[Esame chunin] Terza prova #2

Yuichi VS Lìf

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    [25 Ametsuki, Kirigakure, Doshaburi Arena (Arena della Pioggia Scrosciante)]


    Una patina grigia oscurava il sole, i cui pallidi raggi a stento raggiungevano la terra ferma. Una giornata da dimenticare. La nebbia avvolgeva la grande arena che era in visibilio, ma lo sarebbe stata ancor di più con un clima adatto. Una brezza pungente scuoteva gli animi, non quello di Mio in quella mattinata del Mese delle Foglie. La ragazza era al centro dell'arena, come sempre super acchittata e truccata, una vera gioia per gli occhi. Doveva pur spezzare il clima teso che si respirava. L'ultima prova degli esami chunin, la finale, l'ultima possibilità di sfangarla e cercare di rattoppare un po' il proprio punteggio. L'arena era sgombra, la grande piattaforma rialzata di una trentina di centimetri dal suolo, composto d'erba, era pronta per essere usata. Anche se fosse stata danneggiata, la squadra specializzata ci avrebbe impiegato cinque minuti per rimetterla in sesto. I Kage sedevano nelle loro tribune, tutti tranne l'Hokage. Jarago era in ritardo.

    Bentrovati per la terza e ultima prova degli esami chunin, SIETE CALDI GENTE??

    Nessuno ci fece caso. L'ovazione del pubblico si fece sentire mentre Mio passeggiava per l'arena. Era un'aria davvero vasta, un quadrato grande una quarantina di metri per quaranta, ai cui lati c'erano delle piccole colonne, di quelle che non pesano molto. Erano state messe lì apposta per aiutare i candidati ad usare tecniche come quella della sostituzione, ma erano troppo piccoli per nascondervicisi dietro. Comunque, la presentatrice camminava per il palco con il microfono in mano, lanciando sguardi da star al pubblico che la acclamava.

    Ahimé questo è il nostro ultimo giorno insieme! Al termine della prova, stasera, ci sarà la premiazione a chunin dei candidati che si sono distinti di più tra tutti gli altri! Ma bando alle ciance perché già so che siete DAVVERO in fermento per questa magnifica giornata!

    Di nuovo scoppiarono i fuochi d'artificio e i maxi schermi proiettarono per un attimo il resoconto della classifica generale dei Genin. Era di certo qualcosa da tenere a mente per gli spettatori, un po' meno per i partecipanti. Dovevano essere pronti per il grande momento.



    Mio sorrise, facendo roteare il microfono tra le mani, una volta uscita dall'arena, per non farsi coinvolgere dagli scontri. Ai lati, la squadra del pronto intervento e quella dell'infermeria erano già pronti a darsi da fare, se ce ne fosse stato bisogno.

    Proseguiamo con i nostri scontri! Vi state divertendo signori? Bene! Perché adesso assisteremo alla rottura della coppia felice! Lìf, la rossa tutto pepe di Ame contro il bel tipo dall'aria malinconica, Yuichi! Vi aspettavate un finale romantico dopo l'accoppiata della prova scorsa?

    E INVECE NO! SCANNATEVI!




    Regoleamento per i partecipanti:
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    Regole ON


    1. I candidati si sfideranno in una serie di combattimenti in singolo ad eliminazione diretta: chi perderà l'incontro non potrà proseguire.

    2. I punti verrano assegnati in totale e non per singolo scontro.

    3. Si vince per k.o. o per resa dell'avversario. Tuttavia i supervisori interverranno in caso di attacchi mortali.

    Regole OFF


    1. Le prove avverrano una alla volta in ordine stabilito, MA, per questioni logistiche, avverrano tutte contemporaneamente. Per questo siete invitati TUTTI a NON fare riferimento agli altri incontri. Tecnicamente NON potreste sapere come vanno. L'ordine degli incontri in ON sarebbe il seguente:
      1. Toshiro VS Zend
      2. Yuichi VS Lìf
      3. Shiro VS Yamashita

      Raul resterà fuori per il primo turno e verrà inserito al secondo turno.

    2. I turni potranno subire variazioni dettate dal master dell'evento. Si hanno i soliti 2 giorni per postare (ovvero, se apro l'evento il 20/07, avrò tempo fino al 22/07 alle 23.59 per rispondere.
      NB: non saranno concesse deroghe di tempo, neanche in casi estremi. Non si verrà esclusi dall'evento ma si salterà il turno/i turni, con ciò che ne consegue.

    3. Suggeriamo, per essere coerenti al 100%, di non preoccuparsi di come le vostre azioni possano influire sull'esame o sulla vita dei pg. Non sono state date regole specifiche in on proprio per favorire un gioco più personale e coerente. Sarà comunque compito dello staff quello di tutelare l'evento, ma siete comunque invitati a giocare per giocare, non per vincere a tutti i costi. Fate uscire fuori il carattere del vostro pg e non pensate,
      da player, a come sfangarla all'esame.

    4. NON saranno date delucidazioni su strategie/consigli se non AL TERMINE di TUTTI gli scontri.

    5. In casi particolari il master si riserva il diritto di concedere post/turni extra nel caso lo ritenga necessario.

    6. Per qualsiasi dubbio, bisogna contattare direttamente chi mastera l'evento ovvero l'arbitro in questione. Altrimenti contattate me direttamente.

    L'arbitro per questa prova sarà Dan. Lancia il dado e procedi col dare la scadenza che solo per questo primo turno, sarà i 3 giorni. Successivamente scenderà a 2.


    Edited by F u r y - 26/11/2017, 19:19
     
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    Attacco a Yuichi.
    In bocca al lupo!

    Yuichiscadenza: 23/07 ore 23.59
    Lif, ti ricordo che la scadenza per la tua risposta sarà di massimo 2 giorni dopo il post di Yuichi.


