[Trama] Il confine tra affari e potere

Missione di salvataggio

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    La mano destra del ragazzo si abbassò non appena il glaciale felino terminò la sua corsa, trasformandosi in una morsa di ghiaccio che tenne ben stretto Belphas nella sua presa, mentre la mano di Gekikara assumeva un bagliore blu, caricandosi di elettricità. Un rumore simile al verso di centinaia e centinai di falchi echeggiò tra le rocce, mentre il braccio teso della ragazza si avvicinava sempre di più al mukenin.

    Mi dispiace.

    In seguito a quel sussurro, Shinichi chiuse l'occhio, scostando di lato la testa per evitare di osservare la sua compagna intenta a trafiggere Belphas da parte a parte. Un'ennesima fuga dalla realtà, un tentativo di non sentirsi responsabile di un tale atto che Gekikara, a differenza sua, sembrava non provare minimamente difficoltà a compiere. L'occhio si riaprì leggermente, osservando di sfuggita la scena che stava avendo luogo a pochi metri di distanza: Belphas giaceva a terra, in una miscela di sangue e ghiaccio che già cominciava a tornare acqua. Il mukenin sorrideva, soffocandosi nel suo stesso sangue nel tentativo di parlare.

    Da...davver... davvero spettacolare bambolina... Sei una vera Uchiha.... Un... Un'assassina... coi fiocchi... Tanto è inut...inutile. Maledizione mi stai facendo... soffocare.. nel mio stesso sangue... Io tornerò... sai? tornerò più incazzato di prima... e... a quel punto... vi riempirò i polmoni fino a scoppiare... a te... e al tuo amichetto ghiacciolo... L'altro bestione sta morendo quanto me....

    Assassina... Uchiha. Un nome che non mancava di suscitare nella gente paura, ed un odio forse anche peggiore di quello generato dalla cattiveria di Belphas. Quando lo minacciò, rivolgendosi a lui con l'appellativo di "amichetto ghiacciolo", Shinichi rivisse per un attimo una sensazione simile a quella già provata a Yukigakure, quando il guerriero di Ishivar aveva ucciso senza pietà tutti i samurai loro avversari, anche dopo che il giovane aveva fatto di tutto per evitare, almeno nel suo piccolo, la perdita di una o più vite anche a rischio di quella del suo stesso compagno. Una sensazione che non si riesce a descrivere se non paragonandola a quella che le si avvicina di più: la vergogna. Vergogna di essere la causa di un male così grande come è la morte.
    L'attenzione di entrambi i ragazzi fu catturata da un macabro colpo di tosse di Goru, che macchiò il terreno sotto di se del suo stesso sangue, nonostante l'ingerimento del tonico del kiriano. Si accasciò, cadendo sulle sue stesse ginocchia. Il chunin accorse a gran velocità per impedirgli di cadere, cercando con tutte le sue forze di aiutare il guerriero di Ishivar a restare sollevato.

    Mokou... Shinichi... siete stati grandi... Mi dispiace se vi ho difeso più di una volta, ma sono un maestro... è più forte di me... voglio che le generazioni future costruiscono un mondo dove il passato non sia brutto come quello da cui vengo io... pieno di guerre... morti e feriti... Ho perso i miei fratellini più piccoli nella guerra di Zero e... rivedo in tutti i giovani le loro facce sorridenti... Non azzardatevi a sentirvi in colpa... Un guerriero d'Ishivar... fa... il suo...

    Le parole di Goru crearono un nodo nella gola del ragazzo, il cui respiro si fece difficoltoso nel tentativo di reprimere il pianto che stava per esplodere. Il chunin spostò per un attimo lo sguardo su Gekikara, i cui occhi brillavano anch'essi. All'ultima frase di Goru, che nemmeno riuscì a finire, le emozioni ebbero il sopravvento, e Shinichi si abbandonò ad un pianto di sofferenza e compassione verso quell'uomo che aveva dato la vita per il suo villaggio, per difendere due ninja stranieri che aveva considerato suoi compagni. Le lacrime rigavano copiose il bel volto dello Yuki, amplificando il dolore provato all'occhio ustionato. Il gracile corpo presto non fu più in grado di reggere il peso di Goru, che lentamente il giovane accompagnò nel cadere a terra, per l'ultima volta.

