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Ahimè, alla fine Dezu ce la fece. Divenne un Genin, un uomo al servizio del proprio paese. Non un ninja vero e proprio. Cioè, sì, ma i genin sono le ultime forze impiegate in una guerra o in un attacco. Sono le forze minori, solitamente i giovani. Dezu divenne genin dopo appena una settimana, come se il suo destino fosse segnato e rivolto verso nuovi lidi estranei alla vita di tutti i giorno. Ovviamente tutto questo non lo calcolava nella sua mente. Per un ragazzo simile tutto ciò che stava vivendo era un colpo di fortuna: essere passato dal nulla più assoluto a Genin di Oto nel giro di appena una settimana. Per Dezu fu soltanto un grosso colpo di fortuna, neanche si riteneva così bravo a dire il vero. Sapeva moltiplicarsi molto rapidamente, ma non sapeva ancora concentrare il chakra nelle parti del corpo come un ninja esperto. Ma forse era anche troppo modesto all'epoca. Dezu dunque divenne genin di Otokagure nel giro di una settimana, battendo sul tempo molti studenti magari più promettenti. Persino suo padre, dall'alto della sua ignoranza di fornaio e panettiere, gli fece i complimenti. Non ne sapeva nulla della mirabolante idea di suo figlio. Iscriversi all'accademia!!! Voleva realmente cambiare le cose? Togliersi di dosso il futuro di panettiere? Kota Kuruta se lo domandava spesso. Kota iniziò a lavorare presto, a circa dodici anni, e neanche gli balenò in mente ai tempi di iscriversi all'accademia ninja. Sua moglie, però, aveva provato. Sì, aveva cercato di diventare un ninja!! Glielo raccontò una volta. Ma lui... Lui non era adatto per quella vita. Preferiva stare al caldo, avere la giornata libera a vendere il pane tanto amato e curato. Perché doveva rischiare la vita quando già l'attività gli garantiva un sostentamento? E su quegli ideali crebbe suo figlio. La mela, però, sembrava voler cadere molto lontano dall'albero, fin troppo. Kota però non ne fu spiazzato. Sorrise, uh se sorrise, quando suo figlio gli diede la notizia. Ecco dove andava tutte le mattine! Pensò Kota, quando capì che il figlio si recasse a lezione. Forse un Kuruta si sarebbe realmente distinto per qualcosa... E chissà, magari avrebbe fatto anche pubblicità alla sua attività. Perciò Kota, in tutta la sua semplicità, diede la sua benedizione augurando buona fortuna al figlio.
Dezu quindi si svegliò da neo-genin quel Lunedì che annunciava l'inizio di una nuova settimana. La passata lo aveva lasciato con un dubbio... Cosa fare ora? Non sapeva bene come doversi comportare. Il giovane non aveva parenti shinobi, né amici shinobi, quindi non immaginava cosa dovesse fare da genin. Quali sarebbero dovute essere le sue mansioni? Perciò, curioso, si mise in piedi alzandosi dal letto quella mattina e vestendosi di fretta uscì di casa senza far rumore. Si precipitò nella via spoglia di fronte casa sua diretto verso un unico posto: l'Accademia. Si stava dirigendo in quel luogo per andare a domandare proprio i suoi dubbi. Sperava, in cuor suo, che gli dicessero di avere un bel regalo per lui. Una bella ragazza, pronto ad assisterlo quando sarebbe tornato ferito da una missione. La sua mente viaggiava, mentre le gambe oramai procedevano da sole. Conoscevano piuttosto bene la strada. Giunse di fronte all'edificio, bussò e entrò senza aspettare un "Avanti!". Entrò e come al solito la sala d'ingresso era vuota. Ad accoglierlo vi era un addetto iscrizioni, che ai tempi ancora non aveva imparato a chiamare Chunin. Si avvicinò perciò al bancone, per poi richiamare l'attenzione dello shinobi poggiando il gomito su di esso. Ma quest'ultimo finse di non averlo notato. Scartabellava vari fogli, borbottando fra sé e sé. Dezu però non demordette. Cominciò a tamburellare con le dita sul legno del bancone che, scricchiolante come non mai, sembrava per rompersi da un momento all'altro. E tamburellava e tamburellava con quelle dita, impaziente di attirare l'attenzione del Chunin. Infine, dopo vari tentativi, rassegnato prese parola.
Buongiorno, dunque, credo si sia accorto della mia presenza. Ho bisogno di alcuni chiarimenti... Una volta diventato genin cosa faccio?
