La nebbia degli irti colli

Atshushi vs Shinichi

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    Imparare ad utilizzare il Suiton con un polmone forato non fu proprio agevole. Anzi, sarebbe stato meglio se avessi atteso che le fitte al fianco scemassero. In effetti, ultimamente avevo meno problemi. Il dolore era sempre presente, ma ormai non mi causava più eccessivi fastidi. Forse non era più intenso come prima e ciò voleva dire che il mio corpo aveva reagito bene all’intervento subito oppure mi ci ero abituato al punto di non sentirlo più. Cosa vera era che un paio di pillole antidolorifiche le buttavo sempre giù prima di esercitarmi con Misu, la rossa ninja che spesso divideva la camera con mio fratello.

    Avevo fatto grandi progressi, sapevo già come utilizzare alcune jutsu Suiton ed ormai avevo automatizzato il processo di trasformazione del chakra in acqua. Andavo piuttosto fiero dei risultati ottenuti e Misu era un’ottima motivatrice. Sempre sorridente, con un pizzico di esuberanza, mi spronava a spingere sempre al massimo delle mie possibilità.

    Quel giorno, però, mi aveva detto che non ci sarebbe stata perché doveva recarsi al palazzo del Mizukage per alcune pratiche da svolgere per cui io non potevo allenarmi da solo. Ormai dormivo sul divano nel salotto di mio fratello in un condominio della zona ovest di Kiri. Quel distretto aveva una brutta fama e, in effetti, la notte si popolava di individui in abiti scuri o con abbinamenti volutamente sbagliati per essere più vistosi e piccoli locali rimasti sbarrati durante le ore diurne aprivano i battenti a quest’orda di zombie assetati di alcool. Erano gli spettri della notte. Erano inquietanti, ma mantenevano la notte viva fino a quando il sole non svegliava i comuni cittadini.
    Mi sentivo un po’ perso senza Misu. Da quando mi ero trasferito ci eravamo allenati tutti i giorni, ragion per cui stavo morendo di noia senza di lei. Dovetti fare uno sforzo immane per schiodarmi dal letto e decidermi a fare un giro. Era quasi mezzogiorno e il sole era velato da alcune nubi. Non sapevo dove andare e mi ritrovai lungo il perimetro urbano del villaggio, dove gli edifici diventavano più radi e si allargava un paesaggio di colline erbose e solitari alberi. Era in quella periferia che andavo ad esercitarmi con Misu.

    Pensavo di essere solo, d’altra parte non c’era nessuno a quell’ora in giro, soprattutto in quella zona dove era difficile incontrare qualcosa che non fosse un animale. Apparve da dietro una casetta in pietra ricoperta di edera. Strizzai gli occhi per metterlo a fuoco e mi sembrò un ragazzo dall’aspetto ordinario. Mi avvicinai a lui più per cercare di perdere tempo che per pura curiosità o per voglia di fare nuove conoscenze.

    -Ciao, io mi chiamo Atshushi. Cosa ci fai da queste parti?-

    Lo scrutai da capo a piedi, in cerca di elementi che mi permettessero di intuire chi fosse o cosa facesse lì.

    -Non mi capita spesso di vedere qualcuno passeggiare nei dintorni, soprattutto ad ora di pranzo.-
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    Riepilogo:

    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 250

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    Arbitro io, se non avete deciso diversamente attacco a Tisy
     
