[C] Mulinelli nella sabbia

La ragazzina tirava nella speranza di fari uscire Minrou da quel posto il prima possibile, mentre Evan le strillava letteralmente nell'orecchio facendola solo innervosire di più.
Nemmeno il tempo di farlo star zitto che una figura mascherata comparve dal nulla, come fosse qualcosa di immateriale, come fosse un fantasma.
L'Uzumaki puntò gli occhi castani dritti sulla strana figura mentre qualcosa dentro di lei iniziò a renderla inquieta.
L'individuo parlò, la voce ovattata dalla maschera risultò comunque chiara e quel suo tono di voce sembrava così...Seccato.

Muoviti...

Osservava il dito puntare la fronte di Evan, a pochi passi da lui. Nonostante il cervello implorasse alle gambe di muoversi esse rimasero ferme mentre sul suo viso, coperto da ciocche rosse prendeva forma un' espressione di puro terrore.

MUOVITI!

L'energia caricata era ben visibile ad occhio nudo ma non appena partì, raggiunse in una frazione di secondo il cranio del mercante penetrandolo all'istante. Egli cadde, mentre dalla sua fronte una scia di sangue giungeva fino al mento.
Era morto.
Lì... A pochi centimetri da lei che era rimasta immobile ad osservare una vita scivolare via.

Sei un' idiota...

Rabbia, paura, tristezza e poi lui... Quell'essere comparso dal nulla l'avrebbe pagata. Chi diavolo era? E cosa voleva da Minrou soprattutto, visto che sembrava avere attenzioni solo per lui.
Guardò nuovamente il corpo di Evan senza energia vitale, poi il tizio mascherato: Figlio Bastardo del Caos.

Bastardo lo avevo già intuito da sola...

Strinse i pugni mentre la mancina andava a prendere un kunai nel portaoggetti dietro la schiena. Essendo Ryuji messosi fra lei e la copia, forse quel movimento sarebbe passato insosservato.

Non conosco questo tizio, e men che meno vi lascerò soli. Non ci penso neanche a scappare...

Se davvero era stato lui a fare la strage all'esame chunin, che era ormai sulla bocca di tutti, non poteva andarsene.
Erano in 2, e anche se uno era solo una stupida copia, avrebbe dato del filo da torcere ad entrambi.
Da dietro la schiena dell'Omura la ragazzina si sarebbe finalmente fatta vedere superando il compagno.

Dobbiamo stare attenti... Non lascerò che si porti via un mio compagno.

Avrebbe poi mormorato al biondino prima di far convergere l'attenzione tutta sul nemico.

Non so chi sei ma uccidere le persone non fa di te un essere forte e soprattutto.... Non mi fai paura!

Non era del tutto vero. La paura...Ne aveva eccome, eppure l'adrenalina in corpo sembrava iniziare a far effetto. Lei era una ninja ormai, una kunoichi del Villaggio della Foglia e se non avesse provato anche solo a combattere avrebbe fatto prima a togliersi il coprifronte.
Le mani si sarebbero quindi mosse andando così ad impastare il chakra per formare dieci copie di sè.

Non volle aspettare nulla. Mancavano due metri tra lei e il suo bersaglio. Erano tanti, ma non troppi per provare un' offensiva disperata.
Le dita si mossero ancora una volta, incrociandosi per sei volte in quelli che erano dei kanji per l'impasto del chakra. Avrebbe quindi inspirato aria per farla fuoriuscire tramite il chakra katon. Una palla di fuoco avrebbe cercato di raggiungere l'avversario per bruciarlo vivo. O almeno... Far sparire il bushin.

Vuoi rimanere vivo? Allora combatti! Non chiedere a nessuno il permesso di vivere!

Avrebbe poi detto verso il compagno originario di Oto, sentendo le sue parole. Non avrebbe mai accettato che lui si fosse in qualche modo costituito a quello che ormai era evidente essere il nemico.

