[Caccia - Evento di Trama] Due versanti di una montagna che trema

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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Shaku rimase letteralmente attonito dalle parole del Genin. Erano decisamente troppe informazioni, tutte sparate a caso.
    Aveva immagazzinato le informazioni, ma già la metà le aveva accantonate nell'angolo oscuro della sua mente.

    Porca puttana, ragazzo... Mi sono appena finito una paglia speciale da fumare, credi possa capirci qualcosa se parli a mitraglietta? Andiamo e basta.

    Fece un fischio ben assordante e in quattro e quattro otto apparì Soru Chinoike, uno dei Sette Spadaccini.

    Porta questa povera disgraziata da qualche parte, identificala e...

    Non ce n'è bisogno. So chi è. Lilia dei Figli di Zero, sorella della Generale Primula. Era un Mukenin di livello A, incredibile siano riusciti a ridurla così. Immagino dalle ferite che sia opera principalmente di Shinichi Yuki...

    Ne terremo decisamente conto e ne riparleremo. Ora vai. Tu, coso, dislochiamoci.


    Arrivarono in un "magico" attimo nel punto in cui Lilia era stata trucidata da Shinichi e c'era una distesa di ghiaccio e mare. Di fronte Barbakos.
    Shaku, da potente sensoriale, già riuscì ad avvertire tre tipi di chakra. Uno era di Shinichi e lo conosceva, gli altri due gli erano sconosciuti.
    Il problema fu quando avvertì un'improvvisa esplosione di energia.

    ...maledizione. Yamashita. Potrebbe essere tardi. MUOVITI E ATTACCATI A ME!

    Si trasformò interamente in acqua e aspettò che il Genin potesse fare quello che gli aveva ordinato per poi sgusciare a velocità quasi supersonica tenendosi unito al mare, come un'onda si doveva abbattere sulla costa in tempo.

    [...]

    Le urla disperate, il potere, la frustrazione, la rabbia.
    Mokou era un misto di tutto questo in quel preciso momento. Il suo Sharingan Ipnotico, risvegliandosi e rispondendo come un compagno alla richiesta struggente della sua proprietario, diede l'input per qualcosa di spaventoso che non si vedeva da anni sul campo di battaglia dei ninja.

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    Il Susano'o maestoso e potente. Lo spirito del Tengu che ogni Uchiha potrebbe ottenere quando raggiunge livelli più alti di forza e di controllo dei propri occhi maledetti e speciali.
    In passato era stato fonte di distruzione e dolore. L'imposizione del potere. Un colosso che poteva letteralmente spazzare intere armate in un colpo.
    Hito rimase scioccato duplicemente. La prima volta per l'attacco a sorpresa della sua nemica. Era riuscito infatti a schivare la lama di chakra per un pelo, ma non aveva previsto la diramazione della stessa verso la sua testa.
    Fu colpito in pieno e se non avesse avuto quella forma elementale, sarebbe stato ucciso sul colpo.
    L'armatura di terra si dissolse e la lama riuscì a penetrare fino al collo, esattamente alla gola, causando danni ingenti e terribilmente fatali. Perdeva molto sangue e iniziò a tamponare la ferita con la terra che iniziò a creare con la sua abilità speciale. Fortunatamente non aveva reciso la giugulare, ma si rese conto che intanto non riusciva più a parlare, sicuramente le corde vocali erano andate e che il tampone messo non sarebbe durato a lungo.
    Si inginocchiò per il dolore sputando sangue. Era ridotto male e non se l'aspettava, era sconvolto per la piega che avevano preso gli eventi e per la prima volta dopo anni stava desiderando l'aiuto di qualcuno. Sapeva che i Tredici e le guardie sarebbero potute intervenire, ma solo dopo aver riparato i danni e pensato all'incolumità dei regnanti di Barbakos.
    Si sentiva perso, ma era un Kirakami, un Ammazza-dei, un potere sconfinato basato sull'elemento chiave che poteva dominare la natura e abbattere il chakre dei ninja.
    Non poteva fare nulla contro il Fulmine, ma poteva trovare un modo per colpire lei. Quella mastodontica armatura spirituale poteva essere una specie di protezione o una trasformazione di potere, perciò doveva tentare di abbatterla.
    Le sue energie venivano meno, ma doveva sbrigarsi e mettere fine alla partita.
    Senza poter dire una parola decise di passare a ciò che mai avrebbe pensato di fare.
    La terra iniziò a tremare. Delle escrescenze iniziarono a crescere attorno al campo di battaglia, non poteva sconvolgere l'assetto di Barbakos, ma dalle spaccature create nel terreno iniziò a venir fuori della lava in eruzione.
    Il magma, la terra, la natura. Hito poteva diventare, a costo di ogni cosa che gli era cara, l'intero Continente Meridionale. Cercò di convogliare tutte le forze e chiese perdono a tutti quelli nel suo raggio d'azione, si sentì veramente in colpa per la prima volta, ma metà Barbakos iniziò a sprofondare attorno a loro per unirsi a lui in un essere che era almeno dieci volte più del Tengu di Mokou che si venne a creare però dietro di lei, tra il Palazzo e la Mukenin.

    Earth-elemental-large



    Un colosso, un golem, cosparso di terra, rocce, magma, abitazioni e detriti. Il palazzo era salvo, ma metà della città alle loro spalle era finita.
    Ripensò a Rose, sperava di non averla coinvolta, ma egoisticamente sapeva di aver agito in una zona verso cui lei non si era precipitata.
    Aveva fatto molte vittime tra gli abitanti, ma non controllava più nulla. Lui aveva il compito di proteggere i Tredici,
    e dare un futuro a Barbakos e vedendo il nemico di fronte a sè, con un misto anche di istinto di sopravvivenza,
    decise di uccidere migliaia di persone nella città insieme a pezzi interi di isola e abitazioni per poter eliminare quella minaccia. Poteva farlo, i Tredici l'avevano autorizzato al tempo del suo ingaggio e ora con tutta la sua forza,
    libero di poter colpire la minaccia senza danneggiare troppo il Palazzo, decise di schiantare un pugno gigantesco contro Mokou e il suo Tengu, quel pugno poteva sembrare una meteora visto che era portato avanti da una cosa alta almeno 70 metri.
    Si stava giocando il tutto per tutto, carico di dolore fisico, sofferente, morente e anche pieno di rimpianti per aver sottovalutato una ragazzina che era molto più di quel che mostrava...


    Bene.
    Hito è diventato un colosso di rocce e ha distrutto metà città sana per questo, ha posto la sua vita e quella dei tredici davanti a migliaia di cittadini. E' morente per la ferita alla gola e disperato.
    Non ha una vera e propria Resistenza, ma colpirlo male potrebbe già distruggerlo e ucciderlo.

    Yamashita e Shaku ci metteranno un turno per arrivare, quindi un post per Stompo.
    Shinichi è libero di fare ciò che ritiene opportuno e Mokou DEVE difendersi da questo colpo assurdo.

    A voi.
    Sappiate che questo evento sconvolgerà molti assetti nella trama perché di certo Barbakos potrà procedere negativamente sui ninja dopo questo incidente. Sempre se una Barbakos esisterà ancora.


    Edited by F u r y - 30/12/2017, 13:47
     
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    Ormai il giovane ragazzo, fino a quel momento protagonista della scena sul suo fronte, si limitava a non essere altro che uno spettatore nel combattimento tra Mokou e Hito. Dall'alto dell'edificio il suo sguardo tremava mentre si posava su Gekikara, la ragazza ormai vittima della stessa follia dei suoi antenati. Poteva avvertirlo dal suo tono di voce, dall'aspetto lontano, così come inspiegabilmente quasi anche dalle vibrazioni della stessa aria. Non era più la ragazza con cui aveva combattuto mesi prima. L'aura oscura e rossa che la circondò, comparendo improvvisamente quasi allo stesso modo del raggio che trapassò il corpo roccioso del suo avversario, assunse in brevissimo tempo delle sembianze umanoidi, andando a formare il famigerato Susano'o. Il gigantesco spirito di chakra dell'Uchiha ora si trovava dinanzi al sanguinante Hito, privo ormai della protezione della sua armatura di terra. Una goccia di sudore percorse la fronte dello Yuki mentre questi deglutiva dallo stupore e della tensione del trovarsi testimone di quella tecnica quanto sconosciuta quanto potente. Con l'avversario in quelle condizioni, ormai la vittoria di Gekikara era scontata, e sicuramente non ci sarebbe voluto un genio a capire chi sarebbe stato il prossimo della lista, ora come ora...
    Gli eventi presero però una piega inaspettata quando il Kirikami della terra decise di dare il tutto e per tutto, e sfoderare il suo massimo potere in quei suoi ultimi istanti di vita. Ancora una volta la terra sembrò rispondere al suo richiamo, e un terremoto ancora più forte del precedente investì l'intera isola, anzi, l'intero continente meridionale. Rocce, terra, detriti, magma liquido. Dalla terra tutto ciò che ne uscì si unì al God Slayer, formando un titano mastodontico. Ancora in ginocchio a causa del precedente terremoto, Shinichi osservò quell'enorme "essere" con gli occhi sgranati, mentre intorno a lui il mondo sembrava essere ormai giunto alla sua fine. Centinaia, anzi migliaia, furono le vittime quel giorno.

    Fight of Titans


    Con il terremoto ancora in corso, Shinichi si sollevò in piedi. Il pugno sinistro si chiuse fermamente su se stesso, mentre l'altro manteneva salda la presa su Aralia. Le urla delle vittime, la distruzione... questo era ciò che gli occorreva per tirare fuori il suo coraggio, il potere più grande che potesse esistere. Gli occhi sarebbero ancora una volta tornati a brillare di una luce rossa, nel mentre che i suoi muscoli si sarebbero ingrossati ed irrobustiti di scatto. La destra si mosse, brandendo Aralia in direzione della creazione di Hito. Stranamente, gli parve che il bagliore emanato da essa fosse più intenso rispetto a prima, mentre il chakra gelido ribolliva all'interno del suo corpo. La sinistra di pose dinanzi al petto nel sigillo del bue, e le gambe si piegarono in una spinta che lo avrebbe scaraventato dritto nel vuoto dinanzi a lui. Il vapore acqueo si sarebbe andato a condensare, per formare ancora una volta l'imponente drago acquatico, l'unico che poteva reggere il confronto tra i titani presenti in campo. Nella sua imponenza la creatura avrebbe visto la luce almeno una ventina di metri sotto Shinichi, che aveva appena iniziato la sua caduta libera verso il suolo. Un altro, singolo sigillo avrebbe congelato l'aria sotto forma di una tigre di ghiaccio, anch'essa dalle notevoli dimensioni. Mentre lo Yuki cadeva, la tigre avrebbe corso sulla superficie del palazzo dietro di lui, congelando qualsiasi cosa entrasse in contatto con essa. La velocità del jutsu di Shinichi in quella forma avrebbe superato la velocità della stessa gravità, e la tigre glaciale avrebbe raggiunto il drago acquatico, condividendo con esso il potere che Shinichi era riuscito da solo a padroneggiare quando la compassione lo aveva abbandonato nello scontro contro Lilia. Il risultato sarebbe stato ancora un maestoso drago di ghiaccio, sulla testa del quale sarebbe avvenuto l'atterraggio di Shinichi, attutito dal chakra. La tigre avrebbe dunque iniziato il suo percorso su quello che ormai era diventato Hito, cercando di congelargli le giunture tra le quattro articolazioni, e altri punti del suo corpo durante la propria corsa, per poi andarsi a disperdere una volta uscita dal suo raggio massimo di azione. Nel mentre il manipolatore del ghiaccio avrebbe dominato la sua prima creazione grazie al suo controllo telecinetico, scansando il titano di roccia per portarsi accanto a Mokou, la sua unica alleata in quel momento. Il corpo del drago passò dietro il Tengu rosso, così da girarsi e trovarsi con la testa e gli occhi rossi dinanzi ad Hito, e alla destra della ragazza. Shinichi rivolse a lei uno sguardo deciso di pochissimi secondi, per poi riportare gli occhi sul titano di terra e roccia. Il chunin non disse nulla, limitandosi soltanto ad eseguire un singolo sigillo con la mancina, che si alzò subito dopo in direzione del cielo violaceo. Le particelle di vapore nell'aria avrebbero reagito ancora una volta all'abilità innata del ragazzo, convogliandosi questa volta in una enorme balena di venticinque metri di lunghezza, con un lungo corno sulla testa. Quando la bestia marina fu pronta, rimanendo immobile e sospesa a mezz'aria dietro di lui, Shinichi avrebbe chiuso per un attimo gli occhi, rivolgendosi alla ragazza.

    Risparmiati... non è ancora il momento di morire. Ricordi?

