Prologo: la profezia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Narrato
    "Pensato"
    Neptune

    Rasy
    Fozu


    ~ Un bagno alle terme mi cambia la vita ~


    Dire che tutto cominciò quel giorno non è proprio esatto. Era iniziata da un bel pezzo, in realtà, solo che nessuno se n'era mai accorto. E quel giorno qualcosa di strano venne a galla, forse per questo si potrebbe affermare che tutto cominciò proprio allora. Sì, non suona puoi così male. Quindi, ricapitolo: tutto cominciò quel giorno, in qualche modo. Non ci furono chissà che eventi scatenanti. Niente avvistamenti di strani esseri, niente visite da giganti con ombrelli sputa-fuoco, niente creature fatate che mi salvano mentre creature demoniache tentano di uccidermi. Era tutto nella norma, tutto come sempre da mesi a quella parte, ormai. Mi ero integrata nella tribù Ishivariana e tutto procedeva per il meglio. Da senza memoria che ero, pian piano mi stavo costruendo dei ricordi basati su ciò che avevo intorno, ed erano passati appena sei mesi! Sei mesi da quando mi ero risvegliata ad Otogakure, nella foresta, e una volta al villaggio avevo conosciuto Shoko. Assieme avevamo preso in prestito un Mosquito ed eravamo partite per il deserto. Dopo la nostra separazione, ero giunta in quella terra così diversa dal mondo orientale. Avevo conosciuto Kira, Andras e gli Anziani. Avevo fatto amicizia e avevo anche il mio gruppo di cacciatori da istruire. Tutti bravi ragazzi di cui ero orgogliosa, nonostante fossi quasi la più giovane. Ad ogni modo, la mia vita si era stabilizzata e, almeno fuori dalle mura di casa mia, il mondo si era abituato a me come io mi ero abituata a lui. Purtroppo, però, dei miei ricordi non c'era ancora traccia. Delle volte, nel cuore della notte, sognavo l'oscurità che mi avvolgeva mentre urla e una risata malvagia mi facevano gelare il sangue. Non avevo idea, ancora, di cosa potesse significare. Non ci avevo mai prestato attenzione, per giunta, infondo mica erano tutti così i miei sogni! Ma quel giorno dovetti rivalutare il tutto. Ma cominciamo dall'inizio. Era da poco passata l'alba e avevo ormai concluso la sessione di allenamenti dei cacciatori. Sì, forse era un po' presto, ma lavorare al crepuscolo rendeva i loro sensi più vigili e, almeno in parte, riusciva a distrarmi dai miei incubi. Sì, proprio qualche ore prima di allora mi ero svegliata con il fiatone e quella tremenda sensazione di claustrofobia che mi attanagliava. Ma come previsto, l'allenamento mi aveva distratta quanto bastava per farmi stare tranquilla. I cinque ragazzi che allenavo miglioravano di giorno in giorno e ne ero molto fiera. Quando li congedai, il sole era ormai sorto. Sarebbe stata una bella giornata, forse non avrebbe neanche fatto troppo caldo. Da sola, seduta sulla terra brulla, osservavo il cielo limpido con il cuore leggero, ma con mille dubbi nella testa. Mi sentivo bene...? Non lo sapevo. Una strana sensazione si impadroniva di me ogni qual volta miravo il cielo in assoluto silenzio. Il mio cuore si stringeva ma non di tristezza. Mi sembrava come se qualcosa mi mancasse terribilmente. Forse si trattava dei miei ricordi, avevo ipotizzato più volte. Mi chiedevo solo quando sarebbero ritornati, se fino ad allora, dovessi continuare a sentirmi in quel modo..

    Neptune!

    Sobbalzai dalla sorpresa, voltandomi verso la voce che mi aveva chiamata, riportandomi alla realtà. Era una ragazza che conoscevo, della mia stessa età. Il suo nome era Rasy e, come me, ricopriva la carica di capo branco d'Ishivar. Era simpatica e gentile, un po' fifona delle volte ma sempre pronta ad aiutare gli altri. Potevi riconoscerla tra mille perché, invece dei soliti occhi scarlatti tipici del posto, aveva due grandi occhi gialli. Teneva i capelli bianchi sempre legati in una coda alta e, quando mi incontrava, mi sorrideva sempre. Non ero proprio sicura che fossimo amiche, ma non mi dispiaceva affatto la sua compagnia. Anche se avrebbe potuto evitarmi di spaventarmi a morte. Cosa ci faceva lì, per di più?

