Sarakube in corsia!

[Quest Medica]

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    L’ospedale del fuoco, un grosso edificio stagliato nel centro del villaggio, è il centro nevralgico della ricerca scientifica dell’impero. Giorno e notte studiosi e medici di tutto il paese sfruttano ogni particella di energia per scovare nuove tecniche, medicine e strumenti da rendere al loro imperatore. Chissà se la scienza stia perdendo il suo vero significato, all’interno di quelle mura un gruppo di dottori continua a spogliare questa nobile branca dal suo vero scopo. I loro occhi sono pieni di desideri impuri, bramano il potere e la gloria, ma in tutto questo che fine ha fatto la vera arte medica? Che la passione sia stata sostituita completamente dal carnale piacere del potere? Questo è ciò che rappresenta l’ospedale del vento di fronte agli occhi di chi, ogni giorno, continua il suo lavoro mosso da principi più puri e umani. Angeli che nonostante il radicale cambiamento politico rimangono estremamente fedeli all’unico credo della loro vita: la scienza. E’ grazie a queste persone che l’impero del fuoco continua la sua ricerca e il suo operato medico, perché se tutto fosse caduto in mano a semplici ricercatori bramosi di potere non sarebbe rimasto più nulla. Il nome di uno di questi è Kohaku, brillante medico e uomo degno della stima di tutti i suoi colleghi, dopo le vicende che cambiarono il futuro di Konoha si presentò al lavoro come se non fosse successo nulla e alle domande di amici e colleghi rispondeva con una semplice alzata di spalle.

    Non è un mio problema, politica e medicina fanno parte di due mondi diversi. Vengo qui per salvare vite non per fare altro.


    E con un sorriso cambiava il discorso come se nulla fosse accaduto. Ma beh, noi non siamo qui per Kohaku giusto? Il nostro protagonista è Sarakube, medico di fama eccelsa nel villaggio di Konoha e oltre! Ora in molti si chiederanno cosa c’entra Kohaku con il ninja medico, beh oggi è un giorno come un altro e finora non è successo nulla tra le mura dell’ospedale, cos’altro dovevo raccontare? Ma tranquilli, i due si incontreranno presto e magari potranno scambiare quattro chiacchiere visto che condividono i turni di lavoro all’ospedale. Eh si, nonostante tutto anche Sarakube è costretto ad adempiere ai suoi doveri quindi non poteva di certo rifiutare il lavoro assegnatoli. Il giro visite lo attendeva e Kohaku era già all’opera da qualche minuto quando il ninja entrò nella stanza praticamente vuota: lo spogliatoio maschile permetteva ai medici ci cambiarsi per svestire i panni da civile e rifornirsi di abiti sterili per cominciare il turno.

    Salve, oggi mi sa che lavoreremo insieme, ha letto i nuovi turni?

    Sorridente Kohaku si rivolge all’uomo appena entrato, si avvicina e gli stringe la mano per salutarlo. Del resto non si conoscevano molto bene quindi era meglio mantenere un comportamento formale come le regole civili impongono.
    Dopo essersi preparato aspettò che Sarakube finisse e lo aspettò dietro la porta in religioso silenzio, teneva in mano quattro cartelle che rappresentavano i rispettivi pazienti che aspettavano le loro cure al reparto. L’attenzione di Kohaku venne catturata da un paziente abbastanza particolare, era stato legato a letto per comportamenti violenti e la sua descrizione continuava a suscitare emozioni negative.

    Andiamo insieme?


    La sua attenzione si sposta ora verso il ninja che ormai pronto è uscito dalla saletta, gli porge due cartelle dal mucchio e insieme cominciano a percorrere il corridoio che li porta alle stanze dei pazienti. Nel frattempo cominciamo a discutere sui i vari pazienti ma Kohaku non fa cenno allo strano individuo che ha deciso di tenere per sé, del resto la sua era una buona azione: non voleva che Sarakube perdesse tempo con persone del genere quindi si assegnò il paziente senza troppi ripensamenti.
    Al bivio fece un cenno all’uomo che girò a destra per dirigersi dai suoi pazienti mentre lui posò la mano su una maniglia alla sua sinistra, entrò dentro e si lasciò tutte le preoccupazioni alle spalle. Del resto quante volte aveva avuto a che fare con gente del genere?


