Shōgi - Capitolo 1

PQ sblocco elemento Mugen Nara

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    ...Mi sa che anche questa partita è una patta, non credi?



    Un ghigno compiaciuto si dipinge sul volto dell'anziano Shikarui, inarcando tutte le rughe che gli solcano il volto formando una fitta rete di epidermide e collagene. La tremante mano si invola con l'energia di un esercito verso una delle sparute pedine rimaste sul suo lato di scacchiera, afferrandola e sollevandola con la sicurezza di chi sa di aver vinto, mentre il sorriso si espande a svelare dei denti che tradiscono l'età. Il pezzo della lancia viene sollevato e portato in avanti, chiudendo il mio re in uno scacco. Una debole risata ariosa aumenta pian piano di volume in un crescendo armonico, mentre il ridente sguardo vispo e nero del candido vecchietto mi scruta in cerca di preoccupazione sul mio volto. Nulla da fare: non mi scompongo se non per contorcere la mia bocca in un rassicurante sorriso. Afferro lentamente il mio re, spostandolo dalla casella a rischio, ripristinando l'equilibrio. L'anziano mi guarda, io ricambio.

    Sai bene che, in una gara tra chi ha più tempo da perdere, parto con un bel vantaggio, no?

    Sorrido, ricevendo in cambio il medesimo trattamento, mentre quegli occhi neri continuano a scrutare il mio volto in cerca, forse, di una microespressione che possa suggerire una mia futura intenzione. Lo sguardo attento e concentrato si trasforma repentino in un'espressione divertita, che lascia presto spazio ad una fragorosa risata a crepapelle, che mi permette di ammirare tutte le vene sul rugoso collo allungato di Shikarui. La risata si affievolisce, mentre l'anziano cerca un appoggio con la mano e riprende fiato, per poi proferire parola.

    Non è tanto importante la quantità di tempo da perdere, ma la qualità...

    Dice, con voce roca scombussolata dalla forte emanazione di divertimento avvenuta poc'anzi. La sua mano si sposta verso la sua pedina più preziosa: il suo re. Posto il solo dito indice sul re, lo sposta a sorpresa nell'unica casella che mi avrebbe permesso, alla mossa successiva, di dichiarargli uno scacco matto e porre fine all'incontro. Riprende nuovamente fiato, per concludere il suo pensiero.

    ...Io non ho molto da fare e tutto il tempo che passo qui è un regalo che la vita mi fa. Tu potresti fare tante cose e star qui a perdere tempo con me non dovrebbe essere nemmeno tra le prime 10 della lista. A te la mossa, figliolo.

    Mi offre la testa del suo re su un piatto d'argento, mentre rimugino ancora sulle sue parole. Sto davvero sprecando il mio tempo su una scacchiera da Shogi sfidando un anziano che non riuscirò mai a battere? C'è davvero un mondo che mi aspetta fuori da questa stanza? Beh, a prescindere da quali possano essere le risposte a queste domande, che mi sono davvero ignote, farmi regalare la vittoria non è certo la mia ambizione principale. Muovo la mia mano sorvolando la scacchiera, in cerca del prossimo pezzo da muovere. Gli occhi di Shikarui sono già sul mio alfiere, il pezzo con il quale potrei dichiarargli uno scacco matto fragoroso e batterlo per la prima volta. Gli stanchi riflessi dell'anziano, però, non riescono a seguire bene i movimenti della mia mano quando quest'ultima cambia traiettoria e s'invola verso la pedina del re, che afferro e sollevo dalla scacchiera, sorridendo.

    Beh, patta anche stavolta, no?

    Mi risponde con un cenno del capo e un sorriso sornione, entrambi simboli dell'orgoglio che sta provando per avermi insegnato l'onore e lo Shogi, vedendoli entrambi messi in pratica simultaneamente.
    In un istante, tutto intorno a me riprende consistenza: la stanza nella quale siamo immersi è illuminata dalla fioca luce di un po' di candele, permettendo di scorgere solo a tratti i titoli dei libri che sporgono dalle enormi librerie ai miei lati. Il tavolino sul quale giochiamo è in legno di cedro, intarsiato con i simboli del clan Nara, nonché tutti i nomi dei vari capoclan succedutisi negli anni. L'unico inconveniente è che stare seduti per terra con le gambe incrociate per qualche ora non è salutare per nessuno. Solo ora mi accorgo di avere le gambe completamente atrofizzate, incapaci di percepire qualsiasi stimolo di natura meccanica. Le libero e le stendo, in attesa che la circolazione riprenda il suo corso, sperando non si sia dimenticata della loro esistenza. Invaso dal formicolio estremo che solo quella condizione può dare, il mio pensiero si sposta verso il mio anziano avversario che, con mia estrema sorpresa, è già in piedi, con in mano un bollitore fumante. Lo guardo sbigottito, lasciandomi sfuggire un pensiero a voce alta.

