Sfida nel Labirinto

Il fetore della melma mi impregnava i vestiti e non facevo altro che respirare a fatica in questo dannato tunnel che continuamente faceva sgorgare quel liquido dalle pareti. In questo angusto ambiente il mio scontro ebbe inizio con il tipo più inquietante che potessi incontrare, dal primo attimo che avevo sfiorato il suo sguardo con il mio potevo percepire una strana sensazione che non mi permetteva di sentirmi a mio agio. Come se non bastasse la figura nera con cui stavo, metaforicamente parlando, incrociando le lame accompagnava i suoi sguardi a frasi tratte dal manuale del perfetto psicopatico. Farfugliava, anzi no, urlava di caccie e prede come un ossesso. Quasi istintivamente un piccolo sorriso si abbozzò sotto il tessuto nero che mi copriva il volto, anche se avessi perso contro questo avversario potevo sicuramente vantare una sanità mentale superiore e quindi potevo considerarmi in parte vincitore. Il futuro accolse questi miei pensieri e quasi facendosi gioco di me mi parò davanti un avversario che, oltre i problemi mentali, sembrava possedere delle abilità particolarmente elevate.

E ti pareva, allora non è scemo..

Nel mentre la mia folata di vento si schiantava su semplici cloni riacquistai la concentrazione necessaria per schiarire la mente da futili pensieri e cominciare la mia tattica. Impastando il chakra riuscii a creare una piattaforma di cristallo rosa che sorreggendomi cominciò a muoversi sotto le mie direttive permettendomi di acquistare la velocità per schiantarmi violentemente contro il nemico. Sentivo il vento scompigliarmi i capelli quando improvvisamente mi resi conto dell’enorme sbaglio in cui stavo per incorrere, improvvisamente ricevetti un colpo che mi mozzò il fiato, sembrava che uno pugno di ferro si fosse schiantato sul mio stomaco. In un vortice di melma e cristallo venni sbattuto all’indietro con tale potenza da farmi rotolare nel fango per qualche metro.

Quindi anche tu… puoi…

Scrollandomi un po’ di fango dalle braccia riuscii a fuoriuscire parzialmente dalla melma, feci leva sulle braccia tenendole tese. Sentivo le articolazioni scricchiolare e un sapore di ferro in bocca, cominciai a tossire sangue. Il colpo allo stomaco mi aveva provocato non poche ferite ma fortunatamente la ruzzolata era stata attutita dal fango e tirando le somme potevo continuare a combattere. Senza alzare lo sguardo concentrai il chakra nella mani, sentivo lo spazio attorno a me e potevo quasi percepire il fango ai piedi del ragazzo. Come una freccia invisibile il mio chakra stava per raggiungere il ragazzo per cristallizzare almeno in parte il fango ai suoi piedi, neanche il tempo di esultare che nuovamente sentii il mio corpo respinto verso il fondo del tunnel e in qualche secondo mi ritrovai accovacciato nel fango e completamente dolorante. Sentivo il sangue uscirmi dalla bocca e un braccio mi faceva particolarmente male.

Maledetto bastardo..

AHAHAHAHAHA NON MI DIVERTIVO COSì TANTO DA UN SACCO DI TEMPO!!! ORA E' IL MOMENTO DI PORTARE LA CACCIA AD UN LIVELLO PIU' ALTO! CHE NE PENSI?

Sei malato o cosa? E’ un gioco non una caccia.. fatti controllare ti prego..

Senza alzare lo sguardo potevo sentire che un debole cristallo si era formato ai piedi del pazzo e non si sarebbe potuto muovere con molta facilità, adesso potevo fargli vedere della vera strategia. Lentamente mi alzai e appoggiandomi al muro alzai lo sguardo per trovarmi a faccia con il nemico. Le nostre copie erano ancora in campo ma potevo sicuramente distinguere l’originale grazie al cristallo che gli ancorava i piedi. Lentamente la mente si schiarii e potei notare un movimento veloce delle sue mani. Sorrisi e istantaneamente richiamai il chakra e impastandolo cominciai ad infonderlo nel terreno. Volevo creare una barriera molto spessa tra me e il pazzo, la tecnica del movimento del cuore della terra era perfetto. Avrei creato una zolla di terreno spessa ben nove metri così da occludere l’intero spazio tra noi, avrei poi ricoperto la parete di terra e roccia di fronte ai miei occhi con un muro di cristallo così da evitare disastri. Se tutto andava per il verso giusto potevo scappare e lasciare il nemico a competere con un bel pezzo di terra.