    Shapechanger questo è solo l'inizio E' un inizio soft quindi limitati a invertarti questi due pazienti e fa qualcosa di medico :please: Have fun
     
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    Qualcuno potrebbe chiedersi se, tra le missioni di "volontariato" in giro per Konoha e il sonno, facessi altro. Ovviamente si, e ovviamente queste cose erano, più o meno in ordine: entrare in ospedale, ricevere una carrellata di pazienti, curarli come potevo considerando la mole di gente che dovevo aiutare in una giornata, lasciare prescrizioni, firmare moduli per il rilascio di pazienti guariti, ordinare medicinali, ispezionare il magazzino e tante piccole altre cose che componevano la vita di un ninja medico. O almeno, di uno non particolarmente in alto nella gerarchia.

    Quel giorno ero in turno con Kohaku, un medico di cui avevo spesso sentito parlare nell'ospedale. Pareva che fosse un'anima caritatevole come poche e che dopo la presa di potere di Zero, avesse continuato il suo lavoro esattamente come prima, perchè lui era lì per salvare le persone. Nobile intento, ovviamente. Nobile dedizione. Forse rivolta alle persone sbagliate, ma per un medico, le persone ferite sono tutte uguali, non importa da che parte fossero.

    Ci incontrammo negli spogliatoi. Sembrava un medico qualsiasi, con camice e tutto il resto. Aveva quattro cartelle in mano e pareva assolutamente ordinario. Certo, non è che io girassi per l'ospedale con la mia classica tenuta ninja, ma Kohaku pareva proprio una persona comune.

    Salve, oggi mi sa che lavoreremo insieme, ha letto i nuovi turni? Mi disse, porgendomi la mano.

    Si, li ho letti. Risposi, stringendogliela. Quello poteva essere un uomo degno di rispetto, perciò perchè non essere cortesi. Piacere di conoscerla, dottor Kohaku. Ho molto sentito parlare di lei.

    Kohaku si preparò e mi aspettò fuori dalla sala. Andiamo insieme?

    Certo. Mi limitai a rispondere. Perchè no? Mi passò la un paio di cartelle e io cominciai subito a sfogliare. Un malato e un ferito. I sintomi del malato erano febbre, sudorazione abbondante, pupilla irregolare e fitte su tutto il corpo. Avevo già sentito quei sintomi ma non mi ricordavo a che malattia fossero legati. Il ferito aveva contusioni sparse sul corpo, un paio di ossa incrinate, naso rotto e mandibola slogata. Un incidente, o la vittima di una brutta rissa. Non mi sarei stupito, in caso. Capitava sempre più spesso.

    Ie o Kehaku parlammo un po' dei pazienti, ma non mi sembrava che ci fosse nulla di particolare su cui parlare. Nonostante il mio basso rango nella gerarchia dell'ospedale, ero uno dei migliori medici del Paese. Ci scambiammo opinioni sulle rispettive possibile cause dei vari malanni e ad un bivio ci salutammo. Dovevo andare a destra per preoccuparmi del paziente ferito. Il malato doveva aspettare un attimo. Mandai comunque un'infermiera a ordinare di tenere pronte le macchine per avere una diagnosi più in fretta possibile, poi entrai nella stanza dove si trovava il ferito.

    Buongiorno. Sei ridotto a uno straccio, vedo. Non preoccuparti, adesso ti sistemo.

    E cominciai a tirarmi su le maniche. Il motivo per cui il ferito era stato scelto per primo era anche un'altro, ovviamente, ossia che avrei fatto relativamente in fretta a sistemarlo. Il malato probabilmente aveva qualcosa che non potevo sistemare semplicemente con un po' di chakra. Meglio finire questo e poi dedicarsi senza altri impegni a chi ne necessitava maggiormente.

    E' la prima volta che faccio una PQ medica quindi scusa se ho deciso che pazienti avevo :sisi:
     
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    La porta si richiuse alle spalle di Kohaku quando l’ultimo spiraglio del camice di Sarakube scomparve dalla porta di destra. Da due parti opposte dello stesso corridoio due professionisti cominciarono il loro giro visite con i primi due pazienti della giornata, il ninja si trovò davanti un paziente che riuscii a curare molto semplicemente. La sua ferita era infetta ma con l’uso di un potente antibiotico e molto olio di gomito riuscii a chiudere la ferita e cauterizzarla con una delle sue tecniche mediche. L’infermeria che lo aiutava osservava e diligentemente seguiva i suoi ordini, prendeva quello che bisognava prendere dai cassetti e porgeva tutto il necessario per essere d’aiuto a Sarakube, del resto lui era il medico e non poteva far altro che stare li ad ascoltarlo e rispondere ad ogni suo ordine con un professionale:

    Si signore.

