2 - Dove c'è luce, l'ombra è più nera

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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    IMPORTANTE: I paragrafi contrassegnati dalla scritta:
    "Cronaca del Corriere dell'Ombra ©"
    Sono quelli conosciuti da tutto il mondo.
    Quelli a cui manca sono riassunti della trama non rivelati
    o ancora leggermente oscuri che comunque chiunque
    possieda le giuste conoscenze ninja può arrivare a conoscere




    Dove eravamo rimasti?
    Me lo ricordo bene.



    - Capitolo I ~ Ritorna il caos... -



    9TBslQO



    La guerra di Zero ha cambiato ogni assetto nell'ordine mondiale e quando finalmente l'ultima battaglia è stata vinta, i villaggi ninja sono potuti ritornare ad un assetto pacifico e di collaborazione tra tutte le forze in campo.
    Per una volta la gente si sente stanca di dover affrontare la sofferenza a causa di singoli uomini. Prima Sakkaku e Tristania, poi Zero, hanno ferito i ninja, ma non sono riusciti nell'intento di spezzarli.
    E' davvero la volta buona che si può vivere nella tranquillità?
    Forse non proprio.
    Nell'oscurità si preparano forze che hanno intenzione di uscire dal loro angolo. Una cosa di certo Zero ce l'ha insegnata: un singolo può sconvolgere il mondo. Così facendo ha dato speranza e ha alimentato le intenzioni di molti con loschi scopi o comunque di molti che hanno semplicemente voglia di ribellarsi al sistema cambiandolo di netto.


    - Paragrafo 1: Hail to the empire!

    Alcuni di questi individui, i cosiddetti Figli di Zero, seguaci del suo credo e volenterosi di essere autori della rinascita dell'Impero del Fuoco, decidono così di smetterla con piccole scorribande da banditi e di attaccare con astuzia e forza direttamente Konoha.
    L'effetto è devastante.
    Proprio durante la festa della Purificazione, che funge da anniversario per la fine della guerra, l'organizzazione criminale riesce a minare le difese del grandioso Villaggio della Foglia uccidendo indistintamente civili e militari e distruggendo gran parte delle strutture.
    Vengono così coinvolti nell'attentato un gran numero di shinobi, non solo della Foglia, ma anche degli altri Paesi che si riuniscono per la celebrazione.
    L'intento dei Figli dei Zero sembrerebbe non essere semplicemente portare il caos nella ex-capitale dell'Impero, ma cercano qualcosa che si possa nascondere nel Palazzo dell'Hokage, qualcosa che apparteneva al loro imperatore.
    Nel pieno del centro esploso in una battaglia sanguinosa, ci sono sei Genin coraggiosi o forse troppo stupidi che decidono di affrontare uno dell'organizzazione di nome Kinshiki, un metamorfo mezzo umano mezzo leone che combattendo con tecniche inerenti ai suoi capelli riesce a tenere a testa a tutti nonostante l'inferiorità numerica.
    I sei Genin sono Electra Yosei, figlia di Ban Yosei, Ayumu Himura di Kumo, Kenta della Sabbia, Fujiwara Aburame di Konoha, Zicko Kogashi di Kiri e Kenji Guren di Oto. Il combattimento si fa veramente difficile per loro al punto di rimanere una buona parte di loro ferita dalla furia di Kinshiki che intanto ha il compito di conservare un rotolo fondamentale per la missione segreta dei Figli di Zero.
    Contemporaneamente nel Palazzo dell'Hokage, Primula e Jamiro, Generali dell'organizzazione dai grandi poteri affrontano in due l'Hokage in persona che gli impedisce di entrare in una camera segreta nascosta nel palazzo in cui ci sono segreti del defunto Imperatore Zero.
    Jamiro mostra che oltre il suo potere delle Fibre Nere possiede uno degli Sharingan Eterni proprio di Zero e insieme alla compagna mettono in difficoltà il capo della Foglia.
    Lo scontro con Kinshiki prende una piega inaspettata quando i Genin riescono a capovolgere la situazione nonostante le ferite riportate che portano alcuni di loro in pericolo di vita. Ayumu intanto attiva il rotolo posseduto da Kinshiki e si teletrasporta dentro il Palazzo dell'Hokage proprio nel bel mezzo della battaglia tra Jarago, Jamiro e Primula.
    Il rotolo era un mezzo per portare via Jamiro, Primula e i segreti di Zero che sarebbero riusciti eventualmente a prendere, Ayumu col suo operato, anche inconsciamente, riesce a mettergli i bastoni tra le ruote.
    I restanti Genin fuori riducono in fin di vita un infuriato Kinshiki, anche se questo non risolve i loro problemi perché sul campo arriva il padre del metamorfo, Daishiki, che per il fallimento del figlio decide di terminare la sua vita e di offrire un posto ai Genin tra i ranghi dei Figli di Zero. Tutti decidono di rifiutare preparandosi ad un altro scontro che non possono assolutamente vincere.
    Fortunatamente il loro impegno è premiato dall'intervento dei ninja di Kiri, di uno in particolare: lo Spadaccino della Nebbia Soru Chinoike, proprietario della leggendaria Tagliateste che non ci mette molto a sconfiggere Daishiki.
    I Genin sono salvi e per Primula e Jamiro si mette sempre peggio. La missione è quasi fallita, quando improvvisamente Jamiro riesce a leggere un segreto da un rotolo, qualcosa che ha a che fare con un ipotetico figlio o figlia dell'Imperatore Zero e sulla posizione del celebre Nonobu Senju.
    Prima di soccombere riesce a teletrasportarsi insieme a Primula con lo Sharingan a costo di moltissima fatica ed energie.
    Quel giorno se lo ricordano tutti come la "Festa della purificazione di sangue". L'evento lascia così una Konoha per l'ennesima volta ferita e con i Figli di Zero con nuovi progetti.

