Una pessima idea

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    Dezu Kuruta camminava in direzione del campo d'allenamento con espressione spenta ed annoiata. Si guardava spesso attorno con aria afflitta, rimpiangendo di aver scelto di diventare un genin.


    Non ho più nulla da fare! Le giornate mi sembrano tutte uguali e questo copri-fronte non mi ha minimamente cambiato la vita.


    Il primo mese da genin di Dezu infatti fu abbastanza piatto. Batté veramente un record nel diventare uno shinobi in una settimana. Passò da studente e a genin in così poco tempo che si ritrovò fin da subito schiacciato da un peso troppo grande. Un macigno immenso da cui era troppo difficile spostarsi: le responsabilità. Sì, perché da genin un giovane viene già investito dalla prima dose di responsabilità che caratterizzerà la sua vita futura, ma forse Dezu in ciò non era ancora pronto. Forse era idoneo per diventare un ninja sul piano atletico, fisico e tecnico ma non mentale. Infatti la sua natura piuttosto frivola e pressapochista stava prendendo il sopravvento. In un mese neanche un allenamento, neanche un'uscita fuori dal villaggio e neanche la partecipazione ad una missione. Era semplicemente perso nei meandri dell'aspettare, come un pover'uomo perso nel labirinto del Re Minosse. Sarebbe mancato solo il Minotauro e poi avrebbe potuto farla realmente finita. Ma quel giorno, quella mattina primaverile, accadde qualcosa che abbatte le pareti del labirinto: Dezu vide una giovane ragazza. Beh, potete immaginare da soli cosa portò questo nel cuore e nella mente del ragazzo. Pensieri che non posso rivelarvi, ma che se proverete a navigare con la fantasia potrete supporre. Vide una ragazza, una giovane studente allenarsi al campo di allenamento numero cinque dell'accademia di Otokagure. Passeggiava spesso in quella zona, ma non l'aveva mai vista. Rimase stupito nel vederla, nell'osservare una tale bellezza. Sì avvicinò, pensando fra sé e sé di approfittare del momento... Infatti era da sola. Non per macchiarsi di atti deplorevoli!! Era interessato, ma non un maiale. Voleva andare lì e parlarle. Cominciò ad avvicinarsi al campo d'allenamento, mentre cominciarono a palesarsi i primi segni d'insicurezza.

    Certo, forse se mi fossi dato una pettinata questa mattina sarebbe stato meglio... Fortuna che ho il mio solito cappello...

    Disse fra sé e sé, indossando il cappello per coprire le varie ciocche in disordine. La ragazza si allenava con passione, colpendo un bersaglio con dei leggeri e precisi pugni. Più la osservava e più l'attenzione su ella cresceva. Ora che era più vicino riusciva anche ad apprezzarne meglio le forme ed i colori. Una carnagione rosea saltava subito all'occhio in quella mattinata così fresca, insieme ai capelli corvini. Delle ciocche scure le arrivavano a circa metà della schiena, coperta da una magliettina molto leggera. Andando più in basso poteva vedere un semplice pantaloncino azzurro ed un paio di scarpette adatte al movimento. Insomma, era vestita proprio per un allenamento. Anche Dezu notò questo, come notò il fatto che non portasse alcun tipo di equipaggiamento che testimoniasse l'appartenenza al grado di genin. Era una semplice studente... E lui poteva fingersi un genin navigato ed abile per insegnarle tutti i trucchetti del mestiere!! Sì, sì, avrebbe fatto proprio così. Si avvicinò perciò con fare sicuro e determinato e disse:

    Ehi scusami, vuoi che ti dia una mano ad allenarti? Sono un genin molto esperto.

