"Le mani di Mida?"

Per chiunque

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    Avviso urgente da parte dell'Hokage e della Kazekage!

    Il villaggio di Degarashi nel Paese del Té ci ha chiesto aiuto per risolvere una questione scomoda e inquietante.
    Da giorni per le strade vengono ritrovate delle mani umane amputate agli angoli delle strade e anche all'interno delle ceste del cibo o tra le bancarelle del mercato.
    Ci sono state delle indagini, ma non sono stati ritrovati corpi da nessuna parte, in più non ci sono state sparizioni di abitanti del villaggio.
    Non essendo chiara la faccenda e non capendo se si tratta di uno scherzo barbaro, chiediamo la presenza di una squadra di ninja che sarà accompagnata da un Chunin della Foglia: Jengo Todoro.

    Lasciare pure l'adesioni per successive informazioni su orario e luogo dell'incontro del briefing.+


    Ufficio dell'Hokage e della Kazekage
     
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  2. Incursio92
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    Come già detto, mi sposto dalla missione C di Doc a questa di Fury ^^ se ce la faccio posto prima di mezzogiorno altrimenti posto stanotte ;)
     
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    Ora dell'incontro: 8.30
    Luogo dell'incontro: Confine tra Konoha e Paese del Té

    Avete tempo 5 giorni per postare.
     
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  5. Incursio92
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    Erano passati ormai alcuni giorni dal mio scontro con Mokou, anche se il nostro scontro era finito in pareggio per me era solo una sconfitta, anche se io mi ero accasciato al suolo per aver ricevuto troppi danni e lei invece perchè aveva esaurito il chakra, il fatto di non essere riuscito a farle neanche un punto di danno mi stava facendo impazzire, non potevo accettare di essere inferiore a qualcun' altro, fino a quel momento non mi ero mai scontrato contro qualcuno e non ero riuscito a colpirlo neanche una volta.
    La rabbia in me iniziò a crescere assieme al desiderio di avere più potere e all' invidia per quegli occhi...

    Quegli occhi! Occhi maledetti! Se è riuscita a resistermi è stato solo per quegli occhi! Ho bisogno di acquisire un potere simile o perfino superiore!

    A quel punto decisi di andare nella biblioteca del villaggio, lì avrei trovato le risposte che cercavo, una volta arrivato iniziai a cercare tra i vari rotoli informazioni su tecniche o abilità che mi avrebbero potuto aiutare, ma per giorni non riuscì a trovare niente, l' unica cosa che avevo letto che mi incuriosiva era la scissione in due rami di uno stesso potere, si chiamava Chakra Naturale, c' era un modo considerato buono per ottenere tale potere e si chiamava Modalità Eremitica, invece il modo considerato illegale si chiamava Sigillo Maledetto, purtroppo però il resto era stato strappato, non c' era più la spiegazione di come ottenere questi poteri, così incuriosito mi andai ad informare col bibliotecario e la sua risposta fu:

    Caro ragazzo, questi due poteri sono cose che vanno oltre la tua comprensione e capacità di apprendimento! La Modalità Eremitica non è qualcosa che possiamo spiegarti noi, ma alcuni esseri superiori, invece per quanto riguarda il Sigillo Maledetto, beh quello è un potere illegale e per questo motivo non ne diamo alcuna spiegazione! Facciamo solo sapere che esiste questo potere e bisogna stare attenti!

    Tornai al mio posto, più confuso di prima, a studiare gli altri rotoli che avevo preso in considerazione, ma continuavo ad avere un pallino in mente...

    " Mmmm... se esistono questi formidabili poteri perchè i villaggi ed i Kage ce li tengono nascosti?! Hanno paura che con questi poteri noi potremmo diventare troppo forti per essere gestiti?! "

    Ma proprio quando ero perso nei miei pensieri, una voce mi fece tornare coi piedi per terra...

    Kenji!

    Maka...

    Maka mi era venuta a prendere perchè vedeva che da giorni ero perso nella mia solitudine e nei miei pensieri, così uscendo dalla biblioteca iniziammo a parlare mentre ci dirigevamo in piazza.

    Kenji, sei troppo giù in questo periodo, non so come spiegarlo, ma ho l' impressione che stai portando dentro una rabbia che aspetta solo di divorare qualcuno... quindi sarebbe meglio che tu ti sfogassi, ma sopra chi merita la tua ira, scegli una missione che recentemente ne hanno appese alcune interessanti.

    Iniziai a dare unì occhiata ai vari manifesti, ma erano tutte missioni D, c' erano solo due missioni C, una era una richiesta d' aiuto per una bambina rapita a Suna...

    Questa sembra bella! Hai la possibilità di salvare quella bambina

    Purtroppo le parole di Maka non mi toccarono minimamente, perchè venni attratto dall' altra missione C....

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    Avviso urgente da parte dell'Hokage e della Kazekage!

    Il villaggio di Degarashi nel Paese del Té ci ha chiesto aiuto per risolvere una questione scomoda e inquietante.
    Da giorni per le strade vengono ritrovate delle mani umane amputate agli angoli delle strade e anche all'interno delle ceste del cibo o tra le bancarelle del mercato.
    Ci sono state delle indagini, ma non sono stati ritrovati corpi da nessuna parte, in più non ci sono state sparizioni di abitanti del villaggio.
    Non essendo chiara la faccenda e non capendo se si tratta di uno scherzo barbaro, chiediamo la presenza di una squadra di ninja che sarà accompagnata da un Chunin della Foglia: Jengo Todoro.

    Lasciare pure l'adesioni per successive informazioni su orario e luogo dell'incontro del briefing.+


    Ufficio dell'Hokage e della Kazekage

    No! Ho scelto questa!

    Strappai dalla bacheca il manifesto e corsi al palazzo dell' Otokage per parlare col vice:

    Salve, vorrei partecipare a questa missione, potreste richiedere le informazioni per orario e luogo d' incontro?

    L' uomo accettò e dopo un paio d' ore mi venne a dire:

    Allora l' ora dell'incontro è 8.30 al confine tra Konoha e Paese del Té tra 2 giorni, però per arrivare al luogo dell' incontro da qui ci vogliono 4 giorni!

    E come posso fare ad arrivare in tempo?!

    Beh, devi sapere che qui vicino, nella palude, c' è una stazione ferroviaria, puoi predere il treno che alla velocità cui va dovresti arrivare entro due giorni!

    Perfetto!

    Presi con me il manifesto della missione e corsi fuori dal palazzo fino ad arrivare a casa mia, in breve tempo presi tutto il mio equipaggiamento e scappai all' interno della palude, sino ad arrivare alla stazione, comprai il biglietto e poi salì sul treno che partì 5 minuti dopo.
    Passai due giorni di viaggio in treno pensando a quelle persone mutilate e l' unica cosa che avevo in mente non era di certo vendicarle, ma vedere tra me e l' artefice di quelle mutilazioni chi era più forte.
    Finalmente arrivai a destinazione, così arrivato al punto d' incontro attesi che arrivassero altre persone, ero arrivato con mezz'ora d' anticipo, quindi avrei avuto un pò d' aspettare.

    Kenji Guren

    Pago 200 Ryo per il biglietto del treno
     
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  6. Perceptio
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    ~ Ran, tesoro, vieni qui?
    ~ Sì papà, dammi un secondo!

    Quello era un pomeriggio di primavera esattamente uguale a molti altri. Avevo passato la mattinata ad aiutare la mamma a trapiantare nel vivaio le piantine che sentivo felici delle mille cure ed attenzioni che quotidianamente gli dedicavo, e soprattutto, della possibilità di crescere e fiorire in della vera terra, piuttosto che in un angusto vasetto. Le petunie ed i fiordalisi erano più colorati che mai.

