Nonubu Vs Kuroda & Inohana (concluso)

Semifinali senores

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  1. Anselmo
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    I duelli si erano susseguiti uno dopo l'altro sotto lo sguardo attento dei presenti, la maggior parte dei quali aveva dimostrato a modo proprio una certa competitività, quando era venuto il loro turno. Alcuni scontri potevano a stento definirsi tali; a più d'un partecipante era bastato incrociare lo sguardo del proprio avversario per essere indotto ad optare per una resa incondizionata. Altri combattimenti invece non avevano peccato di spettacolo, mostrando sprazzi di ciò che uno Shinobi utile alla causa definirebbe degno di nota. Anche gli occhi meno attenti non avevano potuto ignorare il banco di nuvole cariche di tempesta che era comparso all'improvviso sul campo di battaglia, ne il glitteratissimo drago di cristallo che aveva volteggiato per qualche istante rasente il suolo, ne tanto meno lo strano tizio che si era chinato a leccare i piedi della sua avversaria. Ma, esclusi quei brevi istanti di fervore, niente avrebbe sollazzato l'interesse di un combattente. D'altronde si trattava soltanto di eliminatorie, un esordio leggero per rompere il ghiaccio e scremare il gruppo dagli individui meno validi. Nonostante tutto però ognuno dei presenti, a modo proprio, aveva accolto l'idea di combattere con un certo fervore. Ma l'emozione che potevano aver provato, nulla rappresentava se confrontata al subbuglio di sensazioni che aveva empito le membra di un individuo in particolare. Un uomo nell'ombra, che aveva sbirciato attentamente ogni singolo scambio di colpi avvenuto, mentre il sorriso sul suo volto andava via via allargandosi, fino ad deformarne i lineamenti in un malefico ghigno. Alcuni dei partecipanti forse erano addirittura riusciti a scorgerlo, nient'altro che una figura non identificabile dall'altra parte del campo, nascosta prima dietro una torre, poi in cima ad essa, poi nell'ombra di un'albero... Uno sconosciuto che se ne stava in disparte, godendosi con alacre gioia ogni pugno sferrato o Jutsu respinto, senza attirare l'attenzione.
    Intanto la macchinetta parlante di nome Marvin aveva annunciato uno dopo l'altro i duelli, accogliendo i reduci con una piccola sferetta bianca posta sul palmo della sua mano metallica, mentre spiegava con la solita atonalità:

    Ripigliatevi in fretta e furia con questo medicinale allucinanteeee. Da consumarsi preferibilmente entro... dieci secondi.

    Fu solo quando le eliminatorie giunsero al termine, che lo sconosciuto decise di fare gli onori di casa. Apparve improvvisamente sulla cima della torre più vicina al gruppo di partecipanti che, uno dopo l'altro, alzarono lo sguardo verso quella figura. Una risatina soppressa dalla mano guantata di bianco e poi, com'era comparso, scomparve in uno svolazzare di vesti, riapparendo un istante dopo alle spalle del gruppo. Qui sghignazzò nuovamente, il volto coperto dai lunghi capelli neri come l'inchiostro. Ed ancora una volta si dileguò istantaneamente, per ricomparire un'ultima volta al fianco di Marvin. Con una mossa che aveva del ridicolo per l'eccessiva teatralità, allargò le braccia e si genuflesse al cospetto dei partecipanti:

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    tBHa1th


    La voce profonda, fluente ma autoritaria, rese la sua apparizione quantomeno ammirevole, nonostante definirsi un "re" senza che ci fosse qualcosa su cui regnare avesse del paradossale.

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi!

    Annunciò spaziando con lo sguardo oltre i presenti, diretto verso il lontano orizzonte, come fosse colto da antiche rimembranze.

    Il canto... della guerra...

    Aggiunse mormorando tra se e se, tanto serio quanto pochi istanti prima appariva divertito. E ripiombò immediatamente in un ghigno da brividi, mentre tornava a rivolgersi ai partecipanti:

    Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Rise di gusto, coprendosi poi il volto con il guanto bianco per ritrovare la compostezza smarrita.

    Che le festa riprenda! Danzate ora! Componete nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia! Prego, mio suddito...

    Terminò con un eloquente gesto diretto al triste robot che giaceva immobile al suo fianco. Per lunghi attimi un silenzio di tomba prese il sopravvento. Lentamente il sorriso sparì del cosiddetto Re. Si voltò verso il suo "suddito" bussando con le nocche sulla sua testa di metallo.

    Mio suddito, è giunto il momento...

    Non giunse risposta.

    Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata!

    Sfuriò colpendo il robot con un calcio diretto che lo fece cadere su un fianco, inerte. Quindi mutò improvvisamente faccia, tornando quello di prima, armato del suo ghigno malefico:

    Se così dev'essere... e sia!
    ...
    Uomo meccanico, affiancherai la tua fida donna delle perversioni, Inohana, contro il mio caro Nonubu.


    Valgono le stesse regole dei primi scontri. In particolare vi ricordo l'esistenza di questa regola, che ora acquista un senso:
    9. E' necessario rispettare la turnazione che vi verrà indicata. Potrete variarla su richiesta, ma non saranno concessi giorni aggiuntivi per postare.

    In questo scontro posto prima io (giro di presentazione), poi posta Lord, poi posta Nico e poi io attacco. Questa è la turnazione che si manterrà per il resto dello scontro, salvo che non vengano richieste variazioni.
     
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  2. Anselmo
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    Uhm... se non altro c'è qualcuno con cui potersi divertire un po'. Sarakube, Kuroda e Yuka...

    L'idea mi confortava, considerando il livello degli scontri a cui avevo assistito dall'alto della mia torre, dove me ne stavo appollaiato come fossi il vessillo sulla sua cima, con tanto di vesti che scoppiettavano frustate dal vento trasversale. Ero stato il primo a giungere sul posto, ed il luogo non mi aveva convinto. Nella sua semplicità percepivo qualcosa di sinistro ed ingannevole. Quindi mi ero guardato attorno, senza però rintracciare anima viva. Invece che sentirmi al sicuro, avevo avuto la sensazione d'essere osservato. Decisi che sarebbe stato il caso di levarsi di torno. Scelta la torre più alta tra le decine che formavano un enorme cerchio nel bel mezzo di quel nulla, l'avevo scalata con qualche rapido balzo, appostandomi sulla sua sommità come un'aquila che governa le valli dal punto più alto del suo territorio. Era da lassù che avevo assistito agli scontri, in piedi e con le dita intrecciate alla base della schiena, lo sguardo rivolto verso il basso ed i capelli mossi dal vento. Ma soprattutto era da là che avevo riconosciuto i miei tre avversari: Kuroda, Sarakube e Yuka. Gli altri li avevo immediatamente inquadrati per quello che erano, ovvero dei semplici dilettanti come lo ero stato io anni prima. Dei tre, l'unico che temevo davvero era Kuroda. Sarakube e Yuka li avevo già conosciuti nell'ambito combattivo. Sapevo che potevano anche sconfiggermi in uno scontro amichevole, come d'altronde già era successo, ed era per questo che non mi aspettavo nulla di nuovo da loro. Affrontarli sarebbe stato divertente come sempre, ovviamente, ma non eccitante. Kuroda invece non l'avevo mai affrontato, per me era un'incognita totale. Questo il motivo che mi spinse a desiderare uno duello con lui, faccia a faccia, solo noi due. Una danza di difese e offese, nel sudore della fatica e dei dolori, in cui l'unico obbiettivo era prevalere sull'altro. Niente di più elementare, eppure niente di più sano nella sua primordialità. Già pregustavo gli attimi che ci avrebbero visto l'uno contro l'altro, senza impegni ne responsabilità, un semplice gioco di violenza atta al divertimento personale ed allo sfogo.
    Mi innervosì l'idea che la realizzazione del mio desiderio non dipendesse da me, ma da quella voce metallica che proclamava uno dopo l'altro gli scontri. Ma avrei giocato secondo le regole, anche se ciò avesse dovuto significare attendere pazientemente passando per altri vari scontri. Rispettavo l'idea che v'era dietro a quell'evento. La mente che l'aveva organizzato era estranea a quella dello Shinobi comune, che usa il combattimento soltanto come mezzo per raggiungere un fine. Era invece affine alla mia, perché spesso e volentieri consideravo il combattimento stesso come il fine. Ciò probabilmente mi avrebbe permesso di divertirmi più di chiunque altro, quel giorno.
    Elucubrazioni che mi portarono a chiedermi dove fosse "lui", l'uomo del giorno, l'organizzatore delle danze. La risposta giunse immediatamente dopo la fine del settimo, patetico, scontro. L'individuo apparve e scomparve, per poi presentarsi davanti al gruppo di partecipanti, apparentemente inconsapevole che uno di loro, ovvero io, si trovava in disparte, ad osservare. Nel suo modo di fare soddisfò tutte le mie aspettative. Un uomo che per attirare sconosciuti nella partecipazione ad un torneo, sceglie parole di sfida capaci di toccare solo gli animi più guerrafondai. Un uomo che come luogo sceglie la semplicità nella sua efficace completezza, soddisfacendo ogni esigenza con un campo di combattimento privo di ostacoli e congeniale a tutti. Un uomo che decide di non presentarsi finché la metà meno capace dei partecipanti non se ne fosse tornata a casa con la coda tra le gambe. Un uomo del genere non poteva che essere un folle assuefatto dalla violenza, uno di quegli squilibrati che nella loro pazzia riescono pure ad esercitare un certo fascino in ogni mente, giocando semplicemente con la parte invasata che, seppur piccola e soppressa, è presente in tutti noi. Ed eccolo lì, tale Re Akādō. Concretizzava alla perfezione l'immagine mentale che mi ero fatto di lui.
    L'attesa cominciava a farsi insopportabile. Era lì, a pavoneggiarsi difronte agli sguardi dilatati del suo pubblico, e se la stava prendendo fin troppo comoda. Smaniavo dalla voglia di entrare in campo, una smania alimentata dalla sua stessa attitudine, che alimentava i tizzoni ardenti nel mio animo rievocando in me ricordi di guerra con le sue parole incandescenti. Appena si fosse accinto a scegliere i prossimi sfidanti, mi sarei presentato difronte a lui giusto in tempo per essere scelto come avversario di Kuroda. Non era nei miei interessi attirare l'attenzione, anzi, era l'ultimo dei miei desideri. Sarei entrato in scena solo nel momento di combattere. Ma non ce ne fu bisogno, a quanto pareva quel tale "sapeva giù tutto".

    Se così dev'essere... e sia!
    ...
    Uomo meccanico, affiancherai la tua fida donna delle perversioni, Inohana, contro il mio caro Nonubu.


    Dichiarò con malizia, ruotando il capo corvino e lanciando uno sguardo tagliente esattamente verso di me, nonostante non fossi altro che un'ombra immobile a decine di metri di distanza, sulla cima di una torre. Quando il suo sorrisetto maligno mi colpì, risposi con la stessa artiglieria e deformai le labbra il un riso ancor più accattivante. Chinai poi il capo per ringraziarlo dell'occasione donatami e, rivolgendomi a Kuroda:

    Ti aspetto al centro del ring... "uomo meccanico"!

