L'incontr naspettat!

[Kuma-Haruy]

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    Il sole sorgeva sul villaggio di Oto, come un film dalla sceneggiatura già scritta la giornata prendeva la piega quotidiana e ormai conosciuta. Stavo ancora a letto sperando in un gentile alito di vento che rinfrescasse l’afosa mattinata che incombeva. Il disco giallo era poco sopra l’orizzonte ma la sua natura era già all’opera da un bel pezzo. Le basse temperature notturne ormai erano un felice ricordo e il sudore ormai regnava sovrano.

    Non è possibile! Tutto questo caldo e dovremmo essere a fine stagione!

    Steso nel letto cercavo il lato più fresco del cuscino ma ormai tutto era perduto. Senza attendere oltre mi alzai e dopo un piccolo giramento di testa cominciai a vagare per la piccola camera in cui adesso vivevo. Eh si, avevo attraversato un momento particolare della mia vita: tutto sembrava cambiare da un giorno all’altro e quasi mi mancava la normalità a cui ero abituato. Fortunatamente non c’era voluto molto ad abituarmi alla nuova routine e sembrava che ogni cosa andasse al suo posto come un grande puzzle. Dopo la promozione a Chuunin decisi di intraprendere con molta più serietà la strada da Ninja. Le lotte interne erano state lunghe e ampiamente dibattute ma il primo passo per la maturità fu quando ottenni il permesso di poter andar a vivere da solo. Purtroppo non era stato affatto facile, mia madre non aveva molta voglia di separarsi così in fretta da suo figlio e a mio padre preoccupava molto di più la parte economica della faccenda.

    Papà ma io guadagno un piccolo stipendio e posso andare avanti per un po’.

    E in periodi in cui non potrai lavorare chi ti mantiene?


    Farò un fondo di risparmio per i momenti più tranquilli e quindi non ci saranno problemi.

    Fa come vuoi, uscito da questa porta non potrai tornare indietro sappilo.

    Una tipica discussione a cui si poteva assistere tra padre e figlio. Mia madre ascoltava in un angolo del divano, lo sguardo assente e la mente persa in chissà quale pensiero. Ormai stanco decisi di andare, solo qualche giorno dopo trovai una minuscola villetta con un bel giardino: un bilocale con tutto il necessario e un bel campo per piccoli addestramenti. Fortunatamente l’affitto era uno dei più bassi in città e con qualche sacrificio riuscivo tranquillamente a sbarcare il lunario. Ad un primo impatto la casa sembrava vuota e senza carattere ma giorno dopo giorno assumeva sempre più colore e personalità. Quella mattina, già lavato e rinfrescato mi dirigevo nel piccolo campo addobbato appositamente per compiere gli allenamenti mattutini, volevo restare in forma e pronto per la prossima missione. Ormai in suit da allenamento mi accingevo ai primi esercizi quando un piccolo falchetto mi osservava da un rametto, il suo sguardo era stranamente fiero e facilmente si poteva ricondurre il volatile a qualche mansione militare. Infatti legato alla zampa destra vi era un piccolo rotolo di carta contenente chissà quale informazione.

    Su, vieni qua..


    Facendo segno con le mani verso il falco trovai una schietta risposta: l’uccello scese dall’albero e si posò sulla mia spalla, alzò la zampa e aspettò diligentemente. Senza emettere alcun verso il falco spiccò il volo attraversando velocemente il cielo e sparendo tra le nuvole.

    Sempre simpatici questi animali ninja. Vediamo un po’ cosa vogliono da me..

    Aprii il foglietto e lessi le poche parole vergate:

    Kuma Shoton, sei chiamato in servizio per un incarico di normale amministrazione nel villaggio di Kumo, lì troverai un ninja addetto per spiegarti tutto.
    Amministrazione di Oto.


    Mosso da sentimenti quasi antagonisti cominciai la preparazione dello stretto indispensabile per il viaggio che non era affatto una passeggiata. Lasciare il villaggio e la nuova casa un po’ mi dispiaceva però viaggiare tra i continenti ninja e scoprire questo nuovo villaggio mi eccitava non poco. Kumo, il paese del fulmine, era quasi confinante con il paese del suono, si trovava dal lotto opposto di Suna e la strada da percorrere era su per giù la stessa, vi era solo un unico problema: l’accompagnamento. Da quando ero stato promosso Chunin potevo vagare per le terre ninja in tranquillità senza guida e soprattutto senza costrizioni. Questo da un lato era positivo ma dall’altro no: mi mancava una grande fetta di esperienza sul mondo ninja e non conoscevo minimamente la strada per Kumo, avrei chiesto informazioni all’uscita del villaggio.

    Il sentiero era tracciato nella mappa che mi era stata consegnata e ormai la destinazione si faceva sempre più vicina. Viaggiare solo era davvero strano, abituato a ogni sorta di compagnia mi sentivo quasi solo e quasi necessitavo di qualcuno con cui parlare.
    Si vede che non sono fatto per stare da solo, meno male che sto arrivando.
    Seguivo il tracciato con un dito, la distanza tra me e la capitale non era molta ma il vero problema era il terreno che era tutto tranne che pianeggiante. Numerose montagne e colline mi avevano rallentato moltissimo.

    Evidentemente le persone di queste parti saranno molto più.. oh merda!


    Scivolato in una pozza di fango mi ero imbrattato i vestiti e parte della faccia.

    Dannazione, questo posto comincia con il piede sbagliato.

    Fantasticando sui numerosi ruscelli presenti nel paese dell’acqua mi avvicinavo alla capitale e poco tempo dopo varcavo i suoi cancelli diretto ad un ostello indicato dai ninja guardiani all’entrata. Il pernottamento fu comodissimo e non aspettavo altro che la mattina per girovagare un po’ tra le strade del villaggio. La mattina dopo si respirava odore di pane fresco, la gente camminava spedita tra le vie e si apriva al mio passaggio lento e curioso, con il naso all’insù per riempirmi gli occhi di questa nuova città



    Edited by Kuma° - 17/9/2015, 18:16
     
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  2. Haruy
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    CITAZIONE
    Parlato
    "Pensato"
    Nozomi

    Il cielo stanotte è così limpido...domani dovrebbe proprio essere una bella giornata... - respirai a pieni polmoni l'aria fresca di quella notte dal cielo mozzafiato, non vi era neanche una nuvola ad oscurarmi la visione di tutte quelle piccole fiammelle luminescenti poste chissà a quale distanza dalla terra. Mi stesi sul prato e feci un altro respiro profondo, ormai ero lì fuori da parecchio tempo, avevo avuto una giornata piuttosto noiosa e solitaria: Utagai aveva da fare in accademia, Phanta-sensei era continuamente in viaggio e di rado riusciva a venirmi a salutare ed il resto dei miei amici, se così si può dire, abitavano lontanissimi da Kumo.

    Penso fossero passate diverse ore da quando avevo deciso di uscire in giardino a guardare le stelle, appena uscita di casa il cielo stava iniziando ad imbrunirsi ed ora ,invece, ero circondata da un blu profondo.

    Che giornata noiosa... ma è mai possibile che io non riesca a trovarmi qualche amico qui?... Magari c'è ancora qualcuno che non mi conosce per "sentito dire" e con cui potrei chiacchierare... - sbadigliai, la noia ha un effetto soporifero su di me - Magari domani potrei uscire a farmi un giro... potrei passare a salutare la signora Kaori, se non sbaglio domani dovrebbe fare i suoi famosi panini al latte! - scattai sull'attenti e mi incamminai verso l'ingresso di casa - Si! Non vedo l'ora! Devo andare a dormire in fretta! - salii le scale quasi saltellando e mi infilai il pigiama

    Nozomi domani mattina esco, vado a salutare la signora Kaori!

    Nabune non avevamo parlato di allenarci domani mattina?

    "Sono così buoni quei panini! Ma se li arraffano sempre tutti quindi dovrò puntare la sveglia alle otto... - mi voltai verso il comodino e presi la sveglia facendo girare la lancetta sull'orario desiderato

    Nabune ma mi stai ascoltan...