    Ma come hai fatto ad alzarti così velocemente? Io non sento più le gambe!

    Lui mi sorride, mentre versa amabilmente il tè in due grandi tazze. Inizia a ridere e il flusso del tè nei recipienti è sempre più incerto ed ondulatorio, seguendo il movimento del suo corpo. Prende una grande boccata di fiato e si lecca le labbra, posando il bollitore sul tavolino e insaccando un cucchiaino di miele per poi immergerlo nella bevanda bollente, sollevarla e portarla alle labbra, scottandosi. Porta lo sguardo su di me e, ancora divertito, mi rivela:

    Oh, sapessi! Non le sento da anni, ma questo non vuol dire che non ci siano!

    Dal mio naso esce un forte getto d'aria in risposta allo stimolo di ilarità che mi ha provocato questa frase. Agguanto la mia tazza di tè, soffiandoci sopra nella speranza di renderla meno ustionante. Mentre riprendo il controllo sui miei arti inferiori, noto che la mano dell'anziano si sposta verso un cassetto dell'adiacente e massiccia scrivania in legno, afferrando il pomello di uno dei cassetti. Spostando lo sguardo al suo contenuto, la fronte di Shikarui si aggrotta mentre le mani frugano sapienti dentro il cassetto. Borbotta, il vecchietto, palesemente in cerca di qualcosa di importante.
    Ad un certo punto, si ferma.

    A proposito di cose che ci sono anche se non si sentono...

    Dicendo questo, tira fuori dal cassetto un foglietto bianco apparentemente innocuo, che sventola davanti al mio volto. Capisco che qualcosa sta per accadere.

    ...Avrai sicuramente già sentito parlare del chakra elementale, no?

    Sgrano gli occhi, deglutisco a fatica e annuisco. Mi ricompongo subito, spostando lo sguardo dal foglietto agli occhi di Shikarui e viceversa. Qualcosa mi dice che sto per affrontare uno dei momenti chiave della carriera di un ninja. E in presenza del mio sensei, nonché più grande rivale di Shogi.
     
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    La mano tremolante dell'anziano si avvicina sicura, brandendo ancora il suo foglietto speciale tra le ossuta dita indice e medio. Raggiunta quasi la bianca sclera del mio occhio sgranato con l'angolino acuminato del foglietto, istintivamente serro le palpebre temendo di perdere un occhio. All'improvviso, un improvviso lampo di luce è causa del mio trasalimento. La risata soffocata di Shikarui mi riporta alla realtà, mentre una sensazione di calore pervade il lato del volto più vicino al foglietto. Apro gli occhi e lo spettacolo che mi si para dinanzi è esplicativo: l'anziano Nara inarca la bocca in un sorriso beffardo, mentre ceneri di quello che fu il foglietto svolazzano nell'aria trascinate dagli spifferi, che le fanno volteggiare armoniosamente. La reazione del foglietto al chakra Katon.
    Dal medesimo cassetto nel quale frugava poc'anzi, questa volta con più sicurezza, Shikarui estrae un nuovo foglietto speciale, porgendomelo. Lo osservo titubante per qualche istante, in attesa di una spiegazione, che non tarda ad arrivare.

    Che c'è? Preferisci aspettare che sia qualche sensei d'accademia a notarti e proporti di scoprire la tua natura elementale? Credo siano troppo occupati per garantire la crescita dei giovani, ma se vuoi procedere per le vie canoniche...

    La mano ripercorre la traiettoria verso il cassetto, nel viaggio di ritorno del foglietto al suo luogo d'origine, con un'espressione da finta stizza dipinta sul volto dell'anziano, che sembra quasi rallentare il suo gesto, nell'attesa che io lo fermi. E così accade. Mi limito ad alzare la mano, con il dito indice rivolto verso il foglietto, indicandolo.

    Non credo che l'esito di questo "esperimento" possa essere influenzato da chi mi fornisca il foglietto, no?

    L'espressione da finta stizza si tramuta repentina in un sorriso beffardo, mentre la mano che brandisce il foglietto viaggia nuovamente verso di me. Afferro il foglietto, seppur lo sguardo non si sposti dal volto di Shikarui. Conosco bene la teoria dietro le nature elementali del chakra e della loro scoperta, ma non intendo procedere senza una sua precisa indicazione. Lui lo capisce, così si sposta e con la sua andatura a rilento, si pone di fronte a me, prendendo le mie mani e, con esse, il foglietto, tra le sue, stringendole con sicurezza, perché di forza non ne ha più così tanta.
    Prende una abbondante boccata d'aria e, con aria saggia, si spiega.

