[Caccia - Evento Speciale] Colori o forme?

Per Stompo - Licenza da Cacciatore di Taglie

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    La mia ultima speranza di evitare la sua offensiva non riuscì nemmeno a materializzarsi, prima ancora infatti che riuscissi a sparire nel terreno avvertii un lancinante dolore ad entrambe le gambe che arrivò quasi a farmi urlare, come due fulmini infatti quelle lame erano passate e avevano evidentemente tagliato qualcosa di importante all'altezza del ginocchio, facendomi perdere in un istante la forza negli arti inferiori che si bloccarono come due tronchi d'albero, che fossi arrivata la fine? Quel pensiero mi balenò nella mente solo per un istante, poi le mi dita riuscirono, con uno sforzo immane per via del lancinante dolore che stavo provando, a toccare il globo dorato e intorno a me tutto cambiò, in quello che sembrava un nero spazio senza fine infatti cominciai a vedermi scorrere davanti agli occhi una serie di fasci verdi che volteggiavano e fluttuavano senza controllo creando una specie di tornado luminescente dalla notevole bellezza, qualcosa che non avevo mai visto e che scoprì non essere da solo: in un battito di ciglia cominciarono ad apparirmi nella mente le immagini più disparate, colline, montagne, laghi, ruscelli, ma anche città, antiche rovine, luoghi conosciuti o meno che si alternavano dentro la mia testa come un fiume uscito fuori dai suoi argini, la mole di cose che vedevo era tale da impedirmi di cogliere i dettagli delle singole cose che vedevo, ma la cosa incredibile era che non solo riuscivo a visualizzarli, era come se fisicamente ci andassi! In qualche modo riuscivo a sapere istantaneamente le coordinate di ognuno di quei luoghi come se stessi memorizzando una cartina geografica, era davvero qualcosa di impressionante che sfuggiva completamente alla mia comprensione; il problema però risultava proprio nella gigantesca mole di dati che mi stavano venendo somministrati, considerando poi il mal di testa che già avevo prima di quell'esperienza mi risultava davvero impossibile comprendere il tutto appieno, mi sentivo come se fossi stato catapultato in cielo e potendo guardare tutto ciò che la terra aveva da offrire il mio cervello tentasse di prendere nota di tutto ciò che vedeva, sarebbe servito un computer per poter gestire tutte quelle informazioni e la mia mente era parecchio lontana da quello strumento.
    Improvvisamente però quella specie di viaggio mistico, come era iniziato, finì e fu come una doccia fredda, mi sentii tirato via a forza da quel tornado smeraldino e ributtato nella mia dimensione con la testa sul punto di esplodere, il sangue che mi colava dal naso e gli occhi leggermente appannati che avevano ormai riaquisito il loro glaciale colore naturale:

    Hai visto tutto, vero? Ogni luogo possibile. Sei il primo dopo secoli e secoli ad aver accesso a tutte queste informazioni. Si dice che questa cosa luccicante sia conosciuta come un oggetto così mitico da pensare che non potesse esistere: Kami Chikyūgi, il Globo Divino. Oltre a contenere tutte le informazioni precise delle coordinate del nostro mondo, si dice nasconda il segreto per l'accesso a tesori antichi e sepolti. Inoltre esso stesso può entrare in contatto con altri oggetti unici e artefatti. Il suo creatore aveva racchiuso il suo sapere qua dentro, ma non credere che ti basti toccarlo una sola volta per assimilare il suo potere. Ti ha dato visione del mondo solo per qualche istante, ma non sei abbastanza in forze per avere tutto.
    Ora, a me non frega un cazzo di te, davvero. Per me sei solo un coglione pieno di sentimentalismi inutili che ha tanto potenziale sprecato. Io ho in mente solo una cosa: uccidere Shinichi Yuki nel modo più cruento possibile, recuperare la spada di mia sorella che lui ha rubato e usare il globo per migliorare le peculiarità delle nostre spade, trovare altri oggetti simili e cancellarvi tutti. Tutti. Perché...


    La sua voce, malgrado la vicinanza, mi arrivava ovatta, oltre al viso non riuscivo a sentire le altri parti del corpo, probabilmente doveva avere in qualche modo a che fare con quella nuvola colorata che mi aveva precedentemente circondato, ma alla fine nello stato in cui mi trovavo quei dettagli avevano perso gran parte della loro importanza:

    "...PERCHE' NON HA UN CAZZO DI SENSO TUTTO QUESTO SENZA LILIA E VOI ME L'AVETE PORTATA VIA! ORA... MIO GRANDISSIMO FIGLIO DI UNA CAGNA LADRA... "

    Quella donna urlò tutta la sua sofferenza ed il suo dolore e fu talmente intenso che istintivamente contrassi il mio volto in uno spasmo di dolore, la testa del resto mi stava scoppiando e un'uscita del genere non faceva altro che peggiorare il quadro; prima di sentire in ogni caso la continuazione del suo discorso mi vidi sbattuto e quasi incavato a terra con inaudita violenza da quella pazza, il suo volto era completamente deformato dall'ira e dalla rabbia che diceva di provare, di certo nello stato in cui si trovava non avrebbe avuto troppa difficoltà ad uccidermi:

    ...hai una scelta da fare. O muori qui o ci fai uscire da questa dimensione con la sfera e lo so che non hai più abbastanza chakra, per quello ci penso io, ma scegli ora, perché solo io posso salvarti dal veleno.