    La giovane si voltò e poté finalmente ammirarne i tratti. Un viso dai lineamenti così morbidi non l'aveva mai visto. Poteva sembrare un bambolina uscita da un negozio d'antiquariato per quanto bella ed incantevole. La giovane sorrise... E che sorriso!! Un sorriso rinfrancante e solare, illuminato da chi sa quale spirito. Sì, rinfrancante, perché tornare la sera stanchi dopo un duro lavoro e ritrovarsi di fronte un sorriso simile sarebbe quanto meno d'aiuto ad alleggerire la giornata, a rinfrancarti dopo delle ore di fatica. E Dezu sorrise altrettanto con immensa soddisfazione, ammirando lo sguardo della giovane posato su di lui. Era un'occhiata cordiale di due occhi dal colore grigio tendente all'azzurro. Poteva ammirarla in tutto il suo splendore, mentre il sole si alzava pian piano nel cielo. Quel campo d'allenamento sarebbe diventato un paradiso... Finché però il sogno svanì. La ragazza rispose a Dezu, spiazzandolo completamente.

    Mi spiace, scusami, ma il mio ragazzo tornerà da un momento all'altro e già lui mi sta assistendo nell'allenamento. E' un genin anche lui ed è una persona molto gelosa...

    Una dolorosa, dolorosissima fitta al cuore. Aveva il ragazzo! Un altro rifiuto!! Dezu con aria sconsolata annui, ma prima che potesse rispondere udì un'altra voce proveniente dall'entrata del campo d'allenamento.

    Ehi tu, che cosa vuoi dalla mia Fujiko?!

    Dezu si voltò per poi trovarsi a pochi metri di distanza quello che, probabilmente, era il ragazzo della giovane Fujiko.
     
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    Oh, le cose non sembravano andare per il meglio per Dezu. Quel ragazzo, molto più alto e prestante di lui, lo osservava in malo modo. Dai suoi occhi traspariva astio, quasi odio. Sembrerò esagerato, ma fu così. Il ragazzo della giovane Fujiko guardava in malo modo Dezu, mentre entrava nel campo di allenamento. Si stava avvicinando con aria di sfida.

    E se volesse battersi? Non sono pronto a questo!!!

    Pensò tra sé e sé il giovane genin. Più si avvicinava l'oramai prossimo rivale e più riusciva a percepirne l'ostilità. I suoi occhi sembrava stessero per prendere fuoco da un momento all'altro. Il giovane si avvicinava, oramai era a circa un metro da Dezu. Si toccò i capelli biondi, sorridendo divertito, per poi esclamare...

    E quindi saresti un genin esperto? Peccato che non ti abbia mai visto in giro...

    L'aveva capito. Aveva capito che Dezu aveva inventato una frottola pur di risultare appetibile agli occhi della ragazza. Di certo un'insinuazione simile non fece molto piacere al genin di Otokagure, che però rimase immobile. Non diede alcun segno di irrequietezza, anche se quel tipo cominciava a stargli molto antipatico. Il ragazzo, poi, continuò lanciando occhiate molto sarcastiche verso Dezu, sguardi ed occhiate che sembravano giudicarlo pesantemente. Il Kuruta però non sapeva che dire. Era come paralizzato. Quel giovane era un patentato attaccabrighe, che però sapesse anche il fatto suo. Lo si percepiva, sembrava molto abile. Perciò, il genin da poco più di un mese, per un secondo pensò di scappare via. Anche se forse avrebbe rischiato di essere inseguito da quel tipo. Quindi rimase ancora in attesa. Ma poi, ecco, accade il peggio. Il ragazzo di Fujiko mormorò qualcosa, per poi dare una spallata a Dezu. Quello era chiaramente un gesto di sfida. Dezu perciò tirò fuori tutto il suo coraggio e disse:

    Forse non mi hai mai visto in giro... Sai io ero in missione.

    Ecco, l'aveva sparata molto grossa. In realtà non era mai uscito da Otokagure, ma quel tizio non poteva saperlo. Anche se non sembrava molto impressionato. Lo squadrò per l'ennesima volta, giudicandolo come aveva fatto prima, per poi rispondere a sua volta con tono aspro.

    Beh, allora dimostralo, combatti con me.

