Il samurai un pò nerd!

Apprendistato di Chul-Moo Lee

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    Il freddo si mostrava in tutta la sua potenza sulle finestre dell’ospedale del ferro, enormi spalaneve continuavano a tenere libera la strada per i veicoli ospedalieri che continuavano il loro giro quotidiano. Arya stava seduta vicino ad una grande vetrata, portava il lungo camice tipico dei medici e i capelli ricciolini ricadevano nel viso che non riusciva a nascondere la notte insonne passata in reparto.

    Oggi arriva quello nuovo?

    Si rivolge all’uomo che gli sta di fronte, ha la testa reclinata all’indietro e le braccia sono aperte poggiate sul divano. Collega da anni, amico di apprendistato e compagno di vita da ormai qualche anno. Eri sbuffa per la stanchezza e con un piccolo colpo di reni si rimette dritto e scambia il suo sguardo con la moglie, i suoi occhi rossi incontrano quelli stanchi della donna nascondendo una celata complicità.

    Mi sa di si, stavolta tocca a te!

    Si alza e dopo un bacio fugace la lascia sola con il suo caffè, il liquido nero continua a roteare tramite un movimento del polso della donna. In effetti l’unica gioia dell’intera giornata era rappresentata da una tazza di cartone e della caffeina, no quel giorno non ci sarebbe andata leggera.




    *Che faccia seria, si vede che è un samurai. Non ho visto molti di quelli che prendono parte alla vita medica, chissà che effetto mi farà.*

    Arya avanza pensierosa, con passo deciso e con caffè in mano. Nell’altra mano teneva una cartella con i dati sensibili di Chul-Moo Lee, alternava una lettura ad un sorso di nettare. Fu proprio mentre si avvicinava all’entrata che un foglietto scivolò a terra, era una copia della lettera mandata al samurai.

    Samurai Chul-Moo Lee,
    La sua richiesta di entrare a far parte dell’albo medico di Tetsu è stata accettata, si rechi il giorno prestabilito all’ospedale del ferro così da sostenere l’apprendistato con la dottoressa Arya.
    ASL (?)


    Recati all'ospedale e si comincia! Farò del mio meglio!


    Edited by Kuma° - 15/3/2016, 12:06
     
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    •Chapter I
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    Come ripromesso dovevo iniziare ad acquisire maggiore conoscenza nelle più variegate discipline e di conseguenza non poteva mancare quella medica tra le varie opzioni. Più volte in missioni e scontri occasionali mi ritrovavo alle strette a causa della stanchezza che inesorabilmente mi assaliva o delle pesanti ferite che il mio corpo subiva. Poter apprendere l'arte della medicina mi avrebbe permesso di acquisire le conoscenze in modo da poter prestare l'immediato soccorso direttamente sul campo di battaglia, come anche affacciarmi a pratiche ben più complesse e cruente. Difatti nonostante ne sapessi poco e nulla in materia sapevo di alcuni miei colleghi che avvalendosi dello studio sulla medicina erano riusciti a sfruttarla direttamente sul campo di battaglia a scopi bellici. D'altronde studiando il corpo umano si poteva, per l'appunto, studiare i punti di forza e debolezza dello stesso. Una conoscenza sicuramente da non sottovalutare e che mi sarebbe potuta tornare enormemente utile in futuro.
    Per questo prima di fare qualsiasi altra cosa durante il congedo che mi era stato dato a seguito della promozione, dovevo innanzitutto provare ad apprendere l'arte medica. Arte diffusa anche nelle isolate ed inospitali terre del Ferro nonostante si trattasse di un'arte sviluppata dal regno shinobi.
    Come da prassi era necessario inviare una domanda all'ospedale centrale del villaggio ed aspettare la risposta che, per mia fortuna, non tardò ad arrivare.