    Quando papà mi chiamò, erano circa le 14:30, dopo pranzo, momento nel quale la mamma approfittava per mettere un po’ in ordine la casa, e papà leggeva il giornale. Io mi trovavo sulle scale, nella mia stanza, ad ascoltare un po’ di musica dal lettore MP3. Mi tolsi l’unica cuffietta che indossavo, misi le pantofole e mi catapultai al piano di sotto.

    ~ Che c’è, papà?
    ~ Ti ricordi che domani dovevamo andare da Hakirama, il signore di Degarashi nel Paese del Tè?
    ~ Sì, certo, e quindi?
    ~ Questa mattina mi è arrivata una sua lettera, che dice che non verrà perché nel suo villaggio sono successe una serie di strane cose che non lo fanno sentire più al sicuro.
    ~ E’ molto strano… In genere non si tratta di un villaggio piuttosto tranquillo?

    Mi passò il giornale che aveva in mano, aperto alla seconda o alla terza pagina, e col dito mi indicò un articolo che lessi velocemente, sussurrando.

    ~ …Mani mozzate? Ma qualcuno si sarà fatto male!
    ~ L’articolo dice chiaramente che non sono stati registrati né feriti, né tantomeno scomparsi.

    Continuai a leggere l’articolo, che diceva, nelle ultime righe, che l’Hokage e la Kazekage erano alla ricerca di ninja per una missione investigativa. Nella pagina successiva era riportata per intero la missiva dell’ufficio, che faceva pressappoco così:

    Avviso urgente da parte dell'Hokage e della Kazekage!

    Il villaggio di Degarashi nel Paese del Té ci ha chiesto aiuto per risolvere una questione scomoda e inquietante.
    Da giorni per le strade vengono ritrovate delle mani umane amputate agli angoli delle strade e anche all'interno delle ceste del cibo o tra le bancarelle del mercato.
    Ci sono state delle indagini, ma non sono stati ritrovati corpi da nessuna parte, in più non ci sono state sparizioni di abitanti del villaggio.
    Non essendo chiara la faccenda e non capendo se si tratta di uno scherzo barbaro, chiediamo la presenza di una squadra di ninja che sarà accompagnata da un Chunin della Foglia: Jengo Todoro.

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    Ufficio dell'Hokage e della Kazekage


    ~ Beh, se lui non può venire ad Hekisui, andiamo noi!
    ~ Ma che dici, Ran? E’ pericoloso!
    Mia madre, intanto, si era avvicinata con un’espressione un po’ preoccupata, forse per l’accaduto o forse temendo proprio questa mia risposta.
    ~ Voglio partecipare a questa missione.
    ~ Non credo sia una buona idea… Una cosa è trovare un coniglietto, un’altra è indagare sul caso di un possibile criminale!
    ~ Posso farlo, voglio mettermi alla prova. Vi preeego!

    C’era una cosa alla quale i miei genitori non riuscivano a resistere: i miei occhioni grandi che implorano.
    I due si guardarono negli occhi per un momento, ed entrambi, con una faccia più che terrorizzata, mi dissero con una voce tentennante:

    ~ Va bene.


    Partimmo l’indomani sera. A piedi arrivammo fino alla stazione, dove mio padre comprò tre biglietti del treno per Degarashi. Aspettammo circa una ventina di minuti al binario 4. Il cielo era nuvoloso e completamente grigio.
    Salimmo sul treno e posai tutte le mie cose nella cuccetta che mi spettava. Sopra di me stava un’allegra signora grassa, con una gigantesca borsa piena di vestiti e ciambelle: mi salutò allegramente e mi fece un sacco di complimenti per la salute e la lucentezza dei miei capelli, dicendo che faceva l’acconciatrice, per lavoro. Fu molto gentile e mi regalò un dolcetto alle mandorle.


    Ci misimo circa 24 ore ad arrivare a Konoha, nella quale vidi chiaramente le macerie ed i processi di ricostruzione. Quella città aveva delle ferite talmente profonde da lasciare il segno persino ai passanti, ai visitatori che per sbaglio o per poco, si trovavano a passare di lì. Scattai una foto con la mia polaroid di un paesaggio vicino alla stazione, come monito per me stessa di cosa vuol dire usare la propria forza ed intelligenza per fare del male.

    I miei genitori avevano fatto amicizia con il controllore del treno, al quale avevano chiesto informazioni a proposito degli strani avvenimenti recenti. Il signore aveva risposto gentilmente che non c’era nessun pericolo, ma che, purtroppo, non aveva nessuna informazione utile se non il vociferare spaventato del villaggio e gli articoli scarni dei giornali. Era tutta una faccenda strana ed inspiegabile, e certamente non potevo negare a me stessa che mi metteva un pizzico di paura: era proprio quel sentimento che però faceva in modo che mi fossi appassionata e che volessi scoprire di più.





    Mi misi a dormire, e l’indomani mattina presto arrivammo quasi al confine di Konoha. Il paesaggio non era mutato di molto rispetto a quello che vidi il giorno precedente: l’unica cosa che si aggiunse fu la comparsa sempre più frequente di piantagioni estese di tè, di diverse tipologie. Ne riconoscevo alcune: tè rosso, tè nero, ma soprattutto tè verde. Le piante erano tutte ben curate e potate, ed era evidente che i coltivatori erano sensibilmente esperti da generazioni.
    Il treno giunse alla fermata che si trovava proprio al confine tra i due paesi. Mamma mi avvertì di preparare tutte le mie cose, poiché quella era la mia fermata, mentre loro avrebbero proseguito verso Degarashi centrale, per incontrare Hakirama e rifornire il vivaio di piantine di té e macinato di foglie essiccate, che avremmo utilizzato per gli infusi curativi che vendevamo con grande richiesta.

    Il treno si fermò, sbuffò, e mi diede il tempo di scendere con calma e salutare i miei genitori visibilmente preoccupati per me, che mi fecero mille raccomandazioni, più o meno le stesse che io feci a loro. Mi misi sotto una tettoia e guardai il treno partire. Lo salutai con la mano e lo vidi sparire veloce in mezzo alle foreste. Proprio lì, a quell’ora del mattino presto, vidi solo un ragazzo non dissiparsi tra la gente in corsa. Stava lì, attendendo qualcuno. Era un ninja (aveva un copri fronte di Oto), aveva i capelli corti e quasi bianchi, come i miei, solo che i suoi sembravano colorati artificialmente. Mi avvicinai a lui con fare deciso, seppur timorosa di aver sbagliato persona.

    ~ Ciao, sei qui anche tu per la missione dell’Hokage e della Kazekage?






     
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    ~ "Le Mani Di Mida?"
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    Non vi starete un po' approfittando della mia disponibilità? Non mi lasciate un attimo di tregue! Non se ne può occupare quel tipo là, grosso quanto un armadio? Oh, ce l'ho, ho il perfetto candidato per questo incarico, Shinichi Yuki, lui si che..

    Silenzio! Ti rendi conto che sei di fronte al consiglio del Villaggio? Modera i termini, potresti essere sospeso..
    Quel "tipo là" è un Jonin, abbiamo altri progetti per lui e Shinichi Yuki.. per tua informazione è partito per una missione di rango B..


    B?! E a me mi rifilate gli scarti? Le C sono roba da Genin , non c'è niente di più interessante? Potrei andare con quello là, e dargli una mano..

    Adesso basta, Prompto! Questo è il tuo incarico..

