Semplicemente combattere

[Allenamento]

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    Primavera dell'anno 17 d.Z., sul confine tra Ame e Konoha


    r33dN4R



    Aria fredda e cristallina, l'azzurro del cielo statico nella sua limpida assenza di cumuli, non un filo di vento a sollevare le ali lanceolate delle rondini che sibilavano nell'aria in formazione, chiacchierando animatamente. Niente in quel prato opaco per la brina mattutina che ne vestiva i fili d'erba emetteva un suono, eccetto lo sporadico transitare delle creaturine volanti. A spezzare la quiete opprimente una sola figura. Il movimento secco del suo braccio muscoloso risuonava di una violenza inadatta alla stasi del luogo. Tracciava un rapido arco sopra il suo capo terminando la mossa in un abile movimento del polso che dava alla traiettoria del tomahawk una leggera curvatura. Questo roteava come una macchia indistinta emettendo una grottesca nota vibrante, per giungere con studiata precisione sul tronco di un albero a trenta passi di distanza. L'impatto era ovattato ma dava i brividi, e si perdeva presto nella breve pioggia di foglie che precipitavano dalla chioma del bersaglio. Quindi il ragazzo procedeva a passo lento verso l'albero, due aliti di condensa che scivolavano tranquilli dalle narici, la superficie nuda del suo torso umida e fumante di sudore. Afferrava l'impugnatura del tomahawk e con uno strattone che richiedeva impensabile forza lo estraeva dalle fibre legnose. Una nuova fessura nel dipinto di tagli che i ripetuti lanci avevano disegnato in un ristretto cerchio della superficie del tronco, a cui Gendo voltava le spalle per ripercorrere quei trenta passi e posizionarsi per il prossimo lancio.
    La routine riprendeva senza la minima sbavatura, riempiendo l'aria del ritmico schiantarsi del legno, come a tenere il tempo della più lenta tra le sinfonie, quale può essere il lento scorrere della vita della natura.


    Ho sputato lì le premesse. A te l'approccio Roy :hat:

    Edit: ho moddato solo per mettere il corsivo


    Edited by Mr. Anselmo - 18/9/2017, 17:19
     
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    Arbitro io! Se non vi siete messi d'accordo altrimenti, l'attacco ad Ans!
     
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    Avevo da poco terminato un abbastanza entusiasmante allenamento e, su indicazione del ninja di Ame con cui avevo combattuto, mi avviai verso Konoha. In teoria sarei dovuto restare in zona ma d'altronde sapevo che mio nonno era lì nei dintorni ad osservarmi e perchè non avviarmi già verso la direzione che ormai sapevo essere quella giusta? Lungo il cammino riconobbi facilmente i punti di riferimento presenti nelle indicazioni e, mentre sgranocchiavo una delle mele raccolte, mi ritrovai presso un ruscello. Quel paesaggio mi affascinò molto, evidentemente mi stavo avvicinando al confine con il paese del fuoco vista la presenza di una splendida foresta e di quel corso d'acqua limpida che si insinua attraverso gli alberi.

    Che pace meravigliosa, questo posto è paradisiaco...

    Mentre mi cullavo in questi pensieri e mi lasciavo andare ad un pò di relax, un suono ovattato ed improvviso colse la mia attenzione. Inizialmente non ne avevo individuato l'origine ma dopo poco si ripetè rompendo nuovamente la tranquillità del luogo.

    Cosa sarà?

    Incuriosito drizzai le orecchie e cercai di dirigermi verso la sua origine che in effetti non era nemmeno molto lontana. In una radura poco lontano da dome mi trovavo c'era un ragazzo che a quanto pare si stava allenando con un'arma che, in verità, non avevo mai visto prima. Lo osservai, senza disturbarlo, mentre si apprestava ad effettuare l'ennesimo lancio e solo dopo iniziai ad avvicinarmi.

    Che bravo, ha un'ottima mira ed i suoi movimenti sono precisi e senza dispersioni inutili di energia... Mi piacerebbe sfidarlo...

    Con quei pensieri in testa lo raggiunsi proprio mentre stava estraendo quell'arnese dall'albero e lo salutai

    Salve, sono Ryuji Omura... Mi trovo qui di passaggio e ho potuto notare la tua abilità con questa armi... Non vorrei essere troppo impertinente o improvviso ma mi piacerebbe sfidarti...

    Restai poi in silenzio osservandolo con un sorriso amichevole e se avesse acconsentito mi sarei spostato a circa cinque metri assumendo la mia posizione di guardia: le mani rivolte verso di lui ad altezza del volto, la sinistra avanzata rispetto alla destra, e con il peso distribuito sulla gamba arretrata, la destra, in modo da avere la massima mobilità anche con la gamba sinistra.

    Ryuji

    Resistenza 350
    Stamina 50
     
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    Aveva appena compiuto il trentesimo passo. Sollevò il costrutto bionico verso l'impugnatura del tomahawk appeso al tronco ma, serrate le dita di metallo, una voce lo fece esitare. Gendo si voltò, puntando sulla figura che lo aveva raggiunto alle spalle. Lo squadrò mansueto, lasciando che qualche profondo respiro riempisse il silenzio di qualche secondo. Poi annuì appena con il capo, come se avesse terminato un attenta analisi, e domandò:

    Sfidarmi?

    Un impulso nervoso tramutato in segnale elettrico a livello della spalla ordinò ai meccanismi del braccio di azionarsi ed in uno sbuffo di frammenti legnosi il tomahawk fu libero dal tronco dell'albero, pronto lungo il fianco destro del suo proprietario.

    Sfidarmi...

    Ripeté l'ishivariano come parlasse a se stesso, senza accennare ad una risposta. Si sedette a gambe incrociate all'ombra delle fronde poggiandosi in grembo l'arma ed estratta una striscia di cuoio dalla tasca, che incastrò sotto la caviglia per tenerla in tensione, cominciò a passarvi sopra la mezzaluna di metallo che faceva da lama al tomahawk. Il sibilo umile dell'acciaio che scivolava sulla cote chiacchierò al di sopra del silenzio che era calato tra i due, come se affilando la lama del suo arnese da caccia Gendo avesse risposto alla richiesta di Ryuji. Il sospiro della lama sulla cote si ripeté sette volte, prima che il ragazzo interrompesse l'operazione. La sollevò e con dedizione ne controllò il filo contro luce.

