[Caccia - Evento di Trama] Due versanti di una montagna che trema

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    La mano del chunin si tese in avanti, in perfetta angolazione con gli spiedi inclinati in direzione del corpo sinuoso della donna. Quello che accadde dopo, non fu che una mera dimostrazione di forza da parte di Lilia, che senza indugio, ad una velocità quasi impercettibile agli occhi dei suoi avversari, rispedì indietro la minacciosa tecnica di Shinichi con una facilità estrema grazie a qualcosa che il ragazzo Yuki non riuscì a distinguere. Le braccia si portarono istintivamente a protezione del volto, e vennero colpite violentemente dal ghiaccio della sua stessa tecnica. Perforate in più punti, iniziarono entrambe a tremare a causa del dolore e dell'impatto, mentre il sangue cominciava a gocciolare dalle mani unendosi all'acqua marina. Alcuni spiedi lo colpirono anche sull'addome,costringendo il ragazzo a piegarsi sulle ginocchia. Shinichi digrignò i denti, osservando la mukenin fiera di quello che aveva fatto loro, e di quello che stava facendo alla nave.

    Non siete nella posizione di avanzare richieste come avrete notato. So cosa fate qui,
    volete prendere Mokou Houraisan, ma non ve lo permetteremo. Lei ci serve e anche tu, rosso. Se verrai con me senza fare storie e senza alcuna protesta o qualche sorta di opposizione, lascerò vivere gli abitanti della nave e anche il qui presente Yuki. Mi piacciono i conti alla rovescia come avrete notato, ma stavolta ridurrò il numero.

    3...


    La spada della donna si illuminò di un intenso rosso, e i rampicanti cominciarono a stringere ancora più nella loro morsa la nave. Shinichi osservava la scena, colto dall'impulso di intervenire, ma una volta sollevatosi venne completamente paralizzato dalla vista di uno dei marinai, preda dalla terribile morsa di quei rami. Il sangue dell'uomo schizzò mentre questi veniva schiacciato contro il ponte, cominciando a colare lungo il ferro della nave verso il mare.

    2...

    No...

    - Strenght of a Thousand Men -


    Le ciocche castane caddero sulla fronte, andando a nascondere gli occhi del giovane, mentre l'udito di tutti i presenti era catturato totalmente dal rumore del ferro della nave che si piegava sotto la forza dei rampicanti, e dalle grida dei passeggeri impotenti. Era un secondo, ma a Shinichi sembrò durare un'eternità. Guardava fisso la superficie del mare, mentre la pioggia continuava a cadere su di lui, rivelandogli i segreti di coloro che colpiva. Sapeva tutto della sua avversaria, ma era proprio la conoscenza a paralizzarlo. Sapeva che Lilia era molto più forte di lui, che qualsiasi sua azione sarebbe andata a fallire, magari rischiando di coinvolgere altri al suo posto, come era già successo. Yamashita... lui era in grado di fermarla. Il genin nascondeva una forza persino superiore alla sua, considerato da tutti il migliore. Ma allora perché si era lasciato battere durante il loro combattimento, se davvero possedeva una tale forza? Fu una domanda che gli passò come un fulmine per la testa, e allo stesso modo se ne andò quando la pioggia rivelò un dettaglio più importante. Shinichi chiuse gli occhi in quell'ultimo secondo, concentrandosi per visualizzare quelle tre, o meglio quattro, presenze lontane. Riusciva chiaramente a percepire i loro immensi poteri, ancora superiori a quelli di Lilia, così come percepiva Gekikara. Lei era circondata da esseri così potenti, mentre lui era stato tenuto sotto scacco con una così grande, vergognosa, facilità.

    1...

    La voce di Lilia fu il grilletto che insieme al pianto di una bambina sulla nave, colto dal fine udito del kiriano, scatenarono la rabbia nel cuore dello Yuki. Una rabbia primordiale, di quelle che portano a compiere azioni oltre ogni etica e morale.

    Ti avevo avvertito di smetterla. Adesso...

    I flussi di aria gelida avrebbero cominciato a fluire dal suo corpo verso l'ambiente esterno, generando una fitta coltre di nebbia che avrebbe coperto il mare caldo di Barbakos, mentre il ragazzo riassumeva una perfetta posizione eretta. Un singolo sigillo imposto con la mano sinistra avrebbe dunque evocato un gigantesco drago acquatico dall'acqua del mare, in tutta la sua maestosità. A contatto con i flussi gelidi, e grazie all'abilità innata del ragazzo, non si sarebbe generato come un normale drago acquatico, ma sarebbe diventato qualcosa che nessuno, per secoli, avrebbe immaginato potesse essere possibile.


    ...conoscerai la morte per mia mano.


    Un singolo movimento delle sopracciglia, che gli donò una espressione determinata, quasi violenta, fu tutto ciò che bastò allo Yuki per dominare la sua tecnica. Il drago di ghiaccio sarebbe schizzato in aria, compiendo un lungo giro intorno alla nave partendo dal suo fianco sinistro fino ad arrivare a coprire una distanza di ventinove metri, restando in contatto con l'imbarcazione per impedirle di affondare. Allo stesso tempo, Shinichi avrebbe ancora una volta fatto ricorso alla tecnica segreta del suo clan, creando uno specchio di ghiaccio davanti a lui, ed un altro a circa due metri davanti la sua avversaria. Quest'ultima, circondata dalla nebbia, non sarebbe riuscita ad intravederlo, con il risultato di ritrovarsi il ragazzo a pochi centimetri da lei, in un istante. La velocità raggiunta da Shinichi sarebbe stata impareggiabile, per chiunque, tranne per il suo chakra. In quel decimo di secondo, l'immensa abilità dello Yuki nel controllo del chakra avrebbe manifestato una sfera di chakra blu roteante sui palmi di entrambe le mani. Al contempo, una minuscola quantità di quell'energia incredibile avrebbe percorso entrambe le braccia, donandole una velocità ancora maggiore mentre si tendevano contro lo stomaco di Lilia. L'onda d'urto che si sarebbe generata dall'impatto, avrebbe scaraventato la mukenin direttamente nelle fauci aperte del drago di ghiaccio, che arrivato al suo limite sarebbe passato sotto l'imbarcazione per ritrovarsi alle spalle di Lilia, e caricandola così alla massima velocità. Sarebbe stato quello il momento in cui il giovane Yuki avrebbe perso per sempre la sua innocenza?

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 400-26 = 374
    Stamina: 507-20-45-20-35-35-60-1 = 507-216 = 291
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubbotto Ninja [55-25= +30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1
    Azioni:
    - Nebbia glaciale III
    - Tecnica del Drago acquatico + Congelamento (Drago di Ghiaccio) (+10 Jutsu ad una mano, +15 Riverbero del Chakra)
    - Utilizzo del drago di ghiaccio per circondare e reggere l'imbarcazione come da post
    - Creazione di due specchi demoniaci (uno immediatamente davanti a Shinichi, uno a circa due metri davanti Lilia)
    - Doppio Rasengan + Dislocazione e movimento tra gli specchi + Tecnica del corpo sfarfallante (Bonus CC/2, CC/6, +25 Fattore Sorpresa)
    - Attacco del drago alle spalle di Lilia

    Note:
    Le emozioni negative provate (senso di inferiorità nei confronti di Yamashita e Lilia, la presenza di Gekikara, il fatto di essere responsabile della vita di moltissime persone), focalizzate contro Lilia, dovrebbero attivare la Trance Oscura. In tal caso tutte le statistiche naturali aumenterebbero di CC/2, e i danni di un ulteriore fattore PM/2. Oltre a ciò, Lilia subirebbe un danno da congelamento pari a PM/3 quando gli vado vicino e gli effetti delle "Catene di ghiaccio consecutive".
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Shinichi
    Lilia

    Non eravamo in un situazione facile, forse ora più di ogni altro momento da quando era cominciata quella missione me ne potevo rendere conto. Quante volte da quando ero diventato Genin mi ero trovato in situazioni come quella? Probabilmente non abbastanza se dopo tutto quello che avevo passato continuavo a sentire la tensione, a provare una leggera ma infida paura che mi scuoteva le viscere, che mi diceva di andarmene da quel posto, non avevo però intenzione di vivere una vita da fuggivito, niente avrebbe impedito ai miei problemi di seguirmi e quell'incontro inaspettato ne era una prova lampante: quella donna misteriosa era l'ennesimo ostacolo che si frapponeva tra me ed il mio obiettivo, era venuto il momento di far capire a tutti che non ero più disposto a sottostare al loro gioco, non le avrei permesso di fermarmi, non questa volta. Questa era la rosa di pensieri che vorticavano nella mia testa, mentre con sguardo saldo attendevo una risposa dalla nostra misteriosa avventrice, risposta che purtroppo non fu di mio gradimento: la donna era circondata da spuntoni di ghiaccio creati dal mio compagno, eppure non sembrava minimamente preoccupata della cosa, infatti con noncuranza staccò la sua spada dalla prua della nave e poi fece movimento... fu talmente veloce che non riuscii a vederlo, dalla sua arma luminescente fuoriuscì qualcosa di piccolo e non ben precisato che andò ad impattare contro le costruzioni ostili che la circondavano facendole via via sgretolare e rompere, prima che potessi rendermene conto quegli stessi spuntoni partirono contro di noi ad incredibile velocità, senza lasciarci il tempo di agire. Mentalmente tentai di abbozzare un qualche tipo di difesa, ma quell'impulso nervoso non riuscì neanche lontanamente a raggiungere i muscoli in questione, lasciando libero spazio a quei letali proiettili che si andarono a conficcare sulla mia guancia, sulla cosca e sul petto; il dolore arrivò in un istante e per quanto non fosse paragonabile ad altre ferite che avevo subito in passato, era ugualmente intenso, sia per la natura di quelle armi che per la sorpresa dell'attacco, dopo di lui ci fu il calore del sangue che lentamente cominciò a bagnare la pelle nei punti colpiti, dovetti fare un notevole sforzo per non cadere in avanti e perdere l'equilibrio. Quella tizia non sembrava essere una qualuque e oltre alla rapidità incredibile dei suoi movimenti vi era anche la natura delle liane e di quelle strane cose che aveva utilizzato per distruggere gli spuntoni di ghiaccio, qualcosa dentro di me mi diceva che quelle ferite che ci aveva procurato erano solo l'inizio:

    "Non siete nella posizione di avanzare richieste come avrete notato. So cosa fate qui,
    volete prendere Mokou Houraisan, ma non ve lo permetteremo. Lei ci serve e anche tu, rosso. Se verrai con me senza fare storie e senza alcuna protesta o qualche sorta di opposizione, lascerò vivere gli abitanti della nave e anche il qui presente Yuki. Mi piacciono i conti alla rovescia come avrete notato, ma stavolta ridurrò il numero."


    "3..."

    Il suo tono di voce era duro, il suo volto non tradiva nessuna emozione, sembrava perfettamente in controllo della situazione, era lei che conduceva il gioco in quel momento e la cosa non mi piaceva per niente. Le sue parole tra l'altro erano preoccupanti, se davvero lei era venuta per prendere me e Mokou e sapeva della nostra missione, questo voleva dire che qualcun'altro oltre ad Oceania aveva spiato le mosse della Mizukage, il quadro si faceva sempre più tetro ed inquietante. Non appena cominciò a contare la sua spada si illuminò di nuovo e con orrore cominciai a sentire quelle strane piante continuare a stringere la nave sempre di più, percepivo chiaramente il rumore del legno e del metallo piegarsi e crinarsi sempre di più, le persone a bordo, da spaventate ed inquiete cominciarono ad essere terrorizzate, si erano trovate senza volervo dentro ad una battaglia, ad una storia che non nulla aveva a che fare con loro. Non volevo avere altre vite innocenti sulla mia coscienza, nessun altro avrebbe dovuto morire per causa mia:

    "2..."

    La forza di quelle liane sembrava aumentare sempre di più, trascinando la barca sempre più in profondità nel mare, dovevo fare qualcosa per salvare quelle persone e dovevo farlo il prima possibile. Cominciai a cercare nella mia mente la soluzione migliore, sentivo il cuore battermi fortissimo nel petto quasi come se stesse cercando di uscire dalla sua normale locazione, ogni istante in quel frangente sembrava infinito, ogni momento che passavo a pensare mi dava meno possibilità di salvare quelle povere persone, lasciandole ad un macabro destino:

    "No..."

    Sentivo la frustrazione nella sua voce, la volontà di opporsi a quella pazza, non era una situazione facile per nessuno, avevamo sulle spalle la vita di quelle povere anime e la riuscita di una missione assai importante, tutto poteva andare male e sarebbe dipeso solo dalle nostre azioni successive:

    "1..."

    Fu in quell'ultimo attimo che realizzai come avere le migliori chance di salvare tutti i passeggeri di quella barca altrimenti destinata a riposare negli abissi: avrei dovuto dislocarla, se fossi riuscito a portare la barca e tutti gli altri al sicuro avremmo potuto concentrarci su quella criminale e sul terminare la missione, la vita di tante persone dipendeva da quella mia azione:

    "Mi dispiace, ma loro non c'entrano niente, non ti permetterò di fargli ancora del male!"

