Rivincita

Per Stompo

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Acrobaticamente saltavo e scattavo per tutto il perimetro, roteando la spada ossea con maestria e pacatezza. Provavo affondi, fendenti e varie combinazioni, tutto mentre eseguivo slanci e rotazioni disperate. Il Wushu era un'arte in continua evoluzione, e l'imprevidibilità doveva essere l'arma principale. Non potevo permettermi di restare indietro, l'allenamento era fondamentale per continuare a sopravvivere nella carriera shinobi. La spiaggia di kiri era il mio posto preferito per quella attività. Il silenzio e la brezza marina mi accompagnavano in ogni movimento, accarezzandomi e rilassandomi nell'impresa.
    Il freddo dell'inverno non mi dava tregua, costringendomi a muovermi continuamente per non infreddolirmi. Il sole splendeva alto nel cielo, nel pieno della propria risolutezza, nonostante i raggi faticassero a penetrare tra la foschia della nebbia. Mezzogiorno era un'ora abbastanza calma in quel posto. Ero solo, o almeno lo sarei stato per i prossimi dieci minuti.
    Balzavo da uno scoglio all'altro con estrema precisione e accuratezza, roteando e volteggiando durante gli intermezzi a mezz'aria. Mi muovevo ancora e ancora, cercando di perfezionare ogni singolo movimento.
    Poi mi fermai all'improvviso. Un rumore anomalo venne percepito dai miei timpani e la mia attenzione fu totalmente catturata da quella distrazione.
    Scalai gli scogli per raggiungere l'altura più elevata del luogo, un punto che mi avrebbe permesso di osservare la fonte di quel suono.


    Yamashita..

    Sospirai, nel mezzo tra la curiosità e la preoccupazione. Non perché quel tizio mi avesse fatto qualcosa, anzi, ci eravamo lasciati in ottimi rapporti durante l'ultimo incontro. Ma le voci che giravano sul suo conto ultimamente non mi piacevano. E a quanto pareva era diventato uno shinobi di Kiri.

    Heilà. È da tempo che non ci vediamo. Sembra che siano successe tante cose in questo periodo.

    Aspettai una risposta, ma non gli permisi di dilungarsi più di tanto. Ormai fremevo per affrontarlo.

    Prima di passare ai racconti.. L'ultima volta non si è stabilito un vincitore. Sta in guardia!
     
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    Takeshi

    Fredda mattina invernale, nonostante i vestiti pesanti e la sciarpa che mi ero comprato non riuscivo a sentirmi del tutto al caldo, era incredibile come nonostante fossi a Kiri da diversi mesi non ero ancora riuscito ad abituarmi al suo clima, sempre più freddo ed umido di quello di Konoha, non che mi dispiacesse in linea di massima, ma troppo estremo era senz'altro esagerato. Camminando per le vie del villaggio senza un apparente meta, decisi ben presto di dedicare quella grigia giornata all'allenamento, forse utilizzando le mie tecniche di fuoco e allenando un po' il mio fisico sarei riuscito a scaldarmi un poco, così mi diressi senza indugio al mio posto preferito in assoluto, la spiaggia. Non saprei dire perché fosse proprio quella l'aria in cui preferivo addestrarmi, forse perché era un posto solitario, calmo e a stretto contatto con la natura, un luogo dopo poter dare sfogo alle mie tecniche più potenti senza rischiare di fare del male a qualcuno, cosa che nell'ultimo periodo mi aveva creato non pochi problemi; il posto che avevo in mente era inoltre speciale sotto un altro punto di vista, personale, essendo stato il teatro che mi aveva visto apprendere la Dislocazione Istantanea e doveva avevo creato il Rasenbomb, un silenzioso spettatore dinanzi ai miei sacrifici, ai miei successi, ma anche ai miei fallimenti, come quella volta che arrivai quasi ad uccidere quel povero Genin di Kiri, cavolo quante cose erano successe in piccolo lembo di sabbia. Uscii dal villaggio con passo lento e misurato, le mani strette attorno giubbotto che portavo chiuso fin sopra il collo, non avevo fretta di arrivare, stando per conto mio non avevo bisogno di correre dietro a nessuno, passai i quindici minuti di tragitto ammirando il cambio di paesaggio, dalla grigia città all'impetuoso mare azzurro, si poteva dire tutto a Kiri ma non che nascondesse dei bellissimi panorami. A pochi metri dalla spiaggia cominciai a sentire con mio sensibile udito dei rumori e dei suoni inusuali, non adatti ad una spiaggia deserta, difatti non mi stupii quando arrivato a destinazione vidi la sagoma di un ragazzo allenarsi a suo volta in quel luogo ameno; inizialmente ignoravo la sua identità, ma passo dopo passo mi resi conto sempre più di quanto in realtà familiare fosse quel ninja:

    "Yamashita.."

    La sua voce e il suo volto furono la conferma finale di cui avevo bisogno, d'istinto sorrisi al mio ritrovato amico e lo salutai con un gesto con la mano destra:

    "Ciao Takeshi! Come stai? Come te la passi? È da un po' che non ci si vede!"

    Ero genuinamente felice di rivederlo, mi era dispiaciuto profondamente non averlo potuto incrociare prima dalla mia venuta a Kiri, evidentemente doveva essere stato parecchio impegnato nelle sue missioni:

    "Heilà. È da tempo che non ci vediamo. Sembra che siano successe tante cose in questo periodo."