Man mano che i metri venivano percorsi il labirinto si districava ancora di più. L’odore acre di quei corridoi ricoperti di melma si fece sempre più lontano fino a rimanere una strana sensazione all’olfatto. Speravo davvero che i miei muri difensivi avessero attutito l’offensiva di quel bastardo, avevo girato le spalle al mio avversario e lasciato un cumulo di terra e cristallo così da guadagnare più tempo possibile e mettere più distanza tra me e il pazzo “cacciatore”. Eh si, il ragazzo con cui mi ero appena affrontato e da cui stavo scappando si credeva un predatore e logica vuole che io rappresentassi la sua preda. Ma non avevo molto su cui ridere, ad ogni passo sentivo una fitta allo stomaco e non facevo altro che fermarmi ogni decina di metri per riprendere fiato e sputare altro sangue a terra, quel dannato mia aveva ridotto parecchio male e a stento riuscivo a camminare spedito anche se appoggiato al muro. La fortuna però sembrava sorridermi, erano passato parecchio tempo e avevo percorso un modesto tratto di labirinto e non ero inceppato in nessuna delle numerose trappole che erano state piazzate e con cui avevo avuto molto a che fare, altra nota positiva e non aver incontrato nessun’altro….

*BUUUUUUUMMMMMM*

Un boato terrificante mi colse di sorpresa, non feci nemmeno in tempo a girarmi e guardare alle mie spalle che mi ritrovai proiettato sul tetto del labirinto e dopo qualche secondo ricaddi come corpo morto, non ero riuscito nemmeno ad attutire la caduta. Sentivo la bocca piena di sangue, cosa diavolo era successo? Le orecchie smisero di fischiare e lentamente sentii dei passi farsi sempre più vicini, una mano possente mi prese per il colletto e mi scaraventò con le spalle al muro.

Brutta bastardo, facile attaccare da dietro vero?

Sentivo il suo alito sulla faccia, il bastardo si era tirato giù la maschera e potevo quasi immaginare il suo ghigno stampato su una faccia da culo che mi osservava e si faceva beffe sulle mie condizioni. Purtroppo mi mancavano le forze anche per aprire gli occhi, le ferite e i dolori dello scontro precedente ritornarono possenti a dare man forte alle nuove fitte alla pancia che mi ero appena procurato, gli ultimi secondi razionali che stavo vivendo prima di svenire scomparirono in un attimo e il dolore sparì insieme alla coscienza. Mi accasciai su un lato, prima di toccare terra ero già svenuto.

Ehilà, Kumaminchia svegliati!

Una mano ruvida mi schiaffeggiava, sentivo un borbottio e cercando di riaprire gli occhi non potei far altro che vedere migliaia di occhi che mi fissavano da tutte le direzioni. Di fronte a me stava il vecchietto della sera prima che avvicinatosi alla barella cercava di farmi rinvenire in tutti i modi possibili.

Sono.. sveglio smettila ti prego..

Il vecchietto si rivelò preoccupato per le mie condizioni, da come mi aveva raccontato sembrava che ero stato sballottato qua e là per tutto il labirinto e in effetti non aveva tutti i torti. Mi ero ritrovato a fronteggiare avversari troppo potenti e le mie possibilità erano rasenti lo zero, non potevo di certo competere con gente del loro calibro. Senza neanche accorgermene mi trovavo all’interno di un piccola area circoscritta con un’enorme croce rossa dipinta sul pavimento, un ninja medico mi stava curando l’addome ferito. Le sue mani erano cosparse da un’intensa luce verde e sentivo il suo chakra fluire dentro il mio corpo e curare i tessuti danneggiati, sospirando chiusi gli occhi e inarcando la testa lasciai che la sensazione di benessere si trasmettesse per tutto il mio corpo. Non ero affatto triste, quella era una prova, sapevo di essere molto debole come chunin e non potevo far altro che aspettare ed allenarmi, il tempo avrebbe premiato i più motivati e di certo ne avrei approfittato.