[Caccia] Alla ricerca di un assassina

x Nagi

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    Una cappa di fumo bianco invase in pochi attimi quella piccola e poco illuminata stanza che Renji chiamava ufficio, succedeva ogni volta che si accendeva una delle molte sigarette che consumava giornalmente, sua moglie gli diceva sempre che prima o poi quelle maledette sarebbero state la sua rovina, ma per lui erano diventate più un'abitudine che un bisogno, un modo per passare il tempo alla fine o fumava le sigarette o si metteva a giocare d'azzardo oppure accompagnava la sua dolce metà a fare compere, tutto sommato farsi un po' del male ai polmoni non gli dispiaceva più tanto. Il nostro Renji in ogni caso lavorava da ormai diversi anni all'interno dell'accademia ninja, gestiva la bacheca dei ricercati ed era ogni giorno più contento del suo lavoro, zero stress, zero combattimenti, veniva pagato per raccogliere voci e notizie sui ricercati, assemblare dossier sui mukenin, insomma non avrebbe potuto chiedere di meglio, certo era molto lontano dai suoi sogni di ragazzino, affrontare missioni emozionanti, salvare civili in pericolo, ma con trent'anni suonati e una moglie da mantenere ci si metteva poco abbassare le proprie aspettative e un semplice impiego del genere diventava improvvisamente il lavoro di una vita.
    In quel momento il nostro ninja ideale si stava prendendo una meritata pausa di diverse ore, in fondo nessuno sembrava in quella fredda giornata invernale intenzionato a mettersi a caccia di malviventi, il suo intento era quello di arrivare, tra una sigaretta e l'altra, alla fine del suo turno, per poi poter tornare a casa e mettersi a riposare sul divano seduto con un birra in mano, se si concentrava ad occhi chiusi per qualche secondo già si poteva quasi vedere in quello stato di totale rilassatezza. Quello che non sapeva però era che un ninja molto più diligente di lui stava per venirgli a fare visita, un giovanissimo ragazzo che stava scalando sempre più rapidamente la gerarchia ninja, imponendosi come una delle più interessanti promesse della sua generazione; Renji, posto nel frattempo di spalle a guardare il panorama cittadino che si intravedeva dalla piccola finestra che aveva in ufficio, avvertì bussare alla sua porta e quasi trasalì, tanto era preso dai suoi elevatissimi pensieri, il primo istinto che ebbe fu di controllarsi addosso, sperando che per lo meno non sembrasse troppo trasandato e dopo essersi levato la cenere della sigaretta dai pantaloni si fiondò sulla sedia sedia facendo finta di star leggendo un dossier che teneva sempre aperto sulla sua scrivania proprio per gestire situazioni come quella:

    "Prego...ehm...avanti!"

    ¬NagiSì comincia! :rosa: Carta bianca su cosa fai prima, comincia a chiedergli ciò che ti serve che dopo questo post descrittivo entriamo nel vivo del dialogo.


    Edited by F u r y - 19/3/2018, 17:55
     
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    Il rumore di una zip interruppe il silenzio della stanza. Shinichi, davanti allo specchio nella sua stanza, afferrò la grossa spada rossa, Aralia, incastrandola, con non poche difficoltà, al piccolo supporto presente dietro la sua nuova giubba rifinita, di colore nerastro. Guardandosi ora allo specchio, con la spada la cui elsa poteva intravedersi al di sopra della sua spalla, Shinichi rivisse per un attimo, come un flash, le esperienze di quella ormai passata battaglia: gli capitava spesso, dal giorno del funerale di Shaku. Il dolore, o meglio dire il senso di rammarico e di colpa, che avrebbe dovuto provare per quell'omicidio, non furono così sconvolgenti come aveva sempre pensato. Le sue emozioni, rivolte soprattutto verso la Mizukage, erano tenute soppresse a fatica, e di conseguenza lo erano anche quelle rivolte verso Lilia, la prima, e sicuramente non ultima vittima della sua rabbia. Un sospiro lungo, ed il ragazzo si diresse con passo deciso verso l'uscita di casa, rivolgendo non altro se non un rapido saluto a sua cugina, presente in casa. Camminò a passo calmo, ma non lento, per le vie del villaggio, cercando di non ricambiare gli sguardi che le persone, da ormai qualche giorno, gli continuavano a rivolgere ogni volta che metteva il naso fuori di casa. Tutti ormai sapevano del ragazzo che aveva brutalmente ucciso uno dei più pericolosi criminali in circolazione, senza riportare altro se non delle superficiali ferite alle braccia. Nessuno osava fermarlo mentre camminava, sembrava quasi come se tutti provassero una sorta di rispetto, misto a timore nei suoi confronti. Involontariamente, era riuscito a crearsi una reputazione oscura alle spalle, una di cui soltanto un malvagio avrebbe potuto godersi a pieno, mentre per un cosiddetto "buono" non era altro che un ulteriore fonte di solitudine. Ciò nonostante Shinichi, per staccare da quell'atmosfera in vista degli incarichi legati alla figura del mukenin di Barbakos, decise di dedicarsi a quelli della bacheca delle missioni. Nella caserma, rivolse una rapida occhiata a quelle di grado B, le uniche presenti che lo interessassero, ma non trovò nulla di allettante. Si spostò dunque verso le bacheche contenenti le missioni che solo una stretta cerchia di ninja poteva affrontare: le cacce. Si trovò dinanzi ad una successione di volti, uno peggiore dell'altro, tra cui scegliere per definire il suo bersaglio. Uno, in particolare, attirò la sua attenzione. Si avvicinò per leggere i dettagli di quella che era una mukenin di livello B, tale Wendy Winka, una ragazza il cui aspetto piaceva a Shinichi, sebbene scoprì presto che essa non fosse altro che una criminale e assassina come la maggioranza dei volti lì presenti. Con un piccolo sorriso, il ragazzo strappò il manifesto dalla bacheca, dirigendosi verso uno degli uffici di accettazione lì presenti, per ricevere così tutte le informazioni in merito al soggetto. Dopo aver bussato ad una delle porte, si ritrovò nell'ufficio di uno dei responsabili, a cui rivolse un piccolo inchino prima di cominciare a parlare.

    Salve! Sono Shinichi Yuki, sono stato abilitato alla professione di cacciatore circa un anno fa.
    Vorrei informazioni sul seguente caso...


    Si interruppe, per avvicinarsi alla scrivania dell'uomo e passargli il manifesto.

    Se fosse possibile, vorrei occuparmene dopo aver sentito i dettagli. Sono certo di non deluderla se deciderà di affidarmelo.

     
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    Di tutte le persone che Renji si sarebbe aspettato di vedere entrare da quella porta, Shinichi non era probabilmente nemmeno tra i primi venti della sua lista mentale, di solito il massimo del brivido consisteva nel suo capo che veniva a dargli nuovi nomi su cui costruire dei dossier e qualche attempato cacciatore di taglie che si voleva fare qualche soldo facile cacciando criminali da poco conto, di solito per fare un regalo alla moglie frustrata; con il nostro nuovo arrivato era però diverso, tutti che quelli a Kiri che non vivevano sotto una roccia sapevano chi era quel ragazzo dai capelli e dagli occhi scuri, figuriamoci lui che di informazioni ci campava. Incrociando quel profilo noto infatti Renji ebbe un piccolo sussulto sulla sua sedia, niente di che ma abbastanza intenso da far cadere la sigaretta che teneva in bocca sui suoi pantaloni nuovi:

    "Noo cavolo i miei pantaloni nuovi, Vima mi ammazzerà..."

    Cercò di fare il possibile per levare la cenere e il resto della sigaretta, ma ormai il danno era fatto e la macchia era fatta, sconsolato la spense nel vicino portacenere proprio mentre il giovane Special Jonin si accingeva a parlargli:

    "Salve! Sono Shinichi Yuki, sono stato abilitato alla professione di cacciatore circa un anno fa.
    Vorrei informazioni sul seguente caso..."


    Il ragazzo si avvicinò lentamente alla scrivania ed allungò un manifesto dal volto noto che Renji riconobbe al primo sguardo, essendo stato proprio lui a rilasciare quelle informazioni, così come adocchiò la spada che faceva capolino dalla spalla dei Kiriano:

    "Benvenuto benvenuto, accomodati se vuoi...che cosa ti occorre che riguarda questo mukenin?"

