Loud Vanquisher

Per Haruy bila

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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    L'asta sembrava non poter reggere il mio peso, abbastanza comprensibile visto che sfioravo oltre i cento chili, colpa del carbonio e tutta la merda che avevo dentro Nihilius. Quel bastone di ferro che teneva in piedi il mio corpo, mostrava segni di cedimento, non volevo di certo che si rompesse, ma la stanchezza stava quasi per uccidermi. Sollevai lo sguardo solo per venire abbacinato, la luce era fin troppo forte, non per una marionetta o un abitante del deserto, e per mia fortuna potevo rientrare in entrambe le categorie. Ansimavo, non per chissà quale problema al corpo, ma per la stanchezza. Avevo quasi esaurito tutto il chakra e potevo andare avanti per una ventina di minuti al massimo, dovevo recuperare le energie da qualche parte ma non me l'avrebbero lasciato fare. L'asta s'incurvò leggermente, dovevo alzarmi e porre fine a quella situazione prima che potessi fallire la missione che mi era stata affidata. Dannata Nami.


    Incrociai le gambe, era da più o meno due ore che aspettavo una risposta, seduto in silenzio davanti all'ufficio della Kazekage in attesa che la porta si aprisse e venissi convocato, come mi era stato anticipato dalla lettera inviatami la mattina. Ma nonostante fossi arrivato il prima possibile sul posto, decine di persone avevano varcato la soglia dell'ufficio della Kazekage, nonostante fossero arrivate dopo di me. La noia si era già fatta sentire dopo mezz'ora e stavo lentamente cadendo vittima della mia stessa rabbia. Lo stress mi portava a ripete certe azioni, come il muovere le braccia o l'incrociarle, lo sbuffare continuamente, persino la posizione delle gambe si ripeteva in maniera ciclica e non riuscivo a far altro che fissare l'immenso orologio sulla parete opposta, cercando di evitare lo sguardo inquisitore delle altre persone. Se avessi avuto delle unghie, mi sarei ritrovato a rosicchiare il gomito dal nervosismo che mi stava venendo. Mi alzai, incamminandomi verso l'uscita, scrollando le spalle. Se Nami avesse effettivamente richiesto la mia presenza, avrebbe potuto almeno ricordarsene prima di farmi aspettare tutto quel tempo, e poi non vi era nulla tra noi due che non potesse essere discusso tramite delle semplici lettere. Feci il mio primo passo verso le scale, ma la marionetta smise di muoversi, Nihilius si rifiutava di ascoltare i miei ordini e non avanzò. Bloccato come una statua, con la sola testa libera di muoversi, rimasi in quella quella posizione per almeno due minuti prima che le porte si aprissero per l'ennesima volta ed il mio corpo fosse graziato con la libertà di movimento. Prima che potessi indicare il colpevole, tra le decine di persone presenti, una voce mi nominò alle mie spalle.

    -Kuroda Akasuna, giusto?-

    Volsi lo sguardo dietro di me, una donna mi stava chiamando dopo essere uscita dall'ufficio. Mi avvicinai lentamente piegando la testa, era una ventina di centimetri più bassa di me, gli occhi scuri mi scrutavano con un certo timore, ma era abbastanza comprensibile visto che ero abituato a girare con il mio mantello di cenit e Caronte in bella vista.

    -Mi dica pure.-

    Dopo una manciata di secondi in cui cercò di guadagnare una certa compostezza, si scostò i capelli lisci mettendosi sull'attenti.

    -La Kazekage vuole che io le porga questa missiva!-

    Aggrottai un sopracciglio sospirando, doveva essere una chunin appena promossa o qualcosa del genere. Mi porse la lettera che presi velocemente, beccandomi pure un'occhiataccia, ma erano cose che non mi riguardavano. Tentai di strapparne l'involucro ma fui subito fermato dalla tizia che alzò la voce ad un volume che oserei definire illegale.

    -No! La Kazekage vuole che la legga dopo essersene andato! Ha detto così!-

    Le misi una mano sulla bocca mentre tutte le persone, che magari per pietà quando ero rimasto immobile, avevano fatto finta di concentrarsi su altro, puntarono i loro sguardi verso noi due.

    -Silenzio. Non alzare mai la voce, risparmia le parole, non attirare le attenzioni di nessuno, va bene? Cerca di ricordarti quello che ti ho detto. Sai, la gente come te è la prima a morire sul campo. È stato un piacere.-

    Sorrisi e me ne andai, lasciandola ad occhi sgranati mentre scendevo le scale del palazzo. Nei pochi attimi che mi separavano dall'uscita, cercai in tutti i modi di vedere che cosa fosse quella lettera, era la prima volta che Nami faceva qualcosa del genere, ovvero mandarmi via dal palazzo con una lettera in mano, forse era una missione di priorità assoluta e dovevo muovermi velocemente, ma allora perché voleva che la leggessi solo dopo essermene andato? A pensarci bene era da un paio di settimane se non un mese che non la vedevo, forse era troppo indaffarata col suo lavoro.
    Nell'esatto momento in cui varcai la soglia, strappai l'involucro da ambo le estremità rivelando una lettera contenente poche ma dirette righe.



    Mi sollevai, dando sollievo all'asta che chiedeva pietà. Quante persone c'erano? Cento? Mille? Non avevo assolutamente contarle, non ad un passo dall'obbiettivo. Alle mie spalle, Thanatos, Asura e Mateus, osservavano un pietoso Kuroda oramai privo di forze, dovevo attingere ad ogni singola goccia di chakra rimastami in... cuore, per poter completare quella missione. Sospirai, volgendo lo sguardo da destra a sinistra e alzando un braccio al cielo. Tutta quella luce, puntata verso di me, mi metteva in imbarazzo e non era neanche difficile immaginare quanto potessi essere nervoso di fronte a quella folla. Sarò rimasto pochi secondi immobile, ma nella mia memoria rimarranno sempre interi minuti, minuti in cui cercavo di sconfiggere l'ultimo pezzettino di tensione che mi attanagliava il cuore, l'ultimo blocco che non mi permetteva di completare quello per cui ero giunto a Kumo.

    -So che può sembrare una frase scontata ma... porca puttana se è difficile.-

    Ero sicuro che mi avessero sentito tutti là dentro, dopotutto c'era un microfono ad amplificare la mia voce, microfono che fortunatamente avevo tenuto in mano e non sull'asta, altrimenti si sarebbe potuto rompere insieme al suo supporto. Nami mi aveva affidato una missione di rango D, per svagarmi un po', avevo scritto nella lettera. La missione si trattava di aiutare un semplice teatro in via di fallimento per evitare la bancarotta, grazie alla mia innata dote consistente nell'auscultare il denaro, avevo suggerito di trasformare quel complesso in ben altro, e per mia fortuna era stato ascoltato dal gestore che mi aveva pure promesso una fetta degli incassi, e dunque mi ero improvvisato il leader di una band metal. Come nome avevo scelto "The Loud Vanquisher", nessun motivo particolare, semplicemente mi piaceva come suonava nella mia testa, Mateus e Thanatos si ritrovavano rispettivamente un basso ed una chitarra mentre Asura era posizionata sulla batteria a causa delle sei braccia, pensavo potesse svolgere quel lavoro più semplicemente di tutte le altre marionette per darmi un po' di sollievo. Come può risultare ovvio, non è facile coordinare quattro corpi per suonare in maniera differente, controllare ogni singolo dito di ogni singola mano, solo a pensarci mi stancavo e dunque, nonostante di consueto avrei potuto tirare avanti una giornata, le mie energie si erano esaurite in appena due ore di frastuono, però dovevo ammettere di non essere andato male nonostante non me la cavassi come musicista, chiuso in casa avevo più volte provato a fare una cosa del genere crogiolandomi nelle note musicali di qualche band sconosciuta e mi sentivo fiero del risultato.
    I riflettori puntavano continuamente verso di me e stavano quasi per risultare pesanti, ma non avevo nessun problema contro le luci forti, dopotutto non avevo dei veri occhi ma la folla sotto il palco non poteva saperlo. Per terminare avevo preparato uno dei miei pezzi preferiti, con una chitarra abbastanza malconcia ma che avevo ritenuto più che sufficiente per suonare un'ultimo pezzo. Con un filo di chakra, portai la chitarra dall'angolino verso di me, simulando una seconda persona che me la lanciava per evitare che qualcuno potesse fare troppe domande. Grazie a vari Jutsu e congegni applicati all'interno delle marionette, ero riuscito anche ad avviare una sequela di effetti speciali che sfidavano qualsiasi concerto fatto da professionisti, quell'ultimo brano non sarebbe stato da meno.