    In quell'attimo si rivide lì, mentre teneva la ragazza dai capelli bianchi ostaggio della sua tecnica mortale, e lei brandiva saldamente la katana a pochi centimetri dalla sua gola. Fu quello il momento in cui l'albina aveva rivolto lui quelle parole. Gli occhi si sarebbero dunque aperti, nell'esatto momento in cui la mano del titano cominciava a sollevarsi. Shinichi avrebbe cercato di incrociare lo sguardo di Gekikara. Sarebbero stati degli occhi diversi, ma sempre si sarebbero trattati dei suoi.

    Quel giorno mi dicesti anche che mi saresti venuta a cercare quando saresti stata pronta, per avere la tua rivincita. Perché solo io... posso sconfiggerti.

    Il titano chiuse il pugno, direzionandolo contro i due.

    Mettiamo da parte la nostra disputa, per ora. Se è rimasto qualcosa in te che non sia odio, combattiamo insieme, ancora una volta.

    Il ragazzo, con lo sguardo spostato di scatto sul pugno di Hito in arrivo, avrebbe abbassato il braccio in sua direzione, e l'enorme cetaceo si sarebbe mosso seguendo quell'indicazione. Quando si sarebbe ritrovato appena davanti a lui, il chunin avrebbe concentrato il chakra del vento nel palmo della sua mano sinistra. Così come aveva già fatto Prompto anni prima, la mano si sarebbe mossa di scatto in avanti, generando una fortissima raffica di vento a spinta della già devastante carica della balena.

    DISTRUGGI!

    Il corno della balena sarebbe andato ad impattare contro il pugno di Hito, nel tentativo di distruggerlo insieme ad un ipotetico, e sperato, intervento di Gekikara.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 369-50= 319
    Stamina: 293-45-13-13-5-50= 167
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1
    Azioni:
    - Attivazione Trance Oscura Incompleta (Bonus CC/3 a tutte le statistiche naturali)
    - Tecnica del Drago acquatico (+15 Riverbero del Chakra, +10 Jutsu ad una mano)
    - Drago contro tigre (effetto congelamento Drago acquatico e congelamento giunture di "Hito") (+15 Riverbero del Chakra, +10 Jutsu ad una mano)
    - Tecnica della Balena Unicorno (+15 Riverbero del Chakra, +10 Jutsu ad una mano)
    - Palmo del forte vento (Boost CC/5 su danno e riuscita della balena unicorno)

    Note:
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    Colui che è e si spera sarà

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    Chissà che idea Shaku Hoozuki, ex Mizukage, si era fatto di me, gli avevo parlato per diversi secondi filati cercando di comunicargli tutto quello che mi girava nella testa, tutte le mie paure, il mio dolore, i miei pensieri, di certo trovarsi davanti a quel muro verbale non lo avrebbe aiutato a capire come mi sentissi davvero. Finito di parlare in ogni caso lo vidi un attimo farsi pensiero, prima di rivolgersi a me con impeto:

    "Porca puttana, ragazzo... Mi sono appena finito una paglia speciale da fumare, credi possa capirci qualcosa se parli a mitraglietta? Andiamo e basta."

    Rimasi quasi stupito dal tono della sua risposta, soprattutto paragonandolo a quello che aveva usato con me l'attuale Mizukage, ma smisi di pensarci quasi subito, alla fine aveva accettato di accompagnarmi e con la vita di Shinichi in pericolo era la cosa che mi premeva sapere di più. Finito di rivolgersi a me lo sentì fare un forte fischio che fece comparire in una frazione di secondo un uomo dal fisico allenato, portava un particolare abbigliamento nero con decorazioni viola, i capelli corvini coperti da una cappuccio e un'enorme spada grigia che teneva appoggiata dietro la schiena; rimasi strabiliato dalla velocità con cui era comparso e poi quell'abbigliamento, quella spada, tutti dettagli che mi facevano pensare che quello non fosse un ninja come tutti gli altri. Shaku si rivolse subito al nuovo arrivato, ma non finì nemmeno la frase che l'interpellato aveva già compreso tutto:

    "Non ce n'è bisogno. So chi è. Lilia dei Figli di Zero, sorella della Generale Primula. Era un Mukenin di livello A, incredibile siano riusciti a ridurla così. Immagino dalle ferite che sia opera principalmente di Shinichi Yuki..."

    Un' analisi precisa ed accurata svolta con un semplice sguardo, cominciai a provare una profonda stima, quasi ammirazione per quel ninja a me sconosciuto, soprattutto perché mi aveva dato un'informazione assai rilevante: se davvero quella era un Figlio di Zero, allora significava che anche loro, oltre a Oceania e al suo capo, sapevano dei nostri spostamenti, dettaglio che andava a sommare altri guai ad una missione che fin dall'inizio si era dimostrata essere in salita. Shaku in ogni caso accolse quell'informazione più o meno nello stesso modo in cui aveva reagito alle mie:

    "Ne terremo decisamente conto e ne riparleremo. Ora vai. Tu, coso, dislochiamoci."

    Ancora quel tono secco e diretto, ormai avevo intuito che fosse quello il suo modo di fare; in ogni caso non era quello il momento di pensare a quei particolari, non appena Shaku finì la frase allungai la mano destra per entrare in contatto con lui e in un istante ci dislocammo di nuovo sul campo di battaglia. Arrivato a destinazione cominciai a guardarmi rapidamente intorno, Shinichi era ovviamente sparito, la pioggia era sparita, il mare era ancora abbastanza mosso, la porzione di ghiaccio che aveva creato precedentemente il mio compagno sembrava riuscire ancora a reggere nonostante l'azione continua della onde e vi si potevano ancora notare sopra la chiazza di sangue dove Lilia aveva esalato il suo ultimo respiro, mi faceva ancora uno strano effetto quel luogo, le emozioni provate erano ancora vivide nella mia testa dolorante e questo andò ulteriormente a rafforzare il desiderio di voler andare a supportare il prima possibile Shinichi, di certo dopo tutto quello che aveva passato contro quella donna un aiuto gli avrebbe fatto comodo. Presi quindi il kunai che ci aveva permesso di tornare fin lì e lo rimisi dentro il mio borsello, prima di voltarmi verso Shaku con l'intento di chiedergli il da farsi, ma mi bloccai non appena mi resi conto che l'ex-Mizukage stava già guardando verso la città:

    "...maledizione. Yamashita. Potrebbe essere tardi. MUOVITI E ATTACCATI A ME!"

    Il suo volto era passato da rilassato a preoccupato in frazione di secondo, qualcosa stava evidentemente succedendo sulla terraferma e non doveva essere rassicurante; non appena finì di parlare, Shaku si trasformò in qualcosa che inizialmente faticai a comprendere, era come se fosse diventato completamente fatto di acqua, qualcosa che non aveva mai visto, probabilmente se non avessi avuto un forte mal di testa avrei cominciato a fare una miriade di speculazioni su quella strabiliante metamorfosi, ma tono deciso usato dall'ex-Mizukage confermò ancora una volta l'importanza di rapide azioni. Cercai quindi di fare quello che mi aveva chiesto, nello specifico avrei provato andare alla sue spalle e cercare di cingere il suo busto con le mie mani stringendo il più forte possibile, sebbene ignorassi l'utilità di quel gesto, dettaglio che tra l'altro divenne ovvio nei secondi successivi: non appena Shaku si fu accertato che mi stessi tenendo ben stretto, partì verso la spiaggia ad una velocità incredibile, cominciò a correre talmente forte che avrei dovuto usare tutta la mia forza per non cadere in mare; il primo paragone che mi venne in mente fu con il viaggio che avevo fatto con Mokou e Frost su quella creatura volante, ma la velocità era su una scala completamente diversa, come poteva un uomo muoversi così velocemente? In ogni caso non potei soffermarmi su quel dettaglio a lungo, perché poco dopo l'inizio di quell'incredibile corsa cominciai a sentire delle forti vibrazioni propagarsi in ogni direzione, delle scosse di terremoto solo in parte attutite dalla superficie acquosa su cui ci trovavamo che furono solo il preludio per la comparsa di qualcosa di incredibile: in lontananza vidi comparire qualcosa che sembrava un gigantesco ammasso di terra e rocce semovente, qualcosa che non avevo mai visto, che mi lasciò a bocca aperta, in cuor mio pregai affinché Shinichi non si trovasse vicino a quell'enorme mostro, ma tristemente sembrava che ci stessi dirigendo proprio verso quella cosa. In quel momento, mentre ci dirigevamo a folle velocità contro un gigantesco mostro di roccia, mi resi conti che nonostante la fatica, nonostante il mal di testa ed un dolore diffuso, nonostante tutto ero ancora lì a combattere, ero lì a buttarmi nella mischia e a dare il massimo e di questo ne fui molto felice.

    Scheda

    Azioni:
    -Ripongo Kunai nel borsello
    -Mi tengo stretto a Shaku

    Resistenza:195
    Stamina:215

    Conoscenze e Maestrie:
    Orientative e geografiche lvl III
    Storiche lvl III
    Militaristiche strategiche lvl II
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestria: Mangiafuoco lvl II
    Maestria: Maestro di Ninjutsu lvl I
    Maestria: Resistenza alle illusioni lvl 3


    Edited by Stompo - 28/12/2017, 15:33
     
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    Fu come sentirsi leggeri dopo aver pianto troppo a lungo. Il dolore e la rabbia che avevano portato all'esaurimento l'albina svanirono. Non nel nulla, furono tirati via, fuori dal suo stesso corpo. Trascinati con corde invisibili che, ancoratesi a quel rancore e quella follia, ne trascinarono l'essenza al di fuori del corpo. Si lasciarono indietro nient'altro che resti, troppo poco difronte alla nascita di un potere dapprima sconosciuto. Quando la ragazza sentì quella leggerezza rendere frizzanti i suoi stessi arti affaticati, si rese conto di ciò che il suo odio aveva creato. Gigantesche fiamme scarlatte attorno a lei, inglobarono la sua figura senza lambirne le carni. Al contrario. La ragazza dal Mangekyou in entrambi gli occhi capì fin troppo bene ciò che il suo corpo stava provando. Allibita, poteva sentire chiaramente come quella gigantesca gabbia toracica, quelle braccia e quella testa la proteggessero. Come parte di lei, o meglio, del suo spirito. Il Susanoo, il Tengu spirituale degli Uchiha. Il diario di Sasuke riportava in dettaglio quell'incredibile potere, il quale poteva essere risvegliato da pochi privilegiati tra gli Uchiha. "Pochi privilegiati", bastarono quelle due parole per distruggere ogni sentimento di puro odio e rancore in Mokou. Era lì, ce l'aveva fatta sotto i suoi stessi occhi. Lei non era semplicemente una sopravvissuta, non era solo un'Uchiha. Lei era l'elite di quella cerchia di ristrettissimi. Era Unica per davvero, quel Tengu ne era la prova.
    Labbra semi-aperte, incapaci di pronunciare qualsiasivoglia parola. Non c'era altro che stupore sul suo volto. Gli occhi osservarono bramosamente quella figura scarlatta. L'armatura che indossava, poi le tre braccia, due delle quali reggevano una lunga spada scarlatta e uno scudo rotondo. Erano le sue due armi: una per difendersi e l'altra per attaccare. Osservava senza posa ogni cosa, senza concentrarsi minimamente sul mondo che la circondava. Come se Hito fosse passato in secondo piano e con lui ogni cosa. La vista del Susanoo era quanto di più soddisfacente potesse desiderare l'albina. Osservò il proprio corpo, le proprie mani vuote. Proveniva da lei, tutto quel potere.
    La scossa di terremoto per poco non le fece perdere l'equlibrio. Assieme a lei, anche il Tengu barcollò, ritrovando la stabilità un attimo dopo. Fremendo rabbiosa, alzò lo sguardo verso il Kirakami.. che non era più sè stesso, al pari di lei. Quello che prima era di aspetto un ragazzo qualunque, si stava trasformando in una creatura abominevole. trascinava con se la terra stessa che si rivoltava ed esplodeva al suo cospetto, come un mare in tempesta.

    "Che diavolo?! Non muore ancora il bastardo!"

    Gran parte della sua sicurezza era ancora lì con lei, seppur all'agglomerarsi di quel gigantesco golem, molto più grande del Susanoo, la portò a vacillare. Il Mangekyou osserva inorridito, a rallentatore ogni cosa. In quel momento l'albina poté chiaramente sentire quanta forza avesse.. e quanta ne mancava. La stanchezza emotiva si riprecuoteva inevitabilmente sul fisico. Ma fu allora che il fato decise di stare dalla sua parte, un'altra volta. Comparve al suo fianco come un drago di ghiaccio, splendente persino in quell'apocalisse. Lo sguardo dell'albina si posò verso Shinichi. Non sembrava del tutto se stesso ma i tratti del volto restavano inconfondibili. Del resto non la stava osservando fino a poco tempo prima, sulla cima del palazzo dei Tredici? Prima che la Mukenin potesse proferir parola, la voce del ragazzo la raggiunse. Il suo sguardo non lasciava Hito neanche per un attimo.

