Passato Bruciato, Futuro Incerto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter VIII
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    Come immaginato grazie al Sacro Colpo di Tallone riuscii ad abbattere tutti i fantocci che mi avevano accerchiato. La cosa mi aveva richiesto un bello sforzo, ma finalmente la situazione si era un pò calmata. Quello che non mi aspettavo era l'udire la breve affermazione del "marionettista" della roccia che continuava a campare scuse per giustificare le sue azioni ed il piccolo gemito che fece in seguito al mio violento attacco.
    Che in qualche modo il colpo fosse riuscito a raggiungerlo? Oppure per qualche strana ragione quei costrutti di roccia e cristallo erano collegati a lui? Personalmente non me ne intendevo di arti magiche e non avevo idea se una cosa del genere era realmente possibile, ma rimaneva comunque il fatto che nello stato in cui mi ritrovavo questo genere di pensieri mi erano passati così velocemente nella testa da non permettermi di ragionarci sopra. Solamente la prima di queste due cose mi diede da pensare. Nonostante la rabbia che offuscava la mia mente, continuando ad ascoltare le parole sempre meno cariche di arroganza e presunzione di quel tale c'era una cosa che mi ero ripromesso di verificare prima di ottenere vendetta: chi era costui e che legami aveva con i due anziani e l'orfanotrofio.
    Mettendo uno dietro l'altro tutti i discorsi che aveva fatto non poteva essere un semplice uomo bramoso di fare giustizia. Doveva pur avere un qualche collegamento con loro altrimenti quale sarebbe stato il motivo che lo aveva spinto a tanto pur di farla pagare a Tetsu e mettere fine allo, detta sua, sfruttamento di persone che avveniva in quel luogo?
    Poteva anche essere una menzogna o un ricordo derivante dalla sua mente deviata perchè, per quanto se ne potesse dire, quello era certamente uno con qualche rotella fuori posto, ma qualcosa mi diceva che desiderava davvero salvare quegli orfanelli. Lo desiderava a tal punto da arrivare a commettere la barbaria che aveva fatto. E con ciò? Beh, giocando bene le mie carte forse potevo sfruttare la cosa a mio vantaggio.
    Fu per questo che dopo aver richiamato i resti dei fantocci distrutti andando a creare un enorme costrutto di roccia dalle sembianze mostruose che menando un violento ruggito mi procurò una dolorosa fitta alla testa facendomi sanguinare le orecchie, non decisi di mettermi in posizione di guardia rispondendo alla sua minaccia di morte come avevo fatto in precedenza.
    Aprendo le braccia e mettendo le spade con la punta rivolta verso il basso le lanciai con vigore verso il basso così da conficcarle in esso.
    Cercando di mascherare il più possibile la rabbia che provavo anche se comunque non troppo perchè altrimenti non sarei potuto essere credibile, con sguardo serio e deciso fissai quella specie di lupo di roccia come se fosse la persona con la quale avevo avuto il "piacere" di parlare fino ad ora.
    A quel punto aprii bocca facendo una cosa che mai fino ad ora avevo fatto: provare a raggirare il nemico con le parole.

    - La tua missione sarà anche compiuta, ma la mia no.
    Come hai giustamente detto adesso per mano tua sono libero e, per quanto ti odi e ti disprezzi per quello che hai fatto, è vero. Senza i miei cari in vita non ho più motivo di rappresentare Tetsu ed imbracciare quelle spade per portare aventi il loro volere. Non ho più alcuna ragione di servire quei cani schifosi e continuare a fargli fare quello che vogliono portando altra sofferenza come hanno fatto a te ed a me. Sei stato tu ad uccidere Ayato e Kirin, coloro che ho sempre considerato come genitori, ma è anche vero che è stato il sistema marcio e corrotto di Tetsu che ti ha spinto a farlo. E per quanto desideri vendetta limitarti ad ucciderti non servirà a niente perchè presto o tardi questo sistema darà vita ad un altro giustiziere come te. -


    Tuttavia più le parole uscivano dalla mia bocca più mi rendevo conto che ciò che stavo dicendo non era una menzogna ma l'esternazione dei miei veri sentimenti.
    E' vero, l'essere umano è una persona subdola ed egoista, il peggior animale che possa esistere, ed avvolte il dolore e la perdita delle cose a lui care riesce veramente a mostrare il vero volto delle persone. Facendo una piccola pausa per cercare di convincere me stesso che da quella grotta dovevo uscire come un Samurai di Tetsu che aveva ottenuto la sua vendetta ripresi a parlare continuando il mio discorso.

    - Vuoi davvero portare giustizia e punire gli artefici dello sfruttamento di innocenti che avveniva in quell'orfanotrofio? Vuoi che altri non debbano più essere schiavizzati da Tetsu? Bene allora esci allo scoperto ed unisciti a me. Non vuoi o non puoi farlo? Allora lasciami andare.
    Io non sono nessuno, un semplice sergente come tanti che di recente ha iniziato a farsi un piccolo nome all'interno del villaggio, ma è proprio per questo che ho modo di potermi muovere al suo interno come voglio. Permettimi di continuare a vivere così che io possa distruggere quei gran bastardi che ci hanno portato nella situazione che siamo adesso e portare a termine la Vera giustizia. Permettimi di andare avanti facendo si che da oggi in poi sia questa la mia nuova ragione di vita.
    Uccidimi e tutto quello che hai fatto fino ad ora non sarà servito a niente. Hai idea di quanto ci voglia a loro prima di riorganizzare un posto di reclutamento come quello? Assolutamente nulla. -


    Conclusi rimanendo, per la prima volta, in attesa di una sua risposta con il cuore pieno di ansia per sapere quale fosse.
    O forse il mio cuore era pieno di ansia per via che ciò che stavo dicendo non era un semplicemente una menzogna ben congegnata per farlo uscire allo scoperto e poi ucciderlo, ma era ciò desideravo veramente? Neanche io attualmente sapevo dare una risposta concreta a questa domanda.


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia
    Stato Psicologico: arrabbiato e confuso
    Resistenza: 372-15= 357/500
    Stamina: 90/100

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    - +20 riuscita e +10 danno nelle azioni degli arti superiori per via dei pesi

    NOTE: //
    .
     
    .
  2. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Vedendo la bestia di roccia, Chul-Moo prova a deviare il discorso su un piano psiocologico.

