[D] Pulizie d'inverno

per Dan, Shane e roxas

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  1. røxasv²
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    L'interno della casa non colpì particolarmente Lìn: nel vagabondare tra casa propria e l'esterno della Capitale, si pose più volte la domanda molto cliché su chiunque avrebbe trovato nel suo cammino. Il primo impatto con l'interno del casolare ed il pastore Nagami non delusero i dubbi sull'aspetto fisico ne tantomeno la caratterizzazione dell' Io. L'ordine quasi minuzioso e metodico, talvolta ossessivo, si mischiava col profondo rispetto dell'arte dell'intaglio, con venature lignee perfette che adornavano gli stipiti delle porte, i mobili, gli intrecci sbalorditivi che adornavano le tende, poco impegnate in quella mattinata opaca. Lìn si chiese più volte se tutto ciò fosse stato creato dal pastore mentre varcava l'uscio, lasciando il malizioso freddo alle proprie spalle ed accompagnando la porta fino a bloccare l'accesso dall'esterno. L'occhio cadde subito sulla ragazza presente, complice l'indizio poco velato del pastore, che apparentemente sarebbe stata compagna di giochi di Lìn. L'inizio fu quantomeno promettente, rincuorandosi nel vedere il coprifronte di Oto. I lunghissimi capelli corvini la avvolgevano in un abbraccio di lana. Lìn fu incuriosito da questa visione, trovò il tutto un po' buffo. Una ragazza così apparentemente esile si lasciava cullare da tutto ciò, quasi nascondendosi o non trovando forza necessaria per uscire e ribellarsi. Gli occhi rossi gli parvero due rubini impegnati a mangiare ogni informazione presente. Lìn sperò, nel baratro della sua mente, di avere davanti a se una persona affidabile, almeno il minimo per essere considerata... amica.

    Ehmm. ciao, piàcere, IO chiamo Akame! Aspettiamo un terzA Genin... disse la shinobi, lasciando leggere tra le righe un palpabile disagio.

    C-ciao Ak- - *TONF* Buongiornosonoquiperlamissioneesonoungenin! H-huh?

    La porta dietro Lìn si aprì, squarciando il silenzio permeo di disagio. Gli parve di sentire qualcuno correre al di fuori della casa ma non lasciò troppo spazio all'immaginazione, dandosi risposta con banali animali selvatici. La maniglia della porta colpì la sua schiena, facendolo quasi crollare nelle braccia del pastore. Si girò di scatto per dare un'immagine a quella voce impetuosa, mentre con la mano destra provò a lenire il dolore della botta. Avere come prima immagine un aspetto trasandato ed al limite del fluorescente non diede conforto allo shinobi di Oto. L'affanno coronato da una visibile sudorazione non contribuirono alla causa.

    Kazuki?! Anche tu qua?

    Kazuki, eh? Piacere, Lìn. La prossima volta bussa magari...

    [...]

    ... Allora andiamo dritti al punto: una delle mie pecore è scomparsa. Erano lì, libere di pascolare per le terre qua attorno. Qui non ci passa anima viva, spesso le mie bestie escono dal recinto per brucare un po' dove vogliono, ma fanno sempre ritorno sotto il comando di Argo, il mio cane pastore... Appena mi sono accorto che mancava una pecora ho mandato Argo a cercarla, ma anche lui non è più tornato...
    Vi ho assoldato per ritrovarli, no? E allora datevi da fare! Non ho altro da dirvi... se non ricordo male ho visto le pecore tornare da chissà quale posto in direzione Nord. Cominciate da lì, non perdete tempo a qua intorno, ho già indagato e non ho trovato nulla. E per l'amor di Dio lasciate in pace i miei animali che dal momento della sparizione sono nervosi e irritati......


    Vi fu una breve pausa tra l'apparente monologo a perdifiato e l'alzata trionfante di chi ha sgobbato pesantemente per sessant'anni della propria vita. Un groppo in gola mozzò le parole di Lìn, pronte ad uscire trionfanti, pronte a dargli l'identità di caposquadra. Non riuscì ad aprir bocca, si sentì quasi inutile. Si promise più di una volta di essere forte, ma forte veramente, non un qualsiasi nessuno che non avrebbe mai osato nella vita.