    *Bene, l'appuntamento è per l'indomani mattina...*

    Pensai piuttosto indifferente leggendo la missiva che successivamente gettai tutta accartocciata nel cestino della mia cucina. Il Chul-Moo che si entusiasmava per le piccole novità sempre pronto a dare una mano al prossimo stava poco a poco svanendo, dando spazio unicamente ad un Chul-Moo freddo ed impassibile pronto a fare di tutto pur di portare a termine la sua nuova missione.



    Recatomi il giorno seguente alla struttura medica più all'avanguardia del villaggio mi bastò mostrare la piccola lettera che avevo ricevuto e chiedere di una certa Arya per giungere nella stanza designata. Non ero molto avvezzo di quei posti così bianchi, celesti, puliti e da quello strano odore che non riuscivo ad identificare, per questo non desideravo altro che fare quel che ero venuto a fare il più in fretta possibile e poi andarmene.
    Sì, ci avevo messo piede più volte in ospedali come quello, ma come paziente bisognoso di cure non come aspirante medico. Non avevo la più pallida idea di quello che questa dottoressa mi avrebbe fatto fare, ma sicuramente non sarei dovuto ricorrere alle mie spade. Motivo per il quale ero giunto in quel luogo vestito con i miei soliti abiti da civile ed unicamente con una delle mie Katane poste sul fianco sinistro. Ero pur sempre un samurai e come tale non andavo mai in giro disarmato.
    Senza fare tanti complimenti varcai la soglia della stanza in cui la dottoressa mi stava aspettando, trovandola là seduta dietro un'ampia scrivania con in mano quella che pareva una cartella clinica e nell'altra una tazza. Dall'aspetto molto giovanile doveva avere forse la mia età o qualche anno di più, ma a causa del grosso camice bianco ed i pesanti abiti che indossava non era facile dedurre la formosità del suo fisico. Aveva certamente un bel viso, ricciolosi e ben curati capelli castani e delle lunghe e sode gambe che constatai una volta che alzatasi iniziò ad avvicinarsi a me con passo lento e pacato. L'unica pecca che notai in lei erano i celesti occhi arrossati e le brutte borse sotto gli stessi che stavano a significare uno scarso riposo notturno.
    Noncurante della cosa, però, non mi lasciai andare ad alcun indecente pensiero dinnanzi a quell'affascinante ragazza che giunta dinnanzi a me fece per chinarsi in modo da raccogliere un foglio che gli era scivolato via dalla cartella.
    Mantenendo la mia espressione seria ed impassibile compì un naturale gesto di cortesia facendole segno che ci avrei pensato io. Era sì mia intenzione punire il villaggio per quello che mi era stato fatto, ma certamente non avevo nulla contro persone come lei.

    - Ecco a lei -

    Mi limitai a dire con tono freddo e serio porgendogli il foglio. Non aggiunsi altro, neanche come mi chiamavo in quanto ella sapeva bene quale fosse il mio nome. Fermo ed in silenzio l'unica cosa che feci era semplicemente aspettare che prendesse il pezzo di carta.

     
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    La giornata per Arya non si stava per concludere, con le 10 ore di reparto alle spalle gli mancava soltanto l’apprendistato del samurai prima di tornare a casa. Nonostante questo pensiero gli trapanasse il cervello non si fece influenzare e si impose di trattare Chul-Moo come tutti gli allievi che gli erano passati nell’arco dei 8 anni in cui lavorava nel paese del ferro. In effetti ora che ci pensava era passato moltissimo tempo da quando aveva lasciato la sua terra natia e ancora sentiva una piccola nostalgia che gli si stringeva al cuore al solo ricordo di quei tempi ormai andati.

    *Basta con questi pensieri idioti. *

    La donna cominciò a scuotere la testa e quasi non si accorse del foglio che scivolò via dalla carpetta, si trovava ormai da 5 minuti nella stanza dell’incontro e quasi non si era accorta che il suo nuovo allievo era entrato e la stava osservando fermo e immobile. Evitò che qualsiasi emozione trapelasse dal suo viso e dirigendosi verso il foglietto si trovò quasi costretta ad arrestarsi, il samurai si era appena offerto di prendere l’oggetto e si trovò ad accettare il suo gesto da gentiluomo. No che l’avesse offesa in qualche modo ma lei era abituata a reggersi da sola come donna e aveva lottato contro un’infinita di uomini che non facevano altro che ostacolare il suo cammino per diventare medico. Ormai dava per scontato che questi comportamenti erano diretti per raggiungere un secondo fine quindi nel prendere il foglietto dalle mani del samurai attese qualche secondo così da ragionare e sembrare più garbata possibile.