    Disse soffermando il suo sguardo sul mio coprifronte, di certo si era reso conto del cambiamento, chissà se fosse a conoscenza di tutta la storia, cosa comunque alquanto improbabile:

    "Lo puoi ben dire amico mio, lo puoi ben dire...anche tu comunque ne avrai passate tante, se hai un attimo ne possiamo parlare"

    La mia domanda implicita arrivo a destinazione, ma non trovò terreno fertile dove attecchire, non perché il mio interlocutore non fosse interessato, ma perché era evidente che in quel momento i pensieri di Takeshi erano da tutt'altra parte:

    "Prima di passare ai racconti.. L'ultima volta non si è stabilito un vincitore. Sta in guardia!"

    Gli sorrisi, anch'io avevo una discreta voglia di affrontarlo, il nostro ultimo combattimento in fondo era finito in un pareggio, dopo che entrambi avevamo dato il massimo, perciò un altro scontro era quasi d'obbligo:

    "Va bene come vuoi, ho l'impressione che sarà uno scontro assai interessante"

    Mi levai delicatamente il giaccone e la sciarpa pesante, posandoli su di una roccia vicina, poi mi in posizione di combattimento, pronto ad accogliere l'offensiva del mio avversario.

     
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    Arbitro io! Se non vi siete messi d'accordo prima, attacco a Yamashita!
     
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    Il suo tono amichevole e cordiale era sempre lo stesso, quello del primo giorno in cui lo incontrai. Il sorriso stampato sul suo volto come una sorta di paralisi infinita. Poteva sembrare uno stupido, un ragazzino ingenuo da poter bullizzare in qualsiasi momento, ma non era così. Tante volte l'apparenza ingannava, e questo era uno di quei casi cruciali che lo dimostravano.
    Yamashita nascondeva un potenziale combattivo molto alto, un potenziale che però non era in grado di controllare. Aveva causato molti casini e ciò fu il motivo per cui pensai alla difesa prima dell'attacco. Concentrai il chakra dentro il corpo, modellandolo e trasferendolo in tutte le ossa presenti, cercando a sua volta di farle schermare a mo di armatura in tutto il fisico. Molto probabilmente avremmo esagerato, come l'ultima volta. E stavolta non c'era bisogno di convenevoli. Era inutile testare il campo o la situazione. L'avversario lo conoscevo già abbastanza bene. Indi da sopra lo scoglio cominciai a concentrare una grossa quantità di chakra all'interno dei polmoni. L'obiettivo era quello di espellere dalla bocca una fitta cortina fumogena, con l'intento di coprire tutto il campo da battaglia e nascondermi alla vista di Yamashita.
    Ma io non mi sarei mosso dalla mia posizione, anzi, avrei composto quell'unico sigillo per l'attivazione del chakra. Il sigillo della tigre, nella speranza di creare ben due cloni di fumo al di sotto dello scoglio ove mi trovavo. Non erano due copie fumose normali, e il nemico se ne sarebbe reso conto non appena li avrebbe colpite.
    Inoltre la cortina non avrebbe permesso il rintracciamento tramite gli odori e ciò avrebbe avvantaggiato il mio udito.

    Scesi nell'umida e fredda sabbia, proprio accanto le copie fumose. L'attacco stava per partire; Infatti afferrai per le mani uno dei miei due sottoposti e cominciai a rotearlo su me stesso a velocità elevate. Al momento più opportuno lo lasciai, lanciandolo come un proiettile verso Yamashita.
    Durante il volo il clone avrebbe estratto la spada ossea dal suo fodero, puntandola verso lo stomaco del suo obiettivo. Nel frattempo io e l'altro gemello avremmo cominciato a correre su ambedue i lati, attaccando il Kazamura da destra e sinistra, ognuno con la propria spada ossea. Un fendente alla coscia destra e un altro sul braccio sinistro. Infine avrei rinfoderato l'arma e avrei cercato di inseguirlo e successivamente immobilizzarlo con una presa al collo, mettendo pressione sulla giugulare per farlo svenire e aggiudicarmi la vittoria.

    Azioni Eseguite:

    - Attivazione Armatura ossea
    - Cortina Fumogena
    - Multipla Moltiplicazione di Fumo (2 Copie)
    - Lancio della copia con spada Ossea
    - Attacco con spada ossea della copia #2 sulla coscia dx
    - Attacco con spada ossea sul braccio sx
    - Presa con strangolamento