    Paura, come una vecchia amica di lunga data era riuscita finalmente a tornare ad abbracciarmi, nell'istante in cui vidi la mia gola minacciata da una delle lame di quella folle donna mi sentii completamente terrorizzato, nonostante tutto il mio impegno ed i miei sforzi non ero riuscito ad uscire da quella situazione vittorioso; lei però non era la sola ad essere tornata, tutte le altre emozioni infatti tornarono piano piano all'ovile, lasciandomi impaurito, stanco, dolorante ed arrabbiato, sia con lei per quello che aveva fatto e detto ma soprattutto con me stesso per non aver capito prima la situazione, perchè mentre passavano i secondi e la mia mente tornava a stabilizzarsi riusciva piano piano ad unire i tasselli, questa Lilia infatti doveva essere quella che avevo portato da cadavere all'ufficio della Kage, ricordavo ancora ciò che quello Spadaccino aveva detto su di lei:

    Lilia dei Figli di Zero, sorella della Generale Primula...

    Primula, ma certo, doveva essere con lei che mi stavo battendo, uno dei Generali dei Figli di Zero e sorella di colei che Shinichi aveva eliminato senza troppi riguardi, per questo cercava vendetta nei suoi confronti, ora tutta quella situazione cominciava ad avere più senso. Il problema però era sempre come uscirne, dovevo riuscire a salvarmi la pelle ma senza farle avere quel globo, in quel momento più che mai sapevo che una persona del genere con in un mano un potere simile sarebbe stato un problema incalcolabile, ma come avrei potuto fare? Ero allo stremo, senza energie, con le gambe bloccate e con un veleno che mi paralizzava dalla testa ai piedi, sembravo essere davvero a corto di opzioni, almeno fino a quando non riflettei su ciò che lei stessa aveva detto, ragionandoci un attimo sopra infatti compresi che era persino disposta a darmi del chakra pur di fuggire dalla mia dimensione, a riprova del fatto che non avesse la minima idea di come scapparvi in altro modo, forse se mi fossi giocato bene quella situazione avrei potuto prendere due piccioni con una fava:

    "Perché mi minacci di morte? Sappiamo benissimo entrambi che se mi uccidi non potrai più uscire da questo posto..."

    Prendendo il coraggio a due mani e avrei comincianto a parlare, rendendomi subito conto di quanto risultasse difficile, per quanto riuscissi infatti a muovere più o meno liberamente il volto non sarebbe risultato comunque facile articolare la frase in modo naturale:

    "Sinceramente mi dispiace per quello che è successo a tua sorella, posso capire come una perdita del genere ti stia logorando e te lo dice uno che ha visto perso tutte le persone care, tra cui un fratello che gli è morto tra la mani..."

    Erano quelle le uniche armi che potevo giocarmi, le parole, Primula era molto più forte di me ed era riuscita a sopravvivere al mio attacco più potente, quindi per quanto una parte di me la odiasse per quello che era e per quello dovevo cercare, per quanto possibile di farla ragionare, sfruttando il fatto che la sua fuga da quel luogo era legata alla mia sopravvivenza, così le avrei parlato, le avrei detto veramente quello che provavo e sentivo in quel momento, cercando di farle capire dal mio tono e dalla mia voce quanto effettivamente credessi a quelle parole:

    "Ma se posso dirti una cosa la vendetta non mi ha mai portato niente, alla fine le persone che amiamo non ci sono più e niente può cambiare questo fatto, anche uccidendo l'artefice delle nostre tragedie nulla cambia..."

    A quel punto avrei subito pensato al dottor Brown, a Kanzu, ad Eizan, ad Hisa, a Sunako, a Go, a mia madre, tutti coloro che mi erano stati portati via e cavolo con ogni probabilità mi sarebbe venuto da piangere, magari anche solo qualche lacrima solitaria che si sarebbe fatta strada in quel volto che avrebbe fatto il possibile per rimanere serio, asserragliato dalle emozioni ormai libere di navigare nella mia mente e nel mio cuore:

    "Piuttosto che vendicare coloro che non ci sono più, io ho deciso farli rivivere dentro il mio cuore andando avanti nella mia vita seguendo i valori che mi hanno dato ed insegnato..."

    Altre parole piene di significato, in un momento così vicino alla morte non avrei avuto remore a dirle quello che pensavo e provavo:

    "Certo...alle tue orecchie potranno sembrare solo dei sentimentalismi inutili, ma mi aiutano ogni giorno ad andare avanti e a diventare il ninja che voglio essere con il sorriso, magari amaro ma pur sempre un sorriso...