    - La tua missione sarà anche compiuta, ma la mia no.
    Come hai giustamente detto adesso per mano tua sono libero e, per quanto ti odi e ti disprezzi per quello che hai fatto, è vero. Senza i miei cari in vita non ho più motivo di rappresentare Tetsu ed imbracciare quelle spade per portare aventi il loro volere. Non ho più alcuna ragione di servire quei cani schifosi e continuare a fargli fare quello che vogliono portando altra sofferenza come hanno fatto a te ed a me. Sei stato tu ad uccidere Ayato e Kirin, coloro che ho sempre considerato come genitori, ma è anche vero che è stato il sistema marcio e corrotto di Tetsu che ti ha spinto a farlo. E per quanto desideri vendetta limitarti ad ucciderti non servirà a niente perchè presto o tardi questo sistema darà vita ad un altro giustiziere come te.
    Vuoi davvero portare giustizia e punire gli artefici dello sfruttamento di innocenti che avveniva in quell'orfanotrofio? Vuoi che altri non debbano più essere schiavizzati da Tetsu? Bene allora esci allo scoperto ed unisciti a me. Non vuoi o non puoi farlo? Allora lasciami andare.
    Io non sono nessuno, un semplice sergente come tanti che di recente ha iniziato a farsi un piccolo nome all'interno del villaggio, ma è proprio per questo che ho modo di potermi muovere al suo interno come voglio. Permettimi di continuare a vivere così che io possa distruggere quei gran bastardi che ci hanno portato nella situazione che siamo adesso e portare a termine la Vera giustizia. Permettimi di andare avanti facendo si che da oggi in poi sia questa la mia nuova ragione di vita.
    Uccidimi e tutto quello che hai fatto fino ad ora non sarà servito a niente. Hai idea di quanto ci voglia a loro prima di riorganizzare un posto di reclutamento come quello? Assolutamente nulla. -


    Ci fu un momento di silenzio nella grotta, come se il pazzo stesse assimilando le parole del Samurai. Poi rise, una risata folle, completamente folle, di chi non aveva nessuna traccia di umanità nella sua anima. La risata divenne rapidamente una forte tosse, ma non secca come prima. Questa volta, gorgoglii sospetti accompagnarono la risata. L'intera caverna tremò, la belva di roccia ondeggiò paurosamente, si piegò di lato, poi riprese la posizione eretta. Dagli occhi delle facce che formavano il suo corpo cominciò a scendere sangue.

    Bel tentativo, ragazzo. Per un attimo, ma solo un attimo, ho pensato di aver trovato qualcuno come me. Ma tu parli di giustizia. La giustizia non è il mio scopo. Io voglio solo liberare i piccoli prima che vengano corrotti. Tu sei già stato corrotto, non importa quello che dici. Il tuo destino è segnato.

    Altro colpo di tosse, altra vibrazione della grotta. Per un attimo, Chul avrebbe avuto la sensazione che la caverna avesse perso i suoi cristalli. Non che si fossero spenti, proprio che fossero spariti nel nulla. Poteva essere che il controllo del pazzo fosse così incredibile? O forse c'era sotto qualcos'altro?

    Ad ogni modo, il tempo delle parole era finito. La grande bestia lanciò una sorta di ruggito e, anche se ancora scossa, si lanciò all'attacco. Questa volta non c'era tempo per pensare. Doveva agire, e subito.

    Carina l'idea, ma questo tizio è fuori come un balcone, non ha funzionato :please:
    La bestia attacca, difenditi oppure cerca di capire come uscirtene senza affrontarla, a te la scelta. Ma fai con calma che non ho pronte le stat di questa roba :asd: In ogni caso può solo attaccare fisicamente, quindi al massimo devi difenderti da quattro attacchi fisici semplici.
     
    .
  3. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter IX
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    Ed io che mi ero anche impegnato nel dire tutte quelle cose. Ero arrivato addirittura a dubitare delle mie stesse azioni e credere quasi in quel che avevo detto... tutto per arrivare ad essere sbeffeggiato un'altra volta come un emerito idiota.
    Infatti, finito il mio profondo monologo, ci fu un interminabile momento di pesante silenzio prima di riudire nuovamente quella fastidiosa, snervante ed alquanto folle risata da sociopatico fuori di melone. Risata che ben presto si tramutò in una preoccupante tosse che stava a palesare le gravi condizioni in cui verteva quel tipo. A quanto pare non mentiva quando poco prima aveva detto che era arrivato al capo linea. Il perchè fosse ridotto in quello stato non riuscivo a comprenderlo ma onestamente non me ne fregava una beneamata mazza, l'unica cosa che desideravo in quel momento era poterlo finire con le mie stesse mani ancor prima che lasciasse questo mondo. Solo una cosa attirò in parte la mia attenzione quando lo sentii tossire: l'intera grotta e quel costrutto di roccia e cristalli tremarono come se anche loro risentissero delle condizioni del tizio misterioso. L'idea che in qualche modo lui e tutto questo fossero collegati si faceva sempre più sentita, anche se però non riuscivo a capire se si trattava di un collegamento a doppio senso o no. Bisognava mettere fuori gioco lui per fermare le sue marionette di roccia oppure potevo metterlo KO anche semplicemente abbattendo le stesse marionette e facendo un pò di casino come prima? Oppure si celava qualcos'altro dietro tutto ciò?
    Non avete idea di quanto, in quel momento, maledicessi la mia ignoranza in materia di arti magiche e quant'altro, come anche il fatto che in tutti questi anni non mi ero mai degnato di dedicarmi all'apprendimento delle arti tramandate dai samurai. Infatti il riuscire ad infondere chakra puro all'interno delle mie armi mi sarebbe tornato dannatamente utile in una situazione del genere dove mi ritrovavo di punto in bianco ad affrontare un bestione di roccia grosso più di un elefante.
    Questi futili pensieri, tuttavia, lasciarono piuttosto velocemente la mia testa in quanto dopo l'ennesima affermazione che confermava la poca sanità mentale del nemico e le sue non molto buone condizioni, questi decise che il tempo delle chiacchiere era giunto al termine: affondando violentemente le sue zampe sulla solida pietra sotto i nostri piedi il costrutto aveva finalmente deciso di attaccarmi.
    Senza stare a pensare istintivamente portai le mani sui manici delle mie Katane ed estraendole dalla roccia mi affidai alle mie abilità nell'arte della spada per cercare di contrastare ogni suo attacco con una Mikazukigiri. Sicuramente non sarebbe stato facile vista la differenza di stazza tra me e lui, magari la scelta migliore era provare ad evitare i suoi colpi, ciononostante speravo che la mia forza e maestria nel maneggiare le spade fosse necessaria almeno a parare o deviare i colpi. Avrei tanto voluto che la posto di quell'affare si fosse quel bastardo in carne ed ossa e forse era proprio questo il motivo che mi aveva spinto ad affrontare a muso duro quell'affare con l'intento di farlo a fettine.