    https://upload.forumfree.net/i/fc10706975/screen.jpg


    Edited by ¬Dan - 21/7/2017, 07:42
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    And, after all, here it is. La finale. Il momento clou dell'esame; chiunque avrebbe cercato di superare le proprie capacità, per dimostrare che questi poveri Genin sono pronti, o meno, a diventare Chuunin e servire il proprio paese ed il mondo ninja con la preparazione migliore possibile. I Kage riposero le speranze inerenti al futuro dei paesi e dell'ONU annunciato qualche giorno prima in quelle figure pronte a colpirsi e sfidarsi utilizzando ogni stratagemma possibile, ogni colpo proibito (o quasi), ogni briciolo di chakra. La nebbia avvolgeva il tutto, come un abbraccio di una madre su una bambina, l'intera arena era rivestita di questa patina di vapore acqueo ed era vigilata da un cielo che prometteva tutt'altro che bene. E io ero lì, in piedi, affascinato nuovamente dalla miriade di gente che schiamazzava e si divertiva a vederci soffrire, combattere. Erano TUTTI noncuranti dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni. Erano lì per puro divertimento. Burattinai gestiti dai Kage, o qualcun altro di più potente ancora dei Sennin che capitanavano i vari paesi del mondo. Con gli occhi fissi dinnanzi a me fissavo Lìf dalla testa ai piedi. Era lei la mia sfidante. Per fato, o no, ci trovammo l'uno di fronte all'altra. Da compagni ad avversari. Provavo ancora angoscia per l'esito della seconda prova; Shiro e Kaine erano veramente troppo forti. E fui grato agli dei per avermi fatto evitare uno di quei due. Come Yamashita, d'altronde. Da voci che circolavano nell'arena capii che lui era un tipo tosto, al punto da cuocere un certo Zend a puntino. Zend...Sabbia! Fu lì che capii in che cazzo di manicomio mi trovavo: Kekkai Genkai e tecniche mai viste, mai sentite. Come d'altronde gli insetti. A chi verrebbe mai in mente di combattere...con gli insetti!?

    Lìf, mi dispiace tantissimo per ciò che è successo la scorsa prova. Non avrei dovuto mostrarmi così debole ai tuoi occhi e agli occhi del mondo intero. Per quanto me ne importi. Quindi, scusa ancora.

    Chinai il busto in avanti di 45°, inchinandomi e chiedendo perdono alla mia avversaria. Il mio carattere mutò tantissimo dal momento in cui fuggii di casa; tuttavia quel briciolo di umanità e di rispetto l'avevo ancora. Solo verso chi ne dimostrava a me, sia chiaro. E niente, eravamo lì, inebriati dal profumo dell'erba appena rasa sotto ai nostri piedi, un vento autunnale che presagiva l'inizio della stagione dei freddi, dei venti gelidi, delle piogge. Amavo incondizionatamente quel periodo dell'anno. Mi sentivo a mio agio, tra le gocce di pioggia che cadevano e le foglie che si imbrunivano. La coppia felice. Fummo denominati così, da quella stupida Mio, conciata in modo più che stravagante per i miei gusti. Nessuno capiva quanto stessi male in quel momento. Forse nemmeno io. Fissai gli occhi di Lìf. Mi persi in un'angosciante nodo alla gola, alla vista di quel colore purpureo, così intenso e pieno di storia allo stesso tempo. Chissà cosa stava pensando, in quel momento. Focalizzai la mia attenzione sui capelli scarlatti, che le scendevano per le spalle. Erano meravigliosi, pensai. Il mio respiro fu catturato da quella visione quasi paradisiaca. E, d'un tratto, Sakamae scomparve dalle profondità dei miei pensieri. Respiravo a pieni polmoni, di tanto in tanto però sentendo ancora il dolore della tallonata del metamorfo, cercando di liberare la mente, ma non vi riuscii. Ero troppo preso da quella sinuosa chioma vermiglia e da quegli occhi tendenti al viola. Sembrava una perfetta composizione floreale, una di quelle da far invidia alle spose più belle. Accostai addirittura il volto di quella ragazza ad un concetto tanto astratto quanto concreto: la perfezione. Ma non ero lì per farmi abbindolare, così, espirando per l'ultima volta l'essenza della mia avversaria, mi ricomposi, roteando entrambi in piedi di pochi gradi e portando il braccio destro all'indietro, sfoggiando così la mia "posa da combattimento". L'offensiva spettò a me. Volevo dare sfoggio delle mie caparbietà e ben oltre. Volevo dimostrare a tutti la mia accurata precisione nel combattimento. Lo stratega che è recondito in me cercò di uscire; e non era il mio alter ego, bensì era la mia più completa personalità sviluppatasi dopo le crisi che ebbi in passato, ora ridotte ad un vago ricordo. Portai l'indice destro sul lato della bocca, morsi una pellicina e ne assaporai l'insipidità. Non avevo alcun sapore: né di sforzi dovuti al lavoro, né di sudore dovuto ad altrettanto lavoro, né gusti strani rimasti sulle mani per la coltivazione di fiori o piante. Ero puro, casto. Ciò mi diede un fastidio tremendo; pensai a quei poveri operai, impegnati nella manutenzione costante di chissà che struttura importante. Pensai ai fiorai, ai giardinieri, tutti sottopagati solo per appagamento del "padrone", o datore, chiamatelo come volete. Morsi l'interno del labbro superiore, fino a farlo sanguinare. E il gusto del sangue mi scivolò in gola come un bambino su uno scivolo di un parco acquatico, o di un parco giochi. Ne assaporai l'essenza e la conservai avidamente in me. Unii le mani, sentendo le particelle d'acqua presenti nell'umida nebbia vibrare. Le sentivo così chiaramente che quasi le potevo attribuire alla mia persona, come se fossero parte di me. Cercai di materializzare una Katana di puro chakra Suiton. Mostrai il lato peggiore di me a Lìf e il mondo intero in mondovisione: sbarrai gli occhi, quasi a farli schizzare fuori dalle orbite e venature di colore rosso impregnarono il liquido bianco comunemente detto patina protettiva. Fortunatamente, la distanza tra me e Lìf non era granché. Alzai il piede destro, come già mostrato nella seconda prova e la caricai di chakra. Una volta sbattuto per terra l'arto, avrei cercato di surfare sulla lama d'acqua che sarebbe sorta dall'urto con il terreno, in direzione proprio della manipolatrice d'insetti. Oltre a cercare l'effetto sorpresa grazie alla velocità della tecnica, avrei cercato di colpire il busto della ragazza con la Katana di chakra, sperando di trascinarla con me fino alla fine della scia d'acqua, per poi cercare di scagliarla contro il muro che circondava la piattaforma d'erba. Sulla cresta dell'onda avrei sentito il vento sfoggiare tra i miei capelli, inumidendoli sia per la nebbia che per gli schizzi provocati dall'intensità dell'onda stessa. Dopo esser sceso da quella lama e dissolta la Katana, avrei cercato di salire su uno di quei pilastri bianchi, candidi, come il fattorino di qualche giorno prima. Mi sarei seduto e, in senso di disapprovazione, avrei guardato dritto nella tribuna d'onore, cercando lo sguardo complice dei Kage. Avrei voluto un confronto diretto con loro, per dire quanto ciò mi faceva schifo. Ma ero impossibilitato. Avrei prima dovuto sconfiggere Lìf, a malincuore.