    Oramai i giochi erano fatti. Si era cacciato proprio in un bel guaio!! Non aveva mai affrontato un altro ninja e forse quel bell'imbusto, oltre all'aspetto aggressivo, era anche un valido genin. La sua ragazza invece rimase in silenzio durante tutto lo scambio tra i due ragazzi, quasi incuriosita dal contesto. I due continuarono ad osservarsi con espressioni parecchio agguerrite, finché Dezu chiuse gli occhi e li riaprì. Respirò profondamente, quasi per alleggerire la tensione creatasi, e disse:

    D'accordo, preparati al peggio.

    Accettò e ci mise pure una bella minaccia. Se doveva essere pestato, avrebbe venduto cara la pelle. Non poteva tirarsi indietro, era stato provocato e sbeffeggiato. Inoltre, quella ragazza lo aveva proprio messo nei guai!! Ma alla fine, quel momento serviva anche a spezzare la monotonia di quel mese così spento e privo di interesse. Perciò si mise in posizione, facendo prima un salto indietro. Non voleva affrontare un armadio simile in un combattimento corpo-a-corpo. Quel tizio era tutto tranne che gracile, forse era proprio un ninja abile negli scontri fisici. Comunque, la sua splendida ragazza si allontanò, sedendosi sulla recinzione che circondava il campo d'allenamento. Il sole continuava a splendere nel cielo, mentre i due ragazzi erano pronti a cominciare. In quella calda mattina primaverile, Dezu si apprestava ad iniziare il suo primo duello da ninja. La paura c'era, era presente dentro di lui in maniera più che modesta, ma non stava nella pelle. Voleva tirare fuori tutto ciò che aveva e dimostrare a sé stesso di non aver sbagliato ad intraprendere la via del ninja. Doveva farlo. Non gli importava dell'onore, non era un tipo del genere. Preferiva incassare e vincere di sottobanco che essere acclamato da platee come il numero uno. Ma in quel contesto, valeva la pena uscir fuori e dare il meglio. Magari Fujiko avrebbe anche cambiato sponda se avesse vinto. Ma tali considerazioni verranno fatte alla fine. I due erano oramai pronti a darsi battaglia.
    Dezu aveva da poco imparato ad utilizzare il Raiton, l'elemento fulmine, ed aveva anche fatto il suo primo acquisto in armeria: dei Fori d'Aria Compressa. Fori che permettevano a chi li possedeva di utilizzare attacchi molto potenti per essere attacchi utilizzati da dei genin. Perciò non perse tempo e durante una delle settimane "di vuoto" imparò l'utilizzo di tali fori. La tecnica che riuscì a padroneggiare relativa proprio ai fori fu l'Onda Tagliente. Ma non l'aveva mai testata su una persona vivente. Non immaginava quanto potesse essere potente o quanto potesse essere inutile. Quello sarebbe stato un ottimo test. Perciò, puntò entrambe le mani in avanti sul bersaglio che sembrava aver captato il pericolo e gridò:

    Zankuha!!

    Il duello era iniziato.
     
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    Partì un colpo veloce e tagliente come il vento in direzione del fidanzato di Fujiko, che però spiccò un grosso salto in aria, evitandolo. Dezu però non riuscì ad agire per tempo. Rimase un po' incredulo nel vedere i danni procurati dall'Onda Tagliente. I paletti che circondavano la recinzione si procurarono parecchi solchi e tagli, segno che la tecnica, per quanto di basso livello, potesse essere comunque abbastanza temibile per un genin. Ed infatti l'altro genin, forse pur non conoscendo la tecnica, preferì evitare di essere colpito da essa. Spiccò, dunque, questo salto, per poi atterrare e caricare frontalmente verso Dezu!! Quest'ultimo, dopo aver sferrato l'Onda Tagliente, sentiva uno strano formicolio sui palmi di entrambe le mani. Ma comunque, per nulla intimorito, sferrò un'altra onda!! Questa, viste le distanze più ridotte tra lui e l'avversario, andò a segno, facendo cadere a terra il biondo. Dezu quindi sorrise divertito, per poi incoraggiare ironicamente il rivale ad impegnarsi di più.