    L'uomo intuiva il motivo della visita, ma da prassi doveva esserne certo prima di arrivare a rivelare informazioni segretate:

    "Se fosse possibile, vorrei occuparmene dopo aver sentito i dettagli. Sono certo di non deluderla se deciderà di affidarmelo."

    Il tono di voce del ragazzo era calmo e misurato, il che si spostava molto bene con la fama che si era costruito negli ultimi eventi, ma vederlo di persona così giovane rendeva davvero difficile credere a tutto quello che si diceva su di lui; Renji ad ogni modo prese delicatamente il manifesto e lo rilesse per bene, sapeva cosa ci fosse scritto ma voleva dare l'impressione di star facendo a modo il suo lavoro, dopo qualche secondo di silenzio alzò lo sguardo verso il suo computer, si fermò a digitare per qualche secondo sulla tastiera prima di alzare nuovamente lo sguardo al suo interlocutore:

    "Non ne dubito ragazzo, non ne dubito...allora da quello che risulta non c'è nessun altro cacciatore di taglie registrato che la sta cercando, ergo ti affido il suo caso senza problemi, dammi solo un secondo..."

    Finì di parlare e si alzò di scatto in piedi, spostò lo sguardo verso il grosso armadietto che aveva alla sinistra della scrivania, tirò fuori una chiave dalla sua tasca destra e dopo aver armeggiato con la serratura si inoltrò all'interno di quello che era l'archivio cartaceo di quell'ufficio d'accettazione, se non avesse gestito personalmente quella pratica ci avrebbe messo una notevole quantità di tempo data l'enorme mole di cartelle che erano state stipate li dentro, ma fortunatamente sapeva esattamente dove cercare quella tizia:

    "Ecco a te!"

    ezgif_5

    Shinichi si vide passare una cartellina marroncina che recava la dicitura confidenziale, Renji decise di aggiungere un commento per stemperare l'atmosfera, anche se non ce ne fosse troppo bisogno:

    "A non ti preoccupare per quella scritta, sono solo formalità..."

    Certo, come se un ragazzino che aveva massacrato una Mukenin lvl A del calibro di Lilia si potesse preoccupare per cose del genere...
    Ad ogni modo sia che Shinichi avesse cominciato a sfogliare il dossier sia che no, al suo interno avrebbe trovato una foto della diretta interessata e un serie più o meno dettagliata di informazioni che la riguardavano, in ogni caso prima di ogni altra cosa l'impiegato d'ufficio sentì il bisogno di aggiungere qualche parola al suo stesso lavoro:

    "Se posso... con quella Winka non c'è da scherzare, spionaggio, assassinii a sangue freddo, il furto che ha fatto a Testu non è per niente una cosa da poco, ti basti sapere che lì per quel che riguarda la sicurezza non ci vanno leggeri... l'ultimo avvistamento conosciuto risale a poco meno di una settimana fa, alcuni informatori hanno visto una ragazza con simili tratti in una locanda di un paesino a Nord di Konoha, non si è ancora capito il perché bazzichi quelle zone e che obiettivo abbia, in ogni caso nel plico trovi tutti i dati, in bocca al lupo."

    La frase finale di buon augurio fu più prassi che interesse, lo diceva a tutti i cacciatori che si recavano a quell'ufficio nelle sue ore di turno e sebbene non gli interessasse davvero di quello che gli capitava, in fondo lui veniva pagato in ogni caso, trovava quell'uscita un modo per apparire più cordiale con chi lavorava, cosa che anche se falsa non guastava mai. In ogni caso sarebbe stato ben più che disponibile a rispondere ad altre domande provenienti dal giovane Shinichi, finché non si fosse trovato solo e avesse potuto accendersi un'altra fondamentale sigaretta, del resto la fine della sua giornata era ancora troppo lontana per passarla con i polmoni liberi.

    Good, hai la tua cartella con le informazioni che trovi nella bacheca più l'ultima posizione conosciuta che ti ho dato io, ruolami il viaggio fino all'ingresso della locanda e scrivimi come ti muovi la dentro, quello che ci metti in mezzo sta a te :rosa:


    Edited by Stompo - 22/2/2018, 11:45
     
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    Shinichi afferrò con delicatezza il dossier, che scoprì non contenere altro se non informazioni sulle rappresaglie della donna, sui dettagli della taglia sulla sua testa e dettagli molto, troppo generali sulle sue abilità e conoscenze. Il fatto che fosse un'assassina avrebbe preoccupato chiunque in quel momento, ma il ragazzo dai capelli scuri semplicemente non ci fece caso: fosse stata una truffatrice, o una ladra di francobolli, la sua reazione sarebbe stata la stessa. Nel mentre che continuava a sfogliare velocemente, prestò anche una vaga attenzione alle parole dell'uomo, le quali fornirono il dettaglio importante di un possibile luogo da Shinichi avrebbe potuto cominciare le ricerche. Fu però una parola in particolare che sembrò accendere come una lampadina nella sua mente.

    Konoha, ha detto?

    Chiese. Il gesto affermativo del responsabile fece sì che un sorriso si manifestasse sul volto del ragazzo, i cui pensieri erano in quel momento rivolti ad una sua carissima amica, che non vedeva l'ora di rivedere e che lo stava aspettando in quella città.
    Chiuso il dossier, e lasciato sul tavolo, Shinichi afferrò nuovamente il manifesto da ricercata di Wendy Winka (che aveva precedentemente appoggiato sulla scrivania dell'uomo) mettendoselo nella tasca del giubbotto.

    Non si preoccupi. Farò un lavoro rapido e pulito, al meglio delle mie capacità. Ora mi congedo, a presto signore!

    Rivolse un piccolo inchino all'uomo, prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.

    [Alcuni giorni dopo, viaggio via mare]


    Il sole, alto nel cielo, illuminava tutta Konoha nel dì in cui il ragazzo arrivò. Non ci mise molto per ambientarsi in quella sua ennesima visita alla città, così come non impiegò se non qualche ora per raggiungere di corsa il porto. Lì, poco prima di giungere alla sua destinazione, un suono famigliare attirò la sua attenzione, facendolo sorridere.

    Ti ho trovata, vecchia mia!

    Disse tra sé, per poi portarsi su uno dei tetti delle case con un singolo balzo. Da quell’altezza, non gli fu difficile notare il puntino nero in lontananza, che si muoveva veloce sulla strada verso la sua direzione. Il ragazzo aspettò dunque che si presentasse sulla strada proprio sotto di lui, per poi lasciarsi cadere proprio davanti alla figura in movimento, attutendo la caduta con l’ausilio del chakra. L’uomo, alla guida della moto scura, frenò di colpo, lasciando il segno scuro della ruota sull’asfalto.

    La mia Fenrir! Ero così in ansia per lei.

    Esclamò Shinichi, mentre si apprestava a girare intorno alla moto per osservarne lo stato, senza quasi badare al guidatore, che sbiancò non appena riconobbe il ragazzo, la cui fama ormai sembrava essere di dominio mondiale, non solo kiriano.

    S-Shinichi Yuki?! La stavo solo portando a fare un giro! Sa com’è, il freddo non fa bene al motore!

    Lo vedo, grazie mille!

    Rispose serenamente il ragazzo. L’uomo si tolse rapido dalla sella della moto, permettendo al ragazzo di prendervi posto sopra. Girata la manopola del gas, la Fenrir rispose con un rombo deciso, seppure non ai livelli a cui era abituato il giovane Yuki.

    Vedo che sei ancora in forma, ma credo tu abbia fame. Non preoccuparti, adesso andiamo a rimpinzarci per bene! Grazie ancora per averla tenuta, a presto!

    Rivolse un semplice cenno di saluto all’uomo, per poi dare gas e scomparire dietro la prima curva. L’uomo restò a fissare l’orizzonte per qualche secondo, per poi tirare un profondo sospiro di sollievo.

    Meno male che non ha scoperto cosa ci ho fatto in questi giorni, avrei potuto veramente passarmela male…

    [...]