    - Ma si può sapere chi cazzo sei tu per sparare certe sentenze? Fai tanto il grosso e parli di libertà e corruzione quando invece sembri solamente un vigliacco che si nasconde dietro a giochetti da quatto soldi che non ha neanche il coraggio di mostrare la sua faccia. Ma ti rendi conti di quanto sei ipocrita?
    Abbi almeno le palle di mostrarti se hai intenzione di farmi fuori, coglione! -


    Esposi con foga, nel mentre cercavo di difendermi, in maniera del tutto istintiva mettendo a nudo ciò che stavo provando in quel momento. Che dire: quel tizio si era fissato nel dover uccidere un giovane ragazzo corrotto dal sistema di Tetsu divenuto a tutti gli effetti un Samurai al servizio del paese, ma chiunque con un minimo di sale in zucca poteva capire osservando il mio attuale comportamento che di codici, Bushidō o che altro era rimasto ben poco.
    Un semplice ragazzo pieno di rabbia e desideroso di vendetta verso i propri cari uccisi, questo era possibile vedere in me all'interno di quella grotta; non più un "onorevole" Samurai degno di portare questo appellativo. Se lui non se ne rendeva conto... beh, era proprio irrecuperabile.


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia
    Stato Psicologico: arrabbiato e frustrato
    Resistenza: 357-12-12-12-12= 309/500
    Stamina: 90/100

    Azioni:
    - Decapitazione della Luna Crescente supportato dal Kenjutsu x4 [12*4 Rst]

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    - +20 riuscita e +10 danno nelle azioni degli arti superiori per via dei pesi

    NOTE: //
    .
     
    .
  4. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE

    Responso nr. 1


    Attacco Bestia di Roccia:
    - Attacco Fisico: ? + ? + 7 = 227
    - Attacco Fisico: ? + ? + 5 = 225
    - Attacco Fisico: ? + ? + 9 = 229
    - Attacco Fisico: ? + ? + 7 = 227

    Difesa Chul-Moo Lee:
    - Decapitazione della Luna Crescente: 100 + 85 + 20 + 15 + 5 + 4 = 229
    - Decapitazione della Luna Crescente: 100 + 85 + 20 + 15 + 5 + 2 = 227
    - Decapitazione della Luna Crescente: 100 + 85 + 20 + 15 + 5 + 10 = 235
    - Decapitazione della Luna Crescente: 100 + 85 + 20 + 15 + 5 + 8 = 233

    Danni:
    Chul-Moo: 0
    Bestia di Roccia: 288

    Chul-Moo espose chiaramente i suoi pensieri.

    - Ma si può sapere chi cazzo sei tu per sparare certe sentenze? Fai tanto il grosso e parli di libertà e corruzione quando invece sembri solamente un vigliacco che si nasconde dietro a giochetti da quatto soldi che non ha neanche il coraggio di mostrare la sua faccia. Ma ti rendi conti di quanto sei ipocrita?
    Abbi almeno le palle di mostrarti se hai intenzione di farmi fuori, coglione! -


    Altra risata, più flebile questa volta. Ma io sono qui, ragazzo. Solo che tu non te ne rendi conto.

    Cosa aveva voluto dire con quello? Chul-Moo non aveva troppo tempo per pensarci. La belva attaccò, e non sapendo come colpire direttamente il suo creatore, il Sergente pensò bene di farla a pezzi. La bestia vide i suoi attacchi vanificati dalle sferzate del Samurai, che allontanavano le sue zampe mentre aprivano profondi squarci. La bestia, comunque, non dava segni di essere ferita. Gli squarci si richiusero velocemente, lasciando il Samurai senza niente a cui aggrapparsi.

    Non riuscirai a vincere così, sciocco. Non puoi uscire da questa situazione. Ti stai solo stancando sempre di più. Alla fine avrai la peggio.

    Forse era vero, ma cosa poteva fare Chul per salvarsi?

    Hai sculato parecchio eh :please: Avevo sottovalutato il bonus dei bracciali, ma stavi per essere colpito un paio di volte. Ma tanto, come ho già detto, non puoi vincere prendendo a spadate qualsiasi cosa si muova, quindi alla fine non è un grave danno.
     
    .
  5. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter X
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    Anche se con un pò di fatica, e forse pure della fortuna, incredibilmente ero riuscito a respingere tutte e 4 le zampate dell'imponente costrutto bestiforme. Nonostante il grande divario di stazza tra me e lui ogni sferzata che menai con le mie fidate Katane, compagne di innumerevoli avventure e battaglie, non solo mi permise di contrastare le pericolose zampate rocciose, ma anche di aprire vistosi squarci su di esse. Squarci che, però, si richiusero nel giro di pochi secondi.
    In quattro e quattrotto eravamo di nuovo lì, uno di fronte all'altro, e con io sempre più stanco mentre invece il nemico non sembrava mostrare segni di cedimento.
    Dalla voce del "marionettista", tuttavia, era intuibile l'aggravarsi delle sue condizioni. Si sarebbe trasformato tutto in uno scontro di resistenza? Sarei perito prima io sotto gli attacchi della sua bestia di roccia o lui a causa delle sue gravi (?) condizioni? Sarebbe stato di certo un bell'azzardo puntare tutto su questo, ma nel mentre ascoltavo la sua voce farsi sempre più fievole ed osservavo gli squarci rimarginarsi mi venne in mente qualcosa.

    *Non ha battuto ciglio quando ho colpito quella cosa, ma quando prima ho abbattuto tutti i suoi fantocci sì... tuttavia non li avevo colpiti direttamente, avevo colpito il terreno...*

    Quel tale continuava a dirmi che si trovava in quel luogo, insieme a me, eppure non riuscivo a rintracciarlo. Le sue condizioni parevano manifestarsi ad i miei sensi attraverso i suoi stessi costrutti e la stanza in cui mi ritrovavo, quella strana stanza scavata nella roccia ricoperta di cristalli che, però, non vi erano all'entrata della caverna. Che fosse lui stesso la caverna? Nah, impossibile, però prima dovevo essere saltato ad una conclusione sbagliata; o per lo meno in parte. Forse potevo colpirlo non colpendo le sue marionette, ma colpendo la grotta stessa.
    Più ci pensavo più mi rendevo conto che la cosa non aveva senso, ma vista la situazione che altro avevo da perdere? Non mi andava proprio di battere in ritirata, anzi non avrei proprio voluto farlo, ma se continuavo così sarei andato incontro alla morte. E per quanta rabbia stessi provando e per quanto forte era il mio desiderio di vendetta, il mio attaccamento alla vita mi avrebbe impedito di farmi ammazzare come un idiota. Avevo ancora un asso nella manica da usare, un qualcosa che non avrei mai voluto usare in una situazione così delicata e senza qualcuno per riportarmi in me, per cui prima di ricorrere a quest'ultima risorsa decisi di provare a fare quello che avevo fatto in precedenza: spaccare tutto!
    Rinfoderate le mie spade cercai di rilassarmi leggermente facendo un piccolo respiro ed una volta concentratomi quel che serviva per attivare la concentrazione del chakra sotto la pianta dei miei sandali iniziai a correre a più non posso in direzione della parete alla mia destra. Ritrovatomi a correre su di essa avrei attuato la mia ultima strategia, ovvero quella di usare a ripetizione il Sacro Colpo di Tallone per provare a spaccare letteralmente tutto ciò che c'era intorno a me.
    Il primo colpo lo avrei sferrato in direzione del soffitto, sperando anche di creare una bella pioggia di detriti che potesse in qualche modo danneggiare o quanto meno limitare i movimenti del costrutto nemico. Ritrovatomi a mezz'aria il secondo sarebbe stato per forza di cose in direzione del pavimento. A quel punto gli altri due sarebbero stati in direzione della parete su cui avevo camminato prima per raggiungere il soffitto e, ancora una volta, di nuovo sul pavimento.
    Ogni volta avrei cercato di colpire le zone in cui trovavo maggiore concentrazione di quegli strani cristalli blu, enfatizzando il colpo grazie ad una propulsione di aria compressa. Perchè? Beh perchè come avevo detto quei cosi non c'erano nel tunnel scavato nella roccia che mi aveva portato qua ed anche se prima non gli avevo dato molta importanza mi pareva che avessero smesso di brillare per qualche istante quando quel tale ebbe un violento colpo di tosse.
    Ancor prima di sferrare il primo colpo, però, come consuetudine non rimasi in silenzio ad i suoi spocchiosi e fastidiosi commenti. Proprio non ce la facevo a sentirlo parlare quel vigliacco del cavolo.