    Mi lasciai cadere dall'alta torre sfrecciando parallelo alla sua parete, per poi atterrare silenziosamente alla sua base e dirigermi con passo leggero verso il centro. Era esattamente come avevo sperato, o quasi. C'era solo una piccola crepa nella perfezione cristallina della situazione, ma decisi che me ne sarei occupato nell'immediato, senza permettergli rovinarmi lo svago.
    Quando Kuroda e la ragazza arrivarono difronte a me, aggiunsi:

    Non v'è più bellezza, se non nella lotta.
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    Le mani continuavano a battere sul corpo della piccola Nabune, ma ormai era già tutto finito.
    Lasciai stare Nabune per un attimo, volgendo lo sguardo all'interno dell'arena. Su una torre, in disparte da tutta la ressa, era apparsa un'ombra piuttosto familiare ma dai lineamenti poco riconoscibili, fortuitamente possedevo l'Occhio di Falco e quindi non ci volle molto per inquadrarlo. Chiusi un'occhio muovendo la rotella a forma d'ingranaggio, la lente verde sfocò per qualche attimo prima che riuscissi a mettere a fuoco. Sulla cima di una torre svettava fiero quella che mi sembrò la figura di Minato. Come avevo potuto ignorarlo? Doveva essere apparso da pochi minuti. Che Konoha avesse mandato, come Suna aveva fatto con me, qualcuno a controllare la situazione? Dopotutto era difficile che fosse lì per altro.
    Sulla scena apparve una seconda figura, quella che vinse la mia attenzione sopra Minato, un essere umano dal dubbio aspetto. Tolsi l'Occhio di Falco per poterlo osservare meglio e non fui molto sorpreso dalla sua immagine, sembrava il tipico nemico di seconda categoria.
    Sbadigliai, lasciando che continuasse a mettere in mostra la sua stupidità e non dando minimamente peso alle sue parole, era molto più interessante immaginare un criceto che mangiava dei semi di girasole.


    -Uomo meccanico, affiancherai la tua fida donna delle perversioni, Inohana, contro il mio caro Nonubu.-

    -Ti aspetto al centro del ring... "uomo meccanico"!-

    Scossi la testa, riaprendo il sipario dei sensi. Nonubu mi stava parlando? Quando era sceso? Forse avevo perso la concentrazione per troppo tempo. Io non facevo parte di quel torneo, cosa volevano esattamente da me? E perché uomo meccanico? Era un insulto alla mia finissima arte! Mi alzai da terra riponendo la bandierina dentro la testa e sventolando il pugno in cerchio.

    -È una buffonata, non voglio partecipare a questo torneo, per di più immaginare di affrontare te Minato, un mio amico, è una pazzia. Perché dovrei...-

    Stetti in silenzio qualche secondo. Mentre la mia mente viaggiava per galassie sconosciute e sistemi solari inabitati, un particolare mi pizzicò la memoria come le corde di un'arpa, emanando un cristallino suono che avevo udito fin troppe volte. Un sordo "Ding" si espande, vibrò forte e intasò la mia testa con delle parole a cui non avevo prestato attenzione ma che il mio fido cervello aveva registrato. La mia testa cominciò a girare incontrollabilmente, e il calore generato dall'eccitazione e la rotazione, plasmarono le cavità oculari fino a formare il simbolo dei Ryo al posto degli occhi. Mi voltai verso Inohana immediatamente.

    *Kuroda! Anche tu hai affermato che questo combattimento non può avvenire, devi rimanere vigile, non pensare a...*

    -TU! IO! PUNCH PUNCH!-

    L'afferrai gettandomi dentro l'arena con indomito coraggio e sprezzo del pericolo, fronteggiando Minato rimanendo a pochi metri da lui.

    -Non v'è più bellezza, se non nella lotta.-

    -Ma dico, gliele hai viste le poppe?-

    Indicai Inohana e risi leggermente, mettendomi una mano davanti la bocca.

    -Ovviamente non sto combattendo per il piacere di farlo, ma solo perché devo venire a capo di questa situazione, sia chiaro!-

    Rilanciai la testa in un ciclone vorticoso che riportò gli occhi al loro stato originario, conoscevo parecchi trucchi di Minato, ma non potevo essere sicuro di poterlo tenere a bada, sicuramente il suo Gatto avrebbe fatto fatica a venire contro di me, ma quella sarebbe stata la parte più facile da attuare.

    Edited by LordScorpio - 10/12/2015, 13:39
     
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    Beh, un primo scontro DECISAMENTE a suo favore quello che si è concluso piuttosto in fretta, con un vile schiavetto finito fuori dall'arena di scontro ed immediatamente sbattuto fuori dopo essersi presa la sua “rivincita” visto che non è stata osservata a dovere da quell'altro. E... Sì, è gay. Molto probabilmente è gay. Già, come potete definire una persona che non le chiede di palparle le tette come “non gay” o qualcosa del genere?
    Dall'alto della sua sconfinata bellezza, ora, osserva quel che sta accadendo da qualche istante sul ring, tradotto nella comparsa di un tizio dai gusti imbarazzanti con una megaciollaspada (?) tra le mani ed i capelli che se ne vanno un po' per i cacchi sua, o qualcosa di molto simile. E mentre lui parla, discute, si mostra, si fa tutto figo, che fa Inohana?
    Semplice! Un emerito cazzo di niente! Fischietta e si tocca le bocce. Mette a posto i suoi pochi vestiti che ha, sollevando leggermente la coppa con le sue ditine di fata ed andando a curare i suoi capelli dal colore castano. Quasi come una messa in piega all'istante. Ormai lei è diventata una sottospecie di guru nella cura del proprio corpo. Volete vedere che mannaia di fregna... Beh! BEH! Ed intanto continua a fischiettare, fregandosene piuttosto altamente di quello che dice tale Re. E del suo canto della guerra.

    - Mica era il canto della Rivolta...? -

    ULTRACIT (?) e spero che in molti la capiscano. Sì, perché questa scema pare anche interessarsi di film e tutte le cose più inutili che possono entrare nella vita della gente. Quello continua a blaterare robe, ma lei si diletta soltanto nel mettersi a posto il reggiseno celeste e quella gonnellina dal colore marrone che le copre appena le cosce. Osservando quel che le succede attorno con aria minimalista e di totale disinteresse.
    Finché c'è lei tutto quanto qui è figo. Veeeeeeero? Beh, secondo la signorinella è proprio così! Quel Re che dice robe di infedeli e cose del genere. Mica ha visto quel che ha combinato la gente a Kusa, giusto? Dove un minchione con i Mukenin a caso arriva e con la forza dell'inesistenza temporale riesce a distruggere metà villaggio tranne la sua casa bianca che è ancora in piedi manco fosse la Statua di un Kami eretta a protezione del Villaggio.
    Ma va beh, rimarrà lì il suo Villaggio. Al momento per la testa della bellissima Yamanaka frulla soltanto la voglia di portarsi a casa il big montepremi che c'è per questa colossale pagliacciata. E trovare qualcuno che la fissi e la ammiri come specie di Dea o qualcosa del genere. Non le bastano i bavosi adolescenti di Kusa che la guardando anche mentre lei passa tutto il tempo a limonare e fare le cose da grandi con il suo ragazzo!
    Evidentemente quel tizio che si crede una sottospecie di Re di classe inferiore a quella del Bruto Barbaro di livello 1 appena atterrato sul Dungeon (Che minchia vuol dire?) ha qualche problema con cassonetto di ferro.

    - Ahahah! Aehm. Mi sa che dovevi comprarti C3BO...! -

    Ancora. Che è 'sto C3BO? Poi, per fortuna, ci pensa il megapagliaccio di turno ad annunciare gli scontri. E lui deve mettersi con un “uomo meccanico”. Capisce abbastanza in fretta di chi si tratta, visto che la ha curata dopo essere quasi crepata per colpa di un coglione di dimensioni apocalittiche con la legna.

    - MEDICOOOOOOOOOOOOOOOWH!! -

    Urla, ricordandosi di chi era. Zampetta un pochettino, la bellissima signora, sfoggiando anche i tacchi dodici che si porta dietro e che le regalano qualche centimetro di altezza. E' una quasi nana, capitela. Un po' più bassa ed arriva all'altezza del membro del suo fidanzato! Più o meno. Circa. Sì, insomma, è bassa! Ma botte piccola, vino buono. No?
    Quel certo Kuroda pare piuttosto scemo, anche perché chiama il rivale con un nome diverso. O qualcosa del genere. Sì, insomma, ha tipo svelato che il loro nemico ha due identità ed è da solo. Potenzialmente deve essere dannatamente PP, OP o amico del Dungeon Master (?) ed è strapieno di troiate che certamente fregheranno il povero Paladino livello 82 e la megafregnagnocca livello millantamila... MA CHE STO BLATERANDO?

    - Oè, cozzaglia... Ma mica si chiama Nonubu, quello? No, perché lo hai chiamato Minato... Mica ti sta inculando coi documenti falsi. IMMIGRATOH!! TERRORISTAH!! -

    Logica innegabile! Magari è pure quello che ha attaccato Kusa, vero? (Lo è, ma shhh)
    Poi comincia il mad. Nel senso, perché quello dice che non c'è altra bellezza oltre alla lotta? E soprattutto perché un uomo metallico (?) indica le megatette di Inohana? Lei mica se la prende, anzi, apprezza al punto di scagliarsi stile proiettile accanto al signorino di legna e gli pazza le poppe praticamente addosso.

    - No, c'è, le hai viste? Mica sarai frocio pure tu spero... -

    Fa eco, letteralmente strizzando quelle cose spaventose in faccia a tutto il pubblico. Ed infine capisce delle cose. Guarda un istante Kuroda, cercando allegramente di mettersi in contatto con la sua mente. Ne ha una, vero?

    § Aspetta. Non mi dirai che pure questo è frocio... Oh, senti, io son circondata da froci demmerda a quanto pare. Sai, tipo quel tizio rosso, quello che ama il bondage di Oto... Mica lo conosci? Spero per te di no. §

    Fa, sfruttando la connessione mentale del suo Clan. E comunque Kuroda sta combattendo per i soldi (di nuovo, shhhh). Inohana ridacchia un momento, spostandosi di qualche centimetro.

    - SIA CALATO IL TAPPETO ROSSO, LA DIVINA INOHANA YAMANAKA E' QUI! PROSTRATEVI, O PICCOLI ESSERI, ALLA MIA SUPERIORE BELLEZZA!
    E forse ve le esco!


    TROIAH!


    Inohana Yamanaka la "Megatettona".
    Resistenza e Stamina ve piacerebbe (?)
    Potrei fare ritardi generalizzati sui miei post: tra 4 giorni ho un esame e gli do priorità. Spiacente.
     
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  5. Anselmo
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    Parlato

    Pensato

    Nibi


    -[ X ]-


    -Ovviamente non sto combattendo per il piacere di farlo, ma solo perché devo venire a capo di questa situazione, sia chiaro!-

    Eeeh eh eh eh!

    Risi di gusto a quell'affermazione, rovesciando il capo all'indietro, scosso da violenti singulti.

    Certo, chiarissimo. E non lo fai nemmeno per i soldi, giusto? Quindi i tuoi occhi mentono... letteralmente.