    Intendi che vuoi combattere contro di me? Non saprei... Ryuji...

    Parlò come se si rivolgesse all'oggetto che teneva tra le mani. Pronunciò quelle parole con lentezza, come chi sa di essere sempre ascoltato, senza la fretta degli insicuri.

    Cosa sei, uno Shinobi? Io sono un semplice cacciatore, mi stavo allenando a colpire il bersaglio.

    Mentì con volto impassibile.

    Sai, bisogna essere rapidi e letali. Qualche centimetro sopra la giugulare e ti tocca seguire le tracce di sangue della preda per miglia, prima di trovarne il corpo. A me è stato insegnato che si colpisce solo per uccidere. Quando la natura mi dona la sua selvaggina, devo mostrarle il rispetto che le devo abbattendo l'animale senza che soffra.

    Gendo lanciò la sua provocazione, sorprendendosi esso stesso del fatto. Era infastidito. Infastidito dal fatto che ovunque, oramai, incontrava Shinobi desiderosi di combattere senza una causa, solo per il gusto di schivare e colpire. Piccole armi semoventi impugnate a piacimento da individui per i loro luridi scopi.
    Ripose il tomahawk nel suo fodero e distese le mani davanti a se, l'avambraccio bionico poggiato sul ginocchio destro e quello biologico sul ginocchio sinistro, senza accennare ad alzarsi.

    Però accetto! Sono ben felice quando mi si presenta l'occasione di poter inculcare un po' di buonsenso nella testa di voi Shinobi...


    Ti cedo l'attacco Roy.
    Link della scheda sotto al mio avatar.
     
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    Quel ragazzo apparve abbastanza strano, o meglio singolare, ai miei occhi. Mantenne un atteggiamento distaccato ma al contempo indagatore verso di me, e dopo qualche istante di apparente riflessione si palesò come un cacciatore. Chissà da dove veniva, non avevo mai sentito di cacciatori con quelle abilità che non fossero shinobi.

    Beh, per affinare al meglio le tua abilità hai bisogno di bersagli in movimento... Le tue prede non resteranno di certo ferme come un albero...

    Decisi di lanciargli una piccola provocazione per cercare di dissipare eventuali dubbi ma il giovane sembrò volermi riservare anch'egli una provocazione bella e buona. Parlava di quel suo mestiere come un'arte, con dietro una vera e propria filosofia e magari era proprio così. In un certo senso potevo condividere i suoi sentimenti verso le prede che cacciava, paragonandole agli shinobi contro cui decidevo di lottare. I miei principi derivanti dalle arti marziali mi imponevano un certo comportamento ed ovviamente un certo rispetto verso chi avevo di fronte. E tra le tante cose anche dare il massimo era un onore che non dovevo mai far mancare, il contrario avrebbe voluto dire umiliare un altro artista marziale.

    Capisco quello che intendi, io sono un artista marziale ed il rispetto verso chi ho di fronte in combattimento è sempre uno dei pilastri fondamentali del mio essere. Sono onorato di conoscere qualcuno che segue ideali simili ai miei seppur in un diverso ambito come può essere la caccia. Ma sarai daccordo con me nel dire che è poi un paragone molto estremo.

    A quel punto, terminati quelli che sembravano essere i preparativi per lo scontro, il ragazzo confermò verbalmente di voler accettare lo scontro, dopo che le sue azioni lo avessero già anticipato.

    Bene, ma non mi sembra di aver capito il tuo nome... E poi hai intenzione di restare lì in quella posizione? Guarda che non avrò riguardi solo perchè non sei uno shinobi, ho potuto vedere la tua forza e di certo non ti sottovaluterò

    Dopo un breve istante atto a dare il modo al ragazzo di essere pronto e diedi il via alle danze, tentai di spiccare un salto verso l'alto con l'intento di ricadere pochi passi prima del mio rivale e colpire il terreno con un poderoso colpo di tallone.

    Prima smuoviamo un pò le cose...

    A quel punto, che l'attacco avesse portato risultati o no, avrei tentato un poderoso scatto cercando di arrivare alle sue spalle. Da li, sfruttando l'ombra imprigionante, avrei tentato di esibirmi in una tanto elegante quanto potente tecnica avanzata, cioè il Grande vento della foglia. A quel punto sarei tornato in guardia, sia che i miei attacchi avessero avuto effetto che se fossero stati evitati, ed avrei osservato le reazioni di chi mi trovavo di fronte

    Cosa ne dici? sonoso stato abbastanza incisivo?