    - Bene, se sei qua allora vediamo se riesco a farti uscire allo scoperto!
    Probabilmente hai ragione, non riuscirò ad uscire vivo da questa grotta, ma come hai detto prima te se io morirò anche tu verrai all'altro mondo con me... schifoso pezzo di merda! -


    Conclusi palesando, ancora una volta, la mia rabbia.


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia
    Stato Psicologico: arrabbiato
    Resistenza: 309-10-10-10-10= 269/500
    Stamina: 90-11-11-11-11= 46/100

    Azioni:
    - Sacro Colpo del Tallone supportato dai sandali (propulsione standard e plus danno standard x4 [10*4 Rst 11*4 Stm]

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    - +20 riuscita e +10 danno nelle azioni degli arti superiori per via dei pesi

    NOTE: Non so più veramente che inventarmi :sob:
    .
     
    .
  6. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    - Bene, se sei qua allora vediamo se riesco a farti uscire allo scoperto!
    Probabilmente hai ragione, non riuscirò ad uscire vivo da questa grotta, ma come hai detto prima te se io morirò anche tu verrai all'altro mondo con me... schifoso pezzo di merda! -


    E dopo un secondo, Chul-Moo riuscì in quello che aveva progettato fin dall'inizio: scoprire dove si trovava il nemico. Che non era la grotta, come aveva erroneamente pensato. E nemmeno nei cristalli blu sui quali si accanì con una serie di Sacri Colpi del Tallone. Semplicemente, il nemico era lì vicino, ma non se ne era reso conto a causa di un inganno.

    Il primo colpo, rivolto al soffitto, fece tremare l'intera grotta. Due volte. La prima, fu letteralmente la grotta a tremare. Il soffitto non doveva essere così spesso come credeva. Il secondo fu quando frammenti di roccia schizzarono in tutte le direzioni, colpendo qualsiasi cosa. Fu a quel punto che la caverna tremò di nuovo, mostrando di nuovo lo stesso luogo, ma privo di cristalli. Non spenti, come credeva di aver visto il samurai. Proprio non esistenti. Il colpo fece anche gemere di dolore il misterioso assassino, ma Chul, troppo concentrato sul distruggere tutto quello che aveva a tiro, probabilmente non ci fece caso.

    Molto più facilmente avrebbe notato che ad ogni colpo la belva di roccia sembrava perdere sempre di più le forze. Un colpo dopo l'altro, venne trascinata in ginocchio della forza dei colpi di Chul, che stava letteralmente demolendo la grotta. Il quarto colpo fu quello decisivo. Una grossa sezione del muro si staccò, atterrando in un angolo. Da quello stesso angolo venne un grido lamentoso e improvvisamente la bestia scomparve e la grotta assunse le sue reali fattezze.

    Esatto, era una trappola. Una trappola illusoria, piazzata dall'assassino in modo da confondere chiunque entrasse. Chul era stato convinto di essere penetrato in una grotta e di aver percorso diversi metri nelle profondità, ma non era stato così. In realtà era a una decina di metri dall'uscita, e nell'angolo da cui era appena partito quel grido di dolore e sofferenza adesso si trovava una creatura che poteva essere definita demoniaca. Umanoide, aveva canini lunghissimi, lunghe orecchie che parevano corna, occhi gialli e pelle grigia scura, inumana. La bestia era stata schiacciata da un grosso masso, quindi era impossibile accertare le sue condizioni reali. Probabilmente era stata ferita durante il massacro dell'orfanotrofio. I due vecchi dovevano avere più assi nella manica di quello che Chul sospettava. Ma, viste le condizioni, era impossibile dirlo con certezza.

    La bestia guardò Chul, poi iniziò a trasformarsi. Le orecchie si ritrassero, i canini tornarono normali, gli occhi assunsero una tonalità nera più normale. Ora, davanti a Chul, stava uno dei suoi ex compagni dell'orfanotrofio. Poteva anche non ricordarsi il suo nome: era sempre stato un ragazzino timido, schivo, gracile. Uno di quelli che non sarebbe mai diventato samurai. Adesso lo stava fissando, per metà spaventato, per metà terribilmente triste.

    Mi spiace Chul... ha preso il controllo... io non volevo...

    Stava piangendo, il ragazzino, aspettando la sua ora. Forse voleva che Chul lo perdonasse. Forse aveva paura del samurai. Impossibile a dirsi. Ma ora il suo destino dipendeva da lui. Era messo male, ma forse poteva essere ancora salvato. Tutto stava alla decisione del Sergente.

    Più disagi mentali per Chul-Moo :please:
    Si, era tutto un genjutsu del clan Kurama :asd: Se ti fosse inflitto i danni necessari per liberarsi di un genjutsu S avresti evitato tutto questo e avresti potuto eliminare il mostro prima che si trasformasse nel tuo ex compagno, ma ormai è fatta. Adesso devi decidere se ucciderlo, lasciarlo lì a morire oppure salvarlo.
     