    Dissi un'istante prima che Kuroda facesse sparire i simboli dai suoi occhi meccanici. Nonostante tutto, però, gli credevo. Era sempre stato restio a combattere, lasciando il conflitto come ultima scelta plausibile. Un torneo del genere, quindi, non era il suo ambiente ideale. Dubitavo fosse capace quanto me di vedere il duello come puro e semplice divertimento. Probabilmente avrebbe finito per prendere la faccenda troppo sul serio. La cosa però non mi disturbava affatto. Anzi, speravo fosse così. Se non avesse dato sfogo a tutta la sua potenza, sarebbe stato fin troppo facile vincere, ed io non volevo che fosse così. Desideravo un confronto memorabile e ricco di colpi di scena, di quelli che quando ci ripensi lo fai con il sorriso in volto e i fremiti d'eccitazione nel corpo. Non come quel giorno di tanti anni prima: già una volta mi ero trovato ad affrontare Kuroda in un torneo... un giorno da dimenticare. Scacciai immediatamente il pensiero dalla mente e tornai a concentrarmi su Kuroda che prendeva posizione a poche decine di metri da me.

    Dai amico, fammi vedere di che cazzo di pasta sei fatto!

    Lo incitai mentalmente. Mi passai la mano tra i capelli, scostandomeli dal volto come ero solito fare prima di dar via a qualcosa di importante. Un breve rito che compievo a volte consapevolmente, altre volte senza nemmeno accorgermene. Un vizio scomodo per uno Shinobi del mio calibro, considerando le numerose situazioni in cui dissimulare la propria identità era di vitale importanza. Chi mi conosceva davvero bene l'avrebbe registrato come uno dei miei tratti indistinguibili assieme alle varie cicatrici sul mio volto. Meno appariscenti erano invece i due zaffiri che rilucevano tra le mie palpebre, messi in secondo piano dalla carnagione pallida su cui spiccavano le rosse impronte del fuoco ed i ciuffi di capelli corvini. Quindi le mie dita scivolarono tra i capelli, mettendo bene in vista il mio volto. Quel gesto era un vizio che a stento controllavo. Kuroda lo conosceva? Ed io conoscevo i suoi? Ci pensai per qualche istante, mentre con movimenti che solo un occhio esperto avrebbe colto, sganciavo le sicure che tenevano le armi ben salde nei propri foderi, contenitori o meccanismi. Un ultimo mi assicurai che il filo fosse ben legato dove doveva esser legato e che le spire fossero di facile accesso. Nel mentre la risposta mi sovveniva: no, non c'era gesto abitudinario di Kuroda che conoscessi. Ma un difetto si, il timore. Timore o riflessività o l'essere ponderato e cauto. In qualsiasi modo lo si volesse chiamare, io lo ritenevo un pessimo difetto. Se in quell'esatto momento l'avessi attaccato costellando il suo campo visivo di mille e più offensive contemporanee e da direzioni diverse, lui non avrebbe reagito. Non se lo sarebbe aspettato. Non perché fosse lento nel reagire, ma piuttosto perchè ingenuo nel prevedere. Io ero reduce da troppe battaglie per concedermi simili lussi. Ma non intendevo sfruttare quei mezzucci per battere Kuroda. Non vi sarebbe stata alcuna gratificazione nel farlo. Optai quindi per il ruolo di "conto alla rovescia", ed annunciai alquanto chiaramente le mie intenzioni, nonostante infondo fossero piuttosto ovvie:

    Allora, siete pronti? Vogliamo cominciare a "comporre nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia"?

    Tanto per citare quel tale. D'altronde non avevo nessuna intenzione d'essere scambiato per uno degli otto felloni maledetti destinati a bruciare nelle Scorie di Efesto. Preferivo di gran lunga dimostrare di addurre la purezza necessaria a poter bramare il fantomatico tesoro. Per farla breve, stavo per attaccare. Attaccare duro! Sennonché un artiglio invisibile ai più colpì ripetutamente la mia spalla destra, come a voler attirare la mia attenzione.

    Che vuoi gatto?! C'ho voglia di fare a botte io!!

    Piagnucolai saltellando sotto il mastodontico muso della mia creatura. Proprio in quel momento mi disturbava, quando stavo per raggiungere il climax del mio volere odierno.

    Taci umano.

    Mi liquidò così, scavalcandomi per correre verso un'altro inconscio.

    Ah già. Riunioni di famiglia?

    Il demone mi ignorò bellamente, dirigendo la sua voce verso l'otto code che albergava nel mio avversario.

    Il tempo passa in fretta con il mio nuovo umano, Kyogyū. Come ti calza la tua casa?
    Me ne starò fuori da questo combattimento, a quanto pare. Il mio umano vuole di divertirsi un po' con il tuo... combattendo! Umani... nemmeno da cuccioli ci comportavamo così. Comunque sarà meglio lasciarli fare, si tratta solo di un gioco.


    Mi strinsi nelle mie metafisiche spalle e lo lasciai fare, sollevando invece le mani nella composizione di un unico, fulmineo, sigillo. Il Cane, che avrebbe sancito l'inizio di quello scontro. I miei occhi, che fino a quel momento avevano osservato divertiti Kuroda, si posarono per la prima volta su quella tale, la sua compagna. Inohana, se ricordavo bene. Una sorta di prototipo da racconto erotico in pieno stile orientale. Occhi luminosi, visetto innocente, corpo slanciato e le immancabili tette enormi. Perfetta incarnazione degli stereotipi più consolidati. Pareva uscita da una di quelle riviste che si possono trovare nascoste sotto il materasso di un qualsiasi ragazzino brufoloso dalla manina svelta, macchiate di sperma e starnuti per il troppo utilizzo. Mi trovavo difronte una convenzione sociale, quanto lo può essere la giacca e cravatta per un politico occidentale. Rapide considerazioni che lasciavano il tempo che trovavano. Il mio interesse per la ragazza terminava lì, con un semplice mormorio:

    Suiton, Kyōkenbyō...!

    -[ X ]-


    O idrofobia. Molti significati si celavano dietro il nome di quel Jutsu, primo fra tutti la paura che intendevo scatenare nella mente di chiunque avesse assistito, o peggio, subito la sua forza distruttiva. Il mio obbiettivo era togliere di mezzo la ragazzina, liquidarla nell'immediato per poter combattere liberamente contro il mio vero avversario. Ma desideravo che anche Kuroda assaggiasse quel colpo. Che comprendesse fin da subito contro chi stava combattendo. E poi... ero curioso di testare la resistenza di quel suo corpo artificiale. All'attivazione di Hydrophobia, ogni singola molecola d'acqua nei dintorni dei bersagli si sarebbe raccolta in un numero incalcolabile di globi fluttuanti, sparsi tutt'attorno a Kuroda e Inohana cosicché non ci sarebbe stato luogo ove fuggire. Quindi, mentre balzavo indietro, sarebbe intervenuta la mia forza incontrastabile, a collidere contro l'incomprimibilità dell'acqua per far detonare quelle bombe liquide. Un esplosione per la quale sacrificai buona parte dell'energia che mi scorreva copiosa nel corpo. Non avrei accettato fallimenti.

    Ed ora un bel duello come si deve.

    Era giunto il momento di prepararsi un buon campo da gioco. Combattere faccia a faccia era esaltante, ma da stupidi. Preferivo di gran lunga squartare gole alle spalle. Sfiorai la cinghia che teneva l'enorme rotolo avvinghiato alla mia schiena e questo cadde al suolo. Ma non fece in tempo a sfiorare il primo filo d'erba che già l'avevo afferrato ruotando su me stesso, per poi srotolarlo con un unica sferzata del braccio. Il pollice sfiorò il canino affilato ed un arco di sangue tinse di rosso l'aria.

    Primo sangue, eh eh eh eh... ED ORA UN REGALINO TUTTO PER TE KURODA!

    Gridai ridendomela sguaiatamente, mentre composto un sigillo ponevo la mano sul rotolo gigante. Si generò uno sbuffo di fumo da cui emerse una pesante Bakusaidama, già lanciata in linea retta con la velocità di un proiettile come una palla sparata da un cannone. Che Kuroda avesse evocato le sue marionette o meno, ogni mio attacco aveva l'obbiettivo di colpire lui, l'uomo da sconfiggere. Lo scopo di quell'offensiva, oltre all'ovvio tentativo di disintegrare il mio marionettista preferito, era quello di scagliare una pioggia di frammenti metallici lungo tutto il campo di battaglia. Come ogni arma del mio repertorio, avevo ricoperto di sigilli di dislocazione anche l'immensa Bakusaidama, sia dentro che fuori, lungo la superficie e su ogni parte destinata ad essere scagliata contro i nemici. Ed infatti la mossa successiva fu proprio quella di dislocarmi alle spalle del mio avversario, tra i vapori della prima esplosione ed i fumi bollenti della seconda. Sparii istantaneamente alla sua vista per ricomparire come uno spettro dove non poteva vedermi, e da qui attaccarlo a tradimento. Gonfiai il petto e sputai a velocità supersonica un proiettile di roccia che crebbe di dimensioni lungo il tragitto, per smontare Kuroda come una palla da bowling fa verso il perfetto triangolo di birilli infondo alla pista. Decisi infine di intrappolarlo, lui ed il corpo probabilmente privo di conoscenza di Inohana. Lo feci dando vita ad uno smottamento che cominciò a convogliare tutta la terra attorno ai miei avversari in un unico punto, risucchiarli in un vortice di roccia e polvere da cui non sarebbero emersi facilmente.

    Avanti Kuroda, colpiscimi! Voglio che tu lo faccia. Avanti! AVANTI, ATTACCA!!

    SCHEDA
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 1000-180-15-70-40-35= 660/1000
    Azioni:
    - Hydrophobia (Jutsu personale) per generare innumerevoli globi attorno ad Inohana e Kuroda. Spesa di 180 punti chakra, quindi li genero attorno a loro in un raggio di 30m
    - Tecnica del Richiamo sul rotolo gigante per lanciare una Bakusaidama contro Kuroda
    - Dislocazione istantanea per dislocarmi alle spalle di Kuroda, a 20m di distanza
    - Tecnica della Pistola Rocciosa contro Kuroda (con bonus della dislocazione)
    - Tecnica dell'aspirazione su Kuroda e Inohana




    Note:
    Lord, il Nibi parla telepaticamente sia a Kuroda che a Gyuki. Lo sentite entrambi, ma credo che solo i Bijuu possano parlare telepaticamente con gli altri. Quindi se vuoi far intromettere Kuroda nel discorso, devi farlo parlare a voce o attraverso Gyuki. Comunque ti ho messo la legenda in cima al post per farti distinguere meglio il mio parlato da quello che Nonubu pensa.
    Ah, non so bene cosa tu intendessi con quell'ultima frase nel tuo post, ma guarda che non possiamo usare gli incrementi di statistica dei Bijuu in questo torneo :soso:

    Shape, l'ho specificato nel post ma potrebbe sfuggire e quindi lo specifico anche qui: nel caso in cui Kuroda evocasse una marionetta (sempre che la riuscita glielo permetta) i miei attacchi sono comunque diretti a Kuroda, non alla marionetta evocata. Come dire che se volesse usare la marionetta come scudo, dovrebbe muoverla per riuscirci e quindi entra in gioco la riuscita. E' ovvio ma meglio essere chiari.
     
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    Mi hai rovinato il siparietto comico. Ti detesto.