    Le parlai con decisione e sguardo saldo, guidato da un ritrovato coraggio e da una rinnovata determinazione...c'era però una cosa di cui non mi ero reso conto, forse perché troppo concentrato ad ammirare il terrificante spettacolo che avevo davanti agli occhi, forse perché ero troppo preso dai miei pensieri, in ogni caso non notai una pericolosa liana che cercò con decisione di afferrami alla caviglia, se mi fossi fatto prendere avrei rischiato di fare la stessa fine di quella povera imbarcazione, non potevo permetterlo. Non appena mi sarei reso conto della situazione, forse sentendo un movimento sospetto alle mie spalle con il mio fine udito, avrei cercato di concentrare velocemente il mio chakra per poi provare a dirigerlo verso l'imbarcazione stessa tentando di eseguire la tecnica della dislocazione su di uno dei sigilli che avevo precedentemente posto sul lato superiore della barca nel corso dei vari giorni di viaggio in mare; se tutto fosse andato secondo i miei piani mi sarei trovato sull'imbarcazione e avrei evitato quell'agguato silenzio, mettendomi eventualmente in un'ottima posizione per il successivo passo del mio piano: concentrando nuovamente il mio chakra, poste entrambe le mani sulla struttura della nave più vicina a me e cercando di concentrarmi al massimo avrei cercato di eseguire nuovamente la tecnica della dislocazione provando a portare con me tutta l'imbarcazione, con obiettivo il sigillo che avevo posto sul porto prima di salire a bordo. Non avevo mai provato a dislocare con me qualcosa di così grosso ed imponente, ma per il bene di tutte quelle vite innocenti dovevo tentare, anche a costo di sfinirmi dovevo cercare di fare il possibile per aiutarli. In quel preciso istante il cuore mi si sarebbe probabilmente fermato, il mio respiro si sarebbe arrestato, ogni muscolo sarebbe stato in tensione pronto allo sforzo, in quel preciso istante avrei avuto letteralmente per le mani la vita di diverse decine di persone, uomini, donne e bambini trovatisi lì per caso, io ero la loro unica ed ultima speranza di salvezza, avrei fatto di tutto per non deluderli. Se tutto fosse andato a buon fine, avrei portato tutta la nave ed i suoi passeggeri in salvo, a terra lontano da quella folle e quel punto, dopo aver controllato la relativa sicurezza degli eventuali sopravvisuti, avrei provato nuovamente a concentrarmi per cercare di dislocarmi di nuovo nel vivo dello scontro, tentando di puntare al pugnale con sigillo che avevo dato al mio compagno di missione: senza distrazioni e senza persone in pericolo avremmo potuto di certo impegnarci al massimo per rendere inoffensiva quella pazza e poter continuare la nostra missione.

    Scheda

    Azioni:
    -Dislocazione ad un sigillo posto nella parte superiore della barca
    -Dislocazione insieme alla barca ed i suoi passeggieri al sigillo al porto
    -Dislocazione al kunai con sigillo dato a Shinichi

    Resistenza:300-51=249
    Stamina:550-65-65-65=355

    Conoscenze e Maestrie:
    Orientative e geografiche lvl III
    Storiche lvl III
    Militaristiche strategiche lvl II
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestria: Mangiafuoco lvl II
    Maestria: Maestro di Ninjutsu lvl I
    Maestria: Resistenza alle illusioni lvl 3
     
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    A cosa può portare la frustrazione e la consapevolezza di non essere abbastanza forti?
    Ogni persona dotata di potere sa che può crescere, eppure non è una certezza.
    Shinichi Yuki, quel giorno su quella superficie acquatica era riuscito a rendere reale una possibilità.



    Un potere sopito si risvegliò nel giovane Chunin invadendo il campo di battaglia di un freddo a dir poco polare.
    La superficie dell'acqua iniziò a congelarsi e le liane che stringevano la nave smisero di muoversi perdendo il contatto con l'acqua. L'imbarcazione stessa rimase incagliata in quel terreno ghiacciato.

    Tu... Non sei un tipo normale, non è vero? Bene. Non lo sarò nemmeno io.

    Mentre Shinichi dava vita agli specchi demoniaci dopo aver creato il drago che circondava la nave, Lilia fece la sua mossa per portarsi ad un livello più alto, ma decisamente non così alto quanto quello del giovane in quel momento.

    Aralia... RILASCIO!

    Aralia, la lama speciale impugnata da Lilia, si illuminò di un colore purpureo e quell'aura invase la donna fino a tramutarla in qualcos'altro, qualcosa di più inquietante del suo aspetto da bella donna. La spada si stava unendo al suo chakra, quella era la trasformazione intermedia delle sorelle più temute dei Figli di Zero, l'asso nella manica di Primula e Lilia quando volevano elevarsi ad un potere superiore con l'uso delle loro armi speciali.
    Circondata da rampicanti pericolosi, sembrava pronta alla controffensiva, ma non ebbe il tempo. Shinichi fu in grado di sorprenderla grazie alla sua strategia schiantandosi su di lei con una forza inaudita e la rotazione paurosa dei Rasengan.
    Lilia venne così sbalzata via contro le fauci del drago che si sarebbe mosso contro il suo obiettivo prendendola in pieno e riducendo il corpo mutato della Mukenin quasi a brandelli oltre che provata dall'estremo gelo creato dal potere della Trance Oscura unito alla Nebbia Glaciale.
    Lilia si ritrovò così a una ventina di metri dalla posizione di Shinichi, mentre Yamashita aveva avuto tutto il tempo di dislocare la nave e sè stesso.
    Tutti erano salvi, anche se il compagno Uchiha di Shinichi aveva subito danni dal congelamento forzato del potere oscuro del giovane e la cosa poteva peggiorare se il Chunin di Kiri non controllava quella forza.
    Lilia tornò normale, ma aveva le gambe completamente lacerate e le loro ossa rotte. La colonna vertebrale aveva subito dei danni permanenti. Loro non potevano saperlo, ma per l'effetto dell'impatto non sarebbe più tornata a camminare se avesse avuto vita per i prossimi minuti. Aveva pezzi di ghiaccio conficcati ovunque e uno anche allo stomaco, alla spalla sinistra, al ginocchio desto e numerosi sulla schiena. Se riusciva ancora a respirare e quindi ad essere viva, era solamente grazie al potere di Aralia, che tra l'altro era finita con la lama conficcata nel ghiaccio creato da Shinichi a qualche metro da Yamashita.

    U...ucci...uccidetemi... ora... Mia sor..sorella... vi... darà... la cac..caccia finché... non sare...te... fottuti...

    Non riusciva quasi più a parlare, Aralia non rispondeva più al suo chakra, segno evidente che non le restava molto da vivere.
    L'attacco di Shinichi era stato così potente e carico di furia che persino per un ninja più esperto sarebbe stato troppo da sopportare. Per una dei Figli di Zero, la situazione era anche peggio. Poteva sopportare di non sentire più le sue gambe, di non riuscire più a muovere un muscolo, il freddo e anche il dolore pungente delle punte di ghiaccio che le perforavano il corpo. Ciò che non riusciva a sopportare era la sconfitta.

    Lilia è mezza morta, non può muoversi. E' paralizzata con le ossa rotte e numerose ferite da taglio. Può vivere ancora due turni di post e poi schiatterà.

    Yamashita ha subito 54 danni a causa degli effetti di questo punto della Trance Oscura:
    CITAZIONE
    Nel raggio di due metri intorno all'utilizzatore la nebbia sarà percorsa da delle correnti d'aria di colore bianco, le quali conterranno molecole di ghiaccio a bassissima temperatura che diminuiranno la potenza di qualsiasi jutsu che sfrutti il calore del 35%, ed applicheranno a chiunque ne verrà a contatto l'effetto della tecnica "Catene di Ghiaccio Consecutive", oltre che un danno istantaneo da congelamento pari a Potenza Magica/3

    Inoltre subisce anche un malus sulle azioni di CC/4 di Shinichi

    Shinichi è in Trance Oscura con tutto quello che ne consegue, devi scalarti quindi 80 punti Resistenza e 80 punti dalla Stamina nel prossimo post.

    Fate voi ora. Aralia, la spada speciale di Lilia è conficcata vicino Yamashita, non può essere impugnata finché non muore Lilia. O meglio, potete provarci... A vostro rischio e pericolo.

    P.s: Per circa 25 metri tutto attorno a voi è congelata l'acqua


    Edited by F u r y - 7/12/2017, 17:52
     
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    Mokou era sempre stata avventata. Una presuntuosa attaccabrighe, irriverente, maleducata, capace solo di combinare guai e rendersi antipatica agli occhi del mondo. Ma i suoi occhi erano aperti e la sua testa non era da buttare. Incanalava male ogni sua forma di violenza, sì, ma il suo spirito di osservazione e sopravvivenza ne aveva risentito positivamente. Lei era in grado di osservare e immagazzinare con attenzione, e di elaborare una risposta in modo rapido. Il modo in cui faceva il gioco del "due più due" lasciava intendere quanto avesse davvero nella testa, sotto quella montagna di caos e ostilità per il mondo. Aveva imparato a conoscere il suo nemico. E quel dettaglio non poteva sfuggirle. Era troppo particolare. L'illusione non aveva funzionato: quel bastardo di Hito si era accorto di lei. Ma l'aria si era digregata, il nulla era stato fatto in pezzi, e questo aveva acceso una lampadina nella testa dell'albina. Kirikami, non uno qualsiasi. Non solo bravo, unico. Come lei, poteva stupire con un potere diverso da tutti.
    L'ondata di pietre taglienti la colsero come un fiume in piena e non poté evitarle. Il raiton in qualche modo le servì, ma l'impatto fu inevitabile. Un corpo non troppo solido dietro di lei, poi il botto definitivo. Si udì un rombo e la mukenin sentì la familiare sensazione di dolore al corpo. Ma stava bene, poteva sentirlo chiaramente. Aprì gli occhi, irradiati dallo Sharingan a tre tomoe. Il poverone che si era alzato fu quasi subito spazzato via dalla pioggia che si riversava su Barbakos. Mokou si mosse a tratti tentando di riprendere il controllo del proprio corpo e dei propri effetti. Il grosso rotolo era intatto, come la katana e lo zainetto che portava sotto il lungo e largo mantello nero.

    "Bastardo."

    Pensò osservando il giovane dalla strana diacronia. Improvvisamente, però, qualcosa la spinse in avanti. Non lasciandosi cogliere impreparata, la ragazza non oppose resistenza al moto, allontanandosi lei stessa di un paio di metri. Voltando lo sguardo, due cose la colpirono. La prima era la sconosciuta dai capelli chiarissimi che era stata incastonata quasi come un diamante e che le aveva fatto da cuscinetto. L'altra, fu l'essersi schiantata contro la colonna del cancello che portava al Palazzo del Governo. Quel dettaglio colpì l'albina come una doccia d'acqua fredda. Ora sì che aveva poco tempo.

    Corri dentro il Palazzo. Subito. E contenete l'area con le guardie, tra poco si ballerà e non voglio uccidere nessun altro.

    Le labbra pallide serrate mentre lo Sharingan si posò sulla ragazza con Hito e lui stesso. Ancora non sapeva che gli obbiettivi non si sarebbero moltiplicati ma triplicati in quel da farsi. Che perisse o venisse catturata da quella gente era fuori discussione. Non poteva esistere.

    Non ho idea di chi sia tu, ragazzina con gli occhi rossi, ma quella è decisamente la famosa Primula dei Figli di Zero. Chiunque abbia a che fare con gli shinobi non è ben accetto qui e siamo molto scortesi con i turisti molesti.

    L'albina non proferì alcuna parola, osservando con un ghigno di disapprovazione Primula, dietro di lei. Non le era nuova quell'organizzazione, i Figli di Zero. L'Hokage li aveva nominati in sua presenza.

    A giudicare dall'impatto avrai qualche costola schiacciata, se hai intenzione di combattere non avrai alcuna speranza, te l'assicuro. Per quanto riguarda te, non sei di mio interesse per il momento.

    Mpfh, sono l'unica di cui dovresti preoccuparti.

    L'albina parlò con voce fredda e il solito ghigno stampato sul volto. Voltando appena la testa, poiché il corpo era rivolto verso Hito, lanciò un'occhiata trucida verso Primula. Non fu una semplice occhiata. Il chakra si concentrò in quello scarlatto e nero delle iridi. Mokou tentò di far annegare il Generale dei Figli di Zero in un'illusione che avrebbe avuto il compito di tenterla lontana dagli affari altrui. Sfruttando la posizione fisica in cui si trovava, l'albina avrebbe tentato di far visionare a Primula se stessa, in quel preciso. Eppure, il suo corpo e quindi le sensazioni provate, l'avrebbero indotta a credere di starsi fondendo con la colonna del cancello sulla quale si era schianatata. Avrebbe sentito molto più pesante e soffocante il contatto con il muro, pensando che i propri arti fossero completamente penetrati nella struttura. Li avrebbe sentiti appesantiti in modo smisurato, compressi da una forza sovrumana. Anche lei stessa si sarebbe sentita schiacciata da un peso che la portava a sprofondare sempre più nel muro che aveva distrutto con il proprio corpo. Le pietre avrebbero penetrato il suo corpo, fondendosi con esso a causa anche della pioggia, che avrebbe funto da collante. Primula avrebbe dovuto credere di star calcificando viva, sprofondando sempre di più nel buio mentre le mancava il fiato. Nel mentre, la voce di Mokou, nel mondo reale, l'avrebbe comunque raggiunta.