    Richiamato all'ordine, il giovane militare si avvicinò alla scrivania cui era seduto un triumvirato di ottuagenari, due donne ed un uomo, distintisi in passato per le loro gesta militari e per la loro sapienza, tali da aver ricoperto sin dalla più giovane età ruoli di spicco nella politica del Villaggio, amministrandone il distretto più complesso e remunerativo: si trattava di ex membri di divisioni specialistiche e d'avanguardia, quali le squadre sensoriali o d'Intelligence, la cui conoscenza del Justu, oltre che della psiche umana, non era seconda a nessuna.
    Se in uno scontro diretto potevano risultare inferiori ad un militare devoto alla potenza più pura, dietro le quinte questi divenivano i protagonisti più assoluti, registi e direttori di scena della parte più oscura sebbene vitale di tutto il settore militare.
    Per questo che figure del genere difficilmente venivano congedate del tutto, di artisti capaci di muovere gli innumerevoli fili preposti al funzionamento del Villaggio ne esistevano pochi, solamente la morte avrebbe concesso loro l'eterna interruzione dal loro oneroso lavoro.
    L'oggetto dell'incarico aveva qualcosa di inquietante, sebbene nil quadro non fosse ancora del tutto chiaro ai mandati stessi: da quanto si poteva evincere dal breve annuncio diramato a tutte le Nazioni dei Ninja, il Paese del Tè si trovava in una situazione di difficoltà, sotto scacco da parte di ignoti cui si divertivano a lasciare per le strade o nel mercato membra umane, nello specifico delle mani, mozzate e sottratte al resto del corpo e loscamente collocate nelle suddette locazioni.
    Nonostante il Paese godesse di una propria indipendenza politica e militare, seppur la qualità e la quantità di Shinobi autoctoni fosse limitata, a chiedere aiuto erano stati l'Hokage e la Kazekage, che evidentemente avevano una forma di protettorato commerciale, o comunque accordi economici più stretti, tali da dover essere tempestivamente tutelati al fine di evitare una crisi economica che, in aggiunta al nuovo attacco alla Foglia, avrebbe fatto precipitare ,ancora una volta, il Paese del Fuoco nel caos.
    Le indagini effettuate non avevano dato alcun esito, nessun sospettato era stato identificato in alcun modo, né furono ritrovati i corpi privi delle proprie estremità. La cosa più curiosa era che, incredibilmente, non erano stati neanche denunciate delle scomparse sospette.

    ... come puoi ben capire la situazione è grave, e visti anche i recenti sviluppi a Konoha e nell'ex-Paese della Neve, di cui tra l'altro ti sei fregiato come protagonista, è bene intervenire in maniera tempestiva.. Non che sospettiamo ci siano dei collegamenti, sia chiaro... E' interesse del Paese del Tè stesso e del Kirigakure riportare la situazione alla normalità, quanto più velocemente possibile.
    Non sarai solo, non c'è dato sapere l'entità dell'adesione a tale richiesta d'aiuto, comunque sappi che sul posto troverai un Chuunin della Foglia, Jengo Todoro... non sappiamo se dovrai rispondere a lui, sicuramente dovrai prendervi contatto, e da lì iniziare l'investigazione.
    Buona fortuna..


    [...]

    Essere un isolano aveva dei grossi, enormi vantaggi, sia in termini di sicurezza e controllo dei propri confini che, seppur vasti, erano circondati da acque profondamente conosciute dagli autoctoni, i quali potevano predire l'eventuale arrivo e sbarco di nemici calcolando l'andamento delle correnti, delle maree ed il tutto relazionato alla morfologia della costa, se questa in qualche modo forniva un attracco sicuro o se invece celava delle insidie; sia in termini di pace e tranquillità, nel senso più comune dell'espressione: sebbene i luoghi di aggregazione e di calca non mancavano, in primis il porto o il mercato, non era poi così difficile ritagliarsi dei piccoli spazi di serenità, lontano dallo stress cittadino e dalle angosce quotidiane, una vera e propria medicina per la salute fisica, oltre che mentale.
    Per questo gli abitanti del Kirigakure erano dediti alla pesca - tralasciando poi l'importante ed influente fattore antropologico per cui la sopravvivenza, in passato, era strettamente legata all'attività ittica - poiché questa si correlava naturalmente al silenzio e alla pace, strumenti essenziali per il successo della cattura.
    Prompto non era un asso con la canna, la sapeva di certo maneggiare e non infrequentemente era riuscito a catturare delle vere e proprie bestie marine, capaci di nutrire lui e i suoi coinquilini per diversi giorni: era però un'attività che mal si conciliava con la sua irrequietezza e la sua perpetua agitazione, elementi di disturbo in quella tediosa partita a scacchi.
    Il giovane non aveva bisogno di frequenti momenti di stacco, in qualche modo il suo modo di fare consentiva lui di rigenerarsi mentre era nel bel mezzo di un'attività piacevole, quale l'esplorazione o, ancora di più, la fotografia.
    Caduto come in una sorta di anatema, il primo contatto con l'apparecchio fu fatale, in senso buono, tale da legarlo indissolubilmente a tale pratica, capace di calmarlo e, al contempo, di saziare la sua insoddisfabile curiosità.
    Ma non è tutt' oro quel che luccica.
    Essere isolati in quella terra aveva anche i suoi difetti, ed il primo, nonostante i progressi della tecnologia, erano i trasporti: sebbene i mezzi di propulsione si innovassero di decennio in decennio, i miglioramenti non erano comunque in grado di smorzare drasticamente la durata delle crociate via oceano, dilatando insopportabilmente i tempi necessari a raggiungere le sponde del Continente Orientale.
    Erano passati diversi giorni da quando il giovane era salpato dalla terra natia, alla volta del porto del Paese del Fuoco e, spendendo gran parte del tempo a contemplare il progressivo modificarsi dell'ambiente, in relazione ai loro spostamenti, il giovane non aveva molto da fare se non riflettere e pensare a tutto ciò gli passasse per la testa, partendo da argomenti futili fino ad analizzare lo scenario in cui presto avrebbe messo piede.
    Con la fida camera a tracolla, con tutto quel tempo a disposizione era difficile resistere alla tentazione di fotografare anche i più insulsi soggetti: la spuma del mare, l'uniformità del ceruleo cielo talvolta interrotto da nuvole o sagome di volatili, i membri dell'equipaggio.
    Tutto era un pretesto per fuggire alla monotonia della traversata.
    Rifletté anche se muoversi a piedi, percorrendo le ultime leghe di distanza correndo, ma accantonò l'idea, un po' per pigrizia ma soprattutto perché aveva un appuntamento ben deciso con i mandanti dell'incarico.
    Prompto assistette all'ultima alba del viaggio, la cui luce gli consentì anche di avvistare la terraferma, profilo che progressivamente divenne sempre più definito e dettagliato, arricchendosi di tutti i suoi elementi, a partire dai banchini e dal lungo pontile, cui erano attraccate numerose imbarcazioni: non essendo una nave di crociera o un traghetto ad uso pubblico, il porto scelto non era uno di quelli convenzionali, capace di gestire mezzi di tale dimensioni; d'altra parte questo gli aveva permesso di risparmiarsi diverse ore di cammino attraverso la penisola sud del Paese del Fuoco, congiungendosi dunque nel Paese del Tè, sua meta e sede delle misteriose mutilazioni.
    Il Chuunin ringraziò e quindi imboccò la strada lastricata di bianche pedane petrose che usciva dal piccolo borgo di mare e si portava verso il confine d'interesse, proprio come recitava il cartello sulla suddetta via: il suo cammino fu presto interrotto dal palesarsi di una piccola stazione ferroviaria, la classica fermata rurale e campagnola, due binari in terra, fiancheggiati da un piccolo casolare, talmente piccolo da ospitare semplicemente la biglietteria e qualche sedia, come rudimentale sala d'attesa.
    Un piccolo treno stava lentamente abbandonando il posto, dopo essersi alleggerito di qualche passeggero: fra le varie, una ragazza dalla corporatura minuta catturò la sua attenzione, un po' per il coprifronte di Hekisui indossato nella sua posizione più classica, ma soprattutto per il candore dei suoi capelli e della sua pelle, totalmente priva di alcun pigmento.