    Uhm..grazie, chiamami dottoressa Arya, piacere.

    Considerato che l’uomo non aveva molta voglia di presentarsi fece cenno di seguirla e con passo sicuro cominciò a percorrere il corridoio svoltando ora a destra ora a sinistra, ad intervalli casuali si lanciava qualche occhiata alle spalle tenendo d’occhio il comportamento del nuovo arrivato. Ora che lo osservava un po’ meglio notò la spada che penzolava al suo fianco e scuotendo la testa si voltò di scatto, aprii una porta alla sua sinistra facendo cenno al samurai di anticiparla. Aspettò che l’uomo entrasse e lasciando la maniglia dell'entrata bevve l’ultimo sorso di caffè, repisrò a fondo si preparò alla spiegazione ormai di routine.

    Bene, direi che possiamo cominciare. Oggi sei tenuto a fare quello che ti dico, il cammino per diventare medico comincia oggi, sarà una strada lunga e difficile. Non ti nascondo che dovrai assistere a scene estreme e mantenere la calma più totale, diventare un medico di guerra non è affatto una passeggiata. Voglio impegno da parte tua altrimenti non esiterò a mandarti via all’istante, intesi?


    Non erano parole dure, il suo tono di voce era autoritario ma non arrogante. La sua intenzione era quella di mettere le cose in chiaro e prepararlo al futuro che stava per abbracciare.

    Per prima cosa oggi iniziamo con un po’ di teoria, il nostro lavoro non è nulla senza determinate conoscenze di base. Il nostro corpo è una macchina ma non così semplice come si pensa, i meccanismi che stanno dietro ad ogni singolo cosa sono complicati e impossibile da schematizzare. Pensa al solo ciclo respiratorio: quanti muscoli coinvolge? Quali sono i valori di pressione necessari per espirare? In che percentuali l’emoglobina lega una molecola di ossigeno? Sono meccanismi complicatissimi ma che hai il dovere di studiare, quindi spero ci abbia messo passato almeno il tempo necessario per memorizzare tutto come si deve.

    Prese alcune foto dalla cartella che aveva in mano e si sedette su un lato della scrivania che occupava la stanza, aspettò che Chul-moo l’imitasse e mostrò tre immagini che rappresentavano alcune parti del corpo. Erano foto fatte a cadaveri e mostravano alcune parti del corpo aperte per l’autopsia: si potevano distinguere organi e tessuti. Un occhio attento avrebbe notato anche qualche anomalia nelle condizioni degli organi ma forse Arya si aspettava un po’ troppo.

    Dimmi cosa vedi, fammi una descrizione dettagliata degli organi che riconosci. Dopo averlo fatto leggimi questo, noti qualcosa di strano?.


    Prese un quarto foglietto in cui erano state stampate alcune tracce nere su sfondo bianco, rappresentava un elettrocardiogramma di un paziente che presentava una leggera tachicardia. Lo stava sottoponendo ad un facilissimo test per essere sicura di andare alla seconda fase dell’apprendistato: la pratica.



