Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by A k a s h i. ~

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    CITAZIONE (Simo O_o @ 3/7/2017, 22:45) 
    Ogni tanto...

    L'udm ha mai pisciato nel lavandino?

    Che hit, ogni tanto! Quando la pigrizia si fa sentire e non ho voglia di arrivare al wc :asd:
    I 5 utenti dopo di me devono descrivere la sua ultima scoreggia con il titolo di un film :troll:
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  3. .
    Chi posta dopo di me ha la mamma ...

    che sta cucinando in questo momento, che avete capito :asd:
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    | |Narrato| |Parlato Cloud| |Parlato Shinici| |Parlato Jesse| |



    ~ III° ACT: Dieci semplici mosse per NON sopravvivere in una foresta ~



    { 15 d.Z; Isola Nanakusa. }

    Se l'erano vista brutta, ma il ninja infondo è un mestiero alquanto pericoloso. La macchina era schizzata a velocità impressionante verso quel burrone che apriva la strada ad una picchiata profonda sicuramente parecchi metri, ormai priva di motori frenanti la sorte era soltanto una. Cloud e Shinici, forse aiutati dal destino, riuscirono a trascinarsi fuori dell'abitacolo, così come Jessie, svenuta qualche metro più in là dalla figura del lugubre Genin di Yu'. Il corvo non potette fare altro che rimanere qualche istante immobile, lo sguardo era rivolto proprio in direzione del burrone, ove poco prima aveva visto precipitare il compagno di missione di cui fondamentalmente non sapeva nulla. Gli aggeggi che avevano ricevuto per orientarsi erano ormai un lontano ricordo, mentre la mappa se l'era portata con sé Yamashita in quella sua estenuante corsa contro il destino. Cloud invece era tornato a sbuffare energicamente, decisamente seccato da quell'imprevisto che se non fosse stato per il rotto della cuffia, gli avrebbe causato non pochi lividi. Spaventoso come suo solito, era tornato con lo sguardo su uno Shinici decisamente più impegnato rispetto al pigro genin dagli occhi cremisi, il quale si dilettava semplicemente a fare il punto della situazione e a fissarlo con tanta attenzione da cercare di incentivarlo in quell'arduo compito che ormai gli spettava. Fortuna che l'atto eroico dell'altro fu abbastanza per fermare le ferite dell'inerme guida. Giaceva ancora sdraiata sul sabbioso manto che copriva la roccia, diverse le polveri che s'alzavano col passare del vento, mentre la desolazione momentaneamente li circondava. Da una parte il burrone, dall'altra invece una foresta che di certo non ispirava grande fiducia. Mentre si apprestava ad avvicinarsi al gruppo, finalmente una buona notizia li investì in pieno: Jessie s'era svegliata. Ovviamente era solo un piccolo tassello che si ricomponeva, infondo Cloud non s'era affatto scordato il motivo che aveva causato l'avaria al mezzo che li stava trasportando, così come non s'era dimenticato la triste fine che James aveva incontrato sulla sua strada. Non voleva mostrarsi spaventato, troppo egocentrico per potersi permettere certe debolezze, ma di certo non era tranquillo. Sarebbero bastate le sue abilità illusorie per fermare ibridi creati in laboratorio? Questo non lo sapeva, e la curiosità ovviamente lo stava mangiando da dentro. Tutti questi pensieri senza dubbio lo distraevano, ma bastarono quei due o tre colpi di tosse da parte dell'appena svegliata Jessie per riportarlo alla realtà.

    Cosa.. è successo?

    S-stai bene? Hai battuto la testa e sei svenuta dopo la visita che ci hanno fatto le graziose creaturine del parco…

    Io non le chiamerei creaturine..

    Non poteva fare altro che scuotere la testa e calciare qualche sassolino dalla rabbia, cosa che probabilmente comportò anche una certa reazione nella guida. Il genin di Yu sperava di non dover raccontare subito quello che aveva visto, ma a quanto pare la fortuna non era ancora dalla loro parte. Infatti..

    Dov'è l'altro?

    Per un attimo le sue cremisi cercarono di incontrare quelle di Shinici, ignaro di quanto in realtà crei suggestione in lui il suo stesso modo di essere. Yamashita era finito giù al termine della strada e con nonchalance incredibile, lo stesso Cloud aveva già alzato il braccio sinistro per indicare con l'indice il precipizio dal quale, come detto in precedenza, ebbe inizio la sua disperata caduta. Non sapevano nulla sulle sorti del compagno, ne lui ne Shinici, e dunque potevano solo sperare di incontrarlo nuovamente più in là. Non avevano neanche il tempo di riorganizzare le idee, che già si dovevano preoccupare della prossima meta.

    Ochei, voglio che sappiate che qualsiasi diavoleria siano stati quei cosi.. Io non ne so nulla.. Deve essere un esperimento ma non era nel programma, non ci avevano detto...

    I compagni riuscirono a trattenere a stento le lacrime, mentre un più arrogante corvino potette soltanto osservare la situazione sempre più tragica dal quelle così fredde cremisi. Non credeva che la situazione potesse davvero essere arrivata a questo punto, non si sarebbe mai sognato che il proprio destino e quello degli altri era realmente appeso ad un filo, capace di essere scalato solo grazie alle singole abilità. Non avevano il tempo per preoccuparsi ulteriormente, ormai non si poteva tornare indietro e quel che era successo non doveva affatto ricapitare. Si guardava intorno cercando di mostrare sicurezza, voleva dare almeno il buon esempio, dopotutto non era mai stato uno di molte parole, preferendo dal canto suo farsi capire con i movimenti del corpo. Solo che, fondamentalmente, dove si sarebbero potuti dirigere? La cosa più logica probabilmente era trovare un modo per arrivare ai piedi del burrone, dopotutto Yamashita poteva essere ancora vivo, Cloud non dubitava affatto su questa evenienza, ma il capo spedizione non era di certo lui. Dunque stette ad ascoltare, inarcando il sopracciglio e storcendo il labbro quando l'altra parlò di inoltrarsi nella foresta.