    Ehi ciao.. ti senti bene? Sei piuttosto pallida ahahha... Immagino che anche tu sia qui per la missione.. si insomma uqella delle mani mozzate.. schifo ve? Comunque sono ora le 8.30, a momenti dovrebbe arrivare il Chuunin della Foglia..
    Ah piacere, io sono Prompto Argentum, di Kiri..



    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: //
    Recuperi: //

    Azioni:
    #
    #
    #
    #

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 400/400

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 2 Trasmittenti Wireless
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante

    Armi svelate/utilizzate: //



    Se vedrete successivi edit saranno correzioni eventuali ad errori.. Mi scuso anche per il post, boh, ho avuto un sacco di problemi :si2:


    Edited by ¬Dan - 6/3/2017, 08:06
     
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    I ragazzi che avevano aderito alla missione venivano tutti da villaggi diversi, c'era un ragazzo di Kiri, uno di Oto e una ragazza da Hekisui.
    La transnazionalità cooperativa stava funzionando benissimo dopo la dipartita dell'imperatore Zero e il risultato era che in quasi tutte le missioni vi erano ninja di villaggi differenti.
    Il team si trovava all'entrata della piccola stazione ferroviaria del Tè. Il confine era ben sorvegliato dai ninja della Foglia secondo gli accordi stipulati con il Paese del Tè alleato. L'atmosfera era quasi pittoresca.
    Proprio mentre i giovani partecipanti iniziavano a conoscersi, ecco arrivare in mezzo allora il Chunin incaricato della Foglia.



    Oh! Bene... Siete tutti qui? Cioè solo voi?

    La delusione del ninja era palpabile e palese, questo avrebbe messo un po' in soggezione i presenti. Anche perché di cosa poteva essere dispiaciuto?
    La missione era catalogata solo livello C.

    Non fraintendetemi... E' solo che questa faccenda non è esattamente normale e a dire il vero avevo chiesto ai miei superiori di considerare più seriamente tutto questo...

    Lo shinobi appariva strano, come se fosse realmente preoccupato. Il che poteva incrementare i dubbi dei nostri eroi a riguardo.
    Il compito di indagare sulle mani mozzate poteva essere anche meno banale di quanto pensassero, anche se Konoha e Suna l'avevano presa alla leggera come se fosse uno scherzo.

    Ad ogni modo, ora vi porterò a Degarashi. Ci sono state delle novità riguardo gli eventi. Sono state trovate mani mozzate appese a degli alberi poco fuori il villaggio. La cosa sta diventando sempre più macabra e gli abitanti del villaggio sono un po' in soggezione, senza contare che una buona parte di loro pensa che sia qualche rito maledetto, demoniaco e che so io... Dovreste parlare con loro una volta lì. Io ho solo il compito di portarvi a destinazione. Ho provato a indagare, ma non ci ho capito nulla, senza contare che la cosa ha iniziato a urtare anche me...

    Lo shinobi si iniziò ad avviare nella strada principale. Il confine distava qualche miglio dal villaggio di Degarashi, quindi a passo spedito ci avrebbero messo meno di un'ora.
    Avevano il tempo di dialogare tra loro o dare le prime impressioni.
    La missione era ufficialmente iniziata.


    Allora, descrivete il tutto e si inizia a camminare verso il villaggio. Avete carta bianca su eventuali domande al Chunin e potete anche conoscervi meglio
     
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  9. Incursio92
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    CITAZIONE
    Narrato
    " Pensato "
    Parlato
    Ran
    Prompto
    Chunin Konoha

    Al mio arrivo c' erano molte persone che andavano e venivano, ma nessuno si fermava come me ad aspettare qualcuno, stavo iniziando a pensare di essere l' unico ad aver accettato questa missione, forse i ninja degli altri villaggi alla lettura delle mani mozzate se la sono fatta addosso e non hanno voluto accettare?!
    Mi sembrava strano, dato che avevo conosciuto alcuni ninja che avevano valore e potenziale per affrontare una missione simile, così mi misi ad aspettare, senza scoraggiarmi del valore dei ninja.
    Dopo qualche minuto vidi una ragazza in mezzo alla folla, portava come me un coprifronte, di Hekisui, ed anche lei mi notò infatti si avvicinò a me, capì subito che anche lei era qui per il mio stesso motivo, così mi avvicinai anche io...

    ~ Ciao, sei qui anche tu per la missione dell’Hokage e della Kazekage?

    La ragazza davanti a me è stata davvero fortunata, prima in mezzo alla folla stavo per aggredirla, ma quando vidi il coprifronte di Hekisui mi sono fermato, il suo aspetto è quasi identico a quello di Mokou, infatti l' avevo scambiata per lei, ma fortunatamente non era così...

    Ciao, si! Piacere mi chiamo....

    Purtroppo la mia presentazione fu interrotta bruscamente da un ragazzo, anche lui ninja come noi ma proveniva da Kiri, che non mi calcolò minimamente e si pronunciò solamente verso la ragazza:

    Ehi ciao.. ti senti bene? Sei piuttosto pallida ahahha... Immagino che anche tu sia qui per la missione.. si insomma quella delle mani mozzate.. schifo ve? Comunque sono ora le 8.30, a momenti dovrebbe arrivare il Chuunin della Foglia..
    Ah piacere, io sono Prompto Argentum, di Kiri..


    Il ragazzo che aveva fatto la sua comparsa, non solo aveva una bella parlantina, ma aveva anche spirito comico ed in più indossava un giubbotto dato in dotazione ai Chunin, doveva essere molto forte...

    " Cosa preferisci? Ti sotterro, ti dò fuoco o direttamente sciolgo te e le tue ossa?! "

    In pochi istanti fece il suo arrivo, finalmente, il chunin di Konoha, un ragazzo coi capelli lunghi, verdi, occhi castani e con al collo una collana con tre ciondoli, le zanne di qualche animale.

    Oh! Bene... Siete tutti qui? Cioè solo voi?

    Cosa intendi con solo voi? Che ti aspettavi più persone forti o che non ti sembriamo abbastanza forti?!

    Il minimo dubbio di non essere preso seriamente, mi faceva scattare di rabbia, io sono uno dei più forti ninja e merito considerazione...

    Non fraintendetemi... E' solo che questa faccenda non è esattamente normale e a dire il vero avevo chiesto ai miei superiori di considerare più seriamente tutto questo...

    Le parole del chunin e l' espressione seria che aveva mentre le diceva, iniziarono ad incuriosirmi che neanche pensavo più alle parole di prima.

    Ad ogni modo, ora vi porterò a Degarashi. Ci sono state delle novità riguardo gli eventi. Sono state trovate mani mozzate appese a degli alberi poco fuori il villaggio. La cosa sta diventando sempre più macabra e gli abitanti del villaggio sono un po' in soggezione, senza contare che una buona parte di loro pensa che sia qualche rito maledetto, demoniaco e che so io... Dovreste parlare con loro una volta lì. Io ho solo il compito di portarvi a destinazione. Ho provato a indagare, ma non ci ho capito nulla, senza contare che la cosa ha iniziato a urtare anche me...

