Joking Joke

In un tempo non troppo distante dal nostro, Natan Joke, anonymous americano trapiantato in Italia non tollera più la condizione a cui è sottoposto il mondo: tutto è in mano a poco più di un migliaio di persone a capo di lobby industriali che si trincerano dietro le istituzioni pubbliche per decidere indisturbati delle sorti del pianeta. Combattere la “massoneria”, così come la etichetta, pare un’impresa impossibile, ma attraverso le sue competenze e i suoi “anonimi” compagni esperti di hackering inscena l’azzeramento dei conti bancari nazionali, facendone prima un backup e gettando le basi di un ingestibile malcontento popolare. A un mese dal disastro economico appare sui social un video che da subito diventa virale e cliccato da praticamente qualunque italiano, dove Natan dapprima mascherato da anonymous, si rivela successivamente in viso, confessando di essere il fautore del gesto. Quindi precisa di aver già provveduto a risanare i conti, e continua il discorso fornendo motivazioni e prove della condizione di subdolo schiavismo a cui chiunque è sottoposto semplicemente appartenendo al “sistema”. La vita di qualunque civile è un numero bancario virtuale, azzerabile con un semplice click. Il video, intitolato Joking Joke, si conclude con una domanda: “Adesso che ve ne ho dato le prove, rimarrete un numero o no?”. Pochi giorni dopo, quanto espresso in video viene ripetuto dallo stesso anonymous in un’improvvisa apparizione in un Talk-Show, dove con spavalderia commenta l’effetto sortito dalle sue parole: ripristinati i conti, la gente in massa è andata a prelevare contanti dalle strutture bancarie, che incapaci di rimborsare i clienti sono crollate una dopo l’altra. Da qui le numerose ed ingestibili rivolte hanno avviato i primi passi verso la battaglia per l’anarchia, ma non avendo ancora raggiunto l’apice, Natan viene sorpreso in studio dall’assalto dalle forze dell’ordine, che lo arrestano con svariate accuse. Dalla cella egli assiste all’esplosione della sua rivoluzione, che vede ogni struttura pubblica fatta saltare assieme ad ogni traccia di sistema politico. Le carceri vengono assaltate e nel caos Natan fugge. Sono sufficienti appena altri 30 giorni per rivoluzionare nuovamente lo scenario: la popolazione, priva di regolamentazione è divisa tra i “Jokisti” e i “Figli di Natan”, l’inevitabile scissione tra chi vorrebbe trovare nell’anarchia una propositiva opportunità di nuova civiltà pacifica, e chi invece se ne serve per sopraffare i più deboli senza alcun remore. A causa di questi ultimi la paura dilaga per le strade, gettando i Jokisti nell’indifferenza alle violenze, nella speranza di non rimanerne coinvolti. Dal suo appartamento Natan, provato dall’eccessiva degenerazione di cui è padre, decide di intervenire ad un tentativo di pubblico stupro a una ragazza, il cui aguzzino, riconoscendolo in viso, non solo si ferma ma lo invita addirittura ad essere il leader del movimento militare che stanno mettendo in piedi per attaccare i “Superstiti”, quella fetta di popolazione mascherata che dalle periferie hackera gli schermi delle città per invitare i Jokisti ad unirsi contro i Figli di Natan. La risposta dell’anonymous è vaga, ma basta a mandar via il malintenzionato. Aiutata la ragazza a mettersi in piedi, ella gli dà la spinta per motivarlo a rimediare ai suoi errori, conducendolo dai Superstiti per rimediare ai suoi sbagli. Il complesso universitario nel quale sono organizzati è un tentativo di ripristinare ed educare i giovani al “vecchio” sistema, ma rappresenta anche una sorta di rifugio militarizzato in caso di attacco dei Figli di Natan. Parlando con la loro leader chiamata “M”, scopre che i Superstiti sono i vecchi benestanti del sistema (avvocati, bancheri, politici) e che di questi fortini l’Italia è piena. Il loro scopo vorrebbe riportare indietro le lancette dell’orologio, ma per ripristinare uno Stato occorre il consenso pubblico, che di fatto non hanno. Ed è qui entrerebbe in gioco Natan, che con la sua influenza entra nuovamente in scena nei monitor nazionali, esortando i “Jokisti” a finire ciò che avevano cominciato per conquistare la vera libertà. Parola dopo parola, gli animi dei connazionali riprendono ad ardere e a sopprimere con la violenza i Figli di Natan, che ridotti al minimo numero cessano di esistere come movimento. E’ Natan in persona ad annunciare la vittoria dalle porte della Basilica di San Pietro, scortato da “M” e dai Superstiti. Sancisce inoltre una serie di regolamentazioni che punirebbero chiunque volesse ribellarsi al nuovo sistema da creare sotto la sua guida, annunciando di fatto una taciuta monarchia. Scorgendo negli occhi della folla incredulità, M colpisce Natan alla testa e lo condanna in seguito a morte per impiccagione con l’accusa di voler diventare un monarca. Nel morire, l’anonymous sorride, perché negli schermi compare un ultimo video pre-registrato, parte finale mai trasmessa di Joking Joke, in cui egli ha previsto l’effettivo esito della catastrofe, della scissione della popolazione e anche di presunti “massoni” che camuffati da civili avrebbero tentato di ripristinare il vecchio sistema da lui demolito, tornandolo a capeggiare. Conclude dicendo che tale video sarebbe stato mandato in onda dai suoi compagni anonymous, in caso di morte, e che quanto accaduto in Italia sarebbe stato un primo esperimento per capire le reazioni della massoneria a un attacco economico nazionale. L’esito di esso avrebbe dato il via all’assalto all’economia globale, azzerandola definitivamente.
Dal monitor di una casa imprecisata un giovane lascia la tastiera e indossa una maschera con le fattezze di Natan.