    -So che molti di voi vorrebbero continuare a sentirci per tutta la sera, ma purtroppo è ora di levare le tende. Per concludere in bellezza abbiamo preparato uno dei miei pezzi preferiti, di una band che negli ultimi tempi ha ricevuto delle pesanti critiche ma la porto nel cuore com'era una volta, se volete darmi ascolto per un'ultima decina di minuti...-

    I Sarcofagi di Aramis che fluttuavano attorno a Thanatos si posizionarono sopra di lui, frontalmente, spalancai le braccia della marionetta ed aprii i Sarcofagi rivelando una sequela di fantocci che pendevano da essi, fantocci che stavo muovendo per simulare una coreografia adatta a quell'ultimo pezzo. Se Nami mi aveva mandato via dall'ufficio per evitare una mia possibile lamentela, si sbagliava di grosso, non posso negare che effettivamente mi ero arrabbiato non poco all'inizio, ma mi stavo divertendo troppo e se smettevo di suonare era solo per evitare di crollare a terra insieme a tutte le altre marionette.

    -Il "Signore delle Marionette" è qui con voi.-

    Calano le luci, fulgide esplosioni ai lati del palco, chiusura.

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  2. Haruy
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    Nabune
    Nozomi
    Kuroda
    Altri
    Era da un po' di tempo che i miei vicini avevano sparso la voce che ero diventata pazza, non che prima non lo pensassero, però ora ne avevano la conferma. Parlavo spesso con Nozomi e mi capitava di scoppiare a ridere o di urlare quando ci litigavo, ciò aveva spinto quei pochi che mi conoscevano a starsene ancora più alla larga da me. Avevo smesso di andare in giro anche per questo motivo, uscivo solo per comprarmi qualcosa da mangiare e di notte, per guardare le stelle e lasciarmi trasportare dai ricordi.

    E' da un po' di tempo che non passo a trovare la signora Kaori... mi mancano i suoi dolci..

    Dovresti smetterla di pensare a certe cose Nabune, hai detto di voler potare avanti il nome della tua famiglia ed i guerrieri non pensano continuamente a mangiare...

    Ma Nozomi! Questo fa parte del mio modo di essere ninja, mangiare mi rende felice...lo sai...

    Non capirai mai, poi non venire a piangere da me se non sei brava durante gli allenamenti.

    Non mi servì altro, dopotutto non avevo mica bisogno del permesso di una spada per andare a trovare la signora Kaori, riportai Nozomi sul fondo del laghetto che avevo in giardino e mi avviai verso il centro del villaggio. Appena misi piede fuori casa sentii di essere osservata, guardandomi intorno notai che tutti i miei vicini mi stavano fissando stupiti ed intimoriti allo stesso momento, il fatto che avessi ancora i capelli gocciolanti per colpa dei miei soliti "bagnetti" nel lago non faceva che aggravare la cosa.

    Buonasera a voi
    - sorrisi gentilmente, i miei genitori mi avevano insegnato le buone maniere e non era colpa mia se i nostri vicini non si facevano gli affaracci loro.

    Non ricevetti risposta, non ne aspettavo dopotutto, e mi avviai saltellando verso il forno della signora Kaori già con l'acquilina in bocca. Non avevo dato importanza a quelle occhiatacce, ero abituata ad essere guardata male ed aggiungerci "l'essere ignorata" non cambiava di molto la mia situazione.

    Arrivai davanti alla mia vetrina preferita, ma la mia vista venne surclassata dal mio olfatto

    "Crepes! Siiiii oggi è sabato, la signora Kaori fa le crepes ogni sabato!"


    Entrai accompagnata dal suono del campanellino posto sulla porta, la signora stava servendo altri clienti, oggi il forno era particolarmente frequentato

    Non ricordavo che il sabato ci fossero tutte queste persone

    Nabune! Da quanto tempo...come mai sei sparita?

    Ho avuto alcune cosette da fare, essere una Genin è abbastanza impegnativo... - bugia, ma non potevo di certo dirle che avevo trovato una spada con un caratteraccio e con cui passavo le mie intere giornate

    Hai ragione, ora sei una piccola ninja, ma penso che il tuo appetito non sia cambiato, non è così? - mi fece l'occhiolino

    Può dirlo forte! Sono qui per una delle sue fantastiche crepes - guardai affamata i gusti presenti in vetrina - Oggi mi piacerebbe assaggiarne una al cioccolato, con fragole e panna! - senza riuscire a controllarmi avvicinai la faccia alla vetrina, il mio naso era a pochi millimetri dal vetro, e guardai famelica gli ingredienti che avevo appena elencato

    La signora Kaori sorrise, mi conosceva bene soprattutto quando ero affamata, e si apprestò subito a servirmi lasciando gli altri due clienti davanti al bancone del pane

    Torno subito signori scegliete pure con calma, servo la mia cliente preferita e sono subito da voi

    Le sue mani si muovevano con esperienza ed in un batter d'occhio la mia crepes era pronta, aveva aggiunto anche dei piccoli cioccolatini a forma di cuoricino per adornare la panna che strabordava dalla pasta fumante.

    Presi quella crepes guardandola come il diamante più prezioso e luccicante che potesse esistere sulla faccia della terra e mi apprestai a prendere il portamonete, ma venni subito interrotta

    Assolutamente no piccina, oggi offro io, come avrai notato anche tu gli incassi vanno a gonfie vele

    con il borsello ancora in mano risposi Ma...signora Kaori...

    Feci per porgerle qualche Ryo, non volevo si disturbasse tanto, ma lei fermò dolcemente la mia mano e continuò a parlare

    Oggi c'è un grande evento in teatro, non ne hai saputo niente?

    addentai la mia crepes e feci cenno di no con la testa

    Dicono che hanno convocato un famoso ninja di Suna per evitare il fallimento e che oggi abbia messo in scena un grande spettacolo, non so in cosa consista ma ho questo biglietto che mi ha dato in omaggio un mio giovane cliente - fissò il biglietto sconsolata, per poi posare lo sguardo su di me che nel fratemppo avevo dato un secondo morso alla mia merenda, mi accennò un sorriso e me lo porse

    Nabune, vieni a trovarmi tutti i giorni e riesci a rendermi fiera di qualsiasi prodotto io venda in questo negozio...

    ingoiai il mio boccone di fretta Ma io sono sincera signora Kaori, adoro i suoi dolci, mi rendono felice!

    Andresti a vedere lo spettacolo al mio posto? Io non posso muovermi dal negozio ci sono troppi clienti ed ormai credo che stia quasi per finire, ci terrei davvero tanto a sapere com'è stato. So che sei la persona migliore a cui poter chiedere queste cose, sei bravissima a descrivere tutto ciò che vedi nei minimi dettagli...