    La notizia di nuove apparizioni di mani mozzate, tutta quella ferocia, non facevano altro che eccitarmi e farmi desiderare ancora di più di trovare l' artefice di tutto, così iniziammo il viaggio verso il villaggio in questione.
    Lungo il tragitto, notai come il paesaggio assomigliava molto a quello di alcune foto che avevo visto da bambino del Paese delle Verdi, quella vista mi fece ricordare di essere stato interrotto prima così mi rivolsi alla ragazza:

    Prima sono stato interrotto, il mio nome è Kenji e tu come ti chiami?

    Dopo aver fatto le presentazioni, mi rivolsi al chunin, che stava in testa alla formazione, dicendogli:

    Sa dirci quando sono iniziate a comparire le mani mozzate? Prima di allora era mai successo niente nel villaggio?! Non sò qualche mukenin fuggito? Qualche omicidio?

    Probabilmente erano domande inutili, ma dal mio punto di vista, più informazioni uno possiede e meglio può organizzare il da farsi.
     
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  10. Perceptio
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    CITAZIONE
    ~Ciao, si! Piacere mi chiamo....


    Il ragazzo dai capelli candidi stava quasi per presentarsi. Mi appariva piuttosto gentile ed amichevole; non lo era certamente altrettanto il giovane che sopraggiunse proprio in quel momento, interrompendolo sgarbatamente ed ignorandolo, quasi non esistesse.


    CITAZIONE
    ~ Ehi ciao... ti senti bene? Sei piuttosto pallida ahahha... Immagino che anche tu sia qui per la missione.. si insomma quella delle mani mozzate.. schifo ve? Comunque sono ora le 8.30, a momenti dovrebbe arrivare il Chunin della Foglia...Ah piacere, io sono Prompto Argentum, di Kiri...

    Il simpaticone era un biondino dagli occhi azzurri, atletico ma non muscoloso, i capelli spettinati si muovevano col vento. Lo guardai per un momento e per un attimo ebbi un flashback della mia infanzia: non era raro che qualcuno, da piccola, mi prendesse in giro per il mio albinismo e più di una volta avrei desiderato stecchirli lì, sul colpo... Crescendo ho imparato a provare solo pena per le persone nate senza un minimo di sensibilità.
    Ma in quel caso non potevo esimermi dall'esibire la mia lingua biforcuta.


    ~ Ciao Prompto Argentum di Kiri, è un piacere che tu ti sia aggiunto al nostro club. io sto fantasticamente. Piuttosto, sai, sono preoccupata per te.

    Ebbi appena il tempo di terminare la mia frase, che subito sopraggiunse un chunin che portava sulla fronte il simbolo del Villaggio della Foglia. Non ci misi molto a dedurre che si trattasse del nostro accompagnatore.


    CITAZIONE
    Oh! Bene... Siete tutti qui? Cioè solo voi?
    Non fraintendetemi... E' solo che questa faccenda non è esattamente normale e a dire il vero avevo chiesto ai miei superiori di considerare più seriamente tutto questo...

    Il ragazzo di cui ancora non sapevo il nome mostrò immediatamente tutta la sua stizza e il suo ego per essere stato definito "solo" uno dei pochi ninja che aderivano alla missione. Ma poi ebbe l'accortezza di zittirsi e di lasciar proseguire il chunin con le sue spiegazioni: in poche parole, saremmo dovuti andare in città, ad interrogare coloro che per primi erano venuti a contatto con la questione. Infondo, era la cosa più ovvia da fare.

    Ci incamminammo rapidamente verso la nostra meta. Il mio compagno di missione aveva mutato il suo stato emotivo da stizzito a visibilmente entusiasta della situazione in cui si veniva a trovare, il nostro accompagnatore, invece, appariva così tanto preoccupato da apparire forse un po' strano. Mi misi a fissarlo, mentre ci incamminavamo, cercando di scrutare in lui qualcosa che mi facesse comprendere a pieno con chi avevo a che fare, ma venni interrotta.

    CITAZIONE
    ~ Prima sono stato interrotto, il mio nome è Kenji e tu come ti chiami?

    ~ Piacere di conoscerti, Kenji. Io mi chiamo Ran.

    Rivolsi a Kenji un sorriso amichevole, e ritornai a fissare il chunin che camminava poco più avanti di noi. Kenji mi anticipò nel rivolgergli una domanda.
    CITAZIONE
    ~Sa dirci quando sono iniziate a comparire le mani mozzate? Prima di allora era mai successo niente nel villaggio?! Non sò qualche mukenin fuggito? Qualche omicidio?

    Sorrisi di un sorriso beffardo che cercavo di non rendere troppo palese e mi intromisi nel discorso anche io.

    ~ Esatto, signor... come ha detto che si chiama, lei? Comunque, in tutta franchezza, dubito che lei in proposito sappia meno di noi, mi sbaglio? Non sarebbe il caso di darci qualche minimo di informazioni, quantomeno sulla sua persona e in secondo luogo sul caso, su quello che andremo a fare?


     
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    ~ "Le Mani Di Mida?"
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    La stazione, seppur piccola, era gremita di persone che scendevano o salivano dai pochi treni che passavano per quel luogo, riaccompagnando le persone a casa o allontanandole, portandole sul posto di lavoro, vista anche l'ora del mattino. Un viavai di gente delle più disparate etnie popolava quel posto, sebbene la folla non impedì ai tre Ninja di individuarsi e riunirsi: una era una ragazza minuta ed albina, capelli bianchissimi, al pari della sua pelle, che doveva essere costantemente protetta da chissà quale sofisticato unguento, per impedire ai raggi del sole di ustionarla completamente; c'era anche un altro ragazzo, un giovane dai capelli bianchi e bardato in un sofisticato abito nero, ben diverso da quello che indossava lui, degli stracci al confronto.

    Cavolo, mi sento così inadeguato.. Potevate avvertirmi dei capelli ahahah

    Nessuno dei due rise alla sua esternazione. Effettivamente, almeno come prima impressione, nessuno dei due pareva dotato della sua stessa ironia o estrosità, ma forse il giovane non aveva poi iniziato con il piede giusto: ignorato completamente il giovane proveniente da Oto e scherzato sulla condizione della ragazza, non aveva mostrato il meglio di sé, e la giovane non si risparmiò di farglielo presente.

    Ciao Prompto Argentum di Kiri, è un piacere che tu ti sia aggiunto al nostro club. io sto fantasticamente. Piuttosto, sai, sono preoccupata per te.

    Uuh, che peperino.. Mi piace!

    Ancora una volta il tipo di Oto non ebbe tempo di intervenire, che il fantomatico Chuunin della Foglia, nominato nella missiva inviata dal'Hokage e dalla Kazekage, raggiunse gli altri componenti della squadra, e portandoli in disparte, cominciò a parlare, evidenziando in primo luogo il suo disappunto circa il numero di partecipanti alla missione, probabilmente aspettandosi un'adesione più importante per l'incarico che, sebbene sembrasse preoccuparlo e preoccupare decisamente sia Konoha che Suna, era stato classificato solamente di rango C, precludendo a priori il dispiegamento di un numero di forze maggiori.

    Cosa intendi con solo voi? Che ti aspettavi più persone forti o che non ti sembriamo abbastanza forti?!