    Risparmiati... non è ancora il momento di morire. Ricordi?

    Cosa.. ?

    Che fine aveva fatto la rabbia? Svanita nel nulla, materializzata nel Tengu che la proteggeva, ardendo del rosso della sua passione. Il suo odio verso chiunque fosse in grado di ferirla. E Shinichi? Anche se lo avesse chiesto a sé stessa in quel preciso momento, Mokou non avrebbe saputo dire quanto il corvino meritasse il suo rancore.

    Quel giorno mi dicesti anche che mi saresti venuta a cercare quando saresti stata pronta, per avere la tua rivincita. Perché solo io... posso sconfiggerti.

    Le parole scossero qualcosa dentro di lei. Il ricordo di quelle esatte parole, la promessa che aveva fatto al ragazzo. Il Mangekyou previde quella meteora che da settanta metri circa di altezza prese a schiantarsi contro di loro. Stava per accadere. Barbakos era stata in parte distrutta e risiedeva in quell'ammasso di terra vivente. Pulsava della stessa vitalità di quel luogo. E voleva distruggere i due Ninja.

    Mettiamo da parte la nostra disputa, per ora. Se è rimasto qualcosa in te che non sia odio, combattiamo insieme, ancora una volta.

    Serrò le labbra, la ragazza. Fu chiaro con quel solo gesto cosa fosse giusto fare. Una sola risposta, forte e chiara, verso lo Yuki. Senza neanche guardarlo negli occhi.

    E' l'ultima volta, Shinichi.

    Il Susanoo prese a vibrare e l'energia che lo costituiva prese a vibrare, viva. Danzava come ghirigori spruzzati dalle fiamme. Il chakra si agitò dentro la ragazza mentre velocemente spostava lo sguardo verso ogni cosa. Il cielo, il pugno gigantesco verso di loro Shinichi. Poi un guizzo verso il basso, una figura in particolare. Un pensiero che le fece assottigliare lo sguardo. Un'idea che avrebbe potuto essere vincente.

    Tu! Fa quello che devi fare e poi sparisci. Faccio da sola.

    Un'occhiata appena rivolta verso Homurai che, come sentisse le intenzioni della sua padrona, fletté le ginocchia armate. Stendendo con forza le gambe, spiccò un balzo diretto verso il cielo. La sua lama sarebbe diventata incandescente mentre il corpo si sarebbe diretto in alto, verso le nuvole. Qui, avrebbe tentato di scaldare l'aria stessa, rendendola pronta pere scatenare un temporale. A quel punto, quando avrebbe terminato il suo compito, l'armatura magica si sarebbe dissolta, tornando nel luogo da cui era provenuta. Quella non era più la sua battaglia. Intanto il pugno del gigantesco titano della terra si avvicinava sempre di più verso Shinichi e Mokou. Entrambi dalle dimensioni notevolmente amplificate, attesero senza paura alcuna il terribile colpo. Rocce, terra rivoltata più e più volte: quel pugno era lo scatenarsi della Natura vera e propria. L'albina strinse i pugni, lo stesso fece il Tengu. Il kiriano non esitò e scagliò una gigantesca e lucente balena contro il Kirakami. Un sorrisetto appena accennato incupì il volto dell'albina.

    Preparati. Ci pioverà addosso un bel po' di merda.

    Eppure la giovane incrociò le braccia, tenendo la mancina avanti. Simulando i suoi movimenti, anche il Susanoo tentò di fare lo stesso, sfoggiando il gigantesco scudo scarlatto. Quest'ultimo avrebbe dovuto espandersi in tutta la sua durezza, pronto per proteggere non solo Mokou ma anche Shinichi. Una promessa era una promessa, del resto. Digrignò i denti, pronta a difendersi da quell'attacco mastodontico. Dentro di sè, però, già montava la foga per quei secondi che passavano. Non aveva ancora dato tutta se stessa. C'era molto di più in lei che doveva venire fuori.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Mantenimento Sharingan Ipnotico [+25 riuscita | Turno 2/4]
    - Parata con lo scudo del Susanoo

    Stamina:
    [226] -50-20- --> 156

    Resistenza:
    [225] --> 225


    Azioni Homurai:
    - Incendio della lama Horos
    - Riscaldamento nubi temporalesche per elettrificare l'aria
    - Ritorno nel rotolo

    Nano-chakra:
    [390] -50-10 --> 330

    Resistenza:
    [400]

    Note:
    Avevo dimenticato i 50 punti stamina dello sforzo extra, ho scalato ora. Per la parata, dmmi tu, Fury, cosa devo scalare esattamente. Stamina? Resistenza? Entrambi?
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Il titano colossale che stava per abbattersi su Mokou e Shinichi, non risentì minimamente dei colpi di quest'ultimo,
    perché il ghiaccio, prima della tigre e poi della balena unicorno, si dissolse in polvere e detriti.
    Qualcosa però aveva fatto effetto, perché proprio quando sembrava non servisse, le giunture avevano risentito del congelamento e qualcuno aveva fatto in modo di amplificare gli effetti. Infatti Shaku Hoozuki, lasciando sulla costa il ragazzo di Konoha scattò verso il mostro e tirò fuori un rotolo di dimensione media.

    Memory Make: Bakuton!

    Dal rotolo venne fuori una raggio strano di chakra che si schiantò sulle giunture congelate precedentemente e fece letteralmente esplodere le caviglie del mostro che iniziò a barcollare.
    Comunque il pugno impattò contro il Tengu di Mokou e l'esplosione dello schianto alzò metri e metri di roccia, terra e alberi che sembrava che una meteora avesse impattato al suolo.
    Il Susano'o comunque aveva fatto il suo dovere. Il pugno colossale andò in pezzi impattando con l'armatura spirituale della ragazza, lei e Shinichi erano sicuramente scossi per il terremoto in cui erano stati coinvolti, ma loro erano salvi e interi. La terra attorno a loro era crollata in burroni, ma al centro una piccola circonferenza era lo spazio a loro riservato.
    Hito sotto forma di mostro si sentì spingere indietro per l'impatto e a quel punto le giunture rotte fecero il loro dovere facendolo cadere indietro e cadendo dritto sul palazzo dei Tredici e su tutta la parte costiera di Barbakos che si sperava fosse stata evacuata dopo il cataclisma precedente.
    Yamashita fu coinvolto nella caduta di schiena di Hito e si ritrovò la gamba destra completamente distrutta e schiacciata dal peso del colosso che fortunatamente non l'aveva preso su tutto il corpo. Fu in quel momento che Homurai era l'autore di un evento di cui non era consapevole.
    Mentre volava nel cielo per riscaldare le nubi per la sua padrona, sentì una scossa al suo cuore non più umano e portò la testa verso lo sguardo di Yamashita.

    Lui... Lui é...

    Non finì la frase in tempo che sentì una fitta agli occhi poco prima di sentire il richiamo dentro il rotolo di Mokou, che tuttavia, per uno strano processo non avvenne.
    Homurai cadde sui detriti di un'abitazione, non danneggiandosi troppo fortunatamente. Si rese conto in quel momento di essere più debole e di sentire una voce in testa, la voce di Oceania che sussurrava qualcosa.
    Non capiva, come poteva?
    Era stato messo in atto un piano astuto da parte dell'ex-Takikage per favorire il figlio e redimersi in qualche modo dei suoi peccati.
    Homurai non ci vedeva più.
    Ma Yamashita vedeva meglio di prima e poco prima di svenire e perdere i sensi...



    I suoi occhi erano diventati come quelli di Mokou, il lascito di sua madre. Potè sentire anche la voce di lei, un sussurro che però capì prima di cadere nel sonno della fatica e del dolore.

    *Addio, tesoro mio... Perdonami per i miei peccati...*

    Successivamente per effetto del legame tra Mokou, Homurai e Yamashita i tre ebbero una visione che solo all'ultimo nominato dei tre sarebbe risultato un sogno.

    CITAZIONE
    Nella visione Oceania si recava verso Homurai, spento... o spenta.
    Era senza l'elmo addosso ed aveva il volto di una fanciulla. Oceania sapeva chi fosse, lo aveva visto in una sua visione. Una vecchia amica di Fury, legata al suo passato, una ragazza che a quanto pare in origine possedeva lo Sharingan, un'Uchiha forse.
    Appena ce l'ebbe di fronte vide che aveva gli occhi aperti anche se non poteva vedere e i suoi occhi erano quelli che Oceania stessa aveva sottratto al figlio. L'ex-Kage sapeva che Fury aveva messo quegli occhi dentro Homurai per farle sviluppare l'Ipnotico e poi poterlo dare a Mokou per darle il potere che lei aveva chiesto.
    Oceania utilizzò una tecnica elaborata di nome Trascrizione inversa, una tecnica tra l'altro che conosceva solo lei a cui Fury era interessato per i suoi scopi. La tecnica su basava sul "Tensha Fuuin: Sigillo di Trascrizione", ma la versione di Oceania permetteva tramite sguardo ad un Uchiha di riottenere il proprio Sharingan sottratto o di impiantare automaticamente uno Sharingan Ipnotico per permettere la formazione dell'Eterno senza alcuna operazione fisica.
    Facendo questo, appena Homurai avesse posato lo sguardo su Yamashita, quest'ultimo avrebbe ottenuto i suoi occhi strappati precedentemente, lasciando Homurai cieca. Era per questo che Oceania aveva rischiato rivelando a Shinichi e suo figlio della posizione di Mokou. Sapeva che avrebbe potuto restituire un dono al figlio, sapeva che avrebbe potuto, a costo della vita, ridare un senso a tutte le sue azioni.
    Come se fosse ancora l'eroina di guerra, la Takikage, compì quel piano per tornare ad essere libera.

    Shaku non fece in tempo a salvare Yamashita, ma si recò nella sua posizione per tirare fuori da lì il corpo del ragazzino. Nel processo accelerato purtroppo dovette scegliere di amputare la gamba destra al Genin e poi prenderlo in braccio.
    L'ex-Mizukage osservò quel mastodontico essere che intanto tentò di rialzarsi come poteva, poi il suo sguardo si posò su Shinichi e Mokou in lontananza, sopravvissuti al colpo precedente. Aveva già visto il Susano'o nella sua travagliata vita, sapeva cosa era capace di fare e solo allora capì che Mokou era sicuramente legata all'Imperatore Zero oppure al suo amico... El Matador...

    Allora. Shinichi e Mokou sono illesi a 30 metri dal colosso che si sta rialzando.
    Homurai è a 50 metri da Shinichi e Mokou ad est
    Yamashita è a nord-est a circa 100 metri con Shaku che lo tiene in braccio.

    - Yamashita ha ottenuto l'Ipnotico di Kakashi/Obito per le ragioni spiegate nel post.
    - La visione la vedono Mokou, lui e Homurai.
    - Homurai è K.O, ma può ritornare nel suo rotolo solo previo contatto di Mokou
    - Yamashita quando attiverà l'Ipnotico dovrà ruolare una personalità calma, posata che non si fa prendere dall'emozioni. La pena di questa mancanza sarà la disattivazione o mancata attivazione dello Sharingan e altre brutte conseguenze a seconda del Master dell'evento.
    - Yamashita ha perso la gamba destra ed è andato K.O
    - Il colosso si sta rialzando e l'attacco passa a voi
    - Il Palazzo dei Tredici è distrutto, le conseguenze le narrerò dopo a fine evento, a prescindere da come finisca
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Il nostro arrivo sul campo di battaglia fu fulmineo, Shaku riusciva a muoversi ad una velocità sovraumana macinando metri su metri senza battere ciglio, era talmente rapido che avevo difficoltà a tenere gli occhi aperti per colpa del vento che quella corsa lampo mi faceva percepire, davvero davvero incredibile. Quello che però mi stupii davvero fu quella cosa che ci ritrovammo davanti non appena raggiungemmo il centro dello scontro, era qualcosa di immenso, ben più alto di un edificio e sembrava in qualche modo formato da appezzamenti di terreno, ogni tanto mi sembrava di vedere in alcune parti del suo corpo resti case, di strade, quel colosso sembrava essere in qualche modo uscito dal nulla distruggendo tutto quello che aveva intorno e la cosa mi lasciava davvero basito: ricordavo chiaramente la bellissima cittadina costiera che avevo visto insieme a Shinichi sull'imbarcazione, tutte quelle piccole casette dai vivaci colori, le bianche spiagge da sogno, ora invece non c'era rimasto più nulla, dovunque si girasse lo sguardo c'erano solo rovine e quelli che sembravano a prima vista dei veri e propri burroni, quel mostro aveva spazzato via tutto, cancellando dalla mappa una città e mietendo innumerevoli vittime, davvero non riuscivo a pensare al numero di persone che avevano perso la vita per la comparsa di quel gigante, la mia mente non riusciva a processare quella dolorosissima informazione. Arrivati ad una certa distanza dal mostro venni fatto scendere da Shaku che mi lasciò li vicino superandomi e dandomi le spalle per fronteggiare quella bestia, forse fu quasi un bene, non volevo che un ex-Kage vedesse quella piccola lacrima che lentamente aveva cominciato a scendermi lungo la guancia destra, quella piccola preghiera inviata a tutte le vittime di quel massacro, un pensiero che speravo potesse raggiungere le orecchie di quelle povere anime. Ma mentre io piangevo la morte di quei poveri innocenti lo scontro continuava, in particolare vidi l'uomo che mi aveva portato in spalla fin lì tirare fuori un rotolo di media grandezza in direzione di quella gigantesca massa di terra:

    "Memory Make: Bakuton!"

