[Bijuu] Il Cercoterio dell'Ottava Coda - Gyuuki

Fury, Lord, Yama

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    Tutto quello che era stato realizzato in tre anni stava finalmente dando i suoi frutti, e neanche la disfatta di Sakkaku fu di ostacolo ai suoi piani, perchè la scacchiera si era rivoltata da sola: le armate di tutti i villaggi si erano riunite a pochi chilometri dalle entrate della Pioggia, sicure di stare agendo in modo ottimale. Molte, moltissime discussioni erano state bruciate a riguardo: chi era contro il mandare in toto i militari, chi parlava invece di un inaspettato e possibile contrattacco dell'Amekage, chi di trappole su trappole volte a decimare i plotoni, ma alla fine una scelta era stata presa. Gli accordi parlavano chiaro: 1/10 delle forze armate sarebbero rimaste sulle retrovie per eventuali sorprese, mentre le restanti sarebbero partiti per chiudere unilateralmente ogni via di fuga della Pioggia. I Kage sapevano di non stare conducendo una campagna di conquista, bensì una crociata, volta unicamente a sedare il leader di Ame e chiunque lo sostenesse nella sua politica di soppressione del popolo. C'era anche chi voleva farlo prigioniero ed interrogarlo sui motivi del suo cambiamento, dato che nel suo primo regno aveva portato il suo regno nell'età d'oro, ma la maggioranza parlò chiaro: "Hi Sakkaku è troppo pericoloso per essere lasciato in vita, seppur da prigioniero. Le sue risorse sono inimmaginabili!". E così i martelli erano stati battuti: l'Amekage era stato condannato a morte. Ad insaputa del mondo tuttavia Kiri - la più umiliata dalle azioni della Pioggia - aveva escogitato un assassinio a tradimento, inviando il suo più caparbio ninja alla disfatta silenziosa del nemico. Ed il piano invero era riuscito: non appena gli eserciti varcarono uno ad uno i vari ingressi del Villaggio, Sakkaku dovette vedersela con un uomo in particolare, l'Anbu Signalis. Contemporaneamente allo scontro, le via della Pioggia furono invase rapidamente, mettendo in sicurezza i civili, ma sterminando con altrettanto zelo la resistenza. Perchè di questo si trattava. Le forze coercitive erano stimate sugli 1:30. Infine però, quando la "guerra" parve vinta dall'armata della liberazione, un assordante boato distrusse i 300 metri quadri circostanti al quartiere reale. Il palazzo non esisteva più, al suo posto si ergeva una creatura immensa, colossale, dalle fattezze per metà bovine e metà da polpo. Non ci fu un solo uomo che non ne capì l'identità: era il cercoterio delle Otto code!
    Il panico fu soltanto un canovaccio: i militari più vicini non sapevano se tremare e scappare, o stringere i denti e darsi alla battaglia. Nella collettività però si trovò la forza di gettarsi in un impeto disperato; alla creatura tuttavia fu sufficiente piazzare una tentacolata per rimandare al creatore cinquanta di quegli uomini!
    Gli urli e le pire abbaiarono nella notte piovosa, vociferando l'anticipo di una ritirata strategica da parte degli shinobi, ma il vero scenario orrorifico subentrò al manifestarsi di nuove sette ombre a impedirla. Difatti, proprio nei pressi dell'entrate da cui avevano avuto accesso gli eserciti, occhi scarlatti con tre tomoe all'interno, si accesero nell'oscurità, pronunciando in coro una sorta di formula:


    DAI ALBARN


    - DAI ALBARN.... -

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -



    CITAZIONE

    - Rilascio: Morte dei contenitori!! -

    black_rock_shooter_by_micchan22-d5517iq


    All'altezza dei sette ingressi ci fu un'esplosione di energia, anzi di energie dai toni differenti. Ai piedi di esse degli ormai involucri vuoti privi di corpo e di anima, ma che erano serviti a lei, Tristania Uchiha, per annichilire le forze e le armi del mondo: i ninja! Solo in seguito sarebbe passata alla distruzione dei civili, ma doveva prima colpire le loro armi nell'epicentro, ciò che era divenuto AME! Tutto adesso aveva senso: le finte alleanze stilate dal primo suo burattino, Sakkaku, onde creare nella mente del mondo l'idea di una minaccia, sconvolgere in un secondo momento quelle per sortire un "effetto tradimento" ed infine simulare la sconfitta del fautore di ciò...ogni parola di quel romanzo era servito a riunire i ninja in un unico luogo per abbatterli...con i bijuu!
    Zona idraulica, lacustre, industriale, mineraria, eolica, fognaria e sotterranea. Quei luoghi - rispettivi alle code evocate - segnarono l'agguato delle creature e l'inizio della guerra, che ormai poteva dirsi uno sterminio. Non una sola via di fuga, non una sola speranza. Cosa ne sarebbe stato del mondo? Dai presenti sarebbe dipeso il destino del genere umano.


    CITAZIONE
    Zona idraulica - Ichibi: Possibilità per i ninja di colpire le cisterne in mezzo al campo di battaglia che indeboliscano Shukaku
    Zona lacustre - Matatabi: Possibilità di spingere il bijuu sul lago sfruttando le imbarcazioni e la rete fognarie e di scolo che c'è sui moli
    Zona industriale - Isobu: Piena di palazzi e piccole fabbriche ove i ninja possono sfruttare i parafulmini sui palazzi e i cavi elettrici, si possono anche sfruttare i motori e gli alternatori all'interno delle fabbriche per escursioni termiche o esplosioni
    Zona mineraria - Son Goku: Possibilità di utilizzare i materiali più duri e resistenti come difese contro i poteri dei Bijuu o come loro prigioni, in più si potranno sfruttare gli scavi come fosse o trappole
    Zona eolica - Kokuou: possibilità di far muovere le pale eoliche degli impianti per sfruttare correnti di vento potenziate o per dissolvere vapori, fumi o altro che si sfalda con attacchi d'aria, in più si possono sfruttare le stesse pale per danneggiare fisicamente il Bijuu facendole cadere
    Zona fognaria - Saiken: Possibilità di sfruttare le fognature come "tombe" per i Bijuu, per trappole, prigioni e altro. Colpendo le tubature si possono pure sfruttare getti d'acqua. All'interno delle fogne ci sono pure tubature di gas che si sfruttano con le fiamme ed esplosioni
    Zona sotterranea - Choumei: Ovvero la Zona dei sobborghi criminali, si potranno sfruttare le varie costruzioni al di sopra per creare degli impedimenti ai Bijuu, in più sarebbe saggio ricorrere ai vari cunicoli costruiti dai Mukenin per le fughe veloci per poter schivare attacchi devastanti.
    Quartiere reale - Gyuuki: Complesso più fitto di palazzi dove ci si potrà riparare dagli attacchi del bijuu o fargli cadere addosso gli edifici.

    CITAZIONE
    Gyuuki
    Resistenza=Stamina: 4500

    Fate il primo post, laddove descrivete tutti la partenza dalla vostra città, citando quanto riportato nel mio post. Dovete arrivare sino all'apparizione del bijuu da voi scelto. Considerata che gli eserciti prendono tutta la città, è ovvio che siate mescolati nelle etnie, quindi non fatevi troppe pippe mentali a riguardo. Io e Fury abbiamo scelto le zone in base alle possibilità di aiuto che avrete dall'interazione col luogo, ma ogni evento è personale e gestito dallo staffer di turno, che potrà aggiungere roba in base allo svolgimento dell'evento. Siamo indipendenti da questo punto di vista.
    Utilizzate lo stesso post per prepararvi il campo oppure attaccare (personalmente consiglio la prima opzione dato che poi tocca al bijuu attaccare :asd:). Ricordate che i bijuu hanno resistenza e stamina che coincidono, quindi quando attaccano spendono pure energia.
    Postate scheda come sempre e...che la morte abbia inizio. Prevedo tanti bonus morte utilizzati :please:
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    Con un pugno, mandai a terra l'ennesimo nemico, un colpo ben assestato alla tempia per non farlo soffrire o morire, mi bastava stenderlo per potermi dichiarare vincitore e per non sentirmi troppo in colpa.
    Alzai il braccio destro volgendo lo sguardo alla nera bestia che lo ricopriva, Caronte, l'arma più potente che avessi mai potuto creare ed anche la più pericolosa, un nero ed immenso braccio il cui peso sfiorava il quintale, puro Cenit per colpi da maestro contro dei nemici da detestare, poggiai la mano sinistra sulla superficie del guanto facendo attenzione a non spezzare gli aghi delle siringhe, ebbene si, se in una mano avevo installato un involucro nero dalle grosse e spaventose protuberanze, nell'altra mano avevo posto un guanto con delle siringhe che iniziavano dalle dita e prendevano liquido direttamente da delle fiale poste poco prima del polso. Un altro pugno, un altro cranio che finiva per terra aggiungendosi alla scia di sangue che i miei compagni stavano creando uccidendo e smembrando shinobi del Paese della Pioggia.
    Ame, ultimo baluardo dei nemici, creata a paradigma di corruzione e distruzione che fin dai primi anni di costruzione, non aveva conosciuto altro che la guerra, e guerra aveva alimentato, forzando così gli altri villaggi a rispondere con la stessa moneta, sotto questa luce, Ame non sembrava che un paesino triste e povero. Un altro pugno, quando sarebbe finita? Una mano sulla costola di un mio compagno che si illuminò di verde e risanò un brutto taglio da Kunai, se avessi avuto ancora un corpo, mi sarei messo a sudare, probabilmente. Mi ritrovavo in mezzo al campo di battaglia, in prima linea, tempestato da kunai e shuriken che però non potevano farmi nulla e cozzavano contro il mio enorme mantello di Cenit cadendo inesorabilmente a terra, una fine che sarebbe toccata in seguito ai loro possessori, avanzavo bersagliato da più armi, carte-bomba, justu che mi rallentavano, ero instancabile, una vera macchina da guerra, il destino che mi era toccato per aver ceduto il mio corpo alla mia Arte.
    Quanti ne avevo stesi? Cinque? Dieci? Quindici? Avevo perso il conto, genin, chunin, non riuscivo più a distinguere nessuno, non dovevo uccidere, non importava nulla, l'importante era non uccidere.
    Ero stato mandato in prima linea dalla Kazekage per proteggere le unità di Suna durante la battaglia che imperversava, come una lugubre tempesta, per le vie di Ame, una sinfonia di metallo e urla strazianti di furore e morte, certamente non il mio concerto preferito, volevo semplicemente andarmene, non riuscivo più a ragionare bene ed i pensieri si stavano affollando nella mia testa ostruendo qualsiasi mio tentativo di calmarmi, ed i nemici, quelli li odiavo, continuavano ad arrivare senza lasciarmi tregua, ero coperto da degli ottimi ninja, non c'è dubbio, ma non potevo sopportare persone che si scagliavano contro la lucida superficie del mantello facendomi rintronare le orecchie.
    Pesavo almeno due quintali ed affondavo nel terreno fino alle ginocchia, la pioggia incessante batteva sul mantello causando un "Tick Tick" fastidioso che non faceva altro che aumentare la mia tensione, una pioggia di armi ed una semplice pioggia, le lacrime versate dalla popolazione di Ame, la sentivo, vedevo i bambini nelle loro case, stretti dalle proprie madri e padri, riuscivo a percepire il loro chakra attraverso tutta quella materia e durante l'inferno della guerra. Un altro pugno, un altro corpo.
    Nessuna stanchezza, solo mentale, continuavo a dare colpi, era facile, veramente facile colpire tutti quei nemici, il non sentire dolore ed il non avvertire alcuna fatica era semplicemente magnifico, mi sentivo immortale, possente e decisamente inarrestabile, l'unico modo per uccidermi era scavare nel petto di Nihilius per estrarne il cuore, sorrisi, ironico, alcune sensazioni mi erano rimaste forgiate nell'animo come un marchio indelebile eseguito con un ferro rovente, ed il mio corpo rispondeva in un certo senso, il mio cuore muoveva le labbra quasi in automatico per simulare un sorriso, divertente. Stavo impazzendo.
    Un pugno nero che fendette l'aria con assoluta velocità e precisione, il vuoto, aprii il mantello permettendomi finalmente di vedere chiaramente intorno a me, il sangue aveva letteralmente coperto la visiera del cappuccio impedendomi una visione dell'ambiente, il terreno era ricoperto di corpi che, come delle pietre, erano rimasti incastrati nel fango, dinanzi a me, il palazzo di Sakkaku, ero ad un passo dalla vittoria.
    Mi fermai qualche secondo e mi sedetti per... "terra" facendo attenzione a non calpestare alcun cadavere o ferito, a migliaia adornavano il villaggio. Chiusi gli occhi, crogiolandomi nel silenzio, tutto si faceva più chiaro, la confusione stava gradualmente sparendo. Fino a quel momento avevo annullato tutti i suoni attorno a me ed ancora sentivo quel continuo lancio di ferraglia, ero appena scappato dall'inferno proteggendo più persone possibili, ma non tutti, i coprifronte dei miei fratelli della sabbia stettero opachi nella fanghiglia e nei grumi di sangue alimentando la disperazione e la rabbia insiti in me, ma come fare a calmare quelle voci insistenti? Quelle vocine in testa che mi spingevano a ributtarmi nella mischia per attaccare, attaccare, attaccare ed attaccare, erano così fastidiose e la battaglia era agli sgoccioli.


    -Tu.-

    Indicai, alzando l'indice della mano sinistra, e puntando quindi una spaventosa siringa, quello che mi parve il chunin più giovane tra i presenti, non era assolutamente una scelta casuale, non volevo che si trovasse al centro del tifone quando lo stesso stava per scatenarsi su di noi.
    Il ragazzo si avvicinò tremante, sulla guancia segni di sangue ed un taglio al livello della spalla, nulla di troppo grosso e soprattutto non sembrava aver riportato alcun danno agli arti inferiori, quindi poteva benissimo adempiere al compito che stavo per impartirgli.


    -Vai indietro, avverti i comandanti che stiamo sfondando il "Castello" di Sakkaku, in fretta.-

    Il ragazzo si girò velocemente correndo in mezzo ai suoi compagni e facendosi strada nell'esercito a forza di spinte, molto precipitoso, era stato fortunato a sopravvivere, io non avevo idea di quanto avrei potuto godere della mia vita, anche se prima mi ero sentito immortale, sapevo bene che era stato solamente il mio cervello ostruito dalla foga e dall'impeto della battaglia, ed avevo voglia di rompere, rompere tutto. Non un solo raggio di sole era stato in grado di spezzare le nubi o illuminare il cuore di uno dei soldati, in realtà avevo perso la cognizione del tempo e non ero neanche sicuro fosse più giorno ma la luce lunare non potè comunque farsi spazio tra i nuvoloni, ciò che ci illuminava era lo splendido sorriso della Dea della Fortuna ed era ora di rompere la Cornucopia. Mi diressi verso l'immenso portone del palazzo spostando gli altri ninja con assoluta lentezza per evitare di causare altri dolori, ero l'unico gigante che non aveva subito danni tra quelli la presenti, le prime linee dell'Armata della Liberazione, dei mutilati, stanchi e bestiali shinobi, la guerra ti cambia veramente nel profondo.

