[Spin-off guerra] La follia di Torma e Surgi

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    Darmi quello che merito? E cosa sarebbe, Atshushi? - domandò Surgi, mentre i suoi spiedi venivano bloccati come niente dallo scudo elettrico del kiriano - Prigionia a vita? Tortura? Morte? Ci sono già passato molte volte.
    Con grande calma e lentezza, si sarebbe dunque avvicinato al chunin della Nebbia, percorrendo i gradini che li separavano l'uno con l'altro. Avrebbe dunque estratto un kunai insolito, di quelli che i ninja della Nebbia insanguinata erano soliti utilizzare in luogo dei normali, e decisamente più affilati e appuntiti.
    Ma tu, invece, ci sei mai passato? Hai mai ucciso qualcuno a sangue freddo davanti a te? - avrebbe terminato la domanda proprio nel momento in cui si fosse trovato dinanzi al chunin - Oh, lo hai fatto eccome: ti si legge nello sguardo. Perché non mostri di avere il coraggio di farlo di nuovo, allora?
    L'espressione di Surgi era spenta, e sembrava apparire quasi rassegnata nel mentre che avrebbe lanciato il kunai in direzione di Atshushi, in modo tale che il kiriano potesse facilmente prenderne possesso. A quel punto il mukenin si sarebbe scoperto il petto ustionato, fermandosi a circa un metro di distanza dall'avversario, mostrando in particolare il punto dove si trovava il suo cuore. Cosa avrebbe deciso di fare il giovane chunin di fronte a quella resa incondizionata?

    [...]


    Il Senju aveva dimostrato in pieno il suo grande potere con la sua prima, imponente, tecnica. Un potere sconfinato, che quasi eclissava quello della maggior parte delle altre abilità innate. Ma Jin non sapeva che quel giorno avrebbe sperimentato forse una delle più sensazione che mai avrebbe pensato di poter provare ora come ora: l'impotenza. E non sarebbe stata provocata solo dall'impossibilità di dar libero sfogo alla sua arte, quanto soprattutto all'inferiorità numerica che di lì a poco si sarebbe fatta sentire anche psicologicamente. E che inferiorità... la maggior parte degli ipotetici osservatori esterni lo avrebbe dato per spacciato, di fronte a quegli avversari. Uno, il gigante, aveva dato sfoggio di una forza comparabile a quella del clan Akimichi, vista la facilità con cui aveva distrutto quello che risultava essere uno dei materiali più duri del mondo ninja se creato da un ninja del livello di Jin. Gli altri due, i mukenin dell'Erba, sembravano essere stati in passato dei ninja preparatissimi, e ora sicuramente dei mukenin di gran lunga superiori al livello B, mentre l'ultimo, Surgi, beh... non aveva ancora mostrato nulla del suo potere, ma il fatto che quei due lo avessero etichettato come "capo", poteva far intuire a chiunque quanto fosse incommensurabilmente più pericoloso.

    Quel che successe in quegli attimi brevi ma intensi fu semplice, a prima vista. Il chunin evitò sia la presa del gigante e sia la tremenda raffica di aghi, i quali impattarono in gran numero sulle sue braccia trasformate in scudi lignei, restandovi conficcati. Il suo errore, forse fatale, forse no, fu quello di non considerare il gran numero di copie dell'altro ninja dell'Erba, attuando la sostituzione proprio in mezzo a loro. Anch'esse risentirono dell'attacco precedente, ed infatti alcune si sfaldarono in fango l'attimo dopo essere state colpite, ma altre rimasero integre, e scattarono in direzione del Senju mentre questi era ancora intento a difendersi. Cinque di esse colpirono a più riprese il braccio del chunin, fino ad amputarlo dopo una raffica di almeno due colpi a testa con una strana arma che sembrava essere un'alabarda fatta di roccia. Altre tre, invece, approfittarono della situazione per aggirare Jin e colpirlo due volte alla schiena di striscio, mentre solo una copia riuscì a conficcare la sua lancia nella carne del ninja, trafiggendogli un rene da parte a parte e mantenendo la "debole" presa su di essa. Nello stesso momento in piazza sarebbero arrivati altri tre mukenin, per gustarsi la scena da lontano in attesa del loro momento di entrare in scena.

    [...]


    Per ironia della sorte, il ragionevole Geralt si ritrovò dinanzi ad un vero e proprio pazzo, che rise in risposta alle sue parole. Non era una risata divertita o isterica, bensì dava quasi l'impressione di avere una funzione di scherno nei confronti del ronin: perché Torma sarà anche stato sempre considerato un pazzo, ma pazzo non è sinonimo di stupido. Anzi molti "pazzi" erano in realtà dei geni, con capacità fuori dal comune... il fatto che le usassero per scopi non nobili non era certo un fattore che poteva oggettivamente sminuirle.
    Torma quindi non si curò degli avvertimenti di Geralt, continuando ad avanzare a grandi passi verso lui e la sua copia.

    Voglio che mi mostri il tuo potere... voglio prendere il tuo potere... VOGLIO USARE IL TUO POTERE!

    Probabilmente Geralt non avrebbe capito cosa intendesse con quelle affermazioni, ma sicuramente il fatto che lo strano tipo scattò improvvisamente nella sua direzione, quella del vero Geralt, con le lame sguainate, non prometteva nulla di buono. La velocità del corazzato era incredibile, e sicuramente avrebbe rappresentato una bella gatta da pelare come avversario.

    IMPORTANTE: per questo post vorrei fosse Stompo il primo a postare!
    @tisy penso sia chiaro quello che devi fare, o meglio la scelta che devi fare.
    @Stompo prendi 200 danni per l'amputazione del braccio sinistro, e altri 150 per i colpi successivi. Hai anche un malus di 25 punti per via della lancia conficcata. Sei al centro della piazza, a dieci metri dal gigante e a circa quattro dagli ostaggi. Ti ricordo anche che la piazza avrà un diametro di una cinquantina di metri. Hai l'attacco ora, a te.
    @Shane la tua azione in piazza ovviamente riesce, visto che non hai ostacoli. Ho ritenuto inutile perderci tempo nel post.
     
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    In pochi minuti la piazza si trasformò in un aspro campo di battaglia con al centro i poveri abitanti del villaggio che nolenti si ritrovarono spettatori di un duro scontro, mentre Atshushi se la stava vedendo con il nemico davanti alle ormai spalancate porte del tempio, i due mukenin rimasti e l'inquietante gigante decisero di cominciare a fare sul serio e in un attimo mi furono addosso, i primi estrassero due kunai dal loro borsello e mi si fecero incontro con una serie di attacchi combinati mirati al mio collo, alle braccia e al petto, mentre il mostro mi caricò con un velocità innaturale per uno della sua stazza con il chiaro intento di afferrarmi e stritolarmi con le sue possenti braccia, chissà cosa mi sarebbe successo se fosse riuscito a prendermi, beh di certo non avevo la minima intenzione di scoprirlo: feci fluire il più velocemente possibile il chakra ai miei due arti superiori e lo sfruttai per trasformare le mie due braccia in delle solide barriere che impattarono contro le lame dei due mukenin senza subire alcun danno:

    "Bel tentativo, ma dovrete impegnarvi un po' di più per..."

    Non feci in tempo a finire la frase che il gigante mi fu addosso, ma anche lui non mi colse impreparato, senza aver bisogno di eseguire alcun sigillo infatti evitai l'attacco creando un fantoccio di legno che subì l'affettuoso abbraccio del mostro andando subito in mille pezzi:

    "Non ti preoccupare ne ho anche per te!"

    Le ultime parole che avrebbero sentito in quello che rimaneva della loro vita, con il cuore ormai che pompava a mille infatti feci nuovamente fluire il chakra nelle mie braccia, ma stavolta le feci allungare propulsivamente in avanti ed le feci affilare, prima di direzione dei due mukenin che si videro entrare in petto un rapidissimo tentatolo legnoso colpendogli quello che restava del loro marcio cuore e poi per finire in lavoro le diressi contro il macabro gigante mirando alla sua testa che saltò via al momento dell'impatto volando di qualche metro indietro ed arrivando alla base della scalinata; un sorriso di trionfo si aprì quasi subito sul mio volto per quello che ero riuscito a fare accompagnato dalla gioia manifestata dai civili presenti e questo si allargò ancora di più nel momento in cui vidi il mio compagno davanti all'ultimo mukenin rimasto che gli sostava a poco più di un metro di distanza in quello che sembrava a tutti gli effetti un atto di resa:

    "Vai, finiscilo amico mio, la feccia come lui non merita di vivere, dagli il colpo di grazia così potremo portare in salvo queste povere persone"

    Gli parlai con lo stesso tono che avevo assunto con lui prima di cominciare quello scontro, guardando nella sua direzione e con quello stesso incoraggiante sorriso con cui gli avevo rivelato il mio nome, stava a lui scrivere la parola fine a quella vicenda.

    [...]

    Dolore, tanto fu il dolore che avvertii nell'istante in cui sentii la mia schiena come trafitta da una specie di lancia che vi rimase conficcata e il mio braccio staccarsi e cadere al suolo, quelle strane armi come fatte di roccia colpirono più e più volte il mio povero arto che cedette alla pressione rovinando al suolo e tornando al suo normale aspetto facendomi urlare come mai avevo fatto prima, l'unica cosa che mi poté dare un minimo dare conforto fu che prima di separarsi dal mio corpo era riuscito a difendere gli abitanti del villaggio che rimanevano sì impauriti e spaventati ma vivi. Non mi ero mia sentito così, ogni volta che avevo dovuto portare a termine un compito ero riuscito sempre a farlo senza troppa difficoltà, ogni scontro o combattimento a cui avevo preso parte era sempre andato a mio favore, persino quando ero andato nel bel mezzo della battaglia in guerra ero riuscito a cavarmela senza un graffio e adesso mi ritrovavo ferito, senza un braccio e circondato da abili nemici che non aspettavano altro di farmi la pelle, non ero spaventato ma mi sentivo quasi peggio se possibile, dentro di me si stava lentamente facendo avanti l'idea che ero un debole, che non avevo modo di uscirne vivo e di salvare qualcuno, nemmeno me stesso, saremmo morti tutti e sarebbe stata solo colpa della mia debolezza; per mia fortuna però quella sensazione non si dimostrò abbastanza forte da prevalere, venne infatti surclassata dalla rabbia e dalla determinazione che ancora scorrevano forti dentro di me, tutte quelle persone riponevano in me le loro speranze, quella stessa bambina rapita da quel malvagio essere mi guardava piangendo e sperando nel mio aiuto, no non potevo arrendermi, dovevo combattere contro la debolezza, contro la paura, contro il dolore, sì loro mi avevano ferito, ma non mi avevano ancora ucciso e si sarebbero presto pentiti di non averlo fatto. Gli avversari si dimostrarono compiaciuti del loro risultato, probabilmente pensavano di avermi messo fuorigioco ma quella partita era ancora lontana dall'essere terminata. Per prima cosa avrei cercato, facendo il possibile per resistere al dolore che tale azioni mi avrebbe provocato, di convogliare quanto più chakra possibile sulle parti lese dagli attacchi nemici e senza dover eseguire alcun sigillo avrei provato a far uscire la lama dalla mia schiena trasformandola idealmente in legno e facendola poi muovere verso l'esterno per cercare di espellerla, successivamente a tale operazione avrei tentato di rigenerare sia il braccio che tutto ciò che era stato danneggiato dagli attacchi nemici inondando per quando possibile quelle regioni con tutto il chakra che mi era possibile mandare sfruttando in teoria il legno come base per riedificare tutto ciò che era stato ferito. Se tutto fosse andato bene sarei riuscito a tornare un po' più in forze ed integro e ne avrei avuto bisogno per mettere in pratica il piano d'attacco che avevo ideato, perché forse quei tizi pensavano di essere al sicuro dalle mie tecniche non potendo sfruttare la natura che mi circondava,ma si sbagliavano di grosso, perché la foresta ormai era parte di me e non mi abbandonava mai: non appena mi sarei sentito pronto avrei concentrato tutto il chakra disponibile nel mio corpo e senza alcun bisogno di eseguire alcun sigillo avrei cercato di far fuoriuscire dal mio corpo la letale spirale di legno aguzzo e appuntito che si sarebbe espansa cercando di coprire la massima ampiezza che le era possibile tentando di colpire nei loro punti vitali tutti i nemici presenti nel raggio d'azione, tutte le copie, il macabro gigante e il malato con l'ombrello e non solo, il mio intento era quello di tentare di eliminare con una sola mossa l'opposizione ad ampio raggio potendo però evitare di colpire i poveri civili soprattutto quella piccola bambina rapita che continuava a piangere tra le braccia di quel tizio, il tempo dei giochi ormai era finito.

