Home Sweet Home

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    Nella vita le metafore muovono il mondo, ed era strano che il giorno della mia partenza dal paese della cascata il clima sembrava accompagnare il mio stato d'animo. Questo viaggio mi aveva portato molto, sia dal punto di vista fisico ma sia dal punto di vista emotivo. Le situazioni in cui mi ero imbattuto avevano si accresciuto il mio bagaglio di esperienza personale ma anche cambiato qualcosa all'interno di me. Mi sentivo più grande, un po' più vissuto. Il mondo stava cambiando di fronte ai miei occhi, magari era arrivato il tempo di crescere e di maturare, diventare uomo insomma. Mentre ripensavo a tutte le avventure che mi avevano investito un velo di malinconia scese su di me, questo posto mi aveva incantato e adesso che dovevo lasciarlo un pezzettino di cuore sembrava voler rimanere li. Strapparsi via dal petto e fondersi con il villaggio della cascata, un posto unico. Fuori pioveva, i fiumi tentavano di straripare e la cascata sembrava più forte che mai, forte e pesante scandiva il tempo e dimostrava la forza interiore del popolo. Ogni cittadino portava dentro di se un amuleto, in ogni cuore batteva la cascata. Seppur piccolo e quasi distrutto questo villaggio mi rubò il cuore e l'anima. Purtroppo la mia casa non era qui, il villaggio del Suono mi attendeva intrepido, in attesa di uno dei suoi tanti ninja, una piccola pedina in un grande villaggio. Il mio accompagnatore mi attendeva ai cancelli, il solito. Sicuramente si era offerto di accompagnarmi in patria, alla fin fine era stato lui stesso a condurmi in questo luogo. Mi avrebbe riempito di domande su domande e io non volevo fornire riposte. Volevo un viaggio solitario e riflessivo.

    E' ora di andare Kuma. Devo dare l'arrivederci a questo luogo.

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    Presi tutto l'occorrente per il viaggio, salutai con affetto il vecchietto che mi aveva ospitato e scesi in strada. La pioggia aveva creato piccole pozzanghere per la strada, la gente camminava a testa bassa coprendosi il capo con tutto ciò che poteva. Mi dispiaceva lasciare questo posto in queste condizioni, volevo aiutare ancora, dare libero sfogo alle mie energie ed essere costruttivo per il villaggio. I lavori procedevano, la forze degli abitanti era immensa ma l'opera di ricostruzione la sovrastava in modo esponenziale. Mancavano le braccia, i pochi abitanti si stavano già dando da fare. Il cuore mi imponeva di rimanere ma dovetti zittirlo per il mio bene, non potevo trasgredire gli ordini, ero ancora un novizio e non potevo fare di testa mia.

    Avanzai lentamente, cercando di evitare le fangose pozzanghere e schivando qualche ignaro passante, tenevo la testa alta, a contatto con la fresca pioggia.

    Mi scusi, si lei proprio lei. Dove crede di andare senza salutarci?
     
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    Mi girai di scatto, stupito e confuso allo stesso tempo. Non riuscivo a capire chi fosse e cosa volesse da me. Ma dalle sue parole sembrava avermi in simpatia, fortunatamente aggiungerei, ne avevo abbastanza di lotte e missioni per questo periodo, volevo solo riposarmi.

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    Un ragazzino stava lì, fermo ad aspettarmi. Le lacrime agli occhi che si confondevano con la pioggia. Solcavano le guance paffute e cadevano a terra inzuppando il terreno già saturo. Mi guardava con aria infuriata e mi lanciava occhiate piene d'odio. Mi avvicinai a lui e li misi il giubbotto sulla testa.

    Ti prenderai un accidenti se non stai attento, c'è molto freddo oggi, non conviene che torni a casa? E dimmi un po', come fai a conoscermi?

    Non puoi andartene! Devi rimanere qui, sei tu che hai combattuto contro quella donna cattiva e hai vendicato il mio papi. VOGLIO CHE TU RIMANI QUI!

    Mi lasciò di sasso, quasi quasi cadevo all'indietro per lo stupore. Innanzitutto chi diavolo era questo bambino e di quale padre e donna stava parlando, ci riflettei per qualche secondo e subito arrivai alla conclusione. Non molto tempo fa aiutai un mio collega ninja in una cattura di una donna che era colpevole di omicidio, un lavoratore del cantiere era stato assalito e brutalmente assassinato in pochi secondi. Il ricordo vivido di quella donna mi fece accapponare la pelle. Quel bambino era davvero orfano di quell'uomo? La mia intenzione non era certo vendicare suo padre ma aiutare il villaggio.