    Fu il ragazzo di Oto ad esclamare tutto il suo risentimento per le parole poco qualificanti pronunciante dal superiore della Foglia: a giudicare approssimativamente dal loro equipaggiamento, il trio era composto da due Genin ed un Chunin, che, in aggiunta a quello appena arrivato, faceva un quartetto niente male, sicuramente più che adeguato per la missione che si apprestavano a risolvere. Eppure non sembrava che il ragazzo fosse giunto alla stessa, o più ovvia, conclusione, mostrandosi evidentemente preoccupato e angosciato da quegli avvenimenti: che stesse nascondendo loro qualcosa?

    Ad ogni modo, ora vi porterò a Degarashi. Ci sono state delle novità riguardo gli eventi. Sono state trovate mani mozzate appese a degli alberi poco fuori il villaggio... Dovreste parlare con loro una volta lì. Io ho solo il compito di portarvi a destinazione. Ho provato a indagare, ma non ci ho capito nulla, senza contare che la cosa ha iniziato a urtare anche me...

    Detto questo, il gruppo si lasciò alle spalle la stazione, passando accanto ad un cartello su cui erano riportate le indicazioni per il borgo, oltre ad esservi segnata la distanza: le miglia non erano molte, in meno di un'ora se la sarebbero sicuramente cavata, il problema era capire come ammazzare il tempo della camminata.
    L'altro parigrado sembrava parecchio turbato dalla situazione, tant'è che si era isolato alla guida della spedizione, silenzioso e assorto nei propri pensieri; la ragazzina di Hekisui sembrava avercela a morte con Prompto, probabilmente a causa della battuta sul suo aspetto - non aveva ancora imparato la lezione, mai e poi mai scherzare riguardo l'aspetto con una donna, non c'è niente di più importante per loro -; infine il Genin di Oto, che aveva completamente ignorato al momento delle presentazioni, e che probabilmente non aveva preso bene questa mancanza di rispetto - sembrava infatti uno che ci teneva particolarmente ad essere tenuto in considerazione, vista la puerile risposta data al Foglioso -.
    Che dire, doveva dare il meglio di sé per riportare l'allegria in quella sgangherata combriccola.

    Prima sono stato interrotto, il mio nome è Kenji e tu come ti chiami?
    Piacere di conoscerti, Kenji. Io mi chiamo Ran.


    Ehi, perché a lui dici il tuo nome e a me non l'hai detto? E guarda che sorriso delizioso! A me hai rifilato solo quella rispostaccia!
    ...Forse abbiamo iniziato tutti col piede sbagliato.. Piacere, io sono Prompto, sono un Chuunin di Kiri e, dato che il tizio pare tagli la corda una volta sul posto, il più alto in grado, quindi mi toccherà guidare la missione...
    Avete qualcosa da chiedermi? Volete condividere le vostre abilità? Per me va bene anche non sapere nulla, mi piace la suspance che ne risulta..


    Sfoderò il suo sorriso più amabile e un modo di fare quanto più affabile possibile, comportamento che era solito avere, ma che non sembrava essere sufficiente con i due sottoposti che, volenti o nolenti, avrebbero dovuto riconoscerlo come capo squadra, almeno fino al momento in cui lui rappresentasse il grado gerarchico più alto sul campo.
    Tenne il passo per rimanere vicino ai due in modo da poter sentire le loro eventuali risposte e richieste quindi, incrociando le mani dietro la nuca, iniziò a riflettere sul caso delle mani, salvo poi distrarsi con la bellezza del paesaggio circostante, una vera e propria esplosione di verde smeraldo che si sposava incredibilmente bene con il luminoso cielo azzurro.
    Con uno sguardo da sognatore, perso nella bellezza circostante, le sue orecchie captarono solamente frammenti delle domande

    Sa dirci quando sono iniziate a comparire le mani mozzate? Prima di allora era mai successo niente nel villaggio?! Non so qualche mukenin fuggito? Qualche omicidio?

    Esatto, signor... come ha detto che si chiama, lei? Comunque, in tutta franchezza, dubito che lei in proposito sappia meno di noi, mi sbaglio? Non sarebbe il caso di darci qualche minimo di informazioni, quantomeno sulla sua persona e in secondo luogo sul caso, su quello che andremo a fare?


    Si destò dal suo torpore, avvertendo l'imbarazzante sensazione di dover aggiungere qualcosa alle richieste dei due Genin, quasi fosse sciocco sprecare un'occasione simile per ricavare qualsiasi tipo di informazione utile alla chiusura del caso, eppure non aveva altro da chiedere lui, i due compagni avevano esaurito tutte le opzioni fondamentali, lasciandogli solamente le briciole.

    Beh li hai sentiti, no? Sono domande molto giuste, non trovi?
    Avrete almeno un minimo sospetto, una teoria, no?! Anche perché immagino avrete parlato voi stessi con i cittadini, dubito che a noi stranieri diranno molto altro..


    Colse l'occasione per complimentarsi con i due, sebbene non avesse poi ascoltato troppo le loro parole, sperando che la sua performance recitativa gli facesse guadagnare alcuni dei punti persi con la sua goffa presentazione. Ma, a parte tutto, era vero, tutti e tre si erano resi conto di essere stati inviati in una missione completamente all'oscuro degli eventi e senza una minima traccia da seguire. Trovarla sarebbe stato, probabilmente, l'aspetto più arduo di tutta la vicenda.


    Prompto Argentum

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    Sa dirci quando sono iniziate a comparire le mani mozzate? Prima di allora era mai successo niente nel villaggio?! Non sò qualche mukenin fuggito? Qualche omicidio?

    Esatto, signor... come ha detto che si chiama, lei? Comunque, in tutta franchezza, dubito che lei in proposito sappia meno di noi, mi sbaglio? Non sarebbe il caso di darci qualche minimo di informazioni, quantomeno sulla sua persona e in secondo luogo sul caso, su quello che andremo a fare?

    Beh li hai sentiti, no? Sono domande molto giuste, non trovi?
    Avrete almeno un minimo sospetto, una teoria, no?! Anche perché immagino avrete parlato voi stessi con i cittadini, dubito che a noi stranieri diranno molto altro..

    Com'era ovvio, il Chunin della Foglia ricevette le domande appropriate sulla faccenda, anche se quella che apparentemente poteva sembrare inutile era della ragazzina, che però era stata ben attenta alla situazione.

    Beh... Il mio nome è quello riportato nella missione, no? Jengo Todoro. Comunque è giusto chiedere chi fossi, potrei essere stato chiunque...
    Per quanto riguarda il caso: quello che so dirvi è che gli abitanti con cui ho parlato non avevano la benché minima idea di chi possa essere il responsabile.
    Non vi è stato nessun omicidio o alcuna segnalazione di persona scomparsa, almeno non nella zona dei ritrovamenti e che si sappia, nemmeno nell'intero Paese del Té.
    Questo è ciò che fa sorgere dubbi sulla natura di questo "incidente". Accelerate il passo che c'è un po' di strada ancora.


    Così il Chunin iniziò ad aumentare il ritmo nel saltare da ramo a ramo, spostandosi dal sentiero battuto alla foresta.
    Non mancava molto all'arrivo e prima sbrigavano quella faccenda meglio era per gli abitanti di Degarashi e anche per Konoha e Suna che attendevano con ansia il rapporto sulla situazione.
    Forse tutto quello che voleva Jengo, era di andarsene da quel luogo maledetto per tornare a casa, al sicuro.
    Dopo circa 45 minuti raggiunsero l'entrata del villaggio di Degarashi dove poterono assistere al macabro spettacolo delle guardie cittadine che rimuovevano con disgusto le mani mozzate appesa agli alberi di cui aveva parlato Jengo.
    Le mani erano esattamente dodici ed erano tutte in evidente stato di decomposizione, ciò era chiaro dal coloro più bianco della carnagione normale e dal fatto che il sangue del polso mozzato fosse asciutto e scurissimo. Erano tutte appese ai rami con dello spago spinato.
    Un bello scherzetto. Degno del miglior burlone di Halloween.