    .
  7. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter XI
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    Non era proprio il risultato che mi aspettavo, ma colpo dopo colpo qualcosa finalmente stava iniziando a cambiare.
    Ad ogni violenta scossa era possibile udire i lamenti del tizio misterioso, come anche il fatto che i cristalli lucenti parevano scomparire. Prima dovevo aver avuto qualche svista, infatti sembravano proprio scomparire non perdere la loro mistica luce.
    Così come i lamenti si facevano più insistenti mano a mano che abbattevo la grotta, anche il bestione di roccia pareva perdere le sue forze. Il suo equilibrio sembrava farsi sempre più precario fino a quando, menato l'ultimo violento colpo, cadde a terra scomparendo nel nulla. Anche i cristalli scomparvero magicamente e nel mentre osservavo una porzione della parete alla mia destra cadere rovinosamente sul suolo roccioso ebbi quasi come l'impressione che la grotta in cui mi trovavo avesse cambiato un pò la sua struttura.
    Improvvisamente ebbi la sensazione di non ritrovarmi più nelle profondità della roccia come invece avevo avuto fino a quel momento. Adesso che finalmente quel fastidioso costrutto di roccia se ne era andato ed i lamenti del mio avversario erano cessati dopo un violento picco di intensità, il breve momento di quiete che si era generato mi aveva addirittura permesso di percepire il rumore del vento proveniente dall'esterno.

    *Sembra che il vento si sia alzato portando con se delle precipitazioni...*

    Pensai rendendomi conto che se riuscivo a percepire tutto questo non dovevo essere a molti metri dalla superficie.
    Tutto ciò non aveva alcun senso. Come potevo di punto in bianco ritrovarmi in un altro luogo? Quel mostro pareva proprio essere scomparso nel nulla, non aveva lasciato alcuna traccia. Non me ne intendevo di arti magiche, ma per dio: qualche traccia avrebbe dovuto lasciarla un coso di quelle dimensioni!
    Lasciando, però, perdere questi pensieri in quanto a causa delle mie scarse conoscente mai ne sarei venuto a capo decisi che era il momento di scoprire l'identità di colui che fino a qualche attimo prima voleva farmi la pelle. Già: a giudicare dalla direzione del grido disumano preceduto dal crollo della parete rocciosa finalmente avevo scoperto l'ubicazione del marionettista.
    Sfoderando con foga una delle mie Katane impugnandola saldamente nella mano destra avanzai con passo rapido e deciso, finendo per scoprire una cosa sconcertante: colui che stavo affrontando non era umano. Uno strano individuo umanoide dalla sembianze demoniache giaceva intrappolato sotto un grosso masso.

    - Ma cosa diavolo... -

    Dissi con un filo di voce rimanendo allibito da cosa i miei occhi mi mostravano. Ne avevo viste di cose in vita mia, ma mai come questa.
    Per quanto ne volessi, però, le sorprese non erano finite: neanche il tempo di assimilare la cosa che nel giro di pochi secondi quel tizio mutò forma rivelando la sua vera identità. Un giovane ragazzo dalla corta capigliatura castana, pelle chiara e la gracile corporatura si presentava davanti a me. Poteva avere all'incirca qualche anno meno di me, ma sicuramente non era più un ragazzino nella fase dello sviluppo. Vestiva con semplici indumenti simili ad i miei, ma dai colori più sgargianti. I suoi piccoli occhi neri abbastanza arrossati per via delle ferite subite e dai grossi lucciconi che gli scendevano dagli occhi palesavano le sue pessime condizioni, come anche le varie ferite sparse un pò su tutto il corpo. Era ridotto male, molto male, eppure lo riconobbi subito.

    - Siwang... sei tu?! -

    - Mi spiace Chul... ha preso il controllo... io non volevo... -

    Non ebbi una vera e propria risposta, ma a giudicare dal suo tono di voce non poteva essere altri che lui: Siwang Yenshen, un mio compagno dell'orfanotrofio ormai distrutto.
    Ne erano passati di anni dall'ultima volta che ci eravamo visti, eppure era proprio come me lo ricordavo. Onestamente non lo conoscevo molto bene, del resto era sempre solito starsene per conto suo, ciononostante non avrei mai immaginato che potesse arrivare a tanto. Fatto sta che adesso tutto iniziava ad avere un seno. Adesso comprendevo perchè questo misterioso assassino aveva commesso una carneficina in quello strano modo e perchè non volesse sentire ragioni. Adesso avevo capito perchè era così ostinato nel voler farmi fuori e perchè non aveva altri fini se non appunto far cessare l'attività dei due anziani.
    Lasciando cadere a terra la Katana le mie gambe non ressero più il peso del mio corpo facendomi cadere in ginocchio proprio difronte al corpo del ragazzo. Così come lui, anche i miei occhi non riuscirono a contenere l'amarezza, la tristezza e la rabbia che fino a quel momento avevano pervaso i nostri cuori.
    Grosse lacrime iniziarono a sgorgare dai miei bulbi oculari rigandomi le guance fino a cadere proprio sulla pallida faccia di Siwang.
    Ucciderlo? Non ne sarei mai stato capace. Salvarlo? E come se sembrava aver la parte inferiore del corpo ridotta ad un colabrodo. Potevo anche riuscire a smuovere il masso ma da qui a portarlo all'ospedale del villaggio ancora in vita mi sembrava impossibile considerando che non potevo neanche prestargli un minimo di pronto soccorso.
    Solamente una cosa ebbi il coraggio di fare in una situazione del genere: chiedere risposte.

    - ...Siwang... perchè?...


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia
    Stato Psicologico: combattuto
    Resistenza: 269/500
    Stamina: 46/100

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    - +20 riuscita e +10 danno nelle azioni degli arti superiori per via dei pesi

    NOTE: Un'illusione? Ecco, questa non mel'aspettavo ed anche volendo non potevo farci nulla.
    .
     
    .
  8. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Risposte. Questo voleva Chul-Moo. Purtroppo, il suo compagno non poteva dargliele. Almeno, non risposte che potevano essere comprensibili al Samurai.
    Il ragazzo, infatti, proveniva da una stirpe dimenticata, il clan Kurama. I suoi antenati una volta vivevano nel Paese del Fuoco, ma da decenni erano sparsi per le terre ninja. Maestri del Genjutsu, alcuni erano maledetti da una presenza demoniaca nella loro mente, una presenza che poteva prendere il controllo sulle loro azioni e uccidere indiscriminatamente chiunque incontrassero. Come era appunto successo al suo piccolo amico. Che purtroppo, essendo orfano, non conosceva questa maledizione e non sapeva come contrastarla, ne poteva spiegarla a un ragazzo di Tetsu, sostanzialmente ignorante di queste cose. L'unica cosa che poteva fare era gemere e spiegarsi come meglio poteva.

    Quella cosa... che hai visto... non ero io. Era dentro di me... ha preso il controllo del mio corpo... mi ha costretto a fare cose. Ha ucciso tutti...

    Piangendo, il ragazzo si contorse, e il grosso masso che lo bloccava si smosse. Non era così pesante come sembrava. Provò a spingerlo via, ma era troppo debole per farlo. Era una caratteristica tipica di coloro che avevano in se la maledizione. I loro soverchianti poteri illusori lasciavano poco spazio per una normale potenza fisica.

    Ti prego Chul... fa male. Mi ha schiacciato le gambe, non riesco a liberarmi.

