frustrante non poter dare una mano al mio compagno di team, che da solo lottava contro quel mostro. Non volevo che Suzaku si facesse male per colpa mia,ma era lì pronto ad aiutarmi per farmi uscire da quella gabbia succhia energia,e questa sua determinazione mi diede ancor di più la spinta a continuare a colpire quella struttura in legno con tutte le forze, non importa se mi si rompevano mani o piedi, dovevo assolutamente uscire di lì.

    Tutta la mia rabbia e la frustrazione vi si poteva avvertire dai colpi che infliggevo a quelle sbarre, accorgendomi a malapena del tremolio della prigione, provocato dal colpo ben piazzato del ragazzo dagli occhi blu. L'unica cosa che feci era quella di serrare completamente gli occhi, come riflesso. Cessai per un secondo di colpire la gabbia , e guardai il nostro aguzzino, che se ne stava lì imperscrutabile a fissare solamente Suzaku. Nei miei confronti aveva perso totalmente interesse, e qualsiasi tentativo di distrarlo era inutile.

    Adesso muori!

    Oh no!

    Quel tipo non scherzava. Maneggiava quel globo demoniaco come fosse un normale giocattolo per bambini, pronto a scagliare qualche attacco contro il genin che era posizionato nelle mie vicinanze, e dopo l'affermazione del ragazzo sinistro, quest'ultimo si parò dinnanzi alla gabbia facendomi da scudo.

    -No! Suzaku, spostatiii!

    Gridai con tutta l'energia mi rimaneva, e disperatamente guardai a destra e a sinistra nel tentativo di cercare di aiutarlo almeno visivamente, ma non potevo nulla. Solamente guardando meglio alla mia destra a qualche metro notai la mia attrezzatura:il filo d'acciaio e gli shuriken!

    -Eccoli lì

    Ma senza il mio chakra,era del tutto inutile.Era davvero quella la nostra fine?Abbassai lo sguardo e tra me e me mugugnai:

    -Ragazzi, dove siete?Sbrigatevi




    Azioni:Tentativo di colpire la gabbia (calci e pugni)

    Statistiche:
    Resistenza:200-4=196
    Stamina:400


    Ragazzi, a breve ho un esame quindi fino al 30 non ci sono. Vi volevo avvisare.
     
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    Suzaku & Shizuka

    CITAZIONE

    Arbitraggio nr. 1

    Attacco Buza:
    - Sfera nera: [incontrastata]

    Difesa Suzaku:
    - Parata muscolare: [riesce a prescindere]

    Danni:
    Suzaku: 150+75+8= 233 (totalmente assorbiti dalle protezioni)
    Mantello placcato: 200-233= -33 (protezione distrutta)
    Coprifronte: 33/3= 11
    Paravambraccia: 33/3= 11
    Guanti: 33/3= 11

    Note:
    Il mantello placcato ti copre completamente, quindi si è distrutto per primo. Il danno rimanente (33 punti) si è distribuito sul resto delle protezioni danneggiandole leggermente.
    Stavolta ho chiuso un occhietto e ti ho calcolato la difesa come una parata muscolare, quindi senza calcolo della riuscita. Però se avessi voluto fare le cose secondo le regole, l'azione di incrociare gli avambracci e mascherarti con il mantello sarebbe stata da calcolare in riuscita.