    Rasy, mi hai spaventata!

    Scusami! Ahaha! Che ci fai lì tutta sola?

    Ehm, niente di particolare in realtà... Tu, invece?

    Sto andando alle terme sotterranee, le conosci? Perché non vieni con me? Fidati, è un posto davvero rilassante, ti farebbe bene!

    Non so quale forza cosmica mi impedì di dirle che ero abbastanza pensierosa e decisamente non dell'umore adatto per andare alle terme, ma non glielo dissi. Sorrisi e accettai l'invito come se avessi seriamente intenzione di andarmi a divertire con lei. Col senno di poi, avrei dovuto capire che c'era lo zampino del Fato in tutto quello. Rasy era molto più alta di me ma non camminava a passo spedito, mi aspettava e procedevamo con la stessa andatura. Mi guidò verso i cunicoli del villaggio, così silenzioso a quell'ora. Immaginai che la maggior parte delle persone si sarebbero svegliate nell'arco di un'ora, ma era normale per noi avere orari un po' sballati. E dire un po' era un eufemismo, visto che avevo due occhiaie da far paura. Ad ogni modo, tutta quella tranquillità mi stava davvero rimettendo al mondo. Quando infine giungemmo alle famigerate terme, non avevo idea di quello che stava per succedere. Mi trovai in un ambiente chiuso, come l'interno di una grotta. Poche fiaccole alle pareti illuminavano flebilmente l'ambiente, dando un bel senso di intimità. Subito dopo l'entrata era stata sistemata una vecchia panca dove c'erano già degli effetti personali poggiati sopra. La grande vasca, invece, era stata scavata direttamente nel terreno roccioso ed era ricolma di un'acqua limpida che sprigionava vapore caldissimo. Mi sentii sudare anche a quella distanza. Nella vasca, poggiata su una roccia con un'area beata in volto, un'altra figura che conoscevo, anche se non avevo mai avuto occasione di parlarci. Un'altra ragazza, di poco più vecchia di noi ma profondamente diversa. Sapevo il suo nome, Fozu, e sapevo anche che, tra i capo branco, era la migliore. Una persona seria e ligia al dovere, educata nonostante non sembrasse quasi mai di buon umore. Gli occhi scarlatti erano sottili come quelli di un gatto e i capelli neri come il carbone, lisci e lunghi. La sua era poco più scura di quella di Rasy, che per la cronaca, sembrava molto contenta di vederla. Non si poteva dire lo stesso per Fozu. Lanciò un'occhiata impassibile alla mia accompagnatrice e si soffermò più del normale su di me (tanto c'ero abituata), per poi chiudere gli occhi e continuare a sonnecchiare come se nulla fosse. Fu allora che Rasy partì all'attacco.

    Fozu, ma ci sei anche tu! Questa sì che è una fortuna! Ahahah!

    Sì, davvero...

    Il modo in cui lo disse non mi piacque, era educata ma sembrava non avere voglia di condividere quel posto con qualcun altro. Non sembrava rientrare nella mentalità di Ishivar ma che potevo farci? Più che starmi antipatica non potevo farci molto, per fortuna che Rasy sembrava non capire la differenza tra un "sì" e un "no". Con un sorriso, la ragazza dagli occhi gialli cominciò a spogliarsi, invitandomi a fare lo stesso. Con uno sbuffo, Fozu si voltò dall'altra parte mentre veniva raggiunta dall'altra. Faceva davvero caldo e già da me avrei voluto togliermi i vestiti, solo che sarebbe stato davvero imbarazzante. Era la prima volta che facevo il bagno con altre persone e, beh, era imbarazzante a dir poco, nonostante fossimo tutte ragazze. Per fortuna che c'era abbastanza vapore da non rendere la visuale così limpida. Con le mani tremanti e la testa bassa, mi spogliai, lasciando ogni cosa sulla panca. Rasy aveva disseminato tutto per terra e sentii Fozu arrabbiarsi quando le si gettò contro per darle fastidio. Rasy era fatta così, delle volte anche io non sopportavo il suo essere troppo affettuosa, ma non era poi qualcosa di così grave. Anzi, qualcosa di grave stava per accadere da lì a poco. Incredibile come tutto sarebbe rimasto immutato se solo mi fossi rifiutata di entrare nella vasca. Ora che ci penso, se solo fossi stata più pudica e timida al tal punto di non spogliarmi, non sarebbe accaduto nulla. Ma si sa, la vita è strana. Così, completamente svestita, camminai verso la roccia, piegandomi per specchiarmi nell'acqua. Non vedevo nulla, troppo vapore. Infilai un piede e subito sentii un caldo avvolgente. Non potei resistere al richiamo di quel tepore e mi immersi fino alle spalle, sospirando felice.

