[Bijuu] Il Cercoterio della Prima Coda - Ichibi

Kerberotte, Eneruzz01, Shape

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    Ero pronta, questa volta davvero. Avevo preso coscienza del mio destino, del mio passato e di ciò che stavo per fare. Era la mia ultima possibilità di fare qualcosa di utile per il mondo che volevo disperatamente salvare. Non mi sarei tirata indietro proprio adesos.

    - Finiamola, Ichibi.. -

    Saltai giù, mentre richiamavo la sabbia fino a creare un gigantesco muro. Ero stremata ma dovevo farlo.

    - ...BIJUU DAMA!!! -



    - ...UNA VOLTA PER TUTTE!! -

    La teriosfera venne rilasciata con inaudita potenza e per un attimo pensai che tutto quanto fosse stato spazzato via. Un luce accecante mi costrinse a chiudere gli occhi mentre un frastuono terribile riempiva l'aria circostante come una gigantesca esplosione. Sentii il colpo infrangersi sul muro di sabbia, sentii le grida del Cercoterio e un improvviso dolore. Caddi a terra, mentre il silenzio regnava sovrano in quel frangente che precedeva la disfatta.
    Ero morta?
    Aprii gli occhi, voltando la testa verso i miei compagni: il ragazzo era salvo e illeso, per fortuna, Raikou era un po' ammaccato ma stava bene. Era quello l'importante, non avevo lasciato morire i miei compagni, avevo compiuto metà del mio dovere.

    Meno... male...

    Abbassai lo sguardo ma fu quasi meglio non averlo fatto. Avevo il corpo in fiamme. Dal mio muro sabbioso, si erano staccati due grossi pezzi di metallo che, nell'impatto, erano tornati dritti al mittente. Sentivo il metallo trapassarmi lo sterno sinistro, rendendomi del tutto impossibile anche solo alzarmi in piedi, per non parlare della spalla destra, che non sentivo neanche più. Erano completamente andati entrambi gli arti. Quello si che era un problema. Ero ad un passo dalla morte, senza forze e con così poco chakra in corpo che persino un bambino avrebbe potuto battermi. Perdevo fiumi di sangue e per questo i miei sensi erano distanti, avrei solamente voluto addormentarmi e non svegliarmi più. Ormai ero finita, cosa avrei potuto fare di utile? Potevo aiutare i miei compagni fino alla fine, anche se non sapevo quanto sarebbe realmente servito. Alzai lo sguardo per cercare la fonte di quei miei pensieri, il gigantesco tasso che era l'artefice di quel massacro. Riemerse con un ruggito da far paura, mi si accapponò la pelle.

    - UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!! ROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAR!! -

    Era ferito, anche gravemente. La mascella era slogata, gli arti e la schiena erano piegati innaturalmente. Sorrisi anche se lievemente, visto il sangue che mi riempiva la bocca: almeno ero riuscita a combinarlo a quel modo. Il mio muro era servito a qualcosa, la dama sembrava essergli rimbalzata contro in parte, distruggendo anche tutto ciò che c'era attorno, quel posto sembrava star per cadere a pezzi.

    Pensavo di farcela, ma non è bastato... Mio padre aveva ragione, ho ancora molta strada da fare... Chissà se la farò mai...

    Non riuscivo a muovermi, ero più morta che viva e avrei potuto contare solo sui miei compagni, sperando che riuscissero a sopravvivere, non mi sarei mai perdonata se li avessi abbandonati al loro destino. Con gli occhi pesanti e il corpo dolorante, scrutai il gigantesco tasso in lontananza. che aveva smesso di ruggire e fissava qualcosa sopra di lui, la mia nuvola di sabbia con sopra me stessa, il mio clone. Sorrisi nuovamente, anche se lievemente e con grande sforzo. Avrei potuto sfruttare la situazione a mio vantaggio, dovevo solo evitare di farmi trovare. Ichibi generò due grandi bocche dalle sue braccia, che spalancarono le fauci sabbiose. Per un attimo pensai fosse finita: stava generando due teriosfere. Non riuscivo neanche più a tremare, non avevo neanche paura. Osservai immobile e impotente mentre, dal manto sabbioso del Cercoterio, prendevano forma dei piccoli cloni sabbiosi che viaggiarono a grande velocità verso i miei compagni. Non avei potuto fare niente per loro e questo era peggio di venire spazzata via da una teriosfera.

    Ragazzi, mi dispiace... Se solo potessi muovermi...

    Era tutto inutile, non avrei potuto fare nulla di nulla in quello stato. Fortunatamente, sembrava che il ragazzo avesse in mente qualcosa, difatti, tentò di neutralizzare i piccoli Ichibi con l'onda esplosiva, davvero una bella mossa, sarebbe servita, probabilmente. Dalla mia posizione, immersa quasi nella sabbia che la dama aveva disperso, sentii la voce del ragazzo riferirsi a Raikou, che subito sentii scattare verso di me.

    Raikou, non pensare a quei cosi, me ne occupo io! Prendi Yuka, dobbiamo muoverci!

    In un attimo mi sentii prendere in braccio e trasportare lontano dal monocoda, al sicuro, supponevo. Il corpo mi doleva, continuavo a perdere sangue e quasi non potevo credere che i miei compagni volessero mettermi in salvo. Stavo diventando un peso.

    Yuka, reggiti!

    Improvvisamente percepii altri due persone, dal chakra in tutto e per tutto identico al ragazzo. In effetti, vidi delle copie ma non erano illusorie, come quella che volava sulla mia nuvola. Che tecnica era mai quella? Il ragazzo, in ogni caso, aveva ripreso la sua vena da comandante e sembrava avere un piano.

    Proteggete Raikou e curateli. Dobbiamo essere molto in forma per questo! Raikou Porta Yuka in un posto sopra l'acqua!

    Così eseguì Raikou e presto, una volta al sicuro, venimmo raggiunti dal ragazzo, o forse una sua copia. Poggiò il palmo su Raikou e il suo volto s'illuminò per un istante, poi si avvicinò a me. Con uno sforzo sovrumano, piegai il braccio sinistro e mi strappai il pezzo di metallo dalla spalla destra, ripetendo il gesto con l'arma appuntita nello sterno. Il ragazzo mi donò il suo chakra e, nonostante il dolore costante e l'ancora parziale inutilità del braccio e della gamba, mi sentii meglio. Mi misi a sedere, respirando profondamente mentre la mia mente tornava lucida.