    Dobbiamo tornare subito alla base, ma non possiamo passare da dove siamo venuti. Quei.. cosi, potrebbero ancora trovarsi lì. Anzi, dobbiamo sbrigarci a mettere una certa distanza prima che possano raggiungerci.

    E la strada scelta non poteva essere che appunto quella che s'addentrava nella foresta. Cloud si mostrava scettico seppur preferì non fiatare le varie imprecazioni che popolavano il suo vocabolario ormai da anni, preferendo tenersi tutto dentro, tanto che per qualche istante parve perdere la calma apparente che aveva mostrato sino ad ora. Dopotutto le foreste gli ricordavano molto i paraggi di casa sua, e di certo la lettera minatoria, motivo per il quale s'era avviato verso l'isola, era ancora una sfida ben aperta nella sua mente. Doveva vincere, e per questo doveva tenersi in vita con tutte le sue forze. Insomma, la foresta non gli sembrava affatto una buona idea, i vari piercing avrebbero potuto impigliarsi nei vari rami, così come la lunga maglia si sarebbe sporcata ulteriormente di fango. Troppo vanesio per essere entusiasta della scelta di Jessie. Sbuffava senza darlo troppo a vedere, la strada per raggiungere l'entrata di quest'ultima fu percorsa rapidamente, trovandosi ben presto innanzi agli occhi uno spettacolo, o forse sarebbe meglio dire un paesaggio completamente nuovo.

    Se c'è una strada per risalire è quella che da sud passa sopra la costa. Se Yamashita è ancora vivo.. ci verrà incontro. La mappa deve averla lui.. Statemi vicini e fate tutto quello che vi dico: potrebbe essere davvero pericoloso!

    Ennesime indicazioni quelle che arrivavano proprio dalle labbra dell'unica ragazza del gruppo. Per il corvino di Yugakure iniziava ad essere particolarmente fastidiosa, dopotutto mal sopporta chi sprecava fiato. Voleva solo proseguire, sperando di non incappare in nessuna gatta da pelare sino al raggiungimento del terzo compagno. In ogni caso, la foresta si presentava come un ammasso di enormi alberi che mostravano un altrettanto fitto fogliame, dal quale erano davvero pochi i raggi di sole che riuscivano a filtrare da essi, rendendo la zona particolarmente ombrosa. I piercing smisero di brillare di luce propria, divenendo ben presto semplici pezzi d'argento. Si trattava bene il principino, seppur della figura del principe aveva poco. Si guardava attorno particolarmente curioso, non aveva mai visto nulla di simile, almeno per quanto riguardava le specie che l'abitavano. Animali mai visti sfrecciavano da ramo a ramo, nascondendosi magari poi nei cespugli. Al momento tutti sembravano innocui, ma la cosa che più l'aveva impressionato erano le colorazioni diverse che prendevano forma man mano che si inoltravano all'interno di essa. Piante strane e colorate, funghi dalle forme più disparate, radici che affondavano nel terreno e risalivano pericolosamente poco dopo, insomma, tutto era fuori posto. O forse semplicemente che non c'entravano nulla erano proprio loro, in visita ad un luogo sacro.

    chissà come andrà a finire..

    Se l'era domandato spesso durante quell'interminabile viaggio verso il centro del mondo(?), ma mai come in quel momento che s'erano presi per riposarsi. Jessie s'era appartata nei pressi di un cespuglio mentre Shinici, beh, non poteva calpestare pietra migliore. Dallo stato di calma apparente in cui erano, si ritrovarono nuovamente in pericolo. La terra sotto i piedi iniziò a tremare leggermente, prendendo potenza man mano che il tempo scorreva, nel tentativo di risucchiare a sé il Kiriano. Cloud fu preso alla sprovvista, tanto che nel tentativo di indietreggiare dovette fermarsi praticamente subito, sentendo un sonoro "CRACK". Un ramoscello fu spezzato, dal quale scaturirono ulteriori rovi che miravano esattamente al ragazzo del paese delle Calde Acque. Un paio provò ad evitarli, riuscendo anche nell'impresa ma data la mole con i quali arrivarono, non potette poi fare molto. Si ritrovò dunque in trappola proprio come il compagno. Rovi che iniziarono prima a salire come rampicanti per la gamba, giungendo al busto per poi bloccare gli arti superiori in una morsa che grattava esattamente ove non voleva.. poveri piercing. Ciò gli provocava fastidio, ma il dolore non era abbastanza intenso da destare in lui preoccupazione. Rimase dunque calmo, in queste situazioni infondo era la cosa migliore da fare, lasciando però dipingere la propria espressione di un vero e proprio disprezzo verso il luogo in cui si trovava. Sbuffava ed imprecava sotto voce, ma non aveva mobilità per fare o tentare qualcosa. Doveva sperare in Jessie. Infatti si rivolse proprio in sua direzione, sia con lo sguardo che con le parole. Cremisi iniettate di stress!!!!

    Dopotutto è stata una tua idea venire qua, liberami prima che qualche dio scenda in terra per picchiarci per gli insulti che sto tirando verso di loro!!!!

    Si, stava senza dubbio perdendo la calma. Eccome se stava succedendo.

    Yo, sveglia! C'è un kunai nel borsello che ho lanciato lì, prendilo e aiuta Cloud invece di startene lì con le mani in mano!

    Si, sveglia!

    Povera ragazza.. riuscirà a sopportarli e a portarli in salvo? Shinici s'era guadagnato la simpatia del vampiro. Niente dentate nel corso della notte(?).




    Cloud S. Chinoike

    Resistenza: 50
    Stamina:200

    Azioni:
    -Cerco di schivare senza ovviamente riscuotere successo.


    Edited by ~ z e r o. - 21/1/2017, 13:23
  5. .