    Yuichi Yuki

    S: 200 - 35 - 18 = 147/200
    R: 200 - 1 = 199/200

    A/J:

    Armamento acquatico (Katana di dimensioni grande)
    Taglio acquatico ascendente
    Fendente di Katana, cercando di trascinare Lìf con me
    Salto sul pilastro

    Abilità:
    Vista sovrasviluppata
    Concentrazione del Chakra

    Conoscenze:
    Naturalistiche/Sopravvivenza lv 1.
    Note:
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    Lif scadenza 24/07 ore 23.59
     
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    Lìf, mi dispiace tantissimo per ciò che è successo la scorsa prova. Non avrei dovuto mostrarmi così debole ai tuoi occhi e agli occhi del mondo intero. Per quanto me ne importi. Quindi, scusa ancora.

    Ai “nostri” occhi, quel segno di scuse rispettose suonò come una motivazione sufficientemente matura da parte del ragazzo, matura ma di certo non necessaria. La coltre trasparente di mistero aleggiava nella nuova tappa dell’esame, una sorta di arena adibita a luogo cruciale per l’ultima prova. Pareva che l’assortimento di team nella prova precedente fosse stato calcolato ad hoc per mettere in atto l’ultima modalità di gioco e che le squadre, in precedenza composte, non fossero altro che un espediente per creare quel drama tipico degli eventi giovanili. Essere alleati per un momento e divenire avversari sapeva di cliché ma non ci diedi troppo caso, in quanto probabilmente sarebbe stata la prova più voluta da tutti. Una corsa, una caccia e uno scontro: come in un’unica battuta in un bosco pieno di selvaggina o nel mare traboccante di pesci esotici, l’intero esame era stato calcolato nei minimi dettagli e le prove –seppur scomposte- riunite usando un unico filo conduttore. Quando giunsi nel luogo con la cappa in juta dal marrone chiaro, dei pantaloni neri e larghi in feltro e la maglia a bretelle arancione trattenuta dall’anello di metallo legato attorno al collo e in grado di mettere in risalto il seno da diciassettenne, mi ero già fatta un’idea dei risvolti futuri man mano che il tunnel d’ingresso dal retro terminava e l’ampio ring di erbetta prendeva forma. La presenza di Yuichi dall’altro lato del “ring” mi fece sospirare senza però retrocedere, ma anzi avanzai con la calma di una persona estranea agli ultimi eventi. Lasciando i capelli sciolti potevo quasi dare agli spettatori una sensazione differente dalle precedenti, ma pur in quel aspetto a tratti trasandato, era meglio per loro che non s’aspettassero cambiamenti, crescite esponenziali e non veritiere in un arco di tempo scarso quanto il sonno delle ultime notti.
    Ignoravo le parole di Mio, tutte frasi fatte di cui capivo sostanzialmente poco e pensai a godermi quell’aria edulcorata dal pungente odore di nebbia e dal mistero insito in essa, appoggiando con gradevole delicatezza le mani ai fianchi. Mi guardai intorno con lo strano presentimento di ritrovare l’ennesima sorpresa o l’ultima botta di sfortuna sotto forma di draghi rosa, ma pur non vedendone a prima occhiata, il sospetto rimase fissato in testa come un chiodo in un muro.
    Sull’onda di una brezza incolore e tiepida, profumata di salsedine e ricordi, il crine ondeggiò sinuosamente e la posizione delle vesti vibrò dal basso verso est. Ora che avevo compreso come comportarmi, come tenere fede ai miei ideali senza distruggerli, ogni cosa avrebbe avuto una forma diversa e una luce nuova. Il Kiriano, piegato in avanti nel compimento di quell’inchino regale di umili scuse, stava minando al vero senso della prova e della vita e proprio perché trovavo irragionevole un gesto di tale portata, scelsi la via più semplice e m’avvicendai di falcata in falcata al fine di smuoverlo dal suo stato di auto-umiliazione.

    Non serve. Alza schiena, mondo intero non deve vedere tuo didietro ma tuo viso.

    Con quella pacca sulla schiena, l’accento indecifrabile e qualche serie di in numerosi strafalcioni linguistici, vi girai intorno con l’incedere silente dei calzai al fine di tornare nuovamente al posto e fissarne gli occhi. Per evitare che quella prostrazione venisse valutata in maniera errata cercai di agire nella mia maniera, anche al fine di proteggere l’onore di tutti e non rendere quella battaglia una semplice accozzaglia di schiamazzi e dolori.

    Proseguiamo con i nostri scontri! Vi state divertendo signori? Bene! Perché adesso assisteremo alla rottura della coppia felice! Lìf, la rossa tutto pepe di Ame contro il bel tipo dall'aria malinconica, Yuichi! Vi aspettavate un finale romantico dopo l'accoppiata della prova scorsa?
    E INVECE NO! SCANNATEVI!


    Si'lɛntsjo

    La schernii brandendo la voce come una spada e inquadrandola nelle iridi con aria tirannica. Probabilmente se avessi potuto attaccarla una intera massa di gente si sarebbe riversata su di me con irruenza, o sarei stata spazzata via da un singolo individuo al di sopra delle mie potenzialità. Palesai il mio astio nei confronti dell’oca e tornai a guardare il “nemico solo per il momento”, sfilando la matassa di filo spinato nella mancina e allontanando gli avambracci dai fianchi fino a notare e riconoscere il suo stato elevato di concentrazione e a ricambiarlo con un sorriso compiaciuto. E poi venne il momento fatidico in cui mi parve di acquisire la forma dell’avversario attraverso di “loro”. Non resistevano all’idea di farsi vedere dal mondo esterno, quasi fosse passato un secolo dalla loro apparizione. Mai visti o no dalla folla quasi non ebbi il tempo di richiamarli perché fremevano dalla voglia di irrompere in gara. E così feci, o meglio provai a fare, quando me lo chiesero col rumore disturbante delle loro ali. Concessi spazio alle bestie nere di uscire una dopo l’altra dai pori risiedenti sulla schiena, espandendosi in una nube indomita e malsana sopra la mia testa. Con la buona resistenza datami dalle impervie avventure in mare concessi tutta l’energia magica necessaria per liberarli in una sola volta, lasciandoli volare ad alta quota come una nuvola minacciosa. Per alcuni uno spettacolo terribile, raccapricciante, ma per altri una sorta di evento valente l’intero biglietto di ingresso allo show.

    “Attaccatelo dai lati”


    Vennero a galla e si sarebbero dislocati in due fasci, aventi l’obbiettivo di buttarsi a capofitto e avvolgere il Kiriano seguendolo con un attacco a tenaglia da ambo i lati per disturbarlo, rallentarlo o comunque sia agire per impedirgli di agire liberamente. Congiungendo le dita in una stretta corposa che si sarebbe evoluta nella realizzazione di una serie di sigilli, non mi mossi al fine di bloccarlo come facevo di solito con tutti ma provai a organizzare l’estensione di quel lungo cavo così da farlo roteare attorno a me in maniera elicoidale, plasmando la forma a mio piacimento per erigere una gabbia metallica protettiva munita di veri e propri spuntoni, spire malefiche aventi il potere di respingere tentativi vari di attacco ma al tempo stesso azzardata per la fragilità del muro. Come mossa di elevata precisione sapevo di dover fornire non solo tanta energia ma una concentrazione superiore, in primis la condizione vitale per la realizzazione. Provai a focalizzarmi su Yuichi e a intravedere il suo operato attraverso uno scambio di occhiate, influendo nuovamente sul filo ad assalto ultimato per mixare una dose venefica in ogni puntale disposto nel filo. Se il suo corpo si fosse preso la briga di scontarsi contro, un solo taglio avrebbe reso facile il contagio di quel pestilenziale prodotto chimico, semplice energia magica alterata con numerose prove. Tutto questo per un esame, che evento strano.