    Una voce sottile mi penetrò la testa, non apparteneva sicuramente a nessuno, non sembrava vi fossero persone parlare, eppure sembrava proprio la voce di Inohana. Mi voltai verso di lei in uno scatto sconsiderato. I miei occhi non arrivarono mai ad incrociare lo sbaglio, bensì furono attratti dal mesmerico petto che li risucchiò quasi fossero un maelstrom tirannico. Fortuitamente, per quanto quelle torri di Babilonia cercassero di farmi perdere la sanità mentale, il mio campo visivo racchiudeva anche il viso di Inohana e constatai che effettivamente non stesse parlando. Quindi poteva parlare attraverso il pensiero, a meno che quelle montagne non avessero preso vita propria.

    *Si... Si... prova prova? Mi senti? Spero non funzioni solo in uscita. Il tizio rosso è Rogue?*

    Chiesi, distogliendo lo sguardo con forza inumana dalle due bombe nucleari. Quella ragazzina era spaventosa, una Tecnica Seducente semovente. Sospirai profondamente, in quello scontro avrei avuto ben due avversari, nulla da sopravvalutare considerando che non potevo resistere allo charme di Inohana ed erano passati anni da quando avevo visto i poteri di Minato. Lo scontro con Zero non mi era servito minimamente sotto questo punto di vista, ma conoscevo le sue basi, Terra, Acqua. Erano cose che conoscevo bene, conoscevo persino le potenzialità del suo Legno oltre che qualche altra tecnicuccia. Ciò che mi crucciava maggiormente era il Fuoco del Nibi, quanto poteva essere forte? Il cenit resisteva a temperature paragonabili a quelle della normale lava, ma questa non era che una preoccupazione maggiore, ero sicuro che quelle fiamme avrebbero costituito un problema, se non per me, per Inohana.

    *Il tempo passa in fretta con il mio nuovo umano, Kyogyū. Come ti calza la tua casa?
    Me ne starò fuori da questo combattimento, a quanto pare. Il mio umano vuole di divertirsi un po' con il tuo... combattendo! Umani... nemmeno da cuccioli ci comportavamo così. Comunque sarà meglio lasciarli fare, si tratta solo di un gioco.*


    Rimasi interdetto, vi era solamente un individuo che poteva parlarmi tramite il pensiero ed utilizzando quel nome.
    L'arena scomparve, mangiata da bolle rosacee che proveniva da un luogo più o meno imprecisato del mio essere. Le pareti ed il soffitto sembravano appartenere ad un'immensa caverna, era la terza o quarta volta che finivo in quel posto, ed alle mie spalle potevo avvertire il pesante respiro del mio affittuario.


    -Non ti azzardare... Ci sono dei soldi in palio! SOLDI! PREMIO! Non puoi farmi questo!-

    Le code si muovevano lentamente, i grandi occhi spenti erano puntati su di me e teneva la testa un braccio ben piantato per terra col gomito. Sembrava si stesse rilassando da tempo immemore, se non avessi saputo che quella bestia non fosse già ammaestrata probabilmente mi sarei spaventato, ma ormai c'ero abituato.

    Ammetto che ho passato tempi migliori. La tua proposta è ragionevole, tanto che avevo intenzione di non interferire sin dall'inizio. Queste piccole quisquilie non necessitano minimamente del nostro intervento.

    Sgranai gli occhi, tornai nel mondo reale senza che quella scena fosse cambiata un minimo, la Bestia era ancora in quella posizione come se non fosse accaduto nulla. La mia mandibola cadde rotolando ad un metro circa da terra. La raccolsi con un filo di chakra, posseduto da chissà quale demone furioso.

    *TRADITORE!*

    Non ricevetti alcuna risposta, ero sicuro si stesse divertendo quel maledetto polipo. La mia attenzione fu catturata per l'ennesima volta da qualcosa di diverso, le danze erano aperte. Compose un singolo sigillo, il "Cane", quello fu l'inizio di una situazione definitivamente tragica. I timpani solleticarono appena, qualcosa stava accadendo intorno a me ed Inohana, delle piccole gocce d'acqua si stavano fondendo andando a creare delle sferette tutt'intorno noi due, sgranai gli occhi in un singolo momento di puro terrore. Non vi erano vie di fuga né punti ciechi dai quali fuggire, mi ero lasciato fregare dal fattore sorpresa come un idiota. Nonubu saltò all'indietro, e quello era un segnale inequivocabile. Le bolle esplosero coprendo il tutto per un attimo, ciò che fui in grado di vedere erano delle semplici chiazze bianche che perdurarono pochissimo, la tecnica di Nonubu era una qualche sorta di esplosione letale, non potevo contrastarla in nessun modo e non potevo fare altro che rimanere immobile a subire dei danni di cui non avevo esperienza. In una manciata di attimi, riacquistai la vista, giusto in tempo per vedere Inohana al tappeto senza segni vitali, quel jutsu doveva essere veramente devastante, ma la mia marionetta era ben più che resistente, qualcosa che non aveva potere penetrante non poteva, per l'appunto, penetrarla, ma quanti attacchi di quel genere avrei potuto sopportare?
    Nonubu aveva accorciato le distanze, ma non che mi importasse più di tanto, potevo doppiarlo facilmente coi miei propulsori. E fu proprio ciò che feci, lasciai che il chakra fluisse dentro i canali inferiori, andando a potenziare quel singolo scatto che avevo intenzione di compiere, uno scatto che, se fosse riuscito, mi avrebbe permesso di arrivare faccia a faccia col mio nemico. Quello era il mio stile di combattimento, il corpo a copro. Non ero più un semplice ninja legato ai jutsu ma un carrarmato, emblema della pura potenza grezza. Tuttavia non avevo intenzione di attaccarlo, ma di adottare una strategia semplicissima per evitare che il suo offesa potesse darmi il minimo fastidio. Nonubu aveva estratto un rotolo dalla schiena e stava per piroettare su se stesso. Non sapendo cos'avrebbe potuto richiamare, l'unico modo per evitare che potesse farlo sarebbe stato utilizzare una nuova tecnica tra quelle presenti nel mio repertorio. Concentrando il chakra sulla mano, toccai il petto di Nonubu dando una spinta al braccio con il propulsore inserito nel gomito, in questo modo sarei stato definitivamente più celere, tutt'al più che lungo il corpo del Jounin avevo posizionato dei fili di chakra atti a rallentarlo. Se la mia azione fosse andata a buon fine, avrei creato un campo elettromagnetico all'interno del suo corpo. Anche muovere un muscolo sarebbe risultato impervio per lui.
    Tuttavia, anche se la mia strategia fosse andata a buon fine, quel singolo jutsu non poteva certamente bastare a bloccarlo, anche se interferiva con le azioni dettate dal cervello, non era in grado di bloccarle completamente, quindi dovevo comunque restare vigile agli attacchi di Nonubu che non attardarono ad arrivare. Per questo motivo avrei dovuto far attenzione alle azioni successive di Nonubu, nonché quelle correnti.
    Nonubu aveva utilizzato la tecnica del richiamo per tirarmi contro una Bakusaidama, un'arma che non avevo mai sfruttato pienamente poiché nonostante la sua potenza, avevo sempre avuto delle opzioni migliori nel mio arsenale. Inoltre non era qualcosa che mi preoccupava più di tanto, se Nonubu avesse voluto evitare di rimanere ferito da quel colpo, non l'avrebbe mai tirata troppo vicino a me, ed anche se mi avesse usato come scudo umano, il mio mantello placcato avrebbe parato tutte le armi e pezzi di ferraglia scagliatimi contro, non avevo paura di quell'oggettino ma dell'utilizzo che voleva farne il mio nemico, di certo non sperava di mettermi a tappeto con qualcosa del genere, doveva essere conscio della mia alta difesa. Fu un attimo, Nonubu non c'era più. Non l'avevo perso di vista, ne ero sicuro, ma persino i miei fili di chakra erano rimasti a fluttuare nell'aria senza un corpo da afferrare.


    -Dannazione!-

    Capii troppo tardi cos'aveva fatto, per una pura dimenticanza. In mia difesa posso dire che quella tecnica l'avevo vista solo una volta e non avevo un ricordo nitido, semplicemente ero conscio che Nonubu potesse teletrasportarsi ma in quel momento il pensiero non sfiorò minimamente il mio cervello. Fu tuttavia troppo tardi e non mi accorsi di nulla finché non mi sentii spinto in avanti. Il mantello placcato stava per essere ridotto in frantumi da un possente colpo di ignota natura che riuscii semplicemente ad avvertire con il mio finissimo udito. Nonubu non aveva neanche provato ad utilizzare una tecnica di Fuoco, evidentemente era conscio di ciò che era accaduto alla sua controparte felina, un vero peccato. Mi rialzai immediatamente preparandomi all'attacco successivo da parte del mio avversario, sarebbe sicuramente stato più veloce di me visto che ero in stato confusionale dopo l'ultima tecnica, avevo il terrore che Minato potesse colpirmi da qualche altra angolazione sfruttando un indefinito punto cieco, ma mi spaventavano di più le condizioni di Inohana, avevo un metodo per farla tornare in salute, ma era qualcosa che avrei tentato di fare una volta sicuro che Minato avesse finito di bombardarmi. Il terreno sotto i miei piedi si increspò, me ne accorsi in tempo, fortuitamente. Utilizzò proprio la tecnica che faceva al caso mio, la roccia stava confluendo in un unico punto, quindi era abbastanza intuibile cosa facesse quel jutsu, che poi mi volesse comprimere dentro un punto indefinito, non avrei potuto saperlo ma di sicuro non sarebbe stato qualcosa in grado di infrangere la mia difesa assoluta. Dunque mi lasciai trasportare senza opporre resistenza, dopotutto non era importante quello che avrebbe causato la tecnica, ma quello che sarebbe accaduto dopo la suddetta. Una volta che il mio corpo fu rinchiuso quasi completamente nelle viscere della terra ed ero sicuro di essere immobile, rilasciai una grossa quantità di chakra nella terra. Da dannato nostalgico quella situazione mi ricordava lo scontro che avevo avuto a Oto tempo prima, quello in cui mi ero divertito a bullare dei ragazzini, era la stessa situazione ed era la stessa tecnica, chissà quanto mi sarebbe stata utile questa volta.

    -Uitenpen!-

    La terra si scosse e si scompose, aprendosi come delle fauci e lasciandomi tornare in scena. Alzai una pedana quadrata da sotto i miei piedi, era larga almeno una decina di metri e doveva essere sufficiente a liberarmi da quella tecnica visto che avevo il pieno controllo della zona ed avevo già comandato alla terra di spaccarsi per lasciarmi uscire.