    Ah... ahahah... Incredibile... è morto prima di me... AHAHAH... *coff* bleah... Ehi voi due... non avete idea... di quanto... sia divertente... è morto... per nulla! Non sapeva nemmeno che il suo stesso villaggio... l'ordine meccano... ahaha... ha... ordinto il rapimento del moccioso... per fottere la tecnologia ai suoi genitori... e non sapete il meglio e forse mai lo saprete... ma quando ritornerò più cazzuto... ve lo raccont...e...rò...

    E anche Belphas spirò, raggiungendo Goru. Come nelle storie di eroi che Shinichi amava leggere, il cattivo aveva rivelato informazioni importanti utilizzando il suo ultimo respiro, convinto nella sua presunzione che gli eroi non avrebbero potuto fare nulla per evitare che accadesse. Il ragazzo si asciugò le lacrime passando appena sotto gli occhi l'avambraccio, e si alzò in piedi.

    E così... è finita. Il mondo ha perso un grande uomo con una volontà pura e generosa, in cambio di noi due. Dal canto mio cercherò di fare il possibile per realizzare il suo sogno, perché in fondo è sempre stato anche il mio, quello che mi è stato tramandato dalla persona a cui devo tutto ciò che sono. E' il mio credo ninja.

    Il perché dicesse quelle cose non era chiaro nemmeno per lui. Gekikara avrebbe potuto tranquillamente ridere di lui in quel frangente se si fosse rivelata una ragazza superficiale come dava a vedere esternamente, ma non gli importò. Sentiva di dover esprimere certe emozioni apertamente, come per dare a Goru un motivo per andarsene felice dal mondo che tanto lo aveva fatto soffrire. A tal proposito lo Yuki tentò di sfruttare la sua abilità innata in un modo che non aveva mai fatto fino ad ora e che non era nemmeno sicuro potesse funzionare. Chinandosi su Goru, lo avrebbe toccato, generando una lastra di ghiaccio spessa qualche millimetro appena sotto il suo corpo esanime. Lo hyoton avrebbe così permesso a Shinichi di far uso della sua abilità di criocineta per sollevare il pesantissimo corpo di Goru, così da riportarlo a casa, alla sua amata Ishivar.


    Come da post, tento di combinare l'abilità di generazione del ghiaccio con quella di controllarlo a piacimento per sollevare il corpo di Goru, come se si trattasse di una sospensione del deserto. Non so se è fattibile, ma ho comunque voluto provare.

    E' stato davvero un bel evento ricco di suspense, ed il finale è anche riuscito a commuovermi... vabeh.
    Non so ora cosa aspetta il mio pg per quanto riguarda la guarigione e tutto, perciò mi affido a te, Fury :/

    PS: Ho il dubbio sul fatto di aver sbloccato o no l'achiev dell'uccidere un png in un evento, perché io ho solo supportato Gekikara nel farlo, ma ho visto che negli altri eventi la gente lo ha preso anche in casi come questo.
     
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    La bonaccia si estendeva per tutte le montagne e colline, accarezzava i volti dei tre giovani intenti ad arrampicarsi in quell’ambiente rude ma comunque apprezzato dal biondo. La natura di quelle terre trasudava in ogni granello di polvere, si poteva sentire a pelle quell’essere selvaggio. Sembrava quasi armonizzarsi e risuonare all’unisono alle cicatrici di Shiro, tatuaggi di ricordi lontani ma comunque vivi. Solo i respiri e i passi pensati suonavano in quell’aria fresca, di certo il biondo non aveva molta voglia di parlare considerato che era decisamente occupato a trattenere quel dolore pulsante alle braccia. Le sentiva morte, penzolavano lungo i fianchi e scricchiolavano di rumori inquietanti ad ogni passo. Ogni fiato erano scintille che pungevano il cuore come spilli ma non un lamento si dipanava dalle sue labbra. Nemmeno uno.

    L’arrivo dei guerrieri di Ishivar segnò la fine di quella missione. Prima puntini all’orizzonte, segno di speranza, e poi figure ben più delineate che subito accorsero cercando di offrire il loro aiuto a quella parte dell’ “equipaggio”. Il giovane lasciò qualsivoglia spiegazione a Takeshi, il solo parlare non gli riusciva bene e accettò di gran gusto le prime operazioni mediche che gli diedero una giusta sensazione di pace. Il ragazzino venne consegnato alle autorità competenti, ignoranti di qualsivoglia sotterfugio dovrebbero fidarsi di quelle figure ufficiali manate dal villaggio principale.

