Un risveglio inaspettato!

Per Kumakakka

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    Ricordo poco e niente di quella che era stata una delle missioni più importanti affidatemi dal Raikage... o forse dovrei dire che sarebbe dovuta essere.
    Perchè parlando seriamente, non avevo fatto assolutamente nulla tranne che far crollare il ponte da un lato e aver sparato un paio di laser che neanche tutti a segno erano andati.
    Subito dopo quello... bah, il nulla. Ero sprofondato in uno stato d'incoscenza profonda che mi aveva perfino fatto crollare giù dal ramo dell'albero nella quale io e Kuma eravamo appollaiati.
    Quella sensazione di stanchezza improvvisa, i giramenti di testa e lo svenimento mi erano deltutto inspiegabili a quei tempi.
    Quando mi risvegliai sentii un sapore acidulo in bocca e, guardandomi in torno, mi ritrovavo del tutto spaesato. Non sapevo cosa era successo, non sapevo come era andata la missione e neanche come stessero i miei compagni, per quanto mi potesse interessare. Un ragazzo, a quanto pare uno shinobi anche lui, mi mise al corrente del completamento della missione da parte di Kuma.
    In quel momento non pensai minimamente che in squadra avevamo anche Natsu, quindi, mi sentii sollevato. Per quanto non potessi sopportare le persone, non era una bella notizia quella di aver perso un compagno in una missione all'interno del tuo paese, per di più se per colpa tua... o quasi.

    Visto che la missione è terminata posso anche tornarmene a casa...

    Mi alzai lentamente, ancora afflitto da una terribile stanchezza che mi portai dietro sino al mio arrivo a casa, dove non appena chiusi la porta mi gettai a terra, quasi come se non avessi dormito per giorni.
    A quel punto mi ricordai che avevo delle cose da fare. Non potevo starmene a poltrire, dovevo utilizzare il tempo al meglio.
    Mi rialzai da terra ed andai subito nella mia stanza, mi tolsi il giubotto ninja ed afferrai i due rotoli che mi portavo dietro. Erano ancora vuoti, ma non lo sarebbero stati ancora per molto.
    Presi i Kunai che avevo comprato poco tempo prima e cominciai ad imprimere i sigilli di dislocazione su di essi. Era un lavoraccio, ma andava fatto per poter utilizzare una delle tecniche più geniali mai create dall'uomo.
    Ci misi un cinque minuti buoni per i sigilli, altri cinque minuti per decidere come distribuire i Kunai e un'altro nella loro collocazione all'interno dei rotoli o dei borselli. Era tutto pronto per un combattimento.

    Perfetto!!

    Riinfilai i rotoli dentro al giubotto e andai verso la cucina, alla ricerca di qualcosa da mangiare, quando la porta mi venne quasi sradicata dal bussare di qualcuno.

    Che siamo pazzi?!

    Andai ad aprire e... non mi sarei mai aspettato che fosse lui.

    Kuma??

    Ho sistemato il post :si2: :asd:


    Edited by Anyone™ - 7/6/2016, 22:20
     
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    […]

    Ed eccoci tornati al villaggio, Kumo infatti si palesa davanti alla piccola carovana che torna dalla missione. Dei tre chunin partiti solo in due sono riusciti a tornare, o meglio il terzo è avvolto in della stoffa da capo a piedi per rispetto del suo cadavere. Camminavo al fondo della fila con lo sguardo rivolto verso il basso e il viso pienamente incrostato di lacrime asciugate dal vento che le ha strappate via durante quel lungo viaggio. Ne avevo versate così tante che ormai non riuscivo più a fermarle e la loro assenza mi faceva pensare di averle finite, loro si erano arrestate mentre il dolore continuava a tormentarmi l’animo sporcandolo sempre di più. Finalmente il palazzo del Kage ci offri riparo e non mi misi neanche ad ascoltare neanche le parole del Kage, non notai nemmeno la sua espressione quando gli consegnai i codici d’accesso tantomeno mi importava. Semplicemente mi voltai dopo aver terminato il mio compito e lasciai che quel posto si allontanasse da me, lasciandomelo alle spalle, magari per sempre.

    Yu..dai.

    Le prime parole che pronunciai dopo ore di cammino, mi uscirono quasi senza accorgermene e la mia espressione mutò da una apatica in una sorpresa, portai addirittura la mano alla bocca visto che non credevo nemmeno di aver detto quel nome, il nome di quel bastardo. Un sorriso mi si stampò in volto, quasi impercettibile comincia a disegnarsi sul mio volto andando ad incurvare le labbra verso l’alto, rimane li qualche secondo perché quel sorriso diventerà una smorfia piena di rabbia mentre gli occhi si riempiono di una strana emozione… è tempo di andarlo a stanare.

    […]

    Le mie nocche sul legno continuavano a sbattere violentemente, ignaro del dolore continuavo a spingere, caricare e spingere ancora più forte come se desiderassi buttare giù la maledetta barriera che mi separava dal bastardo. Solo quando sentii i passi dietro alla porta e questa schiudersi lasciai che la mano ricadesse al fianco mentre l’altra era già scattata verso l’alto pronta per prendere il lembo di tessuto che stava vicino al collo di Yudai e afferrarlo con tutte le mie forze.

    TU.

    La voce spezzata dalla rabbia mentre i miei occhi pieni di rancore e ciechi dalle emozioni si scontrano contro quelli del ragazzo che probabilmente sono ricolmi di una strana sorpresa. Evidentemente non ero la persona che si aspettava di vedere in quel momento?

    Lo sai..

    E provai a spingerlo verso di me così da avere quella maledetta faccia a qualche centimetro dalla mia, dovevo farlo per far si che le prossime parole gli arrivassero dritto al cervello.

    ..che fine ha fatto il nostro compagno? E’ morto.

    Risposi semplicemente lasciandolo libero e allontanandomi di un passo, non avevo intenzione di rimanere più vicino del necessario ad una feccia come quella. E non mi sto trattenendo, stiamo parlando delle leggi indiscutibili del mondo ninja. Abbandonare i propri compagni durante le missioni, combattimento o qualsiasi cosa sia è pari ad essere una feccia, scarto, merda del villaggio. E mosso dalla rabbia strinsi la mano destra, le falangi si richiusero su se stesse, passò qualche secondo e provai a dare un bel cazzotto in faccia a Yudai. Se lo merita no?

     
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1 replies since 5/6/2016, 11:38   56 views
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