    Quelle parole attivarono in qualche modo qualcosa in quel rotolo, perché improvvisamente vi vidi uscire una specie di raggio d'energia che andò a colpire dei punti precisi di quel mostro, provocando delle forti esplosioni che fecero cadere blocchi di roccia enormi, provocando un forte boato che mise a dura prova le mie orecchie sensibili, sarebbe bastata una strategia del genere contro un coso del genere? Cominciai dentro di me a pensare ad un modo per danneggiare quell'affare, pensai alle tecniche migliori, alle strategie più efficaci, ma con la mente ancora persa nella tristezza e nel dolore che sentivo arrivare da quel luogo non riuscivo a pensare in modo efficace, alla fine si stava sempre parlando di affrontare qualcosa grande come una dannata montagna dannazione! Probabilmente fu propria quella mia debolezza a fregarmi, quell'istinto di pensare sempre agli altri che mi aveva accompagnato sin dalla nascita per la prima volta mi fece seriamente rischiare la vita: ad un certo punto, completamente dal nulla, arrivò fino a noi una folata di vento pazzesca, rocce e alberi volarono via spinti da quella che sembrava una gigantesca onda d'urto, la terra tremò tale era l'energia che in qualche modo si era sprigionata, che fosse stata generata da quel semovente ammasso di terra? La risposta non era importante, presto nulla lo sarebbe stato, il mio primo istinto fu di buttarmi a terra a faccia avanti, facevo fatica a tenere gli occhi aperti tale era la polvere che si era alzata nell'aria, tutto intorno a me sembrava essere sul punto di sgretolarsi, il tutto durò solo pochi istanti ma sembrarono anni pieni di assoluta paura; rimasi ad occhi chiusi per qualche altro secondo, poi titubante gli riaprii pulendomi il volto con le mani dalla polvere che mi aveva ricoperto, incerto su cosa avrei visto li schiusi lentamente, prima di spalancarli in preda al terrore: mi ero appena messo seduto e come in un incubo l'intero colosso di pietra, una montagna di rocce e detriti dall'altezza sproporzionata, stava cadendo ad altissima velocità verso di me, sentivo il mio cuore accelerare i battiti all'inverosimile, l'adrenalina che veniva pompata massicciamente ad ogni angolo del corpo, ma soprattutto sentivo la paura espandersi all'inverosimile, l'intera mia mente ne era invasa come se avesse rotto gli argini e vi si fosse infilata a fiumi, mai come in quell'occasione ero riuscito a vedere la mia morte tanto imminente, mi sentivo come un insetto che osservava dall'alto la scarpa dell'uomo intento a schiacciarlo, mi sentivo prossimo alla fine dei miei giorni. Il mostro fu inarrestabile, cadendo si portò dietro tutti quei pochi edifici che ancora resistevano a quell'enorme circolo di distruzione, ma io nemmeno vi prestai attenzione, in quei brevi momenti non mi importava niente di tutto il resto, c'eravamo solo io e quell'infinito cielo di roccia che si stava per abbattere su di me, come il coperchio della mia tomba. Chiusi nuovamente gli occhi, in fondo non mi servivano per sapere come sarebbe finita, cercai dentro di me le forze per fare qualcosa, per agire e andarmene da tutto quel casino, ma ero terrorizzato, ero spaventato, timidamente cominciai a concentrare il mio chakra per dislocarmi via da quel casino, nemmeno mi concentrai su di un sigillo tanto ero in preda al panico, ma in ogni caso non feci in tempo, in pochi istanti il sipario si chiuse sul palco, solo un ultimo botto e poi i titoli di coda...

    ...
    ...
    ...

    "Sono...morto?"

    La voce mi uscii debole e soffocata, le mie orecchie erano ancora intontite dal boato che avevano sentito e i miei polmoni stessi sembravano rifiutarsi di fare il loro lavoro, quasi fossero in attesa che qualcuno rispondesse a quella domanda quanto mai essenziale. Lentamente aprii gli occhi e mi trovai di fronte un gigantesco muro di terra e rocce, era talmente vicino che allungando una mano avrei potuto toccarlo; in qualche modo sembrava non avermi preso, o per lo meno non del tutto, mi guardai addosso e con aria stupita mi ritrovai integro, certo coperto di polvere e terriccio, debole come non mai ma vivo, tutto eccetto per la gamba destra: il ginocchio destro infatti sembrava in contatto diretto con la parete di roccia, della gamba, del piede nessuna traccia. Non mi ci volle molto per capire quello che era successo, dentro di me ringraziai sia l'adrenalina che la fortuna, se non fosse stato per la prima a quest'ora sarei sarei svenuto urlante dal dolore e se non mi avesse assistito alla seconda probabilmente a quest'ora non mi sarei più dovuto preoccuparmi di nulla, una cosa però era certa: ero vivo dannazione, mi toccai il viso ed il petto per confermarlo, ma sì ero vivo! Per quello che fu un breve momento la contentezza di essere sopravvissuto superò la paura della mia situazione, superò la tristezza provata prima, per qualche istante fui solo felice di poter ancora respirare, anzi fui talmente felice che sollevai la testa verso il cielo e scoppiai a ridere come uno stupido, circondato da distruzione e macerie la mia risata rieccheggiò dinanzi a quella montagna che aveva provato a porre fine alla mia vita. Fu a quel punto che, nel mezzo della mia euforia, notai un qualcosa che sembrava in qualche modo volare nel cielo, non capivo bene cosa fosse, da quella distanza e con la polvere che c'era nell'aria era difficile metterla a fuoco, ma a prima vista sembrava una figura umanoide, rimasi a guardarla confuso per qualche secondo, da quando le persone volavano? Ad un certo punto però la vidi girarsi a sua volta verso di me, per un attimo mi sembrò quasi di sentire che, nonostante la distanza, nonostante tutto quello che ci circondava, i nostri sguardi si stessero incrociando, fu solo un breve attimo prima di cominciare ad avvertire un improvviso fastidio agli occhi, un bruciore improvviso che mi spinse a portarmi la mano destra davanti al volo:

    "Che...che cosa diavolo mi succede..."

    Sbattei un paio di volte le palpebre e come per magia tutto intorno a me cominciò ad apparirmi chiaro e nitido come non l'avevo mai visto, nonostante la polvere riuscivo a vedere nitidamente il cielo azzurro sopra di me, le venature e fili d'erba che abbellivano la parete rocciosa che mi aveva quasi investito, ma la cosa che più mi stupii fu tutt'altro: improvvisamente dentro di me non sentivo più niente, né il dolore, né tristezza, né la paura, mi sentivo come un lo specchio di un lago, calmo ed immobile, immutato da tutto quello che lo circondava, in qualche modo tutto quello che avevo provato fino a quel momento era sparito, chiuso da qualche parte nella mia mente forse ma in ogni caso non c'era più, mi sentivo tranquillo come non lo ero mai stato. Il tutto durò però solo un attimo, l'adrenalina del resto non poteva fare miracoli, dopo quegli incredibili momenti di paura, di dolore, di tristezza, poi di euforia ed ora di calma, la luce si spense nella mia mente, senza rendermene conto persi i sensi, tutto si fece nero con solo un voce familiare a rompere il silenzio:

    *Addio, tesoro mio... Perdonami per i miei peccati...*

    Fu solo grazie ad un ultimo barlume di ragione che capii a chi appartenesse quella voce, ma non in ogni caso non fece comunque in tempo a reagire, finendo nel baratro senza fondo del mio subconscio.
    Quanto tempo durò quel momento? Non saprei davvero come poterlo definire, certo non era la prima volta che perdevo i sensi o che mi addormentavo all'improvviso, ma forse quella fu la prima volta che feci un sogno così vivido, vidi qualcosa che mi avrebbe senza dubbio fatto perdere la testa al mio io cosciente, non appena si fosse ripreso. In questa scena io ero un semplice spettatore, posto in prima fila per vedere mia madre, Oceania, intenta a guardare quella che sembrava una fanciulla con una strana armatura addosso, per qualche strano motivo però, nonostante non stesse parlando, riuscivo a sentire delle cose, come se in qualche modo stessi sentendo i suoi pensieri o qualcosa del genere, cosa che mi avrebbe stupito se non fossi in un sogno; in ogni caso la senti parlare, o pensare che fosse, dicendo tante cose, sia sull'identità di quella ragazza, sia su di una specie di sigillo o una cosa del genere, ma devo essere onesto e dire che quelle parole vennero sì registrate dal mio cervello, ma non vennero lì per lì processate. I pensieri si sa tendono per definizione ad essere neutri e questi non facevano eccezione, ma questa volta a parlare non furono solo loro, ma bensì tutto quello che avevo visto e provato nel corso di quei mesi: il dolore immenso provato nel primo giorno in cui avevo conosciuto mia madre, la storia che avevo letto e sentito su di lei, la tristezza e la disperazione che avevo visto sul suo volto e sentito dalle sue parole all'inizio di quella stessa missione ed ora quel suo gesto incauto, quel piano attuato solo per ridarmi ciò che lei stessa mi aveva tolto; certo era un sogno, non sapevo se fosse davvero reale o se fosse solo un parto della mia immaginazione, ma di fronte a quella rappresentazione di mia madre non fredda e meschina ma davvero mamma per una volta, cavolo ci volli credere, quella parte del mio io volle con tutto se stesso credere a quello che vedeva, non perché lo sapesse ma perché ne aveva il bisogno, non solo per sapere di riavere i propri occhi, ma per riavere sua madre, la sua vera madre come mai l'aveva avuta. Fu per quello che lì, di fronte a quella scena, io rimasi fermo a fissare Oceania per tutto il tempo che durò quel sogno, notando ogni ruga, ogni gesto espressivo, quasi contando ogni ciocca di capelli, volevo stampare nella mia mente quella visione e trasformarla in ricordo, in qualcosa da conservare e tenere stretto, qualcosa che mi avrebbe potuto scaldare il cuore la notte e dare speranza di giorno.

    Scheda
    Ho postato solo la mia scheda perché sono KO e gambizzato XD Se serve mettere altro modifico :)
     
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    Il braccio destro dello Yuki, teso in avanti, guidava con tutta forza la gigantesca balena verso il pugno del colossale corpo del Kirikami. Del boato che tutti i presenti si aspettavano avvenisse però non rimase altro che il nulla, visto che in un attimo la balena collassò su se stessa trasformandosi in polvere. Il volto del chunin si deformò in una espressione mista tra stupore e terrore.

    COSA?!

    L'ancora, in molti campi, inesperto shinobi fece per la prima volta i conti con il potere di un God Slayer, contro cui il suo non poteva nemmeno essere messo in paragone. Ormai non vi era più tempo per lui di far nulla, e l'unico ostacolo tra la vita e la morte per i due ragazzi non era altro che il Tengu dell'Uchiha. Shinichi non ebbe nemmeno il privilegio di porsi dubbi sulla effettiva resistenza dello spirito, che un boato tremendo gli fece istintivamente portare le braccia a protezione del volto. Tenne gli occhi serrati in quegli attimi terribili, in cui non avvertiva altro che un terremoto e vuoto nel suo cuore, mentre attendeva la fine. Fine che non arrivò, visto che qualche secondo dopo, riaprendo gli occhi e abbassando le braccia, vide il titano a terra, con il pugno fracassato. Il terreno attorno allo spirito dell'Uchiha era completamente sprofondato su se stesso, e solo la parte che era sotto la protezione del Tengu, compresi i due ragazzi, era rimasta illesa.

    Sembra che sia stata tu a salvarmi, ancora una volta.

    Un sorriso appena accennato verso il drago di ghiaccio sotto i suoi piedi seguì quelle parole, dal tono quasi rassegnato alle evidenze. Pian piano che i sensi del ragazzo si riprendevano dalla scossa emotiva e sensoriale di quei maestosi eventi, anche le sue doti di sensoriale tornarono operative, rivelandogli la presenza di due fonti di chakra dall'altra parte del gigante. Lo sguardo si assottigliò, incrociando quello di una persona che Shinichi conosceva fin troppo bene, ma della quale non avrebbe mai gradito meno la presenza come in quel momento.

    "Shaku-sama... questo non va bene."