    Si sarebbero ovviamente ricongiunti con il resto della spedizione, avrebbe ascoltato diligentemente ed in ogni caso aggiunto particolari importanti se Takeshi ne avesse dimenticato qualcuno nel raccontare la loro parte di storia. Informazioni apprese o meno qualche cura lo aspettava, avrebbe fatto un salto nell’ospedale più vicino per dare una regolata a quegli arti decisamente da sistemare e successivamente rotta verso casa. Immaginava già la faccia della sua amica e del loro accompagnatore nel salire sul treno in quelle condizioni. Divertente? Si. L’avrebbero ucciso a menate? Si. Ma in ogni caso quella sensazione di aver perso qualcuno di vicino, Goru, l’avrebbe abbracciato come un manto per tutto il tempo avvenire. Sapeva sicuramente che morire per proteggere la sua gente e la missione è qualcosa di richiesto ad uno Shinobi ma, nonostante la morte faccia parte del ciclo della natura, è comunque una macchia nera che faceva paura. Anche al più selvaggio dei giovani.



    Mi è piaciuta un sacco!

    Ho fatto un finale scarno perchè non avevo molto da scrivere :rosa:
     
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    Il ghiaccio azzurro, limpido e cristallino, venne spezzato dalle saette di quel colore più intenso. Indaco, viola, poi di nuovo azzurro. Lo stridore di mille falchi che si lanciavano contro la propria preda finché essa non cessava di fuggire. La mano sinistra di Mokou trapassò il petto di Belphas. Il sangue era caldissimo e il cuore batteva rapidamente poggiato sul suo braccio. Poteva sentire gli ultimi istanti di vita dell'uomo.
    Aveva ucciso. Ancora.
    Lo Sharingan nei suoi occhi si spense difronte all'espressione stupita del Mukenin. Poi un rivolo di sangue sgorgò dalle labbra che si incurvarono in un sorriso. Tossì e la kunoichi ritrasse il braccio, osservando l'uomo cadere al suolo. Sulla dura e nuda terra, accasciato come il peggiore degli stracci. Nessun incredibile esplosione, nessuno sguardo implorante. Non c'era gloria in quello. Era morto un comune essere umano che come tale si accasciava al suolo privo di forze, conscio della sua ultima ora. Il braccio insanguinato della ragazza si posò al suo fianco, sfinito. Lo sguardo dell'albina si spostò verso Shinichi solo per un momento. Sperava di scorgere la gioia sul suo volto, ora che avevano raggiunto la vittoria. E intanto i battiti del suo cuore aumentavano. Dov'erano i suoi ringraziamenti? Dov'era il "ben fatto" che si aspettava? Aveva ucciso per una giusta causa, quindi perché nessuno la stava lodando?
    E' sbagliato, uccidere. Mokou si strinse nelle spalle ma voltò la propria attenzione verso Belphas che, seppur in quello stato, riuscì a parlare ancora. Non aveva ancora deciso di doversene andare.
    CITAZIONE
    Da...davver... davvero spettacolare bambolina... Sei una vera Uchiha.... Un... Un'assassina... coi fiocchi... Tanto è inut...inutile. Maledizione mi stai facendo... soffocare.. nel mio stesso sangue... Io tornerò... sai? tornerò più incazzato di prima... e... a quel punto... vi riempirò i polmoni fino a scoppiare... a te... e al tuo amichetto ghiacciolo... L'altro bestione sta morendo quanto me....

    Completamente immobili. Quelle parole la disturbarono, insinuandosi nel profondo del suo essere. Essere un'Uchiha portava a questo? Ad uccidere e sentirsi uno schifo anche quando sapevi di aver fatto la cosa giusta? Non fosse stato per Goru, Gekikara sarebbe rimasta in quel modo, in piedi, fissando il morente Belphas in silenzio. Ribattere era impossibile. Velocemente lei e Shinichi si unirono al capezzale dell'uomo che, seppur liberato dagli spuntoni, sembrava aver raggiunto il limite. Lo sguardo della giovane si fece incredulo, dubbioso, quasi diffidente. Il suo stomaco sembrava già aver capito ogni cosa perché si rivoltò con così tanta forza che la ragazza avrebbe potuto voltarsi e vomitare, senza se né ma. C'era qualcosa che la metteva a disagio in quegli occhi lucidi e quel sorriso stanco. Quel tono pacato e il volto rilassato. Qualcosa che, per Mokou, era ben peggio di osservare Belphas.
    CITAZIONE
    Mokou... Shinichi... siete stati grandi... Mi dispiace se vi ho difeso più di una volta, ma sono un maestro... è più forte di me... voglio che le generazioni future costruiscono un mondo dove il passato non sia brutto come quello da cui vengo io... pieno di guerre... morti e feriti... Ho perso i miei fratellini più piccoli nella guerra di Zero e... rivedo in tutti i giovani le loro facce sorridenti... Non azzardatevi a sentirvi in colpa... Un guerriero d'Ishivar... fa... il suo...