    A quel punto avrei atteso qualche secondo per cercare di riprendermi, prima di terminare il mio discorso:

    "Ad ogni modo la situazione mi sembra semplice, nessuno dei due vuole finire i suoi giorni qui dentro, quindi se tu riesci a sistemarmi a nuovo e darmi del chakra ti faccio uscire, così potrai fare quello che vorrai, ma non posso darti il globo, per quanto mi pianga il cuore nel dire queste cose nessuno dovrebbe avere un potere del genere, specie se vuole usarlo per intenti malvagi; quello che però posso cercare di fare è fare il possibile per farti riavere il corpo di tua sorella, cosicché tu possa riservale gli onori che vorrai..."

    Glielo avrei detto di getto, senza pensare se effettivamente fosse qualcosa di fattibile, ma era qualcosa che volevo effettivamente fare nei suoi riguardi, per quanto infatti potesse essere malvagia e cattiva, era pur sempre una donna che aveva perso la sorella, forse una delle poche persone a cui teneva davvero, se ci fosse davvero stata una speranza di farla ragionare parlandole a cuore aperto, ci avrei senz'altro provato.

    Itari della Nebbia
    Resistenza: 379-20=359
    Stamina:4

    Azioni:
    //

    Maestrie e Abilità:
    Riverbero del Chakra
    Jutsu ad una sola mano
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestro dei Ninjutsu II° Livello: Mastermind
    Mangiafuoco III° Livello: Fiamma!
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    Conoscenze:
    Storiche III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II
     
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    Si dice che a volte le parole feriscano più della spada e sinceramente devo dire che quel Yamashita se la cavava molto bene in tal senso.
    Tuttavia c'è un inghippo. Con gente come Primula, quelle parole erano tanto utili quanto un'armatura di plastica per difendersi dal magma.
    La ragazza sinuosa si mise a ridere esageratamente, quasi sputava litri di saliva in faccia alla sua vittima.

    AHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAH!!! PER LA GLORIA DI ZERO AHAHAHAHAH! TU SEI VERAMENTE UNO SPETTACOLO SAI? AHAHAHAHAH!

    Lo sollevò dal suolo tenendolo per il colletto e guardandolo dritto negli occhi.

    Parli di vendetta inconcludente, parli di dolore, mi cianci delle tue stupide cazzate da vittima... A me non frega un cazzo di niente, "ninja col sorriso". Rappresenti tutto ciò che odio, che non tollero e anche la quintessenza della debolezza umana. I legami ci rendono forti indipendentemente dal fatto che li abbiamo o li perdiamo e nel secondo caso, la fiamma brucia con più intensità. Quindi... Visto che ci stiamo perdendo in chiacchere, ti dico fin da subito che usciremo di qui, ti darò il chakra, ma per il globo te lo dovrai sudare se ne avrai le forze appena siamo fuori di qui, altrimenti andrai per la tua strada e io per la mia. Troverò un altro modo per arrivare a Shinichi anche se dovessi attaccare Kiri stessa e raderla al suolo. Sei stato già abbastanza utile per aver preso il globo per me.

    Mentre lo teneva, gli passò un po' del suo chakra, una quantità sufficiente per dare la possibilità all'Uchiha di riattivare il suo Sharingan e catapultarli fuori da qui.
    Poi afferrò da terra il globo d'oro, dopo che esso era caduto per terra vicino al corpo dell'ultimo che lo aveva magicamente toccato.

    Ah! Per la cronaca, bada a dove ti teletrasporti, perché anche se dovessi farmi atterrare davanti la Mizukage stessa, ho sempre i miei metodi per uscire e daresti il via a un casino dietro l'altro, te lo garantisco e come hai potuto constatare, sono di parola.

    Subito dopo lo lasciò andare e gli puntò una lama alla gola, guardandolo dall'alto verso il basso con un ghigno non indifferente. Con l'altra mano libera, da brava figlia di una buona donna quale era, afferrò i gioielli di famiglia del povero Uchiha per essere sicura, non solo di essere sempre la stessa sadica di sempre, ma anche che all'avvio della Migrazione, si potesse trovare a contatto con lui.

    Ti rimuoverò tutte le tossine non appena saremo fuori e mi sarò assicurata che non mi hai fatto scherzi, altrimenti potrai pure crepare agonizzando.

    - Yamashita guadagna 180 punti Stamina, ha una resistenza di 180 punti e a turno perde 35 punti per le tossine in corpo


    Edited by F u r y - 3/6/2018, 18:23
     
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    Che cosa pensavo davvero di ottenere? Parlai a quella donna con il cuore in mano, sperando che in qualche modo che potessi fare breccia nel suo e farle capire quanto quello che avesse intenzione di fare non l'avrebbe portata da nessuna parte, ma persi solo tempo, una vile risata e una serie di commenti sarcastici furono tutto quello che ricevetti da quel tentativo inconcludente, mi dipinse come uno stupido, come uno sciocco, come un debole, troppo duro ed alto era il muro che lei aveva costruito intorno a sé per poter fare breccia con delle semplici parole di uno sconosciuto, un vero peccato, sembrava ormai che nel suo cuore non albergassero altro che le tenebre. Finito di ridere Primula si dimostrò però di parola, avvertii infatti una piccola quantità di chakra passare dal suo braccio per scendere verso di me, non era molto ma mi permetteva di richiamare il mio Sharigan Ipnotico e di usare nuovamente la migrazione, di certo doveva essere una minuscola porzione di quello che la donna conservava ancora dentro di sé:

    "Ah! Per la cronaca, bada a dove ti teletrasporti, perché anche se dovessi farmi atterrare davanti la Mizukage stessa, ho sempre i miei metodi per uscire e daresti il via a un casino dietro l'altro, te lo garantisco e come hai potuto constatare, sono di parola."