    Ta-dan
    Allors per le foto vedi un pò tu come fare, sii originale <3. Per quanto riguarda l'ECG non ci vuole molto, anche solo con una ricerca banale su internet trovi le informazioni necessarie. In caso MP :sisi:
     
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  4. Kote
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    •Chapter II
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    - Uhm..grazie, chiamami dottoressa Arya, piacere. -

    Rispose la donna con un pizzico di incertezza nel suo gesto; come se non fosse sicura che quella fosse la risposta più appropriata alla situazione.
    Lasciando stare certe quisquilie mi accinsi a seguire la dottoressa che lasciata la stanza pareva volermi condurre da un'altra parte. Camminando per i corridoi dell'ospedale vi erano un sacco di cose e situazioni nuove ad i miei occhi, ma per il momento il mio unico interesse era riposto in quella donna davanti a me. Non di certo per via del suo stacco di coscia che, indubbiamente, avrebbe potuto far perdere la testa a diversi uomini, ma per le conoscenze che aveva e che dì li a poco mi avrebbe trasmesso. Per questo durante tutto il tragitto mi limitai come mia consuetudine a camminare in silenzio e con la mia solita espressione seria e leggermente imbronciata.
    Una volta giunti a destinazione ella si accinse a spiegare le prime regole per iniziare questo mio apprendistato sulla medicina.

    - Bene, direi che possiamo cominciare. Oggi sei tenuto a fare quello che ti dico, il cammino per diventare medico comincia oggi, sarà una strada lunga e difficile. Non ti nascondo che dovrai assistere a scene estreme e mantenere la calma più totale, diventare un medico di guerra non è affatto una passeggiata. Voglio impegno da parte tua altrimenti non esiterò a mandarti via all’istante, intesi? -

    Parole decisamente dure anche se non espresse con arroganza o che altro, a cui però essendoci abituato mi venne spontaneo rispondere con un semplice.

    - Signorsì signora! -

    Concluse le formalità, dunque, potevamo finalmente iniziare.
    Per prima cosa era necessario parlare di teoria. Come giustamente espresso dalla dottoressa senza delle conoscenze di base sul corpo umano ed il suo funzionamento non potevo di certo pensare di poterci mettere mano. Un pò come nell'artigianato che da un pò di tempo a questa parte avevo scoperto: nonostante alcune cose potessero essere facilmente deducibili ed intuitive per la costruzione di determinati oggetti era fondamentale prima carpire la loro struttura e poi il processo di lavorazione ad esso dedicato; non potevo fare le cose a "naso".
    Sedutasi su di una scrivania mi porse alcune fotografie dicendomi di osservarle con attenzione e dirle gli organi che riconoscevo. Dopo di che avrei dovuto leggere il contenuto di quello che sembrava un foglio di carta con sopra stampate alcune traccie nere e dirle se notavo nulla di strano.
    Rimanendo in silenzio ed osservando una ad una le tre fotografie rimasi un attimino colpito dalle immagini un pò forti che esse mostravano.

    Ero certamente abituato alla vista del sangue, ma comunque sia vedere delle cose così di punto in bianco un certo disagio non potevano non procurarmelo. Disagio però che mascherai abilmente mantenendo sempre la mia consueta espressione seria ed impassibile. Sistematomi gli occhiali, quindi, mi apprestai a rispondere alla sua domanda.

    - Nella prima purtroppo non sono in grado di dirle con esattezza i nomi di ogni singolo organo e tessuto, ma dovrebbero trattarsi delle ossa, muscoli, tendini e legamenti di una gamba. La seconda invece mostra il cervello e quella specie di rivestimento bianco penso sia la scatola cranica. Nell'ultima invece direi che quei cosi sono i polmoni... -

    Conclusi toccando gli organi che pensavo di aver riconosciuto nella fotografia con la punta dell'indice della mano destra.
    Non aspettando una risposta positiva o negativa da parte della mia interlocutrice presi in mano il fantomatico foglio di carta con sopra quegli strani segni neri. Inizialmente non riuscivo a capirci un tubo, ma guardandolo con più attenzione mi parse di aver già visto da qualche parte una roba del genere. Cercai di scavare nei miei ricordi per capire dove e quando era accaduto il fatto fino a quando esso riaffiorò.
    Come già detto non era la prima volta che mettevo piede in un ospedale in quanto come paziente diverse volte ci ero già stato. Sempre per cose non particolarmente gravi, ma comunque qualche piccolo intervento lo avevo subito. E come prassi, fatto l'intervento, a volte dovevano sottopormi a degli esami per controllare che fosse tutto a posto. Ecco: uno di quegli esami era proprio simile a quel foglio che tenevo in mano. Non proprio identico, ma piuttosto simile. Purtroppo, però, a causa della mia ignoranza non riuscivo a comprenderne le differenze e quindi capire se ci fosse qualche anomalia.