    Buonanotte Nozomi! - mi voltai dall'altra parte portando con me la coperta che mi avvolse fino al collo, ed ignorando completamente la mia spada parlante, crollai in un sonno profondo.


    -----------------------------------------------



    *DRIIIIN*

    Saltai in aria, non ho mai sopportato il suono della sveglia, mi ha sempre spaventata - "Come potrebbe una persona svegliarsi serena se deve essere traumatizzata da un suono così terribile?!". Nonostante avessi ancora il batticuore per colpa di quello spavento, mi alzai di buon umore e piuttosto energica, il potere che ha il cibo su di me è qualcosa che neanche i migliori scienziati potrebbero spiegare. Corsi in bagno e mi sciacquai la faccia con una buona quantità di acqua fresca, è una di quelle cose che adoro fare al mattino, anche nelle giornate invernali più fredde mi capita spesso di preferire l'acqua fredda a quella calda, sarà perchè sono convinta mi faccia svegliare più velocemente...ma non saprei dirlo con certezza.

    Dopo essermi lavata i denti ed aver dedicato una parte del mio tempo a sistemare i miei capelli ribelli, passai alla parte più noiosa della "preparazione": la scelta dei vestiti. Abitualmente il colore del mio vestiario combacia quasi sempre con il mio stato d'animo, così quella mattina presi una delle mie magliette preferite: gialla, con su disegnati due pappagalli immersi in un qualche paradiso tropicale. La abbinai con un pantalone color jeans e delle scarpe bianche e blu - "Pronta!".

    Presi Nozomi, la avvolsi in un lenzuolo e la posai delicatamente nell'armadio

    Non credo starò via per molto, quindi non c'è bisogno che ti riporti nel laghetto...

    Va bene... non fare tardi però.

    Si...tranquilla... - chiusi le due ante dell'armadio, e dopo essermi assicurata di aver chiuso tutte le porte e le fineste, uscii di casa pronta ad addentare uno di quei deliziosi panini.

    Feci sempre la solita strada: passai il quartiere delle case rocciose, il negozio di antiquariato in cui c'era quello strano manichino che mi faceva rabbrividire, salutai il proprietario del chioschetto di ramen dove andavamo sempre io e i miei fratelli dopo gli allenamenti più estenuanti, e dopo aver superato altre due viuzze piuttosto strette, arrivai nella piazza di Kumo. Mi fermai ad osservarla per qualche secondo, era veramente affollata quella mattina, c'era un grande via vai e non mi era mai capitato di vederla in quel modo, probabilmente perchè preferivo andare dalla signora Kaori nel pomeriggio o qualche ora prima dell'ora di pranzo, così da non trovare il pienone.

    "Beh...meglio sbrigarsi, non vorrei essermi svegliata così presto per poi tornarmene a casa a mani vuote.." - il negozio della signora Kaori si trovava poco prima del centro della piazza, così mi incamminai con un passo sostenuto verso di esso mentre continuavo a guardami intorno incuriosita, la piazza sembrava così diversa con tutta quelle persone che la attraversavano.

    Camminai per una decina di metri e all'orizzonte vidi la vetrina scintillante ai raggi del sole, accompagnata dalla mia insegna preferita: "Briciole di bontà" delle semplici parole incise su una tavola di legno circolare, circondate da una corice dorata che si chiudeva con due riccioli sia nella parte superiore che in quella inferiore. Mi sembrò quasi una visione, il mio naso venne completamente rapito dall'odore di pane fresco che proveniva dal negozio e la mia mente stava già provvedendo a farmi assaporare il gusto del panino che avrei addentato di lì a poco.

    Affrettai il passo tenendo gli occhi fissi sulla vetrina, per fortuna c'erano solo poche persone in fila e riuscivo ad intravedere la signora Kaori tutta presa nel servire i suoi clienti, era una persona veramente gentile, dopotutto era l'unica a Kumo che non si comportava in modo freddo con me. Mentre questo pensiero scorreva nella mia testa, quasi come se lo avesse percepito, la fornaia alzò lo sguardo e lo incrociò con il mio, ci mise un po' a riconoscermi , non era ancora abituata a vedermi con i capelli sciolti e lisci, ma quando mi mise a fuoco mi rivolse un grande sorriso accompagnato ad un cenno con la mano.

    La salutai anche io - "Sto arrivando signora Kaor... - ma la mia faccià di scontrò contro qualcosa, che inevitabilmente blocco la mia "corsa verso il panino".

    Mi scusi tantissimo! - feci qualche passo indietro ed un mezzo inchino - Ero completamente distratta, non volevo davvero recarle disturbo signor... - mi aspettavo una qualche ramanzina, non era una novità che distraendomi per qualcosa mi scontrassi contro qualcuno del villaggio, e tipicamente era qualche anziano che attaccava con una delle sue solite prediche sul fatto che noi giovani abbiamo sempre la testa fra le nuvole o che non portiamo rispetto per le persone di una certa età eccetera eccetera. Ma dato che la mia frase non venne seguita da qualche urlo o imprecazione alzai lo sguardo, per capire contro chi mi fossi imbattuta questa volta: capelli di un biondo talmente chiaro che alla luce del sole sembrava quasi bianco e due occhi castani che non sembravano arrabbiati con me o volermi fare del male - "Non avevo mai visto prima questo ragazzo... non che io conosca poi così tante persone a Kumo..." - rimasi imbambolata ad osservarlo per un po' e poi... l'illuminazione

    Potresti essere tu! - lo indicai - "L'amico di Kumo a cui stavo pensando ieri! Che le stelle mi abbiano ascoltata?" - ci misi poco a rendermi conto che stavo per fare un'altra figura delle mie, quindi cercai di riprendere in mano la situazione - Cioè, potresti essere tu...il...nipote del signor Kirigaya! - mi sembrava buona come scusa - Non so se si ricorda di me, comunque portagli tanti saluti da Nabune! - "Quante possibilità ci sono che lui sia davvero il nipote in un "signor Kirigaya"? Se tutto va secondo i miei piani dovrà spiegare il malinteso e magari avrò l'occasione di conoscerlo!"
     
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    “Briciole di bontà”: l’insegna svetta tra la moltitudine di teste che oscillavano da una parte all’altra quasi impazienti. Mi trovavo infondo alla piccola fila che precedeva l’entrata del locale. Il rumore allo stomaco di faceva sempre più pressante e sentivo la fame salirmi dalla bocca dello stomaco fino alla gola, nonostante avessi fatto colazione avevo il bisogno di rimpiazzarmi ancora una volta di cibo. La fragranza di pane e zucchero faceva capolino dalla porta che continuamente si apriva e si chiudeva facendo sognare i fortunati presenti di fronte al locale e desiderosi del loro imminente turno. Nel fondo della fila non facevo altro che immaginare l’imminente abbuffata, i soldi che avevo bastavano per due o tre panini, l’incarico a Kumo era stato molto facile e la paga quasi non valevo il viaggio. Fortunatamente avevo ancora una giornata di riposo per visitare il villaggio e godermi un po’ di relax prima di partire alla volta di Oto, in quella mattina non avevo visto praticamente nulla del villaggio, mi trovavo nella piazza che sembrava essere quella principale circondato da gente che al primo colpo d’occhio si poteva tranquillamente associare al villaggio di Kumo, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, così diverso dal villaggio che alcuni occhi indiscreti continuavano a squadrarmi. Immerso in questi pensieri stupidi sentii un colpo che quasi mi fece mancare il respiro, per un attimo non capì nulla e in modo disastroso atterrai con il sedere a terra. Cercai di capire la fonte di tale disastro e notai una piccola ragazzina che stava inginocchiata a terra e cominciava a farfugliare velocemente le sue scuse:

    Mi scusi tantissimo! Ero completamente distratta, non volevo davvero recarle disturbo signor...

    La ragazza si alzò da terra e ostentando insicurezza fece un mezzo inchino che mi fece arrossire, come se non bastasse le parole da lei usate mi mettevano in imbarazzo come non mai.

    Non ti preoccupare, ti sei fatta male?