    Il globo nero come l'oscurità più profonda dalla sua posizione immobile accelera ad una velocità esorbitante in tempo zero, quasi come fosse privo di massa, una sorta di immagine senza alcuna consistenza: niente di solido potrebbe passare da zero a cento all'istante. Ed il suo bersaglio non fa nulla per evitare il proiettile; si limita ad assumere una posizione tale da incassarlo limitando il più possibile i danni. Un osservatore disattento giudicherebbe male ciò che Suzaku decide di fare in quel momento tanto critico. Un occhio più sapiente, invece, capirebbe immediatamente che non è così. Suzaku, con un'incredibile capacità di valutazione degna dei veterani più famigerati, analizza le sue possibilità combinate con la situazione in cui si trova la sua compagna di missione, ed in men che non si dica capisce che l'unica cosa da fare è azzardare. Il ragazzo decide di incassare il colpo, scommettendo la sua stessa vita pur di salvare Sachigo. In quella semplice quanto complessa decisione c'è molto più di quanto si possa credere. Oltre che coraggioso, Suzaku si dimostra buono e giusto, ma soprattutto capace ed estremamente intelligente. Un individuo del genere merita di vivere, merita di esistere e di lasciare un'impronta nel mondo. Ma tutto questo a Buza ed al suo globo che sfreccia emanando un ronzio vibrante e minaccioso, non importa assolutamente nulla. E quando l'impatto avviene, maledizione se avviene! La sfera non colpisce direttamente il Genin, si ferma istantaneamente ad un micrometro dalla superficie metallica del suo mantello placcato e poi, una frazione di secondo dopo, sprigiona un'onda d'urto spaventosa. E' una sorta di esplosione, ma non c'è ne fuoco ne fumo, solo pura forza gravitazionale guidata dal Chakra di Buza. L'onda d'urto è talmente potente da ridurre in brandelli la protezione del Kaguya, ma non abbastanza da smuoverlo. Anzi, le possenti gambe di Suzaku ed i suoi sandali chiodati lo mantengono incollato al suolo come una statua inamovibile. Tutto attorno al ragazzo invece si genera il devasto più totale, ma sia lui che la ragazza imprigionata alle sue spalle ne emergono incredibilmente illesi. E questo a Buza non piace neanche un po'...

    CITAZIONE

    Arbitraggio nr. 2

    Attacco Suzaku:
    - Calcio: [incontrastato]
    - Estrazione spada ossea: [incontrastata]
    - Danza della Camelia + Corpo Sfarfallante + Luna Crescente: 70+70+7+7+20+11= 185 [colpisce lo scudo nero] [Danno: 35+20+11+(30+18)*2= 162]
    - Fendente: 70+70+15= 155 [fallisce per riuscita inferiore]

    Difesa Buza:
    - Scudo nero:180+130+20+4= 334 [riesce per riuscita superiore] [Difesa: 100+75= 175]
    - Repulsione: 180+130+10+1= 321 [riesce per riuscita superiore]

    Il maniaco squadra quel Genin che aveva appena riso in faccia ad uno dei suoi attacchi più devastanti, e nei suoi occhi c'è puro e semplice odio. Chiunque, guardando il volto di Buza, avrebbe capito che la pietà non fa parte del suo vocabolario. Nella sua testa, i termini che turbinano rabbiosamente sono decisamente più crudi e violenti. Cose come:

    Una cavia forte e robusta come te può resistere agli esperimenti più dolorosi. Ucciderti sarebbe un errore, devo tenerti con me.