    ezgif-6-2c75027589b8

    Scheda

    Resistenza:1000-350=650
    Stamina:897-10-50-70=767

    Azioni:
    -Controllo del legno per espellere dalla schiena l'arma
    -Rigenerazione Arto, organi e tessuti danneggiati
    -Arte del Legno: Tecnica del Taglio(Spirale letale)(Sfrutto il legno corporeo: +10 sul costo)
     
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    Restammo in attesa, osservando ciò che accadde sul campo di battaglia con un misto d'agitazione ed adrenalina. Non riuscivamo più a rimanercene lì in disparte. Agire, agire al momento giusto sarebbe stato vitale, determinante, per un ritorno a "casa" senza troppe difficoltà. Osservammo il Senju prodigarsi per i civili di quel villaggio, salvandoli da morte certa. Tutto quel prodigarsi, però, si rivelò per lui fatale. Colpito dagli avversari, da delle copie di uno dei due ninja equivoci. I colpi furono sufficienti per fargli perdere un braccio e per ritrovarsi trapassato da parte a parte con una sorta di lancia. Uno spettacolo sicuramente triste, anche per uno come me. Non ero mai contento di guardare un pover'uomo morire. Ma il ragazzo sembrava tutt'altro che pronto a lasciare questo mondo. Lo osservai meglio, in silenzio, con le sembianze di Ryuga Senju, cogliendo una strana luce nei suoi occhi.

    E' tutt'altro che sconfitto...

    Sentenziai tra me e me. Parlare sarebbe stato troppo rischioso. Sarebbe bastato un udito fino come il mio per scovarmi senza problemi. Mi riportai quindi sul retro, ben attento ad ogni suono della piazza. La copia mi seguì furtivamente, senza produrre il minimo suono.

    Allora, ho generato, essendo anch'io un Kage Bushin una copia del nostro originale al fine di portargli un po' di notizie su ciò che sta accadendo qui. Ho pensato, però, di assumere sembianze di un certo Ryuga Senju per non essere individuato come copia di Geralt. Ora però le nostre strade si dividono. Andrò io a portare le notizie al nostro capo ed a sincerarmi che sia in buone condizioni per scendere anche lui in campo. Non possiamo rischiare di prendercela con la gente sbagliata, ma possiamo utilizzare la situazione a nostro vantaggio. A dopo! Se dovessimo perire nel mentre, comunque le informazioni arriveranno al nostro capo. Ricordati di non consumare troppo chakra, visto che siamo copie di un traditore squattrinato. Se dovesse finire il chakra sarebbe un bel problema per lui.. Torna ad osservare ciò che accade sulla piazza e, nel caso la situazione lo permetta, finisci chi ritieni opportuno possa esser finito e depreda il corpo. Se metti le mani su qualcosa di interessante torna indietro il prima possibile, non avventurarti in mosse rischiose. Ricorda che sei il nostro capo, hai le sue fattezze e che ci ha mandati in avanscoperta proprio per non essere avvistato da nessuno ed agire nell'ombra. Mi raccomando!

    Conclusi, sussurrando impercettibilmente, per poi congedarmi con il mio clone. Sarebbe stata un'ottima vedetta e fonte d'informazioni per il mio capo. Avevo conquistato un punto strategico veramente utile, da cui difficilmente avrei potuto separarmi. Restare lì, al sicuro, ed osservare gli scontri ed udire nomi, informazioni ed abilità era per me, e quindi per il mio capo, importantissimo.
    Scelsi quindi di tornare indietro, ignaro di ciò che avrei trovato sul mio cammino. Uscii dall'abitazione dalla porta sul retro e cominciai la mia corsa per tornare al punto di partenza. L'albero sarebbe stato ben visibile fin da subito e magari lo sarebbe stato anche il capo.





    Voglio che mi mostri il tuo potere... voglio prendere il tuo potere... VOGLIO USARE IL TUO POTERE!

    Rimasi per un secondo sovrappensiero, sorpreso per l'atteggiamento di quell'uomo. Non era lucido sicuramente. O se lo era, era sicuramente pazzo. Voleva davvero ingaggiare uno scontro con me? Immediatamente iniziai a lavorare con la mente. Non avevo molto chakra a disposizione. Le copie se l'erano preso per tutelarmi e difendermi e fare le mie veci. In quel momento però mi trovavo di fronte ad un enorme dilemma. Riunirle a me per sconfiggere quell'uomo? Con più chakra avrei potuto destreggiarmi meglio in battaglia, perciò iniziai a riflettere sul da farsi. L'uomo avrebbe caricato di lì a momenti in avanti con molta forza e con due lame acuminate, perciò optai per la soluzione più pratica: iniziare a fronteggiarlo senza l'ausilio del Jinton. Sì, forse fu una mossa rischiosa, ma mi servì per guadagnare tempo e comprendere le abilità dell'avversario. Alzai la katana a mezz'aria, pronto all'azione. Voleva vedere il mio potere? A patto di ridurlo in polvere.

    Vuoi vedere il mio potere? Ti accontento! Dammi solo un po' di tempo..

    La mia copia, però, prese iniziativa ben prima di me. Percependo forse un pericolo troppo elevato, scelse di farmi da scudo. Cominciò a radunare il chakra all'interno dei palmi con l'intenzione di espellerlo con una Onda Superiore Tagliente alla sua destra. Si trovava anche lei alla mia destra, abbastanza vicino da rischiare di impattare proprio contro di me per via del troppo sbalzo dell'Onda. Ma ciò poteva, per me, essere un vantaggio. Le lame avrebbero potuto trapassarmi da parte a parte, ma non alla copia. O meglio, la copia sarebbe scomparsa in una semplice nuvola di fumo, rendendo vano l'attacco del nemico nei miei confronti. Il problema non sarebbe stato di certo che una copia sarebbe scomparsa sul campo di battaglia. Inoltre mi avrebbe permesso di recuperare un po' di chakra.
    L'uomo scattò in avanti, dimostrando fin da subito una velocità d'esecuzione più che notevole. Immediatamente avrei tentato di scartare alla mia sinistra, sperando di schivare quella prima offensiva nemica. Avrei cercato di schivarla nel modo più semplice possibile, anche per capire il livello di chi mi stava affrontando. Sentivo le gambe un po' intorpidite: era il mio primo e vero duello per la vita o la morte.
    La copia quasi nell'immediato cominciò la sua corsa per riuscire a spostarmi di lì. Nel mentre avrebbe eseguito la sua Onda Superiore Tagliente per riuscire a spingermi via dall'attacco del nemico e prendersi magari il colpo al mio posto.


    Geralt Aizawa
    Resistenza: 450-1=449
    Stamina: 74
    Azioni:
    -Schivare il colpo

    Copia Geralt #1 (vicina a Geralt):
    Resistenza: 225 - 1 (spinta) - 50 sforzo extra (+20)= 174
    Stamina: 74-20(Doppi Fori )= 54
    Azioni:
    -Onda Superiore Tagliente
    -Spingere l'originale via per far da scudo*.

    *In teoria dovrebbe esserci una specie di doppio boost poiché la spinta (che dovrebbe boostare Geralt) viene a sua volta boostata dall'Onda Superiore Tagliente. Non so come si può calcolare, ma questa è l'idea.

    Copia Geralt #2 (Trasformata in Ryuga Senju):
    Resistenza: 225
    Stamina: 71
    Azioni:
    -Esce dalla casa per tornare al punto di partenza. Si ferma prima di uscire dal villaggio, per osservare l'albero e cercare l'originale*.

    *Non so quanto potrebbe metterci a raggiungere Geralt ma il villaggio non dovrebbe essere molto grande (?). Mentre si sposta dovrebbe comunque poter udire qualcosa, tipo se viene lanciata l'Onda Superiore Tagliente, visto che il mio pg ha l'Udito Fenomenale.

    Copia Geralt #3 (nella casa):
    Resistenza: 225
    Stamina: 71
    Azioni: //
     
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    IV



    La mia sfera di elettricità bloccò senza problemi gli innocui spiedi del mukenin facendoli atterrare tintinnando sulle pietre dell’atrio del misterioso tempio. Intorno a me era tutto uno sfrigolio minaccioso di scosse elettriche mentre il mio avversario mi osservava con occhi grandi come pianeti. Mi sentii affondare nella loro mancanza di espressività. Contro ogni mia aspettativa, non subii nessun altro attacco, ma fui investito dalle parole di quel criminale che si avvicinava con innaturale calma. Sprezzante della mia vana minaccia, mi trattò con più serietà di quanto non avessi pronosticato. Mi parlò come se io potessi davvero metterlo in catene, ferirlo e, perché no, anche ucciderlo. Contro chi stavo combattendo? La situazione era strana e lanciai un’occhiata oltre il capo castano del criminale dove ancora potevo scorgere una densa foschia celare l’interno del tempio. Assortito in pensieri a cui non riuscivo a dare un ordine, fissavo un punto indefinito oltre la porta spalancata del tempio.

    Prigionia, tortura, dolore e morte… ci è già passato molte volte? Cosa vuole dire? Faccio fatica a capirlo, devo riconoscerlo. Eppure, non so per quale motivo, ma non mi sento tanto diverso da lui.

    Intanto il ragazzo, ormai facevo fatica ad inquadrarlo come un mero criminale, portò alla mia vista un kunai di Kiri, di quelli particolarmente affilati e letali come solo nel mio villaggio sanno forgiarli.

    -Sì, ci sono passato, se è questo che vuoi sapere. Ho ucciso…- sospirai ripensando ai pirati che avevo cancellato da questa terra con non poca esitazione – Ho ucciso e ho visto morire i miei compagni intorno a me. Sono stato imprigionato e usato come cavia da chi ritenevo essere sangue del mio sangue. Sono stato ridotto in fin di vita da chi chiamavo compagno e ho camminato in bilico sul filo teso tra la vita e la morte.-

    Ricambiai il suo sguardo inespressivo e le sue parole fredde con occhi in cui potevo sentire ardere la rabbia scaturita da quei ricordi così tragici, pietre miliari della mia vita.