    -Alle mie spalle, è ora di far crollare questo castello di carte.-

    E per il mio pugno destro, sarebbe effettivamente stato come se fosse fatto di carta, un semplice foglio nelle mie mani, abbassai il braccio destro dal quale iniziò ad uscire un lieve vapore a causa dell'acqua che era filtrata attraverso il gomito, stava iniziando ad evaporare formando un artistica situazione, allargai le gambe portando il braccio all'indietro pronto a sferrare il pugno, e fu un colpo istantaneo, la forza stessa di un cannone, il mio braccio colpo il pesante legno come se fosse un tuono, dal gomito una luce bianca avrebbe oscurato la vista dei presenti senza dargli la possibilità di vedere il portone stesso ed il mio colpo, merito dei Propulsori, la mia ennesima invenzione ideata ben prima che la guerra potesse anche solamente far parte dei miei pensieri.
    Finalmente dentro, neanche un movimento, che fosse incustodito? Che il Kage si stesse arrendendosi alla nostra forza devastante?
    La Fortuna è proprio bendata.


    -Indietro!-

    Troppe urla, di sgomento, io mi bloccai a vedere un'immagine che non si sarebbe mai più ripetuta ai miei occhi, le mura si ruppero spinte da qualcosa di enorme, animalesco, feroce e brutale, un gigantesco tentacolo marrone sfondò il palazzo, un altro tentacolo lo emulò, e così un altro ancora ed un altro, non riuscivo più a contarli, l'unico rumore presente nell'aria era quello della fortezza che si frantumava a causa dell'enorme bestia, smise di piovere, l'acqua gocciolò via dalla superficie liscia della marionetta mentre ad occhi sgranati osservavo la bestia che mi faceva da ombrello, l'esercito alle mie spalle si diradò scappando in tutte le direzioni, avevo bussato alla porta sbagliata.
    Prima ancora che me ne potessi accorgere, un tentacolo dalla velocità devastante, mentre stavo per voltare i tacchi in un momento di rinsavimento, mi colpì, ed insieme a me, colpì anche buona parte delle persone al mio seguito scagliandoci via, dalla mia parte, grazie ai propulsori ed alle tonnellate di protezioni di cui disponevo, non subii alcun danno, ma solo grazie ai propulsori che rallentarono la mia rovinosa caduta ed al mantello in cenit, inoltre non mi sembrava neanche un vero e proprio colpo, cinquanta ninja scaraventati via in questo modo, il mio futuro fu molto più magnanimo, mi incastrai all'interno di un palazzo ad una decina di metri di distanza, il cemento mi avvolse completamente frantumandosi e lo scheletro in ferro della struttura si piegò su di me come un'amorevole culla, mi sarebbe convenuto accettare il mio destino e stare lì immobile aspettando che la creatura mettesse fine alle mie sofferenze ma prima di scomparire, dovevo assicurarmi che quel mostro non potesse far male a nessuno. La marionetta non sembrava potersi liberare dalla gabbia d'acciaio, non riuscivo bene a misurare la forza senza un corpo reale, ma sapevo quanto forzare il chakra per potermi liberare totalmente da quegli impedimenti e fu solamente una manciata di secondi, sfondai letteralmente la parete, non riportavo alcun danno superficiale, stava andando quasi tutto alla perfezione fatta eccezione per un gigantesco mostro che mi ricordava tanto le leggende sui bijuu.

    - DAI ALBARN.... -

    Una voce in lontananza, non una, un coro di voci, ero al centro della città, riuscivo a sentire tutti i rumori, erano voci pacate, cacofoniche, si distaccavano dalle altre, quasi prive di emozioni o di qualsiasi vivacità, spaventosi automi di carne, sentivo la loro voce eppure era come se non ci fossero, spaventoso.

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -



    Finito di parlare, altre figure illuminarono la notte, un'esplosione di suoni e di urla, ci stavano accerchiando, non una ma otto di quelle bestie, non tutte della stessa forma, altre producevano rumori particolari, dovevo fare qualcosa ed alla svelta, dovevo liberare l'esercito chiusa tra le mura di Ame, ed in quel momento le mie possibilità di salvare qualcuno erano molto basse visto che non v'era anima viva nel raggio di svariate decine di metri, eccetto per un singolo individuo, un uomo che rantolava, il fiato pesante e la posizione un po' atipica, si trovava proprio sotto il fondoschiena della bestia marrone, senza dubbio doveva saperne qualcosa ma non sembrava al pieno delle sue forze, l'avrei rimesso in sesto in un baleno. Aprii il braccio sinistro rivelando varie siringhe di Spe e ne scaricai una all'interno della fiala corrispondente al medio della Mano di Peste, ero pronto a fare un intervento d'urgenza. Atterrando per terra dopo qualche secondo di caduta, collegai alcuni fili al corpo dell'uomo creando un collegamento stabile fra di noi, non sembrò opporre alcuna resistenza e con un singolo strattone delle braccia lo portai dall'altro lato della strada, mentre veniva slanciato, annullai la tecnica e portai il rotolo che avevo sulla schiena dinanzi a me, richiamando dal nulla Devyhij che con una nuvola di fumo si mise tra me e la traiettoria dello shinobi che inevitabilmente finì nel petto spalancato del gigante nero, evocai anche una second marionetta, Dage, che mi ricoprì perfettamente, non volevo rischiare di subire un secondo colpo di tentacolo e dovevo spostarmi da quella bestia il prima possibile, chiusi il ventre della Marionetta Difensiva e la portai ad altri venti metri di distanza, la distanza massima che potevano raggiungere i miei fili, fatto ciò corsi al suo interno aprendo la pancia e chiudendola quasi immediatamente, l'interno era piuttosto buio e non riuscivo a vedere neanche il mio paziente, ma non mi serviva, avevo modificato l'interno di Devyhij per farla diventare più una sala operatoria che una roccaforte, presi un fazzoletto e pulii gli aghi di Peste ed una volta osservati, quasi, attentamente, detti uno sguardo al lettino su cui stava lo shinobi, vedevo chiaramente il chakra fluire al suo interno, mi bastava quello.


    -Prometto che farà male.-

    Con un colpo secco infilai tra le costole le due siringhe e rilasciai all'interno del corpo del ninja una carica di charge ed una di Spe, sarebbe rimasto privo di coscienza per un po', abbastanza da permettermi di rimetterlo in sesto, mi servivano più persone possibili contro quella bestia, e trovarne una che probabilmente ne aveva pure qualche informazione al riguardo, era perfetto.
    Pazienza e precisione, dovevo operare con velocità assoluta e dovevo prepararmi alla battaglia, iniziai ad infondere del chakra su Nihilius alleggerendolo, controllare un altro elemento faceva molto comodo e la possibilità di muovermi più velocemente con le marionette non potevo sprecarla.

    Scheda
    Resistenza Nihilius: 1200/1200
    Resistenza Dage: 700/700
    Resistenza Devyhij: 850/850
    Stamina: 550-2-2-15-15-35=481/550
    Azioni:
    Marionettismo su Signalis
    Lanciare Signalis dentro Devyhij
    Richiamo Devyhij e Dage
    Inserimento Spe e Charge dentro Signalis
    Sala Operatoria [Signalis]
    Tecnica dell'Allegerimento
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Al ritorno dalla Battaglia delle Onde ci furono parecchi screzi con il consiglio, soprattutto a causa mia e del mio comportamento impulsivo.
    La madre di Samui, la mia ex-sensei, mi accusava di essere stato in combutta con Kishikumo o semplicemente di negligenza e inefficenza.
    Ovviamente erano tutte accuse infondate, ma le illazioni furono messe a tacere e da quel momento potemmo finalmente concentrarci su come preparare l'offensiva finale.
    L'obiettivo comune era fermare Sakkaku una volta per tutte. Da troppo tempo stava andando avanti una storia creata col sangue di persone innocenti e di colpevoli come me.
    Il giorno prima della partenza, a Kirigakure, per la prima volta dopo anni, non vi era alcun segno della nebbia che tanto avevo imparato ad amare.
    La nebbia non c'era, ma le lacrime del cielo si. Pioveva, non in maniera esagerata, ma si sentiva il carico d'acqua addosso e nuvole grigie occupavano la visione verso il paradiso. Ed io? Io ero uno dei tanti sotto quei colpi di dolore liquido, ma ero l'unico capace di non unirmi con altre lacrime. Perché? Semplice. Perché io ero stato a fin troppi funerali.

    Cemetery_in_the_Rain



    Il piccolo corpicino della bambina era avvolto da una bara così piccola che quasi il cielo piangeva perché era troppo angusto quello spazio per un angelo come Kyoko.
    La sorellina della mia sensei aveva "smesso di soffrire" e veniva lentamente sepolta accanto alla tomba vuota e simbolica di Samui, ma forse era giusto precisare che Kyoko fosse realmente morta il giorno in cui era stata strappata da casa sua e condotta nelle grinfie di Sakkaku e di Kishikumo.
    Ciò che ritornò a Kiri con il salvataggio di Signalis non era più la bambina che conoscevano tutti, era solo un involucro vuoto, un bozzolo che aveva liberato per sempre la farfalla che vi era all'interno.
    Solo io e Signalis eravamo a conoscenza che a staccare la spina dei macchinari che la tenevano in vita era stato il padre, anche se non conoscevo del tutto i dettagli. Era di certo un segreto da mantenere tale. Sottile era la linea tra la grazia di un padre che ha perso tutto e un assassinio. Per quanto mi riguardava, forse avrei fatto lo stesso anch'io se per la più infernale delle ipotesi mi fossi trovato al posto suo.
    La pioggia batteva sulla bara che piano piano sparì nell'oscurità della fossa e della terra che la coprì.
    La gente se ne andò poco alla volta, si allontanò da quel luogo colmo di tristezza, lì dove vi era ciò che commemorava due bellezze viventi, due persone nate nella Nebbia e ritornate ad essa. A pochi passi da me vi erano i genitori di Samui e Kyoko che erano l'uno abbracciato all'altra mentre avevano gli sguardi fissi sulle tombe delle loro figlie, del sangue del loro sangue. Li osservai ancora un po', giusto il tempo di notare le occhiaie sotto i loro occhi, i segni dello sfogo del loro dolore, uno sfogo che il cielo si era preso l'onere di continuare per loro.
    Potevo solo lontanamente immaginare la loro sofferenza. La guerra gli aveva portato via tutto ciò che gli era di più caro. Io non saprei cosa sarei stato disposto a fare nella loro situazione. Scossi il capo per cancellare via ogni pensiero negativo sulla sorte della mia bambina, che fortunatamente giaceva avvolta nei sogni del suo letto, nel caldo della sua casa e non doveva essere sommersa da questa ondata di tristezza, anche se nel suo caso la faccenda era leggermente diversa, oramai era diventata brava con la sua empatia e fortunatamente riusciva a non lasciarsi condizionari dagli stati d'animo altrui. Altrimenti, quel giorno, al suo risveglio avrebbe sentito una massa pesante attaccarsi con violenza al suo piccolo cuore non ancora martoriato.
    Non appena se ne andarono anche i genitori della mia sensei, rimasi solo con "lei", a qualche metro c'era la tomba della mia amata Nya. Mia moglie, la mia sensei e la sua sorellina. Quei tre angeli ora stavano riposando mentre il mondo là fuori era sempre più pazzo e più crudele. Erano state portate via tutte per colpa di quello che sappiamo fare meglio noi uomini: distruggere.
    Ho sempre ammesso anche io di essere parte del sistema dei ninja, ero anch'io un assassino, ma se proprio dovevo tenermi quella maledizione terribile fino alla morte, allora avrei usato la "distruzione" per debellare chi aveva lacerato il mio cuore e quello della mia terra. Non c'era niente di ideale, di utopico o di moralmente giusto nella mia decisione. Era l'unico modo più consono alle mie capacità e al mio essere. Negarlo sarebbe stato da ipocriti e nel continente ce n'erano veramente tanti che puzzavano di perbuonismi.
    Guardai la tomba della mia sensei ancora e ancora. Mi ricordai della promessa solenne che feci quel giorno:non sarei venuto a trovare Samui finché non avessi sconfitto Kishikumo e la guerra non si fosse conclusa. Per onorare la mia promessa decisi di non dire una parola a lei.
    Poi adagiai un mazzo di gigli bianchi sulla lapide di Kyoko, lo stesso tipo di fiori che le regalai quando l'andai a trovare in ospedale e poi poggiai la pergamena che le avevo scritto proprio su dove giaceva la sua tomba. Le mie parole di conforto mi morirono in gola. Non riuscii a rileggre quello che le avevo scritto e lasciai che le lacrime del cielo lavassero via l'inchiostro da quel pezzo di carta che ora assumeva una forma di redenzione per noi poveri disgraziati rimasti nel mondo impuro di nome e di fatto.

    CITAZIONE
    - Piccolo angelo, te lo giuro sulla mia vita: le fecce che ti hanno fatto questo, non faranno mai più nulla, poichè li fermerò personalmente.
    Riposa, io mi farò carico del tuo dolore volentieri, torna di nuovo a sognare e in futuro non avercela con gli esseri umani per la crudeltà che hai subito. Non è l'uomo ad essere sbagliato, ma è la sua tendenza al disprezzo il suo problema. -

    "Non è luomo ad essere sbagliato, ma è la sua tendenza al disprezzo il suo problema." Quante menzogne in un'unica frase.
    Mi spostai di pochi passi e mi fermai ove giaceva Nya. Solo a lei avrei riferito le uniche parole. Il tempo era prossimo e le truppe aspettavano solo me per partire verso Amegakure.

    "L'ultima partenza?"



    - Ciao amore. Non ti disturberò troppo. Voglio solo dirti che sto partendo per quella che sarà una delle battaglie più difficili della mia vita. Ho il timore che sarà anche una di quelle battaglie che una persona non può permettersi di perdere. Ho tutta l'intenzione di vincere questa guerra e di tornare sano e salvo da Hoshi. Mi dispiace, ma dovrai attendermi ancora per un po' di tempo. D'altronde ho promesso di stare con nostra figlia e proteggerla... -

    - ...papà? -

    Mi voltai e vidi la mia bambina avvolta in un'impermeabile che le avevo regalato per il compleanno. Stava crescendo a vista d'occhio ed era lì a guardarmi, triste, malinconica.
    Mi corse incontro immediatamente e si gettò al collo con tutta la sua forza.

    - *sigh* tu rito...ritornerai da me... *sigh* Non...Non mi hai permesso di... di partecipare... Ma... *sigh* -

    - ...ma ti ho promesso di ritornare. Ho mai infranto una delle mie promesse? -


    La piccola scosse la testa mentre le sue lacrime mi bagnavano il giubbotto da guerra che avevo indossato per la prima volta in occasione della battaglia finale.

    - Generale-sama! Mi dispiace interromperla, ma le truppe sono pronte! -

    Uno dei nostri soldati era venuto a chiamarmi poiché era oramai tutto pronto. Strinsi forte Hoshi e le accarezzai i capelli che le stavano diventando lunghi come quelli di sua madre. Poi le sussurrai:

    - Vai a casa ora e tieni gli occhi puntati sull'orizzonte... -

    Mi staccai con dolore da lei e poi dissi:

    - Ciao meraviglie, a dopo! -

    Abbozzai un sorriso a Hoshi e alla tomba di Nya mentre mi allontanavo con naturalezza quasi raccapricciante. Non volevo preoccuparla più di tanto anche se sapevo che poteva leggere che nel mio cuore vi era tanto rammarico, ma una grande convinzione delle mie capacità. Non avrei permesso a nessuno di separarmi da lei e lo sapeva.