    Finito di parlare mi buttò a terra con forza, prese in mano il globo, mi puntò un'affilata lama alla gola e mi strinse con una mano i gioielli di famiglia, provocandomi allo stesso tempo dolore, imbarazzo, paura ed un pizzico di eccitazione:

    "Ti rimuoverò tutte le tossine non appena saremo fuori e mi sarò assicurata che non mi hai fatto scherzi, altrimenti potrai pure crepare agonizzando."

    Cosa fare? Sì forse la situazione era leggermente migliorata, ma mi riusciva davvero difficile immaginare un finale positivo, la testa continuava ancora a scoppiarmi nel cranio, gli occhi erano già doloranti e attivando lo Sharingan li avrei stressati ancora di più, le gambe avevano smesso di fare il loro lavoro ed ogni secondo che passava mi sentivo più debole e privo di forze, quella che avevo davanti era l'ultima possibilità per risolvere quella pessima situazione e non riuscivo a fare altro se non provare paura e terrore di fronte a quella morte che ormai sembrava sempre più inevitabile: se avessi usato il mio potere oculare per attaccare lei, forse sarei riuscito a metterla fuori gioco, ma non avrei avuto altre energie per andare da altre parti e sarei morto avvelenato, ma se allo stesso tempo avessi acconsentito a portare entrambi nel mondo reale per farmi levare le tossine, che cosa avrebbe impedito a quella donna di finirmi una volta tornati dall'altra parte? Certo aveva dimostrato di sapere tenere fede alla parola data, ma in fin dei conti l'aveva fatto solo perché costretta, se le fosse convenuto mi avrebbe tagliato la testa dal collo da parecchio tempo, per non parlare del fatto che, se anche fosse andato tutto bene e se ne fosse semplicemente andata, avrebbe portato con sé il globo, uno scenario quasi peggiore della morte...

    "Missione, morale e morte o autoconservazione, vita ma rimorso? Cosa scegli?"

    Il mio io interiore mi pose quella domanda, ma coscientemente sapevo già quale fosse la risposta, per il bene di Kiri e di tutti gli altri villaggi la mia priorità doveva essere impedire che Primula potesse venire in possesso di quel Globo, anche a costo di morire, questo mi aveva insegnato Sunako, questo mi aveva insegnato Go, questo mi aveva insegnato Oceania, tutti si erano sacrificati per quello che credevano giusto e se necessario avrei fatto lo stesso.
    Fu in quel preciso momento, mentre il cuore pompava sempre più lentamente il sangue ricolmo di tossine ad ogni cellula del corpo, che ebbi un idea, nella mia mente balenò una bozza di piano che sembrava disperato e folle, forse l'unico che mi facesse intravedere uno spiraglio di salvezza, qualcosa che se fosse andato in porto mi avrebbe permesso di salvarmi e, con un po' di fortuna, di recuperare il globo, tutta la strategia si basava infatti su una capacità che aveva reso lo Sharingan leggendario e che solo recentemente avevo cominciato ad esplorare ed allenare, ossia l'abilità di creare dei Genjutsu sfruttando semplicemente il contatto visivo: incontrando lo sguardo di un'altra persona infatti era possibile, almeno in teoria, intrappolare in una tecnica illusoria il malcapitato, potendo decidere a piacimento ciò che la persona interessata avrebbe sentito, visto e poter così ingannare la vittima e...
    Ok, l'avevo detto che il piano stupido era stupido no? Ma il punto era proprio quello, rischiare, buttarsi, dare il tutto per tutto e sfruttare ogni appiglio per fare quello che si riteneva giusto, non avevo tempo di pensare ad una strategia migliore, così feci un lungo respiro interiore e semplicemente mi lasciai cadere:

    "Ok va bene, sembra che non ci sia altra scelta..."