    Il ragazzo non voleva morire, evidentemente, anche se era messo decisamente male. L'uso smodato di Genjutsu l'aveva indebolito in maniera incredibile. Infatti, se Chul avesse ripercorso i suoi passi, avrebbe notato che tutte le trappole erano sparite. Anche quelli erano stati Genjutsu. Se il samurai avesse avuto una minima conoscenza delle arti illusorie, avrebbe potuto sospettare che i difetti nelle trappole erano in realtà tentativi di Siwang di contrastare l'entità che aveva preso il controllo del suo corpo, ma era un'ipotesi comunque difficile da verificare. Tutto quel chakra speso, però, aveva avuto delle ripercussioni sul suo corpo e adesso, con le gambe schiacciate, non sarebbe durato a lungo. Ma poteva essere salvato. Un piccolo controllo avrebbe rivelato a Chul-Moo che, effettivamente, il masso gli aveva probabilmente rotto tutte le ossa delle gambe, ma non aveva danneggiato organi interni. Spostato il masso e portato all'ospedale, si sarebbe ripreso.

    Ma Chul l'avrebbe fatto? C'erano molti fattori. Anche se gli credeva (e considerata la trasformazione mostruosa, era anche possibile), doveva anche riflettere se era sicuro portarlo a Tetsu. Il demone illusorio poteva essere controllato, tramite opportuni sigilli, e Siwang avrebbe potuto vivere il resto della sua vita libero dalla minaccia del demone. Ma non come Samurai, ovviamente, considerando le gambe a pezzi e la generale scarsa attitudine fisica. Ma Chul-Moo non sapeva che il demone potesse essere sigillato. Poteva anche pensare che era meglio ucciderlo perchè troppo pericoloso. O ucciderlo per la rabbia. Tutte le ipotesi erano possibili.

    La decisione, però, era solo sua.

    Non te la caverai così facilmente Non ti morirà lì davanti se aspetti, a meno di non aspettare qualche ora.
    E considera che questa è ancora un missione, e la missione è catturarlo o ucciderlo. Devi comunque riportare il corpo al Villaggio :please:
     
    .
  9. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter XII
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    Quella cosa... che hai visto... non ero io. Era dentro di me... ha preso il controllo del mio corpo... mi ha costretto a fare cose. Ha ucciso tutti...

    Rispose il ragazzo in preda al pianto e contorcendosi con la speranza di liberarsi dal pesante masso che lo costringeva al suolo.
    A quanto pare ero saltato a conclusioni troppo affrettate: il masso lo aveva sì gravemente ferito, ma non nella maniera irreparabile che avevo pensato io ed a giudicare dalla foga con la quale tentava di liberarsi e dal modo con cui si rivolgeva a me era palese il suo attaccamento alla vita; come anche il suo rammarico per quello che, a detta sua, quell'essere gli aveva fatto fare contro la sua volontà. In preda all'istinto ed al volere salvare la vita di quello che un tempo ritenevo un fratello non dissi nulla e, alzatomi in piedi, mi avvicinai al masso tentando di spingerlo via con tutta la forza che avevo in corpo.
    Adesso che finalmente potevo constatare con i miei occhi le reali condizioni delle sue gambe in effetti non era messo in condizioni irrecuperabili. La mia scarsa conoscenza della medicina non mi poteva permettere di fare deduzioni precise sull'entità dei danni, ma probabilmente l'unica inconvenienza che avrebbe riscontrato sarebbe stata l'impossibilità di tornare a camminare. La sua vita poteva, dunque, essere ancora salvata; o almeno questo era quello in cui credevo.

    - Siwang non temere, adesso ti riporto al villaggio... -

    Dissi portando il mio sguardo verso di lui, asciugandomi gli occhi e cercando di placare tutti quei sentimenti di rabbia, frustrazione e rammarico che mi avevano assalito fino a quel momento. Come mia consuetudine il mio modo di fare deciso ed la mia voce ferma avevano come unico scopo quello di rassicurare l'animo della persona alla quale stavo dando soccorso. Nonostante le gravi azioni che Siwang aveva compiuto volevo credere alle sue parole ed al suo pentimento, pertanto avevo decido di prenderlo con me e portarlo a villaggio in modo che la sua vita potesse essere salvata.
    Prima di prenderlo in braccio e portarlo con me visto che non era di certo nelle condizioni di camminare andai a recuperare le mie cose, ma non appena impugnai la Katana che avevo lasciato cadere a terra riaffiorarono in me quello che avevo visto nell'orfanotrofio distrutto.
    La macabra scena dei due anziani sbudellati e fatti a pezzi, completamente arsi dalle fiamme, mi passò davanti agli occhi come se fossi nuovamente in quel luogo ad osservarlo per la prima volta.

    *Ma cosa diavolo...*

    Chiudendo gli occhi e scuotendo la testa in modo da eliminare quelle terribili immagini li riaprii dirigendomi verso il corpo martoriato di Siwang, ma non appena compii un singolo passo ecco che come prima un'altra macabra visione offuscò completamente la mia vista. A questo giro, accompagnato da una fastidiosa fitta alla tempia, fu la volta degli innocenti corpicini in stato apparente di trance disteso sul rovinato parquet delle loro stanze.
    Fu un pò più difficile liberare la mia mente da quella visione, ma chiudendo ancora gli occhi e scuotendo freneticamente la testa a destra ed a sinistra riuscii a tornare in me. Purtroppo, però, quei ricordi iniziarono a farmi dubitare delle mie attuali intenzioni.
    Prendendo anche per buono che la vita di Siwang potesse essere salvata, poi di lui che ne sarebbe stato? Io potevo anche perdonarlo per quello che aveva fatto, ma il Generale e tutti gli altri certamente non lo avrebbero fatto. L'avrebbero semplicemente sbattuto in cella a vita o l'avrebbero giustiziato? Mettendo che avessero optato per la prima opzione, anche se dubitavo conoscendo il modus operandi delle forze armate di cui facevo parte da parecchio tempo, che razza di vita avrebbe passato Siwang rinchiuso in una cella di Tetsu? Piccolo e debole com'era sarebbe stato in grado di sopportare un ambiente crudele e duro come quello? E quella strana presenza dentro di lui? Sottoposto a tutti questi stress emotivi quanto ci avrebbe messo a riaffiorare e portarlo a compiere una strage come quella che aveva appena fatto? Se non addirittura più violenta e con maggior numero di vittime.
    La fermezza e la convinzione di salvare la vita del mio compagno vacillò fino a tal punto che, non sapendo più cosa fare, optai per la scelta che in quel momento mi sembrava più giusta: toglierli la vita.
    Impugnando la Katana nella mano destra con la lama rivolta verso il basso mi avvicinai al ragazzo ferito con in faccia non più uno sguardo deciso e rassicurante, ma con un'espressione combattuta e carica di tristezza.
    Dai miei occhi lucidi ed arrossati non sgorgarono più lacrime come prima, ma comunque dalla mia faccia era palese intuire la rabbia e l'amarezza per il gesto che sarei andato a compiere.
    Avrei voluto spiegare al giovane ragazzo il perchè delle mie azioni, ma ogni qual volta che ci provavo una fitta al cuore non mi permetteva di dare fiato alla bocca. Solamente da ultimo, quando mi ritrovai proprio di fianco al suo corpo e con la lama sopra di lui, facendo un immane sforzo, riuscii a dire.