    Il viaggio verso nord fu molto più semplice grazie a quel meraviglioso mezzo di trasporto a due ruote. Dopo averla rifornita di carburante al villaggio, la moto rimbombava per le strade, famelica di kilometri e kilometri di viaggio, quasi come il suo centauro. Il divertimento dei due fu così tanto che quasi nemmeno si accorsero di essere arrivati alla locanda che il responsabile della bacheca ricercati aveva indicato come ultimo luogo di avvistamento di Wendy Winka. Era un edificio la cui estetica non faceva gridare al miracolo, e né poteva rivelare qualche informazione sulla gente che era solita frequentarla. Per Shinichi non restava altro che parcheggiare la moto appena fuori l’entrata, tenendola in piedi grazie ai supporti implementati in essa, ed entrare discostando leggermente la porta lasciata semiaperta, non prima di aver dedicato qualche minuto a riorganizzare il suo inventario. Appena fatto il suo ingresso, i pochi presenti avrebbero, come al solito in queste situazioni, girato lo sguardo verso il nuovo arrivato, il quale avrebbe risposto con un’occhiata seria su ognuno di loro: d’altronde non vi era da biasimarli, essendo appena entrato nel locale un ragazzo con una grossa spada dietro la schiena. Con passo lento, Shinichi si avvicinò al bancone, prendendo posto lontano da chiunque altro vi fosse seduto. Appena l’oste si fosse avvicinato, lo avrebbe anticipato sul parlare.

    Buongiorno. Gradirei un bicchiere di latte e menta, con del ghiaccio… e un minuto del suo tempo per prima cosa.

    Finita la frase, avrebbe estratto dalla tasca della giacca scura il manifesto di Wendy Winka che aveva strappato dalla bacheca ricercati di Kiri, il quale riportava la foto della criminale.

    Ha mai visto da queste parti questa ragazza?

    Attendendo la risposta dell’oste, avrebbe nel frattempo aguzzato la sua mente ed il suo sesto senso da sensoriale, per cercare di percepire anche il più piccolo segno di mal intenzione da parte degli altri clienti, quanto una possibile risposta menzognera da parte dell’oste.
    Shinichi Yuki

    Sulle spalle tengo la spada e basta, perciò non ho l’equipaggiamento nello zaino, che è rimasto sulla moto. Nel post ho scritto che acquisto il carburante per la Fenrir a Konoha (faccio il pieno, ovviamente), perciò mi scalerò i ryo direttamente a fine evento.
    Grazie all’abilità “Occhio della mente del Kagura” dovrei essere in grado di capire chi tra i presenti ha cattive intenzioni e se la persona con cui sto parlando sta dicendo o no la verità.

    Ultima cosa, approfitto del momento di pausa per riorganizzare l'inventario, e spostare dallo zaino i seguenti oggetti:
    - Siringa con "Antidoto superiore", che inserisco nel taschino.



    Edited by ¬Nagi - 13/3/2018, 14:49
     
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    La locanda dove era stata avvistata la famigerata Wendy Winka si chiama semplicemente "l'Orbo", nome strano dato che né il locandiere né nessuno di sua conoscenza fosse cieco o privo di un occhio, c'era chi diceva malignamente che derivasse dal fatto che solo uno in quello stato avrebbe avuto intenzione di entrare in un luogo del genere, inutile dire che fine facesse chi faceva portavoce di tali parole...

    ezgif_13

    Il posto in ogni caso si presentava sempre pieno di persone e ben affollato, vi era un camino in pietra da cui troneggiava la testa di un animale impagliato, senza dubbio una vecchia preda del padrone del post, tavoli ovali e quadrati si alternavano in quello spazio dalle modeste dimensioni con diverse sedie loro intorno dove uomini ubriachi marci dalla trenina in su giocavano a carte, bevevano e cantavano le più disparate canzone locali, le poche donne presenti erano o vestiti in abiti succinti, intente ad intrattenere clienti o giovani cameriere che a faticava facevano avanti ed indietro per cercare di servire tutti senza far cadere niente per terra e senza farsi toccare da nessuno dei presenti. La prima cosa che arrivò a Shinichi passate le porte d'ingresso furono il pesante odore di birra che aleggiava nell'aria, oltre alla cappa di fumo che ad una persona non fumatrice faceva immediatamente storcere il naso, la più grande reazione la creò però lui facendo la sua entrata, quasi tutti i presenti non troppo ubriachi si girarono subito guardando nella sua direzione, un ragazzo giovane con una spada sulla schiena non era qualcosa che si vedeva tutti i giorni, soprattutto in un luogo del genere, il suo passaggio come minimo creava un basso brusio ed un continuo vociare, non importava di cosa si stesse parlando fino ad un attimo fa, quello era diventato senza dubbio l'argomento del giorno. Facendosi largo verso il bancone, Shinichi si trovò posto a volontà, dato che nessuno aveva intenzione di immischiarsi con lui, per quanto quelli fossero dei semplici sbandati sapevano riconoscere un coprifronte ninja quando ne vedevano uno e non volevano avere problemi, almeno per i prossimi due giri di birra; poggiatosi su di uno sgabello in ogni caso il ninja di Kiri avrebbe approcciato l'oste con fare deciso:

    "Buongiorno. Gradirei un bicchiere di latte e menta, con del ghiaccio… e un minuto del suo tempo per prima cosa."

    Tirata fuori poi la foto della ricercata avrebbe continuato:

    "Ha mai visto da queste parti questa ragazza?"

    L'oste, un enorme uomo sulla quarantina dalla pelle scura, diede velocemente un sguardo alla foto senza fare nessuna particolare espressione, tipica reazione di chi non conosce la persona in quell'immagine, per poi mettersi a lavorare sulla bevanda che il ragazzo gli aveva chiesto:

    "No ragazzo, purtroppo non ti posso aiutare. Come avrai intuito non passano tante donne da queste parti e un viso del genere me lo sarei senz'altro ricordato..."

    Sia il suo sesto senso che il suo intuito confermarono le parole dell'omone, di certo non molto su cui lavorare; mentre aspettava il suo drink Shinichi ci concentrò su gli altri clienti intorno a sé, trovandosi intorno tutte persone con cattive intenzioni, praticamente nessuno lì dentro sembrava salvarsi, fatta eccezione per alcune cameriere che oltre a provare rabbia e disgusto per quelli che le circondavano, cosa abbastanza comprensibile, sembravano persone senza cattive intenzioni, come avrebbe fatto il nostro Special Jonin a trovare degli indizi sulla fuggitiva?
    Prima che potesse pensarci troppo però l'oste gli mise davanti la bevanda che aveva chiesto:

    "Ecco a te, ti posso offrire da mangiare, da bere, ti serve un posto per dormire o vuoi un po' di compagnia?"

    Disse l'uomo indicando con la testa due donne a malapena vestite sedute ad un tavolo alla destra del bancone, la richiesta era alquanto inusuale data la giovane età di Shinichi, ma questo non avrebbe dovuto troppo sorprenderlo dato il luogo in cui si trovava, quella locanda era il riflesso di quello che quell'uomo aveva dentro di sé, niente che il nostro Kiriano non avrebbe potuto capire grazie alle sue peculiari capacità sensoriali. Il problema però rimaneva, Shinichi avrebbe dovuto trovare un modo per capire se li c'era veramente qualcosa che avrebbe potuto aiutarlo a trovare Wendy Winka o se era solo un buco nell'acqua e avrebbe farlo in fretta.

    Palla di nuovo a te, la locanda è quella nella foto però piena di tavoli, come scritto nel post sei circondato con persone dalle cattive intenzioni(compreso l'oste XD) fatta eccezione per le cameriere, l'oste ti ha detto la verità, a fine missione ti dovrai scalare il costo del drink(70 ryo). Per domande sono a disposizione :)
     
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    Con le braccia incrociate sul bancone, Shinichi portò lo sguardo sulle altre persone sedute ai tavoli poco distanti, che continuavano a buttare l'occhio su di lui ogni volta che capitava l'occasione. Il forte odore di birra presente, una bevanda odiata dal ragazzo, cominciò poco dopo tempo a dargli sui nervi, portandolo a battere nervosamente le dita sul bancone. Non bastava se non una minima concentrazione per accorgersi, tramite le sue abilità da sensoriale, che non c’era da fidarsi di nessuno in quel luogo, tanto meno dell’oste, sebbene il ragazzo fosse sicuro non gli avesse mentito sulla foto. Le ipotesi, a quel punto, potevano essere che o l’oste non fosse effettivamente presente al momento dell’avvistamento della Winka, o che in qualche modo la donna non fosse stata lì, rendendo perciò la soffiata una menzogna. Shinichi escluse la seconda possibilità per il momento, cominciando a riflettere, per quanto l’odore di alcol glielo permettesse, su come effettivamente il suo bersaglio potesse essere collegato al luogo. L’oste tornò qualche minuto dopo, con la bevanda ordinata dal ragazzo: un intruglio verdastro, dal buon profumo. Alla proposta di “compagnia” dell’oste, Shinichi girò lo sguardo verso le donne oggetto della questione per qualche secondo. Questione che, inaspettatamente, gli fece venire in mente un’idea per approfondire la sua ricerca. Accennò un piccolo sorriso, per poi rispondere.