    Azioni:
    Sacro colpo di tallone -10
    Scatto -1
    Grande vento -18

    Resistenza: 321
    Stamina 50
     
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    Con un profondo sospiro Gendo spostò il peso in avanti e si posizionò in piedi, squadrando il ragazzino fremente per la voglia di combattere. Ryuji era come tutti gli altri: semplicemente combattere, senza uno scopo che non fosse il combattimento in sé. Il soldatino perfetto, avrebbe eseguito ogni ordine senza batter ciglio, l'occasione di combattere come unica fonte di soddisfazione. Persone così erano facili da raggirare dai loro superiori, bastava fornire loro una vaga parvenza di giustizia e l'avrebbero colta senza farsi alcuna domanda, perchè gli si dava l'occasione di menare le mani, unica cosa importante. Non comprendevano che l'addestramento loro impartito quali Shinobi, li rendeva potenti armi potenzialmente capaci di compiere stragi. Stava solo a loro la decisione su come impiegarle. Ma nel mondo degli Shinobi tutto tende verso un'unica direzione: divenire armi nelle mani dei potenti. Eseguire gli ordini dei superiori è cosa da encomiare, agire di testa propria pone invece dubbi sulla propria affidabilità di Ninja al servizio del paese. L'esperienza dell'ishivariano nel calpestare le terre lontano da casa propria l'aveva riempito d'una profonda avversione nei confronti della dilagante ipocrisia. Qualsiasi Shinobi, domandandogli se avrebbe eseguito un ordine qualsiasi, avrebbe tranquillamente compiuto un passo indietro, replicando che anche lui era capace di discernere tra il bene ed il male. "Non assassinerei mai una persona innocente solo perchè mi viene ordinato". Certo, ma quando un Kage mette prima in dubbio l'innocenza di tale persona, e incoraggia poi il valore dello Shinobi che eseguirà il suo ordine, quale soldato manterrebbe ancora delle riserve riguardo al proprio dovere? Ciò che Gendo aveva appreso era che si nascondeva la verità sotto valanghe di principi riguardanti onore, dovere, coraggio e prestigio, tutti atti a spingere lo Shinobi verso la cieca obbedienza. Non gli si chiedeva di non farsi alcuna domanda, era una richiesta troppo equivoca. Lo si spingeva semplicemente a non farsene troppe. Porsi il giusto quantitativo di dubbi, in modo da dare la possibilità ai potenti di fugarli guadagnando con qualche elementare raggiro la fiducia del soldato. Ed in un'istante è fatta: un esercito pronto ad eseguire qualsiasi, davvero qualsiasi ordine!
    Il ragazzino che si preparava all'attacco incarnava alla perfezione lo Shinobi ideale. "ll rispetto verso chi ho di fronte in combattimento è sempre uno dei pilastri fondamentali del mio essere", parole sue. Qualcuno l'aveva convinto del fatto che se avesse rispettato senza macchia una manciata di principi, sarebbe stato nel giusto. A prescindere da cosa avrebbe compiuto, l'unica cosa che importava era restare fedele a quei principi. Ma si trattava di principi che, di fatto, non impedivano di compiere del male, male estremo. Eppure a Ryuji bastava non infrangere i pilastri che gli erano stati imposti, ed ecco che la parvenza di giustizia lo ingannava, rendendolo una pericolosa arma nelle mani di chi sapeva come giocare con tali principi. E tutto ciò infastidì Gendo, che con una smorfia sprezzante si limitò ad asciugarsi il palmo della mano imperlato di brina strofinandolo sulla coscia ed a posizionarsi in guardia.
    Ryuji balzò in aria, assumendo in connotati di una figura d'inchiostro su carta contro il cielo luminoso. Gendo rimase qualche istante in posizione, il viso rivolto verso l'alto, giusto per accertarsi che la sua intuizione fosse corretta: rotazione del corpo, gamba protesa verso l'esterno, traiettoria di caduta verticale; si, si trattava del Sacro Colpo di Tallone, taijutsu che Gendo conosceva molto bene. Si limitò quindi a tentare una schivata laterale, scattando per quindici metri verso destra. Se lo trovò immediatamente alle spalle, una presenza che giunse rapida e minacciosa, ma non abbastanza per coglierlo di sorpresa. Gendo torse il busto per ritrovare nel proprio campo visivo la figura di Ryuji, mentre questo si prodigava in un calcio girato alto seguito da uno più basso. Abbandonandosi all'istinto, l'ishivariano sollevò abilmente la gamba destra abbassando il braccio, nel tentativo di intercettare la reale offensiva avversaria in una dolorosa tagliola costituita dal ginocchio ed il gomito bionico.


    Cosa ne dici? sonoso stato abbastanza incisivo?

    No, affatto. Sembri soltanto un bamboccio che gioca alla lotta. Avanti, vediamo dove ti porterà tutta questa insensata passione per le botte... Attacca ancora!

    Replicò con sprezzo provocandolo con l'indice sollevato, ad invitarlo a farsi avanti.




    Resistenza: 400-1-18= 381/400
    Resistenza protesi: 200/200
    Chakra: 50/50
    Chakra protesi: 200/200
    Azioni:
    - Schivata di 15m per evitare il Sacro Colpo del Tallone
    - Tecnica di Intercettazione per bloccare il Grande Vento della Foglia


    Note: Roy, ti cedo nuovamente l'attacco!
     
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    Responso nr. 1


    Attacco Ryuji:

    - Sacro Colpo di Tallone: 40+50+5+3 = 98 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Grande Vento della Foglia: 40+50+6+7 = 103 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa Gendo:

    - Schivata: 40+80+2 =122 [riesce per supremazia combattiva]
    - Tecnica di Intercettazione: 40+80+7+14 = 141 [riesce per supremazia combattiva]

    Danni:
    Ryuji: (35/2)+30+16 = 63 (-5 sulle azioni che coinvolgono la gamba destra)
    Gendo: //


    Narrazione Turno:
    La tranquillità che circonda l'ishvariano non dura a lungo. L'arrivo imprevisto di uno shinobi di Kiri trasforma quel prato nel palcoscenico per un imminente combattimento. Tra frecciatine e provocazioni, Gendo raccoglie il guanto di sfida lanciato da Ryuji esortandolo a fare la prima mossa.
    Il ninja di Kiri apre le danze: salta in alto, tende la gamba e, come fosse una ghigliottina, si appresta a calarla sull'avversario. Ottimo inizio, peccato che a collidere con il suo tallone sia il terreno. Gendo infatti schiva agilmente la tecnica dell'avversario e l'onda durto che ne scaturisce.
    Senza perdersi d'animo però, Ryuji prosegue nella sua offensiva, scatta alle spalle del giovane dal braccio meccanico e prova nuovamente a colpirlo sfruttando la potenza delle sue gambe.
    Ancora una volta però, Gendo non si lascia né intimidire né sorprendere dal giovane, riuscendo a bloccare la gamba dello shinobi, poco più su della caviglia, in una morsa formata da gomito e ginocchio.
    A seguire l'ennesima provocazione, l'ishvariano esorta Ryuji a riprovare.



    Situazione Finale:
    Gendo e Ryuji a due metri e mezzo di distanza l'uno dall'altro.
    La morsa di Gendo regala a Ryuji un ecchimosi fastidiosa in corrispondenza dello stinco destro.