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    Avevo sempre avuto una certa paura del mondo esterno, che si espandeva al di là dei fiumi che circondavano come fossati la fortezza della Nebbia. Da bambino mi piaceva passare del tempo ad osservare quei ragazzi nelle divise grigie, con quelle armi a tracolla e le espressioni fiere e sicure. Non li invidiavo, e nemmeno li osservavo con ammirazione come erano soliti fare i miei compagni di accademia; essi semplicemente suscitavano in me sensazioni di sicurezza, come se nessuno potesse mai farmi del male finché c'erano loro. Andando avanti con gli anni le mie vicissitudini furono sempre più segnate dagli eventi, i quali si susseguivano come lampi preceduti da fragorosi tuoni nella mia carriera. Ero diventato, in breve tempo, uno dei ninja più rispettati e promettenti che Kiri avesse mai avuto tra le sue file. Eppure ciò non mi rendeva felice, così come quel villaggio non mi dava più alcuna sicurezza come in passato. Dall'alto delle sue mura, la costruzione così imponente vista dal basso, sembrava traballare, e sul punto di crollare da un momento all'altro.
    Questa sgradevole sensazione aveva avuto il suo incipit a Barbakos, quella città così lontana, eppure così simile a Kiri. L'avevo vista distrutta in un attimo, insieme a centinaia, anzi migliaia di vite umane. Una città così prospera, scomparsa dalle cartine geografiche in una sola giornata. Non mi ero sfogato sul momento come avrei dovuto, e fu così che mi portai dietro il fardello di quelle emozioni per tutto il viaggio che mi tenne lontano dalla mia città per quasi un mese. Un mese che passai dando la caccia a gente che il sistema definiva "i malvagi", portando le loro teste vive o morte in cambio di denaro alle autorità locali. In cuor mio credevo che sfruttando il mio talento avrei potuto migliorare il mondo, fino ad arrivare all'artefice di tutto, a chi più di chiunque altro il mio inconscio voleva vedere morto: l'uomo con lo sharingan, Fury.
    Fu proprio quando le mie ricerche erano sul punto di condurmi da un altro famoso criminale mascherato, che ricevetti la lettera dei miei superiori, in cui mi veniva ordinato di tornare in città. Non feci storie per quell'avviso recapitato a così breve distanza dalla mia preda, bensì solo uno sguardo rammaricato precedette il mio montare in sella alla mia vecchia amica a due ruote per tornare in patria.
    Un viaggio quasi senza riposo di quattro giorni mi riportò dai territori del Fuoco a quelli dell'Acqua. Arrivai verso l'ora di pranzo, e decisi di abbandonare la Fenrir al cancello del villaggio per andare a rifocillarmi prima di rincontrare e ricongiungermi con mio zio e i miei cugini. Con la gigantesca spada rossastra attaccata dietro la mia giubba nera, mi diressi a passo spedito verso il primo negozio di alimentari della zona. Fu proprio dopo aver svoltato l'angolo di un edificio che la mia attenzione venne attirata da un ragazzo che mi si avvicinò.

    Ciao, io mi chiamo Atshushi. Cosa ci fai da queste parti?

    Il mio sguardo, fisso sul suo volto, notò come mi stesse squadrando da capo a piedi come in cerca di un indizio sulla mia identità. Rimasi sorpreso dal fatto che la mia fama, almeno in quell'occasione, non mi avesse preceduto. D'altronde che fossi un kiriano come lui si poteva chiaramente intuire dalla mia carnagione pallida, ma che fossi anche io fossi un ninja era un fatto mascherato dall'assenza del coprifronte, che se ne stava ben nascosto nella mia tasca.

    Non mi capita spesso di vedere qualcuno passeggiare nei dintorni, soprattutto ad ora di pranzo.

    Sono solo di passaggio in questa zona, stavo giusto tornando a casa. Mi chiamo Shinichi, piacere. Cosa ci fa in questa zona un ninja così giovane, invece?

    Dissi, osservando il simbolo di Kiri impresso sul suo coprifronte.

    Shinichi Yuki

    Mi faccio questo evento in prima persona, tanto per.
     
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    -Sono solo di passaggio in questa zona, stavo giusto tornando a casa. Mi chiamo Shinichi, piacere. Cosa ci fa in questa zona un ninja così giovane, invece?-

    Quella era una cosa che non capitava tutti i giorni. Un proprio coetaneo che si atteggiava a uomo di mondo e mi definiva “così giovani”. Certo, avevo dei lineamenti morbidi ed un’espressione di innocenza stampata in volto, ma il ragazzo, o meglio, Shinichi, non dimostrava molti più anni di me. Capelli marroni, pelle bianca come il latte e due occhi magnetici. Mi soffermai a guardarli e mi sembrò di sprofondare in quelle iridi dal colore mutevole: ora marroni, ora cremisi. Era più alto di me che doveva ancora finire lo sviluppo adolescenziale.

    -Io qui mi vengo ad allenare. Anche tu mi sembri un ninja.-

    Risposi accennando col capo alla spada che sporgeva sulla sua schiena.
    In effetti il suo nome mi era familiare, ma ero sempre stato un’immensa frana a ricordare i nomi. Mi piacevano i fatti, non i nominativi. Cosa mi poteva importare se il decimo Mizukage si chiamasse Viroshi o Viraru quando mi bastava sapere che un Hozuuki e che era stato Kage?