    Era più del dovere. Goru aiutò i due ragazzi perché voleva farlo, non certo perché qualcun altro gli aveva detto che era da fare. Mokou abbassò lo sguardo. Sentire il pianto di Shinichi le mise una scomoda sensazione addosso. Perché non riusciva a piangere come lui? Eppure avrebbe voluto. I suoi occhi si inumidirono e sembrò farsi piccola piccola nonostante fosse impossibile data l'altezza. Goru le aveva salvato la vita e il suo ricambiargli il favore non era bastato. Chiuse gli occhi e morì.
    Una morte diversa, una morta che generava un'inquietudine dentro la ragazza. L'inquietudine di soffrire per quella mancanza. Non avrebbe voluto morisse, era questa la realtà. Per questo non poteva che stare in silenzio, accompagnata dal pianto del ragazzo, fino a quando esso durò. Belphas, da parte sua, era ancora in vita. In tempo per godersi il macabro spettacolo, l'infame. Mokou gli lanciò un'occhiataccia e, non fosse stata a corto di energie, sarebbe stata in grado di finire l'uomo una volta per tutte. Invece ascoltò la sua risata e ciò le permise anche di scoprire qualcosa. Qualcosa che solo dopo avrebbe capito meglio.
    CITAZIONE
    Ah... ahahah... Incredibile... è morto prima di me... AHAHAH... *coff* bleah... Ehi voi due... non avete idea... di quanto... sia divertente... è morto... per nulla! Non sapeva nemmeno che il suo stesso villaggio... l'ordine meccano... ahaha... ha... ordinto il rapimento del moccioso... per fottere la tecnologia ai suoi genitori... e non sapete il meglio e forse mai lo saprete... ma quando ritornerò più cazzuto... ve lo raccont...e...rò...

    La morte di Belphas diede sollievo alla ragazza, sensazione che però durò poco. Non poteva essere altrimenti quando Shinichi era a pezzi e Goru era ormai un corpo senz'anima. Lo Yuki si alzò, asciugandosi velocemente gli occhi. Era ancora un bambino, piccolo, dal volto di unn fanciullo. Eppure la sua voce tremava appena mentre l'occhio si posava per un'ultima volta su Goru. In quel modo, sembrava più grande che mai.
    CITAZIONE
    E così... è finita. Il mondo ha perso un grande uomo con una volontà pura e generosa, in cambio di noi due. Dal canto mio cercherò di fare il possibile per realizzare il suo sogno, perché in fondo è sempre stato anche il mio, quello che mi è stato tramandato dalla persona a cui devo tutto ciò che sono. E' il mio credo ninja.

    Le sue parole misero a disagio la ragazza. La vergogna bussò alla porta del suo animo fragile. "Io non ho un credo ninja". Erano state le parole dette durante l'esame per diventare Genin. Ed era ancora così. Che cosa combatteva a fare se non sapeva neanche il motivo che la spingeva a farlo?
    Attese che Shinichi, premurosamente, creasse una lastra di ghiaccio che, sollevandosi, traposrtò il corpo di Goru come quello di un re. In accademia gli era stato insegnato anche quello: "un Ninja deve reprimere le proprie emozioni". Eppure i libri potevano sbagliare e c'erano momenti in cui, semplicemente, veniva toccata l'umanità anche di un' arma come uno Shinobi. Per questo Mokou sospirò impercettibilmente, lanciando un'occhiata all'altro.

    - Prendo l'altro.. -

    Disse piano, avvicinandosi a Belphas e, senza preoccuparsi poi troppo, prese a trascinarlo senza tanti complimenti. Quel peso la distraeva dai propri pensieri. Non voleva affrontarli. Per la prima volta in vita sua si rese conto che essere un Ninja non era facile. Ed essere lei, lo era ancora meno.