    Gira i tacchi e tornatene da dove sei venuta. Qualsiasi cosa tu abbia da dirmi, non me ne frega niente.

    Mentre parlava tirò fuori un piccolo rotolo dal borsello. Srotolandolo con la mancina, la ragazza tentò di accumulare una modesta quantità di chakra nell'altra mano. Seguendo il sistema circolatorio, lo stesso chakra tentò di fuoriuscire dai punti di fuga proprio quando la mano avrebbe dovuto posarsi fisicamente sul rotolo e il particolare sigillo impostovi sopra. Allora, con una nuvoletta di fumo e un *puff!* scenico, sarebbe dovuto apparire un nuovo personaggio in quel teatrino. Un'armatura imponente, dall'aspetto pulito. Reggeva un grosso spadone e non si intravedeva alcun viso dietro il pesante elmo cornuto. Il cigolio metallico dell'armatura non sovrastò gli schiamazzi e le urla di chi stava tentando di mettersi al riparo. Nel silenzio, lo sguardo di Mokou non si allontanò dal suo obbiettivo, posandosi solo rapidamente sulla sua compagna e Primula, la donna dietro di lei. Ma perché trasformare tutto in un handicap match?

    Coso, aiutami a fare fuori questa feccia..

    La voce fredda si rivolse ad Homurai, l'armatura vuota, ma il suo cenno indicò Hito. La lama dell'armatura fu scossa da un fremito mentre chissà quali ingranaggi si mossero dentro l'armatura. Ingranaggi che avrebbero dovuto permettere che la grossa lama si incendiasse istantaneamente. Mokou poteva sentirne il calore nonostante fossero abbastanza distanti. Senza perdere un istante, Homurai tentò di lansciarsi contro Rose, seguito a ruota dall'albina che, invero, mise una distanza di pochi metri dal potenziale duo. L'armatura vuota brandì la lama fiammeggiante, tentando un fendente non particolarmente violento ma che, per via della natura elementale che scaturiva dalla lama, sarebbe stato comunque devastante. E quindi il colpo tentò di essere apportato con la parte piatta della lama, verso il ventre sinistro della ragazza. In questo modo, la stessa si sarebbe ferita ma non così gravemente. Certo, non si sarebbe potuto dire lo stesso per le ustioni, ma l'intento di Homurai (e, per estensione, di Mokou), era quello di impedire alla giovane di dare l'allarme, per quanto fosse utile in quel momento. Nel mentre, l'albina si sarebbe occupata di Hito, forte del fatto che, notando la sua prontezza nel voler salvare la ragazza (il tutto avvenuto poco prima), avrebbe probabilmente tentato di salvarla di nuovo. Si sarebbe distratto, forse, dando il tempo a lei di scatenarsi senza remore verso il giovane. La mancina si stese verso il fianco mentre l'albina già cercava di guadagnare velocità. Avrebbe tentato di incanalare il chakra raiton nella mano in modo così incalzante che lo stesso sarebbe fuoriuscito dai punti di fuga, creando un ammasso di spigolose saette turchine. Fischi di falchi alati mentre la mano avrebbe tentato di tagliare l'aria, stendendosi al momento proprizio per colpire con precisione tagliente Hito. L'albina cercò di affondare il colpo mirando al petto del ragazzo.
    Uccidere per lei era ormai una voluttà.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Mantenimento Sharingan [III stadio | +20 riuscita]
    - Soggiogamento degli occhi rossi [Genjutsu personale A] (su Primula)
    - Evocazione Homurai
    - Mille Falchi

    Stamina:
    [489] -15-50-40-35 --> 349

    Resistenza:
    [300] -75 --> 225


    Azioni Homurai:
    - Incendiamento Horos
    - Fendente su Rose

    Nano-chakra:
    [450] -50-10 --> 390

    Resistenza:
    [400]


    Edited by Kerberotte - 12/12/2017, 22:07
     
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    Cosa è l'obiettivo di uno shinobi, se non un ordine che gli viene impartito dai superiori? Non sempre le ambizioni di un capo vengono condivise da tutti i suoi sottoposti, ma nel caso di Shinichi e Hoshi, non vi era soltanto quel banale rapporto condiviso con tutti gli altri chunin e genin del villaggio. Il ragazzo aveva maturato un intenso affetto per quella che era stata la sua insegnante, e l'unica che desiderava ardentemente proteggere più di ogni altra cosa al mondo, tanto che ormai il ragazzo pensava che i loro interessi fossero un tutt'uno. Ma in quella missione tanto importante vi era qualcosa di diverso, e ciò che sarebbe accaduto in quella giornata avrebbe maturato in un verso o nell'altro il rapporto dei due.
    Gli occhi scarlatti e neri si aprirono nuovamente a seguito a quell'attacco così spaventoso che nessuno si sarebbe mai aspettato da quel ragazzo tanto insicuro quanto incapace di azioni malvagie. Lilia venne completamente inghiottita dal ghiaccio a forma di drago, che si frantumò in mille pezzi a seguito del violento impatto. Il mare intorno allo Yuki si congelò in un istante a contatto con le correnti di aria gelida che si estendevano tutt'intorno il suo giovane corpo, permettendo di camminare su di esso senza l'ausilio del chakra. Persino l'aria sembrò non resistere a quel freddo pungente, colorandosi di un intenso bianco che circondò ogni cosa. I suoi occhi erano un tutt'uno con il suo senso di percezione del chakra, da riuscire chiaramente ad intravedere la figura di Lilia stesa davanti a lui nel ghiaccio, così come i suoi inquietanti gemiti di dolore grazie al suo fine udito. In quel momento, una nuova fonte di chakra comparve accanto a Shinichi. Il ragazzo si voltò leggermente in direzione del compagno di missione, e data la breve distanza il rosso di Konoha avrebbe potuto chiaramente notare lo sguardo minaccioso che sarebbe caduto su di lui, mentre le correnti di aria gelida lambivano i corpi di entrambi. Fu un attimo che normalmente sarebbe durato secoli, ma la trance di Shinichi non contemplava se non un solo obiettivo, che non era quella figura tanto familiare quanto estranea. Il ragazzo si voltò nuovamente, cominciando a camminare in direzione del corpo martoriato di Lilia senza accennare ad una singola parola. Ella, del resto, non si risparmiò quelle che sarebbero state le sue ultime.

    U...ucci...uccidetemi... ora... Mia sor..sorella... vi... darà... la cac..caccia finché... non sare...te... fottuti...

    Terminò la frase quando Shinichi non fu se non ad un paio di metri da lei. Le correnti gelide le avrebbero sfiorato le estremità inferiori del corpo, peggiorandone le condizioni già terribili. La mukenin avrebbe potuto avvertire quegli occhi rossi che la fissavano nonostante la nebbia glaciale, mentre la mano del chunin si sollevava in sua direzione con il palmo aperto. Il ghiaccio intorno a Lilia si sarebbe sollevato un'ultima volta, assumendo la forma di una quantità ancora maggiore di spiedi di ghiaccio rispetto a quelli usati come "avvertimento". Ma questa volta non ci sarebbe stato nessun mònito, se non un sordo rumore di aria sferzata.


    Il termine dei respiri della donna avrebbe risvegliato il ragazzo dalla trance di colpo. Essa si sarebbe lasciata alle spalle un terribile dolore alla testa che avrebbe destabilizzato il chunin fino a fargli appoggiare la mano sul corpo martoriato di Lilia. Ciò gli fece mancare il fiato, dandogli addirittura la sensazione che il suo cuore si fermasse per un paio di secondi. La nebbia che si diradò poco dopo gli diede modo di osservare nella totalità lo spettacolo orrendo di quel corpo prima tanto bello. Lo aveva fatto: la sua innocenza non era altro che un ricordo, ora. Gli occhi tornati normali si chiusero, mentre degnava la sua avversaria della cortesia di chiuderle gli occhi senza vita rimasti aperti. Il ragazzo sussurrò un impercettibile "Mi dispiace", mentre si sollevava in direzione eretta voltandosi verso Yamashita. Della strana brina stava comparendo sulle braccia del rosso, e si stava espandendo sempre più, mentre Shinichi non poteva fare altro che osservare con gli occhi sgranati e la bocca semi aperta tale spettacolo, impotente.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 374+75-80 = 369
    Stamina: 291+20+75-80-13 =293
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1
    Azioni:
    - Tecnica segreta del cristallo mortale

    Note:
    Il post l'ho fermato qui visto che non so se Yamashita riesca a sopravvivere o meno alle catene di ghiaccio consecutive. Nel prossimo andiamo (o vado) avanti nella missione.

    EDIT: Mi sono ripreso i 20 punti stamina dell'attivazione della Nebbia glaciale, visto che essa è già inclusa nei costi della Trance Oscura.


    Edited by ¬Nagi - 11/12/2017, 23:32
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Shinichi
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    Freddo...tanto freddo...improvvisamente il campo di battaglia piombò in un gelo rigidissimo, le acque del mare cominciarono a solidificarsi in pochi secondi diventando puro ghiaccio, le liane si staccarono dalla barca lasciandola incastonata a questo nuovo strato ghiacciato e lenta ed inesorabile una tetra e fredda nebbia circondò ogni cosa. Tutti quegli eventi mi lasciarono confuso e in parte spaventato, tutto sembrava in qualche modo essere partito dal mio compagno, quella nebbia mi ricordava molto la stessa che lui aveva evocato nel nostro precedente e scontro, ma quel ghiaccio...che cosa stava succedendo? La situazione non era per niente chiara, sapevo solo che quel tempo avverso non mi faceva per niente bene, in pochi attimi cominciai a sentire i miei denti battere, i muscoli iniziarono a contrarsi per tentare di bilanciare quell'improvviso ed inflessibile gelo che aveva in qualche modo invaso ogni cosa, gli occhi fecero il possibile per vedere qualcosa ma invano, solo le orecchie ed il mio fine udito potevano in qualche modo aiutarmi ad orientarmi in quell'imprevisto cambio di situazione. Come ero finito in quella situazione? Che cosa era successo? D'improvviso udii la voce della donna spuntare da fuori quella nebbia, sembrava stesse parlando a noi, forse era davvero Shinichi l'artefice di tutti quei cambiamenti, che facesse tutto parte di una sua strategia di attacco? Da quella frase in poi cominciai a sentire una serie di suoni strani ed indistinti, sapevo che erano cose che stavano accadendo vicino a me ma non avevo minimamente idea di cosa nello specifico si trattassero, mi sentivo quasi inerme non potendo sapere come stesse procedendo lo scontro, ma non avevo il tempo per soffermarmici troppo a pensare, avevo delle persone da salvare. In un istante riuscii, nonostante il freddo gelido e pungente, a raccogliere la concentrazione e a dislocarmi all'imbarcazione, ormai relativamente al sicuro per via di quello spesso ghiaccio ne sembrava impedire la discesa in mare, ma alla fine non importava, non potevo correre rischi; decisi quindi di portare lei e tutte le persone a bordo al sicuro a terra, riuscendo ancora una volta a dislocarmi con successo. L'impatto della nave con il pontile non fu delicato, legno e metallo si poggiarono con notevole forza sulla banchina producendo un forte rumore che allerto tutte le persone nei paraggi, probabilmente sarebbe passato molto tempo prima che quell'imbarcazione avesse potuto di nuovo solcare i mari, ma in quel momento non mi importava: ero lì fermo con il fiatone, le mani ancora poggiate alla nave, ma sorridevo, non mi ero mai sentito così stanco dopo una dislocazione eppure non riuscivo a smettere di sorridere, finalmente ero riuscito a salvare delle persone in modo concreto, dopo decine e decine di situazioni in cui non avevo potuto muovere un dito ero finalmente riuscito a fare la differenza. Rimasi fermo in quella posizione con un sorriso ebete sul volto per diversi secondi, mentre il mio respiro tornava velocemente a regolarizzarsi, poi decisi di dare un'occhiata alla situazione della nave e potei notare con piacere che diverse persone al molo si erano già attivate per aiutare i passeggeri, certo non tutti si erano rimasti illesi ma dopo quello che gli era successo era un miracolo che ne fossero rimasti in vita così tanti. Avrei tanto voluto aiutarli in prima persona, tirare tutti fuori da quell'improvvisata trappola mortale però avrebbe richiesto molto tempo e purtroppo non potevo attardarmi ulteriormente, Shinichi stava affrontando quella pazza da solo, non potevo lasciarlo lì senza supporto, era rimasto in quella situazione anche fin troppo; cominciai così nuovamente a concentrarmi e dopo qualche secondo mi dislocai rapidamente al kunai con sigillo che avevo lasciato al mio compagno di missione, ma al mio arrivo trovai solo nebbia e un freddo senza precedenti: non era nemmeno paragonabile a quello che avevo provato pochi minuti prima, quell'aria gelida sembrava insinuarsi fin dentro al mio corpo, provocandomi brividi ovunque, una situazione davvero sgradevole, condita da un inquietante silenzio e tetro silenzio,non riuscivo ad avvertire nessuno rumore e la cosa, unita a quel freddo incredibile, mi preoccupava: che la battaglia fosse già finita?

    "Shinichi cosa...è successo? Dove...è finita quella donna?"