    -Sei anche tu un ninja, giusto?-

    Fu una domanda retorica. Aveva il copri fronte del villaggio cinto intorno alla testa e sotto la giacca nera riuscivo ad intravedere una giubba grigia.

    “…un Chuunin?”


    Capii subito a cosa era dovuta quel suo senso di superiorità nei miei confronti. Forse non aveva molti più anni di me, ma poteva vantare un’esperienza sicuramente maggiore.

    -Io mi sto dedicando molto all’allenamento ultimamente. Voglio diventare anch’io un chuunin.-

    Pensai al fratello che mi aveva tormentato nei periodi peggiori della mia convalescenza.

    -Ho un sogno nel cassetto, come tutti credo. Devo diventare più forte per scalare la gerarchia in cui viviamo.-

    Mi stavo aprendo ad uno sconosciuto e temetti di essere noioso. Non mi sembrava appropriato importunare un superiore con i miei fatti personali. Non volevo sembrare una di quelle persone che ha bisogno di parlare di sé stesso con gli altri altrimenti non sa che dire.

    -Tu non mi potresti insegnare qualcosa? Se non hai altro da fare, ovviamente. Oggi sono solo e non so con chi fare pratica.-

    Eravamo vicini ai dolci pendii che circondavano il villaggio e potevamo andare in una di quelle vallate per affrontarci.

    *



    -Se non ti dispiace inizio io, così ti mostro cosa so fare.-

    Eravamo circondati da colli erbosi. Sui piedi sentivo la fresca rugiada del mattino che non si era ancora asciugata. Sapevo soltanto che non avrei avuto molte possibilità di vittoria per cui gli attacchi convenzionali non avrebbero funzionato. Fortunatamente avevo già pensato a come avrei potuto combinare i miei due nuovi elementi così non feci attendere molto Shinichi.

    Avrei raccolto una grossa quantità del chakra nel petto e, aiutandomi con i sigilli, avrei cominciato a mallearlo fino a quando non mi sentii mancare il fiato e dalla mia bocca sarebbe zampillata come una cascata una valanga d’acqua. Avrei gonfiato il petto fino a raddoppiarne il volume e sarei stato investito da una fitta di dolore che per poco non mi fece perdere la concentrazione. Non volevo colpire il mio avversario, la mia unica intenzione era di allagare la zona. Probabilmente Shinichi, essendo di Kiri, possedeva il chakra acquatica quindi avrei agevolato anche le sue tecniche, ma era mia intenzione incentivarlo ad usare difese liquide.

    Avrei impastato ancora il chakra, ma stavolta avrei dovuto soltanto richiamare l’acqua su cui galleggiavo grazie al chakra che facevo scorrere sotto le suole dei mi sandali. Dalla superficie irrequieta di quel piccolo laghetto artificiale si sarebbero sollevate due masse d’acqua, le quali avrebbero assunto le mie sembianze. Non distavo molto dai Shinichi, forse una decina di metri, quel tanto che mi bastava di provare la folle idea che avevo in mente.

    Le mie copie sarebbero scattate verso di lui sollevando schizzi al loro passaggio. Si sarebbero incrociate almeno due volte prima di separarsi. Una lo avrebbe aggirato per poi tentare di afferrarlo per le spalle da dietro, mentre l’altra avrebbe continuato a caricare con l’intenzione di sferrargli un pugno al volto. Una presa e un pugno che non sarebbero mai andate a segno perché nel frattempo avevo preparato cinque sfolgoranti saette con le quali avrei colpito “a tradimento” la mia copia acquatica, quella che avrebbe dovuto affrontare frontalmente il mio avversario. Avevo preparato i dardi elettrici mentre i miei cloni caricavano e quando erano ormai sul punto di assalire Shinichi, mirai al centro della schiena della copia più vicina a me e scagliai i proiettili con tale vigore da piegarmi in due come se ciò avesse potuto aumentare le probabilità di successo. Tsè, ero un illuso!
    Speravo prenderlo di sorpresa con questa mossa e di sfruttare l’acqua del mio clone come conduttore affinchè la scarica elettrica si riverberasse sullo specchio d’acqua e colpisse il mio bersaglio.
    Scheda
    Riepilogo:
    Violenta Onda Acquatica - Non la uso per attaccare, non so se sia possibile
    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica x2
    Saette Volanti x5
    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 250-10-10-18=212