    - Mi sembra un elettrocardiogramma. Purtroppo, però, non so dirle se c'è qualcosa di anomalo. -

    Esposi mostrando, per la prima volta, un pò di perplessità nel mio volto. Poggiato il foglio di carta sulla scrivania insieme alle fotografie finii per portare la mia attenzione nei confronti della dottoressa in modo da sentire ciò che aveva da dire.


    Purtroppo anche facendo ricerche approfondite non posso essere più dettagliato :asd: chul non è proprio un asso in certe cose, deve ancora apprenderle on-game :asd:
     
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    Arya consegnò le foto al giovane, si alzò dalla scrivania e si avvicinò con passo leggero alla macchinetta del caffè che conteneva già una bella caraffa di nettare degli dei. Anche se sembrava presa a versarsi un altro bel bicchiere di caffè aveva le orecchie e il cervello rivolte verso il samurai che dopo aver passato qualche minuto ad esaminare le foto di reperto cominciò a descriverle.

    Nella prima purtroppo non sono in grado di dirle con esattezza i nomi di ogni singolo organo e tessuto, ma dovrebbero trattarsi delle ossa, muscoli, tendini e legamenti di una gamba. La seconda invece mostra il cervello e quella specie di rivestimento bianco penso sia la scatola cranica. Nell'ultima invece direi che quei cosi sono i polmoni...

    Dopo aver ascoltato tutto la dottoressa sembrava trasparire una calma innaturale, i suoi occhi erano fissi e seri e un piccolo sorriso incurvava le dolci labbra. Se fosse stato per lei avrebbe ridotto a brandelli quel simile ignorante per poi tornare a casa come se nulla fosse davvero accaduto. Purtroppo le circostanze la obbligavano a starsene buona e pazientare in attesa della seconda risposta, fissò il suo sguardo sul quel viso talmente liscio che quasi gli venne voglia di schiaffeggiarlo e dargli un po’ di colore. Chul-Moo si era mostrato per ciò che era per davvero: un freddo samurai, un militare come tanti altri. La donna aveva fin troppi trascorsi con i militari, gente cieca mossa dal dovere e priva di qualsiasi “volontà”, sapeva benissimo che esistevano molteplici eccezioni alla regola ma l’aspirante medico non si stava dimostrando tale. Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla seconda risposta che mise alla prova tutta la pazienza di Arya.

    Mi sembra un elettrocardiogramma. Purtroppo, però, non so dirle se c'è qualcosa di anomalo.



    In un universo parallelo.

    SEI UNA TESTA DI CAZZOH

    Urlò la donna all’ignorante samurai, come poteva un mostriciattolo parallelo presentarsi di fronte a lei senza sapere nulla sulla medicina?

    IO TI UCCIDOH!!!!!!!

    Cominciò a sbraitare mostrando la sua quinta di seno pronta ad esplodere, come prima cosa sollevò di forza la scrivania e la scaraventò contro il povero Chul-Moo. L’impatto con la parete fu tale da rompergli gli occhiali e spaccargli quasi la testa. Con il fiato pesante e furente cominciò a camminare verso di lui, detriti vari cominciavano a cadere dal soffitto ma Arya continuava a farsi avanti, il fuoco negli occhi e la voglia di seppellire quel tizio.

    MUORIHHHHHHHHHHH, CHE LE MIE TETTE TI PORTINO ALLA MORTEH!


    Ed eccola lì, in un amplesso all’Inohana (?) prese la testa del samurai e con forza la ficcò in mezzo alle fessure delle sue tette.

    CREPAH E CHE INOHANA SIA CON TE! NON MANCARE MAI PIU' DI RISPETTO ALLA DIVAH.

    Ma tanto era morto.


    Realtà.