    In realtà non avevo voglia di andare in quel posto, ci sarebbero state centinaia se non migliaia di persone, ed io odio i posti affollati. Guardai la signora Kaori ed il suo sguardo era davvero troppo dolce per dirle di no, presi il biglietto

    Lo farò, vedrà sarò così dettagliata che le sembrerà di essere andata ad assistere di persona

    Per fortuna il teatro non era molto lontano dal forno e con la mia crepes tra i denti cominciai a correre, la fornaia aveva detto che lo spettacolo era in fase di chiusura e penso avesse ragione dalle urla che si sentivano dall'esterno.

    "Forza e coraggio Nabune, lo fai per la signora Kaori"

    Feci un respiro profondo e mi avvicinai alla biglietteria, mostrai velocemente il mio biglietto ed entrai, facendomi largo tra le persone. Per una volta la mia statura mi fu utile, riuscii a passare facilmente fra la folla ed ad arrivare ai piedi del palco

    -So che può sembrare una frase scontata ma... porca puttana se è difficile.-

    "Il ninja di cui parlava la signora Kaori....è...è..." rimasi a guardarlo a bocca aperta e non mi resi neanche conto che nel frattempo tutto il contenuto della mia crepes stava gocciolando a terra. Quel tizio era magnetico, aveva una sicurezza in sè stesso che riusciva a trapelare nonostante l'asta sotto di lui stesse per cedere, aveva i capelli che risplendevano di sfumature bronzee, lisci e non troppo lunghi, un fisico asciutto e muscoloso che sembrava quasi forgiato da un fabbro esperto.

    -So che molti di voi vorrebbero continuare a sentirci per tutta la sera, ma purtroppo è ora di levare le tende. Per concludere in bellezza abbiamo preparato uno dei miei pezzi preferiti, di una band che negli ultimi tempi ha ricevuto delle pesanti critiche ma la porto nel cuore com'era una volta, se volete darmi ascolto per un'ultima decina di minuti...-

    Si rivolese al pubblico e nel farlo incrociò il mio sguardo, aveva gli occhi color verde smeraldo, ma non era il loro colore che attirò la mia attenzione tanto più il loro modo di interagire con gli altri. Essendo così sicuro di sè, dovrebbe essere una persona che si ritiene di un gradino più in alto degli altri, la cosa mi infastidiva un po', non credo sia giusto pensare una cosa del genere. Ma non volevo trarre conclusioni affrettare, anche perchè probabilmente non lo avrei neanche mai conosciuto.

    Una chitarra gli arrivò da un angolo del palco, il ragazzo stava ansimando e la cosa era abbastanza normale visto che probabilmente stava cantando e ballando da ore, ma ciò che mi fece rimanere perplessa fu il fatto che non vidi neanche una goccia di sudore rigargli il viso "Mmmh..."

    Non riuscii a rifletterci per molto il mio sguardo venne catturato dalla scenografia che stavano creando gli altri membri della band, non li avevo notati fino a quel momento "Nabune... non fissarti come tuo solito, devi descrivere tutto per la signora Kaori"

    Quei tizi erano strani avevano qualcosa che non andava, anche se il resto delle persone non lo aveva notato, mi sembravano inespressivi ma dato che erano in penombra non potevo esserne certa. Quello che attirò maggiormente la mia attenzione fu il batterista "Sbaglio o...ha sei braccia..?". Un membro della band stava facendo fluttuare attorno a sè degli strani oggetti "Sa...S..Sarcofagi?" all'improvviso da essi vennero fuori una serie di fantocci che danzavano una strana coreografia, credo che si stesse preparando per il gran finale

    -Il "Signore delle Marionette" è qui con voi.-

    "marionette..."
    cercavo di collegare quella parola a tutto ciò a cui stavo assistendo, ma si spensero tutte le luci intorno a me e delle esplosioni accompagnarono un assolo di chitarra che mi risultava stranamente familiare.

    Il ragazzo cominciò a cantare, aveva una voce davvero bella, ma ciò che mi lasciò completamente pietrificata fu il riconoscere quella canzone "Daichi...". Quello stupido del mio fratellone era solito ascoltare questo genere di canzoni ed evidentemente questa era una di quelle che ascoltava più spesso, altrimenti non l'avrei mai riconosciuta.

    Probabilmente il ninja di Suna ha la stessa età che avrebbe avuto il mio fratellone se fosse ancora con me...

    Mentre tutti si dimenavano e si godevano il brano di chiusura di quello spettacolo, che avrebbe fatto invidia a qualsiasi professionista, il mio viso venne rigato dalle lacrime. Rimasi immobile ad osservare quel ragazzo cantare sincronizzando la mia voce con la sua mentre continuavo a piangere con la crepes che, nel frattempo, continuava a scioglersi sulla mia mano.

    Edited by Haruy - 18/7/2015, 12:19
     
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    Il suono della chitarra si espanse, infrangendosi contro le mura. L'ultimo colpo alle corde era stato spezzato dalle urla della folla. Per evitare di destare sospetti, avevo sostituito le braccia anteriori a quelle posteriori, mettendo fuori dal palco Peste e Caronte, adagiati su un tavolo a qualche metro alle mie spalle, oltre il muro. Era finalmente finito tutto, non mi rimaneva altro che andare dietro le quinte e far andare vie le marionette... nient'altro? Qualcosa effettivamente c'era. In mezzo a tutte quelle persone urlanti, sentivo chiaramente un pianto. Qualcuno stava versando delle lacrime sul fondo della sala e la cosa mi incuriosiva non poco.

    -Grazie! Grazie! Per oggi è tutto ma ricordatevi che da domani il locale apre con tante altre band e musica varia! Arrivederci.-

    La gente continuò ad esaltarsi per un po', ma alla fin fine tutti si sarebbero ritirati, ogni persona avrebbe cercato l'uscita per tornarsene a casa ed ogni persona avrebbe lasciato quel posto vuoto a me ed i miei calcoli. Tutti tranne una ragazzina che tra tutta quella gente era stata baciata da un mio singolo filo di chakra, filo che si dimenava in mezzo ai corpi degli ignari e che muovevo per evitarne il minimo contatto. Avendolo collegato dal cuore, come gli altri, fino a quella kunoichi, avrei potuto facilmente destare zero sospetti, tutt'al più che le avevo chiuso la bocca ed adesso stava a me fare il resto. La feci camminare verso di me in modo naturale e quando fu vicina al palco, mi inchinai come si stesse dicendo qualcosa all'orecchio, lasciando che le nostre teste si toccassero per qualche secondo mentre fingevo di comporre qualche parola con le labbra metalliche. Le afferrai la mano facendo finta di aiutarla a salire quando invece erano i fili a fare tutto il lavoro. Detti degli sguardi veloci e dopodiché mi ritirai dietro le quinte, seguito da tutti e quattro i miei pupazzi.
    Ai lati del palco v'erano dei corridoi che portavano ad un complesso di camere abbastanza minuto, dei camerini che mostravano dei colori alquanto spenti e non possedevano alcun comfort, era un ambiente spartano ma lo stile del locale era quello quindi poco male, a me non interessava molto. Superata l'ultima porta bianca, presi dall'angolo il rotolo gigante e lo feci scorrere a mò di tappeto, facendo sparire ogni singola marionetta al suo interno, accompagnando ogni esecuzione con una nuvoletta di fumo. Una volta che tutte e tre le marionette erano state messe al loro posto, potevo passare alla ragazza.