    Bello, vero?

    Molto! Non pensavo fosse... così!

    Rasy ridacchiò e Fozu fece finta di nulla. Io invece ero in estasi. Così tanto che mi voltai, dando le spalle alle due ragazze. Mi poggiai sul bordo roccioso, convinta di potermi godere un sonnellino tranquillo, per una volta. Invece, Rasy urlò mentre Fozu scattò in piedi, sobbalzando. Mi allarmai anche io, voltandomi e scattando in piedi, guardandomi attorno. Cosa stava succedendo? Dei nemici? Bestie sanguinarie?

    COSA DIAVOLO ERA QUELLO?!

    Allora c'era qualcosa per davvero! Mi guardai intorno, sopra e sotto, avanti e indietro, ma non c'era traccia del mostro. Maledizione, me l'ero perso!

    Dove è andato, Rasy? Stiamo unite, dobbiamo riprenderlo!

    E' meglio che ti calmi.. non c'è nessun mostro..

    La voce sempre seria e rigida di Fozu sembrava spaventata, titubante. Mi voltai verso le due e persino attraverso il vapore notai come fossero stupite, confuse e spaventate. Ma non fissavano il mostro, fissavano me. Non mi sentii bene, sentivo che ero io ad averle spaventate ma il mio cervello mi imponeva di non realizzare la verità. Perché avrei dovuto mettere loro paura? Il silenzio era allarmante, sapevo di dover dire qualcosa prima che il tutto degenerasse ma le mie labbra non si mossero, e Rasy parlò.

    Nep.. cos'è quel coso che hai dietro la schiena?

    D'improvviso il mondo sembrò crollarmi addosso. Il cuore prese a battere forte e mi spaventai. Di cosa stava parlando? Balbettai ma il senso di panico mi invase. I loro occhi erano davvero spaventati e non mi piacque affatto. Io... ero sempre stata sola, avevo perso la memoria... forse non avevo mai avuto l'occasione di vedermi dietro la schiena. Ci pensai su. Ogni volta che mi lavavo o facevo il bagno non c'erano specchi o cose del genere, non sapevo esattamente cosa avessi di dietro. Forse le ragazze intendevano... dei nei? Sì, magari avevo un grosso neo! Di quello schifosamente pelosi. Ma un neo non poteva spaventare le persone, disgustarle sì, ma spaventarle...

    Non so di cosa stai parlando, Rasy...

    A-aspetta... ti faccio vedere...

    Fozu uscì dalla vasca, avvicinandosi alla panca. Il suo corpo liscio gocciava acqua calda a terra ma non sembrava importarle, non si era neanche coperta con un asciugamano. Si avvicinò ai suoi vestiti e tirò fuori dalla sua sacca uno dei tanti bottini accumulati durante le esplorazioni. Un pezzo di vetro semi opaco, dall'aria tagliente. Quando si avvicinò a me, Rasy scattò dietro l'altra, osservando qualcosa proprio all'altezza delle scapole, incuriosita e spaventata al contempo. Fozu mi lanciò un'occhiata dubbiosa e posizionò il pezzo di vetro un poco in basso, voltandola verso di me, in modo che, voltando la testa, potessi almeno avere un'idea vaga di ciò che c'era.

    OuroborosBlack
    Guarda...