    Dopo aver compiuto la prima impresa l’infermiera lasciò da solo il medico e si incamminò per raggiungere Kohaku, chissà se anche lui aveva bisogno dello stesso genere di assistenza. Del resto anche lei aveva sentito parlare del paziente psicolabile che si trovava in questo reparto, era stato legato al letto per evitare che nocesse agli altri ma la preoccupazione era tanta.

    *Se non ricordo male la stanza è proprio quella dove era entrato il signor Kohaku, meglio controllare.*




    Qualche minuto prima

    Kohaku alzò lo sguardo dalla cartella dopo qualche secondo, chissà se avesse prestato più attenzione alla stanza che ai fogli che teneva in mano si fosse salvato. Purtroppo non lo sapremo mai, passati quei secondi lo sguardo del medico si posò su un materasso completamente vuoto con una piccola macchia di sangue che imbrattava le candide lenzuola, la sua mente non riuscii a formulare un singolo pensiero razionale quando un colpo lo raggiunse allo stomaco. Non fu il dolore ad arrivare per primo ma la sorpresa, con gli occhi sgranati abbassò lo sguardo e vide una macchia che velocemente si espandeva dal suo addome. Una bottiglia di vetro rotta si trovava infilzata nella carne e lentamente veniva ruotata con diabolica precisione, risalire al proprietario della mano era estremamente semplice. Il pazzo stava li, fermo e sorridente, guardava con gioia gli occhi di dolore del medico che lentamente si riempivano di paura e lo stupore spariva facendo largo a del puro panico. Oh, quella nota di terrore che si veniva a mostrare negli occhi di chi vede la propria vita svanire era come un balsamo per quella mente altamente malata e instabile. Dopo essersi accasciato a terra Kohaku ricevette altre quattro “pugnalate”, il suo corpo ormai non si muoveva più e lentamente una pozza di sangue si apriva sotto il suo corpo supino pronto a lasciar andar via la sua anima.

    AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

    L’urlo femminile ruppe il momento artistico del pazzo, stava godendosi la sua opera d’arte quando la donna entrò nella stanza trovando il corpo del medico. Dai suoi occhi c’era una paura diversa, non terrore della morta ma di lui stesso, poteva leggerlo chiaramente. Per la prima volta provò una vergogna simile che la sua mano agii prima del suo malato cervello. La bottiglia ormai piena di sangue penetrò nel petto dell’uomo che l’aveva usata come pennello per la sua opera, dopo il primo colpo si accasciò anche lui lasciando l’infermiera ancora più tramortita e ormai priva di essere di alcuni aiuto ai soccorsi. Che Sarakube avesse sentito era ovvio ma le sue decisioni sul da farsi erano molteplici: salvare Kohaku, salvare il pazzo, lasciarli morire entrambi o tentare di salvare ambedue. Considerando che il ninja è all’oscuro di tutto ciò che era successo come avrebbe agito? A lui la scelta.


    Eccoci qua, cura il primo paziente come vuoi. Inventati qualcosa
    Per il resto entra nella stanza e decidi cosa fare, tu non sai cosa è successo e l'infermiera non ti dirà nessuna informazione perchè in stato di shock. Per quanto ne sai potrebbe essere stata lei stessa :*): Cosa fare? Chi salvi? Lasci morire qualcuno? Beh tesoro, tocca a te
    In caso MP :sisi:
     
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    Il primo paziente, quello ferito, non parlò. Forse perchè gli avevano applicato una fasciatura sulla bocca per tenergliela ferma, visto che la mandibola era fratturata. Aveva anche qualche taglio, uno era infetto, si capiva dalla colorazione accesa della carne e, beh, dal fatto che stava supporando pus sulle bende. Beh, pazienza. Era solo un po' più di lavoro da fare. Con calma, tagliai la fasciatura che tenevano la ferita e la analizzai con occhio critico. Il taglio era slabbrato, ma era strano che il primo soccorso non avesse fatto qualcosa per impedire l'infezione. Forse c'era un corpo estraneo all'interno. Diedi un colpo con il Palmo Mistico per anestetizzare la gamba, poi allargai la ferita. Come avevo immaginato, c'era un frammento di vetro incastrato nel taglio. Lo tirai fuori.