    -Tranquilla, non voglio fare la stessa cosa con te, vedo che sei una ninja.-

    Indicai un coprifronte con la mano sinistra incrociando le braccia. Aprii la porta biancastra del camerino, rivelando un letto, due sedie ed un tavolo, sul lato sinistro v'era un armadietto di dimensioni ridotte. Accesi la luce, dando un leggero colpo sul pulsante, e presi posto a sedere, facendo levitare la Kunoichi fino all'altra sedia, "invitandola" ad imitarmi. Incrociai le gambe e le poggiai sopra il tavolo, sospirando ed accompagnando quell'azione con due bicchieri di vetro ed una bottiglia d'acqua presi tramite alcuni fili di chakra, la Tecnica del Marionettismo è tutto. Certo, dopo lo spettacolo era ovvio pensare che fossi esausto, ed è ovviamente vero, ma utilizzare dei fili di chakra in quel modo era un giochetto da ragazzi, era il mio pane quotidiano, avrei potuto sollevare una casa... ma forse sto iniziando ad esagerare, torniamo alla storia.

    -Serviti pure...?-

    Invitai al nome, ma dubitavo potesse parlare visto che le avevo appena concesso la libertà di movimento da poco e non potevo comunque alzarsi dalla sedia. Ovviamente non mi rimaneva che soddisfare la sua sete di sapere.

    -Posso capire i tuoi dubbi. Adoro prendere in giro le persone e se possibile metterle in imbarazzo o semplicemente tirare qualche brutto scherzo, una cosa che mi preme chiederti è perché piangevi, ti ho vista dietro tutta quella gente, ho un ottimo spirito d'osservazione.-

    Poggiai il gomito sul tavolo e misi la mano sinistra sotto la testa per reggerla mentre fissavo quella ragazza, il mio haori rosso seguiva ogni singolo gesticolio, lo stesso si può dire per le fasce nere che coprivano tutto il corpo dandomi più l'aspetto di un cantante gothic/death metal che di un marionettismo, ma quelle precauzioni servivano a non rendere visibile il mio corpo, altrimenti tutti mi avrebbero potuto additare come "mostro".

    -Mi chiedo anche cosa ci faccia una ragazza come te al mio spettacolo, dico, li hai visti gli altri? C'erano delle ragazze che avevano le borchie pure sui capezzoli eh!-

    Ammiccai facendo l'occhiolino e scuotendo la testa con la bocca aperta, la mascella seguiva ritmicamente il moto costante del capo che andava su e giù.
     
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  4. Haruy
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    Lo spettacolo era finito ma le mie lacrime non smettevano di scendere, credo che quello fu il primo reale sfogo che io abbia mai avuto dopo la morte della mia famiglia.

    -Grazie! Grazie! Per oggi è tutto ma ricordatevi che da domani il locale apre con tante altre band e musica varia! Arrivederci.-


    A quelle parole il pubblico, ancora in agitazione per il gran finale, cominciò a calmarsi e pian piano ad andarsene. Le persone mi passavano accanto senza accorgersi di me "Non mi libererò mai di questa sensazione..", con quell'ulteriore consapevolezza le lacrime scesero ancora più copiose, non avevo intenzione di rimanere lì un minuto in più, senza contare che sarei dovuta andare dalla signora Kaori per raccontarle quanto fosse fantastico lo spettacolo.

    Ordinai al mio corpo di voltarsi verso l'uscita, ma non rispose ai comandi

    "Ma che cos..?"

    Era quello che avrei voluto dire, ma sentivo la bocca sigillata da un filo invisibile, non avevo mai avuto una sensazione simile prima d'ora.

    "Probabilmente ho lasciato uscire un po' troppa tristezza, il mio corpo non ci è abituato...e...tipo ora non riesco più a muovermi? oppure...oppure ho pianto troppo e...

    Mentre cercavo di darmi una spiegazione "logica" le mie gambe iniziarono a muoversi "Oh ecco!", ma si muovevano nella direzione sbagliata! Dove diavolo mi stavano portando?

    Un passo dopo l'altro, man mano che le persone uscivano dal teatro e sgombrarono la mia visuale, mi resi conto che "le mie gambe" mi stavano portando vicino al palco, dove c'era il ninja di Suna che mi aspettava, fissandomi con quegli occhi di un verde così puro da poter essere associato solo al più prezioso degli smeraldi.

    Se le mie gambe non avessero continuato a muoversi di loro spontanea volontà, probabilmente sarei rimasta paralizzata davanti alla bellezza di quel ragazzo. Quando fui ai piedi del palco si chinò e si avvicinò pericolosamente al mio viso, trattenni il respiro, non mi era mai capitato che un ragazzo si avvicinasse così tanto a me, lasciò toccare le nostre fronti per un secondo "Freddo...".
    Rimasi ad osservare i lineamenti del suo viso, ero quasi in apnea per l'imbarazzo, paradossalmente ero più spaventata dal fatto che quel ragazzo mi stesse rivolgendo le sue attenzioni piuttosto che dal mio corpo che continuava a vivere di vita propria. Vidi la sua bocca muoversi ma senza che alcun suono ne venisse fuori "Ma...ora anche le mie orecchie hanno deciso di opporsi alla mia volonta?" prese la mia mano "Freddo...ancora..?" ed il mio corpo reagì quasi spontaneamente, non che io potessi scegliere cosa fargli fare, fatto sta che salii sul palco e lo seguii dietro le quinte.

    I restanti membri della band ci seguirono senza proferire parola "Quindi...lui è il loro leader?" avrei tanto voluto girare la testa per poterli osservare da vicino, dopotutto mi avevano fatto una strana impressione sin dall'inizio, ma il mio corpo era guidato da una forza che io non riuscivo a contrastare in nessun modo. Percorremmo un corridoio dai colori spenti che portava ad un complesso di piccole stanze che riportavano una colorazione simile a quella precedente, erano mezze vuote, ma non c'era da stupirsi, dopotutto avevano chiamato questo tipo proprio perchè il teatro era in via di fallimento.

    Arrivammo davanti l'ultima di quelle porte bianche ed il ragazzo si fermò, prese qualcosa "Un...rotolo?" lo srotolò a terra a mo di tappeto ed uno alla volta i membri della band ci camminarono sopra sparendo in una nuvoletta bianca.

    "Ma...dove li ha portati?! Cosa vuole da me?! Perchè li ha fatti sparire!?"
    l'unica cosa di cui continuavo ad avere il controllo erano i miei occhi, che cominciarono a roteare da una parte e dall'altra in cerca di una possibile via di fuga, nel caso il mio corpo fosse tornato ad ascoltare il mio volere.

    -Tranquilla, non voglio fare la stessa cosa con te, vedo che sei una ninja.-

    Indicò il coprifonte che portavo al collo, non so perchè ma quel tipo aveva qualcosa che mi incuriosiva ed il suo gesto era riuscito a placare in meno di un secondo tutta l'agitazione di cui mi ero caricata pochi istanti prima. Avevo persino dimenticato la sparizione dei membri della band, non mi importava cose gli avesse fatto e mi ero persino abituata alla sensazione di non poter controllare il mio corpo, al momento l'unica cosa che mi interessava era di scoprire chi fosse quel ragazzo, anzi, oserei dire di conoscerlo.

    Il ragazzo aprì la porta ed accese la luce "Questo...dovrebbe essere il suo camerino..?" un letto, due sedie ed un tavolo. Dal lato opposto ciò che sarebbe dovuto essere il suo armadietto "Con tutte le persone che è riuscito a far venire allo spettacolo, lo avrebbero almeno potuto accogliere in modo decente...". Prese posto su una delle due sedie, sentii i miei piedi staccarsi da terra

    "Ok...OK CORPO! ORA STAI VERAMENTE ESAGERANDO!"

    levitando arrivai fino all'altra sedia ed il ragazzo mi guardò come per farmi cenno di accomodarmi, lo feci e stavolta mi sembrò di essere riuscita a farlo di mia volontà. Lui posò entrambe le gambe sul tavolo sospirando "ahah strafottente, proprio come pensavo..", avevo ancora le guance inumidite da quel pianto che sembrava non avere fine, ma se avessi potuto avrei sorriso a quei suoi atteggiamenti "da duro", non mi intimoriva per affatto...probabilmente perchè ero abituata a vedere certi atteggiamenti da parte dei miei due fratellini.