    Note:Spero di non aver sbagliato niente, ma voglio provare a giocarmela così. Probabilmente non andrà in porto, anche perchè avrei voluto dettagliare di più il post, ma poi forse sarei stato ridondante e comunque voglio andare a dormire perchè domani ho il turno delle 6. Le saette colpiscono la copia prima che gli attacchi dei cloni vadano in porto. Spero funzioni


    Edited by tisy16 - 3/6/2018, 08:20
     
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    La domanda del ragazzo non ebbe bisogno di alcun altra risposta se non il mio vestiario, che gli fece intuire senza troppa fatica di trovarsi dinanzi ad un ninja di rango superiore al suo. Quello che però mi colpì di più di quel ragazzo fu quello che disse poco dopo.

    Tu non mi potresti insegnare qualcosa? Se non hai altro da fare, ovviamente. Oggi sono solo e non so con chi fare pratica.

    Non nascosi una piccola risata alla sua richiesta. Era da quasi un anno che nessuno osava più allenarsi con me, e l'essere approcciato così dal nulla da uno sconosciuto mi risultava assai divertente.

    Sai, non sono un bravo insegnante ma ammiro il tuo coraggio.

    Una frase che sembrava campata in aria, visto che il ragazzo non aveva la pallida idea di chi fossi, e benché meno poteva essere spaventato da un suo coetaneo. Chiunque altro però se fosse stato presente, probabilmente l'avrebbe capita meglio.

    E sia. Il mio pranzo può aspettare qualche minuto.

    Lo seguii, dunque, fino ad arrivare in una zona erbosa circondata da dei piccoli colli. Mi fermai prima di Atshushi, così da ritrovarci faccia a faccia. Notai il suo sguardo indagatore che mi scrutava in cerca di un'apertura, e ricambiai con un piccolo sorriso. Le mie braccia erano lasciate libere lungo i fianchi, ed i piedi vicini tra loro.

    Se non ti dispiace inizio io, così ti mostro cosa so fare.

    Il suo volto si deformò, assumendo un'espressione decisamente più aggressiva mentre si apprestava ad eseguire i sigilli di una tecnica che conoscevo meglio di chiunque altro. Dal suo stomaco fuoriuscì una modesta quantità d'acqua che fin da subito, dall'angolazione del suo busto, notai non essere indirizzata per colpirmi direttamente. L'acqua andò ad impattare sul terreno, creando ciò che pensai potesse essere una buona sorgente per altri jutsu acquatici. Una intuizione che non tardò a rivelarsi esatta, visto che ben due copie del giovane ninja apparvero da delle masse d'acqua che si erano sollevate autonomamente. Mentre le due imitazioni correvano verso di me, io rimasi immobile, osservando il mio avversario.

    Non male come inizio!

    Esclamai, proprio mentre una delle due copie era ormai dietro di me, e sul probabile punto di afferrarmi. L'altra, invece, risultava essere intenta a sollevare il braccio dominante verso l'alto, così da prepararsi per sferrare un pugno. Stavo per prepararmi a rispondere con un singolo fendente di spada, così da eliminare entrambe le copie, quando uno strano sfrigolio colse la mia attenzione. In quel momento cercai di sfruttare a pieno il mio udito per capire di cosa si trattasse. Se avessi inteso in tempo che non si trattava d'altro che di una tecnica dell'arte del fulmine, e constatando come i miei piedi risultassero completamenti zuppi d'acqua, avrei cercato di evitare quell'attacco tanto efficace concentrando una modesta quantità di chakra nei piedi, il quale mi avrebbe aiutato a spiccare un balzo verso l'alto, prima che quell'acqua avesse fatto il suo sporco lavoro insieme all'elettricità.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 600-1= 599
    Stamina: 700-1= 699
    Azioni:
    Balzo verso l'alto + Tecnica del corpo sfarfallante (Bonus CC/6)
     