    Commenti Arbitro:
    Nulla da dire, attacco a Ryuji quindi :rosa:
    Per dubbi o qualsiasi cosa, inviate un gufo :sisi:


    Edited by noya - 23/9/2017, 15:13
     
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    La mia prima offensiva risultò totalmente inadeguata, quel cacciatore era bravo e sapeva difendersi egregiamente. La sua rapidità nello schivare il mio primo attacco ed il tempismo dimostrato nel bloccare il secondo palesavano la sua esperienza in combattimento. Rispose anche a tono con l'ennesima provocazione incitandomi ad attaccare nuovamente, evidentemente sicuro di essermi superiore.

    Complimenti... Devo dire che sei davvero bravo, per essere un semplice cacciatore hai una buona preparazione nelle tecniche marziali...

    Studiai la situazione per qualche istante cercando un punto cieco nelle sue difese ma la cosa non era semplice, non mi restava che impegnarmi al massimo per dimostrare il mio valore. Non sarebbe stato facile, anche a causa del danno causatomi alla gamba destra, ma non potevo certo scoraggiarmi alla prima difficoltà.

    Arrivo!

    Tentai subito uno scatto repentino seguito da una tecnica semplice ed efficace come poteva essere l'alzata della foglia. Sapevo che con la rapidità dimostrata precedentemente gli sarebbe stato facile evitare il mio calcio ascendente e per questo il mio obbiettivo non era colpirlo ma solo simulare quel primo attacco. Se fossi riuscito a raggiungere la posizione bassa da cui quella tecnica trae efficacia, non avrei concluso con il solito calcio ascendente ma lo avrei bloccato a metà del vettore, invece utilizzando la gamba ed il braccio sinistri tentai un salto di traiettorie ellittica tale da farmi letteralmente scavalcare il cacciatore.

    Ora si fa sul serio...

    Se la traiettoria fosse stata adeguata, una volta raggiunto l'apice della salita, a poco più di un metro sopra la testa del mio avversario, avrei sfruttato quello stesso slancio per effettuare una rovesciata nel corso della quale avrei rapidamente sfoderato due shuriken provando a scagliarli verso le spalle avversarie.

    Ed ora...

    Infine, se fossi atterrato come previsto alle sue spalle avrei tentato nuovamente il Grande vento della foglia ma questa volta al massimo delle mie possibilità, coadiuvato dall'ombra imprigionante.

    Azioni:
    Alzata della foglia -5 (senza sferrare il calcio)
    Salto con rovesciata -1 -1
    Lancio 2 shuriken -2
    Grande vento della foglia (sforzo max) + ombra imprigionante -18 -50 -10

    Resistenza: 171
    Stamina: 50


    Edited by Roy90 - 23/9/2017, 15:42
     
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    Nello sguardo di Ryuji v'era una determinazione che Gendo non riconosceva. Quel ragazzo combatteva come se in ciò scoprisse la propria identità. Cosa portava un individuo a cercare la battaglia, senza che vi fosse nulla di conteso? Puro e semplice combattimento senza scopo, qualcosa in cui l'ishivariano non credeva. Ai suoi occhi, i colpi dell'avversario apparivano insipidi, come la propria immagine riflessa in una pozza d'acqua grigiastra. Non potevano ferire, non erano nulla di concreto, solo un'imitazione opaca del vero sentimento. Nulla a che vedere con l'inferiore rapidità del ragazzo di Kiri, nient'affatto. Si trattava piuttosto dell'assenza di spirito che trascinava quello scontro. Gendo se lo sentiva nelle ossa, come una sorta di tedio esistenziale. Forse perchè fin dai primi anni di vita era stato addestrato alla caccia, l'atto puro di uccidere, e nelle sue prede aveva sempre incontrato sincero desiderio di combattere, che si trattasse di un combattimento diretto o di una fuga ed inseguimento. In fin dei conti, ne andava della loro e delle sua vita. Prede e cacciatore si davano battaglia con il più violento desiderio di sopravvivenza nelle membra. Rispetto a tutto ciò, cos'era quel lento gioco che Ryuji protraeva con tale fervore? Nulla più che una mania, una deviazione dell'atto naturale come ne erano apparse innumerevoli nel mondo Ninja. Gli Shinobi e le loro infondate convinzioni... disgusto.
    Ryuji era a tal punto proiettato in quella dimensione che al verbale schiaffo in faccia appena ricevuto da parte di Gendo, aveva risposto con un complimento. Come poteva lodare le doti combattive dell'ishivariano , quando quest'ultimo nemmeno percepiva lo spirito di un vero combattimento? Una danza sgraziata, ecco in cosa si era prodigato. Decise comunque di replicare per fugare ogni dubbio:

    Sono stato addestrato nelle arti Ninja come voi Shinobi. Anche se mi ritengo un "semplice" cacciatore, servo nelle forze armate del Paese della Speranza.

    Parole buttate al vento con tono vago, prima che il Ninja di Kiri si rilanciasse nella sua prossima offesa: scattò sotto Gendo e fece per sollevare un calcio ascendente che l'avrebbe colpito al mento, se l'altro non avesse incrociato gli avambracci difronte a se ponendo un ostacolo fisico tra l'Alzata della Foglia ed il bersaglio. Ma il colpo non giunse mai a destinazione. Una finta! Ryuji piroettò invece al di sopra di Gendo, con un gioco tecnico che fece comparire due Shuriken saettanti nell'aria. A Gendo non rimase che un semplice ma efficace atto: tentare di buttarsi a destra, dentro la piccola depressione sconnessa generata dal precedente attacco dell'avversario. Una schivata di un paio di metri, giusto per mandare a vuoto le due stelle d'acciaio.
    Ryuji si fece sotto di nuovo, senza risparmiarsi. Nuovamente tentò di raggiungerlo alle spalle. Questa volta Gendo non si voltò per intercettare il colpo, ma risposte alla raffica di colpi imminente flettendo le gambe per tentare un balzo verso l'alto di qualche metro; qualche istante di respiro prima di passare al contrattacco!