    Svolazzando arrivarono due bicchieri accompagnati da una bottiglia d'acqua

    "Ok Nabu, ragiona...i tizi della band ci hanno seguiti come se fossero degli zombie senza cervello, tu non riuscivi a muoverti di tua spontanea volontà, all'improvviso ti sei messa anche a svolazzare ed ora questa roba sembra fare lo stesso. Se tu sei sorpresa da tutto questo, mentre il tizio sembra impassibile, vuol dire che è lui l'artefice di tutto...non credi?"

    -Serviti pure...?-

    "Questo tipo..."

    Lui ti avrebbe adorato, ne sono certa...Comunque mi chiamo Nabune, Nabune Muzai. gli sorrisi, mentre lo osservavo fare con naturalezza tutte quelle magie (?).

    "Ma aspetta un momento...riesco a parlare di nuovo!" con la libertà di parola quel povero ragazzo non poteva neanche immaginare il terzo grado che gli avrei fatto. I miei occhi si erano accesi di curiosità, il verde che li caratterizzava si era unito al grigio, mi succedeva sempre quando nella mia testa si scatenava una tempesta di domande. Lo fissavo mentre il mio piede sinistro, che poggiava a terra solo con la punta, dava dei leggeri colpetti alla gamba facendola muovere furiosamente su e giù, non riuscivo quasi più a trattenermi

    -Posso capire i tuoi dubbi. Adoro prendere in giro le persone e se possibile metterle in imbarazzo o semplicemente tirare qualche brutto scherzo, una cosa che mi preme chiederti è perché piangevi, ti ho vista dietro tutta quella gente, ho un ottimo spirito d'osservazione.-

    "Quindi avevo ragione!" queste prime informazioni fecero rallentare il tic alla gamba e placare la mia curiosità quel tanto che era necessario per farlo continuare a parlare.

    Appoggiò un gomito sul tavolo e mi fissava mentre si sorreggeva la testa con la mano, indossava uno haori rosso che svolazzava nell'aria seguendo i suoi movimenti, il resto del corpo era coperto da fasce nere. Quel suo gesto mi fece concentrare sulla sua mano "Quel freddo..."

    -Mi chiedo anche cosa ci faccia una ragazza come te al mio spettacolo, dico, li hai visti gli altri? C'erano delle ragazze che avevano le borchie pure sui capezzoli eh!-

    Mi fece l'occhiolino, non riuscii a trattenere una risata, questo tizio ha un modo di fare davvero ipnotico, ci credo che era riuscito a far partecipare al suo spettacolo tutte quelle persone. Mi asciugai ciò che restava delle mie lacrime e presi fiato

    Ahahahahah...beh diciamo che dubito fortemente io possa essere adatta ad un qualsiasi genere di spettacolo... presi i due lembi del mio gilet per fargli notare il mio modo di vestire, probabilmente inadatto a qualsiasi situazione.

    Risponderò con ordine alle tue domande, ma ti avverto, dopo tu dovrai rispondere alle mie.. il ragazzo continuava a fissarmi, non mi importava della sua risposta, io avevo bisogno di sapere e lui avrebbe risposto a tutto ciò che avevo da chiedergli senza possibilità di scampo, dopotutto era stato lui a portarmi in quel camerino.

    Il perchè stavo piangendo... - mi feci forza, non volevo ricominciare a piangere - Mio fratello maggiore, ascoltava questo genere di musica e tu me lo hai fatto tornare in mente...tutto qui. - sorrisi e andai oltre, non so se sarei riuscita ad affrontare quel discorso senza allagare l'intera stanza

    Per quanto riguarda il perchè mi sono ritrovata ad assistere al tuo spettacolo, che ti dirò, mi è anche piaciuto parecchio, è perchè una mia... - come avrei dovuto definire la signora Kaori? una mia amica? - una persona a me cara... mi ha chiesto di venire a vederlo al suo posto dato che aveva degli impegni che non poteva rimandare. Non sei l'unico ad avere un forte spirito di osservazione, infatti, lei mi ha affidato questa missione proprio perchè sa quanto io sia brava a cogliere qualsiasi particolare...

    Quella sarebbe stata la frase che avrebbe segnato la fine del ninja di Suna, venuto a Kumo per aiutare il teatro sull'orlo del fallimento, ed imbattutosi in me, Nabune Muzai.

    Lascia che ti dimostri le mie capacità... - un sorriso quasi da pazza si aprì sul mio viso, forse i miei vicini non avevano tutti i torti

    Tu cosa sei? Sai è dall'inizio dello spettacolo che me lo chiedevo, hai l'affanno e sei visibilmente provato dallo spettacolo, ma...non hai tirato fuori una goccia di sudore, come cavolo è possibile? - mi avvicinai a lui trascinando la sedia e lo fissai - So che sei un ninja, sicuramente sarai allenato ed abituato a sopportare condizioni climatiche estreme, oltre che sforzi fisici non indifferenti, ma se avevi il fiatone significa che eri allo stremo delle tue forze, ed io sono sicura che i miei occhi non siano riusciti a vedere neanche una goccia di sudore brillare alla luce dei riflettori che avevi puntati addosso... - presi di nuovo fiato, non avevo ancora finito - E poi... perchè il batterista aveva sei braccia? e perchè gli altri membri della band sembravano inespressivi? Hai usato qualche tecnica su di loro? Sono degli zombie? E dove li hai mandati quando sono scomparsi in quello strano rotolo? Li maltratti? guarda che anche se sono zombie non è giusto che tu ti approfitti di loro...poi se sono zombie come hai fatto ad insegnargli a suonare, gli zombie non sono senza cervello? Forse sei uno scienziato pazzo e sei riuscito ad impiantargliene uno con qualche esperimento pazzoide?

    Lo fissavo, ma non interpretavo le sue reazioni, guardarlo mi serviva solo come promemoria per tutte le domande che mi ero tenuta dentro fino a quel momento

    Hai preso tu il controllo del mio corpo? Davvero ho attirato la tua attenzione perchè piangevo? E poi come hai fatto a sentire che piangevo se eri circondato da tutto que frastuono, cos'è hai il super udito? Anche se mi hai sentita piangere perchè portarmi fino a qui? Perchè farmi vedere tutte quelle cose? Non pensi che sia stata una cosa imprudente dato che ero una ragazzina che non c'entrava niente con il tuo pubblico e che oltretutto piangeva al tuo spettacolo? - oooh che fantastico senso di liberazione - Come hai fatto a prendere il controllo del mio corpo? e a farmi svolazzare in giro per la stanza? Non sono pesante da far svolazzare? e poi..poi...se ti chiedessi di farmelo rifare riusciresti a rifarlo? - non lo lasciavo rispondere - Ah è vero! - mi avvicinai pericolosamente a lui e lo imitai, posando la mia fronte sulla sua - Sei dannatamente freddo, e lo eri anche appena finito lo spettacolo...che cosa sei? - mi staccai dalla sua fronte, non per paura ma semplicemente per imbarazzo, era la mia curiosità a controllare le mie azioni, forse è per questo che non mi ero allarmata più di tanto quando lui aveva preso il controllo del mio corpo. Diventai rossa, il mio tono di voce si fece più pacato e iniziai a parlare più lentamente

    Probabilmente la Signora Kaori mi sta aspettando... - abbassai lo sguardo - Scusami, anzi, mi scusi. Mi sono permessa di darle del tu senza neanche chiederle il permesso. Non deve sentirsi obbligato a rispondere a tutte le mie domande e se vuole posso togliere il disturbo immediatamente... - dire certe cose era come autolesionarsi per me, in realtà la mia curiosità continuava a corrodermi lo stomaco, ma lui era un estraneo ed io avevo fatto la mia solita figuraccia. Chissà cosa stava pensando di me in quel momento, probabilmente mi ero giocata l'unica occasione buona per conoscere una persona interessante "Beh poco importa Nabu, ci sei abituata".