    Resistenza: 500-1-1-1= 497
    Chakra: 500-80-10-15-15= 380
     
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    Takeshi...
    Cavolo avevo ancora vivo nella mente il ricordo della nostra ultima battaglia, era stata una delle prime volte che avevo dato fondo a tutte le mie energie senza risparmiarmi, che avevo dato il tutto per tutto e non era bastato, alla fine lui era riuscito, con il suo ultimo attacco, a mandarmi al tappeto, dimostrandomi quanto ancora avessi da imparare; poi c'era stata l'infermeria che avevamo fatto insieme, il successivo incontro e la lunga chiacchierata, senza rendermene conto ero arrivato a considerarlo sia un rivale che un amico, qualcuno che in quel momento assai difficile della mia vita valeva più di un tesoro. Ora eravamo di nuovo lì, il caso ci aveva fatto incontrare di nuovo dopo diversi mesi per riprendere quello scontro che non aveva decretato nessun vincitore, dentro di me sentivo che era qualcosa che anelavo, morivo dalla voglia di poter mettere a frutto tutto quello che avevo imparato ed appreso, tutti i mesi passati ad allenarmi, a perfezionarmi ed adesso avrei finalmente potuto metterli in pratica. I primi secondi li passammo a squadrarci l'un l'altro, la tensione nell'aria era palpabile, spezzata solo a tratti dal ritmico rumore delle onde; dopo un tempo che parve infinito avrei visto Takeshi cominciare ad espellere un fumo nero dalla bocca, che avrebbe senza troppi convenevoli cominciato a circondare il nostro campo di battaglia, rendendo il contatto visivo impossibile. Sarei rimasto colpito da tale risoluzione, ma non mi sarei stupito più tanto, quello sarebbe stato probabilmente solo la prima delle nuove tecniche che aveva imparato dall'ultima volta che lo avevo affrontato; da quel momento in poi in ogni caso avrei fatto principalmente riferimento al mio fine udito per cercare di individuare i suoi spostamenti, nello specifico avrei probabilmente una serie di rumori non ben identificati, seguiti dal rumore dei suoi passi sulla sabbia che provenendo dalla mia sinistra avrebbero cominciato a diventare sempre più forti, dandomi degli indizi sulla sua linea di attacco: ricordavo bene la sua propensione agli attacchi fisici corpo a corpo, così come le ferite che era in grado di infliggere, così non appena l'avrei sentito arrivare vicino a me, nell'intento di provare chissà quale tipo di attacco, avrei cominciato a concentrare il più rapidamente possibile il chakra nei miei polmoni, tentando di affilarlo, di renderlo malleabile e leggero per poi provare a rilasciarlo, cercando di eseguire con la mano destra l'unico sigillo di cui avrei avuto bisogno per tentare di trasformare tutta quell'energia accumulata in una tagliente Lama del Vuoto diretta all'altezza del suo petto con l'intento di respingerlo e di vanificare la sua prima offensiva. In ogni caso, sia che la mia difesa fosse andata in porto o meno, avrei dovuto fronteggiare comunque un altro attacco del mio avversario e nuovamente avrei cercato di replicare la mia difesa tentando di eseguire un'altra volta la tecnica della Lama del Vuoto sempre all'altezza del petto di Takeshi, per provare a creare un spaziatura tale da rendermi più facile poi un successiva offesa. Lo scontro, come previsto, era cominciato senza esclusione di colpi, come sarebbe finito però? Non ci restava altro che aspettare per scoprirlo.


    Scheda
    Resistenza:300
    Stamina:600-30-30=540

    Azioni:
    -Lama del Vuoto x2

    Note:
    Non mi sono difeso dagli attacchi né ho scritto riguardo ai cloni di Fumo perché non dovrei poterli né vedere né sentire essendo incorporei.
     
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    Responso nr. #1


    Attacco Takeshi:

    Attivazione Armatura Ossea: [Riesce a prescindere]
    Cortina Fumogena: [Riesce a prescindere]
    Multipla Moltiplicazione di Fumo: [Riesce a prescindere] MA Crea solo una copia
    Lancio della copia con spada ossea: [Riesce a prescindere]
    Attacco con spada ossea del clone sulla coscia: 120+105+19= 244 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    Attacco con spada ossea sul braccio: 120+105+5= 230 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    Presa con strangolamento: 120+105+3= 228 [Fallisce per decisione arbitrale.]



    Difesa Yamashita:
    Lama del vuoto #1: 160+150+2= 312 [Riesce per superiorità combattiva]
    Lama del vuoto #2: 160+150+10= 320 [Riesce per superiorità combattiva]



    Danni:
    Takeshi Morachi: 96-[18]=78
    Yamashita Kazuma: //


    Narrazione Turno:
    Inizia senza indugi lo scontro tra i due Kiriani, da una parte Yamashita Kazuma, a momenti sulla bocca di tutti i politici dell'intero Paese dell'Acqua, dall'altra Takeshi Morachi, Chuunin di grande esperienza e versatilità, oltre che dalle grandi abilità fisiche. Parte subito il Kaguya che, con l'utilizzo di un Jutsu del suo repertorio, crea una cortina di fumo e una copia di fumo identica a se stesso. Sceso sulla sabbia pregna di freddo, lanciò il proprio clone verso Yamashita roteando su se stesso. Il clone, tuttavia, venne squarciato dalla prima Lama del Vuoto da parte dell'"Uchiha", dividendo il corpo in due figure di fumo denso. Queste, tuttavia, si ricomposero in altre due copie perfettamente identiche a Takeshi che, nel mentre, si è avvicinato a rapida velocità al corpo del rosso. Un fendente al braccio sinistro avrebbe raggiunto le carni del Kazuma, se non fosse stata per la sua abilità nel Ninjutsu. Anche con l'armatura Ossea attiva Takeshi venne sbalzato di qualche metro in lontananza, finendo adagiato con il sedere sul bagnasciuga. I due ora si osservano, si scrutano. Il primo round è andato in favore di Yamashita, ma come si evolverà la situazione?


    Situazione Finale:
    Yamashita illeso, cortina fumogena ancora in campo ma inefficace grazie all'udito fenomenale di Yamashita. Takeshi a dieci metri esatti da Yamashita. Attacco a quest'ultimo.


    Commenti Arbitro:

    Siate un pelo più specifici nello spiegare le distanze, per favore. Vi reputo "esperti" nel giocare, quindi penso che possiate essere un minimo più attenti. Per il resto, Akito, hai 50 in CC quindi riesci a creare solo una copia. In più ti ho fatto fallire la presa perché ti ha sbalzato via di 10 metri. Per il resto niente da dire, posto qua sotto gli spoiler con gli screen dei dadi.

    Dadi Akito:
    [IMG][/IMG]

    Dadi Stompo (Ho perso il primo screen, perdonami :sigh:):


    Per altre cose MP!
     