    Facendo leva con le braccia mi alzai e mi avvicinai fino a poggiarli una mano sulla spalla, ero più alto di lei e quasi non riuscivo a vedere il suo viso nascosto tra le mille ciocche rossiccie. Mi assicurai che non fosse ferita e portando la mano vicino alla sua cercai la sua stretta per presentarmi

    Non chiamarmi signore per favore, sono ancora un ragazzino! Comunq…


    Potresti essere tu!

    La ragazza appena alzato lo sguardò punto il dito accusatore verso di me e di istinto ritrassi la mano e la portai vicino al volto, dopo una piccola pausa la ragazza dalle ciocche rosse continuò il suo discorso perdendo quel briciolo di sicurezza che aveva:

    Cioè, potresti essere tu...il...nipote del signor Kirigaya! Non so se si ricorda di me, comunque portagli tanti saluti da Nabune!

    Inclinai la testa e alzai un sopracciglio, quella ragazza sembrava aver preso un granchio davvero enorme.

    Kirig.. che?

    Portai la mano alla testa e cercai di spiegare lo strano sbaglio di..

    Nabune, penso sia questo il tuo nome no? Io non sono il nipote di questa signora ahahhaha mi chiamo Kuma!

    Sorrisi e la osservai meglio, il suo fisico era paffuto e a prima vista non sembrava essere una ninja come me. Portava una maglia gialla e dei jeans che contrastavano con la mia divisa ufficiale da ninja. Purtroppo ero stato mandato per un incarico ufficiale e non avevo altro vestiario che l’uniforme.

    Per l’appunto dicevamo, mi chiamo Kuma Shoton, vengo dal villaggio di Oto, sai dove si trova? E’ nel paese del suono, non molto distante da qui! Tu invece sei di queste parti?

    Fissai i suoi occhi verdi e lentamente mi tamponavo il sedere poco dolorante.

    Mi sei arrivata addosso come un toro! Stavi andando anche tu al negozio qua vicino?

    Il mio stomaco brontolò sonoramente e non riuscii a nasconderlo alla ragazza. Misi una mano sulla pancia e mi sedetti a terra.

    Ho un sacco fame, che dici di andare a mangiare uno o due di questi panini da qualche parte? Sai, come ti ho detto, non sono di qui e mi piacerebbe avere una guida turistica per un giorno e magari conoscere un po’ questo paese!

    Chissà se Nabune avesse accettato una proposta del genere da un ragazzo sconosciuto apparso dal nulla ma del resto, anche io l’avevo appena conosciuta e quindi poteva nascere qualcosa di speciale.

    La fila finalmente era finita, avevo ascoltato tutte le risposta di Nabune e finalmente potevamo scegliere qualcuno dei meravigliosi panini che in qualche minuto stavano già tra le nostre mani pronti ad essere addentati.

    Aspetta! Andiamo da qualche parte a mangiare! Conosci qualche posto con un bel panorama?



    Edited by Kuma° - 22/9/2015, 17:49
     
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  4. Haruy
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    Kirig.. che?


    "Come supponevo! il mio piano ha funzionato!" - il ragazzo si portò una mano dietro la testa, sembrava piuttosto imbarazzato dalla situazione ed ero quasi certa stesse per darmi spiegazioni. Cercai di nascondere il sorriso soddisfatto che stava facendo capolino sul mio viso mascherandolo con un'espressione cortese ed imbarazzata allo stesso tempo

    Nabune, penso sia questo il tuo nome no? Io non sono il nipote di questo signore ahahhaha mi chiamo Kuma!

    "Bingo! Si chiama Kuma! Il primo passo è fatto, sta andando tutto secondo i piani.."

    Oh... - abbassai lo sguardo fingendo imbarazzo - Mi dispiace tantissimo, ma il tuo viso mi ricordava quello dei Signor Kirigaya da giovane... mi ha fatto vedere qualche sua foto dicendomi sempre che suo nipote gli somigliava molto, quindi ho pensato potessi essere tu - ci sorridemmo a vicenda, ed in quel momento di breve pausa fra noi, potei notare che indossava un'uniforme da ninja - "Aspetta un secondo...non dirmi che..."

    Per l’appunto dicevamo, mi chiamo Kuma Shoton, vengo dal villaggio di Oto, sai dove si trova? E’ nel paese del suono, non molto distante da qui! Tu invece sei di queste parti?

    Oh... - "Oto?! PAESE DEL SUONO?! Non è molto distante?! Ci rinuncio, non riuscirò mai a trovare un amico a Kumo... - Kuma Shoton hai detto? Piacere di conoscerti allora - sorrisi - Io sono Nabune Muzai e si, sono una genin di Kumo, so che non si direbbe dal mio aspetto...ma la mia divisa ha avuto un piccolo incidente...eheheh - mi portai entrambe le braccia dietro la testa piegandomi leggermente su un lato, anche se Kuma non era di queste parti sembrava comunque una persona simpatica e non mi è mai dispiaciuto fare nuove amicizie.

    Mi sei arrivata addosso come un toro! Stavi andando anche tu al negozio qua vicino?

    Ahahahahahahah! Come un toro! ahahahahh... comunque si stavo andando al negozio della Signora Kaori, sono una cliente fissa di questo negozio - mi voltai a guardare "la vetrina delle delizie" e sentii il mio stomaco brontolare "Ma aspetta un secondo..." - mi toccai la pancia - "Questo non è il mio stomaco.." - rivolsi il mio sguardo sul ragazzo dai capelli biondissimi, si era seduto a terra mentre teneva una mano sulla pancia

    Ho un sacco fame, che dici di andare a mangiare uno o due di questi panini da qualche parte? Sai, come ti ho detto, non sono di qui e mi piacerebbe avere una guida turistica per un giorno e magari conoscere un po’ questo paese!

    Certo, perchè no! Stamattina ero venuta proprio per mangiare uno di questi fantastici panini - indicai la vetrina - Io preferisco il dolce al salato, quindi penso che prenderò quello con le fragole e le gocce di cioccolato, ma dobbiamo entrare in fretta altrimenti finiranno tutti!

    Spinsi la porta che a sua volta urtò contro il campanellino posto sopra di essa, accompagnando la nostra entrata con un piacevole tintinnio

    Buongiorno Signora Kaori!

    Nabuneee, è da un po' che non passavi! Faccio ancora fatica a riconoscerti senza quella tua strana divisa e le tue solite codine - mi rivolse un sorriso sincero, ma quella frase mi fece arrossire - "Doveva proprio dire "strana" divisa?"

    Hehe...già... - rivolsi il mio sguardo a Kuma, sperando non decidesse di darsela a gambe come tutte le persone che si imbattevano nella mia stramberia, ma fortunatamente era troppo preso a guardare tutti quei panini per prestare attenzione al discorso

    Chi è questo ragazzo? Un tuo nuovo amico? - la fornaia mi fece l'occhiolino - "Mi ero ripromessa di non portare nessun altro qui dopo la figuraccia fatta con Kuroda...lei è troppo maliziosa signora Kaori!"

    Un conoscente! - cercai di smorzare subito i toni, non volevo che Kuma si sentisse in imbarazzo - I nostri cammini si sono letteralmente SCONTRATI hehe - feci un sorriso gentile al ragazzo, invitandolo ad avvicinarsi - Lui è Kuma Shoton un ninja del villaggio di Oto, vorrebbe fare un giro per il villaggio, quindi prendermo due panini da portar via

    Kuma si presentò gentilmente ed indicò sulla vetrinetta la sua scelta, io dissi la mia subito dopo di lui ed in men che non si dica eravamo già fuori dal negozio accompagnati da un profumino invitante. Non riuscii a trattenermi e cominciai a scartare il mio panino ma venni interrotta

    Aspetta! Andiamo da qualche parte a mangiare! Conosci qualche posto con un bel panorama?

    Mmmh...con un bel panorama... - rincartai accuratamente quella soffice superficie di pasta lievitata - Ora che ci penso un posto c'è! E da un pezzo che non ci vado, ci vorrà un po' per arrivarci ma ne varrà la pena vedrai!

    Feci qualche passo di corsa davanti a lui - Andiamo!

