[Allenamento] I° ACT: Purple Reign. ~

Cloud and Lìf

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    ~ I° ACT: PURPLE REIGN ~



    { 15 d.Z; Estate. Ame. }

    Era un'ora imprecisata, d'altronde con tutta quella pioggia battente risultava difficile capire che momento della giornata potesse essere. Il sole era completamente nascosto dalle nuvole che gonfie d'acqua piovana continuavano imperterrite nel loro lavoro, bagnando ormai da secoli il Paese delle piogge. La gente di Ame infatti era poco socievole, Cloud l'aveva capito sin da quando aveva messo il primo stivale nel villaggio. Sembrava avessero tutti la stessa aria insoddisfatta e triste, come se la felicità avesse abbandonato quel luogo che, secoli prima, aveva ospitato la tana di un ninja della fu Akatsuki di nome Pain, un possessore di Rin'negan. S'era dovuto guardar bene dalle persone che lo circondavano, dopotutto non si poteva mai sapere cosa sarebbe potuto succedere in un villaggio che mai aveva visitato prima di allora. Si guardava intorno con l'attenzione di chi non voleva farsi sfuggire nulla, ogni dettaglio poteva risultare importante nella ricerca di quello per cui si trovava in quel luogo abbandonato da dio, seppur di contro dava l'impressione d'essere un tipo piuttosto distratto ed innocuo. Abile illusionista, tutto qui. Sornione sorrideva da sotto quel mantello -o per meglio dire- sotto quell'ampio cappuccio che ne copriva almeno mezzo volto. Sembrava il classico figuro nascosto nell'ombra, quello classico che non destava sospetti perché raramente veniva visto, silente e immobile mentre restava appoggiato al muro di un vicolo imprecisato di chissà quale via nella periferia di Ame. Per il trasher era stata un'impresa decisamente ardua entrare senza farsi notare, probabilmente nessuno avrebbe scommesso due ryo su un Genin che potesse riuscire ad intrufolarsi nel villaggio della pioggia, ma in ogni caso l'abilità nei Genjutsu che aveva da sempre mostrato si era rivelata alquanto utile. S'era fatto largo nella zona che aveva reputato meno sicura, e data la vastità del territorio era praticamente impensabile poter tenere sott'occhio tutto il perimetro. Poche guardie e tanta calma da parte sua. Illusioni che pare li abbiamo ingannati quel tanto che bastava. Si poteva ritenere soddisfatto, ora però doveva riuscire a fingere di essere uno del villaggio. Come fare? Mmm. Il vicolo era ben protetto da una tettoia posta ovviamente in cima al palazzo, potendo così lasciare che il cappuccio potesse tornare cadente lungo le spalle e la schiena del Genin. Le cremisi fissavano ora dinnanzi a sé, le palpebre ben assottigliate per permettere al volto di prendere un'espressione quanto più minacciosa, contando poi tutti i piercing ci sarebbe senz'altro riuscito. Si, voleva essere scambiato per chissà quale criminale e non tanto perché lo era veramente, quanto più perché da quel che sapeva Ame era un piccolo villaggio senza dubbio votato alla violenza a causa della povertà che lo contraddistingueva. Insomma, avrebbero potuto aggredirlo da un momento all'altro, e lui doveva incutere timore e paura per evitare tutto questo. Non sarebbe stato difficile quest'ultimo compito, non per lui. L'espressione da mezzo psicopatico se l'era studiata bene, infondo era qui solo per raccogliere informazioni sul paese, le voci sul presunto rotolo dopotutto potevano essere infondate, cosa che su due piedi non lo rendevano poi così tranquillo. Oltretutto tutta quell'umidità gli dava al cervello, rendendolo ancora più schizzato di quanto in realtà non sia. Fissava male chiunque passasse davanti al vicolo in cui aveva trovato un riparo momentaneo, inspirava ed espirava più velocemente del normale, creando persino una leggera condensa davanti al proprio grugno. Ancora si chiedeva da dove potesse iniziare le ricerche, ma era riuscito a recuperare talmente poche informazioni stando ad origliare le conversazioni nei bar che l'unico punto di partenza poteva essere la torre di Pain. Era senza dubbio un forte luogo d'interesse, divenuto ormai covo di chissà chi, motivo per il quale non erano molti i temerari che visitavano il posto se non strettamente necessario. Sarebbe potuta essere senza dubbio una visita interessante. Storse il labbro superiore e stropicciò il naso, più perché avrebbe dovuto affrontare nuovamente la pioggia che per altro, dovendosi quindi rimettere l'ampio cappuccio a causa di quel suo lato forse fin troppo vanesio. Avanzava piuttosto celere, saltellando tra un tetto all'altro con estrema agilità, o almeno questo pensava lui, dato che le sue abilità atletiche fondamentalmente non erano nemmeno granché. Sordi i passi con cui compiva ampie falcate, silenziati e celati più che altro dalla pioggia che ancora scendeva incessante. Si doveva arrampicare ancora più in alto, sempre più, dato che la torre era situata sulla vetta della città. Era strutturata in modo relativamente strano quest'ultima, dovendo essere per forza di cose in rilievo a causa dell'immenso lago che giaceva ai piedi di tutta la città. Erano come pilastri sospesi, una città fluttuante che in realtà di fluttuante non aveva nulla. Era stato attento a non essere stato seguito, ma, arrivato ad una gigantesca piazza, dovette nascondersi dietro quella che sembrava un antenna. Sentiva delle voci provenienti da questa, ma l'ubicazione sinceramente gli era ignara.


    { ... }



    Fortunatamente spuntarono semplici paesani, o almeno all'apparenza nemmeno sembravano ninja, quindi non vi era motivo alcuno di preoccuparsi. Di certo però quel suo comportamento losco stava iniziando a dare nell'occhio. Che potesse essere visto da occhi nascosti nell'ombra? Dubbi quelli che lo assalivano, ma non se ne sembrava preoccupare. In ogni caso dovette aspettare che quest'ultimi passassero, voleva la strada completamente per sé, attimi che però gli sarebbero potuti costar caro. Zaaac!



     
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