    -Ammetto di essere rimasto sorpreso, non mi aspettavo che fossi diventato così forte Minato. Dammi un attimo, devo svolgere il mio lavoro.-

    Sorrisi avvicinandomi a Inohana lentamente. Mi chinai sul suo corpo esanime affondando le dita di Peste nella carne. La siringa si esaurì ben presto rilasciando nel corpo della mia compagnia una buona dose di Spe. Grazie al mio composto, nel giro di un minutino scarso, sarebbe tornata in forze e senza altri problemi.
    ~ Stamina: 700-35-35-35-70=525/700
    ~ Resistenza: ???/1200
    ~ Azioni:
    - Scatto per portarmi ad un metro di distanza da Nonubu (+ Propulsore Gamba dx= +25) (+Propulsore Gamba sx= +25) (Supporto)
    - Tecnica del Marionettismo (-10 su qualsiasi azione richiedente movimenti fisici) (Abilità)
    - Sovraccarico del Sistema Neurale (+ Propulsore Braccio sx= +25)
    - Tecnica della Mutabilità (Supporto)
    - Spe su Inohana (Supporto)

    ~ Note:
    - Si ho lasciato morire Inohana, la guerra non cambia mai. :si2:
    - Dunque, io mi lascio colpire da tre tecniche, queste sono: l'Hydrophobia, da cui prendo danno pieno; la Tecnica dell'aspirazione, da cui prendo danno pieno; la Pistola di Roccia mi è stata tirata alle spalle quindi si dovrbebe scontrare col mantello placcato ed essere ridotta a zero ma non ne sono sicuro, il suddetto mantello ha una resistenza di 200 punti
    - Inohana è sotto effetto di Spe, che puoi trovare nella sezione "Drugs" del "Negozio" nella mia Scheda :si2:
    - Nel caso in cui lo scatto iniziale non avesse funzionato per qualche motivo, ed io mi trovassi ancora accanto ad Inohana, come ho specificato nel post, dovrei riemergere da sottoterra insieme a lei dato che fuoriesco con una pedana di circa dieci metri di lato.
    - Riguardo ai Propulsori, poiché è un +50 e sembrerebbe andare contro le regole, come già menzionato è possibile che i potenziamenti vadano oltre i limite a singolo :si2: Ciò è anche ovvio perché altrimenti i Taijutsu-Type non potrebbero causare malus oltre i 40 punti.
     
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    Vi starete chiedendo: come si può pensare di scrivere roba quando in due hanno una relazione che somiglia a quella padre-figlio e la terza è la gnocca fotonica che nessuno si caga di striscio se non un bravo ragazzo composto in legno e Chakra? Semplice! Completamente a caso, come la relazione per niente etero che quei due avranno sicuramente conclusa la sfida sul ring. Vi immaginate un tipo con il coso di legno che penetra malamente le chiappette di un immigrato con la doppia identità? Ecco!
    Andiamo poi a sfigurare nella citazione del tipo rosso, Rogue eh, che è completamente partito ed ha desistito brutalmente alle avanches di una Inohana eccitata come una molla a ripetizione, dichiarando apertamente che gli piace la bandiera (Dritta nel c-) ed abbiamo concluso un quadretto che di etero ha soltanto le fotoniche tette della bella di Kusa, unica probabilmente a non sapere una beneamata X, Y e pure Z di quello che i due tizi sanno fare.
    E finirà sicuramente per terra in tipo dodici millesimi di secondo, perché anche l'alito di uno dei due è più sgravo e puzzolente (?) delle abilità della nostra tenera, bellissima e dal fidanzato stragnocco amica! Ma questo lei non lo sa, quindi! Via, dritti su uno scontro del tutto inutile che nemmeno sa da fare a quanto pare. Ma a chi importa se non a quel raccattasoldoni (?) di un marionettista?
    Insomma, la presentazione di tutti quanti rappresenta qualcosa che è la vera e propria freddezza. Sì, dai, quel tizio che è salito sul ring probabilmente è il classico montato spaventoso che decide di considerare soltanto una singola persona, che tra l'altro è tipo il burattinaio che la gente si ritrova sotto casa, e tutto ciò non fa altro che cominciare a creare un tremendo attacco di isteria potente che sale dallo stomaco su fino alla trachea e chiede di essere urlato fuori.
    Un paio di potenti bestemmie potrebbero raddrizzare quel tizio, che sembra avere l'arrapatezza totale (?) nei confronti della legna! Si conoscono piuttosto bene, a quanto pare, ma a Inohana importa davvero poco visto che il tizio che si è presentato da immigrato non ha intenzione, a quanto pare, di rivolgerle la parola. Probabilmente è stronzo, o semplicemente vede soltanto la legna da bravo boscaiolo qual'è.
    Ci pensa un secondo (?) su, per poi rispondere con un paio di paroline semplici nella mente (Ma la ha davvero allora!) del giovane ormai diventato schiavo (Sessuale) di se stesso, burattinaio, falegname ed esperto traviatore di cadaveri per passione.

    § Sì sì, lui, Rogue credo. Oh, quel tizio ha resistito alle mie avanches. Frocione proprio! E comunque... Penso che l'amichetto abbia una passione per la legna. Probabilmente ti chiederà di metterglielo nel culo a fine scontro. §

    Siamo quasi sicuri che quello è ciò che accadrà ma amen! Fa niente, poco importa, tutto a posto, bene così! Nel dubbio, li lascerà svolgere le loro baggianate mentre lei se ne andrà alle terme a godersi la vita con il suo meraviglioso fidanzato, unica persona che davvero la ha mai capita. Poverina, le serve soltanto un po' di compagnia!
    Quei due sembrano concludere i convenevoli con frasi che esprimono amore (per il denaro) a destra ed a manca. Dai, manca soltanto che i due si diano a vicenda il culo e si paghino ed abbiamo concluso con questa immane pagliacciata che è questo scontro che mi da la noiah! (?)
    Sì, anche perché Inohana non ha molto da fare, se non vedere come un tizio sembra in procinto di crearle attorno una miriade di sfere di acqua abbastanza sostanziosa, o comunque pronta ad imbattersi sui due. E quasi certamente non avrà possibilità di scampo perché lo scontro è sbilanciato, ma siccome lei non lo sa mica andrà a pensarci due volte e cercherà ovviamente di difendersi come capita.
    Difendere come può la sua figurina è una cosa che sicuramente le salta alla mente, ma deve comunque dare una chance a qualcuno di salvarla nel caso si vadano a creare problemi di dimensioni apocalittiche! Infatti creerà solamente una casetta, circa, di filo d'acciaio che possa avvolgerla per proteggerla da quelle che sembrano palle d'acqua piuttosto incacchiose.
    Infatti non farà altro che generare, con 60 metri di filo, una copertura per sola se stessa ma allo stesso tempo un'apertura che possa permettere all'omino di legno di proteggersi.

    § Meglio farsi un tetto sopra la testa, sta per piovere... §

    Pensa “In globale” con la sua mente, connessa con quella di Kuroda per via del loro precedente dialogo. Penserà soltanto a chiudersi dentro, in modo da non essere attaccata in nessun modo se non da quella piccola fessura, posta esattamente accanto a Kuroda e dalle dimensioni di circa settanta centimetri, che permetterà solamente al burattinaio l'accesso.
    Tornando alle chiacchierate, visto che quei due parlano parlano..

    - Sì, sì, dopo scopate. Non ci serviva sapere che hai le tue cose. -

    Pronuncia irritata a quel “primo sangue” espresso dall'immigrato con doppia identità che spacca alberi dalla mattina alla sera e li ricrea nella notte (?) prima di buttarsi dritta tra le mura della casetta, sempre che essa sia stata creata in qualche modo! O almeno ci spera.


    Scusate il ritardo! Ma ho avuto un esame e soprattutto il problema di linea già citato. Perdonatemi e grazie per aver aspettato!


    Resistenza: (Dopo sto turno 0) 300/350
    Stamina: 400-5/400
    - Creare un costrutto con 60 metri di filo d'acciaio usando la Tecnica della Stretta d'Acciaio come riportato nel post per proteggersi, teoricamente dalla pioggia, praticamente da ogni chance di essere hittata dall'immigrato (?)


    E' un post ORRIBILE perché non avevo spunti. E sinceramente non me ne sono stati dati molti, se vi fosse possibile, mi servirebbe un po' di interazione in più.
    Inohana si basa un po' sulle interazioni col terzo. Grazie~
     
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  8. Shapechanger
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    CITAZIONE

    Responso nr. 1


    Attacco Nonubu:
    # Hydrophobia 245 + 235 + 21 + 20 + 7 = 528 (442 danni)
    # Lancio Bakusaidama 245 + 235 + 10 + 3 = 493 (166 danni) [D = 50, Riesce]
    # Dislocazione [D= 54, Fallisce]
    # Tecnica della Pistola Rocciosa 245 + 235 + 16 + 20 + 7 - 10 = 523 (176 danni) [D= 28, Riesce]
    # Tecnica dell'Aspirazione 245 + 235 + 15 + 20 + 10 - 10 = 515 (161 danni) [D = 94, Fallisce]

    Difesa Kuroda:
    # Scatto contro Nonubu 250 + 200 + 50 + 1 = 501 [Supporto]
    # Tecnica del Marionettista [Supporto]
    # Sovraccarico del Sistema Neurale 250 + 125 + 100 + 14 + 25 + 9 = 523 [Riesce]
    # Tecnica della Mutabilità 250 + 200 + 15 + 5 + 20 = 490 [Supporto]
    # Spe [Supporto]

    Difesa Inohana:
    # Barriera di Filo d'Accioio (?) 85 + 110 + 3 + 5 = 203 [Fallisce]

    Danni:
    Nonubu: //
    Kuroda: 618
    Inohana: Neanche li sto a contare :please:

    Narrazione Turno:
    La situazione è caotica e confusa, soprattutto per me che devo narrare. Nonubu riesce a far esplodere una serie di bombe acquatiche attorno ai suoi due avversari. Inohana va K.O. praticamente all'istante, Kuroda, perso nei suoi pensieri, si becca l'ondata in faccia ma resiste. Subito dopo, con uno scatto repentino, si porta davanti a Nonubu e riesce a colpirlo con la sua tecnica, scombussolandogli il sistema nervoso. Se sperava di sfuggire a tutti gli assalti del ninja, però, si sbagliava. Certo, la Bokusaidama viaggia alle sue spalle e le armi rimbalzano inutili contro il suo mantello placcato, ma i riflessi sballati di Nonubu gli si ritorcono contro, quando non riesce a teletrasportarsi alle sue spalle ma gli lancia comunque la Pistola Rocciosa addosso. Certo, i proiettili non hanno tempo di espandersi e quindi causano molto meno danni di quanto il suo utilizzatore sperava, ma è comunque qualche buona decina di chili di sassi che gli arrivano in pieno petto. A questo punto, Kuroda utilizza la Tecnica della Mutabilità per sopraelevarsi mentre Nonubu, sempre a causa del Jutsu di prima, fallisce nell'utilizzare la Tecnica dell'Aspirazione. Infine, dopo aver lasciato che la sua compagna venisse brutalmente esplosa da Nonubu, Kuroda prova a redimersi infilandole una generosa quantità di Spe in corpo. Inohana si riavrà a breve... ma cosa si troverà davanti?

    Situazione Finale:
    Kuroda a 10 metri da Nonubu con la Tecnica della Mutabilità attiva.
    Inohana K.O. ma sotto Spe, quindi salta questo turno d'attacco e nel prossimo si riprende
    Nonubu illeso ma per i prossimi 2 turni è sotto l'effetto del Sovraccarico

    Commenti Arbitro:
    Sono sicuro che ho sbagliato qualcosa, oppure non ho ben capito alcune mosse (tipo lo scatto di Lord con la propulsione quando poteva benissimo considerarlo un supporto, ma vabbè), comunque più o meno dovremmo esserci. Mandatemi un mp se pensate che debba correggere qualcosa.
    Edit: modificato come ha detto Lord. Il risultato è il medesimo.