    Perché no? In effetti sono un pochino stanco e della compagnia mi farebbe piacere.

    Stava per portare il bicchiere alla bocca, quando il suo sesto senso gli suggerì fosse meglio fermarsi. Più che il sesto senso fu il suo istinto di preservazione, il quale si ricordava bene di quanto avesse rischiato nella sua prima caccia, e l’essere drogati in un posto come quello lo avrebbe fatto rifinire nella stessa situazione, con tutta probabilità. Perciò appoggiò nuovamente il bicchiere sul bancone, insieme ad una banconota da 100 ryo, soffermando il suo sguardo su una delle cameriere intente a servire ai tavoli. In effetti, esse risultavano essere le uniche con un briciolo di onestà e civiltà, in quel luogo tanto malsano, nonché le uniche con cui valesse la pena tentare.

    Facciamo diecimila ryo, in aggiunta ad una stanza per la notte… per la compagnia di quella cameriera?

    Avrebbe proposto all’oste, indicando la cameriera più giovane che gli fosse saltata all’occhio. Si trattava di una proposta assurda, ma il ragazzo confidava pienamente sulla disonestà di quel luogo, che era probabile non ritenesse così inappropriata e totalmente antimorale una simile richiesta. Per tentare di rafforzare ulteriormente le possibilità di successo, avrebbe anche estratto dl borsello le banconote, facendo sì che il commerciante le potesse osservare, così come gli ubriaconi seduti ai tavoli.
     
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    L'oste porse il drink al ragazzo, che dopo aver cominciato il gesto per berlo si fermò e si lo posò nuovamente sul bancone, gesto che inizialmente sorprese l'uomo, che senso aveva rifiutare la bevanda che lui stesso aveva chiesto? Tutti i dubbi però sparirono non appena il giovane poggio sul bancone cento ryo, ben di più di quanto quella bevanda richiedesse, beh poco male, in fondo a chi non piacevano delle belle mance? Nik, questo era il nome del proprietario, si sbrigò ad intascare il pagamento e attendendo eventuali risposte dal giovane tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un sudicio straccio unto e bisunto con il quale cominciò a pulire il bancone, quel ninja cominciava proprio a piacergli fin da quel momento, quando poi si rivolse nuovamente a lui lo fece andare completamente in visibilio:

    "Perché no? In effetti sono un pochino stanco e della compagnia mi farebbe piacere."

    Il giovane cominciò a guardarsi intorno, mentre l'oste diventava secondo dopo secondo più euforico, quella richiesta non costava poco e ad un ragazzo così giovane avrebbe potuto probabilmente far pagare qualche extra senza farsi notare, il sorriso che aveva tenuto fino a quel momento cominciò piano piano ad ingrandirsi:

    "Facciamo diecimila ryo, in aggiunta ad una stanza per la notte… per la compagnia di quella cameriera?"

    Nik strabuzzò letteralmente gli occhi al sentire quell' esorbitante cifra, lì per lì pensò di non aver capito bene, per racimolare diecimila ryo alle volte non gli bastavano mesi di lavoro ed adesso un ragazzo glieli voleva dare per passare una notte con quella cameriera? Dannazione per quella cifra gli avrebbe venduto anche sua madre, se ancora ne avesse avuta una! Proprio quando una piccola parte del suo cervello stava arrivando ad ipotizzare che il giovane avesse potuto mentirgli vide comparire sul bancone l'esorbitante cifra precedentemente dichiarata e in quel momento non capì più niente, tanti altri prima di lui gli avevano fatto una richiesta del genere e aveva rifiutato, ma si sa ogni uomo aveva il suo prezzo e il suo era molto ma molto più basso di quello:

    "Cccerto! Ssse mi scusi un attimo ci vado subito a parlare così da organizzare il tutto!"

    L'uomo era talmente euforico che arrivò persino a balbettare, incredibile cosa potessero fare l'avidità e la cupidigia, ma queste purtroppo era un'altra storia; Shinichi vide l'oste intascarsi con rapidità impressionante i Ryo e uscire dal bancone per dirigersi a lunghi passi verso la cameriera che il ragazzo gli aveva indicato, che nel frattempo stava servendo dei grossi boccali di birra ad un tavolo dall'altra parte del locale:

    "Clara? Smetti qualsiasi cosa stai facendo ed ascoltami, mi servi per una cosa..."

    Solo questo riuscì a sentire il ninja di Kiri, da quel momento in poi infatti l'uomo cominciò a bisbigliare nell'orecchio della giovane e con tutto il brusio che c'era in quel posto era impossibile persino al fine udito del ragazzo capirci qualcosa; nonostante questo impedimento però Shinichi potè tranquillamente osservare le varie emozioni che passarono sul volto della ragazza parola dopo parola, prima la sorpresa, poi il dinego seguito dal disgusto, la paura e infine una triste rassegnazione. Dopo qualche minuto il giovane vide arrivare entrambi davanti a sé, la ragazza davanti e l'oste dietro, quasi come se cercasse leggermente di spingerla e convincerla ad avvicinarci al ninja:

    "Ecco la ragazza che avevi chiesto...allora ti va bene? Ti occorre altro?"

    A quel punto fu la ragazza a parlare, probabilmente istruita pochi secondi prima da Nik:

    "Mi chiamo Clara e per stanotte sarò...a sua completa disposizione..."

    La giovane parlò a voce debole e sguardo basso, era evidentemente contraria a quella faccenda ma in un modo o nell'altro sembrava non poter essere in grado di sottrarsene; l'oste, con lo sguardo trionfante e un sorriso a trentadue denti, si dimostrò quindi disponibile ad esaudire ulteriori desideri al ragazzo e dichiarò che avrebbe inviato qualsiasi tipo di richiesta di cibo o bevande direttamente nella stanza a lui assegnatagli, a suo dire il nostro Shinichi non avrebbe dovuto più preoccuparsi di nulla:

    "Clara, conduci il nostro ospite nella sua stanza e ricorda ciò che ti ho detto, non te lo far ripetere..."

    Un minaccia neanche troppo velata, la ragazza deglutì leggermente limitandosi ad annuire, poi fece segno a Shinichi di seguirlo e cominciò a camminare in direzione di una rampa di scale posta all'angolo della taverna che portava al piano superiore e agli alloggi:

    "Prego da questa parte..."

    Clara guidò Shinichi con passo lento ed incerto verso la stanza che il capo le aveva indicato, arrivata davanti alla porta prese dal taschino della sua gonna una pesante chiave arrugginita e dopo qualche tentativo riuscì ad aprire scoperchiare l'uscio rivelando ciò che vi era all'interno:

    bedroom_of_tavern_by_vui_huynh-dc14arw

    Dire che la stanza fosse minimale sarebbe stato un eufemismo, certo l'ambiente era spazioso, ma sebbene si intuisse che fosse senza dubbio la migliore stanza che quel postaccio avesse da offrire c'era davvero poco da gioire: i letti erano bassi, le lenzuola apparivano sporche e non avevano un bel odore, l'uniche fonti di luce che illuminava la stanza erano due piccole e vecchie candele poste su dei ripiani in legno, con vicino l'unica e piccola finestra faceva che faceva intravedere a malapena l'esterno. Non il luogo dove uno sognerebbe di passare la notte, ma questo era quello che infondo aveva chiesto Shinichi, compresa la compagna che nel frattempo aveva fatto qualche passo verso l'interno, si era girata e aveva cominciato a guardare il giovane con aria preoccupata.

    Letto, cena ed intrattenimento, ma cosa mi combina Shinichi :asd: Sei dove volevi essere, a te ora :rosa:
     
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    Gli occhi dell'oste sembrarono illuminarsi dall'entusiasmo non appena le sue mani entrarono in contatto con quella quantità esorbitante di ryo. Shinichi voleva risultare il più serio possibile in quel momento, ma purtroppo il comportamento dell'oste, talmente prevedibile da risultare quasi ridicolo, gli fece scappare un piccolo sorriso.

    Non pensavo sarebbe stato così facile, quasi non c'è nemmeno gusto.