    Attraversammo tutto il villaggio, facendo a ritroso la strada che avevo fatto io poche ore prima fino ad arrivare al quartiere delle case rocciose. Stavolta però, invece di prendere la strada per arrivare a casa mia, ci inoltrammo nel quartiere. Superammo tutte quelle abitazioni scavate nella roccia, attirando l'attenzione di coloro che le occupavano, effettivamente quel ragazzo non aveva proprio l'aspetto di un Kumiano e quella chioma biondo platino doveva sembrare veramente eccentrica agli occhi cittadini. Cercai di non farlo sentire troppo in imbarazzo accelerando il passo, fino ad arrivare ad una piccola scaletta scavata nella roccia

    Dobbiamo salire da qui - gli sorrisi - Saranno parecchi scalini, ti avverto. - gli feci un cenno con la mano ed iniziammo a salire.

    Cercai di mantenere un passo costante, nè troppo veloce nè troppo lento, sapendo già a priori che una volta arrivata quasi in cima avrei cominciato ad arrancare per la fatica e volevo evitare di stramazzare a terra esausta, ma arrivati al duecentesimo scalino sentivo le energie che iniziavano ad abbandonarmi.

    Guardai davanti a me, finalmente cominciava a vedersi la fine di quella salita infinita - Ci...ci siamo Kuma...eeeh... - arrancai cercando di concentrare le mie ultime forze per arrivare alla meta, esausta.

    Mi appoggiai ad un gigantesco albero lì vicino e esordii

    Taaaa....d...daaaaah! - davanti a noi una distesa d'acqua scintillava sotto i raggi del sole, assumendo la stessa colorazione del cielo che si specchiava in essa. Il lago era scavato nella roccia scura con una forma irregolare, la montagna ne seguiva la forma sui lati aggiungendo un tocco di verde qua e la a ciò che altimenti sarebbe stato un paesaggio in scala di grigio. Le montagne ci avvolgevano come in un abbraccio, lasciando libera la visuale nella parte che si affacciava sul villaggio, da quell'altezza si riusciva a vedere chiaramente ogni zona o quartiere di Kumo, compresa l'Accademia ed il negozio della signora Kaori.

    Ma il motivo per cui adoravo stare in quel posto era perchè mi dava la sensazione di trovarmi su un isolotto fluttuante, questo perchè la sponda del fiume che corrispondeva con l'apertura tra le montagne, terminava in una sorta di dirupo, come se la terra venisse improvvisamente a mancare

    Che ne pensi Kuma..? - indicai quella distesa d'acqua color cielo e sorrisi - Potrebbe andare come panorama? - "Speriamo che piaccia anche a lui... altrimenti non ci sarebbe stato motivo per tutta questa fatica.."
     
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    La ragazzina di nome Nabune sembrava molto imbarazzata, del resto il suo aspetto faceva trasparire una giovane età, sicuramente inferiore alla mia. Fuori dal locale chiacchierammo un po’ e venni a conoscenza dello sbaglio fatto dalla ragazza, chissà se era veramente così o quella storiella era stata inventata solo per giustificare lo scontro. Osservando la ragazzina e ascoltando il suo modo di parlare potei trovare diverse somiglianze e avere quasi la certezza che, come me, si era persa nei meandri della sua testa e viaggiando tra le nuvole si era scontrata con me. Ma si sa, nulla accade senza un motivo, le coincidenze non esistono e via dicendo. Che sia stato il fato o la volontà di chissà quale Dio non mi era dispiaciuto incontrare una persona disponibile e simpatica in terra straniera, soprattutto in un villaggio dove non conoscevo praticamente nessuno.

    Certo, perchè no! Stamattina ero venuta proprio per mangiare uno di questi fantastici panini

    La ragazza tese la mano verso la vetrina e con occhi sognanti sembra gustare già uno dei tanti dolcetti esposti.

    Io preferisco il dolce al salato, quindi penso che prenderò quello con le fragole e le gocce di cioccolato, ma dobbiamo entrare in fretta altrimenti finiranno tutti!

    Allora andiamo, il mio stomaco continua a brontolare!





    Buongiorno Signora Kaori!

    Un tintinnio decorava le sue parole, la porta del negozio era stata spalancata con tanta energia dalla ragazza che sembrava scardinarsi da un momento all’altro, evidentemente la sua fame era fonte di energia. Mentre la ragazzina scambiava i convenevoli con la simpatica signora del bancone io passavo in rassegna la vetrinetta in cerca di qualcosa adatto alla mia fame, del resto i dolcetti erano sì golosi ma alcuni davvero piccoli e non potevo di certo saziarmi con un mini muffin al cioccolato. Fui attratto dalle parole della signora che era riferite a me:

    Chi è questo ragazzo? Un tuo nuovo amico?

    La donna sembrava conoscere molto Nabune e lo sguardo tra i due non faceva trasparire altro che complicità, per un attimo mi sentì di troppo e fuori contesto

    Lui è Kuma Shoton un ninja del villaggio di Oto, vorrebbe fare un giro per il villaggio, quindi prenderemo due panini da portar via.


    Mi avvicinai alla vetrina incoraggiato da Nabune e presentandomi alla fornaia indicai due panini belli grandi, avevo molta fame e non avevo intenzione di rimanere con la pancia vuota.

    Arrivederci, alla prossima!


    Seguii Nabune in piazza e una volta accolta la mia richiesta ci preparammo per una passeggiata che speravo portasse in un posto degno della fatica che a quanto pare dovevamo pagare. Mentre affiancavo la sua camminata a passo veloce cercai un argomento di conversazione per interrompere il silenzio rotto soltanto dai nostri passi.

    Allora, dimmi un po’, sei una ninja allora! Bello allora qualche volta dobbiamo incrociare i kunai per divertimento che ne dici? Del resto è bello fare amicizia tra noi ninja anche di paesi diversi. Purtroppo al mio villaggio conosco poche persone quindi chissà, con la scusa di venirti a trovare potrei venire più spesso qui!

    Eravamo giunti in un quartiere davvero particolare: uno spettacolo agli occhi. L’architettura di Kumo lasciava senza fiato qualsiasi forestiero, le abitazioni erano letteralmente scavate e scolpite nella dura roccia della montagna, l’imponente masso sembrava voler proteggere con il suo corpo tutti gli abitanti che abitavano al suo interno. A differenza delle case gli abitanti erano ben altro che spettacolari: sguardi diffidenti e occhiatacce raggiungevano sia me che la ragazza, evidentemente il mio aspetto completamente diverso dallo standard del luogo suscitava una strana diffidenza nel cuore dei Kumiani.

    Certo che questa gente è davvero ospitale e simpatica, fortuna che ti ho incontrata.

    Mi ero chinato per sussurrare all’orecchio di Nabune facendo attenzione a non farmi sentire da un signore che ci fissava torvo al bordo della strada.

    Dobbiamo salire da qui. Saranno parecchi scalini, ti avverto

    La ragazza sembrava quasi più spaventata di me, la scalinata ripida partiva da terra e con uno scatto aumentava la pendenza sembrando quasi verticale. Scostai la testa verso destra e la portai avanti cominciando la salita a fianco della ragazza.

    Ecco cosa comporta essere una cliente abituale di quel negozio eh? Non fa mai male allenarsi un po’!

    Sorrisi mentre vedevo la ragazzina già imperlata da un velo di sudore e nella mia mente si materializzò una ricompensa adatta per tutte le cortesie che Nabune stava facendo per me.

    Ci...ci siamo Kuma...eeeh... Taaaa....d...daaaaah!

    La ragazza sembrava incoraggiare più se stessa che me e appoggiandosi finalmente ad un grande albero riuscimmo a prendere fiato entrambi.

    Uao…

    Lasciai l’appoggio dell’albero e mossi i primi timidi passi verso il paradiso. Mai la mia vista aveva catturato un’immagine tanto spettacolare. Una distesa di acqua riempiva una conca scavata nella nuda roccia, le montagne circondavano e proteggevano l’acqua color del cielo in un questo spettacolare paesaggio. Mi girai verso Nabune e afferrai la sua mano, in mente avevo uno scherzo e una sorpresa che avrebbero trasformato un primo spavento in un’emozione unica.

    Fidati di me.