    Edited by Shapechanger - 16/12/2015, 11:53
     
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    L'ago aveva scavato nella pelle di Inohana. Il liquido doveva aver fatto effetto. Per quanto riguardava il mo corpo, potevo ritenermi soddisfatto, aveva resistito all'attacco di Nonubu, certo mi ero guadagnato qualche ammaccatura e qualche graffio che avrebbe richieduto non poco lavoro, ma ero ancora in piedi.

    -Ah, Minato! Sei molto più forte di quanto ricordassi, me ne compiaccio!-

    Alzai la voce per farmi sentire, ci dividevano parecchi metri e preferivo evitare di dover ripetermi due volte. Misi forza sul ginocchio sinistro per sollevarmi da terra, mi ero inginocchiato accanto ad Inohana per poterle somministrare lo Spe e farla tornare in forze.

    -Me ne compiaccio. Ma la nostra amicizia non vale di certo un tesoro.-

    Sorrisi, gentilmente.

    -INFATTI VALE DI MENO! E non permetterò mai di lasciare il montepremi ad un piccolo figlio di puttana come te! Quei soldi sono miei! MIEI!-

    Urlai, spalancando le quattro braccia e piegando leggermente le ginocchia, le mie due braccia primarie erano leggermente piegate in modo che i propulsori fossero orientati dietro di me, la mia idea era avere una propulsione tale da diminuire la distanza tra me e Minato in un lasso di tempo inferiore a quello richiesto per battere un ciglio. Espansi il chakra dentro il corpo cavo, turbinii feroci di un blu acceso si formarono lungo i gomiti e i talloni, brillando nel cuore dei tubi di Cenit come se fossero un cielo notturno. L'unico errore che potevo compiere poteva consistere nel sbagliare la traiettoria e schiantarmi contro la formazione rocciosa, sul lato destro di Minato, che avevo creato prima con la tecnica della mutabilità. I propulsori scoppiettarono, fuoco blu si creò nelle mie piante dei piedi e bruciacchiai parecchi fili d'erba, venni sollevato a qualche centimetro da terra spinto dai talloni che mi permisero di scattare contro Minato, e le braccia principali che mi davano un'ulteriore spinta verso il mio avversario, le braccia ausiliari erano invece aperte, in modo da poter intercettare Minato ed afferrarlo per coinvolgerlo nel mio percorso. L'aria si ritirò al mio passaggio, un rombo simile ad un tuono si sarebbe fatto strada tra le rocce e le montagne, un singolo movimento atto a creare la tanta citata Forza Inarrestabile, chissà se Minato avrebbe tentato di frapporre tra di noi la Difesa Immobile.
    Avrei accolto Minato a braccia aperte, pronto a coinvolgerlo al mio passaggio, chissà quanto sarebbe stato grottesco osservare un bieco figuro mantellato giungere a piena velocità contro se stessi. Ma il mio obbiettivo era ben diverso, non avrei semplicemente scattato contro Minato per coinvolgerlo ed eventualmente "investirlo", ma volevo portarlo con me, per quello le mie braccia ausiliari erano aperte e le mie principali piegate, avevo intenzione di trattenerlo durante il percorso per lanciarlo fuori dall'arena insieme a me stesso. Potevo coprire un centinaio di metri con un semplice movimento attuato dai propulsori, quindi non pensavo ci potessero essere problemi riguardanti la distanza. A data distanza, avrei sfilato vari fili per raggiungere il suo corpo e rallentarlo drasticamente per evitare qualsiasi movimento da parte sua. Semmai fossi riuscito a catturare Minato nella mia carica, avrei anche tentato di toccarlo leggermente con un braccio ausiliare per imprimere un semplice sigillo sul suo corpo, i Simboli Inibitori, questo per evitare, se anche la mia carica non fosse andata a buon fine, che il giovane di Konoha potesse usare il chakra. Tutta la mia offensiva si sarebbe concentrata su quel singolo scatto, su quel singolo colpo possente, nel caso non fossi riuscito a coinvolgere Minato, mi sarei ritrovato fuori dall'arena da solo ed avrei quindi perso l'incontro. Qualcosa che preferivo evitare assolutamente.

    ~ Stamina: 525-35-35-35-35-2-35=348/700
    ~ Resistenza: 582/1200
    ~ Azioni:
    - Carica contro Nonubu per portarci entrambi fuori dall'arena (+ Propulsore Gamba dx= +25) (+Propulsore Gamba sx= +25) (+ Propulsore Braccio dx= +25) (+Propulsore Braccio sx= +25)
    - Performance della Marionetta: Abile Controllo del Corpo Umano (Blocca qualsiasi movimento fisico) (Abilità)
    - Sigillo dei Simboli Inibitori durante la carica

    ~ Note:
    - A parità di riuscita, la tecnica dei sigilli dovrebbe avvenire dopo poiché più lenta del mio scatto, ma Kuroda ci tenta comunque perché... role :si2:
    - L'Abile Controllo del Corpo Umano, nella mia scheda, è posta in maniera sbagliata, devi controllare direttamente nel Clan, me ne sono accorto rileggendola e dovrò chiedere modifiche per la correzione.
    - Considerando che vi sono 30 metri di distanza tra me e Nonubu, l'Abile Controllo avviene leggermente dopo la carica.
    - Nel caso servissero delucidazioni sulla posizione di Kuroda durante e priore allo scatto, mandate un MP


    Edited by LordScorpio - 20/12/2015, 12:53
     
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  10. Anselmo
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    Parlato

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    -Ammetto di essere rimasto sorpreso, non mi aspettavo che fossi diventato così forte Minato. Dammi un attimo, devo svolgere il mio lavoro.-

    Con sguardo esterrefatto, lo tenno sott'occhio mentre si muoveva verso la ragazzina per compiere "il suo lavoro". Sollevai una mano per attirare la sua attenzione, e la cosa non mi fu facile considerando il tilt in corso tra le mie sinapsi. Ma tutto ciò che riuscii a dire fu:

    Ehi ma... fermo, non puoi!

    Troppo tardi: un guanto grottesco indossato su una delle sue altrettanto grottesche mani, trafisse la pelle martoriata di Inohana con una serie di siringhe dotate di stantuffo automatico. Iniettò un qualche liquido misterioso nel corpo della sua compagna, ma non era affatto difficile intuire quali fossero le sue intenzioni. D'altronde, era stato proprio Kuroda in carne ed ossa -perchè a quel tempo lo si poteva ancora definire "umano" come qualsiasi altro individuo- a trasmettermi le basi della medicina. Voleva guarirla! Non sapevo come potesse pensare di riportare alla coscienza una persona in quelle condizioni con una semplice iniezione, ma ero consapevole di quanto potesse essere sconfinato l'ingegno del marionettista in quell'ambito. Io stesso avevo già usufruito dei prodotti di tale ingegno. Quindi non mi sarei affatto sorpreso nel vedere la maggiorata balzare in piedi più pervertita che mai da un momento all'altro. Fortunatamente non accadde, eppure Kuroda non se ne preoccupò. Voltò le spalle alla sua improvvisata paziente e tornò a porre lasua attenzione su di me, l'unico di cui dovesse importargli davvero in quel momento.

    Questo non è affatto giusto...

    Mormorai tra i denti. La cosa mi faceva imbestialire. Io Inohana l'avevo battuta, sconfitta, e con facilità. L'idea di doverla riaffrontare in quello stesso scontro mi faceva sentire come se Kuroda si stesse prendendo gioco di me. La donna era andata giù come un birillo. Knock out in un'istante. E giù doveva restare. Qualunque combattente che si rispettasse, dopo una batosta simile, avrebbe lasciato il ring con la testa china. Kuroda giocava maledettamente sporco, e la cosa non mi piaceva affatto.
    Spostai ancora lo sguardo da Kuroda ad Inohana, ma quella non accennava a muoversi.

    Quando avrò finito con il tuo amico, verrò a farti una visita ragazzina. Che tu possa tornare a camminare su questo ring con le tue gambe, è assolutamente escluso. Ti ho abbattuta una volta e non intendo essere costretto a farlo una seconda.

    Pensai trafiggendola con uno sguardo feroce ed indignato.

    -Me ne compiaccio. Ma la nostra amicizia non vale di certo un tesoro.-

    Tesoro?

    -INFATTI VALE DI MENO! E non permetterò mai di lasciare il montepremi ad un piccolo figlio di puttana come te! Quei soldi sono miei! MIEI!-

    Almeno in questo ti riconosco, stronzetto. Combattere per soldi quando hai l'occasione di divertirti come non mai... Che delusione amico. Mi disgusti.

    Avrei voluto replicare, ma il tempo che mi concesse fu talmente poco che riuscii a malapena a formulare il concetto. Ci fu come una sorta di boom sonico, e dietro al marionettista si sollevò un polverone indicibile, mentre la sua figura si faceva ogni istante sempre più grande. Si stava avvicinando con la velocità di un proiettile. Ruotò una volta su se stesso e spalancò le quattro braccia pronto ad accogliermi in un dolorosissimo abbraccio, un espressione di brutale piacere stampata in volto. Era un'immagine orrenda quella che si parò difronte ai miei occhi spalancati dalla sorpresa, la medesima immagine che probabilmente io stesso avevo donato ai miei avversari del passato, nell'istante prima di abbatterli con ferocia.

    Troppo veloce, merda!!

    La mia sicurezza vacillò per un'istante. Mentre tentavo di dislocarmi distante, più precisamente accanto ad Inohana, ero consapevole che probabilmente non sarei riuscito a sfuggire dalla sua traiettoria in tempo. I riflessi ti tradiscono in occasioni come quella. Vedi il colpo giungere da lontano ed il tuo cervello reagisce autonomamente per difenderti, ma improvvisamente ti scopri dolorante prima ancora di aver mosso un dito, come se il colpo fosse stato talmente veloce da sfuggire al frame rate con cui i tuoi occhi captano le immagini, anzi, con cui il tuo corpo è capace di reagire. Ero consapevole che quella in cui mi trovavo era una situazione analoga, ma non era la prima nel corso della mia vita. Di colpi ne avevo incassati fin troppi. Sapevo come funzionava. Anche se non mi fossi dislocato in tempo, non avrei accennato a demordere e mi sarei dislocato comunque. Avrei persino ritentato se necessario, perchè il mio corpo in quegli istanti mi stava tradendo come non mai.
    Quella per Kuroda era una sorta di mossa finale, un "o la và o la spacca". Ma giungeva così in anticipo che io non ne avevo coscienza. Non concepivo che volesse terminare lo scontro così in fretta, quando nella mia mente l'unico desiderio era quello di condurre uno scontro memorabile. In sostanza non avevo alcuna idea che nel caso fossi riuscito a sfuggire alle sue grinfie, lui si sarebbe schiantato come una meteora fuori dal ring, sancendo il termine dello scontro. Questo il motivo per cui avevo tentato di dislocarmi proprio accanto ad Inohana. Come mi ero ripromesso pochi secondi prima, "l'avevo battuta una volta e non intendevo essere costretto a rifarlo una seconda". Inoltre avrei certamente notato come le ferite che le ricoprivano il corpo andassero scemando nell'aria, merito del "lavoro compiuto da Kuroda", come avrei certamente notato gli eventuali sigilli che si espandevano sul mio corpo, ricordando il leone sigillante che aveva garantito la nostra salvezza contro Rebecca. E fin dall'inizio volevo avere un ostaggio per prepararmi al ritorno del marionettista. Due piccioni con una fava, come si suol dire. Avrei rivoltato contro Kuroda il suo tentativo di curare Inohana. Fu per questo che nella mia ipotetica salvezza dal suo attacco, l'avrei imprigionata nei miei ceppi per poi munirmi del mio fido Mokuryū.