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    Respiri forti e ritmici, passi pesanti sulla sabbia, onde che si infrangeva sugli scogli, le mie orecchie percepiva questi ed altri piccoli suoni che descrivevano con dovizia di particolari uno scontro che entrava sempre di più nel vivo. Era stato senza dubbio Takeshi a rompere il ghiaccio, mi aveva dimostrato fin dall'inizio di non essere più il ragazzo con cui avevo combattuto, era evidente che la sue abilità e le sue strategie erano notevolmente migliorate, in passato si era limitato a venirmi incontro con ferocia, ora cercava un modo per cogliermi di sorpresa, davvero davvero incredibile, vederlo così determinato era come un'iniezione di adrenalina per me, una spinta a dare il massimo, un'energia in grado di spazzare via la paura e l'incertezza, lasciando spazio solo alla determinazione. La sua mossa più ovvia fu quella di sparire, creando quella coltre di fumo mi limitava di certo la vista, al tempo non gli doveva essere piaciuto finire abbrustolito, ma il mio udito sensibile mi consentiva di orientarmi anche lì in mezzo, oltre che darmi dei fortissimi indizi sulla sua posizione e fu proprio grazie a loro che riuscii a respingere entrambe le volte il mio avversario, sentendo probabilmente con l'ultima mossa un sonoro impatto con la superficie sabbiosa che avrei attribuito al mio avversario. Arrivato a quel punto avrei tanto voluto tirare un sospiro di sollievo, ma sapevo che sarebbe stato prematuro, quello in fondo era solo il primo round, se non mi fossi sbrigato a replicare sfruttando quella pausa nei suoi attacchi avrei prima o poi rischiato di venir colpito; cominciai quindi a cercare di buttare giù nella mia mente una rapida strategia per poter colpire il mio avversario, volevo colpirlo ma senza fargli troppo male, era solo un allenamento in fondo. Decisi quindi che per quell'occasione avrei rispolverato una forte ma non troppo tecnica che mi aveva accompagnato fin dai miei primi mesi da Genin, una tecnica tra l'altro che avevo utilizzato nel nostro precedente scontro, ma prima avrei fatto un piccolo accorgimento tattico: avrei tirato fuori dal mio borsello due kunai con sigillo e avrei cercato di lanciarli uno ad una decina di metri alla mia sinistra con una mano, l'altro invece avrei provato a mandarlo contro il mio avversario provando a mirare nel punto in cui l'avrei sentito cadere sulla spiaggia con l'altra, certo era assai improbabile che sarei riuscito a prenderlo, ma in realtà nemmeno mi importava, il mio obiettivo principe era quello di posizionare dei sigilli sul campo di battaglia al fine di poter prenderlo di sorpresa nelle successive fasi del combattimento. A quel punto, fatta eventualmente quella mossa, avrei cominciato a concentrare il chakra nei miei polmoni, l'avrei fatto diventare caldo, scoppiettante, quasi incontrollabile e quando mi sarei sentito pronto avrei cercato di rilasciarlo tutto insieme provando a lanciare, tentando di eseguire l'unico sigillo necessario di cui avevo bisogno con la mia mano destra, una gigantesca Palla di fuoco Suprema diretta all'ipotetico punto in cui avrei pensato, cercando sempre di ascoltare i movimenti del mio avversario, di trovare il Chunin di Kiri, ovviamente tentando di mirare sempre al suo petto. Mi sarei fermato lì? Ero finito più volte in quella situazione, quando la foga della battaglia ti pervadeva era sempre difficile fermarsi e non andare oltre, la sentivo fremere dentro di me e chiedermi di usare tutto, di lanciargli contro le mie tecniche più forti, ma sapevo benissimo come era andata a finire, era stata proprio quella smania a farmi finire nella situazione in cui mi trovavo ora, perciò, malgrado tutto, ricacciai quel sensazione che mi gridava, mi urlava di fare fuoco e fiamme in un angolo remoto della mia testa e optai per una soluzione meno devastante: da quando avevo scoperto di sapere manipolare anche l'elemento della terra mi ero allentato più volte per apprendere un piccolo nucleo di tecniche che fin dai primi studi mi avevano attratto, quale momento migliore per metterle in pratica se non quell'incontro? Avrei quindi cominciato a concentrare il mio chakra, ponendo l'attenzione sulla terra che avrei trovato nei miei paraggi vicino all'inizio della spiaggia e quando mi sarei sentito pronto avrei tentato, provando ad eseguire il sigillo del Cavallo con la mia mano destra, di modellare quella terra inanimato dando vita ad uno stupendo drago di terra che avrei mandato contro il petto del mio avversario o dovunque sarei riuscito ad avvertire la sua presenza ed i suoi spostamenti. Chissà cosa avrebbe pensato Takeshi di quell'offensiva, se non fosse stato per la coltre di fumo sarei riuscito a vedere un'ombra di stupore sul suo volto?

    Scheda
    Azioni:
    -Lancio kunai con sigillo sulla spiaggia
    -Lancio kuani con sigillo a Takeshi
    -Palla di fuoco suprema
    -Drago di terra

    Resistenza:300-2=298
    Stamina:540-13-13=514

    Tranquillo Rox per me puoi anche non mettere lo screen dei dadi mi fido XD
     
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    Venni sbalzato via da un getto d'aria pressurizzata. Avevo già subito quella tecnica Fuuton ma non sapevo che anche Yamashita sapesse padroneggiarla. Anche lui come me aveva imparato nuovi jutsu e nuove strategie, ma la sua velocità d'azione mi stupì non poco. Non pensavo fosse in grado di evitare tutti i miei attacchi dentro una coltre di fumo così densa. Sicuramente non era uno sprovveduto, ma non lo ero neanch'io, infatti non mi ci volle molto per capire che anche lui come me riusciva a combattere perfettamente senza l'ausilio della vista. Bisognava solo capire quale degli altri quattro sensi avesse maggiormente sviluppato, così da formulare una nuova strategia per colpirlo nel punto debole.