    ~ I° ACT: PURPLE REIGN ~



    { 15 d.Z; Estate. Ame. }

    Era un'ora imprecisata, d'altronde con tutta quella pioggia battente risultava difficile capire che momento della giornata potesse essere. Il sole era completamente nascosto dalle nuvole che gonfie d'acqua piovana continuavano imperterrite nel loro lavoro, bagnando ormai da secoli il Paese delle piogge. La gente di Ame infatti era poco socievole, Cloud l'aveva capito sin da quando aveva messo il primo stivale nel villaggio. Sembrava avessero tutti la stessa aria insoddisfatta e triste, come se la felicità avesse abbandonato quel luogo che, secoli prima, aveva ospitato la tana di un ninja della fu Akatsuki di nome Pain, un possessore di Rin'negan. S'era dovuto guardar bene dalle persone che lo circondavano, dopotutto non si poteva mai sapere cosa sarebbe potuto succedere in un villaggio che mai aveva visitato prima di allora. Si guardava intorno con l'attenzione di chi non voleva farsi sfuggire nulla, ogni dettaglio poteva risultare importante nella ricerca di quello per cui si trovava in quel luogo abbandonato da dio, seppur di contro dava l'impressione d'essere un tipo piuttosto distratto ed innocuo. Abile illusionista, tutto qui. Sornione sorrideva da sotto quel mantello -o per meglio dire- sotto quell'ampio cappuccio che ne copriva almeno mezzo volto. Sembrava il classico figuro nascosto nell'ombra, quello classico che non destava sospetti perché raramente veniva visto, silente e immobile mentre restava appoggiato al muro di un vicolo imprecisato di chissà quale via nella periferia di Ame. Per il trasher era stata un'impresa decisamente ardua entrare senza farsi notare, probabilmente nessuno avrebbe scommesso due ryo su un Genin che potesse riuscire ad intrufolarsi nel villaggio della pioggia, ma in ogni caso l'abilità nei Genjutsu che aveva da sempre mostrato si era rivelata alquanto utile. S'era fatto largo nella zona che aveva reputato meno sicura, e data la vastità del territorio era praticamente impensabile poter tenere sott'occhio tutto il perimetro. Poche guardie e tanta calma da parte sua. Illusioni che pare li abbiamo ingannati quel tanto che bastava. Si poteva ritenere soddisfatto, ora però doveva riuscire a fingere di essere uno del villaggio. Come fare? Mmm. Il vicolo era ben protetto da una tettoia posta ovviamente in cima al palazzo, potendo così lasciare che il cappuccio potesse tornare cadente lungo le spalle e la schiena del Genin. Le cremisi fissavano ora dinnanzi a sé, le palpebre ben assottigliate per permettere al volto di prendere un'espressione quanto più minacciosa, contando poi tutti i piercing ci sarebbe senz'altro riuscito. Si, voleva essere scambiato per chissà quale criminale e non tanto perché lo era veramente, quanto più perché da quel che sapeva Ame era un piccolo villaggio senza dubbio votato alla violenza a causa della povertà che lo contraddistingueva. Insomma, avrebbero potuto aggredirlo da un momento all'altro, e lui doveva incutere timore e paura per evitare tutto questo. Non sarebbe stato difficile quest'ultimo compito, non per lui. L'espressione da mezzo psicopatico se l'era studiata bene, infondo era qui solo per raccogliere informazioni sul paese, le voci sul presunto rotolo dopotutto potevano essere infondate, cosa che su due piedi non lo rendevano poi così tranquillo. Oltretutto tutta quell'umidità gli dava al cervello, rendendolo ancora più schizzato di quanto in realtà non sia. Fissava male chiunque passasse davanti al vicolo in cui aveva trovato un riparo momentaneo, inspirava ed espirava più velocemente del normale, creando persino una leggera condensa davanti al proprio grugno. Ancora si chiedeva da dove potesse iniziare le ricerche, ma era riuscito a recuperare talmente poche informazioni stando ad origliare le conversazioni nei bar che l'unico punto di partenza poteva essere la torre di Pain. Era senza dubbio un forte luogo d'interesse, divenuto ormai covo di chissà chi, motivo per il quale non erano molti i temerari che visitavano il posto se non strettamente necessario. Sarebbe potuta essere senza dubbio una visita interessante. Storse il labbro superiore e stropicciò il naso, più perché avrebbe dovuto affrontare nuovamente la pioggia che per altro, dovendosi quindi rimettere l'ampio cappuccio a causa di quel suo lato forse fin troppo vanesio. Avanzava piuttosto celere, saltellando tra un tetto all'altro con estrema agilità, o almeno questo pensava lui, dato che le sue abilità atletiche fondamentalmente non erano nemmeno granché. Sordi i passi con cui compiva ampie falcate, silenziati e celati più che altro dalla pioggia che ancora scendeva incessante. Si doveva arrampicare ancora più in alto, sempre più, dato che la torre era situata sulla vetta della città. Era strutturata in modo relativamente strano quest'ultima, dovendo essere per forza di cose in rilievo a causa dell'immenso lago che giaceva ai piedi di tutta la città. Erano come pilastri sospesi, una città fluttuante che in realtà di fluttuante non aveva nulla. Era stato attento a non essere stato seguito, ma, arrivato ad una gigantesca piazza, dovette nascondersi dietro quella che sembrava un antenna. Sentiva delle voci provenienti da questa, ma l'ubicazione sinceramente gli era ignara.


    { ... }



    Fortunatamente spuntarono semplici paesani, o almeno all'apparenza nemmeno sembravano ninja, quindi non vi era motivo alcuno di preoccuparsi. Di certo però quel suo comportamento losco stava iniziando a dare nell'occhio. Che potesse essere visto da occhi nascosti nell'ombra? Dubbi quelli che lo assalivano, ma non se ne sembrava preoccupare. In ogni caso dovette aspettare che quest'ultimi passassero, voleva la strada completamente per sé, attimi che però gli sarebbero potuti costar caro. Zaaac!