    Resistenza: 381-1-1-1= 378/400
    Resistenza protesi: 200/200
    Chakra: 50/50
    Chakra protesi: 200/200
    Azioni:
    - Parata (a vuoto) per difendersi dall'Alzata della Foglia
    - Scatto laterale per evitare i due Shuriken (ho supposto fossero lanciati simultaneamente, non è specificato altrimenti)
    - Balzo verticale per evitare il Grande Vento della Foglia



    Note: Sono stato autoconclusivo sulla parata perchè Roy ha specificato che faceva finta di eseguire l'alzata della foglia, quindi la parata va a prescindere a vuoto.
     
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    Responso nr. 2


    Attacco Ryuji:

    - Alzata della Foglia (finta): 40+50+2+11 = 103 [riesce a prescindere]
    - Salto con rovesciata [riesce perché non contrastato]
    - Lancio Shuriken (x2): 40+50+9 = 99 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Ombra Imprigionante + Grande Vento della Foglia (Sforzo Max): 40+50+6+10+20+14-5= 135 [riesce per supremazia combattiva]

    Difesa Gendo:

    - Parata a vuoto [fallisce a prescindere]
    - Schivata laterale: 40+80+14 = 134 [riesce per supremazia combattiva]
    - Salto per schivare: 40+80+14 = 134 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Ryuji: //
    Gendo: (45/2)+30+4 = 56 ( malus di 15 sulle azioni successive)


    Narrazione Turno:
    Lo scontro prosegue, ad attaccare è ancora una volta il ninja di Kiri, determinato a rispondere alle provocazioni dell'ishvariano.
    L'artista marziale si muove velocemente, si piazza sotto al bersaglio per colpirlo con un colpo ascensionale, Gendo assume istintivamente una posizione tale da permettergli di difendersi... ma ecco una finta! Ryuji non porta a termine la tecnica, salta sopra l'avversario con tanto di avvitamento et voilà! Lancia simultaneamente due shuriken con l'intento di colpire alle spalle il ragazzo dal braccio bionico. Questa volta l'attacco del biondo non va a segno, colpa l'elevata prontezza di riflessi di Gendo.
    Questo demoralizza Ryuji? Assolutamente no. Una volta atterrato dal salto, eccolo che si piazza alle spalle dell'avversario, posizione dal quale lanciare una nuova offensiva.
    Questa è la volta per Gendo di subire una scarica di calci incredibilmente potenti e veloci, tanto da farlo rotolare via per una quindicina di metri.



    Situazione Finale:
    Gendo a 15 metri da Ryuji in seguito alla ruzzolata.


    Commenti Arbitro:
    Roy, l'Ombra Imprigionante è una tecnica di grado C, quindi il consumo in resistenza è pari a 10, non a 5 :sisi:
    Per il resto nulla da dire, se avete qualcosa da chiedere mandate pure un mp.

    1-1 palla a Gendo :asd:
     
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    Sollevatosi da terra dopo essere rotolato malamente sul morbido suolo erboso, il respiro di Gendo si era fatto leggermente affannoso. Una smorfia contratta tradiva il dolore fisico che lo affliggeva laddove quella inaspettata raffica attacchi l'aveva colpito. Il ritmo del combattimento si era fatto più serrato, scandito dall'elevato battito cardiaco dell'ishivariano. Il cuore pompava aggressivamente diffondendo calore in tutto il corpo, la cui parte superiore esposta al gelo mattutino fumava di sudore evaporato dalla nuda pelle. Ora si sentiva vivo, come se la batosta incassata avesse attivato settori dormienti del suo cervello. Nonostante tutto sentiva la spinta dell'attacco, come un tiepido desiderio di vendetta. Era inspiegabile dalla logica, nulla in una situazione simile avrebbe dovuto portare un individuo come Gendo verso una brama di violenza. Eppure era innegabile che l'aver mangiato la polvere stava facendo crescere in lui un impulso aggressivo. Doveva trattarsi di ciò che Ryuji rappresentava ai suoi occhi: il perfetto modello di Shinobi forgiato dalla subdola intelligenza del sistema da cui proveniva.

    Dimmi una cosa Ryuji: cosa ti spinge a metterci tutto questo impegno?


    Gridò dall'altro estremo della distanza che li separava. Grugnì per liberarsi la gola e sputò accanto al proprio piede, e riprese:

    Sei uno Shinobi che passeggia all'aperto, vedi qualcuno allenarsi e lo sfidi a combattere... perchè? Per metterti alla prova, migliorarti, si. Ma migliorarti per cosa?

    Quale poteva essere lo scopo di un soldato che non era costretto a combattere ma lo faceva per scelta? Individui come quello lì rappresentavano per Gendo l'ignoranza di un popolo che si faceva manovrare da pochi scelti sorridendo nel farlo. Agivano tutti di comune accordo, senza fondamenti razionali, erano l'incarnazione di una convenzione.
    Quel coprifronte che portava legato alla testa, quasi fosse un titolo di vanto, simboleggiava agli occhi dell'ishivariano qualcosa di osceno. Fu lì che punto quando si lanciò al contrattacco. Scattò dritto, sicuro che l'evidente affaticamento dell'avversario gli avrebbe impedito di osare nuovamente così tanto come aveva fatto in precedenza, e nella corsa sfrenata unì più volte le mani. Pecora, serpente, tigre! Il tentativo di confondere Ryuji generando tre copie di sé stesso sarebbe culminato con un gancio destro dritto alla sua fronte. Metallo contro metallo, un impatto rigido e violento mirato a stordirlo in una pioggia di scintille. Solo a quel punto l'ishivariano avrebbe portato la mano al fianco per afferrare l'impugnatura del tomahawk e bagnare quella lama di nuovo sangue fresco piantandolo con un fendente discendente nel ginocchio destro del Ninja di Kiri. Nel contempo la mano sinistra era già pronta, con il pugnale d'osso stretto in pugno. Un passo in avanti ruotando l'intero corpo per trovarsi al fianco dell'avversario e con un movimento fluido piantargli il pugnale d'osso nella schiena, dove l'avrebbe lasciato come marchio del proprio passaggio.