    Ed ecco a voi il siparietto orribile... Mi viene quasi da vomitare se ci ripenso...
    Comunque da questo momento il leader della missione è Prompto Argentum, essendo Chunin di Kiri.
    Iniziate pure da dove volete, ma vi consiglio di andare a parlare con il mercante del pesce di nome Hun Huryu e con la proprietaria della locanda chiamata "Tea-vern", troverete il mercante proprio vicino a quest'entrata, sulla destra, dove c'è la via del mercato. Non potete sbagliare, è proprio il primo che vende pesce. La locanda invece è proprio sul porto della città, di fronte al mare.
    Loro sono quelli che hanno trovato le mani la prima volta, alcune sul pesce del signor Huryu e le altre appese alla porta della locanda.
    Detto questo vi saluto...
    Io me ne vado a casa...


    Il ninja svanì in una nuvola di fumo lasciando solo quelle parole ai ninja rimasti.
    Ora stava a loro decidere cosa fare, assistendo orripilati allo spettacolo delle mani all'entrata del villaggio.

    Bene. Avete carta bianca, avrete la possibilità di fare anche post brevi di solo dialoghi per mettervi d'accordo e poi fare i post più seri narrativi una volta deciso coerentemente in ON.
    Degarashi è una città portuale, circondata da foreste e il mare a Sud.
     
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  13. Incursio92
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    Dopo aver ascoltato le domande di tutti noi, il chunin iniziò a guardarci tutti e tre per qualche secondo, come a voler elaborare tutte le domande e dare un unica risposta per tutte, poi aprì bocca:

    Beh... Il mio nome è quello riportato nella missione, no? Jengo Todoro. Comunque è giusto chiedere chi fossi, potrei essere stato chiunque...
    Per quanto riguarda il caso: quello che so dirvi è che gli abitanti con cui ho parlato non avevano la benché minima idea di chi possa essere il responsabile.
    Non vi è stato nessun omicidio o alcuna segnalazione di persona scomparsa, almeno non nella zona dei ritrovamenti e che si sappia, nemmeno nell'intero Paese del Té.
    Questo è ciò che fa sorgere dubbi sulla natura di questo "incidente". Accelerate il passo che c'è un po' di strada ancora.


    La risposta del chunin Jengo Todoro fu molto utile in fatto di informazioni, grazie ad esse avevo la possibilità di escludere molte possibilità ed arrivare più facilmente alla soluzione di quell' enigma...

    " Visto che non ci sono stati precedenti omicidi ne denuncie di scomparsa e che nessuno al villaggio abbia notato qualche nuovo arrivato nel villaggio, l' ipotesi più concreta è che il colpevole si nasconda tra gli abitanti... "

    Dopo un pò di viaggio, finalmente arrivammo alle porte del villaggio di Degarashi, come già preannunciato trovammo uno scenario macabro, mani mozzate ed appese agli alberi davanti il villaggio e le guardie cittadine che le rimuovevano con disgusto, ad un primo sguardo dovevano esserci una dozzina di mani che, dal colorito e dal sangue asciutto di cui erano impregnate, si capivano essere in fase di decomposizione.
    Quella vista purtroppo non mi fece effetto di disgusto, bensì mi fece alzare il livello dell' adrenalina per la voglia di scontrarmi con l' artefice di tutto.

    Ed ecco a voi il siparietto orribile... Mi viene quasi da vomitare se ci ripenso...
    Comunque da questo momento il leader della missione è Prompto Argentum, essendo Chunin di Kiri.
    Iniziate pure da dove volete, ma vi consiglio di andare a parlare con il mercante del pesce di nome Hun Huryu e con la proprietaria della locanda chiamata "Tea-vern", troverete il mercante proprio vicino a quest'entrata, sulla destra, dove c'è la via del mercato. Non potete sbagliare, è proprio il primo che vende pesce. La locanda invece è proprio sul porto della città, di fronte al mare.
    Loro sono quelli che hanno trovato le mani la prima volta, alcune sul pesce del signor Huryu e le altre appese alla porta della locanda.
    Detto questo vi saluto...
    Io me ne vado a casa...


    PUFF!

    Una nuvola di fumo ed il chunin scomparve, ma che razza di ninja se ne va a casa nel bel mezzo di una missione; il fatto che un ninja simile fosse considerato superiore a me faceva ribollire il mio sangue cone magma bollente pronto ad esplodere, il mio corpo in quel momento ers come un vulcano pronto ad eruttare quella rabbia su chi gli stava attorno.
    Poi le parole dette prima di andarsene, se possibile, mi fecero alterare ancora di più:

    " Per quale motivo lui deve comandarmi?! Non lo conosco e non è un ninja del mio villaggio! "
    Purtroppo per me, a causa dei gradi ninja, non potevo contrastare le decisioni prese dal chunin Prompto Argentum, però potevo giocare d' astuzia e direzionarlo verso una decisione...

    Dunque adesso il capo sei tu?! Beh, vorrei consigliare di dividerci, uno va a parlare con la proprietaria della locanda ed indaga lì e due invece al mercato del pesce, cosa ne pensate?

    E così attesi che mi rispondessero, nella speranza che il mio suggerimento fosse stato accettato in modo da non dover fare altre cose che non avevo deciso io stesso.
     
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    La camminata dalla stazione fino a Degarashi si rivelò più lunga del previsto, tant'è che talvolta, forse per il nervosismo, o semplicemente per spezzare la monotonia del viaggio, la guida della Foglia sembrava aumentare periodicamente il passo, cambiando la velocità di crociera che, dalla semplice camminata, si tramutò in vera e propria corsa acrobatica, dato che di lì a poco il gruppo avrebbe abbandonato la strada maestra per inoltrarsi nel fitto della vegetazione circostante, sfruttandone le propaggini come multiple basi di appoggio.
    Il clima era teso, e la sorgete di tale condizione sembrava essere il Foglioso stesso, il quale sembrava mostrare i sintomi di un disturbo da stress, non solo caratterizzato dalla sfera psicologica ma anche da una somatizzazione dello stesso, che ben si evidenziava nell'espressività e nella mimica corporea, il cui linguaggio non era altro che l'espressione più pura dell'istintualità.
    Il ragazzo si era reso disponibile a rispondere ad eventuali domande, e queste giunsero numerose, tant'è che impiegò qualche minuto prima di poterle trattare tutte: sostanzialmente i tre chiesero quando tutta quella storia aveva avuto inizio e se ci fossero dei sospetti, magari crimini irrisolti o mukenin sfuggiti alla giustizia, ma le deludenti risposte che ottennero sostanzialmente sottolineavano come del caso non si sapesse nulla e che fosse compito loro gettare le basi dell'indagine, oltre che a svolgerla e a portarla a termine, prima che ulteriori episodi avessero luogo, dato che i cittadini erano oramai sul punto di avere un crollo psicotico, a causa di tale gesto.

    Se nel paese del Tè non manca nessuno all'appello, queste mani da dove arrivano? O sono finte, o i censimenti non sono così affidabili, o c'è un traffico di organi e parti corporee clandestino, che sfugge alla polizia locale.. C'è modo di mettersi in contatto con le autorità per avere queste informazioni?