    Cronaca del Corriere dell'Ombra ©




    - Paragrafo 2: "Blood for blood, ashes to ashes!"

    Durante il caos che imperversa a Konoha per la Festa del Risveglio, dall'altra parte del mare, a Est, un gruppo di ribelli decide di effettuare un colpo di Stato nel Paese della Primavera uccidendo il Daimyo di quel luogo.
    I ribelli pensano bene di riattivare dei vecchi congegni che in passato avevano congelato il Paese rendendolo il Paese della Neve.
    La capitale, che ancora conserva il nome di Yukigakure, è messa a ferro e fuoco, solo l'intervento di emergenza da parte di shinobi di tutti i paesi potrebbe permettere agli abitanti di Yuki di salvarsi.
    Di fatto vengono inviate delle squadre di ninja e i protagonisti della storia sono ancora una volta dei Genin dotati: Mokou Houraisan e Yamashita Kazuma della Foglia, Shinichi Yuki,
    Takeshi Morachi e Prompto Argentum della Nebbia.
    Il gruppo si ritrova così ad affrontare due belle gatte da pelare: trovare un modo per disattivare i congegni congelanti e fermare Ekiken, il Ronin a capo della rivolta.
    Dividendosi in due squadre, una capitanata da un Chunin della Foglia e l'altra da uno di Kumo, si ritrovano rapidamente di fronte gli uomini di Ekiken, intenti a proteggere i macchinari importanti per la riuscita del piano.
    Il ronin capo, intanto, viene tenuto impegnato da un ragazzo fuori dal comune: Jak Andrasson di Ishivar, figlio del grande Andras a capo della tribù degli Ishivariani e che grazie alle sue abilità sciamaniche riesce a mettere in ginocchio il Ronin.
    Ciò che si scopre è che Ekiken ha organizzato il colpo di stato esclusivamente per vendicarsi della morte della sua amata giustiziata per errore.
    L'amore è decisamente il sentimento più forte del mondo e può portare gli uomini nell'oscurità senza neanche rendersene conto.
    I Genin dopo aver distrutto il macchinario ad Est e quello a Sud, devono correre assolutamente verso i due restanti.
    Da una parte ci sono Shinichi e Prompto che dovendo abbandonare un ferito capitano, si dirigono verso l'obiettivo a Nord distruggendolo con magnificenza. Con altrettanta abilità i restanti Genin con il loro Chunin riescono a distruggere l'ultimo macchinario utilizzando l'effetto sorpresa che schianta il guardiano samurai del luogo contro la cosa che sta proteggendo con tanto di colpo di grazia.
    Il clima in quelle terre torna alla normalità e tutto accompagnato dallo scambio di colpi epico tra Jak ed Ekiken, il quale però ha la peggio grazie alle abilità dello sciamano che è costretto a togliere la vita al nemico corrotto dall'odio.
    La missione di salvataggio è così portata a termine. Yukigakure e il Paese della Primavera sono salvi e nuovi eroi crescono all'orizzonte mentre la gente del luogo festeggia per la minaccia sventata.

    Cronaca del Corriere dell'Ombra ©



    - Paragrafo 3: "I ninja sono custodi di segreti"