    Avrei detto quelle poche parole con tono leggermente sofferente rispondendo al soliloquio di Primula e guardandola dritto negli occhi, quei terrificanti specchi ricolmi di malvagità, poi avrei cercato di concentrare un piccola porzione del mio chakra sul mio volto per tentare di riattivare nuovamente il mio Sharingan Ipnotico, chissà che quella calma e quella tranquillità non potessero tornarmi utili in quello che sembrava a tutti gli effetti un tentativo disperato; se tutto fosse andato per il verso giusto avrei sentito svanire tutte le emozioni, mi sarei ritrovato ancora una volta piatto e liscio come come un calmo mare autunnale, a quel punto avrei provato a sfruttare nuovamente il potere dei miei occhi, ma questa volta avrei cercato, sfruttando l'ideale contatto visivo con il bersaglio, di intrappolare Primula in un Genjutsu, non mi serviva farla cadere da un dirupo, né farla affogare nella lava, no se vi fosse caduta dentro non avrebbe sentito nulla di diverso, avrebbe solo visto entrambi sparire con la Migrazione e ci saremmo ritrovati tra gli alberi di quella piccola foresta vicino a quella spiaggetta a pochi chilometri da Kiri, conoscevo perfettamente quell'atollo boschivo e avrei cercato di farglielo sembrare il più reale possibile, con tanto di foglie ondeggianti alla leggera prezza marina, tutto pur di provare a farle credere di essere tornata nel mondo reale, cosìcché lei potesse purificarmi dalle tossine e salvarmi la vita...
    Ed io nel frattempo che avrei fatto? Beh se fossi riuscito ad intrappolarla in quel Genjutsu avrei tentato di sfruttare quella piccola finestra e non appena avrei sentito il termine del suo eventuale tentativo di rimuovere le sue tossine avrei cercato di concentrare tutto il chakra che avevo in corpo nel mio occhio sinistro per tentare di eseguire un Kamui dritto alla sua testa e sconfiggerla una volta per tutte. Il piano era folle, stupido e probabilmente anche suicida, se anche solo un particolare fosse andato storto sarei morto ancora prima di rendermene conto, ma questo per me voleva dire essere un ninja, avrei messo tutto in gioco, anche la mia stessa vita, pur di proteggere gli altri.
    Itari della Nebbia
    Resistenza: 180
    Stamina:180-35-20-110=15

    Azioni:
    -Attivazione Sharigan Ipnotico
    -Soggiogamento degli Occhi Rossi(Jutsu lvl C)
    -Kamui

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    Soundtrack: Don't look back



    Lo so. Ogni volta vi racconto storie crude, storie di violenza, di tristezza, di sacrificio, di perdita e di dolore. Se la maggior parte delle mie narrazioni hanno queste sfumature di grigio, dipende dal fatto che la vita nel nostro mondo, proprio per le immense capacità di cui siamo stati dotati, è più dura di qualunque altra dimensione parallela in cui forse non abbiamo alcun dono se non la nostra capacità di ragionare e provare emozioni.

    CITAZIONE
    "Ok va bene, sembra che non ci sia altra scelta..."

    Yamashita Kazuma. Itari della Nebbia. Uchiha. Le sue parole rispecchiavano davvero la realtà? Non aveva altra scelta. In realtà a posteriori verrà determinato che avrebbe potuto giocare con più astuzia. Avrebbe potuto non fidarsi delle parole della sua aguzzina.
    Decise d'ingannarla utilizzando i suoi occhi maledetti e riuscì egregiamente nell'intento poiché Primula non riusciva ad immaginare che non stava davvero andando via da quella prigione dimensionale.
    Si ritrovarono in una finta spiaggia nei pressi di una finta Kiri e guardandosi attorno con fare interrogativo, la Mukenin cercava di capire se il posto potesse essere sicuro o meno. Poi annullò la trasformazione con Venusia che tornò nella sua mano destra ben impugnata.

    Ottima scelta, un po' romantico, forse troppo. Direi che è perfetto per il nostro addio...

    Primula rise, tanto anche. Guardò quel povero stolto dall'alto in basso e con il mantenendo il suo sguardo malefico e le labbra da sadica sensuale, si piegò in avanti con fare provocante e prese in mano quello che doveva essere il globo.

    Sei stato un vero cavaliere. Amo i cavalieri, sono i più semplici da far crepare. Stattene lì buono buono a urlare finché puoi, perché resterai paralizzato mentre sentirai il cuore rallentare piano piano, sentirai le vene e le arterie bruciare, così come i muscoli e i nervi. Addio, Uchiha "gentiluomo", rovina della tua raz...!!!.

    E così dicendo, o provandoci almeno, se ne andò verso il nulla, poiché quel luogo era solo nella sua testa. La stessa testa che Yamashita, con cura e precisione, fece letteralmente staccare dal collo della Generalissima, dislocandola, almeno quella, nella dimensione reale. Il sangue che zampillò, all'altezza della nuca, fu così copioso da colorare quasi interamente il pavimento di cubi e i le vesti del Chunin.
    Il corpo, privo del suo centro di comando, cadde in avanti inerme e la mano mollò la presa da Venusia che cadde anch'essa scintillando accanto alla sua ex-padrona.
    In quel modo, Itari o Yamashita, divennero quelli che normalmente gli shinobi considerano eroi. Aveva eliminato uno dei peggiori criminali ricercati di quell'epoca, ma il costo era alto.
    Forse per la pressione di un momento così drammatico, magari per gli effetti devastanti del veleno, il Chunin della Nebbia non aveva considerato l'ipotesi di uscire per davvero, ma da solo dopo aver ingannato la sua nemica, preferì utilizzare il suo chakra per ucciderla in quel momento raro di sua debolezza.
    Rimase paralizzato a terra, poteva solo osservare l'infinito cielo della sua dimensione del Kamui, mentre il veleno iniziava a consumarlo sempre più.
    Nessuno lì dentro poteva salvarlo, nessuno poteva raggiungerlo o percepirlo. Era solo con le sue ultime forze contro un veleno che poco a poco lo avrebbe ucciso, dandogli pure la tortura dell'immobilità.