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    Responso nr. #1


    Attacco -:Atshushi Nasushimo
    Violenta Onda Acquatica: Riesce perchè inconstrasta
    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica x2: Riesce perché incontrastata(2 cloni in campo, originale d3=2)
    Saette Volanti: 80+55+4+5+5=149 Riesce ma colpisce il clone acquatico

    Difesa -:Shinichi Yuk
    Balzo verso l'alto + Tecnica del corpo sfarfallante: 65+65+31+10=171 Riesce per superiorità combattiva

    Danni:
    Atshushi Nasushimo://
    Shinichi Yuki://


    Narrazione Turno:
    Il villaggio di Kiri si ritrova ancora una volta ad essere palcoscenico di un duello tra due suoi giovani pupilli, uno Special Jonin ormai famoso e un giovane Genin che avevano deciso di mettere a sfrutto quella bella giornata quasi estiva per affinare le proprie capacità. L'iniziativa la prende la prende il più inesperto, che cercando di sfruttare fin da subito l'affinità naturale dei suoi due elementi tenta di ingannare ed intrappolare il suo avversario in un fulminante tranello, facendosi aiutare da una piccola pozza d'acqua da lui creata e qualche sua copia acquatica che sì si sacrifica per lo scopo, ma non riesce comunque ad ingannare il buon Shinichi, che un agile balzo evita di finire abbrustolito.


    Situazione Finale:
    Shinichi e Atshushi a 8 metri di distanza con una pozzanghera d'acqua in mezzo a loro e 1 clone acquatici del Genin ancora in campo. Attacco allo Special Jonin


    Commenti Arbitro:
    Nulla da dire, carina l'idea però la riuscita di Shinichi è francamente imbarazzante XD

    Edit. Ty Nagi ho modificato :hat:


    Edited by Stompo - 2/6/2018, 19:38
     
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    Riuscii appena in tempo ad evitare l'attacco elettrico del mio avversario con quel salto, al contrario della copia acquatica che venne colpita in pieno. Se non fosse stato per il mio udito quel diversivo mi avrebbe sicuramente fregato, così come l'elettricità mi avrebbe inferto non pochi danni. Dal mio scontro con Prompto ero ben a conoscenza delle capacità dell'arte del Fulmine. In particolare la combinazione di elementi in possesso del mio avversario risultava forse una delle più temibili, considerando come l'acqua fosse un conduttore eccellente di elettricità e quest'ultima fosse... beh, un'avversaria piuttosto ostica per non dire altro. Prima di cadere a terra avrei approfittato di quegli ultimi istanti in aria per girare il mio busto il più possibile, così da poter impugnare Aralia e sferrare un fendente alla copia acquatica ancora presente dietro di me. Sarei quindi rimasto per qualche secondo ad osservare il mio avversario, non risparmiando una piccola pausa di dialogo prima della mia mossa.

    Ottima combinazione di elementi la tua! E anche la strategia non è stata niente male... peccato dovrai impegnarti di più per colpirmi. Mio turno adesso!

    La mia ultima esclamazione fu seguita dal leggero piegamento delle gambe e dall'assunzione della mia posa di combattimento, con la mano sinistra portata in avanti, la destra sollevata e brandente la spada e la schiena leggermente inarcata in avanti. Un secondo solo di pausa e la gamba sinistra, posizionata più avanti della destra, avrebbe dato una poderosa spinta al terreno sotto di essa per farmi iniziare un poderoso scatto in avanti. Puntai dritto verso il giovane dai capelli corvini, dandogli l'impressione di voler assestare un fendente con l'affilata spada dai bordi neri. Poco prima di arrivare al bersaglio avrei però allungato in avanti la mano destra, piantando la spada nel terreno ed utilizzandola come appoggio per una rotazione, supportata dal chakra, dell'intero corpo, con il fine ultimo di sferrare un possente calcio all'addome del kiriano con la gamba destra. Esso sarebbe stato poi seguito da un salto all'indietro, con il fine di atterrare e cercare di mantenermi in equilibrio sul pomo della spada conficcata nel terreno, così da essere al sicuro da futuri attacchi elettrici mirati verso l'acqua.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 599-2= 597
    Stamina: 699-10 = 689
    Azioni:
    - Fendente di spada a mezz'aria contro la copia acquatica (Bonus +10 Combattente armato)
    - Calcio con gamba destra + Concentrazione superiore del Chakra (Bonus CC/5)

    Note:
    Occhio Stompo che le copie acquatiche erano solo due.
     