    Mi piazzai accanto a Signalis che era alla testa del nostro esercito e poi pronunciai le uniche parole che servivano per dare la carica a chiunque partecipasse all'ultima causa contro il male cancerogeno che aveva creato l'Amekage.

    - BENE UOMINI! SIATE PRONTI PER QUEST'ULTIMA BATTAGLIA! OGGI ESTIRPEREMO IL MALE ALLA RADICE! NOI SAREMO LA CURA PER QUESTA TERRA MARTORIATA!
    NOI CI RIPRENDEREMO LA PACE CHE CI E' STATA TOLTA E METTEREMO LA PAROLA FINE A QUESTO ORRENDO CAPITOLO DELLA NOSTRA STORIA! FAREMO IN MODO CHE CHI NON C'E' PIU' NON SE NE SIA ANDATO INVANO E USEREMO IL RICORDO DEI DEFUNTI COME FORZA PER L'ATTACCO DEFINITIVO! E ORA...
    ...IN MARCIA!





    Ame, assalto al Villaggio.

    Ci eravamo uniti agli eserciti degli altri villaggi e con immenso piacere notai delle facce conosciute tra le file dei soldati. Tra i Generali c'era anche Rogue e mi pareva di aver visto anche alcuni dei partecipanti al torneo a cui avevo preso parte qualche tempo fa.
    Iniziammo ad attaccare da ogni entrata del Villaggio. Il piano che era stato deciso era di assediare il villaggio e di mettere fuori gioco ogni ostacolo prima di giungere al Palazzo per catturare Sakkaku.
    Non bisognava fare vittime tra la gente di Ame, personalmente avevo proposto di fare prigionieri eventualmente, ma dovevamo limitare quanto possibile il numero di morti. Già era stato versato troppo sangue per quell'inutile guerra.
    Quello che m'inquietava era che avevo perso di vista Signalis non appena varcammo la soglia del Villaggio.
    Intanto dovevo pensare a dare ordini alle truppe e ad avanzare verso il Palazzo.

    - Avanti! Non fermatevi! L'obiettivo è il Palazzo! -

    Per fare più in fretta avevo assestato parecchi colpi acquatici con il mio corpo e avevo respinto le poche ondate di ninja della Pioggia che volevano in qualche modo fermarci. Era stato un assedio fin troppo semplice per i miei gusti, ad attenderci c'erano solo pochi shinobi nemmeno tanto preparati. Però nell'avanguardia dell'Armata della Liberazione erano iniziati a cadere i primi uomini.

    - A quanto ammontano le perdite? -

    Urlai a uno degli ufficiali.

    - La stima è di circa il 4% delle nostre forze, il nemico invece ha perso... -

    - Si, ho capito. Stiamo vincendo... -


    Ma allora perché non mi sentivo affatto tranquillo. Mi vennro in mente le parole di Kris e di Tony quando ci parlarono all'interno di Nero.

    CITAZIONE
    - Ma adesso veniamo a noi, Viraru e Signalis. Voi siete l'unica speranza del mondo. Vi riferirò ciò che so: Sakkaku non è l'unica minaccia, ci sta qualcuno sopra di lui, che in qualche modo lo manovra. Però so per certo che avevano intenzione di distruggere l'esercito dei nove villaggi ninja con la pioggia nera e successivamente passare allo sterminio dei civili. In parole povere: uccidete Nero e salverete milioni di vite umane. Per farlo però dovete uscire da qui dentro. Mi spiace, ma più che schermarvi dall'assorbimento non posso fare. -

    - Con quel "qualcuno sopra di lui" intendi Tristania Uchiha? Ho svolto delle ricerche sul suo conto quando mi son imbattuto in un certo ragazzo che mi ricordava per certi versi te. Abbiamo a che fare con quei folli Sharingan-muniti, non sarà facile per voi Anbu venire a galla dell'intera faccenda. -

    Loro parlavano di una donna che portava il cognome del Clan Uchiha. Perché allora ancora non vedevo traccia di qualcuno che fosse munito del fantomatico Sharingan?
    Il palazzo era oramai a due passi da noi. Diedi un pugno dritto in faccia a un ninja di Ame che mi trapassò con una katana all'altezza del collo, ovviamente non mi fece assolutamente niente e andò K.O in un colpo.
    Arrivai alle porte del Palazzo e riuscii di nuovo a sentire il chakra di Signalis, ma era debole!
    Mi preoccupai immediatamente. Era andato da solo contro Sakkaku molto probabilmente e io non ero al suo fianco per la prima volta da quando eravamo compagni.
    Nel momento in cui misi piede sul primo gradino dell'edificio, sentii un boato enorme e successivamente assistetti ad uno spettacolo fuori dal normale.
    Il palazzo fu completamente distrutto da una bestia che usciva da esso come un pulcino dal suo guscio, ma con un'evidente forza bruta che distrusse l'involucro che lo avvolgeva.
    Quel mostro era famoso: era l'Hachibi, il Demone Ottacoda e uno dei famosi Bijuu. Avevo letto nei libri di storia che in passato i Bijuu erano controllati dai villaggi tramite delle Forze Portanti ed erano considerati delle armi. Dopo la guerra con l'Akatsuki, non si sapeva più niente di loro.
    Vidi il corpo del mio compagno volare giù dalle macerie in balìa della gravità che lo attirava verso il basso con i pezzi di intonaco e cemento, ma all'improvviso fu preso da dei fili di chakra che spuntarono dietro di me.
    Li seguii con gli occhi fino ad arrivare alla loro fonte: Kuroda Akasuna, il marionettista che aveva progettato il progetto del Dai-Ganzan utilizzato durante la Battaglia delle Onde e che avevo anche incontrato nel torneo sconfiggendolo con la Scrittura Nefasta.
    Fui contento del suo salvataggio, ma i problemi non finivano di sorgere.

    - ALLONTANATEVI IMMEDIATAMENTE! PRESTO! NELLE RETROVIE! -

    La furia del toro-polpo fu incredibile, con alcuni colpi delle sue code spazzò via ciò che rimaneva del Palazzo reale e di altri edifici limitrofi, per non parlare dei nostri uomini che vennero coinvolti nella sua devastazione.
    La situazione doveva cambaire, urgeva immediatamente un contrattacco ben pianificato. Tuttavia...

    >- DAI ALBARN.... -

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -



    Sentii chiaramente un coro di voci che preannunciarono qualcos'altro di altrettanto spietato. Sette lampi di luce abbagliarono il Villaggio e dopo essi sbucarono fuori altri Bijuu in tutto il loro splendore.
    Solo allora percepii un brivido lungo la schiena: la consapevolezza della paura. Tony e Kris avevano ragione. Ecco cosa aveva per davvero pianificato Sakkaku, o meglio, Tristania.
    Volevano eliminarci tutti e la tomba era Ame.
    Mi venne in mente quando fui contrario all'uso di troppi militari in quell'operazione. Se mi avessero ascoltato, i nostri villaggi non sarebbero stati scoperti ad attacchi e ci sarebbero stati più ninja a difenderli, in quel modo saremmo stati decimati e allora a poco a poco la guerra sarebbe stata la nostra estinzione.
    La chiave divenne abbattere i Demoni per poi cercare la responsabile e chiudere la partita, ma serviva tutto il nostro arsenale per una battaglia simile.
    Mentre pensavo a qualcosa, iniziai a correre verso Signalis e Kuroda, il quale a quanto pare stava armeggiando con il corpo del mio vice...
    Giunsi alla loro posizione e notai immediatamente che nonostante riconoscessi il loro chakra tramite la percezione, i loro corpi erano visibilmente cambiati.
    Kuroda era sempre lo stesso, ma c'era qualcosa nella sua pelle che mi dava l'impressione che fosse diverso esteriormente. Signalis era decisamente diverso, soprattutto per i capelli che apparivano blu.

    - Ma che diavolo è successo!? -

    Guardai Kuroda un secondo mentre poggiavo la mano destra sulla fronte di Signalis.

    - Ehi marionettista, ti ricordi di me? Anche se no, non fa niente. Spero che tu non gli abbia fatto niente di male... -

    Poi mi concentrai sul mio Vice e utilizzai la Lettura del Pensiero su di lui. Ciò che apparve nella mia mente fu una battaglia sanguinosa con l'Amekage, battaglia che sembrava aver vinto Signalis, anche se il suo avversario aveva tirato fuori un potere oculare chiamato Jikangan in grado di manipolare il tempo.
    Non appena Signalis ha perso conoscenza ha cambiato aspetto. Forse era sotto l'effetto di una particolare Trasformazione, ciò indicava che aveva nascosto il suo vero aspetto a tutti, compreso me. D'altronde aveva nascosto per molto tempo il suo nome.
    Non me ne curai per il momento, chiunque egli fosse in realtà, per me rimaneva semrpe Signalis, un fidato compagno che aveva una forza fuori dal comune e su cui potevo contare. Avevo bisogno di lui in quel momento disperato.
    Come si abbatteva quella bestia era ancora un mistero, ma...

    - ...direi che starcene a guardare è altamente inutile. Cercherò di trattenerlo per un po' mentre voi mi darete supporto dalla retrovia... -

    Prima di tutto impastai il chakra e in mezzo alla pioggia di Ame utilizzai un altro tipo di precipitazione: La Tigre della Pioggia. Una tecnica complessa che mi avrebbe permesso di poter determinare la forza e la presenza di ogni essere nel raggio d'azione della mia pioggia evocata.
    Non appena le gocce d'acqua scesero dal cielo sul campo di battaglia riuscii a sentire chiaramente che Signalis si stava riprendendo. Testai che Kuroda era ancora decisamente più debole di me e il mio mio vice, ma non era da sottovalutare per le sue marionette e per le sue evidenti conoscenze mediche. Quello che mi fece sussultare e sbilanciare fu sentire la potenza che possedeva l'Hachibi... La sua riserva di chakra era elevatissima e la sua forza superava di gran lunga la nostra. Per non parlare del fatto che nonsotante la stazza, era nettamente più veloce di noi.
    Mi ristabilii dopo l'evidente shock. Non avevo mai sentito il peso di una tale minaccia, ma ciononostante volli continuare nel mio piano d'attacco, così senza pensarci due volte usai la Tecnica del Richiamo per chiamare i Gemini.

    - Ragazzi, le spiegazioni a dopo. Mimicry. Ora! -

    Gemini Alfa, che era il più sveglio, non battè ciglio e prima che il fratello potesse iniziare a imprecare per capire che cosa diavolo sente, il piccolo pesce volante umanoide prese un capello di Viraru e diede il via alla tecnica mutaforma che lo rendeva uguale al suo evocatore.

    - Potenziamento! -

    - Roger! -

    Insieme, sia io che il clone entrammo nella modalità della Maledizione Memo-Illustrativa.

    *Double Black Form*



    Una delle mie tecniche più potenti ed efficaci, le cose che potevo fare trasformato in quell'essere erano pressocchè infinite.
    Gemini creò dalla sua mano d'inchiostro un flauto traverso con la quale iniziò a suonare una melodia che avevamo imparato di comune accordo. Era il motivetto della ninna-nanna che Nya cantava ad Hoshi. Con l'uso del chakra, quella melodia iniziò a potenziare il mio chakra, poi applicai su me stesso la Tecnica della Roccia Ultra-Alleggerita e l'attacco poteva avere inizio. Conoscendo la sua forza sapevo che il mio operato mi aveva reso molto più veloce di lui, così mi trasformai con l'Impatto del Demone Acquatico (o meglio in questo caso d'inchiostro) e lo attaccai con due colpi dritti allo stomaco, come se volessi spingerlo lontano dai nostri.
    Non m'importava granché di abbatterlo, sapevo che non ci sarei riuscito con una simile offesa, ma volevo trattenerlo per lasciare spazio alle cure di Signalis e alla ritirata del nostro esercito.


    Viraru Hoozuki

    Resistenza: 850
    Stamina: 1000-35-35-280-120-70-60=400
    Azioni:
    - Lettura del Pensiero su Signalis
    - Tigre della Pioggia (Conoscenza dei parametri di tutti i presenti entro un raggio di 2 km)
    - Tecnica del Richiamo: Gemini
    - Maledizione Memo-Illustrativa
    - Roccia Ultra-Alleggerita su se stesso
    - Impatto del Demone Acquatico, apportare due colpi in questa forma

    Gemini:
    Stamina: 1200-90-120-10-25=955
    Resistenza: 800
    Azioni:
    - Mimicry (DNA di Viraru)
    - Maledizione Memo-Illustrativa
    - Creazione Flauto traverso d'inchiostro
    - Stimolazione Sonora dei Tenketsu su Viraru

    N.B:
    - Riuscita Viraru: 815+20 (bonus tecnica della Maledizione Memo-Illustrativa per ogni colpo apportato in questa modalità e per ogni creazione)
    - Danni dimezzati




    P.S: Vorrei farvi notare che nella tecnica del Demone Acquatico c'è scritto che è grosso 5 metri...
    LOL
    Nel manga sappiamo che è grosso almeno quanto l'intero Hachibi che non è di certo alto 5 metri.


    Edited by F u r y - 10/4/2014, 21:48
     
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    Il giorno prima.


    .:Rain:.

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    Faceva freddo a Kiri, ed era strano per la stagione primaverile. Nessuna nebbia baciava le strade del villaggio, dopo tanto tempo. Non ricordo l’ultima volta in cui avevo visto quel posto senza foschia, quella pioggia violenta non era di buon auspicio. Ero accostato ad un albero, in cima ad una collina, lontano dalla gente del luogo e da tutte quelle lacrime versate in segno di lutto. Da quella posizione riuscii a scrutare la presenza di Viraru, intento a fissare non solo le varie bare di tutti i caduti delle Onde ma anche quel piccolo involucro di legno contenente il corpicino di Kyoko. Kyoko, oggetto di contese e ricatti, ora era stata adagiata su un letto di fiori con accanto i suoi oggetti preferiti. Venne fatta scivolare lentamente nella buca scavata da quattro guardie, accanto a sua sorella e ad un’altra donna che non conoscevo, calata da due funi di canapa. La sua bara era bianca, fatta del miglior legno in circolazione e decorata nel modo più adatto ad una “principessa”. Una ghirlanda venne poi adagiata sulla sua lapide, una volta che la buca fu totalmente ricoperta di terreno e l’opera fu completata. Poggiai la mano sulla corteccia umida di quella quercia, fissando lo sciamare di ombrelli con l’occhio blu, mentre le mie orecchie si dedicavano all’ascolto delle voci dei presenti. Qualcuno attirò la mia attenzione: Chrome era dietro di me, avvolta in un impermeabile che ne celava il corpo minuto e fanciullesco. Sospirai alla sua vista, voltandomi verso le buche ancora vuote, l’acqua che defluiva all’interno di esse come fossero pozzanghere.

    Sei venuto a guardare la sepoltura di quella bambina?


    Accesi la mia pipa nel momento stesso in cui me lo chiese, e la portai subito tra le labbra, il tabacco iniziò a bruciare.