    Un profondo sospiro, chiude gli occhi e tende la mano verso Chul in attesa di ricevere le sue foto. Con tranquillità le risistema nella carpetta e dopo qualche minuto la sua voce ritorna a riempire la stanza.

    Bene, un risultato… uhm.. mediocre. Direi che devi recuperare molto dal punto di vista teorico quindi vorrei che ti dedicassi allo studio del corpo umano e sulle sue principali funzioni, ti sarà molto utile fidati. Adesso seguimi, andiamo all’obitorio dove possiamo esercitarci senza fare del male a qualcuno.

    La sala dell’obitorio si trovava nel piano “-1” dell’ascensore, molti cadaveri donati alla scienza si trovavano li ed erano disponibili per far esercitare gli apprendisti. Arya seguita a ruota da Chul si diresse verso un tavolo che aveva fatto prenotare quella mattina stessa, li era disteso un uomo privo di organi ancora utili e con il volto coperto da un candido panno bianco. La donna prese dei guanti e dopo averli infilati con professionalità li passò al samurai.

    Ti conviene andarti a cambiare nella stanza affianco, troverai un camice pulito e dei pantaloni sterilizzati. Mi dispiace ma dovrai anche lasciare la tua spada, potrai tenerla in questa stanza ma non voglio che la porti con te.


    E con questo lanciò uno sguardo sprezzante verso quella lama portatrice di morte, si girò e aspetto che Chul-Moo si fosse preparato seguendo le sue istruzioni. Nel frattempo prese un bisturi e provocò due tagli identici nell’addome del tizio, non erano molto profondi ma se fosse stato vivo sarebbero stati molto dolorosi.

    Allora adesso ti insegnerò una tecnica molto utile e dalla facile applicazione, si chiama Palmo mistico. Sfrutta il chakra in modo da rigenerare i tessuti lesi e curare molti tipi di ferite, il trucco sta nel rendere il chakra un supporto per la vita e allontanarlo dalla concezione di morte. Non so se mi sono spiegata, ti faccio vedere.

    La donna congiunse le mani, immediatamente un alone verdognolo cominciò a circondare le lunga dita affusolate. Gli occhi della donna erano fissi sulla ferita e con movimento professionali cominciò a richiudere la ferita ad ogni passaggio, dopo qualche minuto la pelle del cadavere era ritornata intatta. Con un cenno della mano lasciò il resto nelle mani del samurai.


    Tenta ad usare il palmo mistico, ovviamente puoi mettere che ci riesci ma potresti anche fallire al primo tentativo. Non so se mi sono spiegato :sisi: In caso MP/Wa
     
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    •Chapter III
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    A quanto pare non avevo soddisfatto le aspettative della donna in quanto nonostante il suo atteggiamento calmo e serio potevo percepire pienamente del suo sguardo la delusione che gli avevo procurato. In silenzio attese che gli rendessi le fotografie, cosa che feci senza fiatare, per poi espormi i suoi pensieri.

    - Bene, un risultato… uhm.. mediocre. Direi che devi recuperare molto dal punto di vista teorico quindi vorrei che ti dedicassi allo studio del corpo umano e sulle sue principali funzioni, ti sarà molto utile fidati. Adesso seguimi, andiamo all’obitorio dove possiamo esercitarci senza fare del male a qualcuno. -