    Nonostante il violento freddo avrei cercato di girarmi per vedere in che condizioni avrei trovato il mio compagno, ma quello che avrei visto mi avrebbe fatto spalancare gli occhi dallo stupore: davanti a me c'era Shinichi fermo in piedi, lo vedevo indistinto per via della nebbia ma dalla corporatura poteva essere solamente lui, lo sguardo fisso in un punto indistinto perso nel nulla... non appena mi sarei materializzato lo avrei visto girarsi verso di me posando i suoi occhi duri ed inflessibili, il solo guardarli mi avrebbe trasmesso ansia e paura, davanti a me avrei trovato l'opposto del timido e riservato Shinichi, non l'avevo mai visto così e ne ero profondamente spaventato. Il nostro contatto visivo durò però solo per pochi attimi:

    "U...ucci...uccidetemi... ora... Mia sor..sorella... vi... darà... la cac..caccia finché... non sare...te... fottuti..."

    Un tono straziato e sofferente, una voce soffocata e debole, ma anche una risposta quanto mai inaspettata, quelle parole mi avrebbero probabilmente fatto di colpo capire la situazione, oltre che farmi stupire oltre ogni modo, mi sarebbero sembrate a tutti gli effetti le parole di una donna in punto di morte, un'ultima minaccia che avrebbe saputo di cattivo presagio. Probabilmente avrei cercato di dire qualcosa, di parlare al mio compagno per cercare di capire del tutto quale fosse la situazione che ero trovato davanti, ma non ne avrei avuto il tempo: senza emettere un suono infatti il mio compagno di missione sarebbe scomparso nella nebbia in direzione di quel triste verso, avrei a quel punto sentito solo un ultimo forte rumore, poi più nulla. I secondi successivi mi sarebbero parsi interminabili, avrei di certo intuito l'origine di quegli ultimi rumore e del loro esito, ma sarebbero state le conseguenze dei miei ragionamenti a preoccuparmi, motivo per il quale avrei cercato di allontanare tutti quei tetri pensieri e lasciarli per dopo, prima avrei voluto esserne certo. Quasi ad esaudire un mio silenzioso desiderio, la nebbia avrebbe lentamente cominciato a diradarsi, presentandomi uno spettacolo a dir poco macabro: Shinichi piegato su di un corpo martoriato piano di tagli, ferite e sangue, ad un primo sguardo mi sarebbe sembrata la donna che ci aveva fermato la barca, ma mi sarei dovuto avvicinare per togliere ogni dubbio;avrei visto il mio compagno allungare una mano verso di lei, dicendo qualcosa di poco chiaro:

    "Shinichi...cosa è..."

    Sarei stato sul punto di chiedergli qualcosa, ma poi mi sarei fermato: quel freddo, quelle sensazioni che avevo provato, non sarebbero sparite con la nebbia,anzi sarebbero stati vivide e forti dentro di me, il gelo che avrei sentito, quei tremori... avrei trovato tutto profondamente strano.

    "Che cosa mi sta succedendo?"

    Guardandomi le braccia avrei probabilmente visto un sottile strato di ghiaccio cominciare lentamente ad espandersi, cosa che mi avrebbe provocato stupore e un'intensa paura. Shinichi mi avrebbe guardo a sua volta attonito con la bocca aperta quel terribile spettacolo, non una parole sarebbe uscita dalle sue labbra, cosa che mi avrebbe ancora di più fatto intuire quanto disperata sarebbe stata la situazione in cui mi sarei cacciato. In quel preciso momento mi sarei dimenticato della missione, della kage, di tutto il resto del mondo, qualsiasi cosa mi stesse accadendo non sembrava intenzionata a fermarsi, continuava ad espandersi secondo dopo secondo facendo aumentare d'intensità i brividi ed il freddo, se non mi fossi inventato qualcosa dio solo sapeva che cosa mi sarebbe potuto succedere. Avrei quindi cominciato a ragionare sulla situazione, cercando di sfruttare gli elementi a mia disposizione. La prima ed unica cosa che mi sarebbe venuta in mente, dopo diversi secondi di riflessione, sarebbe stata quella di usare mio elemento prediletto, il fuoco, per cercare di scaldarmi modellandolo nel corpo come una sorta di scudo protettivo, cercando di bilanciare quel terribile gelo invadente; non un'idea particolarmente elaborata, ma sarebbe stata l'unica praticabile. Avrei quindi provato a chiudere gli occhi per potermi concentrare unicamente su me stesso e quando mi sarei sentito pronto avrei tentato di controllare il mio chakra plasmandolo, scaldandolo sempre di più con l'intento di fargli generare calore e tepore, sfruttando la mia ancestrale affinità elementale, avrebbero dovuto generarsi in ogni punto del corpo, in modo cercare di contrastare quel freddo che sembrava penetrare sempre di più sotto la pelle. Non avrei saputo per quanto avrei dovuto continuare tale operazione, pertanto avrei cercato di mantenere tale concentrazione ed uso del chakra fino a che non avrei sentito scomparire tutte quelle sensazioni negative e mi sarei sentito meglio.
    Scheda

    Azioni:
    -Uso l'elemento fuoco con effetto "Ustione" internamente su tutto il corpo per bloccare l'avanzamento di stadio delle "Catene di Ghiaccio Consecutive"

    Resistenza:195
    Stamina:355-10=345

    Note:

    Ho scalato solo il primo utilizzo della "Ustione", visto che di fatto non so cosa succede dopo. Se sopravvivo scalo nel prossimo post la stamina degli altri turni delle catene.

    Conoscenze e Maestrie:
    Orientative e geografiche lvl III
    Storiche lvl III
    Militaristiche strategiche lvl II
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestria: Mangiafuoco lvl II
    Maestria: Maestro di Ninjutsu lvl I
    Maestria: Resistenza alle illusioni lvl 3
     
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    Lilia si spense con violenza inaudita. Cristalli di ghiaccio trapassarono il suo corpo ancora martoriato per il furioso attacco di Shinichi.
    Il ragazzo si era sporcato le mani di sangue, aveva provato quelle emozioni contrastanti tra appagamento e frustrazione che potrebbe scatenare l'idea di togliere la vita, di ergersi a livello di un dio non misericordioso. Quello che però scatenò la fine della Trance Oscura, fu semplicemente sbigottimento e più in là avrebbe dovuto convivere con il peso di aver commesso il primo dei crimini contro natura. Una cosa che i ninja devono concretamente imparare a fare se vogliono davvero percorrere la via che hanno scelto.
    Yamashita intanto riuscì a liberarsi del congelamento esponenziale del suo corpo grazie all'intuizione di scaldarsi con il suo chakra elementale.
    Se non l'avesse fatto, nemmeno Shinichi avrebbe potuto aiutarlo a contrastare gli effetti negativi dei suoi stessi poteri.
    I due si trovavano a 500 metri dalla costa, dovevano assolutamente correre nella direzione di Mokou se volevano compiere la loro missione, soprattutto adesso che Shinichi percepiva altre due grandi forze mostruose vicino a lei.
    Una, quelle di Primula, anche se Shinichi non poteva capirlo subito, ebbe un sussulto dopo essersi ripresa dal colpo improvviso ricevuto.
    Aveva percepito che il chakra di Lilia era scomparso. E da gemella aveva sentito un tumulto nel suo corpo.

    Li...Lilia... No. NO... NOOOOOOOOO!!!

    Accanto a Mokou e Hito, prima che potesse iniziare l'offensvia dell'albina Uchiha, la Mukenin di livello S cacciò fuori un urlo disumano.
    La sua spada, Venusia, s'illuminò come una lampada dal color purpureo. La percezione dei colori dei presenti cambiò immediatamente, quasi come se il cielo avesse risposto a quell'urlo, infatti le nuvole nere e la pioggia sembrano di porpora anch'esse.
    Senza più curarsi del suo obiettivo originale, fece un salto caricato che riuscì a farle raggiungere la cima del palazzo dei 13. Lì avvenne un'esplosione di un'aura violacea che rilasciò una specie di gas nell'aria. Il tetto del palazzo esplose quando Primula in preda alla furia e con occhi spiritati, decise di saltare da lì verso l'acqua del mare oltre la costa.
    Il suo obiettivo era la posizione dove sentì l'ultima volta Lilia.

    L'AVETE UCCISAAAAA!!! FIGLI DI PUTTANA!!!

    Tutto nell'area in cui Primula metteva i piedi si stava avvelenando, l'acqua del mare in primis. Molti pesci vennero a galla soffocati da quel letale potere.
    Puntò dritto su Shinichi e Yamashita, aveva dimenticato completamente la sua missione e uccidere quei due era la sola cosa a cui poteva pensare. Il suo potere distruttivo però non si poteva fermare e negli interessi dei Figli di Zero, dovette intervenire Jamiro prima che si potesse scatenare un inferno non necessario.
    Il Leader dell'ordine imperiale di Zero si materializzò davanti a Primula appena in tempo per dislocarla con sè stesso.
    Sicuramente Shinichi avrebbe percepito per qualche istante anche il chakra di Jamiro e lì si che poteva veramente tremare e no, non per il freddo.
    I due si materializzarono nella dimensione della Migrazione Spazio-Temporale. Lì Jamiro immobilizzò con lo Sharingan la donna.

    Non azzardarti mai più a compromettere la missione per dei sentimenti personali. Tua sorella conosceva i rischi e da debole è morta. Accettalo e riprenditi. La tua famiglia è anche l'Impero.
    Per quanto riguarda i due ragazzi Uchiha, li prenderemo un'altra volta. Il casino che hai scatenato sarebbe troppo per noi al momento. Per questo motivo, per un po' te ne starai buona buona alla base e lascerai che se ne occupi qualcun altro.


    Primula in ginocchio a causa del potere del soggiogamento dello Sharingan di Zero, rimase paralizzata. Lacrime scesero da sole dai suoi occhi e non disse nulla se non un semplice...

    Come desideri...

    [...]

    Mokou, non badante dei problemi causati da Primula, evocò in suo aiuto Homurai per attaccare l'amica di Hito, Rose.
    Il guerriero dal chakra Doton non solo doveva pensare che la donna appena fuggita aveva rilasciato del gas velenoso e distrutto parte del palazzo dei suoi datori di lavoro, ma anche alla sua amica incapace di difendersi. Inoltre Mokou era partita all'attacco con uno dei suoi cavalli di battaglia: il Mille Falchi, il cui elemento era uno dei punti deboli di Hito.

    E va bene... Gaia Genesi!

    Dopo essersi assicurato che i cittadini e i passanti si fossero allontanati dall'area di fronte i cancelli del palazzo, Hito pose il palmo sulla terra ai suoi piedi e iniziò tramite il chakra a modellare a piacimento il terreno il quale contemporaneamente erse delle prigioni di roccia sia per Homurai che per Mokou.
    Il risultato fu che la lama di Homurai si piantò contro la parete di fronte a lui e lo stesso accadde per la mano fulminante dell'Uchiha che si vede così il braccio piantato nel muro spesso senza poter fare altro. Hito si era difesa bene e fortunatamente a poca distanza prima dell'impatto.

    Rose. Non andare assolutamente verso il palazzo, vattene e basta lontana da qui. Primula,
    la tizia di prima deve aver fatto qualcosa e i danni possono essere mortali. I tredici sanno cavarsela, pensa a te stessa e non fare avvicinare nessuno. Credo che le guardie non possono pensare alla nostra ospite e ora qui posso scatenarmi. Corri senza fare storie. Subito.


    La donna non si voltò indietro e anche se non avrebbe voluto fare ciò che le disse il ragazzo, eseguì gli ordini.

    La tua amica ha fatto un bel casino. Non so perché tenti di uccidermi e non m'interessa. Tu e il tuo giocattolo morirete qui e non ho tempo da perdere.

    Senza pensarci compose il sigillo della tigre per eseguire un'altra delle sue tecniche segrete. La prigione in cui aveva chiuso i due nemici iniziò a collassare su sè stessa come se volesse portarseli negli abissi del pianeta provocando un'implosione e una fossa non indifferente.

    Preferirei non essere chiamato "coso". In ogni caso, padrona, dobbiamo rompere queste pareti.
    Non va bene...


    Homurai con voce metallica si rivolse per la prima volta a Mokou. Aveva indubbiamente ragione. Il tempo di reazione doveva essere rapido!


    Primula per la furia ha scatenato una nube di gas velenoso sui cieli. Le nuvole ora inizieranno a far piovere acqua avvelenata. Se in qualche modo le gocce riusciranno a infiltrarsi nel corpo in qualche modo,
    il veleno entrerà in circolo e in 3 turni si è morti.
    Noterete comunque che la pioggia è diversa dal solito perché di colore violaceo.
    Nagi e Stompo dovete decidere che fare. In unico post potete descrivere che entrate anche voi nel campo di battaglia con Kerbe, Homurai e Hito.
    La spada di Lilia è sempre di fianco a voi ricordatevelo e ora si può impugnare senza che vi uccida o faccia del male, ma non vuol dire che non ci possano essere altre conseguenze al contatto.

    Difesa a Kerbe e Homurai dentro la prigione di roccia che sta collassando per sprofondare nel terreno.
     