    Con il cuore in gola abbassai lo sguardo. Nel riflesso, vidi la forma della mia schiena bianca occupare quasi tutto lo spazio della visuale. Vidi i contorni dei fianchi, la spina dorsale un p' marcata, le scapole alate. Ma c'era qualcosa che non tornava. Proprio sotto di esse, al centro, c'era qualcosa di nero che mi fece gelare il sangue. Ero... marchiata?! Sì, cera un marchio sul mio corpo. Non potevo osservarlo per bene ma sembrava una figura circolare, una specie di drago stilizzato, con le ali, che si mordeva la coda, formando un circolo. Al centro, quello che sembrava un triangolo. Vederlo mi fece tornare in mente l'oscurità e le urla che prendevano vita nei miei incubi. Poi, senza pensarci, feci qualcosa di strano. Sentii l'impellente bisogno di toccare quel simbolo dalla provenienza ignota, di cui non sapevo nulla. Reclinai il braccio dietro la schiena ma, quando i polpastrelli delle dita sfiorarono il nero del drago, accadde qualcosa di strano. Sentii un urlo femminile, straziante. Il mio corpo si irrigidì, tremando, mentre tutto diventava nero e il simbolo bruciava come fosse rovente. Non seppi perché ma tutto sparì improvvisamente così come era venuto. Tutto divenne silenzio e mi ritrovai a fluttuare, assente, nell'oscurità.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Narrato
    "Pensato"
    Neptune

    Rasy
    Fozu
    Andras
    l'Oracolo


    ~ Una mummia decrepita mi regala una profezia ~


    Sembrava come i cadaveri che si irrigidiscono dopo un po', è stato spaventoso!

    Ho ritenuto meglio portarla direttamente da te, non ho mai visto nulla di simile..

    Che cos'è quel marchio? Pensi sia una maledizione?

    Non riempirlo di domande, Rasy!

    State buone, ragazze, Nep si sta svegliando...

    Le voci in lontananza divennero sempre più vicine, più chiare, finché riaprii gli occhi. I volti preoccupati di Fozu e Rasy si contrapponevano al volto tranquillo e gentile di Andras, chinato su di me. Mi salutò con un sorriso al quale risposi con un debole mugolio. Mi sentivo un vero straccio. La testa mi faceva male e sembrava che un dolaclacs mi fosse passato sopra. Non dovevo avere un bell'aspetto e mi imbarazzai notando quanto le due ragazze sembrassero preoccupate per me. Ero orgogliosa e non amavo particolarmente sembrava quella bisognosa di aiuto. Tentai di rialzarmi ma di nuovo la testa sembrò girare all'impazzata. Le mani rigide e gentile di Andras mi aiutarono a stendermi e mi sentii davvero in imbarazzo per quella situazione. E pensare che le cose stavano per peggiorare. Tutta colpa di quelle maledette terme. Alla fine, riuscii a balbettare qualcosa che suonò come un "dove mi trovo, uhm?", molto scomposto. Accidenti, ero davvero ridotta uno straccio!

    Non sforzarti, Nep, resta pure giù. Intanto, se ci riesci, vorrei chiederti se ricordi o sai qualcosa di... meh, quel simbolo che hai dietro la schiena..

    Ah, ora ricordavo. Purtroppo, spiegai che non sapevo della sua esistenza fino a poco prima e l'Anziano (che anziano non era) sembrò credermi. Poi accadde qualcosa che mi lasciò perplessa. Con il mio permesso, mi denudai la parte superiore del corpo, mostrando ai presenti la mia schiena. Sentii Andras sussultare mentre le dita sottili percorrevano il disegno nero. O almeno, doveva essere nero, perché ora non lo era più. Forse fu proprio per questo motivo che anche le altre due sussultarono. Sentii Andras alzarsi e andare a frugare da qualche parte. Ci trovavamo nella sua casa e, quando si riavvicinò, sentii il rumore di una penna d'oca scrivere su quella che sembrava una vecchia pergamena. Stava ritraendo il simbolo su carta? Concluse e annunciò che sarebbe tornato da lì a poco, intanto, potevamo aspettare e riposarci senza problemi. Ci lasciò sole e la curiosità prese il sopravvento. Mi sentivo molto meglio, per questo scattai a sedere, rivestendomi.

    Che è successo? Dite che è grave?

    E'... diverso...

    Cosa?

    Il tuo simbolo, spiegò Fozu. Non è più scuro come l'inchiostro. Quando l'hai toccato sembra quasi aver preso vita. Adesso è rosso e.. sembra quasi.. pulsare.