    *Fuuuu* Non esattamente. Cosa vuoi.

    Soltanto vedere la scena, ho saputo che domani partirai per Ame.
    Esatto, è proprio così. E’ divertente sapere che dopo un funerale, ve ne sarà un altro. Che cosa stupida il mondo ninja, difensori della pace ma portatori di guerra.
    Hai ragione.

    Esclamò, senza fiatare ancora. La pioggia diminuiva di intensità, seppur continuasse a cadere tristemente. Tutto di quel momento era triste, non c’era niente di divertente. Avvolto nel mio cappotto, mi sembrava difficile immaginarmi ancora come uno shinobi, le mie vesti erano totalmente diverse da quelle di un “mafioso”. Io non lo ero, forse proprio per quel motivo avevo adottato un abbigliamento differente. Iniziavo a pensare di dover riprendere in mano la situazione, e mettere la parola fine a questa scena del falso ninja, il mio limite stava avvicinandosi pian piano.
    Avevo visto abbastanza.

    Andiamo, facciamo due passi fino al vecchio ospedale, devo parlare con alcune persone.

    Mi incamminai, seguito a ruota da Chrome che per un buon tratto di strada usufruì del mio ombrello per ripararsi dall’acqua, per il resto invece avanzò da sola, standosene al sicuro sotto il suo impermeabile. Venni a sapere di ciò che era successo da quando l’avevo lasciata in mano a quei due, e fu particolarmente strano sentirgli dire che era stata trattata nel modo migliore possibile, seppur non sopportassero la sua presenza. Al solo pensiero di vedere quei due fare da balia ad una ragazzina, mi veniva da ridere. Continuammo a marciare fino ad uscire fuori dal centro abitato, salendo fin su in cima a quella collina che portava al vecchio ospedale, un palazzo in disuso su cui avevo ancora poche speranze, sarebbe bastato un nulla per farne crollare almeno un’ala. Il rumore cigolante dell’entrata rinfrescò la mia memoria, e non appena il primo dei due mi fu dinanzi, mostrai il mio marchio di riconoscimento: l’occhio rosso coperto fino a quel momento si manifestò in tutta la sua teatralità, portando il biondo a deglutire. Entrai con la ragazza che mi seguiva e il cattivo tempo che si intensificava, di nuovo.




    Le fessure erano bagnate. Mattonato, vetri, qualsiasi cosa fosse stata distrutta da quel corpo enorme era stata baciata dall’acqua. Cadevo lentamente verso il baratro, la forza nel mio corpo era così debole che avevo lasciato sfuggire dalle mie mani tutto, persino la mia esistenza. Ero stremato ma non avevo paura, affatto. Ero morto così tante volte ormai, morto davvero, eppure qualcuno mi aveva graziato. Qualcuno o qualcosa aveva dato a me una seconda possibilità. Divertente vero? Ero diventato una sorta di gatto e avevo appieno sfruttato le vite che si diceva avessero a disposizione i felini, però ne avevo ancora parecchie. Cercai di mantenere gli occhi aperti il più possibile, bulbi oculari roteavano con una lentezza paragonabile all’ondeggiare di una fiamma su una candela, la visuale però si faceva sempre più assente. I battiti del cuore, l’unico rumore che il mio cervello percepiva, era una situazione strana visto tutto il baccano combinato dall’Hachibi. Hachibi, una creatura molto potente è vero, ma a stupirmi era stato il suo contenitore. Per tutto l’arco narrativo di quella storia i paesi avevano dovuto affrontare una forza portante non sapendolo nemmeno, andando alla cieca fino a scatenare la guerra. Nessuno, o pochi, avevano capito il reale artefice di quella trama: Tristania Uchiha. Bhè da un certo punto di vista era coerente, quella era una entità sconosciuta a tutti ma le persone che ne sapevano più di altri, non avevano fatto nulla per evitare l’attacco all’intero villaggio. CI sarebbero state persone più magnanime, ma altri egocentrici non attendevano altro che quell’evento per passar bambini a fil di spada e stuprare donne e madri di famiglia, generando figli non voluti e portando alla disperazione molte di loro. Era la guerra però, e quella fatta dai mafiosi era ancora peggio.
    Rimasi in silenzio per tutta la mia caduta, non cercavo compagnia nel dolore, la sola caduta verso il fondo, sentire il peso delle mie membra che scivolava verso il baratro era l’unico mio conforto. Avevo ancora un’esistenza, ero ancora vivo seppur non avrei avuto speranza alcuna di sopravvivere senza un aiuto esterno. Ma perché avrei meritato un aiuto esterno? Ero vissuto troppe volte, quelle vesti mi avevano salvato troppe volte e nel mentre, altra gente moriva, altra gente che non vestiva la divisa ufficiale da ninja. Io non lo ero mai stato, e ricominciavo a sentire il bisogno di estraniarmi, abbandonando ciò che avevo intrapreso sotto ordine del mio padrone.

    CITAZIONE
    “*Coff coff ascoltami adesso. Prima di morire voglio stipulare un nuovo patto, non di sangue ma una promessa. Qualsiasi cosa accada tu dovrai tornare al mondo ninja, al mondo a cui appartenevi prima, in qualsiasi modo tu voglia questo non è importante. Non ti ho dato il potere perché tu te lo tenessi tutto per te, ma devi dimostrarlo agli altri. D-devi rivoluzionare il mondo anche se questo significhi metterti contro stati interi. Promettimi solo questo, se lo farai io mi rifarò vivo. Promettimelo!”

    Le rocce sprofondarono all’impatto, il soffitto fu il primo a crollare in una nube di polvere, la terra cominciava ad inghiottirmi e alla fine arrivai al suolo, stramazzando in un brusco impatto. Il corpo del kage, assieme a quello di Ibuse erano stati divorati dalla brutalità del destino, destino che ora attendeva anche me. Trattenni il fiato un ultima volta, sentendo le ossa e i muscoli vibrare a quella botta, ma poi fu tutto finito. Nessuna gravità poteva spingermi più in basso di quanto non lo fossi già, e nessun dolore avrebbe potuto farmi paura ormai. Ebbi solo l’impressione, poco tempo dopo, di sentire qualcuno o qualcosa trafficare con utensili metallici che la mia vista non pareva riconoscere. Buio e caldo si sovrapponevano tra di loro in quella strana “cella”, cercai di trovare la forza per parlare ma ero troppo stanco. Strinsi il pugno e contorcendo le labbra lasciai trasparire il migliore dei miei sorrisi. Morire non era ancora una volta una cosa accettabile.



    Edited by Yama™ - 5/4/2014, 13:55
     
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    E così la grande battaglia ha inizio. E così, tutto sembra volgere verso la fine. In giro per Ame forze Ninja continuano a combattere contro i Bijuu. C'è chi cerca la strategia migliore per affrontarlo, chi sta solo temporeggiando. C'è addirittura chi ha perso già un compagno. Chi ha perso la vita. Chi si è dovuto arrendere di fronte all'evidenza, davanti al non essere preparato, al non essere abbastanza, semplicemente. All'aver accettato una sfida ben al di sopra delle proprie capacità. Viraru, Kuroda e Signalis. Sono loro gli avversari dell'ottocoda, coloro che, volenti o nolenti, hanno deciso di affrontare quell'immonda creatura per cercare di arrestare la sua devastante avanzata. La battaglia con l'Amekage ha semplicemente distrutto Signalis, letteralmente. Solo l'intervento di Kuroda potrebbe permettergli di tornare a combattere. O almeno, vagamente, a provarci. In effetti nessuno lo disturba e lo contrasta, quindi riesce tranquillamente a iniziare le sue procedure mediche nei confronti di Signalis, per quanto queste possano essere lente e richiedano un briciolo di tempo durante il quale il Bijuu potrebbe agire assolutamente indisturbato e incontrastato. E' il Generale Viraru Hoozuki a cercare di stabilire un minimo di ordine, infatti, andando a usare una delle tecniche più micidiali del suo clan, che lo porta a ingigantire incredibilmente la sua dimensione e la sua stazza, tanto da non avere assolutamente nulla da invidiare a quella creatura decisamente enorme e che sembrerebbe andare ben oltre il limite umano. Il corpo di Viraru, completamente ricoperto ora d'acqua, sembra poter quasi reggere il confronto con il corpo maledettamente grande e quasi interamente composto di Chakra del demone. Due bestie, l'una contro l'altra. Una potenza distruttiva incredibile, da entrambe le parti. Erano veramente così diversi? Cosa li distingueva? L'uno lottava guidato dall'istinto, l'altro? Dovere? Senso di giustizia? Pietà? Desiderio di pace? Quelle due bestie sono veramente così diverse? Hanno veramente motivo per combattere?

    Stupidi umani. Per troppo tempo siamo stati liberi e incatenati a voi.

    Parole quasi dure, quelle del Demone. Cosa c'è di così potente nel controllare quelle bestie? E' veramente così necessario combattere e distruggere ciò con cui non puoi allearti? E' veramente necessario? Quelle macchine da guerra, in fondo, non sono macchine. Vengono usate come tali, ma la loro natura potrebbe essere tutt'altra. Lo stesso Naruto è riuscito a farle cambiare, troppi anni fa, ormai. Prima che tutto questo succedesse. Prima che tutto questo avesse luogo. Prima che si potesse anche solo pensare a un'eventualità del genere. Il demone resta fermo, non reagisce ai colpi di Viraru, che lo prendono, senza troppi problemi. Ma i piedi puntati a terra, lo sguardo vitreo fissato negli occhi di Viraru, che rapido saetta verso Kuroda e le sue marionette, non lasciano presagire nulla di buono. La pioggia continua a cadere e una risata sembra quasi echeggiare nell'aria mentre, dalla bocca del demone, una grande quantità di Chakra fa la sua comparsa. Si tratta della maledetta e tanto temuta Bijuu Dama, un colpo dalla potenza devastante, un colpo portato con tutto il rancore e l'odio che la creatura serba al suo interno. Chakra allo stato puro che neanche le innumerevoli immunità di Viraru potrebbero fermare. O potrebbero anche solo ostacolare. Continua a caricare la sfera, impassibile davanti ai colpi del Generale di Kiri. Finché, in un impeto di rabbia, con tanto di ruggito decisamente minaccioso, la sfera non viene fatta partire. Le dimensioni sono enormi, assolutamente. La potenza è devastante e tutti, lì nella zona, riusciranno a percepirlo, se provvisti di capacità particolari. La sfera inizia la sua inarrestabile corsa verso i tre Ninja. Ma non è abbastanza, non per un demone mosso dalla rabbia, dal rancore e dal senso di vendetta. Dalla voglia di tornare a essere libero. Uno dei tentacoli viene mosso molto rapidamente, un'estensione di puro Chakra del tentacolo stesso parte verso Kuroda e Signalis, che dovranno difendersi anche da quell'attacco, oltre che dalla Bijuu Dama. Come se non fosse già abbastanza. E da lì sopra, la pioggia continua a fare da triste spettatore di quella battaglia sanguinolenta e apparentemente senza fine.


    Gyuuki:
    Resistenza: 4500 - 368 - 300 (Bijuu Dama) - 100 (Irradiante del Chakra Vermiglio) = 3732

    Perdonate il ritardo.


    Edited by Bloody Ðoc - 12/4/2014, 11:01
     
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    Doc, dopo le modifiche del precedente post, riduci i danni del Gyuuki a 368


    L'arrivo al Villaggio della Pioggia era stato tranquillo solo apparentemente. Ad aspettarci c'era una trappola, una trappola ben architettata e letale.
    Otto demoni occupavano il panorama malinconico caratterizzato dal meteo di Ame.
    Quelle creature erano la nostra fine. Le maggiori forze dei Grandi Villaggi erano concentrate in quella città maledetta e ci aspettava un'ardua sopravvivenza oppure l'estinzione.
    Davanti a me vi era il Demone dalle otto code, secondo in forza solo al potente Nove code. Quello che avevo tentato di fare era cercare di trattenerlo per dare il tempo al resto di noi di mettersi in salvo. Signalis era sotto le cure di Kuroda, il quale mi sconcertava perchè stranamente, nonostante la Tigre della Pioggia battesse su di lui, non percepivo la sua forza e nemmeno la sua riserva di chakra. Tuttavia con la mia percezione sensoriale sentivo la sua presenza come essere che possedeva del chakra. C'era qualcosa che non andava.
    Tuttavia le spiegazioni avrebbero dovuto attendere poiché il problema era in quello che stava per fare il nostro mostruoso nemico.

    - Stupidi umani. Per troppo tempo siamo stati liberi e incatenati a voi. -

    Ruggì la bestia che rimase impassibile ai miei spintoni, sembrava che fosse solo del solletico per lui, poi il terrore.
    Il Bijuu aprì la bocca e in essa vidi chiaramente una sfera nera che stava velocemente aumentando di volume. Quella cosa era chakra puro concentrato e nonostante non avessi mai visto una cosa del genere all'opera, sentivo che non era niente di buono e che quella era l'inizio della furia di qualcosa ai limiti del divino.

    Davanti al potere...

    Nemmeno il tempo di poter ponderare di più sulla natura di quell'attacco, che la sfera enorme venne sparata a gran velocità verso di me, anche se ero sicuro che non fossi solo io il bersaglio.
    L'unica cosa che mi venne in mente, l'idea più rapida almeno, fu quella di usare lo Squalo Missile Gigante per rispedirgli contro la sua potenza con tutti gli interessi.

    - Suiton! Kuro Daikodan no Jutsu!

    Uno squalo composto di liquido nero uscì dal mio addome, accelerato anche lui poiché composto dall'inchiostro del mio corpo alleggerito.
    La mia belva avrebbe divorato la sfera aumentando il suo volume e la sua potenza.
    Purtroppo il demone non sembrava essersi fermato lì. Concentrò una dose di chakra e da uno dei suoi tentacoli venne fuori uno strano manto di chakra, una specie di altro tentacolo che andò velocissimo verso Signalis e Kuroda.

    - No... -

    Non gli avrei permesso di toccare i miei alleati. Pensai al mio Vice, troppe volte l'ho visto ferito gravemente contro i nostri portentosi avversari, stavolta l'avrei protetto con tutte le mie forze.
    Gemini avrebbe continuato a suonare la melodia col flauto affinché il mio chakra fluisse armonioso. Potevo essere più veloce del suo attacco, così mi frapposi tra loro mantenendo la mia forma mastodontica sperando di riuscire a fermare l'avanzata dell'allungamento di chakra che non prometteva niente di buono.
    Ero enorme, magari avevo un vantaggio difensivo, ma il mio intento era preservare i miei alleati, non m'importava di essere danneggiato da lui.
    Così arrivai a pochi passi dai due ed ero pronto a fare da scudo. Il mio corpo nero all'interno dell'involucro d'inchiostro si girò verso di loro mentre ero in piena corsa per intercettare il colpo.

    - SE SOPRAVVIVO A QUESTO MI SERVIRANNO LE TUE DOTI, KURODA! -

    Urlai sperando che mi sentisse, intanto immaginate una massa di liquido nero che con ingombranza si sposta ugualmente ad una velocità inaudita...