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    Dopo che Yamashita ebbe chiuso gli occhi, la brina sul suo corpo si sciolse quasi istantaneamente emanando dei sottili fasci di vapore. Shinichi tirò un sospiro, sollevato dalla prontezza del genin che in qualche modo era riuscito a contrastare quella tecnica facente parte del repertorio dello Yuki, ma che nemmeno quest'ultimo aveva idea di come riuscire a fermare, tanto meno aveva mai avuto il coraggio di utilizzare prima di allora. Il motivo del perché proprio Yamashita ne fosse caduto vittima gli era ignoto, ma dopo quello che era stato capace di fare, altre domande non trovavano posto nella sua testa. Non rivelò al genin la natura delle catene di ghiaccio, tecnica tanto sadica quanto potente, frutto del potere che nemmeno lui conosceva a pieno, si limitò soltanto ad una singola, quanto banale, esclamazione.

    Mi dispiace, scusa.

    Abbassò dunque lo sguardo sulla povera Lilia, giacente ai suoi piedi. Gli spiedi avevano penetrato e martoriato il suo corpo in innumerevoli punti, lasciando solo il viso con poche ferite, ed il sangue era ormai già fuoriuscito in gran parte. Il chunin si piegò sulle ginocchia, sollevando il corpo della sua vittima delicatamente con non poca fatica data la propria corporatura esile, e bagnandosi i vestiti scuri ed il giubbotto ninja con il residuo del suo sangue. La portò fino alla posizione di Yamashita, che rimase immobile nella sua concentrazione atta a contrastare il ghiaccio ancora presente all'interno del suo corpo. Appoggiò il corpo della defunta ai piedi del genin, assicurandosi con il palmo della propria mano che gli occhi fossero ben chiusi. Lo sconforto che provò il ragazzo mentre eseguiva quel gesto tanto misericordioso, quanto ipocrita da parte di un assassino, lo avrebbe segnato irrimediabilmente in futuro, sebbene al momento non se ne rendesse conto. La missione, per quanto difficile, andava portata a termine, e non permetteva pause di riflessione.
    La pioggia che continuava a cadere su tutto il territorio, la migliore amica di Shinichi fino a quel momento, agì come un fulmine sulle sensazioni di sconforto provate, facendogliele dimenticare sul momento. Quello che gli parve di udire fu un urlo, seguito da uno spostamento repentino di quella che rappresentava la presenza più potente tra le tre lontane. Portato lo sguardo nella loro direzione, Shinichi poté osservare di colpo le nuvole diventare violacee, così come la pioggia in lontananza. All'improvviso, ci fu la comparsa di una quarta presenza, che fece ancora una volta gelare il sangue a colui che aveva appena compiuto un'impresa che nessuno avrebbe mai creduto possibile. Quell'essere, forse il più potente mai avvertito da quel giovane ragazzo, scomparve in un istante, portando con sé la seconda presenza più potente. Il giovane ninja provò di nuovo le stesse sensazioni provate al cospetto di Oceania: paura seguita da una piacevole sensazione di scampato pericolo. Di risposta, chiuse entrambi i pugni con forza, quasi ad affondarsi le unghie nella carne. Ne stava veramente avendo abbastanza di quella missione, in cui niente sembrava seguire un filo logico. Tutti, compresi Yamashita e Gekikara, possedevano un potere superiore al suo, eppure ciò non importava più al suo orgoglio. Ormai aveva già deciso cosa fare, e non avrebbe permesso a nessuno di ostacolarlo. Quando l'alone viola raggiunse anche i, ormai entrambi, kiriani, trasformando anche quella pioggia in un liquido violaceo, Shinichi decise di privarsi della sua più potente alleata, anche in risposta ai pesci che stranamente avevano cominciato a galleggiare sulla superficie del mare, senza vita. Chiuse gli occhi, tentando di concentrare il chakra acquatico e la sua capacità innata verso quelle nuvole, nel tentativo di porre fine a quell'acquazzone di colpo. Si girò dunque verso Yamashita, ancora ignaro di tutto, sfoggiando uno sguardo decisamente più determinato e serio rispetto al suo fare quotidiano.

    Riporta la donna a Kiri, e riferisci il seguente messaggio: ho localizzato Geki-... Mokou Housaisan. La mukenin era circondata fino a poco prima da due presenze molto potenti, ma una di queste ha reagito alla sconfitta della donna che ci ha attaccati, quindi devono per forza di cosa avere un collegamento. La presenza in questione è scomparsa improvvisamente insieme ad un'altra ancora più potente, apparsa per qualche secondo. Procedo con la missione, anche se il suo successo è altamente improbabile...

    Si prese qualche secondo di pausa, tempo che dedicò all'osservare ancora una volta il corpo della mukenin.

    Se riesci, dì alla mizukage che cercherò di fare il possibile per non deluderla, come ho sempre cercato di fare. Quanto a te... resta a Kiri, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, e in più non posso preoccuparmi anche della tua incolumità.

    Avrebbe estratto dal borsello il kunai di Yamashita, piantandolo nel ghiaccio vicino ai piedi del rosso, per poi voltarsi in direzione del suo obiettivo.

    Grazie per avermi seguito fin qui, ora esegui gli ordini.

    Una volta che Yamashita se ne fosse andato, sparendo letteralmente grazie alla sua tecnica così particolare, Shinichi si sarebbe apprestato a correre in direzione del gigantesco edificio in lontananza, ma si fermò subito dopo, quasi come se qualcosa lo stesse trattenendo. Si girò, osservando la spada conficcata a qualche metro da lui. Un movimento indagatore dello sguardo, e si ritrovò davanti ad essa. Con la mano destra tremante, avrebbe toccato debolmente l'elsa della lama, per poi afferrarla saldamente ed estrarla dalla sua fragile e morente prigione di ghiaccio. L'avrebbe dunque sollevata verso il cielo, tentando di osservarne la lucentezza. Non ebbe il tempo di mettersi a riflettere su come quello non fosse che un mero premio per un assassinio, visto che la situazione non lo permetteva. "Non è il momento", pensò, mentre uno scatto tremendo avrebbe dato inizio alla sua corsa sfrenata. Avrebbe cercato di aggirare l'ultima posizione a lui nota dei due, per poi con un balzo cominciare a scalare, mediante l'ausilio del chakra concentrato alle estremità inferiori, l'enorme edificio che governava la zona, fino a ritrovarsi sul tetto distrutto. Da lì, avrebbe portato lo sguardo in basso, per osservare, sia con gli occhi, sia con il suo sesto senso da sensoriale, la situazione della sua preda.

    Shinichi Yuki
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    Azioni:
    - Tigre della pioggia (effetto di fermare la pioggia)
    - Estrazione della spada di Lilia

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    Pensato
    Shinichi

    Passai diversi minuti in silenzio, ogni singola cellula del mio corpo era impegnata a contrastare quella gelida minaccia, mi ritrovai ad essere talmente concentrato da non riuscire a pensare a nient'altro, c'eravamo solo io e quel tetro abbraccio glaciale, implacabile e apparentemente inarrestabile, al punto che mi chiesi se quella non fosse proprio la morte stessa intenta a prendersi l'ultima cosa che mi era rimasta...la vita. Non avrei saputo dire di preciso quanto tempo passò, in quel frangente i secondi mi parvero ore, un lunga ed estenuante battaglia combattuta sul fronte interno che non ammetteva distrazioni, questo almeno fino a quando non avvertii nitidamente una la sensazione di sollievo e contentezza che provai nell'istante in cui sentii scomparire quell'inflessibile morsa di ghiaccio, lasciando spazio al calore che tanto avevo cercato di espandere in tutto il corpo che riuscì a trovare campo libero e a farsi strada in ogni angolo ed in ogni mia estremità, dandomi un senso di tepore e tranquillità che mi emozionò e mi sorprese a tal punto da farmi uscire due piccole e solitarie lacrime che rigarono con rapidità le mie guance prima di cadere sul suolo ancora ghiacciato; cercai di pulirmi velocemente e spostai lo sguardo verso il mio compagno di missione, aspettando qualche chiarimento in merito alla situazione, che però non arrivò, Shinichi si limitò a dire poche parole di scuse prima di abbassare lo sguardo su quello che restava della donna. Era una situazione molto strana, nei suoi occhi mi sembrava di leggere quasi dispiacere, cosa da un lato normale se non fosse stato proprio lui a ridurla in quello stato senza pietà, che gli fossero venuti dei rimorsi di coscienza? Fui quasi tentato di dire qualcosa, ma alla fine desistetti, quasi sicuramente doveva avere mille cose per la testa e volevo evitare di dargli altre noie. Rimase fermo a guardarla per qualche secondo, poi dopo essersi assicurato con la donna avesse gli occhi chiusi la portò ai miei piedi sollevandola delicatamente da quello che restava dei suoi abiti, scatenando in me una serie di quesiti che cominciarono subito a premere per uscire, ma purtroppo per loro invano: la sua attenzione infatti si spostò altrove in un attimo, lo vedì guardare verso la costa senza però riuscire a capire che cosa stesse fissando, quasi come se ci fosse qualcosa che a me per qualche motivo stava sfuggendo; cercai anch'io di spostare la stessa nella stessa direzione della sua ma niente, per quanto mi sforzassi non riuscivo a vedere altro che la spiaggia ed il porto. Stavo quasi per chiedergli direttamente spiegazioni, quando lo vidi allargare gli occhi sbigottito, come se avesse visto qualcosa di sconvolgente, a quel punto decisi di andargli vicino e cercai di scuoterlo leggermente per attirare la sua attenzione, ma un attimo prima che potessi fare ciò notai delle strane nubi violacee dall'aspetto poco rassicurante che avevano cominciato ad allargarsi dalla costa verso la nostra direzione:

    "Shinichi ti prego...mi spieghi che sta succedendo? Che cosa stai guardando? Sai cosa sono quelle nuvole?"

    Il mio compagno sembrò troppo concentrato per darmi retta, era evidente che stesse pensando completamente ad altro in quel frangente e quel stava cominciando a preoccuparmi, se c'era una situazione di pericolo imminente o qualcosa del genere avrei preferito di gran lunga essere informato. In ogni caso per sfortuna o fortuna che fosse ottenni una risposta, quelle nubi inquietanti infatti trasformarono la pioggia facendole assumere la loro stessa tonalità, facendo salire a galla tutti i pesci che che si trovavano sotto quelle stesse gocce... di certo un pessimo segno. Vidi Shinichi chiudere gli occhi per qualche secondo ed alzare le mani verso il cielo, non avevo idea di cosa stesse facendo, ma nel dubbio cercai di chiudere gli occhi e la bocca per evitare che qualche goccia potesse darmi fastidio e sarei rimasto così fino a che avrei sentito quella pioggia battere sulla mia testa, non sapevo di preciso cosa ci fosse dentro, ma in ogni caso volevo a tutti i costi evitare di fare la fine di quei poveri pesci. Dopo qualche secondo comunque avvertii la voce del mio compagno, aveva un tono deciso e determinato:

    "Riporta la donna a Kiri, e riferisci il seguente messaggio: ho localizzato Geki-... Mokou Housaisan. La mukenin era circondata fino a poco prima da due presenze molto potenti, ma una di queste ha reagito alla sconfitta della donna che ci ha attaccati, quindi devono per forza di cosa avere un collegamento. La presenza in questione è scomparsa improvvisamente insieme ad un'altra ancora più potente, apparsa per qualche secondo. Procedo con la missione, anche se il suo successo è altamente improbabile..."


    Fece una breve pausa prima di continuare il discorso:

    "Se riesci, dì alla mizukage che cercherò di fare il possibile per non deluderla, come ho sempre cercato di fare. Quanto a te... resta a Kiri, non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, e in più non posso preoccuparmi anche della tua incolumità."

    Avrei avvertito a quel punto dei rumori simili a fibbie di tessuto, accompagnate successivamente da altre parole e da un suono secco sul ghiaccio:

    "Grazie per avermi seguito fin qui, ora esegui gli ordini."

    Usando il mio udito sarei probabilmente riuscito a capire che Shinichi aveva lanciato qualcosa a terra, potendolo eventualmente vedere mi sarei reso conto che si sarebbe trattato proprio del mio kunai con sigillo, quello che gli avevo donato all'inizio della missione:

    " Il piano mi piace, soprattutto dopo tutto quello che ci è capitato in questa missione...prima Oceania, adesso questa tizia...entrambe sapevano perfettamente chi eravamo e che cosa eravamo venuti a fare, soprattutto la seconda sembrava ci stesse proprio aspettando dal suo modus operandi. La missione ci è stata data dalla Mizukage in persona, quindi mi sembra davvero strano che altri avessero accesso a tali informazioni...dubito che lei ci avrebbe mandato da soli se avesse saputo che avremmo potuto incontrare tutta questa resistenza...penso come te che sia più saggio informarla di tali sviluppi, nello specifico portare il cadavere di questa donna da lei, magari dei ninja più esperti potranno scoprire qualcosa di più sulla sua provenienza e sui suoi fini..."

    A quel punto avrei fatto una pausa e facendo attenzione a non calpestare il cadavere mi sarei avvicinato a lui e in caso di assenza di pioggia l'avrei eventualmente guardato negli occhi con sguardo deciso ed indicandolo con la mano destra:

    "...ma togliti dalla testa che ti lascerò da solo in tutto questo casino. Siamo compagni...amici, avviserò la mizukage della situazione e poi tornerò da te in un lampo. Non fraintendermi, sei stato grande contro quella tipa, ma non ti manderò da solo all'inferno... "

    Finito di parlare sarei rimasto in quella posizione per qualche secondo in modo da fargli capire l'importanza di quel concetto, non avrei mai lasciato nessuno da solo di fronte al pericolo, figuriamoci un amico. Finito quel gesto mi sarei avvicinato poi con molta cautela ed un pizzico di paura al cadavere della donna bionda che quasi sicuramente mi avrebbe investito con il suo forte odore di putrefazione solo in parte mitigato dal vento:

    "È inutile che ti preoccupi stupido, ormai è morta..."