    Il mio petto era leggermente graffiato, facendo comparire una lunga striscia rossa nello stesso. Il sanguinamento non era avanzato, di fatto non perdevo sangue, ma il bruciore era presente. Anche il vento poteva essere letale come il fuoco se necessario. Se c'era una cosa che avevo imparato durante la mia carriera ninja fino a quel momento, era che ogni elemento della natura poteva essere usato per combattere. Il mio fulmine insieme al fuoco e al vento di Yamashita ne erano la prova.
    Mi alzai da terra, tornando in posizione eretta. Mi asciugai la bocca strisciandomi il braccio sulla stessa, non mancava molto, Kazamura mi avrebbe attaccato a breve. Il sibilo di un arma metallica che tagliava il vento mi inondò i timpani. Stranamente non era verso di me, ma da tutt'altra parte. La sua corsa ebbe fine quando il tonfo della sabbia gli diede il capolinea. Poi un secondo sibilo, un secondo lancio. Stavolta la direzione combaciava con la mia, non capivo cosa stesse progettando l'avversario, ma se c'era una cosa che avevo imparato contro di lui era che quando veniva il suo turno, starci vicino era un pericolo. Infatti tentai immediatamente di allontanarmi dall'attuale posizione, cercando di evitare l'arma con un balzo all'indietro, cercando di farla passare sotto di me durante l'atto a mezz'aria. Nel frattempo, col balzo avrei cercato di compiere quanti più metri possibili per non permettere ad eventuali jutsu di raggiungermi. Venti metri dovevano essere più che necessari.

    Ricordavo bene al ponte Naruto la portata dei jutsu di Yamashita, mi aveva bombardato con quattro palle di fuoco, mi straniva il fatto che ancora non avesse sfoderato quella carta. Intanto le copie mi avrebbero seguito, mantenendosi però a dieci metri dalla mia posizione, una a destra e l'altra a sinistra, come avanguardia.
    Azioni Eseguite:

    - Balzo all'indietro di 20 m
    - Mantenimento dell'Armatura inutile

    Resistenza: 497-1= 496
    Chakra: 395-50= 345

    Il mio pg sfrutta la conoscenza di Yamashita e del raggio dei suoi jutsu, appurata in questo allenamento
     
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    Responso nr. #2


    Attacco Yamashita:
    Lancio Kunai #1: 60+60+6=120 [Riesce a prescindere]
    Lancio Kunai #2: 60+60+14=134 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    Palla di Fuoco Suprema: 160+150+3=313 [Riesce ma non colpisce il bersaglio]
    Drago di Terra: 160+150+5=315 [Riesce per mancata difesa]



    Difesa Takeshi:
    Balzo all'indietro: 120+105+11=236 [Riesce per superiorità combattiva]
    Mantenimento Armatura Ossea: [Riesce a prescindere]


    Danni:

    Yamashita: //
    Takeshi: 48+10+17= 75 - 18 (Armatura Ossea) = 57

    Narrazione Turno:
    E le danze, dopotutto, continuarono. Questa volta è il rosso di Konoha Kiri con in pugno la propria offensiva. Sfoderato dal taschino un Kunai, il lancio alla propria sinistra iniziò a diramare il fumo, andando a conficcarsi esattamente nella sabbia biancastra a dieci metri dalla sua posizione. In men che non si dica, un altro Kunai venne sferrato in avanti, cercando di predire i movimenti del Kaguya che, tuttavia, riesce magistralmente ad evitare l'arma apparentemente innocua con un balzo che lo vede protagonista nel coprire una distanza da far rabbrividire, una ventina di metri in tutto. E così si ritrovò sulla scogliera, con il mare alle spalle. Uno scenario da far rabbrividire. La palla di fuoco di Yamashita andò a colpire il vuoto, tuttavia v'era una cosa che Takeshi non aveva considerato: il Drago di Terra, che seguì le direttive del rosso. Questo si mosse nell'etere, convogliato grazie alla manipolazione del Chakra, fino ad assumere le sembianze proprio di un drago. Esso andò ad impattare sul corpo di Takeshi, che tuttavia rimase esattamente in piedi, assorbendo l'intero colpo. Dei graffi, non troppo nitidi, apparvero sulla sua pelle. Siamo alla fase calda dello scontro, so, stay tuned! Attacco a Takeshi!


    Situazione Finale:
    Kunai #1 di Yamashita a 10 metri da lui, sulla sinistra. Secondo Kunai conficcato nella sabbia, a dieci metri di fronte a Yamashita e 10 di fronte a Takeshi, quasi esattamente a metà. Distanza tra i due di venti metri, ricordo che Yamashita ha la spiaggia alle spalle e Takeshi il mare. Attacco a Takeshi.


    Commenti Arbitro:

    Stompo, niente da dire.

    Akito, invece, ti rispondo direttamente qua piuttosto che su altre piattaforme: non mi aspettavo questo metagame da parte tua. Ok, ci sta il fatto che conosci gli attacchi di Stompo e via dicendo, però non l'hai minimamente ruolato!

    CITAZIONE
    Ricordavo bene al ponte Naruto la portata dei jutsu di Yamashita, mi aveva bombardato con quattro palle di fuoco, mi straniva il fatto che ancora non avesse sfoderato quella carta.