    Fissai i miei nocciola sui suoi e puntando al lago cominciai a correre, il bordo della roccia si avvicinava e sotto di noi solo il vuoto. Sentivo la mia mano sudare e strinsi ancora di più la presa mentre la mia mente già vagava.

    SALTA!

    Un attimo di volo e cominciai a comporre i sigilli necessari, l’impatto con l’acqua si avvicinava, potevo vedere i nostri volti specchiati sull’acqua limpida, qualche secondo e un dragone di cristallo infranse la superfice e ci acchiappò al volo sulla sua groppa. Non avevo mai testato questa tecnica sull’acqua e fui piacevolmente sorpreso dalla colorazione particolare del drago. Presi Nabune al volo e la misi a cavalcioni di fronte a me, materializzai quattro maniglie ai lati.

    Tieniti a queste e andiamo!

    Seguendo i miei ordini mentali il drago acquistava velocità e impennava verso l’alto, verso le nuvole. Il lago si allontanava e diventò invisibile una volta superata la coltre di nuvole, il regno del sole ci attendeva riscaldandoci con i suoi raggi. La vista era spettacolare, l’orizzonte era lontano e irraggiungibile: una linea sottile che si confondeva con le nuvole. Restammo un po’ a mezz’aria a contemplare l’orizzonte e dopo qualche secondo ordinai al drago di cadere giù in picchiata verso il lago. L’aria accelerava, il vento mi scompigliava e sentivo gli occhi lacrimare. Lo specchio d’acqua si avvicinava velocemente, le nostre figure si riflettevano sulla superfice ma prima dell’impatto il drago addolcì la picchiata mantenendosi parallelo al lago. Potevo vedere il mio viso sorridente sporgersi dal dorso e la mano toccare l’acqua fredda che si alzò in mille bollicine.

    E’ ora di andare, sono un po’ stanco.

    Mantenere il drago non era un gioco da ragazzi e la gita era finita, dovevo riposarmi un po’. Lo feci dissolvere una volta giunti al sicuro sulla terraferma e sdraiatomi a terra assaporai l’aria fresca e pulita delle montagne.

    Mangiamo?


    Lo stomaco brontolava come non mai.

     
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    Ci...ci siamo Kuma...eeeh... Taaaa....d...daaaaah!

    Sentii di stare quasi per accasciarmi a terra, come diavolo mi era venuto in mente di far salire tutti quei gradini a Kuma? Ma ormai il danno era fatto, non avevo idea di come potesse reagire, dopotutto lo conoscevo da qualche ora

    Uao…

    "Ha funzionato?" - il ragazzo si era allontanato dal grande albero, ormai diventato la mia stampella, e fece qualche passo in avanti. I suoi occhi divorarono l'intero paesaggio, mi sembrò davvero estasiato - "Per fortuna piace anche a te..." - sorrisi incurvando leggermente le labbra e spostai anche io lo sguardo su quello splendido paesaggio mentre respiravo avidamente quell'aria fresca per cercare di far tornare il mio respiro ad un ritmo normale.

    Fidati di me. - Kuma mi afferrò la mano e con questa frase interruppe il nostro "silenzio sognante", spiazzandomi.

    Eh? - mi voltai verso di lui alzando il sopracciglio sinistro, credo che la mia faccia abbia assunto un'espressione simile a quella di una maschera di carnevale, segnata un po' dallo stupore e molto dalla fatica. Infatti, nell'emettere quel signolo suono spostai la bocca su un lato e nel tentativo di prendere fiato la aprii fin troppo.

    Ma quel ragazzo aveva qualche strana idea in mente. Non si curò della mia reazione e senza esitare ulteriormente cominciò a correre verso il bordo del lago, trascinandomi quasi di peso con lui.

    Che cosa stiamo facendoooo!? - ormai eravamo vicini al baratro - "Non avrei mai pensato che un ragazzo così gentile e giovane volesse togliersi la vita, soprattutto portandomi con lui! Io neanche lo conosco! Io volevo solo mangiare un panino in santa pace!"

    SALTA!

    NOOOOOOOO! CHE COSA HO FATTO DI MALEEEEEE???? - Kuma aveva mollato la presa, penso che ormai avesse raggiunto il suo scopo, non so perchè tra tutte le persone con cui potevo scontrarmi ho dovuto beccare proprio un ragazzo con manie di suicidio. Ma ormai era troppo tardi, non ero riuscita a liberarmi dalla sua presa e stavamo precipitando, chiusi gli occhi e mi lasciai andare a peso morto verso la mia inevitabile fine.

    Mentre stavo stilando mentalmente il mio testamento, che nessuno avrebbe mai potuto leggere, sentii uno strano rumore provenire dall'acqua sotto di noi

    Uno squalo? Su una montagna?! Non potevo semplicemente morire affogata o spiaccicata? Devo anche soffrire perchè divorata da uno squalo?! - focalizzai lo sguardo su quello strano animale, in realtà non aveva le sembianze di uno squalo ed aveva una strana colorazione rosa, un rosa che avevo già visto in passato - "Cristalleria Rosso...Un cristallo?!"

    Mentre ero ancora persa nei miei pensieri, Kuma mi prese al volo e mi fece salire a cavalcioni su quella strana creatura, dal cui dorso apparsero quattro maniglie, dello stesso materiale di cui era composto l'animale

    Tieniti a queste e andiamo!

    "Questa roba è una sua tecnica..?" - mi afferrai a due di quelle due strane maniglie ed osservai meglio il nostro "mezzo di trasporto" - "E' un drago! che figata!" - il drago puntava verso le nuvole acquistando sempre più velocità, sotto di noi il lago diventava sempre più distante cominciando ad assomigliare ad un miraggio.

    Superammo la coltre di nuvole ed in un attimo ci ritrovammo in un mondo inesplorato, sotto di noi una coltre candida e apparentemente soffice che contrastava con l'azzurro del cielo illuminato dalla luce di un sole che non avevo mai visto tanto vicino. L'animale cristallino aveva rallentato, rimanendo a galleggiare a mezz'aria come per invitarci a contemplare lo splendido paesaggio che ci aveva offerto volando fino a lassù, così rivolsi il mio sguardo a Kuma sorridendo entusiasta di questa assurda e indimenticabile esperienza. Ma all'improvviso il drago si lasciò cadere, in una picchiata mozzafiato

    Wuhuuuuuuuuu! Meglio delle giostreeeee!!! - l'aria era quasi graffiante a quella velocità, ma ho sempre adorato questo genere di cose, quindi tenni gli occhi fissi sul lago che si avvicinava a noi in quella folle picchiata, finchè non riuscii a vedere il nostro riflesso sul pelo dell'acqua. Il drago diminuì la sua velocità solo dopo essere arrivato a pochi centimetri dall'acqua, mettendosi in parallelo ad essa. Con la coda dell'occhio vidi il sorriso di Kuma riflettersi nel lago, si era sporto leggermente dal dorso del drago per toccare quell'acqua gelida che proveniva dalla sorgente che si trovava in cima alla montagna.