    Tieniti pronta, non avremo una seconda occasione.

    Yuka, ci serve tutta la protezione che puoi darci. Qualsiasi cosa va bene. Se riesci a replicare il muro di prima, ancora meglio. Ormai il Tasso è alle corde, se riusciamo a sopravvivere a questa esplosione dovrebbe essere finito. Fai quello che puoi.

    Annuii con vigore, recuperate un po' le forze. Alzai lo sguardo verso il tasso che tentava di fagocitare la mia copia, minacciandola con le teriosfere.

    Grazie, ragazzi. Non posso fare molto con questo corpo... Ma c'è un'ultima cosa che posso fare per voi, per assicurarmi che vi portiate in vantaggio...

    Improvvisamente ebbi un'altra idea, folle come la prima ma era l'unico modo che avevo per sdebitarmi e porre un fermo a quella follia. Il Cercoterio cercava ancora la mia copia e quelle due teriosfere avrebbero potuto giocare a nostro vantaggio. Alzai lo sguardo, scrutando con attenzione l'ambiente circostante: la Bijuu Dama aveva provocato seri danni, ma restava una cisterna, posizionata sul palazzo più alto, quasi il doppio del Bijuu stesso. Osservai come le coperture in metallo dei tetti la tenessero ben riparata. Sentii lo scrosciare della pioggia in lontananza.

    ... La pioggia...

    Mi alzai a fatica, stringendo i denti per il dolore e trascinando la gamba. Era l'unico modo, ne ero certa. Composi i sigilli a fatica, avrei utilizzato la sabbia rimasta dopo l'impatto con il muro si sabbia ferrifera. Creai un clone sabbioso di me stessa, immobile e dall'aria corrucciata. Poi mi bastò una modesta quantità di sabbia per generare una nuvola si sabbia che trasportò in volo il mio clone sabbioso. Sapevo che la mia copia illusoria lassù avrebbe fatto il resto. Difatti, ancora braccata dal cercoterio, tentò di sfuggire, voltandosi giusto per mimare dei sigilli che in realtà non sarebbero serviti a nulla se non a far credere al tasso che l'altro clone che sarebbe arrivato a momenti fosse stato generato da lei stessa. Se tutto ciò fosse riuscito, lassù avrebbero dovuto trovarsi due cloni che avrebbero iniziato a spostarsi velocemente sulle nuvole di sabbia tentando di disegnare cerchi e piroette in aria, atte a confondere e stuzzicare Ichibi.

    Che ti prende, bestione? Prima sembravi così svelto: quel colpo ti ha rimbambito, eh?

    Avrebbe asserito con sarcasmo la copia, mentre sfrecciava intorno alla testa del mostro, avanti ed indietro, mentre l'altra copia si muoveva in senso opposto, cercando di confonderlo. Eppure, potevo solo immaginare ciò che stava accadendo, o meglio, sapevo che stava andando in quel modo, la mia copia ero davvero io, dopotutto. Ma lì, a centinaia di metri più sotto, avevo altro a cui pensare, dovevo preoccuparmi dei miei compagni. Sperando che i cloni del Monocoda fossero già stati sconfitti, feci appello a tutte le forze che mi restavano, richiamando a me tutta la sabbia che si trovava nel campo di battaglia, compresa quella sparsa sui tetti, nascosta tra i muri o dimenticata chissà dove. La mischiai con tutto il ferro che trovai, ricavandolo dalle cisterne, dai muri, dai minerali ferrosi presenti nel terreno. Avevo bisogno di una protezione assoluta.

    Stringetevi a me, uniamo le nostre forze e prepariamoci a combattere!

    Esclamai, quando fummo tutti vicini, comprese le strane creature che accompagnavano il ragazzo e le sue copie. Eravamo stretti l'uno all'altro, così manipolai quella mastodontica quantità di sabbia, provando a generare una gigantesca sfera dalle dimensioni inaudite, la sfera più grande che abbia mai creato, persino più grande del muro che avevo eretto poco prima. Sentivo il cuore esplodermi in petto mentre la testa pulsava e le gambe tremavano e il mio braccio non ne voleva sapere di muoversi.

    Un'altra volta, Ichibi...

    Chiusi gli occhi, aspettando in silenzio religioso ciò che sarebbe accaduto. Sopra di noi, a centinaia di metri, le mie copie arrecarono l'offesa finale. Dopo essere planate abbastanza da infastidire il mostro, dopo averlo deriso e stuzzicato più volte, come due moscerini infastidiscono un gigante che tuttavia non può afferrarli, fu il momento. Si posizionarono entrambe vicine, con le loro nuvole a contatto, sopra la testa di Ichibi, davanti a lui, dove dietro spuntavano le coperture metalliche che avevano la funzione di proteggere la zona idraulica dall'acqua piovana, che in questo momento scorreva a più non posso. La mia copia stese un braccio e anche io, nella mia sfera, alzai il braccio sinistro, mimando, nell'oscurità, il gesto di voler tirare come un filo. La mia copia fece lo stesso, ma mimò un gesto di allontanamento, proprio in quel momento, tentai di tirare leggermente verso di me la sabbia ferrifera che sarebbe dovuta restare nel collo del Monocoda quando gli avevo conficcato i minuscoli spuntoni metallici. Non sarebbe servito a nulla, se non a tentare di allontanare le fauci del mostro, spingendolo a rilasciare le due teriosfere proprio contro le mie copie. Continuavano a volteggiare sotto le coperture, facendo gestacci al tasso e ridacchiando all'unisono.

    Fammi vedere cosa ci fai con quelle sferette, ubriacone!

    Il clone di sabbia provò anche ad avvicinarsi e dissolversi, tentando di accecare il Tasso con la sabbia della nuvola e del suo stesso corpo, mentre l'altra copia fingeva di respingerlo e affondare sempre di più i pezzi metallici infilati nel collo del Cercoterio.