    Stava scherzando, no? Abbozzai un sorriso ma l'espressione della ragazza era tremendamente seria e diffidente. Mi stesi di nuovo, coprendomi il volto con le mani. Stavo sognando, vero? Era un altro dei miei sogni, dei miei incubi. Possibile che avessi un marchio del quale neanche io conoscevo l'esistenza? E che quel marchio, una volta toccato, sembrasse quasi prendere vita? Ero davvero nervosa, anche la cosa più carina e tenera mi avrebbe infastidita al momento. Aspettare Andras fu una vera tortura. Se non fosse stato per la presenza di Fozu e Rasy, mi sarei alzata e sarei andata a cercarlo io stessa, tanto sapevo dove era andato. Al cento per cento, era andato ad interpellare il resto degli Anziani, forse persino Scar in persona. Non mi piaceva affatto come cosa. Avevo paura. E se fosse stato qualcosa di pericoloso? Mi avrebbero abbandonata come una criminale? Mi avrebbero gettata nella Fossa? Ogni minuto che passava sembrava infinito. Rasy aveva il capo chino e sembrava pensierosa e triste. Fozu se ne stava per fatti suoi ma mi osservava di sottecchi, come fossi qualcosa di pericoloso. Mi dava sui nervi, non mi piaceva affatto. Quando finalmente la porta di casa si aprì, scattai in piedi. Mi seguirono le altre due ma Andras fece segno loro di restare dov'erano, per poi rivolgersi a me.

    Nep, devi seguirmi. Devo portarti da una certa persona, subito..

    [...]


    Non presagiva nulla di buono. Quando Andras aveva imboccato la via principale del villaggio, avevo l'impressione che ci saremmo diretti verso la sala del consiglio degli Anziani. "Perfetto, adesso mi sbatteranno fuori, fantastico!" avevo pensato, ma, stranamente, avevamo superato il luogo in questione. L'avevo fissato per tutto il tempo ma il mio accompagnatore camminava dritto davanti a se, di fretta. Non mi rivolse neanche la parola. Sembrava avere fretta di scoprire qualcosa e non potevo dirmi della sua stessa idea. Avevo il terrore di ciò che stava per accadere. Ma degli Anziani neanche l'ombra e un po' mi rassicurai. Che mi gettasse nella Fossa era da escludere, non avevo neanche avuto un degno processo quindi potevo stare tranquilla. Però, notai che il giovane amante della cioccolata si stava addentrando per cunicoli che non conoscevo, dall'aria disabitata. Iniziai ad agitarmi quando vidi sempre meno persone in giro, finché non ci fu più anima viva. Non prometteva nulla di buono.. Chiedere ad Andras dove eravamo diretti non servì a nulla perché non mi rispose neanche. Non era da lui, doveva essere successo qualcosa di grosso per indurlo a reagire in quel modo. Poi, virò bruscamente a sinistra, infilandosi in un cunicolo dall'aria più vecchia e malconcia degli altri. Dell'edera scura ricopriva il tutto e l'aria era umida. Scendemmo nel cunicolo finché non giungemmo in un vicolo cieco. C'era solo una porta, socchiusa, in lontananza, ed Andras si era fermato. "Oh, neanche per sogno!" pregai, ma il ragazzo mi rivolse un timido sorriso incoraggiatore.

    Mi dispiace, Nep. Da adesso non mi è permesso entrare. L'Oracolo può ricevere solo chi è destinato ad essere ricevuto.

    Il cosa?! Sul serio, Andras, non so perché ho quel simbolo! Non possiamo chiudere un occhi e far finta di niente?

    Tentai, spaventata, ma non ci fu storia. Il ragazzo mi attese all'inizio del cubicolo e, seppur titubante, seppur confusa e arrabbiata, spalancai la porta che si aprì con un cigolio sinistro. L'interno puzzava di muffa e vecchiume, mi fece tossire e la povere lacrimare gli occhi. Mi trovavo in un'unica stanza, stranamente in penombra nonostante non ci fossero finestre o luci. Le pareti erano vecchie e coperte di ragnatele, come il soffitto e il pavimento. C'erano dei tavoli ricoperti di strani oggetti impolverati, dall'aria antica. Inizialmente non capii perché mi trovassi in quel posto, finché non scorsi due piccole luci in lontananza. Erano loro ad illuminare quel poco che c'era, lì dentro. Mi avvicinai, strizzando gli occhi per lo sforzo, finché non urlai. Una volta vicina al bagliore scoprii che non erano affatto luci. Due occhi, senza palpebre, bianchi come la neve, illuminavano quel posto come fari immobili. Occhi di un cadavere. Era seduto tutto rigido su una sedia e, nonostante sembrasse avere secoli, non era in stato di decomposizione, non proprio. Capii il perché dell'odore di muffa e marciume: era una mummia. Il corpo scheletrico era ancora coperto dalla pelle scura. I capelli grigi cadevano lisci e spenti fino al suolo. Il viso immobile, scavato, e quei due occhi. Mi guardai attorno, meno spaventata (cosa poteva farmi una mummia? Era già morta!), cercando qualcun altro che non fosse quella roba. Ma non c'era nessuno e non c'erano neanche altre porte o stanze. Se quello era l'Oracolo, forse ero arrivata tardi... di un migliaio di anni.

