Sancta Sanctorum

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    2,905

    Status
    Offline

    CERCA IL SEGNO




    Proseguimento di Un segreto di sangue




    Mi ritrovai a percorrere la strada di casa, sotto l'incessante pioggia che, quella notte, non accennava a smettere.
    Mille pensieri tormentavano la mia mente, tante incongruenze che fino a quel momento non avevano senso, adesso cominciavano ad averne, l'incendio, il culto, mio nonno, tutto questo era collegato, ma mancava un tassello importante, chi era stato ad appiccare il fuoco?
    Per rispondere a questa domanda, sarei dovuto andare alle coordinate datemi dall'incorporea figura del mio presunto nonno, non avendolo mai conosciuto non avrei potuto determinare se fosse davvero lui, quello apparitomi nella vecchia villa, ma non potevo non fare un tentativo.
    Tornai a casa, non passai dalla porta principale, ma attraverso diverse acrobazie, entrai dalla finestra della mia stanza, lasciata aperta per far circolare un po d'aria, non volevo dover dare di conto a mio padre o a mia madre, non dovevano sospettare di nulla, almeno fino a che non fossi andato a fondo della questione.

    Il mattino seguente mi svegliai di buon’ora, saranno state le 9 circa, il sole era alto nel cielo e i rimasugli di pioggia della notte precedente si stavano asciugando, rilasciando quell'odore di cemento ed erba bagnata tipico del post temporale.
    Arrotolai una mappa della zona e, infilandomela nella tasca della giacca, scesi al piano inferiore, già vestito e pronto per uscire, non avevo impegni con allenamenti e missioni per quel giorno, quindi salutai mia madre e mio padre ed uscii, utilizzando la scusa di una riunione con la mia squadra.

    45°26'04.17?N 12°20'21.73?E



    Queste erano le coordinate che mi erano state date, scritte su un foglietto di carta una volta tornato a casa per paura di dimenticarmele, un solo numero sbagliato e non avrei mai trovato il luogo preciso.
    Il luogo che le coordinate indicavano era un punto non meglio precisato all'interno della fitta foresta a nord del villaggio, lo si poteva raggiungere in circa 3 ore di viaggio a piedi.
    Mi misi subito in viaggio, dirigendomi verso la porta nord del villaggio, incappando inevitabilmente con le guardie del cancello.

    Hei tu, stai uscendo? Hai un permesso scritto?

    No signore, sto solo andando a fare un po di allenamento con le armi da lancio, in vista dei prossimi esami..

    Mhmm, capisco, ma torna prima del tramonto, o saranno guai seri!

    Si signore, grazie.

    Ebbi meno problemi di quelli che mi aspettavo, una guardia più sveglia mi avrebbe fatto più domande e magari anche perquisito, ero stato fortunato.
    Altra fortuna inaspettata era che il punto segnato dalle coordinate si trovava a più di 5km dai limiti geopolitici del paese, zona battuta giorno e notte dalle guardie, per evitare intrusioni di nemici, o fughe di prigionieri.
    Durante il viaggio, non potei fare a meno di pensare se i miei genitori fossero a conoscenza del fatto che mio nonno era ancora vivo, disperso da qualche parte, ancora dentro i confini del paese.
    Sarei andato a fondo della questione una volta per tutte, i segreti della mia famiglia mi erano stati tenuti nascosti troppo a lungo, era il momento di fare luce sul mio passato, per illuminare il mio futuro.
    In poco più di 2 ore e mezza arrivai sul posto, ero, geograficamente parlando, nel punto esatto dove mi era stato detto di venire, ma l'unica cosa che vedevo era vegetazione, alberi torreggianti e piante, un punto qualsiasi della foresta sarebbe stato uguale a questo, e a cento altri.
    Cominciai a guardarmi intorno per cercare qualcosa di indicativo, doveva aver lasciato qualche segno, una porta nascosta o un altro biglietto.

    Deve esserci qualcosa, non può essere un binario morto...

    Cercai per 10 minuti su ogni roccia e corteccia, fino a quando, quasi per caso, il mio occhio cadde su un tronco di legno sdraiato per terra, era marcio all'interno, ma sul retro, se avevi dei buoni occhi, era possibile intravedere un segno fatto a mano, lo stesso segno che avevo visto sul libro nella biblioteca, il simbolo di Jashin, un cerchio nero con, inscritto all'interno, un triangolo equilatero.
    Era il segno che stavo cercando, ma adesso si presentava un altro dubbio, come procedere? Sotto il tronco non vi era nulla, e accanto ad esso, poi, un vecchio ricordo mi tornò alla mente, un passaggio del libro dove avevo visto il segno per la prima volta.

    [...] E con un sacrificio di sangue, si compie la volontà di Jashin, padrone di tutto [...]



    Un sacrificio...di sangue...


    Presi un kunai e mi ferii il pollice destro, attesi che il sangue fuoriuscisse abbastanza da coprire il dito, e poi, con il medesimo, toccai il marchio.
    Al contatto con il sangue, il marchio si illuminò di un rosso vivido, diventando rosso da nero.
    Contemporaneamente, il terreno dietro di me si aprì in due, rivelando un’apertura abbastanza grande da scendere, con degli scalini in pietra e delle fiaccole già accese lungo le scale che scendevano sottoterra, qualcuno mi stava aspettando?


     
    .
0 replies since 15/9/2018, 15:32   62 views
  Share  
.