    Trattenni il respiro, chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo. Cosa stavo aspettando? Il frastuono dell'impatto? Urla? Grida? Non lo sapevo, ma sperai con tutto il cuore che tutto ciò non si fosse rivelato solamente un grande errore. Quante volte avevo pensato di essere morta? Quante volte, in quel poco tempo, avevo rivalutato ogni cosa? Ero certa che nessuno a casa si sarebbe aspettato di vedermi tornare, ed io ero la prima. E se mi fossi sbagliata? Se avessi potuto tornare tra le braccia di mia madre? Se avessi potuto raccontare a mio padre cosa avevo affrontato? Sarebbero stati fieri di me, questa volta? Avrebbero potuto camminare a testa alta pensando che, per una volta, valevo qualcosa? Mi si inumidirono gli occhi e una stretta si fece largo nel mio petto.
    Morire per il proprio paese era un onore, morire per il mondo intero sarebbe stata volentieri la mia ultima azione. Sarei stata fiera di aver combattuto per l'alleanza, sarei stata fiera dell'incisione sulla quale i miei cari avrebbero pianto e posto dei candidi crisantemi, una volta finito tutto. Allora avrei avuto la certezza che sarebbero stati fieri di me.

    Yuka Satetsu

    Azioni:
    - Tecnica del Clone di Sabbia
    - Sospensione del Deserto (sul quale faccio salire il clone)
    - Creo una gigantesca sfera di sabbia ferrifera

    Stamina:
    -150(muro di sabbia del turno precedente)274-150=124
    -10(clone di sabbia) -5(sospensione del deserto) -175(sfera di sabbia ferrifera)+238(Transfert di Sarakube) --> 202/500

    Resistenza:
    348-300= --> 48 + 150(palmo mistico di Sarakube) --> 198/350

    Abilità:
  2. Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale

  3. Furtività Massima

  4. Tecnica del Richiamo - Patto con i Serpenti

  5. Concentrazione del Chakra

  6. Abilità Satestu

  7. Riverbero del Chakra


  8. Equipaggiamento:
  9. Spada del Re in Rovina

  10. Shuriken [x5]

  11. Giara di Sabbia

  12. Famine

  13. Pacchetto Sfere Esplosive [x1]

  14. Tonico Coagulante [x1]

  15. Kit di Pronto Soccorso [x2]

  16. Maschera Respiratoria


  17. Note:
    In teoria, avendo in passato conficcato non solo armi di ferro ma anche sabbia ferrifera magnetizzata nel collo del Biju, se riesco a distruggere il soffitto, gli eventuali pezzi di ferro dovrebbero essere attratti dallo stesso monocoda. In ogni caso, lascio a te la questione, potrei anche sbagliarmi.


    Edited by Kerberotte - 10/4/2014, 22:32
     
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    Epico post, Kerbe :si2:

    IO VI ANNIENTERO' TUTTI, SCHIFOSISSIMI SHINOBI!! -



    Era smisurato l'odio che continuava a vomitare parola dopo parola, rivolta agli aguzzini. E andava bene così, perchè questo li identificava come seria minaccia per il Monocoda. L'insolito trio non soltanto stava resistendo ai colpi devastanti di Shukaku, ma lo aveva ridotto persino a un colabrodo. Si reggeva a stento sulle deformi zampe posteriori che gli consentivano a malapena di inseguire la finta Yuka. In condizioni normali avrebbe riconosciuto immediatamente l'inganno della copia fittizia sulla nuvola di sabbia, ma non con quell'ira che lo stava divorando da dentro. Litri di bava gli colavano giù dalle fauci come appartenessero alla pioggia di Ame, ma non era così. Poco più distanti da lui, una trentina di metri alle sua spalle, Sarakube e Raikou dovevano vedersela con i funerali del deserto semoventi della Coda. E quella fu la parte più tragica dell'epopea: affaticati e spossati oltremisura i ninja, dapprima sulla stessa linea d'aria, si divisero, o per meglio dire fu il Taijutsu-type a dileguarsi nel nulla...firmando la sua condanna a morte! Il compagno specializzato nelle arti magiche castò in primis uno dei ruggiti destabilizzanti del suo drago, ignorando che i piccoli avversari in realtà erano semplici appezzamenti di sabbia con le sembianze del padrone. In effetti la sua utilità la trovò in Shukaku stesso, che stordito per un momento dalla frequenza, fallì l'artigliata alla copia, preservando in tal modo l'inganno. Tuttavia fu Raikou a pagare le conseguenze della svista: correndo come un forsennato si lasciò troppo indietro il partner, il quale fu costretto a scegliere tra sè e lui. L'istinto di conservazione ebbe la meglio: caricò chakra fuuton e suiton, spazzando via in un sol colpo le due minacce di fronte, ma lasciandosi dietro una pesante ghigliottina...

    Yuka, reggiti!

    Il valoroso shinobi, pur di mandare in porto il piano finale, allungò l'inseguimento spingendosi oltre ogni limite per prendere in braccio Yuka e portarla in posizione propizia; intanto dietro di lui l'ultimo segugio sabbioso ne odorava la fine. L'ultima speranza era dietro quest'ultimo: le copie superiori di Sarakube che avrebbero dovuto curare le ferite dei malcapitati. In quel momento l'ostile creatura balzò per piombargli addosso, ed il tempo si arrestò: le pupille di Raikou fissarono intensamente gli occhi di Yuka, trasmettendogli in silenzio le ultime volontà. Parafrasandole sarebbero state "voi...dovete vivere anche per me"; lanciò quindi la kunoichi in aria e si buttò di schiena sulla sabbia, pronto come non mai a ricevere quel funerale del deserto, che in un frangente lo fagocitò. La prima copia di Sarakube raccolse al volo la ragazza, mentre la seconda tentò disperatamente di raggiungere la mano del martire prima che venisse inghiottita del tutto....le loro dita si sfiorarono a malapena.

    1bGHFYh



    La pressione di schiacciamento formò un cratere profondo dieci metri, con brandelli di Raikou sparsi ovunque. La visione fu scioccante per Yuka e Sarakube, i cui sensi di colpa per le direttive date al compagno lo avrebbero divorato per chissà quanto, ma se volevano sopravvivere dovevano ritornare con i piedi per terra: quaranta metri avanti a loro, dava le spalle Shukaku. I soccorsi che diede il ninja di Konoha furono una manna dal cielo per Yuka, grazie ai quali si rimise in piedi, benchè malconcia; adesso i visi di entrambi erano truci...truci e vendicativi. Stavolta era una questione personale: il bijuu aveva superato il limite e doveva schiattare.
    La kunoichi fece la sua mossa: evocò un nuovo clone di sabbia che andasse a confondere maggiormente la bestia. Sapeva cosa fare, come farlo e perchè farlo. Un tris di evidenti riscoperte: manovrando a distanza i cloni, preparò una colossale difesa a cupola composta di ferro e sabbia per reggere l'impatto delle dama, dopodichè vi si sigillò all'interno affiancando Sarakube, il quale rafforzò la difesa con un'ulteriore barriera di sigilli.
    Il Monocoda vedendosi ronzare attorno un secondo avversario si imbestialì ancor di più e mentre le sfere stavano finendo di cumularsi, cercò il più in fretta possibile di individuare ed azzannare l'originale. Riuscì così a fare sparire quella illusoria, senonchè sul punto di colpire l'altra, nel ruotare il braccio vide alle spalle la cupola di sabbia e ferro. Stava realizzando ogni cosa, riallacciando un pezzo di puzzle per volta e infine ci arrivò: anche l'altra mosca che gli ronzava intorno era un falso!
    Sogghignò arcignamente, nella disperazione del caprio espiatorio. Sapeva dove puntare braccia e bocca, dove mirare per disintegrare i suoi nemici, e lo scudo - per quanto grande - di certo non avrebbe retto a due dama dirette...