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    III


    Davanti ai miei occhi c’era un ninja di altissimo livello, ma io ancora non lo sapevo. Potei soltanto ammirare ammutolito con quanta semplicità evitò il mio contorto piano. Infatti gli bastò spiccare agilmente un salto per interrompere il contatto con lo specchio acquatico. Di conseguenza, le mie saette colpirono invano il mio clone sacrificale e la loro si riverberò sull’acqua fino a friggere anche l’altra copia, la quale fu tagliata a metà da un fendente discendente di Shinichi e si scompose tornando acqua che si disperse nel piccolo laghetto.

    “Merda… si mette male.” Pensai mentre il mio avversario agitava in aria quell’arma così insolita.

    Mi espresse un velato complimento mentre si apprestava ad attaccarmi con la spada stretta in pugno. Non avevo mai visto una katana del genere, di un metallo così scuro con una venatura rossa lungo il piatto che rifletteva la luce sembrando vivere di vita propria. Mi parve di scorgere un bagliore violaceo intorno il filo dell’arma nel grigiore di quella giornata primaverile. Fu solo un attimo, perché poi mi ritrovai in una posizione maledettamente scomoda.
    Fui caricato violentemente dal mio avversario e sentii già quella lama trapassarmi le carni tenere, ma quando ormai mi era addosso, piantò l’arma nel fondo di quell’acquitrino e tentò di piroettare su di essa per colpirmi con calcio. Era veloce, ma non potevo restare inerte come un sacco di patate. Avrei convogliato nel ventre una quantità di chakra enorme. Avrei sentito le cellule periferiche del mio corpo svuotarsi di energia mentre percepivo una massa irrequieta ammassarsi nel mio addome. Non avevo mai raccolto tanto chakra per una sola tecnica, ma avevo bisogno che fosse tremendamente efficace. Quando avrei avuto la sensazione di avere sotto lo stomaco una matassa di filo della quale è impossibile ritrovarne gli estremi, avrei sprigionato in un sol colpo l’energia psicofisica del mio essere. Se avesse abbandonato il mio corpo allargandosi verso ogni angolo senza tralasciarne alcuno, mi sarei sforzato di alterarne la natura, trasformando tutto in corrente elettrica, fulmini, saette e sfrigolii minacciosi. Avrei prestato bene attenzione a non interrompere il flusso di chakra sotto le piante dei miei piedi per evitare di ritrovarmi sommerso fino alle caviglie.

    Era una mossa molto rischiosa perché rischiavo di finire folgorato io stesso, ma c’era un dettaglio nella strana katana di Shinichi che avevo potuto notare non appena l’aveva piantata a terra. Il suo manico era dello stesso colore della lama, il che mi lasciava pensare che fosse dello stesso materiale. Se così fosse stato, il ferro, sempre se di ferro si trattava, avrebbe fatto non solo da conduttore, ma addirittura da amplificatore dell’energia elettrica che avevo riverberato in ogni dove. E se fossi stato abbastanza rapido e fortunato, egli avrebbe colpito con quel calcio non me direttamente, ma la sfera di plasma che avevo creato, subendo tutte le conseguenze di chi con una mano infila una forchetta nella presa, mentre tiene l’altra in ammollo in un catino pieno d’acqua.

    Scheda
    Riepilogo:
    Sfera di plasma
    Status Atshushi:
    Resistenza: 100
    Stamina: 212-25-50 (sforzo extra max) = 137

    Note:
     
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    Responso nr. #2


    Attacco -:Shinichi Yuki
    - Fendente di spada a mezz'aria: Riesce perché incontrastato
    - Calcio con gamba destra + Concentrazione superiore del Chakra:65+65+38+15=183 Riesce per superiorità combattiva

    Difesa -:Atshushi Nasushimo
    -Sfera di plasma:80+55+8+20+16=179 Fallisce per inferiorità combattiva

    Danni:
    Atshushi Nasushimo:25+2+38=65
    Shinichi Yuki://


    Narrazione Turno:
    Lo scontro continua senza esclusioni di colpi e stavolta è Shinchi a partire in quarta, con semplicità disarmante taglia a fette la povera copia acquatica che torna ad essere niente più che una semplice pozza d'acqua e non contento attacca senza remore il Genin che si vede colpito all'addome ancora prima di poter pensare di fare qualcosa; la differenza di forze sembra ormai evidente ad entrambi i partecipanti, come riuscirà Atshushi a sconfiggere il suo potente avversario che nel frattempo lo osserva in equilibrio sulla sua spada?