    Volete sapere come finì questa storia o pensate sia troppo ovvio che ve lo dica?



    Male, ma non malissimo. Caro Stompo, Primula è bella che morta, il tuo pg ha 15 punti Stamina, 145 di Resistenza (e ne perderà 35 a turno, il che significa che la morte arriverà alla fine del quarto "turno") ed è completamente paralizzato.

    Il Globo è accanto a Yamashita, a 1 metro c'è il cadavere di Primula con accanto Venusia

    Considerando la situazione, credo che il tuo pg si possa considerare morto, perché non mi viene in mente nulla che si possa fare per salvarlo dal veleno o uscire/comunicare all'esterno della tua dimensione.
    Posso dirti però che la tua strategia era ottima in partenza, ma la conclusione ti ha fregato. Avresti potuto, dopo averla ingannata, utilizzare la Migrazione, anziché il Kamui per uscire tu per davvero (magari dalla Mizukage o in un posto al sicuro in cui potevi andare per chiedere aiuto o farti curare) e lasciare lei intrappolata nella tua dimensione, successivamente farla uscire in un posto in cui sarebbe stata circondata da un plotone di ninja S.
    E questo è solo un esempio.
    In ogni caso, se ti viene in mente qualsiasi modo per potere ancora salvare il tuo pg, sono lieto di leggerlo, ma se così non fosse, la storia di Yamashita s'interrompe qui.
     
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    "Wow...non mi ero mai reso conto di quanto fosse bello il cielo qui..."

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    Ero sdraiato a terra, i vestiti sporchi di sangue, le membra ormai immobili preda di quelle tossine che lentamente mi si stavano portando via, eppure in quel momento non riuscivo a pensare ad altro se non a quanto fosse stupendo quel cielo dalle tinte purpuree che si stagliava sopra di me, l'avevo visto tante volte eppure in quel momento mi sembrava di osservarlo per la prima volta, chissà forse era perché una parte di me pensava che fosse l'ultima volta che l'avrei guardato, l'ultimo spettacolo prima che si chiudesse il sipario. Mi venne da ridere, guardando quel cielo senza nuvole non potei fare a meno di pensare, anche in punto di morte, che alla fine avevo vinto io, alla fine il bene aveva trionfato, nonostante tutti quei boriosi discordi di vendetta alla fine la mia determinazione era stata più grande delle sua, certo per alcuni potrebbe trattarsi di una magra consolazione, una vittoria mutilata che aveva richiesto il sacrificio supremo, ma alla fine mi andava bene così, mentre gli occhi tornavano azzurri, forse per l'ultima volta, ero contento di sentire come in quel flusso di emozioni e di sentimenti che mi stava invadendo la mente non ci fosse rimorso, non ci fosse pentimento, avevo fermato uno dei Generali di Zero e le avevo impedito di prendere un artefatto dal potere immenso, era molto più di quello che avrei potuto desiderare di portare a termine, in fondo non ero io quel Genin che nonostante l'alto potenziale non era riuscito a passare l'esame Chunin? Avevo passato tutta la vita sotto l'ala protettiva di qualcuno e una parte di me aveva sempre temuto di non essere all'altezza delle aspettative, di non potercela fare da solo, ora invece, vedendo quello che era successo, mi piaceva pensare che fossi riuscito a fare la cosa giusta, che avessi salvato Kiri e il resto del mondo ninja, Itari e Yamashita che avevano lavorato insieme per sconfiggere un nemico che singolarmente non sarebbero stati in grado di affrontare ed ora erano lì, sdraiati l'uno accanto all'altro, uniti come non lo erano mai stati:

    "Che fai adesso piangi?"

    Come potrei non farlo? La mia voce si espandeva in quello spazio familiare perdendosi nella sua vastità, accompagnando la prima delle tante lacrime che lentamente si fecero strada sul mio viso, unica parte del corpo che ancora potevo muovere a mia volontà; piangevo, piangevo perchè ero arrivato alla fine della corsa, piangevo perché nonostante tutti quei bei pensieri ero solo un ragazzo che aveva ancora una lunga vita davanti, o almeno che l'avrebbe voluta avere e vivere, in quel momento sembrava quasi che ogni lacrima portasse con sé un ricordo, dai brevi momenti che passavo con Eizan da bambino, ai lunghi giorni di cecità passati prima dell'esame Chunin, una dopo l'altra rilessi il libro della mia vita, pagina dopo pagina vidi ciò che era stato, ciò che avevo vissuto, ciò che mi aveva portato gioie e ciò che mi aveva ferito, fermandomi all'ultimo capitolo, a quell'ultima pagina bianche che aspettava solo di essere scritta...
    Eppure esitavo, perché era così difficile? Avrei solo dovuto chiudere gli occhi, mi sarei dovuto lasciare andare cullato da quella tetra stanchezza che lentamente si faceva strada tra i miei muscoli come un marinaio su di una barca alla deriva in un mare purpureo, eppure non ci riuscivo, in qualche modo restavo aggrappato a quegli ultimi minuti di luce che lentamente si stava spegnendo, non sarebbe più facile lasciarsi andare?