    I guerrieri Ishivariani li trovarono quasi subito. Ancora adesso, Mokou tentava di rimuovere dalla sua testa i loro pianti e le urla di dolore alla vista del trapassato Goru. Fu forse la cosa peggiore di tutte, senza neanche che la ragazza capisse il perché. Tornarono al villaggio dopo quasi ore di cammino, ore silenziose dove la ragazza non osservava altro che non fossero i suoi passi. Le scarpe rosse tutte sporche e rovinate da appena qualche ora. Sì ricongiunsero con il gruppo e sembrava che il biondino non se la fosse passata troppo bene. Nonostante ciò, il bambino era salvo. Salvo da Belphas ma non dal suo crudele destino. In confidenza, Mokou raccontò a Takeshi, l'unico a non essere forse così abbattuto da poterla ascoltare, di ciò che il Mukenin le aveva rivelato. Parlò solo con lui. Poi si chiuse nel suo silenzio. E, nonostatante non fosse da lei, dormì per tutte le ore del viaggio di ritorno.
    C'erano tante cose che voleva dimenticare.

    Bellissima missione. Bel finale, nonostante avrei voluto finisse diversamente :sigh:
    Fury, puoi prendere il massimo del tuo grado anche tu. Grazie a tutti!
     
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    Intanto confermo i ryo della missione che dividete tutti. Shinichi si prende pure 9500 ryo della taglia di Beplhas essendo anche cacciatore di taglie.

    Ovviamente ri-confermo che Shinichi e Shiro devono curarsi. Post-cure Shinichi Yuki sarà miope con quello che ne consegue, niente malus sulle azioni. Un malus narrativo.
    Aspetto il post di Akito e poi ne faccio uno legato all'andazzo della missione, ma esterno ai fatti.
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Trasportai il corpo del bambino per diversi kilometri a torso nudo, con solo i pantaloni scarsamente bucati che coprivano gli arti inferiori. Le varie esternazioni ossee mi avevano strappato e bucherellato tutta la maglia fino a farla cadere in piccoli pezzi di stoffa. Era qualcosa a cui avrei dovuto abituarmi e probabilmente non avrei comprato più nessun vestito di valore visto che finiva quasi sempre in quel modo. Un striscia di sangue ormai secco contornava il mio petto da parte a parte, in senso obliquo. Il fendente del coniglio nero, primo avversario e nemico dell'ardua missione, mi aveva sicuramente danneggiato anche se non proprio gravemente. Fortunatamente la ferita non era abbastanza profonda da farmi sanguinare continuamente. Un semplice graffio gigante, nulla di più. Ero stato molto fortunato sotto quell'aspetto, potevo dire di non aver riportato danni dallo scontro. Abilità o fortuna?
    Proprio mentre mi dilettavo nei miei pensieri, focalizzandomi sulla posizione ove si potevano trovare i miei compagni ancora lontani, vidi in lontananza un gruppo di Shinobi in avvicinamento. Una sensazione di sollievo mi attraversò lo spirito, soprattutto per la condizione fisica di Shiro che era abbastanza pessima. Le sue braccia non davano nessun segno di vita e la cosa mi preoccupava.

    Finalmente una cosa positiva in questa dannata missione...

    I guerrieri d'Ishivar non persero tempo a prestare le cure di pronto soccorso a Shiro e al bambino in fin di vita. Fecero giusto il necessario per permetterci di arrivare all'ospedale del villaggio senza correre ulteriori rischi, mentre io spiegavo tutto l'accaduto al capitano del team. Nel frattempo sopraggiunsero anche Mokou e Shinichi, trasportando il corpo ormai privo di vita di Goru.
    Una morsa mi attanagliò lo stomaco mentre un nodo alla gola mi bloccò qualsivoglia parola. Era morto. Il gigante buono che ci aveva guidati fin dall'arrivo a Ishivar, era stato ucciso. In quei momenti riuscii a comprendere il perché i due ragazzi non vollero spiegare nulla per via ricetrasmittente, evitando quel particolare che ancora non riuscivano ad accettare. La malinconia mi assalì di colpo mentre il mio sguardo si soffermava sul cadavere del mukenin di nome Belphas che aveva provocato tanto dolore a tutti i presenti e all'intero villaggio. Avevamo conosciuto poco Goru, ma quel poco che riuscimmo a vedere, fu abbastanza per farci soltanto immaginare quanto fosse amato da tutti i suoi compaesani, lasciando un vuoto nel paese della speranza che solo il tempo avrebbe potuto colmare, a lungo andare.
    Non riuscivo a credere che il completamento di quella missione ci era costata la vita di un compagno, fu proprio in quel momento che mi resi conto di quanto fosse pericolosa e dura la vita da Shinobi che tutti noi prendevamo alla leggera. Io respiravo ancora, il mio cuore batteva, la mia mente elaborava e il mio corpo girovagava per il mondo sano e vegeto. Ma tutto poteva fermarsi e finire in un secondo, in qualsiasi posto e in qualsiasi modo. La vita era la cosa più cara che possedevamo e non ce ne rendevamo conto se non quando vedevamo la fine della stessa nei corpi dei cadaveri.
    Nella via del ritorno diedi una mano a Gekikara che trasportava il mukenin ormai morto, caricandomi gran parte del peso ma non comprendendo il motivo del gesto. Era abbastanza scossa da restare per la maggior parte del viaggio in silenzio. Poi d'un tratto mi riferì qualcosa.. una confidenza che sembrava non voler far sentire al gruppo di guerrieri Ishivariani che ci camminavamo davanti. A quel punto capii. C'era qualcosa che non andava e dovevamo tenercelo per noi...