    Immagino di non doverti spiegare come concentrare il chakra. In quello i sensei d'accademia sono maestri...

    Ride, lasciandosi andare a qualche colpetto di tosse, per riprendere subito a parlare.

    ...Neanche il chakra elementale dovrebbe essere un'incognita per te. Quindi cosa dovrei spiegarti? Tieni ben saldo il foglietto tra le mani e lascia che il tuo chakra fluisca al suo interno. Sarà lui stesso a reagire in base alla natura del tuo chakra: potrebbe prendere fuoco; si accartocciarsi, bagnarsi, ridursi in polvere o venire tagliato. Anche le reazioni del foglietto mi sembrano abbastanza autoesplicative...

    La presa sulle mie mani si fa via via più leggera, fino a svanire, mentre al contrario le mie mani impugnano il foglietto con un aumento graduale di sicurezza. Prendo un bel respiro e chiudo gli occhi, pronto a concentrarmi sul compito. Cerco di avvertire il chakra a livello dell'addome, per poi veicolarlo pian piano verso le braccia. Lo sento scorrere come un lento formicolio sulla superficie della mia pelle, avvicinandosi sempre più alle dita. Giunto alle estremità delle braccia, il chakra fuoriesce dai punti di fuga sulle punte delle dita, venendo quasi risucchiato dal foglio come una spugna fa con una pozza d'acqua. Riesco proprio a percepire quella piccola aliquota di chakra che abbandona il mio corpo per ricolmare i pori del foglio, ma non avverto nessuna reazione immediata. E se non avessi nessuna natura elementale? Potrei non essere ancora sufficientemente maturo? E se questo cambiasse la mia immagine agli occhi del mio clan, dei miei genitori, del mio sensei?
    Respiro di nuovo, riempiendo a pieno i polmoni, che quasi bruciano. Trattengo il fiato ed i pensieri lasciano gradualmente il mio cervello, così come il mio chakra che va ad imbibire il foglietto. Una forte sensazione di calore mi pervade le dita. Un bagliore. Una fiamma. Espiro.
     
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    Gli occhi dischiudono e la fioca luce della stanza pervade le pupille, permettendomi quasi di percepire il loro lento restringimento. Metto a fuoco, ammirando nuovamente le svolazzanti ceneri danzare trascinate dagli spifferi, testimoni della combustione avvenuta. Dal momento in cui ho avvertito la sensazione di calore sulla punta delle dita, realizzando la natura infuocata del mio chakra, è come se ne avvertissi il suo scorrere nel mio sistema circolatorio. Mi sento ardere da dentro. Si tratta, però, di una sensazione piacevole. Una sorta di coccola ardente che avvolge le ossa. Strana definizione, lo so, ma non saprei come altro descriverla.
    Un sospiro di Shikarui mi riporta alla realtà. Mi volto verso di lui e noto che sta seguendo la situazione con interesse. Un'espressione di orgoglio gli si dipinge lentamente sul volto, mentre la sua mano destra viaggia lentamente verso la mia spalla sinistra, andandovisi ad infrangere in una paterna pacca di ammirazione.

    Katon! Un elemento dalle proprietà prettamente offensive. Non proprio congeniale per un Nara...

    Sorrido e mi volto, provocando stupore nel mio anziano interlocutore, che si interrompe, come se immaginasse di dovermi lasciare parlare. Ed è effettivamente quello che mi accingo a fare, schiarendomi la voce.

    ...Perché non permette grandi strategie, immagino. Si tratta di un attacco brutale con poche opzioni di difesa o di supporto. Un po' come il tuo stile di Shogi.

    Rido beffardo, assicurandomi che quanto detto venga percepito dall'altra parte come la provocazione divertente che avevo in mente. L'anziano si lascia andare ad una fragorosa risata, confermandomi quanto sappia ancora prendersi in giro. Si umetta le labbra screpolate, prima di lasciarsi andare ad ulteriori osservazioni.

    Beh, hai colto nel segno, ma questo vale soltanto se non hai degli amici in grado di valorizzare l'elemento Katon. E credo di avere ciò che serve, per questo.