    Mi sarei detto tra me e me, subito prima di aver poggiato la mia mano destra sul punto più intero che avrei trovato di quelle che restava del suo corpo; a quel punto dopo un ultimo saluto con il capo a Shinichi avrei cercato di concentrare il mio chakra per tentare di dislocarmi al sigillo di dislocazione che avevo posizionato prima di partire davanti all'entrata dell'ufficio della kage, in modo da poterci tornare in caso di bisogno. Se tutto fosse andato secondo i piani mi sarei ritrovato in compagnia davanti alle guardie poste a protezione della Mizukage, alle quali mi sarei subito rivolto:

    "Scusate l'intrusione lampo ma avrei un urgente bisogno di parlare con la Mizukage riguardo alla missione che io e Shinichi stiamo svolgendo...è permesso?"

    Avrei a quel punto atteso l'eventuale risposta e anche un bel numero di domande sul cadavere che avrei fatto comparire in mezzo al corridoio, cosa che di certo non doveva essere all'ordine del giorno.

    Scheda

    Azioni:
    -Dislocazione al sigillo davanti all'ufficio della Mitzukage

    Resistenza:195
    Stamina:345-65=280

    Conoscenze e Maestrie:
    Orientative e geografiche lvl III
    Storiche lvl III
    Militaristiche strategiche lvl II
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestria: Mangiafuoco lvl II
    Maestria: Maestro di Ninjutsu lvl I
    Maestria: Resistenza alle illusioni lvl 3
     
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    L'urlo di Primula scosse Mokou con improvvisa violenza. Il volto contratto in una smorfia disumana mentre sparì dalla loro vista, lasciandosi alle spalle solo un luminoso bagliore violaceo. Prima che l'albina potesse tentare di capire, un'esplosione la costrinse ad un sobbalzo, mentre il volto si spostò repentino sulla sommità del palazzo dei Tredici. Il trambusto generale provocò nuove urla e nuovi schiamazzi. La donna urlò di nuovo in modo disperato, fuori di sé dalla rabbia. Mokou non lo sapeva, ma in quel momento avrebbe potuto capire tutto ciò che le passava nella testa, ogni sua sensazione. Anche lei aveva perso la cosa più importante, guardacaso la sorella. Ma non poteva neanche immaginarlo allora, ben poco le interessava. Si era tolta di mezzo da sola, lasciandosi indietro solo una pioggia.. purpurea.

    "Che diavolo è questa merda?"

    Fu il pensiero dell'albina prima di scuotere il capo con violenza. Cosa poteva interessarle al momento? Incitando Homurai, si scagliò velocemente contro Hito, Mille Falchi già risplendente attorno alla mancina e alle dita unite della stessa mano. Ma non fu abbastanza. Il braccio incontrò una resistenza non fatta di carne ed ossa. Trapassò un muro, restandovi incastrato per la sorpresa. Stessa sorte per l'armatura, dato che la difesa del God Slayer prese in considerazione anche le sue pessime intenzioni verso l'innocente Rose. Alla stessa fu data indicazione di mettersi in salvo da tutta quella situazione. La voce di Hito non sembrava spaventata. Male.

    La tua amica ha fatto un bel casino. Non so perché tenti di uccidermi e non m'interessa. Tu e il tuo giocattolo morirete qui e non ho tempo da perdere.

    Avrebbe voluto rispondergli per le rime ma subito le parole divennero realtà.

    !!!

    Attorno al duo di Mukenin si richiuse una prigione fatta di solida roccia. Si costruiva attorno a loro ogni secondo che passava. La pioggia battente provocava un rumore sordo a contatto con quella roccia, che piano piano rendeva tutto buio, nascondendo i due malcapitati dall'esterno. Anche l'aria mancava. L'albina tirò un respiro particolarmente sentito. Il cuore prese a battere forte ma l'adrenalina aveva la meglio. L'aveva sempre, era ciò che le permetteva di sforzarsi nel non morire.

    Stammi vicino, coso.

    Pronunciò a mezza bocca, interrompendo il flusso di chakra nella mancina. Gli occhi velocemente si spostarono attorno alla sua persona, tentando di inquadrare meglio la situazione. Ci pensò ad aiutarla Homurai, che con voce metallica si rivolse all'albina, la quale fu sorpresa di sentir parlare l'armatura vuota.

    Preferirei non essere chiamato "coso". In ogni caso, padrona, dobbiamo rompere queste pareti.
    Non va bene...


    Mpf, come se mi ricordassi il tuo nome!

    Un mezzo sorriso distorto in un ghigno che aveva un qualcosa di amichevole. Non aveva senso, per lei, fare muro a chi giocava nella sua stessa squadra. Specialmente se non era umano. Le pareti di roccia cominciarono a collassare su se stesse, stringendosi sempre di più attorno al duo. Il boato della roccia era pari solo al tremore acuto che provocava quella prigione. Era chiaro ciò che stava per accadere.

    "Quel bastardo pensa che basti un po' di terra a fermarmi. Non ha capito che NIENTE può fermare un'Uchiha!"

    *Clap!* I palmi nudi dell'albina si unirono tra loro mentre la stessa chiuse gli occhi scarlatti, irrorati dallo Sharingan. Bastò un secondo di concentrazione. Quando riaprì le palpebre, lo sguardo brillava furente, di una luce più brillante che mai. La volontà che scuoteva il suo animo si ripercosse dentro e fuori di lei. Tentò di far vibrare violentissimo il chakra dentro di lei, per farlo uscire da tutti i punti di fuga del corpo sotto forma di saette azzurrine. Ma il vigore con cui lo fece avrebbe provocato qualcosa di ben superiore a qualche scintilla.

    Chidori nagashi!

    Dal momento in cui lo pronunciò chiaramente, con voce bassa e decisa, le saette che fuoriuscivano dal suo corpo sarebbero aumentate. Non più un'armatura ma una sfera informe e saettante che avrebbe tentato di devastare la prigione di roccia attorno a se, disgregandola con tutta la sua forza. L'impeto, però, fu troppo per lei. Come fomentata dai suoi stessi sentimenti, quasi perse il controllo. La vena sulla tempia sinistra si gonfiò, proprio come la stessa sul collo. Lo sguardo si aprì in un'espressione animalesca. Persino il corpo esile sembrò farsi minaccioso, ancora più alto del normale. Urlò senza alcun motivo, in modo rabbioso. Non c'era alcun fine in quello sfogo nervoso, rivolto contro Hito, contro chiunque fosse lì presente. Era un modo per presentare la follia che da lì a poco non avrebbe più tenuto conto delle conseguenze. Con Homurai al suo fianco, sarebbe stata pronta a rivoltare le carte in tavola e portare a termine la sua missione. Che al momento consisteva solo nel desiderare la morte del Kirakami della Terra.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Mantenimento Sharingan [III stadio | +20 riuscita]
    - Flusso del Mille Falchi

    Stamina:
    [349] -15-35 --> 299

    Resistenza:
    [225] --> 225


    Azioni Homurai:
    - //

    Nano-chakra:
    [390] --> 390

    Resistenza:
    [400]


    Note:
    con lo Sharingan potrei accorgermi della presenza di Shinichi, ma non ho descritto nulla, non sapendo se effettivamente riesco a liberarmi dalla prigione di roccia di Hito :si2:
     
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    La potenziale pioggia tossica era stata intelligentemente interrotta dall'opera di Shiniche che decise di non fermarsi lì nonostante i suoi dubbi sulle azioni precedenti.
    Il suo obiettivo era Mokou, quella era la missione che gli avevano dato e voleva portarla a termine. Yamashita dal canto suo obbedì al suo ordine e portò via il cadavere di Lilia con la Dislocazione per giungere nel palazzo della Mizukage.
    Ciò che però trovò non era nessuno, nemmeno gli Anbu di guardia. Una figura si presentò dinnanzi a lui.
    Una figura che avrebbe fatto tremare chiunque fosse a conoscenza della sua pericolosità.

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    Le pareti del Palazzo iniziarono a ondeggiare, come fossero finte. Come se tutto fosse un'illusione, ma sembrava incredibilmente reale.

    E così hai deciso di tradirmi, Oceania?

    Fury, il Mukenin, si rivolse a Yamashita come se stesse parlando alla sua sottoposta, una tra le migliori.

    E' così che mi ripaghi per averti dato vita, per aver concesso a quel tuo inutile figlio di respirare.
    Sai che cosa hai fatto?
    Hai fatto in modo di mettere insieme quel figlio di puttana con Homurai. Non t'importa nulla che uccidano o meno Mokou. Ti sei fatta prendere dai sensi di colpa e volevi ridare ciò che tu stessa hai tolto. Hai manomesso la mia opera. HAI OSATO METTERE MANO NEI MIEI PIANI?


    Fury si avvicinò sempre di più ad un Yamashita spaesato che si sentii essere sollevato da una forza invisibile mentre l'occhio rosso di Fury brillava nel buio del nulla. C'erano solo loro due e nient'altro.

    Una crocifissione mi sembra così poco per farti patire delle pene. Disattiverò la soglia del tuo dolore, ti renderò più umana possibile e sentirai ogni pezzo che si stacca dal tuo corpo. Tu. Sei. Inutile. Ferraglia.
    Senza. Vita.


    Poi Yamashita sentì un dolore atroce allo stomaco, come se una lama fosse passata attraverso la sua carne e bruciava le sue interiora. Solo allora si sentì chiamare e tutto tornò alla realtà, al palazzo, all'entrata dell'ufficio della Mizukage, mentre un uomo lo scuoteva. Era Shaku Hoozuki!

    Marmocchio! Che cosa è successo? Ti chiamavo ed eri come paralizzato! Chi è questa qui e cosa
    è successo!? Dov'è Shinichi!? E la Mukenin di nome Mokou!? PARLA! PARLA O PORTAMI LA' DA DOVE SEI VENUTO!
    SUBITO!


    Situazione allarmante. E cosa aveva visto Yamashita? Un'illusione improvvisa? Una premonizione? Che avesse ereditato i poteri della nonna o della madre?

    [...]

    Nel frattempo a Barbakos, Mokou e Homurai, in tempo si liberarono della morsa di terra di Hito. Il suo punto debole era il Raiton e quella ragazzina lo avrebbe messo in difficoltà con quei fulmini se solo lui gliene potesse dare occasione.
    Shinichi intanto se ne stava lì sul tetto del Palazzo distrutto, ma ciò che poteva vedere, oltre la nuova arena di battaglia di Mokou e Hito, furono alcuni cadaveri proprio nel pezzo di Palazzo andato. Non poteva sapere chi fossero, ma erano i corpi di tre dei tredici, insieme ad alcune guardie. La furia di Primula era stata spietata. La spada della sorella, inoltre, si era legata oramai all'anima e al sangue di Shinichi, ne era il legittimo proprietario e stava illuminata di un colore purpureo.

    Hito, intanto laggiù, rimase leggermente sorpreso.
    Aveva sottovalutato l'albina, un errore a quanto pare piuttosto comune.

    Dimmi. Che cazzo vuoi da me? Non ti stai disturbando così tanto per niente, non è vero?

    Quando Hito incrociava quegli occhi rossi dalla forma inusuale si sentiva molto strano, come se potesse leggere sofferenza, dolore e atrocità in un colpo solo, come se le stesse provando lui stesso e la cosa gli dava un tale disagio che poteva perdere la concentrazione.

    Se così dev'essere, allora non ci andrò più piano con te e il tuo giocattolo.

    La terra fu scossa da un violento terremoto che fece convogliare rocce, terriccio, fango e sabbia tutte attorno al corpo di Hito.

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    Il suo assetto da battaglia era pronto, ma la mossa spettava a Mokou...
    ...o probabilmente al terzo incomodo dal ghiaccio letale.