    Mi alzai dalla sedia, era meglio che togliessi subito il disturbo, anche perchè credo lo volesse anche lui ma non potevo esserne certa, dato che mi ero rifiutata di incrociare il suo sguardo. Non avevo la minima intenzione di vedere per l'ennesima volta l'espressione accusatoria e stranita di chi pensava: "Questa tizia ha qualcosa che non va..". Questa volta non lo avrei sopportato, anche perchè quel ragazzo sembrava simpatico ed aveva catturato il mio interesse.

    Decisi che per evitare di soffrire troppo il "mal di curiosità" e soprattutto per non dimenticare l'incontro con il "Mago di Suna", mi sarei concessa una sola ed unica domanda.

    Così presi fiato un'ultima volta e lasciai che le parole scorressero lente e pacate dalle mie labbra

    L'unica cosa che mi piacerebbe davvero sapere, Senpai, sarebbe il suo nome... strinsi le mani a pugno, speravo davvero mi rispondesse prima di cacciarmi a calci da quel camerino.
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
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    Era sicuramente un soggetto interessante, non sembrava dimostrare la minima esitazione nel parlare, nonostante fosse stata preda dei miei fili.

    Ahahahahah...beh diciamo che dubito fortemente io possa essere adatta ad un qualsiasi genere di spettacolo...

    Mi lasciai sfuggire un sorriso maligno. Quella ragazza provocava la mia peggiore natura, arrivando a sollecitare le peggiori battute che avevo in repertorio, ma feci finta di niente, neanche la conoscevo d'altro canto.

    Risponderò con ordine alle tue domande, ma ti avverto, dopo tu dovrai rispondere alle mie..

    Annuii sorridendo, quella situazione mi stava divertendo non poco.

    Il perchè stavo piangendo...

    Fece una pausa facendo un respiro profondo, avevo già visto quella reazione, in bugie, menzogne, ma anche in me stesso quando parlavo del mio passato. Era come rivedere il vecchio Kuroda ma con qualche chilo in più.

    Mio fratello maggiore, ascoltava questo genere di musica e tu me lo hai fatto tornare in mente...tutto qui.

    Annuii di nuovo, era una storia abbastanza comune, a tutti erano morti i genitori la famiglia o tutti i parenti in modo molto diretto, io avevo mia nonna ma... bhé, neanche lei era sopravvissuta per molto tempo, ed a quanto scriveva nei suoi diari, mio nonno poteva essere ancora vivo ma non v era neanche un minimo indizio sulla sua posizione, che tristezza.

    Per quanto riguarda il perchè mi sono ritrovata ad assistere al tuo spettacolo, che ti dirò, mi è anche piaciuto parecchio, è perchè una mia... una persona a me cara... mi ha chiesto di venire a vederlo al suo posto dato che aveva degli impegni che non poteva rimandare. Non sei l'unico ad avere un forte spirito di osservazione, infatti, lei mi ha affidato questa missione proprio perchè sa quanto io sia brava a cogliere qualsiasi particolare...

    Quella nota finale suonava minacciosa, era sicuramente pronta a parlare e fare le già preannunciate domande, ma sapevo come rispondere a persone come lei, dopotutto ero stato invitato a trasmissioni come "Shinobi e Kunoichi", "Dojo a Dojo", "Deserto aperto", tutti programmi abbastanza in voga tra i suniani, ma che a me disgustavano e per quel motivo rifiutai qualsiasi partecipazione, quanto poteva ritenersi brava la ragazza?

    Lascia che ti dimostri le mie capacità...

    Un sorriso a trentadue denti si fece largo sulla sua faccia, andando a coprirla da orecchio ad orecchio. Terrificantemente divertente.

    Hai preso tu il controllo del mio corpo? Davvero ho attirato la tua attenzione perchè piangevo? E poi come hai fatto a sentire che piangevo se eri circondato da tutto que frastuono, cos'è hai il super udito? Anche se mi hai sentita piangere perchè portarmi fino a qui? Perchè farmi vedere tutte quelle cose? Non pensi che sia stata una cosa imprudente dato che ero una ragazzina che non c'entrava niente con il tuo pubblico e che oltretutto piangeva al tuo spettacolo? Come hai fatto a prendere il controllo del mio corpo? e a farmi svolazzare in giro per la stanza? Non sono pesante da far svolazzare? e poi..poi...se ti chiedessi di farmelo rifare riusciresti a rifarlo? Ah è vero!

    Tutte domande che mi aspettavo, nulla di particolarmente importante o inaspettato, potevo rispondere facilmente a quella ragazzina. Cercò di avvicinarsi a me con la fronte ma per tutta risposta mi tirai indietro per evitare il contatto fisico.

    Sei dannatamente freddo, e lo eri anche appena finito lo spettacolo...che cosa sei?[/color]

    Sospirai. Mi rendevo conto della liceità della domanda e me l'aspettavo, ma forse era l'unica che avrei evitato. Forse. Nabune, forse accortasi della sua invadenza, iniziò a divenire rossa e cercò in tutti i modi di divincolarsi da quella situazione che lei stessa aveva creato.

    Probabilmente la Signora Kaori mi sta aspettando... Scusami, anzi, mi scusi. Mi sono permessa di darle del tu senza neanche chiederle il permesso. Non deve sentirsi obbligato a rispondere a tutte le mie domande e se vuole posso togliere il disturbo immediatamente...

    Mi alzai dalla sedia e le poggiai una mano sulla spalla, tenendola seduta. Una ragazzina timida ed insicura che aveva perso la famiglia, ci mancava solo che si definisse riflessiva, fredda e calcolatrice per chiudere lo stereotipo di ninja medio.

    -Tranquilla Nabbona, hai fatto la domanda giusta, non sono molte le persone che chiedono e di meno quelle che lo vanno a dire ad altri. Forse perché scompaiono.-

    Mi misi sul tavolo con un piede e feci girare il busto e le braccia su loro stessi, la testa stava immobile con gli occhi spalancati.

    -IO SONO ASOMOTH, DISTRUTTORE DEL QUARTO SIGILLO DEI CINQUE SPIRITI, DEMONE INFERNALE DELLA LEGIONE DI ASMODUS NEMICO DI ZACHAR E TU... SEI UN'ALTRA ANIMA NELLA MIA COLLEZIONE.-

    Feci divampare delle lunghe fiammate dalla schiena di Nihilius, concentrando un po' di chakra Katon, per dare quell'effetto di araldo fiammeggiante che non avevo mai provato ad emulare. Gli occhi avrebbero lanciato delle saette che corrispondevano ad emanazioni di Raiton e grazie alla rotazione del corpo avrei potuto creare dei tornado che avrebbero smosso un casino, al di fuori del camerino, non poco insignificante. Dopo una manciata di secondi mi lasciai cadere sulla sedia, rischiando di spezzarla sotto il mio peso, e con le braccia incrociate dissi.

    -Oppure sono solo una marionetta-ia-ia-oh.-

    Mi staccai la testa privandola della vita per qualche secondo, poggiandola su una mano e facendola rotolare da una spalla all'altra per poi reinserirla come fosse una vite.