    Ci riavvicinammo alla riva, dove il drago si fermò permettendoci di scendere

    E’ ora di andare, sono un po’ stanco. - il drago sparì con quelle parole, così il mio sguardo potè posarsi di nuovo sulla figura del giovane di Oto dagli occhi nocciola che si era steso a terra per riposare. Non doveva essere stato semplice far fare tutte quelle acrobazie a quell'enorme bestione

    Mangiamo? - il brontolio dei nostri stomaci si unì in una sorta di strana "sinfonia"

    Direi proprio di si! - mi misi a sedere a gambe incrociate vicino a lui, ero ancora elettrizzata per quello che avevo appena visto e fatto, così scartai velocemente il mio dolcino ed senza che me ne rendessi conto le parole iniziarono a venire fuori come un fiume in piena

    Quindi quella è una tua tecnica? Sei capace di controllare il cristallo? E' una cosa fighissima! Piacerebbe anche a me di saper controllare qualche elemento! Cioè...al momento so "controllare" il fuoco.. ma non posso crearci nulla del genere! Sarebbe troppo bello saper creare qualcosa che possa farti volare o tipo non so...respirare sott'acqua! - mi interrompevo solo tra un boccone e l'altro - Quanti anni hai dovuto studiare per imparare a farlo? Ma questa è un'abilità tipica del tuo villaggio? Io sono una frana con la geografia...quindi ti chiedo scusa se ti faccio domande apparentemente scontate... ma sei venuto a Kumo per una qualche missione? Per questo indossi la divisa? - la curiosità mi stava divorando proprio come io stavo divorando quel soffice panino al latte, mentre i miei occhi si muovevano frenetici sul viso di Kuma, come a trovare le risposte che bramavo semplicemente osservando le sue espressioni - Approposito! Prima ero troppo concentrata a pensare alla strada che dovevamo fare, quindi ti chiedo scusa se ti sei sentito a disagio mentre passavamo nel quartiere delle case rocciose...non credo sia tutta colpa tua, in realtà neanche io vengo vista molto di buon occhio da queste parti...probabilmente essendo un villaggio di guerrieri la maggior parte degli abitanti hanno sviluppato un carattere severo e diffidente...non ti saprei dire davvero...diciamo che in un certo senso siamo nella stessa barca - mi feci una risata con un velo di malinconia - Spero che questo posto ti abbia risollevato il morale però... - finalmente mi placai, presi una boccata d'aria che interruppe per diversi secondi il mio discorso - E' sempre stato un posto capace di donarmi serenità, probabilmente perchè almeno qui non mi sentivo circondata da tutti gli sguardi accusatori delle persone del villaggio... - mi voltai verso di lui e mangiai l'ultimo boccone del panino, esordendo con:

    Ma non aver paura! Nabune ti potreggerà da tutta questa gentaccia! - avevo ancora la bocca mezza piena e stavo per strozzarmi, ma risolsi dandomi due colpi sul petto, facendo finta che facesse tutto parte della "scena epica".

    Tu quando dovrai partire per tornare a casa? Vuoi andare a vedere qualcos'altro o devi tornare a casa? - mi voltai rivolgendo al mio interlocutore un sorriso a cinquataquattro denti che mi fece socchiudere gli occhi - "Ho un nuovo amico che fa draghi di cristallo! Anche se non è di Kumo, non poteva andarmi meglio!"
     
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    Nabune sembrò apprezzare il piccolo intrattenimento che mi ero impegnato ad orchestrare. Quasi come uno spettacolo rividi tutte le scene salienti, la ragazza si dimenava cercando di liberarsi dalla mia presa e continuava ad urlare sperando di interrompere la corsa con punto di arrivo il paradiso. Le sue urla mi trapanavano quasi le orecchie ma ero riuscito a trascinarla giù dal dirupo.. il resto è storia. Il piccolo intermezzo mi aveva fatto venire una gran fame e sentivo il corpo un po’ pesante, sia per la lunga camminata sia per la concentrazione e il chakra speso per mantenere attiva la tecnica. Fortunatamente il sacrificio fatto aveva avuto il suo perché e la ragazza sembrava molto entusiasta del piccolo viaggio in cielo. Nel suo modo di reagire continuavo ad associarmi sempre di più a lei e a capire quanto fossimo simili, il modo in cui sorride e come parla mi ricordavano sempre me, perfino nella fame eravamo uniti e simili. I nostri stomaci brontolavano in contemporanea e cercavano di mandarci chiari messaggi: cibo. Fortunatamente Nabune accettò con grandissima voglia la mia richiesta di mangiare e in qualche minuto ci sedemmo vicini all’ombra del grande albero e insieme scartavamo la carta che ricopriva il frutto dei nostri desideri. Ad ogni strato l’odore del cibo aumentava e sentivo sempre più lo stomaco che furiosamente reclamava la sua ricompensa

    Ahhh finalmente! Ora si che mi sento meglio.

    Il primo generosissimo boccone scendeva giù una meraviglia e lasciava un sapore buonissimo in bocca, finalmente lo stomaco decise di far tacere il suo brontolio e riuscii a concentrarmi sulle enorme quantità di parole che la ragazza mi stava indirizzando. Non riuscivo a capire come facesse a mangiare e parlare nello stesso momento senza sputare nulla, dovetti rispondere tra un boccone e l’altro cercando di non ridere alla buffa faccia che faceva ogni volta che si interrompeva.

    Quindi quella è una tua tecnica? Sei capace di controllare il cristallo? E' una cosa fighissima! Piacerebbe anche a me di saper controllare qualche elemento! Cioè...al momento so "controllare" il fuoco.. ma non posso crearci nulla del genere! Sarebbe troppo bello saper creare qualcosa che possa farti volare o tipo non so...respirare sott'acqua!

    Ingoiai lentamente il boccone che avevo appena addentato e cercai di rispondere il più chiaramente possibile, purtroppo le mie capacità erano difficili da comprendere anche per me e quindi dovevo stare attento a non perdermi lungo la strada e spiegare il più comprensibile possibile

    Allora, si è una mia tecnica si chiama Drago di cristallo, appunto come dice il nome è una creazione di cristallo ed è un po’ diverso dai normali elementi..mmm.. ti faccio un esempio. Tu hai detto che puoi controllare il fuoco no? Quindi infondi il tuo chakra elementale e puoi creare diverse tecniche più o meno utili. Ecco il mio chakra è particolare, io posso controllare ben 3 elementi: la terra

    E presi un pugnetto di terra, alzai la mano e la portai al di sopra della mia testa

    Il vento

    Lentamente aprii la mano e i primi granelli di terra mista a pietra cominciarono a cadere trasportati da una debole brezza

    E combinandoli insieme posso formare il cristallo!


    Improvvisamente la terra si trasformò in piccoli cristalli che ci circondarono come tanti coriandoli lucenti e brillanti.

    Quanti anni hai dovuto studiare per imparare a farlo? Ma questa è un'abilità tipica del tuo villaggio? Io sono una frana con la geografia...quindi ti chiedo scusa se ti faccio domande apparentemente scontate... ma sei venuto a Kumo per una qualche missione? Per questo indossi la divisa?

    Mmm fammici pensare, ci ho impiegato qualche anno solo per padroneggiare i primi due elementi e poi da quanto ho capito come usare questa strana capacità è andata molto meglio! Ma questo ero io che sono una frana con gli allenamenti e tutto il resto quindi ci ho messo un po’. Comunque penso sia una sorta di abilità genetica, anche mio padre è capace a farlo ma non tutti del mio villaggio possono. Faccio parte del Clan Shoton noti come gli utilizzatori del cristallo e si, abbiamo sede ad Oto.

    Presi un altro boccone prima di rispondere alle altre domande della ragazza, la vedevo quasi fremere e già potevo quasi sentire le prossime elaborarsi e crearsi nella sua testolina.

    Invece sono qui a Kumo perché ho svolto un incarico particolare per il mio villaggio, una cosa da niente ma doveva farlo per forza un ninja. Il mio superiore però mi ha premiato dandomi un giorno di licenza prima di ritornare al villaggio e per questo ho deciso di passarlo qui e anche per questo motivo indosso la divisa.


    Approposito! Prima ero troppo concentrata a pensare alla strada che dovevamo fare, quindi ti chiedo scusa se ti sei sentito a disagio mentre passavamo nel quartiere delle case rocciose...non credo sia tutta colpa tua, in realtà neanche io vengo vista molto di buon occhio da queste parti...probabilmente essendo un villaggio di guerrieri la maggior parte degli abitanti hanno sviluppato un carattere severo e diffidente...non ti saprei dire davvero...diciamo che in un certo senso siamo nella stessa barca


    Doveva essere difficile per una ragazza vivere in un luogo dove la gente la adocchiava male e non faceva altro che osservarla con occhio critico.

    Spero che questo posto ti abbia risollevato il morale però... E' sempre stato un posto capace di donarmi serenità, probabilmente perchè almeno qui non mi sentivo circondata da tutti gli sguardi accusatori delle persone del villaggio... Ma non aver paura! Nabune ti potreggerà da tutta questa gentaccia!

    Mi alzai per raggiungere la ragazza che quasi eroicamente si proclamava come mia paladina e mi sorrise il cuore a vederla li sorridente e rossa in viso.