    Ooocchei, questo è strano... Direi che è ora di andare...

    Dissi ad alta voce, molto vagamente, facendo dietro front. Avrei spiegato ad Andras che l'Oracolo era morto da un pezzo e che quindi non si poteva fare nulla per quella storia. Sarei ritornata alla mia normale e solita vita e tante grazie. Ma quando mi voltai, qualcosa scrocchiò. Sbiancai, voltandomi piano piano... Era stata la mandibola della mummia a scrocchiare. Lo fece di nuovo, aprendosi di scatto. Sobbalzai mentre qualcosa usciva fuori da essa. Del sottile fumo verdastro. Era... impossibile. Aveva tanti strani odori messi assieme e mi provocò un altro capogiro. Ma mentre venivo avvolta dal fumo, sentii una voce. Una voce che sembrava avere secoli, più vecchia della sabbia.

    Andrai a Oriente e affronterai colui che ha voltato le spalle,
    troverai ciò che è stato rubato e lo vedrai restituito;
    sarai tradito da qualcuno che ti chiamava amico
    e alla fine non riuscirai a salvare ciò che più conta.


    La mummia aveva.. parlato? Presa dal panico, mi precipitai fuori da quella stanza, correndo a perdifiato. Man mano che risalivo il cunicolo, la luce del sole splendeva su di me. Andras mi afferrò al volo e sobbalzai dalla paura, di nuovo. Mi ero completamente scordata di lui. Eppure erano passati neanche dieci minuti. Con il cuore che batteva forte, tentai di spiegare che la mummia era viva, ma lui mi zittì.

    Ricordi ciò che ti ha detto?

    ..Eh?

    Te lo ricordi, Neptune?

    Io.. Sì, si, lo ricordo...

    Bene! Allora sbrighiamoci e non scordartelo! Gli Anziani ci stanno aspettando...


    Edited by Kerberotte - 16/3/2016, 12:57
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Narrato
    "Pensato"
    Neptune

    Rasy
    Fozu
    Andras


    ~ Mi offrono un'impresa ~


    Ora si che mi sentivo male. La sala del consiglio era vuota se non per il gran numero di persone che mi fissavano, disposti in semicerchio, comodamente seduti sui gradini di una breve scalinata. Andras, tra questi, mi rivolgeva sorrisi incoraggianti, ma comunque sentivo l'impellente bisogno di vomitare. Che diavolo ci facevo in quel posto? Per un po', gli Anziani parlottarono tra loro, rivolgendomi giusto delle occhiate sporadiche, il tutto mentre cercavo delle valide scuse per.. cosa? Qualsiasi cosa mi avrebbero accusato di aver fatto, immagino. Ma che diavolo, fino a due ore prima ero tutta tranquilla a farmi i fatti miei e adesso sembravo l'indesiderata numero uno di Ishivar! Iniziavo a spazientirmi ma non potevo dare di matto, non davanti agli Anziani. Però mi mettevano una tale soggezione che avrei preferito sparire, sotterrarmi. Mi sforzai di pensare a cosa dire. Avrei potuto fare la gnorri, dire che non c'entravo nulla, che non sapevo nulla e che si stavano sbagliando. Oppure potevo arrabbiarmi, rimarcando la mia posizione da "innocente fino a prova contraria". Oppure potevo scoppiare a piangere, implorando pietà. Ma no, nessuna andava bene visto che non avevo idea del perché ero lì. Fu uno di loro a schiarirsi la gola, richiamando l'attenzione di tutti i presenti che subito si sistemarono. Il vociare si spense e mi ritrovai con una moltitudine d'occhio a fissarmi. Deglutii, facendomi forza per non svenire.

    Allora, Neptune, come ti vanno le cose?