    Situazione Finale:
    Shinichi in piedi sulla sua spada ficcata nel terreno ancora bagnato dall'acqua a 5 metri da Atshushi, attacco a quest'ultimo.


    Commenti Arbitro:
    Qui il dato è stato alto per entrambi, andando a favorire Shinichi, c'è mancato veramente un pelo XD
     
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    IV


    Purtroppo nulla in quell’incontro andò come avevo sperato. Così come il mio attacco, nemmeno il mio tentativo di difesa servì a qualcosa. Anzi, feci a malapena in tempo a pensare di creare una sfera di plasma che subito Shinichi mi prese in pieno petto con un calcio così forte da farmi ruzzolare all’indietro per alcuni metri, facendomi perdere il contatto vellutato alla superficie acquatica.

    Piroettai all’indietro, sollevando schizzi e spruzzi d’acqua, e caddi di schiena. Sentii gli abiti inzupparsi di acqua mentre sopra di me il cielo era solcato da sparute nuvole grigie. Ho dei ricordi molto vaghi di quel momento. Devo ammettere che il colpo ricevuto mi lasciò senza fiato, ma fortunatamente mi prese il fianco sinistro, salvando da ulteriori contraccolpi le costole a destra, dove già ne mancava una. Tuttavia, avvertii una scossa elettrica pervadermi tutto il torace e poi ci fu come un’esplosione sotto lo sterno. Qualcosa di caldo risalì i miei bronchi e non potei trattenermi dal tossire. Dalla mia bocca zampillò uno spruzzo di sangue, poi tossi di nuovo e seguì un altro zampillio, fino a quando rimase con le labbra socchiuse mentre rivoli della mia linfa vitale andavano a mischiarsi con l’acqua sul terreno.

    Restai disteso con la fronte rivolta al cielo, sebbene avessi difficoltà a respirare. Volli restare un attimo in quella posizione, riflettendo su cosa potessi fare con il mio avversario. Era un ninja davvero forte. Non mi era mai capitato di sentirmi tanto inferiore ad un mio coetaneo. Perfino Azibo, colui che mi aveva quasi ucciso, non era stato in grado di evitare i miei attacchi, ma quella volta ebbi la sensazione che nulla avrei potuto per scalfire Shinichi.
    Decisi di tirarmi su nonostante il diffuso bruciore che mi ardeva in petto, mettendomi in ginocchio galleggiando per mezzo del chakra. Mi pulii la bocca con l’acqua sotto di me e gettati uno sguardo al mio avversario. Se ne stava appollaiato sul pomolo della sua spada, in prudente attesa.

    -Sei forte.- Ammisi.

    -In effetti avrei molto da imparare da te.-

    Mi dispiace non essere riuscito a concludere niente. Andavo piuttosto orgoglioso della mia combinazione acqua-fulmine e volevo sentirmi gratificare.

    -Cosa ne pensi del mio attacco?- Gli chiesi -Tu avrai sicuramente affrontato più scontri di me, perciò volevo sapere da te se avevi inteso cosa volevo ottenere sacrificando le mie copie. Non era una mossa irrealizzabile, no? Voglio dire, ci poteva stare, poteva andarmi meglio se tu… tu fossi stato meno veloce.-

    Mi reggevo con una mano il fianco opposto a dove avevo ricevuto il calcio perché, paradossalmente, era proprio lì che avvertivo maggior dolore. Tastai le tasche del mio giubbino fino a quando non trovai un flaconcino dal quale feci uscire due pasticche rotonde che ingoiai a secco.

    -Se per te non è un problema, io vorrei fermarmi qui.- Dichiarai -Mi hai fatto piuttosto male e se continuiamo così rischio di finire a letto per almeno una settimana senza potermi allenare.-

    Il colpo che mi era stato non era nulla di mortale, ma volevo evitare di finire in uno stato comatoso in cui avrei provato dolore soltanto stringendo un pugno. Purtroppo non ero ancora guarito ed il mio polmone lacerato soffriva ancora ed io ne pagavo le conseguenze.
    Ultimamente non avevo saltato mai un giorno di allenamento. Era strano da parte mia, ma non volevo interrompere quell'abitudine positiva. Di solito non avevo mai voglia di applicarmi più di tanto, ma avevo un’inusuale voglia di potere a cui non sapevo dare una risposta.