    Scheda
    R:200
    S:400-50-18-25-5=302


    J: Rilascio 100 insetti e direzionamento su Yuichi
    Gabbia di fili metallici (con spuntoni)+Induzione venefica+Sforzo extra di 25


    Ci tengo a ripetere che lo sforzo extra deriva dal fatto che Lìf non sa dosare il chakra, quindi ne butta ogni volta che fa una tecnica :sob:
     
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    Responso nr. 1


    Attacco Yuichi:
    - Armamento Acquatico: 55+45+9+6+7=122 Riesce perché non contrastata
    - Taglio Acquatico Ascendente: 55+45/2+15/2+10+6+7= 107 Riesce perché non contrastata
    - Fendente di Katana: 15+15+9+7+14= 60 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Salto: Riesce perchè non contrastato



    Difesa Lif:
    - Liberazione Insetti e direzionamento contro Yuichi: 70+40+9+7= 126 Riesce perché non contrastata
    - Gabbia di Fili Metallici: 70+40+8+8+7+10= 143 Riesce per superiorità combattiva
    [Resistenza Gabbia: 30/3+40/2=30]



    Danni:
    Yuichi Yuki 30+10 (-10 danno da avvelenamento per turno)
    Lìf Arnbjørg 60+14-30= 44 [D100=28]


    Narrazione Turno:
    Il secondo scontro della terza prova dell'Esame Chuunin è cominciato, ed il medesimo stato d'animo euforico della folla, lo stesso che aveva animato il primo scontro, non sembrava essere scemato nemmeno un po': tifosi instancabili urlavano ed incitavano quegli estranei, poiché per la maggior parte di loro quello erano, e la storia insegnava come quelle forme di intrattenimento allietassero il popolo.
    D'altronde i Ninja costituivano il mito vivente per i civili, vederne qualcuno combattere, solamente per loro, era un qualcosa di estasiante.
    Tutt'altri erano i pensieri dei Kage, dei consiglieri e di tutti quei Ninja dotati di qualche capello bianco o qualche cicatrice di troppo, segno indelebile della propria esperienza sul campo, ben consci del significato degli stessi, sopratutto di quegli esami, i primi a vero profilo internazionale, con l'intento di ricercare auspicabilmente pace e coesione.
    I due ex compagni, ora avversari, si scambiarono un paio di convenevoli, forse in ricordo del recente passato, dunque si prepararono a combattere, ognuno per i propri motivi, ognuno per i propri ideali: fu il padrone di casa, Yuichi, ad aprire le danze, mostrando ancora una volta la sua grande versatilità nelle arti acquatiche - d'altronde portava con sé un cognome potente e pesante allo stesso tempo - e quindi, creandosi una spada e un mezzo di trasporto idrico, piombò sulla rossa di Ame.
    Lei non fu da meno, e, nello stupore e disgusto, per gli stomaci più sensibili, liberò una nube nera dalla schiena, che solamente le file più vicine poterono identificare come insetti, e li lanciò all'assalto, con l'intento di oscurare la visuale al nemico.
    O almeno quello sembrava, chissà di cosa potevano essere capace, quegli essere così resilienti.
    La ragazza mostrò inoltre eleganza e capacità tecniche nell'erigere una barriera di metallo sfruttando il proprio filo di metallo, forgiandolo e assemblandolo in un grande scudo dinamico grazie al Chakra: la spada, liquida e al contempo solida, cozzò contro la gabbia, frenando improvvisamente la corsa dell'altro, che forse non si sarebbe aspettato tale risultato.
    La lama fece breccia nella difesa, non prima che questa, in realtà non liscia ma dotata di pericolosi spuntoni, graffiò il braccio recante la spada e parte del torace dello Yuki che, in compenso, raggiunse il busto di lei, ferendola non troppo a fondo, fortunatamente/sfortunatamente, in base ai diversi punti di vista.
    Yuki scartò quindi lateralmente, allontanandosi dalla ragazza, anche se non eccessivamente: era bravo nel Ninjustu ma, come era prevedibile per dei novizi, per nulla completi come guerrieri, le sue doti fisiche non erano particolarmente allenate. Nel frattempo lo sciame di insetti, quasi confuso da quel rumore e dal cozzare di quei Justu, cominciarono a disperdersi, perdendo la loro formazione più compatta e inseguendo, chissà, quali tracce di nutrimento o qualunque cosa stuzzicasse la loro fantasia.



    .


    Situazione Finale:
    La distanza fra voi due è di circa 8 metri. Yuichi non è sulla colonna, troppo lontana dalla sua posizione, per essere raggiunta con un salto. (E' a circa una decina di metri dal muro più vicino, Lif più o meno al centro, a 20 metri dal perimetro).
    Il filo d'acciaio è tagliato a metà, dunque hai in mano un pezzo da 15m, l'altro è in terra.

    Commenti Arbitro:
    Non credo ci sia molto da commentare, ovviamente per domande, MP. In Spoiler i dadi, quelli che contano (scontro fra Justu e D100 per ferita profonda)
    Attacco a Lif, scadenza: 26/07 ore 23.59




    Edited by ¬Dan - 24/7/2017, 22:33
     
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    La furia della spada di Yuichi riuscì a penetrare nella barriera, lì dove a conti fatti sarebbe stato ostico il solo avvicinarsi. Trapelando tra i rovi, la spada mi colpì lievemente ma intuii che il merito di quel danno ridotto era attribuibile alla resistenza delle spine di ferro. Non deviò di tanto dopo il colpo e grazie ad un campo praticamente vuoto, sapevo di poterne costantemente monitorare la figura. A meno che non nascondesse trucchetti di elusione o qualche mossa astrusa a cui non ero abituata, sarebbe stato semplice mirare a lui senza problemi. D’altro canto, con uno sguardo di scherno, passai a rassegna lo sciame nero che aveva disubbidito agli ordini. Poi umettai le labbra secche e mugugnai in silenzio termini del sud, dal tono così basso da essere inudibile. Qualcosa era andato storto, un ingranaggio mancante o poco oliato nel sistema sconnesso dell’intero meccanismo, un pezzo arrugginito riguardante il dominio sugli insetti. Ricordai il momento in cui li cavalcai nella prima fase, instabili e pronti a sfaldare la propria compattezza al minimo richiamo di energia magica, come se imbizzarriti o totalmente succubi delle mie movenze. E se la reazione fosse attribuibile a qualche paura? Se temessero l’acqua a tal punto da non avvicinarsi ad una fonte o ad un manipolatore della stessa? Per trovare la soluzione al problema mi servivano più prove, più tentativi, più sacrifici. Tastai la ferita da taglio sul busto, accorgendomi in maniera ritardata del dolore e dello stesso squarcio, che recepii con una stretta serrata dei denti e una chiusura ermetica della palpebra destra.