    Coraggio, mettici più grinta!! Altrimenti potresti sembrare un debole...

    Concluse con un ghigno. Voleva provocarlo, voleva fargli tirare fuori tutte le sue conoscenze ed abilità per capire meglio come affrontarlo. E poi, non aveva ancora svelato il raiton, quindi aveva ancora delle carte da giocare. Il ragazzo di Fujiko si rimise in piedi dolorante, mostrando un bel graffio sulla spalla sinistra. L'Onda Tagliente aveva raggiunto l'obiettivo preposto: tagliare. E quel sangue sulla spalla lo testimoniava. Poteva migliorare molto, Dezu, solo combattendo però. Perciò con grande soddisfazione si rialzò, per poi prepararsi ad un altro attacco. Ma l'avversario non sembrava esserne intimorito. Anzi, tutt'altro. Cominciò a sbottonarsi la giacca della tuta che indossava, rivelando un grosso peso legato sull'addome. Lo afferrò e Dezu incuriosito osservò meglio l'attrezzo. Da lì sembrava molto pesante... Aveva iniziato il combattimento con quell'affare sull'addome? Doveva stare molto in guardia. Il peso cadde lanciato al tappeto, producendo un bel tonfo. Era molto pesante, oramai era chiaro. Ora il giovane sembrava molto più sicuro di sé, infatti disse:

    Finito il riscaldamento, ok?

    Dezu con espressione parecchio infastidita era già pronto a controbattere, ma l'avversario era già su di lui. Compiette uno scatto fulmineo e se lo ritrovò mezzo metro da sé. Dezu cercò di arretrare, ma venne colpito da un preciso calcio in pieno mento, che lo fece cadere con una capriola all'indietro. Che colpo!!! Si era distratto e ne aveva pagato le conseguenze, ma non era finita qui. In quell'istante Dezu non lo vide, ma l'avversario saltò molto in alto. Sfruttò la presenza del sole, poiché scese in picchiata diretto contro Dezu. Il sole, quindi, con i suoi raggi, furono determinanti poiché impedirono di vedere al neo-genin con largo anticipo cosa stesse per accadere. E quando se ne accorse, oramai era troppo tardi.

    ...

    Ouch!! Una ginocchiata in pieno addome.

    Coff.. Coff...

    Del sangue cominciò a venire fuori anche dalla bocca di Dezu, che ora sembrava piuttosto in difficoltà. Il rivale dopo questo devastante attacco saltò all'indietro e si distanziò dal rivale, dandogli del tempo per rialzarsi. Strano ma vero non approfittò del momento per infierire. Dezu sembrava parecchio scosso comunque. Cercò di rimettersi in piedi, ma le gambe gli tremavano. Era affaticato per i colpi subiti e confuso per la velocità con cui erano arrivati. Ma determinato a non perdere terreno contro quel tizio. Si rimise in posizione eretta con un'espressione molto determinata e con un'occhiata feroce caricò in avanti!! Sì, scattò in avanti, pur sapendo che il rivale lo avrebbe massacrato sul piano fisico. E così sembravano andare le cose, ma il giovane Kuruta decise di svelare il suo asso nella manica. Il suo scatto era volontariamente lento ed impacciato, voleva dare l'idea di star per soccombere da un momento all'altro. Ma non appena il rivale avrebbe tentato di colpirlo avrebbe emesso il chakra Raiton in ogni parte del corpo, diventando una sorta di generatore elettrico. Quindi caricò in avanti, mentre l'avversario si preparava a colpire nuovamente. Sferrò un pugno devastante, sì, ma il suo colpo gli si ritorse contro poiché Dezu, per un istante, brillò come una cometa. Era totalmente circondato da scariche elettriche, che colpirono quindi il rivale. Quest'ultimo rimase quindi fulminato per un secondo ed, incredibilmente, paralizzato. Dopo il pugno cadde al tappeto tremante, mentre delle piccole scariche emergevano in certi istanti dal suo corpo. Dezu non era messo meglio. Il pugno, sempre all'addome, gli fece sputare altro sangue e, purtroppo, sentiva che non ne avrebbe retto un altro. Ma comunque era riuscito nel suo obiettivo!! Il nemico era paralizzato! Persino Fujiko, che in tutto il duello era rimasta in completo silenzio non lasciando trasparire alcuna emozione dal suo viso, ora era visibilmente preoccupata. Il suo ragazzo era paralizzato a terra e rischiava veramente di essere colpito ora. Dezu perciò cominciò a rialzarsi nuovamente, aiutandosi con le mani, traballante, affaticato, stanco e con in bocca il sapore del suo sangue, si avvicinava all'avversario. La sua andatura era lenta ed inesorabile, quasi come un carro funebre. Gli del biondo erano paralizzati quanti il corpo, non perché non potesse muoverli, ma perché la tensione era così forte che non riusciva a staccarli da Dezu. Quest'ultimo, giunto a solo un metro dall'avversario, si mise in posizione. Era pronto per finire lo scontro.

