Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Il tempo passava ed io facevo sempre più passi avanti verso ilmio obiettivo, diventare abbastanza forte da proteggere le persone a me care. Ogni singolo giorno il mio pensiero andava a quello che era stato il mio branco per praticamente tutta la vita, erano ormai pochi mesi che ero andato via e la mia vita da Shinobi aveva avuto inizio. Seppur il mio tempo nel "mondo esterno" era stato breve, avevo avuto modo di fare diverse esperienze sopratutto in combattimento, alcune che vedevano me trionfante, altre mi vedevano sconfitto... ed era proprio da queste che io traevo i migliori insegnamenti.

Troverò qualcuno di interessante anche oggi?

Pensai raggiungendo il campo di addestramento ed iniziando a volgere lo sguardo sui vari presenti, uno solo però attirò la mia attenzione. Un ragazzo dai capelli biancastri e dal fare decisamente agitato. Si vedeva che c'era qualcosa a turbarlo, con il suo sguarda pregno di rabbia dava l'impressione di voler sfidare il mondo intero.

Ciao... Io sono Juza... Scusa l'invadenza ma mi sei sembrato... agitato... per esperienza so che il modo migliore di sfogare le tensione è farlo con un allenamento intensivo... Se ti va potrei farti da sparring partner...

Esordii avvicinandolo e sperando che un pò di movimento placasse quelle sue emanazioni negative, d'altronde quella poteva essere una sfida interessante, uno shinobi così carico gli avrebbe certamente dato filo da torcere.

Il ragazzo, presentatosi come Shin, accettò di buon grado la proposta al punto che il tutto sembrò addirittura tranquillizzarlo. Ci spostammo quindi fino a raggiungere il lato più esterno del campo, quello meno affollato, ed entrambi ci mettemmo in posizione.

Bene... Diamoci dentro!

Lo shinobi non se lo fece ripetere e, tenendo in modo singolare la sua katana, si apprestò a comporre dei sigilli con una sequenza che ben conoscevo esattamente come la tecnica che andò ad adoperare.

Bell'inizio Shin... Ma vediamo cosa succede se ti rendo pan per focaccia

Esordii seguendo il suo esempio e tentando a mia volta quel jutsu appreso da non poi così tanto. Se fossi riuscito a creare le mie otto copie avrei continuato quella mia manovra speculare ed ognuno dei miei cloni, come me del resto, si sarebbe diretto verso uno Shin a caso.

Combattere in branco è meglio dell'essere da soli... Nessuno può saperlo meglio di me!

All'estrazione della katana feci nuovamente lo stesso impugnando la spada d'osso tenuta saldamente al fianco e, ripensando per un istante al ragazzo che mi aveva fatto dono di tale arma, la usai per frapporla tra me ed i fendenti del ragazzo.

Grazie del tuo dono... Ne farò buon uso!

La migliore situazione sarebbe stata quella di trovarmi di fronte una delle copie, ma anche nel peggiore dei casi dovevo essere pronto ad incassare tutti i colpi sfruttando quella nuova arma come difesa fino a che non avrei trovato il momento giusto per contrattaccare.

Sembra che ci sarà da divertirsi!

Quello del giovane shinobi fu un attacco rapido e ben impostato, si vedeva subito che le sue abilità con la spada erano superiori alle mie tanto che riuscii a parare uno solo di quegli attacchi recuperando un paio di metri di distanza.

Sei bravo con quella spada, ho voluto provare ad imitare il tuo stile sfruttando quasta mia nuova arma ma a quanto pare non sono ancora abbastanza abile nel maneggiarla...

Dissi tranquillo mentre con la mano libera sfioravo uno dei tagli incisi sul mio petto, non gravi ma certamente dolorosi. Ora però avevo l'occasione di mostrare quale fosse il mio vero stile e lo feci senza esitare, per prima cosa infatti cambiai impugnatura alla spada ossea per poi lanciarla verso Shin a mò di lancia.

Preparati!

Il mio obbiettivo era tentare di colpirlo al petto o quantomeno distrarlo per quei pochi istanti necessari a comporre i sigilli della moltiplicazione. Se fosse andata a buon fine avrei subito iniziato una manovra a tenaglia con tutte le copie, atta a mettere in agitazione il ragazzo , solo a quel punto il mio attacco vero e proprio si sarebbe palesato. Un rapido balzo, seguito dal sigillo della tigre e quindi da quello che poteva sembrare uno sfarfallio di tutto il mio corpo, mi avrebbe portato in una posizione vantaggiosa per poter scagliare un primo shuriken, abilmente infuso di veleno, seguito da un secondo, ben nascosto nell'ombra del primo.

Ed ora...

Pensai pronto ad un nuovo scatto, mentre tentai nuovamente di ottenere una rapida accellerazione dovuta al mio chakra. Conclusione di quell'azione sarebbe stato il tentativo di utilizzare, attraverso un veloce movimento del braccio destra, una delle mie tecniche più efficaci: la decapitazione della luna crescente. L'arma atta a tale scopo sarebbe stata la mia lama retrattile, che si sarebbe palesata solo pochi istanti prima che l'arco tracciato dal mio bracccio passasse a pochi centimetri dal petto avversario.