    Resistenza: 850
    Stamina: 400-80-50-130=140
    Azioni:
    - Mantenimento Maledizione Memo-Illustrativa (-80 Stamina)
    - Mantenimento Impatto del Demone Acquatico (d'inchiostro, -50 Stamina)
    - Squalo Missile Gigante per scontro tra jutsu con la Bijuu-Dama (-130 Stamina) (Riuscita: 815+Bonus Tecnica dello Squalo Missile Gigante)


    Gemini:
    Resistenza: 800
    Stamina: 955-20=935
    Azioni:
    - Mantenimento Stimolazione Sonora (-20 Stamina)
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    Il bisturi si muoveva frenetico tra le dita della mano, un'operazione per nulla semplice da svolgere visto che il corpo dell'uomo sembrava avesse subito qualsiasi tipo di frattura, colpo o Jutsu. Gli occhi si muovevano veloci sul corpo dell'uomo esplorando ogni singolo centimetro di pelle per non tralasciare alcuna ferita, sicuramente non sarebbe sopravvissuto a lungo senza il mio intervento e devo anche ammettere che la fortuna di trovare uno dei medici più abili di Suna, vicino ad una bestia simile, non era un'abilità che tutti possono vantare. Il bisturi scorreva velocemente lungo la pelle dello Shinobi ricoprendolo di minimi taglietti così come la mano sinistra bucherellava l'epidermide iniettando varie sostanze dagli indefiniti colori, la velocità con cui operavo era allucinante per una persona normale, ma non per una marionetta ed anche essere diventato un vuoto corpo aveva i suoi vantaggi.
    Il tempo per aspettare che le ferite si rimarginassero non lo avevo e non potevo assolutamente aspettare che quella bestia mi colpisse, schioccai le dita della mano sinistra lanciano lo shuriken contro le pareti del ventre di Devyhij rischiarando l'oscurità, avendo preso il corpo di Nihilius ed avendolo fatto diventare la mia dimora, ero divenuto in grado di utilizzare l'elemento Fuoco come più mi aggradava, tuttavia l'avevo reso più simile possibile a Kuroda anzi al me precedente, stavo iniziando a distaccarmi totalmente dall'idea di essere una persona a sé stante era come se avessi perso completamente l'attaccamento alla mia identità ma non era il momento di avere crisi, non era un lusso che potevo permettermi. La luce divampò permettendomi di vedere ciò che si trovava dinanzi a me, un volto conosciuto. Signalis.
    Complice la breve durata del nostro combattimento e l'impenetrabile oscurità, non avevo riconosciuto immediatamente il mio sfidante ed alcune piccole memorie, che avevo preferito rinchiudere in un piccolo angolino del mio cervello, riaffiorarono. Ero rimasto privo di udito per parecchie ore, ed anche dopo quell'evento non ero riuscito a riprendermi completamente dallo shock delle esplosioni ed il mio orecchio destro ne aveva risentito, per fortuna che era solo un ricordo spiacevole da eliminare il prima possibile. Continuai ad operare qua e là tamponando per evitare pericolose infezioni causate dal fango ricoprente il suo intero corpo, passai una mano dalla fronte sino al torace concentrando del chakra sul suo palmo, l'immagine che mi si era formata in testa era dell'acqua, molta acqua e fu essa che sgorgò dal palmo creando una sorta di doccino atto a lavare il fango dal corpo dell'Anbu, arrivato al torace continuai a scendere per pulire la gamba destra e subito sopo la sinistra, una volta finito di far ciò avrei dovuto ripeterlo sulla schiena dell'uomo ed avrei dovuto tamponare di nuovo, ma il tempo stava arrivando agli sgoccioli ed i ruggiti della bestia non mi rassicuravano più di tanto.


    - Ma che diavolo è successo!? -

    Una voce, non molto familiare, alzai il pugno destro aprendo velocemente il torace di Devyhij, dell'avversario me ne sarei occupato subito, se lo fosse stato, in realtà era un'altra persona, ma non ricordavo perfettamente il suo nome, Viraru se non ero in errore. Si avvicinò rapidamente, vedermi armeggiare col corpo di un suo compaesano non doveva essere proprio una delle migliori immagini, passò una mano sulla fronte di Signalis, il palmo ben aperto quasi volesse constatare che non avessi nociuto alla sua salute. Mi gettai contro una delle pareti della marionetta con le braccia conserte e lo sguardo rivolto ai due.

    -Cos'è, una riunione dei partecipanti del torneo?-

    Dissi ironico squadrando l'uomo che avevo davanti, Signalis era sicuramente una persona elegante, Viraru era più sobrio, un vestito adatto a qualcuno del suo livello, un vestito adatto ad un soldato ed ad una persona in grado di sfondare me e Rogue senza l'aiuto di nessuno, un vero shinobi, era la sua figura ciò che ambivo di diventare.

    - Ehi marionettista, ti ricordi di me? Anche se no, non fa niente. Spero che tu non gli abbia fatto niente di male... -

    Scossi la testa sbuffando, palesemente seccato, cosa avrei potuto fare a Signalis? Non avrei avuto motivo di tradire l'alleanza o banchettare sul corpo di un mio alleato e per di più ero un medico, il mio dovere era aiutare i feriti, non affossarli, e, nonostante non avessi terminato di ripristinare la salute di Signalis, avevo già eseguito un ottimo lavoro, era si a rischio d'infezione ma non avrebbe avuto chissà quali problemi per un po' di tempo, il corpo aveva già iniziato a cicatrizzare ed a far sparire la maggior parte delle bruciature grazie al liquido che gli avevo iniettato prima.

    -Sono un medico, sto dall'altra parte se permetti. E si, mi ricordo di te Viraru di Kiri, spero tanto che i tuoi ricordi siano precedenti al mio balletto, il tuo amico adesso sta bene comunque.-

    Dissi seccato, ma Viraru non mi stava prestando la minima attenzione, era concentrato a far qualcosa con Signalis, lo vedevo, vedevo il suo chakra scorrere nella testa del nostro comune amico direttamente dal suo palmo. Dopo qualche minuto si destò dalla sua trance esordendo con:

    -- ...direi che starcene a guardare è altamente inutile. Cercherò di trattenerlo per un po' mentre voi mi darete supporto dalla retrovia... --

    Uno scatto, mi sentii attaccato, Signalis afferrò il mio braccio sinistro ed a giudicare dal muscolo stava imprimendo una buona quantità di forza, almeno era sveglio, forse non lucido ma sicuramente sveglio. Dovevamo seguire le indicazioni del Generale, io non avevo sicuramente la forza di contrastare quella bestia ad otto code, e mi si accese una lampadina, otto code, immenso, spaventoso, un Bijuu, l'Hachibi, come avevo potuto non identificare prima quella bestia immonda? Se era ciò che pensavo, e ci assomigliava fin troppo, eravamo finiti nei guai.
    A quel punto, la bestia parlò.

    Stupidi umani. Per troppo tempo siamo stati liberi e incatenati a voi.

    Signalis continuò a stringermi il braccio, ma doveva lasciarmi andare per qualche secondo, afferrai il suo polso premendo leggermente in modo che gli si aprissero le dita ed una volta che allentò la presa, adagiai il braccio sul lettino. Uscii da Devyhij facendo un saltello, la luce era rimasta invariata, nubi grigie, rappresentazione delle lacrime di dolore versate dal cielo, cadaveri dappertutto, perché? Perché avevamo ucciso i nostri fratelli? Ero diventato medico anche per questo ed ero almeno riuscito a salvare una persona, ma ciò non mi bastava, passai l'avambraccio sinistro sugli occhi per pulire l'acqua finita sulle sfere di vetro che avevo utilizzato per umanizzare la mia marionetta, finte lacrime, avevo voglia di piangere seriamente. Viraru aveva già iniziato ad attaccare la creatura o almeno, si era preparato per farlo, il suo corpo era divenuto gigantesco, sfidando in grandezza quello dell'Ushioni e faceva anche più paura se possibile, un'altra creatura che non avevo notato prima, apparve sul campo di battaglia, una strana creatura bluastra, di colore opposto era Viraru che immaginavo sarebbe divenuto blu, trasparente o di un colore lontanamente simile a quello dell'acqua invece, divenne nero ed emanava un dolore simile al ferro, inchiostro. Girai la testa a centoottanta gradi urlando a Signalis.

    -Signalis, so che puoi rimetterti in piedi, cerca di dare man forte! Io devo fare una cosa.-

    Caricai il braccio sinistro e piegai leggermente le gambe scattando in avanti e penetrando con Peste nell'oblio oscuro qual'era il corpo di Viraru, era viscoso e tremendamente disgustoso ma era uno dei sensi che avevo perso dopo la mia trasformazione. Peste era dentro di lui, chissà come ci si sentiva ad avere corpi simili all'interno del proprio, ed il liquido lo inondò. Lo stantuffo dell'indice si abbassò rilasciando all'interno del corpo di Viraru il Charge per ben due volte, quasi finendo le scorte che mi portavo dietro, avevo testato l'efficacia di quel composto tempo addietro e lo avrebbe caricato come non mai seppur avrebbe probabilmente reso difficile impastare il chakra, per questo motivo avrei dovuto rimediare in un altro modo. Misi una mano nella tasca e chiusi il pugno, non avendo il tatto non ero in grado di identificare gli oggetti e quindi dovevo afferrare a caso, prendendo il flauto kagurabue, lo misi velocemente dinanzi alle mie labbra, la mancanza di polmoni sarebbe stato un problema per chiunque ma non per me che concentrai una buona quantità di chakra vento nella bocca e soffiai, sperando che non danneggiasse lo strumento, la melodia era leggiadra e le dita di cenit che battevano sui fori creavano una cacofonia graziosa, chiusi gli occhi concentrandomi nell'impastare il chakra, oltre a quello che mi serviva per soffiare, avrei dovuto convertire il soffio, trasformato in suono, in onda di pura potenza, una stimolazione per il corpo di Viraru, la Stimolazione Sonora dei Tanketsu, un ottimo modo per aiutarlo nel migliore dei modi.

    - SE SOPRAVVIVO A QUESTO MI SERVIRANNO LE TUE DOTI, KURODA! -

    Non mi pagavano abbastanza.
    Resistenza Dage: 700/700
    Stamina: 481-5-2-25=449/550
    Azioni:
    Charge x2 [Viraru]
    Evocazione Flauto
    Stimolazione Sonora dei Tanketsu


    Edited by LordScorpio - 23/5/2014, 13:56
     
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    Quel sogno, lo ricordavo perfettamente. Una visione così palese, era quasi realtà ai miei occhi, quasi potevo tastarla con le mie sottili. Quella donna, quel bambino. Non riuscivo a vedere bene i loro volti, ma il resto era nitido come il riflesso nell’acqua chiara gelida delle sorgenti. I colori, i profumi, lo stormire degli uccelli e il verso assonnato dei gatti. Lo scenario cambiava continuamente come fosse soggetto ad una illusione, le nubi cambiavano continuamente forma, scomparivano, ricomparivano con altri colori e poi tutto diventava bianco o nero. Il tutto cambiava nel niente e il niente non cambiava, ma la gente restava la stessa e le facce erano sempre e costantemente oscurate. Era quasi come se qualcosa mi impedisse di scorgere i lineamenti degli esseri umani, di capire che cosa in quel momento loro provassero nel vedere quello scenario. La donna e il pargolo scappavano, inseguiti dal mio andazzo lento. Inciampavano e si rialzavano, ma erano sempre troppo lenti per scappare dalla mia persecuzione. Ma perché? cosa voleva significare quel sogno, così dannatamente vero, così dannatamente anormale? La morte stava facendo brutti scherzi. Le facce che riuscii a scorgere (ce ne furono) erano tre: Faust, Ciel e Gen-Fudo, simboli del delirio. Cosa significavano loro e cosa significava quella storia? Perché tra tutta la gente e le voci, le uniche ad essere chiare come il mio scopo erano le loro? Il mio braccio stava per viaggiare sulle due esili figure strette ad un angolo quando, all’improvviso, i miei occhi si aprirono in quel buio e la mai mano afferrò il braccio del medico. Non lo conoscevo, ma pareva che le sue cure avessero avuto effetto seppur non mi sentissi totalmente rinvigorito. Ovviamente sentivo le braccia indolenzite e il busto ancora mezzo dolorante, inoltre non avevo la minima idea della situazione degli organi interni. Strinsi il braccio di quella “cosa” ma a quanto pareva non sentiva alcun dolore. Mi accorsi dopo che quel suo arto non era nemmeno umano e la cosa mi inquietò parecchio, anche se alla fine avevo visto fin troppe cose perché quella potesse spaventarmi più delle altre.
    E poi ero morto per l’ennesima volta, e tornato di nuovo in vita. Non ne ero affatto contento, non meritavo certo di venir salvato solo perché servivo per il paese. Non ero certamente più importante di tante altre persone, e tutte quelle “resurrezioni” non facevano altro che accrescere la mia insoddisfazione e il senso di scontentezza verso il sistema dei ninja. Privilegiare un uomo rispetto ad un altro era uno dei tanti motivi per cui odiavo quella gente, per cui odiavo il sistema.

    Stupidi umani. Per troppo tempo siamo stati liberi e incatenati a voi.


    Troppi suoni, troppe voci, troppe presenze. Nel tempo in cui avevo varcato la soglia dei non morti, troppi vivi erano venuti a far visita alla mia tomba. Non poteva mancare il Generale tra quelli, che al mio risveglio pareva più grosso del previsto, poi la presenza di quel secondo ninja e di un gruppo radunatosi attorno a distanza di sicurezza. Ma quello che più mi interessava era l’Hachibi, una delle bestie citate nei libri sacri.
    La sua voce era di una vastità tale da risultare udibile da centinaia di chilometri e la sua grandezza era superiore a quella di numerosi palazzi messi assieme.

    -Signalis, so che puoi rimetterti in piedi, cerca di dare man forte, io devo fare una cosa.-


    Mi portai la mano alla testa strizzando gli occhi, il braccio piegato sul pavimento sentiva alcuni cocci di vetro infrangersi in tante “briciole”.

    Oya oya, datemi un attimo di tregua.

    Nelle mie fattezze originali mi sentivo particolarmente strano, mi sentivo a mio agio. Non dovevo più nascondere la mia identità, chissà magari avrei potuto trovare una nuova genialata per rappresentare quel mio cambiamento ma non era più importante. Quel cambiamento significava molto, era il preludio di una nuova era. C’era soltanto un piccolo ostacolo da superare: quel polipo con la testa taurina andava fermato. Avevo delle domande da fargli ma forse non mi avrebbe ascoltato.

    Voglio un rapporto della situazione, non sono aggiornato sui fatti per mia sfortuna.

    Mi rimisi in piedi, mentre la visuale sullo spettacolo era totale. Tossì, la mano si frappose di istinto dinanzi alla bocca e sbigottito notai delle tracce minime di sangue sul guanto. Che fosse normale per le condizioni precarie in cui il mio corpo verteva? Speravo di si.
    Stava per accadere qualcosa, lui era lì fermo e immobile con le fauci spalancate in preparazione di qualcosa, seppur non avessi la benché minima idea di cosa fosse. Bruttissimo segno. Al momento attuale contavo sulle qualità del Generale e sulla sua capacità di reagire alle situazioni, quindi era meglio per me studiare al meglio quella bestia che pareva non avere mai fine.