    Pensò, mentre l'uomo si avvicinava alla cameriera indicatagli dal ragazzo. Sebbene possedesse un udito ben più sviluppato di qualsiasi altra persona lì presente, Shinichi non riuscì a sentire se non dei bisbigli incomprensibili, anche a causa dei clienti il cui trambusto era tutt'altro che ignorabile. Il suo intuito da sensoriale, però, non era ostacolato in alcun modo, e perciò poté avere una sommaria idea delle emozioni che la cameriera dai capelli biondi stesse provando in quel momento. Shinichi rimase fermo per tutto il tempo, fino a quando l'oste non si ripresentò anticipato dalla ragazza, che era letteralmente spinta a forza dall'uomo. Per continuare la sua recita e non perdere di credibilità, Shinichi provò ad accennare un sorrisetto malizioso dopo una rapida occhiata al corpo della bella ragazzina, vestita di tutto punto in abiti da cameriera con gonna e calze.

    Ecco la ragazza che avevi chiesto...allora ti va bene? Ti occorre altro?

    No, sono totalmente soddisfatto, per ora.

    Esclamò il ragazzo, sollevandosi dallo sgabello.

    Mi chiamo Clara e per stanotte sarò...a sua completa disposizione...

    Shinichi annuì con il capo, portando poi lo sguardo verso l'uomo rivolgendogli un'occhiata severa, quasi a sollecitarlo a muoversi ed a ordinare alla ragazza di svolgere il suo compito.

    Clara, conduci il nostro ospite nella sua stanza e ricorda ciò che ti ho detto, non te lo far ripetere...

    A quel tono minaccioso, Clara deglutì, e si apprestò a far cenno al suo "cliente" di seguirla. Shinichi non disse nulla in quel momento, limitandosi a seguirla su per le scale del locale con espressione quasi apatica. I due alla fine arrivarono dinanzi ad una porta, che la ragazza aprì grazie ad una chiave arrugginita estratta da una tasca della gonna. Ciò che Shinichi si ritrovò davanti fu una stanza minimale, con solo due letti, una finestra, e due misere candele per illuminare il tutto. Lo Yuki precedette Clara all'interno della stanza, andando subito ad osservare ciò che era possibile vedere dalla finestra, seppur non fosse molto. Attese che la ragazza avesse chiuso la porta alle sue spalle per girarsi verso di lei, rimasta ferma, ad osservarlo. I loro sguardi restarono incrociati per circa cinque secondi, prima che Shinichi lo distolse arrossendo debolmente.

    Accomodati pure.

    Esclamò, indicando il letto a lui più vicino. Era probabile la ragazza avrebbe acconsentito a quella richiesta, come le era stato ordinato dall'oste, perciò una volta che si fosse seduta, Shinichi si sarebbe allontanato verso l'altro letto, togliendosi la pesante giacca a cui era anche legata l'enorme spada rossastra. La avrebbe appoggiata ai piedi del letto opposto alla ragazza, rimanendo solo con una cannottiera bianca. A quel punto, si sarebbe seduto anche lui sul letto, accanto alla sua giacca. Un sospiro precedette le sue parole, mentre il suo volto si rilassava.

    Scusami se sono dovuto arrivare a tanto, ma era l'unico modo per restare in disparte e non dare nell'occhio più di quanto non abbia già fatto. Puoi rilassarti, non voglio tu faccia nulla di strano, benché meno voglio approfittarmi di te come ho voluto far credere.

    Un sorriso sincero avrebbe seguito quelle parole. Shinichi sperava con tutto il cuore che la sua espressione e il suo volto gentile, leggermente androgino, sarebbero bastati per calmare la ragazza e non farla più sentire minacciata. A questo seguì la sua spiegazione.

    Io mi chiamo Shinichi, sono un ninja di Kiri, come avrai già intuito. Sono in missione per conto del villaggio per catturare una pericolosa criminale che, stando alle informazioni in mio possesso, è stata avvistata in questa zona, precisamente in questa locanda. Tu per caso l'hai vista?

    Nel mentre che rivolgeva la domanda, avrebbe estratto dal giubbotto il manifesto già mostrato precedentemente all'oste. Si sarebbe dunque alzato per consegnarlo in mano alla ragazza, per poi dirigersi verso la finestra cercando di aprirla. Se vi fosse riuscito, avrebbe concentrato il suo chakra tutt'intorno a quell'ambiente buio, per far sì che cominciasse a piovere nel mentre che rivolgeva alla ragazza un'altra domanda.

    Senti... non per farmi gli affari tuoi, ma una delle mie abilità è di riuscire a capire le intenzioni di una persona semplicemente usando la mia mente, e ho percepito come tu non sia come la gente che frequenta questo posto. Come sei finita a lavorare in un simile postaccio? Il tipo, l'oste, ti ha forse minacciata?

    In seguito, se fosse riuscito nel suo intento di far iniziare a piovere, avrebbe semplicemente allungato la mano fuori dalla finestra, per far sì che la sua pelle entrasse in contatto con l'acqua, la quale gli avrebbe svelato la posizione di qualsiasi individuo nel raggio di due kilometri da quella locanda.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 600
    Stamina: 600-30 = 570
    Slot Acqua: 22 [Dovrebbero essere di più, ma non mi va di calcolarli ora, anche perché non mi servono :omg:]
    Protezioni: Giubba rifinita [+125], Coprifronte ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1, Combattente Armato LVL 1
    Azioni:
    - Tigre della pioggia

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    Shinichi e Clara si fissavano ormai da diversi minuti, da quando il ragazzo le aveva chiesto di accomodarsi su lettoelettoe e lei era rimasta in silenzio a guardarlo, visibilmente a disagio in quella situazione, si limitava ad aspettare in silenzio che accadesse qualcosa di molto brutto. Per sua fortuna però, il ninja di Kiri aveva ben altri piani in mente rispetto a quelli che l'oste si era immaginato, levatosi la sua giacca e posata la spada infatti si era semplicemente seduto al lletto opposto rispetto a quello della ragazza e aveva cominciata a parlare con aria molto più tranquilla e rilassata:

    "Scusami se sono dovuto arrivare a tanto, ma era l'unico modo per restare in disparte e non dare nell'occhio più di quanto non abbia già fatto. Puoi rilassarti, non voglio tu faccia nulla di strano, benché meno voglio approfittarmi di te come ho voluto far credere."

    Al sentire quelle parole la ragazza sembrò per un attimo rilassarsi, ma si trattò solo di una frazione di secondo, un semplice respiro più lungo degli altri che faceva capire quanto la ragazza fosse ancora chiusa in se stessa sulla difensiva; il giovane le sorrise benevolo cercando di fare breccia nel suo cuore e continuò il discorso:

    "Io mi chiamo Shinichi, sono un ninja di Kiri, come avrai già intuito. Sono in missione per conto del villaggio per catturare una pericolosa criminale che, stando alle informazioni in mio possesso, è stata avvistata in questa zona, precisamente in questa locanda. Tu per caso l'hai vista?"

    La ragazza si mostrò sempre più confusa mentre il ninja spiegava la situazione e nel momento in cui lui tirò fuori e le mostrò il manifesto allargò gli occhi come se avesse stesse unendo nella sua mente alcuni tasselli, portandosi la mano destra alla bocca come se si fosse solo in quel momento resa conto di qualcosa di orribile:

    "Io...io non lo sapevo, sembrava una ragazza così povera ed innocua, mi si è avvicinata mentre stavo...ehm..."

    Clara si bloccò di colpo, come se lì per lì fosse indecisa se dire o meno qualche cosa, poi scosse semplicemente la testa e continuò a parlare, guardando negli occhi il ragazzo che nel frattempo si era spostato alla finestra:

    "...mentre stavo lavando i boccali di birra nell'acqua sporca del fiumicciattolo che scorre a poco meno di un chilometro da qui, Nik mi manda laggiù e non al pozzo fuori la taverna perché vuol risparmiare sull'acqua..."

    Era un dettaglio poco importante in quel momento, ma dava un ulteriore conferma di quanto fosse nera l'anima dell'uomo che gestiva quel posto, caso mai ce ne fosse stato bisogno; la ragazza da quel momento in poi cominciò a parlare in maniera più tranquilla e scorrevole arrivando al punto che più interessava al ninja:

    "Ad ogni modo quando l'ho incontrata sembrava assetata e mal nutrita, mi ha chiesto di portarle da mangiare presso un vecchio capannone abbandonato, visto lo stato in cui si trovava non mi sono sentita di dirle di no, le ho portato del cibo e da allora non l'ho più vista"

    La ragazza finì il suo discorso con un leggero sospiro, sembrava che parlandone si fosse in qualche modo tolto un peso dal cuore, tanto che riuscì quasi ad accennare un breve sorriso che divenne triste e sconsolato al momento della successiva domanda del ninja:

    "No...Nik è il mio patrigno, ha accolto me e mia madre quando ero ancora in fasce, ci ha protetto, nutrito, ma quando mia madre è morta un anno fa ha perso la testa, è diventato avido, meschino, violento, vorrei potermene andare via da qui ma ho solo lui e nient'altro..."

