Costole Rotte

Talitah stava trascorrendo l’ennesimo giorno in reception, non che la cosa gli annoiasse ma era quasi stanca della solita vita dell’ospedale. La sua passione ormai stava trasformandosi in un noioso dovere da compiere tutti i giorni, del resto in tempi di pace non accadeva molto e sentiva la presenza nei campi di battaglia più lontana che mai. Con un gesto involontario si sfiorò la cicatrice alla gamba che aveva posto fine alla sua carriera militare, quella battaglia gli era costato caro e adesso si trovava retrocessa a normale infermiera.

Il ragazzo va portato subito in sala per l'operazione, è ospite della Kazekage.

L’ordine perentorio arriva all’infermiera che subito si riprende, scrolla la testa per rimuovere i pensieri superflui e immediatamente si precipita a svolgere il suo dovere. Corre per il corridoio tenendosi lo stetoscopio al collo e schivando malati e medici che occludevano il passaggio verso uno degli uffici più importanti dell’edificio. Senza chiedere permesso spalanca la porta e incrocia lo sguardo dell’unica donna capace di capirla senza l’uso di ogni singola parola.

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Eccomi, sistemate il paziente per l’operazione e preparatevi per un’anestesia locale.

Una ragazzina cominciò a farsi largo diretta verso la sala operatoria, sul viso si leggeva una serietà degna di qualsiasi medico veterano della sabbia. Mentre si legava i capelli legge distrattamente la cartella del paziente, non è una tipa a cui interessa molto la teoria ma preferisce tastare le cose con mano sua. Le poche informazioni che gli interessavano, erano state spiegate durante il tragitto e queste gli erano bastate per metterla quella paura ormai necessaria per compiere un’operazione degna di un anbu.

Preparate la bupivacaina necessaria, non voglio che questo ninja soffra più del dovuto.

Sono queste le ultime parole prima di varcare quella porta che la separava da una sorpresa, ci fu qualche secondo di pausa in cui gli ingranaggi della ragazza cominciarono a lavorare. Dovette subito scacciare un pensiero che gli penetrò in mente:

*Ma quanti anni ha?*

Del resto si trovava li per operare e non per fare amicizia con gente che dimostrava la sua stessa età, con un lungo e profondo respiro fece uscire tutta l’ansia e sentii la mente svuotarsi. Operazione ormai di routine per un chirurgo come lei, gli piaceva farsi scivolare addosso tutte le preoccupazioni terrene e concentrarsi solo sul paziente e sul lavoro da svolgere. Dopo aver riaperto gli occhi scambiò un rapido sguardo con Toan e subito cominciò a perlustrare il suo corpo nudo steso sul lettino operatorio, a parte qualche contusione qua e là non sembrava esserci nulla di strano. Fu il respiro irregolare e un grande ematoma che focalizzarono la sua attenzione all’addome del ragazzo, con le mani coperte da una misteriosa aura verde cominciò a tastare con delicatezza. Con gesti esperti percorse tutta la zona superiore e fermandosi in precisi punti cominciò a premere con la solita delicatezza, chissà se Toan era concentrato in quella strana operazione o la sua mente stava vagando in qualche prato pieno di fiori e farfalle. La cosa certa era che le coste del ragazzo erano ormai rotte e non si poteva far altro che aprire e controllare la situazione dall’interno, si rischiava addirittura un pneumotorace.

Controllo la situazione penetrando io stessa, siate pronti per un eventuale emergenza di alto grado. Tenete il kit di drenaggio a portata di mano.

Non era tipo da ingigantire le situazioni quindi tali parole resero il team pronto a qualsiasi evenienza: l’infermiera di supporto continuava ad asciugare il sudore che imperlava la fronte della ragazzina, l’anestetista controllava la situazione del paziente mentre altri controllavano i parametri vitali su sofisticati apparecchi medici. Erano tutti pronti quando Atsuko incrementò l’afflusso di chakra alla mano e lentamente entrò nella carne del ragazzino, la sensazione gli sembrava sempre diversa nonostante quella delicata mossa era diventata ormai una routine. Con movimento impercettibili cominciò a tastare e controllare tutte le coste: alcune erano incrinate mentre tre erano spezzate. Ad occhi chiusi ripercorse mentalmente l’addome del ragazzo fino a trovare qualcosa di altamente spiacevole, aveva trovato il vero nemico! Rapidamente estrasse la mano e con uno sguardo deciso si rivolse all’anestetista e a tutto il team.

Abbiamo un pneumotorace! Procedi come da protocollo, addormenta il paziente e preparalo!

Rapidamente cambiò stato al chakra delle mani e cominciò a curare la ferita appena inferta così da non rischiare il peggio, un polmone era stato perforato e se non si fosse mossa in fretta nel migliore dei casi il paziente avrebbe perso solo un polmone. Il peggio, beh bisogna proprio dirlo?