    Rileggiti il post di Stompo, sinceramente a me sembra tanto metagame. Ne ho discusso anche con gli altri e hanno confermato la mia teoria. Ah, per il Drago di Terra, t'è a andata abbastanza male perché, nonostante il raggio sia di 15 metri, questo ti segue perché Yamashita ha sentito dove sei atterrato grazie all'udito fenomenale, dunque, per descrizione ed effetto della tecnica, l'ho fatta riuscire nonostante la distanza tra voi due. Questo ti costerà un malus sull'exp finale, cerca di fare più attenzione! :rosa:

    Screen dadi qui sotto:

    Stompo
    Dadi Jutsu

    Dadi Danno


    Akito
    Dadi difesa
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Il drago di terra si sgretolò sul mio corpo, graffiandomi e provocandomi dolore all'addome per via dell'impatto. Non avevo mai visto quel genere di tecnica. L'enorme creatura sbucò fuori dalla coltre di fumo densa e si schiantò sul mio corpo senza pensarci due volte. Non ebbi il tempo di scansarlo per via dell'effetto sorpresa. Pensavo che la distanza colmata dei venti metri fosse abbastanza per evitare i suoi jutsu, ma evidentemente mi sbagliavo. La grossa ondata di fuoco si dissolse a dieci metri di distanza dalle nostre posizioni, proprio al centro. Quella ero riuscito ad evitarla, al contrario di quel drago. La cosa che mi fece più stupore fu il fatto che la creatura non era composta né di fuoco né di vento, bensì da terra solida. Che Yamashita possedesse tre proprietà elementali mi sembrava alquanto strano poiché solo ad alti livelli di concentrazione del chakra si riusciva a sbloccare il terzo elemento, e se il mio avversario era a quel livello, probabilmente l'esito dello scontro lo avrei potuto ipotizzare facilmente.

    Sopra la scogliera osservavo il campo di battaglia. La coltre di fumo grigiastra copriva tutto, lasciandomi ispezionare la posizione dell'avversario forzatamente tramite l'udito. Chiusi gli occhi, cercando di concentrare mente e timpani per individuare l'avversario. Il vento mi smuoveva i capelli e le vesti, lasciando che la brezza del mare mi attraversasse il corpo.
    Una volta individuato il nemico aprii gli occhi. Ero pronto. Sfoderai la spada ossea dal manico e come un fulmine scattai, cercando di avvicinarmi a Yamashita per cominciare a corrergli intorno a velocità esasperate. Concentrando e impastando il chakra cercai anche di creare due copie illusorie durante la corsa, per mettere in atto quella che doveva essere la danza della luna crescente. Le copie unite all'alta velocità con cui cercai di correre avrebbero cercato di aumentare l'imprevidibilità della mia prossima azione poiché l'avversario non avrebbe potuto prevedere da quale angolo avrei cominciato l'offensiva. All'improvviso durante l'atto avrei lanciato la spada ossea a due metri da Yamashita nella sabbia, precisamente alla sua destra. Poi avrei balzato su di essa come un felino e successivamente avrei balzato nuovamente, sfruttando la spada come trampolo per un attacco a sorpresa. Mi sarei volteggiato in aria acrobaticamente, cercando di far più confusione per non far capire fino all'ultimo come e dove avrei attaccato il nemico. Infatti, dopo i volteggi e le piroette a mezz'aria avrei tentato di sferrare un potente calcio alla base del collo del Kazamura. Il colpo sarebbe partito dalla gamba destra, quella maestra. Dopodiché tentai nuovamente di afferrarlo alle spalle. Avrei cercato di effettuare una presa a ghigliottina nel suo collo idealmente indebolito. Poi avrei tentato di far pressione e leva con l'avambraccio per fargli mancare l'aria fino a farlo svenire. Ero concentrato e determinato nell'impresa, convinto di fregare il mio avversario con quella che era la mia migliore combo.

    Azioni Eseguite:

    - Mantenimento Armatura
    - Danza della Luna crescente
    - Chiaro di Luna
    - Presa al collo
    - Pressione sulla presa