    SCHEDA
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 660-70-50-70-50-110= 310/1000
    Azioni:
    - Dislocazione istantanea per evitare la carica di Kuroda (e nel caso di riuscita minore, per evitare di finire fuori dal ring) + sforzo extra massimo
    - Ulteriore tentativo di dislocarmi, nel caso il primo fallisca
    - Tecnica dei Ceppi Crudeli su Inohana
    - Tecnica del drago di lego




    Note:
    Che brutto dover narrare tutta quella roba in via ipotetica, ma era necessario per non far sembrare le mie azioni casuali. Comunque..
    L'idea dietro alla dislocazione è che anche se la mia dislocazione ha (mooolto probabilmente) riuscita minore dello scatto di Kuroda, lui deve coprire 30 metri per raggiungermi ed altri 100 metri per portarmi fuori. Nel corso di questi ultimi 100 metri io ho sicuramente la possibilità di dislocarmi.
    Ma Kuroda esegue questa azione:
    - Sigillo dei Simboli Inibitori durante la carica
    Ovviamente la usa per impedirmi qualsiasi azione mentre mi porta fuori. Se la mia dislocazione ha riuscita maggiore del Sigillo dei Simboli Inibitori, sono salvo. Questo è in sostanza il motivo della mia dislocazione.

    La situazione finale dell'arbitraggio dovrebbe quindi essere: Kuroda fuori dal ring, Inohana KO e Nonubu vincitore :*):
     
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  11. Shapechanger
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    CITAZIONE

    Responso nr. 2


    Attacco Kuroda:
    # Carica: 250 + 200 + 100 + 8 = 558 [Riesce]
    # Performance della Marionetta: Abile Controllo del Corpo Umano 250 + 200 + 7 = 457 [Fallisce]
    # Sigillo dei Simboli Inibitori 250 + 250 + 14 + 6 = 520 [Fallisce]

    Difesa Nonubu:
    # Dislocazione Istantanea + Sforzo 245 + 235 + 25 + 10 + 7 = 522 [17, Fallisce/Riesce]
    # Dislocazione Istantanea 245 + 235 + 25 + 7 = 512 [73, Fallisce]
    # Tecnica dei Ceppi Crudeli 245 + 235 + 14 + 9 = 503 [48, Riesce]
    # Tecnica del Drago di Legno 245 + 235 + 20 + 10 = 510 [25, Riesce]

    Attacco Inohana:
    # //

    Danni:
    Nonubu: 105
    Kuroda: //
    Inohana: //

    Narrazione Turno:
    Kuroda si getta alla carica contro il suo amico, cercando di afferrarlo per buttarlo fuori dal ring insieme a lui. La cosa gli riesce anche, ma non appena prova a evocare i suoi poteri da Akasuna per immobilizzarlo, Nonubu sfugge alla presa teletrasportandosi al centro del ring, mentre Kuroda, grazie all'intervento di grandi forze esterne, riesce a frenarsi prima di uscire fuori dal ring. Nonubu blocca Inohana, ancora svenuta, in ceppi di legno ed evoca un gigantesco dragone di legno per trapanare il culo della marionetta umana.

    Situazione Finale:
    Kuroda da qualche parte vicino a Fanculo, circa 130 metri da Nonubu, Nonubu tranquillo in mezzo al ring, Inohana imprigionata dai Ceppi Crudeli si riprende e non può fare niente.

    Commenti Arbitro:
    Diciamo che avete rotto abbastanza con questo arbitraggio, non c'è altro da dire. Ans, per cortesia, finiscila qui che ne ho le palle piene di questo scontro.
    Nico, se vuoi posso anche liberarti dai ceppi, tanto sappiamo benissimo che non puoi fare un cazzo in questo scontro, al massimo Ans fa un altro attacco ad area e ti incula di nuovo. Prendila come un'opportunità per far scoprire a Inohana un nuovo tipo di gioco sessuale e non rompere. Se proprio insisti a voler essere liberato, non intasare la discussione di spoiler e mandami un MP.


    Edited by Shapechanger - 23/12/2015, 07:15
     
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  12. Anselmo
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    Parlato

    Pensato

    Nibi


    Spaziai con lo sguardo sul campo di battaglia: dai crateri delle ultime esplosioni emanava ancora un lieve velo di fumo che si perdeva nell'aria, ma a catturare l'attenzione era soprattutto la striscia di polvere e fili d'erba a mezzo metro dal suolo, lasciata dal fulmineo passaggio di Kuroda. Dalla posizione sopraelevata su cui mi trovato, ricordava il vettore velocità tracciato da uno studente sulla lavagna per descrivere il moto di una palla di cannone sparata rasoterra. Ed all'apice del vettore si trovava il corpo stesso che aveva appena percorso tale traiettoria: la marionetta umana, in tutta la sua odiosa integrità. Feci "ciao" con la mano... due volte. Ma non sorrisi. Poi abbassai lo sguardo: i brandelli del giubbotto Ninja che avevo indossato sotto la veste scura pendevano come alghe dalla chiglia di un vascello ribaltato dai tumulti di una tempesta. Provavo anche un certo dolore, ma nulla cui non potessi far fronte considerando la gravità delle ferite che solevo procurarmi tipicamente. Niente in confronto ad un'amputazione, o a due amputazioni, o a tre. Ma non erano i brandelli del giubbotto l'oggetto del mio indagare, quanto più il mastodontico cranio stretto tra le mie cosce, estensione dell'immensità della creatura su cui mi trovavo cavalcioni dopo averla generata. Si trattava di un potente mostro che pareva uscito direttamente dalle leggende più antiche ma, anziché essere composto di fragili ossa e carni, il suo corpo senza fine si generava nell'intreccio di innumerevoli radici strette a formare il famoso Mokuryū, antica arma di Hashirama Senju. Lo sentivo fremere al contatto con la mia pelle, impaziente di compiere il solo ed unico scopo per cui essa esisteva: combattere. Niente figure retoriche atte ad enfatizzare il concetto. Quella di combattere era realmente la sola ragion d'essere del Drago di Legno, sempre che nel suo caso di esistenza di potesse parlare. Spostò il muso sull'indifesa Inohana, poi sul lontano Kuroda, poi vagò sul campo di battaglia, ondeggiando a destra ed a manca, come se i suoi occhi potessero realmente scrutare i suoi particolari. Mi accorsi di avere il fiatone. D'altronde l'avevo appena scampata per il rotto della cuffia. Che velocità aveva raggiunto Kuroda, ancora stentavo a crederci. Alla mia mente tornarono le immagini confuse dei quattro coni di luce blu che avevano accelerato la sua scattante corsa verso di me. Li ricollegai automaticamente agli stessi coni che avevo individuato quando mi aveva scombinato il cervello con quel suo tocco maledetto. Doveva trattarsi di un congegno dall'utilizzo limitato, perché sembrava utilizzarlo con estrema cautela. Ipotizzai Kuroda avesse poche cariche a disposizione. La conclusione a cui arrivai nell'attimo immediatamente successivo, fu poi che una buona strategia sarebbe stata quella di costringerlo a consumarle tutte, perchè erano quei congegni a rendere le sue offensive temibili. Dovevo scatenargli addosso molteplici attacchi, senza lasciargli il tempo di riprendere fiato. Ma nel contempo, le mie offensive dovevano essere abbastanza pericolose da indurlo a sfruttare i suoi congegni per evitarle, altrimenti avrei solo sprecato chakra inutilmente. In altri termini, si trattava di sfruttare i suoi punti di forza contro di lui. Una strategia azzardata, che aveva poche probabilità di successo. Ma era il meglio che potevo fare con le poche armi che in quella situazione mi era concesso utilizzare. I miei Jutsu più potenti avrebbero trasformato quel torneo amichevole in una strage ingiustificabile; non potevo dare libero sfogo ai miei mezzi più efficaci.

    Mmmhh... si, dovrebbe bastare.

    La chiave di tutto risiedeva nella rapidità, quindi mi affrettai a diffondere nella gigantesca mole del mio drago una particolare modulazione del chakra Doton che l'avrebbe privato in buona misura dello scomodo effetto della gravità. Quel gesto bastò ed avanzò a ricordarmi che le mie riserve di energia spirituale erano al limite. Continuando di quel passo, ben presto sarei rimasto a secco. In realtà, ero ben lungi dall'incorrere in una simile sciagura. Decisi di provvedere subito, componendo un rapido sigillo della Tigre per attivare la Creazione Rigenerativa, una tecnica dalle incredibili capacità di ripresa, che stimolava le cellule ad ovviare ad ogni mancanza con tale violenza da rovinarle irrimediabilmente. Un piccolo prezzo per chi, come me, non soffre delle inutili paranoie che affliggono crudelmente i cultori del corpo.
    Fatto ciò, sarei stato pronto ad agire...

    Ancora una volta nella mischia, nell'ultima vera battaglia che mai affronterò. Vivi e muori quest'oggi...

    Decisi di compiere una dislocazione atta a portare me e la mia creatura in prossimità dell'avversario; ripetuta, se necessario. Non volevo dargli il tempo di mettere alcuna distanza tra se stesso ed il suo peggior nemico in quel giorno di guerra. Era di fondamentale importanza intercettarlo, perchè la prossima mossa sarebbe stata quella di intrappolarlo con lo stesso micidiale Jutsu utilizzato pochi istanti prima sull'inutile ragazza, quei ceppi che la costringevano a restare costantemente piegata novanta, obbligata a guardare mentre io cercavo di metterla nel culo a lei ed a Kuroda contemporaneamente e... e viceversa. Ci misi tutto me stesso in quel tentativo, compiuto mentre lasciavo il mio comodo posto in prima fila sulla testa del drago. Il resto sarebbe stato proprio ad opera sua: passare il volata sul bersaglio con le fauci spalancate per poi serrarle al momento opportuno e procedere nella volata in modo da inghiottire lui e la costrizione che lo bloccava nella bocca senza cavità orale, ed infine far si che perdesse per aver varcato la soglia del ring. Una mossa che poteva andare a vuoto, ma il caso avrebbe voluto che fosse ripetuta. Prima su Kuroda, poi su Inohana. Una vittoria simile non era ciò che desideravo, ma combattere ad armi pari la contemplava per decisione dei miei avversari.