    RobM43E



    - SIETE STATI DEI NOTEVOLI PIANTAGRANE, MA LA PARTITA FINISCE QUI!!!
    DOPPIA DAMA DEFINITIVA...VAAAAAIII!!!! -



    Il rumorosissimo frastuono fotonico mandò in pezzi la finta Yuka, e con essa tutte le speranze dell'ormai duo, alla completa mercè del colpo...ma un sorriso deciso nell'oscurità brillò più di qualunque dama: il grido della kunoichi filtrò la camera stagna giungendo alle orecchie del Tasso, e contemporaneamente al rilascio dell'energia, qualcosa nella sua nuca venne manipolato per uscirgli dalla gola. Erano i cocci metallici a cui Shukaku non aveva nemmeno dato peso. Un tremendo errore dal suo punto di visto, che pagò...con la sconfitta!
    L'improvviso contraccolpo infatti gli fece tirare indietro testa, braccia e schiena deviando le bombe energetiche direttamente contro il "soffitto" del settore idraulico. Dall'esterno il boato fu apocalittico e nondimeno le crepe e il terremoto a cui diede vita, il quale a sua volta fece franare velocemente ogni copertura del luogo. Intanto la propagazione delle esplosioni spezzò i sigilli di Sarakube, dedicandosi successivamente alla schermatura solida. Dall'interno del globo pareva che il cielo stesse crollando e che quella camera fosse l'ultima risorsa a dividerli dal creatore...ed in parte era così: la potenza della doppia dama difatti consumò pure quella, lasciando feritissimo, ma ancora in vita il contenuto.


    Epilogo?



    Cinque, lunghissimi, interminabili minuti trascorsero, un lasso di tempo sufficiente a coprire ogni bestemmia biascicata dello Shukaku, non solo privo di forze, ma consumato nelle dimensioni dalla pioggia di Ame. Lo stesso fruscio di quest'ultima, a fronte dello scontro, assumeva tinte purificatrici. Yuki e Sarakube trovarono pian piano le forze di mettersi sulle ginocchia, quantomeno per accertarsi del successo. Potevano gloriarsi e congratularsi a vicenda, perchè ogni dettaglio di quel piano era riuscito. Dovevano tutto a Raikou, quel ninja il cui volto sarebbe rimasto loro impresso per sempre nel cuore.
    Il Tasso presto si sarebbe estinto, o almeno questo pensavano i superstiti...ma quello - raggiunte le dimensioni umane - a sorpresa tirò fuori l'ultima carta dalla manica!


    - Mi...se...ra...bi....li......umani.....ma non capite....che siete voi....le bestie che hanno contaminato....la purezza di questo mondo....del nostro Eden...?!...
    Con i vostri....artifici.....avete distrutto la natura....disboscato le foreste....prosciugato i fiumi e i laghi....bucato le montagne....solo per i vostri....sporchi interessi.... -



    Difficile dire se il discorso del morente fece presa sui destinatari del messaggio, fatto sta che un'ipotetica distrazione Shukaku la sfruttò a suo vantaggio...

    - Ma....io non sono ancora morto...! E sarai tu...maledetta ninja della Sabbia...a pagare il prezzo della mia rinascita..!!! -



    In un istante si scompose in sabbia fluida, disperdendo i suoi tratti fisiognomici nella fiumana polverosa che schizzò nell'aria velocissima inoltrandosi forzatamente nella bocca di Yuka. D'istinto la ragazza sgranò occhi e narici invasa nel corpo dalla massa, i cui intenti parevano chiari: insediarsi a mò di parassita nella kunoichi e pilotarla come una burattina secondo il suo volere. Debole ed impotente dovette subire passivamente quell'angosciante epilogo che avrebbe mandato in fumo il sacrificio di Raikou, a meno che Sarakube non avesse fatto qualcosa...

    Sarakube è tempo che ricorri a due fuuinjutsu personali di livello S: quadrangolare e ottagonale, per rendere Yuka Jinchuuriki di Ichibi.
    In quanto a Raikou, mi spiace veramente, ma per le questioni logistiche descritte in post, lui muore. Ho fatto il calcolo dei danni ed ammonta a 220 all'incirca, sufficienti a portarlo di molto sotto lo 0. Le cure non sono arrivate in tempo, ed il funerale è andato in porto. Comunque le ricompense che prenderai, Eneruzz, finiranno nel nuovo pg se lo farai, sfruttando il bonus morte.
    Ecco il resoconto:
    Sarakube: 105 exp* 2= 210 exp + promozione a Sp.Jonin o Jonin, a seconda di quello che vuoi e dei tuoi parametri
    Yuka: decisamente il massimo, ovvero 120*2= 240 exp + Shukaku dentro
    Raikou: mi spiace dirlo, ma non hai fatto praticamente niente. E avresti potuto fare di più: prendi 90*2=180 exp

    Infine prendete tutti taglia doppia e ryo doppi da missione S, ovvero rispettivamente 3000 e 4400. Dato che sei tu l'unica mod, dammela tu l'exp Kerbe.
    Spero vi siate divertiti, malgrado l'esito tragico. Io tantissimo :please: Fate tutti e tre gli ultimi post, ma Shape dovrà farlo prima di Yuka per renderla Jinchuuriki. Siete tutti e due rimasti con 1 di Resistenza, quindi entrambi sverrete e vi riporteranno nei rispettivi villaggi i ninja che vi troveranno :si2:
     
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    IO VI ANNIENTERO' TUTTI, SCHIFOSISSIMI SHINOBI!! -



    Non se potrò impedirlo!