    -Con che coraggio ora mi chiedi di donarti la morte? Pensi che io sia così buono?- gli mostrai i miei denti in quello che doveva essere un sorriso malinconico. – Sai, ormai ho capito che la morte di questi tempi è un dono. Altrimenti non mi saprei spiegare perché questo mondo malevolo si ostini a tenermi in vita trascinandomi in scenari di morte e di orrori di volta in volta in peggiori. Siamo sull’orlo del precipizio. La nostra società è arrivata al punto in cui non può fare altro che regredire, riportandoci in una condizione barbare e caotica. E questa la chiami vita? Questa è dannazione. Prima lo capirò e prima smetterò di soffrirne.-

    Mi lanciò il kunai facendolo roteare nell’aria per permettermi di afferrarlo ed esaudire il suo sporco desiderio di morte, ma non lasciai che il flusso di chakra smettessi di alimentare la mia corazza di fulmini e l’arma ci rimbalzò contro con un crepitio secco. La sentii ruzzolare giù dalla scalinata mentre il mukenin mi offriva il suo petto nudo e ustionato affinché io vi piantassi il freddo metallo fino a trafiggere quel cuore lacero e pesto che non voleva smettere di battere.

    -Se come dici, hai già provato la morte, come credi che io possa privarti della vita? Non mi fido di te e non ho intenzione che una disattenzione mi faccia finire sconfitto. Avevo sentito parlare di immortali e di persone che non sono tornate in vita dopo la morte. Tu nascondi qualcosa e se continui a fare il misterioso… -

    Sentii una voce provenire dalla pizza seguita da un’ovazione. Mi voltai e scorsi l’ennesima visione di morte e sangue, corpi dilaniati, pozzanghere rosse intorno a corpi caduti a terra come marionette senza fili. Cittadini prima terrorizzati ora esultavano per la morte dei loro aguzzini e Jin mi incitava a farla finita uccidendo il mukenin.
    Mi sentivo strano, diverso. La situazione stessa in cui mi trovato era insolita e strana. Forse il mio avversario aveva capito di non avere speranze perché rimasto solo e quindi si arrendeva a me? No, non poteva essere. Doveva esserci qualcosa in quel mukenin apatico e insofferente che io non riuscivo a comprendere. Mi intrigava ed avrei voluto approfondire di più quella mia conoscenza. Aveva un’aria di sicurezza che mi permetteva di dedurre che se anche gli avessi trafitto il cuore, egli non sarebbe morto.

    -Mi dispiace, ma non posso fare ciò che dice. Diciamo che non mi piacerebbe molto eseguire un tuo ordine ed essendo un po’ ribelle, mi piace fare il contrario di quanto mi venga detto di fare.-

    Avrei convogliato tutta l’energia elettrica che mi rivestiva contro il mio avversario fino ad originare un raggio sfolgorante mirato verso il suo petto nudo. Subito dopo avrei cercato con una mano il filo spinato nel mio borsello e non appena l’avessi trovato, avrei lasciato che un’esigua quantità del mio chakra vi scorresse intorno per renderlo un’estensione alquanto mobile del mio corpo. A quel punto, lo avrei indirizzato verso il mukenin con l’intenzione di avvolgerlo in una morsa alquanto dolorosa. Subito dopo avrei fatto uno scatto per oltrepassarlo. C’era qualcosa di strano. Continuavo a ripetermelo eppure non riuscivo a venirne a capo. Una voce continuava a sussurrarmi di cercare una risposta oltre la porta del tempio e fu proprio in quella direzione che mi spinsi col mio respiro fatto di affanni e un’andatura veloce e barcollante allo stesso tempo che tradiva lo sforzo al quale dovevo sottostare per una banale corsetta. Avrei osservato lo sfondo privo di forme verso cui avanzavo chiedendomi cosa si nascondesse oltre l'ingresso brutalmente violato dalla schianto della mia tecnica su di esso. Avevo la strana sensazione di essere finito al centro di uno scherzo, come se qualcuno mi stesse osservando ridendo di me e delle mie mosse. Erano solo paranoie?

    CITAZIONE
    Scheda

    Status Atshushi:
    Resistenza: 200
    Stamina: 347-15-5=327

    Azioni:
    Sfera di Plasma (Purazuma Booru)
    Tecnica della Stretta d'Acciaio (Ayatsuito no Jutsu)
    corsa verso la porta del tempio con l'intenzione di accdervi

    Note:
    Malus del 25 per cento a qualsiasi azione.
    Un po' di frutta qui?
     
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    Impassibile, con fare inquietante e apatico, Surgi subì nuovamente l'attacco dell'Uzumaki. Il suo torace pallido, e ora scoperto, venne cinto con forza dal filo metallico, che lo costrinse in ginocchio nel mentre che il chunin si affrettava verso l'entrata del tempio. Guardando nella sua direzione, era possibile notare come l'interno non apparisse nitido agli occhi, bensì apparisse quasi come un riflesso su uno specchio d'acqua. Ciò fu sempre più evidente al chunin man mano che si avvicinava alla porta violentemente spalancata dall'impatto del corpo di Surgi avvenuto poco prima. Appena ebbe varcato la soglia della costruzione, Atshushi non avrebbe fatto in tempo a percorrere nemmeno un paio di metri prima di sentire un'incredibile pressione sul suo corpo. In una frazione di secondo avrebbe totalmente perso il controllo dei propri movimenti, per poi venir scagliato a grande forza fuori dalla struttura da una forza invisibile, che l'avrebbe fatto atterrare infine a circa metà della lunga scalinata. Inutile dire che non fu qualcosa di piacevole.
    Un bel trucco. - esclamò Surgi avvicinandosi al ninja ancora disteso dopo la caduta. Il mukenin era ora libero dalla presa, e anche perfettamente rivestito e privo di qualsivoglia traccia delle precedenti ferite.
    Pensi davvero che saremmo rimasti ancora qui se fosse stato così facile entrare in quella topaia? Ovvio che no... e pensare che mi aspettavo tu mi avresti fatto divertire un po'... - detto questo, con un rapido scatto si portò proprio davanti ad Atshushi, appoggiandogli il kunai alla gola fino a farlo sanguinare. Le forze abbandonarono di colpo lo sfortunato ninja, lasciandolo completamente preda di un'ultima, fatale visione.

    Ora vedrai a cosa ti condurrà la tua pietà...
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    Fu allora che nella mente di Atshushi tutto cambiò. In un attimo dimenticò tutto delle ultime settimane, ritrovandosi in piene forze all'accampamento dell'isola Ouzu. Accanto a lui i suoi compagni, disposti in un'ampia circonferenza al cui centro si trovava il peggior incubo di tutti i sopravvissuti a quella battaglia: Kino, dell'arte Elettromagnetica. Il mukenin osservava tutti i ninja attorno a lui, ridendo mentre una scarica di fulmini partita dal suo corpo ne falciava alcuni come niente fosse. Atshushi era alla sue spalle, pronto a combattere... ma sarebbe stato davvero pronto a dare il contributo decisivo a quella battaglia?

    [...]


    Jin, soverchiato dal numero dei suoi avversari, diede prova della sua determinazione come mai aveva fatto prima. La forza del suo legno fu tale da spingere via dalla sua carne la lancia che la copia di terra del mukenin vi teneva conficcata, ma la sua capacità rigenerativa non fu, purtroppo, veloce come si sarebbe aspettato. Rigenerò sì il braccio e l'organo leso, ma in quei secondi si ritrovò colpito da alcuni velocissimi e stranamente silenziosissimi spiedi che si conficcarono in profondità nella sua schiena e nelle sue braccia. Fortunatamente non lesero parti vitali, ma se fossero rimasti lì avrebbero ostacolato non poco le azioni del chunin. Per il resto il contrattacco non tardò ad arrivare, e in effetti la terribile spirale di legno ebbe conseguenze tremende sul campo di battaglia. Tutte le copie di terra del ninja dell'Erba vennero spazzate via, fino a far rimanere solo l'originale che risultò trovarsi alla destra di Jin, a cinque metri di distanza. L'ampio copricapo indossato, tipico del suo villaggio, cadde a terra quando la spirale lo raggiunse trafiggendolo orrendamente in più punti del corpo, e rivelando la maschera respiratoria che aveva addosso a protezione del volto. L'altro ninja dell'Erba si salvò grazie alla bambina che teneva in braccio, visto che per non colpirla Jin moderò i suoi attacchi permettendogli così di evitare il colpo con una serie di salti rapidi. Stesso destino non ebbe però il gigante, che venne letteralmente devastato da quell'attacco ligneo: le spire acuminate lo trafissero a morte nel giro di un istante.
    Maledetto osso duro...
    Puah! - esclamò l'altro mukenin inondando di sangue la sua maschera respiratoria - Gh... dovevamo andarci pesanti fin da subito, lo avevo detto!
    Finita la frase, il criminale usò quella che sembrava essere la stessa abilità usata precedentemente per sottrarsi alla presa lignea iniziale, per trasformare in una sorta di liquido, simile a melma, il suo corpo, così da liberarsi dai rami che lo avevano trafitto. Ciò però non cancellò i terribili buchi lungo il suo corpo, i quali sanguinavano copiosamente.
    Ormai possiamo finirla qui. Andare avanti non ha senso.
    Ora ti mostreremo cosa ci ha fatto val- COSA?! - in quell'esatto momento il mukenin osservò come le sue ferite stessero sanguinando molto più del normale; cosa che venne notata con orrore anche dal suo compagno. Cascate di sangue letteralmente sgorgarono dalle sue ferite, ma ciò non fu nemmeno il fatto più inquietante. Di colpo il liquido rosso si coagulò intorno al suo corpo, gonfiandosi subito dopo fino ad inglobarlo nella sua interezza ad eccezione delle gambe che rimasero libere. Improvvisamente, con uno scatto dato da inquietanti e quasi meccanici movimenti delle gambe, si sarebbe portato a tutta velocità verso Jin. Quest'ultimo però si sarebbe ritrovato tutto d'un tratto bloccato in una potentissima presa alle spalle: il gigante, inspiegabilmente, era ancora vivo e senza neppure un graffio. Impossibilitato a qualsiasi movimento a causa di quella morsa che gli cingeva il busto e impediva i movimenti delle braccia, il Senju avrebbe visto avvicinarsi sempre più quell'orribile ammasso di sangue coagulato, il quale si sarebbe trasformato a meno di un metro di lui in una sorta di bolla viola pulsante, di colore arancione brillante al centro. Egli non ne era a conoscenza, ma stava per assistere agli effetti di una tecnica talmente crudele da far proibire il suo stesso utilizzo e tramando per secoli, tanto da diventare sconosciuta persino all'interno del clan a cui doveva la sua origine.

    Exploding_Human_Technique


    [...]


    SEI LENTO! - urlò Torma, notando come il ronin stesse cercando di scansare il suo attacco con una semplice schivata. Il risultato fu che il mukenin si rivelò estremamente più veloce, facendo sì che la lama installata sul suo braccio destro colpisse in pieno la spalla sinistra di Geralt procurandogli un bel taglio. Non riuscì però a mandare a segno anche il secondo attacco, perché la copia del ronin riuscì ad impattare contro Torma appena in tempo grazie all'Onda tagliente, e facendolo così finire contro uno degli alberi. Il mukenin si sarebbe rimesso in piedi subito, sfoggiando subito dopo un sorrisetto ebete, ma allo stesso tempo piuttosto inquietante.
    AHAHAH! Non puoi sconfiggermi senza sfoderare il chakra speciale che scorre nelle tue vene, IDIOTA! Io lo sento... scorrere! Non sarà mica che non sei in grado di usarlo?! Sarebbe... TRISTISSIMO E INUTILE! TU SARESTI UN TRISTISSIMO E INUTILE PEZZO DI MERDA!