    La vendetta è una brutta bestia piccolo, levatela dalla testa per favore.

    Feci cenno di andarmene quando mi afferrò il braccio e ci tuffo il viso dentro. Evidentemente il dolore era ancora troppo vivido e sicuramente non era assolutamente facile per un bambino perdere il padre in questo modo. Purtroppo la vita in quest'epoca è fatta così, le generazioni ninja insegnano a vivere ogni giorno. I propri cari si possono perdere ogni giorno ma non bisogna mai buttare la spugna o il mondo ti sommerge. Mi accovacciai sul bambino piangente e lo abbracciai con affetto, non potevo porre fine al suo dolore, solo il tempo avrebbe alleviato questa ferita che adesso grondava sangue.

    Ricorda che il tuo papà ti sta guardando, è con te sempre. Sicuramente non vorrà che il suo ometto pianga così. Ora sei l'uomo della famiglia no? Non è da uomini piangere così, vai a casa su.


    Poggiai la mano sul suo petto indicandogli il cuore. Suo padre ora risiedeva lì e nei suoi ricordi, finchè ne avrebbe avuto coscienza suo padre non era morto. Passarono parecchi minuti prima che si calmasse e con un piccolo ringraziamento mi lasciò il lasciapassare per il villeggio.

    Non è da uomini piangere kuma, non è da uomini.

    Benedicevo la pioggia.

     
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    Finalmente sei arrivato! Ti aspettavo già da un po', l'appuntamento non era circa mezz'ora fa? Non è bello far aspettare gli amici no?

    Era ancora lui, non potevo sopportarlo più, non che come persona mi stava antipatica ma la sua presenza evocava in me vecchi ricordi che dovevano rimanere sopiti. Il tempo leniva le ferite ma bastava un piccolo segnale che queste si riaprivano ancor più doloranti di prima. Avrei vissuto con il dolore fino alla fine dei miei giorni o qualcosa avrebbe cambiato la mia vita? Mi domandavo questo mentre lo salutavo con poca voglia e li facevo cenno di andare, la mia voglia di parlare rasentava lo zero. Sfortunatamente per me lui la pensava diversamente.

    Cos'è quella faccia?

    In pochi secondi cercai di riacquistare un viso completamente privo di emozioni, non volevo trasparire nulla specialmente a lui che già scavava nel mio animo da tempo, era una sensazione orrenda sentirsi nudi nell'animo e farsi leggere tutte le emozioni e sentimenti da una persona del genere. Magari se riusciva a percepire il mio astio verso di lui avrebbe capito. O magari faceva finta di niente continuando il suo spettacolino che sfruttava le sue doti mediche.

    Niente. Andiamo?

    Mi feci avanti cercando di ricordare la strada per il ritorno, sfortunatamente il tempo era passato e la mia memoria vacillava già al primo vicolo. L'unico lato positivo della sua presenza era il saper il tragitto a memoria, mi prese per il braccio mi sorpassò e mi portò sulla strada di destra, evidentemente quella corretta.

    Si vede che sei un novellino, dovresti saperti muovere al di fuori del tuo villaggio. Che ne pensi se ti compro, una volta arrivati al villaggio, una bella cartina dettagliata e te la studi? Non è una richiesta ma un ordine, alla fin fine sono il tuo superiore no?

    Acconsentii senza proferir parola. Speravo davvero di poter diventare più indipendente con il tempo senza far riferimento a nessuno e vivendo la mia vita secondo i miei ordini e non quelli degli altri. Una vita fatta di gerarchie e regole la mia, chissà se un giorno avrei smesso di fare questo lavoro. Non avevo mai messo in discussione il mio futuro da ninja. Chissà dove mi avrebbe portato la mia carriera, il mio obiettivo era aiutare gli altri e difendere il mio villaggio ma non volevo essere una pedina delle tante, volevo spiccare tra la folla ed essere il paladino del villaggio. Il lavoro sarebbe stato duro e faticoso, ma anche i grandi avevano cominciato dal basso. Era il momento di scrivere la mia storia, alle porte del mio villaggio giurai di difendere quelle mura. Avrei versato il sangue e dato la vita.


    Ho bisogno di exp <3 non odiatemi.
     
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  4. Anselmo
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    20 exp.
     
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3 replies since 24/3/2015, 09:56   73 views
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