    Arrivati al villaggio non aspettai neppure che Shinichi si riabilitasse, volevo tornare a casa e scappare da quell'inferno. Ero distrutto psicologicamente e fare rapporto era l'unica cosa che volevo fare prima di crollare nel letto. Giunto a Kiri riferii il tutto alla mizukage in persona, ricevendo abbastanza ringraziamenti da sentirmi in imbarazzo. Arrivò persino a promuovermi al grado succesivo, il Chunin. Ne restai abbastanza stupito e un barlume di felicità comparì in quella giornata nera e cupa, ma l'emozione venne subito bloccata e rimossa dai pensieri contrastanti. Non potevo mai essere felice in un giorno come quello, in cui avevo perso un compagno.

    Mi scuso per la conclusione affrettata, ma sono distrutto e volevo finirlo.
     
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    Paese della Terra. Laboratorio principale della Hitogawa corporation.

    Passò qualche giorno dal rientro degli shinobi dalla missione di salvataggio di Castrensiosvaldus, i coniugi Hitogawa lavoravano giorno e notte sulle loro invenzioni, incuranti delle condizioni del loro unico figlio che avevano sacrificato in cambio del loro sogno.
    Arrivò una lettera che gli portò uno dei loro collaboratori e Yukino la aprì leggendola ad alta voce anche per il marito intento a lavorare su un TraCom.

    E' da parte di quella lì, la Mizukage.
    "Gentili coniugi Hitogawa. Volevo farvi sapere che vostro figlio Castrensiosvaldus è stato salvato da un team congiunto di shinobi e Ishivariani.
    Era stato rapito da un criminale di nome Belphas, deceduto nello scontro avvenuto con i nostri uomini. Il bambino sta meglio ed è qui al villaggio della Nebbia. Era ferito e anche sotto effetto di una droga datagli dal Mukenin che l'ha rapito.
    Ha chiesto di voi, perciò ho avuto l'ardire del scrivervi per farvi sapere delle sue condizioni.
    Spero riceviate la lettera per tempo e possiate venire qui il prima possibile. Il bambino è scosso e ha problemi di gestione dell'ira.
    Invoco la vostra ragione nell'ascoltarmi e prendervi cura del vostro unico figlio.

    Cordiali saluti

    Hoshi Hoozuki, Dodicesima Mizukage"

    Hai sentito??


    Si, Yukino, ho sentito, non sono ancora sordo. Che vuoi che ti dica? Abbiamo un lavoro immane da fare e il fatto che sia stato salvato è una gran cosa, almeno non dobbiamo cedere al ricatto, no?
    Andremo quando avremo un minuto di tempo, ok?


    Hai ragione caro, è salvo, ci pensano loro e poi ci andiamo.


    Quelle parole amare risuonarono nel laboratorio pieno di marchingegni. La donna stracciò la lettera e la gettò in uno dei tanti cestini pieni di altri fogli incomprensibili con calcoli e disegni di progetti.
    Poi tornò alla scrivania per occuparsi di alcune faccende burocratiche, pronta per brevettare il TraCom e metterlo in commercio su tutto il mondo.
    In quel momento iniziò a sentirsi strana, poi si toccò il collo e notò che una scheggia di legno si era conficcata nella sua giugulare.