    Raikou corse, cose disperatamente per riuscire a portare Yuka al sicuro. Ce l'avevano quasi fatta, ma poi mi accorsi con orrore che non ero riuscito nel mio intento. Due mostri di sabbia erano andati a scomporsi in sabbia bagnata, ma uno era riuscito a schivare l'attacco mortale e continuava a muoversi. Prima che riuscissi a moltiplicarmi con successo, era già vicino. Quando la copie si misero a correre per raggiungerlo, gli era praticamente addosso. E in quel momento, Raikou dimostrò di essere un grande Shinobi. Vedendo la fine approssimarsi, invece di mollare Yuka e scappare, la lanciò lontano, letteralmente nelle braccia della mia copia. L'altra provò a raggiungere la mano che ancora doveva essere inghiottita dalla sabbia... invano.

    Non fece rumore, l'attacco. Il mini-Shukaku divenne un'ammasso di sabbia e schiacciò Raikou. Si aprì un foro di dieci metri nel terreno, a causa della potenza dell'attacco.

    Raikou! NOOOO!!!

    A nulla serviva il mio grido di disperazione. Di lui non era rimasta nessuna traccia, se non qualche brandello e qualche goccia di sangue sparsa.

    Mi sentivo in colpa? Probabile. Ma in quel momento l'unica cosa che sentivo era rabbia cieca. Maledetto, ti ucciderò per questo!

    Ma a tempo debito. Anche se il sangue mi pulsava nelle tempie con la forza di un treno in corsa, sapevo che attaccare il Tasso a viso aperto significava morte sicura. Così continuai a fare quello che stavo facendo: preparare le difese.

    Intanto, Yuka sfruttò le sue tecnica sabbiose per rendere ancora più difficile al Tasso individuarci, poi ci racchiuse in una sfera di sabbia e ferro. Io posizionai i sigilli in maniera da reggere ancora meglio l'impatto e attesi. Lo Shukaku non avrebbe creduto ancora a lungo alla finta Yuka. E infatti, di lì a poco, percepii che la sua attenzione era stata catturata dalla nostra difesa. Come era anche logico.

    - SIETE STATI DEI NOTEVOLI PIANTAGRANE, MA LA PARTITA FINISCE QUI!!!
    DOPPIA DAMA DEFINITIVA...VAAAAAIII!!!! -



    Ma non aveva fatto i conti con Yuka. La kunochi del deserto aveva un ultimo trucco da sfruttare. Non sapevo bene cosa, ma intuii che erano i frammenti di sabbia ferrifera che aveva lanciato dentro al Tasso poco prima. Lui non ci aveva fatto caso... e questa fu la causa della sua disfatta.

    L'esplosione fu terribile, ma venne deviata. Il colpo distrusse qualsiasi cosa. I miei sigilli vennero consumati, la barriera di carta di Ruijii venne distrutta e anche la barriera di Yuka, composta di sabbia e ferro, venne spazzata via. Per un istante credetti di morire, ma non fu così. Il mio corpo scaglioso resse l'esplosione e proteggè Yuka dalla maggior parte dei danni. Poi la Distruzione del Male in Anticipo risanò le mie cellule.

    O almeno, suppongo che questo sia quello che è successo, perchè per un po' vidi tutto nero. Le orecchie mi fischiavano. Non riuscivo a sentire le braccia e le gambe, respiravo a malapena. Il cervello era in stand-by, quindi non riuscivo a percepire il chakra nelle vicinanze, non sapevo se ero vivo o morto.

    Quanto tempo rimasi in quello stato? Dipende dai punti di vista. Mi ci vollero un centinaio di anni per cominciare a sentire un lieve formicolio sulle dita. Dopo un altro paio di secoli, recuperai abbastanza sensibilità da poterle muovere... e abbastanza da sentire il dolore. Un dolore atroce su tutto il corpo, in particolare sulla schiena, che bruciava in maniera insopportabile. Dopo un migliaio di anni, cominciò a tornarmi l'udito, e sentivo il fruscio della sabbia che smuovevo con i miei deboli, patetici tentativi di spostarmi. Il rumore mi trapanava le orecchie. Dopo più o meno diecimila anni, finalmente, avevo recuperato del tutto la sensibilità. Riuscivo a vedere abbastanza bene, a sentire con più precisione... e mi resi conto che, alla fine ero rimasto sdraiato per un paio di minuti al massimo.

    Il Tasso NON era morto. Lo sentivo imprecare, debolmente. L'odio feroce per quel mostro mi ridiede le forze. Riuscii a mettermi in ginocchio.

    Yuka... dove sei? Sei viva?

    Una domanda idiota, alla fine. Era viva, sentivo il suo battito cardiaco e percepivo il suo chakra. Non era messa meglio di me, anzi, pareva sul punto si svenire, ma era viva. La vidi muoversi. Eravamo vivi... grazie a Raikou. Senza di lui, Yuka sarebbe stata inghiottita dalla sabbia e il Tasso ci avrebbe disintegrati.

    Grazie, amico mio.

    Ma non potevamo adagiarci sugli allori. Il Tasso era finito, si, ma non del tutto. Poteva ancora essere pericoloso. E infatti, eccolo lì, il maledetto. Aveva assunto dimensioni umane... forse perchè a causa dell'esplosione, non aveva più le forze per mantenere un corpo gigantesco. Aveva ancora le forze di dire assurdità, però.

    - Mi...se...ra...bi....li......umani.....ma non capite....che siete voi....le bestie che hanno contaminato....la purezza di questo mondo....del nostro Eden...?!...
    Con i vostri....artifici.....avete distrutto la natura....disboscato le foreste....prosciugato i fiumi e i laghi....bucato le montagne....solo per i vostri....sporchi interessi.... -



    Fu in quel momento che la mia rabbia verso lo Shukaku evaporò come neve nel deserto di Suna. Guardai quel povero relitto, ormai devastato, e fissai i suoi occhi rossi. Il Tasso era una vittima, come Raikou. Conoscevo bene la storia dei Bijuu, di come venissero usati come armi di distruzione di massa quando in realtà erano esseri viventi. E fissando gli occhi ipnotizzati di Shukaku... non riuscii ad odiarlo. Non potevo. La colpa non era sua... era di chi l'aveva usato come un'arma. Shukaku non era il boia. Era la ghigliottina.