    Chiese uno. Lo fissai imbambolata. Cioè.. mi chiedeva come me la passavo? Ma sul serio? Mi sentii stupidamente sollevata. Mi ero fatta troppi problemi! Era ovvio che nessuno volesse farmi del male o cacciarmi via, no? Ridacchiai e anche altri risposero al mio sorriso. Ah, che gente quella di Ishivar!

    Potrebbe andare meglio!

    Confessai, e anche altri sorrisero di rimando. Tra questi c'era Andras che mi strizzò l'occhio. L'atmosfera era decisamente più rilassata e ci scambiammo qualche altra battuta piacevole, finché uno degli Anziani più verso il fondo, interruppe tutti gli altri. Sembrava tra i più vecchi e, incuriosito, mi chiese senza mezzi termini cosa mi avesse detto l'Oracolo. A quella domanda tutti si zittirono, fissandomi come rapiti. Avvampai, guardando Andras in cerca di supporto. Lui mi fece cenno di parlare e recitai le strani frasi che, non sapevo come, ricordavo perfettamente a memoria. Ma c'era qualcosa che non mi tornava. Gli ultime due versi erano.. strani. Sembravano presagire qualcosa di brutto. Mi sentivo come se dovessi nasconderli, per questo li omisi. Recitai i primi due versi lentamente, mentre avevo l'intera attenzione dei presenti. Ma ciò che restava della Profezia lo tenetti per me. Quando ebbi finito, alcuni bisbigliarono, altri distolsero lo sguardo, altri ancora parlarono tra loro. Cercavo di captare parti delle loro conversazioni ma non ci riuscivo. Disperata, avrei tanto voluto capire perché tutto quello. Chi era questo Oracolo? Ormai avevo capito che non si trattava di una semplice mummia che puzzava di muffa. Cosa volevano dire le sue parole? Erano legate al simbolo che avevo dietro la schiena? Quello di cui sapevo l'esistenza da qualche ora? Forse fu proprio l'esasperazione e il non sapere che mi portò ad urlare a tutti quanti, richiamando la loro attenzione.

    EHI! STATEMI A SENTIRE!!

    Ammutolirono, fissandomi stupiti. Ero certa che nessuno prima d'ora li avesse mai interrotti così bruscamente e maleducatamente. Abbassai il tono, per scusarmi, ma non potevo fermarmi. Perché ero l'unica ad essere tenuta sulle spine?

    Scusate ma... io proprio non capisco! Che voleva dire l'Oracolo? Perché proprio a me?! Cos'è che non posso sapere?!

    Domandai esasperata. Molti distolsero nuovamente lo sguardo ma in silenzio, tutti mi fissarono. Sentire tutti quegli occhi addosso non era affatto piacevole. Mi sentivo colpevole di qualcosa che neanche sapevo. E già avevo perso la memoria, non mi serviva non sapere altro che mi riguardasse. Fissai quanti più occhi possibili, in cerca di risposte, finché non le trovai. Un Anziano che fin'ora era rimasto tranquillo, si alzò in piedi. Gli occhi dei presenti balenavano da lui a me.

    Quella che hai ascoltato, giovane Neptune, è una Profezia. Decantata dall'Oracolo apposta per te.

    Lo fissai a bocca aperta. Una profezia per me? Per quale motivo? Come se potessero ormai leggermi nel pensiero, l'uomo si riaccomodò ed altri presero la parola.

    Le Profezie possono essere ascoltate solo da coloro per cui sono state fatte. Questo ti obbliga a svolgere un'impresa, giovane Kadoha Shirya Ishivar.

    Noi tutti pensiamo.. che quel simbolo che porti su di te sia un sigillo. Sigillo che non ti permette di ricordare ciò che appartiene al tuo passato. Quando l'hai toccato, questa mattina, devi averlo attivato; e il fatto che l'Oracolo abbia voluto vederti ne è la prova: affronterai l'impresa dettata dalla Profezia per ritrovare i tuoi ricordi.

    E non potrai rifiutarti. Cose terribili accadono a chi si rifiuta di adempiere alla propria Profezia..

    Imbambolata, non credevo alle mie orecchie. Dopo mesi di vuoto totale e sofferenza, finalmente avevo la possibilità di trovare ciò che ritenevo più prezioso al mondo... i miei ricordi. Sorrisi, con il cuore colmo dalla gioia, scordandomi l'altra parte della Profezia e tutto il resto. Io.. volevo ritrovare le mie memorie perdute, volevo scoprire la parte di me stessa che mi era stata negata.