    Complimenti, forse con un altro pugno mi avresti battuto. Mi dispiace, per te è finita!!

    Gridò con soddisfazione, mentre l'aria cominciava ad entrare pian piano nei fori, per poi essere espulsa in un getto devastante. Tutto taceva, mentre Dezu si apprestava a chiudere lo scontro. Ma cosa accadde dopo fu incredibile. Quel giovane, paralizzato dalla testa ai piedi, forse grazie alla forza di volontà di cui disponeva, riuscì a rialzarsi un'ultima volta. Fu una questione di millesimi di secondo. Proprio quando tutto sembrava perduto, la situazione tornò in equilibrio. Dezu con quelle parole aveva gettato al vento la vittoria. L'Onda Tagliente schiantò al tappeto il giovane, ma anche Dezu si accasciò a terra tossendo vivacemente. Cos'era accaduto?! Sembrava esser stato colpito di nuovo all'addome! Il biondo, come un fulmine a ciel sereno, riuscì a sferrare da terra un calcio diretto proprio all'addome dell'avversario che, simultaneamente, stava per espellere l'aria dai fori. Fu un pizzico più veloce e ciò gli permise di evitare una sconfitta certa.
    Entrambi quindi erano al suolo, chi per vita di un taglio abbastanza profondo su di una gamba, chi perché in preda ad una tosse da far spavento. Fujiko ora sembrava quasi rasserenata, era l'unica ad aver capito che lo scontro era finito. Scese dalla recinzione, per poi avvicinarsi al suo ragazzo. Lo prese in spalla come soltanto una compagna come lei seppe fare e lo aiutò a rialzarsi. Dopodiché parlò con quella sua voce dolce ed angelica e Dezu riuscì persino a non interromperla con la sua tosse.

    Lo scontro per quanto mi riguarda finisce in parità. Lui, comunque, è Shogo Mifune. Se mai vorrete regolare i vostri conti, meglio sapere i nomi dell'uno e dell'altro.

    La ragazza sapeva, in cuor suo, che i due si sarebbero voluti riaffrontare. Se lo sentiva. Uno scontro in parità non avrebbe soddisfatto nessuno dei due. E così fu, non si sbagliò, la giovane Fujiko. Dezu quindi si presentò, conscio che quella giornata sicuramente avrebbe portato a qualcosa in futuro.

    Sono Dezu, Dezu Kuruta.

    Fujiko annui, per poi voltare le spalle al giovane ancora a terra. Lei e Shogo cominciarono ad allontanarsi, mentre Dezu pian piano si stava riprendendo. Non poteva minimamente immaginare che da quell'incontro, avvenuto in modo così infantile, quasi cartoonesco, avrebbe conosciuto i due suoi più cari amici. Ma questa, signori, è un'altra storia.

    Fine, sono un po' arrugginito, forse, ma ci ho provato.

    Non è una quest fine a sé stessa, anzi avrà un continuo più avanti...

     
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