    ATTENZIONE: A questo giro voglio che posti prima tisy!

    @tisy: prendi 50 di danno per la spinta e la caduta. Ora sei tornato al Golfo degli Squali e stai combattendo contro Kino. Per te è come se il tempo non fosse passato, ovvero non ti ricordi né di Jin, né della missione, né di tutto ciò che è successo dopo la battaglia del Golfo degli Squali. Quindi è tutto normale, secondo il tuo pg. Sei libero di fare quello che vuoi, ma è una buonissima occasione per attaccare!

    @Stompo: ti hanno colpito ben cinque spiedi in totale, quindi prendi 50 di danno. Questi ti danno un malus di 5 punti ognuno sulle azioni finché rimarranno conficcati. Ovviamente non avendo più la lancia conficcata non hai più il malus precedente. La prossima volta pensaci bene prima di distrarti per rimarginare le ferite in mezzo alla battaglia :asd: Comunque mi sembra tutto chiaro ciò che devi fare. Nel dubbio sai dove contattarmi.

    @Shane: la tua copia ci metterà cinque turni ad arrivare alla posizione dell'originale, e per ora è troppo lontana per sentire qualsiasi cosa. Ti prendi solo 30 di danno e 5 al turno di sanguinamento, per il resto non succede nulla e la copia è ancora integra. L'attacco sta a te.
    Comunque non c'è bisogno di "parlare" con la copia per spiegargli cose che già sapevi quando l'hai creata, eh! Tipo in questo caso il dirgli "sono un Kage Bushin anche io" non ha avuto senso, visto che lo sa già :asd: E' un'osservazione innocua comunque, solo per coerenza!
     
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    Il filo spinato si attorcigliò intorno al corpo del mio rivale ancora pervaso dalla scarica elettrica appena subita. Sangue caldo schizzò su di me e tutto intorno mentre il cavo acuminato gli si stringeva lacerando vestiti e carne. Ma io comunque non ci badavo neanche più, totalmente preso dalla mia folle rincorsa al misterioso portone. Più mi avvicinavo e più realizzavo di andare contro qualcosa che andava ben oltre la mia comprensione. Infatti, pur avendo ormai oltrepassato la soglia della porta sfondata distinsi all’interno del tempio soltanto l’immagine sfocata di una figura che mi veniva contro. Improvvisamente mi sentii immobilizzato e subito dopo una forza invisibile mi spinse via con la forza di un’esplosione. Gemetti per l’inaspettato contraccolpo e lo feci ancora quando atterrai bruscamente sulla scalinata. Potei chiaramente sentire gli spigoli duri dei gradini affondarmi nella schiena. Per un attimo il cielo si fece improvvisamente più scuro e mi sentii leggero come una piuma. Quando mi ripresi, mi ritrovai ad osservare il mio avversario libero dalla mia presa e privo di ferite. Mi guardava ancora con sufficienza, quasi annoiato dalla mia presenza. Ero convinto di avergli fatto molto male ed invece ora sembrava stare anche meglio di prima, guarito anche dalle ustioni e con i vestiti intatti, privi di macchie o strappi.

    -Ma che…-

    Mi rialzai a fatica sforzandomi di drizzare la schiena per ostentare un minimo di dignità davanti al mio avversario, ma facevo fatica a respirare e la testa mi girava vorticosamente. Da quanto dedussi dalle sue parole, il tempio era protetto da una barriera che nemmeno lui riusciva ad aggirare. Che fosse un sistema di sicurezza per mettere in salvo i cittadini da situazioni come quelle? O forse doveva proteggere i tesori di quel villaggio da avidi razziatori come i mukenin in cui ci eravamo imbattuti? Non riuscii a trovare una risposta a quel quesito perché nel mentre mi ritrovai improvvisamente un kunai puntato alla gola che fece sorgere in me un dubbio: perché il mio compagno non interveniva in mio favore? Sentii il calore del sangue scorrermi verso le clavicole ed improvvisamente uno strano torpore cacciò via ogni brandello di energia dal mio corpo, lasciandomi in balia del mukenin. I suoi occhi di granito continuavo a guardarmi severi, come a rimproverarmi di non aver eseguito la sua sentenza di morte. Sentii inglobarmi in quello sguardo così atono che d’un tratto mutò in qualcosa di cruento. Le orbite iniettate di sangue, le iridi nere come un pozzo al cui centro si aprivano due piccole fessure viole. Mi sentii precipitare in quei varchi verso una realtà sconosciuta, di sangue e disperazione... stavo per pagare il mio caritatevole atto con una morte lenta e sofferta…
    *
    Invece no! Ero nel pieno delle mie forze, come non mi sentivo da tempo. Ma in fondo, perché non avrei dovuto essere in forma? Ero un po’ spaventato, ma avevo appena ucciso due pirati ed ero pronto a combattere in nome della giustizia e per mettere fine alle sofferenze delle persone indifese. Io e miei commilitoni avevamo accerchiato quel pericoloso mukenin che non ci aveva pensato due volte prima di ridurre in polvere i pirati fuggiaschi, suoi gregari. Il suo potere era evidentemente superiore al nostro e lo dimostrò subito propagando scariche di fulmine capaci di trinciare di netto corpi e arti inzuppando il terreno di sangue color rubino. Subito, alcuni tra i più codardi si diedero alla fuga, ma io non potevo macchiarmi dell’onta della vigliaccheria. Avevo paura, certo, ma ormai era tardi per tirarsi indietro. Il mio avversario mi dava le spalle e lo osservavo mentre se ne stava immobile sotto il suo mantello bianco massacrandoci come fossimo insetti fastidiosi. Avrei accettato i rischi di una morte prematura attaccandolo immediatamente prima che continuasse a dar sfogo alla sua sete di sangue. Sembrava conoscere il mio stesso elemento, ovvero il raiton. Ciò voleva dire che dovevo sfruttare il mio secondo elemento nella speranza di friggerlo col suo stesso potere. Era risaputo che l’acqua amplificasse l’effetto dell’elettricità. Io lo sapevo perché mi era stato detto da un chuunin con il quale mi ero confrontato tempo addietro.

    Preso dalla rabbia e dal desiderio di vendicare i miei compagni caduti feci mi risultò molto più complicato del previsto elaborare una tattica per attaccare quel mukenin. L’idea che qualunque mossa facessi si sarebbe rivelata inutile contribuiva a rendere meno lucidi i miei pensieri e il timore di vedere vanificata ogni mia mossa era una sensazione fastidiosa. Tuttavia, mi lasciai trasportare dall’impeto dei miei sentimenti e fui l’unico tra i presenti a cercare di prendere in mano la situazione partendo al contrattacco. Avrei sentito il petto gonfiarsi fino a farmi male, mentre univo le mani per formare tre sigilli, ed avrei espulso poi dalla bocca mirando alla schiena del criminale omicida un’onda d’acqua che lo avrebbe dovuto investire, bagnare e che sarebbe rimasta ad inzuppare il terreno per tutto il tempo di cui avevo bisogno per attaccare. Subito dopo mi sarei avvicinato con un balzo atterrando sullo specchio d’acqua, continuando ad impastare chakra, socchiudendo gli occhi mentre mi concentravo affinché cinque globi lucenti si condensassero intorno a me. Li avrei usati per mirare al petto del mio avversario, disegnando una traiettoria curvilinea nell’aria fredda autunnale. Continuando la mia corsa sollevando schizzi d’acqua, sarei arrivato quasi a ridosso del mio avversario che, ormai, avrebbe dovuto essere rivolto verso di me, accecato o meno. Sfruttando la mia capacità di controllare il chakra e la natura del fulmine in cui ero in grado di mutarlo, avrei cercato di creare una sorta di tagliola elettrica alle sue spalle facendo scivolare la mia energia sul pelo dell’acqua per aggirarlo. La trappola di fulmine sarebbe rimasta sospesa sulla superficie dell'acqua, in un precario equilibrio. Messa così sarebbe potuto sembrare inoffensiva, ma la mia successiva mossa avrebbe dovuto spingercelo sopra. Infatti, a distanza ravvicinata avrei di nuovo plasmato il mio chakra, con l’ausilio di una serie di molti sigilli difficili da eseguire, lasciandolo scorrere nell’acqua sotto i nostri piedi dalla quale si sarebbe alzata una sfera d’acqua che mostrando denti aguzzi e un profilo a punta si sarebbe scagliata sul mukenin. Il contraccolpo lo avrebbe dovuto spostare quel tanto che bastava per fargli toccare la tagliola elettrica alle sue spalle, finendo folgorato. Comunque, avevo intenzione di chiudere la questione senza troppi giri e tentai di evocare due cloni d'acqua plasmando l'acqua ai miei piedi a mia immagine e somiglianza. Avrei dovuto vedere due colonne di acqua innalzarsi fino a raggiungere la mia altezza e plasmarsi fino a diventare mie copie. Mi avrebbero frugato tra le tasche in cerca di armi e stringendo un kunai tra le mani sarebbero partite alla carica mirando rispettivamente uno dei polmoni del mukenin. Avrebbero mirato a colpire con la punta delle loro armi reggendola con entrambi le mani e se avessero avuto successo sarebbero rimaste ferme continuando ad operare pressione con le braccia, come se avessero voluto trafiggerlo anche col manico. Ero intenzionato a chiudere lì la questione, senza tentennamenti.


    CITAZIONE
    Scheda

    Status Atshushi:
    Resistenza: ???
    Stamina: ???

    Azioni:
    Violenta Onda Acquatica (Mizurappa) [utilizzabile nel turno di difesa]
    Sfere lucenti (Hikari no oubu)
    Arte del fulmine: taglio della tigre (Raiton: torabasami)
    Tecnica dello Squalo Proiettile (Suikoudan no Jutsu)
    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica (Mizu-bushin no Jutsu)
    Entrambe le copie attaccano con un kunai
    Note:
    Non so che resistenza e stamina contare perchè le statistiche di allora erano diverse e non so come integrarle con le riduzioni subite nei precedenti post.
     
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    Quei traditori mi avevano ferito, mi avevano visto strillare dal dolore e quasi cadere, ma ero lontano dall'esser finito, come ad un giovane albero a cui erano stati tagliati dei rami per poi farli rifiorire anche il mio braccio tornò a ricrescere in un istante, insieme alle ferite alla schiena che tornò come nuova; il piano non fu perfetto però, difatti tornare operativo mi trasformò per un attimo in un facile bersaglio per degli aghi molesti e silenziosi che mi si conficcarono addosso, non provocandomi particolare dolore ma comunque causandomi un lieve ma costante fastidio che non facilitava la concentrazione, certo meglio quelli che restare senza gamba e con una lama sul retro...
    Nei successivi secondi i Mukenin videro probabilmente una visione a dir poco inquietante: dal mio copro uscirono a velocità folle tantissimi tentacoli legnosi che si lanciarono contro tutti i nemici presenti ad eccezione del rapitore infilzandoli senza pietà; i cloni si dissolsero a terra, il macabro gigante cadde a terra apparentemente morto e l'originale, anche riuscendosi a levare dall'immediato impiccio, si ritrovò con numerosi buchi che di certo non facilitavano il difficile compito di respirare e cavolo mi sentivo davvero in controllo della situazione, quell'iniezione di determinazione e di forza di volontà mi avevano permesso di rimettermi in piedi e di potergli finalmente far capire di che pasta ero fatto, mi sentivo forte e carico come non mai, in quello stato niente mi sembrava impossibile:

    "Ora ti mostreremo cosa ci ha fatto val- COSA?!"