    - Ma....io non sono ancora morto...! E sarai tu...maledetta ninja della Sabbia...a pagare il prezzo della mia rinascita..!!! -



    Un istante di distrazione, e il Tasso divenne sabbia fluida. La sabbia si alzò e entrò nella bocca di Yuka. L'ultimo atto del Tasso provare a prendere il controllo di un corpo per tornare alla sua grandezza originale. Ma aveva commesso un'altro errore. L'ultimo.

    Non ti permetterò di farlo!

    Mi scagliai contro Yuka, alzando la mano destra. Questa cosa le avrebbe fatto male... ma preferivo questo al Tasso in circolazione. La colpii in pieno stomaco con il palmo della mano.

    Sigillo della Bestia Incatenata!

    Dal punto colpito si irradiò un sigillo. Un sigillo che aveva un unico scopo. Impedire al Tasso di prendere il controllo di Yuka. Mi era costato, però. Non potevo andare avanti ancora a lungo. Non potevo nemmeno ricaricarmi, Ryuijii e Sentoryuu erano tornati alla Volta. Non avevo più forze... ma c'era un'ultima cosa che potevo fare.

    Yuka, ricorda... il Tasso... era controllato da qualcuno... non avercela con lui...

    Si, probabilmente non era esattamente quello che pensava Yuka, ma non importava. Avevo un'ultima cosa da fare, con le ultimi goccie di chakra che mi rimenevano. Toccai il sigillo che avevo appena impresso sul corpo della Konochi di Suna, e sfruttai il mio chakra per sovrapporne un'altro.

    Sigillo della Bestia Incatenata: Collegamento.

    Ecco, avevo finito. Il sigillo sovrapposto a quello precedente avrebbe collegato il sistema circolatorio di Yuka al Tasso. Avrebbe potuto usare il chakra del demone, senza essere controllata da questo. Avrebbe potuto usarlo, se avesse voluto. Le sfiorai anche la fronte con due dita.

    Ti lascio la chiave del sigillo... fai quello che ritieni giusto...

    Avevo fatto troppi sforzi. Avevo esaurito il chakra. Questa volta svenni.




    Mi risvegliai nell'ospedale di Konoha. Ero vivo. Ero salvo.

    Ma avevo fallito.

    Piansi. Non lo facevo da una vita intera. L'ultima volta, era stato durante l'attacco alla mia casa. Durante il combattimento. Allora piangevo perchè ero solo, ero spaventato, ed ero piccolo... ma sapevo cosa stava succedendo. Avevo singhiozzato per ore, nel mio nascondiglio, poi ero andato via. E non avevo più pianto.

    Almeno finora. Non singhiozzai. Le lacrime semplicemente scesero lungo le guance. Avevo fallito come ninja e come amico. Non avevo salvato Raikou. Perchè non ero abbastanza bravo, abbastanza rapido, abbastanza forte da impedire al Tasso di ucciderlo.

    Non giurai che non sarebbe più successo. Non facevo promesse che non potevo mantenere. Ma giurai di scoprire chi aveva controllato i Bijuu. E quando l'avessi scoperto... giurai che gliel'avrei fatta pagare.

    Resistenza: 1
    Stamina 259 - 180 = 79

    Azioni: Sigillo personale di livello S che replica il Sigillo Quadrangolare
    Sigillo personale di livello S che replica il Sigillo Ottogonale

    Ecco qui. Non ho usato i sigilli veri perchè non mi sembrava corretto usarli anche se non li conosco, quindi ho cambiato i nomi :sisi: Gli effetti sono gli stessi, però. Kerbe, ti lascio descrivere il sigillo come ti pare :asd: Magari quello normale non ti piace e ne vuoi uno più figo, fai come vuoi.

    E si, mi sono divertito a fare questi post :sisi: Mi dispiace tanto per Raikou, ma a tutti gli effetti, Eneruzz si stava annoiando di quel pg, quindi non gli cambia poi tanto. Ha già in mente il prossimo Pg.
     
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    IO VI ANNIENTERO' TUTTI, SCHIFOSISSIMI SHINOBI!! -



    Si, pare che ce l'abbia con noi. Non posso dire di essere sopreso, considerando tutto. In praticolare, sembra che ce l'abbia con Yuka... e con me.

    Due mostri sabbiosi arrivano verso di me. Non posso porteggere Yuka scampargli contemporaneamente. Per fortuna, Sarakube ha deciso di occuparsene per conto suo. Meno male, pensavo di essere spacciato.

    Corro, corro, finchè non sento un'ombra che mi copre? Il Tasso?

    No, non è il Tasso. E' uno di quei mostri che ha creato. Sarakube non è riuscito a fermarli tutti. E adesso? Tengo Yuka per il braccio, devo portarla al sicuro. Ma il mostro incombe. Cosa devo fare?

    Il mondo rallenta. Vedo il mostro simile allo Shukaku che si alza, pronto a inghiottirci entrambi. Vedo Sarakube generare due copie superiori, per salvarci, ma non farà in tempo. Guardo Yuka. Non ho molta scelta. Abbandonarla, o salvarla.

    Istintivamente, i muscoli del mio braccio si tendono e scaglio con ben poca grazia la kunochi di Suna nelle braccia di una delle copie. Spero che non si siano aperte ancora di più le ferite causate da quei pezzi di metallo. Sarebbe un peccato che morisse adesso.

    Riesco a vedere cosa succede prima che la sabbia mi ricopra. La copia di Sarakube sta usando le sue arti mediche. Yuka se la caverà. Vedo anche che una copia di Sarakube prova ad afferrare la mia mano tesa. Non funzionerà.

    Addio.

    La sabbia mi ricopre, tutto diventa nero. Sento di essere schiacciato dalla pura massa della sabbia di cui era composto il mostro. So cosa sta per succedere. Il Tasso non mi lascerà lì a soffocare lentamente. Verrò schiacciato. Almeno, non sentirò nulla.

    Mi spiace. E' stato bello conoscervi.

    E poi il nulla.

    Non sapevo che scrivere, lo ammetto :soso: Adesso faccio la nuova scheda.
     
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    Il grido pieno di rabbia e odio del Cercoterio tremò nel campo di battaglia, mentre il demone tentava la sua ultima, distruttiva, offensiva.

    IO VI ANNIENTERO' TUTTI, SCHIFOSISSIMI SHINOBI!!