    Chōkeijūgan no Jutsu

    Ennesima tecnica del repertorio doton, ne avevo utilizzati così tanti nel vecchio scontro che persino la composizione della terra poteva apparire diversa da quella a cui tutti erano abituati. Lo scopo della mossa era semplice ma efficace, soprattutto per via della conformazione del campo di battaglia: alleggerire il terreno proprio come avevo fatto qualche ora prima. Ottimo punto su cui posarsi, devo ammetterlo. Il suo digrignare i denti non gli sarebbe bastato per evitare la mia presa, una enorme palude fangosa in cui visto il peso sarebbe sprofondato senza mezzi termini e i suoi tentacoli non avrebbero più dato rogne.
    La ciliegina sulla torta sarebbe arrivata nel momento stesso in cui sarebbe stato soggetto alla pressione di quell'attrazione: quattro pilastri di roccia sarebbero emersi dal terreno, quattro monoliti attui a bloccare il gigantesco colosso per rendergli impossibili i restanti movimenti. Gli avrebbe abbattuti? certo, era troppo forte fisicamente, ma troppo lento per evitare il colpo successivo
    Era meglio tacere al momento attuale sulla questione di Sakkaku e tutto il resto, ma volevo proprio sapere cosa ne pensasse il Generale di questo nuovo look. Chissà se avrebbe proferito qualcosa fino alla fine. Ora però era meglio pensare a finire questa cosa il prima possibile.



    Resistenza: 1+500+200=701
    Stamina: 112+500+80=692-80-35-72=505

    Comunque:
    Azioni e jutsu:
    DI norma, visto che sento la melodia dei gemini e di Kuroda, dovrei usufruire anch'io del bonus
    Ultra alleggerimento sul terreno di gioco
    Palude infernale per bloccare l'hachibi
    Quattro pilastri di roccia per bloccare l'hachibi


    Edited by Yama™ - 12/4/2014, 15:25
     
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  9. Bloody Ðoc
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    E così la battaglia continua, tra Kuroda e Signalis che cercano di aiutare e il Generale Viraru che cerca di fare il grosso del lavoro, tanto da andare, addirittura, a combattere contro una Dama. Contro uno dei più potenti Jutsu al mondo, in grado di spazzare via tutto ciò che incontra per qualche centinaio di metri. Per diverse centinaia di metri, a dire il vero. Ma Viraru non sembra essere particolarmente preoccupato, considerando il modo in cui ha preparato il suo corpo giusto qualche istante prima che il demone lanciasse il suo poderoso attacco, tanto che si frappone, letteralmente, con il corpo, tra lui e i suoi compagni. La Dama parte, in tempo zero Viraru lancia un potente squalo direttamente dal suo corpo. Una potenza devastante contro una forza inarrestabile. Volete sapere le conseguenze? Di natura lo squalo riesce ad assorbire qualsivoglia tipo di Jutsu con il quale entra in contatto, ma la cosa è sostanzialmente diversa, con una Dama. Probabilmente più squali sarebbero riusciti nell'intento del Generale, ma uno solo è decisamente poco per poter anche solo pensare di fermare completamente quella sfera di energia. La bestia si scaglia contro la Dama, la colpisce in pieno e l'esplosione che viene generata sembra essere quasi mastodontica. Nel raggio di cinquecento metri l'aria diventa pesante e quasi irrespirabile, mentre la potenza devastante si infrange contro tutti i presenti, provocando in loro diversi danni, tutt'altro che indifferenti. Miùa se l'offensiva del demone si fosse fermata qui, non sarebbe stato un problema per nessuno dei presenti. E' l'irradiante del Chakra Vermiglio, quel colpo di puro Chakra portato come estensione del tentacolo stesso, che costringe Viraru a frapporsi, di nuovo, tra il colpo e i suoi compagni. Il colpo lo prende in pieno, la sua innata non lo aiuta e non gli permette di assorbire, neppure in minima parte, quel colpo. Ed è forte, è violento, talmente violento che il generale, da grande demone interamente composto d'acqua diventa un ammasso informe di acqua e gelatina, che si staglia al suolo, senza possibilità di muoversi o di agire. Kuroda potrebbe fare qualcosa, ma questo implicherebbe rinunciare alla possibilità di sferrare un'offensiva piuttosto corposa contro il demone. Demone che, tra le altre cose, non se la cava affatto bene, dal momento che l'alleggerimento di Signalis ha fatto il suo effetto e ora è completamente bloccato nel suolo. Stessa cosa dicasi per i pilastri che, tutt'altro che contrastati, bloccano interamente il demone. Facile buttarli giù, assolutamente, lo sanno tutti, ma richiederà comunque un pochino di tempo. Tempo durante il quale il demone non avrà possibilità di muoversi o di agire. Se qualcuno fosse in grado di guardare attraverso le pareti, noterebbe senza alcun problema che il demone ha già piantato a terra i suoi tentacoli e sta iniziando a fare leva sul terreno e cercare di liberarsi da quella palude infernale. Il processo non richiederà tantissimo tempo, ma per il momento è completamente indifeso e scoperto. Aiutare Viraru? Attaccare il demone? Ardua la scelta, per i due rimasti. Certo, c'è da dire che un altro attacco di qualsiasi natura potrebbe uccidere Viraru stesso, questo sì, ma Kuroda e Signalis potrebbero fare talmente tanto male al demone da ucciderlo prima che questo possa anche solo pensare di liberarsi?

    Umano! Non ti azzardare a parlare con me! Sei feccia, niente di più, esattamente come il tuo compagno! Sacrificarsi per i propri alleati... Lodevole, ma incredibilmente stupido, se questo porta alla propria morte! Dove finisce il buonsenso e inizia l'idiozia, umano?!

    E intanto la pioggia continua a cadere, il vento a soffiare. Le gocce si infrangono contro il corpo esausto del Generale di Kiri. Incapace di muoversi, di agire, di parlare, di fare qualsiasi cosa che sia diverso dal pensare alla propria vita, a quello che è successo, a quello che ha fatto e anche a quello che non ha fatto. Che fosse quella, effettivamente, la fine del tanto acclamato Generale Viraru Hoozuki?


    Viraru: 850 [K.O.]
    Kuroda: 550 (Non ho ancora capito niente con le marionette, i 550 dovrebbe prenderli Dage, ma vedi tu)
    signalis: 550
    Hachibi: 550 (3732 - 550 = 3182)

    Viraru non è morto, semplicemente la sua resistenza è a zero, quindi, come da innata, è un coso gelatinoso... E anche piuttosto brutto! :asd:

    Per tutto il turno di attacco vostro il demone è immobilizzato dalla "palude" e dai pilastri. Descrivete bene eventuali attacchi, ci sono i pilastri a bloccare/difendere il Bijuu, quindi fate attenzione.
     
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    Attendevo con impazienza che le labbra di quell’essere dalle fattezze umane o del Generale si schiudessero, volevo capire cosa mi ero perso durante il mio breve soggiorno nell’aldilà. Breve e intenso, avevo visto qualche scena cruenta di cui non mi capacitavo, avevo fatto un sogno così strano da essere paragonabile ad un genjutsu e per poco avrei potuto vedere con i miei occhi la meta ultraterrena per la mia anima.
    Nulla di ciò era successo realmente però, era la mia testa a farmi strani scherzi, c’era ancora troppo da fare: i doveri mi tenevano saldamente legato alla riva dei vivi, anche se potevo chiaramente vedere quella dei morti aldilà del ponte.
    Nessun commento, potevo dedurre molte cose da quel comportamento. Non c’era stato nulla o c’era stato il finimondo, AMe aveva vinto o perso? Con l’apparizione della bestia mitologica dalle otto code non potevo più capirlo in quanto la sua forza non era da prendere alla leggera. Andava affrontato con cautela, ma sarebbe stato impossibile batterlo in poco tempo seppur la sua grandezza era un punto a suo svantaggio. Molti attacchi avrebbero funzionato su di lui, attacchi ad ampia scala che certamente non avrebbe potuto contrastare con una parata o una banale schivata. Una volta limitato un colosso di quelle dimensioni, cosa molto più facile data la sua estensione e data anche la conformazione del campo di battaglia, gran parte della sua aggressività sarebbe stata inutile e per noi più facile stenderlo.
    Era certamente un pensiero troppo ottimista. Tutti conoscevano la potenza di quelle bestie e della loro tecnica più potente, la bijuu dama, una enorme sfera di puro chakra in grado di radere terre per chilometri e chilometri. Quella sfera si lasciava soltanto una scia di desolazione e i segni della deflagrazione restavano lì per centinaia di anni, un segno indelebile per ricordare che la natura era sempre più forte dell’uomo.
    Non era così da millenni però, centinaia di battaglie avevano visto i cercoteri perire di fronte al potere troppo grande della razza umana detentrice del potere assoluto. Una disparità, quella, che ho sempre odiato, un ulteriore metodo per suddividere gli umani (nati tutti nudi, con gli stessi pregi e gli stessi difetti). Quello ninja era un mondo in collisione con il mio pensiero, incapace di armonizzarsi con la mia mente, e nel corso degli anni il mio pensiero negativo verso quel sistema non era affatto cambiato ma stava lentamente sbocciando, evolvendosi in qualcosa di più forte. Ma la mia decisione era stata presa, e quella guerra era per me l’atto finale della mia alleanza a Kiri. Certamente non potevo sognarmi di distruggere qualche villaggio come la maggior parte dei cattivi ha fatto nella storia, ma potevo permettermi di dissociarmi totalmente da quel mondo così distorto e squilibrato per abbracciare nuovamente la mia causa personale. Il fatto di esser “morto” più volte e di essere tornato sempre in vita era un chiaro segno di ciò: non potevo morire fino alla realizzazione del mio scopo.
    Poggiai la mano al terreno per irradiarlo di chakra e rendere gli agglomerati provenienti da esso più veloci e letali, avevo tutta l'intenzione di paralizzare in più modi l'Hachibi e fu per quel motivo che mi basai sul terreno sottostante per renderlo fangoso quasi come una palude fatta di sabbie mobili. Venir risucchiati, almeno in parte e avere i movimenti bloccati era una mossa perfetta. Preparare il campo poteva costituire una carta vincente o uno spreco di energie, tutto dipendeva dall'esito finale, dalla rabbia della bestia ibrida. Puntai la testa verso il soggetto e sgranai gli occhi mentre il generale frapponeva il suo corpo a mo’ di scudo, impedendo a quel tentacolo di colpirci. Ancora voler salvare la gente? Non era ancora Dio.
    Lo fece, ma l’Hachibi non ci andò giù leggero. Dinanzi alla sua bocca, piccole sfere di chakra iniziarono a raggrupparsi, sempre più grande era il prodotto che quella fusione stava mostrandoci: non andava affatto bene!

    MALEDIZIONE!


    Hachibi+Shoop+Da+Whoop



    Nulla era più potente di quella cosa! Non feci in tempo a reagire che quell’enorme cannone di chakra fu subito scaraventato in linea retta, proprio in direzione del Generale. Una gigantesca, semplice, palla di chakra grande quanto un agglomerato di case viaggiò in linea retta infrangendosi sul corpo acquoso dell’Hoozuki, e la deflagrazione fu qualcosa di inumano da tutti i punti di vista. Un rumore paragonabile a mille carte bomba, istintivamente portai il braccio dinanzi agli occhi ma poi dovetti mantenermi conficcando la falce all’interno del terreno. Quel jutsu enorme lanciato dal capo dell’armata non fu abbastanza potente da divorare la mossa avversaria, tant’è che tutti i presenti (nessuno escluso) ne risentirono. Si verificò di tutto, da un boato immenso ad una esplosione di luce visibile dai confini del villaggio stesso, mi sentii nuovamente come prima delle cure. L’impatto sul terreno fu davvero doloroso, schiena contro la nuda terra, la mia anima voleva uscire e scappare via. Da un certo senso, volevo anch’io questa cosa: affrontare un bijuu dopo un kage era troppo anche per me.
    Sentivo il corpo intirizzito, il busto non era messo meglio del resto e almeno qualche costola era ormai andata, il sangue aveva ripreso a sgorgare dalle ferite causatemi da Sakkaku, un nettare del rosso più intenso. Tossii, e la mia mano si impregnò nuovamente della stessa sostanza che aveva tinto di rosso le mie vesti. Aprii gli occhi, cercando di liberarmi da un masso che aveva bloccato la mia gamba destra e a cercai di raddrizzarmi, barcollante. Ero ridotto ad uno straccio, ma non ero il solo. Una massa gelatinosa ondeggiava come un budino a pochi metri dal mostro che pareva sempre più grosso e minaccioso di prima. Non potevo capire se quella materia “acquosa” fosse il Generale in quanto non lo avevo mai visto perdere, ma non v’erano molte spiegazioni logiche per motivare quella presenza sul campo di battaglia, proprio nella stessa posizione in cui l’avevo visto pochi istanti prima della deflagrazione.
    Non mi soffermai sul resto, era tutto un cumulo di macerie e perdere tempo alla ricerca degli altri era solo una seccatura. Quella perdita di tempo andava a vantaggio dell’Hachibi, e io non ero fatto per concederne altro.
    In tutta quella desolazione, ciò che avevo tramato era andato a segno: arti e code erano ora bloccati nella morsa paludosa e sempre più infondo venivano tirati lasciando alla bestia poche scelte. Iniziò a dimenarsi, nel tentativo di uscire dalla trappola ma sarebbe stata ardua, soprattutto perché ero intenzionato a potenziare quella presa con monoliti di roccia di enormi dimensioni così da paralizzarlo in più punti. Attualmente, soltanto la sua testa era in grado di fare qualcosa, generare una nuova bijuu dama era l’idea per spazzare via quei pilastri e senza la protezione del Generale, sicuramente era la minaccia più grande.
    Diedi un’occhiata in campo, giusto per capire chi avrebbe potuto aiutarmi escludendo l’Hoozuki. Quel tizio di suna non pareva affatto avere un corpo umano, il suo aspetto mi incuriosiva ma ora dovevo pensare a limitare l’uso delle bijuu dama dell’ottacoda. Un inconveniente era dettato proprio dalla presenza dei pali difensivi, la loro esistenza era troppo importante per essere eliminata da un attacco ad area. E avevo timore di sprecare chakra, visto il modo in cui aveva tentato di attaccarci precedentemente. Proprio come Kris fece con Faust, per sconfiggere un obbiettivo che agli occhi si dimostrava troppo potente all’esterno, bisognava attaccarlo nell’interno.

    Non possiamo perdere tempo, riprendete a suonare prima che sia troppo tardi anche per noi!


    Il mio era un ordine preciso, sapevo che quella era l’unica maniera. Avevo testato più volte l’efficacia delle tecniche sonore sul mio corpo e in quel momento avrei preferito che continuassero a produrre quella melodia, almeno per il primo attacco.
    Presi la falce, battendola sul terreno dalla mia posizione: avevo l’intenzione di sfruttare l’alleggerimento per rendere più rapida l’arte della morte. Come? semplice: rendendo la stessa terra un prodotto infernale!

    Sesta Cerchia: Sfida degli Eretici!