    Resistenza: 496-57-35-35-1-1= 367
    Chakra: 345-50-5= 290
     
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    Nebbia, solo ed unicamente quella dannata nebbia, il campo di battaglia era intriso di quello strano fumo che Takeshi aveva in qualche modo generato, che non permetteva un diretto contatto visivo, in qualche modo doveva far parte del suo piano, della sua strategia di attacco, che lui riuscisse in qualche modo a "vedermi" attraverso quel fastidioso muro visivo? Io grazie all'udito potevo ugualmente orientarmi, ma lui come faceva? Presi questo interrogativo e lo riposi in un mio cassetto mentale, purtroppo in quel momento non avevo né il tempo né soprattutto il modo di chiedere al mio avversario una cosa del genere, di certo aveva cose più importante da fare che spiegarmi le sue tecniche d'attacco, poco male, probabilmente finché non sarebbe venuto a conoscenza del mio vantaggio rispetto a quel fumo sarei stato apposto. Il problema però era che anche il mio super udito non poteva fare tutto, si mi stava dando in quel combattimento un aiuto fondamentale, ma purtroppo non mi poteva fare capire del tutto se i miei attacchi avessero colpito il mio avversario o meno, infatti sia dopo aver lanciato a Takeshi la mia Palla di Fuoco ed il mio Drago di Terra, potei solo sperare di aver colpito, non avvertendo nessun tonfo o altri rumori caratteristici, oddio ma se lo avessi già messo ko e non me ne fossi accorto? Questa stupida domanda mi fece seriamente dubitare della mia sanità mentale, davvero potevo credere che un ninja come lui si sarebbe fatto sconfiggere da due tecniche di quel livello? Non ci sarebbe voluto molto infatti per smontare la mia teoria, dopo pochi secondi dal termine della mia offensiva infatti avrei cominciato a sentire nuovamente una serie di passi sulla sabbia veloci ed incalzanti, probabilmente il mio avversario avrebbe avuto in mente un qualche altro tipo di attacco, non mi sarei dovuto far trovare impreparato: avrei cercato quindi di concentrare i miei sensi su quello che mi sarebbe successo attorno, quel ritmo forsennato di passi vicini, sempre più vicini che spezzati solo dal ritmico rumore delle onde del mare avrebbero poi anticipato una specie di sibilo nell'aria, forse un kunai, un shuriken, non potevo esserne certo, in ogni caso mi sarei probabilmente accorto, ascoltando con attenzione quel suono, che quell'oggetto non sarebbe stato diretto a me, ma alle mie immediate vicinanze, cosa che mi avrebbe comunque messo un po' in allarme, che cosa aveva in mente Takeshi? Me ne sarei presto accorto, infatti avrei avvertito quei numerosi passi interrompersi per un istante, terminando probabilmente con dei rumori vicino al punto dove sarebbe finito ciò che avrei sentito sibilare poco prima e in quel momento, data la breve distanza, sarei forse riuscito a vedere il mio avversario, ma se così non fosse stato avrei probabilmente percepito i suoi movimenti tramite il mio fine udito e avrei potuto forse comprendere l'arrivo di un attacco da quella posizione a destra, perciò per evitare di essere colpito avrei provato, concentrando la mia attenzione e soprattutto il mio chakra, ad utilizzare la tecnica della Dislocazione cercando di trasferirmi al kunai che avevo precedentemente lanciato alla mia sinistra sulla spiaggia. Se tutto fosse andato secondo i piani avrei evitato la sua probabile prima offensiva, ma di certo un guerriero come Takeshi non si sarebbe fermato lì, infatti se, ascoltando sempre i suoi movimenti sulla sabbia, avessi percepito un'altra eventuale carica nei miei riguardi avrei cominciato a concentrare il chakra nei miei polmoni per replicare la tecnica che nel precedente scambio mi aveva protetto, la Lama del vuoto, infatti dando fondo al mio chakra avrei cercato di renderlo volatile e tagliente, come solo il vento sapeva essere e al momento giusto, quando mi sarei sentito pronto, avrei eseguito l'unico sigillo necessario con la mia mano destra per provare a rilasciare quel chakra modellato sotto forma di una potente lama di vento orizzontale diretta a punto in cui avrei identificato il mio avversario, al suo petto per la precisione, in modo da allontanarlo e difendermi dalla sua eventuale offensiva. In quei momenti in cui la strategia prevaleva sull'emotività c'era una cosa che avevo cominciato a notare, qualcosa che inizialmente non avevo calcolato ma che ora era diventata lampante e questa era proprio la calma mentale che riuscivo a dimostrare in situazioni del genere, la mia mente riusciva in qualche modo ad astrarsi, a mettere da parte sentimenti, paure, dubbi e concentrare tutto lo sforzo sul trovare il miglior modo per non morire, chissà forse ero davvero l'unico a porsi quesiti del genere? Forse per un ninja era qualcosa di scontato? Una delle tante domande a cui il mio interiore non avrebbe mai potuto rispondere, pazienza, prima o poi una risposta me la sarei data da solo.

    Scheda
    Resistenza:298
    Stamina:514-65-30=419

    Azioni:
    -Dislocazione al kunai con sigillo alla mia sinistra
    -Lama del vuoto
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Responso nr. 3#


    Attacco Takeshi:
    Mantenimento armatura [Riesce a prescindere]
    Danza della luna crescente [105+120+14+2+3=244, [fallisce per inferiorità combattiva]
    Chiaro di luna [105+120+16+20+3=264, [fallisce per inferiorità combattiva]
    Presa al collo [105+120+20+3=248, [fallisce per inferiorità combattiva]
    Pressione sulla presa [105+120+12+3=240, [fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa Yamashita:
    Dislocazione [160+150+14+25=349, riesce per superiorità combattiva]
    Lama del vuoto [160+150+13+19=342, [riesce per superiorità combattiva]

    Danni:
    Takeshi Morachi: 90-18=72
    Yamashita Kazuma: //

    Narrazione Turno:
    Continua lo scontro tra i due Kiriani in mezzo a quella fitta nebbia, dove i sensi di entrambi sono amplificati per permettere di localizzare il proprio avversario. Takeshi, abile utilizzatore nel Taijutsu, localizza con il proprio udito la posizione di Yamashita e parte all'attacco danzando tra il fumo che pian piano si stava diramando. Tuttavia ecco intervenire la velocità del rosso che, con la propria maestria nell'utilizzo del Ninjutsu, si disloca a dieci metri di distanza da Takeshi che non può far altro che mangiare la sabbia. Tuttavia prova a rifarsi e riparte all'attacco, cercando una presa al collo di Yamashita che, ahimè, riesce a respingere l'offensiva nuovamente con un Jutsu Fuuton perfettamente eseguito, che sbalza addirittura Takeshi nella posizione in cui aveva scattato, vanificando così il tentativo d'attacco. Chi la spunterà?


    Situazione Finale:
    Takeshi a dieci metri da Yamashita, a terra. Attacco a Yamashita.


    Commenti Arbitro:

    Dopo edito con la narrazione e metto gli screen dei dadi, continuate intanto.