    SCHEDA
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 310-90-100... 1000-70-70-50-50= 760/1000
    Azioni:
    - Tecnica della Roccia Ultra-Alleggerita sul Drago di Legno (+25 sui movimenti, danni che causa dimezzati)
    - Attivazione Creazione Rigenerativa (Recupero 25% resistenza e recupero totale chakra)
    - Dislocazione istantanea per arrivare in prossimità di Kuroda, portandomi dietro il drago (anche nel caso in cui Kuroda si sia spostato)
    - Ripetizione della dislocazione nel caso la prima non mi porti dove voglio
    - Tecnica dei Ceppi Crudeli su Kuroda + sforzo extra massimo
    - Drago di Legno: tentativo di prelevare Kuroda e portarlo fuori dal Ring
    - Drago di Legno: tentativo di prelevare Kuroda e portarlo fuori dal Ring
    - Drago di Legno: tentativo di prelevare Inohana e portarla fuori dal Ring




    Note: Il sovraccarico neurale non dovrebbe avere effetto sulle azioni del drago.


    Edited by Anselmo - 23/12/2015, 22:12
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
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    Ruzzolai contro il terreno, solcandolo con lunghe strisce che partivano da una decina di metri di distanza, il mio corpo si riempì di terra ed erba frattanto che continuavo a rotolare verso il bordo dell'arena. Le unghia graffiarono la superficie e strapparono le piantine con le quali entrarono a contatto. Mi fermai fra le torri, finalmente il mio corpo terminò la sua corsa ad un passo dalla sconfitta. Mi sollevai da terra, evitando di perdere l'equilibrio a causa della terribile frenata che avevo effettuato. Minato mi era sfuggito, era scomparso dalle mie braccia come semplice aria. Possiamo anche dire che avevo mangiato la polvere. Non sopportavo l'idea di aver perso Minato ad un passo dalla vittoria, così come non sopportavo aver dovuto effettuare una frenata d'emergenza ed aver rischiato di perdere tutto per una stronzata del genere. Ero riuscito a salvare il mio culo, e nonostante avessi salvato quello di Inohana, ella si trovava imprigionata nella solita gogna di Minato, ricordavo quel jutsu, l'aveva usato nell'isola di Kumo contro Dexter.
    Inohana era dunque fuori gioco, salvarla poteva rivelarsi un rischio troppo grande ma era qualcosa che potevo tentare una volta sistemato Minato, e quella era la parte difficile! Minato si era rivelato un osso ben più duro di quanto non avessero mai masticato i miei denti da mastino. Ero in grado di intercettarlo solo tramite i propulsori, ma non avrebbero funzionato una volta rimasto senza chakra, e quel momento si stava avvicinando. Senza l'aiuto del mio Bijuu mi trovavo spiazzato, era solo grazie a lui che ero sopravvissuto fino a quel momento? Nha, ma era sicuramente utile contro i pezzi grossi al pari di Zero, peccato Minato si fosse rivelato ben più faticoso. Lo stesso si trovava sopra un gigantesco essere di legno, un lungo serpente dal naso adunco che mi osservava torvo.


    -Bel trucco Minato, questo mi è nuovo. Io d'altro canto ho poco da mostrarti, ma posso provare a farti divertire un poco.-

    Non accettavo di perdere contro Minato, non senza offrire una minima resistenza. Non mi sarei mai accontentato di venir divorato dalla travolgente potenza di Minato anche se, mi duole ammettere, tra i due lui era sicuramente più abituato alle gioie del combattimento. Io ero abituato a star chiuso nel mio laboratorio o in obitorio, ad indagare durante le missioni affidatemi, lui era un ninja che a giudicare dalle ferite lunghe il corpo possedeva un'esperienza che rendeva ridicola la mia. La sua velocità e potenza erano tali da non lasciarmi il tempo di utilizzare un singolo fantoccio. Umiliante, a dir poco. Odiavo dover essere visto come un debole dalla folla ma non potevo che ammettere la mia evidente impreparazione, Minato era un ninja più valoroso di me, quello che potevo offrire era un attacco suicida immediato. Il serpentone di Minato scomparve assieme a lui, per riapparire più vicino a me, riducendo la distanza che ci separava e facendomi sobbalzare un attimo. Sgranai gli occhi sorpreso, dopotutto veder scomparire e riapparire una bestia enorme, non era proprio un trucco da mediocre prestigiatore. Mi morsi un labbro, piegandomi in avanti. Mi trovavo a meno di un metro dal limite dell'arena, potevo ben capire quale fosse l'intenzione di Nonubu. Scese da quel mostro andandosi a posizionare al di sotto della bestia, era la mia occasione, dovevo prenderlo di sorpresa frattanto che le mie gambe reggevano ancora. Scattai contro Minato con i Propulsori accesi per l'ennesima volta, era odioso affidarmi a quegli aggeggi ma non avevo altra scelta. Il Serpente si mosse verso di me, a discapito delle sue dimensioni era velocissimo, il mio scatto avrebbe sorpassato quel mostro di legno lateralmente, il mio obbiettivo era afferrare Minato con Caronte e Peste per tenerlo fermo sul posto e non per buttarlo fuori dall'arena come avevo provato a fare prima. Quell'abbraccio serviva ad utilizzarmi come epicentro delle mie seguenti azioni, una volta afferrato Minato avrei tentato di utilizzare la Tecnica della Mutabilità per cambiare totalmente il terreno di combattimento, avrei avvolto tutti i pezzi di ferraglia sparsi dalla Bakusaidama in delle pareti di terra che, speravo, avrebbero evitato Minato si potesse smaterializzare di nuovo, ed una volta che avevo chiuso completamente tutti i Kunai e Shuriken, avrei imprigionato me e lui in una sfera di terra creta in maniera simile ad un Mountain Smash cavo, utilizzando le stesse voraci bocche rocciose. Se tutte le mie azioni fossero riuscite, ci saremmo trovati in una "grotta" con un raggio di circa trenta metri circondati dalle sue armi seppellite nella roccia. La sua tomba, se tutto fosse andato secondo i miei piani, dopotutto era facile che Minato sbagliasse, era ancora destabilizzato dalla prima tecnica che gli avevo utilizzato contro, anche se il suo effetto poteva svanire da un momento all'altro.
    ~ Stamina: 348-140-30=278/700
    ~ Resistenza: 582/1200
    ~ Azioni:
    - Presa contro Nonubu (+ Propulsore Gamba dx= +25) (+Propulsore Gamba sx= +25) (+ Propulsore Braccio dx= +25) (+Propulsore Braccio sx= +25)
    - Tecnica della Mutabilità per creare una sfera di 35 metri di raggio nel punto in cui è esplosa la Bakusaidama per rinchiudere me e Nonubu sfruttando le stesse pareti rocciose per sigillare tutti i sigilli di dislocamento all'interno della sfera ( Capisco che il post sia difficile da comprendere)

    ~ Note:
    - Visto che mi trovo a 130 metri da Minato, anche se lui si disloca nel punto più vicino a me, ci troveremmo a circa 60 metri di distanza l'uno dall'altro, per questo non ho calcolato i Ceppi nel mio post.
    - Lo spostamento avviene in risposta al Drago di Legno
    - Per quanto riguarda la presa, ho seguito il nuovo regolamento, se ho sbagliato perdoname por mi vida loca
    - Devo riprendere Ans, le azioni del Drago dipendono da lui, quindi possono essere disturbate dalla mia tecnica
     
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  14. Shapechanger
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    CITAZIONE

    Responso nr. 3


    Attacco Nonubu:
    # Roccia Ultra Alleggerita: [17, Riesce, Supporto]
    # Dislocazione Istantanea [15, Riesce, Supporto]
    # Dislocazione Istantanea [Fallisce per decisione arbitrale]
    # Tecnica dei Ceppi Crudeli + Sforzo extra 245 + 235 + 14 + 10 + 10 = 514 [25, Riesce]
    # Attacco con il Drago di Legno 245 + 235 + 20 + 25 + 4 = 529 [25, Riesce]
    # Attacco con il Drago di Legno 245 + 235 + 20 + 25 + 2 = 527 [58, Fallisce]
    # Attacco con il Drago di Legno 245 + 235 + 20 + 25 + 2 = 527 [84, Fallisce]

    Difesa Kuroda:
    # Carica: 250 + 200 + 100 + 8 = 558 [Fallisce per decisione Arbitrale]
    # Tecnica della Mutabilità: 250 + 200 + 15 + 7 = 472 [Fallisce]

    Attacco Inohana:
    # //

    Danni:
    Nonubu: //
    Kuroda: 150
    Inohana: //

    Narrazione Turno:
    Nonubu riesce incredibilmente, nonostante il sistema nervoso scombussolato, ad agire con rapidità ed efficienza. Alleggerisce il suo drago in modo che sia più rapido e veloce, dopodichè si sposta fulmineo verso Kuroda. Questi, per qualche motivo, rimane immobile mentre il suo amico lo avvolge in ceppi di legno in grado di bloccarlo fisicamente. Il che non sarebbe un grosso problema se Kuroda non fosse una marionetta umana e quei Ceppi non bloccassero anche il chakra. Kuroda si ritrova quindi paralizzato mentre il dragone di legno di Nonubu lo afferra con forza e lo scaraventa fuori dal ring. Purtroppo in quel momento la tecnica di Kuroda decide di dare un ultimo colpo alle povere sinapsi di Nonubu e il dragone si agita un po' a destra e un po' a sinistra invece di fare quello che dovrebbe, ossia prendere Inohana e scagliarla sulla Luna.

    Situazione Finale:
    Kuroda bloccato sia nel corpo che nel chakra e scagliato fuori dal ring, Inohana cosciente e quindi tecnicamente ancora in grado di lottare. Sconbussolamento terminato.

    Commenti Arbitro:
    Cercherò di essere il più sintetico possibile.
    Lord, il fatto che ci possano essere tot metri di distanza tra te e Ans quando lui si teletrasporta, non significa che Ans STA FERMO prima di lanciare i Ceppi. Visto che è stato fatto un discorso relativo alla logica delle azioni e all'inverosimilità del fatto che tu NON ti fermassi quando vedi che Nonubu ti è sfuggito dalle dita, io adesso faccio lo stesso discorso: se Nonubu vede che non sei a portata, LOGICAMENTE si avvicina quanto basta per fare qualsiasi cosa voglia fare. Non è neanche una cosa astrusa che non succede mai, TUTTI arbitrano in questa maniera, non vedo perchè in questo caso dovrei magicamente arbitrare che, dopo che Ans si è teletrasportato, non agisca secondo logica.
    La carica te l'ho fatta fallire perchè stai attaccando Ans che ti sta attaccando con il drago di legno. Non è una difesa. Tanto valeva lanciargli una palla di fuoco. Magari nella tua testa aveva pure senso fare una cosa del genere, e te l'avrei anche considerata valida se l'avessi usata come una SCHIAVATA verso Nonubu seguita dalla Mutabilità. Ma se mi fai una presa stai cercando di afferrarlo, danneggiarlo e immobilizzarlo, e NON è una difesa valida quando stai affrontando un drago di legno grosso come un treno.
    Non che abbia importanza perchè, ovviamente, ti sei lasciato bloccare dai ceppi e quindi non puoi fare nulla.
    Aspetto di vedere quale sarà la reazione a questo post. C'è la zona staff per quello, però. Non riempite di spoiler la discussione.
    Ah, Nico, se non posti il tuo attacco entro tre giorni, Ans ha vinto in automatico.
     
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  15. Shapechanger
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    Nonubu 130
    Kuroda 126
    Inohana 80

    Edit: dimenticavo, 22 per me.


    Edited by Shapechanger - 30/12/2015, 15:30
     
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14 replies since 3/12/2015, 16:22   817 views
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