    I due mukenin si scambiarono qualche parola tra di loro prima di prepararsi per qualche altro letale attacco, poi però successe qualcosa che lasciò di stucco sia me che apparentemente lo stesso traditore che continuava a guardarsi le ferite che aveva addosso come se ci fosse qualcosa di strano, il sangue che stava colando dai suoi buchi infatti cominciò come a solidificarsi intorno a lui inglobandolo interamente lasciando fuori solo le gambe in quella che sembrava una grossa sfera violacea pulsante con un centro rosso, non avevo mai visto qualcosa di così strano e quasi rivoltante, che facesse in qualche modo parte del loro piano di attacco? E anche se fosse di che tecnica si trattava? Tutte le mie domande avrebbero comunque perso in un attimo ogni significato, perché quella cosa cominciò senza troppi riguardi a caricare verso di me a tutta velocità e non mi serviva sapere cosa fosse per ipotizzare che lasciarla avvicinare troppo non sarebbe stata una bella idea; mi preparai mentalmente per evitarla in qualche modo ma prima che potessi anche solo dare il via alla bozza di un piano avvertii una forte stretta cingermi da dietro le spalle bloccandomi ogni movimento, sempre più sorpreso mi resi conto che non solo il gigante in qualche modo era riuscito a sopravvivere al mio attacco, ma che aveva anche intenzione darmi un caloroso abbraccio con fine incerta. Avevo i secondi contatti, nonostante fossi carico e concentrato sapevo di non essere in una bella situazione, rimanere in quella pressa non mi avrebbe potuto portare a niente di buono, soprattutto perché non mi avrebbe fatto allontanare da quello schifoso globo e la cosa, perciò cercai di agire di istinto provando a trasformare quella situazione in qualcosa di vantaggioso per me: come prima cosa avrei cercato di concentrare il più velocemente possibile il chakra che avevo in corpo espandendolo idealmente ai limiti del mio corpo e quando mi sarei sentito pronto avrei tentato di usarlo per eseguire nuovamente, senza aver bisogno di usare alcun sigillo, la Sostituzione avanzata del Legno per cercare di liberarmi dalla presa lasciandomi dietro un fantoccio e allo stesso tempo di tentare di portarmi dietro al gigante di una decina di metri, al quel punto se fossi riuscito nell'impresa avrei provato a convogliare il mio chakra negli arti inferiori e cercando di trasformarli in legno, senza uso di sigilli, avrei tentato di allungarli e poi ritrarli di scatto entrambi, facendoli poi in teoria tornare normali, usando n teoria come appoggio la schiena del mostro a mo di trampolino per idealmente mandare lui contro quel globo violaceo e per provare a darmi una spinta verso l'uomo che teneva in ostaggio quella povera bambina. Era un piano folle, pericoloso e che probabilmente non sarebbe andato come me lo sarei aspettato, ma la cosa bella era che non sarebbe nemmeno finito lì, se tutto fosse andato bene infatti mentre avrei cercato di quasi rimbalzare sul quel coso inquietante e avrei sfruttato quella breve transizione aerea per provare a sfruttare nuovamente la mia abilità innata per cercare di modellare, senza usare sigilli, le regioni colpite da quegli aghi e similmente a come avevo fatto per lama sulla schiena tentare di espellerli riducendo idealmente il fastidio da loro provocato, cosa però avrei poi fatto in aria? Alla fine del mio strampalato piano mi sarei dovuto dirigere a tutta velocità verso il mukenin rapitore, perciò sfruttando quell'idea inerzia avrei cercato di trasformare nuovamente le mie braccia, sempre senza uso di alcun sigillo, in legno e se ci fossi riuscito avrei provato ad allungare entrambe verso la bambina per tentare di prenderla, strapparla dalle braccia di quel maniaco e in definitiva cercare di farla tornare a me ritirandole indietro, certo era una mossa rischiosa, ma se fossi riuscito nel mio intento avrei potuto salvarla liberandomi al tempo stesso la strada verso il cuore di quel bastardo.

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    Resistenza:700
    Stamina:767-8-10-10-10=729

    Azioni:
    -Tecnica della Sostituzione Avanzata Legnosa
    -Controllo legno per estendere le gambe e ritorno
    -Controllo legno per leggera espansione esterna regione colpita da aghi per espellerli fuori
    -Controllo legno per allungare entrambe le braccia verso la bambina e ritorno

    Mi sono aggiunto 50 punti resistenza perché non avevo tenuto conto dei 100 di resistenza aggiuntiva del giubbotto, quindi me ne sono rimessi 50 contando anche i danni del turno :)
     
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    Shane ha chiesto un po' di tempo in più per il post a causa di problemi personali. Abbiate pazienza.
     
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    Cos... Si sta rigenerando un braccio?! Incredibile... L'innata Senju è fantastica..

    Convenni, restano di stucco nell'osservare come il giovane si stava, anche piuttosto rapidamente, rigenerando. Purtroppo per lui la superiorità numerica dei nemici incise e si ritrovò vittima di nuovi attacchi. Ma, nonostante questo, il giovane riuscì a rimettere le cose a posto. Osservai il tutto, inorridito da tanto potere. Del legno cominciò a fuoriuscire dalla terra e si formò una sorta di grande spirale. Il legno iniziò a muoversi sulla piazza con rapidità lacerando, tagliando e perforando i nemici.

    N-n-on p-posso affrontare un avversario simile..

    Sentenziai, osservando il legno muoversi sul campo di battaglia, guidato dal chakra del Senju. Mi accorsi di star tremando, mentre un leggero brivido passò sulla schiena.

    Forse sarebbe meglio avvertire il mio originale dei pericoli che potrebbe trovare qui.. L'altra copia chissà dov'è ora... E se si fosse imbattuta in un nemico? No, Geralt non può rimanere all'oscuro di tutta questa faccenda. Magari potrebbe scegliere di battere in ritirata piuttosto che confrontarsi con questi mostri.

    Convenni, restando in silenzio, osservando meglio il campo di battaglia. Sì, non potevo fare altrimenti. Gli uomini erano stati feriti mortalmente, alcuni, ma ancora sembravano avercene. Non sembravano pronti a morire. Non eravamo pronti, noi, ad affrontare gente simile. Riflettei sul da farsi ancora, finché mi decisi.

    La mia vita finisce qui... Torno da chi mi ha creato. Chakra sono e chakra tornerò ad essere..

    Mormorai, sferrandomi un colpo all'addome. Il pugno sarebbe servito per farmi tornare indietro sotto forma di chakra.

    [...]


    SEI LENTO!

    Esclamò il nemico.
    Faticai a schivare il colpo dell'avversario, rendendomi conto delle sue abilità più che notevoli. Si mosse con una rapidità ben superiore alla mia, non permettendomi di schivare il fendente che arrivò a colpirmi la spalla. Non fu un attacco così distruttivo, ma bastò per procurarmi un po' di dolore. Dolore che, inevitabilmente, mi scosse un poco. Fui scosso poiché nessuno, prima d'allora, riusci a ferirmi con una lama. Non m'era mai capitato. Percepii la lama entrarmi nella carne, il freddo che essa emanava, ben in contrasto col sangue caldo che inizio a sgorgare. Non ne sgorgò in quantità esagerate, ma abbastanza per farmi rendere conto di ciò che stesse accadendo. Stavo lottando di nuovo per la mia vita.

    AHAHAH! Non puoi sconfiggermi senza sfoderare il chakra speciale che scorre nelle tue vene, IDIOTA! Io lo sento... scorrere! Non sarà mica che non sei in grado di usarlo?! Sarebbe... TRISTISSIMO E INUTILE! TU SARESTI UN TRISTISSIMO E INUTILE PEZZO DI MERDA!

    Sei solo un povero pazzo..

    Sentenziai, in silenzio, emettendo un sospiro di sollievo. Il Kage Bushin riuscii a spingere con una potente spallata, aiutato dall'Onda Superiore Tagliente, l'uomo, prima di poter sferrare il secondo attacco forse mortale. Rimasi quindi in attesa, osservandolo rimettersi in piedi con uno strano ghigno.

    Come diavolo fai a conoscere la mia innat...UGH!

    Mi arrestai di colpo, preso alla sprovvista. Nella mia mente cominciò ad innescarsi un processo a cui ero abituato ma, francamente, inaspettato in quel momento particolare. Il mio Kage Bushin aveva fatto irruzione nel villaggio ed aveva agito secondo i miei criteri morali e non. Aveva assistito ad uno scontro tra più ninja ed alle tecniche omicide di ambo le parti. I poteri del Senju lo avevano lasciato a metà tra l'interdetto ed il curioso. Giunse anche il brivido di paura che ebbe la copia quando vide palesarsi quella spirale lignea e gli effetti che ebbe sui nemici. Era sicuramente un nemico potente. E quello che avevo di fronte, invece, era l'altro leader del gruppo di mukenin che stava assaltando il villaggio. Teoricamente anche il mio. Cosa voleva da me? Rimasi per un istante in sovrappensiero, rendendomi conto di come la situazione fosse pericolosissima. Quel tipo con scherzava affatto e neanche i suoi compagni.
    Mi dispiacque non conoscere l'esito di quegli scontri, ma mi dissi di poterlo scoprire più tardi, dopo essermi liberato di quello scocciatore. Oltre ai ricordi ed alle esperienze fatte dal clone, però, fece ritorno anche un po' di chakra.

    Questo chakra sarà utilizzato per una giusta causa... PRESERVARE LA MIA VITA!

    E così iniziai il processo di emissione del chakra Jinton all'interno di tutto il corpo. Scelsi di sfoderare immediatamente l'arma più terribile del mio arsenale.

    Ehi tu, danneggiati! Non ho più bisogno di te ora!

    Esclamai, rivolto alla mia copia. Questa annuii immediatamente, pugnalandosi da sola con un kunai, sparendo in una nuvola di fumo.
    Percepii un enorme flusso di chakra pervadermi il corpo. Digrignai i denti, per via della troppa adrenalina che si stava impadronendo di me. Il cuore iniziò, dopo un primo sobbalzo, a battere senza tregua.

    E' la prima volta che lo utilizzo su un nemico...

    Lo Status Supersonico. L'uso più estremo del Jinton, capace di affaticare il corpo dell'utilizzatore come mai prima d'ora. Prima della Battaglia del Golfo degli Squali zio mi affidò un piccolo diario che spiegava gli usi del Jinton a tutto tondo: dalle armi, al corpo, a persino l'udito. Già, l'udito, poiché muoversi con la versione più potente del Jinton poteva addirittura danneggiare l'udito di chi si trovava troppo vicino. Affrontare l'utilizzatore del Jinton rappresentava un qualcosa di quasi insormontabile a quel livello. Mi chiesi, però, mentre percepivo il mio chakra espandersi, se sarebbe stato sufficiente contro quel nemico.

    TU! NON MORIRO' QUI!