    Sa...to..mi...

    Oh Yukino! Per l'amor del cielo cosa c'è...!!!


    Il marito si voltò verso la compagna giusto per vederla cadere mentre dal suo collo sgorgava copioso sangue e iniziava ad avere convulsioni mentre il plasma iniziava ad invaderle la gola.
    Si alzò per correre da lei, ma in quel momento sbucò di fronte a lui l'autore di quel disastro.

    aCavL8J

    Non va bene, signor Satomi. Non va per niente bene. Qui. In questo mondo, nel MIO mondo, solo IO, posso decidere chi può avere una tecnologia di un tipo o di un altro. Mi pareva di essere stato chiaro quando ho fatto in modo di far sparire vostro figlio. Ho sopravvalutato le vostre doti genitoriali a quanto pare.

    Diede un pugno in faccia a Satomi che si ritrovò col naso spaccato, distrutto e sanguinante. Un dolore incredibile e terribile iniziò a fargli premere le mani su quello che era l'origine del suo olfatto fino a qualche secondo fa. Fu scaraventato per il colpo contro il stesso bancone.

    AAAAH!!! Ah... TU SEI QUELLO CHE VOLEVA IL FRUTTO DEL NOSTRO LAVORO!!!

    Si avvicinò al povero Satomi lentamente, mentre tantissimi rami appuntiti vorticavano fuori dal corpo dell'uomo che aveva di fronte, che aveva un perfetto e temibile controllo dell'Arte del Legno, oltre quel potentissimo Sharingan che veniva fuori dalla sua maschera rinforzata e tecnologica.

    Tu non hai la più pallida idea di chi sia io. D'altronde un dio non si permette di spiegare a un servo. Ora vedrai bruciare il tuo lavoro e poi morirai.

    Puntò lo Sharingan su tutta la sala da cui venne generata una serie di fiamme nere, nel farlo però, il suo occhio tornò ad essere un normalissimo Sharingan a tre tomoe.
    L'Amaterasu divorò ogni cosa e quel giorno, della Hitogawa Company non rimase niente.
    Si sarebbe fatta notizia che il laboratorio principale e i proprietari perirono in un tragico incendio. Le filiali chiusero e furono acquistate dall'Ordine Meccano e quell'uomo mascherato se ne sarebbe stato su una rupe ad osservare il suo operato, mentre su un'agenda segnava dei nomi e non era solo.

    Shinichi Yuki... Hyoton
    Takeshi Morachi... Kaguya
    Shiro di Hekisui... Shoton
    Oz Hitogawa... Arte dei Jomae
    e infine... Mokou... Uchiha...
    L'uso di Belphas si è rivelato abbastanza redditizio. In un colpo ho scoperto un'Uchiha e anche il bambino si è rivelato positivo ai miei esperimenti. Ora fai in modo di iniziare a muovere le acque in tutte le terre. Corrompi gente o convincila con la forza. Non abbiamo più molto tempo. Conto su di te, Ban.


    Si torna sulla piazza, eh?

    Il ninja-cyborg originario di Kusa. Era braccio destro di quell'uomo da anni oramai. Nella fierezza della sua enorme forza andò via da lì in un battibaleno.

    Tu invece, sai chi devi incontrare. Se quello che mi hai rivelato è vero, allora vai da tuo figlio e trova anche questa Mokou. Uccidi chinque stia intorno a loro. Ricordati. Non devi fare altro che testarli, niente di più niente di meno. Fai una parola su di me e lo saprò, ti farò saltare in aria e con te tuo figlio.

    Farò come dici. Non ho altra scelta ovviamente.


    La donna si girò dando le spalle all'uomo a cui obbediva.

    Sto arrivando... Yamashita...

    Anch'ella svanì nel nulla a tutta velocità. Il Mukenin mascherato si mise in piedi guardando l'orizzonte e all'alba che sorgeva.

    Questa volta, riuscirò a finire quello che ho iniziato. Gli dei stanno arrivando e io non ho intenzione di lasciarli governare sul mio mondo.
    SARO' IO IL DIO DI QUESTO PIANETA! IL DIO DELL'IRA! DELLA...

    FURIA!



    Edited by F u r y - 9/6/2017, 11:18
     
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    L'evento è di trama, quindi exp doppia per tutti, me l'ero scordato!
     
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52 replies since 1/3/2017, 11:05   1695 views
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