    Non ti preoccupare la gente è fatta come la cultura del loro paese vuole, poi però ci siamo noi, gente come te e me che vive fuori da tutto questo. Siamo fatti per non farci scrupoli o pregiudizi, che ne pensi Nabune? Ho ragione?

    Tu quando dovrai partire per tornare a casa? Vuoi andare a vedere qualcos'altro o devi tornare a casa?


    Io dovrò partire domani mattina, purtroppo il mio villaggio mi vuole li per la giornata e quindi dovrò partire di mattina presto. Ma sta tranquilla ti verrò a trovare un sacco di volte e qualche volta puoi venire persino tu! Per adesso sono libero, tu cosa pensi di fare? Ci facciamo una bella nuotata?

     
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    Avete chiuso?
    I post mi sembrano 3 per parte. Anche perché dovrebbe essere 0+2+3 (Il primo FC non lo conta mai) e ne vedo 6 di risposta.

    Nel dubbio, assegno l'exp: Haruy/Vane prende 34 (Max-1 per intenderci), Kumainello prende 47 (Max-3) [Se non sbaglio, quando avete iniziato eri già Chunin]
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Giusto una precisazione, credo che continueranno visto che i post di Kuma sono 4, però hai fatto bene ad assegnare loro l'exp per la prima parte :sisi:
     
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  10. Haruy
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    Chiedo scusa per il mega ritardo, ma in questo periodo non ho avuto un attimo di respiro :sigh: Comunque Fury aveva ragione, questa p.q. non era ancora finita però Nico hai fatto bene ad assegnarci l'exp. Infatti, A causa di tutti questi impegni io e Kuma abbiamo deciso di chiuderla qui, dato che non potrò garantire di riuscire a postare in tempi ragionevoli e penso abbia aspettato anche troppo per colpa mia :( quindi questo è il mio post finale perchè voglio che la p.q. abbia una fine "degna"


    Kuma era un ragazzo veramente gentile, rispose all'immensa mole di domande nonostante stesse ancora finendo di mangiare. Quell'incontro mi aveva davvero cambiato la giornata, era da un sacco di tempo che non avevo una conversazione tanto piacevole con qualcuno.

    Io dovrò partire domani mattina, purtroppo il mio villaggio mi vuole li per la giornata e quindi dovrò partire di mattina presto. Ma sta tranquilla ti verrò a trovare un sacco di volte e qualche volta puoi venire persino tu! Per adesso sono libero, tu cosa pensi di fare? Ci facciamo una bella nuotata?

    "Domani mattina!" - mi guardai intorno, il sole era ancora ben alto nel cielo, dovevano essere passate da poco le due del pomeriggio - "E' ancora presto! Potremmo farci una bella nuotata e poi.." - in quel momento di resi conto, erano passate più di cinque ore da quando ero uscita di casa! Avevo detto a Nozomi che sarei rientrata presto, dopotutto le avevo promesso di che mi sarei allenata dopo aver comprato e mangiato uno di quei deliziosi panini al latte, senza contare che prima di uscire non mi ero neanche assicurata di aver chiuso per bene casa - "Prima o poi quella spada mi ammazzerà...ne sono sicura" - l'ansia cominciò a fare capolino.

    E se fossero entrati di nuovo a casa mia e me l'avessero portata via? Per quanto io e quell'oggetto non andassimo d'accordo era tutto ciò che mi rimaneva della mia famiglia.

    Spostai lo sguardo verso il ragazzo dai capelli candidi come la neve, mentre io mi perdevo nei miei assurdi pensieri lui era rimasto lì a fissarmi in attesa di una risposta - "Sono veramente una..."

    Stupida! - qualche neurone doveva aver fatto contatto nel mio cervello, perchè decise di farmi finire quel pensiero ad alta voce e soprattutto con la parola meno adatta. Speravo di riuscire ad evitare una delle mie solite goffe figure, almeno con lui...e invece

    Che stupida che sono! - sono abituata a certe cose e la mia immaginazione mi fornì subito una scusa abbastanza plausibile - Non mi sono resa conto del tempo che passava ed avevo promesso alla mia s... - stavo per dire spada, non credo si possa essere più idiote di così - So...sorellastra! - "Se quando torno a casa Nozomi decide di uccidermi, non potrei darle torto" - Di tornare a casa perchè dovevo aiutarla in alcune faccende! - ok, non era chissà che scusa geniale. Mi sarei inventata qualcosa di meglio se solo avessi avuto l'accortezza di non dire "La mia s...", ma sono Nabune, non potevo aspettarmi certi colpi di genio da parte mia.

    "Chissà cosa starà pensando ora di me..." - probabilmente quella scusa poteva portare a pensare, al mio potevo interlocutore, che io mi stessi annoiando con lui e che non vedessi l'ora di filarmela a gambe levate. Se avessi potuto raccontargli la verità sarei potuta tornare a casa e mettere Nozomi nel suo nascondiglio, per poi passare il resto della giornata con lui, ma questo era un segreto che mi sarei dovuta tenere solo per me. Dopotutto ero sola e non sapevo ancora difendermi in modo efficace, non potevo rischiare di perdere l'oggetto per cui la mia intera famiglia era stata assassinata.

    Sospirai ed abbassai lo sguardo. Mi sentivo tremendamente in colpa e in imbarazzo per quella situazione, dovevo fare qualcosa, non mi sarei mai perdonata di lasciarlo andare via con la convinzione che io non fossi stata bene con lui.

    Fortunatamente, per così dire, il mio imbarazzo mi fu d'aiuto. Abbassando lo sguardo notai una piccola manciata di pietroline luccicanti, erano i cristalli che Kuma aveva creato poco prima per mostrarmi il funzionamento della sua innata. Mi chinai per raccorglierle

    Facciamo un patto?

    minori-kushieda



    Alzai lo sguardo e gli rivolsi un gigantesco sorriso mentre infilavo le pietroline nella carta del panino al latte che avevo divorato avidamente qualche momento prima - Questi saranno il mio ricordo del nostro incontro, io odio dimenticare le persone e mi piace portarmi dietro qualcosa che gli appartiene per mantenere il ricordo sempre vivo - Scossi la confezione a mò di maracas - Ma tu non hai niente di me, quindi sono in debito con te - gli feci l'occhiolino - Saremo costretti a far incrociare ancora le nostre strade almeno fino a quando non avrò anche io qualcosa da regalare a te - mi avvicinai alle scale da cui eravamo saliti - Questa è la mia promessa Kuma Shoton! E non accetterò un no come risposta - proprio per evitare che ciò potesse accadere cominciai a correre giù per la scalinata in direzione di casa, non mi è mai piaciuto dover salutare qualcuno che se ne va, è una cosa che mi mette troppa tristezza.

    Lo lasciai lì così, ci saremo rivisti e preferivo che nella mia testa rimanesse l'immagine del ragazzo dai capelli bianchi che si riposava all'ombra di quel gigantesco albero.
     
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    L’albero continuava a muovere le fronde avanti e indietro, ondeggiavano al vento pigre e lente. Alcune foglie cadevano e si lasciavano trasportare, per qualche secondo, dalle correnti. Leggiadre volteggiavano a destra e sinistra prima di cadere a terra, l’effimero piacere del volo. Tra foglie e roccia due ragazzi cominciarono a conoscersi, la più bassa e paffuta esprimeva felicità e gioia da ogni piccolo poro. La trovai molto simile a me tranne che per l’appetito, di fronte ai miei occhi quasi sbalorditi divorò completamente il panino in pochissimi morsi e sono sicuro che se non fosse stato per l’enorme mole di domande che mi fece ci avrebbe messo addirittura la metà del tempo. Nabune, così si chiamava, continuava a parlare, ascoltare e mangiare contemporaneamente, un talento davvero particolare e quasi mi preoccupavo se tra un boccone e l’altro avesse il tempo di prendere l’aria necessaria per sopravvivere. Evidentemente era espertissima e alla fine del suo amato panino sembrava perfettamente in forma e ovviamente ancora più allegra di prima.

    Il cibo ti mette allegria eh?


    Stupida!