    Clara abbassò un attimo lo sguardo, era evidente che sentisse il bisogno di piangere, ma nonostante tutto non una lacrima bagnò il suo delicato vestito:

    "Non ti preoccupare per me, io ho accettato il mio destino da tempo ormai, spero che tu possa trovare quella criminale, ti indicherò l'ultimo posto in cui l'ho vista, sperando che sia d'aiuto..."

    E così fece, la ragazza spiegò a Shinichi il punto in cui aveva portato da mangiare alla stessa ragazza che sorrideva maliziosamente sul manifesto, che il ninja fosse ad un passo dal catturare quella pericolosa mukenin?

    Bene bene, hai una nuova pista da poter seguire, a te la palla :rosa:
    Ps. La tigre ti dice che ci sono 5 persone nel raggio della tecnica, tre fuori dall'ingresso della locanda e due che camminano insieme da nord in direzione della suddetta.


    Edited by Stompo - 15/3/2018, 19:24
     
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    Shinichi ascoltò le parole della ragazza tenendo lo sguardo fisso su di lei, mentre se ne stava con la schiena appoggiata sulla trave di legno verticale posta vicino alla finestra. Ad un certo punto del discorso, quello riguardante le condizioni della ragazza, incrociò le braccia, abbassando lo sguardo sul pavimento. Rimase per un attimo a pensare quando la ragazza finì il suo discorso, che terminò con la rivelazione del luogo dell'avvistamento di Winka. Perché sì, a quanto pare un colpo di fortuna aveva fatto sì che Shinichi riuscisse a beccare, in quel posto infernale, l'unica persona effettivamente entrata in contatto con la criminale. Ottenuto il suo scopo, il ragazzo se ne sarebbe dovuto andare, lasciandosi per sempre alle spalle quella locanda, ma nel mentre che la giacca riprendeva il suo posto a protezione del busto, Shinichi riportò lo sguardo sulla ragazza, ancora seduta sul letto maleodorante. Le evidenti buone intenzioni di lei, unite al fatto che Shinichi, sebbene in quel momento non lo dimostrasse appieno, era sempre stato di una indole fin troppo gentile e rispettosa verso il prossimo, lo spinsero a farle una proposta che sicuramente la ragazza non si sarebbe mai aspettata.

    Teshi-san...

    Esclamò, leggermente imbarazzato.

    ...è un mio amico, che possiede una taverna a Kiri... ed è in cerca di una cameriera.

    Shinichi si sistemò la spada in modo tale che aderisse perfettamente alla sua schiena senza dargli fastidio, per poi avvicinarsi alla ragazza, porgendole la mano.

    Che ne dici di venire con me? Non sei costretta più a rimanere qui... non sei più costretta a fare da serva a quell'uomo. Potrai essere libera, e farti una nuova vita. Nel mentre potrai approfittarne per mostrarmi il luogo in questione.

    Nel caso la ragazza avesse accettato la sua proposta le avrebbe sorriso, tenendole la mano. Sempre tenendole la mano, la avrebbe portata al piano inferiore percorrendo le stesse scale fino alla sala ancora piena di ubriaconi. Al bancone, avrebbe trovato, come prima, Nik intento a servire i clienti. A quel punto avrebbe lasciato la mano della ragazza, avvicinandosi all'oste riassumendo la stessa aria seria di poco prima.

    Mi scusi ma...

    Iniziò, tirando nuovamente fuori dal borsello circa altri cinquemila ryo, facendo finta di contarli sebbene sapesse esattamente di quanto si trattasse.

    Sarebbe disposto a vendermi la ragazza per altri... diciamo cinquemila ryo?
     
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    La ragazza spalancò gli occhi guardando il giovane con uno sguardo che era appeso tra il sorpreso e l'incredulo, con le labbra cercava di ripetere quello che gli era stato detto a voce, come se non riuscisse a metabolizzarlo, a processarlo:

    "Che ne dici di venire con me? Non sei costretta più a rimanere qui... non sei più costretta a fare da serva a quell'uomo. Potrai essere libera, e farti una nuova vita. Nel mentre potrai approfittarne per mostrarmi il luogo in questione."

    Clara a prima vista sembrava essere stata completamente spiazzata da quella richiesta, uscita tra l'altro dopo aver detto al ragazzo esattamente quello che aveva voluto sapere, perché quel giovane aveva avuto un moto di gentilezza tale nei suoi riguardi? Questo come ben altri interrogativi cominciarono a ronzare nella testa della ragazza, rendendola sostanzialmente incapace di articolare una risposta di senso compiuto:

    "Io...non saprei...te l'ho detto appartengo a Nik, non potrei andarmene nemmeno volendo...!"

    Il ragazzo capì l'implicita risposta affermativa della ragazza e con un sorriso, dopo essersi rimessa la sua giacca e la sua spada sulla schiena, prese per mano la giovane e la portò nuovamente giù al piano terra, luogo era certo che avrebbe trovato il soggetto di tutti quei discorsi:

    "Mi scusi ma..."

    Un altro cambio di espressione, in un istante Shinichi aveva di nuovo assunto quella stessa espressione seria con cui si era fatto dare la stanza e la ragazza e si rivolse nuovamente all'oste, pronto a fargli una richiesta che l'uomo non sarebbe mai riuscito nemmeno ad immaginarsi:

    "Sarebbe disposto a vendermi la ragazza per altri... diciamo cinquemila ryo?"

    Nik, che al momento di sentire quella richieste era impegnato a lucidare degli opachi boccali, quasi saltò sul posto facendosene sfuggire uno dalla mano che rovinò a terra spaccandosi in tanti piccoli frammenti che riempirono il retro del bancone:

    "Quanto!? Ti è piaciuta così tanto quella scansafatiche? Comunque come ti pare, a me crea solo guai, con quella cifra ci pago qualcuno di più professionale e che mangia di meno..."

    Parole dure pronunciante con una serietà impressionante, veniva davvero difficile pensare che quell'uomo fosse in qualche modo legato sentimentalmente a quella povera ragazza, che nel frattempo era lì accanto a Shinichi ad ascoltare il tutto con lo sguardo basso; l'oste fece un gesto ad una delle altre cameriere, che senza fiatare si inginocchiò a terra e si mise a pulire il casino che il suo capo aveva combinato mentre lui finiva quell'ultimo affare intascandosi i soldi che il giovane gli stava gentilmente porgendo, il tutto con un sorriso beffardo sulle labbra:

    "Grazie mille, torna pure a trovarci quando vuoi!"

    Nik allungò una mano al giovane come gesto di saluto, del resto quel ragazzo gli aveva come minimo pagato due- tre mesi di ferie, un po' di riconoscenza era più che dovuta, era come un portafoglio con le gambe. Clara continuò a non dire niente, si limitò a stare in silenzio ad accompagnare quello che era diventato di fatto il suo nuovo padrone, non aveva nemmeno bisogno di sapere cosa sarebbe successo dopo, tra un sentimento e l'altro già si immaginava tutto nella sua mente e riusciva solo a pensare cose belle.

    Tocca di nuovo a te, divertiti con il tuo nuovo acquisto XD
     
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    Ancora una volta le trattative, totalmente improvvisate dal ragazzo, oltre che assurde, non giunsero se non ad un esito positivo per questi, vista la corruzione che aleggiava in quel luogo tanto malsano, che con tutta sincerità Shinichi non vedeva l'ora di lasciarsi alle spalle. Per metabolizzare l'accaduto si portò la mano sinistra alla fronte, discostandosi i capelli che vi cadevano sopra, mentre l'oste, impaziente, stava già probabilmente pensando a cosa mai avrebbe potuto fare grazie a quello scambio tanto proficuo.

    Questo uomo è proprio senza pudore... vabeh, meglio così.

    Va a prendere le tue cose, mentre finisco le trattative.