    Sembra ringiovanire tutto d'un tratto quando, repentinamente, la sua ossuta mano destra viaggia verso la sua bocca, ponendo il pollice tra i denti, che si serrano strappandone un pezzettino tale da far fuoriuscire del sangue. La dinamica è inconfondibile: sta per eseguire la tecnica dell'evocazione. Già immagino quale mostruosa creatura possa venirne fuori: un drago? Un gigantesco kraken direttamente dalle storie che si raccontavano sulla nave che mi ha riportato a Konoha? L'emozione mi avvolge, mentre ammiro la velocità con cui il vecchio compone l'intricata sequenza di sigilli per eseguire la tecnica dell'evocazione. Sembra davvero un ragazzino per la velocità dei movimenti, come se avesse recitato un ruolo fino ad ora. La mano insanguinata si schianta sul suolo, generando una grande nube di fumo. Cerco di diradarla agitando le mani in aria, nella speranza di trovarmi davanti una delle creature mistiche ben impresse nel mio immaginario. Man mano che il fumo si dirada, sembra quasi la stanza sia rimasta la stessa di prima, così come il numero di individui che la popolavano. Che Shikarui abbia sbagliato la sequenza di sigilli?
    D'un tratto, un suono rapisce la mia attenzione. Si tratta di un suono gutturale, come se venisse da uno stomaco in digestione. Il fumo si dirada completamente e mi permette di notare nuovamente il volto dell'anziano, che questa volta ha lo sguardo rivolto verso il basso. Mi sporgo dalla scrivania, riuscendo finalmente ad ammirare il nostro ospite, non con poca delusione, non lo negherò: un rospetto piccolo, bruttino e viscido stava al centro della stanza, scambiandosi gli sguardi con il suo evocatore, senza che nessuno proferisse parola. A prendere l'iniziativa è proprio la creatura, che pur non parlando, emette un suono di esortazione. Capisco perché Shikarui non avesse ancora preso parola: ha ancora il fiatone per la lunga sequenza di sigilli eseguita a quella velocità. Appena ripresosi, porge la mano al rospo, facendogli cenno di salirvi sopra, cosa che il rospo fa senza esitare. La mano con sopra il rospo viaggia velocemente al mio cospetto: mi ritrovo a circa 5cm di distanza dagli occhi estroflessi dell'anfibio, che mi scruta.

    Guarda bene questo giovincello! A breve potrebbe venire a farvi visita al monte Myoboku! Avvisa Gamabunta e digli che si tratta di uno sveglio. E digli di preparare quel buon Sakè che abbiamo bevuto... Non so quanti anni fa!

    Sorride al rospo, che con un cenno del capo verso di lui e uno verso di me, approfittandone per scrutarmi ancora meglio, si congeda in una nuvoletta di fumo che, una volta diradatasi, svela il mio volto perplesso, che viene percepito dall'anziano Shikarui. Mi sorride rassicurante, per poi prendere fiato e spiegarmi.

    Creature meravigliose, i Rospi.
    L'elemento Katon, se combinato al loro olio, riesce a dare effetti devastanti. In più, sono una bella famiglia, un po' come noi, seppur il capo famiglia sia un po' più burbero di me. Eheh!
    Dovrai prima avere un discreto controllo del tuo chakra elementale. Andare al cospetto di Gamabunta al tuo stato attuale non farebbe che provocargli una grassa risata con la quale ti congederebbe in malo modo. Però, sto già lavorando per mettere una buona parola!


    Una nuova pacca sulla spalla è ciò che mi sveglia dall'ipnosi provocatami da quella confusa sequela di eventi. Un nuovo chakra elementale, la scoperta dei rospi come alleati e dell'amicizia tra il mio maestro e un burbero rospo a capo di una famiglia di suoi simili. Mi alzo dalla sedia, esortato dall'anziano, involandomi verso la porta con entusiasmo. Raggiunto l'uscio, mi congedo, se non prima di aver proferito qualche parola.

    Grazie. Ma sappi che, esattamente come per il chakra elementale, riuscirò a perfezionare anche la mia tecnica Shogi. Ed allora non avrai più scampo!

    Mi lancio oltre la porta, lasciandomi alle spalle il suono della voce dell'anziano che borbotta qualcosa di indistinto, per poi ridere. Immagino sia arrivato il momento di allenarsi alla scoperta del nuovo chakra. E qui arriva la parte noiosa, no?

    Fine!
    Richiedo assegnazione exp e sblocco chakra Katon, grazie!
     
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    85 exp per te e sblocco approvato!!

    Trovo la tua scrittura piacevole. La pq scorre bene; l'introduzione di Shikarui e dello Shōgi sono il primo assaggio che ci dai del tuo pg. La storia non è delle più originali ma per adesso va benissimo così.
     
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    Ten i rospi sono uno dei più importanti patti d'evocazione del mondo di naruto, la conoscenza del monte Myoboku è riservata a ben pochi eletti. In delle semplici pq vanno evitati riferimenti simili e specifici. Un png del genere potresti conoscerlo in una story mode guidata da un mod/master, non certo di tua spontanea volontà in una personal quest, solo da quel momento potresti interagire con lui in delle PQ (e sempre con il benestare dello staff), spero sia abbastanza chiaro.
    Il voto viene congelato finché non modificherai quanto detto, evitando riferimenti così espliciti ai rospi ecc.
     
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