[PQ] Nature Link

Il vento che scompiglia i capelli sciolti, solitamente è molto difficile trovare Shiro in quello stato “brado”. I capelli sono lasciati liberi, il laccio che li tiene solitamente intrappolati in una coda ordinata è lasciato sul prato poco distante dal giovane. Si smuovono lievi e soffici, stuzzicati da brezze birichine che attraverso la pianura scendendo dai monti più freddi della regione. Gli occhi chiusi, le palpebre calate come una tenda che copre tutti i colori che sbocciano in quel piccolo angolo di paradiso. La primavera ormai avanza violenta, trasuda da ogni fiore che si fa accarezzare dalla stessa brezza, da ogni singola sfumatura del vento che sa di polline. Le gambe del Genin sono raccolte davanti a lui, incrociate sapientemente in una posa che stuzzica la concentrazione cercata dalla sua mente. La schiena è dritta, rilassata, mentre il respiro cerca di armonizzarsi al battito della terra, al gocciolare dell’acqua, all’alito di vento.

Ehi Shiro!

Inevitabilmente lo specchio si frantuma, la concentrazione collassa su se stessa trascinando la mente nella realtà. Dall’esterno lo si vede alzare un sopracciglio, quella voce trillante la può riconoscere tra le tante, il suo udito sviluppato dagli anni selvaggi gli permette di localizzare addirittura la posizione di quella fanciulla dai capelli rossi sparsi qua e di là.

Ciao..

Un sospiro lento, il giovincello si riprende da quello stato meditativo e apre gli occhi con infinita lentezza, un sorriso mesto che arrotonda le gote in un qualcosa di dolce ed amichevole. La ragazza dai ricci indomabili, rossi e selvaggi, si chiama Nora. E’ possibile catalogarla come un’unica amica di Shiro, una relazione che suscita curiosità nel ragazzo da sempre abituato a starsene da solo. Non si sa benissimo cosa lega i due, due mondi completamente diversi che si scontrano ed incontrano in situazioni acerbi e infantili. Tra sorrisi e sguardi che non celano nulla, pensieri che non esistono. Per quanto possano essere diversi i loro sguardi sono illuminati dalla stessa luce, una sfumatura naturale che condividono da sempre.

Ti avevo detto di non disturbarmi! Mi stavo allenando..

Si slancia all’indietro lasciando che affondi leggermente in quel prato, sente la presenza di Nora farsi vicina fino a vederla stendersi accanto a lui lanciandogli una linguaccia che spicca tra le gote leggermente arrossate.

Ma se non stavi facendo nulla, a chi prendi in giro?

Anche lei si lascia cadere, si stende accanto al giovane mentre i suoi ricci cremisi si confondono con i capelli biondi del giovane, entrambi fissano il cielo spoglio dalle nuvole mentre un sole tiepido gli accarezza da molto lontano. In ogni caso Shiro non ha mica mentito, la meditazione ha sempre fatto parte del suo allenamento, il raggiungimento di una comunione naturale che gli ha da sempre permesso l’uso di quelle particolari preghiere che i ninja chiamano tecniche. Lui è diverso, il suo chakra scorre in comunione con quello della natura, lo sente quando il vento sale nelle vie del cuore, l’acqua scorrergli nelle vene, la terra palpitare ad ogni respiro. Non riesce a padroneggiare quell’energia che non gli appartiene, semplicemente lancia la sua preghiera alla natura che scorre verso di lui, non la piega…la implora. Lascia che il mondo parli attraverso di lui, che gli scorra dentro impossibile da imbrigliare. Come si può ricreare la forza delle tempeste, dei terremoti, degli incendi se non si diventa come loro?

Rimangono così, a parlottare del più del meno mentre le nuvole corrono sopra di loro proiettando enormi ombre sui loro corpi minuscoli.

E poi mamma mi ha detto che non esistono quelle cose di cui mi avevi parlato.. mi dici le bugie Shiro?

Una domanda che lancia nell’aria, dipinta da una tristezza quasi infantile. Una sorta di sconforto e di speranza soffocata dagli adulti, il ragazzo gli aveva semplicemente raccontato la sua storia. I tramonti che aveva visto, i colori che gli entravano sotto la pelle. Le albe più fredde che gli accarezzavano le guance, gli animali che nascevano sotto il suo sguardo curioso. Gli aveva raccontato della vita, della natura, di ciò che muove il mondo.

Non ci credi allora?

Domanda stuzzicandola con un sorriso, sa benissimo che la ragazza pende simpaticamente dalle sue labbra e il biondo può benissimo rendersi conto che gli occhi di quasi tutte le persone sono ciechi, privi della luce. Si flette in avanti mettendosi di nuovo seduto e lasciando che le gambe si incrocino davanti a lui, tornando alla posizione di meditazione.

Ti faccio vedere ok?

Per tutta risposta la ragazza sfoggia uno sguardo curioso che lo passa letteralmente da parte a parte, un sorriso che nasce dalle labbra rosee.