  6. .
    Cloud S. Chinoike
    card
    { 15 d.Z; Estate. In viaggio verso il Paese Cremisi. }

    Era una giornata come tante altre sino a quel momento, il sole bagnava gran parte della vallata, così come lo stesso villaggio delle Calde Acque. Cloud si trovava esattamente in giardino in quel dì, vestito come sempre da quella maglia oversize di colore nero, lunga quasi sino alle ginocchia, con la sola particolarità di mostrare una manica diversa dall'altra. La mancina superava appena il gomito coprendo 3/4 del braccio, mentre la destra lo copriva per intero, lasciando scoperta solo la mano tatuata. Le gambe erano vestite di un paio di stretti jeans neri strappati in più parti, così fiero lui nel mostrare la sua pallida carnagione, concludendo infine con un paio di stivaletti borchiati. Il coprifronte era ben stretto alla gamba destra, appena sopra al personale porta armi/cianfrusaglie varie. In tutto questo non stava comunque facendo nulla di che, troppo pigro per allenare le proprie doti fisiche, probabilmente si dilettava ulteriormente ad allenare la mente leggendo chissà quale storia massonica trovata in chissà quale biblioteca del villaggio. Si, era sul ciglio della porta di casa, esattamente sul secondo dei tre gradini che conducevano a quest'ultima, immerso nella lettura come un predatore s'immerge nella caccia. Silenzioso si faceva accarezzare dal vento che ne scostava i ciuffi corvini, col sole che nel mentre ribatteva sui vari piercing visibili. Tutto nella norma fin lì, soprattutto ora che era venuto a conoscenza dell'elemento a lui affine, l'acqua.
    Altro che massoneria, si stava senza dubbio documentando su qualche nuova tecnica. Aveva talmente tanto ego da vendere che si reputava geniale da solo, nascondendo le proprie doti dietro l'attitudine da "bad boy" che si portava sempre appresso. Tatuaggi, piercing e strane maglierie, fortuna voleva che il villaggio in cui si trovava venerasse un folle come Jashin, dunque per quanto potesse non passare inosservato, risultava comunque come un fanatico qualunque. Ottimo alibi il suo. L'unico particolare era l'odio infondato verso chiunque lo disturbava in quel suo amato rituale. Ed era proprio quello che stava per succedere. Rapidi i movimenti che iniziò ad avvertire da un momento all'altro, sempre più vicini, sempre più marcati. Cremisi che d'istinto s'alzarono dalle righe di quel libro, fissando dinnanzi a sé con un'espressione tutt'altro che amichevole. Probabilmente avrebbe ringhiato, se solo fosse stato un animale. Una figura in maschera s'era palesata d'un tratto proprio dove lo sguardo era ormai caduto da qualche istante, in ginocchio, pronto a proferir in tutta probabilità qualcosa.

    { Spero tu abbia un buon motivo per disturbare me.}

    della serie: "non sai con chi stai parlando"

    { Ho una lettera per voi. Buona fortuna }

    { Ma che ca..! }

    Non fece nemmeno in tempo a finire che l'Anbu scomparì, lasciandosi dietro solo un cumulo di foglie ancora roteanti a mezz'aria. La lettera era lì, ai piedi del Trasher. Mise da parte il libro per avvicinarsi a raccogliere la lettera, cosicché potesse scartarla. Ben mascherata in ogni caso la suggestione del momento, figuriamoci se si poteva scomporre per così poco. Essa riportava:

    Voglio testare le tue reali abilità. Dicono che sei forte, ma scommetto 100 ryo che ci morirai qui. Recati all'isola di Nanakusa nel paese Cremisi entro il giorno xx/xx, al porto riceverai ulteriori indicazioni. C'è un giardino artificiale che va messo in sicurezza. Saprai tutto una volta arrivato lì. Questa è la tua prima missione, vedi di non deludere le aspettative giovane sopravvalutato.

    Firmato, il culto.


    Rimase un attimo in silenzio, giusto quegli istanti che servivano a metabolizzare meglio la cosa. Da come scritto sulla lettera ufficiale, sarebbe potuta essere per Cloud una missione mortale, ma quell'insana pazzia di cui disponeva, però, non l'aveva affatto preoccupato, bensì un sorrisetto piuttosto sicuro di sé spuntò tra le sue labbra.

    { Sti infami quindi mi vogliono morto, eh? Bene. } S'era infastidito tanto da sussurrare tra sé e sé, era palpabile nell'aria o standogli semplicemente vicino, senza parlare dello sguardo stile medusa che -metaforicamente parlando- ti pietrificava all'istante se ti beccava. Insomma, era nervoso. { Ti faccio vedere io chi è il sopravvalutato brutto ritardato di un Jashinista!!! } e altre varie imprecazioni che non staremo di certo qui a raccontare.