L'addetto alle mansioni d'iscrizione ed ai documenti dell'accademia alzò il sopracciglio, per poi osservare meglio il giovane. Dopodiché rispose con fare distratto..
Cosa? Ah scusa, non ti avevo notato!
Esclamò, innervosendo parecchio il giovane Dezu. Il Kuruta si chiese cosa ci facesse ancora lì. Aveva trovato il più indisponente ed incapace degli addetti! Pensava, ma non si sognò di fare passo indietro. Era diventata una questione personale, che diavolo.
D'accordo... Potrei ricevere una risposta?
Dezu evitò di dare del lei al superiore, non voleva assolutamente prostrarsi ad un individuo simile, così spocchioso.
Beh, tecnicamente sì. Ma forse, sarà meglio che mi segui. Tanto ora dovrebbero darmi il cambio.
L'uomo, dunque, poggiò i fogli sotto un ripiano posto oltre il bancone, per poi allontanarsi da lì. Uscì fuori, seguito a ruota da Dezu. Il ragazzo era ora incuriosito. Cosa avrebbe dovuto fare? Il chunin lo portò in un campo d'allenamento posto dietro l'Accademia. Dopodiché si avvicinò ad uno scaffale posto di fianco ad un albero del campo e lo aprì. Tirò fuori, dopodiché, dei foglietti di carta, o così sembravano. Si avvicinò a Dezu e disse:
Bene, con questi puoi soffiarti il naso.
Cosa? Voleva prenderlo in giro?! Dezu lo osservò con sguardo sprezzante, ma l'altro si corresse.
Ovvio che scherzassi. Forza, imprimi il tuo chakra nel foglietto.
Ora il ragazzo capì... O meglio, riuscì a figurarsi il perché venne portato lì. Stava per essere addestrato. Per cosa non poteva immaginarselo, ovviamente. Comunque eseguì, senza grossi problemi. Imprimette il chakra nel foglietto concentrandosi molto. Si sentiva stranamente più a suo agio ora!! Stava forse familiarizzando bene con gli strumenti imparati in accademia!! Riusciva a gestire meglio il chakra nel suo corpo!! Incredibile! Soddisfatto, dunque, impresse ancora più chakra, finché, all'improvviso, il foglio si accartocciò. Ci fu un attimo di pausa in cui Dezu rimase in attesa, per poi strappare senza remore il foglietto. Che fosse stata tutta una perdita di tempo?! No, assolutamente, ma non poteva saperlo. Il chunin però gli svelò l'uso di quel foglietto e molte cose furono chiare.
Sappi che quel foglietto viene utilizzato per rilevare il chakra elementale presente in ognuno di noi. Ogni ninja sa controllare un elemento, soprattutto se è specializzato nelle arti magiche. E tu, a quanto pare, ne sei capace ragazzino. Ora afferrami per un braccio e cerca di imprimermi quel chakra addosso. Solitamente si utilizza una foglia o una bacinella d'acqua, ma siccome non le abbiamo... Il tuo scopo è folgorarmi... Hai un chakra elementale del fulmine.
Dezu rimase un attimo sbigottito, ma realizzò a pieno quel che ascoltò. Aveva un chakra elementale tutto suo... Un chakra dell'elemento fulmine! Non poteva desiderare di meglio. I tuoni da ragazzino lo avevano sempre affascinato! Perciò, fiero come una pasqua afferrò con forza il polso dell'uomo e cercò di folgorarlo. Ma ciò non avvenne come previsto. O meglio, avvenne ma con molte difficoltà. Arrivò giusto una leggera scarica al chunin, che sorrise divertito. Dezu se ne accorse, ma questa volta rimase in silenzio e in ascolto.
Dovrai perfezionare l'uso del chakra elementale. Solitamente si utilizza una foglia perché è un corpo di piccole dimensioni e folgorarla è sicuramente un processo più semplice per un genin, perciò dai, prova di nuovo con me. Cerca di folgorarmi sul serio ora.
Il ragazzo si avvicinò con maggiore concentrazione e riprovò, chiedendosi quante altre volte avrebbe dovuto ripetere la procedura per acquisire maggiore controllo. Sembrava molto interessato a ciò.
Non so se va bene xd Ho lasciato ad uno staffer la possibilità di dire se ho appreso o no l'elemento, non sapendo se essere totalmente auto-conclusivo. |
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