    Esclamai, osservandomi la mano sinistra. Sguainai, nel frattempo, la katana con la mano destra. Sentii il corpo irradiarsi, anche se, almeno esteticamente, rimasi lo stesso. Il chakra, però, si era espanso in ogni zona del corpo, persino l'afflusso di sangue venne accelerato. Il mio corpo vibrò un ultimo istante finché.... Attaccai.
    Avrei utilizzato una delle risorse più potenti del mio arsenale: la Zanzo. Iniziai a muovermi con una rapidità senza pari, producendo allo stesso tempo rumore a non finire. Probabilmente qualcuno avrebbe udito tutto quel casino, ma la cosa non m'importava. Uccidere quell'uomo sarebbe stato l'unico modo per racimolare un bel po' di soldi in breve tempo. Perciò decisi di sfoderare le tecniche mortali del mio arsenale. La Zanzo mi permetteva, oltre che di muovermi a velocità sovrumana e confonderlo, di danneggiarlo. Un movimento così rapido si sposava bene con il danneggiare l'udito di chi avevo di fronte.
    Dopo averlo confuso per bene non rendendo chiara la mia posizione, avrei utilizzato la spada per sferrare il colpo decisivo. Un semplice fendente, accelerato grazie al mio corpo. Sarebbe stato un colpo più che notevole, capace anche di provocare scottature sulle superfici che avrebbe colpito. Avrei immesso anche il chakra Katon nella lama, rendendola, oltre che tagliente, calda e circondata di fiamme. Avrei sferrato un fendente della katana atto a decapitare il mio avversario, colpendo a circa metà del collo.

    Katana non mi tradire ora!

    Mi dissi, tra me e me, stringendo il manico con forza.

    Geralt Aizawa
    Resistenza: 449-30-5-70(status supersonico)-36(zanzo)-1(fendente)=307
    Stamina: 74+54+71=199-90-10=99
    Azioni:
    -Jinton: Zanzo
    -Fendente di Katana + Katon


    Non sono al meglio scusate. Nagi sa

    Sono stato auto-conclusivo sulla distruzione di due copie spero sia ok
     
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    Il gigante, ex torturatore delle prigioni di Yu, teneva stretto Jin nella sua morsa, generando una pressione tale che solo un ninja come il Senju avrebbe potuto resistergli per più di un paio di secondi. Infatti, non appena il manipolatore del legno attuò la sua avanzata sostituzione, il fantoccio che comparve al suo posto implose in quella stretta micidiale. La rabbia del gigante all'ennesima fuga del giovane kiriano incrementò in modo esponenziale, e si capì perfettamente dal terribile grugnito che emise. Ma la vittoria del chunin della Nebbia fu solo temporanea: proprio davanti a lui, improvvisamente, apparve quella che sembrava essere, a prima vista, una sorta di tagliola per orsi completamente formata da elettricità. Non ebbe il tempo di elaborare la cosa, che venne improvvisamente colpito alle spalle da un violento getto acquatico che lo spinse proprio sulla creazione fulminea, la quale esplose trasmettendo al suo corpo muscoloso un intenso flusso di elettricità. Le fibre muscolari ed il sistema circolatorio del chakra vennero scossi in modo così improvviso che il Senju si ritrovò paralizzato. A pochi metri dalla sua posizione, lo strano agglomerato di materiale volatile che era divenuto il traditore dell'Erba aumentò improvvisamente di dimensioni, per poi comprimersi leggermente ed esplodere in un assordante boato e in altrettanta terribile potenza. Jin, il gigante, e lo stesso Atshushi furono investiti dalla detonazione, che li sbalzò via di qualche metro. Il primo dei ninja, più vicino all'esplosione, riportò dei danni inauditi al suo corpo e perse completamente le forze e gran parte del suo udito, rimanendo impotente al suolo.
    Atshushi, invece, colpito anch'esso ma in modo più lieve dall'esplosione, si ridestò finalmente dal genjutsu di Surgi, rendendosi finalmente conto di come quello che stesse colpendo non fosse il tanto odiato mukenin del Fulmine, bensì il suo stesso compagno. Egli si trovava a dieci metri da Jin e dal gigante, ed ora era libero di muoversi e di rendersi conto della reale situazione. Alla sua destra, le donne ed i bambini erano stati salvati dall'esplosione dallo stesso Surgi, grazie ad una strana barriera formata da del liquido di un intenso rosso. Il mukenin si era infatti spostato a gran velocità davanti a loro grazie alla tecnica della sostituzione e, liberatosi ora dalla barriera dopo averli difesi, si avvicinò al corpo di Jin, ancora cosciente ma incapace di qualsivoglia azione.

    Ooh, complimenti sei ancora tutto intero dopo l'esplosione. Hai la pelle dura!

    Dopo l'ultima esclamazione del mukenin, il gigante, ritrovatosi grazie all'esplosione sbalzato a pochi metri dal Senju, colse l'occasione per avventarsi su di lui. Si posizionò con tutto il suo peso sul corpo martoriato del ninja, cominciando a sfogare la sua rabbia colpendogli violentemente il volto con il suo destro. Solo dopo il primo colpo Jin si accorse di come a quel mostro mancasse tutta la parte sinistra del torace, ovvero la zona colpita dall'esplosione. Non vi erano tracce di sangue o altro, bensì essa si stava lentamente ricomponendo grazie a dei sottilissimi fogli di cenere che si stavano riattaccando pian piano al suo corpo. Altri tre colpi raggiunsero il volto del Senju, prima che Surgi interrompesse la sua creatura.

    Sei forte, ma hai avuto la presunzione di affrontarmi a viso aperto nonostante fossi a conoscenza di come nessuno dei ninja di questo villaggio sia riuscito a resisterci. Devi ringraziare la tua arroganza se ora ti trovi in questa situazione.

    Il gigante, ora completamente rimarginatosi, si sollevò di nuovo in piedi su cenno di Surgi, il quale afferrò Jin per il collo sollevandolo senza fatica con la destra. Sulla mano sinistra, nel mentre, si generò una sfera plasmatica di colore rosso acceso, grande quanto il palmo del mukenin.

    Muori, discendente degli Hokage... ci rivedremo non appena ti avrò riportato in vita come mia creatura!

    Avrebbe esclamato, nel mentre che avrebbe avvicinato la sfera sempre più al volto di Jin.

    [...]


    AHAHAH! Vedo con piacere che-

    Non fece in tempo il povero Torma a finire la frase, che la vera ed innata velocità avversaria lo sopraffò. Si ritrovò così decapitato in quella che non fu altro che una misera frazione di secondo. La testa rotolò per mezzo metro lontano dal corpo, il quale cadde a terra di schiena ormai staccato dal cervello. Passò circa un minuto, tempo nel quale Geralt si sarebbe potuto riprendere dall'uso della sua innata e godere la vittoria, quando improvvisamente sentì una voce.

    PUAH! MA CHE MANIERE SONO?! - esclamò una voce proveniente dalla direzione in cui era rotolata la testa di Torma. Notando meglio, Geralt avrebbe potuto vedere come la testa, rivolta verso di lui dopo aver rotolato al suolo, fosse ancora viva e come fosse ancora, incredibilmente, in grado di parlare (seppur a fatica visto il sangue che copiosamente fuoriusciva dalla bocca).

    HEY! COME TI SEI PERMESSO, EH?! Senti... magari siamo partiti con il piede sbagliato ma io volevo solo rendermi conto delle tue capacità perché vedi... TU, O MEGLIO LA TUA TUA STUPIDA VELOCITA' CI SERVE! Che ne dici di metterci una pietra sopra e aiutarci? Potremo dividere equamente il compenso ed essere tutti felici e contenti! BASTA CHE PROMETTI DI AIUTARCI E MI RIPORTI DAL MIO COMPAGNO, PRIMA DI SUBITO!

    E' stato un bel boom che ha causato molti danni. Per la precisione il buon Jin se ne è presi 450 (sono tanti anche a causa dell'udito fenomenale), più altri 225 da parte dei tremendi pugni del gigante. Atshushi si prende 100 di danni.

    @Stompo: sei completamente senza forze, quasi sordo, e incapace a qualsivoglia azione. Fammi un bel post psicologico, riflettendo sui tuoi errori, su quello che vedi e sulle parole di Surgi che senti, seppur con fatica.

    @tisy: sei a dieci metri da Jin, e puoi tentare di salvarlo se vuoi. Rifletti anche tu sulle azioni che ti hanno portato a cadere così facilmente in un genjutsu e a colpire il tuo stesso alleato. Puoi riprendere la stamina delle azioni eseguite dopo il taglio della tigre.

    @Shane: decidi cosa fare. Sarà un post breve di dialogo al quale risponderò non appena lo farai tu.


    Edited by ¬Nagi - 7/12/2018, 23:54
     
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    E ce la feci anche in quell'occasione. In quel momento scoprii che la volontà, la volontà che guidava le mie azioni, andava di pari passo coi miei poteri. In che senso? Beh, nel senso che mi resi conto di come il Jinton fosse il principale strumento che poteva fornirmi una lunga vita. Realizzai in quell'istante di avere una marcia in più.

    L'ho sconfitto... Non ci credo...

    Mi dissi, tra me e me, riponendo la spada. Udii la testa dell'uomo cadere a terra come un macigno, segno che la partita era oramai terminata.

    PUAH! MA CHE MANIERE SONO?!

    Provenne, da dove si trovava la testa dell'uomo, un grido. Ed il grido, incredibilmente, aveva lo stesso timbro vocale dell'uomo che avevo appena sconfitto.

    Mi avvicinai, osservando la testa staccata dal resto del corpo, inorridendo. Non era morto quell'uomo.

    Che diavolo....

    Mormorai, sguainando nuovamente la lama.

    HEY! COME TI SEI PERMESSO, EH?! Senti... magari siamo partiti con il piede sbagliato ma io volevo solo rendermi conto delle tue capacità perché vedi... TU, O MEGLIO LA TUA TUA STUPIDA VELOCITA' CI SERVE! Che ne dici di metterci una pietra sopra e aiutarci? Potremo dividere equamente il compenso ed essere tutti felici e contenti! BASTA CHE PROMETTI DI AIUTARCI E MI RIPORTI DAL MIO COMPAGNO, PRIMA DI SUBITO!

    Rimasi preso alla sprovvista da un'uscita simile. Riportarlo dal suo compagno? Ma soprattutto come cazzo faceva ad essere vivo? Strinsi l'elsa della spada con maggiore forza, puntandola contro la testa.

    Tu! Che diavoleria è mai questa?! Come fai a parlarmi come se niente fosse?

    Esclamai, appoggiando la punta della spada sulla fronte dell'uomo.

    Come posso crederti? Mi hai aggredito..

    Mostrai, indicando con l'altra mano, la spalla colpita dall'uomo in precedenza.

    Ma d'altro canto mi hai fornito informazioni interessanti. Prima di tutto dev'esserci un ricco bottino se tu ed il tuo compagno vi siete scomodati per attaccare questo piccolo villaggio. E sono interessato ad entrare in combutta con voi se ciò dovesse essere necessario per accaparrarmi un bel gruzzolo. Cosa state cercando? Soldi? E perché mai avete scelto questo villaggio? Centra qualcosa il lago sotterraneo? Oltre questo, però, devo farti delle premesse. Non interrompermi, prima ascolta tutto quello che ho da dire.