    Edited by røxasv² - 14/1/2018, 17:50
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Per l'ennesima volta Yamashita era sfuggito ai miei attacchi. Fui giocato nuovamente nonostante fossi convinto di metterlo alle strette con la mia miglior combinazione.
    Il mio calcio aveva quasi sfiorato il suo viso quando improvvisamente l'avversario sparì. Le mie orecchie non lo captarono per un secondo, per poi tornare a localizzarlo a dieci metri di distanza. Era sparito come per magia e riapparso in un punto completamente diverso. Non riuscivo a capacitarmi di come fosse possibile una cosa del genere visto che comunque non era una sostituzione poiché nessun oggetto era stato lasciato al suo posto, il nulla totale. Una sorta di teletrasporto o qualcosa del genere. Non mi arresi in ogni caso e scattando come un disperato cercai di afferrarlo nuovamente con una presa, ma nulla, il suo fuuton mi respinse più facilmente del previsto.
    La cortina si dissolse e io riuscii a guardarlo dai suoi dieci metri di distanza. Era in piedi, illeso e senza nemmeno un graffio, mentre io mi ritrovavo col culo per terra sulla sabbia umida. Il dolore in quei momenti non lo sentivo neanche, ciò che mi feriva erano i pensieri. Possibile che quel ragazzo sia migliorato così tanto in così poco tempo? E pensare che non era nemmeno un chunin.
    Mi rialzai con un colpo di reni e un balzo, agilmente. Yamashita era pronto per partire all'attacco, glielo leggevo negli occhi, ma io lo fermai immediatamente, alzando la mano in segno di resa.


    Va bene così, hai vinto..

    Tutto lo spirito e tutta l'adrenalina che prima si era scatenata, improvvisamente si spensero. Mi era passata la voglia di combattere perché avevo riconosciuto di non poter vincere, per la prima volta in tutta la mia vita.

    Sei diventato molto più abile di me, è inutile continuare se non riesco a prenderti. Sei più veloce, non posso batterti.

    Mi spolverai i vestiti e il corpo dalla sabbia, mentre lentamente camminavo verso la sua posizione.

    Scusami.. adesso devo andare, ci vediamo in giro.

    Lo salutai con una pacca sulla spalla e lo sorpassai, continuando per la mia strada. Ci ero rimasto molto male e non avevo altra voglia di parlare o fare altro. Volevo solo tornare a casa e farmi una doccia calda.
    Va bene così per me!
     
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    Takeshi

    Un attacco dopo l'altro, ogni mossa che misi in pratica mi permise di salvarmi dalle offensive del mio avversario, ogni sua carica sulla sabbia, ogni suo possibile attacco venne interrotto in partenza, prima un rapido balzo tra gli spazi e poi quella tecnica Fuuton che si dimostrava ogni incontro più efficace, per mio fortuna sembravo essere riuscito a leggere i movimenti del mio avversario alla perfezione, facendolo nuovamente finire con il sedere sulla fredda rena. Ero contento di come stava andando quell'incontro, mi sembrava per la prima volta di toccare con mano tutti i passi avanti che avevo fatto, ma al tempo stesso c'era una parte di me che stava cominciando a dispiacersi per Takeshi, per il mio avversario: mettendomi nei suoi panni mi resi conto che dare il tutto per tutto e vedere i propri attacchi mancare sistematicamente il bersaglio non era per niente una situazione piacevole, chissà se lui si stava sentendo davvero così o forse era solo un'altra mia fugace riflessione. Respinto con successo il suo ultimo attacco in ogni caso notai un'apertura nella sua sequenza offensiva, mi resi subito conto che se mi fossi mosso con sufficiente rapidità avrei potuto attaccarlo di nuovo, cercando magari di sfruttare a mio vantaggio quella specie di nebbia fumosa che si era dimostrata più utile di quanto sia io che probabilmente il mio avversario ci saremmo potuti aspettare; cominciai quindi a pensare velocemente ad una strategia da attuare, a quale tecnica usare per cercare di cogliere il mio avversario di sorpresa, magari dei proiettili di fuoco, o forse un golem di terra, sentivo la foga del combattimento proporre sempre più idee per stupire il mio amico ed avversario, ma proprio nel momento in cui avevo intenzione di attuare il mio abbozzo di piano mentale, la nebbia terminò di dissiparsi, rivelando rivelando un Takeshio intento a camminare verso di me con il braccio destro alzato:

    "Va bene così, hai vinto..."

    Fermai il mio passo di colpo e lo guardai con aria interrogativa, lì per lì pensai di non aver sentito bene, che avesse voluto dire altro e magari io l'avevo mal interpretato? L'espressione sul suo volto era però emblematica, il suo sguardo aveva perso quella scintilla combattiva che gli avevo visto all'inizio di quell'incontro, ora sembrava quasi triste:

    "Sei diventato molto più abile di me, è inutile continuare se non riesco a prenderti. Sei più veloce, non posso batterti."

    Pronunciò quelle parole con tono grave, sentire ognuna di quelle fu come ricevere allo stesso tempo una pugnalata in petto e una pacca sulla spalla; lo vidi pulirsi i vestiti ed avvicinarsi, dentro di me provai a forzarmi a dire qualcosa, ma per qualche motivo non riuscii a dire nulla, mi sarei aspettato di tutto in quell'incontro, meno forse che quella resa:

    "Scusami.. adesso devo andare, ci vediamo in giro."

    Mi arrivò vicino e mi diede una pacca sulla spalla, prima di superarmi con passo lento ed tornare in direzione del villaggio, con un gesto lento portai la mia mano destra nel punto doveva mi aveva toccato lui, quasi come se volessi avere la prova che era successo davvero quello che avevo visto, davvero combattere con me l'aveva fatto sentire così impotente da abbandonare lo scontro? Mi girai di scatto verso di lui, cercando di raggiungerlo con lo sguardo dato che il braccio non poteva:

    "Ciao Takeshi, alla prossima..."

    Uscirono quelle poche parole sconnesse, in parte tristi e in parte colpevoli, forse avrei dovuto dire qualcosa di più, qualcosa di più supportivo, ma ancora non ero riuscito a riprendermi, a comprendere quello che era accaduto, ci avrei senz'altro dovuto riflettere su tanto tanto a lungo.

    Grazie ad entrambi dell'allenamento :)
     
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15 replies since 24/12/2017, 13:38   299 views
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