    [color=red-Mi ha fatto davvero piacere perdere contro di te. Penso che mi piacerebbe davvero affrontarti ancora più avanti. Mi ]dispiace soltanto averti fatto perdere tempo.-[/color]

    Gli mostrai i denti bianchi in quello che doveva essere un sincero sorriso di gratitudine.

    -Ti ringrazio per questo allenamento. Spero davvero di incontrarti ancora. Io vivo da queste parti, così se ti ritrovi a passare per di qua puoi cercarmi in giro.-

    Guardai ancora quel ninja non molto più grande di me anagraficamente, ma così più abile ed esperto di me. Avrei dovuto sudare parecchio per diventare chuunin.


    Scheda
    Riepilogo:

    Status Atshushi:
    Resistenza: 150-65=85
    Stamina: 137+75=

    Note:Stompo, il mio pg si arrende. Non che avesse molte possibilità, ma è stato anche sfortunato in difesa con la riuscita. Inoltre il colpo di Shinichi risveglia in lui vecchi e dolorosi ricordi che lo spingono a desistere dal combattere.
    Posso chiederti se in casi come questo è corretto riaccreditarsi la stamina che si è tentato di utilizzare nel precedente post?

    [/QUOTE]
     
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    se lo scontro fosse continuato avresti dovuto scalartela ugualmente, in questo caso non cambia poi molto essendo finito tutto. Ad ogni modo appena Nagi fa il post vi do l'exp :)
     
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    Atterrai a piedi uniti sul pomo di Aralia, dopo quell'azione quasi coreografica da quanto fosse riuscita alla perfezione. I piccoli fulmini richiamati dal mio avversario, probabilmente a scopo di creare una sorta di difesa, non fecero in tempo a concentrarsi abbastanza che il mio calcio arrivò al petto avversario, sbalzandolo indietro di qualche metro. La forza di quel calcio non fu esagerata, eppure il sorrisetto di compiacimento che era presente sul mio volto scomparì quasi subito non appena vidi il mio avversario sputare sangue, e rimanere sdraiato a terra con la schiena rivolta a terra senza alzarsi. Balzai giù dalla lama avvicinandomi lentamente, con espressione piuttosto preoccupata.

    Ehi ma... va tutto bene?

    Non rispose alla mia domanda, bensì di colpo si sollevò da terra rimanendo seduto a gambe incrociate.

    Sei forte. In effetti avrei molto da imparare da te. Cosa ne pensi del mio attacco? Tu avrai sicuramente affrontato più scontri di me, perciò volevo sapere da te se avevi inteso cosa volevo ottenere sacrificando le mie copie. Non era una mossa irrealizzabile, no? Voglio dire, ci poteva stare, poteva andarmi meglio se tu… tu fossi stato meno veloce.

    Mi concedetti un momento per manifestare la mia perplessità con una breve grattata del capo prima di rispondere, in reazione al fatto che si stava tenendo con la mano un punto diverso da quello che avevo colpito.

    Beh, mi ero già complimentato per la strategia: non fosse stato per le saette che ho sentito accumularsi vicino a te, probabilmente sarei stato colpito... e con tutta quest'acqua che hai sparso sul terreno chissà come avrei accusato il colpo... eheh, in fondo ci sono ancora molte cose che non ho sperimentato in battaglia.

    Gli offrii a quel punto la mano per aiutarlo ad alzarsi.

    Se riuscirai a destreggiarti meglio con Acqua e Fulmine diventerai un ninja davvero letale. Ti auguro buona fortuna per la tua carriera, mi ha fatto piacere aiutarti un minimo nei tuoi allenamenti. A presto.

    Esclamai per ultimo, prima che entrambi andassimo per la nostra strada.

    Grazie per l'allenamento, è stato un piacere! :rosa:
     
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    30 exp per Tisy e 60 exp per Naghi :rosa:
     
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    Puoi prenderti 12, Stompo.
     
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