    I tre cloni del Monocoda viaggiarono a grande velocità verso di noi, ma il ragazzo sapeva già cosa fare, seppure stanco. Dalla sua sacca stomacale, emise una grande onda acquatica che investì i funerali sabbiosi... tranne uno. Raikou mi aveva preso in braccio e correva per mettermi al sicuro. Non aveva l'aria dell'eroe, non l'aveva mai avuta, eppure stava impegnandosi con tutto se stesso, per me, che neanche conosceva così bene. Cosa unisce due persone così distanti e sconosciute? Era forse il destino? Ferita, non potei fare a meno di trasalire alla vista del terrificante shukaku che ci inseguiva, ora anche il ragazzo se ne era accorto. Nei suoi occhi vidi balenare lo stesso terrore che mi stava afferrando il cuore fino a stringerlo in una morsa mortale. Il ragazzo si era moltiplicato e una sua copia non era così distante da noi, ne giunse anche un'altra. Eppure, il terribile funerale era imminente, saremmo morti. Ma poi ogni mia domanda ebbe risposta, la trovai nello sguardo di Raikou. Il cuore sembrò rompersi nel mio petto, non ebbi neanche il tempo di fermarlo.

    Addio.

    Mi lanciò verso la copia mentre sprofondava in una voragine che lo schiacciò fino a farlo diventare nient altro che sabbia. Il grido del ragazzo riecheggiò nell'aria e, tra le braccia della copia, mi accasciai per terra, osservando incredula la sabbia che si tingeva di una sfumatura rossa. Raikou era morto, per salvare noi e il mondo intero.

    Ciò che avvenne dopo lo ricordo come si ricorda un sogno passato, una sfilza di azioni meccaniche che potevano risultare persino innaturali col tempo, ma le emozioni che provavo erano reali, persino troppo forti per il mio debole cuore. A quel punto, non aveva importanza se eravamo ad un passo della morte, non aveva importanza se Ichibi era decisamente troppo potente per noi; Raikou era morto per salvarci e noi saremmo dovuti vivere per salvare la sua memoria. Il ragazzo ed io unimmo le nostre arti per creare una protezione contro la teriosfera: una cupola di sabbia ferrifera e una tecnica sigillante dell'altro. Sentii dei rumori provenire da sopra di noi, sapevo che il Cercoterio si era accorto dell'inganno, sentivo il suo sguardo famelico spostarsi dal mio clone di sabbia alla grande cupola scura.

    SIETE STATI DEI NOTEVOLI PIANTAGRANE, MA LA PARTITA FINISCE QUI!!!

    Sentivo la teriosfera che stava per essere rilasciata, avrebbe spazzato via ogni cosa, ma avrei tentato il tutto e per tutto, per dimostrare a quell'essere che anche noi piantagrane, insieme, potevamo cambiare le sorti di una guerra.

    DOPPIA DAMA DEFINITIVA...VAAAAAIII!!!!

    Per Raikou...

    Afferrai le molecole di ferro contenute nelle armi ferrifere nel collo del Monocoda e lo spinsi all'indietro con tutte le mie forze. Chiusi gli occhi, mentre la mia breve vita mi scorreva davanti. Avevo sempre pensato che scorresse per intero, ma capii che la mente, forse il cuore stesso, riviveva solo gli attimi migliori. Vidi i sorrisi dei miei genitori, Sakuya e Momo che mi rincorrevano fuori dall'accademia, la mia prima missione, il bacio infantile dato a Kuroda e il sorriso gentile di Hokaru mentre mi porgeva una barretta di cioccolata. Era stata dannatamente buona. Sorrisi, poi non sentii più nulla.

    [...]


    Ero certa di essere morta.
    Mi sentivo leggera, come se il mio corpo fosse sparito, lasciando solo l'anima, priva di rancore o brutti ricordi. Un silenzio etereo faceva da unico sottofondo in quella calma innaturale, durante la quale restai immobile, godendo di quella pace. Mi tornò tutto in mente, lontano come fossero trascorsi anni. Ichibi, il ragazzo, Raikou. Era tutto finito, ed anche io, ero finita. Nel mio crogiolarmi, una voce in lontananza si faceva tuttavia sempre più vicina, una voce familiare che sembrava però appartenere ad un altro mondo.

    Yuka... dove sei? Sei viva?

    Aprii di scatto gli occhi, recuperando la vista, il tatto, la sensibilità del mio corpo e gli altri sensi. Non sentivo praticamente nulla, il mio corpo era pesante come fosse stato acciaio, un odore di terra bruciata riempiva l'aria e si scontrava contro l'umidità di qualcosa di fresco che scrosciava in lontananza. Pioggia. Alzai di poco lo sguardo verso il cielo scuro e carico di pioggia: avevo deviato la teriosfera, distruggendo il soffitto e facendo bagnare l'intero campo di battaglia. Respirai a bocca aperta, assaporando il dolce sapore del mio stesso sangue. Con la bocca impastata, risposi al richiamo con un gemito, sembrava che ad ogni parola i miei polmoni smettessero di funzionare.

    ... So... no ... qui ...

    Sentivo il battito del cuore del ragazzo, per fortuna era vivo. Si mosse verso di me, così feci appello a tutte le mie forze ma il massimo che riuscii a fare fu tenermi goffamente in piedi, con la gamba sinistra che si rifiutava di muoversi. Era andata, così come il braccio destro, più bianco del solito e dalle vene ingrossate. Ci scambiammo un'occhiata, mentre i nostri sguardo si fermarono su una figura dalle dimensioni umane, eppure era proprio Ichibi. Doveva aver consumato tutta la sua energia nell'ultimo colpo. Solo ora mi resi conto che gli occhi del mostro non apparivano gli stessi di poco fa, sembravano diversi e non solo per l'espressione. Avrei giurato di aver visto degli strani simboli in quelle iridi così grandi, eppure dovevo essermi sbagliata perché erano svanite. Il tasso era ancora vivo, ma stremato come noi, eravamo fuori pericolo, o almeno lo credevo. Il Cercoterio si trascinò a denti stretti, maledicendoci e rivolgendoci parole che avevano assunto una sfumatura diversa.

    Mi...se...ra...bi....li......umani.....ma non capite....che siete voi....le bestie che hanno contaminato....la purezza di questo mondo....del nostro Eden...?!...
    Con i vostri....artifici.....avete distrutto la natura....disboscato le foreste....prosciugato i fiumi e i laghi....bucato le montagne....solo per i vostri....sporchi interessi....