    Si ritrovò a dire il Chuunin, cercando di razionalizzare il problema e di affrontarlo con logica freddezza, tentando di congiungere le numerose incognite con flebili e improbabili congetture, archiviando il tentativo come fallimentare, almeno al loro attuale stato di conoscenza dei fatti.
    Il tragitto intra-boscoso richiese quasi un'ora prima di concludersi con l'arrivo a Degarashi: come era stato accennato dalla loro guida, intorno ai confini del borgo, una buona parte degli alti alberi era stata adornata di tali menomazioni, le quali erano lentamente raccolte e rimosse dai cittadini, oramai esasperati dalla frequenza di quei macabri incidenti.
    C'erano circa una dozzina di bianche, pallide e rigide mani, alla cui estremità mozzata il sangue si era oramai coagulato andando a formare una macchia marrone scuro.
    Le ultime indicazioni Jengo Todoro furono quanto mai vaghe, l'unico dato certo era che Prompto avrebbe assunto il comando da quel momento, e quindi, dopo aver indicato loro un paio di punti d'interesse, ove sarebbe stato bene iniziare la loro indagine, si dileguò, finalmente assecondando il forte desiderio di tornare a casa.
    Il Chuunin osservò i suoi sottoposti, e notò come il tipo di Oto fosse sul punto di esplodere: sottili vene emersero sulla pelle del viso e del collo, tesa a causa della tensione muscolare. Evidentemente qualcosa doveva averlo fatto infuriare seriamente, non poteva essere semplicemente l'essere stato ignorato dal Kiriano, sarebbe stato troppo infantile.
    Forse non pensava di dover rispondere a lui, delle sue azioni. Anche questo sarebbe stato ugualmente infantile.

    Dunque adesso il capo sei tu?! Beh, vorrei consigliare di dividerci, uno va a parlare con la proprietaria della locanda ed indaga lì e due invece al mercato del pesce, cosa ne pensate?

    Ah, mi piace come ragioni! Dopotutto, avevo anche voglia di andarmi a bere una cosa, con questo caldo.. La locanda è mia, voi due occupatevi del banco del pesce.. Ci rincontriamo alla piazza maggiore e cerchiamo di capire cosa succede in questo diamine di posto.
    Se siete qua, dovreste essere in grado di cavarvela da soli.. Ehi, Ran, giusto? Prendi questo, così in caso potremo comunicare.. bè, in bocca al lupo!


    Senza dare loro modo di replicare, il ragazzo si diresse verso la propria destinazione, assecondando il pensiero del Ninja del Suono, sperando che questa gratificazione spegnesse, in qualche modo, il suo fastidioso ed ingombrante ego.
    La strada verso la locanda era facile come descrittagli poc'anzi, e, pochi minuti, il ninja la raggiunse, affacciandosi sulla vastità del mare e del porto, ospitante numerosissime imbarcazioni delle più variegate forme e dimensioni.
    L'insegna corrispondeva al nome riportatogli, "Tea-vern", incisa su un asse di legno particolarmente ampio, per mezzo di una calligrafia estremamente ricercata ed elegante: grazia e magnificenza intaccate solamente da un dettaglio, ovvero la presenza di una macchia scura nel contesto delle lettere, che non era altro che resti del sangue delle mani rimosse tempo addietro che, seccatosi e non adeguatamente pulito, aveva aderito tenacemente al substrato sottostante.
    Prompto spinse la porta, quindi entrò nel locale, accennando un garbato ed educato saluto

    Prompto Argentum

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    A me, quel chunin, convinceva poco. E continuò a convincermi poco anche dopo che mi comunicò il suo nome, Jengo Todoro, e ancora meno quando, dopo averci comunicato tutte le informazioni che sosteneva sapere sul caso (nessuna!), affidò il caso ad uno di noi e si dileguò.
    Guardai dubbiosa i miei compagni, che non sembravano fare troppo caso alla sequenza di azioni alquanto equivoca del nostro superiore.

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    Dovevo convenire, però, che aveva suggerito pressocché l'unica soluzione plausibile e non troppo pericolosa da intraprendere per iniziare a fare un'indagine concreta... Perché sì, avrei voluto seguire Jengo, ma non era la via più sicura. Non dissi niente, dunque.

    Quando giungemmo alla nostro punto d'arrivo, ci apparvero davanti: bianche, scarne, emaciate. Quelle mani non suscitarono in me alcuna emozione, quasi si trattasse di parti staccate da un qualunque manichino da boutique e successivamente gettate in un cassonetto. Per quanto provassi a sforzarmi, non riuscivo a realizzare che appena qualche tempo prima queste potessero appartenere a qualcuno di vivo, e vegeto. Riuscivo solo a fissarle, immobile.


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    ~ Visto che non ci sono stati precedenti omicidi ne denuncie di scomparsa e che nessuno al villaggio abbia notato qualche nuovo arrivato nel villaggio, l' ipotesi più concreta è che il colpevole si nasconda tra gli abitanti...

    CITAZIONE
    ~ Se nel paese del Tè non manca nessuno all'appello, queste mani da dove arrivano? O sono finte, o i censimenti non sono così affidabili, o c'è un traffico di organi e parti corporee clandestino, che sfugge alla polizia locale.. C'è modo di mettersi in contatto con le autorità per avere queste informazioni?

    ~ Non credo sia il caso di fare ipotesi così affrettate, Kenji, né tantomeno è il caso di scomodare altre autorità. Piuttosto dovremmo cercare di captare i discorsi della gente che ha materialmente visto e sentito qualcosa.

    La dipartita del Chunin e l'affidamento a Prompto della missione non mi faceva esultare, ma quello che apparve più visibilmente scosso dalla cosa fu sicuramente Kenji, che sembrava stesse per esplodere dalla rabbia. Esordì però con una buona idea.


    ~ Dunque adesso il capo sei tu?! Beh, vorrei consigliare di dividerci, uno va a parlare con la proprietaria della locanda ed indaga lì e due invece al mercato del pesce, cosa ne pensate?

    ~ Ottimo!

    ~ Ah, mi piace come ragioni! Dopotutto, avevo anche voglia di andarmi a bere una cosa, con questo caldo.. La locanda è mia, voi due occupatevi del banco del pesce.. Ci rincontriamo alla piazza maggiore e cerchiamo di capire cosa succede in questo diamine di posto.
    Se siete qua, dovreste essere in grado di cavarvela da soli.. Ehi, Ran, giusto? Prendi questo, così in caso potremo comunicare.. bè, in bocca al lupo!


    Io, davvero, lo sapevo. Lo sapevo che Prompto stava cercando in un modo goffamente fastidioso di manifestare il fatto che si preoccupava per me. Lo capii. Ma la cosa mi dava sui nervi. Molto, MOLTO, sui nervi. Non ero un'idiota, sapevo bastare a me stessa, e soprattutto avevo passato 16 anni della mia vita senza che ci fosse lui a preoccuparsi per me. Indovina un po'? Me l'ero cavata benissimo.

    Tutte queste cose, gliele evrei sparate in faccia come pallottole fumanti, se solo Prompto avesse avuto l'accortezza di attendere una risposta. Ed invece si girò e se ne andò subito, lasciandomi una trasmittente in mano, che se solo non mi fosse stata estremamente necessaria, avrei sbriciolato semplicemente nella morsa della mia mano. Ma guarda un po', 'sto deficiente.

    Feci una smorfia più che contrariata, e poi scrollai la testa. Per questa volta, passava.



    ~ Kenji, facciamo come ha detto.

    Rapidamente mi diressi nella direzione del banco del pesce, fiduciosa che il mio compagno di missione mi avrebbe seguito.



     
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