    -Dimmi Nabune, vuoi portarmi un po' in giro per la città dopo che prendo i soldi dal vecchio? Ho voglia di vedere qualche ristorante ma non conosco bene il luogo.-

    Una piccola bugia per una ragazzina che si rivelava sicuramente interessante, nonostante l'avessi immobilizzata era riuscita ad analizzare la situazione con tranquillità, doveva sicuramente essere abituata a ben altro, valeva la candela passare qualche ora per constatare in prima persona di cosa fosse capace. Le feci cenno con la mano di seguirmi e spalancai la porta del camerino, andando a bussare ad una porta ben più vecchia di legno.

    -Laozi, i soldi, me ne spetterebbero 850, ma me ne prendo solo 800, non sono generoso?-

    La porta si aprì all'improvviso, sfiorandomi il naso per pochi centimetri e generando una manciata di crepe sul muro.

    -Generoso un cazzo.-

    Un omaccione vestito con un completo da sera blu scuro griffato, delle lunghe righe bianche tagliavano gli abiti e un muso da bestia stonava con tutto il resto, la testa quadrata e le fauci sproporzionatamente grandi, appena qualche capello sui lati della testa ed un naso abbastanza minuto, più che una persona sembrava un rottweiler. Per un amante del teatro, la natura aveva giocato proprio un brutto scherzo.

    -Però hai fatto un buon lavoro, tieni i soldi e sparisci.-

    Afferrò la maniglia della porta dopo avermi lanciato un sacchetto di monete, sbatté la porta con tanta furia da romperne la serratura probabilmente, ma a me importava poco.

    -È un uomo molto schietto ma non è così cattivo. Dimmi Nabune, dove vuoi portarmi?-

    Mi girai facendo tintinnare il sacchetto con le monete, aspettando che la ragazza mi rispondesse.

    Io prendo 800 ryo come da regolamento.
    Aspetto il tuo post per assegnare l'exp.
     
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  6. Haruy
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    Probabilmente la Signora Kaori mi sta aspettando... Scusami, anzi, mi scusi. Mi sono permessa di darle del tu senza neanche chiederle il permesso. Non deve sentirsi obbligato a rispondere a tutte le mie domande e se vuole posso togliere il disturbo immediatamente...L'unica cosa che mi piacerebbe davvero sapere, Senpai, sarebbe il suo nome...

    Mi tenne seduta mettendomi una mano sulla spalla "Ora mi picchia, ora mi picchia, ora mi picchia..."

    -Tranquilla Nabbona, hai fatto la domanda giusta, non sono molte le persone che chiedono e di meno quelle che lo vanno a dire ad altri. Forse perché scompaiono.-


    Il suo tono era troppo divertente "Che razza di strafottente..." rendeva "epiche" anche le frasi più stupide. Quel tizio mi incuriosiva, riusciva sempre a cogliermi di sorpresa, mi annoio sempre facilmente a fare conversazione con le persone ma con lui credo che avrei continuato per ore.

    Mise in scena un teatrino terrificante (?), posando un piede sul tavolo il suo busto iniziò a roteare su se stesso, accompagnato dalle braccia, mentre la sua testa rimaneva immobile a guardami

    -IO SONO ASOMOTH, DISTRUTTORE DEL QUARTO SIGILLO DEI CINQUE SPIRITI, DEMONE INFERNALE DELLA LEGIONE DI ASMODUS NEMICO DI ZACHAR E TU... SEI UN'ALTRA ANIMA NELLA MIA COLLEZIONE.-

    Scoppiai a ridere, era inutile non riuscivo a prenderlo sul serio quando faceva così, dalla schiena gli vennero fuori gigantesche fiammate, dagli occhi dei lampi e data la velocità di rotazione del suo corpo tutti gli oggetti presenti nella stanza vennero sballottolati a destra e sinistra.

    Ahahahahahah ottima entrata! Le concedo la mia anima Asomoth, anche se non so cosa potrebbe farsene

    Stavo ridendo a crepapelle, sbilanciandomi all'indietro sulla sedia di cui ormai toccavano a terra solo le due gambe posteriori. Dopo tutto quel macello, Asomoth si lasciò cadere sullla sedia, concludendo il suo grande debutto canticchiando una semplice frase

    -Oppure sono solo una marionetta-ia-ia-oh.-

    Si staccò la testa e la fece roteare da una spalla all'altra, come un giocoliere al circo, per poi rinserirla a mo' di vite. Penso che agli occhi di chiunque quello sarebbe stato uno spettacolo terrificante, ma io stavo morendo dal ridere, senza contare che la mia migliore amica al momento era una spada che non vantava neanche un grande senso dell'umorismo, quindi parlare con una marionetta non mi disturbava affatto, soprattutto se sapeva come farmi ridere.

    -Dimmi Nabune, vuoi portarmi un po' in giro per la città dopo che prendo i soldi dal vecchio? Ho voglia di vedere qualche ristorante ma non conosco bene il luogo.-

    Ripresi fiato dalle troppe risate e mi asciugai le lacrime dagli occhi, che sprizzavano felicità da tutti i pori,Asomoth voleva passare altro tempo con me!
    Scattai sull'attenti e annui con la testa ad una velocità tale che rischiavo quasi di rimetterci l'osso del collo, ed io non potevo riavvitarmi la testa come il mio nuovo "amico".

    Mi farebbe davvero piacere! Davvero davvero piacere!

    Asomoth si alzò e aprendo la porta mi invitò ad uscire.

    Arrivammo davanti ad una vecchia porta di legno alla quale il ragazzo marionetta bussò con fare strafottente, dopotutto quell'aurea non lo abbandonava mai, intanto io continuavo a guardalo divertita "Chissà che genere di ingresso vorrà fare adesso..."

    -Laozi, i soldi, me ne spetterebbero 850, ma me ne prendo solo 800, non sono generoso?-


    Mi portai le mani davanti la bocca per evitare di ridere troppo, sapevo che il tizio all'interno non avrebbe gradito quel genere di battute, e infatti spalancò la porta quasi disintegrandola contro la parete.

    -Generoso un cazzo.-

    L'uomo che ne venne fuori aveva qualcosa di cagnesco, nonostante fosse ben vestito, ma non mi soffermai molto sulla sua figura, ero troppo presa a studiare gli atteggiamenti del giovane ninja, che rimase immobile con un falso sorriso, credo avesse già intuito che alla fine il suo cliente avrebbe ceduto

    -Però hai fatto un buon lavoro, tieni i soldi e sparisci.-

    "Ecco, infatti..." lo ammiravo, strafottenete e sicuro di sè, sapeva il fatto suo e probabilmente era anche un ninja piuttosto forte a Suna. Praticamente l'opposto di me, un senso di invidia e rispetto cominciavano a farsi guerra dentro di me, ma lui interruppe i miei pensieri

    -È un uomo molto schietto ma non è così cattivo. Dimmi Nabune, dove vuoi portarmi?-

    Povero Asomoth, non sapeva che ero completamente incapace di muovermi nel mio villaggio, non avendo la mappa a portata di mano decisi di optare per la scelta più semplice e che mi avrebbe portato più giovamento.

    Dalla Signora Kaori, ci teneva a conoscerti e si da il caso che sia una delle migliori fornaie e pasticciere del villaggio

    D'istinto cercai la sua mano, e se mai mi avesse concesso di tenergliela, lo avrei trascinato in quel modo fino al negozio della signora Kaori.
    Ero entusiasta all'idea di presentare quel ragazzo ad una delle poche persone che riuscivano a rendermi felice nella vita, aprii la porta con la spalla facendo suonare il solito campanellino più forte che mai, quel suono rifletteva esattamente il mio umore in quel momento.

    Signora Kaori! Signora Kaori! Lui è il ninja di Suna, quello dello spettacolo!