    Alzai lo sguardo, gli occhi spianati e la testa inclinata. Stavo osservando il lago e non mi ero accorto della faccia contorta della ragazzina evidentemente persa in quale labirinto di pensieri. In un nanosecondo cambiò espressione e con uno sguardo familiare cominciò a parlare con una nota di panico, imbarazzo e fretta.

    Che stupida che sono! - Non mi sono resa conto del tempo che passava ed avevo promesso alla mia s... So...sorellastra! Di tornare a casa perchè dovevo aiutarla in alcune faccende!

    Hmm capisco..

    Il mio entusiasmo si spense, mi ero quasi abituato alla sua presenza e il tempo trascorso insieme sembrava davvero poco e vederla sfuggire tra le dita non era un pensiero su cui mi ero concentrato. Del resto non potevo mica costringere una persona a stare con me e, da come mi aveva spiegato, doveva aiutare la sua “sorellastra” e quindi non potevo mica chiederle di rimanere ancora un po’, l’avrei fatta cacciare nei guai. Parte della mia tristezza sembrava essersi trasmessa a Nabune che sospirando abbassò il suo sguardo come se si stesse sentendo in colpa. Mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla.

    Sta tranquilla, va ad aiutare tua sorella, ci sarà sicuramente un’altra occasione per rincontrarci. E poi..

    Facciamo un patto?

    Questi saranno il mio ricordo del nostro incontro, io odio dimenticare le persone e mi piace portarmi dietro qualcosa che gli appartiene per mantenere il ricordo sempre vivo. Ma tu non hai niente di me, quindi sono in debito con te. Saremo costretti a far incrociare ancora le nostre strade almeno fino a quando non avrò anche io qualcosa da regalare a te. Questa è la mia promessa Kuma Shoton! E non accetterò un no come risposta

    Nabune agitava avanti e indietro il piccolo sacchetto tintinnate, sembrava felice e anche un po’ triste, difficilmente posso descrivere le emozioni che provai in quel momento. Nessuna persona si era interessata a me in quel modo, Nabune si era fatta carica di una promessa e quando si parla tra ninja queste hanno un potere unico. Di tutto le persone che ho incontrato nel mondo ninja pochissime sono rimaste con me, di amicizie ne avevo strette tante ma il tempo e la distanza sembravano attenuare tutto ciò che si era costruito. Con lei non sarà lo stesso. Mi misi in posizione militare e scherzosamente cercai di imitare una voce più seria possibile.

    Sisignor! Farò del mio meglio per rincontrarci di nuovo, non tema succederà presto me lo sento!

    Il sorriso sul mio viso tradiva la messa in scena ma del resto odiavo gli addii tristi quindi preferivo ricordarli con qualche figuraccia che con qualche lacrima.

    Allora Nabune, dato che hai messo in piedi questa promessa sta attenta a mantenerla. E sta attenta che se non ti farai più sentire verrò a cercarti con il mio piccolo draghetto. Eh eh. Allora addio Nabune, è stato un piacere.

    Senza aspettare nemmeno un secondo la ragazzina fece dietrofront e cominciò a correre verso la lunga scalinata, vedevo la sua testa scomparire gradino dopo gradino e un’idea mi sfiorò la mente: non potevo lasciarla andare con una stupida manciata di sassolini colorati. Mi concentrai un’istante e cercai di riforgiare il poco cristallo rimasto nel suo sacchetto in un piccolo fiore. Già immaginavo la sua reazione felice quando avrebbe scoperto la sorpresa.



    Dovrò fare un ultimo post e poi possiamo considerarla conclusa *_*
     
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    Erano passati diversi minuti da quando Nabune ormai era andata, il sole si spostava nel cielo allungando le ombre sulla terra. Io mi trovavo ancora nello stesso punto da ore, ero rimasto a terra, seduto con le spalle poggiate sull’albero a osservare il grandioso panorama e lasciando la mente libera di destreggiarsi nei più complicati pensieri che apparivano e sfuggivano in una manciata di secondi. Non saprei neanche quantificare o descrivere tutte le sfumature che la mia mente elaborò fino ad ora, del resto mi capitava spesso di fissarmi in un punto, lasciare perdere lo sguardo nel cielo e svuotare la mente rendendola allo stesso tempo satura. Il mio tempo a Kumo stava per finire, l’indomani infatti dovevo ritornare al mio villaggio rimettendo la mia disponibilità in mano al Kage. I tempi stavano cambiando e chissà se le mie capacità sarebbero risultate utili ma il dubbio era forte. Del resto ero Chunin da pochissimo tempo e non ero affatto all’altezza dei miei colleghi e sapevo anche il perché. Sin da Genin non avevo nessuna abilità o capacità particolari, uno dei tanti immerso nella folla. Tutto cambiò da quella missione particolare che mi fu assegnata grazie ad un colpo di fortuna e tanta volontà, i ricordi non erano lontani e potevo ancora ricordare la grande eccitazione che mi prese alla solo notizia del mio viaggio. Il tutto consisteva nel viaggiare fino al paese del vento per andare a caccia di una devastante creatura che aveva catturato due poveri ninja, i paese alleati quindi si erano mossi non appena ricevettero le richieste d’aiuto. La traversata dell’oceano di sabbia e tutto ciò che portò quell’avventura erano un ammasso di dolore e brutti ricordi. Paura, dolore e disperazione. In quella dannata missione avevo rischiato seriamente di rimetterci la pelle e adesso portavo ancora la cicatrice del pericolo che mi avrebbe seguito per sempre. Sfiorandomi la gola, toccai il tratto di pelle chiaro che mostrava l’esatto punto in cui la lamiera di una barca mi aveva tranciato la gola e quasi portato via la vita. Tra tutta quell’oscurità però spiccava il coraggio e la determinazione che l’avventura mi aveva portato e soprattutto l’amicizia con Yuka e Koda. La prima dominatrice del deserto e il secondo grande filosofo e studioso. La grande sorpresa però si rivelò quando tornato al villaggio ero stato investito della carica di Chunin e le responsabilità che questo ruolo portava con sé. Ancora non capisco se tutto questo era stata una benedizione o una maledizione, mi ritrovavo accanto a ninja che avevano vissuto molte più battaglie di me e che potevano stendermi in pochi secondi, di fianco a loro mi sentivo tremendamente debole e soprattutto inutile. A pensarci bene la mia paura più grande era proprio questa, l’essere inutile. Non volevo essere di peso a nessuno e tantomeno risultare invisibile e inutile, volevo porre il mio segno al mio passaggio e lasciare che le persone si ricordino di me. Avevo anche aumentato la frequenza degli allenamenti e non riuscivo neppure a raggiungere il livello di molti ninja pensare addirittura di superarli era impossibile.

    Basta, devo smetterla di pensare a tutto questo!

    Scuotendo la testa mi alzai di scatto e portando il pugno verso il cielo cercai tutta la determinazione che avevo in corpo per trovare ancora la forza per andare avanti e continuare il mio cammino.

    Non posso di certo lasciare che questo mondo mi lasci alle sue spalle, correrò più veloce di tutti e tutto. Non importa quanto tempo ci voglia o contrò chi mi dovrò scontrare, ce la farò. Lo prometto a me stesso, Kuma Shoton.

    Ancora una volta cercavo consolazione nella mia determinazione momentanea e su questi pensieri positivi che duravano il necessario per farmi stare bene. Al prima impatto con la realtà mi sarei ritrovato ancora una volta a terra ma chissà, questa volta mi sarei rialzato con ancora più determinazione? Dovevo farlo per me, per tutti quelli che contano su di me, su Nabune.



    Il villaggio del suono si avvicinava, sentivo il familiare odore di palude e la capitale sembrava essere più vicina di quanto mi aspettassi. Finalmente casa, potevo godermi ancora un po’ di riposo a sarei dovuto ripartire di nuovo? Una piccola busta affissa alla mia porta sembrava negarmi tutte le mie intenzioni. Cosa diavolo c’era scritto in quella lettera?



    Fin definitiva *_*/ Chiedo l'exp per questi ultimi 3 post che ho fatto (2 consecutivi+1 di prima). Mi serve l'exp per il torneo é_é
     
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    up *_*/ Mi serve per il torneo <3
     
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    Puoi prendere il max per me!
     
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