    Nel villaggio della Foglia inizia il percorso verso l'oscurità di un'altra importante figura di questo nuovo mondo: Mokou Houraisan.
    La ragazza possiede il grande Doujutsu dello Sharingan e mentre è fuori a passeggiare nel villaggio viene prelevata da dei loschi figuri che la conducono in una stanza degli interrogatori in un luogo imprecisato, anche se il più forte sospetto ricade sul Palazzo dell'Hokage.
    La ragazza albina si ritrova così a faccia a faccia, o meglio "maschera" con un uomo che vuole assolutamente torchiare la Genin sugli ultimi suoi avvenimenti.
    In preda all'ansia e al panico per le condizioni di prigioniera, Mokou non ha intenzione di fare la facile con il suo aguzzino che gli chiede informazioni sul suo combattimento con il Genin di Oto Kenji Guren, il quale in uno scontro con la ragazza è quasi finito all'altro mondo per la violenza subita.
    Ciò che però vuole l'uomo è sapere del potere nascosto della Genin e cioè dello Sharingan che ha utilizzato proprio nel duello con quel ragazzo.
    Non volendo collaborare, l'uomo è costretto a chiamare un suo compagno, anch'egli dotato di maschera dorata, maschera tra l'altro che è un segno indistinguibile dei Lealisti, un gruppo terroristico che vuole far tornare il mondo al dominio degli originali Cinque Grandi Villaggi.
    Roku, così si chiama l'altro, inizia uno scontro con Mokou che è costretta a quella battaglia vedendo prigioniera in un'altra stanza la sorella di nome Kaguya.
    Per salvarla riesce a sconfiggere il suo nemico con maestria, solo a quel punto, l'aguzzino interrogatore rivela il suo vero aspetto: l'Hokage, Jarago Kaishi. Il colpo di scena è forte, l'Hokage in persona è uno dei capi dei Lealisti e ha voluto portare Mokou a quel punto per monitorare di persona la potenza di un Uchiha e dello Sharingan.
    L'Hokage le rivela che la Kaguya oltre il vetro non era altro che un'illusione per portare Mokou al punto di rottura psicologico.
    Comprendendo la rabbia della ragazza, l'Hokage le offre di unirsi ai Lealisti, in questo modo potrà controllarla e anche avere un'ottima e rara pedina nella sua collezione.
    La ragazza si rifiuta, ma questo non significa che i suoi giorni di libertà sono iniziati e prima di andarsene da quel luogo uccide Roku con freddezza e crudeltà.
    L'odio degli Uchiha è tanto forte quanto il loro sentimento di attaccamento e Jarago ha assistito di persona a quella maledizione comunicando poi l'esito dell'esperimento a un alleato a Suna che ha scoperto forse chi sono i veri genitori della ragazza e che potrebbe usare questa carta per vincere la partita per il potere del villaggio della Sabbia.


    - Paragrafo 4: "Le mani di mida?"

    Sembra essere iniziata come una normale Missione di rango C, ma questa storia prenderà una piega leggermente diversa.
    Dagli uffici dei Kage viene inviata una richiesta per indagare su degli strani fatti avvenuti a Degarashi, città del Paese del Té, prezioso alleato della maggior parte dei villaggi ninja.
    I partecipanti della missione sono il Chunin della Nebbia, Prompto Argentum e due Genin, Ran Senju di Hekisui e Kenji Guren di Oto. L'obiettivo è capire chi è l'autore degli scherzi macabri a Degarashi, un evidente psicopatico che lascia mani di cadaveri sparsi per il luogo.
    I tre sono guidati al villaggio da un Chunin di Konoha: Jengo Todoro, che inizialmente sembra essere un normale shinobi, anche leggermente codardo.
    Il gruppo di tre decide di dividersi, Prompto Argentum va verso una taverna chiamata Tea-vern dove la proprietaria potrebbe avere informazioni sui ritrovamenti e Ran e Kenji si recano alla bancarella di un pescivendolo che si è ritrovato della mani tra il pesce in vendita qualche giorno prima.
    Seguendo piste diverse, i tre si imbattono in qualcosa di macabro e di assurdo, ancora peggio della situazione inziale.
    Prompto fronteggia direttamente la locandiera di nome Eshia che si rivela al 90% la responsabile di quella storia,
    mentre Ran e Kenji seguendo delle strane scie di sangue arrivano al cadavere martoriato del pescivendolo che salta in aria non appena si avvicinano a lui.
    Dopo l'esplosione si ritrovano a dover combattere con un nemico che cerca di fregarli con l'uso di Nebbia, cloni e trasformazioni.
    Nel frattempo Eshia viene colpita dal Chunin di Kiri, rivelando un'altra identità, stavolta quella vera. Un uomo spietato e sadico che si fa chiamare il "figlio bastardo del Caos". [Dettaglio fuori cronaca: il suo vero nome è Qayin]
    Egli sembra possedere quello che viene identificato come probabile sigillo maledetto e con l'uso di quello riesce a rendersi in vantaggio a Prompto, non lo uccide però, invitandolo ad un appuntamento col sottoscritto, pena per la sua mancata presentazione: far saltare in aria l'intero villaggio grazie a dei fantomatici dispositivi esplosivi sparsi ovunque secondo quanto detto dal criminale.
    Qayin poi lascia Prompto interdetto e solo per recarsi da Ran e Kenji che nel frattempo hanno sconfitto l'uomo misterioso rivelatosi proprio Jengo Todoro, costretto a far parte del piano a causa delle minacce del figlio bastardo del caos.
    Quest'ultimo fa saltare in aria Jengo e poi spaventa Ran e Kenji con le sue parole prima di lasciarli con un pugno di mosche.
    Il male forse non sta solamente nelle grandi organizzazioni criminali. I ninja devono iniziare a preoccuparsi di nuove assurde minacce?

    Cronaca del Corriere dell'Ombra ©



    Edited by F u r y - 24/6/2019, 15:11
     
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