Ti ho già spiegato come funziona no? Bisogna chiudere gli occhi e sentire tutto quello che ti scorre dentro. Quello che voi chiamate Chakra insomma. Io lo sento come un fiume che mi attraversa, lo stesso che sta negli animali, nel cielo e nella terra.

Lo sguardo è serio, sa benissimo che quello che sta dicendo è dipinto da sguardi traboccanti di scetticismo. Ma quegli sono insegnamenti che gli hanno tramandato, prima il maestro e poi la natura. Perché vergognarsene? Chiude gli occhi lasciando la risposta della ragazza al vento, cerca di raggiungere quella concentrazione che poco prima aveva sfiorato. Doveva provare a risvegliare quel talento latente che sentiva nascere da qualche sessione a questa parte, quel fiume che gli scorre dentro sembrava plasmarmi pesantemente in un qualcosa che doveva ancora capire a pieno. Sfiorare, quindi, l’energia naturale che si espandeva nel cielo e nella terra che lo circondava. Poteva sentire ogni singolo granello di polvere che si alzava al vento, l’erba accarezzata dalla brezza, il cielo spostarsi con le nuvole. Lentamente quel flusso prepotente, vivo e selvaggio cominciava a delinearsi in qualcosa di più definito e caratterizzato. Sentiva gli arti colmarsi di un’energia nuova, indurirsi come la terra crepata dal sole. La roccia crescere nel suo animo che si induriva ad ogni secondo, ad ogni battito della terra. In lui scorreva la potenza dei terremoti, delle frane delle montagne, l’urlo dei precipizi più mortali. Doveva imbrigliarlo, sfruttare quella natura che delineava il suo animo in una manciata di polvere e terra. Ci sarebbe riuscito ma adesso qualcos’altro attirò la sua concentrazione, qualcosa di nuovo.

Immerso nella sua natura la concentrazione fu tale da permettergli di sprofondare ancora di più, riuscire quindi a guardarsi dentro con una nuova consapevolezza insomma. Doveva andare oltre quella nuova sensazione che faceva palpitare ogni cellula, sfuggire dalla superfice increspata del suo animo ed esplorare gli abissi più profondi. Dovrebbe sentire il suo spirito tramutarsi ancora, il battito del suo cuore che risuona lento e preciso, il respiro che fluttua nell’aria per poi fondersi nel vento che gli passa sopra. Lentamente sentirebbe una scintilla che lo accende, un cambiamento che accoglie a braccia aperte. Sente il suo spirito trasmutare in acqua, bagnarsi di nuove sensazioni. L’onda che gli impatta sul viso, i fiumi che scorrono, il frastuono delle cascate. Ad un tratto è circondato dal mare, sepolto in un abisso oscuro. Dopo è sulle montagne, accarezzato dalla neve che si scoglie in torrenti rapidi e freddi. Ora è l’acqua bollente che scotta, ora la pioggia che bagna le lacrime.

Awf.

Il mondo crolla, il prato torna verde, sente il sole che gli scalda la pelle di nuovo. Ha il fiatone, un velo di sudore che imperla il volto e che gli appiccica la casacca blu alla schiena e petto. Lo sguardo preoccupato di Nora lo trafigge come una lancia, fortuna che il sorriso di Shiro si allarga sereno su un volto decisamente provato dall’esperienza impossibile da quantificare in un tempo fin troppo relativo.

Shir..
Sto bene, tranquilla.

Le mani vanno a raccogliere i capelli dal volto, li tira indietro per poi legarli in una comoda coda che gli permette di respirare e sentire il fresco vento che lo attraversa come prima. Ha scoperto la sua natura, sapeva che prima o poi si sarebbe manifestata ma non poteva immaginare di poter sentire tutte quelle sensazioni come proprie. Per infiniti attimi era diventato acqua e terra. Dimenticare quella sensazione era impossibile, letteralmente impossibile.

Cosa è successo?

La domanda della ragazza sorge ovviamente spontanea, completamente biasimabile. Curiosità e preoccupazione continuano a illuminare lo sguardo della riccioluta, avanza addirittura una mano per poggiarla sul ginocchio del ragazzo.

Ho solamente fatto quello che ti ho detto poco fa, ho sentito un sacco di cose impossibili da spiegare a parole. Era come diventare la terra che calpesto o l’acqua che bevo.. fantastico!

Alza le braccia al cielo e socchiude gli occhi lasciandosi cadere di nuovo e sprofondando appena nel prato che lo accoglie per l’ennesima volta. Ora i suoi respiri hanno qualcosa di diverso, perfino la sensazione dell’erba che lo sfiora sembra quasi una carezza materna. Ha sfiorato la vita, capito ciò che muove il cielo e fa battere il suo cuore. Non può essere più spensierato di così, in una naturale comunione con il suo spirito ed il suo corpo. Steso in quella posizione si addormenterebbe mentre Nora lo fissa, prima stupita e poi divertita, i suoi occhi nocciola si stringono in uno sguardo dolce prima di lasciarsi cadere accanto al biondo.

Raccontami di più.