    NGH!

    Il mugugno di dolore che fuoriuscì dal fondo delle corde vocali spirò morente nell’area, attirando l’attenzione solo dei più attenti e delle persone munite di un udito eccellente. Con il filo tranciato dal colpo di katana in due sezioni distinte dissi addio alla gabbia, perché senza di quella matassa lunga la gabbia era impraticabile. Certamente non era da escludere la possibilità di ricorrere ad una stretta d’acciaio con quelle metrature, ma volevo qualcosa di più, di diverso.

    Ardore di Kiri essere apprezzabile.


    Riportai su di lui lo sguardo, aspettandomi chissà quale riscontro prima di esporre ai presenti la ferita indicandola con gli indici e sorridendo come chi il dolore non lo sente. E’ lì che provai a confluire la loro attenzione e l’attrazione dei loro occhi, al fine di mostrare al mondo il controllo sulle bestie. A gabbia sciolta tutto il chakra sarebbe andato a loro, che facendone buon uso si sarebbero adoperati per la cura parziale o totale della ferita, al fine di renderla solo un mero ricordo e mettermi nelle condizioni di sfoggiare nuovamente le poche abilità acquisite nel tempo. Forza, irruenza, nessuna concessione: tre particolari dello stile della mamma che volevo abbracciare e applicare alla battaglia odierna, considerando l’arsenale e l’energia a disposizione. Per prima cosa provai a procedere in modo tale da scompormi in otto copie, tutte identiche nelle fattezze e nei movimenti. In secondo luogo me ne servii per confonderlo e spalancai il palmo in alto lungo la posizione segnata dal sole, ma con un punto ben preciso: gli insetti. Senza fiatare inutilmente, ne cercai nuovamente il controllo, facendo ricorso alla loro agilità e imprevedibilità per attaccare il ragazzo in una formazione acuminata divisa in due fasci, gestendoli pure con la seconda mano con il quale ricreai una curvatura immaginaria. Un attacco dall’alto e convergente ai lati, un volo parabolico così armonico e perfetto per rendere difficoltosa la schivata e non concedere tempo a Yuichi di prevedere il futuro imminente. Dovetti attendere che facessero del loro meglio per agire, ma bisognava supportarli con maggiore efficacia al fine di rendere il loro attaccamento non più una semplice previsione ma una solida realtà. Dalla mente fuoriuscì un’idea già sfruttata nello stesso torneo ma solo in maniera diversa. I propulsori installati negli avambracci e usati in quel modo per raggiungere la torre, si sarebbero comportati in maniera diversa all’occasione. Cannoni di onde sonore pressurizzate sotto forma di folate di vento, propellente che volli convogliare nei due tubi sottili, che pian piano si sarebbero espansi proprio per il quantitativo notevole al loro interno durante una corsa azzardata per ridurre le distanze e rientrare nel raggio concesso, a cui diedi vita chinando la schiena di circa 30°. Non ne incanalai tantissimo, giusto la dose necessaria a ricreare due colpi circolari che avrei liberato in linea retta sovrapponendo l’arto destro sul sinistro, paralleli tra loro e il terreno ma mai uniti, disposti in quel modo per centrare con probabilità maggiore sia il petto che gli arti inferiori.
    Nella speranza che gli si attaccassero al ragazzo come previsto dal mio piano, l’unica idea valida una volta ultimato lo “schianto” risiedeva nell’uso diretto e senza fronzoli della cassa di risonanza, un rischio considerando il risvolto ottenuto al primo tentativo. Dovevo rifarlo ugualmente, rifarlo perché volevo vederci giusto e capire come padroneggiarla per non cadere in disgrazia e venir considerata una fallita, uno scherzo del destino. Arrestai il corpo di sasso dopo la liberazione delle folate di vento, entrambe sganciate da ferma e ad avambraccio sgonfio fissai subito la parte designata dell’arto superiore, al fine di immaginare l’intero percorso dell’energia magica dal centro all’arma. Incanalando nel meccanismo il carburante incolore, tesi il braccio verso Yuichi senza preoccuparmi di comporre dei sigilli perché non necessari al fine della realizzazione, poi se fossi stata in grado di eseguirla e se mi fossi sentita realmente pronta nel farlo avrei provato a generare una scarica di suoni diretti su di lui, non a piena potenza ma forti abbastanza da destabilizzarlo e attecchirne il cervello. Seppur ovviamente l’effetto potesse davvero comprometterlo, non ne ero sicura.


    R: 200-44+44-1-1=198
    S: 302-5-10-10-40-25[sforzo extra su ogni azione]=212


    AeJ:
    Insetti della rigenerazione per curare tutti i danni
    Moltiplicazione (8 copie)+sforzo extra (5punti)
    Coreografia insetti: attacco da ambo i lati dall'alto, allo scopo di attaccarsi a Yuichi
    Utilizzo normale dei fori d'aria (10 punti stamina a foro)+sforzo extra (10 punti) a seguito di una corsa per accorciare le distanze
    Attacco sonoro, effetto danneggiante:
    • 40 punti chakra ---> 50 danni base + Potenza Magica/2 (raggio: 10 metri) + (10 punti sforzo extra)
     
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    Yuichi scadenza 27/07 ore 23.59
     