    La lettera venne piegata con foga ed infilata in una delle tasche dei jeans, pronto ora a rifocillarsi prima di partire. Aveva preparato già qualcosina del suo armamentario data la voglia di viaggiare in direzione di un'altra terra, assetato di sapere ed invogliato proprio dalla cugina dopo l'ultima conversazione. Ame era la prossima tappa. I soliti loschi piani, appena sventati dall'arrivo di quella missiva. Una missione alla quale, dato il forte orgoglio che provava, non si sarebbe potuto tirare indietro. C'est la vie. Abbandonò il villaggio forse un'ora dopo, l'andatura media del trasher non era di certo veloce, anzi, pareva proprio volersela prendere con calma. Doveva viaggiare tra pianure sconfinate e campi ben coltivati grazie al clima che la terra della Acque calde offre. La giornata non era neanche troppo afosa, cosa che avrebbe sicuramente giovato, rendendo il viaggio senza dubbio meno pensante e/o faticoso. Doveva raggiungere il porto di Konoha, almeno le indicazioni principali erano quelle, e da ché si ricordava, doveva anche raggiungerlo prima di tre giorni. Il viaggio in mare sarebbe durato ulteriori 3 day, oltre i due di cammino che, a dir la verità, sarebbero stati estremamente noiosi ed in balia della solitudine. Più passava il tempo, più lo scenario cambiava, da semplici campi verdeggianti accostati da quelle che erano senza dubbio acque termali, si passava a campi di risaie in lontananza e zone montuose. Si narrava che tra queste montagne si nascondeva un ninja estremamente forte un tempo, che poi altro non era se non il fondatore del villaggio del suono: Orochimaru. La base della storia ninja e dei grandi del passato, Cloud non voleva essere da meno nel suo percorso. Avevo scelto di intraprendere il sentiero principale, il quale veniva spesso e volentieri alternato da lunghe scalinate, cosa che di certo non giovava all'umore del trasher. { Fanculo le scale.. } e nulla, tutto molto monotono, almeno fino al raggiungimento del paese del fuoco. Era in alto, sotto di lui un profondo strapiombo dal quale provenivano senza dubbio anomali rumori di sottofondo, quasi da perdere il fiato, mentre in lontananza le cremisi potevano intravedere il villaggio della Foglia. Il sole stava dando i primi segni di cedimento, lasciando ben presto spazio all'oscurità della notte. Erano già passati due giorni e mezzo e l'indomani, all'arrivo dell'alba, il traghetto sarebbe stato pronto ad abbandonare il porto verso altri lidi. L'obbiettivo rimaneva tutt'ora il villaggio Cremisi, e lui non poteva permettersi di presentarsi in ritardo. Cioè in realtà non che gliene fregasse qualcosa, ma l'idea di fallire ancor prima di iniziare non lo faceva dormire sonni tranquilli. Per questo, menefreghista nei confronti del buio, cominciò ad avanzare. Dopotutto probabilmente sono gli altri che avrebbero dovuto aver paura di uno come lui, quegli occhi non sono di certo normali, infondo. L'indomani, con le occhiaia fino agli zigomi, la bocca spalancata ed i versi dei gufi che ancora ridondavano nel suo cervello, raggiunse in tempo l'imbarcazione. Ovviamente con la lettera vi era allegato una sorta di lascia passare, cosa che lo aiutò a sgattaiolare di sopra senza dover sborsare un Ryo. Stava lavorando, non vi era la benché minima intenzione di pagare da parte sua. Non era uno che amava parlare con gli sconosciuti, per questo s'aggirava per il traghetto come una nefasta presenza creata dal sonno che lo stava assalendo in quegli attimi. Risultato? Quello che era prevedibile.. s'era addormentato chissà dove. Per quanto ne sapevano noi magari s'era imboscato pure nel reparto motori. Un giorno andò via così, mentre il seguente venne risvegliato da un brusco movimento dell'imbarcazione dovuto a qualche probabile onda. Non si scompose, anzi, andò nuovamente in cerca di vittime da utilizzare per i suoi scopi da prestigiatore. Avrebbe pure creato uno spettacolo se solo a metà strada il mal di mare non iniziò a farsi sentire. Tra un inconveniente e l'altro, tra solitudine e noia, gli strazianti giorni passarono tutto sommato in fretta e, finalmente, il traghetto attraccò. Fu un sollievo mettere nuovamente piede sulla terra ferma, il lungo sospiro che cacciò ne era la prova. Le palpebre in quell'attimo furono chiuse, ma alla riapertura, le cremisi -seguite ovviamente da un'espressione piuttosto superba- erano accese dal fuoco che la prossima sfida alimentava in lui. L'isola era alla sua mercé ora, doveva ora solo raggiungere il luogo designato. Benvenuto, giovane Cloud...



    my soul ; my illusion ; my blood
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
  7. .
    Yaaaaah ~


  8. .
    CITAZIONE (Anselmo @ 25/11/2016, 14:12) 
    Avessi il tempo di ruolare ti farei lo scalpo e lo userei per pulirmelo, il culo. Per ora invece ti dovrai accontentare di ricevere pugnetti e sberline dagli altri PG :patpat:



    Yama, che dici? :asd:
  9. .
    Fuji io mi ricordo di te!! C'eravamo conosciuti in un altro GDR :sisi:
    Comunque benvenuto caro, buona permanenza e buon divertimento :fury2:
  10. .
    Cloud S. Chinoike
    card
    { 15 d.Z; Estate. Yugakure. }