    Resistenza: 322-1-1-1= 319/400
    Resistenza protesi: 200-1= 199/200
    Chakra: 50/50
    Chakra protesi: 200-5= 195/200
    Azioni:
    - Moltiplicazione del Corpo (3 copie) durante l'avvicinamento
    - Pugno con la protesi auto-chakra (la trovi infondo al topic) diretto al coprifronte avversario (imitato dalle 3 copie)
    - Fendente col tomahawk al ginocchio avversario
    - Pugnalata alla schiena col pugnale d'osso



    Note: noya credo che il malus di 15 punti dovuto al Grande Vento della Foglia valga solo per le azioni del turno in cui l'ho subito, non per i turni successivi. Cioè se mi faceva altri attacchi successivi in quel turno, le mie difese subivano il malus.
     
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    Ecco, questa volta le cose erano andate diversamente. Dopo una serrata serie di attacchi ero riuscito a colpire "il cacciatore" ed a fargli mangiare la polvere scaraventandolo al suolo. Non ci volle molto a rialzarsi e mentre scattava in piedi vidi chiaramente nei suoi occhi, seppur lieve, quella scintilla che arde nell'animo dei veri guerrieri. Quel fuoco che se alimentato nel modo giusto porta un guerriero alla ricerca del proprio limite ed al suo superamento, ma se offuscato dalla fiamma oscura della violenza può indirizzare sulla via del cieco potere. Che tipo di persona fosse il ragazzo che avevo di fronte non mi era ancora chiaro ma di certo in quel duello lo avrei capito, d'altronde un vero artista marziale è con i pugni che mostra l'essenza del suo essere.

    Dimmi una cosa Ryuji: cosa ti spinge a metterci tutto questo impegno?

    La domanda di Gendo mi sorprese per un attimo, davvero mi stava chiedendo una cosa del genere?

    Sei uno Shinobi che passeggia all'aperto, vedi qualcuno allenarsi e lo sfidi a combattere... perchè? Per metterti alla prova, migliorarti, si. Ma migliorarti per cosa?

    A quella precisazione non potei che giungere ad una conclusione, io e quel cacciatore eravamo molto diversi. Diventò evidente la differenza tra me e quell'individuo in quanto a modo di essere, chissà se anche gli altri Ishvariani avevano quel pensiero o se, un pò come me, lui era uno dei pochi. D'altronde il mio modo di essere era molto diverso dalla gran parte dei Kiriani: seppur facente parte di quella società, il mio destino mi aveva indirizzato a percorrere il tortuoso cammino delle Arti Marziali e quelle hanno forgiato la mia anima in una determinata direzione. La mia risposta per "il cacciatore" non potè che essere una:

    Se mi fai questa domanda vuol dire che siamo molto diversi, viste le tue abilità nel maneggiare quella tua arma e poi la tua encomiabile agilità ho erroneamente pensato che come me tu seguissi la via delle Arti Marziali. Proprio un istante fa ho visto nei tuoi occhi quella luce... Quel desiderio di prevalere su chi hai di fronte... Quella fiamma che ti spingerà ad essere sempre migliore di chi avrai di fronte, non voglio assolutamente essere presuntuoso perchè tu potresti benissimo essere più forte di me in questo momento ma voglio lo stesso darti questo consiglio: Attento a quel snetimento...

    Dopo un breve attimo di silenzio ripresi

    Quel desiderio, se mal indirizzato può rendere una persona schiava del suo stesso potere... Io prima di essere un ninja sono un Artista Marziale. Sono nato senza alcuna abilita magica ne illusoria e solo la mia dedizione verso la dura via della perfezione fisica e mentale ha potuto portarmi dove sono ora.

    Un ulteriore attimo di silenzio mi portò infine alla risposta vera e propria

    Per non dilungarmi oltre ti fornirò la risposta che desideri: Si, ti ho sfidato per i motivi che hai detto,
    mettermi alla prova contro qualcuno che ritenevo abile e fare esperienza... Ma non è questo il motivo del mio impegno così incessante. Quel motivo risiede nel rispetto che un Artista Marziale DEVE portare verso un altro,
    se non mi impegnassi a fondo sarebbe un'offesa alla tua abilità per come la vedo io...


    Ripresi quindi la posizione di combattimento e conclusi quel lungo discorso in modo da tornare al combattimento

    Capisco bene che tu sia un cacciatore, seppur iniziato alle arti degli shinobi, ed in te non vedo quell'essenza di un vero Artista Marziale seppure potresti avere grandi potenzialità... Ma nonostante questo ti chiedo di smetterla di restare in difesa e di onorarmi del tuo massimo impegno attaccando con tutte le tue forze...

    Pochi attimi dopo, non so se per la mia richiesta o se lo avesse già programmato, partì al contrattacco. Durante la rincorsa lo vidi creare dei sigilli e ciò attivò tutti i miei sensi al massimo

    Ecco che le Arti Magiche tornano sul mio cammino... Cosa farà?

    Lo capii ben presto e per mia fortuna non era nulla di letale, ma solo di abbastanza fastidioso. Tre copie del mio rivale apparvero sul campo di battaglia mescolandosi all'originale ma tutte puntavano verso di me con gli occhi puntati sul mio coprifronte, senza un diversivo più articolato quella non era poi una gran difficoltà per chi aveva passato praticamente tutta la vita a combattere corpo a corpo. I quattro avversari prepararono simultaneamente i loro diretti con quel braccio bionico che, seppur avessi cercato di non darlo a vedere mi aveva attirato fin dall'inizio, ed una volta giunti alla distanza ideale si apprestarono a colpirmi, proprio come immaginavo, sul coprifronte.

    Così mostri il tuo impegno? Bene, vediamo quanto può essere potente questo tuo pugno...

    Per quanti potessero essere i miei avversari, se il bersaglio di tutti è un punto così specifico come la mia fronte, per difendermi non dovevo fare altro che chiudere gli occhi e attendere che il colpo arrivasse in quel punto. Irrigidii il mio corpo cercando di mantenere la massima stabilità sul terreno e mi preparai a subire l'impatto. A quel punto, se fossi riuscito ad incassare nel modo migliore, avrei potuto anche capire quale fosse l'originale avvertendo la direzione da cui proveniva la forza del colpo.

    Non basterà un semplice pugno, per quanto duro possa essere...