    Che ne pensate? Non vi pare stranA che sia la pecora che il cane SONO scomparsi? Ok per la pecora, ma il cane? Un cane pastore normalmente RIPORTAVA il gregge all'ovile, è addestrato a orientarsi e a ritrovare la strada di casa... Non so, credo che la storia sia un po' più complicata di come SEMBRI... Che ne DICETE di provare ancora a parlare col pastore? Forse può darci più informazioni.. Io comunque do un'occhiata in giro, non si sa mai...

    Mh?

    Non riuscì a fare altro che pensare agli errori grammaticali della shinobi dal vestito di capelli.

    Scusa la domanda eh, ma... come mai parli così? Senza offesa, ovviamente...

    [...]

    Il poco sole che diede un minimo di vita al paesaggio scappò a gambe levate dietro alle nuvole, quasi riparandosi da chissà cosa. Subentrò purtroppo il freddo, complice la stagione, che tolse la voglia di muoversi allo shinobi. Ogni passo affondava nel fango come scandito da un metronomo, il rumore simil disgustoso della terra spezzava il silenzio di quella zona paludosa. Di tanto in tanto riusciva ad osservare delle figure liberarsi in volo tra le fronde ma di cani o di pecore purtroppo nessuna ombra. Iniziò a sbuffare, liberando nell'etere forme isometriche di condensa, indice di una grande differenza di temperatura tra l'interno del suo corpo e l'esterno che ne abbracciava la pelle.

    Che noia, ma perché ho accettato una cosa del genere...

    Il sentiero scemava dal paesaggio in modo lento, stringendosi più e più volte in quei minuti di camminata che Lìn paragonò all'eternità assoluta. L'antifona era sempre la stessa, la banda di paese che marciava incontrastata dai suoi stivaletti neri - pardon, ormai marroni, accompagnava il dondolio del proprio corpo, lasciato muovere per inerzia in modo alquanto goffo agli occhi dei più. Intanto le fronde si chiudevano sempre di più e il silenzio teatrale che lo circondava gli fece storcere un po' il naso.

    Mh, perché sento il terreno scivolare verso il basso?

    Il metronomo si fermò, il quieto si fece re di quel momento, gli occhi del giovane fissi in un buco sotto terra, proprio alla fine di quel sentiero, proprio dove gli intrecci dei rovi coprivano quel vuoto tetro. Aveva letto solo nei libri l'esistenza di un nero ancora più denso della pece, dove la sofferenza e il terrore sono i tuoi migliori amici, dove le speranze vengono assorbite dal buio, dove le urla vengono soppresse da una forza talmente forte da essere incontrastata. La paura prese quasi controllo del suo corpo, ne stava mangiando le viscere e leccando la sua pelle, vestendola di un cappotto freddo al punto di congelarlo.

    Mamma...

    Il sospiro che susseguì attimi di paura inconscia spezzarono l'incantesimo, i tendini ricominciarono a coordinarsi coi muscoli e il sistema osseo, le sinapsi ripresero coscienza ed iniziarono di bombardare di informazioni il pensiero di Lìn, quasi completamente prosciugato da quella visione. Si girò di scatto e prese a correre a perdifiato. I respiri coordinati riossigenarono la sua mente, lasciando spazio ad un pensiero più lucido. Pensò che non vi fosse una coincidenza sul fatto che Argo, il cane del pastore, si perse proprio verso nord, la zona appena valicata dai suoi passi. Giunse alla conclusione che il cane si sarebbe potuto infilare in quello spazio tetro, inseguendo l'odore della pecora. Le fronde si aprirono pian piano, il sentiero si fece più visibile e in lontananza riuscì a scorgere il tetto della casa del signor Nagami.

    [...]

    Ragazzi, potrei aver trovato Argo... appena più a nord di qua, prendendo il sentiero sulla destra, si arriva ad un vicolo cieco... ma c'è un buco in terra, largo abbastanza per far entrare una pecora ed un cane. Voi avete trovato altro?
     
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6 replies since 9/2/2024, 14:49   127 views
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