    Ripensai a quella frase, non l'avrei dimenticata facilmente. Eravamo dunque questo, noi umani? Abbassai lo sguardo, rendendomi conto della profonda tristezza che doveva provare il Cercoterio. Lui non faceva altro che comportarsi come noi, voleva solo proteggere il suo mondo. Ero confusa. Da una parte ero certa che la guerra non fosse la soluzione per arrivare alla pace, ma dall'altra, cosa poteva fare Ichibi se non lottare? Chi avrebbe dato ascolto ad un essere che si presentava così spaventoso? Un moto di compassione mi invase mentre osservavo il Cercoterio stremato. Ma poi, preso da chissà quale attacco, il suo atteggiamento cambiò nuovamente, e presi a tremare di nuovo mentre assistevo impotente a ciò che stava per accadere.

    Ma....io non sono ancora morto...! E sarai tu...maledetta ninja della Sabbia...a pagare il prezzo della mia rinascita..!!!

    Feci appena in tempo a vederlo disgregarsi in sabbia che mi sentii soffocare. Mi aveva invaso a forza, infilandosi nel mio esofago, soffocandomi, penetrando sempre più a fondo. Sgranai gli occhi e le narici e mi portai istintivamente le mani alla gola, cadendo per terra e contorcendomi, tremando come non mai mentre il fiato veniva meno. Stavo per morire, così come era morto il mio serpente, riempito dalla sabbia. Avrei fatto la stessa fine.

    Non ti permetterò di farlo!

    Sgranai gli occhi, pregando con lo sguardo il ragazzo di aiutarmi. Non volevo morire, non ora, non così. Il mio istinto di sopravvivenza ebbe la meglio e dovetti affidarmi al ragazzo, mentre fissavo terrorizzata i suoi occhi, con i miei, umidi e spalancati. Subito, mi portò una mano sullo stomaco.

    Sigillo della Bestia Incatenata!

    Il dolore che provai era quasi peggio della sensazione della sabbia che mi soffocava. Fu come essere trafitta da mille lame che scavavano dentro di me, sempre più a fondo, bruciandomi gli organi. Eppure, con l'aumentare del dolore, la sabbia veniva meno e riuscii a riprendere fiato, anche se poco. Ero troppo agitata, avevo paura e non avevo niente a cui aggrapparmi se non quel ragazzo. Mi fissò dritta negli occhi, parlando chiaramente anche se la stanchezza era marcata sul suo volto.

    Yuka, ricorda... il Tasso... era controllato da qualcuno... non avercela con lui...

    Non capii ciò che stava dicendo, le forze mi stavano abbandonando di nuovo, il dolore era troppo forte da sopportare. Adesso, sentivo una grande peso, un macigno bruciante alla bocca dello stomaco. Impossibile da sopportare.

    Sigillo della Bestia Incatenata: Collegamento.

    Nuovamente sentii qualcosa, ma fu diverso. Percepii qualcosa di oscuro e infinitamente potente dentro di me, qualcosa alla quale, da quel momento, ero collegata come un sottile filo rosso aveva legato i nostri destini. La mia vista si oscurò, il battito del mio cuore sostituì ogni altro rumore e il corpo divenne molle e insensibile. Solo una voce, in lontananza, restò sospesa in quella fatal quiete:

    Ti lascio la chiave del sigillo... fai quello che ritieni giusto...

    [... I Say Goodbye ...]



    Mi svegliai di soprassalto, in preda al panico.
    Per un attimo restai col fiato sospeso mentre gli incubi prendevano forma nella mia mente, abbandonando l'oscura atmosfera che aveva preso forma nella mia testa e lasciando spazio alla più tranquilla realtà.

    ... Dove... Sono?

    Non riuscivo a muovermi ma mi trovavo in un letto, avvolta da coperte leggere e bianchissime, illuminata da una luce abbagliante, proveniente dalla finestra alla mia destra. Non riuscii a guardare al di fuori, c'era la tenda a coprire il panorama. Confusa, mi resi conto di avere la gamba sinistra e il braccio destro ingessati, per non parlare dai numerosi tagli che erano stati ricuciti, eppure sentivo il labbro ancora bruciare. Non stavo così male, tutto sommato, mi sentivo stanchissima ma illesa, realizzai a quel punto di essere viva.
    Respirai a fondo, mentre le pareti dell'ospedale si facevano chiare intorno a me, il vaso di fiori posato sul comodino accanto al mio letto era fresco, sembrava essere stato cambiato da poco tempo. Con la mano sinistra, anche se fasciata, mi toccai lo stomaco, spiando la pelle nuda da dentro il leggero pigiama di lino, osservando lo strano sigillo che vi era stato impresso sopra. Ricordai di come il ragazzo sconosciuto aveva fermato la sabbia che stava per uccidermi. Fu solo in quel momento che mi resi conto che il demone della prima coda non era affatto morto.

    Sei dentro di me... non è vero?

    Sussurrai, senza ricevere alcuna risposta. Non ne avevo bisogno, riuscivo a sentirlo.
    Perché io? Ricordai le ultime parole del ragazzo: "... era controllato da qualcuno... non avercela con lui...". Era vero, Ichibi era dentro di me e il sigillo sul mio stomaco ne era la prova.
    Ero così sovrappensiero che sobbalzai, stringendo i denti per il dolore alla gamba, quando la porta della mia stanza si aprì, e una giovane infermiera mi sorrise, benevola.

    Sei sveglia! Hai fatto in tempo, sai? I tuoi genitori e due ragazze stanno venendo a trovarti proprio adesso. Sono giorni che vengono a cambiarti i fiori e tenerti compagnia. Chissà come saranno felici di sapere che sei sveglia, finalmente!

    Richiuse la porta sorridendo e mi fermai un attimo a pensare, con la mano ancora sullo stomaco. La abbassai quasi subito.
    Avrei rivisto la mia famiglia e i miei amici, stavano correndo per venire da me. Chissà cosa avrebbero trovato, al mio posto. Il demone che avevo in corpo, chissà cosa avrebbe rappresentato per me. Eppure, con la luce del sole che mi illuminava il viso, mi voltai verso la porta che si aprì in quell'istante, mostrando il sorriso più gioioso e sincero che avessi mai fatto.

    Sono tornata!

    E' stato un evento interessante, mi è piaciuto assai :sisi: Grazie a tutti voi e, Zero, prendi 140*2=280, ho moltiplicato pensando che valesse anche per i master avere il doppio guadagno :si2:
     
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