    Avevo scarsa, scarsissima fiducia in quell'uomo. Ma nonostante ciò, non appena mi propose di aiutarlo, la curiosità cominciò a giocare duro, molto più della prudenza. Ero sì prudente, ma comunque non stupido. Quell'uomo era piuttosto abile, per di più sembrava come immortale. O meglio, era ancora vivo, nonostante l'avessi decapitato. Aiutarlo avrebbe potuto significare instaurare una breve alleanza con quest'ultimo e, comunque, avere un contatto per il futuro. Ero un traditore, non potevo mica lavorare sempre da solo in eterno.

    Primo: sappi che ho distrutto la mia copia solamente per farti credere di essere a corto di chakra. Nel villaggio ci sono, nascosti, dei cloni dell'originale, trasformati, per evitare che qualcuno possa riconoscermi. Stanno osservando il campo di battaglia ed uno sta accorrendo qui. Se in qualche modo tu, od il tuo compagno, dovreste giocarmi qualche brutto tiro... Beh assicuratevi di farmi fuori al primo tentativo.

    Volevo provare a spaventarlo.

    Secondo: sei sincero? Beh, hai trovato un valido compagno. Ma voglio prima tutte le informazioni. Ci sono margini di riuscita? Sappi che non ho ryo con me e se dovessi lasciarci le penne, o rompermi una gamba, non avrei neanche i soldi per pagarmi un medico. Non voglio morire qui.

    Altra pausa.

    Terzo: avere tutte queste copie in giro per il villaggio, pronte ad entrare in azione ed ad aggiornarmi su ciò che sta accadendo, implica un dispendio di chakra notevole. Non so se riuscirei ad affrontare altri nemici e d'altro canto non potrei eliminare le mie copie essendo loro l'unico mio appiglio di salvezza in caso di tradimento da parte vostra. Avete un modo per donarmi un po' di chakra?

    Conclusi, restando in attesa. Se voleva la mia fiducia, doveva cominciare a parlare con me in modo più ragionevole.


    Edited by ShaneH - 10/12/2018, 11:19
     
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    Con notevole semplicità riuscii a liberarmi nuovamente dalla presa del gigante, ancora una volta fu un mio fantoccio legnoso a prendersi la stretta per me finendo in mille pezzi dopo una manciata di secondi, facendo comparire sul mio volto un beffardo sorriso, ero convinto di avere il pieno controllo della situazione, ero certo che una mossa alla volta avrei messo tutti quei tizi al tappeto, ero più forte e più veloce di loro, non potevano nulla contro di me ed era vero, ma completamente immerso nella mia immediata superiorità mi persi un piccolo dettaglio che fino a quel momento avevo completamente escluso dalla mia testa, troppo preso dallo scontro per potermici fermare a pensare:

    "Atshushi...ma che..."

    Apparso diversi metri alle spalle del gigante feci appena in tempo per vedere dal lato sinistro il ninja di Kiri che aveva cominciato l'attacco con me lanciarmi un'inaspettata combinazione di jutsu acquatici ed elettrici, troppo vicini e troppo veloci perché potessi fare qualcosa al riguardo, venni investito da ogni singola offensiva e mi ritrovai bagnato, stordito, con i muscoli completamente paralizzati ed inermi di fronte all'arrivo di quell'amorfo globo viola che senza esitazione mi arrivò addosso ed esplose in tutta la potenza...
    Il lampo mi accecò per qualche istante e fu seguito da un boato che fece letteralmente scoppiare le mie orecchie e mi scaraventò a terra a qualche metro di distanza, mi ritrovai così ad occhi socchiusi, con del sangue che scendeva dai miei timpani gravemente danneggiati e la totale impossibilità di compiere un qualsivoglia movimento, la cosa tuttavia che più mi pesava di più in quel momento, più del dolore che sentivo provenire da ogni singola fibra del corpo, più di quel fischio incessante e molesto che sentivo arrivare dalle mie orecchie ormai a pezzi era la bruciante realizzazione che ero stato completamente preso di sorpresa dall'attacco di quello che consideravo il mio compagno, mi ero sentito talmente al di sopra dei miei avversari che non mi era mai passato per la mente che mi sarei potuto ritrovare a terra sconfitto, ero stato talmente sicuro dei miei mezzi da non prestare minimamente attenzione a come fosse messo lui, da un lato dandogli fiducia ma dall'altro completamente abbandonandolo al suo destino, qualunque esso fosse stato, io che tempo prima gli avevo assicurato che avrei fatto di tutto per far uscire tutti vivi da quella situazione, che gli avrei coperto le spalle, cavolo ero stato così tracotante e pieno di me stesso da non aver pensato nemmeno per un secondo a come fosse messo contro quell'uomo, chissà cosa era successo, sempre ammesso che lui non fosse alleato con gli altri fin dal principio, ma quello ormai come tanti altri pensieri avrebbe presto perso di importanza...
    Con il passare dei secondi riuscii a fatica ad aprire gli occhi e mi resi conto di essere a terra a pochi metri dal ninja di Kiri da un lato e dal gigante dall'altro; fortunatamente gli abitanti del villaggio non erano stati coinvolti nell'esplosione, protetti in qualche modo da un barriera di colore rosso di cui però ignoravo la provenienza, dentro di me fui solo felice che almeno loro fossero in qualche modo riusciti a salvarsi. L'uomo, che fino a quel momento era rimasto in cima alla scalinata, si avvicinò con rapidità al centro della piazza sostituendosi con delle vicine macerie, cosa che mi permise di mettere a fuoco meglio i suoi delicati lineamenti, il vestiario assai inusuale e un'espressione seria e rilassata che ammantava la sua figura di un'aria poco rassicurante:

    "Ooh... intero...dura!"

    Il mukenin sembrò dire qualcosa, ma ne colsi solo dei brevi frammenti, i miei timpani erano ormai andati e la testa sembrava essere sul punto di scoppiare, mi risultava difficilissimo anche solo tenere gli occhi aperti in quello stato, figurarsi capire cosa stesse dicendo; prima che riuscissi a capire altro o anche solo provare a parlare, il gigante, al quale mancava per di più la parte sinistra del corpo e che in ogni caso sembrava stargli lentamente ricrescendo e ricostruendosi, mi si avventò sopra e bloccandomi con il suo peso cominciò a colpirmi ripetutamente in pieno volto,uno, due, tre volte il suo pugno era veloce come una saetta e sembrava essere fatto di pietra, istintivamente cercai di muovermi, di alzarmi, di levarmi dalla sua stretta ma mi risultava difficile persino pensare, i muscoli non sembravano avere la minima intenzione di rispondere ai miei comandi e dopo i primi colpi cominciai a vedere tutto sfuocato e mi resi conto di essere alla sua più completa mercé, sconfitto nel corpo e nella mente, ormai il mio fallimento diventava sempre più evidente secondo dopo secondo. Ad un certo punto, ero troppo martoriato per poter dire con precisione quanto, il mostro si fermò e l'uomo rivolse nuovamente quella ritenevo essere la sua voce, ormai con un occhio chiuso ed uno aperto riuscivo a malapena a distinguerlo, visto che quasi tutta la esigua linea visiva era occupata da quell'essere apparentemente indistruttibile:

    "Sei for... villag...arro..."

    Distorti suoni mi arrivarono, le labbra del mukenin si muovevano senza comunicarmi nulla di loro, vi leggevo solo quello che era già dentro la mia mente, ossia che avevo fallito, che avevo perso, nonostante le mie capacità ero riuscito a condannare la mia vita e quella di tutti i presenti, persone che credevano in me, che avevano messo in me le loro ultime speranze e che adesso avevo deluso, tutto per colpa della mia stupida arroganza, il ninja che era riuscito ad uscire incolume dal campo di battaglia in guerra e che finiva sconfitto dai suoi stessi limiti e dal suo ego; in quel momento, se ci fossi riuscito, avrei quasi sicuramente versato qualche lacrima, non perché avessi paura di morire, ma perché mi vergognavo di me stesso, deluso dalle mie stesse azioni e non più capace di salvare quelle vite a cui avevo promesso la salvezza, mi ero sempre creduto un forte e verde albero, eppure in quel momento non ero niente di più di un esile ramoscello che il vento stava per spazzare via ed ero stato io stesso a mettermi in quella situazione. Perso nei miei tristi pensieri mi sentii sollevare dal gigante, completamente inerme mi ritrovai a penzolare con lo sguardo sempre più spento che fissava quella creatura e il suo capo pochi metri dietro di lei che sembrava starsi avvicinando con qualcosa di vermiglio nella sua mano:

    "Muori..."

    Quella luce rossa nella sua mano cominciò a farsi via via sempre più vicina, avrei cercato nuovamente di muovermi, di scansarmi, di allontanarmi da lei e dal suo possessore, ma sapevo che i miei muscoli ormai nulla potevano di fronte alla micidiale stretta di quel gigante, avrei provato persino a convogliare il mio chakra nel resto del corpo e cercare di sostituirmi nuovamente con un mio clone per tentare in tutti i modi di togliermi da lì e mettere dei metri tra me e le loro spalle, ma dentro di me sapevo che sarebbe stato tutto inutile, un'ultimo estremo tentativo di fronte a quello che ormai sembrava inevitabile; in quel momento, se le forze me lo avessero concesso, avrei persino cercato di aprire la bocca ed articolare una parola, un singolo sentimento rivolto a colore che avevo deluso, me stesso per primo:

    "Scu...sa...te...mi..."

    Quando avrei visto la luce ormai incombente ed imminente avrei chiuso anche l'ultimo occhio aperto, pronto ad accettare ormai quello che il fato sembrava aver deciso per me.

    Scheda

    Resistanza://
    Stamina729

    Azioni:
    //

    Non ho segnato resistenza né azioni perché di fatto non ne ho e non posso nemmeno farlo, quelle che il mio pg prova a fare sono prettamente narrative e verosimili visto che lui non sa di non poterle fare a priori e ci prova fino alla fine XD
     
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    La vita è il dono più grande che venga fatto ad ogni uomo, donna o animale su questa terra. Non so quale entità infonda vita nella materia nè chi la orchestra in quella trama intricata e complessa che noi siamo soliti semplificare in una parola: destino.
    Ho passato innumerevoli ore a fantasticare in aula, con gli occhi persi oltre la finestra, oltre la nebbia del villaggio. Un giorno sarei diventato un ninja rinomato e invidiato da tutti, mi illudevo. Mi immaginavo in situazioni al limite dell’impossibile, dove un minimo errore poteva essere fatale per me e per i miei compagni immaginari, ma grazie a un mio slancio di intraprendenza eliminavo tutti i nostri avversari. Ah, quante ore perse a sognare di diventare la persona al centro dell’attenzione, il protagonista del romanzo, l’eroe che tutti ammirano. Purtroppo il mio sprezzo verso pensieri e ideali socialmente condivisi mi spingeva a rinnegare le mie stesse fantasticherie, convincendomi che era da stolti sperare di diventare un eroe, ma dovevo soltanto pensare alla mia vita, a curarla con la solerzia del contadino che coltiva il suo piccolo pezzo di terra. Boicottavo l’onore e la notorietà perchè per un indolente come me era più facile aspirare ad essere un ninja da poco felice di potersi gestire la propria vita. Tuttavia permaneva dentro di me quella sfaccettatura infantile del mio ego e continuava a cullarsi sugli allori bramando la situazione perfetta dove dare prova del proprio valore.