    Era riuscito a mettere alle strette quello che sino a pochi attimi prima aveva attentato alla sua vita, mettendo però -con una prepotenza non trascurabile- la parola fine sul misterioso attacco fantasma. Aveva scovato la fonte, eccome se lo aveva fatto, fissandolo ora da quel ramo con tutta la sicurezza di cui disponeva. S'era gonfiato d'ego, basti notare la posa che aveva adottato senza probabilmente nemmeno volerlo, pronto ad erigersi ai danni dell'altro. Trasudava calma oltre a tutto il resto, una calma ben visibile tra le righe di quell'espressione stampata sul volto, esso leggermente chinato verso la spalla destra del trasher. { Finalmente } esclamò, lasciando che la mancina lasci ora la collana tenuta stretta fino a quell'istante, la quale tornò a ciondolare a destra ed a sinistra, un po' come a scandire il tempo che rimaneva all'altro. { Pensavo d'averti perso. Non volevi mica scappare, vero? No, lo so che non volevi. } Domandò così su due piedi, ottenendo però da sé stesso la risposta, come non volesse sentirne altre. Non accettava affronti simili. Continuava a guardarlo curioso, come a volere che fosse lui a spiegargli tutto per filo e per segno, senza dover per forza mettere un certo quantitativo di forza per farlo parlare. Si leccò pure il piercing nell'attesa, un po' anche per far capire all'altro quanto potesse essere insano ed instabile mentalmente in queste occasioni. Si, voleva mettergli paura, stizza, ed ogni sinonimo possibile. Già se lo immaginava.. fantasticando ad occhi aperti su come utilizzare la testa dell'opposto. Avrebbe potuto accarezzarla, certo, lasciando il corpo appeso proprio sul ramo da cui aveva cercato di ucciderlo. No? No, decisamente macabro. Lui lo sapeva. Non era poi così cattivo infondo, anzi, nemmeno l'avrebbe ucciso probabilmente. Semplicemente, beh diciamo che ci avrebbe giocato. { Non parli? } chiese nuovamente, corrucciandosi momentaneamente per non aver ricevuto responso. Fece persino spallucce, cercando solo poi gli occhi dell'altro. { Povero stolto, sei solo un illuso se pensi di poter cambiare Yugakure. } tutto era chiaro, o almeno in parte. Effettivamente nell'ultimo periodo aveva la ferrea sensazione di essere seguito, come se fosse sempre in ansia nei confronti di qualcosa che nemmeno sapeva spiegarsi. Si sentiva spiato, eppure non s'era mai accorto di nulla. { Come ti chiami? } sospirò prima di proferir domanda, probabilmente in cuor suo sapeva già di non ottenere risposta alcuna, ma infondo un tentativo lo doveva pur fare. { Non sono cose che ti riguardano } ribatté deciso l'altro, tono rabbioso il suo, come se fosse seccato dal comportamento presuntuoso di Cloud. Gli sguardi continuavano ad intrecciarsi, probabilmente un male per entrambi dato che nessuno dei due sapeva le abilità dell'altro, per quanto ne sapeva il trasher, l'opposto poteva essere persino più bravo di lui nelle illusioni. Naaaah, non ci credeva nemmeno lui a quel pensiero che per un attimo navigò nella sua mente. No, non era possibile. S'era allenato molto, e la promessa che s'era fatto tempo addietro non l'avrebbe dimenticata facilmente. Sarebbe dovuto diventare il miglior illusionista tra le terre ninja. Voleva volare alto, ma quanto sarebbe stato disposto a pagare? La strada era lunga e piena di insidie, oggi stesso ne era la prova. Alla risposta dell'attentatore si alzò lentamente sulle proprie gambe, con le braccia che presto tornarono a penzoloni lungo i fianchi, a peso morto, come se non fossero utilizzabili. { Come ti chiami? } seccato, molto seccato, bastava udirne il tono di voce. Sopracciglio forse troppo inarcato persino per lui, segno che non gliel'avrebbe chiesto un'ulteriore volta. { Beh? Sei sordo idiota? } passa alle parolacce, non ci sta più dentro. Alterato. { Va al diavo..!!! } non gli fece nemmeno terminare la frase, le mani erano congiunte ed avevano già terminato i sigilli del serpente e del topo, gli occhi erano puntati sulla vittima, la quale, senza ombra di dubbio, s'era appena beccata un genjutsu d'alta fattura. No, a dire il vero era uno dei più semplici, ma l'arte che ci mette Cloud beh, era tutt'altra storia. Lo sconosciuto, in prenda ad una visione di un passato che pensava di aver dimenticato, iniziò a perdere lucidità, lo sguardo era vacuo, perso nel vuoto, e leggeri tremolii iniziarono a colpire tutto il suo corpo. Era in bilico su un ramo, una mossa subdola quella del trasher ma, ahimè, meglio non farlo incazzare. Soprattutto se quest'ultimo gli stava facendo perdere tempo. Aveva una missione da raggiungere e portare a termine. Improvvisamente, forse per fortuna o forse no, un'ombra apparì proprio alle spalle del soggetto colpito dall'illusione del genin, la quale, con una rapidità quasi senza pari, colpì la parte bassa del collo, provocando a quest'ultimo uno svenimento prematuro. Cloud strizzò il naso nel vedere la scena, portandosi una mano in volto e scuotendolo per meglio mostrare tutto il suo dissenso e dispiacere. { Hai interrotto sul più bello, a breve sarebbe riapparso il padre defunto a scassarlo di botte. } le belle visioni che inietta eh? Macabro e senza dubbio di cattivo gusto. Ma che gliene frega infondo, dopotutto gli aveva mancato di rispetto. { Ce ne hai messo di tempo, rincoglionita } ed impreca. Si, era proprio Tahiti. { Andiamocene da qui, questo era di sicuro un'idiota di qualche setta. La zona pullula di questi scemi. Non vorrei doverli uccidere tutti prematuramente. IDIOTA, non devi rivelare i miei nascondigli!!!!!! } Tra gesticolamenti vari ed insulti reciprochi che se il tempo non stringesse, sarebbero andati avanti per ore, i due si ritrovarono presto nuovamente a terra, ai piedi dell'albero. Il corpo ko dell'altro rimaneva sulla spalla dell'illusionista, pronto ad abbandonarlo al primo fiume utile. { Sto andando in missione. } senza enfasi, niente di niente, come se fosse una cosa normale, come se non fosse davvero la prima che ne affrontava una. Si auto-celebrava così. Tipico di lui. { Le voci corrono, arrivano sempre da me. Ti vogliono mettere la prova, ma sappi che non sarà affatto facile. Probabilmente se ne esci vivo sarà un miracolo. Ma in ogni caso, sei Cloud Chinoike, mio cugino, non morirai. Vedrai, brutto down. } rassicurante, con tanto di pacca sulla spalla. { In ogni caso ti ho chiamato qui per un altro motivo. Ho una missione per te, ad Ame. } paese della pioggia, carissimi. { Ad Ame? Io non ci vado. Cazzo hai nel cervello? La segatura? Piove sempre lì, il mio ciuffo si rovina. }...... .... ..... { Ma te lo stacco quel ciuffo di merda, assieme a tutti quei piercing arrugginiti. SCEMO! E' di vitale importanza che tu vada ad Ame. C'è una tecnica che voglio che tu rubi, per te. S'intende. Nei nostri registri non c'è, quando arriverai lì saprai. } tensione nell'aria. { Cos'hai detto? Ripetilo, forza } ... { Te lo stacco! } e nulla, botte. Venti minuti dopo, o circa, leccandosi le ferite da bravi cugini, tornarono sul discorso. { Quindi devo andare ad Ame? } chiese, storcendo il naso e il labbro superiore. No, non era affatto convinto di ciò. Era come un gatto, l'acqua seppur fosse il suo elemento, non ci andava affatto d'accordo se paragonato alla pioggia ed all'umidità. Vanesio, ma in ogni caso avrebbe accettato. { Dovrai cavartela da solo, sia in questa missione, sia ad Ame. Non tornare qui, dopo la missione vacci direttamente. A meno che tu non sia morente, in tal caso ci penserò io ad aggiustarti } faccia malefica, assolutamente non prometteva nulla di buono. { Plebea, stai parlando con me, non lo scordare. } sorrise sornione, privo di preoccupazioni di sorta. Sicuro di sé, mentre il sole tornava ad illuminarne il volto. { Ti porterò buone notizie. } e nulla, senza aggiungere altro, con il corpo ancora sulle spalle iniziò a dirigersi verso il porto di Konoha, pronto ad imbarcarsi per l'isola cremisi. Nuove avventure lo attendono, alcune di queste più oscure di quanto si possa credere.