Se vogliamo uscirne... Dobbiamo farlo insieme....

Sperava, in cuor suo che il biondo la seguisse in quel folle scontro.

Magari è tutto fumo e niente arrosto... Vediamo...

In un istante si ritrovo al suo primo scontro con quel ninja di Ame. Era stata una sprovveduta a sottovalutare l'avversario e se ne era pentita subito.
Ora stava facendo la stessa cosa, è vero... Ma quel tipo trasudava malignità da tutti i pori, non poteva permettersi di lasciargli fare quello che voleva.

La palla di fuoco uscì rovente dalle sue labbra per poi impattare contro il nemico che però, abilmente si sostituì andando ad attaccare Ryugi che la rossa si vide lanciare addosso come fosse un semplice sacco di patate. Cercò di aprire le braccia per attutire il colpo del moro che urlava in preda al dolore, ma la sua corporatura non le permise un granché.
A gattoni la ragazza si avvicinò a lui osservando con gli occhi sgranati l'ustione sulla sua gamba. Pur non sapendo nulla di medicina si poteva intuire come quella ferita poteva seriamente stroncare la carriera del giovane, se non peggio.

Lo ha solo toccato... Lo ha solo toccato...

Incredula andò a posare lo sguardo sulla copia mascherata, mentre l'originale sembrava farsi beffa di Minrou che chiedeva clemenza per tutti e tre.

Che cazzo di situazione... Pensa... Pensa...

Le mani affondarono nella rena che venne avvolta dalle dita sottili di lei chiuse a pugno. Non poteva essere questa la sua prima missione. Forse era solo un incubo eppure... L'odore di carne bruciata era così reale. Il corpo di Evan cadere senza far rumore era reale. Le urla del moro erano reali.

Non è un sogno...

Il battito delle mani del figlio del caos la riportò alla realtà. Sbatte più volte le palpebre mentre gli occhi erano tornati fissi su quella gamba fino a che dei passi catturarono la sua attenzione e la portarono ad alzare gli occhi. Le iridi nocciola si ritrovarono l'indice puntato alla testa a mo' di pistola e le parole della copia non fecero altro che renderla più nervosa. Si morse il labbro inferiore, indecisa sul da farsi. Era abbastanza vicino per provare a colpirlo di nuovo eppure... Gli occhi si mossero verso destra e il chakra azzurrino che proveniva dalla mano del nukenin sembrava dare un gran sollievo allo stesso Ryuji.
Perchè lo stava aiutando? Affilò lo sguardo tornando su quella strana maschera inquietante, stupita e incuriosita allo stesso tempo.

Chi sei tu...?

Forse lo aveva solo sussurrato, forse la copia avrebbe sentito quella domanda e forse le avrebbe sparato.
Lasciò che curasse il moro ma la discussione che avvenne dopo fu qualcosa di troppo grande per quella stupida genin fresca di accademia. I giochi psicologici del Figlio Bastardo non sembravano sortire effetto sul compagno e di questo ne fu felice ma non era sicura che ne sarebbero usciti vivi, specialmente se era lo stesso Ryuji a chiedergli di ucciderlo.

Se lo sta curando non può essere così cattivo... Non può...

La situazione era comunque critica: da una parte Minrou legato e ferito e dall'altro l'Omura che comunque non era in grado di far male ad una mosca in quelle condizioni.

L'unica sono io...

Ma cosa fare? La minaccia della copia era più reale di quanto poteva immaginare e davvero, forse, muovere un muscolo poteva fare la differenza fra la vita e la morte.

Per quale motivo stai facendo tutto questo?

Forse farlo parlare avrebbe aiutato lei e gli altri a trovare una soluzione, o forse avrebbe solo allungato l'agonia. Fatto sta che gli occhi di lei avrebbero cercato di nascondere il più possibile la paura cercando di dimostrarsi più risoluti e determinati.