    Sibila Buza con vocina acuta ed un espressione spaventosamente famelica. Ma probabilmente nessuno lo ascolta, perchè nel polverone che si è alzato Suzaku e Shizuka sono impegnati nell'abbattimento della prigione di legno, che finalmente si spezza sotto i loro colpi.
    Buza intanto digrigna i denti aprendo e chiudendo le mani in maniera nervosa, sempre fluttuante ad un palmo da terra. Fissa dritto davanti a se, quasi come vedesse i due Shinobi attraverso la nebbia tossica, ma in realtà sta solo attendendo... e valutando. A dirla tutta, non c'è persona al mondo che potrebbe sperare di comprendere la mente di quell'essere. In molti lo definirebbero semplicemente un pazzo, uno svitato, deviato nel profondo, un assassino affetto da gravissimi squilibri mentali. Ma sarebbe riduttivo, perchè Buza è anche micidialmente efficace, efficiente, freddo e calcolatore, uno studioso, un genio. Nessuno si immagina ancora di cosa sia capace e quale ruolo giocherà nel mondo. E forse è meglio così.
    Improvvisamente dalla coltre di fumo e polvere emerge Suzaku come un fulmine che, spada ossea alla mano, avanza scattante e determinato verso il suo bersaglio. E' rapido, incredibilmente rapido, ma il suo avversario non sembra farsi impressionare. Anzi, reclina ancora di più il capo con fare animalesco e con un ghigno agghiacciante sulle labbra solleva semplicemente la mano davanti a sé, le dita rilassate con fare disinvolto. Immediatamente davanti alla sua figura si materializza dal nulla una sorta di guscio dalla consistenza indefinibile. E' nero, ma sembra fatto di vetro, perchè i bordi deformano l'immagine circostante come farebbe una lente. Pare quasi la manifestazione di una forza tanto intensa da deformare lo spazio-tempo... Sta di fatto che il guscio si materializza frapponendosi fra Buza e Suzaku. Non appena quest'ultimo tenta la sua Danza della Camelia, la sua spada ossea viene respinta indietro con violenza facendo quasi perdere al ragazzo l'equilibrio. L'impatto con lo scudo non genera alcun suono, sempre che un reale impatto ci sia stato, e subito dopo quel guscio nero sparisce com'era comparso. Ma il Kaguya non demorde e con sicurezza si cimenta in un altro fendente verso il suo nemico. Questa volta le dita di Buza schioccano, ed una sorta di onda semitrasparente investe il Genin con una forza repulsiva tale da scaraventarlo una decina di metri più in dietro, praticamente tra le braccia di Sachigo.
    Buza, a quel punto, fissa i suoi due avversari, e pare quasi divertito. Continuando l'affermazione di prima, aggiunge:

    Peccato che tu ti stia ribellando in questo modo. Non è un buon comportamento per una cavia. Quindi, innanzitutto, dovrò insegnarti chi comanda.


    Segue una risatina viscida da dare il voltastomaco. Buza spalanca la mano rivolgendo il palmo verso i due ragazzi che ha difronte, e grida:

    Hiiiiiiihihi hi hih hi hi hiii!


    Uno dopo l'altro, quattro dischi di materia nera compaiono appena difronte al palmo spalancato ed accelerano immediatamente verso i due ragazzi. Sono poco più grandi di un semplice piatto da tavolo, ma il loro strano aspetto ed in fatto che sembrano ruotare a velocità incredibile emanando un ronzio basso e vibrante, li rende estremamente minacciosi. I primi due si dirigono in sequenza contro Suzako, gli ultimi due verso Shizuka, ognuno con una traiettoria curva diversa dalla precedente.




    Kurosawa, Saiko, Ryuga (& Gama)