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    L'impeto che mi permise di raggiungere Lìf con la mia Katana si rivelò essere una lama a doppio taglio. Letteralmente. Nonostante fossi riuscito a scalfire la barriera della ragazza dai capelli scarlatti, quegli schifosissimi insetti si posarono in massa sulla mia pelle. Li sentivo zampettare, annusare la mia cute, come feci io prima di iniziare lo scontro. L'essenza dei Ninja, tutto ciò contenuto dentro di noi. Loro stavano lì, annusando ed estrapolando il chakra dai punti vitali. Oltre a ciò, fui colto di sorpresa dalla magistrale cupola di acciaio eretta in quei pochissimi secondi in cui mi fiondai ad estrema velocità verso di lei. Un gioco di nubi nere, ombre e nuvole mi si presentò davanti agli occhi. Riuscii a scalfirla, ferendole una parte del busto. Io, invece, fui deliziato dall'essere colpito dagli speroni che mi trafissero parte del braccio destro e una buona parte del torace. Vidi un minimo di sangue iniziare a sgorgare lentamente dal graffio sul braccio. Lo portai alla bocca e con la punta della lingua ne leccai l'abrasione, assaporandone il gusto metallico. Passai la medesima parte del corpo sul contorno delle labbra, mentre guardavo dritto negli occhi Lìf, ad una distanza che mi parve essere di poco meno di dieci metri. Otto, per la precisione, ma non lo sapevo con estrema certezza. Il cuore palpitava, lo sentivo battere, superava gli schiamazzi della folla che acclamava le nostre figure in procinto di continuare lo scontro. Il vento spostò il ciuffo dei miei capelli verso sinistra. La cicatrice era ancora lì, in bella vista, sotto l'occhio sinistro. Accennai un sorriso, inarcando la bocca verso destra. Inclinai il capo verso destra, seguendo l'elegante movimento delle labbra. Un *crock* scaturì dalle vertebre del collo, onomatopea che si ripeté quando feci il medesimo movimento verso sinistra. La mia mente era piena di pensieri: cosa avrei potuto fare, come avrei dovuto farlo et similia. Ma, in quel momento, i pensieri non dovevano essere la mia preoccupazione. What has been done, has been done. Insomma, ciò che è fatto è fatto. Il filo metallico, tranciato dalla mia Katana, fece in modo che Lìf sgarbugliasse l'ammasso di corda argentea che le aveva fatto da scudo. Mi guardò dritto negli occhi, proferendo tali parole.

    Ardore di Kiri essere apprezzabile.

    Ardore di Kiri. Mh. Riuscì a capire la mia indole in così poco tempo. Era senz'altro una ragazza fuori dal comune. La soavità di quella melodia mi arrivò dritto alle orecchie, deliziandole. Questa volta sorrisi con ardore, richiamando le sue parole. Un sorriso che tagliava a metà il mio volto, da guancia a guancia, fossette inarcate. Ero sincero.

    Ardore di Lìf più che apprezzato.

    Quei pochi scambi di battute non erano altro che un modo per dimostrare che, dopotutto, siamo umani. Era ancora lì, ferma, immobile, osservando la ferita e sorridendo. Era veramente bella, cazzo. Però, al minimo movimento, mi iniziai a preoccupare. Noncurante dell'azione avversaria, cercai più che altro di prendere tempo. Scrocchiai le nocche, emulando lo stesso rumore di poco tempo prima. Nel mentre, gli schiamazzi aumentavano, così come la mia febbricitante voglia di combattere e vincere allo stesso tempo. Lìf sembrava ben più determinata di me. Forse avevo sbagliato approccio. Unii le mani a mo' di preghiera, per poi cercare di comporre i sigilli per la Suiryuuben. Avrei cercato di materializzare un globo d'acqua dal diametro di due metri e mezzo, in modo da prevenire qualsivoglia offensiva. Speravo, così, di evitare le nubi minacciose incombenti. Altri insetti, pensai. Altro schifo. La sfera d'acqua mi avrebbe bagnato i vestiti, appesantendomi, ma.. non mi importava più di tanto, in effetti. Il mio forte, come ben si sa, non è il combattimento fisico. Preferivo distanziarmi dall'avversario e cercare una pronta tattica da effettuare con minuziosa precisione, risultando in un'epica realizzazione. Dall'interno del globo vidi un repentino scatto di Lìf in mia direzione: la sovrapposizione delle sue braccia mi colpirono. Destro sopra sinistro. Ed ecco scattare verso di me, come un meteorite incombente sulla Terra, due folate di vento pressurizzate da non so quale marchingegno. Ero spaventato e allo stesso tempo meravigliato. Drago, Tigre, Coniglio. Una tecnica talmente semplice ma al contempo efficace. Mizurappa, sussurrai sottovoce, nonostante le mie parole sarebbero già attutite dal globo d'acqua. Cercai di direzionare l'onda in direzione delle due offensive pressurizzate della manipolatrice d'insetti. Non contenta Lìf cercò di attuare la stessa tattica che vidi nella prova precedente a questa. Ignorando l'effetto e l'esecuzione, non feci altro che pensare a quanto quel colpo avrebbe potuto farmi male. Più che male. Cercai così di attuare lo stesso processo di prima. Nuovamente Drago, Tigre, Coniglio. Nuovamente Mizurappa. Questa volta però ci misi ben più enfasi, unii le mani raccogliendo parte dell'acqua del globo e cercai di inondare quest'altro attacco. Tra le mie due onde acquatiche e i suoi attacchi pressurizzati, sperai di uscirne da vincitore. Dopotutto, ero o no un Ninjutser?


    S: 147-18-20(10 jutsu+10 sforzo extra)-50(40 sforzo extra+10 jutsu)=59
    R: 199-40=159

    A/J:
    Frusta del drago acquatico (difesa)
    Mizurappa + Sforzo Extra
    Mizurappa + Sforzo Extra

    Note:
    Spero che gli insetti siano repellenti all'acqua. Fatto sta che questo scontro sta finendo più in fretta di quanto pensassi :asd:
     
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    Responso nr. 2


    Attacco Lif:
    - Insetti della Rigerenazione: Riesce non contrastata
    - Moltiplicazione: Riesce non contrastata (Inutile, Yuichi conosce la posizione della reale Lif)
    - Coreografia d'Insetti: 70+40+5+6= 121 Riesce per superiorità combattiva
    - Colpo Foro: 70+40+3+5+4= 122 Perde scontro fra Justu [Danno: 5+5+4+19=33]
    - Attacco sonoro: 70+40/2+20/2+89+5+4= 126 Vince scontro fra Justu
    [Danno: 50+40/2+13=83]


    Difesa Yuichi:
    - Frusta del drago acquatico: 55+45+7+9+7= 116 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Mizurappa #1: 55+45+5+11+6+4= 126 Vince scontro fra Justu [Danno: 20+30/2+13= 48]
    - Mizurappa #2: 55+45+5+5+6+4= 120 Perde scontro fra Justu [Danno: 20+30/2+20=55]