    Non l’avevo mai usata fino a quel momento, sentivo mancare le forze: troppi sforzi in una sola giornata. Nell’arco di metri e metri si verificarono cambiamenti poco “allegri”, mura e montagne si innalzarono da spaccature nel terreno, il cielo si oscurò diventando lo sfondo di un dipinto maestoso e incompiuto. Occhi rossi come il sangue percorsero ogni angolo, amici indesiderati e curiosi.
    Battei ancora la falce, questa volta per modificare ulteriormente la terra: tre tentacoli vennero fuori, cercando viscidi di attorcigliarsi attorno al corpo della bestia fino a giungere al suo muso. Oltre a stritolarne il ventre li direzionai in modo tale da creare una sorta di trazione tra mascella inferiore e superiore. Il mio scopo era quello di tenere il suo muso aperto, così da permettere attacchi all’interno del suo stomaco.

    Hana Ninpou: Hyakkasaihō


    Lasciai vibrare sessanta fiori nell’aria, un quantitativo sufficiente per sfondare organi interni e tutto il resto, impedendo quindi l’accumulo di chakra per l’esecuzione di ulteriori bijuu dama che erano, in quel momento, il pensiero più critico. QUella enorme spesa di chakra si faceva maledettametne sentire, ma era normale visto tutto le mie azioni in una sola giornata.
    Bijuu, chakra, ninja, potere, guerra, disparità. Tutte cose collegate, tutte cose che odiavo dalla prima volta in cui le avevo viste.



    R: 701-550=151
    S: 505-200-300+80=82


    Azioni e jutsu:
    Evocazione Sesta Cerchia: Sfida degli Eretici e creazione di tre tentacoli per stritolare il polpo e spaccargli le mascelle
    Fioritura dei 100 boccioli (60 fiori) mirati all'interno del bijuu


    Edited by Yama™ - 1/5/2014, 08:55
     
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    Qualcosa non era andato come avevo previsto, ma si sa che errare è umano.

    CITAZIONE
    Qualche ora prima dell'assalto

    - Gemini, devo chiedervi un favore... -

    - Se si tratta di sostituirti in questa missione te lo scordi! -

    - Sei gentile Beta, ma non era questo... Volevo dirvi che se mi succederà qualcosa... -

    - Non ti accadrà niente, rimani concentrato! -

    - ...fammi finire Alpha. Se dovesse accadermi qualcosa voglio che siate voi a dirlo ad Hoshi e che le stiate accanto per la vita... Me lo promettete? -

    - Te lo prometto, ma tanto non ti accadrà nulla a costo di utilizzare di tutto purchè questo non accada. -

    - Eh proprio di tutto no! Io non rischio la pellaccia per questo biondino arrogante! -

    - Ahahah! Sarai il primo a volermi aiutare! -

    - Contaci! -

    I Gemini erano lì a pochi passi da me e videro la mia disfatta, in un certo senso lo fecero con i miei stessi occhi. La Bijuu Dama non era stata inghiottita dal mio squalo come avevo previsto e si era schiantata con lui a metà strada provocando un'esplosione degna di nome che purtroppo colpì non solo me, ma anche ogni presente nel raggio d'azione: Signalis, Kuroda e Gemini vennero investiti dall'onda d'urto e io non potei fare altro che guardare.
    Sotto forma di Demone Acquatico tuttavia avevo ancora le energie per poter fermare la sferzata di chakra che era indirizzata ai miei compagni. Anche se quel gesto mi costò le poche forze rimaste.
    Guardai i miei alleati, Gemini compresi e sussurrai qualcosa...

    - Finite anche per me...

    Poi l'impatto e il buio, ricordo che le energie mi abbandonarono e svenni, molto probabilmente ero tornato allo stato di gelatina com'era successo contro Hei anni prima.
    Era la seconda volta che venivo sconfitto in battaglia, molto probabilmente le sconfitte da lì a poco sarebbero aumentate, l'età avanzava anche per me e anche le mie forze erano sempre minori.




    Gemini, trasformato in Viraru, guardò il proprio evocatore soccombere a causa della potenza dell'Ottocode e non riuscì per niente a sopportarlo.
    Si ricordò delle parola che gli avevo rivolto prima della battaglia e della promessa fatta, ma non aveva nessun'intenzione di fare da ambaciatore di notizie così brutte per Hoshi. La bambina aveva già perso una madre in maniera atroce, se fosse divenuto orfana non l'avrebbe sopportato. Gemini non voleva arrendersi all'evidenza, all'interno di quel Viraru nero per la Maledizione attiva vi era la coscienza di quei due piccoletti speciali, la rabbia per la mia probabile dipartita fece alterare soprattutto, e inaspettatamene aggiungerei, Alpha. I due presi dalla foga, ma anche dal giudizo nell'operato delle loro azioni, prima utilizzarono la Roccia Ultra-Alleggerita su loro stessi e poi applicarono uno degli effetti più devastanti della Maledizione Memo-Illustrativa...

    - EHI!!! POLPO SCHIFOSO!!! LA VUOI RIVEDERE UNA PERSONA A TE CARA!? -

    Dalla mano destra di Gemini sarebbe uscito un rotolo di carta bianca delimitato da dei bordi d'inchiostro. Anche quel rotolo era una creazione dell'Ultra Illustrazione, poi con il braccio sinistro iniziò a disegnare freneticamente i tratti di una persona. Una persona che l'Hachibi conosceva benissimo.
    Poi il marchio del Memory Make sarebbe apparso prima sulla fronte di Gemini e poi su palmo della mano destra con la quale si sarebbe dato inizio alla fine del Bijuu.

    MEMORY-MAKE: KUCHIYOSE NO HI SAKKAKU!



    Ed ecco che in tutto il suo spledore dal rotolo bianco esce l'oramai defunto Amekage che differisce dall'originale per la sua bicromatura bianca e nera con eccezion fatta per i suoi occhi speciali che erano di un colore violetto. Con questa versione del Memory-make è possibile far emulare all'evocato qualsiasi mossa si ritrovi nei ricordi dell'utilizzatore, anche perché, essendo fuori dal controllo totale di Viraru, le persone evocate usano ciò che sanno usare come se il ricordo della scena tornasse alla realtà.
    Gemini non si limitò solo ad evocare quel mostro, ma lo creò con all'interno del suo corpo d'inchiostro circa 140 carte-bomba.
    Visibilmente provato per aver utilizzato tutto il suo chakra, si limitò a far eseguire a Sakkaku la sua tattica come se lui fosse il burattinaio di quel pupazzo.

    - Bene... E ora... *anf* Terminiamo... *anf* questo scontro! Prima però... -

    - Jikangan: Haste x2

    Con una voce strana e automatica il fantoccio Sakkaku parlò. Ed ecco andato il primo jutsu nella memoria di Viraru, l'Haste avrebbe reso Sakkaku il doppio più veloce e anche il doppio più temibile.
    Poi il finto Amekage scattò velocissimamente verso il vero Viraru o la sua poltiglia gelatinosa e a contatto con il suo corpo, fece una cosa che già il vero Sakkaku aveva fatto per salvare Kris dal sigillo che gli aveva imposto la defunta Mizukage...

    - Jikangan: Reset! -

    Viraru sarebbe ritornato in forze in men che non si dica, ma il resto doveva ancora arrivare.
    Guidato dai comandi della mente di Gemini, Sakkaku si proiettò letteralmente sull'Ottocode e fece per bloccarlo utilizzando un altro jutsu nel repertorio infernale del tempo. Non appena lo toccò pronunciò un'altra maledizione.

    - Jikangan: Stop! -

    Come per magia il bestione si sarebbe dovuto letteralmente bloccare in una posizione come se fosse una statua, a quel punto il fantoccio avrebbe terminato il suo operato scagliandosi a gran velocità contro le fauci aperte del Toro-Polpo immobilizzato e una volta dentro la sua bocca andò giù nella sua gola e poco prima di fare esplodere l'enorme quantitativo di bombe al suo interno pronunciò la fine.

    - Jikangan: Doppleganger! -

    E poi kaboom! Il fantoccio d'inchiostro avrebbe distrutto letteralmente l'interno del Bijuu, ma l'uso del Doppleganger creò un fenomeno temporale che di certo l'Ottocode non avrebbe voluto riprovare. Un altro Sakkaku era arrivato dentro la bestia e anche lui come il precedente sarebbe esploso nella stessa posizione prima di entrare nello stomaco e poi un'altra gigantesca esplosione avrebbe dovuto far stramazzare il martoriato Demone.
    Lasciando un Gemini soddisfatto del suo operato, ma completamente colto dall'amnesia a causa dell'uso del Memory-Make.


    Viraru: K.O
    Stamina: 140+160=300


    Gemini: (ancora 2 turni Mimicry)
    Resistenza: 250
    Stamina: 935-80-70-35-100-640=10
    Azioni:
    - Mantenimento Maledizione Memo-Illustrativa (-80 Stamina)
    - Roccia Ultra-Alleggerita su sè stessi (-70 Stamina)
    - Creazione Rotolo bianco grande (-35 Stamina)
    - Evocazione Sakkaku con il Memory-make + all'interno di Sakkaku 128 carte-bomba (-100 Stamina, -640 Stamina)
    - Sakkaku: Haste x2 su sè stesso
    - Sakkaku: Reset su Viraru
    - Sakkaku: Stop sull'Hachibi
    - Sakkaku: Kamikaze dentro l'Hachibi, poco prima dell'esplosione utilizza Doppleganger in modo da fare un'altra azione da Kamikaze con il suo doppio


    Note:
    - Riuscita degli attacchi del Sakkaku fantoccio: 1015
    - Danno delle carte-bomba: 2560 (x2 per il Doppleganger)

    Nel caso stesse dicendo che non posso fare questo perché "Il Jikangan è un Doujutsu ed è una cosa speciale che non puoi riprodurre" vi avverto che ho modificato la Maledizione Memo-Illustrativa dicendo che posso farlo perché quando mi è stata accettata il punto non c'era mi sembrava scontato che potessi farlo in considerazione del fatto che evocando un corpo non ci sarebbe differenza dal Memory-Make normale che ha delle limitazioni, invece la differenza sta proprio in questo. Evocando il corpo direttamente posso riprodurre tutto ciò che sa fare, senza dispendio sulla mia riserva di chakra, questo perché è il mantenimento della Maledizione Memo-Illustrativa a far muovere il fantoccio che si limita a fare quello che c'è nei miei ricordi, per altro quando mi è stata accettata, Zero ha detto una frase che conferma che non devo spendere chakra per i jutsu/abilità che fa il fantoccio: "Questa roba che spendi 300 stamina per una Bijuu-Dama non mi sconfinfera, però te lo accetto dai :asd: " o una cosa simile, con questa frase si dava per scontato che con 300 Stamina io potessi evocare entità come un Bijuu e fargli fare la Bijuu-dama senza intaccare o spendere chakra dalla mia riserva. D'altronde, scusatemi eh, ma è ovvio io già spendo il mantenimeto della Maledizione, perdo il ricordo della persona evocata, spendo chakra per evocarla e devo pure pagare il chakra dei suoi jutsu? :asd: non ha senso.
    Questa nota è un chiarimento e non voglio discuterne più. Punto e basta. Attenetevi alla mia tecnica.


    Edited by F u r y - 26/4/2014, 11:37
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    Le dita di Cenit battevano sui fori del flauto Kagurabue producendo un suono che creava dissonanza con le note prodotte, la melodia stava accompagnando il nostro cavaliere nella sua battaglia contro il perfido mostro che sarebbe dovuto cadere sotto l'incessante potenza di Viraru, dovevamo assicurarci la vittoria in tempi brevi.
    Il mostro caricò il suo colpo ed inarcò la schiena, Viraru si frapponeva tra noi, un gigantesco globo d'acqua che c'avrebbe fatto da scudo.
    Fu un attimo, un singolo luccichio, la sfera si fece più grande ed avanzò verso di noi molto lentamente o forse era la tensione a distorcere la mia percezione del tempo ma non importava, le dita di Nihilius si fermarono sancendo la fine della melodia ma non importava più di tanto, la sua magia avrebbe continuato a supportare il generale di Kiri che con velocità inaudita rispose alla sfera con uno Squalo missile gigante, una delle tecniche più potenti del mio repertorio, e senza alcun dubbio, nonostante la differenza in dimensioni, la tecnica di Viraru avrebbe fatto di quella sfera un sol boccone. Eppure non bastò. Lo squalo venne inglobato all'interno della sfera che si infranse contro il corpo del generale, più sbigottito di noi, esplodendo con un grande boato. Viraru ebbe solo il tempo di girarsi per sussurrare qualcosa che colsi unicamente grazie al mio udito miracoloso.

    - Finite anche per me...

    La luce fu immensa ma fortunatamente non poteva darmi fastidio, non riuscii a vedere nulla se non il corpo di Viraru che si disgregava rimpicciolendosi e lasciando che il chakra confluisse in un qualcosa di forma indefinita per terra, che l'avesse sciolto? Improbabile. Qualche minuto e la luce svanì permettendomi di vedere tutto alla perfezione, l'acqua di cui era composto Viraru fino a pochi secondi prima, si era dispera unendosi alle pozze causate dall'incessante pioggia ma tra queste una sola ancora presentava del chakra al suo interno e sembrava più densa delle altre. Dage presentava varie crepe sulla superficie lucida, nulla di effettivamente preoccupante ma solo sapere il lavoro che mi sarei dovuto ritrovare davanti mi faceva salire una rabbia accentuata dalla frustrazione di non aver potuto fare nulla per salvare il Generale, lui ci aveva salvati e noi non avremmo potuto fare nulla per ricambiare, potevamo solamente rispettare la sua ultima volontà.
    La copia di Viraru e Signalis non erano rimasti illesi come me, anzi, quest'ultimo sembrava messo malissimo, non più di prima, ma le ferite si erano riaperte tutte e sembrava un problema piuttosto grave, dovevo occuparmene il prima possibile per poter evitare che quei sanguinamenti potessero risultare fatali, era già senza sangue e continuare a perderne non poteva che peggiorare la situazione.


    -Signalis! Fermati!-

    Mi gettai velocemente verso l'uomo poggiandogli una mano di Nihilius sul costato e concentrai il chakra sul palmo creando una luce verde accesa, sicuramente non avrei potuto curare tutti i suoi problemi, ma avrei potuto fermare qualche emorragia, le mani si muovevano frenetiche sul suo corpo infondendo chakra curativo su tutte le ferite che ero in grado di toccare, ma lui non poteva aspettare troppo tempo.

    Non possiamo perdere tempo, riprendete a suonare prima che sia troppo tardi anche per noi!