    "No."

    Sentii arrivare quella risposta dal profondo della mia testa, accompagnata anche da un velato sentimento di rabbia che piano piano si accostava a quella dilagante tristezza, lì per lì non compresi il perché di tale reazione, ma con il passare dei secondi mi divenne chiaro, Yamashita, Itari, i nomi non importavano, rosso o grigio che fossi mantenevo sempre l'animo di un guerriero, non mi ero mai arreso, nemmeno davanti a pericoli insopportabili e lasciarsi andare in un momento come quello significava rinnegare me stesso, oltre che infangare il ricordo di tutti coloro che avevano dato la vita per farmi arrivare fino a lì, non li avrei delusi aspettando la morte ad occhi chiusi, no l'avrei affrontata fino all'ultimo a testa alta.
    Lentamente cercai di riacquistare un minimo di concentrazione, c'era davvero poco su cui poter lavorare, ma anche in quello stato avrei provato un ultimo disperato piano, un ultimo azzardo per vincere quella pazza lotteria che era la vita; come prima cosa avrei cercato di concentrare quel poco di chakra che mi era rimasto al meglio possibile, poi quando mi sarei sentito pronto avrei cercato di dirigerlo, verso la mia schiena, più precisamente verso il borsello porta-armi dove idealmente ci sarebbe dovuto essere il filo d'acciaio e dove sarebbero dovuti essere stipati anche i tonaci coagulanti, l'idea era quella di usare quel chakra per cercare di controllare, senza fortunatamente dover usare sigilli, il filo d'acciaio sfruttando come idea base la tecnica della stretta d'acciaio, prendere se possibile un tonaco e portarlo alla mia bocca anche a costo di provare a prendere tutto il borsello, potarlo vicino alla mia bocca e cercare di far cadere il tonaco direttamente là dentro, in modo da cercare di allungare il più possibile la durata della mia vita e darmi più tempo per recuperare le forze e pensare a qualche strategia per salvarmi la pelle. A quel punto, sia che il mio piano iniziale fosse andato a buon fine o meno, avrei cercato di concentrare nuovamente il mio chakra, stavolta proiettandolo idealmente sotto forma di sottilissimi fili di chakra che sarebbero dovuti arrivare fino al cadavere di Primula e una volta raggiunta mi avrebbero dovuto permettere, sempre senza usare sigilli, di eseguire la tecnica della Sostituzione con lei cercando di fare particolare attenzione a far rimanere il suo cadavere molto vicino al globo e allo stesso tempo a farmi finire il più vicino possibile alla spada e in posizione prona, così da poter provare a prenderla bloccandola tra i denti tramite un morso e infine, non appena mi sarei assicurato di essere riuscito in tale impresa e di poter mantenere la presa, avrei cercato nuovamente di concentrare il mio chakra per provare a sostituirmi di nuovo con ciò che rimaneva di Primula senza usare le mani per tentare di riportarmi prono vicino al Globo e infine, come ultimo disperato tentativo, avrei provato a metterli in contatto sfruttando la lunghezza della lama e sperare nel miracolo.
    Questa era l'idea, tutto era scaturito da quello che mi aveva detto quella donna in uno dei suoi monologhi, aveva detto che quella spada era un oggetto con abilità peculiare che il Globo in qualche modo poteva amplificare, non avevo la minima idea di cosa potesse fare quella spada e non potevo sapere se i poteri di Primula dipendessero da quella lama o delle sue abilità da combattente, ma non avevo altra scelta e lo sapevo, lo sentivo, il mio cuore pompava sempre più lento, i miei stanchi occhi faticavano a rimanere aperti e persino pensare stava diventando un problema, non mi restava che provare a cavalcare quell'ultima idea e pregare, ma non a bassa voce, no l'avrei fatto a denti stretti guidato dalla forza della mia determinazione, provandoci anche nel caso in cui avessi la spada in bocca:

    "Ti prego funziona...non voglio morire..."

    Itari della Nebbia
    Resistenza: 145
    Stamina:15-1-1-1=12

    Azioni:
    -Tecnica della Stretta d'acciaio
    -Tecnica della Sostituzionex2


    Maestrie e Abilità:
    Riverbero del Chakra
    Jutsu ad una sola mano
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestro dei Ninjutsu II° Livello: Mastermind
    Mangiafuoco III° Livello: Fiamma!
    Resistenza alle illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle

    Conoscenze:
    Storiche III
    Orientative e geografiche III
    Militaristiche strategiche II
     
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    Cosa si prova? Mi chiedete questo? Poveri stolti, non si può descrivere la morte. Ho formulato una teoria secondo la quale ognuno di noi sentirà qualcosa di unico e di personale alla fine della vita per come la conosciamo.
    Sono andato e tornato dalla morte. Lo sapete questo, non sapete quante volte, ma ci arriveremo.
    Giustamente adesso volete sapere se, in qualche modo, l'ultimo gesto disperato di Yamashita, del nostro eroe, possano essere servite per dargli ancora la possibilità di vivere.
    La sua tenacia era da ammirare. Nonostante i suoi danni e le poche riserve di chakra, non si arrese. Con un buon stratagemma riuscii ad avvicinarsi ai due oggetti mistici che giacevano inermi nella sua dimensione.