    L'altra fonte, sebbene non riuscisse a intravederla, immaginava appartenere a Yamashita, che Shinichi avrebbe dovuto aspettarsi non avrebbe seguito i suoi ordini fino a fondo. E in effetti una parte di lui aveva tenuto in conto sarebbe tornato con qualcuno, ma non così presto, e soprattutto non con Shaku Hoozuki.
    Il chunin, totalmente all'oscuro degli eventi che stavano portando alla nascita in un nuovo sharingan ipnotico, rivolse lo sguardo illuminato di rosso prima verso la mukenin accanto a lui, e poi verso lo spaventoso flusso elettrico e di chakra presente nelle nuvole violacee.

    Non posso fare più nulla qui, scusami. Io farò la mia parte... in un altro modo. Vedi di polverizzarlo per bene.

    Tenendo il chakra concentrato sulle piante dei piedi in modo da aderire alla sua creazione glaciale, Shinichi avrebbe guidato il drago all'indietro, facendolo così uscire dall'aura del Susano'o. Si sarebbe dunque allontanato alle spalle dell'albina di circa una cinquantina di metri, per osservare lo svolgere degli eventi nella sua impotenza d'agire in quello scontro tra titani, di cui lui non poteva far parte.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 319
    Stamina: 167
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1
    Azioni:
    - Mantenimento Trance Oscura Incompleta (Bonus CC/3 a tutte le statistiche naturali)
    - Controllo telecinetico sul drago di ghiaccio per allontanarmi di circa 50 metri dietro il Susano'o

    Note:
    Non ho scalato i costi del mantenimento perché mi sono dimenticato il bonus in resistenza e stamina nel turno precedente, pari a 50 punti.
     
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    Tetsu's Samurai
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    The Spiral

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    I passi strusciarono di poco scavando la terra. La potenza di quel colpo era forse più di quanto Mokou si aspettasse. Tuttavia, decisamente non abbastanza. Il suo scudo fu abbastanza, creando difatti l'unica parete difensiva che non risentì del caos creato da quel pugno. Metri e metri di terra si alzarono, scavando rocce e alberi. Eppure il Susanoo riuscì a deflettere quel colpo micidiale. Che poi, nella foga del momento, Mokou non si accorse dell'aiuto non richiesto di un terzo personaggio, era un altro paio di maniche. Il gigantesco colosso si trovò privo della propria stabilità, ricadendo sul palazzo dei Tredici con un gran fracasso. La terra, quella rimasta, tremò violentemente, sicché si alzò un gran polverone e l'albina si costrinse per metà in ginocchio, per non cadere. Ma ce l'aveva fatta. Nulla poteva fermarla. Il sorriso d'orgoglio e di folle felicità illuminò il suo volto, sfregiandolo in una smorfia che esprimeva la sua malattia di potere.

    AHAHAHAHAHAH!!!


    Una risata gelida come l'essere trafitti al petto dal ghiaccio, risuonò sguaiata, priva di reale gioia. Isteria allo stato puro. Gli occhi irradiati dal Mangekyou Sharingan si chiusero e il volto si alzò al cielo, crogiolandosi nelle proprie risa. Ma ingenuamente.
    Avrebbe dovuto sapere che la vita, a lei, non aveva mai sorriso.

    [When the devil wants to punish his worshippers, he uses the trick of karma]


    La visione la colpì di un moto elettrizzante, passò nel suo cervello come la pellicola di un film, tutto in un secondo. Un secondo che durò in eterno. Ogni cosa. Homurai, lo Sharingan Ipnotico che mai aveva visto. Yamashita. Lo schianto a terra di Homurai costrinse l'albina a barcollare, osservando effettivamente l'armatura, a terra. Priva di sensi. Ma fu un attimo, che già il suo sguardo cercava altro, spostandosi al di là. Lo Sharingan che le permetteva di vedere ogni cosa. Orrore e sgomento, il cuore che martellava nel petto mentre quella sensazione d'orrore la stava avvolgendo completamente.

    N-non può essere..

    Borbottò ad alta voce, mantenendo la bocca spalancata. E riusciva a vederlo, lo sentiva, in lontananza. La voce di Oceania era fin troppo pentita e speranzosa per mentirle. La ragazza aveva già capito ogni cosa. Tutto ciò che c'era scritto nel diario di Sasuke, ciò che Fury le aveva accennato. Un potere ancora più grande. E il modo per ottenerlo era lì. Non da solo, non in piedi sulle sue gambe. La chioma di capelli rossi fece scattare qualcosa in Mokou. Il ricordo di tutto ciò che aveva perso e che stava continuando a perdere. Anche in quel momento, era riuscito a metterle i bastoni tra le ruote. Per l'ennesima volta. Mokou scosse la testa, incredula. Una paura si impossessò di lei, così grande che il volto si deformò all'inverosimile mentre la rabbia esplose con un boato che proveniva direttamente dalle sue viscere.

    YAMASHITAAAAAAAAAAAAHH!!!!


    Il cielo tuonò e lei alzò la mancina. Hito si stava rialzando. Lei tentò di sparare il chidori verso il cielo come un cannone di pura elettricità. Il suo corpo fremeva in ogni sua cellula mentre la testa ripeteva come un chiodo fisso nient'altro che sussurri senza senso. Voci incomprensibili che creavano una liturgia di paure e insicurezze. Non era più l'unica. Le parole di Shinichi non la raggiunsero minimamente. Ogni suono non era più nella sua testa.

    Gridò nuovamente fino a che le corde vocali non cominciarono a bruciare e la voce si incrinò pericolosamente, gracchiando in un acuto che andava all'unisono col boato della tempesta. Il Kirin avrebbe dovuto piovere giù dal cielo, dritto verso.. Hito. E la sua testa.
    Si pentì di quella decisione nell'esatto momento in cui capì sarebbe stato troppo tardi. Si era arresa a Fury e al suo volere. Non aveva più scelta. Non l'aveva mai avuta, neanche in quel momento. Abbassò il braccio mentre avrebbe dovuto vedere il Kirin schiantarsi a metri e metri e metri di distanza, come un meraviglioso spettacolo che non poteva raggiungerla. Le lacrime scesero copiose dal suo volto che finalmente tornò umano. Tremava menter gli occhi spalancati, irradiati dallo Sharingan, non si spostavano dall'orizzonte che lei stessa aveva creato.

    I-io non posso, Shinichi. Non ci riesco per quanto mi sforzi, per quanto lo desideri con tutta me stessa.. Non posso liberarmi di questo peso.

    Sussurrò verso il corvino, senza neanche guardarlo. Non sembrava neanche più in se, pallida più del normale, come la Morte in persona. Vuota come l'oblio. La stanchezza del suo corpo e della sua mente andavano a braccetto contribuendo a farla sentire priva di ogni energia. E la presenza di un'altra persona non contribuiva a quella situazione di tremendo svantaggio. Era sola, stanca ed emotivamente a pezzi. Come se tutto le fosse crollato addosso. Yamashita era come lei. Era stato fatto tutto alle sue spalle.

    .. sono stata ingannata, di nuovo..

    Sussurrò infine. la voce già flebile scomparve. Il volto mutò improvvisamente. Serio, freddo come il ghiaccio, senza un briciolo di bontà. Si rimise in piedi, dritta come un palo in tutta la sua altezza.

    Devo uccidere quel bestione se non è ancora morto. Non intralciarmi, Shinichi. Abbiamo ancora un patto e non si spezzerà oggi.

    La voce rauca ma decisa. Fece una breve pausa, posando lo sguardo verso Homurai, contemplando in silenzio l'armatura.

    Voglio che tu dica una cosa.. a lui.

    Freddamente, pronunciò quelle parole dove il "lui" era palesemente rivolto a Yamashita, in quel momento inerme, conservante un potere così grande da non riuscire a placare Mokou e la sua invidia e il suo risentimento.

    Digli che morirà per mano mia. Digli che non avrà scampo. Non ho altro obbiettivo nella vita se non porre fine alla sua.

    Voltò lentamente lo sguardo verso Shinichi. Gli occhi mostravano un'emozione che raramente Mokou aveva mostrato se non a se stessa. Occhi in lacrime, colmi di un dolore che solo lei poteva capire. Lo sguardo di chi ricordava fin troppo bene la sensazione della solitudine. Come se guardassero dentro di lui, tentando di mostrargli il volto sorridente di chi le era stata strappata per sempre.

    Lui ha già distrutto la mia.

    La voce era nient'altro che un sussurro spento, rotto dal pianto e dal dolore che viveva ogni giorno con la ragazza. Uno spettro del quale non poteva liberarsi in nessun modo e che il mondo costruiva pezzo per pezzo, facendolo diventare sempre più reale. Il destino non era mai stato dalla sua parte.


    Si avvicinò ad Homurai, assieme al Susanoo. Ogni passo era incerto, si prendeva fin troppo tempo. Era estremamente difficle camminare, allora. Il braccio del Susanoo fece per toccare l'armatura, irradiandola di chakra per costringerla a rientrare nel rotolo in cui era conservata.
    Lo sguardo si spostò quindi verso Hito, colui che doveva essere eliminato per mano sua. Era il volere di Fury, lei non poteva opporsi. Non quando ci si metteva il Mondo a prenderla per il culo. Ma la rabbia si trasformava ben presto in catartico dolore. Non poteva che rovinarla dall'interno, senza venire fuori.
    Avrebbe voluto crollare e urlare di nuovo. Gridare al mondo quanto male facesse non riuscire mai nei propri intenti. Destinata ad essere messa da parte, sbeffeggiata dagli Dei per ogni suo sforzo, per ogni errore che le era sempre costato del sangue. Attese degli istanti, incerta sul da farsi. Se Hito era morto e Shinichi le avesse dato retta.. cos'altro le rimaneva da fare in quel posto dimenticato da Dio?

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Mantenimento Sharingan Ipnotico [+25 riuscita | Turno 3/4]
    - Kirin
    - Tocco su Homurai

    Stamina:
    [156] -20-35 --> 101

    Resistenza:
    [225] --> 225


    Azioni Homurai:
    //

    Nano-chakra:
    [390] -50-10 --> 330

    Resistenza:
    [400]
     
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    Sensazioni contrastanti. Come se si sentisse spaccato in due.
    Hito, il Kirakami della Terra, Mano sinistra dei Tredici di Barbakos, nonché suo distruttore "involontario", sentiva le voci dei morti che aveva causato, sentiva anche il rimprovero di Rose, dei Tredici coinvolti nella distruzione.
    Il suo animo era logorato, aveva condotto una vita all'insegna dei furti, degli assassini su commissione, dell'ebbrezza dell'alcol, delle donne, degli uomini e delle droghe.
    Barbakos era diventata la sua casa dopo che suo padre, un pessimo giocatore d'azzardo, vi si recò per fare fortuna.
    Fortuna che si tradusse in morte per mano degli strozzini del posto, lasciando Hito da solo, ma carico di un potere che il padre ebbe cura di passargli prima di raggiungere il Mondo Puro.
    La donata abilità gli permetteva di manipolare a piacimento tutto ciò che volevo con l'arte Doton. Iniziò a vivere in maniera più furba del padre martoriato, cercando di evitare guai troppo grandi e sopravvivendo come poteva.
    Questo suo modo di fare lo portò al cospetto dei signori di Barbakos che decisero di renderlo una delle loro guardie,
    per Hito andava bene, bastava che loro pagassero e lui poteva vivere come aveva sempre sognato da piccolo.
    Era diventato così abile in combattimento, che iniziò a provare sempre meno empatia per i suoi bersagli, persino per gli aguzzini di suo padre, che riuscì a scovare quando il destino aveva deciso di unire la strada del lavoro col piacere.

    Quel giorno, Hito non era più nè un eroe, nè una minaccia. Era diventato un uomo, anzi un mostro, che stava servendo il governo che l'aveva reso ciò che era.
    Non riuscì più a distinguere la ragione dal sentimento e proprio mentre tentava di alzarsi dopo l'offesa ricevuta,
    qualcosa fece capolino tra le nubi.

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    La testa di un drago composto da fulmini saettanti ebbe il tempo di un ruggito, l'unico a poter capire, prima dello schianto sul corpo di Hito, cosa stesse per succedere, fu Shaku che prontamente portò le mani a terra per utilizzare una delle sue tecniche legate al patto con le Meduse.

    Cupola! Ora!