    Con tono imperioso, Signalis mi ordinò di continuare a suonare il flauto Kagurabue non curante delle sue ferite, un eroe, mi limitai a seguire il suo consiglio e richiamando nuovamente l'aria all'interno del vuoto involucro, lasciai che il chakra di elemento Vento defluisse dal flaito simulando il mio respiro. Signalis estratte una falce brandendola sicuro e la batté con veemenza sul terreno che iniziò a cambiare drasticamente, tutto cambiò completamente, il cielo stesso cambiò aspetto, che fosse un qualche genjutsu sonoro? Qualsiasi jutsu fosse, non avrebbe avuto alcuna importanza fintanto che Signalis potesse tenerlo sotto controllo per non lederci. Tutto il paesaggio si fece di un rosso acceso cambiando la sua morfologia completamente, dalle alte mura circondavano noi e l'Ushioni così come delle montagne fecero la loro comparsa sfondando il terreno e degli occhi si palesarono dappertutto, degli aberranti occhi che osservavano tutti l'Ottocode, rimasi basito a quella vista ed alquanto perplesso.
    La falce colpì nuovamente il terreno ed evocò da esso tre tentacoli rossi che si avvinghiarono all'Hachibi aprendone l'enorme mascella, la bestia bloccata dalle colonne non avrebbe potuto fare altro che subire il trattamento che l'uomo le stava riservando, e con noncuranza, aprì le braccia rilasciando nell'aria un quantitativo immenso di fiori, li avevo già visti e sapevo dove voleva andare a parare con quello spettacolo floreale, e fu un secondo prima che tutti detonassero contro l'immensa bestia che non aveva possibilità di uscirne illesa. Eppure non fu lui a lasciarmi senza parole, ma il clone di Viraru.


    - EHI!!! POLPO SCHIFOSO!!! LA VUOI RIVEDERE UNA PERSONA A TE CARA!? -

    Creando un rotolo dal nulla e con una velocità quasi impressionante, evocò dal rotolo stesso una persona mai vista prima in bianco e nero, certamente non il modo migliore per riportare in vita qualcuno, ma aveva veramente resuscitato qualcuno o era solo una copia? La seconda opzione era la più realistica ma non avevo mai visto qualcosa di simile.

    - Bene... E ora... *anf* Terminiamo... *anf* questo scontro! Prima però...

    Evidentemente quella tecnica aveva azzerato la riserva di Stamina del clone ma ci avrebbe portato alla vittoria in pochissimo tempo. L'essere fatto di inchiostro corse contro l'Ottocode e si infilò tra le sue fauci, ciò che accadde dopo fu immediato. Un'esplosione dall'immane boato si propagò nell'aria finché non rimase solo il rumore della pioggia ed il mio flauto che intonava la sua melodia con incessante zelo.
    Che fosse finita?

    Nelle ultime parti mi sono dovuto sbrigare q.q
    Dovrebbe essere finita qua, quindi evito di mettere Resistenza e Stamina, se è il caso le aggiungo :si2:
    Azioni:
    Mantenimento Stimolazione Sonora dei Tanketsu
     
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    Stacchetto. Deve postare il gestore poiché dopo il suo post ove assegna il dmeone, dobbiamo fare quelli finali.
     
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    Ora faccio io e poi postate te e Yama.
     
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    Avvenne tutto nel giro di pochissimo tempo. L'offensiva di Gemini/Viraru fu devastante. Utilizzare il potere del suo precedente contenitore, Gemini distrusse dall'interno il toro-polpo che fu colpito duramente dalle esplosioni congiunte del Doppleganger e dei fiori di Signalis.
    Il Demone si gonfiò distruggendo i pilastri che gli impedivano i movimenti ed emise un grugnito seguito da un boato sordo e contenuto, simbolo che l'esplosione all'interno del suo corpo aveva dato i suoi frutti. Tenendo ancora la bocca spalancata, il Demone si accasciò come un sacco di patate al suolo provocando un leggero sisma che non passava inosservato.
    Era uno spettacolo incredibile. Quella creatura dalla potenza di un semi-dio era caduta sotto gli attacchi di uomini che di umano avevano ben poco. Dalle sue fauci continuò ad uscire del fumo nero e grigio come se ci fosse un incendio perpetuo e ingiurioso che divampava dall'interno della "caverna".
    Il tremore della terra mi destò da quello che credevo un dolce sonno. Sognavo Nya, sognavo Hoshi, sognavo la nostra vita insieme.
    Il tremore distrusse lo specchio dei miei desideri infrangendo quel vetro benedetto e riducendolo in mille o più cocci.
    La gelatina che ero diventato svanì unendosi al mio corpo e facendomi ritornare alle mi sembianze originale. Ero rinato. Il mio corpo non aveva più ferite e il dolore era passato. La mia riserva di chakra era completamente ristorata, sembrava quasi che fossi tornato indietro a prima dell'inizio della battaglia.
    Mi rialzai con destrezza e sbalordito guardai la creatura di fronte a me. Il toro-polpo era accasciato, con la bocca fumante e del sangue che colava dalla sua bocca. Non credevo che i Bijuu potessero sanguinare, almeno fino a quel giorno. Tuttavia una cosa la sapeva, non erano creature normali, non sarebbe stato a lungo in quello stato.
    Mi voltai e alle mie spalle c'erano i Gemini che si divisero e tornarono al loro aspetto originale, completamente esausti che respiravano affannosamente. Signalis era pure visibilmente provato, mentre Kuroda era sicuramente quello meno affaticato, ma di certo non era impassibile a quello che vedeva.
    Cercai di fare mente locale, ero molto confuso e volevo vederci chiaro.
    L'ultima cosa che vidi prima del buio era l'esplosione della sfera lanciata dall'otto code e poi le sferzata dirette ai miei alleati e io che mi mettevo in mezzo.
    Poi nulla.
    Immaginai dunque che se il nostro nemico era in quelle pessime condizioni fosse per il loro operato. Diedi maggiore importanza al fatto che la battaglia era finita. Nella città si sentivano ancora urla e boati. C'erano ancora demoni che devastavano tutto ciò che ero vivo nel raggi odi parecchi chilometri.
    Gli uomini nelle retrovie esultavano per la vittoria schiacciante, con il mio udito risucivo a sentire alcuni loro sussurri.

    - Hai visto!? Che diavolo di tecnica era!? -

    - Non ci credo che è finita! -

    - Sono dei! -

    - No! Sono eroi! -


    Non diedi molto conto alle loro parole esultanti, piuttosto ripresi il mio vigore e mi ricordai perché eravamo là.

    - Fate avanzare immediatamente la Squadra Medica e quella esperta di tecniche di confinamento. Non abbiamo molto tempo! A breve si riprenderà! -

    Mi allontanai dal mostro e andai dai Gemini.

    - Viraru... Noi... -

    - A dopo le spiegazioni, ora ritiratevi, ottimo lavoro. -

    I due pesci umanoidi svanirono con due piccole nubi di fumo.
    Mi avvicinai così a i miei due compagni di battaglia mentre le due squadre arrivarono sul posto a fare i loro doveri.

    - Sono contento che ci siate riusciti, mi dispiace solo di essere andato fuori combattimento, credo di aver sottovalutato la pericolosità di quel bestione. Però Sig, mi devi spiegare un paio di cose.
    Uno: perché ti trovavi nel palazzo di Sakkaku prima dell'attacco e due: cos'è questo cambio di aspetto? -


    Subito dopo mi rivolsi al marionettista e mi accorsi di qualcosa di strano e singoare. Col mio udito potevo percepire molti rumori, ma per un istante mi è sembrato che Kuroda non respirasse e non avesse battito. Non ebbi tempo di soffermarmi sulla cosa.

    - Kuroda, ottimo lavoro. Ti sono grato per aver salvato Signalis e... -

    - Generale! Il team è pronto al confinamento, ma serve un contenitore... Insomma bisogna decidere dove conservarlo... E beh... -


    Scelta difficile. L'alleanza era dispersa, alcune unità si erano date alla fuga, molti degli uomini che avevo con me non erano nemmeno di Kiri. Alcuni di Kumo, altri di Suna, di Konoha...
    Fu in quel momento che notai che la squadra di Sigillamento era interamente composta da Ninja di Suna.
    Non avrebbero dato modo di scegliere, qualcun altro aveva dato ordine di agire in questo modo.

    - No... Aspettate, sarebbe meglio confinarlo dentro un oggetto da custodire! -

    - Ci dispiace Generale, ma abbiamo altre intenzioni. In fondo non cambia nulla. -

    - Cambia eccome! Non si può condannare una persona ad essere un contenitore di un tal potere. E' una maledizione! -

    - ...o un beneficio. In ogni caso non spetta a lei scegliere adesso. Non coinvolgeremo nessuno dei suoi uomini. -


    Mi voltai verso Kuroda, avevo capito. Il marionettista era il bersaglio di quel rito. In men che non si dica il gruppo di ninja pronunciò qualcosa e quella bestie divenne una specie di raggio di puro chakra che andò dritto sul corpo di Kuroda.

    - Ma che...!? -

    Il Fuuinjutsu non creò dei simboli sull'addome di Kuroda, ma il flusso rivelò ciò che nascondeva il marionettista sotto la veste. Il suo vero "nuovo" corpo.

    - Hitokugutsu... Kuroda è una marionetta umana. Può ancora vivere grazie al fatto che la sua anima si trova all'interno del suo corpo meccanico, ed è nel suo cuore che inseriremo l'otto code. Mi dispiace ragazzo, ordine dei superiori... -

    Il ragazzo aveva avuto malauguratamente le stesse sorti del famoso Sasori. Solo che lui ebbe un potere diverso.
    In quel momento avrei tanto voluto sapere in che modo aveva perso il suo vero corpo. Al torneo era ancora umano di certo. Ero convinto che qualsiasi cosa fosse accaduta non doveva avere a che fare con la normalità.
    In meno tempo di quanto mi aspettassi, l'Otto Code venne sigillato all'interno del "cuore" di Kuroda, il quale subito dopo cadde al suolo come un sacco di patate. I ninja che avevano imposto in lui quella maledizione lo presero con sè.

    - A-aspettate! La battaglia non è conclusa! -

    - Generale Viraru, noi abbiamo ordine di congedarci e di tornare in patria, buona fortuna. -

    Veloci e fulminei se ne andarono con in groppa Kuroda.
    Avrei voluto parlargli e chiedergli perché si trovava in quelo stato, avrei voluto dirgli che non volevo che andasse in quel modo, gli ero grato e non era giusto ciò che il destino gli aveva riservato.

    - Viraru-sama! Vuole che li fermiamo? Potrebbero essere considerati disertori! -

    Uno degli uomini di Kiri si era fatto avanti, ma non avevo intenzione di interferire con i piani della Sabbia in quel momento.

    - No. La cosa importante è soccorrere tutti i feriti e sigillare gli altri demoni, poi dobbiamo rintracciaare il vero nemico...
    Vice-generale Signalis, tutto bene? Se non te la senti di combattere ancora raggiungi le retrovie e se le cose si mettono male allora torna a Kiri senza di me. -


    Lo guardai. Non lo riconoscevo. Quel volto mi sarebbe rimasto impresso nella mente per la vita. Io ero abituato a un altro viso e probabilmente ad un altro nome.
    Eppure memorizzai quel corpo vero, l'avrei rivisto tante volte finché avrei avuto fiato in corpo. Non importava l'aspetto, lui era un mio amico e un mio grande alleato. Mi fidavo di lui e di qualsiasi spiegazione mi avesse confidato.
    Improvvisamente le urla delle battaglie che ci affiancavano cessarono e un uomo che zoppicava si avvicinò il più velocemente possibile al mio contingente.

    - GENERALE! GENERALE VIRARU! -

    L'uomo aveva un coprifronte del Villaggio del Suono legato alla vita.

    - GENERALE! I DEMONI... *anf*... I demoni! I demoni sono stati sconfitti! L'ultimo rimasto oltre all'Otto code era il Sette ed è svanito nel nulla! Ha smesso di attaccarci quando un ragazzo non identificato lo ha toccato! Poi si è alzato un gran polverone e li abbiamo persi di vista! Tutti gli altri demoni sono stati confinati! -

    Gli altri uomini a sentire quella notizia esultarono di gioia, io ero l'unico ancora perplesso. Non mi convinceva la sparizione del Sette code e non potevo davvero credere che fosse finito quel massacro.
    Mi guardai attorno.
    Ricordo ancora l'ambiente che mi circondava. Ero presente a Konoha durante l'attacco di Kishikumo e vidi con i miei occhi l'orrore di un villaggio distrutto, almeno in parte, e il sangue di vittime innocenti versato da ogni parte.
    Niente di quel che vidi quel giorno era lo stesso.
    Ame era solo rovine. Gli alti palazzi che la caratterizzavano erano completamente rasi al suolo e lo stesse per le case e gli altri edifici. Il centro del governo non esisteva più dopo che l'Hachibi l'aveva disintegrato.
    Gli altri demoni avevano compiuto il resto del massacro.
    Però ero sollevato. Quella follia era stata sventata e il piano di Tristania era andato in fumo, ci eravamo dimostrati più forti di quel che lei si aspettava. Il dubbio che mi martellava il cervello era riguardo la posizione di quest'ultima. Non poteva essere davvero lontana.

    - Almeno un problema è sistemato, mi aggiornerai sugli accaduti degli altri campi di battaglia dopo, ora voglio che vi occupate di soccorrere i feriti e di cercare tra le macerie se ci sono sopravvissuti. Ame è oramai caduta e dobbiamo almeno occuparci di ristabilire l'ordine e la pace, per cominciare dobbiamo aiutare la gente del posto, gente innocente. Poi voglio che radunate tutti i superstiti dell'esercito della Pioggia e che li mettiate in stato di fermo, delle loro sorti si deciderà successivamente. -

    I ninja obbedirono ai miei ordini ed iniziarono subito le operazioni di soccorso, i medici iniziarono ad aiutare i feriti, furono costruti degli alloggi di fortuna e un accampamento enorme che radunava tutti i superstiti di quel campo di battaglia.
    Vidi i pochi che erano stati "scelti" per diventare Jinchuuriki di alcuni dei demoni, tra loro c'erano volti familiari come Rogue del Suono, il Generale delle forze armate del suo Villaggio.
    Eravamo diventati alleati durante la battaglia delle Onde e poi abbiamo duellato durante il torneo.
    Mi dissero che era diventato il Jinchuuriki del Cinque code, lo guardai mentre era calato in un sonno profondo e pensai anche a Kuroda. Ricordo perfettamente che mi domandai che tipo di vita avrebbero potuto fare da quel momento in poi. Il passato ci aveva insegnato che le Forze Portanti erano considerate alla stregua di armi e alcuni di loro erano odiati per il mostro che tenevano dentro.
    La gente che si trovava ad Ame quel giorno non avrebbe dimenticato ciò che i Bijuu avevano fatto. Era oramai altamente probabile che non agissero di loro sponte.
    Possibilmente Tristania aveva usato lo Sharingan su di loro e li aveva sfruttati, esattamente come aveva fatto con il mondo intero, con Kishikumo e con lo stesso Sakkaku. Informazioni che poi vennero rese note successivamente.
    La battaglia ad Ame era terminata.
    Il mondo se ne sarebbe ricordato, avrebbe ricordato per sempre quel periodo orribile che fu chiamato nei libri di storia "La guerra dello sterminio" o più semplicemente e "ingiustamente" "La guerra di Sakkaku" o Quinta Grande Guerra Ninja.
    La stima finale della vittime era esorbitante, i danni stimati incalcolabili. Le guerre precedenti non erano lontanamente paragonate a quella che avevo vissuto come capo delle Forze Armate. Io, come tutti gli altri, non avrei dimenticato mai il dolore, la sofferenza e il sangue versato a causa di quella follia.
    Purtroppo però, noi uomini non impariamo mai dai nostri errori...



    Io ho finito, qualcuno assegni l'exp. Kuroda ottiene l'Otto Code.


    Edited by F u r y - 27/5/2014, 19:40
     
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