    - Siwang, mi dispiace... -

    E chiudendo gli occhi con un gesto secco e deciso feci scendere la punta della mia spada verso il basso in modo che potesse conficcarsi nelle sue carni e trapassare il suo cuore; mettendo fine alle sue sofferenze ed impedendo che un domani potesse arrecare ad altro dolore e devastazione come aveva compiuto quel giorno.


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia
    Stato Psicologico: arrabbiato e triste
    Resistenza: 269/500
    Stamina: 46/100

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    -

    NOTE: :sob: non ho capito se dovevo essere conclusivo o no, in tal caso modifico. Ah ovviamente al ritorno in patria porto il corpo con me per sbatterlo in faccia al Generale :si2:
    .
     
    .
  10. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Samurai tolse il masso, con un gemito di soddisfazione del ragazzo. Certo, soddisfazione mista a dolore, ma comunque soddisfazione.

    - Siwang non temere, adesso ti riporto al villaggio... -

    Il ragazzo tentò di asciugarsi le lacrime, ma era molto debole. Forse troppo debole. Difficile dirlo. Tentò anche un sorriso, ma anche quello gli venne debole.

    Grazie Chul. Spero che al villaggio possano fare qualcosa per la creatura...

    L'espressione del ragazzo si rabbuiò. Forse stava cominciando a rendersi conto che, anche se era vivo, le conseguenze del suo atto erano immensamente gravi. I samurai gli avrebbero creduto? E se l'avessero fatto, potevano davvero sistemare il problema? O l'avrebbero semplicemente ucciso per evitare che si trasformasse? E se invece non gli credevano? L'avrebbero buttato in prigione, e la bestia sarebbe tornata, e lui avrebbe ucciso ancora. A quel punto gli avrebbero creduto, ma poi?

    La situazione non doveva apparirgli tanto rosea. Era talmente concentrato che non si rese conto di quello che stava facendo Chul, preso in simili riflessioni, se non quando gli si affiancò con un'espressione molto diversa da quella precedente, un'espressione di rabbia repressa e dolore. Gli occhi del ragazzo captarono la spada saldamente tenuta in mano, la determinazione nello sguardo del suo ex compagno, e intuirono la decisione presa.

    - Siwang, mi dispiace... -

    Il ragazzo tese le labbra e chiuse gli occhi, pronto. Sapeva quello che stava per succedere e non c'era biasimo nel suo sguardo. Aveva capito. Forse è meglio così. Addio. Sussurò. Le ultime parole.

    La spada calò e si ficcò nel cuore del ragazzo. Non ci furono sussulti. La lama penetrò a fondo e Siwang morì, velocemente e senza soffrire. Il corpo si afflosciò.

    Ora tutto quello che rimaneva era portare il corpo a Tetsu e raccontare la storia. O forse non proprio tutta la storia. Sempre che a Chul-Moo importasse qualcosa di quello che doveva raccontare al Generale.

    Tranquillo, potevi essere conclusivo.

    Adesso fai l'ultimo post in cui porti il corpo al Generale e gli spieghi la storia, poi assegno ex e ti prendi l'avanzamento di grado.
    Spero solo che non racconterai che l'hai ucciso quando ormai era in tuo potere perchè altrimenti il Generale ti infila le sue katane elettriche dove non batte il sole :please:
     
    .
  11. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ovvio che non racconto la vera storia, anche perchè altrimenti dovrei entrare nell'ufficio del Generale a suon di Sacri Colpi di Tallone e spaccargli la faccia :fury2: leggi un pò qua sotto :asd:

    •Chapter XIII
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -


    A quanto pare avevo proprio ragione. Siwang era veramente pentito delle indecorose azioni che aveva commesso altrimenti non si spiegherebbe il motivo che, poco prima che commettessi l'atto finale, lo spinse a dire con un filo di voce.

    - Forse è meglio così. Addio. -

    Parole che mi fecero sussultare il cuore, ma che purtroppo non potevano fermare la lama che, inesorabilmente, cadde su di lui togliendogli la vita.
    Rimasi alcuni minuti lì, immobile ed in piedi davanti al corpo senza vita di quel giovane ragazzo, con la mano completamente irrigidita sul manico della spada sembrando quasi che fossi diventato una statua. Ogni muscolo del mio corpo si era irrigidito dallo shock che subii nel compiere quel tremendo e disperato atto.
    Non era certamente la prima volta che toglievo una vita, ma lo era nei confronti di una persona incapace di reagire. Come anche nei confronti di una persona che un tempo reputavo parte della mia famiglia e che, con il cuore in mano, si era pentita dei suoi peccati.
    A quel punto non ce la feci più: lasciando andare la presa sulla spada caddi nuovamente a terra inginocchiandomi sul corpo ancora caldo di Siwang. In preda ad un violento raptus di rabbia esternai tutta la tristezza e la furia che quel gesto aveva causato in me afferrandomi i capelli e tirandoli con talmente tanga foga da staccarmi qualche ciocca. Un disumano urlo usci dalla mia bocca, tant'è che ebbi quasi l'impressione che la stessa grotta tremasse sotto la mia potente voce.

    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!! -

    Un urlo carico di rabbia, certo, ma che faceva trapelare tutta la tristezza nascosta in esso.
    Dopo di ciò il mio cervello iniziò a muoversi.
    Era una mattina come tante e come consuetudine mi ero recato alla magione del Generale sotto la solita convocazione per compiere i miei doveri di samurai. Doveri che consistevano nel portare a termine, insindacabilmente, ogni incarico che i miei superiori mi affidavano. Niente di strano, il solito, ma quando ti ritrovi a dover scovare l'assassino della tua famiglia le cose cambiano. Spinto sia da un naturale istinto di vendetta che dalle incitanti parole del Generale avevo accettato di buon grado la missione, mettendo in gioco la mia stessa vita pur di prendere il colpevole e fare giustizia, ma quando si scopre che il vero colpevole dietro tutto ciò è proprio il mandatario della missione le cose si complicano.
    Già, per quanto si potesse dire non riuscivo a trovare altra verità se non che il motivo della morte della mia famiglia era da attribuirsi a coloro che mi avevano ordinato di uccidere il famigerato carnefice. Carnefice che, però, non era altri che un semplice ragazzo dalla fragile mente e dotato di un misterioso potere difficile da controllare. Potevo illudermi quanto volevo ma ciò che quel mostro prima mia aveva portato a dire aveva del vero: se il governo di Tetsu non si fosse comportato in quel modo nei confronti dell'orfanotrofio tutto questo molto probabilmente non sarebbe mai successo. Molto probabilmente decine e decine di innocenti ragazzi a quest'ora starebbero giocando nel cortile dell'orfanotrofio in compagnia di quei due vecchi anziani e di Siwang stesso.