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    Fine, la missione ha inizio!
  11. .
    Cloud S. Chinoike
    card
    { 15 d.Z; Estate. Yugakure. }


    Kunay che tagliava l'aria disegnando celermente una semplice linea retta, motivo per il quale, nonostante la velocità, non fu difficile per il trasher riuscire a schivare l'arma. Le sinapsi avevano reagito in fretta e questo era un bene, ma ancora gli era nascosta la vera natura dell'attacco improvviso. Non che si chiedesse tra sé e sé il motivo, dopotutto le proprie scorribande in città non sono di certo un segreto, ma davvero qualcuno poteva arrivare a tanto? Che abbia sottovalutato i vari paesani? Possibile, o almeno questa era la conclusione a cui era arrivato. Rapida e semplice. In questo breve lasso di tempo non gli ci volle poi molto a riprendersi del tutto, nuovamente pimpante, il fatto fondamentalmente non lo scosse nemmeno poi molto, anzi, direi tutt'altro, sembrava già in preda ad una delle sue classiche crisi di nervi, tipo quelle che ci aveva mostrato in presenza della cugina che, in teoria, s'aspettava di vedere al posto di rischiare di vedersi un Kunay conficcato nel cervello. Era piegato in avanti, con le mani che avevano strisciato sull'umido terreno per una manciata di metri, tutto questo ovviamente per evitare che il brusco movimento che s'era concesso sfociasse in una rovinosa caduta. Un trasher doveva schivare con stile in ogni occasione. Era dunque coricato in avanti, tra le mani, oltre a del terriccio teneva persino del secco fogliame, mentre le ginocchia ben flesse permettevano al corpo di restare in quella -scomoda ed innaturale- posizione. Una postura degna di una bestia, peccato non abbia affinità nemmeno lontane con quest'ultime. Rimase a fissare il terreno per qualche istante, portando solo poi lo sguardo cremisi verso l'alto, verso quei rami che presupponeva potessero nascondere l'autore di quello "scherzetto". Non lo reputava di cattivo gusto, non era così stupido da pensare che potesse esserci un equivoco o che la sua figura era stata scambiata per quella di qualcun'altra, niente di tutto questo, difatti era solo curioso di scoprire il mittente. Sorrise, dato che potette intravedere solo una sagoma sfuggente, una semplice ombra tra quel fitto fogliame che l'estate di Yugakure avrebbe mostrato sempre da qui alla fine di quel mondo. Ghignava sotto i baffi proprio perché era convinto di essere finito sulla lista nera di qualcuno, e la cosa anziché spaventarlo, lo rendeva di contro ancora più superbo del solito. Nonostante la situazione tornò in posizione eretta, lasciando che l'arto sinistro penzoli lungo il fianco, utilizzando però il destro per massaggiarsi il crine corvino, conscio del fatto che qualche ciuffo era partito in seguito all'attacco precedente, e piuttosto che preoccuparsi della situazione, aveva dato precedenza al suo lato vanesio. Si, senza dubbio una primadonna in un corpo maschile. Fece un ampio respiro, uno di quelli che ti riempie i polmoni a prescindere dalla tua volontà, mentre la mano lenta scendeva sulle labbra e poi sul collo. { Non vorrai nasconderti ora che mi hai fatto venire voglia di giocare con te, vero? } il lato psicopatico dell'illusionista era uscito e si vedeva eccome, fissava avanti a sé come se fosse posseduto da chissà quale forma spiritica, con le palpebre talmente spalancate che l'occhio sembrava quasi fuoriuscire. { Vieni dalla mamma, dai. } che fosse bipolare? Ovviamente no, semplicemente era meglio non provocarlo. { Non ti voglio uccidere, solo ferirti, mutilarti e altre cose simili.. } stava esagerando, ma in cuor suo sapeva che mettere pressione ad un presunto nemico era la cosa migliore che poteva fare in quei momenti di trance, un modo abbastanza efficace di contrastare la suspance creata dall'opposto. Aspettava solo un altro attacco, in modo da poterlo individuare ora che s'era concentrato sul serio. Muoveva qualche passo senza allontanarsi troppo dalla posizione iniziale, una sorta di moto rotatorio, muovendo lo sguardo un po' ovunque l'istinto lo portava. Non proferì altro, semplicemente teneva la lingua all'angolo destro della bocca, muovendola di tanto in tanto verso l'opposto, bagnando così il labbro superiore in quel gesto che sapeva di degustazione anticipata. Di cosa ? Beh, della sua ormai prossima vittoria, chiaramente. Doveva solo pazientare, anche se la pazienza non era affatto il suo forte. L'occasione che comunque attendeva non tardò di certo ad arrivare, infatti, questa volta, erano due shuriken che minacciavano il corpo di Cloud, entrambi proveniente da dietro. Li sentiva chiaramente. Si girò di scatto cercando di abbassarsi appena il giusto per evitare il secondo attacco che, ancora una volta, gli sfiorò il crine senza però stavolta scalfirne i ciuffi. La schiena era dunque portata quasi a 90 gradi rispetto le gambe, le quali ovviamente aiutarono il movimento flettendosi appena. Le braccia le aveva lasciate invece a peso morto, completamente gettate all'indietro a causa dei più rapidi movimenti che s'era concesso, alla mercé del vento che impattava a causa dello scatto. Gli shuriken si conficcarono presto in un albero li vicino. { Bell'idea attaccarmi da dietro, ma sai. } sibilò ma abbastanza da farsi sentire. Sorrise appena sornione, prima di concludere con un sonoro. { SEI ESTREMAMENTE LENTO.. } malvagio ma al tempo stesso canzonatorio mentre stavolta non si fece sfuggire al suo stesso sguardo cremisi la figura nemica. { Sei mio.. } si, lo era. Finalmente era divenuto cacciatore e non più preda, proprio quello che voleva. Per quanto l'altro saltava da un ramo all'altro, il trasher lo seguiva da sotto, riuscendo, oltre che a tenerlo d'occhio, ad imprimere una maggior velocità al suo corpo grazie al terreno senza dubbio più solido rispetto a dei semplici rami di ciliegio. Concentrò persino una piccola quantità di chakra sotto i piedi per evitare scivoloni sul fogliame che, seppur secco dato il caldo afoso, poteva essere insidioso. Inseguimento che durò ancora una manciata di minuti, lasciando che Cloud potesse mettere la parola fine semplicemente superando di qualche metro l'altro figuro e saltando sull'albero esattamente poco più avanti ad esso, tagliandoli così inesorabilmente la strada. Ups. Velocità che gli aveva concesso quasi di accomodarsi sul ramo innanzi a quello su cui era sito il suo avversario. Le natiche giusto sfioravano il legno, le ginocchia rimanevano completamente flesse mentre si teneva in equilibrio sulle sole punte, utilizzando nel mentre la mano destra per reggersi al ramo. La mancina teneva invece stretta la collana che fino ad ora ballava assieme a lui perché era di danza che si parlava, dato che in tutti quei movimenti, il trasher sembrava danzasse. Lo fissava in tutto questo con una qual certa curiosità tenuta nascosta fino ad ora, sorridendo da vero e proprio psicopatico solo qualche istante dopo. { Capolinea.. } chi era il losco individuo?