    Beh, questo è andato. Adesso sarà più facile.

    Abbondai con disinfettante e antibiotico, fasciai nuovamente la ferita e cominciai a usare il Palmo Mistico, chiudendo le ferite in pochi secondi. Per le ossa rotte non potevo fare granchè, avrebbe dovuto aspettare un paio di giorni e qualche altra seduta. Quelle cose erano fastidiose da gestire.

    Qualche giorno a letto, amico, e zampetterai di nuovo in giro. Adesso riposati, ne hai bisogno.

    Ecco, primo paziente sistemato. Adesso toccava all'altro. Peccato che mentre mi stavo affrettando, sentii un urlo provenire dalle mie spalle. Non potevo esserne sicuro, ma pareva la stanza dove si era infilato il dottor Kohaku. E l'urlo dell'infermiera non faceva presagire nulla di buono.

    Scattai nella direzione dell'urlo e aprii senza esitare la porta in cui avevo visto entrare Kohaku. Dentro, la situazione era terribile.

    Kohaku stava per terra, con numerose ferite da punta nello stomaco. Qualcosa di irregolare, sembrava, un qualche atto di violenza. Non potei osservare più di tanto le ferite perchè il dottore era immobile e perdeva sangue in abbondanza. Fissai l'altra vittima, un paziente. Un singolo colpo al petto, dato con una certa precisione senza l'apparente foga con cui era stato colpito Kohaku. Lì vicino, un frammento di bottiglia sporco di sangue e, vicino all'ingresso, l'infermiera che mi aveva aiutato in stato di shock. Un quadro cominciò a delinearsi nella mia mente, ma lo accantonai per il momento. A Kohaku servivano cure immediate e anche il paziente non sembrava messo bene. Per un attimo, i sospetti si condensarono e ebbi la tentazione di non curare il paziente. Nessuno avrebbe potuto sospettare nulla: avevo semplicemente scelto di concentrami sul dottore. Tuttavia, pensai a cosa avrebbe fatto Kohaku in quella situazione.

    Dannazione. Borbottai, chinandomi accanto a entrambi e cominciando a irrorare i corpi di chakra medico.

    Era quasi impossibile determinare chi dei due fosse messo peggio. Kohaku aveva perso più sangue e aveva più ferite, ma i colpi non erano diretti a organi vitali, come se chi l'avesse colpito mirasse a una morte lenta. Il che, ovviamente, mi favoriva. Di contro, il paziente aveva una ferita al petto di cui non riuscivo a stabilire la gravità. Poteva essere un colpo mortale come no. Il problema era che dovevo salvarli entrambi. Ovviamente, se fossi riuscito a stabilizzare uno dei due, mi sarei concentrato sull'altro. E per sicurezza, avrei bloccato i movimenti del paziente con un sigillo. Non ne ero sicuro, ma ero quasi certo che fosse stato lui a ferire Kohaku. Perchè poi si fosse pugnalato... beh, potevo solo ipotizzare. L'importante però era tenerli in vita.

    Mentre il chakra medico penetrava nel corpo di entrambi, anche se con meno forza di quella che avrei voluto, mi rivolsi all'infermiera in stato di shock.

    Vai, vai! Cerca altri medici. Non so se posso salvare entrambi.

    Il Palmo Mistico era una tecnica incredibile, ma dovendo distribuire le mie attenzioni su due pazienti alla volta, ero abbastanza limitato. Se fosse stato solo uno, per quanto ferito, avrei usato la Creazione Rigenerativa per sanare immediatamente qualsiasi danno potesse avere, ma richiedeva tempo che io non avevo, almeno finchè non avessi notato segni di miglioramento in uno o entrambi.