    Danni:
    Yuichi Yuki 28+10 (avvelenamento)
    Lìf Arnbjørg 48-33= 15


    Narrazione Turno:
    Se il primo set aveva dato una parità, con un numero di colpi inferti e danni subiti pressoché all'equilibrio, questo secondo pareva aver sorriso maggiormente alla straniera di Ame, seppur con dei sacrifici non indifferenti.
    Dal principio, magicamente Lif fece guarire la ferita subita sul tronco, quasi fose un mero effetto speciale, o il prodotto di un'illusione: i controllori ed i Ninja più esperti, schierati in prima fila, annuirono e apprezzarono l'utilizzo terapeutico che la stessa aveva ordinato ai propri insetti simbionti sia in fase offensiva che difensiva, ma anche strumenti estremamente versatili come supporto e, come in questo caso, in ambito terapeutico.
    Continuò quindi su quella linea, preoccupandosi maggiormente di controllare le proprie milizie volanti, sacrificando forse del tempo per possibili nuove offensive, ma, in compenso, ottenne il risultato sperato: la complessa coreografia terminò col l'immersione dello Yuki in quel "liquido" vivente, non era stato abbastanza veloce, infatti, ad evocare la propria difesa acquatica, che si manifestò con qualche misera gocciolina, nulla più: coperto sugli arti e sul tronco - con grande magnanimità gli insetti non erano arrivati a ricoprirgli il volto, almeno non ancora - il giovane non potè preoccuparsi più di tanto di quei parassiti, dato che la ragazza lo incalzò, sfruttando delle armi impiantate direttamente nei propri avambracci, sparando un paio di colpi d'aria che, per sua sfortuna, vennero letteralmente disintegrati da analoghi colpi, ma acquatici, che la fecero ruzzolare per terra in entrambi i casi, col risultato di avere i propri abiti fradici e qualche livido in più di cui preoccuparsi, una volta che il combattimento avrebbe avuto fine.
    E poi si esplicò l'ultimo scontro, quello fra l'attacco sonoro di Lif contro quello acquatico di Yuichi, uno scontro fra, forse, le due armi migliori dei due aspiranti Chuunin, che vide, al contrario di quello precedente, uscirne vittoriosa la ragazza, le cui onde annullarono l'acqua e avvolsero nelle proprie spire il giovane, stordendo e ferendo il padrone di casa



    Situazione Finale:
    La distanza fra voi due è di circa 3 metri.
    Lif: vestiti fradici. Insetti della rigerenazione disponibili fra 4 turni.
    Yuichi: -15 su azioni che richiedano movimenti fisici o il prendere la mira su un bersaglio a causa dello scombussolamento; -15 riuscita causa insetti.
    -50 punti in Stamina per ogni turno in cui hai gli insetti addosso


    Commenti Arbitro:
    Mi sarò ricordato tutto? Per dubbi, mp a Kerbe!
    Attacco a Yuichi, scadenza: 27/07 ore 23.59
    In Spoiler i dadi degli scontri fra Justu.
    Visto gli sviluppi, non vi posto i nuovi dadi. E dato che è finita, vi do un consiglio per il per il proseguire degli esami o per futuri eventi: questo attacco/dfesa è stato veramente difficile da arbitrare, mi sono riletto più e più volte i post, dovendo un po' interpretare - e come avete visto ho sbagliato, per questo mi scuso - perché non era tutto proprio chiaro.
    Tutto qua, in bocca al lupo ad entrambi!




    Edited by ¬Dan - 27/7/2017, 19:51
     
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    La vista, per un momento, non vide altro che un globo luminescente. Il sole emanava una fievolissima luce ben coperta dalle nuvole. A causa del colpo potentissimo della manipolatrice d'insetti, tuttavia, riuscivo a captarne ogni minimo atomo, ogni minima particella di luce biancastra che diede filo da torcere alle mie retine. E, in surplus, gli insetti stavano lentamente risucchiando la mia linfa vitale, nutrendosene con gusto. Palati raffinati, mi sarebbe venuto da dire in quella situazione tanto drastica. Raffinati perché prediligono il chakra di un ottimo manipolatore di Ninjutsu... che però non fece altro che fiaschi, uno dietro l'altro. Mi sentivo una merda, letteralmente. Schiacciato in quel mondo così vasto, così grande, così inimmaginabile. Mi inginocchiai cadendo di peso sulle rotule dalle quali non sentii alcun dolore, nonostante la caduta su alcuni sassi sparsi per il manto erboso, a causa del mio stato più che destabilizzato. Il sudore mi grondava in fronte, scivolava lentamente giù per la mia pelle, così a me cara quanto odiata. Gli occhi riposero la propria attenzione sul terreno e quel maledettissimo ronzio infernale, dovuto allo sbattere d'ali di quei minuscoli corpi, mi stava dando un certo nervosismo. Annaspavo, di tanto in tanto sputavo un po' di sangue, le braccia tese d'innanzi a me, emulando la posa di un cane a quattro zampe. I muscoli ben tesi. Tutto ciò era più che ridicolo. Non sopportavo di trovarmi in quello stato. Non lo accettavo. Però non potevo farci niente. Non sentivo nemmeno più il chakra scorrere dentro di me, o quasi. Lo percepivo, sì, però era meno forte e meno voglioso di scaturire che mai. Sembrava stesse morendo lentamente, un malato terminale che accetta il proprio fato e si congeda dalla vita terrena e materiale. Stavo perdendo i sensi o almeno mi pareva. Con quel briciolo di sforzo che feci per alzare il cranio e rivolgere lo sguardo verso la rossa, a tre metri da me, cercai anche di aprir bocca, nonostante le parole che vi uscirono furono quasi incomprensibili. Lo sforzo per non svenire fu immenso.

    Kiri...rispetta...rossa. L-Lìf kun. Mi hai dato una bella lezione. C-complimenti. Vinci per me.

    Piegai il gomito destro a mo' di angolo retto. Ripresi lo stesso movimento con il sinistro, per poi sollevarmi con cautela. Barcollavo, manco fossi un ubriacone in osteria dopo il decimo o undicesimo shot di sakè. A stento riuscivo a sollevare le giunture delle gambe, muovendomi lentamente in direzione della ragazza. Arrivata a lei, dopo qualche secondo che a me parve un'eternità, mi avvicinai al suo orecchio sinistro e sussurrai parole che sperai arrivassero dritte nelle sue profondità, evitando anche di farmi sentire dalla moltitudine di microfoni posti all'interno dell'arena, che avrebbero amplificato le mie parole facendole arrivare ad orecchie ben più che indesiderate.

    Non sai... quanto siamo simili. L'altra prova, quella fatta insieme, ho titubato appena t'ho vista. Non per la tua bellezza, che comunque è più unica che rara, ma perché la notte prima mi sei apparsa in un sogno. Non so perché, non so il per come, non so niente. So solo che ero spaventato ed allo stesso tempo affascinato. Ci rivedremo presto, Lìf Arnbjørg.

    Detto ciò mi incamminai verso l'uscita a testa alta, fissando il portone ornato da una chiave di volta in roccia. Passai da una fievole luce all'oscurità più totale, una volta messo piede nel tunnel. Era finito quel capitolo della mia vita. E ne era appena iniziato un altro.