    Appunto, come detto non ero andato proprio bene, ma comunque sia pareva intenzionata a continuare con l'apprendistato. Che fosse semplicemente costretta a seguirmi solo perchè non ero un aspirante medico come un altro ma un militare del paese e come tale doveva continuare ad andare avanti nonostante la mia impreparazione a livello teorico? Forse, tuttavia certi pensieri non mi interessavano più. Ero lì esclusivamente per apprendere quel che c'era da apprendere, tutto il resto non importava. Ciò nonostante, in futuro, avrei seguito sicuramente il consiglio della donna sullo studio del corpo umano.
    Lasciata la stanza scendemmo al primo piano interrato ed una volta raggiunto quello che doveva essere l'obitorio la prima cosa che dovetti fare era cambiarmi d'abito. Non avevo ancora ben chiaro che avremmo dovuto andare a fare in una stanza piena di cadaveri, ma comunque sia senza obiettare feci come mi era stato detto ed una volta cambiato lasciai la mia Katana insieme ad i vestiti ed infilatomi i guanti sterili raggiunsi la dottoressa.
    Seguita la donna ci posizionammo difronte ad un tavolo in acciaio su cui vi era adagiato il corpo senza vita di un uomo. Completamente nudo aveva unicamente un paio di panni a coprire i genitali ed il volto. Sul torace presentava diverse cicatrici ricucite che molto probabilmente segnalavano il fatto che era stato aperto per far qualcosa, in più al pollice del piede destro pareva esserci attaccata un etichetta.
    Prendendo in mano un piccolo coltello molto affilato la donna incise un paio di tagli sull'addome del tizio. Se quel corpo fosse stato di un umano ancora in vita sicuramente del denso sangue caldo avrebbe iniziato a sgorgare da esso, ma trattandosi di un cadavere non uscì un bel niente.

    - Allora adesso ti insegnerò una tecnica molto utile e dalla facile applicazione, si chiama Palmo mistico. Sfrutta il chakra in modo da rigenerare i tessuti lesi e curare molti tipi di ferite, il trucco sta nel rendere il chakra un supporto per la vita e allontanarlo dalla concezione di morte. Non so se mi sono spiegata, ti faccio vedere. -

    Ed una volta finite le spiegazioni congiunse le mani iniziando ad emanare da esse un particolare alone di chakra verde. Passando tale chakra su una delle incisioni notai con mio grande stupore che poco a poco essa si stava richiudendo fino a quando al 3° passaggio sembrò completamente guarita.
    Una tecnica decisamente utile in battaglia che mi avrebbe permesso di continuare a combattere anche se ferito.
    Così, limitandomi ad annuire in silenzio come in precedenza, unii i palmi delle mani chiudendo gli occhi. Grazie alla Diramazione del Chakra avevo imparato a richiamare, concentrare e plasmare il chakra allo stato grezzo, ma come aveva giustamente dello lei non dovevo andare a creare un qualcosa di dannoso ma l'opposto. Quello che dovevo creare era un'emanazione di chakra in grado di, parole sue, "supportare la vita" e per quanto fosse semplice a dirlo non è che la cosa sembrava così intuitiva.
    Facendo lunghi e regolari respiri provai a concentrarmi su concetti di supporto della vita come appunto lei aveva detto. Una cosa che avevo capito nello sviluppo del mio controllo del chakra è che quando si parla di arti magiche e roba associata la mente e l'immaginazione aiutano molto. Per apprendere la Diramazione del Chakra mi ero allenato nel provare ad immaginare di estendere la lama delle mie stesse armi e basandomi su questo concetto con la giusta pratica riuscii nel mio intento. Passarono diversi minuti ed un sacco di tentativi falliti, ma finalmente sentivo che qualcosa era cambiato. Aperti gli occhi notai che l'alone di chakra che ricopriva le mie mani aveva assunto una colorazione verdognola, non come quello mostratomi in precedenza, ma almeno era un inizio. Anche l'alone stesso non sembrava grosso e stabile come quello della dottoressa, ma provai a vedere se comunque era in grado di curare.
    Delicatamente poggiai entrambe le mani sull'incisione e notai con mia soddisfazione che poco a poco la ferita si stava richiudendo.
    Una cosa, però, quella donna non mi aveva detto: quella tecnica consumava una bella quantità di energie. Più mantenevo attivo quel particolare alone curativo più sentivo le mie energie calare, tant'è che dopo qualche secondo dovetti smettere di emanare chakra. La ferita non si era ancora rimarginata del tutto e così asciugatomi il sudore della fronte con una manica del camice ricongiunsi i palmi delle mani ricominciando da capo.
    Ci impiegai diversi tentativi ed una grande quantità di energia, ma finalmente dopo diverso tempo riuscii nel compito assegnatomi.
    Rialzando lo sguardo in direzione della donna non cercai la sua approvazione, bensì aspettai che mi disse se c'era altro da fare o no. In caso contrario infatti mi sarei limitato a salutarla con un "arrivederci" e cambiatomi d'abito riprendendomi la mia Katana me ne sarei tornato al mio alloggio a riposare. Non avevo dovuto alzare la mia spada per neanche un momento, ma tutta quella pratica con per acquisire le basi del Palmo Mistico mi aveva stancato parecchio.