    Oramai è chiaro a tutti e tre che qualcosa, laggiù nel deserto in lontananza, sta accadendo. Le urla sono stranamente cessate prima del normale, se di normalità si può parlare, ed il boato udito da Kurosawa sposta le attenzioni di tutti verso una direzione in particolare. A confermare la pista subentra l'olfatto eccezionale del rospo evocato dal Mukenin. La traccia dell'odore lasciato dalla coppia dei due Shinobi scomparsi porta il gruppetto prima al mercato, e poi nel deserto. Il buio è pesto mentre camminano, ed un silenzio tanto tombale da mettere i brividi li accompagna.
    Anche se stanno correndo come dei fulmini cercando di raggiungere il luogo il prima possibile, hanno comunque abbastanza tempo per rimuginare sulla situazione. Sachigo e Suzaku stanno danzando sul filo del rasoio, mentre loro scorrazzano liberi nel deserto sperando di riuscire finalmente a combinare qualcosa. Hanno decisamente sottovalutato la missione, e ciò li ha portati a dividersi in principio, un errore fatale. Dividersi dev'essere una scelta disperata, qualcosa che un gruppo decide di comune accordo di fare in situazioni critiche per poter compiere più compiti inderogabili contemporaneamente. Non è qualcosa che si può fare a cuor leggero, tanto per farsi un giretto. O almeno, non in una missione di tale difficoltà. Insieme i quattro compagni potevano esercitare un potenziale ottimo, una forza accumulata capace di sovrastare i pericoli più grandi. Ma agendo individualmente, cosa possono fare quei ragazzi contro un vero nemico? La conseguenza della loro scelta opinabile è che forse non tutti torneranno a casa sani e salvi. Anzi, probabilmente qualcuno non tornerà proprio. In ogni caso hanno comunque accumulato varie informazioni. Sanno che il vecchio Gon aveva a che fare con le sparizioni, sanno che un certo Buza, legato a Gon, è probabilmente il reale attuatore dei rapimenti. Sanno che le urla erano artificiali, una sorta di camuffamento per qualcosa, e sanno che nel deserto qualcosa sta accadendo. Fortunatamente infine, dopo aver sondato vari vicoli ciechi, parte del gruppo di è riunita con un'aggiunta -il Mukenin- che potrebbe costituire la loro unica speranza di poter portare a termine l'incarico. Ma a che costo? Questi ed altri sono i pensieri su cui i tre compagni dovrebbero ragionare per il proprio bene, presente e futuro...
    Il gruppo giunge infine dove era giunto in precedenza Suzaku nel tentativo di seguire da solo la sua compagna di missione ed il rapitore allora sconosciuto. Ricalcando esattamente i passi del Kaguya, Ryuga assieme a Gama, Kurosawa e Saiko, vedono le impronte che conducono alla spaccatura nel grosso blocco di arenaria che emerge dalla sabbia del deserto. Dalla fessura abbastanza larga da farci passare comodamente un uomo, emergono vari suoni confusi. Grida, voci, il clangore del metallo che urta contro altro metallo, vetri che si infrangono, strani ronzii, il tutto ovattato dalle profondità del sottosuolo. Sanni quindi di essere finalmente giunti ad una possibile destinazione.

    Parametri Buza:


    •Abilità Ninja
    Controllo del Chakra 180/250Potenza Magica 150/250
    Forza Fisica 50/250Ninjutsu 130/250
    Agilità 50/250Taijutsu 50/250
    Resistenza ???/100Genjutsu ???/250
    Stamina ???/100Elementi ???
     



    Steg, Sachigo, come vedete nello spoiler qui sopra vi ho messo i parametri di Buza, come se li aveste dedotti vedendolo combattere. Sachigo, tu sei libera dalla prigione. Il post l'ho strutturato in arbitraggi inframmezzati dalla narrazione degli eventi (p.s.: Steg, con la Danza della Camelia stavi quasi per sfondare lo scudo di Buza e colpirlo nonostante sia nettamente più potente di te, complimenti O_o ). Ora Buza vi ha attaccati, e nel vostro post potete solo tentare di difendervi (quindi senza poter anche attaccare come nel post precedente). Come narrato nel post, gli attacchi di Buza sono:
    - disco nero diretto verso Suzaku
    - disco nero diretto verso Suzaku
    - disco nero diretto verso Shizuka
    - disco nero diretto verso Shizuka


    Zyl, Omni, Dragon, ancora non raggiungete l'azione, i vostri compagni dovranno cavarsela da soli ancora un po'. In questo post potete ruolare solo fino all'arrivo all'ingresso nella roccia, non oltre. Quindi non incontrate ancora Buza e non arrivate al suo laboratorio sotterraneo. Approfittatene per far consultare tra loro i vostri PG e magari elaborare una strategia, visto che dai suoi è palese che lì sotto sta accadendo della roba. Potete concludere i vostri post descrivendo le vostre intenzioni (cioè i prossimi passi che intendete compiere).

    Non c'è un ordine di postaggio da seguire. Il primo post vostro dovrebbe arrivare entro 5 giorni, e da lì in poi ogni 3 giorni!

    Omni, Dragon, vi chiedo di seguire i colori di questa legenda per i dialoghi:
    - Kurosawa Guren
    - Saiko Kirin
    - Suzaku Kaguya
    - Shizuka Guren
    - Gon
    - Ryuga Senju
    - Buza

    Per qualsiasi dubbio potete contattarmi via MP o scrivere nel vostro thread delle domande. A voi la palla :ans:
     
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56 replies since 19/6/2019, 22:48   2451 views
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