    Una gelatinosa cupola sbucò attorno a Shaku e Yamashita, miracolosa protezione sotto il colpo violento e rapido del Kirin nella loro prossimità.
    Il corpo di Hito andò letteralmente in mille pezzi e massi incredibilmente grossi di rocce e detriti si sparsero ovunque nel territorio, uno prese in pieno il palazzo dei Tredici che crollò su sè stesso per l'impatto.
    Saette si sparsero leste insieme alle pietre, quel posto era diventato un inferno e la parte restante di Barbakos fu martoriata da quella pioggia apocalittica.
    Un masso andò in polvere all'impatto con il Susan'o di Mokou che non fu curante della cosa, presa dall'ira e dalla frustrazione per la visione dell'evoluzione di Yamashita.
    Si recò infatti da Homurai prendendolo con il potere del suo Tengu, in questo modo l'armatura vivente ritornò dentro il suo rotolo come per magia.
    L'esito dell'attacco impressionante del Kirin fu devastante. Hito era decisamente andato all'altro mondo come testimoniava il suo cadavere pieno di bruciature e lividi che giaceva accanto a Shaku e Yamashita.
    La cupola venne meno e Shaku che aveva messo il suo corpo a scudo dell'Uchiha si ritrovò a sputare sangue perché evidentemente la difesa non era bastata e la sua innata non lo proteggeva da attacchi elettrici debilitando il suo potere d'immunità a ciò che è solido.
    Uno sperono di roccia gli aveva trapassato il fianco. Usando la sua innata lo aveva fatto scivolare a terra, ma il dolore lo sentiva perché il Raiton lo aveva sicuramente destabilizzato in combinazione con quella fatalità.

    Dannazione... Lo sapevo... Dovevo fumare di più... Beh perlomeno il ragazzino sta bene, anche se gli manca un pezzo... Ora però è il momento di finirla.

    Poggiando Yamashita a terra, tirò fuori due rotoli dalla sua tasca destra, li aprì e come prima fece uso dell'arte segreta tramandatagli dal suo maestro per utilizzare una tecnica combinata, il miracolo dell'Arte della Memoria.

    Memory Make: Attrazione magnetica dislocativa!

    Il suo chakra già si stava riducendo, ma ne aveva a disposizione una gran bella riserva.
    La tecnica si estese ad area e dal rotolo vennero fuori dei flussi blu di chakra che si attaccarono, a prescindere dalla distanza a Shinichi e Mokou. Al tocco, i due vennero praticamente catapultati nella zona di Shaku, Mokou proprio sulla superficie del mare di fronte la spiaggia, ad una debita distanza e Shinichi accanto al corpo di Yamashita dietro l'ex-Kage che pontamento poggiò le mani sul terreno ed evocò un Rashomoun per creare un confine tra lo spazio in cui si trovavano i suoi alleati e uno spazio in cui lui poteva agire indisturbato contro la minaccia primaria della missione.

    Shinichi. Rinforza la difesa del Rashoumon con qualsiasi cosa tu possa evocare con la tua innata e non t'intromettere. Questa mocciosa sanguinaria ha finito di distruggere città e uccidere a caso.

    Con velocità impressionante tirò fuori un altro rotolo dalla tasca che si aprì magicamente di fronte a lui ponendo entrambe le mani aperte verso il suo bersaglio di fronte e cioè Mokou e il suo Tengu.

    Conosco bene il potere del Susano'o, perciò non c'è motivo di risparmiarsi... Memory Make...

    BIJUU-DAMA!



    Quel rotolo conteneva qualcosa che era considerata ancora oggi uno degli incubi ricorrenti degli Shinobi. Shaku faceva sul serio e nonostante la ferita, un po' sanata dal Suiton del corpo Hoozuki, si apprestò a lanciare quella sfera nera creatasi davanti al rotolo spalancato di fronte a lui.
    Venne lanciata e la conseguenza fu un'esplosione che si estesa per tutta la superficie marittima inghiottendo e disintegrando tutto nel suo cammino.

    Cupcakes_for_everyone!



    Non ci sarebbe rimasto nulla di Mokou se solo l'attacco avesse avuto successo, ma così non fu, perché quel giorno, con la morte di Hito, qualcuno aveva ottenuto più potere nel mondo e quel qualcuno era intervenuto per salvare la sua migliore pedina.
    Una voce interruppe quel momento di tensione seguito dalla quiete dopo la tempesta e quella voce era di Fury che accanto a Mokou aveva applicato la Migrazione Spazio-Temporale su entrambi per dislocarsi alla destra di Shaku, del Rashoumon, di Shinichi e di Yamashita.
    Il tempo per la ragazza albina si era comunque esaurito, il Tengu del suo Susano'o iniziò a dissolversi e le iniziò ad appannarsi la vista. Cadde senza forze, ma ancora lucida per assistere allo spettacolo.

    Qualcosa in particolare ti ha fatto credere davvero di poter rovinare i miei piani con un potere che io stesso ho creato? Undicesimo Mizukage? Ci tieni ad andare a chiedere al tuo stesso maestro come ci si sente ad perdere contro di me?

    E così dicendo ed entrando in scena in maniera spettacolare, Fury ritrovò un nuovo potere con l'uccisione di Hito.
    Dalla sua maschera bianca, che portava due fori anziché uno stavolta, s'intravedevano perfettamente due occhi strani. Due Sharingan Ipnotici...



    Missione compiuta, mia cara. Sei stata veramente brava. Ora, se non ti dispiace, dovresti andartene e io devo occuparmi del figlio di quella cagna putrida, morta e traditrice che ha osato manomettere Homurai...

    Disse così rivolgendosi a Mokou prima di iniziare ad aspirarla dentro il suo occhio destro che iniziò a sanguinare subito dopo l'ulteriore uso della Migrazione Spazio-Temporale.
    Poi decise di provare come ci si sentiva nei panni dei suoi poteri originali, pur sapendo che così facendo avrebbe infranto il tempo limite a cui era sottoposto il suo corpo per l'utilizzo delle sue tecniche. Tirò fuori il suo antico e personale Susano'o, uno di colore nero come la sua anima, come i suoi intenti. Questo gli portò la mente a ricordi arcani, non vedeva il suo tengo oramai da secoli e nonostante lo sforzo e il non potersi permettere di fare altro per i prossimi pochi minuti di potere che gli erano stati concessi, decise di fare il possibile per gli obiettivi che si era posto.

    Soundtrack: Protettore dell'umanità



    Shaku era incredulo, ma non aveva ormai dubbi. Le indagini che lui e Hoshi stavano conducendo, circa il fato di Viraru e Mukuro, portavano a lui e attento a non lasciarsi sfuggire quell'occasione, avrebbe mandato dei messaggi ben chiari a Soraka, la sua Medusa dai poteri mentali, prima di rivolgersi al Chunin del Clan Yuki.

    Shinichi... Porta Yamashita con te tramite questa.

    Così dicendo diede un piccolo rotolo dal colore bluastro in mano al ragazzo.

    E' uno di quei rotoli dislocativi che ci hanno consegnato per l'O.S.U, serve per arrivare a Palazzo.
    Aprilo e assicurati di tenere il contatto della tua mano con il sigillo dentro mentre tieni anche Yamashita.
    E' un ordine. La tua missione è compiuta ed Hoshi-sama sarà a breve di ritorno.
    Ah, un'ultima cosa: stalle vicino e ricordale di pensare a mia figlia...


    Tra le macerie di Barbakos, un indebolito e ferito Mizukage aveva deciso che la sua vita doveva terminare lì, portandosi dietro l'abominio che aveva di fronte. Persino i due Sannin della Nebbia, con molta probabilità, avevano incontrato in battaglia il potere sconfinato di Fury e avevano fallito, cosa che spiegherebbe la loro improvvisa scomparsa da ogni scena negli ultimi 17 anni.
    Di tutta risposta Fury avrebbe lanciato dal braccio destro del suo Tengu due frecce spirituali rivolte proprio contro i sottoposti di Shaku.
    L'Undicesimo Mizukage però aveva già tutto pronto, perché mentre parlava, prima, aveva già tirato fuori il suo asso nella manica che sarebbe arrivato proprio in quel momento per ergere

    Ora! GEMINI!

    Una barriera dal colore rosso iniziò ad avvolgere il campo tra Fury e Shaku e gli autori di quella prigione costruita per tempo erano i Gemini, evocazioni personali di Viraru che grazie al suo chakra erano stati in grado di trasformarsi in essere umani dotati dei jutsu del loro ex-padrone.

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    Le frecce spirituali del Susano'o si schiantarono contro l'interno della barriera e si dissolsero.

    La barriera dei quattro soli rossi. Come fanno quei due ad utilizzarla senza...

    ...essere in quattro? Sono in quattro, non ti sei accorto?


    Effettivamente nell'uso della barriera, sembrava impercettibile, ma i Gemini, sia Alfa che Beta, si erano a loro volta sdoppiati negli altri due angoli rimanenti. Il loro potere era sicuramente ridotto, ma la barriera avrebbe retto quanto bastava a Shaku per farla finita e loro lo sapevano.

    Shaku... Sei sicuro?

    Lascialo stare, Alfa! Ha i suoi motivi!


    Resistete quanto potete, finirà presto.

    Hai ragione. Finirà molto presto e non te ne renderai nemmeno conto. Sai? Anche il tuo maestro,
    Viraru, credeva sarebbe finita presto. Spavaldo della sua abilità, della sua forza. Eppure...


    Shaku chinò il capo qualche secondo, aveva capito, ma in cuor suo la sapeva già.

    ...eppure non ce l'ha fatta. L'hai ucciso?

    No. Mi dispiace deluderti, ma non l'ho ucciso io, non ne ho avuto il piacere perché ha deciso di sigillare sé stesso per togliermi una pedina importante dalle mani, anzi... due.


    Ecco perché Andras non lo percepiva nel Mondo puro... Non è morto...

    Il destino riservatogli è peggio della morte. La sua anima è intrappolata per sempre e il suo corpo ovviamente è andato distrutto dopo quell'orribile scherzo.

    Il Sanbi. Il tre code... tu...

    Non ha importanza adesso. Devo prendere il ragazzone dai capelli rossi, ha qualcosa che mi appartiene.


    Shaku, nonostante la notizia, non aveva intenzione di fargli prendere Yamashita, perciò rivolse un'occhiata verso Shinichi per sollecitarlo nel caso in cui si trovasse ancora lì.
    Poi senza alcuna remora attivò una tecnica segreta del Clan Hoozuki.

    Jokey Boy... Tu non uscirai vivo da qui...

    Una tremenda battaglia rapida stava per iniziare tra due titani, il ring era montato e gli spettatori erano le rovine di Barbakos. L'Undicesimo Mizukage l'avrebbe fatta pagare al criminale che da secoli muove le fila oscure del mondo?


    Bene. L'evento è finito.

    Tutti, tranne Stompo, dovete fare un post in cui descrivere gli ultimi avvenimenti del mio post. Mokou si sveglia poi sul suo letto al rifugio di Fury.
    Shinichi dovrebbe andarsene, ma ovviamente con il libero arbitrio disponibile, decidi tu cosa fare, sei in ogni caso fuori dalla barriera.
    Io continuerò con un altro post o due, la fine di questa battaglia.

    Darò exp, taglia e Ryo a tutti dopo i vostri ultimi post.


    Edited by F u r y - 13/1/2018, 22:13
     
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    Il Jokey Boy, il clone potenzialmente letale di Shaku, stava al suo fianco e scattò contro Fury ad una velocità tale che il Mukenin riusciva a seguirlo solo grazie all'ausilio della previsione dello Sharingan.
    Mentre il clone si agitava a zig-zag verso il suo nemico, Shaku decise di portarsi più o meno alla stessa altezza del mostro che aveva di fronte usando un'altra tecnica segreta del clan Hoozuki, con qualche modifica personale.

    Demone Acquatico dell'Inferno

    Shaku, mutato in acqua, divenne immenso e la massa d'acqua su cui si era eretto aveva una bocca malefica e piena di denti aguzzi, mentre lateralmente con due immense braccia teneva due lame sempre del liquido primario, grandi almeno quanto quella del Tengu di Fury.
    La differenza dalla tecnica base si fondava sulla temperatura dell'acqua che era quasi al punto di ebollizione, rendendo il demone decisamente più temibile, ma con meno tempo a disposizione come durata. La fusione del Katon con il Suiton poteva avere decisamente dei vantaggi e Shaku ne aveva sempre studiato gli effetti congiunti.
    L'acqua del suo demone era cosparsa di bollicine e del vapore usciva da tutti i lati del corpo informe.
    Decise così di mollare un fendente laterale doppio che potesse chiudere o tagliare a tenaglia il Tengu.
    Fury rispose con un colpo di freccia all'attacco di destra e con la sua lama spirituale intercettò il colpo di sinistra.
    Ma faceva parte del piano di Shaku che lasciò il tempo al suo clone di continuare a muoversi in tondo e solo alla fine colpire l'armatura spirituale proprio nel punto in cui aveva di fronte Fury.

    Se credi basti così poco...

    Oh... Ma è così. ESPLODI!

    A quell'urlo Fury portò lo sguardo sul clone del Jokey Boy che si era gonfiato a tal punto che stava per scoppiare,
    cioè stava per compiere la sua azione principale.
    L'apparente Uchiha aveva solo un'opzione che Shaku non aveva considerato perché non poteva sapere. Fury rapidamente portò le mani per il sigillo del Serpente e fece ergere in modo quasi fulmineo, una piattaforma di legno che salì verso il cielo portando lui e il suo Tengu lontando dal Jokey Boy, ricordandosi poi di osservare il tetto della Barriera dei quattro soli rossi. Il suo sguardo si portò su di essa, entrambi gli occhi sanguinarono per lo sforzo, ma la tecnica riuscì.