    Avrebbe "ordinato" a quella che, nello stesso momento in cui le banconote incontrarono le mani dell'oste, non sarebbe stata se non una sua proprietà vera e propria, per le leggi del luogo. Il forte odore di alcol, sempre presente nell'aria, fece arricciare ancora una volta il naso dello shinobi mentre questi stringeva la mano ruvida e screpolata dell'uomo, così da completare l'affare.

    Grazie mille, torna pure a trovarci quando vuoi!

    Di risposta, Shinichi si sforzò di far comparire nuovamente sul suo volto quel sorrisetto malizioso già usato poco prima.

    Senz'altro! E' stato un vero piacere fare... affari con lei. Arrivederci.

    Non si sarebbe risparmiato il suo solito, piccolo inchino di cortesia, che sebbene non fosse un comportamento adatto a quelle persone, risultava essere ormai un abitudine quasi automatica per lo Yuki. Avrebbe dunque nuovamente afferrato la mano di Clara, accompagnandola fuori dal locale. Appena usciti la avrebbe fermata, allungando il braccio in avanti per entrare in contatto nuovamente con la pioggia. Tutto ciò che l'acqua riusciva a rivelargli non erano che cinque presenze che non sembravano particolarmente interessanti al momento. Vedendo Clara, Shinichi si sarebbe tolto nuovamente la giacca con cappuccio, appoggiandola sulle spalle delle ragazza, ma togliendovi però prima di dosso la pesante spada, che appoggiò per un momento sulla parete esterna del locale.

    Purtroppo ho bisogno di questa pioggia, ma non voglio certo tu ti prenda un malanno, visto che ci aspetta un lungo viaggio. Tieni questa, tanto io con il freddo ci convivo da quando sono nato, non c'è bisogno che ti preoccupi.

    Le avrebbe rivolto un sorriso, prima di continuare puntando il dito della sinistra verso la sua Fenrir,e afferrando l'impugnatura di Aralia con l'altra. La spada si illuminò leggermente non appena avrebbe avvertito la stretta del suo padrone.

    Useremo quella per dirigerci prima a Konoha, e poi verso il porto. Prima però, devo terminare la mia missione, perciò... per favore, mostrami il luogo e raccontami in dettaglio cosa successe quel giorno, quando hai incontrato la donna.
    Quindi in totale devo scalarmi la bellezza di 100+10000+5000 = 15100 ryo
    Ok, lo ammetto: ho esagerato :omg:

     
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    Pioggia, come una grigia e tetra coperta fatta da migliaia di piccole gocce d'acqua che abbracciavano ogni cosa, alberi, case, persone, tutti erano uguali sotto quell'umida amica e non a tutti andava a genio, spesso veniva considerata come sinonimo di tristezza, di depressione, ma non era questo il caso per il nostro Shinchi, no per lui era un fonte di informazioni continua, in fondo non c'era da stupirsene essendo vissuto in uno dei paesi dove l'acqua era proprio l'elemento più comune di ogni ninja che era nato in riva al mare. Finita quell'importante trattativa in ogni caso, il nostro giovane Special Jonin aveva preso per mano il suo nuovo acquisto che con in volto un'espressione mista tra imbarazzo e riconoscenza lo aveva seguito all'esterno, dove il tempo era tutto fuorché clemente, forse solo la bella luna piena che osservava tutti nascosta tra le nuvole poteva dare un po' di conforto in quella grigia serata:

    "Purtroppo ho bisogno di questa pioggia, ma non voglio certo tu ti prenda un malanno, visto che ci aspetta un lungo viaggio. Tieni questa, tanto io con il freddo ci convivo da quando sono nato, non c'è bisogno che ti preoccupi."

    Che ragazzo d'altro tempi questo Shinichi, non solo era riuscito a portare via da una vita infelice una ragazza che nemmeno conosceva, ma era così ben educato da non poter lasciare quella stessa donzella sotto la pioggia, cedendogli la sua giacca e rimanendo sotto la pioggia con la sola maglietta e la sua fidata spada stretta in pugno, sempre più di rado si vedevano atteggiamenti del genere, specie tra quelli che vedevano considerati grandi combattenti o in generale personaggi di spicco, ma in fondo il Kiriano non era come tutti gli altri e l'aveva già ampiamente dimostrato:

    "Useremo quella per dirigerci prima a Konoha, e poi verso il porto. Prima però, devo terminare la mia missione, perciò... per favore, mostrami il luogo e raccontami in dettaglio cosa successe quel giorno, quando hai incontrato la donna."

    Clara annuì debolmente spostando lo sguardo prima sul veicolo e poi di nuovo sul suo salvatore, guardandola in volto non si riusciva bene a capire cosa stesse provando, sempre felice per quello che le era capitato, ma anche spaventata, o forse non aveva ancora metabolizzato la sua nuova situazione, chissà:

    "Non penso di poterti essere ulteriormente d'aiuto... ti ho già detto tutto quello che so, dopo essermi accorta della sua scomparsa sono tornata nei giorni successivi, ma di lei non c'era traccia, tutto era rimasto esattamente come l'avevo trovato la prima volta..."

    Disse la ragazza stringendo con entrambe le mani la giacca a sé, purtroppo per lei non aveva lo stesso sangue che scorreva nelle vene dello Yuki, che invece camminava tranquillo senza risentire minimamente del vento freddo che infido tagliava l'aria senza pietà. Shinichi in ogni caso non avrebbe potuto ottenere molto altro da lei, anzi probabilmente si era resa molto più utile di quanto il giovane si sarebbe mai potuto aspettare, da testimone di un fatto che l'aveva fatta uscire per qualche ora dalla sua noiosa routine aveva forse dato al Kiriano l'indizio più importante; la ragazza sarebbe stata senz'altro pronta ad accompagnarlo nel luogo da lei indicato, ma stava al giovane varcare quella soglia, avrebbe trovato qualche altro indizio, la ricercata o avrebbe solo fatto un buco nell'acqua?
    Passo dopo passo, Clara guidò Shinichi attraverso quella che si presentava come una piccola foresta, paesaggio comune da quelle parti, ma che con la pioggia di notte acquisiva un'aria più inquietante, se non per il nostro ninja per lo meno per la ragazza, che più di una volta rallentò il passo e si guardò intorno con aria spaventata, probabilmente era la prima volta che si addentrava in quel luogo di notte, se non fosse stato per aiutare il giovane quasi sicuramente non si sarebbe mai sognata di fare una cosa del genere. Dopo circa una decina di minuti gli alberi cominciarono ad aprirsi sempre di più fino poi a sparire del tutto, rivelando una piccola radura al cui centro si ergeva una quanto mai decadente abitazione:

    "Eccoci arrivati... è qui che le ho portato da mangiare e dove sono entrata, anche se allora c'era molta più luce e aveva un aspetto meno...inquietante, se possibile vorrei aspettare qui sotto il portico all'ingresso..."

    Clara era evidentemente spaventata, il suo volto teso come una corda di violino ed il suo continuo cercare di stringersi addosso la giacca ne erano dei sintomi evidenti, l'ultima parola però spettava a lui, cosa avrebbe fatto lo Yuki?
    Beh sì in effetti hai speso i Big money XD Dai che potremmo quasi essere alle battute finali, tocca
    a te entrare o meno :shifty:


    Edited by Stompo - 16/3/2018, 18:25
     
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    Con un cenno di assenso, Shinichi seguì la ragazza nei meandri dell'oscura foresta. Il passo di Clara non risultava essere costante e deciso, bensì era solito interrompersi frequentemente, come per paura che qualcosa o qualcuno potesse nuocerle da un momento all'altro. Shinichi le avrebbe appoggiato una mano sulla spalla, prima di parlarle.

    Stai tranquilla, non vi è nessuno in giro, altrimenti lo avrei già localizzato. E poi non permetterei a nessuno di torcerti nemmeno un capello.

    Dopo quelle parole, il ragazzo sperava di aver instillato nella sua, ormai, compagna il coraggio necessario per procedere senza ulteriori rallentamenti, così da andarsene da quel posto che, in tutta sincerità, incuteva un po' di timore anche ad un ninja, ormai esperto, come lui.
    Dopo qualche minuto, ecco che i due si ritrovarono dinanzi ad una abitazione decadente, quasi tetra nella sua locazione e aspetto. Fu Shinichi questa volta ad esitare non appena la vide, visto che anche quel dettaglio della casa sperduta non faceva altro che ricordargli quello che successe durante il suo primo incarico.