    - AAAAAAAAAAAAAAHHH!! -

    Un altro urlo come quello di prima uscì dalla mia bocca, se non che a questo giro fu seguito da una tremenda capocciata che tirai contro il duro pavimento roccioso procurandomi una modesta escoriazione sulla fronte.
    Proprio come avevo detto nei confronti del Generale qualche ora prima non mi sarei fermato fino a quando non avrei passato la lama delle mie spade sulla gola dell'assassino della mia famiglia, ma per quanto desiderassi questo ero consapevole che non ero in grado di farlo. Come avrei potuto con le mie attuali forze decidere di soverchiare le forze armate di Tetsu e far fuori coloro che lo comandavano? Coloro che dietro le quinte tiravano le fila di tutto? Avrei dovuto accrescere il mio potete, magari farmi anche aiutare da qualcuno, ma in ogni caso non avrei mai abbandonato l'idea.
    Un giorno o l'altro avrei avuto la mia vendetta e avrei fatto di tutto pur di ottenerla.
    Per questo rialzatomi e raccolte tutte le mie cose presi in spalla il corpo del ragazzo che poco a poco perdeva il suo calore e ritornai al villaggio. Facendo il percorso a ritroso sotto le violente precipitazioni portate dal freddo vento pungente neanche mi accorsi del fatto che le trappole che avevo incontrato prima erano sparite. La mia mente era occupata da pensieri ben più oscuri e malati.
    Con aria seria ed impassibile varcai la soglia della magione ed una volta entrato dentro porsi il corpo senza vita del ragazzo a chi di dovere spiegando che si trattava dell'obiettivo della mia ultima missione. Facendomi indicare dove fosse il Generale per fare rapporto sopraggiunsi alla sua stanza, ma a differenza di qualche ora prima era possibile notare un me un certo cambiamento.
    Quello che si presentava al comandante delle forze armate del paese non era più un semplice ragazzo con futili pensieri per la testa, ma un uomo con chiaro in mente quel che voleva e cosa fare della sua vita.
    Entrato con passo deciso nella stanza non titubai neanche un attimo quando mi porsi al cospetto del Generale Date Masamune.

    - Signore, come richiesto ho portato a compimento la missione. Il corpo senza vita di colui che ha distrutto l'orfanotrofio ed ucciso tutti i suoi abitanti lo può trovare dai suoi assistenti al piano inferiore. Seguendo le traccie che si era lasciato dietro sulla scena del crimine sono riuscito a scovare il suo nascondiglio ubicato in una grotta non molto distante dal villaggio, verso est, e dopo una dura battaglia sono stato costretto a togliergli la vita.
    Giustizia è stata fatta. -


    Conclusi limitandomi a dire quel che c'era di importante da sapere. Sostanzialmente non c'era alcuna bugia in quello che avevo detto, ma se il Generale desiderava sapere di più sulla questione avrebbe dovuto solamente chiedere ed io, raggirandolo e dicendogli quel che io volevo che lui sapesse, gli avrei risposto senza esitare. Ovviamente non gli avrei detto del dialogo tenuto tra me e la versione demoniaca di Siwang, ma non mi sarei fatto remore nel dire che appunto quel ragazzo senza vita era proprio un mio ex compagno di orfanotrofio che perdendo il senno aveva ucciso tutti i suoi fratelli e sorelle.
    Non gli avrei assolutamente detto che io lo avevo perdonato e che era mia intenzione salvargli la vita, come anche che però alla fine decisi di togliergliela, semplicemente che non era possibile farlo ragionare e l'unico modo di portarlo qua e fare giustizia era ucciderlo.
    Detto questo non mi rimase altro da fare che aspettare una risposta da parte del Generale, prendere quel che dovevo prendere e poi congedarmi.


    •Updates

    - Chul-Moo -


    Stato Fisico: alcune contusioni sulle braccia, escoriazione sulla fronte
    Stato Psicologico: serio
    Resistenza: 269/500
    Stamina: 46/100

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    -

    NOTE: che dire, era un pezzo che non mi appassionavo così ad una role
    .
     
    .
  12. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Quando Chul-Moo tornò al palazzo del Generale per informarlo del suo successo, lo trovò più o meno dove lo aveva lasciato, ossia seduto dietro la scrivania. Il Generale mosse leggermente la testa verso la sua direzione, unico indizio del fatto che lo stesse fissando e attendesse un rapporto.

    - Signore, come richiesto ho portato a compimento la missione. Il corpo senza vita di colui che ha distrutto l'orfanotrofio ed ucciso tutti i suoi abitanti lo può trovare dai suoi assistenti al piano inferiore. Seguendo le traccie che si era lasciato dietro sulla scena del crimine sono riuscito a scovare il suo nascondiglio ubicato in una grotta non molto distante dal villaggio, verso est, e dopo una dura battaglia sono stato costretto a togliergli la vita.
    Giustizia è stata fatta. -


    Il Generale lo fissò dall'unico occhio che poteva vedere attraverso quella maschera di ferro e poi, con voce lenta e pacata, chiese:

    Chi era l'assassino?

    Ascoltò la spiegazione di Chul-Moo apparentemente impassibile. Poi confermò i timori del ragazzo e del defunto Siwang.

    Ho sentito parlare di una simile aberrazione. Ci sono storie di ninja dotati di poteri illusori così potenti che non sono in gradi di controllarli. Il ragazzo era pericoloso. Hai fatto bene a eliminarlo. Poteva mettere il villaggio in grave pericolo.

    Il Generale si alzò in piedi.

    Chul-Moo Lee, Sergente di Tetsu. Hai dimostrato la tua competenza e la tua lealtà al Villaggio e all'ordine dei Samurai. Ti nomino ufficialmente Capitano. Adesso vai a goderti un meritato riposo. Abbiamo finito.

    E con quello, Chul-Moo era congedato.

    L'ultimo post non è molto ispirato ma non c'era molto da dire
    Ti becchi la promozione e 87 punti exp. Mi è piaciuto il modo in cui hai ruolato il tuo pg e il fatto che non ti sia liberato subito dell'illusione è giustificabile dal fatto che il tuo pg effettivamente non sa niente di Genjutsu :asd:

    Siccome sei moderatore, dammi tu l'exp. E vai in pace.
     
    .
  13. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    Per quanto mi riguarda 105 (45+60) punti te li meriti tutti :si2:
     
    .
27 replies since 30/12/2015, 14:50   361 views
  Share  
.