    CITAZIONE
    "Ti prego funziona...non voglio morire..."

    Le parole del giovane potevano sembrare essere sprecate. Il fiato di un condannato senza un interlocutore. Tuttavia, il chakra è qualcosa che non possiamo del tutto spiegare, una forza, un'energia misteriosa che rendere possibile l'impossibile, che scorre e che da... vita!

    Non vuoi morire? Allora sarai eterno, Yamashita Uchiha.



    Un lampo di luce investì improvvisamente tutta la dimensione tetra del Kamui. La fonte era il contatto tra la pelle del ninja moribondo, il globo e Venusia.
    La dimensione sembrò crollare su sé stessa, ma nessuno, nel Mondo Impuro, poteva immaginare cosa stesse accadendo.
    Un vortice dimensionale si aprì nel cielo, così in alto che chiunque da quell'altezza avrebbe potuto vedere gran parte delle terre emerse del pianeta, di più il Continente Orientale.
    Dal vortice uscì una luce fortissima. Non poteva imitare il sole, ma chiunque avesse alzato gli occhi verso la volta celeste, avrebbe visto, da più angolazioni del mondo, un bagliore sul dorato.
    La gravità fece il resto per qualcosa che non era definibile con qualche etichetta come "non umano", "materiale", "astratto", "arma", "ninja".
    La forma di quello che cadde dal vortice dimensionale del Kamui era quella di una spada, ma non era una spada per nulla normale.

    L'anima, il chakra, i poteri e la vera essenza di Yamashita vennero assimilati dal chakra del Globo e di Venusia che grazie al potere dimensionale del Kamui, riuscirono a combinarsi in un'unica cosa, un unico flusso spirituale incarnato in un'arma dai poteri fuori dal comune. Riempita dal cuore d'oro di un ninja e del suo sacrificio, dalla sua volontà e dalla sua tenacia, gli stessi valori che il Globo riconobbe come puri e validi per scegliere il suo depositario.
    La spada cadde da qualche parte nel mondo, conficcata forse in una roccia, come un'antica leggenda narrava in una dimensione lontana da noi, o magari si trovava nel fondo dell'oceano, nelle mani di un povero fortunato. Insomma, rimase a lungo un tesoro inestimabile e anche segreto, se non fosse che quell'arma era viva! Pulsava, batteva il cuore di qualcuno al suo interno e il suo chakra era emesso continuamente in un ampio raggio d'azione. Voleva essere trovata, era il nostro eroe che ancora, in qualche modo, voleva lasciare il segno in questo mondo che forse spazio non gliene ha dato abbastanza.
    Yamashingan, questo vi era inciso proprio a metà della lunghezza della lama. L'ultimo (o forse no) onore di Yamashita Kazuma... Ops! Perdonatemi...

    ...Uchiha.



    E questo sussurro, come per magia, anche se in realtà era volere del globo, fu l'ultima parola di un messaggio che giunse alle orecchie di chi Yamashita l'aveva conosciuto, amato oppure odiato. Un brivido lungo la schiena di molti protagonisti delle nostre storie, un soffio dentro l'anima e fu come se Shinichi Yuki e Mokou Uchiha, connessi allo stesso destino e filo rosso che li univa al "gigante buono", potessero percepire che aveva lasciato il loro mondo e la loro vita, ma non del tutto.
    Le leggende, miei cari, nascono e muoiono casualmente, per poco, per uno spiffero, per un battito d'ali o per quello delle palpebre.


    Fine evento.
    Mi dispiace, ma il pg di Yamashita Kazuma/Itari della Nebbia è ufficialmente deceduto. La sua anima alberga in questa nuova arma/tesoro di nome Yamashingan. Il corpo invece rimane defunto dentro la dimensione del suo Kamui che è collassata, ma non distrutta, come se fosse in rovina e lì vi si trovi il cadavere di Yamashita.
    Le caratteristiche e le peculiarità di questa lama verranno pubblicate da me in seguito. Intanto è un tesoro nascosto da qualche parte nel mondo, reperibile con una caccia/evento. Quello che per ora è importante è che quest'arma può essere rilevata sensorialmente perché emette il chakra di Yamashita.

    Mokou e Shinichi, quando vorranno, in qualsiasi loro evento, potranno narrare questa sensazione che ho descritto, come se sapessero che qualcosa è capitato a Yamashita, che non è più "tra i vivi", anche senza averne la certezza assoluta.

    Stompo, hai ruolato bene, davvero bene. Come ti ho detto precedentemente, hai peccato di qualche gaffe di strategia e questo evento sicuramente ti servirà da monito per il futuro da player.
    Per me puoi prendere il massimo dell'esperienza, oltre agli achievements che ora verificheremo.
    Essendo morta un PNG importante, anche per la trama, l'evento vale come speciale e si prende exp doppia.

    Attendo exp anche per me!


    Edited by F u r y - 25/10/2021, 19:56
     
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    Anche te Fury puoi prenderti il massimo*2 essendo evento speciale
     
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    p.s: vale come livello A
     
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