    Eccoci arrivati... è qui che le ho portato da mangiare e dove sono entrata, anche se allora c'era molta più luce e aveva un aspetto meno...inquietante, se possibile vorrei aspettare qui sotto il portico all'ingresso...

    Shinichi, immobile, ascoltò le parole della ragazza senza far alcun cenno né con il capo, né con la voce. Si limitò soltanto ad osservare la casa per qualche secondo, prima di arricciare le sopracciglia in uno sguardo che faceva trasparire il rancore che di colpo invase il suo cuore.

    No... stai indietro.

    Esclamò, discostando la ragazza con il braccio sinistro, e portandosi a circa cinque metri dalla casa. La mano destra, impugnante Aralia, si strinse con ancora più forza intorno all'elsa della lama, che si sarebbe illuminata di un rosso ancora più intenso del fioco bagliore che emanava fino a poco prima. Con un movimento deciso, Shinichi la avrebbe conficcata nel terreno davanti a lui, mantenendo il contatto con l'elsa. Dalla spada, seguendo gli ordini del nuovo padrone così come aveva fatto con il precedente, si sarebbero dipanate, scavando nel terreno in direzione della casa, delle possenti radici. Esse si sarebbero avvinghiate attorno le fondamenta della casa, per poi uscire dal terreno e stringere anche le pareti in un morsa così forte che di lì a poco, di quell'abitazione, non sarebbero rimaste se non delle travi di legno spezzate e poche altre macerie.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 600
    Stamina: 570-45= 525
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubba rifinita [+125], Coprifronte ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1, Combattente Armato LVL 1
    Azioni:
    - Uso di Aralia per la creazione di radici rampicanti con il fine di stritolare la casa
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    Vedendo una casa davanti a sé, chiunque avrebbe pensato ad entrare, a girarvi attorno, a passare da sopra, ma Shinichi no, lui non era uno come gli altri, mi sembrava di averlo detto già no? Ebbene con quell'inquietante magione davanti, il Kiriano aveva diverse possibilità come detto, ma alla fine mosso da l'intuito e da una grande cautela decise di risolvere il problema alla radice: Wendy Winka poteva trovarsi dentro quella casa? Perfetto nel dubbio meglio raderla al suolo completamente no? Così accadde, dopo essersi allontanato e aver scostato la giovane infatti impugnò la sua arma e conficcandola nel terreno vi fece spuntare una serie di liane che lentamente cominciarono a tirare giù la casa da sotto terra; Clara era lì a guardare quella scena con aria incredula, mentre le pareti esterne dell'abitazione cominciavano a riempirsi di crepe sempre più ampie e profonde, persino la ragazza comprendeva che chiunque si fosse trovato li dentro non avrebbe avuto scampo, sarebbe morto schiacciato da quei tentacoli e dai detriti della casa stessa, in quel momento Shinichi era concentrato al massimo e le dava le spalle, perciò non potè notare la lenta ma inquietante comparsa di un bieco sorriso sulle labbra della ragazza e un volto di chi si stava godendo quella scena molto più di quanto avrebbe dovuto...
    Shinchi non avrebbe trovato difficoltà con i suoi piani di ristrutturazione, in pochi secondi della casa non rimasero altro che brandelli di legno sparsi un po' ovunque non più grandi di un metro, del resto quelle stesse liane avevano in passato quasi fatto a pezzi una nave piena di persone in mezzo al mare, di certo per loro distruggere una casa fatiscente era un gioco da ragazzi; probabilmente a quel punto il ragazzo avrebbe voluto fare un sopralluogo dei detriti, vedere se fosse rimasto un cadavere o comunque qualche traccia della criminale, ma prima ancora ti poter estrarre l'arma da terra il ragazzo si sarebbe subito reso conto che qualcosa non andava: le sue braccia non gli rispondevano più, le sue gambe non si muovevano, per qualche motivo era completamente immobilizzato, che cosa stava succedendo? La risposta arrivò in pochi istanti, si palesò al ritmo di piccoli e leggeri passi che portarono Clara davanti al giovane Shinichi, che impotente cercava quasi certamente di unire i tasselli, poteva solamente osservare il volto di quella ragazza deformato da un ghigno colmo di soddisfazione e due occhi che per nulla si addicevano a quel faccino delicato:

    "Adesso mandano anche ragazzi così piccoli a fare i cacciatori di taglie? I villaggi stanno cadendo sempre più in basso vedo"

    Gli si avvicinò al volto, gli prese con due dita una guancia e gli diede un pizzicotto:

    "Cavolo sei così carino, mi dispiacerà tantissimo ucciderti..."

    La ragazza a quel punto si sarebbe fatta seria per un istante, prima di tirarsi di nuovo su in piedi e tornare a sorridere:

    "Allora, ti è piaciuta la mia recita? Lo ammetto mi ci sono dovuta impegnare, ma devo dire che sono stata abbastanza convincente non trovi? Cavolo il pezzo in cui mi hai comprata dall'oste, ti giuro mi sono dovuta davvero trattenere per non scoppiare a ridere..."

    Clara se ne uscì con una viva risata, sembrava contenta come una bambina, arrivò persino ad indicare il volto del giovane con aria di scherno:

    "Dai hai capito chi sono no? Ormai ti ho servito la risposta su un piatto d'argento e lo so che dovrei ucciderti subito se no prima o poi ti libererai e bla...bla...bla...ma sei stato talmente bravo che devo premiarti in qualche modo..."

    A quel punto la ragazza portò le mani sotto al collo, con le unghie cominciò lentamente a grattare verso l'alto e in qualche modo sembrò portare via la pelle stessa, Shinichi fu testimone di qualcosa che non aveva mai visto, Clara arrivò praticamente a strapparsi la sua faccia, levandosela quasi come fosse una specie di maschera, poi si levò un paio di lenti a contatto rivelando il volto di una ed una sola persona:

    "Eh già, voi ninja sensoriali cercate sempre fonti di chakra, ma nessuno pensa mai ad una semplice maschera in lattice...sai quanti ne ho fregati così?La vuoi sapere poi la cosa più bella di tutte?"

    La ormai nota Wendy Winka si accovaccio affianco al povero Shinichi e con la testa indicò i resti della decadente abitazione distrutta dal giovane ninja pochi attimi prima:

    "Indovina chi c'era dentro quella casa a spacciarsi per me...ti do un indizio, aveva i capelli biondi, il suo nome iniziava per C e finiva con lara...ci pensi..."

    Altre grasse risate, la ragazza si stava divertendo un modo mentre rivelava pezzo dopo pezzo il suo terribile piano:

    "...se fossi entrato dentro casa forse avresti potuto salvarla, invece tu l'hai direttamente uccisa pensando di farlo a me ahahha ottimo lavoro mister detective ahaaahha"

    Wendy rideva euforica come non aveva mai fatto, poche volte era riuscita a provare una scarica di adrenalina così forte come con quel ragazzo, ma in fondo dopo aver cercato di distruggerli l'autostima e un po' la psiche le sarebbe bastato poco per tornare ad annoiarsi:

    "Ok dai abbiamo riso, abbiamo scherzato...beh io ho riso ma mi sembra normale data la situazione...adesso è però arrivato il momento di salutarci...sai cosa farò adesso? Penso che ti ordinerò di tagliarti la gola con quella tua bella spada, vediamo quanto ci metti a morire dissanguato..."

    Alle orecchie di Shinichi sarebbe sembrato strano un discorso del genere, ma nell'esatto momento in cui la donna finì quella frase lui cominciò a sentire il braccio con cui teneva la spada tentare di muoversi verso il collo, lui non voleva farlo ma era come se qualcosa dentro la sua testa, qualcosa di estraneo, lo stesse obbligando, decisamente non una bella situazione, doveva trovare una soluzione in fretta o avrebbe fatto una brutta fine nelle mani di una fredda e meschina assassina.

    Bene siamo arrivati al sugo direi XD Mi sono permesso di essere autoconclusivo sulla prima tecnica che ti ha fatto sia per un discorso di riuscita+effetto sorpresa+WTF is going on(che si è più alta della tua al momento), ma anche per un discorso narrativo(non poteva non esserci un monologo da cattivo qui andiamo XD). La situazione mi sembra chiara, devi trovare un modo per liberarti da quella tecnica o si mette male per te, per qualsiasi tipo di domanda sono a disposizione, enjoy :rosa:
    Ps. Adesso puoi capire quanto mi stavo sentendo male mentre ti vedevo spendere e spandere per lei XD
     
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18 replies since 17/2/2018, 17:11   465 views
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