    Asomoth sembrava leggermente turbato dalla situazione, ma nel suo sguardo riuscivo a leggere che stava architettando qualcosa. Si presentò a modo suo, lasciando la fornaia senza parole

    Lui...lui è...
    "Eh, so cosa stava pensando...aveva fatto lo stesso effetto anche a me" - guardai quella giovane marionetta, la reazione della signora lo stava divertendo, non gli avrei permesso di prenderla in giro, decisi di precederlo

    Si, si lui è il cantante della band, lo spettacolo è stato bellissimo, domani le racconterò tutto. Per ora ci dia due crepes da portare via e anche due dorayaki. Le crepes le faccia con gli stessi ingredienti di questa mattina...non sono riuscita a finire di mangiare la mia in mezzo a tutte quelle persone...

    La signora Kaori era rimasta imbambolata a guardare gli occhi smeraldo di Asomoth, lui continuava a fargli quel sorriso ipnotico, così decisi di agire

    Signora Kaori, noi abbiamo fretta. - posai i soldi sul bancone - Due crepes e due dorayaki, per favore - sorrisi ticchettando le dita sugli spiccioli.

    Si.. - continuava a non muversi

    Battei le mani - Signora Kaori! Ho detto che abbiamo fretta. - finalmente si mise a lavoro.

    Asomoth mi guardò e sembrava divertito da quella mia scenata, io gli feci la linguaccia. Quando il mio ordine fu pronto, presi il sacchetto e strattonando leggermente il ragazzo per la maglia lo portai fuori

    Grazie signora Kaori, A domani! - feci l'inchino per salutarla ed iniziai a camminare verso casa, con il ragazzo che mi seguiva osservandomi attentamente "chissà cosa diavolo sta pensando...".

    Il forno non distava molto da casa, circa dieci minuti di cammino, ma con il passo veloce che avevo preso per allontanarmi il prima possibile da lì, ci arrivammo in meno di cinque. Aprii la porta e lo feci entrare

    Nozomiiii sono a cas...


    Merda!

    Prego accomodati pure, fa come se fossi a casa tua... - feci un sorriso ed evitai completamente di parlare di ciò che stavo per dire pochi secondi prima.

    Lo lasciai in salotto mentre io andai in cucina a trovare due piatti puliti per servirgli i dolcetti appena comprati, ero stata una completa idiota a portarlo a casa, non sapevo neanche chi fosse.

    "Chissà cosa penserà di me..." - posizionai una crepes ed un dorayaki sul rispettivo piatto e li adornai con dei ciuffetti di panna, rovistai in frigo e riuscii a trovare del succo di frutta, che versai in due grossi bicchieri che posizionai su un vassoio assieme al resto della roba.

    Mi avviai per la cucina, il ragazzo marionetta era in piedi e stava osservando la mia casa, toccando qualche oggetto di tanto in tanto "Deve essere un tipo curioso, posso capirlo..", quando mi vide arrivare sul suo volto apparì un sorriso divino e fu solo allora che mi resi conto di cosa avevo fatto davvero...

    "Sono una ragazza che vive da sola e che si è portata un ragazzo, più grande di lei e sconosciuto, a casa!! O mio dio! Che cosa starà pensando!?" - mi tremavano le gambe, non sapevo come tirarmi fuori da quella situazione.

    I metri che dividevano me ed il ragazzo dagli occhi smeraldo diminuivano ad ogni mio passo e contemporaneamente il mio cuore batteva sempre più forte, così, una volta arrivata di fronte a lui posai il vassoio sul tavolo e dissi la prima cosa che mi venne in mente:

    Asomoth, insegnami a combattere!
     
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    Haruy può prendere 33 exp, Nabbona è troppo cucciola :si2:
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
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    Dalla Signora Kaori, ci teneva a conoscerti e si da il caso che sia una delle migliori fornaie e pasticciere del villaggio

    Non conoscevo un simile posto, non che mangiassi molto. Era plausibile, a giudicare dalla stazza di quella nanerottola, che fosse un'esperta di pasticcerie, pizzerie, ristoranti ed affini. Che cattivo che sono. Mi portò a spasso lungo il villaggio anche tentando di afferrarmi la mano, cosa che evitai accadesse, superando parecchie abitazioni in fretta e furia. Mi limitai a seguirla tenendo le mani in tasca e guardandomi attorno, non sembrava esserci parecchia gente, sarà stato l'orario.
    Nabune si fermò dinanzi un edificio che non ebbi il tempo di apprezzare con gli occhi, poiché fece irruzione attraverso la porta principale caricando con la spalla. Il passaggio di quel rinoceronte fu accompagnato dal leggiadro suono di un campanellino, qualcosa che andava a cozzare con la bruta irruenza di Nabune.


    Signora Kaori! Signora Kaori! Lui è il ninja di Suna, quello dello spettacolo!

    Mi posai una mano sulla faccia, quella ragazzina stava attirando l'attenzione di troppe persone, sentivo già una grossa fetta di sguardi puntati verso di me. Le parole della ragazza erano dirette ad una signora che si trovava oltre il bancone, stava lavorando al forno per dar vita al cibo.

    Lui...lui è...

    Se avessi avuto una pelle, probabilmente si sarebbero notate le grosse gocce di sudore date dall'agitazione. Ero rimasto senza parole a causa dell'esuberanza di Nabune che mi aveva persino presentato alla signora. Cercai di evitare di incrociarne lo sguardo.

    Si, si lui è il cantante della band, lo spettacolo è stato bellissimo, domani le racconterò tutto. Per ora ci dia due crepes da portare via e anche due dorayaki. Le crepes le faccia con gli stessi ingredienti di questa mattina...non sono riuscita a finire di mangiare la mia in mezzo a tutte quelle persone...

    Fu in quel momento che mi ricordai di un particolare minimo che avevo scordato. Mi avvicinai all'orecchio di Nabune sussurrando a bassa voce.

    -Nabune, io non prendo niente, sono a dieta non posso mangiare.-

    Forse a causa della mia voce bassa, forse perché non le importava poi tanto, Nabune fece finta di niente continuando a parlare con la fornaia che era rimasta come pietrificata. Tentai di sorriderle nonostante l'imbarazzo.

    Signora Kaori, noi abbiamo fretta. Due crepes e due dorayaki, per favor.

    Si..

    La situazione stava diventando piuttosto strana, cercai di distogliere lo sguardo per non aumentare il crescente imbarazzo, ma in qualsiasi direzione v'erano dozzine di occhi puntati a me. È veramente difficile guardarsi intorno.

    Signora Kaori! Ho detto che abbiamo fretta.

    Batté le mani lasciandomi interdetto, era qualcosa che non mi aspettavo e ruppe completamente la mia concentrazione. Finalmente la fornaia si mise a lavorare, distogliendo lo sguardo da me. Dovevano avere pochi marionettisti a Kumo. Nabune si girò verso di me facendo la linguaccia, qualcosa che non mi aspettavo e che mi fece rispondere a malo modo.

    -Ma che cazzo vuoi?!-

    In pochi attimi prese tutto ciò che aveva ordinato, non fui sorpreso dal fatto che nonostante la mia protesta, avevamo due porzioni, le avrebbe sicuramente consumate tutte lei. Mi ritrovai confuso, al di fuori del locale senza neanche accorgermene, con quella ragazzina che mi tirava la maglia, trascinandomi.

    Grazie signora Kaori, A domani!

    Nabune siamo già fuori!

    Ma non servì a nulla, caparbia puntò verso qualche direzione a me sconosciuta. Nabune si fermò dinanzi una casa, aprì la porta accogliendomi al suo interno con delle buone maniere, qualcosa che non avevo visto fino a quel momento. Non feci altro che sorriderle ed accettare l'invito. Osservai l'interno della casa sorridendo, finalmente non dovevo preoccuparmi degli sguardi delle persone, potevo divertirmi un po' con Nabune. Nessun stupro sottointeso, ovviamente.
     
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7 replies since 17/7/2015, 14:22   202 views
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