    Yamashita ha avuto una visione, non sa però se è presente o futura. Shaku davanti a lui

    Shinichi ottiene Aralia, la spada di Lilia, ti darò la scheda appena posso

    Attacco a Mokou mentre Hito si è trasformato ad un primo livello del potere dei Kirikami
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Shaku Hoozuki

    La dislocazione riuscii senza apparenti difficoltà, nonostante sentissi ancora dentro di me un turbinio di emozioni che facevano a gara per prevalere, l'ansia per la missione, la paura provata di fronte alla forza del nemico, la sensazione di impotenza ed inutilità provata dinanzi allo spettacolo offerto da Shinichi, tutto questo e molto di più premeva le mie tempie cercando di uscire. In un battito di ciglia mi ritrovai davanti alle porte dell'ufficio della Mizukage con ai miei piedi il cadere congelato della donna, a primo impatto quella visione familiare riuscii in parte a tranquillizzarmi, quelle mura erano forse il posto più sicuro in cui mi sarei potuto trovare, il luogo dove mi era stato offerto asilo ed aiuto o almeno questo era quello che ero portato a pensare...
    Il primo ad accogliermi fu un agghiacciante silenzio, non un rumore, non un scricchiolio del legno, tutto intorno a me era silente, come fosse in attesa; cominciai quindi a guardarmi intorno, mentre dentro di me cominciava a farsi strada un brutto presentimento, qualcosa di malsano ed indefinito, lì per lì non ci badai, cercando di concentrarmi sul mio obiettivo e sulla missione. Dopo qualche secondo però mi resi conto di essere completamente da solo, nemmeno un ninja era a guardia di quell'ufficio, come era possibile? In fondo stavamo parlando della Kage, non di una persona qualsiasi, che cosa stava succedendo? Quelle furono solo le prime delle tante domande che mi sorsero spontanee e purtroppo la risposta a tutte fu una ed una sola: davanti a me comparve all'improvviso un uomo con un vestito nero che celava quasi interamente il suo corpo, l'unica parte scoperta era la testa, da cui facevano capolino dei grigi capelli tirati all'indietro ed il volto, coperto a sua volta da una maschera bianca dall'aspetto sinistro che lasciava libero solo l'occhio destro, un rosso faro puntato su di me che esibiva sull'iride un disegno nero dall'aspetto familiare, mi ricordava lo Sharingan ma al tempo stesso sembrava qualcos'altro, qualcosa di più inquietante e sinistro. Quanto rimasi a guardare quella losca figura? Secondi, minuti? Incantato da quell'occhio come una lucciola alla luce di una candela, mi sentii quasi perdere nello sguardo di quell'uomo che non riusciva a comunicarmi altro che il vuoto, mi sentivo talmente sulle spine da non riuscire nemmeno a provare paura o terrore, ero fermo in attesa che accadesse qualcosa, come un uomo condannato in attesa di salire sul patibolo, chi era e cosa faceva quell'uomo nel palazzo della Kage? Fu quando vidi quelle stesse mura cominciare ad ondeggiare che iniziai a provare un forte senso di estraniamento, mi sembrava di essere in uno dei miei sogni o come quando mia madre era comparsa per dare a me e a Shinichi un aiuto, quello che stavo vedendo era reale oppure ero finito di nuovo in un illusione?

    "E così hai deciso di tradirmi, Oceania?"

    L'uomo aveva un tono di voce duro e profondo, parlò guardandomi negli occhi e per qualche motivo si rivolse a me usando il nome di mia madre, cosa che mi portò a guardarlo con aria interrogativa, oltre a trasformare il senso di spaesamento che stavo provando in un completo stato confusionale:

    "E' così che mi ripaghi per averti dato vita, per aver concesso a quel tuo inutile figlio di respirare.
    Sai che cosa hai fatto?
    Hai fatto in modo di mettere insieme quel figlio di puttana con Homurai. Non t'importa nulla che uccidano o meno Mokou. Ti sei fatta prendere dai sensi di colpa e volevi ridare ciò che tu stessa hai tolto. Hai manomesso la mia opera. HAI OSATO METTERE MANO NEI MIEI PIANI?"


    Non riuscii nemmeno a pensare di introdurmi in quel discorso e provare a dire qualcosa, il mio cervello stava venendo bombardato da una serie di informazioni che non riusciva a processare, che stesse davvero parlando con Oceania? A cosa si stava riferendo e perché allora ero io a vedere quelle cose? Cosa dannazione stava succedendo? Che fossi uscito completamente di testa? Cominciai ad avvertire le mie tempie pulsare, mentre cercavo invano di fare mente locale: una parte di me sembrava riuscire a capire qualcosa di tutta quella storia, ma il problema principale era che non potevo essere nemmeno sicuro che tutto quello a cui stavo assistendo fosse reale, era tutto così strano, tutto così confuso e poi la paura...
    Non appena quell'uomo disse le sue ultime parole alzando il tono, quella sensazione di inquietudine che avevo provato fino a quel momento esplose nel terrore più puro che avessi mai provato, prima che me ne rendessi conto mi ritrovai con con gli occhi sgranati, il cuore in gola e le gambe che non toccavano terra, mi sentii sollevato ed immobilizzato, come un insetto nelle mani di un bambino che mi guardava con il suo gigantesco occhio rosso:

    "Una crocifissione mi sembra così poco per farti patire delle pene. Disattiverò la soglia del tuo dolore, ti renderò più umana possibile e sentirai ogni pezzo che si stacca dal tuo corpo. Tu. Sei. Inutile. Ferraglia.
    Senza. Vita."


    E poi venne il dolore puro e semplice, avvertii una lama conficcarsi nel mio addome e cominciò a bruciarmi dall'interno, avrei voluto urlare ma ogni fibra del mio corpo era completamente immobile ed inerme di fronte a quell'incommensurabile sofferenza che cominciò ad aumentare sempre di più di più di più di più...

    "Marmocchio! Che cosa è successo? Ti chiamavo ed eri come paralizzato! Chi è questa qui e cosa
    è successo!? Dov'è Shinichi!? E la Mukenin di nome Mokou!? PARLA! PARLA O PORTAMI LA' DA DOVE SEI VENUTO!
    SUBITO!"


    All'improvviso quel momento eterno finì, mi sentii scuotere con vigore da un uomo che lì per lì a causa dello shock fatica a mettere a fuoco: era quello che al tempo avevo identificato come il braccio destro della Mizukage e che dopo attenti studi avevo compreso essere il precedente Mizukage, Shaku Hoozuki. Data la situazione ignoravo il perché fosse lì, ma ripetendomi nella mente quello che mi aveva appena detto compresi qualcosa e cercai di formulare una risposta il più possibile adeguata, malgrado la testa intenta ad implodermi nel cranio e il cuore impegnato ad uscirmi dal petto:

    "Non...non so cosa sia successo...ho visto qualcosa...un uomo con un abito nero ed una maschera bianca, era qui davanti a me e mi guardava con il suo occhio rosso, ha cominciato a parlarmi chiamandomi con il nome di mia madre, era furioso, era arrabbiato con lei per qualcosa, se l'è presa con lei per un tradimento parlando però con me...ora non riesco a ricordare bene cosa ha detto ma ricordo il dolore che ho provato, l'ho sentito trafiggermi le carni e bruciarle dall'interno, qualcosa di orribile..."

    Distolsi per qualche secondo lo sguardo dal mio interlocutore per cercare di allontanare dalla mia mente quella sensazione di dolore straziante che al solo pensiero tornava a tormentarmi, quella scena aveva aperto una profonda ferita dentro di me che avrebbe impiegato tantissimo tempo a rimarginarsi. Dopo qualche secondo che passai in quello stato però mi resi conto di una cosa: non potevo permettere a quel dolore e alla paura che avevo provato di impedirmi di fare il mio lavoro, molte vite dipendevano dalle mie azioni e non potevo farmi annientare, nonostante il dolore, nonostante il terrore dovevo stringere i denti, tenere duro e almeno per quel momento andare avanti; guardai di nuovo Shaku Hoozuki negli occhi e con tutta la forza che avevo in corpo cercai di rispondere alle sue domande:

    "In ogni caso mi scusi ha ragione, di quello che mi è successo parleremo più tardi, al momento le cose più importanti sono la vita del mio compagno e la missione. Questa donna che ho portato qui ha cercato di fermare me e Shinichi al battello, dal modo in cui ci ha approcciato sembrava essere al corrente dei nostri spostamenti e dei nostri intenti, ci ha detto chiaramente di essere venuta per prendere me e Mokou; in ogni caso siamo riusciti a liberarcene, malgrado le sue notevoli capacità combattive, l'uso di una spada luminescente e delle strane tecniche che creavano potenti liane in grado di far affondare la nave che ci aveva portato fino all'isola. Finito lo scontro abbiamo ritenuto saggio venire a riferire, riportando il cadavere in questione per ulteriori verifiche, in ogni caso mi è stato detto di parlare con la Mizukage e riferire una serie di informazioni che penso potrò riferire senz'altro anche a lei: Shinichi ha identificato la muk...Mokou insieme ad altre due presenza molto potenti, una delle quali ha reagito in qualche modo alla morte di questa donna che ci ha attaccati e dopo poco è sparita nel nulla insieme ad un'altra presenza ancora più potente di quest'ultima. Il mio compagno mi ha detto di riferire questo e mi ha anche detto di non tornare da lui perché non aveva bisogno del mio aiuto ma io..."

    Abbassai un secondo lo sguardo stringendo istintivamente a pugno la mia mano destra, prima di tornare a guardare di nuovo il mio interlocutore negli occhi con aria più decisa possibile, malgrado il dolore che sentivo nel petto, malgrado la paura che sentivo attanagliarmi le viscere, a dispetto del fuoco che avvertivo ancora ardere in me, non avrei mai abbandonato un amico:

    "...non ho la minima intenzione di lasciarlo da solo in una situazione del genere, perciò ho fermamente la voglia di tornare nel vivo dello scontro, metterò da parte tutto il dolore che sto provando in questo momento e andrò a dargli manforte anche se dovesse costarmi la vita..."

    Allungai verso Shaku la mia mano destra mentre a parole finivo il mio discorso:

    "e sì gradirei intensamente se lei potesse aiutarci contro queste potenti presenze che Shinichi ha avvertito, gliene sarei immensamente grato."

    Tesi quella mano tremante, avevo parlato tutto d'un fiato, con l'ansia e la tensione alle stelle data la persona a cui mi stavo rivolgendo, ma in quel momento ero mosso dal vivo desiderio di aiutare un amico in difficoltà, ero conscio di non essere al massimo delle forze ma lui, cavolo lui sì che avrebbe potuto dare manforte a Shinichi, con lui dalla nostra parte le nostre possibilità di salvezza sarebbero aumentate enormemente. A quel punto avrei atteso una sua eventuale risposta, se avesse accettato di venire con me avrei cercato di concentrarmi al massimo per tentare di dislocarci entrambi al kunai con sigillo che Shinichi aveva lasciato sul blocco di ghiaccio a poca distanza dalle spiagge di Barbakos, altrimenti se Shaku avesse rifiutato mi sarei ugualmente prodigato per cercare di tornare in quel medesimo punto per poi provare a dirigermi, solo o accompagnato, verso la città, luogo dove avrei sperato di trovare il mio amico e il nostro obiettivo.

    Scheda

    Azioni:
    -Dislocazione al kunai con sigillo posto sul blocco di ghiaccio vicino a Barbakos

    Resistenza:195
    Stamina:280-65=215

    Conoscenze e Maestrie:
    Orientative e geografiche lvl III
    Storiche lvl III
    Militaristiche strategiche lvl II
    Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    Maestria: Mangiafuoco lvl II
    Maestria: Maestro di Ninjutsu lvl I
    Maestria: Resistenza alle illusioni lvl 3


    Edited by Stompo - 26/12/2017, 23:55
     
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    Tetsu's Samurai
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    The Spiral

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    Solo per questo post (credo) ho deciso di cambiare il tempo al presente e la narrazione in prima persona, come facevo col vecchio pg. Penso sia meglio, dato che al momento mi rende più facile descrivere ciò che penso

    Non ho mai creduto a Dio. Mai pregato. Mai cercato aiuto in qualcosa che non potessi vedere. E' un dono che non ho, non sono predisposta a questo. Eppure sento chiaramente qualcosa, da un po' di tempo a questa parte. Non penso sia Dio. Quando le gambe mi fanno così male che non riesco neanche a stare in piedi, quando non riesco a respirare e mi sembra che la mia vita sia aggrappata ad un filo.. non riesco a pregare. Penso "quindi.. è così che sto morendo?". Mi succede spesso di pensarci. Come morirò? E' questo il momento? Ora che non riesco più a muovermi, che il mio corpo non risponde a ciò che dico? Non prego, chiedo solamente se è così che deve essere.
    Ma ultimamente, dicevo, c'è qualcosa di diverso. Non mi sento più forte, affatto. Non mi fa più così male quando sento le ossa rompersi e il sangue scorrere giù da qualche ferita. Non più così male da quando ho capito che la vita può pestarmi in ben altri modi. E' come non sentire più il freddo dell'inverno sapendo che non è come il freddo che senti all'interno. Lo senti, ma pensi che non sia peggio di tutto il resto. E' proprio da poco tempo a questa parte che non mi chiedo più come potrei morire. Non mi dico più di star morendo, quando il fiato non mi raggiunge o quando il dolore è così forte che vorrei chiudere gli occhi e collassare a terra.
    Ultimamente mi chiedo solo se potessi essere altrove. Come sarebbe adesso la mia vita se ci fossi anche tu, con me.
    Non è questo quello che volevo. Quello che voleva la vecchia me stessa. Odio e ho odiato Konoha, il villaggio che mi ha permesso di crescere come erbaccia tra l'asfalto. Odio e ho odiato l'Hokage, per avermi messa in gabbia, osservata come si osserva una bestia pericolosa, con minuzia e attenzione, studiando ogni mia mossa. Quante persone sanno davvero cosa si prova? Ho visto migliaia di persone ogni giorno, volti senza nome. Quanti di questi sono mai stati seguiti da lontano, passo dopo passo, studiati e seguiti come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere? Io sì, so cosa si prova. Conosco lo sguardo di qualcuno che ti osserva incapace di capire quello che stai facendo, attirrito dall'idea di cosa potresti fare. Ti fanno sentire un mostro ancor prima che tu possa pronunciarti. Funziona in questo modo, poi neanche ci fai caso. Lo sai che ancor prima di parlare ti avranno già frainteso.
    Ma io so bene qual'è stata la miccia che ha fatto scoppiare la bomba, la mia testa. Avrei sopportato ogni cosa, come al solito. Tsk, cosa volete che sia passare per merda? Impari a fregartene del giudizio altrui. Ma è inutile fare la galante e mostrare fiera le ferite del mio animo, quelle che non vogliono richiudersi. So bene che non avrei potuto fare nulla se fossi stata sola. Ho sedici anni, so solo quello che ho visto. E ho visto me stessa sul ciglio di un burrone, nuda come un verme, spoglia di ogni maschera. Mi sono gettata nel vuoto pensando che non valesse la pena voltarmi verso ciò che c'è dietro di me, dall'altra parte del vuoto. Non ho voluto mostrarmi per quello che sono. Ma sono risalita su e ho sentito la pelle tirarsi, stretta da una corda così dura da logorarmi la pelle. E' stata lei a tirarmi su, ogni volta. L'ho capito. Non ho chiesto di essere legata, non ho chiesto di essere salvata. Ma quella corda l'avevo stretta comunque al corpo, così forte da non potermici liberare. Che ironia.
    Ho deciso di ringraziarla quando si è spezzata.