    Subito dopo l'impatto riaprii gli occhi e vidi il cacciatore prendere le armi, era forse segno che stava iniziando a fare sul serio? Magari risiedeva in quelle la sua abilità offensiva ed istintivamente anche io afferrai rapidamente i due kunai che portavo con me. Con l'arma che poco prima stava scagliando contro l'albero, si appresto ad assestarmi un fendente ben direzionato verso il ginocchio, ma io non avevo di certo intenzione di restare fermo a guardare. Individuata la traiettoria tentai l'ennesima parata sfruttando la lama della mia arma ma "il cacciatore" non voleva darmi respiro e con una magistrale manovra ruotò col corpo per trafiggermi la schiena con la sua seconda arma.

    Eccolo, questo è l'impegno che volevo... Mostrami l'essenza di un cacciatore...

    A quell'attacco non potevo tentare una semplice parata, dovevo fare qualcosa di più e la mia intenzione era di farlo al meglio delle mie possibilità. Cercai di seguire rapidamente la rotazione del mio avversario mantenendomi alle sue spalle grazie all'ombra imprigionante, per poi tentare di sferrare una delle mie tecniche più performanti in quella situazione

    Vento della foglia

    Se fossi riuscito nella mia manovra avrei potuto sbalzare via Gendo prima che la lama mi raggiungesse evitando una fastidiosa ferita

    Azioni:
    Parata muscolare attraverso il coprifronte -1
    Parata con kunai -1
    Vento della foglia (sforzo max) + ombra imprigionante -10 -50 -10

    Resistenza 99
    Stamina 50
     
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    Responso nr. 3


    Attacco Gendo:

    - Moltiplicazione del Corpo [riesce perché non contrastata]
    - Pugno con protesi auto-chakra [riesce perché non contrastata]
    - Fendente al ginocchio con tomahawk: 40+80+12 = 132 [riesce per supremazia combattiva] [no danno profondo ma infligge malus -10 sulle azioni successive alla difesa di Ryuji]
    - Pugnalata con pugnale osseo: 40+80+9 = 129 [riesce per supremazia combattiva]

    Difesa Ryuji:

    - Parata muscolare (coprifronte): [riesce a prescindere]
    - Parata con kunai: 40+50+20 = 110 [fallisce per supremazia combattiva]
    - Vento della foglia (sforzo max) + ombra imprigionante: 40+50+20+14-10 = 119 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Ryuji: [12+10+1]-30(coprifronte) = -7 coprifronte regge
    [12+20+17]+[12+15+4] = 80
    Gendo: //


    Narrazione Turno:
    Mai svegliare un cane che dorme, o in questo caso un ishvariano con un braccio bionico! L'ishvariano si rialza e interroga il ninja di Kiri riguardo le motivazioni che lo spingono a lottare e a migliorarsi. Quest'ultimo risponde, ampliamente, incoraggiando anche lo sfidante a non trattenersi dall'attaccarlo. Non lo avesse mai detto!
    Gendo scatta in avanti, creando intorno a sé tre copie, pronto a colpire lo shinobi con un pugno diretto esattamente contro il suo coprifronte. L'oggetto resiste all'impatto nonostante la potenza aggiuntiva dovuta al braccio bionico, ma l'offensiva del cacciatore è ben lontana dal terminare. Con la mano desta ecco che Gendo va ad impugnare il tomahawk e usarlo per colpire il ginocchio destro dell'artista marziale. Ahia! Inutile il tentativo di Ryuji di fare alcunché, infatti l'ishvariano procede con l'estrarre una seconda arma, un pugnale fatto d'osso, che pianta poi nella schiena del ragazzo. Situazione difficile per il ninja di Kiri, il quale sicuramente non immaginava un andamento simile quando lanciò inizialmente il guanto di sfida.



    Situazione Finale:
    Ryuji in ginocchio con un pugnale piantato nella schiena. Gendo in piedi a fianco.


    Commenti Arbitro:
    Or bene, la vedo difficile per Ryuji. Entrambe le armi non hanno causato ferite profonde, però logicamente ho attribuito un malus in seguito al colpo dato dal tomahawk perché... beh, un tomahawk nel ginocchio da fastidio a chiunque :asd:
    In più il ginocchio colpito è quello destro, e già c'era un malus che implicava quella gamba.
    E niente, decidete voi se continuare :sisi:
     
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    Scosse la testa, abbassando lo sguardo sul suo avversario inginocchiato ed allo stremo delle forze. Un velo di tristezza appannava la vivacità dei suoi occhi ambrati dell'ishivariano mentre osservava Ryuji, boccheggiante al suo cospetto. Non riusciva a restare indifferente alle parole che quel ragazzo aveva pronunciato con tale convinzione. Più ci pensava, più cresceva il fardello che gli opprimeva il petto. Gendo era profondamente amareggiato, perchè sapeva che non v'era modo di destare una mente tanto soggiogata dalle proprie convinzioni. Dentro la mente dell'ishivariano si dibattevano due demoni contrapposti, l'uno schiumante rabbia lo spingeva ad aggredire Ryuji con violenza assoluta per inculcargli a forza le giuste idee nella scatola cranica, l'altro sprofondato nello strazio di non poter combattere la miopia che lo circondava. Infine Gendo sospirò profondamente, espirando dai polmoni ogni tormento, e allungò una mano verso il suo avversario, per aiutarlo ad alzarsi.

    Su una cosa ti do ragione Ryuji: noi due siamo molto diversi.

    Scosse ancora una volta il capo, passandosi le dita bioniche tra i capelli arruffati per donar loro una parvenza di compostezza. Poi pose lo sguardo sui disegni sanguinanti che le lame avevano dipinto sul corpo del ragazzo di Kiri, e con distacco pensò che ancora una volta il sangue che bagnava la lama del suo tomahawk apparteneva ad uno Shinobi che se ne sarebbe andato sulle sue gambe portandosi dietro tutte le proprie deviate idee, nonostante Gendo si fosse ripromesso di combatterle a qualsiasi costo. Non stava facendo abbastanza; cosa lo bloccava?

