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Un diaframma cadenzato di emozioni, che ribollivano nel mio petto come mille fratture. Le mani attorno alle mani. Nel placido candore di dita che si intrecciano, le nocche rossicce scorticavano le carni arrossate. Avevo preoccupazioni piene di me stesso, ricolme in un'angoscia che prendeva forma e sostanza entro quelle nocche consumate. La fissavo mentre roteava un pugnale con le dita come un ignorante fissa un quadro impressionista. Feci un passo indietro. Un grumo di saliva mi si caricò in gola, fino a scivolare giù come un pazzo di carne secca. Ascoltai le sue ultime parole, mentre il pugnale compieva la sua completa rotazione per l'ultima volta prima di vederlo scagliare verso il mio corpo. Sentivo gravare il peso di me stesso, come una colpa di cui non ricordavo l'origine. Ero appesantito. Le gambe si reggevano a stento. Le sentivo fredde e nude. Intanto quel pugnale percorreva la sua corsa minacciosa, evitarlo risultava impossibile, la distanza era ridotta quasi all'osso, riuscii a girare leggermente la mia vista, in cerca di un qualcosa, che avesse potuto aiutarmi. Una banco? Troppo grande da spostare! Allora una sedia, si una sedia, quella fu l'idea che mi balzò in mente, la più scontata ma a quel punto forse la più semplice. Riuscii a comporre i cinque sigilli impastando la giusta quantità di chakra in sottilissimi fili di chakra che aderirono sullo schienale della sedia. Il pugnale intanto aveva ormai raggiunto il suo fine corsa e forse anche quella prova - "oh Emi-chan se solo tu potessi vedermi." SPOILER (clicca per visualizzare)Riassunto AzioniAzioniTecnica della SostituzioneparametriResistenza: [100]
Stamina: [100 - 5] = 95Maestrie e Abilità//equipaggiamento//Consumabili//ConoscenzeOrientative e Geografichenote// -
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Le parole - i pensieri - emozioni abbandonate - riecheggiano tra le pareti della realtà. L'acqua della vita che scorre, il fiume delle anime. La morte, la rinascita. Eppure è solo un fremito, un'immagine sbiadita, un ricordo svanito. È in me, ma non mi appartiene, neppure ora. Neppure ora che esso acquista una forma, si modella nel sogno e nella mente. Cerco di rincorrerla, sembro quasi a un passo da lei ma non riesco a toccarla - sto annegando, sono gli ultimi istanti prima di sprofondare sul fondale.
Di nuovo questo maledetto incubo, alzai la testa reclinandola verso il petto, facevo fatica a respirare - il corpo trasudava sudore, volsi lo sguardo verso un lembo della tenda, che ore saranno? Quasi un piccolo vuoto di memoria e mi ritrovai a passeggiare per le vie affollate di Kiri. Mi districai tra alcuni passanti grazie al suono della loro voce, arrivando con facilità in accademia.Aula 8 - Ala Est
Disprezzo, indifferenza e compassione. Queste furono alcune delle emozioni che, all'ingresso, lessi sui volti dei miei coetanei. Rimasi sulla soglia d’ingresso per qualche secondo, così da poter abbracciare con lo sguardo la totalità di quella brulicante massa di preadolescenti. Li osservai con lo stesso spirito di un etologo che si presta allo studio di un branco di scimmie. Riuscivo ad associare alla maggior parte di quei volti un nome ed una discreta quantità di informazioni, ma, in quattro anni, non potevo dire di aver avuto una vera conversazione con nessuno di loro. Costruire dei rapporti con gli altri compagni non mi era mai interessato. Notai con disappunto che le prime file erano tutte occupate. Avrei preferito poter osservare l'esaminatore da vicino, così da non lasciarmi sfuggire nulla. Prima che potessi anche solo muovere un passo per dirigermi verso uno dei banchi vuoti, una ragazza con un fisico aitante mi indicò chiedendomi di seguirla. C'era qualcosa di così familiare in lei, durante il tragitto nei corridoi fissai costantemente quell'accessorio che usò per raccogliere i suoi capelli di color bianco osseo. Arrivati in un aula deserta, la ragazza prese parola iniziando a chiedermi cosa avessi imparato dal funzionamento delle tecniche accademiche e di spiegargli qual'era il motivo che mi spingesse a intraprendere la carriera di shinobi. Iniziai a spiegargli il funzionamento della Tecnica della Sostituzione, indicando che mediante dei fili di chakra invisibili era possibile sostituirsi con un oggetto di medie dimensioni, affinché lo stesso si trovasse in un raggio di dieci metri dal campo di azione. Tirai un sospiro per accumulare fiato e ripresi il discorso
Cosa mi spinge a fare ciò? Lei ha mai perso qualcosa e non ha potuto fare niente per evitarlo? Beh io si, non voglio più sentirmi così impotente. Voglio poter reagire anche a costo della mia stessa vita.
ll tono sprezzante e le parole rudi che usai per rispondere non lasciavano spazio ad alcun dubbio. Anche un idiota si sarebbe accorto che c'era ancora una ferita aperta e mai rimarginata in quella risposta.
Se ora posso chiedere, lei dove ha preso quel fiocco?
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my heart | is true as steel
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Salve gente, come state? Non è la prima volta che mi presento su un RPG by forum - ogni volta mi dico, ok questa è l'ultima volta e invece.... hahahaha! -, quindi per farla breve, almeno ci proverò a essere sintetico, preso da un senso nostalgico di astinenza da schede e ruolate ho deciso di riprovarci. Come al solito mi dedicavo al mio recap dell'anime di Naruto, mentre una vocina gracchiante e compulsiva risuonava nella mia testa ripetendo "riprova il gdr, riprova il gdr, riprova il gdr by forum....", ho cominciato a navigare nel circuito e sono finito da queste parti decidendo, infine, di assecondare la nostalgia canaglia e rituffarmi per la milionesima volta nei meandri del gdr da tastiera. Comunque, tagliando corto per non dilungarmi troppo, mi chiamo Giuseppe ho 25 anni, sono un appassionato di manga e anime.
Bon, spero di fare molte amicizie, ci si vede in game.