    Metamorphosis


    E ora sono qui, un applauso a colei che voleva essere la più forte di tutti. Colei che ha fatto della sua maledizione la sua arma più forte. Quella che voleva essere libera. Ah! Me ne sto qui con i piedi ben saldati a terra e la vena sul collo e sulla tempia che stanno per scoppiare. Mi sembra di poterlo sentire il sangue che scorre caldo e veloce lì in mezzo, correndo come fosse ad una gara e chi arriva primo vince. Tremo tutta, indistintamente. I piedi, le gambe, le braccia, le labbra. Le spalle incurvate e alzate, nascondo il collo e mi fanno male, dure come il marmo. E' lì che si accumula lo stress, tutto quello che non viene mai fuori. Sento ancora il rumore della pioggia nelle orecchie, continua senza fermarsi mai senza fermarsi mai senza fermarsi mai. E un fischio sordo, acuto, nella testa. E' acuto ma lo sento piano, sottile. E' nella mia testa e lo so, lo so che sta per esplodere. Se potessi vedermi mi immagino tutta rossa, con il volto spalancato in una smorfia che è tutto dire. Tremano persino le pupille nere degli occhi mentre tutto si ferma. Avete mai perso il controllo? Io sì. E' così che si inizia. Dire "come un fulmine a ciel sereno" è l'espressione più adatta. Piano piano cominci a sentirlo che c'è qualcosa che non va. Una sensazione sgradevole che però reprimi e pensi "sta calma, Mokou. Tu sei qui, loro sono qui, sei forte, non sei ferita. Di cosa vuoi preoccuparti?". Ma non sono preoccupata, sono solo incazzata. Voglio urlarlo. SONO INCAZZATA! Così tanto che sento la testa pesante e contemporaneamente il corpo leggero! Mi piace, è bello, è come se mi stesse dicendo di lasciarmi andare. Ma non posso farlo ancora, non posso esplodere in questo modo. Ma so già che succederà. Lo capisco nel momento in cui Hito mi guarda e io lo riguardo. Mi parla e non so come rispondergli. Che domanda del cazzo. Come faccio a rispondergli? Io non voglio niente da lui.. devo solo ucciderlo e basta. E non ci riesco.. perché non ci riesco?
    Che stupida.. sto persino piangendo. No, non devo farlo. Non devo.. farlo. Anche se sento già le lacrime sul volto. Il fatto è che ODIO essere qui. Perché devo fare quello che mi dice Fury? Lo farei anche se non fosse così difficile ma questo bastardo non vuole morire e io non voglio neanche ascoltarlo. Non voglio ascoltare nessuno. Poi alzo lo sguardo e lo vedo..
    ...
    Shinichi.. cosa cazzo ci fai lì? Perché mi guardi in quel modo? Perché devi intrometterti? Perché tu, Hito, non muori? Perché siete tutti così cazzo presi da me? Non potete lasciarmi fare quello che devo fare? E' così difficile lasciarmi in pace? Così difficile capire che io DEVO farlo? Non ho più una casa, non ho più mia sorella.. non è ho niente e nessuno se non il mio stesso potere.
    E' l'unica cosa che dà senso alla mia esistenza. Questi occhi. E voi? Non è abbastanza per voi che non fate altro che guardarmi dall'alto in basso, come se fossi una psicopatica asociale. Come se fossi da buttare per il semplice fatto che non sono come tutti gli altri. Sapete che cosa? Adesso sto piangendo, ma non sono triste. Affatto.

    E non preoccupatevi se adesso rido ad alta voce, a singhiozzo, mentre piango tutte le mie lacrime. La verità? Non mi interessa di voi. Pensatela come vi pare. Sono diversa da tutti gli altri, sono l'unica con un potere così grande. E lo sento fin dentro nelle viscere che io POSSO farcela. Posso uccidervi adesso, tutti, in questo preciso istante. Non ho paura di voi. Non ho paura di nessuno. Sono più forte, più potente, più CATTIVA di quanto crediate. Perché io sono pazza e non ho paura di farvelo vedere.
    Mi avete portato via ogni cosa tranne l'odio. E ora sarà lui a distruggervi.

    original

    VOI DOVETE MORIRE! ADESSO! MORITE! BRCIATE VIVI! TUTTI VOI!


    Esplodo di rabbia, il chakra che non si contiene mentre alzo la mancina contro quel figlio di puttana che si nasconde dietro un'armatura di roccia e paura. Perché ne sento la puzza fino a qui. E mi eccita solo l'idea di sentirvi tremare difronte al mio sguardo. Ma ora basta giocare. Dovete morire e il primo sei tu.

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    Il braccio è già steso e lo sento attraversare da una scossa che parte direttamente dal mio plesso solare. Il raiton attraversa e circonda tutto il mio corpo. Rosso, azzurro, bianco. Circonda ogni cosa e il raggio esplode della mia mano tesa. Esplode senza controllo, in un vortice di pura eneregia che scava nel terreno senza toccarlo, trascinandosi dietro ogni cosa, distruggendo tutto ciò che incontra. Veloce come un fulmine voglio che ti raggiunga e ti colpisca dritto nel petto. Non siamo neanche così lontani e io sono più veloce di quanto immagini. Voglio che il chidori ti raggiunga, voglio vedere il tuo volto contorcersi dal dolore e dalla sorpresa quando ti entrerò dritta nel petto e ti trapasserò vivo. E non potrai fare nulla perché in quel preciso momento deciderò che devi morire. Il chidori si trasformerà in una lama che non puoi fermare con il tuo stupido doton. Ti trapasserà da parte a parte con una lama da tre metri. Ti scorticherà la trachea, pereforandoti l'esofago. Poi ti spappolerà la lingua e ti farà saltare i denti. Ti trancerà il cranio e ti trapassarà il cervello fino a farti esplodere la testa, bastardo. E' troppo per te? SONO DEBOLE, ADESSO? Te l'ho detto che ti avrei ucciso e non c'è nulla che mi impedirà di farlo! Continuerò a massacrarti anche da morto, fino a che non mi cederanno i muscoli. Tu sei solo il primo di questa massa disumana che è da quando sono nata che mi sta col fiato sul collo.
    Sei solo il primo.

    WAAAAAAAHHH!!!


    Devo urlarlo fino a lacerarmi le corde vocali. Devo far uscire questa rabbia o lei mi farà esplodere la testa. Non sono stanca, non sento nulla se non un caldo insopportabile e migliaia di strilli acuti nella testa. Smettetela di tormentarmi, lasciatemi in pace. Lasciatemi urlare e sfogare e uccidere. Mi avete costretta voi a questo. Avete scatenato la bestia e ora dovete tenervela. Tenetevi l'odio che provo. E temetemi. Voglio che desideriate sottrarvi al mio sguardo più di ogni altra cosa al mondo. E non ci riuscirete.
    Sarete morti ancor prima di provarci.


    Mettetevelo bene in testa.. non c'è nulla che vi salverà dal mio odio!

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Attivazione Sharingan Ipnotico [+25 riuscita | Turno 1/4]
    - Lama del Mille Falchi + sforzo extra [+20 riuscita | +20 danno | -50 stamina]
    - Creazione #1 lama supplementare [alta 3 metri, mirata a trapassare dal petto alla testa Hito]
    (PS: ovviamente mantengo la lama, non ho scritto che sciolgo la tecnica)

    Stamina:
    [299] -20-35-18 --> 226

    Resistenza:
    [225] --> 225


    Azioni Homurai:
    - //

    Nano-chakra:
    [390] --> 390

    Resistenza:
    [400]

    Note:
    Non ho descritto per filo e per segno alcune cose perché ero impossibilitata per via della natura del post. Lo avrei trovato "forzato" interrompere un flusso di pensieri/azioni con descrizioni dettagliatissime. Ho comunque cercato di rimediare in spoiler.
     
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    L'aria ancora umida entrava in contatto con la pelle del volto di Shinichi, provocando dei leggeri brividi di emozione al suo giovane corpo, oltre che rendergli fastidiosamente pesante il petto. La mano destra era dietro la schiena, e sorreggeva la lama irradiante ora una strana luce purpurea, comparsa solo nel momento in cui la spada entrò in contatto con il ragazzo. Quest'ultimo però non lo notò sul momento. Un passo veloce dietro l'altro, e il giovane si ritrovò dinanzi al palazzo dei Tredici, una delle più grandi costruzioni di Barbakos. Si fermò di scatto non appena giunse in prossimità di uno dei suoi muri, e sollevò la testa osservando la maestosità della struttura. Concentrando del chakra sulle piante dei piedi, avrebbe spiccato un balzo verso l'alto, così da ritrovarsi con gli arti inferiori a contatto con il muro della gigantesca costruzione. Facendo rimanere i piedi aderenti alla parete, avrebbe cominciato una corsa verso l'alto tenendo rigorosamente il controllo del suo flusso di chakra. Avrebbe superato la prima tettoia con un balzo, mentre per la seconda avrebbe provato a conficcare la spada nel muro, così da testarne a primo occhio le capacità di penetrazione, per poi sfruttarla per darsi l'ultima spinta con i piedi verso l'alto. Quell'ultimo balzo sarebbe stato abbastanza forte da estrarre Aralia, utilizzata come appoggio, e arrivare così anche sul tetto dell'edificio. Una parte di esso era distrutto, e tra i detriti crollati all'interno della struttura il ragazzo notò dei corpi sepolti sotto di essi, immobili. Non ebbe la forza di contarli, bensì si fermò solo per rivolgergli uno sguardo di contemplazione, per poi girare innervosito la testa verso le due fonti di chakra che non aveva mai perso per tutta la sua scalata. Gli occhi rossastri si posarono su quello che appariva come un terreno devastato, ospitante lo scontro tra i due. L'angolazione permetteva al chunin di ricambiare lo sguardo che Gekikara rivolse lui. Rimase in silenzio ed immobile per qualche secondo, per poi portare la sua attenzione sull'individuo di cui riusciva a vedere solo le spalle. La capigliatura, così come il vestiario, non gli dicevano nulla, sebbene era probabile fosse lui quella presenza che fino a poco prima il ragazzo aveva avvertito di fianco a colei che doveva essere la sua preda, il trofeo che il villaggio desiderava. Shinichi conosceva la forza di entrambi, e nonostante fossero degli individui oggettivamente più forti di lui, stranamente non vi era traccia di paura nel suo cuore in quel momento. Per ultimo osservò l'individuo nascosto dall'armatura bianca, accanto la ragazza, di cui inspiegabilmente non era in grado di avvertire il chakra. Con un movimento del braccio sollevò la pesante spada, appoggiandola alla spalla destra. Le gambe leggermente piegate erano pronte a lanciarlo verso il basso, quando il parlato di Hito lo fece desistere dal suo intento.

    Dimmi. Che cazzo vuoi da me? Non ti stai disturbando così tanto per niente, non è vero?

    Lo Yuki riusciva chiaramente ad ascoltare il discorso nonostante la distanza, grazie al suo fine udito. Gekikara non rispose.

    Se così dev'essere, allora non ci andrò più piano con te e il tuo giocattolo.

    Una violenta scossa di terremoto fece perdere l'equilibrio al kiriano, costringendolo ad inginocchiarsi a terra per non cadere. Come rispondendo ad una sorta di "volontà superiore", le rocce, la terra stessa, si addensarono intorno all'uomo formando una vera e propria armatura intorno ad esso.

    VOI DOVETE MORIRE! ADESSO! MORITE! BRUCIATE VIVI! TUTTI VOI!

    L'urlo distorto e furioso dell'albina fece riportare l'attenzione di Shinichi su di essa. Nonostante la distanza era possibile intravedere debolmente la luce demoniaca che illuminava i suoi occhi, così come la sua espressione deformata. Il violento raggio di energia elettrica che partì dalla sua mano, seguito da un urlo peggiore del precedente, viaggiò dritto in direzione del suo avversario, e non sembrava, almeno in apparenza, un attacco volto semplicemente a sconfiggerlo mettendolo fuori combattimento. La situazione, così come la posizione dei due, non risultava ancora chiara agli occhi del kiriano, perciò decise semplicemente di rimanere a guardare, dall'alto di quell'edificio, lo svolgersi degli eventi. Nel peggiore dei casi si sarebbero consumati a vicenda prima del suo ingresso in scena.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 369
    Stamina: 293
    Slot Acqua: 22
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+30]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu LVL 1
    Azioni:
    //

    Note:
    //
     
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