    Do forfait perché mi ritrovo con 9 punti Chakra :asd:
    Grazie mille per la disponibilità Dan e Yama, farò il tifo per te :sagh:
     
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    Corretto l'arbitraggio, avevo sbagliato una cosa.
    Lif scadenza 29/07 ore 23.59
     
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    Epilogo, fine, compimento, conclusione. Tanti modi diversi, tanti termini simili per giustificare una sola cosa che stava accadendo dinanzi ad un paio di occhi stupefatti. Gli insetti danzarono avidi in un vortice nero, planando e appropriandosi delle carni del kiriano che si sentì debole al loro contatto. Come una malattia, febbre gialla portata da paesi e posti poveri e dominati dal marciume, presero parti di pelle del poveretto condizionandolo a tal punto da renderlo man mano più avvilito. Ne determinarono fondamentalmente l’esito, portandolo in poco tempo a gettarsi in ginocchio al suolo quasi nel tentativo di costringerlo ad una resa condizionata e innegabile. Mi sentii per un momento sopraffatta da quella rivolta, quella modalità eccessivamente aggressiva di agire che io stessa orchestrai. Un simbolo negativo e scuro, su cui la gente parve indecisa. Difronte a tale risvolto né loro, né io riuscimmo a comprendere la reale forma di quegli esseri su cui sapevo praticamente pochissimo. Quando cadde, ciò che vidi di lui fu soltanto uno stato d’animo negativo che spiccava ampiamente dai movimenti e dalle smorfie controverse. Quella sconfitta per lui era forse amara, tanto amara da legarsi al palato come colla e renderlo duro e secco come cemento. Un’amarezza derivante dal fatto di non aver spiccato alla vista degli altri, una sensazione molto simile a quella che per le prime volte avevo provato. Però qualcosa era cambiato almeno per me, una metamorfosi in pieno stile “bruco-farfalla” senza il bozzolo di mezzo.

    Kiri...rispetta...rossa. L-Lìf kun. Mi hai dato una bella lezione. C-complimenti. Vinci per me.

    Quando il ragazzo pronunciò quelle parole, seppur non le comprendessi a pieno per la sua difficoltà di pronunciarle, scattò in me una sorta di dovere morale. Vincere per una persona? Perché spingermi a tanto? Lo vidi annaspare sul pavimento e non ne fui contenta, era stato in grado di dimostrarmi tante cose e non potevo macchiare la sua figura lasciandolo in quello stato. Fu per quel motivo che presi la decisione più saggia, muovendo le braccia e le mani al fine di richiamare lo sciame per ridargli nuovamente il posto all’interno del mio corpo. Timidamente si disposero come soldatini in file multiple e uno dopo l’altro ritornarono all’ovile, contenti di aver agito e soddisfatto la loro fame e le mie aspettative. Camminai verso di lui senza badare al loro transito, piegandomi su entrambe le gambe per aiutarlo ad alzarsi con un perfetto e voluto spirito sportivo.

    Non sforzare, tu ferito e c’è veleno dentro tuo corpo. Va a curare, è stato onore per me.


    Al piegamento seguì un cenno del capo in segno di riconoscimento delle sue abilità, infondo era stato capace di ferirmi nuovamente e gli insetti non vennero a galla. Ero fradicia dalla caduta risultata dall’impatto, bagnata dalla sua maestria nell’usare l’acqua. Era bravo e sapeva di esserlo, almeno per me. Non entrai nello specifico, sapevo che al mondo c’erano sicuramente più esperti di noi nelle rispettive arti ma a quale scopo importarsene proprio ora? Nell’aiutarlo ad alzarsi le sue labbra giunsero così vicine al mio orecchio da sfiorarlo con la loro presenza, tuttavia ciò che veramente sentii furono le parole celate all’interno del suo animo.

    Non sai... quanto siamo simili. L'altra prova, quella fatta insieme, ho titubato appena t'ho vista. Non per la tua bellezza, che comunque è più unica che rara, ma perché la notte prima mi sei apparsa in un sogno. Non so perché, non so il per come, non so niente. So solo che ero spaventato ed allo stesso tempo affascinato. Ci rivedremo presto, Lìf Arnbjørg.


    Effettivamente il senso della cosa mi parve complesso, tuttavia non sapevo come spiegarmi il fatto che sommariamente ero riuscita ad acquisirlo, quel significato. Apparsa in sogno? Facevo questo effetto? La stranezza di quel mondo mi colpì dritta nel petto, a tal punto che pur comprendendolo non feci altro che spingermi nel tentativo di accompagnarlo fino alla fine del ring, lasciandogli l’arduo compito di tenere alta la testa e l’onore.

    Lìf proverà… proverà a vincere per Yuichi. Lìf promette!

    Se solo quelle parole fossero state abbastanza per lui, questo non sarebbe di certo stata una mia decisione, però mi parve la cosa migliore, più sincera e più adatta da dirgli. Mi girai intorno nel capire quanti occhi avessi intorno, poi notai le file ricolme di pezzi grossi e degnai anche loro di un inchino pulito e leggero, mediato da delle braccia tese ai fianchi e dalle palpebre sigillate. Ciò che volevano era lo spettacolo, ma per me l’onore era più importante.

     
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    Ok, l'incontro è terminato. Attendiamo il post di Kerbe.
    Complimenti, siete stati lo scontro migliore e più longevo, mi è andata bene
     
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    Quel secondo turno fu capace di tenere tutti gli spettatori col fiato sospeso. Nella prova precedente la rossa di Ame e il tenebroso di Kiri avevano fatto coppia, regalando una sconfitta combattuta e che, anche in quell'occasione, non mancò di emozionare il pubblico. E ora, come Mio aveva annunciato, la coppia sfortunata era destinata al declino. Scontrarsi l'una l'altra. Ci furono colpi di scena e sembrava davvero che quei due (che tra l'altro risultavano in perfetta parità di punti) non riuscissero a sovrastarsi a vicenda. Lunghe risposte che scatenarono il delirio del pubblico. Quello era oltremodo lo scontro più emozionante fino a quel momento.
    E la fine?

    Yuichi ma.. che fai? Il nostro giocatore ha dato forfait, gente! E chi se lo aspettava?

    Invero, quella poteva considerarsi la degna conclusione di quell'incontro senza fine. Una parità destinata a non sgretolarsi. E le parole del ragazzo misero fine ad ogni cosa. La complicità tra i due sfidanti fu tale che il pubblico accolse con applausi e fischi di assenso persino quell'inaspettata conclusione. Un epilogo perfetto.

    CITAZIONE
    On gdr avete 1 giorno di pausa. Le semifinali verranno aperte oggi stesso.

    Scusate il ritardo vi prego! Lìf passa alle semifinali. Avrete spiegazioni eventuali e assegnazione exp alla fine di tutti gli eventi, vi ricordo. Aprirò le semifinali tra poco.
     
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