    E in quella situazione, tanto immaginata nelle infantili fantasticherie, ci ero piombato con una tale irruenza da non capire appieno gli avvenimenti di quella battaglia. Certo, per chissà quale assurda ragione, di essere ancora un genin in difficoltà nella battaglia del Golfo degli Squali, avevo sferrato un attacco che vidi materializzarsi ai danni del mio compagno Jin. Improvvisamente l’umidità dell’isola attaccata dai pirati fu sostituita dall’aria arida e tesa della piazza del villaggio al quale avrei dovuto prestare assistenza nella lotta ai criminali, invece ora io stesso stavo contribuendo alla disfatta della legge paralizzando un inerme chuunin della nebbia lasciandolo alla mercè di un bestione privo di coscienza. La trappola ideata per il mukenin che stavo affrontando nella mia mente scattò ai danni del mio compagno e, ancora troppo frastornato per mettere a fuoco tutti i tasselli di quel puzzle, fui investito da una deflagrazione. Volai per alcuni metri ruzzolando a terra, ma riuscii a rialzarmi rapidamente con una giravolta. L’onda d’urto era stata notevole ed avevo potuto sentire le protezioni aderire al mio corpo limitando i danni. Meno rosea era stata la sorte del mio collega perchè lo vidi adagiato supino, immobile mentre gli si accostava il corpo orribilmente mutilato del bestione di due metri. Osservai con orrore quella scena, reprimendo alcuni accessi di tosse che mi facevano gonfiare come un rospo. Il busto della creatura era per metà devastato, ridotto ad un troncone. Eppure non versava una goccia di sangue e procedeva verso Jin come se non sentisse dolore, incurante della grave ferita. Sottili lamelle di carta o forse cenere apparivano intorno a ferita e vi si incollavano sopra formando nuovi tessuti di organi, carne, pelle, addirittura vestiti. Mi tenevo un fianco con la mano, visibilmente affaticato per le tecniche eseguite e il contraccolpo subito. Nuvole di vapore si condesavano nell’aria fredda. Stavo assistendo ad una scena così surreale da farmi credere di essere di nuovo intrappolato in un genjutsu. Ed a proposito, da quando ero finito in un’illusione? Non lo avrei saputo dire perchè all’improvvisa tutta quella situazione mi sembrò così reale da farmi vergognare per non aver capito subito di essere stato vittima di un maledetto trucco. Come era potuto succedere? Qual era stato l’elemento che aveva permesso al mio flusso di chakra di essere manipolato come l’artigiano modella l’argilla? Ero stato beffato e ridicolizzato, ma anche usato per mettere in atto la fine del mio compagno. Infatti subiti altri cruenti colpi al volto, egli fu sollevato come bestiame da macello dal titanico avversario ed improvvisamente prese parte a quel siparietto di morte lo stesso uomo che avevo tentato di colpire prima di finire intrappolato nel suo genjutsu. Col suo abbigliamento ben curato e l’aspetto da damerino stonava vicino alla creatura alta e vestita di stracci.
    Ascoltai le parole che rivolse al mio compagno, intuendo dal suo tono e dal minaccioso alone violaceo comparso sulla sua mano l’arrivo della sua fine.

    Il senso di colpa seguito dalla rabbia mi pervasero fino alle ossa, conscio di essere doppiamente complice di quell’imminente omicidio. Prima ero caduto nell’illusione del mio avversario con estrema ingenuità dopodichè avevo stupidamente colpito lo stesso Jin, paralizzandolo ed impedendogli di evitare gli attacchi nemici. Che diavolo avevo combinato?! Strinsi i pugni frustrato per il mio ennesimo fallimento. Avevo avuto la possibilità di farmi valere e l’avevo mandata in fumo. Prima che la rassegnazione mi stordisse fino alla resa, ricordai a me stesso che non tutto era perduto. Jin ancora respirava dietro la maschera di sangue che gli copriva il volto. Potevo, anzi DOVEVO, salvarlo!

    I due criminali stavano per porre fine alla vita di quel ragazzo con la freddezza e la calma di esperti boia. Sembravano essersi dimenticati della mia presenza. Il busto dell’omaccione si era quasi del tutto rimarginato, ma non era lui il mio bersaglio. Volevo vendicarmi per l’illusione e, soprattutto, dovevo impedirgli di sferrare il colpo di grazia al mio compagno. Ero di fronte a nemici del tutto anormali, forse ero ancora vittima di un genjutsu, ma non potevo perdere tempo a decidere se quella fosse la realtà o un’illusione. C’era in gioco la vita di un giovane ninja ed io ero il suo ultimo appiglio su questo mondo. Avrei richiamato il chakra da ogni singola cellula del mio corpo, non tentai minimamente di dosarlo, ma lasciai sgorgarlo come il fiume che spezza gli argini. Avrei tentato di accumulare quella massa d’energia all’esterno del mio corpo, alterandone la natura e la forma fino a creare cinque saette elettriche, sfolgoranti nell’aria fredda del primo pomeriggio. Avrei mirato al dorso del piccolo mukenin pregando chissà quale divinità di fare centro prima che egli colpisse Jin. Entrambi mi davano le spalle, mentre potevo chiaramente vedere il volto sofferente del mio collega, immagine che mi avrebbe guidato nel mio folle attacco. Avrei dovuto badare anche al bestione, forse, ma sul momento preferii, con una certa sconsideratezza, focalizzarmi su chi mi aveva ridotto ad attaccare il mio stesso alleato. Sguainata la wakizashi dietro la schiena, mi sarei lanciato di corsa contro il mio bersaglio stringendo forte l’elsa con entrambe le mani. Se tutto fosse andato per il meglio, avrei dovuto semplicemente infilzare un avversario già paralizzato. Avrei permesso al mio chakra di scorrere lungo la lama elettrizzandola e quando sarei arrivato a ridosso del damerino, avrei sferrato un affondo al suo busto dal basso verso l’alto concedendomi un animalesco urlo selvaggio. La mia speranza era di colpire cuore, polmoni e quanto necessario a spedire all'inferno quel mukenin. Avrei salvato Jin o sarei morto tentando.

    CITAZIONE
    Scheda

    Status Atshushi:
    Resistenza: 150-100 (assorbito dalla protezioni)= 150-1=149
    Stamina: 327-48=279-68=211
    Protezioni:
    16,6 di danni assorbiti da ciascuna protezione. I 4 punti di differenza li attribuisco al busto, considerato che copre una porzione di corpo più ampia è giusto che subisca maggiori danni. spero di non sbagliare
    Testa Resistenza protezione: 30-16=14 -Coprifronte di Kiri
    Busto Resistenza protezione: 100-16-4=80 -Giubbotto Ninja
    Avambraccia Resistenza protezione: 50-16=34 -Paravambraccia a Scaglie
    Mani Resistenza protezione: 50-16=34 -Guanti Placcati
    Cosce Resistenza protezione: 40-16=24 -Paracosce Laminate
    Stinchi Resistenza protezione: 60-16=44 -Calzari da combattimento

    Azioni:
    Saette Volanti (Hiko no yajirushi) x5 con sforzo extra max
    Affondo di wakizashi elettrizzata

    Note:
    Malus del 20 per cento a qualsiasi azione.
    Mi dispiace per aver ridotto il pg di stompo in questa situazione. Non so se ne avrei dovuto tenere conto anche per i danni da caduto del precedente post. Ti prego, Nagi, aiutami tu.


    Edited by tisy16 - 11/12/2018, 13:06
     
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    Era ormai giunta la fine. L'esile residuo di forze di Jin non gli permetteva di far altro se non assistere impotente alla sua morte. Nel volto del suo assassino non avrebbe visto un sorriso sadico, né tanto meno una qualsivoglia forma di gioia: solo un'espressione statica, quasi di ruotine, come accompagnamento. L'unica altra sensazione che avrebbe sentito sarebbe stata la stretta al collo, che si sarebbe fatta sempre più forte man mano che il globo plasmatico arrivava sempre più vicino al suo volto.
    Furono dei momenti interminabili, ma il fato volle rimandare ancora per un po' la dipartita del Senju, e fu proprio il suo compagno, considerato ormai un traditore, a rendere il tutto possibile. Surgi, spietato calcolatore, non considerò per la prima volta la situazione nella sua interezza, non accorgendosi, nel momento fatale, delle protezioni che ricoprivano il corpo dell'Uzumaki. Esse protessero questi dall'esplosione, ma non abbastanza da non permettere al chunin di spezzare il genjutsu generato dal terribile sguardo del mukenin. Quest'ultimo si accorse appena in tempo dell'attacco del chunin, evitandolo con un velocissimo salto che lo costrinse a lasciar andare Jin, che cadde a terra. Una delle saette colpì una porzione di terreno, proiettando così tanti minuscoli sassolini nella zona, uno dei quali colpì Surgi in piena fronte. Il mukenin, portatosi la mano destra sulla ferita, si ritrovò le dita completamente sporche del suo sangue. Serrò i denti dalla rabbia, e notando come il kiriano stesse correndo verso di lui cercando di colpirlo con la sua spada elettrificata, venne travolto dall'ira, che lo portò a lanciare la bomba plasmatica destinata a Jin contro Atshushi. La potenza dell'attacco fu tremenda, e quando il fumo si diradò di Atshushi non vi erano più tracce se non dei grumi di sangue coagulato.

    Testa di cazzo. Hai avuto quello che ti meritavi. - esclamò, portandosi nuovamente la mano sulla ferita e guarendola all'istante. - Bene, dove eravamo rima-... tsk, quella puttana... ce l'ha fatta di nuovo.

    [...]


    Da tutt'altra parte, invece, la scena che stava avvenendo era quasi comica: un ronin che dialogava con una testa mozzata... da lui stesso. Nonostante le sue condizioni, Torma non sembrava aver perso i suoi modi di fare da pazzoide, anzi dal suo tono sembrava quasi convinto di essere ancora lui a comandare.

    CHE PORCA EVA JASHINISTA TE NE FREGA DI COME FACCIO?! IO SOFFRO A STARE COSI', NON CREDERE CHENNNO'. - rispose alle prime battute del chunin, per poi ascoltare in silenzio le sue condizioni.

    HEY, non sei nelle condizioni di bluffare con me. So che non sembra, ma sono il più dotato tra i sensoriali di Yu, nonché il migliore in assoluto. Ho tutto il villaggio sotto controllo, e so benissimo che vi hai mandato soltanto una copia, e che l'hai anche distrutta. Potevi arrivarci da solo, altrimenti come avrei fatto a conoscere il luogo in cui ti nascondevi e la tua... abilità? E SO CHE NON SONO STATO GENTILE A COLPIRTI MA ERA L'UNICO MODO PER CAPIRE SE CI SARESTI POTUTO ESSERE UTILE, TI RIPETO. Per quanto riguarda il bottino... sì, è bello ricco. Puoi avere quello che vuoi: donne, soldi, qualsiasi cosa. Chiedi e ti sarà dato, anche perché tu sei il nostro unico modo per superare la barriera del tempio. ORA BASTA CONVENEVOLI! Se vuoi unirti a noi e avere altri dettagli riporta me ed il mio corpo dal mio compagno, SUBITO! ...per favore.


    Cosa sarà successo a Jin e Atshushi? Lo scopriremo nella prossima parte della missione, che verrà aperta dopo Natale per darvi modo di partecipare, se volete, all'evento speciale. Per ora prendetevi entrambi il massimo di exp e nient'altro per ora, visto che la missione non è finita.

    @Shane fai un altro breve post in cui decidi cosa fare, poi prenditi il massimo anche tu.

    Ci rivediamo a breve.
     
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    Prenditi il max anche tu supremo Naghi :rosa:
     
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