    Illusyokinesis!

    L'intera barriere, con tanto impegno programmata, svanì all'istante e in quel momento, mentre Fury ne usciva, il clone di Shaku sotto esplose con un boato assordante. Quell'esplosione non era potente quanto la Bijuu-Dama precedente, ma aveva il suo perché. Senza la barriera nello scoppio vennero coinvolti pure i Gemini che tornarono ad essere due per i danni ricevuti e soprattutto nella loro forma originale.
    Il legno costruito si frantumò in mille pezzi, ma a quel punto a Fury non importava e a gran velocità saltò dalla cima per lanciarsi in diagonale al suolo, superando Shaku alle spalle, il quale, anche se coinvolto nell'esplosione, non ne aveva risentito assolutamente e solo grazie alle sue capacità sensoriali si accorse di com'era cascato nella strategia del nemico.
    In quel momento Fury puntava ancora a Shinichi e Yamashita prima che se ne potessero andare, infatti caricò un affondo con la lama spirituale del tengu per colpire Shinichi e impedirgli di usare il rotolo, distruggendolo magari.
    L'affondo però non compì il suo dovere, perché a volte...

    "...a volte la volontà di un Kage vince sull'impossibile." Me l'ha insegnato Viraru...

    L'Undicesimo Mizukage si era spostato abbastanza in tempo da parare l'affondo col suo stesso corpo gigantesco acquatico, bloccando poi la lama con entrambe le braccia del mostro.
    Ovviamente l'affondo era una ferita decisamente fatale, soprattutto per la sua natura, una delle poche cose in grado di ferire seriamente un Hoozuki.
    Il corpo di Shaku fuso al demone, sputò sangue copiosamente, ma non gli importava.

    Pensare che era pure più piccolo di me... Eppure ne sapeva tante quel biondo bastardo. Ne sapeva così tante che è stato uno dei migliori Kage che Kiri abbia mai visto! Io non dovevo avere il suo posto, eppure lui
    è stato uno dei primi a reputarmi più di quel che ero. Perciò...


    Così dicendo con tutta la sua forza tenne ben saldo il Tengu dalla lama per sollevarlo, Fury non riusciva a liberarsi da quella presa ed era visibilmente preoccupato, se si fosse potuto sbirciare nella sua maschera.
    Intanto aveva già iniziato a grandinare.

    ...perciò non ho minimamente intenzione di deluderlo e di offendere la sua memoria!

    Poi voltò il viso con sforzo verso Shinichi.

    COSA DIAVOLO ASPETTI!? ANDATE VIA SUBITO! CREDI MI FACCIA UCCIDERE PER NIENTE!?
    SPARITE!!


    Poi iniziò a ruotare il Tengu di Fury iniziando da sinistra per poi sbatterlo violentemente verso la terra ai suoi piedi. I tempi di reazione di Fury si erano drasticamente ridotti e l'armatura del Tengu iniziava a vacillare.
    Approfittando delle sue condizioni, Shaku decise di utilizzare un jutsu Suiton e cioè la Tecnica della lama acquatica,
    che evocò una potente colonna d'acqua proprio da sotto il terreno della spiaggia a gran pressione, una pressione tale che il solo impatto distrusse la schiena del Tengu.
    Come se non bastasse, un colpo della lama del Demone Acquatico fu pronta ad accogliere Fury nella sua scalata al cielo dovuta al geyser sotto di lui. Una tenaglia letale, se si considera pure che il Jokey Boy si era incredibilmente riformato dopo un paio di minuti proprio sulla lama acquatica bollente.
    L'impatto causò un'altra esplosione, una distruzione a mezz'aria che avrebbe allontanato le nubi più basse e la polvere nell'aria spazzandole via.
    Sembrava semplice pensare che di Fury era rimasta solo polvere da quell'attacco spietato combinato, considerando che Shaku non riuscì a mantenere il controllo sul Demone per la ferita riportata, la stanchezza e l'utilizzo di tutto quel chakra.
    Tornò alla sua forma umana sputando ancora sangue e tenendosi l'addome che riportava in scala ridotta la ferita ricevuta dal Susano'o.
    Dalle ceneri e dal bagliore dell'esplosione precedente però non arrivò il risultato del cadavere di Fury, ma di lui ancora vivo, in piedi di fronte a Shaku in ginocchio.
    Era sicuramente provato per il colpo ricevuto e persino la sua maschera era andata in frantumi rivelando un volto che quasi nemmeno lo stesso Fury poteva riconoscere.



    I suoi capelli argentati bianchi si liberarono all'aria dopo essere stati contenuti nella maschera-elmo e il suo sguardo era carico sempre dello Sharingan Ipnotico sforzato. Dagli occhi erano scesi due rivoli di sangue, segno evidente che Fury aveva passato il limite.

    I miei complimenti, Undicesimo, in pochi hanno potuto vedere la mia faccia e raccontarlo.
    Ovviamente tu non potrai compiere quest'ultimo gesto.


    Oh beh... Io sicuramente no... Poco importa oramai.

    Così dicendo scattò in modalità acquatica verso di lui, pochi metri lo separavano e a quel punto evocò nella sua mano destra, con il poco chakra che gli era rimasto, la Spada di Fuoco della Prigione Celeste e a pochi centimetri da lui avrebbe tentato di affondarla nel suo petto per ricambiare il favore. I riflessi di Fury stavano peggiorando e il suo Sharingan regredì al Terzo Stadio. In quel momento però vide il suo incubo peggiore realizzarsi. La sua morte, dopo tanti anni di preparazione, avrebbe potuto essere la fine di tutto dal suo punto di vista. Un'apocalisse senza fine, il suo scopo di proteggere il SUO mondo.

    La volontà di un Kage... Non è... NIENTE! NIENTE IN CONFRONTO A QUELLA DI UN DIO!

    Così, richiamando a sè tutta la sua volontà, concentrò i suoi sforzi nell'occhio sinistro e utilizzò il Kamui per dislocare la parte in cui si nascondeva il cuore di Shaku.
    Ciò che risultò da quello scontro ravvicinato fu tragico.

    Soundtrack: Per raggiungere una persona

    Il corpo di Shaku presentava un buco in mezzo al petto, un buco che con la sua abilità innata si stava rimarginando, ma non poteva sostituire la distruzione del suo cuore.
    Fiumi di sangue scesero dalle sue labbra serrate mentre la lama di fuoco aveva trapassato l'addome di Fury, provocandogli una ferita non indifferente.
    Non era la ferita a preoccuparlo tuttavia, ma il sorriso che spuntò sul volto di Shaku mentre si accasciava al suolo esalando l'ultimo respiro accompagnato da un sussurro...

    ...sigillo... del... diavolo... confinante...

    La lama che era penetrata iniziò a produrre sulla pelle di Fury un colore violaceo, mentre da essa sbucava lo spirito Shinigami, il Dio della Morte.

    Ahahahahah! Davvero? Era questo il tuo piano? Allora non hai ascoltato... Non funziona su di me, il tuo maestro ci aveva già provato, ma niente può confinarmi. Sono già maledetto da qualcosa di più oscuro di un dio della morte.

    E come lo disse, lo spirito si dissolse e la pelle tornò al suo colorito normale.
    Shaku invece passò a miglior vita, in quel modo, sacrificandosi per salvare Shinichi e Yamashita, tentando disperatamente un egoistico moto di vendetta.

    Viraru... Non ti sto raggiungendo, nemmeno da morto. No, anche in questo caso sei distante.
    Sai?
    Forse non siamo stati bravi come credevamo. Hoshi adesso non avrà più il nostro consiglio, la nostra guida.
    Tocca a lei risolvere tutto adesso, vero?
    Va bene. Io vado dagli altri. Vado da Rogue, vado da Rosalita, vado da tua moglie a dirle quanto sia testardo il marito e vado anche da Samui-sama... Sarà fiera di sapere cosa siamo diventati.



    I Gemini increduli dovettero assistere impotenti a quella fine forse non così tanto gloriosa.
    Fury dal canto suo osservava quel nemico accasciato dall'alto verso il basso. Era stata la prima volta dopo anni in cui si era sentito così... mortale.
    Poi dovette chiudere l'occhio sinistro sanguinante per lo sforzo del Kamui e aprire nuovamente il destro per dislocarsi via da lì per rimediare alle sue ferite e pensare alle sue prossime mosse.
    Yamashita era solo questione di tempo.
    Barbakos.
    Shaku.
    Mokou e Fury si erano portati avanti nel mondo con ferro e fuoco. Le cose stavano decisamente per tornare a cambiare, ancora una volta.
    E ancora...
    ...ancora...
    ...in un ciclo senza fine che io credevo di poter spezzare come molti altri prima di me. Ma questa è un'altra storia.


     
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    Osservò senza battere ciglio la pioggia di rocce, simili a meteore, che oscurava il cielo in tempesta. Il tremore della terra, il boato del cielo e quel fracassarsi di detriti. Nulla pareva scuoterla dalla vuotezza della sua mente. Non c'era più nulla che potesse intaccare quel muro che aveva creato attorno a sè. Lo sguardo perso nel nulla, non capendo ciò che stava per accadere. Non lo immaginava nemmeno. Cosa avrebbe mai potuto scalfirla? Il Susanoo era lì, circondandola con la sua aura, impugnando la propria arma. Non c'era nulla che potesse mettere in discussione il suo potere, adesso. O almeno così credeva, ignorando un particolare non proprio trascurabile. Lo riconobbe troppo tardi. Non udì quella voce in lontananza ma lo Sharingan si mosse in sostituzione dell'udito, percependo il chakra spaventoso di colui che era intervenuto a suo sfavore. Assieme alla cascata di capelli rossi come il fuoco.

    ...

    Non riuscì a fare altro che farsi trascinare via da quel vortice. Inutilmente tentò di schermarsi con il gigantesco Tengu. Il suo corpo si spostò leggero come aria e il freddo che l'avvolse sparì solamente quando si ritrovò in terra, in un luogo che aveva già visto. Le bastò un'occhiata per rendersi conto di star affondando i propri passi barcollanti sulla spiaggia. Il mare era in tempesta, lo scrosciare sulla banchina andava a tempo con i rombi del cielo. Mokou avanzò di un passo, sgranando gli occhi subito dopo. Solo adesso si accorgeva di quanto le costava fare anche solo quel passo. Il suo corpo era stanco, la mente chiedeva solo una pausa da ogni cosa, desiderosa di spegnersi nel sonno più profondo. Le energie erano al limite. Eppure il Mangekyou Sharingan brillava ancora nei suoi grandi occhi iniettati di diffidenza. Osservò dapprima Shinichi, molto (troppo) distante da lei. Non sembrava capire, esattamente a suo pari, cosa stesse accadendo. Yamashita era ferito e aveva perso coscienza. Al ricordo di quel Mangekyou..

    Tu...

    Barcollò nuovamente in avanti, digrignando i denti, del tutto incurante della figura che, nel momento esatto in cui si mosse, poté riconoscere. Shaku Hoozuki. Il Rashoumon che creò improvvisamente difronte ai due ninja che l'albina conosceva, la costrinse a frenare il passo. Titubò: sarebbe davvero stata in grado di tenere testa all'Undicesimo Mizukage? Il Susanoo rinforzò la presa sulla sua spada, ma prima che Mokou potesse anche solo decidere di ingaggiare uno scontro potenzialmente fatale (e inutile) contro Shaku, fu questi a parlare. Non rivolto a lei, almeno direttamente.

    Shinichi. Rinforza la difesa del Rashoumon con qualsiasi cosa tu possa evocare con la tua innata e non t'intromettere. Questa mocciosa sanguinaria ha finito di distruggere città e uccidere a caso.

    Il volto della ragazza s'aprì in una smorfia risentita e confusa. Non era stata lei ma Hito a distruggere Barbakos, almeno per la maggior parte. Stessa sorte era toccata ai suoi abitanti. Non era tutta colpa sua quel caos. Caos che solo ora notava, guardandosi attorno. La città era completamente distrutta, messa a ferro e fiamme da chi avrebbe dovuto proteggerla. E lei aveva comunque dato il suo contributo, esattamente come altri.

    Bastardo!

    Urlò contro Shaku brandendo la sua arma. Ma i movimenti del Susanoo erano più lenti, i suoi stessi movimenti non erano come avrebbe voluto. E il Kiriano era invece anni luci davanti a lei. Il rotolò che srotolò conteneva qualcosa di devastante. Una globo gigantesco di luce vermiglia che fece tremare l'albina nel più profondo del suo intimo. Indietreggiò mentre quella sfera si scagliava a gran velocità contro di lei. Le parole di Shaku fecero da sottofondo a quel boato di inaudita potenza.

    Conosco bene il potere del Susano'o, perciò non c'è motivo di risparmiarsi... Memory Make...