    Perciò spronai l'infermiera a muoversi. Gliel'avrei ripetuto finchè non si fosse mossa, o finchè non fosse stato chiaro che non si sarebbe mossa in nessun caso. Avevo bisogno di aiuto, se volevo salvare entrambi. Altrimenti, per quanto sapessi che era contro l'etica del dottore, lo avrei salvato a costo di sacrificare il paziente. Lui era un ottimo medico e Konoha aveva bisogno di lui. Nonostante tutto quello che si dice in giro, non tutte le vite sono ugualmente importanti.

    Ecco, adesso curo entrambi finchè un non si sente meglio. Spero che arrivi qualcuno ad aiutarmi :sisi:
     
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    Il grido della donna non aveva attirato la sola attenzione di Sarakube, la vigilante che stava seduta al banco si era infatti accorta delle urla quasi inumane. Dopo un sobbalzo e qualche secondo per metabolizzare la faccenda scattò sulla sua sedia da ufficio munita di rotelle, velocemente si buttò letteralmente sulla cornetta del telefono più vicino. La sua mano si mosse velocemente e senza esitazione, compose il numero necessario e attese con il cuore ancora tremante che una voce gli rispondesse dall’altro capo del filo.

    Nel frattempo nella stanza incriminata il nostro ninja stava dando il massimo per riuscire a strappare tutte e due i “malcapitati” dalle braccia della morte, il medico Kohaku aveva numerose ferite da taglio sull’addome e la sua carne si era ormai mescolata a numerosissimi frammenti di vetro visibili ad occhio nudo. Il vero problema erano gli altrettanti che si erano insinuati dentro l’organismo grandi anche un paio di centimetri! Bisognava operarlo d’urgenza, fargli una trasfusione e cominciare con una lenta e complicata operazione per rimettere insieme tutto. Lui però non è l’unico a rischiare la vita, il pazzo si è infatti auto inferto la ferita in un punto molto cruciale: il petto. E’ riuscito infatti, per caso o meno, a recidere l’aorta così da causare una gravissima emorragia interna. Lentamente le loro vite si stanno spegnendo e l’unica cosa che li tiene nel mondo terreno è quel costante flusso di chakra che Sarakube mantiene, il palmo mistico riesce a tenere l’aria nei polmoni fin tanto che i soccorsi arrivino. La donna vigilante infatti ha subito spiegato la situazione a chi di dovere e dopo pochissimi minuti una squadra composta da due medici e un ninja esperto penetrò nel reparto correndo a perdifiato.

    Stanza 45, sulla destra. Fate presto!

    Ci pensiamo noi, si tenga pronta per qualsiasi evenienza.

    Irruppero nella stanza, nei loro occhi si leggeva lo stupore ma questo durò pochissimi secondi. Dopo aver scostato gentilmente Sarakube i due medici si divisero i compiti e cominciarono a far il resoconto della situazione, con occhio clinico esaminarono le ferite mentre con la mano irroravano lo stesso tipo di chakra che Sarakbue stava usando. Passarono pochissimi minuti che i loro sguardi si incrociarono e dopo aver annuito uno di loro si alzò e uscii dalla stanza correndo. L’altro fece cenno al ninja di prendere il posto del medico mancante e continuare a medicare Kohaku, e per la prima volta aprii la bocca.

    Dobbiamo operarli d’urgenza, io e il mio collega ci occuperemo di uno di loro mentre lei farà il resto del lavoro sull’altro paziente. Ovviamente sarà affiancato da un team molto competente quindi non le spetta che scegliere chi operare e si può andare a preparare, qui posso pensarci io per il momento.



    Decidi di operare e descrivi l'operazione. :sisi: Questo è il mio ultimo post, se possibile mi piacerebbe che mi valutassi l'exp visto che sei mod :sisi:
    PS: Ovviamente sei tu che decidi l'esito dell'operazione visto che sei il medico e io impersono il/i pazienti
     
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    L'infermiera sembrava non riuscire a muoversi. Per fortuna, il suo urlo non aveva richiamato solo me, ma anche un bel po' di altra gente. Uno della sicurezza infatti fu rapido a chiamare i soccorsi.

    Stanza 45, sulla destra. Fate presto!

    In pochi secondi, i medici entrarono nella stanza e si misero ad analizzare la situazione, irrorando entrambi con chakra medico per tenerli in vita finchè non arrivarono a una conclusione.. Uno dei due si rivolse a me.