    Ho finito in quel modo perchè tanto di solito non si fanno più di 3 turnazioni in questo genere di eventi; un pò proprio come una pq.
    Visto che son mod te l'assegno io l'exp, tu assegnala a me.
    Mi è piaciuto molto come hai gestito la cosa, soprattutto quell'intermezzo divertente :asd: 45 exp. Cmq penso che un post conclusivo tu lo debba fare, almeno per congedarmi :asd:
     
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    Dopo aver concluso l’irrorazione di chakra Arya alzò lo sguardo e spiegato il processo si concentrò nuovamente per osservare i movimenti e il grado di attenzione usati dal samurai. Come il medico aveva predetto le prestazioni del giovane erano deludenti, dopo i primi tentativi la donna si era sfilata i guanti e poggiando le palme sopra il tavolino cominciò ad osservare con occhi stanchi i vani tentativi di Chul. Per quanto il turno notturno pesasse sul fisico della donna non si fece sfuggire un singolo sospiro o qualche altro segnale che potesse suggerire quel suo momento di debolezza. Nonostante tutto Arya non poté far a meno di notare qualche miglioramento nelle capacità dell’aspirante medico, l’uomo infatti si era preso qualche secondo per riflettere e all’ennesimo tentativo sembrò capire ma soprattutto sfruttare la vera natura del palmo mistico. Infatti Chul-Moo riuscì a richiudere la ferita mostrando un risultato quasi identico a quello di Arya stessa, come fosse un miracolo il medico mostrò in modo abbastanza evidente la sua sorpresa.

    Bene, ottimo lavoro. Direi che per oggi possa bastare così.

    Disse sorridendo dolcemente, congedò temporaneamente il giovane e attese che si ricambiasse per poter scambiare un paio di parole e ricevere le ultime istruzioni. Appoggiata al muro dell’obitorio si lasciò trasportare dalla stanchezza e chiudendo gli occhi cominciò a ripercorrere tutte le prove svolte dall’aspirante.

    *Ok la prova teorica è quasi fallita del tutto, le sue conoscenze sono paragonate a quelle di un ragazzino. Per questa parte pratica invece ha mostrato delle capacità non indifferenti e farei un peccato contro la scienza se dovessi precluderli questo genere di lavoro. Cosa faccio? Hmm.. Maledizione, io volevo solo tornare a casa.*

    Una volta ripresa dal suo monologo interiore aspettò soltanto qualche secondo prima che la porta dello spogliatoio si aprisse per fare largo al samurai che aveva indossato i suoi vestiti e soprattutto la sua katana. Si avvicinò con passo sicuro tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi.

    Allora, per quanto mi riguarda sei un’apprendista fuori dal comune. Il tuo comparto teorico è veramente scarno ma come mi hai appena dimostrato hai delle capacità degne di nota, quindi per me hai passato questa abilitazione. L’unico tuo dovere per il momento è di metterti al pari con la medicina attuale e studiare tutto il necessario per considerarti un medico degno del suo nome. Firma questo e puoi andare.

    Dopo aver svolto le sue pratiche burocratiche lo guardò allontanarsi, appoggiata allo stipite della porta aspettò finché la sua katana non scomparve dietro l’angolo. Si voltò e augurandosi di non aver più a che fare con un militare si diresse verso casa, del resto se lo era proprio meritato!



    Apprendi il Palmo Mistico, prendi 63 exp e il ruolo di Samurai medico (?) di Tetsu. Va in pace
     
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