    Posso solo dire che mentre tu vedi nella tua arte marziale il fine, per me le abilità combattive che posseggo sono soltanto un mezzo. Un mezzo per giungere a fini ben più importanti del semplice eccellere nell'arte del guerriero. Ciò che tu non capisci è che mentre tutta la tua attenzione è focalizzata sul rispetto e l'accrescimento della tua Arte Marziale, c'è chi ti sta usando... Ti usano come un'arma per portare a compimento sporchi obbiettivi. E tu non te ne accorgi, perchè a te interessa solo la tua arte. Ed intanto le persone soffrono, i bambini piangono i propri genitori defunti senza una reale giustificazione, le madri i loro giovani figli strappati alla vita, gli orfani ricordano con nostalgia le loro case rase al suolo, persone camminano come testimonianze viventi di interi mondi disintegrati, come il mio, sparito... la natura stessa piange il suo lento incenerimento, ripudiata dalla creatura umana sua progenie. Eppure i fautori di tutto ciò resteranno impuniti, finché persone come te, strumenti a cui non importa nulla di nulla se non aggrapparsi con le unghie al proprio piccolo spazio di comfort. Girati.

    Una mano strinse l'impugnatura del pugnale e con uno strattone secco la estrasse dalla schiena del ragazzino di Kiri.

    Va a casa a leccarti le ferite Ryuji. Il prossimo come te che incontrerò potrebbe incontrare una sorte diversa. Devo solo decidere... Devo solo decidere qual é il modo più giusto per agire... Devo decidere, si...

    Concluse l'ishivariano borbottando tra sé e sé. Spaziò con lo sguardo sulla radura verde smeraldo riscaldata dal sole, come se fosse solo con sé stesso. Infine si voltò, tomahawk in pugno, e tornò capo chino al suo allenamento, come se nulla fosse accaduto.


    Ryo mi ha detto per mp di voler concludere qui l'allenamento, quindi mi ha chiesto che postassi io per poter rispondere al suo post.

    Edit: bel combattimento liscio comunque, mi è piaciuto :sasa: Alla prossima Roy!


    Edited by Mr. Anselmo - 29/9/2017, 20:01
     
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    La netta superiorità di Gendo pose fine al duello in modo decisamente palese, fu infatti il ragazzo dal braccio bionico a tendermi la mano per aiutarmi

    Su una cosa ti do ragione Ryuji: noi due siamo molto diversi

    Afferrai la mano tirandomi su dolorante ed ascoltai incuriosito le parole del cacciatore

    Posso solo dire che mentre tu vedi nella tua arte marziale il fine, per me le abilità combattive che posseggo sono soltanto un mezzo. Un mezzo per giungere a fini ben più importanti del semplice eccellere nell'arte del guerriero. Ciò che tu non capisci è che mentre tutta la tua attenzione è focalizzata sul rispetto e l'accrescimento della tua Arte Marziale, c'è chi ti sta usando... Ti usano come un'arma per portare a compimento sporchi obbiettivi. E tu non te ne accorgi, perchè a te interessa solo la tua arte. Ed intanto le persone soffrono, i bambini piangono i propri genitori defunti senza una reale giustificazione, le madri i loro giovani figli strappati alla vita, gli orfani ricordano con nostalgia le loro case rase al suolo, persone camminano come testimonianze viventi di interi mondi disintegrati, come il mio, sparito... la natura stessa piange il suo lento incenerimento, ripudiata dalla creatura umana sua progenie. Eppure i fautori di tutto ciò resteranno impuniti, finché persone come te, strumenti a cui non importa nulla di nulla se non aggrapparsi con le unghie al proprio piccolo spazio di comfort. Girati.

    Fu un discorso molto lungo e pieno di contenuti, molte di quelle parole mi fecero pensare sia alla mia situazione che alla struttura generale della società attuale. Quello che diceva poteva effettivamente essere vero ed io solo per un caso fortuito o forse perchè ero Genin da poco non ne avevo ancora fatto parte. Chissà cosa mi attendeva in futuro e cosa sarebbe potuto accadere, sarebbe stato qualcosa su cui avrei avuto modo di ragionare con calma più avanti, l'unica cosa che non poteva essere scalfita da quelle parole era la mia sicurezza e devozione verso le Arti Marziali che mi avevano dato moltissimo. Intanto come suggeritomi mi ero voltato ed in un attimo Gendo estrasse il pugnale dalla mia schiena causandomi una leggera fitta .

    Va a casa a leccarti le ferite Ryuji. Il prossimo come te che incontrerò potrebbe incontrare una sorte diversa. Devo solo decidere... Devo solo decidere qual é il modo più giusto per agire... Devo decidere, si...

    Quelle ultime parole avevano un che di preoccupante e minaccioso, cosa aveva in mente? Voleva forse rivalersi contro i villaggi ninja? Quel dubbio mi sfiorò ma decisi di non approfondire l'argomento in quel momento, d'altronde l'affrontarlo mi aveva dato l'impressione che Gendo fosse un ragazzo retto e fedele alla sua morale. Qualsiasi decisione avrebbe preso, lo avrebbe fatto con cognizione e consapevolezza.

    Capisco quello che vuoi dire, o almeno in parte... Mi hanno incuriosito molto le tue parole ed avrò modo di ragionarci su... Per quanto riguarda il concetto di Arte Marziale come fine o come mezzo beh più che altro io le sento come parte di me... Posso certamente trovarmi d'accordo sul definirle un mezzo per uno scopo,
    la mia attenzione diciamo che si focalizza su come questo mezzo venga utilizzato. Se usato per una giusta causa non ci sono obiezini da parte mia, solo per chi le usa per i propri scopi e tornaconti fa scaturire la mia ira inquinando le Arti Marziali di violenza.


    Poco dopo il discorso volse alla fine ed il ragazzo riprese come se nulla fosse i suoi allenamenti, anche io avrei dovuto fare altrettanto.

    A presto cacciatore... Spero che ci rivedremo

    Salutai così il ragazzo tornando sui miei passi sempre diretti alla volta di Konoha
     
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16 replies since 17/9/2017, 19:06   386 views
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