    Dobbiamo operarli d’urgenza, io e il mio collega ci occuperemo di uno di loro mentre lei farà il resto del lavoro sull’altro paziente. Ovviamente sarà affiancato da un team molto competente quindi non le spetta che scegliere chi operare e si può andare a preparare, qui posso pensarci io per il momento.

    Perfetto, ero libero. Mi occupo del dottor Kohaku. Fate attenzione con l'altro. Credo sia lui la causa di tutto. Se riuscite a guarirlo, tenetelo legato.

    E dopo questo brevissimo avvertimento, andai a prepararmi. C'era un motivo per cui avevo scelto Kohaku, oltre ovviamente al fatto che era un medico e l'altro un potenziale psicopatico. Il motivo era che le ferite di Kohaku erano molto più pericolose. La ferita del paziente, anche se indubbiamente mortale se non curata in tempo, almeno sembrava pulita. Kohaku aveva diversi frammenti di vetro infilati nella carne e quelli non se ne sarebbero andati con un po' di chakra medico. Occorreva operare d'urgenza e sarebbe stata un'operazione lunga e complessa. Per questo, preferivo essere io a tenere sotto i ferri Kohaku. Io conoscevo le mie capacità, sapevo di essere uno dei migliori medici di Konoha. Volevo essere sicuro che l'operazione andasse a buon fine.

    Non ci misi molto a prepararmi e entrai immediatamente nella sala. Kohaku era disteso sul un lettino con un telo sopra di lui, aperto sulla zona ferita. Le sue condizioni erano ancora peggiori di quello che pensavo all'inizio.

    Pinze. Dissi, senza esitare. Era meglio cominciare subito. Mi fu allungata una pinzetta e mi misi al lavoro.

    L'operazione, in situazioni normali, sarebbe stata lunghissima e pericolosa, perchè ogni frammento estratto avrebbe potuto causare emorragia, quindi si sarebbe dovuto procedere con cautela infinita. Tuttavia, grazie alle mie capacità, era possibile procedere in maniera più spedita. Mi bastava rimuovere un pezzo di vetro, poi dare un colpetto con il chakra medico per evitare danni gravi, e continuare. Irrorare continuamente di chakra Kohaku sarebbe stato controproducente perchè c'era il rischio che la carne si rigenerasse sopra i frammenti di vetro, cosa che avrebbe reso praticamente impossibile rimuoverli. Meglio procedere un pezzo alla volta.

    L'operazione, in se è durata ore. Come avevo immaginato, del resto. Alla fine, quando l'ultimo pezzo di vetro fu rimosso, chiusi le ferite con un'ultima tecnica medica, rigenerando completamente i danni. Grazie, Rigenerazione Curativa. Eseguirla da solo era difficilissimo e costava un sacco di energie, ma ne valeva sempre la pena.

    E' fatta.

    Certo, aveva perso molto sangue. Il Palmo Mistico aveva sicuramente ripristinato parte del sangue perso ma non sarebbe sicuramente bastato. Per fortuna avevamo ancora scorte di sangue. Una trasfusione gli avrebbe permesso di riprendersi in fretta. Organizzai la cosa con le ultime forze che mi rimanevano, poi mi rimisi i miei soliti abiti e mi buttai di peso su una delle sedie di una delle numerose sale adibite alle pause per i medici. Ero distrutto. Poco dopo, uno dei medici che aveva preso sotto cura il paziente entrò in quella stessa stanza.

    Kohaku? Chiese, sedendosi di fianco a me.

    Vivrà. Dovrà stare a letto per un po', ma ce la farà. Il paziente?

    In qualche modo è riuscito a recidersi un'aorta, ma siamo riusciti a sistemarlo. Sospirò. Se non fossi intervenuto subito probabilmente nessuno dei due sarebbe sopravvissuto.

    Beh, è il mio lavoro. Borbottai. Lui annuì. Restammo così, raccogliendo le forze per tornare là fuori e curare altre persone.

    Quantomeno, era stata una giornata proficua.

    Già finita? Comunque direi che ti prendi 44 punti exp. Non male come evento :sisi:

    Ah, io non voglio soldi extra, dammi exp e basta :si2:
     
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    61! Spero ti sia divertito
     
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    Abbastanza :asd: Ricordati di moddare gli achievement in completamento :sisi:
     
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7 replies since 16/3/2016, 22:56   133 views
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