    TO BE CONTINUED






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    :asd: alla prossima puntata
  12. .
    CITAZIONE (Anselmo @ 22/11/2016, 21:39) 
    Io 22, e mi sento e già con un piede nella fossa. Dovremmo morire tutti per dopo imparare a vivere :ans:

    Spruzzi saggezza :ghost:
  13. .
    Cloud S. Chinoike
    card
    { 15 d.Z; Estate. Yugakure. }


    Aveva ricevuto da poco la richiesta di prendere parte alla spedizione nella terra del Paese Cremisi, anche se tanto richiesta non lo era. Suonava più come un ordine, come se volessero liberarsi di lui una volta per tutte. Una missione difficile, certo, forse persino per uno come il trasher. Figuriamoci però se poteva avere qualche dubbio a riguardo, troppo sicuro di sé e dei suoi mezzi, per nulla titubante e la cosa lo galvanizzava un sacco, eccome se lo galvanizzava. S'era soffermato con lo sguardo sul cielo, le iridi cremisi quasi riflettevano in quegli istanti l'azzurro cielo estivo che offriva quel luogo di culto e ideologie in cui non si ritrovava affatto, motivo che forse avrebbe spiegato l'accanimento nei suoi confronti. Molti i ninja del villaggio che avevan rifiutato tale missiva, ma l'orgoglio e l'egocentrismo che spruzzava da ogni poro non gliel'avrebbero mai permesso. Sorrideva di gusto al solo pensiero, ma prima di partire aveva ancora una cosa da fare. Mai dimenticava i propri impegni. Solo dopo aver preso il necessario si recò oltre la staccionata che divideva la strada dalla sua dimora o per meglio dire dei suoi vagabondanti genitori. Non che gli desse fastidio abitare lì, dopotutto li vedeva di rado. Il coprifronte ancora sito sulla gamba destra brillava alla luce del sole, così come i vari piercing sparsi qua e là. Aveva inoltre preso la via principale per dirigersi verso l'esterno, attirando su di sé un sacco di sguardi. Inutile dire che incedeva lungo la strada con tutta la solita sicurezza di cui disponeva, lasciando che sia la propria attitudine a parlare per sé. Ciondolava, oltretutto s'era persino comprato una collana estremamente lunga pochi giorni prima, la quale seguiva ogni piccolo movimento del trasher illusionista, prima a destra e poi a sinistra. Aveva il suo stile, certo, peccato non di facile comprensione per tutti. I tanti tatuaggi e quelle due sclere nere potevano spaventare pure nel villaggio del fu Hidan. Sorrideva mentre scuoteva gli animi altrui, li sentiva e sopratutto li vedeva sussurrare tra loro come fosse una star sul proprio palcoscenico, ghignandosela sotto i baffi, senza dubbio fin troppo presuntuoso. Lasciò la strada solo centinaia di metri dopo, potendo così far tornare un silenzio quasi anormale lungo la strada principale.
    { Che bei musini straniti che mi mostrano ogni volta che mi incontrano.. Mi fanno quasi eccitare } storse il naso nel dirlo, alzando persino il labbro superiore con segno di disprezzo verso persone reputate da lui stesso "così inutili e retrò". { Scherzavo, mi fanno venire il voltastomaco. PUH! } lo sputacchio non poteva affatto mancare, povero quello che l'avrebbe schiacciato. S'era ormai avviato lungo quel sentiero sterrato che taglia l'erba alta dei paraggi in due, viottolo che l'avrebbe presto condotto ai piedi dell'albero/dimora di quella che lui reputava come una sorella, sua cugina Tahiti. Non ci volle poi così tanto, in volto non si mostrava nemmeno poi così affaticato, fermando però l'incedere una volta che solo poche manciate di metri lo separavano dall'obiettivo. Era stato convocato tramite lettera qualche ora prima, giusto in tempo dato che poco dopo avrebbe ricevuto quella richiesta che l'avrebbe spedito da tutt'altra parte rispetto al Paese delle Acque Calde. Il silenzio regnava sovrano anche lì, solo il frusciare del vento ed il rumore dei pensieri distoglievano Cloud dalla realtà.
    { Hai voglia di farmi aspettare anche questa volta, sai che non sono molto pazien..!!!!} già, non fece in tempo a terminare la frase che un Kunay, spuntato da chissà dove, fortunatamente gli sfiorò solo i capelli grazie alla rapidità con la quale reagì a quell'attacco inaspettato. Cercò infatti di muoversi verso destra, accovacciandosi appena per meglio permettere alle ginocchia ed alle piante dei piedi di dar maggior slancio e stacco al movimento rapido che doveva compiere. Si guardò intorno, prima di vedere la sagoma di... no, non era Tahiti.

    TO BE CONTINUED






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    IMPORTANTE, PRESTARE ATTENZIONE:

    La personal quest si svolge prima del viaggio per il paese Cremisi (missione), probabilmente ci saranno riferimenti al post che farò per quest'ultima ma vabbeh, tutto sotto controllo

    Primo post d'introduzione :si2:


    Edited by ~ z e r o. - 22/11/2016, 23:54
  14. .
    Benvenuta!

  15. .
    Benvenuta :ans:

    Ci si sente in tagboard :si2: :asd:
32 replies since 29/9/2016
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