    Accetto! Esclamai senza pensare. Partirò! Accetto l'impresa!

    Vedere i sorrisi sui volti degli Anziani mi rincuorò. Anche Andras, seppur mi guardasse in modo strano, era contento per me. Non riuscivo a credere alla mia fortuna, finalmente tutto stava per avere senso.

    Bene, Neptune! Siamo tutti contenti per te! Ma non ti lasceremo mica partire da sola! Potrebbe essere pericoloso, per cui abbiamo già pensato a due compagne di viaggio, se non ti dispiace...

    Apparvero così, da sopra la scalinata, Rasy e Fozu. Avevano ascoltato ogni cosa e un po' mi imbarazzai. La prima era raggiante e sembrava contenta quanto me per l'avventura che stavamo per affrontare. Fozu era sempre distaccata ma almeno non mi guardava più con quell'aria diffidente. Gli Anziani ci congedarono, augurandoci il meglio e la riuscita dell'impresa. Una volta fuori dalla sala, Rasy quasi mi assalì.

    Nep Nep! Non vedo l'ora di partire! Ho già preso tutte le mie cose!! Oh, e le provviste per il viaggio! Sono anche passata a casa tua e ti ho portato uno zainetto, guarda!

    Esclmaò, porgendomi uno zaino dall'aria pesantissima. Un po' titubante la ringraziai, voltandomi verso Fozu. Non sembrava contenta come l'altra di partire e mi sentii in colpa perché l'avevo messa in mezza a quell'impiccio senza volerlo.

    Ehm, Fozu.. scusa se ti ho messa in mezzo, non avevo intenzione di...

    Va tutto bene. Basta che né tu né Rasy mi rallentiate. Voglio compiere questa impresa nel minor tempo possibile.

    Senza mezzi termini come sempre, eh? Era da poco passata l'ora di pranzo e stavo quasi per dire alle altre di metterci in marcia verso oriente che dei passi e una voce mi raggiunsero.

    Neptune!

    Mi voltai, era Andras. Mi scusai con le mie compagne di viaggio, andando verso di lui. Mi guardò in modo strano, di nuovo, ma tutto sommato aveva mantenuto un tono di voce pacato e gentile. Però che strano, avevo la netta sensazione che sospettasse qualcosa. Forse sapeva della parte di Profezia che che avevo omesso? No, non poteva essere. Eppure sembrò leggermi nel pensiero.

    Volevo solo dirti che l'aver ricevuto una Profezia non è roba da niente. Questo viaggio ti cambierà sicuramente la vita. Quindi.. sei sicura di ricordarla per bene? Dovrai tenerla a mente.. esattamente com'è..

    Merda, aveva colto nel segno. I suoi occhi si fecero improvvisamente indagatori e dovetti sforzarmi molto per mostrarmi tranquilla. Non so perché lo feci. Di nuovo ebbi il presentimento di dover nascondere gli ultimi versi dettati dall'Oracolo.

    Sì, certo! Non preoccuparti, Andras... andrà tutto bene!

    Mi squadrò per un attimo ancora dubbioso ma poi sembrò soddisfatto. Sorrise, tornando al suo solito sorriso pacato e gentile. Ma sapeva sicuramente che avevo mentito, sperai solo che se lo tenesse per se, che se lo scordasse, magari.

    Buon viaggio, allora! Ti sei allenata parecchio, non dovresti avere problemi ad affrontare i pericoli che potresti trovare! Oh, e ricorda una cosa... spesso devi prendere con le pinze ciò che è contenuto in una profezia. Non sempre le cose vanno come sembra, ci sono più significati diversi, insomma... Stammi bene! E in bocca al lupo!

    Ci salutammo e già da allora ebbi l'impressione che non avrei rivisto Andras e Ishivar per un bel po'. La mia impresa, del resto, era appena cominciata e ancora on sapevo quanto lontano mi avrebbe portata.

    Fine. Tutto ciò che è scritto in questa pq è stato approvato da Fury.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    uppete
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar


    °˖✧◝(⁰▿⁰)◜✧˖°

    Group
    Konoha's Ninja
    Posts
    1,994

    Status
    Anonymous
     
    .
4 replies since 13/3/2016, 01:15   79 views
  Share  
.