    BIJUU-DAMA!



    Non poté urlare né schermarsi. Fu avvolta dalla luce e l'esplosione che generò la Dama creò un'onda d'urto di dimensioni apocalittiche. Il terreno si dissolse come fango e il mare fu scosso così tanto che si alzarono onde altissime. E Mokou? Lei era morta. O quasi. Poteva sentire quel frastuono di mille voci mentre, con gli occhi chiusi, poteva vedere ogni cosa. Ogni suo ricordo. Le sue amiche che l'aspettavano al solito parco giochi per andare a combinarne qualcuna. Il volto di sua nonna che le carezzava la testa, seppur ci arrivasse a stento in altezza. Il volto severo di sua sorella Kaguya. Fu lei a farsi meno nitida, facendo riacquistare quel pizzico di barlume di coscienza all'albina. Riaprì gli occhi e si stupì di vedersi in ginocchio, esattamente dove era stata lasciata da Shaku, sulla spiaggia di Barbakos. Incredula osservò proprio colui che l'avrebbe sicuramente uccisa. Era lì, il Rashoumon ancora a protezione di Yamashita e Shinichi, sicché lei non poteva vederli. Ma vicino all'Undicesimo c'era una figura che mai avrebbe immaginato di vedere in quel contesto. Non riuscì ad alzarsi, stremata dalla fatica.

    Fury-sama..

    Mormorò a stento. Il Mangekyou sparì improvvisamente dai suoi occhi, facendoli tornare scarlatti. Il Tengu si dissolse anch'esso e per Mokou non ci fu altro da fare che accasciarsi al suolo. Era ancora cosciente ma il suo corpo non le rispondeva più. Eppure riuscì a sentire le ultime parole di Fury, seppur non fu neanche così sicura di sentirle davvero.

    Missione compiuta, mia cara. Sei stata veramente brava. Ora, se non ti dispiace, dovresti andartene e io devo occuparmi del figlio di quella cagna putrida, morta e traditrice che ha osato manomettere Homurai...

    ".. Yama.. shita.."

    Sentì di nuovo quella strana sensazione di fredda leggerezza e fu per lei come essere nuovamente risucchiata in un vortice. Chiuse gli occhi, arrendendosi a quella sensazione e alla consapevolezza di essere al sicuro. Fury era dalla sua parte del resto, l'aveva risparmiata sapendo che lei aveva tenuto fede al suo incarico. Hito era morto e lei non avrebbe più dovuto preoccuparsi di guadagnarsi la fiducia di Fury. Non ebbe la prontezza neanche di pensare a questo, in quel momento. Svenne semplicemente, ignara di ciò che sarebbe accaduto a Barbakos.
    Ignara di tutto ciò che sarebbe ricaduto sulle sue spalle, quando il mondo intero avrebbe scoperto di come Barbakos fosse stata disintegrata dalla faccia della terra.. da una ragazzina del Clan maledetto degli Uchiha.

    E' stato davvero un bell'evento. Il finale più che epico. Per me ti puoi prendere il max, Furetto :rosa:
     
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    Ancora una volta le braccia del chunin si sollevarono a protezione del volto, in seguito alla pioggia dei detriti ed il polverone prodotti della potenza distruttiva della discendente Uchiha. Hito era andato, così come la testa del suo gigante. Le doti di sensoriale di Shinichi poterono assistere ancora meglio del suo sguardo alla scomparsa della strana fonte di chakra del Kirikami. Nemmeno il tempo di iniziare a preoccuparsi ora del "problema Shaku", che uno strano flusso di chakra blu si strinse attorno al suo busto irrobustito dal potere innato. In un attimo si ritrovò catapultato lontano dal suo drago di ghiaccio, arrivando proprio alle spalle dell'Undicesimo Mizukage, il braccio destro di Hoshi. Anche Yamashita giaceva a terra lì vicino, con la gamba amputata e sanguinante.
    Il resto accadde in pochi secondi, tempo che non diede a Shinichi quasi nemmeno la possibilità di elaborare a pieno la situazione. Riuscì a stento a percepire Mokou a debita distanza dal trio, poco prima che la visuale su di essa venisse oscurata da un'enorme porta dalle fattezze demoniache: il Rashoumon.

    Shinichi. Rinforza la difesa del Rashoumon con qualsiasi cosa tu possa evocare con la tua innata e non t'intromettere. Questa mocciosa sanguinaria ha finito di distruggere città e uccidere a caso.

    SHAKU-SAMA! Lei non c'entr-

    Riuscì a dire a stento il ragazzo, prima che la velocità dell'ex Mizukage facesse il resto.

    Conosco bene il potere del Susano'o, perciò non c'è motivo di risparmiarsi... Memory Make...

    BIJUU-DAMA!



    In un battito di ciglia, uno dei più potenti attacchi che il mondo avesse mai conosciuto fece la sua comparsa, uscendo dal rotolo in cui era stato sigillato. Gli studi di Shinichi lo avevano reso consapevole di cosa potesse essere capace quel colpo, tanto che istintivamente fece proprio quello che Shaku aveva ordinato lui. Il potere della Trance, ancora pulsante nei suoi muscoli e nel suo chakra, gli permise di ergere ben tre barriere di ghiaccio davanti alla porta demoniaca. Barriere che, inutile dire, scomparvero come nulla non appena la gigantesca esplosione le raggiunse. Fatto sta che i tre rimasero illesi anche in seguito a quel colpo, grazie sopratutto al Rashoumon.

    "Sarebbe questo il potere di un Mizukage?! Mi dispiace tanto, Gekikara-san... non avrei voluto finisse così."

    Le sue doti di sensoriale erano state completamente oscurate da quell'enorme ed improvviso rilascio di chakra, perciò in quel momento Shinichi credette davvero che il colpo avesse spazzato via l'albina. Si abbandonò in ginocchio, con le braccia appoggiate a terra dopo aver mollato la presa su Aralia che cadde alla sua destra. I suoi muscoli tornarono alle dimensioni originali, così come gli occhi al solito colore, mentre il suo potere si nullificava facendolo ritornare il ragazzino dalla corporatura esile di sempre.

    Qualcosa in particolare ti ha fatto credere davvero di poter rovinare i miei piani con un potere che io stesso ho creato? Undicesimo Mizukage? Ci tieni ad andare a chiedere al tuo stesso maestro come ci si sente ad perdere contro di me?

    Un voce che colpì la mente di Shinichi allo stesso modo di una scarica elettrica, facendolo quasi sobbalzare dallo stupore. Lì, alla loro destra, sebbene lo Yuki non se ne rendesse conto in quel momento, vi era l'artefice di tutto: Fury. La maschera, così come lo sharingan che brillava nei suoi occhi, fecero per la prima volta nella vita provare al giovane la sensazione del freddo.

    Missione compiuta, mia cara. Sei stata veramente brava. Ora, se non ti dispiace, dovresti andartene e io devo occuparmi del figlio di quella cagna putrida, morta e traditrice che ha osato manomettere Homurai...

    Gekikara venne completamente risucchiata in un vortice che partì dall'occhio destro del mukenin, occhio che cominciò a sanguinare subito dopo.
    Cercando in tutti i modi di tirar fuori del coraggio dal suo giovane cuore, Shinichi si sollevò in piedi vicino a Shaku, assumendo una posizione da combattimento mentre puntava la lama di Aralia verso il nuovo nemico. La comparsa di un altro spirito Uchiha, stavolta di colore nero, appena dietro Fury, fece crollare anche quel briciolo di coraggio così difficilmente ottenuto. Il ragazzo non osservò Shaku, ma anche il sannin non sarebbe apparso diversamente in quanto a espressione facciale.

    Shinichi... Porta Yamashita con te tramite questa.

    Shinichi si voltò in sua direzione, mentre questi gli consegnava in mano un rotolo.

    E' uno di quei rotoli dislocativi che ci hanno consegnato per l'O.S.U, serve per arrivare a Palazzo.
    Aprilo e assicurati di tenere il contatto della tua mano con il sigillo dentro mentre tieni anche Yamashita.
    E' un ordine. La tua missione è compiuta ed Hoshi-sama sarà a breve di ritorno.
    Ah, un'ultima cosa: stalle vicino e ricordale di pensare a mia figlia...

    Il ragazzo non disse nulla. Si limitò a rimanere a bocca semiaperta, mentre il Kage difendeva lui e Yamashita dal colpo del Susano'o grazie ad una barriera eretta dalle creature evocate. Per quanto si sforzasse, un'ondata di sentimenti contrastanti lo pervasero mentre la battaglia tra i due colossi infuriava, impedendogli di eseguire gli ordini e portare via con se Yamashita. La mano sinistra stringeva forte il rotolo, nel mentre che il chunin osservava l'uomo senza capelli lottare con una maestria inaudita, come solo un ninja degno del titolo di Kage può fare. Dagli scambi di battute tra i due, Shinichi si sarebbe fatto un'idea persino della sorte di Viraru, il più potente sannin della Nebbia, nonché suo modello insieme ad Hoshi, che a quanto pare aveva subito una sorta anche peggiore della morte stessa.
    Cosa poteva fare un semplice chunin, anzi il miglior chunin della Nebbia in quel momento? Nulla, se non osservare impotente.

    [...]


    Finì tutto allora, quando il criminale mascherato prese ancora una volta di mira Shinichi e Yamashita con il suo Tengu nero. In un istante Shaku si interpose tra il mukenin e i suoi bersagli, sotto forma di un gigantesco demone acquatico. La lama spirituale trafisse il Mizukage in un punto vitale, sotto gli occhi attoniti dello Yuki.

    "...a volte la volontà di un Kage vince sull'impossibile." Me l'ha insegnato Viraru...

    Esclamò l'uomo, tenendo saldamente tra le mani la lama di chakra che trafiggeva il suo corpo per impedirle di proseguire nel suo cammino verso i ragazzi.

    Pensare che era pure più piccolo di me... Eppure ne sapeva tante quel biondo bastardo. Ne sapeva così tante che è stato uno dei migliori Kage che Kiri abbia mai visto! Io non dovevo avere il suo posto, eppure lui
    è stato uno dei primi a reputarmi più di quel che ero. Perciò...


    Con uno sforzo sovrumano, Fury e tutto il suo spirito vennero sollevati di peso dalla forza di quel potentissimo shinobi. A quel punto Shaku si voltò per l'ultima volta in direzione di Shinichi.

    COSA DIAVOLO ASPETTI!? ANDATE VIA SUBITO! CREDI MI FACCIA UCCIDERE PER NIENTE!?
    SPARITE!!


    Quell'urlo intimidatorio spaventò e scosse il chunin, i cui capelli andarono a coprirne lo sguardo. In un secondo interminabile il rancore da sempre provato nei confronti di quell'uomo per una mera, stupidissima, questione di gelosia, si trasformò in una altrettanto umiliante vergogna. Vergogna di aver provato tali sentimenti nei confronti del suo ex Kage, lo shinobi che ora stava morendo pur di permettere ai due di andarsene e per terminare per sempre l'incubo che quell'uomo stava causando al mondo intero. Shinichi, sebbene con il cuore quasi distrutto dal rimorso, non esitò ulteriormente nell'eseguire quello che sarebbe stato l'ultimo ordine di quel ninja tanto straordinario. Con la sua massima velocità srotolò il rotolo, tenendo la mano sinistra sia su Aralia che sul corpo di Yamashita. Lanciò un ultimo sguardo all'Undicesimo, prima di serrare gli occhi per contenere le lacrime e attivare il sigillo di dislocazione.

    Darò la mia vita per proteggere lei e il villaggio, per rispettare anche la sua memoria... Addio, Shaku-sama.

    Bellissimo evento, il migliore a cui abbia mai partecipato! Grazie di tutto, Fury.
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Perfetto. Fine di tutto qui.

    Grazie a tutti, siete stati tutti fantastici e avete ruolato da dio!

    Nagi: Passi al rango di Special Jonin, faremo una sorta di p.q con te e Stompo dove Hoshi vi promuoverà e si svolgerà il funerale di Shaku - Puoi prendere il massimo del [Rango Chunin per una Missione A]*2, prendi la taglia di Lilia che è 40.000 Ryo, indi la tua taglia sale della metà + 10.000 Ryo per la partecipazione a un tale evento - Ricordati di segnalare gli Achievements e aggiungi Aralia alla tua scheda

    Stompo: Passi al rango di Chunin di Kiri, stesso discorso per te come Nagi - Prendi 150 punti exp e anche 8.000 Ryo di Taglia per la missione - Ricordati gli Achievements

    Kerberotte: Prendi il massimo pure tu come Nagi e 8.000 Ryo di Taglia [1/3 di Hito] + altri 10.000 di Taglia per l'evento e quello che è successo il che ti fa raggiungere il rango di Mukenin B - Ricordati gli Achievements -
    Prendi anche un quantitativo di 24.000 Ryo di taglia riscossa per Hito, fai conto che te li darà Fury
     
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